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l vino poesia imbottigliata R.L. Stevenson

PROGETTO POIEO ideazione progettazione direzione artistica di Angela Gatto


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TESTI pOETICI SELEZIONaTI a CURa DI ANGELa GaTTO


Il termine poesia deriva dal greco poieo che significa io creo, io compongo, io faccio, io agisco ...dunque io libero lo spirito dunque ... io vivo.

le liriche sul vino

E perch meno ammiri la parola, guarda il calor del sole che si fa vino, giunto a lamor che de la vite cola. Dante Alighieri - La Divina Commedia Purgatorio (Canto XXV)

Il vino raggiunge la bocca lamore raggiunge gli occhi, Questa la sola verit che ci dato conoscere prima di invecchiare e morire. sollevo il bicchiere alle labbra, Ti guardo e sospiro William Butler Yeats - Canzone al Vino

POIEO 2012 E davvero bella cosa che lAmministrazione Comunale di Castrolibero abbia deciso di avviare un progetto sulla Poesia, che abbia raccolto, linvito dei cittadini per la creazione di un microfono che dia voce ai poeti e faccia valere una concezione della poesia vista non come spazio selettivo e discriminante ma come luogo dal quale liberare, per un percorso di rinascita, sentimenti ed emozioni. Da questa esigenza nasce una Rassegna di espressione poetica, e artistica pi in generale, a cui ho voluto dare il nome di POIEO nel signicato della prima persona del presente indicativo del verbo greco CREARE/FARE.In questa prima edizione, atteso anche i profumi di vendemmia, POIEO decliner, con diverse sfumature e differenti linguaggi, poesia e vino. Un binomio di sana liberazione dello spirito che mi sembrato non solo opportuno quanto necessario. Limpegno , comunque, quello di interpretare il nuovo che avanza anche con il linguaggio dei poeti, di comunicare coi versi valori e cultura, quale risposta alla domanda che lUomo, nella continua ricerca di se stesso si pone - anche come quasimodiano operaio di sogni. Cerco lUomo - afferma Diogene - luomo smarrito nelle convenzioni e negli artici della vita sociale che ne hanno risucchiato essenza ed autenticit. Ma lesigenza di interpretare il nuovo che avanza signica anche ricordare. Ricordare per creare per fornire unimplicita spiegazione del valore assoluto della memoria rispetto ad eventi importanti della vita culturale della nostraComunit. Lo dice Montale: Il lo tenace della memoria una preziosa quanto improbabile occasione di vita. E per questo che vogliamo proiettare la Rassegna POIEO nel futuro, edicandola su basi nuove, convinti come siamo che: Gli artisti hanno sempre avuto bisogno di momenti dozio per riavvicinarsi, ogni volta con disinteressato fervore, al mondo naturale, diventando nuovamente bambini, sentendosi di nuovo amici e fratelli della terra, della pianta, della roccia e della nube. (Hermann Hesse) La 1^ Edizione di POIEO attende lo start. La Poesia pronta per rinascere.I poeti accenderanno candele per richiamare Euterpe, musa ispiratrice della poesia lirica che (guarda caso!) glia di Mnemosine, dea della memoria.

Angela Gatto

le liriche sul vino

Mi siano i tuoi seni come grappoli della vite il tuo palato come ottimo vino che scende dritto alla mia bocca San Francesco dAssisi -Il Cantico dei Cantici

Laria splendente, oggi: che meraviglia! senza morsi n speroni n briglia ce ne partiamo a cavallo del vino verso un cielo incantevole, divino Charles Baudelaire - Il vino degli amanti

PRoGeTTo Poieo E possibile realizzare cose di qualit senza troppe spese: per esempio una rassegna poetica low cost, tenendo alto lo spirito degli attraversamenti tra forme di comunicazione diverse. E possibile, per esempio, organizzare una festa della Comunit con spettatori attivi, in cui a vincere sia la creativit. Viviamo in un sistema in cui necessario partire da noi, in cui necessario inventare strumenti in grado di rendere protagonisti i Cittadini, con la consapevolezza che la cultura rappresenti il sale della crescita della Comunit. Con questa convinzione, abbiamo voluto legare il valore della creativit a quello della Poesia restituendole il suo valore intrinseco di chiave di lettura della realt, riscoprendone il signicato simbolico, mitologico, magico. Con questa convinzione, abbiamo pensato ad una rassegna poetica che raccontasse atmosfere contagiose in un carosello di presentazioni, proiezioni, conversazioni, reading e frammenti di teatro. Abbiamo pensato ad una kermesse non urlata, dolce come il luogo che la ospita, il nostro Centro Storico; una rassegna capace di rievocare tempi meno cupi di quelli attuali, tempi in cui la poesia rappresentava un piacere supremo, tempi in cui si trovava con gioia il tempo di abbandonarsi ai racconti, alla seduzione delle parole. La musica dar il tempo alla narrazione, per scandire i ritmi della recitazione. Musica e Poesia hanno lo stesso peso. E, poi ...abbiamo pensato di affidarci ai profumi e alla dolcezza del buon vino per coniugare versi e strofe. Tra poesia e vino c un legame forte come la storia delluomo. Il vino racconta di s e di chi lo produce, racconta la terra da cui nasce. Racconta storie a volte mitiche, a volte reali. Racconta lavoro, sudore, racconta un mondo che non si esaurisce nel momento del sapore. Il vino simbolo, testimone, codice, protagonista, linguaggio. Unesperienza emotiva, dunque, che va al di l del momento del palato !

Orlandino Greco

le liriche sul vino

Laspro vino mi ha riconfortato e dal baluardo un azzurro sconfitto posa sulle betulle Dino Campana

Ma poich ormai tutti sediamo qui riuniti, che il calice risuoni, direi, coi versi del poeta! Johann Wolfgang Goethe

Programma

Mercoled 14 novembre
ore 18,00 Parrocchia Santa Famiglia Presentazione del volume di Francesco Plastina

Una nestra nel Tempo

Dalle castagne dellOrzatella alle rotative del Quotidiano


Curatore del volume e packaging Angela Gatto introduce

d.ssa Angela Gatto


relaziona lautore dellopera

dott. Francesco Plastina


conclude

ing. Orlandino Greco


coordina

prof.ssa Giovanna Baglione

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Gioved 15 novembre
Lalbero di Davide

ore 10,30 Parco del Palazzotto

Siamo fatti della stessa sostanza degli alberi (W.Shakespeare)


ciascun poeta ha il suo albero. Montale dichiara di amare il limone, Dante nomina il melo, Pound il pero, ma, in alcuni casi, lalbero ha un proprio nome

ore 12,00 Chiesa di San Giovannni

Memorial Davide Borensztajn


voci recitanti Davide Imbrogno e Pasquale Coscarelli accompagnamento musicale del maestro Rosario Cristiano ore 17,00 chiesa di San Giovanni

Di-vin tenzoni

di Roberto Pititto - medico e storico con Maria Assunta Salineto - addetta alla parola e con la partecipazione di

Francesco Zappone e Domenico Tarsitano


chitarra e voce dei coNtroritmo

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ore 18,00 Chiesa di San Giovanni

eroiche ebbrezze e divini furori

di Giorgio de Leonardis - storico dellarte garantita la presenza di Fabrizio De Andr


il vino o meglio lalcol e la guerra, questo il lo conduttore di un racconto. non la violenza, la semplice violenza, alla quale facile, scontato ed anche giusto, accostare luso e soprattutto labuso dellalcol, ma la guerra, forse il pi antico mestiere delluomo. per questo un racconto assai lungo, che inizia in un mondo antico come la storia, fatto di guerrieri coperti di bronzo, che combattono dei e ciclopi e che nisce lungo fangose trincee, anzi, a ben guardare, non cesser mai. un racconto fatto di poesia e di soldati, soprattutto soldati, piegati sotto il peso di armature lucenti, su poderosi destrieri, o semplicemente chini sotto il tiro delle mitragliatrici nemiche. uomini che brindano alla vittoria o che, con il vino, si consolano nella scontta; o ancora soldati a cui lalcol d il coraggio per correre incontro alla morte. che poi essa possa arrivare con una freccia scagliata da un arco di tasso o una pallottola da una trincea, non importa, limportante andare avanti, correre senza paura o sconggendo la paura, magari avendo avuto un alleato nella borraccia ormai vuota. vogliamo raccontarle alcune di queste storie, senza pensare, nemmeno per un istante di raccontarle tutte, e viaggeremo nel tempo e lungo le mille strade percorse dagli uomini, dai soldati che sono uno dei protagonisti del racconto. anche la musica ci accompagner, perch essa assai bene sa narrare, soprattutto i sentimenti, le emozioni che si provano davanti alla grande tragedia collettiva, la guerra, laltro inquietante, terribile protagonista della nostra storia. (Roberto Pititto)

ore 21,00 sagrato Chiesa di San Giovanni

Vers...ando vino Bicchierata poetica


A cura di: Azienda agricola Serracavallo di Demetrio Stancati - Tenuta Terre Nobili di Lidia Matera

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Venerd 16 novembre
ore 10,00 Liceo Scientifico Scipione Valentini

Ing. Orlandino Greco


Sindaco Comune di Castrolibero

Prof.ssa Iolanda Maletta


Dirigente Istituto di Istruzione Superiore Castrolibero

PRESENTaZIONE CITTaDINI
Intervengono:

Il GUSTO della legalit... tra saperi e sapori S.E. Dott. Raffaele Cannizzaro
Prefetto di Cosenza

Dott.ssa Anna Maria Odoardi


Presidente Comitato Etico Cooperativa Dignit del Lavoro

Dott.ssa Maria Francesca Corigliano


Assessore alla Cultura della Provincia di Cosenza

On. Gerardo Mario Oliverio


Presidente della Provincia

Dott.ssa Sabrina Pacenza


Assessore alla P.I. del Comune di Castrolibero

Dott. Francesco Fusca


Provveditore

Dott. Renato Pastore


Presidente dellAssociazione degli Industriali Presentazione gioco Cittadini

Dott. Giuseppe Gaglioti


Presidente della C.C.I.A.A. di Cosenza

Dott. Dario Granieri


Procuratore della Repubblica

Dott.ssa Alessandra Luberto


Consigliere di Amministrazione Cooperativa Dignit del Lavoro

Prof.ssa Maria Gabriella Greco


Dirigente I. C. S. Castrolibero

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ore 13,00 Liceo Scientifico Scipione Valentini

E da bere cosa vi d? aperitivo poetico


A cura di: Azienda agricola Serracavallo di Demetrio Stancati - Tenuta Terre Nobili di Lidia Matera

ore 17,30 Chiesa di San Giovanni Presentazione del volume di Gabriele Montera - edito da prodinnova

Il calice svelato
Leonardo da Vinci

et per credo che molta felicit sia agli homini che nascono dove si trovano i vini buoni

presentazione

d.ssa Angela Gatto


relazione

dott. Gabriele Montera


conclusioni

ing. Orlandino Greco


Proiezione di immagini relative alla rivoluzionaria scoperta fatta da Montera allinterno del famoso dipinto lultima cena di leonardo da vinci. lettura di brani del libro. Voci recitanti: Davide Imbrogno - Giovanna Baglione - Pasquale Coscarelli

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Sabato 17 novembre
ore 10,00 Liceo Scientifico Scipione Valentini

eroi della cultura e ambasciatori della fantasia


a cura del prof. Elio Valentino
Ospite donore il Poeta

Medico Gaspare Caputo (Prolusione)

PANEide
Poesia in Musica

In ricordo di Michele Pane

Michele Pane e i Bambini


Musiche di A. Bauleo e Fr. Muraca Adattamento testi: Elio Valentino Musicisti: A. Bauleo - Pianoforte, M. Mazzulla - Clarinetto, V. Brogno - Vibrafono Fisarmonica, M. Bruno - Marakas, A. Digregorio - Violoncello, Lettori: Teresa Sacco -

Paola Bonacci - Ilaria Imbrogno Ballerini: Giuseppe Cairo - Noemi Ruffolo

Canta: Lilla! e quel bimbo son io

Voce Narrante: M. Montuoro, Musicisti: M Giovannino Borrelli - Chitarra battente (Conservatorio di Bari) Domenico Caruso - Mandolino

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Ore 17,00 Chiesa di San Giovanni

POIEO - Aedi e Rapsodi Terra di vite

Staffetta di poesia in lingua e in vernacolo calabrese, Voci recitanti: Davide Imbrogno - Pasquale Coscarelli Musicisti: Marialuisa Pagnotta Flauto, Fiorella Terranova - Arpa Collaborazione operativa: Francesco Plastina - Fabrizio Giardino

Domenica 18 novembre
Ore 10,00 Chiesa di SS. Salvatore Tributo al poeta castroliberese avv.Leopoldo Costabile intermezzi musicali del maestro Rosario Cristiano Ore 11,00 Chiesa di SS. Salvatore

Santa Messa

Celebrata da Mons. Mario Merenda Omelia Il vino nella Eucarestia


Il memoriale di Christus Passus ricorre 141 volte in 135 versetti !!! la parola vino viene citata nella Bibbia ben 278 volte in 258 versetti, mentre la parola vite

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Dal Vangelo Secondo Giovanni, le Nozze di Cana, che rappresentano il primo segno pubblico di Ges come glio di Dio. in quel tempo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e cera la Madre di Ges. fu invitato alle nozze anche Ges con i suoi discepoli. nel frattempo, venuto a mancare il vino, la Madre di Ges gli disse: non hanno pi vino. e Ges rispose: che ho da fare con te, o donna? non ancora giunta la mia ora. la Madre dice ai servi: fate quello che vi dir. vi erano l sei giare di pietra per la puricazione dei giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. e Ges disse loro: riempite dacqua la giare; e riempirono no allorlo, disse loro di nuovo: ora attingete e portatele al maestro di tavola.ed essi gliene portarono. e come ebbe assaggiato lacqua diventata vino,il maestro di tavola, che non sapeva da dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto lacqua), chiam lo sposo e gli disse: tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un po brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato no ad ora il vino buono. cos Ges diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifest la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui da tantum ergo sacramentum

Inno della Benedizione


. verbum caro, panem verum verbo carnem efficit: tque sanguis christi merum, et si sensus decit, ad rmandum cor sincerum sola des sufficit. tantum ergo sacramentum veneremur cernui, et antiquum documentum novo cedat ritui; prstet des supplementum sensuum defectui ... il verbo fatto carne cambia con la sua parola il pane vero nella sua carne e il vino nel suo sangue, e se i sensi vengono meno, la fede basta per rassicurare un cuore sincero. adoriamo, dunque, prostrati un s gran sacramento; l'antica legge ceda alla nuova, e la fede supplisca al difetto dei nostri sensi

Eucaristica

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le liriche sul vino

Neri erano i grappoli dappertutto, la vigna si reggeva da un capo allaltro su pali dargento Iliade XVIII. 561-572

Non c fiume che eguagli il rosso fiume delluomo Il buon vino Gilbert Keith Chesterton

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le liriche sul vino

Noi beviamo il tuo vino in tuo ricordo silfidi alle vostre caraffe, amici, alle vostre coppe Jack Vance

E credo di bere come ha promesso, al calice eterno e nel cielo pio la luna scivola Paul Verlaine

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le liriche sul vino

Bevilo: cos che lanima tua possa diventare tanto incurante da sorridere al destino avverso se mai giunga Lambros Porras

Si colmi il calice di vino eletto nasca il diletto muoia il dolor Giuseppe Verdi (Macbeth)

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le liriche sul vino

Un vino dolce, purissimo un odore soave si diffondeva su dal cratere un odore veramente portentoso Odissea IX 209-212

Una coppa colma risplendente simile a lampada per le bocche dei bevitori Abu Nuwas

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le liriche sul vino

Ora libiate a Giove con le coppe Invocate pregando il padre Anchise, e ancora ponete sulla mensa il vino Virgilio

Il vino muore la primavera cresce come una pianta di allegria Pablo Neruda

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Le poesie del reading

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le liriche sul vino

Mabbeverai dei pi gagliardi vini, quali bevono i prodi del sapere Costantino Kavas

Delluva il fulgido vino a notte nelle coppe lucenti vorremmo bere Wang Han

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Caccia Grossa

Franco Calomino

Certi juorni facimu caccia grossa. ccu Lorenzu, niptima, i quattranni. Nonno - mi dicia - mu i scav na fossa dintru soggiornu, e lamu i fari granni cahaju vistu na pantera ca s mossa, arrieta tenda e mha mustratu i zanni. Nammucciamu ntra fossa ccu i fucili e quannscia linchmu i pallettuni ch na pantera armenu i cientu chili feroce e forte cumu a nu liuni, e ruggiscia arrizzannu tutti pili. M jamu, Nonnoe vti avanti tuni.

Sistemati darrieti a nu divanu ni stamu cummegliati i na cuperta, pronti ccu ri fucili dintri manu. Lorenzu dicia : Cc na cosa certa, ca cumu nua a vidimu di luntanu capiscmu si si v fari a sperta e sa chissa li gira ca si junna, nua, senza ni spagnari, chi facimu? tirmu na pallottola ca sbunna, ma sunna colpiscimu, p fujmu, zumpannu fora di sa fossa funna e smu fuja, Nonno, fuju u primu!

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Frammento 1

Pino Caminiti

Anche il verso preghiera, se sboccia da rare cascate di stelle e dagli echi di unarpa lontana. O dai grandi deserti del tedio dove il sole fatica allo sguardo.

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U viacchiu

Angelo Canino

Tantanni ci su scritti a ssa faccia surchijata, anni balli e madaditti a ssa varba gnanghijata. Tazava assami u sudu ppe jjiri a ffatighari, u mmastu supu mudu, a zappa ppe zappari. A cchilli arsi terri ppe bidari a migliora,

e senza guardari i sperri na c sudu puna. Mo, i forzi tho ddassatu, u jarnu mo damaru e tu ti sta assettatu a nna rasa e focudaru. Ti resta llu ricardu e chillu cha dunatu, e no! ca nu ntu scardi chillu tampu passatu.

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A Federica

Anna Laura Cittadino

Vorrei dirti che se fossi dio abiterei le coscienze degli uomini e lanimo della gente e ogni vita la scriverei a matita per cancellarne gli errori. Ma io che non sono dio resto spesso con le braccia conserte davanti ad un muro attingendo poesia per lenire gli inverni del cuore. Cos resto in silenzio ad inseguire con gli occhi una nuvola e con le dita quello di una goccia di pioggia

venuta a bussare sui vetri del cuore. E ti vedo come se fossi qui abbracciata al tuo Dio mentre gli chiedi perch i ori pi belli muoiono cos in fretta dopo aver consegnato alla vita colore. Ma dal punto di vista di Dio Tu sei quel lo dinchiostro indelebile davanti ad un foglio divino che continua a scrivere baciata dai mille pensieri da chi amore ti ha dato e da chi amore hai donato.

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Lin-finito

Leopoldo Costabile

Altro incaglio mi fu quell ermo colle e quella siepe guarnita di magia ove spunt la voce del Poeta. E riparai oltre l orizzonteancora asecondar leterno corso ed il silenzio, nel punto in cui si volge quella rota che snisce il suo presagio elo novella Fui da sempre la tela del pittore E pietra informe fui dogni invenzione. Custode del rigor di mille note, mi diedi al passo

e a sinfonie celesti. E diedi sapor vago ad ogni forma tratta ad istante nello stormir di fronde E come si stringe il nodo di una trama sento il tempo che sinvera in mio soccorso e linnito reso in una traccia s come umeche si pieganella sponda. Cos da questa immensit di profuse ombree di silenzi, al presto balenare di un ingegno offro i sapori incolti del mio mare.

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Mannaja lla santa pressa

Carla Curcio

Diu Patreternu, ma tu cchai penzatu quannu de nente lu munnu hai creatu e luomu hai fattu mpastannu la crita ccu lla creazione appena nita? Lhai fattu libberu e pp scartatre tra bene e male lhai fattu raggionare. Cccu lla raggiune luomu hai penzatusar patrone de tuttu creatu. Per nu sbagliu lhai fattu, Patre Diu, quannu hai creatu luomu dicu iu. Cc nu collegamentu tra la lingua e la mente chi a certuni manca quasi completamente! E ppuru ccu lle ricchie scasciatu canale

vistu c se tu parri un te puannu asuliare. Si aperanu a vucca, quannu cchi quannu menu, sannu dunare sulu scuppettate e velenu. Si te fannu n regalu nun ti lu puoi scordare ca illi sunnu sempre pronti a tt ricordare. E ccu chillu regalu, cridanu, thau cumpratu e tuttu e male fattu statu scancellatu. Ma la lingua na spata assai ppi murtale: a ferita guariscia, ma resta llu signale. Perci Patre perduname, ma si tera abbentatu, luomu nun era ciertu venutu difettatu.

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Fenomenologhia
Te lo dir con stil frale che pur se ruvido tarrivi al core, uno e solo vive male: anima bella se ne more! E per far banditismo, di chi cor svotando sprezza, mabbevero a idealismo irrorando tal secchezza. Due agenti seppur distanti a chimica strana danno mossa, corpi schiavi in pochi istanti prima l fremito, poi la scossa. Legge delluno in s bastante ma che scordando tal condizio, veste i panni dellamante: del miracol sol linizio! Amor ci che separa sdegna, liberazione dallopposto, cosa buona e pi che degna, siano uniti ad ogni costo. Due corpi in una vita: qual destino, autonomia? Sol la n della partita, di morir ciascuno sia! Architetto ha creato, non materia, uno vivente, grande soffio mal celato or abbraccia limmanente. Fascinosa nel deso, ragion darricchimento, per taluni pagar fo per amanti nutrimento. Pi ti do, tanto pi io ho, mi realizzo in te met, ci ch due uno sar, anzi saremo, ma dualit!

Matteo Dalena

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Matteo

Lucia De Cicco

Sono nata con te Matteo un giorno di mercoled al tramonto di un giorno fatato, otto maggio. Troppo pregiata E orante come data. In una cascata che rompeva le dighe. Un ventre che si muoveva veloce,

nel caldo ume che sgorgava dai anchi, In un forte odore acre. Misto di passione E purezza dellospite. E poi il buon profumo di capelli impastati con leggera pioggerellina a primavera

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Nessuno

Maria De Luca

Nessuno Ti sentiva Lurlo di aiuto Ti soffocafa Chiedevi, gridavi Nessuno ascoltava Nessuno sentiva Solitudine bastarda In ogni piega della tua anima Si insinuata Lha resa invisibileinguaribile

Il tuo cuore Pietricato Nessuno lo ha capito Nessuno lo ha sentito Il tuo sguardo Perso nel vuoto Contemplava lontano Immaginavi gi il traguardo Ed infatti Era a portata di mano Nessuno lo ha capito.

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Juornu i scrittura
Dua e dua quattru Quattru e quattru ottu Ottu e ottu fannu sdici Rpricati ! dica u maestru Dua e dua quattru Quattru e quattru ottu Ottu e ottu fannu sdici Ma ncielu vla nagiellu U pittirillu u vda U pittirillu u snta U pittirillu u chiama: Srvami agelluzzu Joca cu mmia E lagelluzzu scinna E joca ccu ru piccirillu Dua e dua quattru Rpricati ! dica u maestru E u pittirullu joca E lagiellu joca ccu illu Quattru e quattru ottu Ottu e ottu fannu sdici E sdici e sdici quantu fannu ? Sdici e sidici nun fannu nenti E mancu trentadua

Ciccio De Rose

Ponnu fri tuttu Ma nun fannu trentadua Suttu bancu u piccirillu ammucciatu laggiellu E latri piccirilli sntanu u cantu Sntanu u sc-cu E ottu a vta sinni vannu A quattru a quattru a dua a dua scianu da scla E unu e unu nun fannu cchiu dua E a unu a unu sinn scianu E joca lagelluzzu Canta u pittirillu E u maestru allucca : Nun fri cchiu u ciotagliuni ! Ma ltri pittirilli Sntanu lagiellu E a scla Quta grullulja E u vitru addventa rna U nchiostru addventa acqua U bancu addiventa rvulu U gessu addventa scuogliu A pinna addiventa agiellu

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Canto silvano

Antonio DElia

Singravida lo scirocco dallinattesa venuta di sovrastarmi e minserro nel silenzio poco placo lirridente promessa di solitudine e come lombra sul muro cinto di chiarore rotto il giorno: estirpo rantoli di cicale negli occhi innumeri di pietre-sassi compongono sentieri aliti di geco, intrecciano obliqui cardini di sguardi ai polverosi calli i ragionanti stormi di insetti nudi ai rivoli degli incroci dacque sbavanti ai liminari boschi: e vagine mucche riposano avanti al parto che sovraster la sera.

E la presenza delle colpe germina gioie sapienti: ch un bivio-sepolcrale, dimpatto, edica la casa che mattende sempre rivolgendo allirsuto busto di terreno gli appartati canti sgrano un rosario dossa e le mani al ventre allineo e mi compongo il benvenuto al prodigo ritorno cos anche in questo giorno c ui lEterno saggira. E tra le mura retto da due pini incrostati di faggio una tenerezza lunare adombra la divina oscenit di re-sistere.

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Senza titolo

Gabriele Fabiani

Scorre lacqua, corre via, canta nei ruscelli, sprizza giu dai tetti. E nel mentre, il silenzioso passa. Osserva il passero,

che sotto un paterno olivo trova riparo. Lacqua scorre, corre via, ma resta sempre basso e sso, perso e tormentato, lo sguardo dellinnamorato.

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Meriggi estivi

Manuela Fragale

Meriggi afosi dellestate, cielo velato su terra rovente. Tra pietre e crepe ori di capperi,

tra torri e archi corvi assiepati, intenti a scrutare lorizzonte marino: antiche visioni di immobili attese.

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La noia del poeta


Non conosci altro modo Che scrivere Per liberarti Dai tuoi pensieri. Ma confessa Non sai perch liberartene ! Le parole danzano sul foglio E si addormentano Come un getto dacqua Che muore. Scrivi per tentazione E non per vocazione. Non ti basta puntare il dito Sul mappamondo O conservare ciuffi duccelli. Non serve esortare la primavera A non svanire Per assicurarti lispirazione. E non serve invocare Pan Signore delle messi Per indorare coi versi Il biondo del grano. Neanche Igeria pu stirare Le pagine sgualcite Dalla pigrizia. Ma potrai farcela ! S che potrai farcela !

Angela Gatto

Ti serve un sollievo verginale e immacolato. ..Come il sorriso morbido Di un bimbo..

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La casa nel prato

Sergio La Ghezza

Mi ritorna in mente la mia casa mi ritorna in mente il canto del gallo, le spighe di grano che al soffio del vento si piegavano per salutarmi! Mi ritornano in mente le dolci mani di mia mamma, profumavano di farina e di amore! Stava lievitando il pane, l fuori....... il vento schiava! Sode ancora il suo lamento, il mugghio tra le imposte faceva sognare,

sembrava essere nella primavera del mare! Ora le spighe di grano sono morte, sono l a terra, attendono colui che li profani, li raccolga, li porti lontano per crescere e servire! Io nelle notti senza luna aspetto colei che con tutto lamore del mondo mi prenda per mano e vestita di bianco mi conduca verso il sentiero dei Santi!

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Assenze

Rita Mantuano

E la sera mi chiedo del senso dei miei giorni, dellamore non dato, dei sorrisi negati , delle ore trascorse a ssare il vuoto

nellattesa di una catarsi . La sera mi chiedo se sia stato amore quello che sento come una nostalgia lontana del vuoto lasciato dallassenza di te.

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Estasi solitaria

Arcangela Olivieri

Un nido di freschi fuscelli cementati da cinguettii di assordanti fringuelli vagiti di vita assonanze di alba nascente mattutina avvolgente. Prato verdato lembo marino sfumato di cielo. Estasi solitaria rinfresca la mente disorientata, affollata pensieri ingombranti come anime in sosta nel limbo. Gioia suprema

istanti trascorsi remoti sapori ormai noti la sera stellata propone la calma riposto lardore di fuochi roventi. La luna apparente sorride sorniona nel telo azzurrato dipinto di stelle accede nel cuore la voglia dabbracci. Ti spezza il respiro. Dio! Che dolce serata!

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Goccioline

Antonio Pagliuso

O goccioline che cadete lente, lente sul pianto e sul lavoro umano, perch la giovinezza va fuggente? Si stagna lacqua vostra sul pantano e nel nulla sarena il mio rimpianto, che mi sembra dolore e grande arcano. Maduna ogni pensiero e in mesto canto traduce al cuore il palpitare lento:

ma mentre scrivo navigo nel pianto. Pass la speme, questo il duro accento; passarono i bei giorni e, nella stanza doe linvoco sempre e penso, attendo che un di si spezzi questa lontanza: che torni il sogno, che fu breve tanto, a riorire insieme alla speranza.

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Capita...
E capita a volte di svegliarmi di notte, quelle notti piene di buio, in cui il vento sofa e da voce alle ante cigolanti delle nestre, da dove si intravedono quegli alberi spogli che, apparentemente privi di vita, disegnano ombre inquietanti sulle pareti di casa, E capita di girarmi e cercarti, fredda la mia mano che, glia di un inverno gelido, scivola sulle lenzuola e accarezza, con forza crescente, quel cuscino che non conosce pi viso, da quando tu non sei pi ospite delle mie notti insonni, E capita di venire gi insieme al mondo, che privo di luce mostra abissi ancora pi spaventosi, e da quei profondi fondali si bea del mio non

Francesco Plastina

essere, con quella barbarie che solo i sentimenti riescono ad immaginare, E capita di sentire la tua voce chiamarmi, quasi fosse emanazione di uno spettro, un lamento a singhiozzi, a tempo con i battiti del mio cuore, una spada fendente, con colpi mirati a ferire l, nei miei punti peggiori, E capita, ogni tanto, di svegliarmi di mattina, con la notte alle spalle e la oca luce dellalba a riscaldare la mia fredda mano, tu eri l, accanto a me, dolce il tuo viso su quel cuscino e calde le lenzuola, tu eri l mio mattino, tu sei qui, proiezione certa del mio presente, ombra felice del mio futuro.

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Pioggia d estate

Teresa Scotti

La pioggia cade con dolcezza, il vento fa muovere le piante, i ori con armonia, mi sembra quasi di vederli danzare. Apro la nestra, il profumo della pioggia invade la mia stanza. Sono sola e penso, in silenzio, ascolto la loro melodia, piano, piano la pioggia cade sulle foglie,

piano, piano io resto l, immobile davanti a tanta bellezza, ed a tanta purezza. Il profumo di terra bagnata mi porta lontano, una goccia, e dopo unaltra, io resto l, piove, piove. Le gocce sono tante, assomigliano alle mie illusioni, vorrei andare con loro, ma allimprovviso la pioggia si ferma, ed io non posso pi fuggire

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A chiazza

Antonio Simarco

Dintra na ruga se parra: ca oie e spusatu Micuzzu, cchiu granne de illa, a glia e Tumasi de galla, durmia dintra a stalla cu porci e galline. Ma mo e sistemata , va a stare alla casa e Peppina, a mamma e Tumasi,. E vecchia e lassista. Chi bellu futuru de sposa laspetta Vatrova stasera si a porta allu lettu Tumasi O cigna de prima iurnata a fare e servizie d a casa. Cresciuta intra a stalla, e mo assista a Peppina,

era meglio na palla, armenu moria e te chi. Va cigna a lavare na vecchia Peppina e nivecchia , facia la nivara alla ruga e sciawetta, de vernu e dastate difriscava le vecchie, scirubette , cafe e vinu cottu, e si ca ere mortu. Ma mo e ncazzunita, ulle dura la vita, e intanto Maria chi oie e nzurata, e nesciuta da stalla. Na mmina sperta E mo , assista na vecchia.

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A trupia

Luigi Speciale

Agustu chijnu Cch cavudu! U s cch facimu!?! Ijamu a ra Sila! Cu ra machina v s cch la!?! Chijanu chijanu arrivamu a Monte Scuru, acqua frisca e ncunu fungiju puru. Chini a supporta ss calura!?! Ni portamu u tripidu e na frissura, facimu quattru patate fritte, na suprissata e nu paru i pitte, na gassosa e nu litru i vinu e pua ni ijettamu sutta a nu pinu. Ha ragiuni, ijamu, partimu! Cch trafficu pp ra via! Simu arrivati nsarvamientu, sciuoddru mia! Spannimu su misale e pua mntati a frija.

Da fame nun ci viju i luocchi coglija puru dua nuocchi ca i mmisc-camu dintra frissura. Facimu cc premura! A na vota si chiuda u cielu e si fa scuru, nu truonu ccuss forte ni nsurda cu ru rumuru, si minta a chijova e grandinare, a malappena ni riparamu cu ru compare. Nu lampu coglija a frissura ca sabbritta, u vinu s abbuccatu e s mbusa puru a pitta e quannu scampatu, nu cane passannu a suprissata s arrubatu. E durata mancu nura, doppu turnatu u sule e ra calura. Chissa a ra Sila si chiama trupia. E lha fatta giustu oij pp fric a mija!?!

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In memoria di Primo Levi, ebreo

Franco Tarsitano

Al dirupo degli anni dopo il ritorno rimanesti abbarbicato; ad un tratto poi la presa abbandonasti. La tromba delle scale nellospitale tua casa di Torino in verticale inghiotti per sempre la tua memoria pacicandoti di un colpo lanima

dagli spettrali fantasmi del passato popolata. Era un giorno di primavera tiepido ma il tuo cuor da tempo stretto era in un gelo a schiudersi duro alle nte lusinghe della vita. Il consenso da te dato alla morte bruciante scontta suona a noi della vita e della storia.

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Vincenzina Enza Graziano

Elio Valentino

Volgiamoci, in alto, nel Cielo Terno; Incontro, guardate, ci viene una Luce: Nascondesi, a volte, un po birichina. Chiamare gradisce e ebile e piana, Ed anche evocare, pur Ella sottile, Nomignoli cari damici e parenti. Zittisce, ancor lieve, lamenti e rimpianti, Intenta soltanto ad esser vicina. Non sente sofferte le ore del tempo... Amore la guida nel tutto avvenire E agli altri rivolge Suoi guardi affettuosi. Neppure gli affanni La toccano alquanto:

Zolletta orita Le fa da corona, Amore e Dolcezza son cari compagni. Gioisce nel cuore e vedesi bella, Radiosa sorride al par duna stella. Arrestasi un poco, vedendoci in tanti; Zanzare a Nocera non vuol ricordare! Infondeci stille di Amore sincero: Abbraccio ci dona dintenso calore, Nessun trascurando, segnandoci tutti. Osserva, Beata, dal Cielo Terno. Vive Eterna Giovinezza

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le liriche sul vino

Immergemmo le nostre anime assetate nel vino ristoratore del passato Mark Twain

Versami vino via via pi puro Ragazzo del Falerno... ...E voi sparite dove volete, lontano da qui pesti del vino, acque. Tra gli astemi esiliatevi... . Catullo da Poesie XXVII

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PROGETTO POIEO
ideazione progettazione direzione artistica

di Angela Gatto

Poeti
Franco Calomino, Pino Caminiti, Angelo Canino, Anna Laura Cittadino, Leopoldo Costabile, Carla Curcio, Matteo Dalena, Lucia De Cicco, Maria De Luca, Ciccio De Rose, Antonio DElia, Gabriele Fabiani, Manuela Fragale, Angela Gatto, Sergio La Ghezza, Rita Mantuano, Arcangela Olivieri, Antonio Pagliuso, Francesco Plastina, Teresa Scotti, Antonio Simarco, Luigi Speciale, Franco Tarsitano, Elio Valentino

ideazione grafica e impaginazione Lofficina delle Idee - www.lofficinadelleidee.it

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Comune di Castrolibero

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