Sei sulla pagina 1di 36

Apparato Respiratorio

L ' Apparato respiratorio composto da vie aerifere superiori e inferiori ( organi cavi, canaliformi) e dai polmoni ( organi parenchimatosi). Le vie aerifere superiori sono costituite da cavit nasali, paranasali, rinofaringe. Mentre Le vie aerifere inferiori sono costituite da laringe , trachea e bronchi. Le scheletro osseo o cartilagineo in queste vie ne garantisce la perviet importante per facilitare il passaggio di aria, inoltre sono provviste di mucosa respiratoria che permette di riscaldare , umidificare e filtrare l' aria inspirata. FUNZIONI DE RESPIRATORIO SONO:

1) scambio gassoso o ematosi effettuata tra gli alveoli polmonari e e la finissima rete capillare perialveolare. 2) regolazione ph 3) fonazione 4) olfatto che si serve di connessioni nervose. E da esso possano scaturire attivit riflesse quali tosse e starnuto causati da molecole irritanti che vanno ad attivare specifici recettori. (altra attivit riflessa lo sbadiglio che non si conosce bene, alcuni lo attribuiscono a fame di ossigeno, altri a sonno o a noia. 5) protezione che data dal sistema linfatico e precisamente dal MALT , localizzato all

ingresso delle vie respiratorie sotto forma di tonsille, inoltre nel apparato respiratorio vi un abbondanza di macrofagi e altre specie cellulari del sistema immunitario.

L' apparato respiratorio cosituito da:


naso ( naso esterno, cavit nasali e paranasali), faringe (rinofaringe), laringe, trachea, bronchi, polmoni, pleure.

Naso esterno Il naso esterno o piramide nasale una struttura piramidale osseo-cartilaginea che si trova al centro della faccia tra fronte, labbro superiore e guance. Avendo la forma di piramide triangolare presenta: Tre facce: una posteriore di forma triangolare che corrisponde al contorno dell apertura piriforme sullo scheletro osseo, due laterali (destra e sinistra) inclinate verso le guance e presentano una parte superiore fissa data dalle ossa nasali ed una inferiore mobile che costituisce le ali del naso. Tre margini: due laterali che delimitano un solco longitudinale che comprende segmenti nasopalpebrale, nasogenieno, nasolabiale. Uno anteriore che corrisponde al dorso del naso ed origina in corrispondenza della radice del naso ( tra le arcate sopraccigliari ) e termina con il lobulo nasale. Base: che si pu trovare su un piano orizzontale o inclinato e sulla sua linea mediana, anteroposteriormente vi il sottosetto ( parte mobile del setto) ai lati del quale si trovano le narici, due aperture che immettono nel vestibolo delle cavit nasali. Apice. Il volume e la forma del naso variabile in base a tipo somatico, et e razza ( leptorrini individui di razza bianca con naso pi affilato, mesorrini razza gialla meno affilato, platirrini razza nera con naso schiacciato. Le cartilagini del naso sono strutture di primaria importanza per il suo sostegno e partecipano in modo significativo a definirne la forma, che varia da individuo a individuo. Il naso dunque formato da una cartilagine settale mediana, da due cartilagini laterali e da due cartilagini alari maggiori, cui si devono poi aggiungere un numero variabile di cartilagini alari minori e, talvolta, un numero variabile di piccoli cartilagini accessorie dette sesamoidi.

La cartilagine laterale ha forma triangolare e sostiene la parte superiore e parte della parete supero-laterale del naso. La sua base si articola con il margine inferiore dell'osso nasale corrispondente e con una piccola parte del processo frontale dell'osso mascellare, la porzione superiore in continuit con la cartilagine del setto, che la divide dalla controlaterale. Tra ciascuna cartilagine laterale e la cartilagine del setto vi una stretta fessura. L'apice di ciascuna cartilagine laterale si articola con la cartilagine alare maggiore tramite del tessuto fibroso. I

margini articolari possono essere pi o meno estesi a seconda del soggetto e spesso presente una cartilagine sesamoide interposta e collegata alle due tramite fibre di collagene. La cartilagine alare maggiore una lamina sottile e ricurva che sostiene parzialmente le ali del naso (poich la restante porzione sostenuta da tessuto fibroadiposo e spesso da cartilagini alari minori, in numero da due a quattro, che si articolano con il mascellare), costituita da una branca mediale, collocata sulla base del naso e divisa dalla controlaterale dalla cartilagine del setto (da cui separata da una sottile fessura), da una branca intermedia, pi spessa, che costituisce tutto l'apice del naso, e da una branca laterale che si piega sulla parete laterale del naso dirigendosi superiormente, ma senza essere sufficientemente estesa da aderire all'osso mascellare. Si articola superiormente, per un tratto di estensione variabile, con la cartilagine laterale e medialmente con la cartilagine del setto. Muscoli I muscoli del naso sono deputati alla respirazione, alla mimica facciale, alla fonazione in coordinazione altri muscoli mimici del volto. Essi sono il procero, il nasale, il dilatatore anteriore della radice, l'elevatore del labbro superiore e dell'ala del naso e il depressore del setto nasale. Oltre a quelli elencati sono possibili muscoli accessori incostanti. buccali superiori del nervo faciale. Arterie La cute del naso vascolarizzata da rami dell'arteria faciale e dell'arteria mascellare interna. In particolare le ali del naso e la base del naso sono irrorate dall'arteria nasale laterale e settale, rami dell'arteria faciale, le pareti laterali e il dorso del naso sono irrorati dall'arteria angolare del naso, ramo dell'arteria faciale, dall'arteria sopratrocleare, ramo dell'arteria oftalmica, e dall'arteria infraorbitaria, ramo dell'arteria mascellare interna.

Vene Il circolo venoso segue in generale quello arterioso. La cute del dorso, della base e delle pareti laterali del naso drena attraverso rami omonimi rispetto alle arterie e che decorrono con esse nella vena faciale, che a sua volta drena nella vena giugulare interna, mentre la cute della radice del naso drena nella vena oftalmica superiore. Numerose le anastomosi.

Linfa

I vasi linfatici del naso drenano nei linfonodi sottomandibolari, ma quelli della radice del naso drenano nei linfonodi parotidei superficiali.

Innervazione I muscoli del naso sono innervati dal nervo faciale (VII), mentre l'innervazione sensitiva della cute deputata al trigemino (V) .

Cavi t Nas ali La cavit nasa le uno spaz

io di forma irregolare compreso tra la base del cranio superiormente e la volta della cavit orale inferiormente. Risulta verticalmente pi alta nella sua porzione media, mentre trasversalmente pi larga nella porzione inferiore. Dalle narici si portano indietro per aprirsi nella faringe (rinofaringe) tramite le coane (sono le aperture posteriori della cavit nasale. Sono divise dal margine posteriore del vomere, che si articola con la lamina perpendicolare dell'osso palatino. Sono delimitate superiormente e medialmente dalle ali del vomere). Le due cavit nasali sono divise sagittalmente da un setto osseo e cartilagineo detto setto nasale e ricoperte internamente dalla mucosa nasale. Ciascuna cavit nasale suddivisa in quattro aree: il vestibolo, l'atrio, la zona olfattiva e le cavit nasali propriamente dette.

Il vestibolo la porzione iniziale allargata dell'apertura anteriore di ciascuna narice. Lateralmente limitata dalle cartilagini alari, dalle cartilagini nasali laterali e medialmente dalla parete inferiore del setto, posteriormente da un rilievo curvo detto limen nasi originato dalla sovrapposizione della cartilagine alare maggiore con la cartilagine nasale laterale. Il vestibolo ricco di ghiandole sebacee e sudoripare, e nell'uomo adulto presenta peli detti vibrisse. L'atrio rappresentato da una lieve depressione della parete laterale, situata al davanti delle conche. delimitato in alto da una piega della mucosa: l'agger nasi. La zona olfattiva del naso presenta una mucosa molto spessa che si presenta scura a causa della presenza di un pigmento bruno. I recettori dell'olfatto inviano gli stimoli al cervello attraverso il nervo olfattivo, che si dirama nelle cavit nasali con numerose piccole fibre.

Ciascuna cavit nasale propriamente detta costituita da una parete mediale, da una laterale, da un pavimento e da una volta. Il pavimento della cavit nasale corrisponde alla volta della cavit orale, segue l'andamento del palato ed quindi leggermente inclinato verso l'alto procedendo antero-posteriormente, mentre leggermente concavo in senso trasversale. costituito anteriormente dal processo alveolare dell'osso mascellare che si continua posteriormente nel processo palatino (che ne forma la maggior parte) del mascellare, il quale a sua volta si articola tramite la sutura palatomascellare con la lamina orizzontale dell'osso palatino.

Nel processo alveolare dell'osso mascellare scavato il canale incisivo che permette la comunicazione tra la cavit orale e quella nasale e si apre dietro gli incisivi centrali superiori, nella volta della cavit orale. La volta ossea della cavit nasale costituita anteriormente dall'osso nasale, che si articola posteriormente con la spina frontale dell'osso frontale, il quale funge da "base" per il precedente.L'osso frontale si articola posteriormente con la lamina cribrosa dell'osso etmoide, che costituisce gran parte della volta della cavit nasale, inclinata leggermente verso il basso procedendo posteriormente ed perforata da decine di piccoli fori in cui penetrano i fascetti di fibre olfattive del nervo olfattivo e che permettono il senso dell'olfatto.L'etmoide si articola posteriormente con lo sfenoide, in particolare con il pavimento dei seni sfenoidali, che piegano inferiormente e posteriormente, completando la volta del naso. Sulla parete laterale possibile distinguere l'orifizio del seno sfenoidale, un piccolo foro che si apre nella parete anteriore del seno sfenoidale. Nella cavit nasale, precisamente nella sua parete laterale, si aprono numerosi condotti provenienti da cavit pneumatiche collocate nelle ossa pi voluminose del cranio (osso frontale, mascellare, sfenoide, etmoide) dette seni paranasali, anch'essi rivestiti da mucosa.

La parete mediale della cavit nasale rappresentata dal setto nasale, di superficie piatta, costituito da una porzione cartilaginea anteriore e da una porzione ossea posteriore. La porzione ossea formata postero-inferiormente dal vomere e dalle creste del processo palatino dell'osso mascellare e dalla lamina orizzontale dell'osso palatino, poste inferiormente al vomere, con cui si articolano. In minima parte il setto nasale formato anche dalle ossa nasali, dall'osso frontale (antero-superiori) e dalla cresta dello sfenoide (postero-superiore). Anteriormente il setto nasale costituito dalla cartilagine del setto, di forma quadrangolare, che si articola posteriormente ed inferiormente con il vomere, posteriormente e superiormente con la lamina perpendicolare dell'etmoide, superiormente tramite la sutura internasale con le ossa nasali, ed infine per un breve tratto inferiormente ed anteriormente con la cresta incisiva dell'osso mascellare. La cartilagine del setto connessa alle cartilagini alari maggiori da tessuto fibroso e ne separata da un solco su entrambi i lati.

La parete laterale della cavit nasale costituita, in direzione antero-posteriore, dalle cartilagini alari maggiori, dal processo laterale della cartilagine del setto superiormente a queste, posteriormente dalle cartilagini alari minori e sotto queste, a completare la parete laterale dell'ala del naso, da tessuto fibroadiposo. Posteriormente alla porzione cartilaginea la parete laterale formata dal processo frontale dell'osso mascellare, superiormente ad esso da piccole porzioni laterali delle ossa nasali e del frontale, posteriormente invece dall'osso lacrimale. Dietro l'osso lacrimale protrudono tre lamine ossee dette cornetti nasali, una superiore, una media ed una inferiore, i primi due sono parte dell'osso etmoide, il terzo a s stante, ciascuno di essi delimita un meato, per cui distinguono un meato superiore, uno medio ed uno inferiore che il pi ampio. Il cornetto nasale inferiore il pi esteso dei tre, si articola anteriormente con il processo frontale dell'osso mascellare, posteriormente con la lamina perpendicolare dell'osso palatino, superiormente con l'osso lacrimale e tramite il processo etmoidale con il processo uncinato dell'osso etmoide. Lateralmente alla sua parete laterale e nella sua porzione anteriore sbocca il canale nasolacrimale tramite l'omonimo orifizio. Lateralmente alla parete laterale del cornetto nasale medio si trova la bolla etmoidale, un rigonfiamento tondeggiante, dove collocato l'orifizio delle celle etmoidali medie; poco anteriormente alla bolla etmoidale lo iato semilunare presenta l'orifizio per le cellule etmoidali anteriori inferiormente e superiormente l'orifizio del canale nasofrontale, che collega la cavit nasale con i seni frontali, nel meato medio, pi stretto dell'inferiore, sboccano gli orifizi del seno mascellare. Il cornetto nasale superiore si articola inferiormente con il cornetto nasale medio, anteriormente con l'osso nasale e con il frontale, posteriormente con lo sfenoide e con la lamina perpendicolare dell'osso palatino. Lateralmente alla sua porzione posteriore sbocca l'orifizio delle cellule etmoidali posteriori. Il meato nasale superiore il pi stretto e pi corto dei tre e vi sbocca il seno sfenoidale tramite il corrispondente orifizio. Posteriormente all'apice del cornetto nasale medio, nella lamina perpendicolare dell'osso palatino si apre il foro sfenopalatino.

La cavit nasale irrorata da arterie derivanti dall'arter ia mascellar e interna e dall'oftalmica superiore, ovvero l'arteria sfenopalatina, etmoidale anteriore, etmoidale posteriore, nasale esterna e labiale superiore.

Le vene della cavit nasale seguono in generale il decorso delle arterie ed assumono il loro stesso nome, ma nessuna di esse si inoltra nel canale incisivo per contrarre anastomosi. I linfatici vanno anteriormente ai linfonodi sottomandibolari, posteriormente ai retrofaringei e sternocleidomastoidei. I nervi provengono principalmente dal nervo etmoidale anteriore e rami nasali del ganglio. Le pareti delle cavit nasali propriamente dette sono ricoperte di mucosa respiratoria, la quale : - aderente al periostio con la lamina propria per mantenere la perviet delle vie aeree. - ha lamina propria connettivale aderente al periostio, ha ghiandole ed ricca di vasi sanguigni che gli conferiscono un colore rosso intenso. - la stretta aderenza alle strutture ossee sottostanti e la sottile protezione epiteliale ne fanno una sede di epistassi ( emorragie dal naso) dovute soprattutto al ricco plesso venoso di Valsalva. -ha un epitelio cilindrico semplice (pseudostratificato) con tipociti quali cellule basali che si differenziano in cellule ciliate e cellule caliciformi mucipare ( creano un film con il muco fermando cosi il pulviscolo, muco che sollevato sulle cellule ciliate che spingono verso l esterno). Una prima specializzazione a questo livello della mucosa respiratoria ( presente in tutto il respiratorio) si ha nella mucosa olfattiva. La mucosa olfattiva tappezza la volta della cavit nasale ed caratterizzata dal fatto che l' unico luogo dove si trovano neuroni che sporgono all esterno capaci di captare gli osmofori, gli assoni di questi neuroni attraversano la lamina cribrosa andando a costituire il nervo olfattivo che si porter al Bulbo Olfattivo. I tipociti di questa mucosa sono Cellula olfattive: descritte nella costituzione del nervo olfattivo, sono quindi cellule nervose capaci di percepire stimoli odorosi definite recettori olfattivi di tipo 1. Hanno un corpo allungato dal quale partano due prolungamenti: uno superficiale o esterno che arriva fino alla superficie dell' epitelio terminando con la vescicola olfattiva dalla quale si irradiano 10-20 peluzzi olfattivi immersi in una matrice glicoproteica. Uno profondo o interno che il neurite della cellula olfattiva che va a costituire il nervo olfattivo.

Cellule di sostegno: hanno contorni irregolari in quanto si devono adattare ai corpi delle cellule olfattive e partecipano insieme ad esse all' elaborazione del secreto glicoproteico. Cellule basali: piccoli e piramidali, come le cellule di schwann intorno agli assoni, anche loro si avvolgono sul neurite della cellula olfattiva. La lamina propria della mucosa olfattiva formata da connettivo ricco di linfociti, in essa si trovano filamenti del nervo olfattivo (dai neuriti delle cellule olfattive) e le ghiandole olfattive di Bowmann di tipo tubuloalveolari e hanno secrezione di tipo sieromucoso che costituisce un solvente per sostanze odorose ( osmofori), ed inoltre contengono una glicoproteina capace di legare questi osmofori e di essere riconosciuta dai recettori delle cellule olfattive. Nel vivente le cavit nasali: - rappresentano l'unica via di uscita e di ingresso dell' apparato respiratorio. - riscaldano, umidificano e filtrano l' aria .

SENI PARANASALI Le cavit paranasali sono annesse alla parte principale di ogni cavit nasale, precisamente nelle pareti laterali delle cavit nasali vi sono gli accessi ai seni paranasali. I seni paranasali sono scavate nelle ossa: mascellare (seno mascellare), frontale (seno frontale), etmoide (seno etmoidale), sfenoide (seno sfenoidale). Inoltre le cavit paranasali : - diminuiscono il peso delle ossa del massiccio facciale. - agiscono come cassa di risonanza per la voce - nel bambino ,quelli mascellari, contengono gli abbozzi dentali per la dentizione permanente. Purtroppo lo sbocco delle cavit paranasali in quelle nasali, poich rappresentato da piccoli orifizi, in caso di infiammazione (sinusite) non permette un drenaggio ottimale.

Rinofaringe Come abbiamo detto l' aria passa dalle cavit nasali ed attraverso le coane si porta nella parte superiore della faringe o rinofaringe. Il rinofaringe rappresenta lo spazio compreso tra le coane e l'istimo delle fauci e normalmente contiene solo aria, e rivestita dalla tipica mucosa respiratoria ed ricca di tessuto linfatico, la cosiddetta tonsilla faringea. Inoltre ha lo sbocco delle tube uditive per consentire la ventilazione dell orecchio medio e cos da ristabilire l' equilibrio pressorio in caso di starnuto, sbadiglio o immersione (manovra di Valsalva), e grazie alla comunicazione con le tube uditive noi possiamo ascoltare anche la nostra voce quando parliamo poich rimbomba. Il rinofaringe rivestita da: - tonaca fibroelastica detta fascia faringea. - uno strato muscolare incompleto dato dai muscoli costrittori e elevatori della faringe. - tonaca avventiziale connettivale lassa , che il rivestimento esterno

La rinofaringe irrorata dall' arteria faringea ascendente , ramo della a. carotide comune, e da vene affluenti della vena giugulare interna. Mentre i vasi linfatici fanno capo ai linfonodi cervicali profondi e giugulari. E l' innervazione proviene dai nervi glossofaringeo, vago , accessorio per componente parasimpatica e sensitiva ( glossofaringeo e vago), mentre per la componente ortosimpatica dal ganglio cervicale superiore.

Laringe un organo impari e mediano nella loggia dei visceri del collo, ha forma di piramide triangolare, con la base in alto cha ha rapporto con l' osso ioide e l' apice ,tronco, in basso che in continuit con la trachea.

Si trova a livello di c4 fino a c6. La laringe il primo segmento delle vie aeree e confina superiormente con la laringofaringe, con la quale comunica tramite l' aditus laringeo (orifizio ovoidale fortemente inclinato dall' alto in basso anteroposteriormente, ed inferiormente con la trachea. collocata anteriormente alla faringe nella porzione superiore e all'esofago in quella inferiore; il suo limite superiore costituito dalla superficie inferiore dell'epiglottide, mentre il suo limite inferiore il margine superiore della prima cartilagine tracheale. Le facce anterolaterali sono coperte dai lobi laterali della ghiandola tiroidea in profondit, mentre superficialmente coperta dai muscoli sottoioidei, dalle fasce cervicali superficiale e media, dal platisma e dalla cute, e sempre anteriormente possiamo notare la prominenza laringea o pomo d' Adamo formato dalla convergenza delle due facce anterolaterali della cartilagine tiroidea. La faccia posteriore rivolta verso la faringe alla quale si unisce tramite connettivo lasso che consente un certo spostamento. Presso i margini posteriori decorrono arteria carotide comune, vena giugulare interna, nervo vago. I mezzi di fissit sono dati dalla continuit con faringe e trachea, oltre che dai muscoli e legamenti che la connettono all' osso ioide e al torace. Lo scheletro della laringe formato esclusivamente da cartilagine, seppure l'osso joide fornisca un sito di inserzione di alcune membrane e legamenti. Le cartilagini impari e mediane della laringe sono la cartilagine tiroidea, la cartilagine cricoidea e l'epiglottide. Mentre le cartilagini

pari sono le artinoidee, le cuneiformi, le corniculate e le triticee. Le cartilagini della laringe sono formate sia da cartilagine ialina (tiroidea, cricoidea e aritenoidee) che da fibrocartilagine (epiglottide, cuneiformi, corniculate e triticee). Progressivamente, col passare degli anni, tendono a calcificare. La mobilit delle cartilagini dovuta a muscoli intrinseci e estrinseci.

Cartilagine tiroidea: - di tipo ialino. la pi grande, ed impari, ma non la pi importante. Si trova nella parte anteriore , laterale e superiore della laringe. - in continuit con l' osso ioide al di sotto, al quale unita mediante la membrana tiroioidea e il legamento tiroideo mediano. - connessa all'epiglottide tramite il legamento tiroepiglottico che si inserisce sulla sua faccia posteriore presso la linea mediana. - connessa con la sottostante cartilagine cricoidea tramite la membrana cricotiroidea. - Sulla liscia superficie posteriore della cartilagine tiroidea e sulla linea obliqua si inseriscono la maggior parte dei legamenti e dei muscoli della laringe, cos come le corde vocali false e le corde vocali vere.

costituita da due lamine quadrangolari: dirette postero-lateralmente che si fondono in parte anteriormente costituendo la prominenza laringea o scudo, cio il pomo d'Adamo, formando un angolo aperto posteriormente che retto nel maschio ( visibile in quelli magri) e ottuso nella femmina e nel bambino. Il margine superiore delle due cartilagini quadrangolari forma un incavo a "V" proprio sopra la prominenza laringea, detta incisura tiroidea. I margini laterali delle lamine quadrangolari sulla faccia posteriore della cartilagine tiroidea sono come detto divergenti e formano due corni, uno superiore pi lungo ed uno inferiore pi breve. Gli apici di entrambi i corni piegano antero-medialmente, il corno tiroideo superiore si dirige posteriormente, superiormente e medialmente,

quello inferiore si dirige inferiormente, anteriormente e medialmente, e presenta sula faccia interna dell estremit libera la faccetta articolare cricoiodea che la mette in rapporto con la cartilagine cricoide. Sulla faccia laterale delle lamine possibile distinguere una cresta, la linea obliqua, che inizia posteriormente in alto con il tubercolo tiroideo superiore ( posto appena anteriormente al corno superiore ) e scende antero-inferiormente al tubercolo tiroideo inferiore ( posto anteriormente al corno inferiore). La linea obliqua divide la faccia laterale della cartilagine tiroide in una regione anteriore pi estesa ricoperta dal muscolo tiroioideo, e una regione posteriore pi ristretta ricoperta dai muscoli sternotiroideo e costrittore inferiore della faringe. Mentre la faccia mediale liscia e concava.

Cartilagine Cricoidea: - la pi inferiore della laringe. - di tipo ialino, e pu andare incontro a processi di ossificazione. - l' elemento scheletrico pi importante della laringe in quanto sostiene le altri cartilagini e d attacco a muscoli importanti. - unita alla cartilagine tiroidea principalmente attraverso la membrana cricotiroidea e secondariamente mediante l'articolazione sinoviale cricotiroidea (con il corno inferiore dell'omonima cartilagine) che presenta una capsula. ha la forma di anello con castone e si distinguono due superfici ( esterna e interna) e due margini (superiore e inferiore) l' anello o arco la porzione anteriore e laterale, la cui superficie esterna convessa e nel punto in cui l arco continua nella lamina vi sono le faccette articolari tiroidee (una per ciascun lato) che si articolano con il corno inferiore della tiroide, mentre la superficie interna liscia. Il margine superiore da attacco alla membrana cricotiroidea, mentre il margine inferiore quasi orizzontale presenta due rilievi laterale e uno mediano.

il castone o lamina la porzione posteriore. Presenta una superficie esterna che percorso da un rilievo , cresta della lamina, la quale ai lati presenta due fossette, fosse della lamina, mentre superficie interna liscia e leggermente concava superiormente. Il margine superiore della lamina presenta le due faccette articolari aritinoidee, mentre il margine inferiore quasi orizzontale,

Cartilagini Aritenoidi: - sono due cartilagini piramidali piccole, posteriore e superiore alla laringe, che poggiano sulle faccette articolari aritenoidee della cartilagine cricoide. - sono mobili in quanto rivono l' attacco di numerosi muscoli. - Ciascuna presenta tre facce, una base e un processo vocale o apice. - l' apice e il processo vocale sono formati da cartilagine elastica, il restante da cartilagine ialina. La faccia posteriore liscia e concava, occupata dal muscolo aritenoideo traverso, quella antero-laterale ruvida e presenta la cresta arcuata che si conclude nel processo vocale. Tale cresta separa due fossette, una superiore triangolare dove si inserisce il legamento vestibolare ed una inferiore allungata dove si inserisce il muscolo vocale e il muscolo cricoaritenoideo laterale. La faccia mediale liscia e concorre a formare la rima della glottide. La base si articola con le faccette della cartilagine cricoidea, in prossimit di essa originano due prolungamenti: processo muscolare, in dietro, d attacco ai muscoli cricotiroidei, processo vocale che con il suo apice prosegue nel legamento vocale. L apice rivolto in dentro e indietro e si unisce alle cartilagini curniculate.

Le cartilagini corniculate: sono due piccole coni cartilaginee coniche e ricurve costituite da fibrocartilagine elastica che si articolano tramite la loro base con la porzione superiore delle cartilagini aritenoidee e il loro apice incurvato ad uncino diretto medialmente e in dietro. In vivo sono coperte da mucosa e determinano il tubercolo corniculato.

Le cartilagini cuneiformi: sono due piccole strutture allungate o bastoncelli di fibrocartilagine elastica contenute nelle pieghe ariepiglottiche e responsabili della prominenza nota come tubercolo cuneiforme.

Le cartilagini triticee:

sono noduli di fibrocartilagine elastica contenute all'interno della membrana tiroioidea, a met strada tra il corno superiore della cartilagine tiroidea e il grande corno dell'osso ioide.

Cartilagine Epiglottide:

- una lamina costituita da fibrocartilagine elastica. - impari e mediana. - sopra la cartilagine tiroide e dietro l 'osso ioide che separa la radice della lingua con la cavit laringea. - connessa all'osso ioide per mezzo del legamento ioepiglottico che si inserisce sulla parte inferiore linea glossoepiglottica mediana e sulla faccia posteriore del corpo dell'osso ioide. - La sua forma ricorda quella di una foglia che inferiormente in vivo presenta un processo stretto e allungato, il picciolo dell'epiglottide che unito per mezzo del legamento tireoepiglottico alla faccia interna dell' angolo della tiroide. - vista dalla faccia posteriore, sul piano saggittale incurvata ad S, convessa in alto e concava in basso. - allo stato di riposo diretta obliquamente dal basso all'alto e dall'avanti indietro. - si distinguono: (faccia anteriore, postriore ed un contorno)

una faccia anteriore: unita alla parte faringea della lingua attraverso le pliche glossoepiglottiche, e con la met superiore rivestita dalla mucosa che fa seguito a quello della bocca, mentre in quella inferiore coperta da tessuto adiposo che riepie lo spazio tireoepiglotico. Una faccia posteriore: rivolta nella cavit laringea e rivestista da mucosa laringea. Nella met inferiore presenta il tubercolo epiglottico che continua nel picciolo dell'epiglottide. Contorno: formato dal margine superiore o base (convesso) e due margini laterali che sono dentellati ed in basso danno attacco alle pieghe ariepiglottiche.

- l'unica cartilagine laringea che presenta ghiandole della tonaca mucosa in delle fossette. - La funzione dell'epiglottide quella di aiutare a direzionare il cibo verso la laringofaringe e non verso l'adito laringeo, di conseguenza nell'atto della deglutizione i muscoli ariepiglottici si contraggono facendo piegare l'epiglottide posteriormente (aiutati anche dai muscoli della base della lingua), in questo modo l'epiglottide, funzionando come una valvola, chiude l'adito laringeo permettendo al cibo di passare solo nella faringe.

Articolazioni e legamenti della laringe - sono i vari dispositivi che collegano le varie parti della laringe tra di loro ( articolazioni e legamenti intrinseci) e con organi vicini (legamenti estrinsici)

articolazioni: articolazioni cricotiroidee: pari, mettono in rapporto l arco della cartilagine cricoide con I corni inferiori della tiroide. Permettono movimenti di rotazione in avanti e dietro intorno all' asse trasversale e di scivolamento verso l'alto il basso. Articolazioni cricoaritenoidee: pari, tra le faccette articolari aritinoidee sul margine superiore della lamina della cartilagine cricoide e le faccette articolari cricoidee alla base delle cartilagine aritinoidi. Rinforzate dal legamento cricoaritinoideo, questa articolazione permette alle cartilagini aritinoidee di alzarsi e abbassarsi sulla cartilagine cricoide, di inclinarsi avanti e indietro e di ruotare sull'asse verticale, ci importante nella fonazione in quanto I movimenti delle cartilagini aritinoidi regolano l'apertura della rima glottidea e il grado di tensione dei legamenti vocali.

Articolazioni aricorniculate: pari, tra apice delle cartilagini aritinoidi e la base delle corniculate. Sono le meno mobili e nell'anziona possono fondersi.

Legamenti intrinseci: legamento cricocorniculato o giugale: elastico, parte dal margine supreriore della lamina della cricoide passa tra le aritinoidi , si biforca per raggiungere l'apice delle corniculate. Legamento tireoepiglottico: fissa il picciolo dell'epiglottide alla cartilagine tiroidea.

Membrane elastiche si estendono per tutta la superficie interna sotto la mucosa e si dividono in una parte superiore (memmbra quadrangolare) e una inferiore ( coni elastici). La membrana quadrangolare: origina dal margine laterale dell'epiglottide e si porta sino al margine mediale di ciascuna delle due cartilagini aritenoidee. Il suo margine superiore il legamento ariepiglottico, che ricoperto da mucosa forma la piega ariepiglottica. Il margine inferiore della membrana quadrangolare il legamento ventricolare o vestibolare che si unisce alla faccia posteriore della cartilagine tiroidea e rivestito da mucosa prende il nome di corda vocale falsa. Viste al fibroscopio le corde vocali false hanno un colore rosato. cono elastico: inserito sulla superficie interna della cartilagine cricoidea e si porta sia sulla superficie posteriore dell'angolo della cartilagine tiroidea sia sul processo vocale di ciascuna cartilagine aritenoidea. Il margine superiore del cono elastico, ispessito, forma il legamento vocale che unisce quindi il processo vocale di ciascuna cartilagine aritenoidea con l'angolo della cartilagine tiroidea. Rivestito da mucosa, il legamento vocale prende il nome di corda vocale vera; questa pi spessa rispetto ad una corda vocale falsa. Le corde vocali vere formano i margini antero-laterali della rima della glottide e producono i suoni essendo i principali organi della fonazione. Al fibroscopio le corde vocali vere hanno un colore biancastro. membrana cricotiroidea una membrana fibrosa che si estende dal margine inferiore della cartilagine tiroidea al margine superiore della cartilagine cricoidea. Al centro ispessita a formare il legamento cricotiroideo mediano che si inserisce sulla porzione anteriore dell'arco cricoideo.

Legamenti estrinseci: membrana tiroioidea: fibroelastica, si estende dal margine superiore del corpo delle grandi corna dell'osso ioide fino al margine superiore delle corna superiore della cartilagine tiroide. Si inspessisce nel mezzo ( legamento tiroioideo medio) e ai lati ( legamenti tiroioidei laterali) inglobando la cartilagine triticea.questa membrane attraversata dal nervo e vasi laringei superiori. Legamento cricotracheale: tra margine inferiore della cartilagine cricoide e quello superiore del primo anello tracheale. Legamento ioepiglottico: tra il corpo dell'osso ioide e faccia anteriore dell'epiglottide. Legamento glossoepiglottico: tra epiglottide e lingua. Legamento faringo epiglottico: tra faringe e margini laterale della cartilagine epiglottide.

Muscoli intrinseci sono tutti pari tranne il muscolo aritenoideo trasverso. Sono tutti striati e agiscono sulle corde vocali dilatandole o costrigendole. Per questo si possono dividere muscoli dilatatori ( cricoaritinoidei posteriori) e muscoli costrittori (tutti gli altri). muscolo cricotiroideo : poich tende i legameti vocali detto muscolo tensore delle corde vocali, e anterolateralmente sulla laringe, si fissa all' arco cricotiroideo e si porta indietro con due fasci ( uno verticale e l'altro obliquo) inserendosi inferiormente sulla cartilagine tiroide. Se prende punto fisso sulla cartilagine tiroide sposta indietro quella cricoide e le cartilagini aritinoidi, se invece prende punto fisso sulla cartilagine cricoide sposta in basso e in avanti quella tiroidea.

Muscolo cricoaritenoideo posteriore: dalla fossa della lamina della cartilagine cricoide si porta lateralmente in alto al processo muscolare della cartilagine aritinoide. I due muscoli contraendosi abbassano I processi muscolari aritinoidei , innalzano I processi vocali dilantando cos la rima glottidea. Muscolo cricoaritenoideo laterale: applicato lateralmente al cono elastico si estende superiormente dala'arco cricoideo per andare al processi muscolari aritinoidei. Contraendosi avvicina le corde vocali con costrizione della rima glottidea. Muscolo tiroaritinoideo: ha origine dai 2/3 inferiori della porzione posteriore della lamina tiroidea e si porta sulle aritinoidi e sul processo vocale, decorrendo in parte sulla corda vocale. Ha un fascio laterale ed uno mediale ( detto muscolo vocale) . Contraendosi isometricamente aumenta la tensione delle corde vocali. Muscolo aritinoideo obliquo: sopra il muscolo cricoaritinoideo, ricoperto da mucosa faringea. Origina dal processo muscolare dell aritinoide di un lato, e si inserisce all'apice dell'aritinoide dell'altro lato. I due muscoli restringono l'adito e il vestibolo della laringe. Muscolo aritinoideo trasverso: impari,sopra I due muscoli aritinoidei obliqui, teso tra I due margini laterali delle due cartilagini aritinoidi. Restringe l'adito della laringe incrementando la funzione di quelli obliqui. Muscolo ariepiglottico: origina dal margine laterale delle cartilagini aritinoidi e in parte dal muscolo aritinoide obliquo, pentrando nella plica ariepiglottica, si inserisce lateralmente sull'epiglottide. Tira l'epiglottide in basso chiudendo l'adito della laringe durante la deglutizione.

Configurazione interna. La cavit laringea un canale che si estende superiormente a partire dall'adito laringeo dove in comunicazione con il rinofaringe,inferiormente sino al margine inferiore della cartilagine cricoidea, dopo la quale si continua nella trachea. I confini del canale laringeo sono determinati dalle membrane fibroelastiche intrinseche, l'aria penetra posteriormente all'epiglottide all'interno della membrana quadrangolare, per poi incontrare due pieghe sul suo cammino, la piega vestibolare superiormente e la piega vocale inferiormente, separate da uno spazio detto ventricolo della laringe. La fessura mediana delimitate dalle due pieghe vestibolari la rima vestibolare, mentre quella delimitata dalle due pieghe vocali la rima della glottide. Si distinguono tre porzioni nella cavit laringea: 1) segmento superiore o vestibolo il vestibolo laringeo o introitus, lo spazio compreso tra l'adito della laringe e le pieghe vestibolari. Le sue pareti sono simili a quelle dell'adito stesso, anteriormente limitato dalla faccia laringea o inferiore dell'epiglottide, lateralmente dalla porzione mediale delle pieghe ariepiglottiche e posteriormente dalla commissura posteriore. L'adito laringeo l'apertura che connette la laringe con la laringofaringe. delimitata anteriormente dalla parete inferiore (o posteriore) dell'epiglottide, che pi alta rispetto a quella posteriore per cui l'adito stesso rivolto posteriormente. La parete posteriore formata dalla commissura posteriore, cio dalla piega mucosa che si estende tra le due cartilagini aritenoidee; le pareti laterali sono invece costituite dalle due pieghe ariepiglottiche e dai tubercoli cuneiforme superiormente e corniculato inferiormente; i due tubercoli corniculati sono seperati dalla piccola incisura interaritenoidea. 2) segmento medio presenta 4 rilievi orizzontali: Due superiori che formano le pieghe ventricolari o corde vocali false contengono nel loro spessore il legamento ventricolare, il muscolo ventricolare e le ghiandole laringee, e tra le pieghe ventricolari compresa la rima del vestibolo. Due inferiori che sono le pieghe vocali o corde vocali vere che con loro faccia superiore delimitano ventricolo laringeo che uno spazio limitato superiormente dal margine inferiore del legamento vestibolare e inferiormente dal margine superiore del legamento vocale. Mentre il margine libero di ciascuna corda sporge verso la cavit e delimita con la parte controlaterale la rima della glottide : che il punto pi stretto della laringevdi forma triangolare con l'apice in avanti corrispondente all' angolo della cartilagine tiroide, e la baseindietro tra le aritenoidi, la rima varia l'ampiezza in base a et, sesso, respirazione e fonazione, ma indipendentemente della distanza tra le corde comunque la parte cartilaginea resta sempre beante per consentire il passaggio di aria.

3) segmento inferiore o cavit sottoglottica la porzione inferiore della cavit laringea, compresa tra il margine inferiore del legamento vocale e il margine inferiore della cartilagine cricoidea.

Vasi e nervi Le arterie fanno capo alle arterie tiroidee, le vene invece alla giugulare interna o direttamente o attraverso le vene tiroidee. I linfatici sono suddivisi in dure gruppi: quelli della parte sopraglottica che fanno capo ai linfonodi giugulari interni , quelli dela parte sottoglottica terminano nei linfonodi sopraclaveari e sottosternocleidomatoidei. I nervi provengono dal nervo laringeo superiore ( fornisce rami sensitivi a tutta la mucosa laringea e rami motori per il muscolo cricotiroideo), nervo laringeo inferiore del vago (esclusivamente motore per I restanti muscoli laringei), rami del vago contengono fibre dell'ortosimpatico toracolombare.

Configurazione interna la laringe composta internamente dalla tonaca mucosa formata da epitelio respiratorio cilindrico semplice pluriseriato vibratile con cellule mucipare. In alcune zone come sull'epiglottide , in vivcinanza dell'adito laringeo e su I due labbri vocali vi un epitelio squamoso a maggior resistenza che pu dare neoplasie benigne come I polipi delle corde vocali o carcinoma. La lamina propria ricca di tessuto linfoide organizzato in noduli che formano la tonsilla laringea. Nella parte inferiore della laringe quasi nel punto di continuit con la trachea comincia a vedersi una tonaca sottomucosa connettivale, ricca di ghiandole sierose mucose e miste.

fonazione emissione d'aria dai polmoni in quantit e a pressione regolata > giunta a livello della rima glottidea f vibrare le corde vocali ( l'ampiezza della rima glottidea e la tensione dele corde vocali determina un suono acuto o no) > apparato risonatoreformato dalla cavit orale e faringea che amplifica e filtra il suona in quanto pu aumentare la lunghezza d'onda. Lingua, labbra, guance, osso ioide, processi alveolodentali, palato duro e molle, mandibola partecipano al linguaggio.

La generazione della voce 11.3.1 Anatomia del sistema vibratorio


Laringe. L'organo di chiusura della trachea, la laringe (Fig. 11.3.1), costituito da uno scheletro di cartilagine, al quale sono inserite le corde vocali ed i muscoli ad esse necessari per svolgere le funzioni d'occlusione e di fonazione gi dette. La laringe oltre ad essere sostenuta indirettamente dai m. addominali tramite gli organi interposti come appesa alla mandibola e al cranio per mezzo dell'osso ioide (Figg. 11.3.1(a) e 11.3.2(c)), al quale unita da una membrana e da legamenti. Quest'osso fatto a ferro di cavallo e si pu palpare al confine fra collo e mandibola. Costituisce l'impalcatura scheletrica della lingua, sospende la l. e fa da intermediario fra questa, la mandibola e il cranio ai quali appeso a sua volta con un sistema di muscoli. Scheletro della laringe. A continuazione del canale tracheale si trova la cartilagine cricoide, che fa da base alle altre cartilagini della laringe, ha forma simile a quella di un anello con castone (Figg. 11.3.1(b)) e pu essere palpata alla sommit della trachea come un corpo pi grosso e consistente degli anelli tracheali. La parte corrispondente al castone posta dorsalmente e, ovviamente, non palpabile. Sul margine superiore del castone sono articolate due cartilagini pari, dette c. aritenoidi (Figg. 11.3.1(b) e 11.3.3), la cui forma riconducibile a quella di una piramide triangolare. Esse dnno attacco agli estremi posteriori delle corde vocali nonch ai muscoli necessari alla loro manovra; questi impongono alle c. aritenoidi un movimento complesso di rotazione e traslazione (vedi paragrafo 11.3.2), che determina l'apertura e la chiusura delle corde vocali. Il rilievo sul collo chiamato "pomo d'Adamo" corrisponde alla cartilagine tiroide (Figg. 11.3.1(a) e (c), 11.3.2, 11.3.3, 11.3.4). Fatta a spartineve, questa incernierata sulla c. cricoide per mezzo dei due corni inferiori(Fig. 11.3.1(c)). All'interno del diedro costituito dalle due lamine della c. tiroide s'inserisce lestremo anteriore delle corde vocali (vedi oltre). I due corni superiori sono leve d'importanza fondamentale per la messa in tensione di queste ultime. Muscoli intrinseci della laringe. Sono quelli i cui estremi s'inseriscono alle cartilagini della laringe e soltanto a queste:

Corde vocali. Le c. vocali immagine retorica usata da Antoine Ferrein nel 1741 per descrivere il comportamento vibratorio delle pieghe o labbri vocali e rimasta nell'uso sono due strutture muscolari, a sezione triangolare, tese fra le c. aritenoidi e la c. tiroide (Figg. 11.3.1(a), 11.3.2(a), 11.3.3 e 11.3.4). Possono chiudere il canale respiratorio in modo riconducibile a quello delle labbra. Lo spazio tra le c. vocali si chiama rima della glottide o semplicemente glottide. Per semplicit,

Fig. 11.3.1 (a)

Visione d'insieme dello scheletro della laringe: CA=Cartilagini aritenoidi, CC=c. cricoide, CT=c. tiroide, CST=corni superiori della c. tiroide, CV=corde vocali, OI=osso ioide. (b) Cartilagine cricoide e cc. Aritenoidi. (c) Cartilagine cricoide e c. tiroide. CIT=corni inferiori della c. tiroide; LCT=lamine della c. tiroide

della loro struttura sono rappresentati nelle figure soltanto il muscolo vocale (Fig. 11.3.2(a)), che ne costituisce la parte attiva o il legamento vocale (Fig. 11.3.3), che ne rappresenta bene il margine vibrante;

Muscoli adduttori e abduttori delle c. aritenoidi. Sono due gruppi di muscoli (non rappresentati in figura) fra loro antagonisti, posti nella parte posteriore della l., il cui compito quello di ruotare le c. aritenoidi agendo sul loro processo muscolare come su di una leva. I m. adduttori ruotano le c. aritenoidi facendo avvicinare le corde vocali e ponendole in tensione; i m. abduttori ne provocano l'apertura e il rilassamento; Muscoli cricotiroidei. I due m. cricotiroidei (Fig. 11.3.2(b)) contribuiscono ad inclinare in avanti la c. tiroide nel cosiddetto "passaggio" al registro superiore.

Fig. 11.3.2 (a)

Visione superiore della laringe; (b) Visione laterale della laringe; (c) Alcuni dei muscoli estrinseci della laringe. C=clavicola; CA=cartilagini aritenoidi, CC=c. cricoide, CT=c. tiroide, CV=corde vocali, M=mandibola, MCT=muscoli cricotiroidei, MDA=ventre anteriore del m. digastrico, MDP=v. posteriore del m. d., MIG=m. ioglosso, MMI=m. miloioideo, MSI=m. stiloioideo, MST=m. sternotiroideo, OI=osso ioide, S=sterno. T=trachea

Muscoli estrinseci della laringe. Sono quelli che con un estremo sinseriscono alla laringe e con laltro allo scheletro.
Muscoli abbassatori dell'osso ioide e inclinatori della cartilagine tiroide. Sono i muscoli dello sbadiglio (in particolare i m. sternotiroidei, Fig. 11.3.2(c)) e, simulandolo, li si pu palpare ai lati della trachea. Intervengono in modo determinante nelle tecniche vocali romantiche e veriste (vedi Tecniche vocali dotte). La loro azione si riflette anche sulla base della lingua con effetti d'ordine fonetico.

Muscoli elevatori dell'osso ioide. Sono un sistema di muscoli disposti come una grossolana raggiera, che vanno direttamente, o indirettamente tramite la mandibola, dall'o. ioide al cranio. Di conseguenza la l., la trachea e, tramite questa, i polmoni sono in equilibrio fra la sospensione al al cranio (Fig. 11.3.2(c)) e l'appoggio ai muscoli addominali tramite i visceri interposti. 11.3.2 Meccanica della generazione della voce

Lingua. La lingua interviene nella generazione del suono laringeo in quanto la contrazione delle sue fibre muscolari inserite all'osso ioide, il quale collegato per mezzo di legamenti alla cartilagine tiroide contribuisce all'inclinazione di quest'ultima. Di conseguenza essa contribuisce pure alla tensione delle corde vocali per trazione in avanti. Fase inspiratoria. Le cartilagini aritenoidi ruotano in modo da allontanare fra loro i processi vocali e gli estremi posteriori delle corde vocali, che vi sono inseriti; questa manovra determina l'apertura della glottide (Fig. 11.3.3(a)). Intanto l'attivit dei muscoli respiratori provoca l'afflusso dell'aria nei polmoni, i quali seguono la discesa del diaframma dilatandosi e trascinando con s bronchi, trachea e laringe (Fig. 11.2.3(c)-I). Fase fonatoria. Corrisponde, per quanto riguarda la meccanica respiratoria, a quella espiratoria di una normale respirazione; ne differisce per il fatto che le cartilagini aritenoidi ruotano all'indietro e scivolano lateralmente in modo da portare a contatto il margine vibrante delle corde vocali (Fig. 11.3.3(b)); queste allora entrano in vibrazione per effetto della pressione dell'aria. Le modalit di vibrazione delle corde vocali variano a seconda dei meccanismi fonatori impiegati, che sono qui schematizzati per semplicit di esposizione.

1 meccanismo. Corrisponde a quello che la laringe mette in atto quando il corpo si accinge ad uno sforzo come per sollevare un peso o nella defecazione. In questo caso i m. adduttori delle cartilagini aritenoidi portano a contatto le corde vocali e ne assicurano la chiusura; contemporaneamente i muscoli inclinatori della cartilagine tiroide assicurano la solidit di attacco dei loro estremi anteriori. Avendo struttura muscolare le corde vocali si contraggono, si rigonfiano e svolgono la funzione di chiusura del serbatoio polmonare, necessaria, p. es., per dare solidit d'attacco ai muscoli toracici impegnati nel sollevamento di un peso (Fig. 11.3.4(a)).

Fig. 11.3.3 (a) Corde vocali in fase inspiratoria; (b) corde vocali in fase fonatoria: CA=cartilagini aritenoidi,
CC=cartilagine cricoide; CT=cartilagine tiroide, CV=corde vocali (legamenti vocali)

Se invece la forza di contrazione rimane inferiore a quella descritta, sotto la pressione dell'aria le corde vocali possono entrare in vibrazione producendo approssimativamente la prima quinta (= 5 note) dell'estensione vocale musicalmente utile.

2 meccanismo. Le cartilagini aritenoidi accentuano la loro rotazione stirando le corde vocali allindietro in modo non dissimile da quello che simpiega per porre in tensione le corde di uno strumento musicale (Fig. 11.3.4(b)) e la voce aggiunge circa unaltra quinta alla propria estensione vocale musicalmente utile. 3 meccanismo. I muscoli inclinatori della cartilagine tiroide entrano in azione e le corde vocali sono stirate passivamente in avanti. Linclinazione della cartilagine tiroide, infatti, allontana il suo diedro interno dalle cartilagini aritenoidi, alle quali le corde vocali stesse sono inserite con lestremo opposto (Fig. 11.3.4(c)). Questa trazione si somma a quella allindietro gi esercitata dalle cartilagini aritenoidi ed aggiunge unulteriore quinta allestensione vocale musicalmente utile gi raggiunta. Determinante in particolare la funzione di vincolo con lo sterno, esercitata dai muscoli sternotiroidei durante la risalita della laringe nel corso dellespirazione; vincolo che, trattenendo la parte libera della cartilagine tiroide, la inclina quanto pi essa risale e scarica sui muscoli del tronco la maggior parte del lavoro necessario (Fig. 11.3.4(d)). Questa manovra corrisponde a quello che in gergo vocale si chiama "passaggio" al registro superiore. Abitualmente nell'eloquio sono messi in azione soltanto i primi due dei tre meccanismi descritti; il terzo tipico del canto. Sia nell'uno che nell'altro caso essi non entrano in azione separatamente ma in combinazioni diverse. I comportamenti fonatori si possono riunire fondamentalmente in tre tipi e il fatto ha importanza particolare per il canto: 1 tipo. I tre meccanismi tendono ad entrare in azione successivamente, la voce assume colorazioni timbriche diverse nelle tre regioni d'altezza, chiamate "registri", mentre i cambiamenti di timbro nel passaggio da un registro all'altro, in particolare quello dal 2 al 3, chiamato tipicamente "passaggio", sono evidenti (voce non educata); 2 tipo. La contrazione attiva del 1 meccanismo ridotta, il 2 e 3 meccanismo di distensione passiva delle corde vocali entrano in azione contemporaneamente fin dalle note basse, non si avvertono cambiamenti sensibili del timbro alle diverse altezze e si parla di assenza di registri e di passaggio (voce detta in gergo vocale "impostata per natura");

3 tipo. La contrazione attiva, sia pure in vario grado, presente in tutti i registri e il carattere timbrico del grido permane in tutta l'estensione (emissioni "di forza" delle tecniche popolari, romantiche e veriste).

Fig. 11.3.4 (a) 1

meccanismo. (b) 2 meccanismo. (c) Visione superiore del 3 meccanismo. (d) Visione laterale del 3 meccanismo. CA=cartilagini aritenoidi, CC=c. cricoide, CT=c, tiroide, CV=corde vocali, MST=muscolo sternocleidomastoideo, S=sterno

11.3.5 Modalit vibratorie delle corde vocali A seconda dei meccanismi laringei impiegati il comportamento del sistema vibratorio varia tra due modalit che si possono schematizzare nel modo che segue: 1a modalit. Le c. vocali si contraggono attivamente occludendo il canale respiratorio, la pressione dell'aria cresce fino a forzare il passaggio, la fuga dell'aria fa diminuire la pressione sottoglottidea, le corde vocali possono tornare ad occludere il canale respiratorio ed il ciclo ricomincia; 2a modalit. Le c. vocali entrano in vibrazione per effetto Bernoulli: la diminuzione di pressione, dovuta alla velocit dell'aria in uscita, fa s che le c. vocali siano come aspirate passivamente e vengano a contatto occludendo il canale respiratorio; per effetto dell'occlusione la pressione sottoglottidea

cresce fino a forzare il passaggio, l'aria torna a sfuggire fra le corde vocali e il ciclo ricomincia. Nella pratica nessuna delle due modalit si realizza in modo univoco e il comportamento vibratorio delle corde vocali partecipa variamente dell'una e l'altra. 11.3.6 Influenze del corpo sulla voce Come detto all'inizio, la fonazione un'attivit che coinvolge direttamente o indirettamente tutto il corpo. Di almeno tre categorie di rapporti fra l'attivit corporea e quella vocale il caso di fare menzione specifica.
Postura. L'insieme delle attivit muscolari mediante le quali il corpo mantiene la sua posizione naturale influisce anche sulla meccanica respiratoria. In questa sede il discorso limitato alla postura eretta, che quella adottata pi sovente nel canto, ed ai suoi aspetti macroscopici. Al variare della divaricazione e della rotazione dei piedi, cos come al variare dell'estensione del rachide, si modifica l'equilibrio fra la componente costale e quella addominale della respirazione con conseguenze sull'escursione verticale della laringe. Si modifica pure la distanza fra questa e lo sterno al quale essa collegata tramite i m. sternotiroidei e sternoioidei. Di conseguenza i riflessi necessari ad ottenere, per esempio, l'intonazione determinano cambiamenti nei meccanismi di tensione delle corde vocali e quindi nel suono prodotto. Le variazioni di escursione della laringe incidono inoltre sulla lunghezza del tratto faringeo del canale vocale determinando cambiamenti nella sua frequenza di risonanza (vedi pi avanti). Influenze della cintura addominale sulla laringe. Lo stato di rilassamento o di contrazione dei diversi distretti della cintura muscolare addominale si riflette su quello della muscolatura laringea condizionandone il comportamento in modo determinante. Il caso pi evidente quello corrispondente alla voce emessa contraendo la muscolatura addominale all'altezza della bocca dello stomaco, il cui timbro simile a quello di un suono prodotto sotto sforzo. Le modalit di contrazione e di rilassamento della cintura muscolare addominale possono essere determinate dalla tecnica vocale adottata cos come dalle condizioni emotive. In questo caso il discorso sconfina nella psicologia. Mimica facciale ed espressione delle emozioni. Lespressione delle emozioni per mezzo della mimica facciale ha il suo corrispondente nellespressione delle stesse per mezzo del colore della voce. La contrazione della muscolatura mimica nellespressione a volta a volta del riso, del pianto, dello stupore, ecc. (Izard, 1983) incide sul suono laringeo gi allorigine mentre i movimenti mimici modificano forma e volume del canale vocale con le conseguenze fonetiche che sono note dallesperienza quotidiana. Le tecniche vocali (vedi paragrafo 11.5.5) che, per motivi biomeccanici, implicano latteggiamento della bocca come nel sorriso o latteggiamento "a sbadiglio" dnno luogo alla produzione di suoni vocali caratterizzati da connotazioni emozionali indotte dalla tecnica vocale stessa.

Considerando la laringe a partire dall'alto,trovi prima le corde vocali false e poi quelle vere. Quelle false (o pieghe vestibolari) servono di protezione (sono un metodo in pi per evitare che il bolo finisca nelle vie aeree) ma NON sono di alcuna utilit per la fonazione. La loro impalcatura di sostegno il legamento ventricolare, che il margine inferiore delle membrane quadrangolari. Queste pieghe non sono molto elastiche e sono rivestite da epitelio laringeo. Quelle vere (o legamento vocale) servono per protezione delle vie aeree e sono l'organo fondamentale della fonazione. La loro impalcatura di sostegno il legamento vocale, che fa parte del cono elastico. Il legamento poi rivestito dal muscolo tiroaritenoideo (o muscolo vocale), che fa aumentare la tensione della corda vocale. Queste pieghe sono molto elastiche e sono rivestite da epitelio laringeo. La glottide lo spazio tra le corde vocali vere.

Trachea La trachea un canale impari e mediano che inizia nel collo a livello di c6 facendo seguito alla laringe grazie al legamento cricotracheale. Come tale si proietta in cavit toracica fino a livello di t4 , terminando cos nel torace (mediastino), biforcandosi nel bronco dx e sx. Il punto di biforcazione nella proiezione anteriore corrisponde a una linea orizzontale passante per le seconde cartilagini costali ed in questo punto di biforcazione la trachea tenuta fissa da un fascio di connettivo fibroso saldato al centro frenico , vicino all' orifizio della vena cava inferiore, mentre mobile in alto seguendo i movimenti di deglutizione, fonazione , e si accorcia e si allunga fisiologicamente nei movimenti di estensione e flessione della testa e colonna vertebrale in quanto flessibile ed elastica. La trachea costituita da 15-20 anelli cartilaginei connessi da lamine fibrose che sono i legamenti anulari, gli anelli cartilaginei sono incompleti posteriormente dove si trova una parete membranosa. La trachea rappresenta il limite morfologico tra mediastino anteriore e posteriore. Rapporti Come abbiamo detto la trachea va dal collo al torace quindi possiamo distinguere un segmento cervicale e uno toracico. Segmento cervicale lungo 4 cm comprende i primi 5-6 anelli tracheali. La trachea nel collo sul lato sinistro presente una lieve depressione dovuta alla ghiandola tiroide, impronta tiroidea. I rapporti anteriori dei primi 3 anelli sono differenti dai restanti. Infatti i primi tre anelli hanno rapporto anteriormente con l' istimo della ghiandola tiroide di conseguenza un rapporto endocrino viscerale, mentre gli ultimi 3 anelli anteriormente hanno rapporto con un tessuto connettivo adiposo pretracheale importante in quanto in esso sono contenuti i linfonodi pretracheali e le vene tiroidee inferiori. Pi superficialmente la parte cervicale corrisponde alle fasce del collo, ai muscoli sottoioidei e allo spazio sovrasternale firmato dallo sdoppiamento della fascia cervicale superficiale che si fissa ai due labbri posteriore e anteriore dell incisura giugulare sternale. Lateralmente la trachea cervicale in rapporto con i lobi della ghiandola tiroide, ed il fascio vascolo nervoso del collo ( arteria carotide comune, vena giugulare interna, nervo vago. Posteriormente ha rapporto con l'esofago ( l' esofago ha rapporti con la tiroide ,in quanto non si pone dietro la tiroide in modo speculare, ma spostato verso sx).

A livello cervicale bisogna considerare i rapporti che la trachea ha con i nervi ricorrenti di sx e dx. Infatti l' esofago che si trova posteriormente alla trachea , deviando verso sx, forma un angolo diedro con la trachea dove decorre il nervo ricorrente di sinistra che decorre da livello toracico a sopra l arco dell aorta e si riporta nel torace, mentre il nervo ricorrente di dx corrisponde alla faccia posteriore della trachea e a livello toracico non lo troviamo pi in quanti ha la sua ansa sotto la succlavia.

Segmento toracico Il limite inferiore tra segmento cervicale e toracico dato dall' incisura giugulare dello sterno e da t1. A questo livello e di conseguenza a livello del Timo, la trachea diventa pi profonda, portandosi posteriormente, lasciando spazio a formazioni vascolari e rispettando quello che il rapporto di superficie, abbiamo il tronco brachiocefalico dall' alto in basso e da sx a dx per continuare poi nella vena cava superiore, mentre anteroposteriormente e da dx a sx abbiamo l' arco della aorta, quindi la componente venosa, pi superficialmente, andr a proteggere i rami sopra aortici. Quindi riassumendo, in questo segmento abbiamo che la trachea circondata da connettivo lasso che contiene i linfonodi tracheali e decorre ai limiti tra mediastino anterioresuperiore e posteriore, mentre il mediastino inferiore occupato dal cuore. Anterosuperiormente incrocia la vena anonima sx, e pi avanti corrisponde al timo, al muscolo sternoioideo e sterno. Mentre anteroinferiormente incrocia l' arco dell' aorta, tronco brachiocefalico arterioso (anonima). Lateralmente a dx questo tratto in rapporto con nervo vago dx, vena azigos e pleura mediastinica. Lateralmente a sx con il nervo ricorrente sx, con l' arco dell aorta e con la pleura mediastinica. Posteriormente con l' esofago che l' organo principe del mediastino posteriore. Il segmento toracico termina a livello di t4, dove la trachea si biforca in bronco dx e sx. Superando questo livello abbiamo pure che l' arco dell' aorta passa superiormente al bronco di sx per portarsi posteriormente, quindi avremo che l' aorta prender il posto dell' esofago il quale si porter pi avanti, ( infatti a livello del diaframma l' orifizio legamentoso aortico posteriore rispetto a quello esofageo, l' orifizio aortico legamentoso in quanto se avesse una componente muscolare si rischierebbe l' occlusione dell'aorta durante l' atto respiratorio).

Le arterie provengono dalla tiroide inferiore e toracica interna. Le vene si versano nelle tiroide inferiore e esofagee. I linfatici fanno capo numerosi ai linfonodi cervicali profondi,tracheali e bronchiali. I nervi provengono dal nervo ricorrente e dal plesso polmonare anteriore.

Bronchi I bronchi originano a livello di t4 e terminano a livello dell'ilo polmonare dando inizio all'albero bronchiale, organo principe del polmone. Il punto di biforcazione all'interno della trache segnato da una cresta saggitale detta sprone tracheale. Il bronco dx 4-6 anelli, pi corto e a lume pi ampio poich il polmone dx ha meggior volume e maggiore capacit respiratoria rispetto al sx. Il bronco destro contornato dalla vena azigos che da dietro si inarca al doi sopra del bronco per gettarsi nella vena cava superiore, anteriormente al bronco stesso. Il bronco sx 9-12 anelli, pi lungo e a lume pi stretto. All'origine contrae rapporti posteriormente con l'esofago, mentre allontanandoci relativamente dell'origine troviamo che contornato dll' arco dell'aorta che va a continuarsi posteriormente al bronco con l'aorta discendente (toracica). Entrambi I bronchi entrano nella compaggine dei rispettivi peduncoli entrando perci in rapporto con quelli che sono le arterie e vene polmonari, arterie e vene bronchiale, plesso cardiaco e rami bronchiali del vago.

Struttura trachea e bronchi - hanno uno scheletro formato anteriormente da anelli cartilaginei ( cartilagine ialina) incompleti dorsalmente contenuti in una tonaca fibrosa che mantengono la perviet

delle vie, posteriormente invece prevale una parte membranosa arricchita da una componente muscolare, muscolo tracheale che congiunge, insieme alla parte membranosa, dorsalmente gli anelli e la contrazione del muscolo contribuisce all'aumento della pressione intratracheale utile durante il colpo di tosse, dietro al muscolo tracheale troviamo poche fibre di muscoli longitudinali, muscolo tracheoesofageo. importante il fatto che la trache dietro non rigida in quanto permette all'esofago che sta posteriormente di potersi espandere anche se di poco anteriorme durante la deglutizione, e da considerare il fatto che l'esofago posteriormente a rapporto von la colonna vertebrale che ne impedisce la dilatazione, cos da essere costretto , in quanto cavit virtuale, di potersi dilatare durante la deglutizione solo anterolateralmente. La tonaca fibrosa che circonda gli anelli ricca di fibre elastiche e fondendosi con il pericocondrio degli anelli va a formare nello spazio tra di essi I legamenti anulari. All'interno della tonaca fibrosa, troviamo: - la tonaca mucosa, pi profondamente, che liscia in avanti mentre nella porete posteriore si solleve in pieghe longitudinali. costituita da : epitelio di rivestimento pseudostratificato ciliato provvisto di ciglia vibratili, intercalate alle cellule cigliate troviamo cellule caliciformi mucipare, cellule argentaffini simili e cellule basali a contatto con la membrana basale. Inoltre iniziamo a trovare anche I Macrofagi a protezione della trachea e I bronchi. lamina propria che formata da un connettivo ricco di fibre elastiche. - la tonaca sottomucosa, pi superficialmente, sottile anteriormente e spessa posteriormente. formata da connettivo lasso con lubuli adiposi e contiene le ghiandole tubuloacinose tracheali.

Con la diminuizione progressiva del diametro dei bronchi e quindi spostandoci verso I bronchi intrapolmonari ( bronco dx e sx sono extra polmonari) o grandi bronchioli vediamo che abbiamo un epitelio colonnare alto ma non pi pseudostratificato, inoltr scarso di cellule mucipare. A questo livello la lamina propria sottile, elastica e completamente circondata da muscolatura liscia a spirale (non pi circolare) che

permette la contrazione dei bronchi sia in lunghezza che nel senso del diametro, ma senza occluderli.

POLMONI

Potrebbero piacerti anche