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Associazione Produttori Biologici e Biodinamici dellEmilia-Romagna (Prober) - Bologna Servizio Fitosanitario Regionale dellEmilia-Romagna - Bologna
Migliorano le tecniche di produzione grazie agli sviluppi della ricerca applicata. Molto dipende ancora dalle strategie di difesa e dalla disponibilit di adeguati prodotti fitosanitari. In fase di revisione le norme di autorizzazione delle sostanze attive. Punti di forza e punti deboli di un settore ancora in bilico fra difficolt tecniche e riscontri commerciali.
agricoltura biologica si propone come un sistema di coltivazione in grado di offrire un prodotto ad alto valore aggiunto che corrisponde ai requisiti richiesti dal consumatore (sicurezza alimentare, qualit del cibo, tracciabilit, tutela ambientale). Lagricoltura biologica pu dare un impulso al settore primario, non solo per la sostituzione dei mezzi produttivi inquinanti, ma anche per i presupposti di sviluppo sostenibile che stanno alla base dellattivit in biologico.
coltivazione in biologico di tutte le specie frutticole. In linea generale, nelladozione delle tecniche di agricoltura biologica il punto di partenza il suolo. Non si pu prescindere, infatti, dalla corretta gestione delle tecniche agronomiche di conduzione del terreno, n dalla tutela della biodiversit presente. La gestione del suolo deve essere effettuata in modo da influire in maniera equilibrata sui processi di mineralizzazione e umificazione della sostanza organica e da limitare limpatto dei mezzi meccanici sulla struttura del terreno, nonch sulla comunit di microrganismi che lo popolano e che trasformano la sostanza organica in elementi nutritivi. La coltivazione biologica deve partire, quindi, dal mantenimento o dal ripristino della fertilit organica del suolo, soprattutto se il quantitativo di humus non sufficiente. Per ripristinare la fertilit organica del suolo nel frutteto si possono apportare ammendanti (letame e compost), impiegare linerbimento permanente ed utilizzare il sovescio. Tali interventi agiscono determinando modifiche nel terreno in tempi lunghi.
La riduzione delle rese della maggior parte delle colture frutticole che si registra nel passaggio allagricoltura biologica pu essere di frequente connessa ad una gestione del suolo che prescinde dalle
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considerazioni esposte. La nutrizione delle colture da frutto di per s complessa, considerando che le frutticole sono colture poliennali, che ladozione delle pratiche di ripristino della fertilit non d esiti immediati e che la scelta nellampia gamma di matrici organiche commerciali disponibili non sempre facile. Altro elemento di base per il biologico deve essere ladozione delle variet adatte. Gli obiettivi cui puntare sono quelli di indirizzarsi verso cultivar rustiche, dotate di scarsa sensibilit alle principali malattie, di utilizzare prevalentemente variet precoci in grado di sfuggire agli attacchi dei principali fitofagi e, nel contempo, tenere conto delle potenzialit commerciali della cultivar scelta. La coltivazione del pesco in biologico ha assunto una certa diffusione, anche se da rilevare che in taluni ambienti risulta difficile il controllo dei tripidi per le nettarine e il controllo della monilia pre-raccolta dei frutti. Albicocco, ciliegio e susino si adattano bene allagricoltura biologica. Per quanto riguarda lalbicocco, di recente sono emerse alcune avversit fitosanitarie di difficile controllo, come la maculatura rossa (Apiognomonia erytrostoma) ed il Capnodio. opportuno realizzare i nuovi impianti dove sia possibile irrigare, per agevolare il controllo del capnodio, oltre ad evitare le zone umide dei fondovalle e di pianura in funzione dellelevata suscettibilit della coltura agli attacchi di monilia. Per il ciliegio importante unaccurata scelta delle variet e dellambiente di coltivazione, considerando che la coltura particolarmente sensibile allumidit che favorisce le infezioni di monilia (fioritura e pre-raccolta). Altro fattore limitante, in particolare in collina, alta collina e per le variet tardive, la mosca del ciliegio. Per la coltivazione del susino sono da preferire gli ambienti collinari, meno soggetti a gelate e a ristagni dumidit, e da evitare variet di susino cino-giapponese tardive, pi a lungo esposte e pi sensibili a Cydia funebrana. Per pero e melo in particolare complesso il controllo della carpocapsa, soprattuttoe per le cultivar tardive. Cultivar precoci di pero ben si adattano allagri-
coltura biologica. Il melo una coltura che richiede, su variet sensibili, un elevato numero di interventi per la ticchiolatura, che comunque risulta di solito ben controllata. Ben si adattano alla coltivazione biologica le cultivar resistenti alla ticchiolatura, che per non sono molto richieste dal mercato. Fra le variet ticchiolatura resistenti si pu segnalare Mod, della quale sarebbe interessante verificare ladattabilit alla coltivazione bio, in quanto sembra possa avere buona valorizzazione commerciale. In Emilia-Romagna sono attualmente in corso due progetti sulla frutticoltura biologica realizzati tramite il coordinamento di Crpv e Prober e con il contributo della Regione; si tratta del progetto biennale di Adeguamento delle tecniche di coltivazione delle drupacee in agricoltura biologica e del progetto triennale Ottimizzazione della coltivazione del pero in agricoltura biologica; per entrambi il 2008 rappresenta lultima annualit. Entrambi i progetti si realizzano attraverso il contributo di un gruppo di lavoro interdisciplinare costituito da tecnici esperti del settore e docenti universitari, con lobiettivo di qualificare e valorizzare le produzioni frutticole attraverso lanalisi e la risoluzione dei
punti critici e delle problematiche connesse con la gestione globale del frutteto. Le tematiche affrontate puntano a fornire il supporto tecnico per la scelta delle matrici organiche commerciali, in particolare per quanto riguarda lazoto e la sua mineralizzazione nel terreno, indagando sulla velocit e persistenza a diversi regimi di temperatura. I prodotti di maggior interesse sono verificati su piante in vaso e in pieno campo, sia per il pero che per il pesco. Sono in corso le verifiche sullapplicazione del bilancio umico su pero e linfluenza di alcuni composti naturali (in particolare estratti vegetali) aventi funzione nutrizionale e biostimolante su pero. Nellambito della difesa, si stanno svolgendo verifiche sulla fitotossicit dellazadiractina in relazione alla variet e alla diversa epoca di distribuzione su pero, sulla tentredine del pero (miglior utilizzo di prodotti e efficacia di nematodi entomopatogeni), sulla carpocapsa (conservazione e migliori condizioni dimpiego del virus della granulosi, verifica di prodotti) e sulla tingide del pero. Sulle drupacee in corso la valutazione sulla sostanza organica in interventi di ammendamento e concimazione; sono valutate le caratteristiche agronomiche e pomologiche di diverse cultivar di ciliegio e, nel contempo, la loro differente suscettibilit alle avversit, con particolare riferimento alla sensibilit varietale verso la monilia. Sono in corso indagini sullo spacco e sulla monilia del ciliegio in pre-raccolta e, nellambito della difesa delle drupacee, valutazioni sulle strategie da adottare per il corineo e le batteriosi, nonch per la maculatura rossa dellalbicocco.
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Le sostanze attive commercializzate nella Ue sono state suddivise in 4 liste, in base ad un programma di revisione che prevedeva una determinata tempistica. Fra le sostanze registrate in Italia coinvolte nella revisione fino a settembre 2007, sia le 86 sostanze incluse fino ad oggi in Allegato I, sia le 175 non incluse, non vi sono prodotti per lagricoltura biologica. I prodotti per lagricoltura biologica gi in commercio a luglio 1993 (anno zero per la revisione dei prodotti) sono stati inseriti nella III e IV lista di revisione e saranno valutati nei prossimi mesi. Le liste citate prevedono la valutazione totale (non solo prodotti bio) di circa 270 sostanze. Entro il 31 dicembre 2008 le sostanze attive ancora da revisionare saranno suddivise in 4 categorie in base alle caratteristiche tossicologiche ed ambientali, ai fini di una successiva valutazione come segue: 1) sostanze attive verdi: profilo favorevole; iscritte in Allegato I saranno valutate entro il 2010; 2) sostanze attive rosso scuro: profilo negativo; non incluse in Allegato I; 3) sostanze attive arancioni: profilo intermedio; iter normale di revisione; 4) sostanze attive rosse: profilo critico; richiesta di rinuncia volontaria 2 anni di periodo di commercializzazione nuovi studi. Il primo gruppo di sostanze attive, con profilo favorevole, risulter iscritto in Allegato I in modo transitorio, fino alla valutazione definitiva. I prodotti con profilo tossicologico ed ambientale negativo, saranno esclusi e quindi non pi utilizzabili. Quelli con caratteristiche intermedie saranno da valutare in base al normale iter di revisione e quelle con profilo critico lasciate in commercio per un tempo pi
lungo in modo da potere valutarle, in seguito, e definire il ritiro o liscrizione in Allegato I. In una delle sessioni Pesticides-Legislation dello Standing Committee on the Food Chain and Animal Health, te-
nutesi l8-9 ottobre 2007 a Bruxelles, stata decisa la revoca di sostanze comprese nella IV lista di revisione, tra cui, di interesse per il biologico, il rotenone. Il documento con la revoca non ancora stato pubblicato; dal momento della
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pubblicazione ci sar un anno per lo smaltimento delle scorte. Nonostante a gennaio 2007 i notificanti abbiano comunicato alla commissione la loro intenzione di non investire pi risorse nella difesa di questa sostanza, per il rotenone la Francia, lItalia e il Regno Unito hanno ottenuto una proroga dimpiego sino allaprile del 2011 per usi essenziali su fruttiferi (melo, pero, pesco e vite), probabilmente su pressione delle organizzazioni del biologico (Fonte: http://fitorev.imagelinenetwork.com/).
Sostanze attive in commercio dopo il 1993
NellAllegato I vi sono alcuni prodotti per lagricoltura biologica che sono stati inclusi come sostanze attive nuove; sono state inserite in Allegato, quindi, non in relazione alla revisione delle vecchie sostanze attive, ma come sostanze che sono state autorizzate ex novo con le nuove procedure previste dalla Direttiva 91/414 Ce (Tab. 1); tutti gli altri prodotti attualmente impiegabili in agricoltura biologica sono in revisione (Tab. 2). Nel caso in cui, dopo la revisione, i prodotti saranno esclusi dallAllegato I, liter nazionale prevede la revoca delle registrazioni (entro 6 mesi) e la defini-
zione del termine di smaltimento delle scorte per commercio ed impiego (entro 12 mesi). Da tenere presente che la revisione europea dei prodotti fitosanitari si andr a sovrapporre, da un punto di vista temporale, con lemanazione dei nuovi allegati della normativa europea sullagricoltura biologica, prevista dal nuovo regolamento Ce 834/2007 relativo alla produzione biologica e alletichettatura dei prodotti biologici, entrato in vigore il 27 luglio 2007 ed applicabile dallinizio del 2009. Pertanto, quanto esposto riferito ai prodotti presenti nellattuale normativa, che presumibilmente subiranno qualche variazione. Lattuale direttiva 91/414 sar sosti-
tuita nei prossimi anni da uno specifico regolamento europeo, attualmente in discussione, che prevede la suddivisione delle sostanze attive in differenti categorie (Tab. 3). La versione attualmente in discussione prevede appunto che vi siano sostanze a basso rischio con un iter autorizzativo semplificato ed anche sostanze cosiddette di base per le quali lautorizzazione non sar necessaria. Questo tipo di suddivisione, tenendo conto degli investimenti pi limitati richiesti per queste tipologie di prodotti, potr probabilmente creare le condizioni per favorire lo sviluppo di prodotti fitosanitari specifici per lagricoltura bio logica.
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