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SCHIENA DRITTA TESTA ALTA

MAURO PILI
PRESIDENTE
COALIZIONE POPOLO SARDO UNIDOS MAURO PILI MAURO PILI PRESIDENTE FORTZA PARIS AZIONE POPOLARE SARDA SOBERANIA

Su Pobulu chi in profundu letargu fit sepultadu Finalmente despertadu S'abbizzat ch 'est in cadena, ch'istat suffrende sa pena de s'indolenzia antiga: Feudu, legge inimiga a bona filosofia! Custa, populos, est s'ora d'estirpare sos abusos A terra sos malos usos A terra su dispotismu Gherra, gherra a s'egoismu E gherra a sos oppressores Custos tirannos minores Est pretzisu umiliare ****** Il Popolo Sardo che era caduto in un profondo letargo finalmente anche se disperato si accorge di essere schiavo Sente che sta soffrendo solo a causa dell'antica indolenza Feudo, legge nemica di ogni buona filosofia! Questa, o Popolo Sardo, l'ora di eliminare gli abusi Abbasso le abitudini nefaste, contro ogni dispotismo Guerra, guerra all'egoismo e guerra agli oppressori

importante che questi piccoli tiranni vengano vinti. Con queste parole, alle fine del 1700, Francesco Ignazio Mannu, Cavaliere e Magistrato, compone quello che viene annoverato tra i canti popolari pi antichi del vecchio continente. "Su patriotu sardu a sos feudatrios", meglio conosciuto come "Procurade 'e moderare". Unopera straordinaria, carica di passione e sentimenti, che esprime, oggi come allora, la volont di riscatto della Nazione Sarda. Un inno straordinario allidentit, forte e coraggiosa, del Popolo Sardo con il suo innato desiderio di democrazia e di giustizia, da perseguire anche attraverso la lotta al potere ingiustificato dei feudatari, oggi poteri forti che hanno messo le catene al nostro popolo, impedendo sviluppo e occupazione, frenando crescita e cultura. Con questo spirito, con questi profondi sentimenti di riscatto e di autodeterminazione presentiamo il programma di governo della Coalizione del Popolo Sardo formata dalle liste di UNIDOS MAURO PILI MAURO PILI PRESIDENTE FORTZA PARIS AZIONE POPOLARE SARDA SOBERANIA. ********** Il 22 dicembre 2013 con il primo atto costitutivo nasce la coalizione identitaria del Popolo Sardo. Viene siglato nel piccolo comune di Bonarcado, lo stesso dove, secondo il "Condaghe di Santa Maria di Bonarcado", nel 1147 venne siglata la Pace, detta di Bonarcado, tra i quattro Regoli sardi, celebrata alla presenza dei Giudici Sardi e di numerosi ed alti Prelati. Oggi come allora questo patto si prefigge lobiettivo di unire il Popolo Sardo per promuoverne il riscatto e la rinascita dopo anni di carestia e povert, frutto dei soprusi e delle discriminazioni dello Stato Italiano e dei poteri forti che hanno minato, con la complicit dei partiti nazionali e di certa classe politica sarda, alla radice i diritti fondamentali del Popolo Sardo. Quella che questo programma si prefigge una sfida politica, moderna e innovativa, aperta e libera, che intende unire ci che era storicamente diviso,

costruire una coalizione di sardi per linteresse unico e primario della nostra terra e per l'Autodeterminazione del nostro popolo. Un orizzonte politico inedito in grado di rompere i recinti delle vecchie logiche partitocratiche e ideologiche per unire quei sardi liberi che puntano a rimettere in marcia il popolo sardo per liberare la sua terra. Tutto questo con un primo importante presupposto: l'unione di varie forze politiche, di tutti quei sardi, che hanno scelto di non accettare, anzi di rigettare i dogmi, i retaggi e le imposizioni ideologiche dei partiti italiani e dei poteri forti che ne caratterizzano lazione. I movimenti costituenti questa coalizione identitaria del Popolo Sardo rigettano le subdole e consunte sirene della destra e della sinistra, consapevoli che in questi ultimi dieci le esperienze, di centrosinistra e centrodestra in Sardegna, sono risultate fallimentari sotto ogni punto di vista oltre che succubi dei poteri forti e delle segreterie italiane dei partiti. Perseguiremo, invece, con forza e coraggio il nostro obiettivo: rimettere in marcia la Sardegna, dispiegando le vele della libert economica, statuale e fiscale, anche attraverso la zona franca integrale e la riscossione autogestita delle entrate regionali, per ridare dignit ai tanti giovani sardi che lhanno persa, perch non trovano lavoro e, quindi, non hanno un futuro. ABBATTERE GLI STECCATI DELLA DESTRA E DELLA SINISTRA, ORA UNA RIVOLUZIONE SARDA Abbiamo un grande orizzonte politico: abbattere steccati e recinti della politica italiana e statalista che hanno diviso da sempre i sardi. Ai tanti movimenti di base, di operai, pastori, contadini, alle donne e agli uomini della cultura, dellimpresa, della societ civile, ai tanti amministratori, ai Sindaci a cui rivolto questo nostro progetto di unit del popolo sardo diciamo: costruiamo e condividiamo le idee, i progetti, le azioni che trasformino questo momento politico, economico e sociale, cos drammatico per la Sardegna, nellalba della Rivoluzione Sarda, fondata sul ruolo da protagonista del Popolo Sardo.

LIBERTA DELLA SARDEGNA DA CONQUISTARE NELLE ISTITUZIONI, NELLE AULE GIUDIZIARIE MA ANCHE BLOCCANDO PORTI E AEROPORTI Rivoluzione moderna, innovativa, forte e determinata, capace di affrontare senza compromessi le questioni primordiali del riequilibrio e della libert economica, fiscale, e culturale della Sardegna. Libert da conseguire dentro le istituzioni, nelle aule giudiziarie, statali ed internazionali, ma anche con azioni forti e posizioni determinate e coraggiose. Conquisteremo la libert per crescere e per uno sviluppo innovativo, la libert di intrapresa culturale ed economica in modo che il Popolo Sardo abbandoni lindifferenza e la rassegnazione. SFIDA ALTA, LUNGIMIRANTE E RIVOLUZIONARIA PER LINTERESSE PRIMARIO DELLA SARDEGNA E DEI SARDI Occorre andare oltre le macerie sparse dalle ideologie di destra e sinistra, oltre gli steccati della partitocrazia italica, vogliosa di eliminare le voci dissidenti e libere della Sardegna. Senza perdere tempo dietro i rituali della vecchia politica, ci confronteremo con tutti, nelle strade e nelle piazze della Sardegna, non accettando in alcun modo i retaggi del passato, alla ricerca di prebende e posti al sole. ABBATTERE I RECINTI DELLA DESTRA E DELLA SINISTRA, ALLEANZA SARDA CONTRO TIRRENIA, ALITALIA, ENI ED ENEL Per troppo tempo la Sardegna ha patito le congiure di palazzo volute da Roma, le opposizioni silenti delle lobby che frenano e affondano la nostra terra. Questa coalizione di movimenti, partiti, cittadini sardi mira a sconfiggere larroganza e la tracotanza di Enel, Eni, Alitalia, Tirrenia, Equitalia, dellintero sistema bancario, di quelle lobby sotterranee che agiscono contro la Sardegna e di quella classe politica italiana e sarda succube di questi potentati. COALIZIONE APERTA A TUTTI PER L'AUTODETERMINAZIONE DEI SARDI E DELLA SARDEGNA Questa la nostra prima grande discriminante sulla quale puntiamo a coinvolgere, con il ruolo da protagonisti nella coalizione del Popolo Sardo, tutte le forze identitarie, indipendentiste, autonomiste e sardiste che vorranno accettare questa imponente sfida con la storia.

Chi contro i poteri forti che tarpano le ali alla Sardegna: Alitalia, Tirrenia, Eni e Enel, con noi. Tutti gli altri sono e saranno sostenitori di ideologie vecchie e funzionali solo ai poteri forti, schierati da sempre contro la Sardegna e i sardi. Vogliamo dialogare e dialogheremo con chi, pubblicamente e a voce alta, si impegna a contrastare e sconfiggere questi poteri che affossano la nostra terra. Non perderemo un solo istante a dialogare con i complici di queste lobby, con quei partiti che rappresentato in Sardegna i tanti poteri nemici della nostra terra. SCHIENA DRITTA TESTA ALTA Schiena dritta e testa alta al tempo stesso strategia politica ed economica per il governo della Sardegna. Basterebbe valutare sul piano delle ricadute economiche un comportamento autorevole e deciso, razionale e puntuale della Regione nei confronti di quei soggetti pubblici e privati che hanno lucrato e continuano a lucrare in danno della Sardegna, della sua economia e del suo sviluppo. Schiena dritta significherebbe obbligare a chi inquina o ha inquinato a pagare i danni, significherebbe impedire agli speculatori che operano nei trasporti aerei e marittimi di continuare a gestire in termini monopolistici settori strategici come i collegamenti da e per la Sardegna. Significherebbe reagire in modo chiaro e deciso alle lobby energetiche che hanno costretto alla chiusura aziende di primaria importanza strategica e occupazionale. Schiena dritta contro lEni che non fa le bonifiche. Miliardi di euro che lente di stato deve sborsare perch ha inquinato. Bonifiche che nessuno gli impone perch la classe politica al servizio dellEni. Le fondazioni politiche di destra e sinistra sono finanziate a piene mani dallente di stato. E nessuno si azzarda a contestargli niente. Schiena dritta contro lAlitalia, la Tirrenia, lEnel . Dimostrer come una classe dirigente con la schiena dritta pu far recuperare alla Sardegna investimenti per non meno di dieci miliardi di euro creando migliaia di posti di lavoro. Testa alta significa non essere pi inseguitori ma apripista. Il primato di una Sardegna che sa investire sul proprio patrimonio umano, ambientale, sulla propria storia e cultura.

LA SARDEGNA CI CHIEDE DI REAGIRE, NOI VOGLIAMO UNIRE MODERATI E RIVOLUZIONARI, IDENTITARI E INDIPENDENTISTI Le voci della Sardegna che in questi mesi di confronto abbiamo sentito forti e chiare, autorevoli e motivate ci hanno chiesto di reagire, di mettere da parte divisioni e distinguo, per unirci in questo progetto identitario del Popolo Sardo. Quella che avanziamo oggi la pi imponente proposta di unit del Popolo Sardo della storia autonomistica, una coalizione tutta sarda, aperta a tutti quei movimenti identitari, moderati e rivoluzionari, riformisti, laici e cattolici che mettano al primo posto la Libert statuale, economica, fiscale, sociale e culturale della Sardegna e dei sardi. La nostra sfida alta, unire i moderati e i rivoluzionari, gli indipendentisti e gli autonomisti, quelli che si considerano sardi prima di tutto, tutti coloro che vogliono mettere davanti a tutto linteresse primario della Sardegna e del Popolo Sardo. Vogliamo unire i figli dei contadini con gli studenti universitari, i minatori con i pastori, i lavoratori con i senza lavoro, gli emigrati con i residenti. Vogliamo unire le forze del Popolo Sardo per mettere insieme onest intellettuale e morale, politica e ideale. Vogliamo unirli su un progetto economico fondato su tre capisaldi. SARDEGNA LIBERA, DAL RIEQULIBRIO ALLA ZONA FRANCA INTEGRALE: libert di impresa, libert di sviluppo, libert per crescere, abbattendo i vincoli dello Stato e dellEuropa, cancellando i poteri forti che impediscono lo sviluppo dellisola, puntando sul riequilibrio economico, infrastrutturale e fiscale con la determinazione allottenimento e allattuazione della zona fran ca integrale. SARDEGNA AUTODETERMINATA: pianificazione e governo diretto del territorio, dello sviluppo, della crescita. Governo dei trasporti e dellenergia, prima di tutto. Obiettivo fondamentale: i sardi gestori-protagonisti del proprio ambiente. SARDI PROTAGONISTI: la Regione dei Comuni e dei cittadini, la sussidiariet in cui il cittadino rappresenti il fulcro nevralgico delle istituzioni e del governo della cosa pubblica. Una vera e propria rivoluzione della pubblica amministrazione che renda semplici e diretti i servizi al cittadino con un progetto che chiameremo burocrazia zero.

SUBITO PARIS, PIANO RIEQUILIBRIO INSULARE E CAUSA INTERNAZIONALE CONTRO DISCRIMINAZIONI DEI SARDI E DELLA SARDEGNA Il progetto Paris lorizzonte della nuova libert dell a Sardegna. Lo strumento per abbattere divari e discriminazioni, da perseguire nella serrata negoziazione con lo Stato e la U.E. e nel contempo con una grande causa giudiziaria alla Corte di Giustizia Europea, utilizzando le norme e la prassi del Diritto Internazionale Pubblico, fatto proprio dal Diritto Costituzionale Italiano, che segni lavvio del riconoscimento della nostra piena libert statuale, economica e culturale. Lunico vero piano di libert della Sardegna. PARIS in sardo ha un duplice significato: pari e insieme. Pari devono essere le condizioni, insieme il metodo per perseguire gli obiettivi. Per Pari sintende eliminare e/o compensare i divari insulari nei trasporti, energia, istruzione, infrastrutture, economia e stato sociale. Con tempi chiari e definiti puntiamo ad ottenere immediatamente il decreto attuativo del riequilibrio insulare, da perseguire anche attraverso una grande causa giudiziaria internazionale della Nazione Sarda contro lo Stato e la U.E. Unazione giudiziaria per il risarcimento del maltolto e del mancato gettito, con il riconoscimento giudiziario di misure che cancellino le gravi discriminazioni avutesi contro la Sardegna e il Popolo Sardo. LA RIVOLUZIONE DEL LAVORO Puntiamo a mettere in campo un grande piano per il lavoro che possa, attraverso il rilancio delleconomia e dell'innovazione, stimolare la creazione di almeno 20.000 posti di lavoro allanno per 5 anni. Attraverso azioni innovative, che combinino specifiche politiche pro-attive del lavoro, che si facciano carico del disinquinamento e della riconversione dei siti industriali in crisi, di cui alcuni obsoleti da tempo, della rimodulazione fattiva dell'enorme quantit di abitazioni, il cui numero sproporzionato rispetto alla popolazione residente, progetti di sviluppo del Territorio ecocompatibili e innovativi, fondati sulle risorse endogene della Sardegna. Puntiamo a concretizzare un piano per l'alta formazione professionale di qualit, capace di attrarre studenti e giovani da tutti i Paesi del Mondo, con accordi inter-Universitari. Puntiamo a promuovere attraverso il rapporto formazione lavoro una forma di presalario garantito per tutti quei giovani che vogliano perseguire limmediato inserimento nel mondo del lavoro.

SUBITO LA PIENA RIPRESA PRODUTTIVA, SCONFIGGENDO IL MONOPOLIO E LE SPECULAZIONI Puntiamo alla piena ripresa produttiva del settore industriale con un piano che prevede la definizione immediata di accordi bilaterali da applicarsi obbligatoriamente nelle regioni insulari attraverso limposizione dellonere del servizio pubblico. Tale processo decisionale dovr essere perseguito prima in termini di applicazione delle norme europee e nazionali in materia di riequilibrio dei costi energetici e successivamente con soluzioni pi drastiche come la stipula in regime di evidenza pubblica di accordi con soggetti terzi per la produzione di energia elettrica in grado di abbattere il monopolio nel settore strategico dellenergia elettrica. In tal senso la predisposizione di un moderno ed efficiente piano energetico regionale deve consentire il superamento della dipendenza della regione da tale regime speculativo e monopolistico, anche attraverso processi decisionali che favoriscano lautoproduzione energetica anche su scala rilevante. LA RIVOLUZIONE NELLENERGIA E NEI TRASPORTI Puntiamo su uninversione strategica delle politiche sui trasporti ed energia. I trasporti, marittimi e aerei, devono costare quanto muoversi in treno nel resto dItalia e dEuropa. Le navi devono collegare la Sardegna al resto del continente come unautostrada, giorno e notte, come una ferrovia. Con i 72 milioni di euro che lo Stato elargisce a Tirrenia, il trasporto deve essere un diritto acquisito con il minimo costo di un casello autostradale, n pi n meno. Imporremo gli oneri di servizio pubblico. ENERGIA: vanno cancellate attraverso iniziative legislative e amministrative le azioni e le indebite azioni speculative delle lobby dellEnel, delleolico e fotovoltaico di Stato. Lenergia in Sardegna vita per le imprese, per cui la crescita economica e lo sviluppo socio-ambientale non pu essere affidata a irresponsabili e speculatori. E dovere della Sardegna governare lenergia, con limposizione dellonere del servizio pubblico o con il governo diretto, attraverso la regolazione e limposizione dei quantitativi e dei costi, della produzione elettrica. LA RIVOLUZIONE AGRICOLA E TURISTICA

Puntiamo alla rivoluzione dei campi, da far interagire con un moderno ed efficiente Sistema Turistico di nuova concezione. Due grandi capisaldi per una vera rinascitadella Sardegna. Salvando tutte le aziende agropastorali della Sardegna, attivando meccanismi che consentano alle aziende di liberarsi dalla morsa delle banche, facendo diventare la Regione, attraverso strumenti alternativi di sviluppo e credito, un partner privilegiato di quella sfida decisiva, il cui obiettivo dev'essere la realizzazione del pi importante sistema agricolo di qualit del Mediterraneo. Puntiamo a eliminare gli ostacoli e i vincoli che i Vettori del trasporto, tra cui Alitalia, Tirrenia e altri soggetti, con la complicit di apparati politico istituzionali, vorrebbero mettere allo sviluppo delle compagnie low cost. Proporremo alle compagnie low cost di fare della Sardegna la loro piattaforma nel Mediterraneo, utilizzando a pieno regime tutti gli aeroporti sardi, compresi Fenosu e Tortol per incrementare la stagionalit e il numero dei turisti. LA RIVOLUZIONE 24 ORE, GIORNO E NOTTE PER LE INFRASTRUTTURE Per le infrastrutture la regola sar quella di risorse certe e opere finite in un tempo dato. Occorre ripristinare e rendere sistemico il modello gi attuato in Sardegna nel 2002 -2003 per consentire di fare le opere in tempi certi. Investimenti per contrastare la crisi, cantieri giorno e notte per fare strade, acquedotti e le bonifiche necessarie, in tutta la Sardegna. Con il pieno utilizzo delle risorse inutilizzate da dieci anni, con i Fondi Europei che non si riesce a spendere e con lottenimento di nuove attraverso il riequilibrio insulare proposto. NON PALE EOLICHE MA FORESTE DI QUERCE E LENTISCHI SARDI PROTAGONISTI DELLO SVILUPPO, NON ARABI E RUSSI Un piano per l'autogestione dellambiente, con incentivi per piantare, piantare e piantare alberi, per difendere le risorse delle foreste (fauna e flora tipiche), e contrastare il processo di erosione e desertificazione del suolo sardo. Pianificare lo sviluppo in funzione dei sardi e non degli amici o amichetti, del Katar o dei russi di turno. Con i sardi protagonisti dellambiente. Mettendo in piedi un piano non per la quantit ma per la qualit dellinsediamento, a

partire dal recupero imponente di tutto ledificato riconducendolo a qualit e razionalit. UNIVERSITA E CULTURA, LA SPINA DORSALE DELLO SVILUPPO SARDO Apriremo le Universit, facendole diventare la spina dorsale della ricerca e della crescita applicata allo sviluppo, dal settore agricolo a quello delle bonifiche. Punteremo ad unazione culturale e formativa che riporti dalle grandi citt sino ai piccoli paesi la rinascita culturale sarda, attivando in ogni realt vere e proprie agenzie-laboratori, per sviluppare la ricettivit locale del territorio, riscoprendo i toponimi sardi dei luoghi, rivitalizzando i modo organico e coinvolgente la lingua e la cultura sarda nella scuola primaria (con corsi ad hoc) e nel contempo lanciare una vera e propria campagna di internazionalizzazione formativa, a partire dalle lingue alla cultura dellaccoglienza. PUNTIAMO A REALIZZARE LA REGIONE DEI GIOVANI, LA REGIONE DEL FUTURO. I giovani sardi sono il futuro della nostra terra, alle loro esigenze e alle loro aspettative, dobbiamo rivolgere le nostre attenzioni, comprendendo le loro istanze e di ricevere stimoli ed indirizzi. Coinvolgere il mondo studentesco, renderlo partecipe attraverso la costituzione di un forum permanente, stimolare la sua capacit di proporre e coinvolgerlo nella vita istituzionale, diviene un passaggio obbligato per garantire la crescita di una societ politicamente attiva. Attiveremo un piano che avr come fondamentale obiettivo quello di abbattere i livelli di dispersione scolastica. Unazione concentrica di tutti i livelli dellistruzione che persegua, anche attraverso le pi avanzate strategie formative, il recupero e il reinserimento nel circuito scolastico formativo di tutti i giovani sardi. Nessuno di loro deve restare senza istruzione e cultura, fondamento primordiale per il proprio percorso di vita, sociale e personale. In questo processo la scuola pu e deve svolgere un ruolo fondamentale superando una logica di mera didattica e proiettandosi in una dimensione di sviluppo della socialit. Le scuole devono poter restare aperte tutto il giorno, offrendo occasioni di aggregazione, di crescita e di sviluppo della personalit.

Abbiamo bisogno di docenti che siano sempre pi educatori e di presidi capaci di proiettare la didattica in contesti sempre pi innovativi. Abbiamo lobbligo di cancellare le distanze tra scuola, lavoro ed istituzione politica. Come per la viabilit, per lenergia, per lacqua, dobbiamo perseguire un ideale di continuit geografica e temporale fondato sulle logiche di sistema e messa in rete di questi fondamentali nodi dello sviluppo. Intendiamo avviare un grande piano di valorizzazione e qualificazione dellinestimabile patrimonio culturale del popolo sardo che pu essere fonte di occupazione e sviluppo. Un piano originale e moderno, che faccia da qui al 2015 la Sardegna la vera attrazione mondiale nel Mediterraneo. Pensiamo ad un modello di sviluppo della Sardegna sostenuto dalla cultura, dalla istruzione e dalla tecnologia. Cablare la Sardegna, dalla pi grande delle citt al pi piccolo dei paesi con fibre ottiche una condizione necessaria per la terza rivoluzione dell'informatica, ma non sufficiente. Serve qualcosa in pi, sul quale massimo deve essere il nostro investimento: capitale umano, capitale umano ed ancora capitale umano. Un lancio autopropulsivo delle produzioni "virtuali" e delle tecnologie avanzate in Sardegna necessita di questa precondizione: formare i giovani e riformare gli adulti. Missione che vogliamo perseguire con un vero e proprio Piano Marshall della crescita e della cultura che metta in campo formatori itineranti, che riaprano le scuole chiuse dei piccoli paesi, svolgendo la funzione di animatori culturali e formativi, organizzando e rendendo sinergiche le realt aggregative e le agenzie del sociale, da quelle sportive a quelle delle tradizioni popolari sarde, dalla musica alla formazione professionale, sino ad una piena alfabetizzazione informatica. Il tasso di disoccupazione giovanile cresciuto in questi anni in maniera abnorme, frutto delle politiche inconcludenti e prive di strategia delle ultime due giunte regionali, che hanno invertito il trend di crescita delloccupazione registrato negli anni 2001 -2003. I dati della disoccupazione sarda sono sotto gli occhi di tutti e per buona parte si tratta di disoccupazione intellettuale di tanti laureati. Dobbiamo colmare senza ulteriori perdite di tempo il divario tra l'istruzione che il sistema

economico richiede per essere competitivo e l'istruzione che viene impartita, ad ogni livello. Troppo tempo ancora dedicato ad organizzare l'insegnamento secondo la tradizione conosciuta, senza interrogarsi su come insegnare differentemente tenendo conto dei cambiamenti della realt esterna alla scuola, il contatto con la quale sembra debole o assente addirittura. Dobbiamo formare i giovani su professioni che hanno mercato. Essi si aspettano di trovare lavoro immediatamente. Ma se quello che gli stato insegnato non ci che l'economia richiede, vuol dire che qualcosa non funziona. Vuol dire che vi una mancanza di comunicazione tra chi deve istruire e chi deve assumere. Un obiettivo base per il quale in questi anni non si fatto niente gestendo la formazione solo in termini assistenzialistici con prebende e clientelismi. La conseguenza la grave disillusione nei confronti del sistema, un sentimento di frustrazione, la constatazione di aver speso tempo e denaro inutilmente. Un sentimento che va ribaltato con azioni forti, concrete e incisive. IL RECUPERO DI COMPETITIVIT DELLA FORMAZIONE UNIVERSITARIA In Sardegna a causa dell'isolamento geografico, ai sardi preclusa anche la possibilit di scelta e l'offerta culturale di tipo monopolistico. La risposta alla marginalizzazione e alla dequalificazione sta nell'affiancare alle scuole ed universit il mondo dell'economia. Decentralizzazione e autonomia degli istituti, coinvolgimento dei rappresentanti del sistema produttivo nel processo decisionale saranno le nuove parole d'ordine. Bisogna consentire una maggiore elasticit dei programmi, e va sempre cercato l'inserimento nelle grandi reti europee ed internazionali della istruzione. Gli insegnanti vanno preparati attraverso esperienze di vita e lavoro in altre scuole ed imprese, possibilmente all'estero. Bisogna internazionalizzare le nostre universit, aprirle al mondo, con vere e proprie partnership mondiali. Attiveremo un grande piano di competitivit economica, tecnologica e culturale della nostra formazione universitaria.

SANITA MODERNA E EFFICIENTE Apriremo la sanit ai pi innovativi modelli organizzativi di livello internazionale, niente pi code e liste interminabili dattesa, ma diagnosi e servizi h 24, per dare servizi e ammortizzare, abbattendo i costi, le stesse apparecchiature diagnostiche. Attivando modelli di presenza qualificata sul territorio, dal primo intervento alla lungo degenza e rafforzando in termini moderni le specialistiche nei presidi cardine della sanit sarda. Partendo dal presupposto che occorre cancellare la gestione clientelare e antieconomica che caratterizza da tempo la sanit sarda prevediamo il varo di un vero e proprio piano di Efficienza Sanit per consentire a tutti i sardi di godere appieno di compiuti diritti di cittadinanza e di protezione sanitaria e sociale, di cui gi fruiscono i cittadini di altre Regioni pi fortunate e pi organizzate. In questo quadro troveranno collocazione e compimento temi quali la riscoperta e la valorizzazione dei piccoli ospedali che taluno vorrebbe, con buona dose di insipienza ammontata di tecnicismo e di esagerata spinta alla razionalizzazione, semplicemente eliminare, con buona pace per le pari opportunit delle popolazioni delle zone interne. Lobiettivo per noi quello di conciliare il principio di solidariet con le esigenze di efficacia, di efficienza e di corretto uso delle risorse. Lobiettivo quello di coordinare e di integrare gli interventi sanitari con quelli dellistruzione, con le politiche attive, di formazione, di avviamen to, di inserimento lavorativo, di concertazione e cooperazione tra i diversi livelli istituzionali, tra questi e i soggetti del Terzo Settore, elementi fondamentali della catena sociale e assistenziale in Sardegna. UN PIANO SOCIALE PER LA CASA Puntiamo a realizzare un piano strategico per la prima casa con la costruzione di case e quartieri a misura d'uomo con soldi pubblici e che venda a prezzo di costo queste case a famiglie non proprietarie con la formula del mutuo sociale: ovvero una rata di mutuo senza interesse, una rata che non superi 1/5 delle entrate della famiglia, una rata che viene bloccata in caso di disoccupazione, una rata che non passa attraverso le banche. La formula del mutuo sociale si occuper di costruire nuovi quartieri con modelli di bioarchitettura

tradizionale, a bassa densit abitativa e con tecniche innovative in materia di fonti energetiche rinnovabili. LA REGIONE DEI COMUNI In questi la Regione ha sempre pi assunto una visione centralista che si manifestata con lincapacit di costruire una visione moderna sia dellassetto istituzionale sia di quello organizzativo gestionale. Ha cercato di riportare a se lintero governo della Regione senza esserne capace e dimostrandosi fallimentare nella gestione organizzativa per via della cecit politica. Occorre avere ben chiaro il primario obiettivo: Sardegna, regione dei Comuni. Il tradizionale modello regione-centrico riproposto da centro destra e centrosinistra in queste ultime due legislature risultato fallimentare, occorre per questo pensare e costruire un vero e proprio sistema delle autonomie locali sarde. Il nuovo sistema delle autonomie deve vedere la Regione assumere un ruolo eminentemente legislativo e di coordinamento, in cui lattivit regolamentare ed amministrativa degli enti locali deve esprimersi nel rispetto dei principi di sussidiariet, differenziazione ed adeguatezza. Il sistema degli enti locali deve funzionare in sinergia con la Regione, in modo da formare una rete che non solo garantisca i servizi dei cittadini, la trasparenza dellattivit amministrativa, ma consenta una vera e propria partecipazione di tutti alla vita della Regione e delle Istituzioni autonomistiche. Questo nuovo sistema delle autonomie dovr trovare il giusto riconoscimento anche in sede statutaria, mediante una procedura che coinvolga direttamente tutti gli enti locali della Sardegna. Lobiettivo quello di sancire la pari dignit istituzionale della Regione e dei Comuni. Il nuovo Statuto regionale che intendiamo proporre sar loccasione per stipulare un patto autonomistico tra Regione ed Enti locali che fondi la nuova autonomia della Sardegna. Il nuovo statuto deve contenere e quindi diventare lo Statuto delle Autonomie Sarde. Lo Statuto di una Regione che intende governare insieme con gli Enti Locali e con tutti i sardi.

Il sistema delle autonomie locali della Sardegna deve quindi configurarsi come una struttura a rete che assegna ai Comuni il compito primario della erogazione dei servizi e dellesercizio delle funzioni pubbliche in tutti i settori coinvolgendo anche le varie realt associative del mondo dellimprenditoria, dei sindacati, delle forze sociali, culturali e del volontariato. IL GOVERNO DEL TERRITORIO, IL BINOMIO INDISSOLUBILE UOMO AMBIENTE In questi anni il centrosinistra prima e il centrodestra dopo hanno proposto strategie fallimentari sia sul piano della visione che gestionali del governo del territorio. Hanno posto al centro del confronto la quantit delle volumetrie non ponendosi in alcun modo lobiettivo strategico della qualit, a partire dalla riqualificazione e rifunzionalizzazione dellesistente in una moderna concezione di pianificazione dinamica e funzionale alle modificazioni economiche. Noi ribalteremo lapproccio al tema della pianificazione: non quantit ma qualit. Il primo provvedimento che adotteremo punta a rendere immediata e automatica la modifica della destinazione urbanistica allinterno di parametri funzionali prestabiliti in grado di attivare senza ulteriori perdite di tempo il recupero dellesistente, dalle vecchie strutture minerarie a quelle militari, dalle vecchie volumetrie industriali a quelle dei piccoli paesi, consentendo, per esempio, la rifunzionalizzazione in chiave turistico ricettiva di tutte quelle abitazioni abbandonate e chiuse. Nel contempo ridisegneremo la pianificazione urbanistica e paesaggistica, con una legge urbanistica che sappia ridisegnare il ciclo edlizio-urbanistico- paesaggistico. Alla base di questo piano ci sar la certezza del diritto, non pi interpretazioni ma regole chiare, leggibili e inequivocabili. Puntiamo a progetti valutabili in termini informatici e non discrezionali attivando procedure di codifica di parametri e di conformit automatica. Sar il pi moderno piano di efficienza organizzativa urbanistica mai attivato in grado di eliminare la stortura della discrezionalit interpretativa vero e proprio

tumore della pubblica amministrazione e dare certezza al cittadino e al mondo dellimpresa. Uniformeremo tutti i livelli di governo del territorio, sino ad unificarli e renderli unitari. Lobiettivo quello di evitare che quello che viene programmato in termini di infrastrutture, di investimenti, etc., venga in contraddizione con quanto previsto o pianificato in termini di tutela e valorizzazione del territorio e dei beni culturali ed ambientali. Lobiettivo un raccordo dinamico, orientato secondo una visione strategica di un governo fortemente determinato al conseguimento degli obiettivi per i quali ha ottenuto il consenso popolare. Il soggetto principale del sistema di governo del territorio e resta il Comune, per la sua natura di primo ente esponenziale delle esigenze della collettivit situata in un determinato territorio e, quindi, per la sua prossimit alle esigenze dei cittadini. Al Comune, infatti, affidato il compito di governare la citt, lurbano, nella sua dimensione complessiva e, quindi, necessariamente anche lassetto del territorio che non a caso si esprime nelle pi ampie competenze che attengono alle trasformazioni territoriali, ma anche alla gestione dei servizi urbani, alla manutenzione delle infrastrutture civili ed urbane, alladeguamento e la programmazione degli interventi che quotidianamente devono essere svolti per garantire un adeguato livello di qualit della vita cittadina. Nel quadro delle sue competenze, sempre pi proiettate in termini di promozione dello sviluppo locale, il Comune deve poter disporre di uno strumento di governo del territorio, adeguato e pi rispondente alle esigenze di flessibilit e di dinamicit connesse alle politiche di sviluppo. Strategico diventa il ruolo delle amministrazioni locali per garantire certezze in ordine alle modalit attuative della pianificazione comunale, consentendo lintervento dei privati l dove questi si assumano lonere delle infrastrutturazioni che il soggetto pubblico non pu assicurare per carenza di

finanziamenti e quindi vogliano intervenire anche mediante strumenti moderni di project financing. Bisogna rendere certe le procedure e non le prescrizioni, perch queste ultime derivano sempre da dati previsionali che sono espressione del tempo in cui vennero formulate e, nellattuale societ globale e dellinformazion e, sono soggette ad una obsolescenza precoce. Lo strumento del piano non quindi da intendersi quale atto definito ed immutabile nel tempo ma come un piano-processo che si adegua costantemente allevoluzione della realt sociale ed economica ed alle prospettive di sviluppo. La forma e la struttura dei nuovi piani urbanistici dovr, inoltre, consentire allautonomia comunale di manifestarsi nella sua pienezza e non soccombere ad interventi tutori o di controllo ormai anacronistici e fuori luogo perch manifestamente inopportuni o, addirittura, inutili. In questo quadro si inserisce il pieno governo della risorsa ambiente con il perseguimento della pi totale autonomia e indipendenza dallo Stato in materia di competenze e funzioni. Si deve perseguire a tutti i livelli la cancellazione del controllo statale e centralista sul territorio della Sardegna. Tutte le competenze in capo alle soprintendenze, sia per il paesaggio che i beni culturali devo essere cedute alla Regione che ne assume il pieno e totale governo. In questo campo si deve puntare alla piena e totale regionalizzazione dellattivit venatoria che non potr pi dipendere da organismi avulsi ed estranei al governo del territorio. Facendo assumere alla Regione la piena funzione regolatrice del sistema faunistico-venatorio, introducendo innovative formule di coinvolgimento dellintero mondo venatorio nella difesa e presidio del territorio. CORTES APERTAS PER LA RIVOLUZIONE SARDA Il programma di governo che qui presentiamo , e rester permanentemente aperto, al confronto attraverso vere e proprie Cortes Apertas, politiche, tematiche e territoriali per ascoltare, per conoscere, per liberare le migliori

energie e risorse della nostra terra. La nostra sfida aperta e inclusiva, attrattiva e rivoluzionaria, senza i dogmi delle ideologie vetuste e datate, senza paraocchi ma con le menti e il cuore pronti a gettare le reti e dispiegare le vele. Le vele della libert della Sardegna e dei sardi. MAURO PILI CANDIDATO DELLA COALIZIONE DEL POPOLO SARDO ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE SARDEGNA I movimenti aderenti alla grande coalizione del Popolo Sardo, UNIDOS MAURO PILI - FORTZA PARIS AZIONE POPOLARE SARDA - SOBERANIA MAURO PILI PRESIDENTE indicano allunanimit Mauro Pili quale candidato alla Presidenza della Regione. Da questo patto-programma strategico sin qui enunciato, nasce la sfida delle idee migliori, con la concretezza dei progetti e delle proposte di legge che saranno il fondamento e la guida del nostro agire al governo della Regione. PARIS, PIANO ATTUATIVO RIEQUILIBRIO INSULARE E la pi importante sfida per il futuro della Sardegna. E la prima delle sei macroazioni legislative e strategiche che mettiamo alla base del nostro progetto politico. Macroazione, concreta e definita in ogni suo dettaglio, a segnare la credibilit dei progetti che intendiamo perseguire. E la nostra la sfida della concretezza, della seriet e del pieno riconoscimento dei diritti di un popolo. Una proposta che segna la nuova frontiera statuale della Sardegna: non favori ma diritti, non rivendicazioni campate per aria ma misurazione e compensazione del divario insulare. Compensazione da perseguire su tre linee di intervento, economico, infrastrutturale e fiscale. Una proposta di legge che si fonda sui principi costituzionali e sulla norma voluta e ottenuta dal candidato Presidente Mauro Pili allinterno della riforma federale dello Stato che consente di misurare e compensare i divari legati allinsularit. La Sardegna che diventa regione Speciale dEuropa con una convenzione europea che assegna allisola piena sovranit e poteri sui temi chiave dei

Trasporti, Energia, Sviluppo Economico e Fiscalit. Una proposta di legge che si articola in dodici punti: un regime fiscale autonomo della Sardegna teso ad abbattere i costi relativi e conseguenti all'insularit compresa la zona franca integrale; un regime contributivo statale che compensi il divario economico, sociale e infrastrutturale conseguente alla condizione geografica permanente dell'insularit; un regime speciale delle tariffe energetiche teso a riequilibrare il divario con la media europea del costo energetico per i cittadini e le imprese; un regime permanente di oneri di servizio pubblico per quanto riguarda la continuit territoriale passeggeri e merci; limposizione da parte della Regione, dintesa con lo Stato e l'Unione Europea, sul proprio territorio regionale di un onere di servizio pubblico sulla vendita dei prodotti petroliferi ai residenti e agli operatori che svolgono la propria attivit sul territorio della regione al fine di riequilibrare i costi aggiuntivi conseguenti allo condizione insulare della Sardegna; considerata la limitatezza del territorio e delle potenzialit produttive in alcuni settori primari del settore agricolo e zootecnico, lesenzione di contingentamenti per la Regione Sardegna nell'ambito delle misure nazionali di attuazione di norme comunitarie che pongano limiti quantitativi alle produzioni agricole, anche con riferimento al settore zootecnico nonch alla realizzazione di superfici irrigue; il coinvolgimento della Regione Sarda nei progetti europei relativamente alle reti transeuropee energetiche attraverso linserimento, tra laltro, del metanodotto Algeria Sardegna Europa nella programmazione strategica;

linserimento della Sardegna nel piano europeo delle reti commerciali delle autostrade del mare, anche con appositi incentivi per il loro sviluppo. Ai fini della realizzazione del piano, istituito, ai sensi dellarticolo 158 del Trattato istitutivo della Comunit europea, nellambito delle vigenti politiche di coesione, lObiettivo Isole, per unadeguata compensazione dei divari dovuti alla condizione insulare. Il piano finanziato dallo Stato, anche attraverso lutilizzo di finanziamenti europei, con il concorso della Regione e attraverso risorse private e con un meccanismo di introiti legato al maggior gettito conseguente allattuazione del Piano stesso; il gettito fiscale relativo allincremento del prodotto interno lordo generato dallinvestimento complessivo del piano destinato al finanziamento dellintervento straordinario, per il quale lo Stato garantisce leventuale ricorso a strumenti finanziari anticipatori delle risorse finanziarie necessarie allattuazione decennale del piano. lo Stato e la Regione definiscono i regimi fiscali e contributivi da sottoporre all'Unione europea, compresa la realizzazione della zona franca integrale, con particolare riferimento per quei settori che saranno individuati dalla Regione, come strategici nello sviluppo dell'Isola. LA RINASCITA DELLA CIVILT NURAGICA E un piano-proposta di legge che segna la Rinascita della grande e inesplorata civilt nuragica. Primo concetto: ai sardi i Nuraghi, con la modifica costituzionale e legislativa delle competenze attraverso il superamento delle soprintendenze statali e la nascita di una competenza specifica della Regione per la tutela e la valorizzazione della Sardegna nuragica. Un progetto strategico economico e occupazionale in grado di creare migliaia di nuovi posti

di lavoro. Nasce lAutostrada dei nuraghi, lilluminazione di tutti i siti nuragici della Sardegna, un piano di tutela urgente e a regime dei 10.000 presidi nuragici dellIsola. Un piano che rilancia un potenziale turistico e di brand nuragico valutato in 2,3 miliardi di euro. FORESTAZIONE PER FERMARE LA DESERTIFICAZIONE La Sardegna isola sperimentale per la produzione di ossigeno. Le foreste sono da sempre un grande polmone dossigeno, ma costituiscono anche una grande fonte di lavoro. La proposta di legge innovativa: oltre a vietare in Sardegna il nucleare e leolico a mare e propone lutilizzo degli incentivi delle fonti alternative anche per il mantenimento e per la predisposizione di nuovi impianti di forestazione con essenze endogene. Si tratta di un ribaltamento del concetto di incentivo energetico, non pagati per inquinare ma incentivati per produrre ossigeno. Si tratta di un processo fondamentale che consentir secondo il piano strategico forestale di impiantare 200.000 ettari di nuova forestazione e la valorizzazione e la tutela di tutte le foreste della Sardegna. INFRASTRUTTURE, SUBITO IL CANTIERE SARDEGNA H 24 PER LA PIASTRA LOGISTICA EURO MEDITERRANEA E il piano infrastrutturale strategico per la Sardegna. Con priorit per le arterie di connessione intermodale con porti e aeroporti dellisola. Prevede di cancellare il nefasto dispositivo del Governo Monti che ha previsto lesclusione della Sardegna dalle infrastrutture strategiche del Paese perch non ricomprese nei corridoi europei. Lobiettivo ribadire in u n piano decennale la realizzazione di una vera e propria piattaforma strategica del Mediterraneo, attraverso la connessione viaria e ferroviaria degli aeroporti di Cagliari, Olbia, Alghero, Fenosu e Tortol e i porti di Olbia,Cagliari, Portotorres, Arbatax, Portovesme e Oristano. Apriremo un vero e proprio Cantiere Sardegna con lattivazione di cantieri h.24 su tre turni per realizzare e completare tutte le

infrastrutture ferme da un decennio, dopo lavvento nefasto della giunta di centro sinistra e poi quella di centro destra rivelatesi incapaci di realizzare anche un minimo di infrastrutture strategiche. Prevediamo limmediato completamento della SS.131 con il commissariamento dellopera a favore del Presidente della Regione, laccelerazione in corso dopera della realizzazione della Sassari-Olbia, dopo il ritardato avvio dellopera legato allincapacit pianificatoria della Regione e allinettitudine statale. In questo quadro ineludibile lavvio del progetto di connessione della Sardegna centrale con le due arterie dorsali di scorrimento veloce. La Oristano Tortol diventa la priorit strategica per rompere lisolamento delle zone interne. EQUITALIA ILLEGALE E IMU INCOSTITUZIONALE DA RESTITUIRE AI SARDI Una proposta di legge e unimpugnativa costituzionale per la tassazione e il sistema di riscossione in Sardegna. Il primo tema quello che riguarda Equitalia con una proposta di legge, gi sottoscritta da quasi 70.000 cittadini, che prevede la cancellazione di tutti gli oneri accessori e gli aggi indebiti di Equitalia. Un vero e proprio piano di salvataggio di imprese e famiglie in base ad un chiaro indirizzo costituzionale che vieta quel tipo di riscossione messa in campo da Equitalia. La proposta di legge la priorit assoluta per evitare il fallimento di migliaia di imprese in Sardegna e in Italia, azione che sar perseguita anche con unimponente azione legale per impugnare ad ogni livello sia il sistema di riscossione che la stessa riscossione attuata in Sardegna. Sul versante IMU si deve perseguire lincostituzionalit della stessa tassazione attraverso la pronuncia della Corte Costituzionale sullillegittimit

conseguente allapplicazione del balzello in una Regione a Statuto Speciale come la Sardegna. RISCOSSIONE SARDA DEI TRIBUTI Su questo fronte assume priorit assoluta la proposta di legge di iniziativa popolare che punta ad istituire un servizio autonomo e indipendente dallo Stato di riscossione dei tributi. E sempre pi forte e condivisa tra i cittadini della Sardegna lesigenza di poter gestire in modo certo, diretto e trasparente la ricchezza prodotta in Sardegna. Lannosa e irrisolta vertenza entrate fra la Regione Sardegna e lo Stato Italiano ha reso evidente la necessit per i cittadini della Sardegna di dotarsi di strumenti efficaci per il governo delle proprie entrate fiscali. Questo obiettivo si rende possibile attraverso lattivazione di una Agenzia delle entrate della Sardegna, che abbia funzioni di accertamento e riscossione dei tributi. Le funzioni di questo strumento gi si evincono dai disposti degli art. 5,6,7,8 dello Statuto Speciale della Sardegna, mentre lart. 9 lascia la possibilit alla R.A.S. di delegare dette funzioni allo Stato. LAgenzia delle Ent rate della Sardegna si configura quindi come un necessario strumento di autogoverno tributario coerente con i principi dello Statuto Speciale della Regione Sardegna. LA SFIDA DEI PRIMI SEI MESI: RIMETTERE IN MARCIA LA SARDEGNA Primo rimettere in marcia la Sardegna con sei azioni shock. In sintesi: SARDEGNA AL CENTRO DEL MONDO CON LE LOW COST Prima: trasformare la Sardegna nella pi importante piattaforma dei voli low cost del Mediterraneo. Obiettivo riempire tutti gli alberghi sardi, dai bad e breakfast agli agriturismi, dagli alberghi diffusi alle strutture dellentroterra 365 giorni allanno. In pochi mesi predisporre un massiccio piano darrivi per 10/15 milioni di presenze. Reazione a catena immediata per consumo dei

prodotti sardi, dal settore agricolo a quello artigianale, dal commercio ai servizi. Incremento immediato del lavoro in tutti i settori delleconomia. Applicheremo il meccanismo finanziario che Mauro Pili avvi da Presidente della Regione che ha generato milioni di passeggeri low cost verso la Sardegna. Un volano straordinario e immediato per la ripresa economica a tutti i livelli. Generando entrate fiscali notevolmente superiori a quelle investite nelloperazione coomarketing. Incrementando in maniera esponenziale il Pil e loccupazione considerato che ogni turista atterrato in Sardegna, anche in virt del minor costo del trasporto, spender, secondo le statistiche, tra i 400/500 euro procapite. RECUPERARE LESISTENTE, DALLE VECCHIE MINIERE AI PICCOLI PAESI Seconda: tutte le volumetrie esistenti, abbandonate e inutilizzate, possono essere recuperate con variante automatica di destinazione duso, senza perdita di tempo di procedure tortuose come varianti di piano, legislative o regolamentari. Urbanistica dinamica al passo con leconomia. Dalle vecchie miniere, agli edifici militari, dalle case abbandonate nei piccoli paesi agli immobili tuguri nelle grandi citt. Il pi grande piano di riqualificazione urbanistico architettonico della Sardegna con premialit per chi introduce parametri elevati energetico ambientali in grado di abbattere linquinamento e la dispersione energetica generato dal patrimonio immobiliare. CANTIERE SARDEGNA GIORNO E NOTTE Terza: concludere, con cantieri aperti giorno e notte, tutte le opere incompiute da quelle viarie e idriche, a quelle trasportistiche della Sardegna. Mettendo a punto un piano serio di opere da realizzare con tempi rapidi senza perdite di tempo. Una vera e propria task force in grado di rimettere in marcia il cantiere Sardegna spendendo tutte le centinaia di milioni inutilizzati dallincapacit delle due ultime giunte regionali e riprogrammando tutti i ribassi dasta e

rimodulando il costo delle opere ripristinando parametri di uniformit con i costi europei dellinfrastrutturazione viaria e ferroviaria, idrica e portuale. In questo caso va posto come obiettivo strategico il riequilibrio di tutti gli indici infrastrutturali della Sardegna, da quello viario a quello ferroviario. Per quanto riguarda quello ferroviario indispensabile riprendere la realizzazione di una grande dorsale ferroviaria sarda e la sua connessione con le zone interne. In questo caso devono essere ripristinati gli accordi di programma quadro sulla mobilit interna fermi a dieci anni fa. SALVARE LAGRICOLTURA E REALIZZARE IL PIU MODERNO SISTEMA PRODUTTIVO DEL MEDITERRANEO Quarta: realizzare il pi grande piano agropastorale e forestale della Sardegna. Far uscire il sistema agricolo dallo strozzinaggio bancario e dalla disastrosa gestione di questi ultimi dieci anni per trasformarlo nel pi moderno sistema produttivo del Mediterraneo. Intervento immediato per la ricapitalizzazione delle aziende, una pala eolica remunerata per ogni azienda, serre produttive con la generazione di energia alternativa, sistemi di microirrigazione, processo colturale unitario per filiere territoriali e settoriali, piano unitario di commercializzazione e marketing. Primo obiettivo non importare pi prodotti agroalimentari dal continente. Oggi la Sardegna importa l80% dei consumi agroalimentari, noi dobbiamo avviare processi che invertano la tendenza. Una grande piano Marshall per lagropastorizia e la trasformazione. BUROCRAZIA ZERO Quinta: piano burocrazia zero. Sar la pi moderna e rivoluzionaria sfida europea contro la burocrazia. La sussidiariet non solo quella verticale che dovrebbe trasferire i poteri dallo Stato, alle Regioni ai Comuni, ma anche quella che trasferisce i poteri al cittadino. Sar una rivoluzione. Geometri, ingegneri, geologi, agronomi, periti, commercialisti, avvocati, tutti coloro che

sono abilitati alla professione, se vorranno potranno essere responsabili anche della procedura amministrativa. Progettisti e autorizzatori. La macchina amministrativa esistente avr il compito di svolgere la funzione consultiva e di verificare a campione lapplicazione corretta delle norme, che dovranno essere sempre pi chiare e definite. Sottogoverno da cancellare senza perdere un giorno. Per la sanit canceller tutte le liste dattesa. Diagnosi h 24, giorno e notte. Se uno ha un sospetto tumore non pu attendere nemmeno un giorno. Sanit pubblica e privata convenzionata devono essere operative senza attese. I macchinari costati milioni di euro devono funzionare senza tregua, come avviene in tutti i paese evoluti, per dare efficienza al sistema sanitario, preventivo prima di tutto. ZERO STIPENDI ALLA POLITICA SE NON CRESCE PIL E OCCUPAZIONE Sesta: Una rivoluzione. Zero stipendi alla politica, dal Presidente ai consiglieri, se non si invertono i parametri economici ed occupazionali. Se leconomia non avr un segno pi, se non aumenteranno gli occupati niente stipendio. Per essere retribuita, molto meno del passato, la classe politica dovr produrre buone leggi e buona amministrazione, dovr produrre realmente pi lavoro e pi economia. E non baster dirlo, bisogner misurare i risultati. Una rivoluzione per cancellare la politica delle parole e perseguire quella delle soluzioni concrete da misurare e valutare con parametri certi e non con mera propaganda. LE PROPOSTE DI LEGGE ORGANICHE Costituiscono atti di indirizzo programmatico di questo piano strategico di sintesi le seguenti proposte di legge nazionale, depositate alla Camera dei deputati con i numeri richiamati, che diverranno di iniziativa regionale per la definizione dei rapporti Stato Regione. Piano attuativo per il riequilibrio dell'insularit della Sardegna (PARIS), in attuazione dell'articolo 13 dello Statuto speciale per la Sardegna, di

cui alla legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3, e dell'articolo 22 della legge 5 maggio 2009, n. 42. Delega al Governo in materia di risorse economiche per il finanziamento del Piano (206) Modifiche all'articolo 29 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, in materia di accertamento e riscossione delle imposte e di aggio dovuto all'agente della riscossione, nonch disposizioni concernenti la sospensione temporanea dei procedimenti esecutivi di riscossione nel caso di richiesta di dilazione e sospensione del pagamento (208) Disposizioni per la tutela, la conoscenza e la valorizzazione della civilt nuragica e dei suoi monumenti (209) Divieto di insediamento di impianti eolici ubicati in mare, di impianti per la produzione di energia nucleare e di depositi di rifiuti radioattivi nel territorio della regione Sardegna, nonch individuazione della medesima come regione sperimentale per la ricerca nell'ambito delle energie alternative legate alla forestazione (211) Disposizioni in materia di classificazione delle aree protette e di partecipazione dei comuni agli interventi di tutela e di valorizzazione dell'ambiente e del territorio (212) Misure urgenti per la ricostruzione delle aree della regione Sardegna colpite dall'alluvione del 18 novembre 2013 (1828) Disposizioni per il riavvio di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale e per l'adozione di piani di ripresa produttiva ambientale e loro applicazione agli impianti produttivi di alluminio primario della Sardegna e alle lavorazioni connesse (1897)

CAPO I

"SU PATRIOTU SARDU A SOS FEUDATRIOS ABBATTERE GLI STECCATI DELLA DESTRA E DELLA SINISTRA, ORA UNA RIVOLUZIONE SARDA LIBERTA DELLA SARDEGNA DA CONQUISTARE NELLE ISTITUZIONI, NELLE AULE GIUDIZIARIE MA ANCHE BLOCCANDO PORTI E AEROPORTI SFIDA ALTA, LUNGIMIRANTE E RIVOLUZIONARIA PER LINTERESSE PRIMARIO DELLA SARDEGNA E DEI SARDI ABBATTERE I RECINTI DELLA DESTRA E DELLA SINISTRA, ALLEANZA SARDA CONTRO TIRRENIA, ALITALIA, ENI ED ENEL COALIZIONE APERTA A TUTTI DEI SARDI E DELLA SARDEGNA CAPO II SCHIENA DRITTA TESTA ALTA LA SARDEGNA CI CHIEDE DI REAGIRE, NOI VOGLIAMO UNIRE MODERATI E RIVOLUZIONARI, IDENTITARI E INDIPENDENTISTI SARDEGNA LIBERA, DAL RIEQULIBRIO ALLA ZONA FRANCA INTEGRALE SARDEGNA AUTODETERMINATA SARDI PROTAGONISTI
SUBITO PARIS, PIANO RIEQUILIBRIO INSULARE E CAUSA INTERNAZIONALE CONTRO DISCRIMINAZIONI DEI SARDI E DELLA SARDEGNA

PER

L'AUTODETERMINAZIONE

LA RIVOLUZIONE DEL LAVORO SUBITO LA PIENA RIPRESA MONOPOLIO E LE SPECULAZIONI PRODUTTIVA,SCONFIGGENDO IL

LA RIVOLUZIONE NELLENERGIA E NEI TRASPORTI LA RIVOLUZIONE AGRICOLA E TURISTICA

LA RIVOLUZIONE 24 ORE, GIORNO E NOTTE PER LE INFRASTRUTTURE NON PALE EOLICHE MA FORESTE DI QUERCE E LENTISCHI SARDI PROTAGONISTI DELLO SVILUPPO, NON ARABI E RUSSI UNIVERSITA E CULTURA, LA SPINA DORSALE DELLO SVILUPPO SARDO PUNTIAMO A REALIZZARE LA REGIONE DEL FUTURO. SANITA MODERNA E EFFICIENTE UN PIANO SOCIALE PER LA CASA LA REGIONE DEI COMUNI IL GOVERNO DEL TERRITORIO, BINOMIO INDISSOLUBILE UOMO AMBIENTE CAPO III CORTES APERTAS PER LA RIVOLUZIONE SARDA MAURO PILI CANDIDATO DELLA COALIZIONE DEL POPOLO SARDO ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE SARDEGNA CAPO IV PARIS, PIANO ATTUATIVO RIEQUILIBRIO INSULARE LA RINASCITA DELLA CIVILT NURAGICA FORESTAZIONE PER FERMARE LA DESERTIFICAZIONE INFRASTRUTTURE, SUBITO IL CANTIERE SARDEGNA PER LA PIASTRA LOGISTICA EURO MEDITERRANEA EQUITALIA ILLEGALE DA RESTITUIRE AI SARDI RISCOSSIONE SARDA DEI TRIBUTI E IMU H 24 LA REGIONE DEI GIOVANI,

IL RECUPERO DI COMPETITIVIT DELLA FORMAZIONE UNIVERSITARIA

INCOSTITUZIONALE

CAPO V

LA SFIDA DEI PRIMI SEI MESI: RIMETTERE IN MARCIA LA SARDEGNA SARDEGNA AL CENTRO DEL MONDO CON LE LOW COST RECUPERARE LESISTENTE, DALLE VECCHIE MINIERE AI PICCOLI PAESI CANTIERE SARDEGNA GIORNO E NOTTE SALVARE LAGRICOLTURA E REALIZZARE IL PIU MODERNO SISTEMA PRODUTTIVO DEL MEDITERRANEO BUROCRAZIA ZERO ZERO STIPENDI ALLA POLITICA SE NON CRESCE PIL E OCCUPAZIONE

CAPO VI LE PROPOSTE DI LEGGE ORGANICHE

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