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LOSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO POLITICO RELIGIOSO Non praevalebunt
domenica 2 febbraio 2014

Unicuique suum
Anno CLIV n. 26 (46.568)
.

Citt del Vaticano

Udienza di Papa Francesco ai neocatecumenali

Si celebra domenica la giornata della vita consacrata

Lessenziale la comunione
Meglio rinunciare a vivere il cammino in tutti i dettagli per garantire lunit ecclesiale
Una vera e propria festa di famiglia quella svoltasi attorno al Papa stamani, sabato 1 febbraio, nellAula Paolo VI, con centinaia di bambini indiscussi protagonisti. Per centosessanta di queste famiglie lincontro con il Pontefice ha assunto un significato tutto particolare. Da lui infatti hanno ricevuto il mandato per la missio ad gentes. Proprio la consegna di questo mandato stata il momento centrale delludienza di Papa Francesco a migliaia di appartenenti al Cammino neocatecumenale. E proprio come un buon padre di famiglia, il Pontefice ha voluto dare loro alcune semplici raccomandazioni. Innanzitutto ha ricordato che meglio rinunciare a vivere in tutti i dettagli ci che il vostro itinerario esigerebbe pur di garantire lunit tra i fratelli che formano lunica comunit ecclesiale. Perch ha affermato la comunione essenziale, soprattutto tra quelli che formano lunica comunit ecclesiale. necessario poi non dimenticare che lo Spirito di Dio arriva sempre prima di noi e sparge i semi del suo Verbo. Dunque importante cercare di capire le culture dei popoli che si vanno a incontrare e riconoscere il bisogno di Vangelo che presente ovunque, ma anche quellazione che lo Spirito Santo ha compiuto nella vita e nella storia di ogni popolo.

La misura di Dio la regola dellamore


di JOO BRAZ
DE

AVIZ*

Infine il Papa ha raccomandato, a tutti e non solo alle famiglie in partenza, di avere pazienza e misericordia anche con quanti magari decidono di uscire dallesperienza del Cammino. La libert di ciascuno ha raccomandato non deve essere

forzata, e si deve anche rispettare la eventuale scelta di chi decidesse di cercare, fuori dal cammino, altre forme di vita cristiana che lo aiutino a crescere nella risposta alla chiamata del Signore.

Papa Francesco non ha poi fatto mancare il suo incoraggiamento ai nuovi missionari, invitandoli a portare il Vangelo dovunque, anche negli ambienti pi scristianizzati.
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Colloqui tra Kerry e Lavrov a margine della conferenza internazionale di Monaco di Baviera

Pressioni incrociate sulla Siria


GINEVRA, 1. Pressioni diplomatiche incrociate segnano in queste ore il confronto internazionale sulla Siria, dopo la chiusura senza esiti certi, ieri, della prima tornata del negoziato a Ginevra. Sede di tale confronto stata, sempre ieri, Monaco di Baviera, dove si aperta la conferenza internazionale sulla sicurezza, alla quale intervengono anche i principali attori internazionali impegnati sulla questione siriana. Linviato dellOnu e della Lega araba per la Siria, Lakhdar Brahimi, ha sollecitato le potenze internazionali a esercitare pressioni sul Governo di Damasco e sulle opposizioni affinch simpegnino a discutere seriamente sulla fine del conflitto quando, il prossimo 10 febbraio, sincontreranno per la seconda tornata della conferenza a Ginevra. Spero ha detto Brahimi che quanti hanno influenza sul Governo e lopposizione facciano s che chi torner a febbraio si metta a discutere seriamente. Alla questione siriana, secondo quanto riferito dal dipartimento di Stato di Washington, stato dedicato anche un incontro tra i responsabili delle diplomazie statunitense e russa, John Kerry e Serghiei Lavrov, sempre a margine della conferenza di Monaco di Baviera. Kerry, che poco prima aveva accusato il Governo siriano di non rispettare la tempistica stabilita a settembre per lo smantellamento dei propri arsenali chimici, ha chiesto a Lavrov di premere su Damasco affinch consegni per intero le armi entro il termine previsto di giugno. Kerry e Lavrov hanno inoltre espresso la comune preoccupazione per la situazione umanitaria in Siria, in particolare a Homs, e per il protrarsi dei combattimenti. In merito, fonti dellopposizione siriana hanno sostenuto ieri che anche durante questa settimana di negoziati a Ginevra ci sono stati in Siria 1.900 morti, per un quarto civili. A Kerry e Lavrov si sono poi uniti il segretario generale dellO nu, Ban Ki-moon, e lo stesso Brahimi, per un esame delle prospettive della conferenza internazionale Ginevra 2, anche in riferimento alla necessit di allargare la delegazione dellopposizione, finora composta solo da una parte dei gruppi aderenti alla Coalizione nazionale siriana.

A cento anni dallo scoppio della prima guerra mondiale

Il pellegrinaggio del priore di Taiz

Tra realismo e utopia


ULLA GUDMUNDSON
A PAGINA

In ascolto dei giovani dellAsia


FRATEL

ALOIS

A PAGINA

rano pi di cento i superiori generali ricevuti da Papa Francesco in Vaticano lo scorso 29 novembre. Sono state tre ore di dialogo spontaneo e trasparente, che hanno lasciato un segno sui volti e nei cuori dei presenti. Non penso che la felicit sperimentata da tutti noi fosse motivata solo dallannuncio del Pontefice di voler dedicare il 2015 alla vita consacrata. Era molto di pi. Ci siamo sentiti confermati da Pietro nel cammino attuale degli ordini, dei monasteri, delle congregazioni, degli istituti e delle societ di vita apostolica sparsi nel mondo. Senza aggirare i problemi, le debolezze e i peccati presenti nella vita consacrata oggi, il Papa ci ha richiamati alla centralit della bellezza e della responsabilit personale e comunitaria della nostra vocazione. La vita consacrata pi fedelmente imita e continuamente rappresenta nella Chiesa la forma di vita che Ges, supremo consacrato e missionario del Padre per il suo Regno, ha abbracciato e ha proposto ai discepoli che lo seguivano (Vita consecrata, 22). Essa dunque speciale memoria del suo essere di Figlio che fa del Padre il suo unico Amore ecco la sua verginit , che in Lui trova la sua esclusiva ricchezza ecco la sua povert ed ha nella volont del Padre il cibo di cui si nutre ecco la sua obbedienza (Messaggio per la prima giornata della vita consacrata, 1997). Dopo il concilio Vaticano II la vita consacrata, nelle sue forme attuali, ha compiuto un profondo cammino di rinnovamento. Sono cresciute anche le difficolt, in proporzioni e in circostanze diverse. Il concilio ha sottolineato alcuni orizzonti precisi da focalizzare: scegliere come regola suprema il seguire Ges proposto nel Vangelo; conoscere e osservare fedelmente lo spirito e le intenzioni dei fondatori; partecipare alla vita della Chiesa locale; essere informati e aggiornati sulle realt umane dei nostri tempi; promuovere anzitutto il rinnovamento spirituale; corrispondere alle necessit dellapostolato, alle esigenze della cultura, alle circostanze sociali ed economiche, specialmente nei territori di missione; coltivare lo spirito di preghiera, attingendo in primo luogo alla Sacra scrittura; celebrare col cuore e con la bocca la sacra liturgia, specialmente il mistero eucaristico; e con la forza dellEucaristia e della Parola, amare i fratelli, rispettare e stimare i pastori con spirito filiale e sentire con la Chiesa. un rinnovamento, assunto da molti istituti, che obbedisce a tre

grandi criteri, indicati dal decreto conciliare Perfectae caritatis: ritorno alle fonti della vita cristiana; ritorno allispirazione primitiva e originale degli istituti; adattamento alle condizioni del tempo. In questo senso, la nostra Congregazione lavora ogni giorno al servizio degli orientamenti del Papa e del buon ordinamento della vita di circa duemila istituti, per un totale di un milione e mezzo di consacrati e consacrate. Il rapporto sincero e profondo con lUnione dei superiori generali (Usg) e con lUnione internazionale delle superiore generali (Uisg) molto fecondo di progressi. Lasse principale sul quale ruota lidentit e la vita dei consacrati la spiritualit di comunione. Questo orientamento cresciuto negli anni successivi al concilio e viene proposto come criterio per la formazione delluomo e della donna, in modo particolare per i discepoli di Cristo nella Chiesa. Ci implica un ritorno esperienziale al mistero centrale della fede, la Santissima Trinit. Qui il consacrato potr trovare le luci autentiche per costruire una vita fraterna capace di generare la presenza del Signore, senza la quale il suo cuore non riesce a essere veramente felice. Anche per i consacrati e le consacrate il momento di credere allamore. Che sempre a misura di Dio. E va reso concreto a misura duomo. *Cardinale prefetto della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le societ di vita apostolica

In Severo di Antiochia

Presentazione del Signore

Ingresso del Signore nel tempio, evangeliario siriaco (XIII secolo) MANUEL NIN
A PAGINA

Oggi linserto mensile

Donne e denaro

NOSTRE INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha ricevuto in udienza nel pomeriggio di venerd 31 Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per lEvangelizzazione dei Popoli. Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza: Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Marc Ouellet, Prefetto della Congregazione per i Vescovi; le Loro Eccellenze Reverendissime i Monsignori: Jzef Kowalczyk, Arcivescovo di Gniezno (Polonia), con gli Ausiliari, le Loro Eccellenze Reverendissime i Monsignori Wojciech Polak, Vescovo titolare di Monte di Numidia, e Krzysztof Jakub Wtkowski, Vescovo titolare di Glavinizza, e con lArcivescovo emerito, Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Henryk Jzef Muszyski, in visita ad limina Apostolorum; Stanisaw Gdecki, Arcivescovo di Pozna (Polonia), con gli Ausiliari, le Loro Eccellenze Reverendissime i Monsignori Zdzisaw Fortuniak, Vescovo titolare di Tamagrista, Grzegorz Balcerek, Vescovo titolare di Selendeta, e Damian Bryl, Vescovo titolare di Suliana, in visita ad limina Apostolorum; Marek Jdraszewski, Arcivescovo di d (Polonia), con gli Ausiliari, le Loro Eccellenze Reverendissime i Monsignori Adam Lepa, Vescovo titolare di Regiana, e Ireneusz Jzef Pkalski, Vescovo titolare di Castello di Tingizio, in visita ad limina Apostolorum; Jan Martyniak, Arcivescovo di Przemyl-Warszawa di rito bizantino-ucraino (Polonia), in visita ad limina Apostolorum; Wieslaw Alojzy Mering, Vescovo di Wocawek (Polonia), con lAusiliare, Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Stanisaw Gbicki, Vescovo titolare di Tiges, in visita ad limina Apostolorum; Jan Tyrawa, Vescovo di Bydgoszcz (Polonia), in visita ad limina Apostolorum; Edward Janiak, Vescovo di Kalisz (Polonia), in visita ad limina Apostolorum; Andrzej Franciszek Dziuba, Vescovo di owicz (Polonia), in visita ad limina Apostolorum; Wlodzimierz Roman Juszczak, Vescovo di Wrocaw-Gdask di rito bizantino-ucraino (Polonia), in visita ad limina Apostolorum. Il Santo Padre ha accettato la rinuncia allufficio di Ausiliare dellArcidiocesi di New York (Stati Uniti dAmerica), presentata da Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Josu Iriondo, in conformit ai canoni 411 e 401 1 del Codice di Diritto Canonico.

Provvista di Chiesa
Il Santo Padre ha nominato Vescovo della Diocesi di Kannur (India) il Reverendo Alex Joseph Vadakumthala, Vicario Generale dellArcidiocesi di Verapoly.

Nomina di Vescovi Ausiliari


Il Santo Padre ha nominato Vescovo Ausiliare dellArcidiocesi di Santiago de Chile (Cile) Monsignor Luis Fernando Ramos Prez, del clero della medesima Arcidiocesi, finora Rettore del Seminario Maggiore di Santiago e Vicario Episcopale per il clero, assegnandogli la sede titolare di Tetci. Il Santo Padre ha nominato Vescovo Ausiliare dellArcidiocesi di Santiago de Chile (Cile) il Reverendo Galo Fernndez Villaseca, del clero della medesima Arcidiocesi, finora Vicario Episcopale della zona ovest dellArcidiocesi, assegnandogli la sede titolare di Simingi.

IN

ALLEGATO

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LOSSERVATORE ROMANO

domenica 2 febbraio 2014

Per gli oppositori il Governo sarebbe pronto a usare la forza mentre Ashton annuncia una missione diplomatica

Sempre pi grave la crisi politico-istituzionale in Ucraina


KIEV, 1. Di fronte allinarrestabile degenerare della crisi in Ucraina, Catherine Ashton ha deciso di intraprendere una nuova missione diplomatica e di mediazione. Lalto rappresentante per la Politica estera e di Sicurezza comune dellUnione europea ha infatti annunciato ieri che la settimana prossima ritorner a Kiev per la terza volta in meno di due mesi. Vi si era recata appena quattro giorni fa, e gi in dicembre aveva compiuto una prima visita, durante la quale aveva avuto due faccia a faccia con il presidente filo-russo, Viktor Ianukovich. Ashton, che ieri a margine della Conferenza di Monaco sulla sicurezza, si detta inorridita per le notizie relative ai rapimenti e alle torture inflitte a diversi oppositori, ha motivato la nuova iniziativa proprio con lintento di fare luce sugli abusi. Anche gli Stati Uniti si sono detti sconvolti dalla notizia che uno dei leader della protesta sia stato torturato. Luomo, Dmitro Bulatov, scomparso da otto giorni, stato ritrovato nei pressi della capitale con indosso una maglia insanguinata, un orecchio mozzato ed evidenti segni di violenza sul corpo. LAmministrazione di Washington, tramite il portavoce del dipartimento di Stato, Jay Carney, profondamente preoccupata per laccadimento e per la recrudescenza della violenza in Ucraina. stata frattanto pubblicata sulla Voce dUcraina, la locale Gazzetta ufficiale, la legge damnistia approvata il 29 gennaio dal Parlamento e aspramente criticata dallopposizione che prevede la liberazione dei dimostranti antigovernativi in cambio dello sgombero degli edifici pubblici occupati. Ieri era arrivata la firma del presidente Ianukovich. La legge concede ai manifestanti 15 giorni per rimuovere lassedio ai palazzi governativi e sgomberare le piazze, teatro degli scontri con la polizia delle ultime settimane. I leader della protesta hanno denunciato, per, che i provvedimenti non sono sufficienti (entreranno in vigore solo nel momento in cui saranno sgomberati gli edifici occupati alla fine dello scorso anno a Kiev e nelle altre localit del Paese), mentre il ministero della Difesa, dopo un incontro fra lo stato maggiore e il ministro, Pavel Lebedev, ha preso decisamente posizione sulla grave crisi politico-istituzionale. In una nota ufficiale, ha infatti avvertito del rischio dellintegrit territoriale del Paese, sollecitando Ianukovich a introdurre misure urgenti per ripristinare la stabilit nella Repubblica ex sovietica e raggiungere il consenso nazionale. E in connessione con le proteste antigovernative, la polizia sta indagando su un tentativo di colpo di Stato. Lo ha reso noto Maxim Lenko, esponente di spicco dei servizi di sicurezza, spiegando che prove in tal senso sono state raccolte durante il raid effettuato in dicembre dalla polizia nel Partito della patria, la formazione politica dellex premier, Iulia Tymoshenko, attualmente detenuta in carcere. Secondo queste informazioni, ha affermato Lenko alla stampa, dopo lesame dei server sequestrati vi sono prove che i manifestanti volevano provocare una reazione violenta della polizia, in modo da minare lautorit del presidente Ianukovych e dellintero Esecutivo. Il Partito della patria, principale forza di opposizione, ha respinto le accuse, considerandole una provocazione. In aggiunta, Arseniy Yatsenyuk, capo del partito, ha dichiarato come altamente probabile che per stroncare in via definitiva le proteste di massa, il Governo di Kiev faccia ricorso alluso della forza, in un contesto che potrebbe comprendere il coinvolgimento dellEsercito. Lo ha detto al presidente tedesco, Joachim Gauck, e al ministro degli Esteri di Berlino, Frank-Walter Steinmeier, che ha incontrato ieri assieme ad Ashton a Monaco di Baviera. Nella citt bavarese, Yatsenyuk avr oggi una serie di colloqui, insieme ad altri oppositori, con il segretario di Stato americano, John Kerry. A Monaco previsto anche lintervento di Vitakli Klitschko, ex campione mondiale di pugilato e uno dei leader della protesta antigovernativa.

Cameron e Hollande daccordo a met


LONDRA, 1. Vicini e distanti: il premer britannico, David Cameron, e il presidente francese, Franois Hollande, hanno mostrato durante il vertice svoltosi ieri in una base dellaeronautica militare britannica vicino a Oxford di essere daccordo a met sulle pi importanti questioni di politica internazionale. Se gli obiettivi di fondo sembrano condivisi vale a dire unEuropa pi forte nel consesso mondiale, una crescita economica credibile e a lungo termine non paiono invece procedere lungo lo stesso solco le strategie per raggiungerli. La Francia ha detto Hollande vuole che leurozona sia pi coordinata, pi integrata, e se ci sono delle modifiche ai testi, per noi al momento non costituiscono unurgenza. E quindi ha precisato: Per noi la revisione dei trattati non la priorit. Cameron, invece, continua a perseguire la sua linea per la riforma dellEuropa: e in questo prospettiva la discussione dei trattati riveste unimportanza strategica. Al riguardo il primo ministro ha dichiarato: LEuropa ha bisogno di cambiare e sta gi cambiando. Io voglio vedere una Gran Bretagna che vota per rimanere in unUnione europea riformata. E ha aggiunto: Non c dubbio che ci sar un referendum nel 2017 se io sar primo ministro. Cameron ha infatti promesso un referendum attraverso il quale scegliere se restare o lasciare lUe, da tenersi nel 2017 nel caso in cui egli venga confermato a Downing Street dopo le elezioni del 2015, e dopo aver rinegoziato il rapporto tra Londra e Bruxelles. Piena intesa tra il premier britannico e il presidente francese invece sul nuovo sistema missilistico antinave: al riguardo sono stati siglati alcuni accordi. Durante lincontro Cameron e Hollande si sono anche impegnati nella collaborazione per realizzare un drone di nuova generazione.

Un agente di polizia nel freddo di Kiev (Reuters)

Superati gli argini a Ponte Milvio

Negli Stati Uniti Obama e le grandi aziende lanciano una nuova strategia

Il Tevere desta allarme a Roma


ROMA, 1. Desta preoccupazione a Roma la piena del Tevere dopo le piogge abbattutesi in questi giorni sullItalia centrale. Questa mattina il fiume ha tracimato tra il ponte Duca dAosta e il Lungotevere della Vittoria, invadendo la pista ciclabile. Lo ha confermato il delegato alla sicurezza del Campidoglio dopo un sopralluogo. Il tratto interessato si trova nella zona dello Stadio Olimpico. La Protezione civile ha minimizzato laccaduto escludendo il rischio di allagamenti su vasta scala nel centro dalla capitale. Ma la situazione viene costantemente monitorata anche allaltezza dellIsola Tiberina. Alcune zone pi periferiche della citt, a oltre 24 ore dal nubifragio di ieri, sono ancora alle prese con gravissimi disagi. Molte strade sono ancora chiuse, mentre in altre la circolazione risulta pericolosa a causa di voragini e buche.

Patto contro la disoccupazione


WASHINGTON, 1. Un patto con le grandi aziende americane per non discriminare pi chi, a causa della crisi, da troppo tempo senza lavoro. Barack Obama strappa limpegno alla Apple, alla Ford, al gigante della grande distribuzione Walmart e a tante altre big del mondo delle imprese americane che promettono di cambiare, individuando regole comuni che non penalizzino pi lassunzione dei cosiddetti disoccupati di lunga durata. Non giusto che pi tempo una persona resta disoccupata, pi difficolt incontra nel trovare un nuovo impiego rischiando cos di rimanere tagliato fuori per sempre dal mondo del lavoro, ha dichiarato il presidente Obama. Del resto, dati alla mano, sul fronte del collocamento un americano rimasto a lungo disoccupato ha addirittura il 45 per cento di possibilit in meno di accedere ai colloqui di lavoro. Un problema che il presidente americano vuole superare. E per dare lesempio Obama ha intanto firmato un provvedimento in cui d una precisa indicazione a tutte le branche della sua amministrazione: le assunzioni nel Governo federale devono avvenire senza considerare se gli aspiranti dipendenti sono o non sono disoccupati di lungo termine. Di fronte a una possibilit di impiego, tutti devono avere le stesse opportunit. Ed su questo punto che il presidente americano ha insistito, ieri, in un incontro con i numeri uno di alcune delle pi importanti imprese del Paese, ricevuti alla Casa Bianca: dal ceo di Bank of America, Brian Moynihan, a quello di McDonalds, Don Thompson, passando per lamministratore delegato di Boeing, Jim McNerny, e a quello del fondo di investimento Blackrock, Larry Fink. Da tutti Obama ha ricevuto la promessa che la questione occupazionale sar messa al centro delle politiche aziendali. Intanto, sono gi oltre trecento le aziende che hanno aderito allappello del presidente: fra queste, venti rientrano nella classifica delle prime cinquanta societ pi ricche. Il Congresso continua a perdere tempo ha denunciato Obama anche per misure che dovrebbero essere varate con la massima urgenza, vedi la proroga delle indennit di disoccupazione. Allora noi andremo avanti, e agiremo per cercare di aggredire seriamente il problema.

Paesi emergenti nellocchio del ciclone


MOSCA, 1. Paesi emergenti ancora nellocchio del ciclone. Dopo la relativa quiete di due giorni fa, ieri sono tornati i ribassi sui mercati valutari di quelle nazioni che fino a poco tempo fa guidavano la ripresa mondiale, ma che ora stanno assistendo a forti movimenti di capitali in uscita. E questo principalmente a causa dellavvio della riduzione degli stimoli monetari della Federal Reserve, la Banca centrale americana. Nonostante gli interventi illimitati promessi dallistituto centrale russo, il rublo ha ceduto lun per cento sul dollaro, tornando ai minimi da cinque anni. Ha perso lun per cento anche la lira turca, nonostante la stretta monetaria senza precedenti attuata dalla Banca centrale di Ankara, che continua a vendere valuta estera nella speranza di frenarne il deprezzamento. Sempre ieri, in Sud Africa il rand tornato ad arretrare, e il rendimento dei titoli di Stato decennali salito ai massimi da due anni e mezzo, con conseguenze gravissime per famiglie e aziende. Il caso turco dicono gli analisti resta quello pi emblematico. La lira ha infatti perso circa il dieci per cento nellultimo mese, nonostante le misure massicce volute dal Governo. Lagenzia di rating statunitense Moody's ha messo in guardia: Una violenta svalutazione della lira e lerosione delle riserve valutarie possono far esplodere una crisi e mettere sotto pressione il rating sovrano. Secondo i dati di Epfr Global, societ che monitora i flussi dinvestimento nel mondo, solo questa settimana dai fondi azionari dedicati ai Paesi emergenti sono stati ritirati oltre sei miliardi di dollari, mentre per il mese di gennaio si registrano in totale flussi in uscita per 12,2 miliardi di dollari. Dai fondi obbligazionari invece sono volati via 2,7 miliardi di dollari questa settimana e 4,6 miliardi da inizio anno. Cifre incredibili, che di fatto confermano tutta la gravit della crisi in atto. Alla radice di tutto sta la decisione della Fed di iniziare il ritiro degli incentivi alleconomia. La Banca centrale ha immesso nel mercato pi di 4.000 miliardi di liquidit aggiuntiva, dal 2009 a oggi. Una terapia estrema, che ha funzionato discretamente, e i cui risultati si stanno cominciando a vedere. Ma il ritirarsi di questa immensa marea di dollari sta avendo effetti disastrosi. La liquidit disponibile si sta riducendo e quindi gli investitori investono di meno, oppure preferiscono investire su Paesi con basi pi solide. In sostanza, gli investitori hanno meno cartucce per puntare sui mercati emergenti, quelli che garantiscono maggiori rendimenti a fronte di un rischio un po pi alto.

Unimmagine del Tevere in piena (Ansa)

Disboscamento nel Gran Chaco


ASUNCIN, 1. L'ecosistema del Gran Chaco il terzo territorio bio-geografico pi vasto dellAmerica latina sta lentamente venendo distrutto dalluomo, con l'introduzione di allevamenti estensivi, incendi di vegetazione e sfruttamenti agricoli. Solo nel 2013 ha perso ben 539.233 ettari di bosco. La cifra equivale alla scomparsa di 1.473 ettari al giorno. Lo ha evidenziato lorganizzazione ecologica Guyra Paraguay, che ha utilizzato le immagini del satellite della Nasa. Il Gran Chaco, che si estende per parte degli attuali territori di Argentina, Bolivia, Brasile e Paraguay, tra i fiumi Paraguay e Paran e laltopiano andino, occupa circa 1,4 milioni di chilometri quadrati e include due grandi eco-regioni, una secca e una umida, che a loro volta implicano differenti ecosistemi che vanno dai pascoli ai terreni paludosi, da giacimenti salini alle savane secche e una grande estensione di boschi e arbusti. Il maggiore livello di distruzione si prodotto in Paraguay, che ha oltre il 25 per cento del territorio del Gran Chaco, dove nel 2013 sono andati distrutti 268.000 ettari di foresta.

El Salvador elegge il capo dello Stato


SAN SALVAD OR, 1. Vigilia di elezioni in Salvador, dove domani si terr il voto per le presidenziali. Cinque i candidati che andranno a sfidarsi per succedere a Mauricio Funes, primo presidente espressione dellex guerriglia del fronte Farabundo Mart per la liberazione nazionale (Fmln), che lascer il mandato il prossimo 31 maggio. Poco meno di cinque milioni di elettori sono attesi in 1.593 seggi, tra ingenti misure di sicurezza. I principali candidati alla carica di presidente sono il vice presidente Salvador Snchez Cern, candidato del Governo uscente, e il sindaco di San Salvador, Norman Quijano, esponente della Alleanza repubblicana nazionalista (Arena). Ci sono poi Elas Antonio Saca, lultimo presidente di Arena, e oggi candidato del movimento Unidad; Oscar Lemus, del partito Fraternita patriota, e Ren Rodrguez, del partito Progressista. Secondo il parere di numerosi sondaggisti, sar molto difficile che uno dei candidati possa superare gi al primo turno la quota del cinquanta per cento delle preferenze necessario per vincere le elezioni senza ricorrere al ballottaggio.

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domenica 2 febbraio 2014

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 3

Alle urne per le legislative boicottate dallopposizione

Allarme dellOnu per lemergenza umanitaria provocata dal conflitto

Fiato sospeso in Thailandia


BANGKOK, 1. Alle prese da oltre tre mesi con una gravissima crisi politico-istituzionale, che ha anche provocato dieci morti, 800 feriti e migliaia di arresti, la Thailandia si reca domenica alle urne per le elezioni legislative anticipate. Il risultato, dato il boicottaggio dellopposizione, appare scontato, con il Governo della premier, Yingluck Shinawatra, che non dovrebbe incontrare nessun ostacolo. Ma limportanza dei numeri che usciranno dallo scrutinio relativa, rispetto al timore di nuove violenze e, soprattutto, alla consapevolezza che il voto non potr rappresentare una soluzione per lo scontro istituzionale in atto tra i due blocchi. La tensione palpabile. Per il terzo giorno consecutivo, i manifestanti anti-governativi hanno tenuto marce di protesta nel centro di Bangkok, e ancora una volta ignoti hanno aperto il fuoco contro i loro raduni. Il leader dellopposizione, lex vice premier, Suthep Thaugsuban, ha ribadito davanti ai sostenitori limpegno a non ostacolare in alcun modo le operazioni di voto. Ma le autorit hanno gi dispiegato in tutto il Paese circa 200.000 poliziotti, 10.000 dei quali nella sola capitale, dove ci saranno anche 7.000 soldati in assetto antisommossa. Si temono disordini, come accaduto una settimana fa nella prima tornata del voto anticipato, quando la protesta ha costretto alla chiusura di quasi tutti i seggi a Bangkok, oltre a quelli di dieci province meridionali. Le elezioni, indette da Yingluck per rilanciarsi sotto la pressione delle proteste e ottenere nuova legittimit, arrivano al termine di una campagna elettorale surreale, senza comizi da parte dei candidati e con migliaia di manifesti deturpati da vandali. In lizza ci sono 53 movimenti, ma non il Partito democratico, il principale dellopposizione, che ha optato per il boicottaggio, allineandosi sempre pi con la protesta di piazza che chiede la fine del potere dei Shinawatra. Invece del voto, ritenuto inutile, lopposizione chiede listituzione di un Consiglio del popolo, che approvi diverse riforme. Ma questa richiesta sempre stata respinta dallEsecutivo. Il partito Puea Thai di Yingluck sorella dellex primo ministro Thaksin, in auto-esilio per sfuggire a una condanna per corruzione otterr, quindi, la grande maggioranza dei voti, grazie al consenso ancora solido in particolare nel popoloso nord-est rurale. Ma la sua vittoria rischia di essere effimera. Data lassenza di candidati in ventotto collegi, la legislatura non potr nascere per mancanza del necessario quorum. E per colmare il vuoto di potere potrebbero essere necessarie elezioni suppletive. Autorevoli analisti intravedono, inoltre, un successivo intervento della magistratura, considerata favorevole alla protesta, come ampia parte dellestablishment tradizionale, che potrebbe portare ad un futuro annullamento delle legislative grazie a qualche cavillo. Due casi giudiziari contro la premier e 250 parlamentari del Puea Thai sono gi avviati, e le relative sentenze sono attese nelle prossime settimane.

Quasi un milione di profughi nel Sud Sudan


JUBA, 1. Si avvicina ormai al milione il numero dei profughi provocati dal conflitto civile in Sud Sudan esploso lo scorso 15 dicembre tra i reparti dellesercito fedeli al presidente Salva Kiir Mayardit e quelli che fanno riferimento allex vice presidente Rijek Machar. Secondo stime delle Nazioni Unite, infatti, sono circa 740.000 gli sfollati interni nei sette Stati sudsudanesi, sui dieci totali, investiti dagli scontri armati, incominciati nella capitale Juba e poi estesi a quasi tutto il Paese. Agli sfollati interni si aggiungono 123.400 persone il dato aggiornato a domenica scorsa fuggite in Kenya, Uganda, Etiopia e Sudan. Il maggior numero di sfollati interni si trovano nello Stato di Unity. Un comunicato dellOcha, lufficio dellOnu per il coordinamento degli interventi umanitari, specifica che nello Unity ci sono oltre cento siti di sfollati e che 18 di questi ospitano oltre diecimila persone ciascuno. Le organizzazioni umanitarie hanno gi assistito circa 300.000 persone, la maggioranza fuori dalle sedi Onu in zone rurali, si legge nel comunicato. LO cha precisa, peraltro, che i dati sono parziali, in quanto il numero degli sfollati aumenta quotidianamente per il protrarsi delle violenze, soprattutto negli Stati dello Jongley, dei Laghi, dellAlto Nilo e appunto di Unity. Non sembra ancora consolidato, infatti, il cessate il fuoco al quale le due parti si erano dette disposte la settimana scorsa nellambito del negoziato avviato ad Addis Abeba per iniziativa dellAutorit intergovernativa per lo sviluppo, un organismo formato da sei Stati dellarea, al quale si erano poi affiancati mediatori dellUnione africana e della Cina, principale acquirente del petrolio sudsudanese. Uno sviluppo ulteriore arrivato due giorni fa, con un diverso accordo di cessate il fuoco firmato tra il Governo di Juba e il gruppo ribelle guidato dallex generale David Yau Yau, attivo nello Jonglei dal 2012. Laccordo, sottoscritto anchesso ad Addis Abeba, stato raggiunto grazie allopera della Iniziativa di mediazione dei leader religiosi (Clmi, nellacronimo in inglese) sudsudanesi. Un comunicato della Clmi ha evidenziato che lintesa mira a creare un ambiente favorevole per negoziati di pace tra le parti, non solo in riferimento allo Jonglei, ma alla situazione generale del Paese.

Ribelli filippini reclutano bambini-soldato


MANILA, 1. Loffensiva militare dellesercito filippino contro le postazioni dei ribelli del movimento dei Combattenti islamici per la libert del Bangsamoro (Biif) nella provincia meridionale di Maguindanao ha provocato la morte di 53 guerriglieri, fra cui tre bambini-soldato. Lo ha comunicato il portavoce regionale Dickson Hermoso, precisando che il Biif sta impiegando bambini con armi e tute mimetiche. Non possiamo pi fare nessuna discriminazione durante gli attacchi ha detto. Il reclutamento di bambini-soldato fra le fila del Biif stato denunciato anche dalla Commissione nazionale per i diritti umani.

Civili in fuga dai combattimenti nello Jonglei (Reuters)

Tra le comunit cristiana e musulmana nello Stato di Kaduma

Riprendono in Nigeria le violenze a sfondo etnico-religioso


ABUJA, 1. Una famiglia cristiana di sette persone stata sterminata ieri nello Stato centro-settentrionale nigeriano di Kaduna e la strage stata seguita da rappresaglie contro musulmani nelle quali stata uccisa almeno una persona. Quanto accaduto conferma come lidentit religiosa sia sempre pi spesso pretesto per le violenze nelle devastate regioni settentrionali e centro-settentrionali della Nigeria. Allazione di Boko Haram, il gruppo di matrice fondamentalista islamica responsabile da quattro anni delluccisione di migliaia di persone negli Stati settentriolanu di Yobe, Kano e Adamawa, si affiancano in quelli limitrofi gli scontri tra comunit di allevatori, in prevalenza musulmani, e coltivatori, soprattutto cristiani, da sempre registrati nellarea, ma intensificati negli ultimi anni. Secondo quanto riferito da testimoni locali citati dalle agenzie di stampa internazionali, lultimo grave episodio avvenuto nel villaggio di Unguwar Kajit. Uomini armati sconosciuti, arrivati a bordo di unautovettura e di una motocicletta in piena notte, hanno sfondato la porta di unabitazione di una famiglia cristiana e ne hanno ucciso tutti i sette componenti. I testimoni hanno aggiunto che gruppi di giovani cristiani hanno attribuito lattacco ai musulmani e si sono scatenati per vendicarsi, bruciando abitazioni e moschee, in una della quali appunto morta una persona. Nella zona gi nel recente passato si erano verificati analoghi episodi. Lo Stato del Kaduna, tra laltro, fu uno di quelli maggiormente investiti dalle violenze che nel 2011 segnarono le elezioni per la presidenza federale della Nigeria, vinte da Goodluck Jonathan, un cristiano del sud, contro Muhammadu Buhari, un musulmano del nord. Secondo stime di organizzazioni umanitarie attive in Nigeria, negli ultimi tre anni le violenze nello Stato di Kaduna hanno provocato oltre cinquecento morti.

Undici i candidati alla successione di Hamid Karzai

Al via la campagna per le presidenziali afghane


KABUL, 1. Si apre domani la campagna elettorale per le presidenziali afghane, fissate per il prossimo 5 aprile. Sono undici candidati alla successione di Hamid Karzai. Lappuntamento elettorale riveste particolare importanza perch sinserisce in uno scenario caratterizzato dal pogressivo disimpegno del contingente internazionale. Entro la fine del 2014 sar stato completato il ritiro delle truppe Nato e dopo la responsabilit della sicurezza di fronte alle perduranti violenze talebane sar definitivamente nelle mani delle forze locali. In questo contesto il nuovo presidente afghano sar chiamato a stabilire, con il sostegno del suo Governo, prospettive e dinamiche in grado di assicurare al Paese un assetto istituzionale, politico e militare sufficientemente stabile. Nello stesso tempo il nuovo capo di Stato dovr, molto probabilmente, far ripartire con nuovo slancio i rapporti con gli Stati Uniti, da tempo sotto pressione. In particolare si sta confermando come non idilliaca lintesa tra Karzai e Washington. Il divario si sta allargando a causa dellaccordo sulla sicurezza per il dopo 2014: il presidente afghano intende firmarlo solo dopo le presidenziali, gli Stati Uniti, invece, il prima possibile. Una conferma dei tesi rapporti fra i due Paesi viene poi, com riferisce il Daily Times, dalla decisione di Washington di non finanziarie, come accadeva in precedenza, i sondaggi di opinione in Afghanistan in vista del voto per le presidenziali. Riferisce il quotidiano che la decisione sarebbe stata presa come risposta alle accuse, da parte di alcune autorit afghane, secondo cui Washington sarebbe impegnata a influenzare lesito delle presidenziali. Il Daily Times ricorda che gli Stati Uniti sono il Paese pi munifico a beneficio dellAfghanistan: la decisione di non assicurare i previsti finanziamenti legati ai sondaggi di opinione la dice dunque lunga sugli attuali, difficili rapporti tra i due Paesi. Nellultimo numero dellEconomist si rileva che Karzai sta giocando con il fuoco a proposito del suo modo di gestire lintesa con gli Stati Uniti. Nellarticolo si afferma che il capo dello Stato afghano sta denigrando gli Stati Uniti e ci alla fine rischia di compromettere seriamente la sicurezza dellAfghanistan. Non fosse altro per leventualit, gi pi volte indicata da Washington, di adottare lopzione zero cio nessun soldato americano rimarr in Afghanistan dopo il 2014, neppure con compiti logistici se Karzai rimarr arroccato nella sua posizione riguardo alla tempistica sulla firma del trattato di sicurezza. Sul fronte pakistano, intanto, si segnala quanto affermato dal nuovo Alto commissario britannico per il Pakistan, Philip Barton. Citato dal Daily Times, il diplomatico sottolinea che il terrorismo continua a rappresentare la pi grande sfida per il Paese. Di conseguenza si rende necessaria una sempre pi forte collaborazione tra i due Paesi per vincere tale sfida. Barton ha puntato il dito, tra laltro, sulla debolezza del sistema giudiziario pakistano, spesso ostaggio dei terroristi che cercano di sottrarsi agli artigli della legge.

Intesa militare tra Arabia Saudita e Indonesia


JAKARTA, 1. Indonesia e Arabia Saudita hanno raggiunto ieri un accordo di collaborazione in ambito militare, il primo del suo genere tra i due Paesi. Lintesa stata firmata dal vice ministro della Difesa saudita, Salman bin Abdulaziz Al Saud, e dal ministro della Difesa indonesiano, generale Sjafrie Sjamsoeddin. Laccordo prevede sinergie nei campi delladdestramento militate, dellantiterrorismo e dellindustria militare. Il ministero indonesiano ha ricordato che gli attentati terroristici negli ultimi anni hanno gettato una cattiva luce sul mondo islamico e che lArabia Saudita uno dei Paesi pi colpiti dal terrorismo. Anche lIndonesia ha subito attacchi condotti da gruppi di estremisti islamici. Laccordo prevede esercitazioni comuni delle forze speciali antiterrorismo dei due Paesi, nonch lo scambio di informazione sui gruppi terroristici. Lindustria della difesa in Indonesia potrebbe dal canto suo ottenere enormi commesse dallArabia Saudita. Infatti, ci sono stati gi vari contatti e richieste di spiegazioni tecniche riguardanti lequipaggiamento di difesa indonesiano. Per lArabia Saudita, lintesa con lIndonesia rientra in una pi ampia strategia di espansione delle relazioni con i Paesi islamici al di fuori del Medio oriente. Risale solo ad alcuni giorni fa un altro accordo in materia di difesa da parte dellArabia Saudita con il Pakistan. Il Governo di Riad interessato a comprare laereo da combattimento cinese-pakistano JF-17.

Sessanta morti in combattimenti tra ribelli sciiti e membri armati della trib degli Hashid

Sanguinosi scontri nello Yemen


SANA, 1. Ancora violenze nello Yemen. Almeno sessanta persone sono state uccise ieri in scontri tra ribelli sciiti e membri armati della potente trib degli Hashid nel nord del Paese. Lo hanno riferito fonti tribali alla France Presse. Stando a queste fonti, quaranta uomini sono morti tra le file degli sciiti e venti tra gli Hashid. Le violenze tra questi gruppi sono in corso dal 5 gennaio scorso e hanno causato finora oltre cento morti. Entrambi i fronti cercano di estendere la loro influenza nella prospettiva che lo Yemen diventi uno Stato federale. Sempre ieri, nel sud del Paese, quindici soldati sono stati uccisi da un gruppo sospettato di legami con Al Qaeda. Proprio sul progetto di costituire uno Stato federale nello Yemen stata istituita una commissione speciale da parte del presidente Abd Rabbo Mansour Hadi. Lagenzia di stampa Saba spiega che la commissione sar guidata dallo stesso Hadi e si impegner nel valutare la possibilit di dividere il Paese in due o sei regioni. La commissione, composta da rappresentanti di varie zone dello Yemen, elaborer un testo che dovr essere inserito nella nuova Costituzione. Il progetto di uno Stato federale emerso durante la conferenza per il dialogo nazionale, sostenuta dallOnu e che ha rappresentato un importante traguardo nel processo di transizione democratica. La conferenza si conclusa appunto con la richiesta di stabilire un sistema federale nel Paese per cercare di rispondere alle richieste di autonomia del sud.

Un militare a Sana (Epa)

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LOSSERVATORE ROMANO

domenica 2 febbraio 2014

I misteri irrisolti dei papiri Bodmer

Biblioteca nella sabbia


A pi di sessantanni dalla loro scoperta in Egitto
di ALBERTO CAMPLANI le antichit, essendo i manoscritti collocabili tra III e V secolo dellera cristiana (e forse oltre): testi biblici in greco e in copto tra i pi antichi e importanti sia per lAntico che per il Nuovo Testamento; ma anche opere teatrali classiche credute perdute come il Dyskolos del commediografo Menandro, note ormai anche a studenti di scuola secondaria; o il Codice delle visioni, che un insieme di testi poetici in dialetto omerico in cui poeti del IV secolo descrivono le loro esperienze religiose o esprimono a modo loro le tradizioni bibliche; e ancora, testi copti di carattere biblico o omiletico; lomelia sulla Pasqua di Melitone di Sardi e gli Atti del vescovo martire Filea di Tmuis, vittima illustre della persecuzione di Diocleziano (303-305 dellera cristiana). Senza tralasciare poesie liturgiche e inni in latino. I codici preservati oggi presso la Fondazione Bodmer a Cologny, vicino a Ginevra (due di questi sono conservati nella BiMartin Bodmer blioteca Vaticana, in quanto sono stati donati a Paolo VI e a Benedetto XVI), luo- biblioteche, e permettesse di rispondere go caratterizzato da uno spettacolare pano- anche soltanto ad alcune delle tante querama sul lago e dotato di un museo aperto stioni che il fondo ancora oggi continua al pubblico a dire il vero non sono tutti porre al mondo contemporaneo. di papiro, come farebbe credere la loro deSul tappeto infatti ci sono ancora prosignazione tradizionale (Papyri Bodmer), blemi di grande rilievo, a partire ad esemma anche di pergamena; le lingue preva- pio dalla misteriosa localit dove avvenulenti dei testi sono il copto e il greco, ma ta effettivamente la scoperta della biblioteuna discreta quantit di testi anche in la- ca: nellambito di un monastero di monaci tino. pacomiani, non lontano da Nag Hammadi, Studiare questo insieme di codici signifi- o in localit pi distanti e a nord, come ca tentare di ricostruire un momento signi- Achmim, Assiut o Miniah? Per passare poi ficativo delle trasformazioni culturali e reli- alla consistenza effettiva di questo fondo, giose in Egitto e nel Mediterraneo tra III e dato che probabilmente alla campagna di IV secolo. Si tratta di ambienti di lite acquisto di Martin Bodmer sfuggirono alamanti della cultura classica, ma aperti an- cuni codici, i quali presero altre vie, ad che alla nuova religione, che essi cercano di espriTesti biblici in greco e in copto mere secondo i loro tradizionali moduli espressivi, tra i pi antichi e importanti ambienti che, pur riconosia per lAntico Testamento che per il Nuovo scendo limportanza del greco e del latino, vedoMa anche opere teatrali classiche credute perdute no volentieri crescere in come il Dskolos di Menandro importanza culturale e religiosa il copto, la nuova lingua letteraria dei ceti egiziani pi pro- esempio le biblioteche accademiche di Stagrediti e ellenizzati, ambienti che vivono le ti Uniti, Spagna, Irlanda, Inghilterra, Gertensioni e le novit del panorama religioso mania: quali codici appartengono effettivadel IV secolo, con le ultime persecuzioni e mente a questa antica biblioteca e permetlinizio dellera costantiniana, laffermazio- tono di caratterizzarla, cos come di ricone della Chiesa istituzionale e la nascita struire gli ambienti che lhanno curata? del monachesimo. Quanti invece ne andrebbero esclusi? Per La ricerca su questo fondo si caratterizza arrivare infine alla questione della comnecessariamente come interdisciplinare, in prensione culturale dei codici e alla ricoquanto deve comprendere in s competen- struzione storica degli ambienti che ne ze bibliologiche, linguistiche, storico-cultuhanno favorito la crescita, promuovendo la rali, religiose: per questo motivo, presso trascrizione di testi di diverso orientamento luniversit La Sapienza di Roma, un gruppo di tre docenti, e cio un filologo culturale e di diversa lingua: sono sempre classico (Gianfranco Agosti), una coptolo- stati gli stessi o invece un ambiente si soga (Paola Buzi) e uno storico del cristiane- stituito a un altro? Soltanto la precisione simo (chi scrive), hanno deciso di mettere delle informazioni sulla storia dei fondi in dialogo le loro metodologie per elabora- manoscritti, la seriet dellapproccio critico re un progetto di ricerca e organizzare una e la ricerca quotidiana, lontana dai clamori giornata di studio luned 3 febbraio della ribalta, permetteranno una comprenpresso la facolt di Lettere che coinvol- sione sempre pi profonda, anche se non gesse esperti di paleografia, di lingue anti- completa, di uno dei grandi fenomeni delche, di poesia greca, di codici antichi e di la cultura tardoantica.

A
Il Padre nostro e l'insegnamento di Ges sulla preghiera secondo il Vangelo di Luca (11, 1-13) in un foglio del papiro Bodmer XIV-XV

pi dei sessantanni dalla loro scoperta fortuita in Egitto (1952?), seguita dal loro acquisto segreto avvenuto nellambito del mercato antiquario a blocchi e probabilmente in modo parziale a opera della segretaria di Martin Bodmer, uno dei grandi mecenati del secolo scorso (1899-1971), e dal loro arrivo a Ginevra, i papiri Bodmer non smettono di nascondere i loro segreti e costituiscono loggetto di uninesausta ricerca da parte degli studiosi delle pi diverse discipline. quanto accaduto del resto anche per altri fondi librari scoperti nelle sabbie egiziane, ad esempio i codici papiracei copti, di orientamento gnostico, scoperti vicino a Nag Hammadi qualche anno prima (1945). Questo vivo interesse non stupisce se si considera limportanza dei materiali che i codici Bodmer conservano, tutti di notevo-

Alla Sapienza
Il 3 febbraio a Roma, alluniversit La Sapienza, si svolger il convegno I Papiri Bodmer. Biblioteche, comunit di asceti e cultura letteraria in greco e copto nellEgitto tardo antico. Il coordinatore, che anche uno dei relatori, ha anticipato al nostro giornale i temi dellincontro.

Esposta eccezionalmente a Brera la tela I martiri di Nagasaki di Tanzio da Varallo

Settanta metri di persecuzione


di SANDRA ISETTA Capolavori nascosti anche alla pi cliccata enciclopedia online, Wikipedia, dove la voce Ventisei martiri del Giappone illustrata con unopera giapponese del secolo XVII ma ignorato il grande dipinto di Antonio dEnrico, detto Tanzio da Varallo (1580?-1633, Martirio dei Francescani a Nagasaki). La tela, dal soggetto insolito, fa infatti parte di un gruppo di importanti opere lombarde del XVII secolo, solitamente sottratte al percorso museale della Pinacoteca di Brera per ragioni di spazio. Fino al 9 febbraio saranno visibili al pubblico grazie alla proroga della mostra Seicento lombardo a Brera. Capolavori e riscoperte, mostra e catalogo (Milano, Skyra, 2013, pagine 176, euro 39) a cura di Simonetta Coppa e Paola Strada. Si tratta di quarantasei dipinti, tutti di grande formato, realizzati a partire dallet di Federico Borromeo fino alla seconda Accademia Ambrosiana, istituita dal cardinale milanese nel 1620 per la formazione degli artisti, 1622, la piazza San Fedele divenne teatro della famosa festa di canonizzazione dei santi Ignazio e Francesco Saverio, padre fondatore della Chiesa del Giappone, dove sbarc il 15 agosto del 1549. La sua attivit di evangelizzazione fu portata avanti da altri gesuiti e francescani e, in seguito, anche da domenicani e agostiniani. Nel 1590, dopo soli quarantanni dalla predicazione di Francesco Saverio, il numero dei cristiani sal a circa duecentomila e la comunit di Nagasaki divenne il cuore del nuovo popolo di Dio giapponese. La reazione persecutoria nipponica decretata dallo shogun Toyotomi Hideyoshi e fomentata dai bonzi, a tutela del buddismo e dello scintoismo culmin nei primi trentanni del Seicento, con lesecuzione di circa duecento cristiani. La notizia del cruento eccidio di Nagasaki (5 febbraio 1597) raggiunse il vecchio continente e gi nel 1601 il francescano spagnolo Marcelo de Ribadeneira ne pubblicava il resoconto. I martiri di Nagasaki furono beatificati da Papa Urbano VIII nel 1627 e probabilmente in quella circostanza fu realizzata una stampa dellacquaforte di Jacques Callot per promuovere la devozione ai neo martiri. Nella tela, Tanzio li rappresenta ricalcando liconografia ufficiale inaugurata da Callot, ma ne enfatizza la prospettiva scenica dei tre filari di croci con la messa a fuoco del drammatico primo piano di volti e corpi di martiri e persecutori. Anche sotto minaccia di morte, nessuno rinneg la propria fede. Nel gelido inverno giapponese, mutilati dellorecchio sinistro, i martiri furono trasportati su carri in un viaggio di ventisei giorni, attraverso le citt di Kyoto, Osaka e Sakai, fino a Nagasaki. La processione dei martiri era preceduta da un banditore che su una tavola esibiva la sentenza del dittatore: Io Hideyoshi condanno costoro a morte perch, nonostante la mia proibizione, hanno predicato ed abbracciato la dottrina cristiana; ordino che siano crocefissi a Nagasaki e che rimangano esposti in croce. La fila di croci era lunga settanta metri.

Tre filari di croci con la messa a fuoco del drammatico primo piano di volti e corpi di martiri e persecutori La tela solitamente non fa parte del percorso della pinacoteca
ai quali consegnare la responsabilit di diffondere la fede attraverso le immagini sacre (Sandrina Bandera). Linteresse per le arti di Federico Borromeo, arcivescovo di Milano dal 1594 al 1631 e cugino di Carlo Borromeo, guadagn il titolo di borromaica alla scuola pittorica milanese del periodo, caratterizzata da un tono solenne e drammatico impiantato su una cultura caravaggesca. LAccademia Ambrosiana ebbe vita breve. La sua chiusura nel 1630 in seguito allepidemia della peste fu uno dei motivi secondo Bandera per cui la pittura lombarda del Seicento considerata tradizionalmente un fenomeno artistico meno importante della pittura emiliana e di quella contemporanea di altri centri, come Napoli, o Firenze. Lorigine della cultura pittorica lombarda risale allarte della Valsesia, al fenomeno drammatico dei Sacri Monti e a quello stile quasi teatrale, alla stregua di tableaux vivants, creato tra scultura e pittura da Gaudenzio Ferrari, che influenz Tanzio da Varallo. Questultimo consacra alla devozione francescana diverse sue opere, tanto che la tradizione storiografica locale fa terminare la sua vita a Varallo, nel convento francescano di Santa Maria delle Grazie, da cui proviene Il martirio dei francescani a Nagasaki che rende testimonianza della sua fedelt allordine. Nellinventario napoleonico del 13 giugno 1811, stilato dopo la soppressione del convento (1810), la tela viene attribuita espressamente a Tanzio, con una stima peraltro elevata, tale da motivarne la requisizione per il museo braidense (Simonetta Coppa, Tanzio da Varallo, 2000). Tra i protomartiri di Nagasaki ci furono anche tre gesuiti. Lordine gesuitico ebbe grande rilievo allepoca di Borromeo e si fece promotore del teatro come uno dei pi importanti strumenti di comunicazione: consuetudine dei collegi gesuitici era la recitazione di commedie e tragedie in occasione delle feste della renovatio studiorum. Nel

Gli ultimi mesi di Kafka ricostruiti con delicatezza in un romanzo di Michael Kumpfmller

Franz e la meraviglia della vita


di SABINO CARONIA Si pu ritenere che la meraviglia della vita sia sempre a disposizione di ognuno in tutta la sua pienezza, anche se essa rimane nascosta, profonda, invisibile scrive Franz Kafka nei suoi Diari. E La meraviglia della vita (Vicenza, Neri Pozza, 2013) intitolato il romanzo di Michael Kumpfmller che ci mostra Kafka sotto una luce inconsueta. lestate del 1923. Kafka con la sorella Elli e i suoi tre bambini va a Muritz sul Baltico. A pochi metri dalla sua stanza c una colonia estiva della Casa popolare ebraica di Berlino: bambini sani, allegri, appassionati, con gli occhi azzurri, ebrei orientali salvati dal pericolo berlinese da ebrei occidentali e ragazze che si occupano di loro, narcisi, gigli fra cardi spinosi, occhi di colombe, capelli come greggi di capre. Tra queste Dora che lavora nella colonia come cuoca. Una sera di venerd organizzata una festa in onore del misterioso Dottore. Dora in cucina a preparare la carne. A un certo punto lo sconosciuto appare nella camera e con voce dolce le dice: Che mani delicate, e devono fare un lavoro cos sanguinoso!. Dopo tre settimane hanno gi deciso di andare insieme a Berlino. Sognano di trasferirsi in Palestina e di vivere gestendo un ristorante: lei cuoca, che sapeva a malapena cucinare, e lui cameriere, che non aveva mai servito a tavola e riusciva a malapena in sicurezza e belt. il Kafka di una delle ultime lettere a Milena: In ottobre volevo andare in Palestina, ne parlammo, beninteso non si sarebbe avverato mai, era una fantasia come di uno che sia convinto di non lasciare mai il letto. Se non lascer mai il letto perch allora non dovrei andare fino in Palestina?. il Kafka che a ottobre del 1923 scrive alla sorella Ottla: Compresi che se in qualche moCompresi che se in qualche modo do volevo sopravvivere, bisognava... partire per la Palestina. Certo non volevo sopravvivere ero capace di farlo... ma dovevo pure bisognava partire per la Palestina acquistare una speranza, quello, appunto, che, durante linverno del Certo non ero capace di farlo nel parco di Steglitz incontra ma dovevo pure acquistare una speranza 1923, una bambina in lacrime che ha perso la bambola e le sostituisce la bamboa mangiare. Il viaggio a Berlino come pre- la perduta con una realt diversa, quella parazione a quello in Palestina. del suo racconto, falsa forse ma veritiera lo stesso Kafka che nei colloqui con secondo le leggi della narrativa, lo stesso Gustav Janouch quei colloqui dove il che in La tana scrive da essi [i nemici incristiano Janouch ci mostra un Kafka che terni] non pu salvarmi neanche quella si interroga sulla fede, sul Cristo, sulla gra- via; anzi probabilmente non mi salva in zia, sul valore del francescanesimo di- nessun caso, ed invece la mia rovina: pechiara di voler abbandonare tutto per an- r una speranza e senza di essa non posdare in Palestina a vivere una vita sensata so vivere. Nessuna santificazione, nessuna retorica da parte di Kumpfmller. Non c spazio qui per le parole di Dora al capezzale del moribondo (Mio caro, mio caro, oh tu, cos buono!), non per quelle su Dora riferite da Robert Klopstock ai genitori di Kafka (Soltanto chi conosce Dora pu sapere che cosa sia lamore), non per quelle ultime, disperate che Kafka rivolge allo stesso Klopstock al culmine della sua agonia: Mi uccida, altrimenti lei un assassino. Una misura esemplare quella del romanzo di Kumpfmller che risalta soprattutto nelle pagine finali, in cui descritto larrivo a Praga di Dora che accompagna la bara di Kafka e il suo breve soggiorno prima del ritorno alla citt da cui era partita: linizio di agosto, si gi procurata il biglietto, le valigie sono pronte, basta andare, senza tanti saluti ed esattamente quello che fa. Vi scriver, dice, ma per ora va a Berlino, dove laspettano unestate rovente e i libri di Franz. Li ha tutti con s, anche quello nuovo, per il quale ancora troppo presto, perci sfoglia i precedenti, legge qua e l un incipit, il titolo Undici figli le piace subito, sa molto di Franz.

domenica 2 febbraio 2014

LOSSERVATORE ROMANO

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Nuove frontiere della biologia e giornata della vita

A cento anni dallo scoppio della prima guerra mondiale

Il Dna non basta


di CARLO BELLIENI a retta scienza apre sempre scenari favorevoli alla difesa della vita. Papa Francesco va al nocciolo in questo: La fede non ha paura della ragione; al contrario, la cerca e ha fiducia in essa (Evangelii gaudium, 242). La Giornata della vita (2 febbraio) serve proprio a sottolineare queste parole di fiducia nella ragione e di amore alla vita, e lo facciamo qui con degli esempi recenti e illuminanti. Un esempio viene dalla nuova frontiera della biologia, lepigenetica, che mette fine alla visione riduzionistica, secondo cui sarebbe bastato leggere il Dna per decifrare cosa la vita e apre a un orizzonte positivo e affascinante. Infatti ci spiega che il Dna invece che un motore immobile del nostro destino, oggi deve essere considerato una specie di software che senza stimoli esterni non in grado di funzionare: il Dna da solo non basta a spiegare la complessit della vita, si legge nella rivista Cytogenetic and Genome Research dove si dichiara obsoleta lidea di gene limitato al Dna e dunque lequazione vita uguale Dna. Viene oggi criticato addirittura quello che alcuni scienziati del secolo scorso avevano battezzato dogma centrale della genetica, cio la certezza che lambiente non interferisca con lespressione del Dna: i fisiologi Sarah Franklin, e Thomas Vondriska delluniversit di California gi nel 2011 criticavano questa limitazione riduzionistica, il biologo Eugene Koonin nel 2012 spiegava che il dogma centrale ormai non pi un principio assoluto

Tra realismo e utopia


I difficili equilibri della diplomazia per evitare i conflitti
di ULLA GUDMUNDSON

Dna una visione limitata della scienza. Ridurre la vita a un Dna che agisce meccanicisticamente, significava anche un altro grave errore: pensare che nel Dna avessero importanza solo singoli pezzetti che codificano singole proteine, supponendo che il resto fosse una specie di errore della natura; infatti nel secolo scorso gran parte del Dna sbrigativamente era stato battezzato Dna-spazzatura (o in inglese junk-Dna) perch erano parti di cui non si vedeva una chiara ed evidente azione sulla vita cellulare. Invece oggi sappiamo che proprio queste parti apparentemente inutili sono importantissime: Quello che un tempo si credeva Dna-spazzatura ora la chiave di

La scienza ci regala maggiori dettagli sulla bellezza di certi particolari che ad alcuni sembrano senza valore

tanti meccanismi genetici riporta la rivista Clinical Chemistry: anche in campo genetico in realt tutto serve, nulla scarto. Nella vita, insomma, nulla inutile e insignificante, come sempre ripete Papa Francesco mettendo in guardia dalla cultura dello scarto, che elimina chi non serve o ci che non si ancora compreso. Ma la scienza ci regala sempre maggiori dettagli sulla bellezza di quei tratti della vita che a qualcuno sembrano senza valore. Uno dei dati pi significativi lo ritroviamo nel numero di gennaio 2014 di Developmental Psychobiology: alcuni ricercatori canadesi riportano limportanza delle percezioni del feto nellutero, in particolare di quella della voce della mamma, piuttosto di quella del babbo; segno di una attivit neurologica gi in grado di distinguere i diversi stimoli prima della nascita, di avere memoria e percepire con i sensi gi a partire dalla met della gravidanza. Dunque quello che sembra da scartare o ignorabile, nella realt non lo . bello che questo messaggio venga dalla scienza pura; come insegna Papa Francesco, la difesa della vita non deve temere la scienza: Ricordate a tutti, con i fatti e con le parole, che la vita sempre, in tutte le sue fasi e ad ogni et, sacra ed sempre di qualit. E non per un discorso di fede ma di ragione, per un discorso di scienGiovanni Segantini, Langelo della vita (1894) za! (20 settembre 2013). Tanti scienziati infatti stue il World Journal of Biological diano con rispetto linfinitamente Chemistry del maggio 2013 spiega piccolo, cio lalba della vita, altri si che biologia e vita non sono solo prodigano nella conoscenza dei bilinformazione digitale codificata sogni delle persone pi emarginate e riescono a mostrare la bellezza dal Dna. della vita anche laddove viene creQuesto non significa non gioire duta di minor importanza; e chi per i progressi che la genetica porta davvero fa seriamente ricerca sciengiorno per giorno nella cura e nella tifica scorge sempre nella vita stessa conoscenza delluomo; ma pensare qualcosa che supera sempre lidea che tutto si risolva nel leggere il che ce ne siamo fatta.

smo. Ma la sua esperienza della politica e della diplomazia sul campo d colore al suo libro. Carr non mai un mero teorico. Ha la forte consapevolezza che la politica azione, il tentativo da parte di fragili esseri umani di dominare una realt ostinata e complessa, scelte che coinvolgono conflitti di valori e perdita di valori. Nella storia del pensiero politico parliamo di realisti e utopisti (oggi pi frequentemente di costruttivisti). I realisti affermano di vedere il mondo cos com, mentre gli utopisti lo Per lo storico Edward Hallett Carr vedono come dovrebbe essere. Il mondo del nelluomo c un qualcosa che si rifiuta realista caotico e buio. di inchinarsi al nudo potere I principi e gli Stati lottano per la sopravvivenche esige giustizia e uguaglianza za, la sicurezza, il poteE che cerca re. Letica e la morale di rendere il mondo un posto migliore non trovano posto nel modello del realista. Nel mondo dellutopista, dopo lEuropa sia di nuovo spro- daltro canto, c speranza. Gli Stafondata in una guerra devastante. ti e i leader possono e devono cerComera potuto accadere? La sicu- care di realizzare gli ideali etici, rezza comune, il divieto delluso ovvero la pace, la giustizia, il bene della violenza tra Stati, larbitrato e della societ. i patti negoziati dovevano soppianCarr di solito considerato un tare la guerra, o no? realista. La ragione di ci che Un uomo che vide in quale dire- egli non attribuisce la colpa per la zione stava precipitando lEuropa seconda guerra mondiale alla Gerfu il diplomatico e storico britannimania, bens a quello che, secondo co Edward Hallett Carr. Il suo libro The Twenty-Years Crisis. 1919- lui, lutopismo ingenuo di prati1939, scritto intorno alla met de- camente tutti i politici, gli accadegli anni Trenta e pubblicato nel mici e i giornalisti anglosassoni tra 1939, alla vigilia della seconda le due guerre. Il grande errore, guerra mondiale, divenuto un scrive Carr, stato di negare il fatclassico. Carr abbandon il servi- to che il potere, e in ultimo la mizio diplomatico britannico per la naccia della violenza, sempre un carriera accademica e il giornali- fattore nella politica terrena.

l 2014 il centenario dellinizio della prima guerra mondiale, la prima guerra di massa dei tempi moderni, la prima in cui i belligeranti hanno potuto far ricorso alla coscrizione per radunare milioni di loro giovani nelle trincee. Gli altri dovevano fare lo stesso. Morirono a milioni, sulla Somme, sulla Marna, a Ypres. Unintera generazione. Oppure furono mutilati fisicamente e moralmente per tutta la vita. Tre secoli prima il filosofo Thomas Hobbes, di certo non famoso per i suoi teneri sentimenti verso lumanit, aveva osservato che lunica cosa che lo Stato non poteva chiedere ai suoi cittadini era la volont di morire. Non che qualcuno volesse morire. Molto pi probabilmente, allinizio solo in pochi si resero conto di quanto lunga e sanguinosa sarebbe stata la guerra. La guerra come una scampagnata, ma senza loziosit di una scampagnata, sono le famose ultime parole di un giovane ufficiale britannico del ceto alto, appena uscito dalle sale da ballo londinesi e attraversata la Manica, immortalate sul muro dellimportante museo della prima guerra mondiale di Ypres. La piazza centrale di Ypres sembra assomigliare a quella di tante altre citt medievali belghe. Ma guardando pi attentamente i timpani gotici, si notano le iscrizioni 1919, 1920, 1921. Ypres era stata ridotta in macerie dopo quattro anni di combattimenti per una minuscola striscia di terra priva dimportanza militare. Si dice che Winston Churchill volesse che Ypres rimanesse una rovina, un monumento alleroismo di centinaia di migliaia di soldati britannici, del Commonwealth e americani. Ma come i polacchi a Varsavia nel 1945 o la gente di Sarajevo oggi, i cittadini di Ypres vollero che la loro citt fosse ricostruita. Il fatto che Mai pi la guerra! fosse diventato lo slogan al termine della stessa non stupisce. Ci che invece sorprende che ventanni

Lutopista, afferma, riluttante ad ammettere lesistenza di differenze dinteresse reali. Gli Stati soddisfatti, come i vincitori della prima guerra mondiale, tendono a identificare i propri interessi con quelli dellumanit (proprio si potrebbe aggiungere come oggi quelli molto ricchi affermano che la loro ricchezza alla fine avr ricadute positive sui meno abbienti). Gli Stati affamati e frustrati vorranno un cambiamento, forse anche al prezzo di una guerra. I trattati sono sempre espressione dellequilibrio di potere, scrive Carr. Uno Stato abbastanza forte per ottenere ci che vuole sosterr il principio pactae sunt servandae. Uno Stato che ha dovuto rinunciare a tanto vorr invece revocare il patto una volta che lequilibrio dei poteri si sposta. La cosa interessante di Carr, per, che egli non un realista irriducibile. Nelluomo

scrive c un qualcosa che si rifiuta di inchinarsi al nudo potere, che esige giustizia, uguaglianza dinanzi alla legge, e che cerca di rendere il mondo un posto migliore. Ogni azione umana sana (...) deve stabilire un equilibrio tra utopia e realt, tra libero arbitrio e determinismo. Il realista totale, che accetta in modo incondizionato la sequenza causale degli eventi, priva se stesso della possibilit di cambiare la realt. Lutopista totale, rifiutando la sequenza causale, si priva della possibilit di comprendere o la realt che cerca di cambiare o il processo con cui pu essere cambiata. Il vizio caratteristico dellutopista lingenuit; quello del realista la sterilit. Solo in Dio, scrive lateo Carr c unit tra la realt ultima e lideale ultimo. Forse questo spiega un po il ruolo della Santa Sede nella diplomazia internazionale.

Madre Teresa sul grande schermo

Ho sete
A fine 2014 inizieranno le riprese di I Thirst, un film su Madre Teresa di Calcutta; la notizia stata diffusa dal sito internet di The Hollywood Reporter il 24 gennaio scorso. Non sar un vero e proprio biopic: la trama sar incentrata prevalentemente sul periodo in cui la giovane suora albanese Anjz Gonxhe Bojaxhiu fond lordine delle Missionarie della Carit, negli anni Cinquanta, dedicando tutto il resto della sua vita ai pi poveri tra i poveri. I produttori, Tony Krantz e Jamey Volk, stanno lavorando in collaborazione con lo sceneggiatore Keir Pearson, che nel 2004 fu candidato allOscar per Hotel Rwanda. Sono gi in corso i sopralluoghi a Kolkata in India e a Tijuana in Messico per le riprese. La stesura definitiva dei dialoghi prevista per la fine di febbraio, mentre luscita fissata indicativamente per la primavera o lestate del 2015. Il film spiegano Krantz e Volk racconter Madre Teresa come un essere umano normale, con i suoi pensieri e il suo senso dellumorismo. Ma anche con le sue preoccupazioni, i suoi dubbi e i lunghi momenti di buio e di aridit spirituale che non lavrebbero abbandonata per anni. Nel progetto saranno direttamente coinvolte le missionarie della carit, attraverso il Centro Madre Teresa di Calcutta, che amministra legalmente limmagine della fondatrice.

Omaggio a don Arturo Paoli su lEspresso

La sostenibile leggerezza della carit


Yacov racconta che gli dissi che lavrei salvato a costo della mia vita, ma io non mi ricordo di aver detto una frase cos drammatica: in questa frase c tutta lautoironia umile e divertita di don Arturo Paoli, a cui il settimanale LEspresso ha dedicato larticolo Centanni di beatitudine. La boa del secolo in realt gi stata superata da tempo: il 30 novembre scorso il sacerdote lucchese ha compiuto 101 anni. Paoli uno straordinario testimone e protagonista del secolo e la sua una vita italiana e cristiana esemplare scrivono Alessandro Agostinelli e Wodek Goldkorn, gli autori dellarticolo; arrivato quasi trentenne alla vocazione spirituale, divent responsabile dellex seminario, un edificio che durante la guerra larcivescovo di Lucca decise di far diventare rifugio per i perseguitati, ebrei e partigiani. In quegli anni salv personalmente il giovane Zvi Yacov Gerstel. Lo chiuse in unintercapedine della biblioteca mentre i tedeschi stavano rastrellando ledificio. solo una fra le tante storie a lieto fine che costellano la lunghissima vita del sacerdote, insignito dallo Yad Vashem del titolo di Giusto tra le nazioni per avere salvato, durante la persecuzione antiebraica, oltre ottocento persone dalla morte. Arturo un cristiano strabico amano dire i suoi amici come il profeta Mos: un occhio a Dio e laltro al popolo nello sforzo costante di armonizzare la vista per mettere a fuoco Dio sullo sfondo dei poveri e i poveri sulla prospettiva di Dio. Il suo strabismo stato contagioso e innumerevoli generazioni devono riconoscenza a Dio per averlo incontrato di persona, nei libri, nei suoi scritti, nelle sue parole. Anche nelle sue critiche, franche e dirette. Nellagosto 1995, ad esempio, fratello Arturo scrive ad Eugenio Scalfari, direttore della Repubblica, che aveva elogiato il mercato: Mi ha colpito il suo mettere in evidenza il mercato come elevato a divinit, perch da anni denunzio lidolatria del mercato. Ci mi stato spesso rinfacciato come prova di ignoranza delle dottrine economiche. Sono cosciente della mia ignoranza, ma guardando lidolatria del mercato nella prospettiva del Regno non vedo altro che milioni di persone stritolate sotto le ruote del mercato. Questa visione per me quotidiana quando, allalba, apro la porta della mia casa e trovo subito nei vicoli della favela le persone che gemono sotto le ruote del mercato, e sono la mia famiglia.

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LOSSERVATORE ROMANO

domenica 2 febbraio 2014

Il priore di Taiz in Myanmar, Cina, Corea del Nord e del Sud, India

La Presentazione del Signore in unomelia di Severo di Antiochia

In ascolto dei giovani dellAsia


cratizzazione. Alcuni cristiani partecipano a una educazione alla democrazia per preparare il futuro. Abbiamo bisogno di sviluppo e di educazione, diceva un giovane. Un altro rispondeva: Abbiamo soprattutto bisogno di comprensione. La diversit delle etnie una ricchezza per questo bel Paese. Ma numerosi gruppi e comunit vivono conflitti che sembrano insormontabili, nonostante siano stati fatti sforzi per trovare soluzioni accettabili. Le risorse naturali sono molte, ma la popolazione non ne beneficia. Alla fine del 2013 il priore della Comunit di Taiz si recato in visita in alcuni Paesi In Cina, a Pechino, dellAsia. Il viaggio ha fatto tappa, oltre che in un incontro di preghieMyanmar, Cina, Corea del Sud e India, anche ra ha riunito 150 giovain Corea del Nord dove si vissuto un ni. Uno di loro voleva momento forte di condivisione del silenzio di che sapessimo questo: chi soffre e non ha la possibilit di Il nostro sviluppo ecoesprimersi. Del viaggio fratel Alois ha parlato nomico la parte esterai giovani che hanno partecipato allincontro na della realt. Infatti, europeo svoltosi a Strasburgo alla fine dello interiormente, le persoscorso anno, proponendo loro anche una serie ne sentono spesso un di interrogativi, scaturiti proprio dallascolto vuoto, una mancanza di della giovent asiatica, riguardanti la propria orientamento e di senesperienza di fede e di testimonianza. so. Il resoconto che qui riproduciamo quasi Da l, insieme ad uno integralmente stato ora pubblicato sul dei miei fratelli, abbianumero di gennaio della rivista Taiz, che mo preso laereo per la riporta anche il calendario delle iniziative che Corea del Nord. La porteranno nel 2015 alla celebrazione di due guerra fredda si prolunimportanti anniversari: ga pericolosamente in il settantacinquesimo della comunit questa regione del mone il centenario della nascita di frre Roger. do. La divisione fra Corea del Sud e del Nord rimane in entrambi i Paesi una ferita profonGi da parecchi anni dei giovani da per innumerevoli persone. I nostri legami con la Corea del asiatici vengono a Taiz e il pellegrinaggio di fiducia offre loro la Nord risalgono al 1997, quando una possibilit dincontrarsi in diversi terribile carestia caus migliaia di paesi dellAsia. Alcuni fratelli della morti. Frre Roger prese allora lininostra comunit vivono in fraternit ziativa di inviare mille tonnellate di nel Bangladesh e nella Corea del cibo. Poi, con lOperazione SpeSud. Altri fratelli si recano regolarmente in visita attraverso quel continente. In ottobre e novembre, insieme ad alcuni fratelli, siamo andati in Myanmar, in Cina, in Corea del Nord e del Sud e in India. Attraverso queste visite, ho voluto esprimere il nostro desiderio di comprendere meglio le situazioni e manifestare solidariet con coloro che, seguendo Cristo, si impegnano per la pace e la giustizia. Siamo tornati con domande che interrogano ciascuno rispetto a se stesso e al contesto in cui vive. In Myanmar c una grande speranza per un movimento di demodi fratel ALOIS Nel 2013, prima dellincontro di Strasburgo, ci siamo messi con particolare attenzione allascolto dei giovani dellAsia. Questo ci ha permesso di andare avanti nel cammino che ci porter nel 2015 verso una nuova solidariet. A Busan, in Corea del Sud, abbiamo partecipato allassemblea generale del Consiglio ecumenico delle Chiese. I momenti di scambio belli e profondi fra cristiani di numerose confessioni non sono riusciti a cancellare dal mio cuore una domanda: Perch restiamo separati? Lultima tappa del pellegrinaggio mi ha portato in India. Prima a Vasai, piccola citt su unisola vicino a Mumbai dove erano riuniti 5.500 giovani. Per arrivare nel posto del raduno bisognava fare lultima parte del percorso a piedi. Che sorpresa, durante il cammino, entrare nella casa di una famiglia ind, davanti alla loro abitazione cera scritto benvenuti. Una giovane cristiana mi ha spiegato: Durante le nostre feste religiose manifestiamo il nostro reciproco rispetto condividendo il cibo, aiutando nei lavori pratici. Molti abitanti dellisola sono pescatori. In piccole barche partono per una settimana o dieci giorni domandandosi ogni volta se faranno ritorno; lanno scorso una barca non ha fatto ritorno. Prima della partenza, sia i cristiani che quelli di religione ind, passano in chiesa per ricevere la benedizione. A Mumbai, alcuni giovani avevano preparato una preghiera allaperto che riuniva 3.000 persone. Larcivescovo, cardinale Oswald Gracias, ci ha detto che la citt conta circa 19 milioni di abitanti, ma che, malgrado uno sviluppo folgorante, la met di queste persone vive in grande povert. A Dharavi, il pi esteso dei quartieri poveri, siamo stati accolti calorosamente dal prete. Alcuni giovani ci hanno portato a visitare delle famiglie. Anche nella precariet la gente trova come lavorare per sopravvivere. I cristiani formano delle comunit di base per pregare insieme e sostenersi reciprocamente. Che inventiva! Alcuni giovani si sono riuniti per una preghiera spontanea. Quale sar lavvenire di questa metropoli? Essa si espande a dismisura, in certe ore il traffico paralizza la vita, i piani urbanistici non sono allaltezza della sfida. In questi Paesi dellAsia cos diversi, i cristiani sono spesso una minoranza, ma vogliono essere sale della terra. Talvolta in modo molto nascosto portano una speranza per le societ nelle quali vivono. Vorremmo, sentendoci uniti a loro, approfondire la comunione di tutti coloro che amano Cristo.

Maria profetessa apostolo e martire


di MANUEL NIN Il 2 febbraio di millecinquecento anni fa, nel 513, Severo di Antiochia tenne al suo popolo unomelia nella festa dellIngresso del Signore nel tempio. un testo che ha prevalentemente un carattere cristologico; e Severo si discosta dal testo del Vangelo di Luca, e rimane nella contemplazione della figura di Maria, la Madre di Dio; infatti i manoscritti danno lindicazione: Pronunciata nella memoria della santa Madre di Dio e sempre Vergine Maria. Severo inizia il testo ricordando come i cristiani danno lode ai profeti, agli apostoli e ai martiri: bello e giusto che noi innalziamo parole di lode a tutti i santi (). Facciamo lelogio dei profeti, come coloro che nella propria pertata da Severo come modello della Chiesa stessa; Maria porta a termine la speranza dei patriarchi, diventa illuminazione delle profezie, predica come gli apostoli, ha la fortezza dei martiri, sconfigge leresia: Allora, come non rendere onore giustamente a colei che adesso onorano gli spiriti dei giusti? Da una parte i patriarchi, come colei che ha portato a termine la speranza nella quale essi perseveravano da tanto tempo, e che ha portato la benedizione del seme di Abramo, cio Cristo (). I profeti lonorano come colei che ha illuminato le loro profezie ed ha partorito il sole di giustizia (). Gli apostoli (lonorano) come colei che essi stessi hanno riconosciuto come principio della loro predicazione. I martiri come colei che per prima ha dato loro

La condivisione del silenzio

ranza abbiamo iniziato a sostenere gli ospedali. Per alcuni medici nordcoreani abbiamo organizzato corsi di perfezionamento in Europa. Un fratello ha visitato diverse volte il Paese. Si sono creati contatti umani preziosi. Oggi, i bisogni rimangono tanti. Il Paese estremamente isolato. A Pyongyang siamo stati accolti da rappresentanti della Croce rossa. Ho detto loro: Taiz non una Ong, ma una comunit religiosa. Pi che laiuto materiale, per noi contano gli incontri personali. Abbiamo insistito per andare nelle chiese, anche se durante la settimana sono chiuse. Nellunica chiesa cattolica di Pyongyang siamo stati ricevuti da un responsabile laico (non ci sono preti), in una delle due chiese protestanti da uno dei pastori, e nella chiesa ortodossa da uno dei due preti. In quelle chiese abbiamo pregato in silenzio. Quel silenzio ha assunto un significato molto forte. Eravamo andati in quel Paese soprattutto per condividere il silenzio?

Ingresso del Signore nel tempio (Beirut, arcivescovado greco cattolico,

XVIII

secolo)

Il patriarca di Babilonia dei Caldei nel primo anniversario del suo ministero

Unit e dialogo per il bene dellIraq


BAGHDAD, 1. Lunit e la comunione al suo interno, insieme al dialogo con il mondo musulmano: sono queste le principali priorit della Chiesa caldea. A indicarle il patriarca di Babilonia dei Caldei, Louis Raphal I Sako, nella lettera pastorale scritta nel primo anniversario della sua elezione. Il 31 gennaio dello scorso anno, infatti, nel corso del sinodo caldeo svoltosi a Roma, l'arcivescovo di Kerkk succedeva al patriarca dimissionario, il cardinale Emmanuel III D elly. Nella lettera pastorale Sako ripercorre il primo anno alla guida dei caldei e traccia le linee guida per il futuro. La Chiesa caldea in Iraq e nel mondo ha attraversato un periodo difficile e ha fronteggiato molte criticit, come la massiccia emigrazione, la mancanza di unit, laggiornamento della liturgia, la frammentazione e lisolamento. Ora il momento di pregare per rileggere gli eventi nella prospettiva del Vangelo, per camminare con onest e fiducia nella luce del Signore e sotto la sua guida. Nel documento viene rivolto un pensiero di solidariet e di vicinanza ai cristiani in Iraq e ai fratelli in Siria e Libano, che oggi vivono esperienze quotidiane di terrore e instabilit, migrazione, fragilit politica ed economica e ai quali, sottolinea il patriarca. A loro, ma soprattutto alla comunit caldea, Sako rinnova linvito a far rivivere il carisma originario: Il martirio durante le persecuzioni, la saldezza nella fede; il dono della vita monastica per vivere appieno il Vangelo, il dono della missione, della predicazione e dellinculturazione. Soprattutto in questo particolare frangente storico, la nostra Chiesa invitata a ricostruire ci che stato distrutto o falsato, riunire i dispersi, riportare gli emigrati. Il patriarca ripete a pi riprese limportanza dellunit e della comunione, che liberano dalle divisioni, interne ed esterne e impediscono di chiuderci in noi stessi per motivi di natura geografica, confessionale o personale. E, rilanciando i valori di amore, carit, lealt e sacrificio, ricorda anche come lunit la sola speranza per il nostro futuro. Nella lettera viene sottolineato in particolare il ruolo dei laici, uomini e donne, che godono della stessa dignit di figli di Dio e degli stessi diritti in seno alla Chiesa. Essi sono partner, non semplici spettatori e li incoraggiamo a partecipare in modo attivo alla vita della Chiesa e alla vita pubblica, per una presenza reale ed effettiva. Il patriarca afferma inoltre di nutrire grandi aspettative in vista delle elezioni politiche di fine aprile 2014 e invita la comunit cristiana a partecipare per diventare protagonista attiva nella storia e nella vita della nazione. Dal patriarca un appello allunit anche fra le varie confessioni cristiane. E, soprattutto, un richiamo ai rapporti con la maggioranza musulmana irachena, rinnovando limpegno a un dialogo basato sul rispetto reciproco quale fondamento per la pace e la cooperazione. In questo senso, il patriarca concludendo la lettera pastorale auspica che la Chiesa possa trovare una nuova metodologia e un nuovo linguaggio teologico rispettando in prima istanza il valore assoluto della libert religiosa. E rivolgendosi in modo speciale alle voci dellislam moderato, Sako esorta infine a promuovere una coesistenza pacifica capace di respingere in modo netto la logica di violenza contro i cristiani.

Libert di scegliere la propria religione


BAGHDAD, 1. I capi delle Chiese cristiane in Iraq auspicano che sia garantita a tutti i cittadini la facolt di scegliere liberamente la propria religione quando si raggiunge let adulta. quanto si legge in un comunicato del Consiglio dei capi delle Chiese cristiane dellIraq (Council of Christian Church-Leaders of Iraq). Nel documento riferisce lagenzia di stampa Fides si chiede di garantire esplicitamente a livello giuridico il diritto alla libera scelta della propria fede modificando anche la legislazione in vigore sullo stato civile dei minori riguardo alle questioni religiose.

fezione hanno mostrato in anticipo il grande mistero della piet; poi degli apostoli, come coloro che lhanno predicato; infine dei martiri, come coloro che col proprio sangue hanno confermato la profezia dei primi e la predicazione dei secondi. Severo quindi nella sua omelia si propone di lodare la Madre di Dio come profetessa, come apostolo e come martire. Severo inoltre, nel suo corpus di centoventicinque omelie cattedrali, presenter Maria sempre unita al mistero dellIncarnazione del Verbo di Dio, e Maria come modello della Chiesa. Maria presentata come profetessa nel partorire un Figlio che lEmmanuele, il Verbo di Dio incarnato: Onoriamo Maria come profetessa, secondo la profezia di Isaia che dice di lei: Mi unii alla profetessa, che concep e partor un figlio. Questo il bimbo che per noi ha partorito la profetessa Maria (). Questo bimbo langelo del grande consiglio, colui che manifesta in se stesso e in figura, come Verbo di vita, il Padre che lintelligenza al di sopra di tutto; il consigliere ammirabile, colui che assieme al Padre ha fatto la creazione spirituale e questo mondo visibile; il forte, colui che la forza del Padre invisibile, perch Cristo la forza di Dio e la sapienza di Dio. Dopo averla lodata come profetessa, Severo elogia Maria come apostolo, perch col suo parto verginale annuncia lEmmanuele: Daltra parte qualcuno la chiamer anche apostolo, oppure sar chiamata giustamente pi degli apostoli, poich dallinizio stata annoverata tra gli apostoli (). Poi, se la parola che hanno ascoltato dal Signore, Andate e ammaestrate tutte le nazioni, ha fatto di essi apostoli, quale nazione essa (la Vergine) non ha ammaestrato e portato alla conoscenza di Dio; e questo malgrado restasse silenziosa, per mezzo del suo parto singolare ed eccezionale e per questo diventato famoso, e per mezzo del suo concepimento unico, che ha fatto di essa la madre e la radice della predicazione del Vangelo?. Infine Maria presentata come martire, di fronte al dubbio di Giuseppe e alla persecuzione di Erode: Maria anche martire e di una specie molto particolare, non temiamo di dirlo: ha sopportato in modo forte il giudizio di Giuseppe, quando pensava che avesse concepito da adulterio, prima di sapere, per rivelazione da parte di un angelo, il mistero della nascita. Ed anche quando, di fronte al furore di Erode, fugg in Egitto, e dopo rientr dallEgitto e se ne and a Nazareth. La Madre di Dio, onorata da tutte le schiere dei santi, viene presen-

esempio di lotte e di corone. I dottori della Chiesa ed i pastori delle pecore razionali di Cristo come colei che chiude la bocca alleresia e, come fontana potabile e pura, fa sgorgare per tutti noi i flutti dellortodossia. Quindi Severo far tutto un elenco delle principali eresie con cui lui stesso facendo parlare la Chiesa per conto suo si trova confrontato: i doceti, Apollinare, Nestorio, Eutiche. Tutta lomelia diventa quindi una professione di fede severiana, che sottolinea la doppia consustanzialit del Verbo di Dio incarnato: Per questa ragione colui che stato partorito chiamato anche Emmanuele, perch uno e senza confusione n divisione, da due nature, dalla divinit e dallumanit. Com allora che colui che possiede le cose uniche ed indivisibili, la nascita incorporale dal Padre e la stessa divinit lunico nato dallUnico, Dio da Dio , e poi la nascita dalla Vergine lunico nato da donna non sposata e soltanto da lei , com che non ha intaccato la verginit di sua madre quando nato secondo la carne; com che lui stesso, dopo questa unione ineffabile, doveva essere diverso nella dualit delle nature? Ma egli uno ed unico; per questo ci ha chiamati, noi che eravamo separati da Dio, allunione e alla pace, quando diventato mediatore tra Dio e gli uomini. Severo infine esalta la Madre di Dio in quanto, come la Chiesa stessa, intercede per il popolo fedele: Per questo noi onoriamo in modo eccelso la Santa Madre di Dio e sempre vergine Maria, perch colei che in grado, pi di ogni altro santo, di innalzare preghiere per noi (). Lei la terra spirituale da cui il secondo Adamo si fatto egli stesso secondo la carne (). Lei la pianta verginale da cui Cristo, la scala celeste, stato fatto dallo Spirito nella carne, affinch noi stessi seguendo le sue orme potessimo salire fino in cielo. Lei la montagna spirituale del Sinai, che non avvolta dalle tenebre bens risplende del sole di giustizia. Com solito fare, Severo conclude lomelia esortando i fedeli, a immagine di Maria, a una vita nella santit, nella verginit: Quando dovremmo impegnarci e vivere nella verginit a causa di Dio che nato da una vergine, noi non siamo capaci neanche di un matrimonio casto che regga quei desideri che la croce di Cristo ha reso facili (). Ciascuno di noi abbia il proprio corpo in santit e onore, per ottenere i beni eterni per la grazia e lamore per gli uomini del nostro grande Dio e Salvatore Ges Cristo. A lui e al Padre e allo Spirito Santo la lode nei secoli dei secoli. Amen.

domenica 2 febbraio 2014

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 7

Nella lettera Rallegratevi del dicastero vaticano per i religiosi

Un invito ad abitare le terre della gioia


di NICLA SPEZZATI* La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Ges. Con Ges Cristo sempre nasce e rinasce la gioia. Lincipit dellEvangelii gaudium nel tessuto del magistero di Papa Francesco suona con vitalit sorprendente, chiamando al mirabile mistero della Buona Novella che accolta nel cuore della persona ne trasforma la vita. Ci viene raccontata la parabola della gioia: lincontro con Ges accende in noi loriginaria bellezza, quella del volto su cui splende la gloria del Padre (cfr. 2 Cor 4, 6), nel frutto della letizia. La Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Societ di vita apostolica con la lettera Rallegratevi intende dare inizio a un itinerario comune luogo di riflessione personale, fraterna, distituto, mentre camminiamo verso il 2015, anno che la Chiesa dedica alla vita consacrata. Un cammino per rivisitare il magistero del Santo Padre, non tanto per ricordare i fondamenti della sequela Christi nel celibato per il Regno sapientemente illustrati negli anni da un ricco magistero ecclesiale quanto per verificarne il frutto. Una vocazione fondata in Cristo nella forma del Vangelo, deborda di gioia: la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia completa (Gv 15, 20). La gioia non inutile ornamento, ma esigenza e fondamento della vita umana. Nellaffanno di ogni giorno, ogni uomo e ogni donna tendono a giungere e a dimorare nella gioia con la totalit dellessere. Nel mondo spesso c un deficit di gioia. Non siamo chiamati a compiere gesti epici n a proclamare parole altisonanti, ma a testimoniare la gioia che proviene dalla certezza di sentirci amati, dalla fiducia di essere dei salvati. La nostra memoria corta e la nostra esperienza fiacca ci impediscono spesso di ricercare le terre della gioia nelle quali gustare il riflesso di Dio, e ritrovare le radici dello Spirito. Nella finitudine umana, nel limite, nellaffanno quotidiano i consacrati e le consacrate vivono la fedelt, dando ragione della gioia che li abita, diventano splendida testimonianza, efficace annuncio, compagnia e vicinanza per donne e uomini che con loro abitano la storia e cercano la Chiesa come casa paterna. Il Papa esorta: Il fantasma da combattere di vita unermeneutica viva del dialogo Dio mondo. Ci introduce a uno stile di saggezza che radicata nel Vangelo e nellescatologia dellumano, legge il pluralismo, ricerca lequilibrio, invita ad abilitare la capacit di essere responsabili del cambiamento perch sia comunicata sempre meglio la verit del Vangelo, mentre ci muoviamo tra i limiti e le circostanze e consapevoli di questi limiti ci facciamo debole con i deboli tutto per tutti (1 Cor 9, 22). Siamo invitati a curare una dinamica generativa, non semplicemente amministrativa, per accogliere gli eventi spirituali presenti nelle nostre comunit e nel mondo, movimenti e grazia che lo Spirito opera in ogni singola persona, guardata come persona. Siamo invitati a impegnarci a destrutturare modelli senza vita per narrare lumano segnato da Cristo, mai assolutamente rivelato nei linguaggi e nei modi. Il Santo Padre ci invita a una saggezza che sia segno di una consistenza duttile, capacit dei consacrati di muoversi secondo il Vangelo, di agire e di scegliere secondo il Vangelo, senza smarrirsi tra differenti sfere di vita, linguaggi, relazioni, conservando il senso della responsabilit, dei nessi che ci legano, della finitezza dei nostri limiti, dellinfinit dei modi con cui la vita si esprime. Un cuore missionario un cuore che ha conosciuto la gioia della salvezza di Cristo e la condivide come consolazione nel segno del limite umano: sa che egli stesso deve crescere nella comprensione del Vangelo e nel discernimento dei sentieri dello Spirito, e allora non rinuncia al bene possibile, bench rischia di sporcarsi col fango della strada. Accogliamo le sollecitazioni che Papa Francesco ci propone per guardare noi stessi e il mondo con gli occhi di Cristo e a restarne inquieti. *Sottosegretario della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le societ di vita apostolica

Giovanni Bellini, Presentazione di Ges al tempio (1460)

Festa della Presentazione del Signore

Profezia della spada


di INOS BIFFI Maria la sorgente del Natale. Ecco perch lo sguardo della Chiesa da Ges si volge verso di lei, che il concilio di Efeso (431) ha definito madre di Dio (Theotkos), ma che gi Elisabetta alla visitazione aveva salutato come la madre del mio Signore (Lc 1, 43). La memoria della divina maternit ci porta a una rinnovata considerazione dellinesauribile e sorprendente mistero natalizio, che non finir mai di stupirci. A nascere a Betlemme dal grembo di Maria, a essere rivestito di panni e poi deposto in una mangiatoia, il Figlio di Dio, fatto uomo, colui che nel Credo professiamo: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato non creato, della stessa sostanza del Padre. Siamo di fronte a una verit inimmaginabile che ci lascia ammirati e quasi increduli. Quanto a Maria, appare, dopo Ges, la creatura pi ricolma di grazia, secondo le parole dellangelo: Rallegrati, tu che da sempre sei limmensamente amata (Lc 1, 28). Manzoni tra i frammenti del tragico inno sacro Il Natale del 1833, indirizzandosi al Fanciul severo, lascer cadere dalla sua penna il verso: Questa tua fra gli uomini immensamente amata, mentre Dante la vedr come Termine fisso deterno consiglio (Paradiso, 33, 3), destinata a ricevere, con limmacolato concepimento, il dono della redenzione prima ancora che questa si avverasse storicamente e quindi a conferire alla natura umana una tale nobilitazione, da diventare madre del suo Creatore. ancora Dante: Tu se colei che lumana natura / nobilitasti s, che l tuo fattore / non disdegn di farsi sua fattura (Paradiso, 33, 4-6). Maria consapevole di questa preferenza divina: Grandi cose ha fatto in me lOnnipotente; e persino prevede che le future generazioni la chiameranno beata. Ma non per questo magnifica se stessa. Tutto il merito di Dio, che ha guardato lumilt della sua serva. Del resto, il metodo divino quello di disperdere i superbi nei pensieri del loro cuore, di rovesciare i potenti dai troni e di innalzare gli umili (Lc 1, 46ss). Nella Chiesa sorta da subito una venerazione singolare verso la Madre del Signore, trovando in lei la radice e il grembo di Ges, per cui il culto a lei viene compreso come una propaggine e un riflesso del culto al Redentore. Le lodi incessanti e ripetute alla Vergine nascono dalla gioiosa contemplazione della sua maternit, dalla visione di Maria che stringe al suo seno il Figlio di Dio. Rallgrati, Vergine Maria; canta nellinno di Natale Gertrude von Le Fort ; Felici coloro che ti proclamano felice. Mai pi un cuor umano tremer! Rallgrati, ala della mia terra, corona dellanima mia, rallgrati, gioia della mia gioia!. E il pensiero va alle litanie del celebre Inno akathistos, ispirato ai molteplici misteri di Cristo e della Theotokos e ai dogmi che li hanno illustrati: Ave, per Te la gioia risplende; Ave, per Te il dolore sestingue. Ave, salvezza di Adamo caduto; Ave, riscatto del pianto di Eva. Ave, Tu vetta sublime a umano intelletto; Ave, Tu abisso profondo agli occhi degli Angeli. Ave, in Te fu elevato il trono del Re; Ave, Tu porti Colui che il tutto sostiene. Ave, o stella che il Sole precorri; Ave, o grembo del Dio che sincarna. Ave, per Te si rinnova il creato; Ave, per Te il Creatore bambino. Ave, Tu apri le porte del cielo. Ave, per Te con la terra esultano i cieli. Ma lineffabile gioia natalizia di Maria che linno Legis sacrat ama contemplare col Figlio divino stretto tra le braccia e coperto dai dolci baci materni , viene attraversata, come per il balenare di un lampo improvviso, dallinquietante profezia di Simeone. Lanziano ispirato ormai sta gi per lasciare questo mondo fallace (Inno akathistos). Da qui linvito: Affrttati, o beato vegliardo; Soddisfa la gioia che tera stata promessa; Manifesta la luce che doveva rivelarsi a tutte le genti (Inno Adorna, Sion, thalamum tuum). Mentre, tuttavia, la gioia del vecchio profeta si compie, ecco aprirsi la visione del Bambino come segno di contraddizione: su di lui avverr la divisione, cio la caduta o la risurrezione di Israele. E quanto alla madre, quasi impietosamente, lo stesso Simeone non esita ad annunziare: Una spada ti trafigger lanima (Lc 2, 35). Si profila cos, gi nel tempo natalizio, lorizzonte del Calvario con la figura dellAddolorata ai piedi di Ges crocifisso (Gv 19, 25-27). Maria cos la ritrarr santAmbrogio stava ritta presso la croce del Figlio con lo sguardo fisso sulla passione del suo Unigenito (De obitu Valentiniano, 39). La fede della madre del Signore ha accolto non solo linatteso avvenimento dellincarnazione del Figlio di Dio ma anche lintima comunione alloscuro mistero della sua immolazione. Convengono e si risolvono nella Vergine la sorte dolorosa di Ges e il lacerato destino di Israele.

limmagine della vita religiosa intesa come rifugio e consolazione davanti a un mondo esterno difficile e complesso. E ancora: la gioia nasce dalla gratuit di un incontro! [] E la gioia, quella vera, contagiosa. E ai superiori generali: la Chiesa deve essere attrattiva. Svegliate il mondo! Siate testimoni di un modo diverso di fare, di agire, di vivere! [] Io mi attendo da voi questa testimonianza. Numerose sono le suggestioni che ci vengono dallascolto delle parole del Santo Padre, ma particolarmente ci interpella lassoluta semplicit con cui Papa Francesco propone il suo magistero, conformandosi alla genuinit disarmante del Vangelo. Parola sine glossa, sparsa con il largo gesto del buon seminatore che fiducioso non fa discriminazioni di terreno. Un invito autorevole rivolto a noi con la lievit della fiducia, un invito ad azzerare le argomentazioni istituzionali e le personali giustificazioni, una parola provocativa che

giunge a interrogare il nostro vivere a volte intorpidito e sonnolento, vissuto spesso al margine della sfida: se aveste fede quanto un granello di senapa (Lc 17, 5). Un invito che ci incoraggia a muovere lo spirito per dare ragione al Verbo che dimora tra noi, allo Spirito che crea e che costantemente rinnova la sua Chiesa. La lettera del nostro dicastero trova le sue ragioni in tale invito e intende iniziare una riflessione condivisa, mentre si offre come semplice mezzo per un leale confronto: Vangelo e Vita. Con il desiderio e lintento di osare decisioni evangeliche con frutti di rinascita, fecondi nella gioia. Il mondo, come rete globale in cui tutti siamo connessi, dove nessuna tradizione locale pu ambire al monopolio del vero, dove le tecnologie hanno effetti che toccano tutti, lancia una sfida continua al Vangelo e a chi vive la vita nella sua forma. Papa Francesco sta compiendo, in tale storicizzazione, attraverso scelte e modalit

Un lessico per i consacrati

Letizia, prossimit, audacia


di BRUNO SECONDIN Parole usurate e sbiadite che ritornano con una freschezza che desta prima sorpresa e poi dilagano come slogan. Cos sta succedendo con il linguaggio di Papa Francesco. Termini come gioia, misericordia, tenerezza, prossimit, fraternit, periferie, sembravano destinati a usi sempre meno impegnativi in una societ liquida, dove molto rotola senza meta. In una decina di mesi Papa Francesco non solo li ha rimessi in circolazione con frequenza, accompagnandoli con immagini inusuali nel vocabolario ecclesiale, ma ne ha fatto come un lessico tipico del suo parlare. Anzi, di pi, li sta trasformando in tracce guida per nuovi percorsi di evangelizzazione e di testimonianza evangelica. Gi se ne trovava traccia nella enciclica a quattro mani Lumen fidei, con cui Francesco ha raccolto la splendida eredit teologica di Benedetto XVI, lha fatta propria e vi ha impresso qua e l la sua impronta con escursioni fuori dal linguaggio raffinato ed elegante del predecessore. Il transito verso il linguaggio feriale avvenuto con lesortazione apostolica Evangelii gaudium, che di fatto un testo programmatico del suo pontificato come gi molti affermano, e allo stesso tempo tematizza in maniera compiuta il nuovo lessico che gli proprio. E non solo il lessico, ma anche la Weltanschauung gli orizzonti di senso e di progetto in cui egli dimora, in cui invita la Chiesa a prendere casa stabile. Un linguaggio insieme fresco e vivace, ma anche con una coerenza interna che riassume e coordina, tematizzandole, le molte suggestioni delle sue omelie. Si ha solo limbarazzo della scelta e lelenco sarebbe lungo. Tanto per fare un cenno: si va dallo stile di Quaresima senza Pasqua allavere costantemente una faccia da funerale, dallodore di pecore alla spiritualit popolare o mistica popolare e alla stigmatizzazione delle proposte mistiche senza un forte impegno sociale. Per la vita consacrata non sono mancate le occasioni in questi mesi in cui Papa Francesco ha parlato in modo nuovo e diretto sulle sfide e la testimonianza della vita consacrata. Certo ci sono stati passaggi pi impegnativi: come le tre ore di dialogo con i superiori generali, il 29 novembre 2013, poi riassunto nella rivista La Civilt Cattolica, e lampio discorso alle partecipanti allassemblea generale dellUnione internazionale delle superiore generali (Uisg), l8 maggio 2013. Di particolare rilevanza anche il dialogo e lomelia nellincontro con i giovani religiosi nel loro raduno a Roma per lanno della fede (47 luglio 2013), cos pure in Brasile per la Gmg (27 luglio 2013). Si possono aggiungere anche i messaggi inviati o le omelie proposte per la celebrazione dei capitoli generali di alcune famiglie religiose. Una grande ricchezza di spunti e ispirazioni, per passare dai discorsi ai percorsi. Opportuna e felice quindi liniziativa della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Societ di vita apostolica di cominciare, con la pubblicazione della lettera Rallegratevi, proprio da questa messe abbondante di esortazioni e suggerimenti, a tracciare alcune coordinate con le quali prepararsi allanno della vita consacrata (2015). Una vera ricchezza che, seppur sparsa e anche dispersa, pu essere ricomposta in un mosaico dal senso pieno e luminoso. E la scelta del fil rouge della gioia davvero la chiave interpretativa pi adeguata ed efficace, non solo per fedelt al pensiero di Papa Francesco, ma anche in relazione realistica con la situazione della vita consacrata come si venuta delineando nellultimo decennio. Papa Francesco religioso e seppure a conoscenza pi direttamente della situazione in America latina ha mostrato di capire bene dove stanno i nodi attuali di una situazione che a volte sembra rischiare limplosione per la paura di un futuro poco fecondo. Il lavoro di raccolta della variet dei frammenti fra discorsi, incontri, messaggi, omelie e quantaltro operato in questa lettera, mostra che in realt esiste una logica interna stringente, non mancano dei punti focali, sono pure numerose le sollecitazioni a esplorare con audacia e profezia le frontiere sociali, religiose, culturali e antropologiche attuali. Interessante la costruzione su due versanti della lettera della Congregazione Rallegratevi. Entrambe le parti prendono avvio da una breve ma efficace pagina biblica incentrata sulla gioia, in questo caso da due testi del profeta Isaia. Si poteva anche partire dai Salmi, dove il tema della gioia ha una frequenza altissima, e i termini usati per dirlo variano molto, con una vibrazione che raggiunge vette mistiche. Ma fra gli altri testi biblici, proprio il profeta Isaia non solo evidenzia, pensando alle frequenze del vocabolo, una sua peculiarit in questo valore. Ma anche mescola di continuo gioia e profezia, intrecciandole con un altro tema, quello della prossimit. Non si tratta di una gioia superficiale, non si tratta di una alienazione in tempi di angosce e delusioni: si tratta di una risorsa che viene da Dio, dalla sua fedelt, dai suoi progetti che non vengono meno, e a cui si deve sempre ritornare per non smarrire la speranza e trovare roccia. Una gioia che anzitutto come il testo ben evidenzia, tessendo una sintesi preziosa con le espressioni di Francesco presenza e chiamata, scelta e sigillo, trasformazione interiore e trasfigurazione che fa diventare il credente e il popolo stesso quasi icona luminosa che sfavilla nella gioia. Opportunamente viene ribadito linvito a collocare la storia personale nella storia di Ges, alla cui sequela si pone ogni consacrato, e nella storia di abbracci e rinascite che sempre accompagnano la maturazione progressiva nella fedelt. Il richiamo allinquietudine del desiderio e

dellamore, che accende sogni nuovi di evangelizzazione, ma anche interiori percorsi di purificazione e rinascite, mi pare un felice completamento della prima parte. La seconda parte prende ispirazione dallincipit del DeuteroIsaia (Isaia di Babilonia), e si apre con una lectio divina che sottolinea nei vocaboli usati da Isaia (40, 1-2) le consonanze col lessico della misericordia e della sponsalit di alcuni episodi biblici. E quindi di conseguenza le vibrazioni di Dio sposo in mezzo al suo popolo. Anche qui con preziose citazioni dal magistero quotidiano di Papa Francesco, si aprono le strade della prossimit dove espandere la tenerezza che portiamo nel cuore, dove offrire abbracci e compagnia a chi si sente scarto nella societ. Essere servitori della comunione e della cultura dellincontro, aveva chiesto ai religiosi e ai seminaristi Papa Francesco in Brasile, il 27 luglio 2013. Pi diretto ancora linvito a uscire dal nido, a svegliare il mondo, detto ai superiori generali a Roma, il 29 novembre scorso. In questa direzione spingono anche in appendice Le domande di Papa Francesco, riprese direttamente dalla sua voce, con quello stile che a volte anticipa anche le obiezioni, ma alla fine sollecita a una sincera e audace autenticit.

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LOSSERVATORE ROMANO

domenica 2 febbraio 2014

Udienza di Papa Francesco ai neocatecumenali

Lessenziale la comunione
Meglio rinunciare a vivere il cammino in tutti i dettagli pur di garantire lunit ecclesiale
meglio rinunciare a vivere in tutti i dettagli che il vostro itinerario esigerebbe pur di garantire lunit tra i fratelli che formano lunica comunit ecclesiale. Lo ha raccomandato Papa Francesco agli appartenenti al cammino neocatecumenale, ricevuti in udienza questa mattina, sabato 1 febbraio, nellaula Paolo VI. Questo il discorso del Pontefice. Cari fratelli e sorelle, ringrazio il Signore per la gioia della vostra fede e per lardore della vostra testimonianza cristiana, grazie a Dio! Vi saluto tutti cordialmente, ad iniziare dallquipe responsabile internazionale del Cammino Neocatecumenale, insieme ai sacerdoti, ai seminaristi e ai catechisti. Un saluto pieno di affetto rivolgo ai bambini, presenti qui in gran numero. Il mio pensiero va in modo speciale alle famiglie, che si recheranno in diverse parti del mondo per annunciare e testimoniare il Vangelo. La Chiesa vi grata per la vostra generosit! Vi ringrazio per tutto quello che fate nella Chiesa e nel mondo. E proprio a nome della Chiesa, nostra Madre la nostra Santa Madre Chiesa, gerarchica come piaceva dire a SantIgnazio di Loyola a nome della Chiesa vorrei proporvi alcune semplici raccomandazioni. La prima quella di avere la massima cura per costruire e conservare la comunione allinterno delle Chiese particolari nelle quali andrete ad operare. Il Cammino ha un proprio carisma, una propria dinamica, un dono che come tutti i doni dello Spirito ha una profonda dimensione ecclesiale; questo significa mettersi in ascolto della vita delle Chiese nelle quali i vostri responsabili vi inviano, a valorizzarne le ricchezze, a soffrire per le debolezze se necessario, e a camminare insieme, come unico gregge, sotto la guida dei Pastori delle Chiese locali. La comunione essenziale: a volte pu essere meglio rinunciare a vivere in tutti i dettagli ci che il vostro itinerario esigerebbe, pur di garantire lunit tra i fratelli che formano lunica comunit ecclesiale, della quale dovete sempre sentirvi parte. Unaltra indicazione: dovunque andiate, vi far bene pensare che lo Spirito di Dio arriva sempre prima di noi. Questo importante: il Signore sempre ci precede! Pensate a Filippo, quando il Signore lo invia per quella strada dove incontra un amministratore seduto sul suo carro (cfr. At 8, 27-28). Lo Spirito arrivato prima: lui leggeva il profeta Isaia e non capiva, ma il cuore ardeva. Cos, quando Filippo gli si avvicina, egli preparato per la catechesi e per il Battesimo. Lo Spirito sempre ci precede; Dio arriva sempre prima di noi! Anche nei posti pi lontani, anche nelle culture pi diverse, Dio sparge dovunque i semi del suo Verbo. Da qui scaturisce la necessit di una speciale attenzione al contesto culturale nel quale voi famiglie andrete ad operare: si tratta di un ambiente spesso molto differente da quello da cui provenite. Molti di voi faranno la fatica di imparare la lingua locale, a volte difficile, e questo sforzo apprezzabile. Tanto pi importante sar il vostro impegno ad imparare le culture che incontrerete, sapendo riconoscere il bisogno di Vangelo che presente ovunque, ma anche quellazione che lo Spirito Santo ha compiuto nella vita e nella storia di ogni popolo. E infine, vi esorto ad avere cura con amore gli uni degli altri, in particolar modo dei pi deboli. Il Cammino Neocatecumenale, in quanto itinerario di scoperta del proprio Battesimo, una strada esigente, lungo la quale un fratello o una sorella possono trovare delle difficolt impreviste. In questi casi lesercizio della pazienza e della misericordia da parte della comunit segno di maturit nella fede. La libert di ciascuno non deve essere forzata, e si deve rispettare anche la eventuale scelta di chi decidesse di cercare, fuori dal Cammino, altre forme di vita cristiana che lo aiutino a crescere nella risposta alla chiamata del Signore. Care famiglie, cari fratelli e sorelle, vi incoraggio a portare dovunque, anche negli ambienti pi scristianizzati, specialmente nelle periferie esistenziali, il Vangelo di Ges Cristo. Evangelizzate con amore, portate a tutti lamore di Dio. Dite a quanti incontrerete sulle strade della vostra missione che Dio ama luomo cos com, anche con i suoi limiti, con i suoi sbagli, anche con i suoi peccati. Pe questo ha inviato suo Figlio, perch Lui prendesse i nostri peccati su di s. Siate messaggeri e testimoni dellinfinita bont e dellinesauribile misericordia del Padre. Vi affido alla nostra Madre, Maria, affinch ispiri e sostenga sempre il vostro apostolato. Alla scuola di questa tenera Madre siate missionari zelanti e gioiosi. Non perdete la gioia, avanti!

Quaranta croci missionarie


La croce di Cristo vi protegga nella vostra missione. Con queste parole Papa Francesco ha consegnato a quaranta sacerdoti del cammino neocatecumenale la croce della missione. Lo ha fatto durante ludienza di sabato 1 febbraio, nellAula Paolo VI. I presbiteri che hanno ricevuto la croce rappresentavano le quaranta missio ad gentes che verranno avviate prossimamente. Ogni missio formata da circa quaranta persone: ne fanno parte quattro famiglie (in tutto 160 nuclei familiari), da un sacerdote e un seminarista, e tre sorelle. Si tratta, quindi, di pi di 1.500 persone che hanno ricevuto dal Papa il mandato missionario. Insieme con questo gruppo, alludienza erano presenti circa diecimila persone: centinaia di famiglie gi in missione, presbiteri e itineranti responsabili di tutto il mondo, oltre a una rappresentanza delle 2.589 parrocchie di tutta Europa dove presente il Cammino e agli studenti dei seminari Redemptoris Mater. Le quaranta missio si aggiungono alle cinquantotto gi inviate da Benedetto XVI nel 2012 e negli anni precedenti. Particolare attenzione spiega Giuseppe Gennarini riservata allAsia, ma anche a zone dove la Chiesa presente da tempo e dove in media ormai solo il dieci per cento dei battezzati frequenta la Chiesa e migliaia di parrocchie sono state chiuse o stanno per essere chiuse. Durante ludienza liniziatore del Cammino, Kiko Argello, presente insieme a Carmen Hernndez e don Mario Pezzi, ha rivolto un saluto al Papa, presentandogli i sacerdoti e le famiglie che stanno per partire nelle quaranta missio. Otto di queste sono dirette in Cina. Io sono un discepolo di Charles de Foucauld ha commentato e non si pu evangelizzare se non si umili e poveri. E non c povert pi grande che non sapere una lingua. In questo modo, quando i fratelli imparano la lingua, si inculturano. Tre saranno poi le missio per lIndia, tre per il Vietnam e una per la Mongolia. Quanto a quelle europee, ve ne saranno a Klagenfurt, in Austria, a Copenhagen, in Danimarca, ma anche in Finlandia e a Tallin in Estonia. Otto si recheranno in Francia, tre in Svizzera (a Friburgo, Ginevra e Losanna), una rispettivamente in Kosovo, in Lettonia, in Olanda, in Ucraina, in Bulgaria e in Ungheria. Due invece raggiungeranno Philadelphia, negli Stati Uniti dAmerica. Ci sono inoltre altre 245 famiglie con un totale di 720 figli ha riferito Argello che partono per rafforzare il Cammino e dare vita a un processo catechetico-liturgico di iniziazione cristiana nelle parrocchie, attraverso il quale si vuole portare il concilio. E lo stiamo portando. Alludienza hanno partecipato, fra gli altri, i cardinali Vallini, Filoni, Caizares Llovera, Ryko, Rouco Varela, Schnborn, Dziwisz, Romeo, De Giorgi, Cordes, e numerosi arcivescovi e vescovi.

Nomine episcopali
Le nomine di oggi riguardano la Chiesa in India e in Cile 1988 stato alla St. Philominas Church, Koonammavu. Dal 1988 al 1992 ha compiuto gli studi a Roma per il dottorato in diritto canonico alla Pontificia Universit Urbaniana, risiedendo presso il Pontificio Collegio San Paolo. stato inoltre officiale presso il Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari (1993-1999); segretario generale della commissione per la salute della Conferenza dei vescovi cattolici dellIndia (Cbci) per due mandati (1999-2009); docente e procuratore del St. Josephs Pontifical Seminary, Alwaye (dal 2009); assistente del cancelliere dellarcidiocesi di Verapoly, direttore del Cochin Arts Communications di Verapoly, sub station di Mamkkapady, direttore del progetto per la Cbci della Society of Medical Education in North India, Ranchi (2009-2011); presidente del Canon Law Society of India (2009-2013). Dal 2011 vicario generale dellarcidiocesi di Verapoly.

Alex Joseph Vadakumthala vescovo di Kannur (India)


Nato il 14 giugno 1959, a Maradu-Panangad, distretto di Ernakulam, nellarcidiocesi di Verapoly, ha iniziato gli studi in Panangad per poi proseguirli nel seminario minore St. Joseph di Ernakulam. Ha completato la filosofia e la teologia presso il seminario di Pune. stato ordinato sacerdote il 19 dicembre 1984 nella cattedrale di Verapoly e incardinato nella medesima arcidiocesi. Dopo lordinazione sacerdotale ha ricoperto nel 1984 lincarico assistente parrocchiale nella cattedrale di Verapoly e tra il 1985 e il

Documento finale dellincontro dei coordinatori regionali dellApostolato del mare

Sulle nuove rotte del Vangelo


Un nuovo slancio alla pastorale dei marittimi, attraverso iniziative di riflessione, responsabilizzazione e coordinamento: quanto chiedono i coordinatori regionali dellApostolato del mare che nei giorni scorsi hanno partecipato a Roma allincontro promosso dal Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti. Al termine dei tre giorni di lavoro i partecipanti hanno stilato un documento nel quale hanno inteso sintetizzare le proposte scaturite dallampio dibattito. Le relazioni svolte durante lincontro hanno stimolato la riflessione sulle tendenze future dellindustria marittima e sul modo in cui lApostolato del mare dovr rispondervi. Dai rapporti regionali sono emersi problemi comuni quali la necessit di mezzi finanziari per realizzare il nostro servizio, la mancanza di comunicazione e di collaborazione in rete, nonch di sostegno da parte dei vescovi promotori e delle Chiese locali. Analizzando la situazione della pastorale marittima nel mondo ci sentiamo spronati scrivono nel documento i partecipanti allincontro dal fatto che si pu fare molto di pi per fornire servizi migliori alla gente del mare. Allo stesso tempo riconosciamo che ci sono molte ragioni per rendere grazie a Dio per il grande lavoro svolto dai numerosi cappellani e volontari che operano nei centri Stella maris e nei porti del mondo. Nel testo si segnala comunque la necessit di dare uno slancio nuovo a questa importante forma di apostolato. E si elencano, in proposito, una serie di iniziative da portare avanti con il consenso del Pontificio Consiglio. Innanzitutto si sottolinea la necessit di stimolare una riflessione seria e qualificata sul motuproprio Stella maris dedicato alla pastorale marittima. Un documento fondamentale per la gente del mare, che deve per ancora essere adeguatamente messo in atto a livello universale. Si invoca poi la possibilit di presentare ogni anno un programma regionale al Pontificio Consiglio e ricevere il necessario sostegno finanziario per realizzarlo. Allo scopo i partecipanti allincontro ritengono che sarebbe anche necessario creare un comitato per la raccolta fondi, formato da esperti, al fine di assistere e promuovere lattuazione dei piani di sviluppo. Un altro degli obiettivi fissati rispondere allinvito espresso nel documento finale del XXIII congresso mondiale dellApostolato del mare a essere strumenti della nuova evangelizzazione nel mondo marittimo con limpiego di tutti i mezzi e gli strumenti della comunicazione, compresi i social media. Anzi, a questo proposito si manifesta lesigenza di coordinare meglio il lavoro dei media a disposizione. Da migliorare anche il coordinamento del ministero globale dellApostolato del mare utilizzando le competenze e le conoscenze esistenti nella famiglia internazionale che fa riferimento a questo organismo. Ci potr servire anche a responsabilizzare i marittimi affinch diventino apostoli di evangelizzazione offrendo loro materiali di catechesi. Tra le altre proposte contenute nel documento, la definizione di un nuovo processo per la nomina dei coordinatori regionali; un chiarimento ulteriore dei ruoli, delle responsabilit e delle risorse di ciascuno; il miglioramento della cooperazione e della collaborazione con le conferenze episcopali, con i vescovi e con i direttori nazionali. Nel testo finale i partecipanti ringraziano in particolare il dicastero vaticano promotore dellincontro per aver fornito loccasione di conoscerci e comprenderci maggiormente lun laltro. Si trattato scrivono di unesperienza che ha rafforzato la consapevolezza delle sfide che dovremo affrontare nel rappresentare il Pontificio Consiglio e nel coordinare le attivit nella nostra regione. In questo senso viene ricordata la partecipazione alludienza generale di mercoled 22 gennaio, durante la quale il Santo Padre Francesco sottolineano ci ha esortati ad essere la voce dei marittimi, dei pescatori e delle loro famiglie, e ha rafforzato il nostro impegno e la nostra dedizione al servizio della gente del mare. Nella stessa prospettiva stata vissuta la celebrazione eucaristica e la preghiera intorno allaltare dedicato a Giovanni Paolo II nella basilica Vaticana, per confermare il desiderio di portare lapostolato del mare internazionale al largo, uscendo dal porto delle nostre sicurezze acquisite verso il mare aperto delle sfide del mondo marittimo.

Luis Fernando Ramos Prez ausiliare di Santiago de Chile (Cile)


nato a Santiago il 2 gennaio 1959. Prima di entrare in seminario ha ottenuto il titolo di ingegnere presso lUniversidad de Chile. Ha compiuto gli studi filosofici e teologici presso il seminario maggiore di Santiago e ha conseguito il dottorato in teologia con specializzazione in Sacra scrittura presso la Pontificia Universit Gregoriana di Roma. Ha ricevuto lordinazione sacerdotale il 5 maggio 1990. Ha svolto successivamente i seguenti incarichi: prefetto di filosofia nel seminario maggiore di Santiago (1990-1993), vicario parrocchiale della parrocchia di Cristo Emas (1990-1993), vicario parrocchiale della parrocchia di Santo Toribio de Mogrovejo (1993), officiale della Congregazione per i Vescovi (dal 1999 al 2007), vicario episcopale dellarcidiocesi per leducazione (2007), rettore del seminario maggiore di Santiago (dal dicembre 2007) e vicario episcopale per il clero (dal 2011).

Galo Fernndez Villaseca ausiliare di Santiago de Chile (Cile)


nato a Santiago il 3 febbraio 1961. Ha compiuto gli studi filosofici e teologici presso il seminario maggiore di Santiago. Ha ricevuto lordinazione sacerdotale il 12 dicembre 1987. Ha svolto successivamente i seguenti incarichi: vicario parrocchiale della parrocchia di Nuestra Seora de las Mercedes a Santiago (1987-1994), parroco della parrocchia di Cristo Redentor a Pealoln (1994-2001), parroco della parrocchia di Santa Clara (20012002), vicario episcopale della Vicara de la Esperanza Jven (2002-2011) e vicario episcopale della zona ovest dellarcidiocesi (dal 2011).

donne chiesa mondo


LOSSERVATORE ROMANO febbraio 2014 numero 20

Sua madre confrontava tutte queste cose nel suo cuore

Donne e denaro
Donne e denaro il tema di questo numero. Binomio antico nella difficolt quotidiana delle donne povere di far quadrare i bilanci familiari, binomio che, al contempo, incarna storicamente limpotenza femminile. Per secoli, infatti, alle benestanti fu proibito amministrare il proprio patrimonio senza lintervento delluomo di riferimento, marito o padre che fosse. Ma in questo panorama negli ultimi secoli in occidente ha trovato spazio unaltra figura, a riprova della concreta capacit femminile di saper trasformare il denaro in occasioni di crescita e di vita, una figura che emersa proprio nella storia della Chiesa. qui, infatti, che nellOttocento si riscontra il fiorire di notevoli capacit imprenditoriali femminili. Tentativi riusciti grazie alla tenacia di donne costrette a confrontarsi con uomini nientaffatto ben disposti. Ci riferiamo alle tante fondatrici di congregazioni di vita attiva che, intraprendendo un fecondo percorso di cristianizzazione della societ proprio nel momento in cui essa si stava secolarizzando, si rivelarono capaci di creare unimponente rete di opere assistenziali (scuole, ospedali, orfanotrofi, strutture di assistenza a poveri ed emarginati) dimostrando eccezionali capacit nel cogliere i bisogni e individuarne le soluzioni. E nel farlo con autonomia e creativit, confrontandosi con i nuovi equilibri sociali, le fondatrici furono le prime donne ad amministrare da sole e con successo somme ragguardevoli di denaro. Le nuove fondazioni furono dunque tali anche, se non soprattutto, per il loro assetto economico. Mentre le istituzioni femminili precedenti nascevano e resistevano nel tempo solo laddove fossero garantite da una sicurezza economica alle origini, le nuove congregazioni rovesciano la regola: nascono con un capitale iniziale minimo, a volte addirittura nullo. Le suore non portano quasi mai una dote al momento della professione, ma con il loro lavoro che contribuiscono a garantire il sostentamento della congregazione, conquistandosi cos la stima della comunit. Una lezione che va ricordata: le fondatrici furono infatti costrette non solo a procurarsi i fondi per sostenersi, ma soprattutto a gestirli in modo dinamico e produttivo, impegnandosi in autentiche attivit imprenditoriali, senza accontentarsi dei primi risultati ma ampliando continuamente le iniziative, anche a costo di indebitarsi considerevolmente. Molto spesso ignorata o messa a tacere, per indubbio che lemancipazione femminile e della Chiesa sia passata anche da qui. E da qui pu e deve ripartire, come dimostrano i contributi di questo numero. (g.g.)

Vigilo sugli affari economici dei vescovi francesi


A colloquio con Corinne Boilley, prima vice-segretario generale della Conferenza episcopale dOltralpe
di MARIE-LUCILE KUBACKI Laureata alla Sciences Po Paris ed esperta di risorse umane, questa donna radiosa, madre di tre figli, allet di 57 anni dal 2012 la prima donna vice-segretario generale della Conferenza dei vescovi di Francia (Cef), dove responsabile degli affari economici, giuridici e sociali. Il suo lavoro consiste, tra le altre cose, nellascoltare, accompagnare e sostenere le diocesi nello sviluppo delle loro risorse finanziarie e nellattuazione di politiche di risorse umane adeguate e giuste. Qual stata la sua reazione quando ha appreso della sua nomina a vice-segretario? Ho provato stupore e mi sono chiesta: perch proprio io? I miei due predecessori avevano un profilo soprattutto finanziario, per cui non mi sarei mai immaginata di rimodo laspetto dellascolto, del prendersi cura degli altri, dellattenzione verso gli altri. Ma questa nomina comunque un segnale forte! Ovviamente un segno di modernit, di una Chiesa ancorata al suo tempo. Prendo la mia nomina in quanto donna, laica e professionista delle risorse umane come un incoraggiamento. Se non ci fosse stato questo incoraggiamento dellistituzione, non mi sarei mai permessa di pensare a una simile missione. Non milito a favore dellordinazione delle donne e non mi riconosco nel movimento femminista, ma sono invece convinta che siano necessari una parola e dei gesti da parte dellistituzione ecclesiale a favore di un maggiore riconoscimento delle azioni svolte dai laici. Ci vorrebbero pi donne nei posti decisionali e se s, in quali posti in particolare? Non si pu fare a meno della met dellumanit! S, bisogna fare in modo che ci siano pi donne nei posti di responsabilit. Nella Cef sono molte le donne che dirigono servizi: Nathalie Becquart, suora saveriana diplomata allHec, un grande istituto commerciale, a capo del servizio giovani e vocazioni, e Monique Baujard, avvocato esperto di questioni etiche, dirige il servizio famiglia e societ, di cui io stessa sono vice-segretario generale. Listituzione, al pi alto livello, ha mandato dei segnali. I vescovi nelle loro diocesi e i parroci nelle loro parrocchie sono e devono essere anchessi promotori di tutto ci. Nel panorama dei laici impegnati in missione ecclesiale nelle diocesi ci sono moltissime donne, ma non in tutti i campi. Ci sono pochissime econome diocesane, ancora troppe poche donne nei consigli diocesani. Come spiega Papa Francesco nella sua recente esortazione apostolica: In virt del battesimo ricevuto, ogni membro del popolo di Dio diventato discepolo missionario. E pi specificamente, riguardo alle donne nella Chiesa, dice: C ancora bisogno di allargare gli spazi per una presenza femminile pi incisiva nella Chiesa (...) e nei diversi luoghi dove vengono prese le decisioni importanti, tanto nella Chiesa come nelle strutture sociali. I suoi interlocutori sono in maggior parte sacerdoti e vescovi: come laccolgono in quanto donna laica in un posto di grande responsabilit? La fiducia non si decreta, si tesse: questo riassume tutto. Quando sono arrivata, ho provato, come loro, una certa reticenza. Forse da parte loro perch ero una donna. Ma da parte mia perch erano dei sacerdoti. Prima del mio arrivo nella Cef nel 2007, i sacerdoti che frequentavo erano quelli che celebravano, mi confessavano o accompagnavano i miei momenti di ritiro. Nel 2012 il mio rapporto di lavoro cambiato, con un contatto pi diretto con i vescovi. Poco a poco la fiducia aumentata; questa passa per una conoscenza migliore, una maggiore comprensione delle realt condivise e per un profondo rispetto. Nella prima assemblea plenaria a Lourdes, ero molto turbata, tutti i vescovi di Francia erano di fronte a me ed esitavano a pormi domande. Lanno seguente, lassemblea stata di tuttaltra natura, perch nel frattempo avevo incontrato alcuni vescovi nelle loro diocesi e avevo lavorato con loro. Lei lavora nel campo delle risorse umane: come donna sente di avere una missione particolare rispetto alle altre donne?

stione delle donne. Per esempio, come si pu incoraggiare un vescovo a inserire delle donne nel suo consiglio per gli affari economici? La risposta : dicendo chiaramente di cosa si ha bisogno. Non si tratta di parlare delle donne tanto per parlarne, ma di trovare le persone giuste con le giuste competenze per il posto giusto. Tra queste ci sono necessariamente delle donne. Lo sviluppo della cultura delle risorse umane gioca a loro favore. Allora quali consigli darebbe alle giovani donne di oggi perch si possano affermare nella loro vita professionale senza per perdervisi? Io sono sensibile allapproccio ignaziano e non posso che incoraggiare le giovani donne a riflettere, il pi presto e il pi regolarmente possibile, sul loro progetto, sul loro obiettivo. In quale ambito potr dare meglio il mio contributo al mondo? Sono convinta che occorra restare liberi nelle proprie scelte ma per questo a volte bisogna discernere, osare, correre il rischio di rifiutare certi compromessi. Quando sono stata nominata direttore delle risorse umane di una grande azienda francese ero giovane avevo trentadue anni e avevo due bambini piccoli. Perci ho deciso di proporre un part-time per il mio lavoro, a rischio di non avere il posto. Ho sempre

Il suo lavoro consiste anche nellascoltare accompagnare e sostenere le diocesi a sviluppare le opportunit finanziarie e ad attuare giuste politiche di risorse umane
trovarmi in questo posto. Allora ho ascoltato ci che sentivo risuonare dentro di me. Ho accettato perch mi riconoscevo nelle dimensioni della missione e nel modo di svolgerla, con un ascolto attento dei bisogni delle diocesi e un lavoro collaborativo e costruttivo tra di loro. Lei la prima donna vice-segretario generale: lo vive come un motivo di orgoglio o come una pressione? stato quando gli altri hanno iniziato a manifestare la loro sorpresa, sincera, che ho provato una leggera preoccupazione: ma tu sei la prima donna! mi dicevano. Allinizio queste reazioni di stupore mi turbavano perch mi davano limpressione che la sorte di met dellumanit gravasse su di me. Lessere guardata come la prima donna comportava per me unenorme pressione. Poi mi ci sono abituata e ora ne sono felice.

Non d un po fastidio il fatto che non appena una donna accede a un posto di grande responsabilit come il suo tutti sinterroghino? Un po. Io sono una professionista. Ho lavorato per anni nel campo delle risorse umane. Visto che fin da giovanissima ho avuto responsabilit importanti, non ho mai avuto limpressione che mi venissero affidate perch ero una donna. Voglio credere che sia stato linsieme della mia personalit e delle mie competenze a motivare la mia nomina, e non la voglia di scegliere espressamente una donna per questo posto. E nella mia persona ci sono dimensioni di femminilit, di maternit. un tuttuno, non lavoro nel campo delle risorse umane per caso. C in qualche

Dopo la laurea allIstituto di Scienze Politiche di Parigi e il master in diritto privato, Corinne Boilley (1956) charge de mission (consulente) nel servizio di informazione e diffusione del primo ministro francese, per il biennio 1981-1982. Direttore delle Risorse Umane e della comunicazione interna Europa del gruppo di ristorazione Quick, dal 2007 direttore delle risorse umane della Conferenza dei vescovi di Francia. Il 1 settembre 2012 stata nominata vice-segretario generale della Cef, con lincarico di seguire le questioni economiche, giuridiche e sociali.

Qui, alla Cef, non ci sono poste in gioco di questo tipo. Come ho gi detto, allinterno dei vari servizi, accanto ai sacerdoti, ci sono donne con ruoli di responsabilit. Il che non mi impedisce di esprimere il mio stupore ai vescovi per il fatto che ci necessario che nelle diocesi sono cos poche donne econome! necessario che i presuli incoraggino le donne a mettersi in moto nelle diocesi e nelle parrocE che queste siano determinate chie i vescovi e i parroci incoraggino le donne a perch la determinazione suscita fiducia mettersi in moto. anche necessario che le donne siano determinate perch la determinazio- accettato le responsabilit senza sacrificare ne suscita la fiducia. Dal 2008-2009, con lequilibrio nella mia vita personale. In selattuazione di convenzioni collettive nelle guito, ho lasciato lazienda per il considiocesi, i vescovi stanno rivolgendo unat- glio, cos da poter passare pi tempo con tenzione particolare alla gestione dei di- i miei figli. Penso che sia necessario coltipendenti. Di fatto, i laici in missione ec- vare il proprio orto. Per costruire, bisogna clesiale vengono pi seguiti e si sta comin- avere ben chiari i propri obiettivi e le prociando ad affrontare pi facilmente la que- prie priorit.

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Vicino a Kabul (LaPresse/Ap, 2013)

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Due lavoratrici della cooperativa Bio&Mare al lavoro (accanto) Sotto, Aida Ben Jannet nella sua autofficina (foto di Francesco Chiorazzi)

Senza paura del denaro


Lattualissima lezione di santa Francesca Cabrini
di LUCETTA SCARAFFIA rancesca Cabrini ha lasciato una impronta unica e di grande originalit, sia come religiosa che come donna, proprio nelluso del denaro. A lei serviva denaro, molto denaro, per costruire ospedali, scuole, orfanotrofi per gli emigrati che vivevano in condizioni di grave indigenza nei Paesi dellAmerica settentrionale e meridionale e proprio per questo si impegnata a ottenerlo in ogni modo. Mentre in Italia alle donne non era ancora riconosciuta lautonomia amministrativa, lei e le sue suore amministravano senza paura somme ingenti e Il sostegno di Dio, che sente sempre accanto a s, la rende capace dinvestire senza paura in progetti costosi e complessi, spesso senza avere al momento la copertura finanziaria, ma fidando solo nellaiuto divino. A Buenos Aires, come era solita fare nelle sue iniziative, per fondare la scuola assume impegni finanziari molto superiori alle sue possibilit del momento: Ma io mi sentiva nellintimo una segreta persuasione, che non sapeva donde mai venisse, e cos decisi di prenderla ad ogni costo. Quel coraggio per nellassumere quellimpegno, piuttosto forte, fin col lasciare in tutti una buona impressione, e cominciarono le prime famiglie a venire ad iscrivere le loro bambine, e continuarono poi in maniera che, alla mia partenza, gi la casa era piena, e gi abbiamo i piani per prenderne unaltra pi capace (agosto 1896). Il metodo pi utilizzato per accumulare le somme necessarie alle nuove opere era senza dubbio il risparmio, praticato continuamente dalle suore che vivevano in grande povert secondo le costanti esortazioni della fondatrice, di SILVIA GUSMANO

Il romanzo

David Golder
Quando Irne Nemirovsky scrisse il racconto breve David Golder (1929) fu accusata di antisemitismo. Il protagonista era, infatti, un vecchio ebreo che era stato venditore di stracci a New York ma che, usando ogni spregiudicatezza, si era smisuratamente arricchito. In realt lautrice, che era ebrea e mor in un campo di concentramento, non aveva ovviamente alcuna intenzione antisemita bens quella di scrivere unaudace, profonda e crudele storia sul denaro. il denaro che muove ogni azione del vecchio finanziere che al suo dio sacrifica tutto: affetti, amicizie, sentimenti, la sua stessa vita fino a ritrovarsi solo e circondato dallodio di fronte alla morte. Per Golder i soldi non sono un mezzo per vivere e far vivere meglio, non sono uno strumento per arrivare a un futuro migliore, non sono, come nelletica protestante, delineata da Weber, la dimostrazione del proprio valore o della benevolenza di Dio: il danaro ha un valore in s, che quasi prescinde dalluso che se ne fa e dalle conseguenze che questuso pu provocare. Il libro pu essere letto oggi come una metafora di quello spregiudicato mondo della finanza dove il denaro produce e riproduce se stesso annullando ogni umanit. (@ritannaarmeni)

I soldi erano per lei un mezzo da usare con tutta la perizia necessaria per realizzare la volont di Dio nel mondo
decidevano investimenti importanti, fidando nelle proprie capacit imprenditoriali. Il denaro per lei era un mezzo da usarsi bene, con la perizia necessaria, ai fini di realizzare la volont di Dio nel mondo. Come faceva madre Cabrini a finanziare le sue audaci imprese? Le vie da lei seguite per raggiungere le somme di volta in volta richieste erano numerose, adatte a ogni situazione, ma la base costante su cui faceva assegnamento per pagare i debiti e lanciarsi in nuove iniziative era il lavoro gratuito delle suore, un lavoro qualificato e continuo: Lavorate, lavorate, figliuole mie, senza stancarvi, lavorate con generosit, lavorate con fermezza e integrit scrive il 2 dicembre 1900 alle suore di Genova dalla nave, e in modo analogo si raccomanda in altre lettere. La modernit di Francesca Cabrini, per, non consisteva semplicemente in un adeguamento della vita religiosa ai nuovi tempi; il suo impegno nel lavoro, impegno che chiedeva a tutte le sue suore, non aveva niente a che vedere con la smania di lavoro che assorbe la vita di tanti uomini e donne moderne, ma solo lobbedienza al richiamo divino, desiderava fare quel che Dio voleva. In tutte le sue iniziative mentre si preoccupa che sorgano opere belle ed efficienti, nonch economicamente fiorenti lobiettivo unico e principale la diffusione del messaggio cristiano e non la riuscita economica di questa o quellopera. Rimane per il fatto che non aveva paura di affrontare gli aspetti pratici di ogni progetto, del quale, fin dal primo momento, sapeva valutare il costo e il possibile ricavo. Il capitale iniziale per ogni fondazione veniva dalle donazioni che Francesca Cabrini riusciva a ottenere dalle autorit ecclesiastiche, cio da Propaganda Fide o dalla Santa Sede, da benefattori privati ma anche da prestiti, possibilmente a tasso dinteresse nullo o molto basso, che poi restituiva. Ottenere aiuto dai benefattori non era facile, richiedeva un lavoro attento da parte delle suore, che dovevano saper chiedere al momento giusto, attirare le donazioni mostrando il buon frutto che ne sapevano trarre. Lei stessa un esempio in questo senso: Ho lavorato un mese intorno al Sig. Capitano Pizzati scrive da New Orleans il 27 giugno 1904 e finalmente venne alla decisione di darmi 50 mila dollari in dieci anni, ma desiderava veder fatta subito la Casa. Io gli dissi che non potevo anticipare denaro, ma che sarebbe stato meglio che lui pensasse a fabbricarci la Casa, allora contento disse: Ebbene, voi preparatemi il terreno e io fabbricher la Casa, e gi ha co-

Devo lavorare come una giovanotta Devo sostenere forti ragioni contro forti uomini ingannatori
come dimostra il codicillo che questa nel 1905 aveva aggiunto al suo testamento: Non si maltratti la povert allargando ora da una parte per convenienza, ora dallaltra per riguardo, ma si pensi che tutto il di pi che si usa e tutto ci che si sciupa per incuria rubato allIstituto, e a far peccato mortale basta quanto pu bastare a un esterno che ruba. In tutte le officine ed esercizi particolari si pu rubare, attente dunque, o figliole, e siate delicate assai col voto di povert come bramate di esserlo in quello di castit. Per risparmiare era abituata anche ad aguzzare lingegno, come a Los Angeles, dove mancavano i soldi per lampliamento, ormai improrogabile, della casa. Mentre la direzione dei lavori della nuova ala veniva affidata a una suora, divenuta provetta capomastro, il materiale di costruzione venne ricavato dalla demolizione di un parco di divertimenti, che Francesca Cabrini aveva comprato a poco prezzo. Lopera di demolizione realizzata sotto la sua direzione fu affidata anche alle bambine dellorfanotrofio, felici di raccogliere in tanti secchielli chiodi, serrature e cerniere, e riusc cos bene che il legname e i mattoni avanzati furono spediti a Denver, dove le suore stavano costruendo un altro fabbricato. Ingegnarsi, in certi casi, pu anche voler dire sfruttare una miniera, come quando suggerisce alle suore del Brasile di imitare lesempio delle suore di Seattle: Sapete che qui ci hanno regalato una mina e gi le Suore stanno a farla lavorare? Bisogner che ne troviate anche voi in Minas e farla lavorare che cos avrete loro per fabbricare tutte le Case, come ne avete bisogno. M. Mercedes forse sapr trovarla (10 ottobre 1909). Questa continua lotta per rendere concreti e funzionanti tutti i progetti, per pagare i debiti, avviare nuovi finanziamenti e non farsi ingannare, se pure sfibrante, non dispiaceva a madre Cabrini: Devo lavorare come una giovanotta, devo sostenere forti ragioni contro forti uomini ingannatori e si deve fare; e voi state attente, lavorate pur molto e non dite che troppo se no non sarete mai la donna benedetta dallo Spirito Santo (Chicago 1904). Nel denaro Francesca Cabrini vedeva una forma di energia che si poteva usare positivamente, un dono di Dio del quale non si doveva avere paura se la propria vita era orientata a onorare il suo cuore.

mandato allarchitetto un disegno di settantacinque mila dollari e si far subito. I soldi potevano venire anche da speculazioni fortunate, come quando a Chicago portata a passeggiare fuori citt per alleviare le sue difficolt di respirazione vide subito

con il suo occhio attento che quelli erano terreni destinati a salire di prezzo con lespansione urbana e ordin di acquistarli immediatamente, finch il prezzo era basso. Un analogo progetto concep per Panama, dove scrive il 5 maggio 1892: Io vorrei che prendeste da 400

a 600 manzane di terreno, met nel Rio S. Juan che vi sono posizioni incantevoli e una terra che rende molto, e met a Bluefields, ma sempre sulle rive, sintende. Ora spenderete meno di un soles alla manzana, ma fatto il canale verr un prezzo enorme.

Come una donna daffari


La testimonianza di suor Rachele, responsabile della clinica Columbus di Milano
di RITANNA ARMENI Suor Rachele una donna vivace e di buon umore. E con spirito pratico, molto ottimismo e qualche audacia svolge il ruolo di responsabile della clinica Columbus di Milano, 130 posti letto, cinquemila malati lanno, tecnologie di avanguardia, personale ultraspecializzato. La Columbus di propriet dellIstituto delle missionarie del Sacro cuore di Ges di Francesca Cabrini ed nato nel 1938 quando lallora generale delle cabriniane Antonietta Della Casa chiese al cardinale Schuster di costruire una chiesa dedicata alla fondatrice. Il cardinale rispose: Di chiese a Milano ce ne sono tante, meglio un ospedale. Cos le suore cabriniane presero la villa Faccanoni Romeo, capolavoro dal modernista Giuseppe Sommaruga, poi ristrutturata da Gi Ponti, e la trasformarono in una casa di cura. Suor Rachele l da dieci anni e, anche se gestisce milioni di euro, non si sente una donna daffari: Il mio compito principale evitare che questa nostra creazione abbandoni il carisma dal quale nata. Ma poi proprio come una donna daffari decide e rischia. Quando dovevamo stabilire se ristrutturare la sala operatoria avevo molti dubbi e anche qualche timore. Era un investimento grande, quattro milioni, per noi un rischio. Alla fine mi sono decisa. Chi doveva fornire i macchinari ci ha proposto un patto: loro avrebbero dato le macchine per un milione e mezzo di euro, noi le sale. Ho accettato, e non solo perch cera la divisione del rischio, ma perch ho capito che lazienda ci credeva e quindi loperazione sarebbe andata a buon fine. Aveva visto giusto. Di denaro alla Columbus se ne gestisce molto, ma la responsabile non pare aver alcun timore di sporcarsi le mani. Non pensa mai che gli affari possano prendere il sopravvento sul carisma? le chiedo. Ride, ha un gran senso dellumorismo: Qualche volta forse, quando vedo che la clinica piena di malati e mi sorprendo a pensare che questo bene perch ci consentir di andare avanti. Lo so, non dovrei pensarlo. Ma un pensiero momentaneo. Per me, per noi la gestione del denaro un modo di fare apostolato, evangelizzazione. La dimostrazione sta in quellhospice costruito per i malati terminali di cancro collegato con lospedale Sacco di Milano. Un esempio dice di collaborazione fra pubblico e privato. Le rette neppure bastano a coprire le spese quotidiane. Il lavoro delle suore determinante per mandarlo avanti. Linsegnamento di madre Cabrini rimane al centro del lavoro di suor Rachele. La formazione di cabriniana fondamentale nel suo lavoro. Madre Francesca apriva due scuole ricorda una per ricchi e una per poveri e con i soldi dei ricchi sosteneva i poveri che volevano studiare e il denaro andava da una parte allaltra. Cos noi oggi reinvestiamo nelle nostre opere e nelle opere degli altri. Il denaro dobbiamo usarlo per quello che ci serve. Fra i nostri compiti c quello di formare il personale in modo che nel suo lavoro non ci sia solo tecnica e professionalit, ma si ispiri anche ai principi della solidariet, dellaiuto, dellabnegazione. Senza questa etica la professionalit monca ed il denaro allora s che sporco, perch investito male.

ono lunico caso in Italia. Sette donne di et e nazionalit diverse unite in una cooperativa di pesca, la Bio&Mare. Prima dellimbrunire gettano le reti, al largo di Marina di Carrara, e allalba le tirano su. Vendono quanto possibile e trasformano gli scarti in sughi biologici. Mente e cuore di questa realt Radoslava Petrova Radi per i frequentatori del molo nata a Plovdiv, in Bulgaria, nel 1974 e giunta in Toscana a 24 anni dopo il matrimonio con un italiano. A lei, come a tante altre donne arrivate da lontano, il nuovo Paese non offre molto allinizio. I suoi titoli di studio non vengono riconosciuti e le poche possibilit di lavoro si incanalano sempre nelle solite strade: colf, cameriera, badante. La passione per il mare e un incontro fortunato, per, danno a Radi loccasione di costruirsi un futuro diverso. Tramite Telethon dove fa la volontaria, la giovane conosce i pescatori della cooperativa Maestrale e inizia a fare la segretaria da loro. Poco tempo dopo lilluminazione: usare gli scarti del pesce per fare vasetti di salse da mettere in vendita. Prima della caduta del muro racconta in Bulgaria i supermercati non cerano e si preparavano barattoli di conserve di ogni tipo, senza buttare niente. Cos, vedere tutto quel pesce sprecato mi dava fastidio. Il mio capo allinizio era scettico, poi mi ha dato fiducia e abbiamo avuto un gran successo!. Nel 2011 Radi si mette in proprio e crea la Bio&Mare. Attorno a s, raduna un gruppo di donne da sempre nel mondo della pesca ma con ruoli secondari e insieme diventano protagoniste di una grande sfida. Oggi nella cooperativa lavorano quattro italiane e tre straniere, stanche morte ma orgogliose dei risultati ottenuti. Il caso di Radi, secondo gli ultimi dati del Centro Studi Cna, tuttaltro che isolato. Gli imprenditori stranieri in Italia sono infatti quasi 420mila (circa l11 per cento del totale). Oltre 90mila le donne, di cui poco meno della met titolari dimpresa. un fenomeno in continua espansione e in netta controtendenza. Il Censis ci dice, infatti, che mentre i negozi italiani dal 2009 a oggi sono diminuti del 3 per cento, quelli stranieri sono cresciuti del 21 per cento, gap che troviamo anche in altri settori, dalle costruzioni allartigianato. Colpisce infine un dato: questi nuovi imprenditori danno lavoro, nei calcoli di Unioncamere, a circa 3 milioni di italiani. Sono numeri sufficienti a mandare in frantumi tutti gli stereotipi che affollano limmagi-

Titolari scambiate per commesse


Inchiesta sulle donne straniere che hanno avviato imprese in Italia
nario sullimmigrazione, soprattutto femminile. Lungi dal subire un destino imposto dalla societ o dal mercato, sempre pi straniere dimostrano di avere la creativit e la grinta per seguire le proprie inclinazioni, incidendo con forza nel terreno umano ed economico in cui agiscono. Di loro tuttavia si parla poco: i media tendono a raccontare il fenomeno migratorio sempre dalla medesima prospettiva, secondo schemi predefiniti. Per questo la Provincia di Roma sta finanziando un progetto Migrazione donna: una risorsa che mira a promuovere degli incontri diretti tra alcune imprenditrici straniere e la cittadinanza. Uniniziativa inedita che nellintenzione delle ideatrici, Sarah Zuhra Lukanic e Maria Antonietta Mariani, presenta allopinione pubblica unimmagine pi ricca e completa dellimmigrazione femminile. Tra le protagoniste del primo appuntamento, Aida Ben Jannet, nata a Tunisi nel 1970, che ha rilevato lazienda italiana per cui lavorava dopo averla salvata dal fallimento. Quando racconta la propria storia, Aida premette: lItalia che mi ha cercata e non viceversa. Dopo la laurea in giurisprudenza, infatti, un caro amico di famiglia, Ermanno, le chiede una mano per rimettere in sesto il suo negozio di autoricambi alle porte di Roma. Aida accetta e nel 1995 parte, ma in pochi mesi la situazione precipita. Il negozio accumula un debito di 120 milioni di lire ed Ermanno si ammala. Lei non vuole abbandonarlo e decide di restare. Tira avanti per un po con tanti sacrifici, finch anche lei non ha una grande intuizione imprenditoriale. Non avevamo pi niente da vendere e un giorno per tenermi occupata ho aperto dei vecchi scatoloni da buttare. Erano pieni di pezzi dauto depoca, messi via anni prima perch non avevano mercato. Li ho tirati fuori, puliti e sistemati sugli scaffali: erano bellissimi! Poi, ho iniziato a leggere cataloghi e manuali distruzione. E mi sono appassionata. I clienti, notata la novit, hanno indirizzato da noi collezionisti ed esperti del settore: stata la nostra salvezza!. Oggi sul negozio campeggia una bella insegna: Autoricambi Aida, anche se chi entra per la prima volta scambia sempre la proprietaria per la commessa: Faticano ad accettare che una dellOpera continuano a fissarmi come fossi unextraterrestre!. Al contrario, ci che tutte queste donne lamentano con forza sono gli ostacoli burocratici, le troppe tasse e le difficolt a ottenere finanziamenti. Raramente, tuttavia, vogliono andarsene. Continuano a combattere nella certezza che la crisi passer. Come potrei dire ai miei figli che in Italia non c futuro?, si chiede Edith. Non sarebbe giusto, questo il loro Paese e hanno il diritto di crescere con le speranze e i sogni della loro et. Anche lei arrivata qui dopo il matrimonio con un italiano e a un certo punto ha sommato la sua esperienza in Madagascar con le esigenze del nuovo Paese. Ho iniziato con la vaniglia, spezia che la mia famiglia coltiva da quattro generazioni. In Italia se ne usa tanta, ma quasi sempre sintetica. Sono andata in Madagascar, ne ho preso qualche chilo e lho venduto alle pasticcerie di Torino. Da l, negli ultimi dieci anni stata una continua escalation. Edith ha seguito un corso di alimentazione, ha messo su unattivit di import e commercio di spezie da tutto il mondo, ha avviato diverse piantagioni in Madagascar che in alta stagione danno lavoro anche a 300 persone e nel 2010 stata nominata Imprenditore straniero dellanno, nellambito del MoneyGram Award, prestigioso premio dedicato allimprenditoria immigrata in Italia. Nella categoria Innovazione, lanno successivo, lo stesso riconoscimento andato a Margarita Perea Snchez, sarta colombiana che nel 2005 ha aperto la propria attivit a Roma. Giunta in Italia nel 2001 con il marito e il figlio, oggi ventenne, allinizio Margarita si arrangiata con impieghi occasionali. Poi, ha trovato lavoro in unimportante sartoria della capitale e ha messo i soldi da parte per aprire la Clinica dei vestiti, nome che rende omaggio al sogno della sua infanzia: Volevo fare il medico ma non potevamo permetterci luniversit e mio padre ha insistito perch imparassi a cucire. Oggi Margarita oltre a creare nuovi abiti, con grande passione si prende cura di quelli vecchi: li accomoda, li ripara, dona loro una seconda vita. Fino a poco tempo fa spiega la crisi giocava a mio favore. La gente preferiva aggiustare i vecchi vestiti, che comprarne di nuovi. Ora per non ci sono neanche pi i soldi per le riparazioni. Margarita, tuttavia, non si d per vinta: Nel mio piccolo voglio dare un contributo per risolvere questa brutta crisi, sono unottimista e non perdo mai la speranza. Forse ride fa parte dello spirito latinoamericano, basti vedere cosa riuscito a fare Papa Francesco: grazie a lui la gente ha ricominciato a credere nel futuro!.

Il saggio

Tre ghinee
Tre ghinee a disposizione e tre richieste di denaro: il 1938 quando Virginia Woolf, scrittrice britannica gi di successo, pubblica un breve saggio che far storia. Mentre lEuropa sullorlo del baratro, le chiedono aiuto unassociazione pacifista maschile che si oppone alla guerra imminente, unassociazione che si occupa di istruzione superiore femminile e una che aiuta le donne a inserirsi nel mondo del lavoro. Volendo rendere il suo denaro uno strumento di cambiamento, Woolf decide. Dar la prima ghinea allistituto distruzione, a condizione per che listruzione impartita non sia copia di quella maschile, ma costruisca invece una cultura differente, insegnando non larte di dominare, ma larte di comprendere la vita e la mente degli altri. La seconda ghinea sar per lassociazione che aiuta le donne ad accedere alle professioni, a patto per che ci si impegni affinch, con lingresso femminile, tali professioni si trasformino. La terza ghinea allassociazione pacifista maschile perch persegue lobiettivo comune a quello delle donne, anche se queste sceglieranno metodi e mezzi diversi per raggiungerlo. Tre ghinee da una donna per ridar valore alle donne.(@GiuliGaleotti)

LItalia offre lavori come colf, cameriera e badante Loro hanno fondato ditte di pescatrici o sono a capo di autofficine o di attivit di import-export
donna si intenda di auto e che una straniera sia la titolare dellattivit. Con Aida lavorano suo marito, che ha lasciato il proprio lavoro a Tunisi per sostenerla, e un dipendente italiano. A casa laspettano suo figlio, nato in Italia sette anni fa, e il vecchio amico Ermanno, preso a vivere con loro quando si ammalato di Alzheimer. Aida e il marito sono musulmani, ma hanno scelto di mandare il figlio in una scuola cattolica dove non ci sono differenze tra il nero e il bianco, il ricco e il povero, litaliano e lo straniero. Il migliore amico di mio figlio racconta cattolico e poche settimane fa hanno condiviso lemozione della visita della scuola al Papa. La vera integrazione passa da qui, le mamme straniere ne sono convinte. Trovarsi ogni giorno fianco a fianco con i coetanei italiani nelle aule, sugli autobus, nelle palestre aiuta le nuove generazioni ad annullare differenze e pregiudizi. Edith Eloise Jeomazawa, malgascia, titolare di un negozio di spezie a Torino (Atelier Madagascar), di figli in Italia ne ha messi al mondo quattro e da qualche tempo li cresce da sola. I pi grandi racconta sono adolescenti e non vivono pi il colore della pelle come un problema, mentre il pi piccolo ancora mi fa tante domande. Poco tempo fa, tuttavia, nella scuola dei gesuiti che frequenta, venuto in visita un famoso giocatore afroamericano di basket: per i ragazzini diventato subito un idolo e mio figlio ora orgoglioso di essere nero come lui!. Edith, come tante altre imprenditrici straniere, racconta che dopo una certa diffidenza iniziale, la gente lha accolta bene: Solo al teatro

Il film

We Want Sex
Inghilterra, 1968: la fabbrica della Ford il cuore industriale dellEssex, con i suoi cinquantacinquemila operai. Ma mentre gli uomini lavorano nel nuovo dipartimento, 187 donne cuciono i sedili in pelle nella parte della fabbrica costruita nel 1920 che, letteralmente, cade a pezzi. E quando poi le lavoratrici si ritroveranno classificate come operaie non qualificate il vaso sar davvero colmo: con coraggio, determinazione e una buona dose di ironia, riusciranno a farsi ascoltare da sindacati, comunit locale e governo, arrivando a porre le basi della legge inglese sulla parit di diritti e salario. Ma non sar facile: dietro il famoso sciopero del 1968, infatti, non vi fu solo il risvolto pubblico della rivendicazione. Forse, fu proprio la dimensione personale e familiare quella pi dura da gestire. Tutti aspetti questi che il film del regista britannico Nigel Cole We Want Sex (Made in Dagenham, 2010) riesce a cogliere e raccontare anche grazie alle interpreti Sally Hawkins, Miranda Richardson e Rosamund Pike con grande maestria. Cinematografica e storica. (@GiuliGaleotti)

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NASCE
IN

INDIA

UN NUOVO MOVIMENTO

ESSERE

D ONNE IN

MALAWI

RAGAZZE

IN CORO A

CANTERBURY

Lanciare un messaggio di emancipazione e di dignit; riscoprire il ruolo della donna nella Chiesa, uscendo dai clich di subordinazione; ribadire limportanza del contributo femminile nella societ indiana, segnata da gravi e frequenti episodi di stupri impuniti: per questo concorrere di ragioni, nel corso di una conferenza nazionale tenutasi a Bangalore riferisce Fides stato lanciato nel Paese il Movimento delle donne cristiane, che intende ripartire dalla valorizzazione della donna, promossa dal concilio Vaticano II e dalla Mulieris dignitatem, e rilanciata espressamente da Papa Francesco. Lurgenza di dare voce alle donne cristiane nella Chiesa e nella societ, soprattutto alle pi povere ed emarginate, per tutelare i diritti di tutte reale: per questo centinaia di religiose e laiche di diverse confessioni cristiane hanno dato vita a un progetto che vuole sfidare la mentalit patriarcale e promuovere pari diritti. Tra i fondatori del movimento vi la Commissione per le donne che agisce in seno alla conferenza episcopale dellIndia. Un comitato di nove membri stato subito formato allo scopo di allargare il movimento e di elaborare le modalit della sua presenza attiva nella societ indiana.

La maggior parte abbandona subito gli studi: si sposano giovanissime, diventano madri molto presto, arrivando ad avere una media di sei figli, con parti che avvengono per lo pi in casa, in solitudine o con laiuto di personale non qualificato, per colpa della mancanza e della precariet delle strutture ospedaliere esistenti. una situazione drammatica quella del Malawi, il cui tasso di mortalit materna di 460 vittime ogni centomila parti. Alla luce di tutto questo particolarmente prezioso il lavoro svolto dai sanitari dellospedale di Mtendere, grande villaggio a un centinaio di chilometri a sud-est della capitale Lilongwe, con la collaborazione della ong cattolica Manos Unidas. Oggi si sta lavorando alla costruzione di un nuovo reparto di maternit dotato di sala operatoria, onde limitare i rischi per mamme e nascituri. Se lo scorso anno nel solo ospedale di Mtendere sono stati effettuati quasi un migliaio di parti, la mancanza di una sala operatoria per realizzare i cesarei obbligava il trasferimento di molte donne. Alcune nellospedale di Dedza, purtroppo carente di farmaci e personale qualificato, altre a Lilongwe, distante ottanta chilometri. Dove, spesso, si arriva quando troppo tardi.

Dopo oltre mille anni, una rivoluzione avvenuta nel coro della cattedrale di Canterbury: a quello maschile, infatti, si affiancato per la prima volta nella storia il Canterbury Cathedral Girls Choir. composto da sedici ragazze di et compresa tra 12 e 16 anni, selezionate nelle audizioni partite lo scorso novembre, che hanno visto una grande partecipazione in termini di entusiasmo e, soprattutto, di capacit vocali. In molti, tra cui il direttore del coro David Newsholme, hanno salutato lapertura come un arricchimento per la tradizione canora della cattedrale. Eppure per ora solo previsto che le ragazze cantino durante le funzioni in qualit di sostitute. Quando i ragazzi cio sono impegnati altrove.

Anche per questo, in occasione della giornata universale dei diritti umani, suor Mara del Carmen Gmez Calleja ha ricevuto il Premio nazionale peruviano dei Diritti umani 2013, assegnato annualmente dalla Commissione nazionale dei diritti umani del Paese sudamericano a chi si impegna nel duro lavoro di difesa dei diritti fondamentali. La missionaria spagnola, che lavora nel vicariato di San Francisco a Bagua appunto, appartiene alla Congregazione di San Giuseppe che da quasi mezzo secolo accompagna i popoli indigeni dellAmazzonia peruviana. Suor Carmen, in particolare, da sei anni si dedica alla promozione delle donne indigene Awajun.

ragazzi con meno di 23 anni. dal 1998 che la ong raccoglie le statistiche su questi omicidi. Nel 2013 sono state registrate 1.013 morti violente di bambine, bambini e giovani, con un aumento di 102 casi rispetto allanno precedente. Solo nel mese di dicembre ne sono stati uccisi 87 (70 maschi e 17 femmine). Long ha denunciato limpunit con la quale si commettono questi reati: la percezione diffusa tra i cittadini che la polizia si limiti a raccogliere i corpi e, laddove richiesti, a consegnarli alle rispettive famiglie, ma nulla di pi. Questi omicidi rimarrebbero solo un documento tra gli atti giudiziari. Il quadro che ne esce conferma il dato che caratterizza lHonduras, catalogato come uno dei Paesi pi violenti del mondo.

MINORI UCCISI IN

HONDURAS FRANZ
E

SUOR CARMEN

E I DIRITTI UMANI IN

PER

Secondo la ong Casa Alianza, che tutela i minori in America Latina, tra il gennaio 2010 e il dicembre 2013 sono stati assassinati in Honduras 3.800 bambini e

FRANZISKA

Nel 1943 un contadino cattolico austriaco, Franz Jgersttter, fu condannato a morte dal tribunale di

guerra di Berlino perch si era rifiutato di prestare servizio nella Wehrmacht. A lungo dimenticata, la vicenda di questuomo che scelse di seguire la sua coscienza di cristiano a scapito dellobbedienza allautorit politica ed ecclesiastica la gerarchia cattolica austriaca, infatti, si era allineata alle posizioni del nazionalsocialismo oggi al centro del volume Una storia damore, di fede e di coraggio. Franz e Franziska Jgersttter di fronte al nazismo (il Pozzo di Giacobbe, 2013). Curato da Giampiero Girardi e Lucia Togni, il libro presenta Franz attraverso le lettere che si scambi con la moglie Franziska dal giugno 1940 fino alla vigilia della morte. Lettere nelle quali, tra laltro, si rinviene come scrive Daniele Menozzi nellintroduzione la testimonianza di una concreta pratica del cristianesimo che anticipa orientamenti rinvenibili solo decenni pi tardi, allorch il mondo cattolico si mise alla ricerca di una pi profonda intelligenza del Vangelo.

donne nel cinema, organizzata nellambito del tredicesimo Dhaka International Film Festival, che si svolto nella citt del Bangladesh in gennaio. La rassegna, intitolata questanno Film migliori, pubblico migliore, societ migliore, ha visto alternarsi un totale di 180 pellicole, con una sezione speciale dedicata al cinema asiatico e australiano. E dal dibattito, molto partecipato, emersa soprattutto la preoccupazione condivisa per la rappresentazione delle donne come simboli sessuali. In particolare nelle grandi produzioni di Hollywood e di Bollywood.

CHRISTINA STEPHENS

E LA PROTESI DI

LEGO

Si rifiutata di firmare un rapporto ufficiale pretestuoso sul tragico conflitto avvenuto nel 2010 a Bagua, nella foresta settentrionale del Per, quando morirono una trentina di persone, e oggi prosegue imperterrita a lavorare per chiarire gli eventi e le responsabilit politiche che diedero origine a quella strage.

AL
LOSSERVATORE ROMANO febbraio 2014 numero 20 Inserto mensile a cura di RITANNA ARMENI e LUCETTA SCARAFFIA, in redazione GIULIA GALEOTTI www.osservatoreromano.va - per abbonamenti: ufficiodiffusione@ossrom.va

FESTIVAL DI

DHAKA

Rappresentare con rispetto le donne nei film e, pi in generale, migliorare il ruolo femminile nel mondo del grande schermo e dei media: sono queste le richieste emerse nel corso della Conferenza internazionale sulle

A causa di un incidente sul lavoro, Christina Stephens giovane terapista e ricercatrice clinica ha subito lamputazione di una gamba, dal ginocchio in gi. Per sdrammatizzare la protesi, nel salotto di casa, la ragazza statunitense si costruita, mattoncino dopo mattoncino, una coloratissima gamba finta con i Lego. Nessuna pretesa scientifica, ovviamente, ma molta autoironia. Le fasi della creazione di Christina sono visibili sul suo canale YouTube, AmputeeOT.

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Ecco, Agata
La santa del mese raccontata da Pietrangelo Buttafuoco
uttati gi dal letto tutti corrono per strada. Ancora notte fonda. Indossano la sola camicia e la papalina. Uomini e donne, bambini e vecchine, stanno col cero in mano e sciamano ovunque. Anche il vescovo con loro. E poi il sindaco. Ecco, Agata. Sacra ancor prima che santa. Catania la venera e il presagio delle sue virt comincia gi dal 246, anno della sua nascita, imperante Decio, al tempo di Quinziano. Proconsole di Roma, Quinziano fu luomo che le rivolse mai ricambiato lamore e il desiderio carnale fino ad affidarla alla lascivia di due gran dame e di Afrodisia, una cortigiana, affinch ne corrompessero le virt, ma invano. Questo amore mai corrisposto lo raccont in una tragedia Antonio Aniante. Quinziano, appunto. Unopera degli anni Trenta, un innesto davanguardia nel solido ceppo dellagiografia affidata a Turi Giordano, un attore. Ecco, Agata. Ragazza di grande educazione, coltivata secondo i costumi dellaristocrazia che la segu fin tra le braci della tortura per sostenerne il respiro e farle proclamare, al modo di un hidalgo, io non sono solo libera di nascita ma provengo da alto lignaggio. Vestita di solida ricchezza parl innanzi alle autorit del palazzo pretorio. E, con la consapevolezza del proprio rango, aggiunse: Cos come a tutti voi noto essendo qui presente tutta la mia nobile parentela. Agata il cui nome tra i pi antichi nel martirologio della Chiesa ortodossa e di Santa Romana Chiesa ebbe a patire il tormento mentre una mano, pietosa, ne protesse il pudore coprendola con un velo che ancora oggi nel 2014 riesce a placare la fornace di Etna, sempre pronta a inghiottire la citt. Nel 252, un anno dopo la morte (che avvenne il 5 febbraio, la data in cui la celebriamo), dal cratere del vulcano trabocc la lava fino a farsi largo tra le case. Fu quel velo a fermarne la corsa. Lo stesso miracolo si ripet nel 1886. Si apr nel cono una nuova bocca e lava precipit cercando facile via nella discesa. Era il 24 maggio e il cardinale Dusmet saliva da Catania in processione, lungo la stessa traiettoria. Aveva con s il velo e tutta quella morte rovente ebbe a fermarsi contro ogni legge di gravit e l si spense. Un altare, ancora oggi, lo ricorda. Condotto in processione, il velo protesse il popolo dal tremendo terremoto del 1169. E cos dalla peste, dalla furia saracena che solo nella costa catanese temendo di offendere Agata ferm le stragi e i saccheggi; Federico II di Svevia, pronto a mettere a ferro e fuoco Catania, acconsent che venisse celebrata unultima messa in onore di Agata, presenzi egli stesso ma leggenda vuole sul suo breviario ebbe a leggere un monito e la risparmi. Noli offendere patriam Agathae quia ultrix iniuriarum est. Non si mai dato un istante in cui Catania sia stata orba di Agata e quando gli americani, dalle loro fortezze aeree, nel luglio del 1943 bombardarono minuziosamente ogni angolo, perfino gli ospedali, ebbero a trovare come unico scudo, messo a far da contraerea, quel velo. E fu quel velo che seppe poi tenerli lontani e fu cos che le sacre, pi che sante, reliquie non diventarono allora maceria tra le macerie. Agata il cui segnacolo unautorit regale chiama a s gli angeli e il blu dei cieli per attestare lunicit di Dio. Santa protettrice di Palermo che la onora ai Quattro Canti, il vertice dei quattro quartieri della felicissima caput regni et sedes regis, dunque accanto ai quattro re e alle altre sante Cristina, Ninfa e Oliva Agata patrona di Catania che diventa magma ai suoi piedi. Tutti sono buttati gi dal letto e tutto quello squagliare di fuoco ciascuno con la candela trasforma le strade, da nere che sono, scure di pietra lavica, in un impasto di chiarore e devozione. Pi sacra che santa, Agata di Catania fa propri gli attributi di Iside, la divinit remota del Mediterraneo sacro. La religione propriamente re-ligere, il legare insieme il tempo e i luoghi, le anime e leterno. Ecco, Agata. vergine e martire. Bella di ogni bellezza nel culto tributatole ancora quale patrona etnea, di Galatea, di Gallipoli, di Malta e della libera Repubblica di San Marino Agata conferma tutto ci che la dea votata alla fede in Horus, il Rinato, ha gi profuso nei millenni: fare uguale il potere delle donne e degli uomini. E fare della luna un vivo sole, fare dellaffanno una consolazione e cos trasformare la tomba in un infinito sublime dove lex voto di un bambino scampato a un cancro fulminante convive col bisogno per un padre di famiglia di vedere stabilizzato il proprio contratto di precario presso la Regione siciliana. Tutto uno scambio di preghiera e misericordia tangibile gi agli angoli, di fronte al mare, dove tutti vestiti nel sacco della notte, con il cappelluccio nero in testa nella edificazione delle edicole votive e poi nelluscire per strada, invocandone la presenza, replicano la chiamata del 17 agosto 1126 quando Gilberto e Goselmo, due soldati, riuscirono a riportare le carni di Agata trafugate a Costantinopoli nel 1040. Tutto si ripete e lintera municipalit in pigiama, insomma: i cittadini tutti accorrono alla notizia. Pure i mafiosi. Ma questi laspettano per farsene vanto, costringono il fercolo a una sosta sotto il balcone della loro casa. Accade che la notte del 4 febbraio 1993, nei pressi di via Plebiscito, un malacarne volle fermare per proprio orgoglio una delle dodici candelore e cos magnificare listante di presenza di Agata. Solo che padre Alfio Spampinato, cappellano militare della Folgore, nellamministrare una benedizione con tanto di segno di croce assest un ceffone sul volto del prepotente per farlo inginocchiare e lasciare camminare i devoti, liberi finalmente di pagare pegno alla prepotenza e proseguire, tra ceri e cori, nella festa agatina. Tutto uno scambio di mondi e di epoche, ancora oggi. Nel trionfo del suo simulacro, florido di vita, nellorgoglio del seno Iside portava conforto alle genti. Dalle sabbie dEgitto fino al tempio eretto in suo onore dalle vergini di Benevento, sotto Diocleziano, Iside condotta in trionfo faceva pappa del suo stesso corpo mistico nel segno della dolcezza di un seno moltiplicato nella fe-

Piero della Francesca, SantAgata (XV secolo)

Donne sudanesi al Barefoot College

Luniversit aperta in India dei poveri per i poveri

Le donne di Bunker
di MARIA PACE OTTIERI ilonia, un piccolo villaggio sonnolento e dimenticato nellIndia nord-occidentale, il luogo scelto nei primi anni Settanta da Bunker Roy, giovane laureato di Delhi, ispirato dal desiderio di lavorare con i poveri dei poveri, coloro che non sempre riescono a mangiare due volte al giorno. Milioni di contadini nelle campagne indiane vivono in stato di paura e insicurezza, subiscono ingiustizie quotidiane, sopravvivono ben al di sotto della soglia ufficiale di povert, eppure sono perfettamente in grado di pensare in modo collettivo alla loro vita in modo pi pratico e competente di qualunque esperto venuto dalla citt. Il governo non sembra realizzare che i contadini hanno alle spalle secoli di tradizioni e che, daltra parte, miliardi di aiuti e anni di consulenze di esperti cittadini non sono riusciti ad alleviare minimamente la povert. Miliardi di dollari sono stati spesi negli ultimi cinquantanni da governi, agenzie internazionali e donatori per cercare di risolvere senza risultati il problema della disoccupazione. Il primo degli obiettivi era ridare fiducia agli abitanti delle campagne, indurli a scoprire le loro risorse preziose, aiutarli ad affidarsi alla loro radicata esperienza per trovare il modo di restare al villaggio invece di emigrare nelle grandi citt. Nei quarantanni di esistenza il Barefoot College, la sola universit al mondo fatta da poveri per i poveri, ha addestrato a una professione centinaia di migliaia di uomini e donne che nessuno avrebbe impiegato. I criteri per la selezione sono semplici: devono essere poveri e analfabeti o semianalfabeti. Le donne sono state fin dagli inizi lelemento chiave della comunit. Aruna Roy, moglie di Bunker, diventata pi tardi una notissima attivista politica in India, fu la prima a spronare le donne dei villaggi a incontrarsi. Nel terrore di essere scoperte da mariti e figli, dicevano di andare al gabinetto in aperta campagna per poter allontanarsi da casa. E in quelle riunioni clandestine sentirono per la prima volta pronunciare la parola diritto: il diritto di andare a scuola, di avere un buon lavoro, di guadagnare, di portare acqua e luce nelle loro case. Nessuna per immaginava quanto radicalmente sarebbe cambiata la sua vita. Ogni incontro dava loro pi forza, ne faceva emergere la personalit: contadine

Giornalista e scrittore, Pietrangelo Buttafuoco (Catania, 1963) scrive per Il Foglio e la Repubblica. Tra i suoi libri, Le uova del drago (2005), Lultima del diavolo (2008), Il lupo e la luna (2011), Fuochi (2012), Il dolore pazzo dellamore (2013). licit di dare vita. Come d vita quellidea di gastronomia diventata poi, con Giuseppina Torregrossa, Il Cunto delle Minne: i pasticcini di Catania, fatti a forma di seni, con i capezzoli di marzapane. Quelli che vengono regalati dalle nonne alle ragazze. E sempre due di due. Iside abit il culto di Demetra, quindi ebbe trasfigurazione nella Vergine ebbe linfante tra le braccia e cos Agata, come larchetipo, resa sovrana da san Pietro che la visit in carcere per recarle conforto prima che le venissero estirpate le mammelle. Incoronata, Agata assisa nella gloria della fede in Cristo, il Risorto, e perci procuratrice per i devoti di copiose benedizioni e intercessioni presso Iddio, il termine ultimo di un dominio dove quelle stesse maree, i sommovimenti della crosta terrestre e, non ultimi, gli incubi, vengono capovolti in sogni; in declivi sovrabbondanti di ginestre quella terra, come quando le piante bucano la pietra e poi ancora in fragrante schiuma il cui rumoreggiare, nelle onde, ripete la preghiera di Agata.

Contadine analfabete sono cos state in grado di guidare le lotte per i diritti al salario, allinformazione e contro la corruzione
analfabete hanno guidato le lotte per i diritti al salario, allinformazione, contro la corruzione. La prima battaglia comune stata contro un proprietario terriero che aveva fatto dirottare il canale dirrigazione dello stagno a cui tutti attingevano per irrigare. Cinquemila donne sono andate a Jaipur e hanno protestato con un sit in di un giorno e una notte di fronte allufficio del funzionario del distretto. Naurti stata allorigine del primo sciopero di donne per rivendicare il diritto al salario minimo durante i lavori per la carestia. Nel suo villaggio Harmara, dopo essere stata eletta nellorgano di amministrazione locale e al campus del Barefoot College, si occupa della postazione internet e insegna luso del computer alle pi giovani. Ha imparato a orientarsi sulla tastiera ancora prima di saper leggere e scrivere. Un grande avvenimento nella storia di Tilonia stato il Mahila Mela, la fiera organizzata nel 1985 con tremila donne venute da sedici Stati indiani, a seguito dellinvito di Aruna Roy a partecipare alla conferenza delle donne di Nairobi. Proprio in quei giorni un uomo del villaggio di Ganespura venne a denunciare lo stupro della figlia undicenne mentre portava al pascolo gli animali. Le donne, che tra discussioni e canti si erano nel frattempo affiatate tra loro, decisero di andare a Kishangarh, stipate sui trattori. Per giorni sono rimaste sedute davanti al tribunale, senza mangiare: non si sarebbero mosse finch il ragazzo non fosse stato arrestato. Finalmente una sera lo stupratore fu arrestato: solo dopo averlo visto in faccia le donne accettarono di tornare a Tilonia. Il giorno dopo, nel vecchio campus, si parl del problema degli stupri, di cui mai avrebbero osato parlare prima, soprattutto in pubblico. Lelenco di donne coraggiose che si sono impegnate a migliorare la vita di centinaia di contadini infinito: Naurti, Galkuma, Rajan, Sau Bua, Rukma Bai Negli ultimi anni, Bunker Roy e il Barefoot College si sono dedicati in particolare ad addestrare donne che provengono da villaggi africani, asiatici e sudamericani ad assemblare, installare e riparare sistemi di illuminazione fotovoltaica. Tornate a casa dopo sei mesi di training a Tilonia, hanno portato la luce nei loro villaggi, riuscendo a rendersi credibili agli occhi delle famiglie che pagano tutti i mesi una quota per il funzionamento del sistema. Infondere fiducia nei contadini analfabeti la sola strategia capace di dare frutti.

Bruno Munari, Negativo-positivo giallo-rosso (1951, particolare)

di MARIA VO CE

di una profonda teologia della donna, che risulta fino a questo momento non abbastanza sviluppata. Pi volte Papa Francesco ne ha parlato: la Chiesa femminile. Non si pu capire ha detto una Chiesa senza donne, donne attive nella Chiesa. Forse non inopportuno che proprio le donne siano interpellate nella elaborazione di questa teologia. Come soggetti attivi. Che esprimono nella Chiesa e nel mondo una loro specifica identit. Sotto questo aspetto lecito dare la parola a Chiara Lubich, definita da Benedetto XVI donna di intrepida fede, mite messaggera di speranza e di pace, fondatrice di una vasta famiglia spirituale (il Movimento dei Focolari) che abbraccia campi molteplici di evangelizzazione. Significativa personalit, dunque, la cui autorevolezza universalmente riconosciuta. Parlare della teologia della donna in Chiara richiederebbe una trattazione molto ampia e articolata. Qui possiamo solo fare qualche cenno. E una precisazione: Chiara non ha mai avvertito lopposizione uomo-donna, ma per il suo stesso carisma, lut omnes si sentita continuamente spinta ad andare oltre ogni barriera per costruire ovunque dialoghi fecondi orientati alla realizzazione della fraternit universale. stata cos interlocutrice di rappresentanti di diverse religioni, esponenti politici e del mondo della cultura, giovani e adulti, consacrati e laici, vescovi e sacerdoti, famiglie e comunit. Quando lei e le sue prime compagne cominciano la loro avventura, ventanni prima del Vaticano II, Chiara non si pone n il problema dei laici nella Chiesa n tanto meno quello delle donne: Abbiamo avvertito con particolare forza la chiamata a vivere il Vangelo. Non sentivamo tanto di essere laiche, quanto di

RESCE LURGENZA

Salvare dappertutto lamore


essere cristiane. La preghiera di Ges per lUt omnes unum sint, la sua promessa di essere in mezzo a due o tre uniti nel suo nome, linvito a seguirlo prendendo la propria croce e tutte le altre sue parole ci riguardavano in pieno, pur non essendo noi n suore, n preti e ci facevano sentire pienamente Chiesa. Il Vangelo il primo punto di riferimento dellesperienza di Chiara. E anche lultimo, se si pensa alla sua consegna: Vi lascio solo il Vangelo. La scoperta di Dio come amore e il bisogno di annunciarlo a tutti. Il primo dato che emerge nella vita e nel pensiero di Chiara il riferimento al Vangelo, che fa sperimentare la realt di essere tutti, uomini e donne, figli di un unico Padre e fratelli fra noi. Questa la realt pi vera. La stessa Sacra Scrittura gliene d ragione. Si legge nel libro della Genesi: Dio cre l'uomo a sua immagine (...) maschio e femmina li cre (1, 27). Commentando questo testo Chiara mette in luce che la donna come luomo quella persona che Dio ha creato a sua immagine, che Egli ha chiamato cio a partecipare alla sua vita intima e a vivere in reciproca comunione con luomo, nellamore, sul modello di Dio che Amore, che Trinit. In reciproca comunione, dunque. Il ruolo della donna, anche nella societ odierna, va letto allinterno di questo disegno di Dio sullumanit: la sua dignit trova qui il suo fondamento. Una dignit pi che confermata anche dal comportamento che Ges ha avuto nei suoi riguardi. Egli, infatti, ha avuto un grande amore non solo per i suoi discepoli ma anche per ogni donna incontrata qui in terra. ci che ha ben evidenziato Giovanni Paolo II con la Mulieris dignitatem, un documento che ha trovato nellanima di Chiara uneco profonda: In tutto linsegnamento di Ges (...) nulla si incontra che rifletta la discriminazione, propria del suo tempo, della donna. Al contrario, le sue parole e le sue opere esprimono sempre il rispetto e lonore dovutole (cfr. n. 13). Ne un esempio evidente il suo incontro con la samaritana. Urge tuttavia recuperare, anche in epoca contemporanea, il rapporto uomodonna, ritrovare ancora una volta la reciproca comunione. Di fronte a tale urgenza Chiara non si mai stancata di dire anche a noi donne che possiamo ritrovare la pienezza del nostro essere solo guardando a Cristo, che ha ristabilito lordine redimendo insieme, dopo il peccato, sia la donna che luomo. Lui, Figlio di Dio amore, venuto in terra a vivere e morire per amore. E lui ha chiamato tutti, uomini e donne, a vivere il comandamento nuovo: Amatevi come io vi ho amato (Giovanni 15, 12). E amare significa servire i propri fratelli, vivendo le sue parole: Chi vuol essere il primo tra voi sar il servo di tutti (Marco 10, 44). un dato di fatto, tuttavia, che la donna, pur complementare alluomo, ha una vocazione totalmente diversa. Ed chiamata, oggi pi che mai, a realizzare la sua vocazione nella Chiesa e nel mondo con modalit proprie. Nella Mulieris dignitatem vengono riconosciute alla donna due facolt che, nel suo dover essere, le sono particolarmente proprie: la donna sa maggiormente amare e sa maggiormente patire. E il patire una condizione per poter amare, perch lamore costa. Per questo motivo, la donna come un calice che riceve pi facilmente quello che il dono dei doni, quello che, come dice Paolo, supera tutti i doni: la carit, che rester sempre. chiaro che da questo compito (quello di amare) neppure luomo esonerato. La storia della Chiesa attesta che ci sono stati giganti di carit (si pensi a san Vincenzo, a san Paolo); ma la donna ha in ci una sua specifica vocazione. La maternit, nelle sue infinite sfumature, compresa la maternit spirituale, lo dimostra. E lamore, la carit supera tutte le grazie, tutti i doni, tutti i carismi. Quando noi donne si chiesta Chiara possiamo disporci con il nostro saper amare, con il nostro saper soffrire, a ricevere questo dono immenso che supera gli altri, che cosa vogliamo di pi? Io vorrei ha confidato che le donne oggi fossero tutte a questa altezza, che sapessero accogliere in loro questo dono, per essere altre Maria in questo tempo. Perch abbiamo bisogno anche nella Chiesa che rispunti la figura di Maria. E lo pu... pu rispuntare soprattutto, non solo esclusivamente, attraverso le donne che sanno ricevere in loro il carisma della carit. Perci la donna non deve scimmiottare luomo in tutto quello che luomo ha o pu essere. Lei ha le sue qualit, la sua specificit. Trova il suo posto nella Chiesa, sviluppando quel carisma che la caratterizza. Quindi, continua Chiara, io non ho bisogno di diventare un prete; basta che io sia me stessa e che svolga nella Chiesa quella missione che Dio mi ha dato. Cos noi contribuiamo a costruire la Chiesa. E abbiamo un modello in Maria. Vorrei qui rifarmi a uno scritto di Chiara, Regina degli Apostoli, che mi sembra molto esplicativo: guarda alla funzione di Maria nel Cenacolo. cos bella la Mamma nel suo perenne raccoglimento in cui il Vangelo ce la mostra: Conservabat omnia verba haec conferens in corde suo (Luca 2, 19). Quel silenzio pieno ha un fascino per lanima che ama. Come potrei vivere io Maria nel suo mistico silenzio quando la mia vocazione parlare per evangelizzare, sempre allo sbaraglio, in tutti i luoghi ricchi e poveri, dalle cantine a Montecitorio, dalla strada ai conventi di frati

donne chiesa mondo

febbraio 2014

Dal 2008 Maria Voce (1937) presidente del movimento dei Focolari, il cui nome ufficiale Opera di Maria. Voce stata eletta dallassemblea generale dopo la morte di Chiara Lubich, che nel 1943 fond il movimento. Nel 1962 Giovanni XXIII diede la prima approvazione, mentre gli statuti vennero approvati da Giovanni Paolo II nel 1990. In particolare, lOpera di Maria ottenne dal Papa il raro privilegio di poter essere diretta sempre da una donna. Diffuso in tutti i continenti, il movimento conta oggi oltre due milioni di persone.

e di suore? Anche la Mamma ha parlato. Ha detto Ges. Ha dato Ges. Nessuno mai al mondo fu apostolo pi grande. Nessuno ebbe mai parole come Lei che diede e disse il Verbo. La Mamma veramente e meritatamente Regina degli Apostoli. E Lei tacque. Tacque perch in due non potevano parlare. Sempre la parola ha da poggiare su un silenzio, come un dipinto sullo sfondo. Tacque perch creatura. Perch il nulla non parla. Ma su quel nulla parl Ges e disse: Se stesso. Iddio, Creatore e Tutto, parl sul nulla della creatura. Come allora vivere Maria, come profumare la mia vita del suo fascino? Facendo tacere la creatura in me e su questo silenzio lasciando parlare lo Spirito del Signore. Cos vivo Maria e vivo Ges. Vivo Ges su Maria. Vivo Maria vivendo Ges. Vivo Ges vivendo Maria. Quale pi bella immagine di questa, su cui la donna pu specchiarsi? Pi volte Chiara ha messo in luce che la Madonna sede della sapienza, non perch ha parlato, non perch stata un dottore della Chiesa, non perch stata a capo di una cattedra, non perch ha fondato universit. sede della sapienza perch ha dato al mondo il Cristo, la sapienza incarnata. La Madonna regina degli apostoli non perch ha predicato, perch andata in Africa, o altro; regina degli apostoli semplicemente perch stata presente quando gli apostoli si sono radunati, sceso lo Spirito Santo ed nata la Chiesa. Ha fatto un fatto: la sua presenza. questa presenza, mi sembra, che pu essere una risposta anche alla recente constatazione di Papa Francesco: Una Chiesa senza le donne come il Collegio Apostolico senza Maria. Noi donne riusciremo a cambiare il mondo, e a essere una presenza incisiva nella Chiesa, prima di tutto con il nostro esserci, esserci in pieno. Quindi, prima di tutto, i fatti. E questa rivalutazione della donna avverr per il fatto stesso che noi ci siamo. Come? In verit, se si guarda alla storia della Chiesa, le donne hanno sempre dato il loro incisivo contributo, lungo i secoli, attraverso le numerose opere fiorite anche dai loro carismi. Ma oggi pi che mai, allinizio del terzo millennio, siamo convinte, con Chiara, che la donna chiamata a sviluppare nella Chiesa e nel mondo il pi grande dei carismi, lamore. Sullesempio di Maria, appunto, la prima laica. Io vedo la donna soprattutto guardando Maria. La donna afferma Chiara quella che indica agli uomini leterno, ci che vale, ci che varr, ci che varr sempre; tutte le altre cose bellissime, che servono, sono necessarie..., sono necessarie finch siamo su questa terra, ma dopo lamore che durer. Perci se Maria modello di ogni cristiano, anche ogni donna deve essere modello del cristiano, mettendo in rilievo quello che pi vale e quello che sempre durer, ed lamore. In lei la Chiesa vede la massima espressione del genio femminile e in lei la donna trova anche oggi mentre lavora dentro la famiglia e nella societ, negli ambienti pi vari (scuole, parlamenti, teatri, ospedali, organismi della Chiesa) una fonte di incessante ispirazione. Cos pu infiammare i cuori dellamore di Dio, eliminare diaframmi e portare la pace fra

persone di razze diverse, di popoli diversi, fra ricchi e poveri. Pu animare innumerevoli e variegate realt ecclesiali; portare unit e collaborazione fra tutte le componenti della Chiesa. La vocazione della donna essenzialmente questa: salvare dappertutto lamore. Questo il senso pi profondo di una incisiva presenza della donna nella Chiesa e nel mondo. Una presenza incisiva nella Chiesa che diventa anche presidenza nel caso del movimento dei Focolari. Chiara aveva sempre auspicato la presidenza femminile e ne

aveva parlato direttamente a Giovanni Paolo II. La risposta del Papa era stata senza equivoci: Magari!. Questa presidenza femminile, determinata per statuto, molto significativa: indica una distinzione fra il potere di governo e limportanza del carisma. Con essa viene chiarito che per governare unopera essenziale possedere un carisma. Una tale presidenza offre perci alla Chiesa universale delle indicazioni innovative: sottolinea la priorit dellamore. La presidenza femminile del movimento dei Focolari non , quindi, una questione di potere. Il vero potere risiede nella reciproca relazione damore che genera la presenza di Ges in mezzo a noi, e che Chiara ha voluto fosse la premessa di ogni altra regola negli statuti generali del movimento. Movimento che si chiama anche Opera di Maria: la parte di Maria, umana e spirituale, quella di donare Ges al mondo; cos anche noi, uomini e donne, possiamo ridonarlo al mondo, spiritualmente, ogni volta che siamo fedeli allideale evangelico che ci guida, alla spiritualit che ci anima. La figura di Maria come Madre di Dio, Theotkos, spiega la straordinaria dignit cui Dio eleva la donna in lei. Guardando a Maria la donna pu vivere in pienezza la sua vocazione e mettere in luce la dimensione mariana della vita dei discepoli di Cristo, pu contribuire al manifestarsi e a tener vivo il cosiddetto profilo mariano della Chiesa.

lautrice

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