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LOSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO POLITICO RELIGIOSO Non praevalebunt
domenica 2 febbraio 2014
Unicuique suum
Anno CLIV n. 26 (46.568)
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Lessenziale la comunione
Meglio rinunciare a vivere il cammino in tutti i dettagli per garantire lunit ecclesiale
Una vera e propria festa di famiglia quella svoltasi attorno al Papa stamani, sabato 1 febbraio, nellAula Paolo VI, con centinaia di bambini indiscussi protagonisti. Per centosessanta di queste famiglie lincontro con il Pontefice ha assunto un significato tutto particolare. Da lui infatti hanno ricevuto il mandato per la missio ad gentes. Proprio la consegna di questo mandato stata il momento centrale delludienza di Papa Francesco a migliaia di appartenenti al Cammino neocatecumenale. E proprio come un buon padre di famiglia, il Pontefice ha voluto dare loro alcune semplici raccomandazioni. Innanzitutto ha ricordato che meglio rinunciare a vivere in tutti i dettagli ci che il vostro itinerario esigerebbe pur di garantire lunit tra i fratelli che formano lunica comunit ecclesiale. Perch ha affermato la comunione essenziale, soprattutto tra quelli che formano lunica comunit ecclesiale. necessario poi non dimenticare che lo Spirito di Dio arriva sempre prima di noi e sparge i semi del suo Verbo. Dunque importante cercare di capire le culture dei popoli che si vanno a incontrare e riconoscere il bisogno di Vangelo che presente ovunque, ma anche quellazione che lo Spirito Santo ha compiuto nella vita e nella storia di ogni popolo.
AVIZ*
Infine il Papa ha raccomandato, a tutti e non solo alle famiglie in partenza, di avere pazienza e misericordia anche con quanti magari decidono di uscire dallesperienza del Cammino. La libert di ciascuno ha raccomandato non deve essere
forzata, e si deve anche rispettare la eventuale scelta di chi decidesse di cercare, fuori dal cammino, altre forme di vita cristiana che lo aiutino a crescere nella risposta alla chiamata del Signore.
Papa Francesco non ha poi fatto mancare il suo incoraggiamento ai nuovi missionari, invitandoli a portare il Vangelo dovunque, anche negli ambienti pi scristianizzati.
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Colloqui tra Kerry e Lavrov a margine della conferenza internazionale di Monaco di Baviera
ALOIS
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rano pi di cento i superiori generali ricevuti da Papa Francesco in Vaticano lo scorso 29 novembre. Sono state tre ore di dialogo spontaneo e trasparente, che hanno lasciato un segno sui volti e nei cuori dei presenti. Non penso che la felicit sperimentata da tutti noi fosse motivata solo dallannuncio del Pontefice di voler dedicare il 2015 alla vita consacrata. Era molto di pi. Ci siamo sentiti confermati da Pietro nel cammino attuale degli ordini, dei monasteri, delle congregazioni, degli istituti e delle societ di vita apostolica sparsi nel mondo. Senza aggirare i problemi, le debolezze e i peccati presenti nella vita consacrata oggi, il Papa ci ha richiamati alla centralit della bellezza e della responsabilit personale e comunitaria della nostra vocazione. La vita consacrata pi fedelmente imita e continuamente rappresenta nella Chiesa la forma di vita che Ges, supremo consacrato e missionario del Padre per il suo Regno, ha abbracciato e ha proposto ai discepoli che lo seguivano (Vita consecrata, 22). Essa dunque speciale memoria del suo essere di Figlio che fa del Padre il suo unico Amore ecco la sua verginit , che in Lui trova la sua esclusiva ricchezza ecco la sua povert ed ha nella volont del Padre il cibo di cui si nutre ecco la sua obbedienza (Messaggio per la prima giornata della vita consacrata, 1997). Dopo il concilio Vaticano II la vita consacrata, nelle sue forme attuali, ha compiuto un profondo cammino di rinnovamento. Sono cresciute anche le difficolt, in proporzioni e in circostanze diverse. Il concilio ha sottolineato alcuni orizzonti precisi da focalizzare: scegliere come regola suprema il seguire Ges proposto nel Vangelo; conoscere e osservare fedelmente lo spirito e le intenzioni dei fondatori; partecipare alla vita della Chiesa locale; essere informati e aggiornati sulle realt umane dei nostri tempi; promuovere anzitutto il rinnovamento spirituale; corrispondere alle necessit dellapostolato, alle esigenze della cultura, alle circostanze sociali ed economiche, specialmente nei territori di missione; coltivare lo spirito di preghiera, attingendo in primo luogo alla Sacra scrittura; celebrare col cuore e con la bocca la sacra liturgia, specialmente il mistero eucaristico; e con la forza dellEucaristia e della Parola, amare i fratelli, rispettare e stimare i pastori con spirito filiale e sentire con la Chiesa. un rinnovamento, assunto da molti istituti, che obbedisce a tre
grandi criteri, indicati dal decreto conciliare Perfectae caritatis: ritorno alle fonti della vita cristiana; ritorno allispirazione primitiva e originale degli istituti; adattamento alle condizioni del tempo. In questo senso, la nostra Congregazione lavora ogni giorno al servizio degli orientamenti del Papa e del buon ordinamento della vita di circa duemila istituti, per un totale di un milione e mezzo di consacrati e consacrate. Il rapporto sincero e profondo con lUnione dei superiori generali (Usg) e con lUnione internazionale delle superiore generali (Uisg) molto fecondo di progressi. Lasse principale sul quale ruota lidentit e la vita dei consacrati la spiritualit di comunione. Questo orientamento cresciuto negli anni successivi al concilio e viene proposto come criterio per la formazione delluomo e della donna, in modo particolare per i discepoli di Cristo nella Chiesa. Ci implica un ritorno esperienziale al mistero centrale della fede, la Santissima Trinit. Qui il consacrato potr trovare le luci autentiche per costruire una vita fraterna capace di generare la presenza del Signore, senza la quale il suo cuore non riesce a essere veramente felice. Anche per i consacrati e le consacrate il momento di credere allamore. Che sempre a misura di Dio. E va reso concreto a misura duomo. *Cardinale prefetto della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le societ di vita apostolica
In Severo di Antiochia
Ingresso del Signore nel tempio, evangeliario siriaco (XIII secolo) MANUEL NIN
A PAGINA
Donne e denaro
NOSTRE INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha ricevuto in udienza nel pomeriggio di venerd 31 Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per lEvangelizzazione dei Popoli. Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza: Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Marc Ouellet, Prefetto della Congregazione per i Vescovi; le Loro Eccellenze Reverendissime i Monsignori: Jzef Kowalczyk, Arcivescovo di Gniezno (Polonia), con gli Ausiliari, le Loro Eccellenze Reverendissime i Monsignori Wojciech Polak, Vescovo titolare di Monte di Numidia, e Krzysztof Jakub Wtkowski, Vescovo titolare di Glavinizza, e con lArcivescovo emerito, Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Henryk Jzef Muszyski, in visita ad limina Apostolorum; Stanisaw Gdecki, Arcivescovo di Pozna (Polonia), con gli Ausiliari, le Loro Eccellenze Reverendissime i Monsignori Zdzisaw Fortuniak, Vescovo titolare di Tamagrista, Grzegorz Balcerek, Vescovo titolare di Selendeta, e Damian Bryl, Vescovo titolare di Suliana, in visita ad limina Apostolorum; Marek Jdraszewski, Arcivescovo di d (Polonia), con gli Ausiliari, le Loro Eccellenze Reverendissime i Monsignori Adam Lepa, Vescovo titolare di Regiana, e Ireneusz Jzef Pkalski, Vescovo titolare di Castello di Tingizio, in visita ad limina Apostolorum; Jan Martyniak, Arcivescovo di Przemyl-Warszawa di rito bizantino-ucraino (Polonia), in visita ad limina Apostolorum; Wieslaw Alojzy Mering, Vescovo di Wocawek (Polonia), con lAusiliare, Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Stanisaw Gbicki, Vescovo titolare di Tiges, in visita ad limina Apostolorum; Jan Tyrawa, Vescovo di Bydgoszcz (Polonia), in visita ad limina Apostolorum; Edward Janiak, Vescovo di Kalisz (Polonia), in visita ad limina Apostolorum; Andrzej Franciszek Dziuba, Vescovo di owicz (Polonia), in visita ad limina Apostolorum; Wlodzimierz Roman Juszczak, Vescovo di Wrocaw-Gdask di rito bizantino-ucraino (Polonia), in visita ad limina Apostolorum. Il Santo Padre ha accettato la rinuncia allufficio di Ausiliare dellArcidiocesi di New York (Stati Uniti dAmerica), presentata da Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Josu Iriondo, in conformit ai canoni 411 e 401 1 del Codice di Diritto Canonico.
Provvista di Chiesa
Il Santo Padre ha nominato Vescovo della Diocesi di Kannur (India) il Reverendo Alex Joseph Vadakumthala, Vicario Generale dellArcidiocesi di Verapoly.
IN
ALLEGATO
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Per gli oppositori il Governo sarebbe pronto a usare la forza mentre Ashton annuncia una missione diplomatica
Negli Stati Uniti Obama e le grandi aziende lanciano una nuova strategia
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Sessanta morti in combattimenti tra ribelli sciiti e membri armati della trib degli Hashid
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A
Il Padre nostro e l'insegnamento di Ges sulla preghiera secondo il Vangelo di Luca (11, 1-13) in un foglio del papiro Bodmer XIV-XV
pi dei sessantanni dalla loro scoperta fortuita in Egitto (1952?), seguita dal loro acquisto segreto avvenuto nellambito del mercato antiquario a blocchi e probabilmente in modo parziale a opera della segretaria di Martin Bodmer, uno dei grandi mecenati del secolo scorso (1899-1971), e dal loro arrivo a Ginevra, i papiri Bodmer non smettono di nascondere i loro segreti e costituiscono loggetto di uninesausta ricerca da parte degli studiosi delle pi diverse discipline. quanto accaduto del resto anche per altri fondi librari scoperti nelle sabbie egiziane, ad esempio i codici papiracei copti, di orientamento gnostico, scoperti vicino a Nag Hammadi qualche anno prima (1945). Questo vivo interesse non stupisce se si considera limportanza dei materiali che i codici Bodmer conservano, tutti di notevo-
Alla Sapienza
Il 3 febbraio a Roma, alluniversit La Sapienza, si svolger il convegno I Papiri Bodmer. Biblioteche, comunit di asceti e cultura letteraria in greco e copto nellEgitto tardo antico. Il coordinatore, che anche uno dei relatori, ha anticipato al nostro giornale i temi dellincontro.
Tre filari di croci con la messa a fuoco del drammatico primo piano di volti e corpi di martiri e persecutori La tela solitamente non fa parte del percorso della pinacoteca
ai quali consegnare la responsabilit di diffondere la fede attraverso le immagini sacre (Sandrina Bandera). Linteresse per le arti di Federico Borromeo, arcivescovo di Milano dal 1594 al 1631 e cugino di Carlo Borromeo, guadagn il titolo di borromaica alla scuola pittorica milanese del periodo, caratterizzata da un tono solenne e drammatico impiantato su una cultura caravaggesca. LAccademia Ambrosiana ebbe vita breve. La sua chiusura nel 1630 in seguito allepidemia della peste fu uno dei motivi secondo Bandera per cui la pittura lombarda del Seicento considerata tradizionalmente un fenomeno artistico meno importante della pittura emiliana e di quella contemporanea di altri centri, come Napoli, o Firenze. Lorigine della cultura pittorica lombarda risale allarte della Valsesia, al fenomeno drammatico dei Sacri Monti e a quello stile quasi teatrale, alla stregua di tableaux vivants, creato tra scultura e pittura da Gaudenzio Ferrari, che influenz Tanzio da Varallo. Questultimo consacra alla devozione francescana diverse sue opere, tanto che la tradizione storiografica locale fa terminare la sua vita a Varallo, nel convento francescano di Santa Maria delle Grazie, da cui proviene Il martirio dei francescani a Nagasaki che rende testimonianza della sua fedelt allordine. Nellinventario napoleonico del 13 giugno 1811, stilato dopo la soppressione del convento (1810), la tela viene attribuita espressamente a Tanzio, con una stima peraltro elevata, tale da motivarne la requisizione per il museo braidense (Simonetta Coppa, Tanzio da Varallo, 2000). Tra i protomartiri di Nagasaki ci furono anche tre gesuiti. Lordine gesuitico ebbe grande rilievo allepoca di Borromeo e si fece promotore del teatro come uno dei pi importanti strumenti di comunicazione: consuetudine dei collegi gesuitici era la recitazione di commedie e tragedie in occasione delle feste della renovatio studiorum. Nel
Gli ultimi mesi di Kafka ricostruiti con delicatezza in un romanzo di Michael Kumpfmller
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Dna una visione limitata della scienza. Ridurre la vita a un Dna che agisce meccanicisticamente, significava anche un altro grave errore: pensare che nel Dna avessero importanza solo singoli pezzetti che codificano singole proteine, supponendo che il resto fosse una specie di errore della natura; infatti nel secolo scorso gran parte del Dna sbrigativamente era stato battezzato Dna-spazzatura (o in inglese junk-Dna) perch erano parti di cui non si vedeva una chiara ed evidente azione sulla vita cellulare. Invece oggi sappiamo che proprio queste parti apparentemente inutili sono importantissime: Quello che un tempo si credeva Dna-spazzatura ora la chiave di
La scienza ci regala maggiori dettagli sulla bellezza di certi particolari che ad alcuni sembrano senza valore
tanti meccanismi genetici riporta la rivista Clinical Chemistry: anche in campo genetico in realt tutto serve, nulla scarto. Nella vita, insomma, nulla inutile e insignificante, come sempre ripete Papa Francesco mettendo in guardia dalla cultura dello scarto, che elimina chi non serve o ci che non si ancora compreso. Ma la scienza ci regala sempre maggiori dettagli sulla bellezza di quei tratti della vita che a qualcuno sembrano senza valore. Uno dei dati pi significativi lo ritroviamo nel numero di gennaio 2014 di Developmental Psychobiology: alcuni ricercatori canadesi riportano limportanza delle percezioni del feto nellutero, in particolare di quella della voce della mamma, piuttosto di quella del babbo; segno di una attivit neurologica gi in grado di distinguere i diversi stimoli prima della nascita, di avere memoria e percepire con i sensi gi a partire dalla met della gravidanza. Dunque quello che sembra da scartare o ignorabile, nella realt non lo . bello che questo messaggio venga dalla scienza pura; come insegna Papa Francesco, la difesa della vita non deve temere la scienza: Ricordate a tutti, con i fatti e con le parole, che la vita sempre, in tutte le sue fasi e ad ogni et, sacra ed sempre di qualit. E non per un discorso di fede ma di ragione, per un discorso di scienGiovanni Segantini, Langelo della vita (1894) za! (20 settembre 2013). Tanti scienziati infatti stue il World Journal of Biological diano con rispetto linfinitamente Chemistry del maggio 2013 spiega piccolo, cio lalba della vita, altri si che biologia e vita non sono solo prodigano nella conoscenza dei bilinformazione digitale codificata sogni delle persone pi emarginate e riescono a mostrare la bellezza dal Dna. della vita anche laddove viene creQuesto non significa non gioire duta di minor importanza; e chi per i progressi che la genetica porta davvero fa seriamente ricerca sciengiorno per giorno nella cura e nella tifica scorge sempre nella vita stessa conoscenza delluomo; ma pensare qualcosa che supera sempre lidea che tutto si risolva nel leggere il che ce ne siamo fatta.
smo. Ma la sua esperienza della politica e della diplomazia sul campo d colore al suo libro. Carr non mai un mero teorico. Ha la forte consapevolezza che la politica azione, il tentativo da parte di fragili esseri umani di dominare una realt ostinata e complessa, scelte che coinvolgono conflitti di valori e perdita di valori. Nella storia del pensiero politico parliamo di realisti e utopisti (oggi pi frequentemente di costruttivisti). I realisti affermano di vedere il mondo cos com, mentre gli utopisti lo Per lo storico Edward Hallett Carr vedono come dovrebbe essere. Il mondo del nelluomo c un qualcosa che si rifiuta realista caotico e buio. di inchinarsi al nudo potere I principi e gli Stati lottano per la sopravvivenche esige giustizia e uguaglianza za, la sicurezza, il poteE che cerca re. Letica e la morale di rendere il mondo un posto migliore non trovano posto nel modello del realista. Nel mondo dellutopista, dopo lEuropa sia di nuovo spro- daltro canto, c speranza. Gli Stafondata in una guerra devastante. ti e i leader possono e devono cerComera potuto accadere? La sicu- care di realizzare gli ideali etici, rezza comune, il divieto delluso ovvero la pace, la giustizia, il bene della violenza tra Stati, larbitrato e della societ. i patti negoziati dovevano soppianCarr di solito considerato un tare la guerra, o no? realista. La ragione di ci che Un uomo che vide in quale dire- egli non attribuisce la colpa per la zione stava precipitando lEuropa seconda guerra mondiale alla Gerfu il diplomatico e storico britannimania, bens a quello che, secondo co Edward Hallett Carr. Il suo libro The Twenty-Years Crisis. 1919- lui, lutopismo ingenuo di prati1939, scritto intorno alla met de- camente tutti i politici, gli accadegli anni Trenta e pubblicato nel mici e i giornalisti anglosassoni tra 1939, alla vigilia della seconda le due guerre. Il grande errore, guerra mondiale, divenuto un scrive Carr, stato di negare il fatclassico. Carr abbandon il servi- to che il potere, e in ultimo la mizio diplomatico britannico per la naccia della violenza, sempre un carriera accademica e il giornali- fattore nella politica terrena.
l 2014 il centenario dellinizio della prima guerra mondiale, la prima guerra di massa dei tempi moderni, la prima in cui i belligeranti hanno potuto far ricorso alla coscrizione per radunare milioni di loro giovani nelle trincee. Gli altri dovevano fare lo stesso. Morirono a milioni, sulla Somme, sulla Marna, a Ypres. Unintera generazione. Oppure furono mutilati fisicamente e moralmente per tutta la vita. Tre secoli prima il filosofo Thomas Hobbes, di certo non famoso per i suoi teneri sentimenti verso lumanit, aveva osservato che lunica cosa che lo Stato non poteva chiedere ai suoi cittadini era la volont di morire. Non che qualcuno volesse morire. Molto pi probabilmente, allinizio solo in pochi si resero conto di quanto lunga e sanguinosa sarebbe stata la guerra. La guerra come una scampagnata, ma senza loziosit di una scampagnata, sono le famose ultime parole di un giovane ufficiale britannico del ceto alto, appena uscito dalle sale da ballo londinesi e attraversata la Manica, immortalate sul muro dellimportante museo della prima guerra mondiale di Ypres. La piazza centrale di Ypres sembra assomigliare a quella di tante altre citt medievali belghe. Ma guardando pi attentamente i timpani gotici, si notano le iscrizioni 1919, 1920, 1921. Ypres era stata ridotta in macerie dopo quattro anni di combattimenti per una minuscola striscia di terra priva dimportanza militare. Si dice che Winston Churchill volesse che Ypres rimanesse una rovina, un monumento alleroismo di centinaia di migliaia di soldati britannici, del Commonwealth e americani. Ma come i polacchi a Varsavia nel 1945 o la gente di Sarajevo oggi, i cittadini di Ypres vollero che la loro citt fosse ricostruita. Il fatto che Mai pi la guerra! fosse diventato lo slogan al termine della stessa non stupisce. Ci che invece sorprende che ventanni
Lutopista, afferma, riluttante ad ammettere lesistenza di differenze dinteresse reali. Gli Stati soddisfatti, come i vincitori della prima guerra mondiale, tendono a identificare i propri interessi con quelli dellumanit (proprio si potrebbe aggiungere come oggi quelli molto ricchi affermano che la loro ricchezza alla fine avr ricadute positive sui meno abbienti). Gli Stati affamati e frustrati vorranno un cambiamento, forse anche al prezzo di una guerra. I trattati sono sempre espressione dellequilibrio di potere, scrive Carr. Uno Stato abbastanza forte per ottenere ci che vuole sosterr il principio pactae sunt servandae. Uno Stato che ha dovuto rinunciare a tanto vorr invece revocare il patto una volta che lequilibrio dei poteri si sposta. La cosa interessante di Carr, per, che egli non un realista irriducibile. Nelluomo
scrive c un qualcosa che si rifiuta di inchinarsi al nudo potere, che esige giustizia, uguaglianza dinanzi alla legge, e che cerca di rendere il mondo un posto migliore. Ogni azione umana sana (...) deve stabilire un equilibrio tra utopia e realt, tra libero arbitrio e determinismo. Il realista totale, che accetta in modo incondizionato la sequenza causale degli eventi, priva se stesso della possibilit di cambiare la realt. Lutopista totale, rifiutando la sequenza causale, si priva della possibilit di comprendere o la realt che cerca di cambiare o il processo con cui pu essere cambiata. Il vizio caratteristico dellutopista lingenuit; quello del realista la sterilit. Solo in Dio, scrive lateo Carr c unit tra la realt ultima e lideale ultimo. Forse questo spiega un po il ruolo della Santa Sede nella diplomazia internazionale.
Ho sete
A fine 2014 inizieranno le riprese di I Thirst, un film su Madre Teresa di Calcutta; la notizia stata diffusa dal sito internet di The Hollywood Reporter il 24 gennaio scorso. Non sar un vero e proprio biopic: la trama sar incentrata prevalentemente sul periodo in cui la giovane suora albanese Anjz Gonxhe Bojaxhiu fond lordine delle Missionarie della Carit, negli anni Cinquanta, dedicando tutto il resto della sua vita ai pi poveri tra i poveri. I produttori, Tony Krantz e Jamey Volk, stanno lavorando in collaborazione con lo sceneggiatore Keir Pearson, che nel 2004 fu candidato allOscar per Hotel Rwanda. Sono gi in corso i sopralluoghi a Kolkata in India e a Tijuana in Messico per le riprese. La stesura definitiva dei dialoghi prevista per la fine di febbraio, mentre luscita fissata indicativamente per la primavera o lestate del 2015. Il film spiegano Krantz e Volk racconter Madre Teresa come un essere umano normale, con i suoi pensieri e il suo senso dellumorismo. Ma anche con le sue preoccupazioni, i suoi dubbi e i lunghi momenti di buio e di aridit spirituale che non lavrebbero abbandonata per anni. Nel progetto saranno direttamente coinvolte le missionarie della carit, attraverso il Centro Madre Teresa di Calcutta, che amministra legalmente limmagine della fondatrice.
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LOSSERVATORE ROMANO
Il priore di Taiz in Myanmar, Cina, Corea del Nord e del Sud, India
ranza abbiamo iniziato a sostenere gli ospedali. Per alcuni medici nordcoreani abbiamo organizzato corsi di perfezionamento in Europa. Un fratello ha visitato diverse volte il Paese. Si sono creati contatti umani preziosi. Oggi, i bisogni rimangono tanti. Il Paese estremamente isolato. A Pyongyang siamo stati accolti da rappresentanti della Croce rossa. Ho detto loro: Taiz non una Ong, ma una comunit religiosa. Pi che laiuto materiale, per noi contano gli incontri personali. Abbiamo insistito per andare nelle chiese, anche se durante la settimana sono chiuse. Nellunica chiesa cattolica di Pyongyang siamo stati ricevuti da un responsabile laico (non ci sono preti), in una delle due chiese protestanti da uno dei pastori, e nella chiesa ortodossa da uno dei due preti. In quelle chiese abbiamo pregato in silenzio. Quel silenzio ha assunto un significato molto forte. Eravamo andati in quel Paese soprattutto per condividere il silenzio?
XVIII
secolo)
Il patriarca di Babilonia dei Caldei nel primo anniversario del suo ministero
fezione hanno mostrato in anticipo il grande mistero della piet; poi degli apostoli, come coloro che lhanno predicato; infine dei martiri, come coloro che col proprio sangue hanno confermato la profezia dei primi e la predicazione dei secondi. Severo quindi nella sua omelia si propone di lodare la Madre di Dio come profetessa, come apostolo e come martire. Severo inoltre, nel suo corpus di centoventicinque omelie cattedrali, presenter Maria sempre unita al mistero dellIncarnazione del Verbo di Dio, e Maria come modello della Chiesa. Maria presentata come profetessa nel partorire un Figlio che lEmmanuele, il Verbo di Dio incarnato: Onoriamo Maria come profetessa, secondo la profezia di Isaia che dice di lei: Mi unii alla profetessa, che concep e partor un figlio. Questo il bimbo che per noi ha partorito la profetessa Maria (). Questo bimbo langelo del grande consiglio, colui che manifesta in se stesso e in figura, come Verbo di vita, il Padre che lintelligenza al di sopra di tutto; il consigliere ammirabile, colui che assieme al Padre ha fatto la creazione spirituale e questo mondo visibile; il forte, colui che la forza del Padre invisibile, perch Cristo la forza di Dio e la sapienza di Dio. Dopo averla lodata come profetessa, Severo elogia Maria come apostolo, perch col suo parto verginale annuncia lEmmanuele: Daltra parte qualcuno la chiamer anche apostolo, oppure sar chiamata giustamente pi degli apostoli, poich dallinizio stata annoverata tra gli apostoli (). Poi, se la parola che hanno ascoltato dal Signore, Andate e ammaestrate tutte le nazioni, ha fatto di essi apostoli, quale nazione essa (la Vergine) non ha ammaestrato e portato alla conoscenza di Dio; e questo malgrado restasse silenziosa, per mezzo del suo parto singolare ed eccezionale e per questo diventato famoso, e per mezzo del suo concepimento unico, che ha fatto di essa la madre e la radice della predicazione del Vangelo?. Infine Maria presentata come martire, di fronte al dubbio di Giuseppe e alla persecuzione di Erode: Maria anche martire e di una specie molto particolare, non temiamo di dirlo: ha sopportato in modo forte il giudizio di Giuseppe, quando pensava che avesse concepito da adulterio, prima di sapere, per rivelazione da parte di un angelo, il mistero della nascita. Ed anche quando, di fronte al furore di Erode, fugg in Egitto, e dopo rientr dallEgitto e se ne and a Nazareth. La Madre di Dio, onorata da tutte le schiere dei santi, viene presen-
esempio di lotte e di corone. I dottori della Chiesa ed i pastori delle pecore razionali di Cristo come colei che chiude la bocca alleresia e, come fontana potabile e pura, fa sgorgare per tutti noi i flutti dellortodossia. Quindi Severo far tutto un elenco delle principali eresie con cui lui stesso facendo parlare la Chiesa per conto suo si trova confrontato: i doceti, Apollinare, Nestorio, Eutiche. Tutta lomelia diventa quindi una professione di fede severiana, che sottolinea la doppia consustanzialit del Verbo di Dio incarnato: Per questa ragione colui che stato partorito chiamato anche Emmanuele, perch uno e senza confusione n divisione, da due nature, dalla divinit e dallumanit. Com allora che colui che possiede le cose uniche ed indivisibili, la nascita incorporale dal Padre e la stessa divinit lunico nato dallUnico, Dio da Dio , e poi la nascita dalla Vergine lunico nato da donna non sposata e soltanto da lei , com che non ha intaccato la verginit di sua madre quando nato secondo la carne; com che lui stesso, dopo questa unione ineffabile, doveva essere diverso nella dualit delle nature? Ma egli uno ed unico; per questo ci ha chiamati, noi che eravamo separati da Dio, allunione e alla pace, quando diventato mediatore tra Dio e gli uomini. Severo infine esalta la Madre di Dio in quanto, come la Chiesa stessa, intercede per il popolo fedele: Per questo noi onoriamo in modo eccelso la Santa Madre di Dio e sempre vergine Maria, perch colei che in grado, pi di ogni altro santo, di innalzare preghiere per noi (). Lei la terra spirituale da cui il secondo Adamo si fatto egli stesso secondo la carne (). Lei la pianta verginale da cui Cristo, la scala celeste, stato fatto dallo Spirito nella carne, affinch noi stessi seguendo le sue orme potessimo salire fino in cielo. Lei la montagna spirituale del Sinai, che non avvolta dalle tenebre bens risplende del sole di giustizia. Com solito fare, Severo conclude lomelia esortando i fedeli, a immagine di Maria, a una vita nella santit, nella verginit: Quando dovremmo impegnarci e vivere nella verginit a causa di Dio che nato da una vergine, noi non siamo capaci neanche di un matrimonio casto che regga quei desideri che la croce di Cristo ha reso facili (). Ciascuno di noi abbia il proprio corpo in santit e onore, per ottenere i beni eterni per la grazia e lamore per gli uomini del nostro grande Dio e Salvatore Ges Cristo. A lui e al Padre e allo Spirito Santo la lode nei secoli dei secoli. Amen.
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limmagine della vita religiosa intesa come rifugio e consolazione davanti a un mondo esterno difficile e complesso. E ancora: la gioia nasce dalla gratuit di un incontro! [] E la gioia, quella vera, contagiosa. E ai superiori generali: la Chiesa deve essere attrattiva. Svegliate il mondo! Siate testimoni di un modo diverso di fare, di agire, di vivere! [] Io mi attendo da voi questa testimonianza. Numerose sono le suggestioni che ci vengono dallascolto delle parole del Santo Padre, ma particolarmente ci interpella lassoluta semplicit con cui Papa Francesco propone il suo magistero, conformandosi alla genuinit disarmante del Vangelo. Parola sine glossa, sparsa con il largo gesto del buon seminatore che fiducioso non fa discriminazioni di terreno. Un invito autorevole rivolto a noi con la lievit della fiducia, un invito ad azzerare le argomentazioni istituzionali e le personali giustificazioni, una parola provocativa che
giunge a interrogare il nostro vivere a volte intorpidito e sonnolento, vissuto spesso al margine della sfida: se aveste fede quanto un granello di senapa (Lc 17, 5). Un invito che ci incoraggia a muovere lo spirito per dare ragione al Verbo che dimora tra noi, allo Spirito che crea e che costantemente rinnova la sua Chiesa. La lettera del nostro dicastero trova le sue ragioni in tale invito e intende iniziare una riflessione condivisa, mentre si offre come semplice mezzo per un leale confronto: Vangelo e Vita. Con il desiderio e lintento di osare decisioni evangeliche con frutti di rinascita, fecondi nella gioia. Il mondo, come rete globale in cui tutti siamo connessi, dove nessuna tradizione locale pu ambire al monopolio del vero, dove le tecnologie hanno effetti che toccano tutti, lancia una sfida continua al Vangelo e a chi vive la vita nella sua forma. Papa Francesco sta compiendo, in tale storicizzazione, attraverso scelte e modalit
dellamore, che accende sogni nuovi di evangelizzazione, ma anche interiori percorsi di purificazione e rinascite, mi pare un felice completamento della prima parte. La seconda parte prende ispirazione dallincipit del DeuteroIsaia (Isaia di Babilonia), e si apre con una lectio divina che sottolinea nei vocaboli usati da Isaia (40, 1-2) le consonanze col lessico della misericordia e della sponsalit di alcuni episodi biblici. E quindi di conseguenza le vibrazioni di Dio sposo in mezzo al suo popolo. Anche qui con preziose citazioni dal magistero quotidiano di Papa Francesco, si aprono le strade della prossimit dove espandere la tenerezza che portiamo nel cuore, dove offrire abbracci e compagnia a chi si sente scarto nella societ. Essere servitori della comunione e della cultura dellincontro, aveva chiesto ai religiosi e ai seminaristi Papa Francesco in Brasile, il 27 luglio 2013. Pi diretto ancora linvito a uscire dal nido, a svegliare il mondo, detto ai superiori generali a Roma, il 29 novembre scorso. In questa direzione spingono anche in appendice Le domande di Papa Francesco, riprese direttamente dalla sua voce, con quello stile che a volte anticipa anche le obiezioni, ma alla fine sollecita a una sincera e audace autenticit.
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LOSSERVATORE ROMANO
Lessenziale la comunione
Meglio rinunciare a vivere il cammino in tutti i dettagli pur di garantire lunit ecclesiale
meglio rinunciare a vivere in tutti i dettagli che il vostro itinerario esigerebbe pur di garantire lunit tra i fratelli che formano lunica comunit ecclesiale. Lo ha raccomandato Papa Francesco agli appartenenti al cammino neocatecumenale, ricevuti in udienza questa mattina, sabato 1 febbraio, nellaula Paolo VI. Questo il discorso del Pontefice. Cari fratelli e sorelle, ringrazio il Signore per la gioia della vostra fede e per lardore della vostra testimonianza cristiana, grazie a Dio! Vi saluto tutti cordialmente, ad iniziare dallquipe responsabile internazionale del Cammino Neocatecumenale, insieme ai sacerdoti, ai seminaristi e ai catechisti. Un saluto pieno di affetto rivolgo ai bambini, presenti qui in gran numero. Il mio pensiero va in modo speciale alle famiglie, che si recheranno in diverse parti del mondo per annunciare e testimoniare il Vangelo. La Chiesa vi grata per la vostra generosit! Vi ringrazio per tutto quello che fate nella Chiesa e nel mondo. E proprio a nome della Chiesa, nostra Madre la nostra Santa Madre Chiesa, gerarchica come piaceva dire a SantIgnazio di Loyola a nome della Chiesa vorrei proporvi alcune semplici raccomandazioni. La prima quella di avere la massima cura per costruire e conservare la comunione allinterno delle Chiese particolari nelle quali andrete ad operare. Il Cammino ha un proprio carisma, una propria dinamica, un dono che come tutti i doni dello Spirito ha una profonda dimensione ecclesiale; questo significa mettersi in ascolto della vita delle Chiese nelle quali i vostri responsabili vi inviano, a valorizzarne le ricchezze, a soffrire per le debolezze se necessario, e a camminare insieme, come unico gregge, sotto la guida dei Pastori delle Chiese locali. La comunione essenziale: a volte pu essere meglio rinunciare a vivere in tutti i dettagli ci che il vostro itinerario esigerebbe, pur di garantire lunit tra i fratelli che formano lunica comunit ecclesiale, della quale dovete sempre sentirvi parte. Unaltra indicazione: dovunque andiate, vi far bene pensare che lo Spirito di Dio arriva sempre prima di noi. Questo importante: il Signore sempre ci precede! Pensate a Filippo, quando il Signore lo invia per quella strada dove incontra un amministratore seduto sul suo carro (cfr. At 8, 27-28). Lo Spirito arrivato prima: lui leggeva il profeta Isaia e non capiva, ma il cuore ardeva. Cos, quando Filippo gli si avvicina, egli preparato per la catechesi e per il Battesimo. Lo Spirito sempre ci precede; Dio arriva sempre prima di noi! Anche nei posti pi lontani, anche nelle culture pi diverse, Dio sparge dovunque i semi del suo Verbo. Da qui scaturisce la necessit di una speciale attenzione al contesto culturale nel quale voi famiglie andrete ad operare: si tratta di un ambiente spesso molto differente da quello da cui provenite. Molti di voi faranno la fatica di imparare la lingua locale, a volte difficile, e questo sforzo apprezzabile. Tanto pi importante sar il vostro impegno ad imparare le culture che incontrerete, sapendo riconoscere il bisogno di Vangelo che presente ovunque, ma anche quellazione che lo Spirito Santo ha compiuto nella vita e nella storia di ogni popolo. E infine, vi esorto ad avere cura con amore gli uni degli altri, in particolar modo dei pi deboli. Il Cammino Neocatecumenale, in quanto itinerario di scoperta del proprio Battesimo, una strada esigente, lungo la quale un fratello o una sorella possono trovare delle difficolt impreviste. In questi casi lesercizio della pazienza e della misericordia da parte della comunit segno di maturit nella fede. La libert di ciascuno non deve essere forzata, e si deve rispettare anche la eventuale scelta di chi decidesse di cercare, fuori dal Cammino, altre forme di vita cristiana che lo aiutino a crescere nella risposta alla chiamata del Signore. Care famiglie, cari fratelli e sorelle, vi incoraggio a portare dovunque, anche negli ambienti pi scristianizzati, specialmente nelle periferie esistenziali, il Vangelo di Ges Cristo. Evangelizzate con amore, portate a tutti lamore di Dio. Dite a quanti incontrerete sulle strade della vostra missione che Dio ama luomo cos com, anche con i suoi limiti, con i suoi sbagli, anche con i suoi peccati. Pe questo ha inviato suo Figlio, perch Lui prendesse i nostri peccati su di s. Siate messaggeri e testimoni dellinfinita bont e dellinesauribile misericordia del Padre. Vi affido alla nostra Madre, Maria, affinch ispiri e sostenga sempre il vostro apostolato. Alla scuola di questa tenera Madre siate missionari zelanti e gioiosi. Non perdete la gioia, avanti!
Nomine episcopali
Le nomine di oggi riguardano la Chiesa in India e in Cile 1988 stato alla St. Philominas Church, Koonammavu. Dal 1988 al 1992 ha compiuto gli studi a Roma per il dottorato in diritto canonico alla Pontificia Universit Urbaniana, risiedendo presso il Pontificio Collegio San Paolo. stato inoltre officiale presso il Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari (1993-1999); segretario generale della commissione per la salute della Conferenza dei vescovi cattolici dellIndia (Cbci) per due mandati (1999-2009); docente e procuratore del St. Josephs Pontifical Seminary, Alwaye (dal 2009); assistente del cancelliere dellarcidiocesi di Verapoly, direttore del Cochin Arts Communications di Verapoly, sub station di Mamkkapady, direttore del progetto per la Cbci della Society of Medical Education in North India, Ranchi (2009-2011); presidente del Canon Law Society of India (2009-2013). Dal 2011 vicario generale dellarcidiocesi di Verapoly.
Donne e denaro
Donne e denaro il tema di questo numero. Binomio antico nella difficolt quotidiana delle donne povere di far quadrare i bilanci familiari, binomio che, al contempo, incarna storicamente limpotenza femminile. Per secoli, infatti, alle benestanti fu proibito amministrare il proprio patrimonio senza lintervento delluomo di riferimento, marito o padre che fosse. Ma in questo panorama negli ultimi secoli in occidente ha trovato spazio unaltra figura, a riprova della concreta capacit femminile di saper trasformare il denaro in occasioni di crescita e di vita, una figura che emersa proprio nella storia della Chiesa. qui, infatti, che nellOttocento si riscontra il fiorire di notevoli capacit imprenditoriali femminili. Tentativi riusciti grazie alla tenacia di donne costrette a confrontarsi con uomini nientaffatto ben disposti. Ci riferiamo alle tante fondatrici di congregazioni di vita attiva che, intraprendendo un fecondo percorso di cristianizzazione della societ proprio nel momento in cui essa si stava secolarizzando, si rivelarono capaci di creare unimponente rete di opere assistenziali (scuole, ospedali, orfanotrofi, strutture di assistenza a poveri ed emarginati) dimostrando eccezionali capacit nel cogliere i bisogni e individuarne le soluzioni. E nel farlo con autonomia e creativit, confrontandosi con i nuovi equilibri sociali, le fondatrici furono le prime donne ad amministrare da sole e con successo somme ragguardevoli di denaro. Le nuove fondazioni furono dunque tali anche, se non soprattutto, per il loro assetto economico. Mentre le istituzioni femminili precedenti nascevano e resistevano nel tempo solo laddove fossero garantite da una sicurezza economica alle origini, le nuove congregazioni rovesciano la regola: nascono con un capitale iniziale minimo, a volte addirittura nullo. Le suore non portano quasi mai una dote al momento della professione, ma con il loro lavoro che contribuiscono a garantire il sostentamento della congregazione, conquistandosi cos la stima della comunit. Una lezione che va ricordata: le fondatrici furono infatti costrette non solo a procurarsi i fondi per sostenersi, ma soprattutto a gestirli in modo dinamico e produttivo, impegnandosi in autentiche attivit imprenditoriali, senza accontentarsi dei primi risultati ma ampliando continuamente le iniziative, anche a costo di indebitarsi considerevolmente. Molto spesso ignorata o messa a tacere, per indubbio che lemancipazione femminile e della Chiesa sia passata anche da qui. E da qui pu e deve ripartire, come dimostrano i contributi di questo numero. (g.g.)
stione delle donne. Per esempio, come si pu incoraggiare un vescovo a inserire delle donne nel suo consiglio per gli affari economici? La risposta : dicendo chiaramente di cosa si ha bisogno. Non si tratta di parlare delle donne tanto per parlarne, ma di trovare le persone giuste con le giuste competenze per il posto giusto. Tra queste ci sono necessariamente delle donne. Lo sviluppo della cultura delle risorse umane gioca a loro favore. Allora quali consigli darebbe alle giovani donne di oggi perch si possano affermare nella loro vita professionale senza per perdervisi? Io sono sensibile allapproccio ignaziano e non posso che incoraggiare le giovani donne a riflettere, il pi presto e il pi regolarmente possibile, sul loro progetto, sul loro obiettivo. In quale ambito potr dare meglio il mio contributo al mondo? Sono convinta che occorra restare liberi nelle proprie scelte ma per questo a volte bisogna discernere, osare, correre il rischio di rifiutare certi compromessi. Quando sono stata nominata direttore delle risorse umane di una grande azienda francese ero giovane avevo trentadue anni e avevo due bambini piccoli. Perci ho deciso di proporre un part-time per il mio lavoro, a rischio di non avere il posto. Ho sempre
Il suo lavoro consiste anche nellascoltare accompagnare e sostenere le diocesi a sviluppare le opportunit finanziarie e ad attuare giuste politiche di risorse umane
trovarmi in questo posto. Allora ho ascoltato ci che sentivo risuonare dentro di me. Ho accettato perch mi riconoscevo nelle dimensioni della missione e nel modo di svolgerla, con un ascolto attento dei bisogni delle diocesi e un lavoro collaborativo e costruttivo tra di loro. Lei la prima donna vice-segretario generale: lo vive come un motivo di orgoglio o come una pressione? stato quando gli altri hanno iniziato a manifestare la loro sorpresa, sincera, che ho provato una leggera preoccupazione: ma tu sei la prima donna! mi dicevano. Allinizio queste reazioni di stupore mi turbavano perch mi davano limpressione che la sorte di met dellumanit gravasse su di me. Lessere guardata come la prima donna comportava per me unenorme pressione. Poi mi ci sono abituata e ora ne sono felice.
Non d un po fastidio il fatto che non appena una donna accede a un posto di grande responsabilit come il suo tutti sinterroghino? Un po. Io sono una professionista. Ho lavorato per anni nel campo delle risorse umane. Visto che fin da giovanissima ho avuto responsabilit importanti, non ho mai avuto limpressione che mi venissero affidate perch ero una donna. Voglio credere che sia stato linsieme della mia personalit e delle mie competenze a motivare la mia nomina, e non la voglia di scegliere espressamente una donna per questo posto. E nella mia persona ci sono dimensioni di femminilit, di maternit. un tuttuno, non lavoro nel campo delle risorse umane per caso. C in qualche
Dopo la laurea allIstituto di Scienze Politiche di Parigi e il master in diritto privato, Corinne Boilley (1956) charge de mission (consulente) nel servizio di informazione e diffusione del primo ministro francese, per il biennio 1981-1982. Direttore delle Risorse Umane e della comunicazione interna Europa del gruppo di ristorazione Quick, dal 2007 direttore delle risorse umane della Conferenza dei vescovi di Francia. Il 1 settembre 2012 stata nominata vice-segretario generale della Cef, con lincarico di seguire le questioni economiche, giuridiche e sociali.
Qui, alla Cef, non ci sono poste in gioco di questo tipo. Come ho gi detto, allinterno dei vari servizi, accanto ai sacerdoti, ci sono donne con ruoli di responsabilit. Il che non mi impedisce di esprimere il mio stupore ai vescovi per il fatto che ci necessario che nelle diocesi sono cos poche donne econome! necessario che i presuli incoraggino le donne a mettersi in moto nelle diocesi e nelle parrocE che queste siano determinate chie i vescovi e i parroci incoraggino le donne a perch la determinazione suscita fiducia mettersi in moto. anche necessario che le donne siano determinate perch la determinazio- accettato le responsabilit senza sacrificare ne suscita la fiducia. Dal 2008-2009, con lequilibrio nella mia vita personale. In selattuazione di convenzioni collettive nelle guito, ho lasciato lazienda per il considiocesi, i vescovi stanno rivolgendo unat- glio, cos da poter passare pi tempo con tenzione particolare alla gestione dei di- i miei figli. Penso che sia necessario coltipendenti. Di fatto, i laici in missione ec- vare il proprio orto. Per costruire, bisogna clesiale vengono pi seguiti e si sta comin- avere ben chiari i propri obiettivi e le prociando ad affrontare pi facilmente la que- prie priorit.
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Due lavoratrici della cooperativa Bio&Mare al lavoro (accanto) Sotto, Aida Ben Jannet nella sua autofficina (foto di Francesco Chiorazzi)
Il romanzo
David Golder
Quando Irne Nemirovsky scrisse il racconto breve David Golder (1929) fu accusata di antisemitismo. Il protagonista era, infatti, un vecchio ebreo che era stato venditore di stracci a New York ma che, usando ogni spregiudicatezza, si era smisuratamente arricchito. In realt lautrice, che era ebrea e mor in un campo di concentramento, non aveva ovviamente alcuna intenzione antisemita bens quella di scrivere unaudace, profonda e crudele storia sul denaro. il denaro che muove ogni azione del vecchio finanziere che al suo dio sacrifica tutto: affetti, amicizie, sentimenti, la sua stessa vita fino a ritrovarsi solo e circondato dallodio di fronte alla morte. Per Golder i soldi non sono un mezzo per vivere e far vivere meglio, non sono uno strumento per arrivare a un futuro migliore, non sono, come nelletica protestante, delineata da Weber, la dimostrazione del proprio valore o della benevolenza di Dio: il danaro ha un valore in s, che quasi prescinde dalluso che se ne fa e dalle conseguenze che questuso pu provocare. Il libro pu essere letto oggi come una metafora di quello spregiudicato mondo della finanza dove il denaro produce e riproduce se stesso annullando ogni umanit. (@ritannaarmeni)
I soldi erano per lei un mezzo da usare con tutta la perizia necessaria per realizzare la volont di Dio nel mondo
decidevano investimenti importanti, fidando nelle proprie capacit imprenditoriali. Il denaro per lei era un mezzo da usarsi bene, con la perizia necessaria, ai fini di realizzare la volont di Dio nel mondo. Come faceva madre Cabrini a finanziare le sue audaci imprese? Le vie da lei seguite per raggiungere le somme di volta in volta richieste erano numerose, adatte a ogni situazione, ma la base costante su cui faceva assegnamento per pagare i debiti e lanciarsi in nuove iniziative era il lavoro gratuito delle suore, un lavoro qualificato e continuo: Lavorate, lavorate, figliuole mie, senza stancarvi, lavorate con generosit, lavorate con fermezza e integrit scrive il 2 dicembre 1900 alle suore di Genova dalla nave, e in modo analogo si raccomanda in altre lettere. La modernit di Francesca Cabrini, per, non consisteva semplicemente in un adeguamento della vita religiosa ai nuovi tempi; il suo impegno nel lavoro, impegno che chiedeva a tutte le sue suore, non aveva niente a che vedere con la smania di lavoro che assorbe la vita di tanti uomini e donne moderne, ma solo lobbedienza al richiamo divino, desiderava fare quel che Dio voleva. In tutte le sue iniziative mentre si preoccupa che sorgano opere belle ed efficienti, nonch economicamente fiorenti lobiettivo unico e principale la diffusione del messaggio cristiano e non la riuscita economica di questa o quellopera. Rimane per il fatto che non aveva paura di affrontare gli aspetti pratici di ogni progetto, del quale, fin dal primo momento, sapeva valutare il costo e il possibile ricavo. Il capitale iniziale per ogni fondazione veniva dalle donazioni che Francesca Cabrini riusciva a ottenere dalle autorit ecclesiastiche, cio da Propaganda Fide o dalla Santa Sede, da benefattori privati ma anche da prestiti, possibilmente a tasso dinteresse nullo o molto basso, che poi restituiva. Ottenere aiuto dai benefattori non era facile, richiedeva un lavoro attento da parte delle suore, che dovevano saper chiedere al momento giusto, attirare le donazioni mostrando il buon frutto che ne sapevano trarre. Lei stessa un esempio in questo senso: Ho lavorato un mese intorno al Sig. Capitano Pizzati scrive da New Orleans il 27 giugno 1904 e finalmente venne alla decisione di darmi 50 mila dollari in dieci anni, ma desiderava veder fatta subito la Casa. Io gli dissi che non potevo anticipare denaro, ma che sarebbe stato meglio che lui pensasse a fabbricarci la Casa, allora contento disse: Ebbene, voi preparatemi il terreno e io fabbricher la Casa, e gi ha co-
Devo lavorare come una giovanotta Devo sostenere forti ragioni contro forti uomini ingannatori
come dimostra il codicillo che questa nel 1905 aveva aggiunto al suo testamento: Non si maltratti la povert allargando ora da una parte per convenienza, ora dallaltra per riguardo, ma si pensi che tutto il di pi che si usa e tutto ci che si sciupa per incuria rubato allIstituto, e a far peccato mortale basta quanto pu bastare a un esterno che ruba. In tutte le officine ed esercizi particolari si pu rubare, attente dunque, o figliole, e siate delicate assai col voto di povert come bramate di esserlo in quello di castit. Per risparmiare era abituata anche ad aguzzare lingegno, come a Los Angeles, dove mancavano i soldi per lampliamento, ormai improrogabile, della casa. Mentre la direzione dei lavori della nuova ala veniva affidata a una suora, divenuta provetta capomastro, il materiale di costruzione venne ricavato dalla demolizione di un parco di divertimenti, che Francesca Cabrini aveva comprato a poco prezzo. Lopera di demolizione realizzata sotto la sua direzione fu affidata anche alle bambine dellorfanotrofio, felici di raccogliere in tanti secchielli chiodi, serrature e cerniere, e riusc cos bene che il legname e i mattoni avanzati furono spediti a Denver, dove le suore stavano costruendo un altro fabbricato. Ingegnarsi, in certi casi, pu anche voler dire sfruttare una miniera, come quando suggerisce alle suore del Brasile di imitare lesempio delle suore di Seattle: Sapete che qui ci hanno regalato una mina e gi le Suore stanno a farla lavorare? Bisogner che ne troviate anche voi in Minas e farla lavorare che cos avrete loro per fabbricare tutte le Case, come ne avete bisogno. M. Mercedes forse sapr trovarla (10 ottobre 1909). Questa continua lotta per rendere concreti e funzionanti tutti i progetti, per pagare i debiti, avviare nuovi finanziamenti e non farsi ingannare, se pure sfibrante, non dispiaceva a madre Cabrini: Devo lavorare come una giovanotta, devo sostenere forti ragioni contro forti uomini ingannatori e si deve fare; e voi state attente, lavorate pur molto e non dite che troppo se no non sarete mai la donna benedetta dallo Spirito Santo (Chicago 1904). Nel denaro Francesca Cabrini vedeva una forma di energia che si poteva usare positivamente, un dono di Dio del quale non si doveva avere paura se la propria vita era orientata a onorare il suo cuore.
mandato allarchitetto un disegno di settantacinque mila dollari e si far subito. I soldi potevano venire anche da speculazioni fortunate, come quando a Chicago portata a passeggiare fuori citt per alleviare le sue difficolt di respirazione vide subito
con il suo occhio attento che quelli erano terreni destinati a salire di prezzo con lespansione urbana e ordin di acquistarli immediatamente, finch il prezzo era basso. Un analogo progetto concep per Panama, dove scrive il 5 maggio 1892: Io vorrei che prendeste da 400
a 600 manzane di terreno, met nel Rio S. Juan che vi sono posizioni incantevoli e una terra che rende molto, e met a Bluefields, ma sempre sulle rive, sintende. Ora spenderete meno di un soles alla manzana, ma fatto il canale verr un prezzo enorme.
ono lunico caso in Italia. Sette donne di et e nazionalit diverse unite in una cooperativa di pesca, la Bio&Mare. Prima dellimbrunire gettano le reti, al largo di Marina di Carrara, e allalba le tirano su. Vendono quanto possibile e trasformano gli scarti in sughi biologici. Mente e cuore di questa realt Radoslava Petrova Radi per i frequentatori del molo nata a Plovdiv, in Bulgaria, nel 1974 e giunta in Toscana a 24 anni dopo il matrimonio con un italiano. A lei, come a tante altre donne arrivate da lontano, il nuovo Paese non offre molto allinizio. I suoi titoli di studio non vengono riconosciuti e le poche possibilit di lavoro si incanalano sempre nelle solite strade: colf, cameriera, badante. La passione per il mare e un incontro fortunato, per, danno a Radi loccasione di costruirsi un futuro diverso. Tramite Telethon dove fa la volontaria, la giovane conosce i pescatori della cooperativa Maestrale e inizia a fare la segretaria da loro. Poco tempo dopo lilluminazione: usare gli scarti del pesce per fare vasetti di salse da mettere in vendita. Prima della caduta del muro racconta in Bulgaria i supermercati non cerano e si preparavano barattoli di conserve di ogni tipo, senza buttare niente. Cos, vedere tutto quel pesce sprecato mi dava fastidio. Il mio capo allinizio era scettico, poi mi ha dato fiducia e abbiamo avuto un gran successo!. Nel 2011 Radi si mette in proprio e crea la Bio&Mare. Attorno a s, raduna un gruppo di donne da sempre nel mondo della pesca ma con ruoli secondari e insieme diventano protagoniste di una grande sfida. Oggi nella cooperativa lavorano quattro italiane e tre straniere, stanche morte ma orgogliose dei risultati ottenuti. Il caso di Radi, secondo gli ultimi dati del Centro Studi Cna, tuttaltro che isolato. Gli imprenditori stranieri in Italia sono infatti quasi 420mila (circa l11 per cento del totale). Oltre 90mila le donne, di cui poco meno della met titolari dimpresa. un fenomeno in continua espansione e in netta controtendenza. Il Censis ci dice, infatti, che mentre i negozi italiani dal 2009 a oggi sono diminuti del 3 per cento, quelli stranieri sono cresciuti del 21 per cento, gap che troviamo anche in altri settori, dalle costruzioni allartigianato. Colpisce infine un dato: questi nuovi imprenditori danno lavoro, nei calcoli di Unioncamere, a circa 3 milioni di italiani. Sono numeri sufficienti a mandare in frantumi tutti gli stereotipi che affollano limmagi-
Il saggio
Tre ghinee
Tre ghinee a disposizione e tre richieste di denaro: il 1938 quando Virginia Woolf, scrittrice britannica gi di successo, pubblica un breve saggio che far storia. Mentre lEuropa sullorlo del baratro, le chiedono aiuto unassociazione pacifista maschile che si oppone alla guerra imminente, unassociazione che si occupa di istruzione superiore femminile e una che aiuta le donne a inserirsi nel mondo del lavoro. Volendo rendere il suo denaro uno strumento di cambiamento, Woolf decide. Dar la prima ghinea allistituto distruzione, a condizione per che listruzione impartita non sia copia di quella maschile, ma costruisca invece una cultura differente, insegnando non larte di dominare, ma larte di comprendere la vita e la mente degli altri. La seconda ghinea sar per lassociazione che aiuta le donne ad accedere alle professioni, a patto per che ci si impegni affinch, con lingresso femminile, tali professioni si trasformino. La terza ghinea allassociazione pacifista maschile perch persegue lobiettivo comune a quello delle donne, anche se queste sceglieranno metodi e mezzi diversi per raggiungerlo. Tre ghinee da una donna per ridar valore alle donne.(@GiuliGaleotti)
LItalia offre lavori come colf, cameriera e badante Loro hanno fondato ditte di pescatrici o sono a capo di autofficine o di attivit di import-export
donna si intenda di auto e che una straniera sia la titolare dellattivit. Con Aida lavorano suo marito, che ha lasciato il proprio lavoro a Tunisi per sostenerla, e un dipendente italiano. A casa laspettano suo figlio, nato in Italia sette anni fa, e il vecchio amico Ermanno, preso a vivere con loro quando si ammalato di Alzheimer. Aida e il marito sono musulmani, ma hanno scelto di mandare il figlio in una scuola cattolica dove non ci sono differenze tra il nero e il bianco, il ricco e il povero, litaliano e lo straniero. Il migliore amico di mio figlio racconta cattolico e poche settimane fa hanno condiviso lemozione della visita della scuola al Papa. La vera integrazione passa da qui, le mamme straniere ne sono convinte. Trovarsi ogni giorno fianco a fianco con i coetanei italiani nelle aule, sugli autobus, nelle palestre aiuta le nuove generazioni ad annullare differenze e pregiudizi. Edith Eloise Jeomazawa, malgascia, titolare di un negozio di spezie a Torino (Atelier Madagascar), di figli in Italia ne ha messi al mondo quattro e da qualche tempo li cresce da sola. I pi grandi racconta sono adolescenti e non vivono pi il colore della pelle come un problema, mentre il pi piccolo ancora mi fa tante domande. Poco tempo fa, tuttavia, nella scuola dei gesuiti che frequenta, venuto in visita un famoso giocatore afroamericano di basket: per i ragazzini diventato subito un idolo e mio figlio ora orgoglioso di essere nero come lui!. Edith, come tante altre imprenditrici straniere, racconta che dopo una certa diffidenza iniziale, la gente lha accolta bene: Solo al teatro
Il film
We Want Sex
Inghilterra, 1968: la fabbrica della Ford il cuore industriale dellEssex, con i suoi cinquantacinquemila operai. Ma mentre gli uomini lavorano nel nuovo dipartimento, 187 donne cuciono i sedili in pelle nella parte della fabbrica costruita nel 1920 che, letteralmente, cade a pezzi. E quando poi le lavoratrici si ritroveranno classificate come operaie non qualificate il vaso sar davvero colmo: con coraggio, determinazione e una buona dose di ironia, riusciranno a farsi ascoltare da sindacati, comunit locale e governo, arrivando a porre le basi della legge inglese sulla parit di diritti e salario. Ma non sar facile: dietro il famoso sciopero del 1968, infatti, non vi fu solo il risvolto pubblico della rivendicazione. Forse, fu proprio la dimensione personale e familiare quella pi dura da gestire. Tutti aspetti questi che il film del regista britannico Nigel Cole We Want Sex (Made in Dagenham, 2010) riesce a cogliere e raccontare anche grazie alle interpreti Sally Hawkins, Miranda Richardson e Rosamund Pike con grande maestria. Cinematografica e storica. (@GiuliGaleotti)
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NASCE
IN
INDIA
UN NUOVO MOVIMENTO
ESSERE
D ONNE IN
MALAWI
RAGAZZE
IN CORO A
CANTERBURY
Lanciare un messaggio di emancipazione e di dignit; riscoprire il ruolo della donna nella Chiesa, uscendo dai clich di subordinazione; ribadire limportanza del contributo femminile nella societ indiana, segnata da gravi e frequenti episodi di stupri impuniti: per questo concorrere di ragioni, nel corso di una conferenza nazionale tenutasi a Bangalore riferisce Fides stato lanciato nel Paese il Movimento delle donne cristiane, che intende ripartire dalla valorizzazione della donna, promossa dal concilio Vaticano II e dalla Mulieris dignitatem, e rilanciata espressamente da Papa Francesco. Lurgenza di dare voce alle donne cristiane nella Chiesa e nella societ, soprattutto alle pi povere ed emarginate, per tutelare i diritti di tutte reale: per questo centinaia di religiose e laiche di diverse confessioni cristiane hanno dato vita a un progetto che vuole sfidare la mentalit patriarcale e promuovere pari diritti. Tra i fondatori del movimento vi la Commissione per le donne che agisce in seno alla conferenza episcopale dellIndia. Un comitato di nove membri stato subito formato allo scopo di allargare il movimento e di elaborare le modalit della sua presenza attiva nella societ indiana.
La maggior parte abbandona subito gli studi: si sposano giovanissime, diventano madri molto presto, arrivando ad avere una media di sei figli, con parti che avvengono per lo pi in casa, in solitudine o con laiuto di personale non qualificato, per colpa della mancanza e della precariet delle strutture ospedaliere esistenti. una situazione drammatica quella del Malawi, il cui tasso di mortalit materna di 460 vittime ogni centomila parti. Alla luce di tutto questo particolarmente prezioso il lavoro svolto dai sanitari dellospedale di Mtendere, grande villaggio a un centinaio di chilometri a sud-est della capitale Lilongwe, con la collaborazione della ong cattolica Manos Unidas. Oggi si sta lavorando alla costruzione di un nuovo reparto di maternit dotato di sala operatoria, onde limitare i rischi per mamme e nascituri. Se lo scorso anno nel solo ospedale di Mtendere sono stati effettuati quasi un migliaio di parti, la mancanza di una sala operatoria per realizzare i cesarei obbligava il trasferimento di molte donne. Alcune nellospedale di Dedza, purtroppo carente di farmaci e personale qualificato, altre a Lilongwe, distante ottanta chilometri. Dove, spesso, si arriva quando troppo tardi.
Dopo oltre mille anni, una rivoluzione avvenuta nel coro della cattedrale di Canterbury: a quello maschile, infatti, si affiancato per la prima volta nella storia il Canterbury Cathedral Girls Choir. composto da sedici ragazze di et compresa tra 12 e 16 anni, selezionate nelle audizioni partite lo scorso novembre, che hanno visto una grande partecipazione in termini di entusiasmo e, soprattutto, di capacit vocali. In molti, tra cui il direttore del coro David Newsholme, hanno salutato lapertura come un arricchimento per la tradizione canora della cattedrale. Eppure per ora solo previsto che le ragazze cantino durante le funzioni in qualit di sostitute. Quando i ragazzi cio sono impegnati altrove.
Anche per questo, in occasione della giornata universale dei diritti umani, suor Mara del Carmen Gmez Calleja ha ricevuto il Premio nazionale peruviano dei Diritti umani 2013, assegnato annualmente dalla Commissione nazionale dei diritti umani del Paese sudamericano a chi si impegna nel duro lavoro di difesa dei diritti fondamentali. La missionaria spagnola, che lavora nel vicariato di San Francisco a Bagua appunto, appartiene alla Congregazione di San Giuseppe che da quasi mezzo secolo accompagna i popoli indigeni dellAmazzonia peruviana. Suor Carmen, in particolare, da sei anni si dedica alla promozione delle donne indigene Awajun.
ragazzi con meno di 23 anni. dal 1998 che la ong raccoglie le statistiche su questi omicidi. Nel 2013 sono state registrate 1.013 morti violente di bambine, bambini e giovani, con un aumento di 102 casi rispetto allanno precedente. Solo nel mese di dicembre ne sono stati uccisi 87 (70 maschi e 17 femmine). Long ha denunciato limpunit con la quale si commettono questi reati: la percezione diffusa tra i cittadini che la polizia si limiti a raccogliere i corpi e, laddove richiesti, a consegnarli alle rispettive famiglie, ma nulla di pi. Questi omicidi rimarrebbero solo un documento tra gli atti giudiziari. Il quadro che ne esce conferma il dato che caratterizza lHonduras, catalogato come uno dei Paesi pi violenti del mondo.
MINORI UCCISI IN
HONDURAS FRANZ
E
SUOR CARMEN
E I DIRITTI UMANI IN
PER
Secondo la ong Casa Alianza, che tutela i minori in America Latina, tra il gennaio 2010 e il dicembre 2013 sono stati assassinati in Honduras 3.800 bambini e
FRANZISKA
Nel 1943 un contadino cattolico austriaco, Franz Jgersttter, fu condannato a morte dal tribunale di
guerra di Berlino perch si era rifiutato di prestare servizio nella Wehrmacht. A lungo dimenticata, la vicenda di questuomo che scelse di seguire la sua coscienza di cristiano a scapito dellobbedienza allautorit politica ed ecclesiastica la gerarchia cattolica austriaca, infatti, si era allineata alle posizioni del nazionalsocialismo oggi al centro del volume Una storia damore, di fede e di coraggio. Franz e Franziska Jgersttter di fronte al nazismo (il Pozzo di Giacobbe, 2013). Curato da Giampiero Girardi e Lucia Togni, il libro presenta Franz attraverso le lettere che si scambi con la moglie Franziska dal giugno 1940 fino alla vigilia della morte. Lettere nelle quali, tra laltro, si rinviene come scrive Daniele Menozzi nellintroduzione la testimonianza di una concreta pratica del cristianesimo che anticipa orientamenti rinvenibili solo decenni pi tardi, allorch il mondo cattolico si mise alla ricerca di una pi profonda intelligenza del Vangelo.
donne nel cinema, organizzata nellambito del tredicesimo Dhaka International Film Festival, che si svolto nella citt del Bangladesh in gennaio. La rassegna, intitolata questanno Film migliori, pubblico migliore, societ migliore, ha visto alternarsi un totale di 180 pellicole, con una sezione speciale dedicata al cinema asiatico e australiano. E dal dibattito, molto partecipato, emersa soprattutto la preoccupazione condivisa per la rappresentazione delle donne come simboli sessuali. In particolare nelle grandi produzioni di Hollywood e di Bollywood.
CHRISTINA STEPHENS
E LA PROTESI DI
LEGO
Si rifiutata di firmare un rapporto ufficiale pretestuoso sul tragico conflitto avvenuto nel 2010 a Bagua, nella foresta settentrionale del Per, quando morirono una trentina di persone, e oggi prosegue imperterrita a lavorare per chiarire gli eventi e le responsabilit politiche che diedero origine a quella strage.
AL
LOSSERVATORE ROMANO febbraio 2014 numero 20 Inserto mensile a cura di RITANNA ARMENI e LUCETTA SCARAFFIA, in redazione GIULIA GALEOTTI www.osservatoreromano.va - per abbonamenti: ufficiodiffusione@ossrom.va
FESTIVAL DI
DHAKA
Rappresentare con rispetto le donne nei film e, pi in generale, migliorare il ruolo femminile nel mondo del grande schermo e dei media: sono queste le richieste emerse nel corso della Conferenza internazionale sulle
A causa di un incidente sul lavoro, Christina Stephens giovane terapista e ricercatrice clinica ha subito lamputazione di una gamba, dal ginocchio in gi. Per sdrammatizzare la protesi, nel salotto di casa, la ragazza statunitense si costruita, mattoncino dopo mattoncino, una coloratissima gamba finta con i Lego. Nessuna pretesa scientifica, ovviamente, ma molta autoironia. Le fasi della creazione di Christina sono visibili sul suo canale YouTube, AmputeeOT.
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Ecco, Agata
La santa del mese raccontata da Pietrangelo Buttafuoco
uttati gi dal letto tutti corrono per strada. Ancora notte fonda. Indossano la sola camicia e la papalina. Uomini e donne, bambini e vecchine, stanno col cero in mano e sciamano ovunque. Anche il vescovo con loro. E poi il sindaco. Ecco, Agata. Sacra ancor prima che santa. Catania la venera e il presagio delle sue virt comincia gi dal 246, anno della sua nascita, imperante Decio, al tempo di Quinziano. Proconsole di Roma, Quinziano fu luomo che le rivolse mai ricambiato lamore e il desiderio carnale fino ad affidarla alla lascivia di due gran dame e di Afrodisia, una cortigiana, affinch ne corrompessero le virt, ma invano. Questo amore mai corrisposto lo raccont in una tragedia Antonio Aniante. Quinziano, appunto. Unopera degli anni Trenta, un innesto davanguardia nel solido ceppo dellagiografia affidata a Turi Giordano, un attore. Ecco, Agata. Ragazza di grande educazione, coltivata secondo i costumi dellaristocrazia che la segu fin tra le braci della tortura per sostenerne il respiro e farle proclamare, al modo di un hidalgo, io non sono solo libera di nascita ma provengo da alto lignaggio. Vestita di solida ricchezza parl innanzi alle autorit del palazzo pretorio. E, con la consapevolezza del proprio rango, aggiunse: Cos come a tutti voi noto essendo qui presente tutta la mia nobile parentela. Agata il cui nome tra i pi antichi nel martirologio della Chiesa ortodossa e di Santa Romana Chiesa ebbe a patire il tormento mentre una mano, pietosa, ne protesse il pudore coprendola con un velo che ancora oggi nel 2014 riesce a placare la fornace di Etna, sempre pronta a inghiottire la citt. Nel 252, un anno dopo la morte (che avvenne il 5 febbraio, la data in cui la celebriamo), dal cratere del vulcano trabocc la lava fino a farsi largo tra le case. Fu quel velo a fermarne la corsa. Lo stesso miracolo si ripet nel 1886. Si apr nel cono una nuova bocca e lava precipit cercando facile via nella discesa. Era il 24 maggio e il cardinale Dusmet saliva da Catania in processione, lungo la stessa traiettoria. Aveva con s il velo e tutta quella morte rovente ebbe a fermarsi contro ogni legge di gravit e l si spense. Un altare, ancora oggi, lo ricorda. Condotto in processione, il velo protesse il popolo dal tremendo terremoto del 1169. E cos dalla peste, dalla furia saracena che solo nella costa catanese temendo di offendere Agata ferm le stragi e i saccheggi; Federico II di Svevia, pronto a mettere a ferro e fuoco Catania, acconsent che venisse celebrata unultima messa in onore di Agata, presenzi egli stesso ma leggenda vuole sul suo breviario ebbe a leggere un monito e la risparmi. Noli offendere patriam Agathae quia ultrix iniuriarum est. Non si mai dato un istante in cui Catania sia stata orba di Agata e quando gli americani, dalle loro fortezze aeree, nel luglio del 1943 bombardarono minuziosamente ogni angolo, perfino gli ospedali, ebbero a trovare come unico scudo, messo a far da contraerea, quel velo. E fu quel velo che seppe poi tenerli lontani e fu cos che le sacre, pi che sante, reliquie non diventarono allora maceria tra le macerie. Agata il cui segnacolo unautorit regale chiama a s gli angeli e il blu dei cieli per attestare lunicit di Dio. Santa protettrice di Palermo che la onora ai Quattro Canti, il vertice dei quattro quartieri della felicissima caput regni et sedes regis, dunque accanto ai quattro re e alle altre sante Cristina, Ninfa e Oliva Agata patrona di Catania che diventa magma ai suoi piedi. Tutti sono buttati gi dal letto e tutto quello squagliare di fuoco ciascuno con la candela trasforma le strade, da nere che sono, scure di pietra lavica, in un impasto di chiarore e devozione. Pi sacra che santa, Agata di Catania fa propri gli attributi di Iside, la divinit remota del Mediterraneo sacro. La religione propriamente re-ligere, il legare insieme il tempo e i luoghi, le anime e leterno. Ecco, Agata. vergine e martire. Bella di ogni bellezza nel culto tributatole ancora quale patrona etnea, di Galatea, di Gallipoli, di Malta e della libera Repubblica di San Marino Agata conferma tutto ci che la dea votata alla fede in Horus, il Rinato, ha gi profuso nei millenni: fare uguale il potere delle donne e degli uomini. E fare della luna un vivo sole, fare dellaffanno una consolazione e cos trasformare la tomba in un infinito sublime dove lex voto di un bambino scampato a un cancro fulminante convive col bisogno per un padre di famiglia di vedere stabilizzato il proprio contratto di precario presso la Regione siciliana. Tutto uno scambio di preghiera e misericordia tangibile gi agli angoli, di fronte al mare, dove tutti vestiti nel sacco della notte, con il cappelluccio nero in testa nella edificazione delle edicole votive e poi nelluscire per strada, invocandone la presenza, replicano la chiamata del 17 agosto 1126 quando Gilberto e Goselmo, due soldati, riuscirono a riportare le carni di Agata trafugate a Costantinopoli nel 1040. Tutto si ripete e lintera municipalit in pigiama, insomma: i cittadini tutti accorrono alla notizia. Pure i mafiosi. Ma questi laspettano per farsene vanto, costringono il fercolo a una sosta sotto il balcone della loro casa. Accade che la notte del 4 febbraio 1993, nei pressi di via Plebiscito, un malacarne volle fermare per proprio orgoglio una delle dodici candelore e cos magnificare listante di presenza di Agata. Solo che padre Alfio Spampinato, cappellano militare della Folgore, nellamministrare una benedizione con tanto di segno di croce assest un ceffone sul volto del prepotente per farlo inginocchiare e lasciare camminare i devoti, liberi finalmente di pagare pegno alla prepotenza e proseguire, tra ceri e cori, nella festa agatina. Tutto uno scambio di mondi e di epoche, ancora oggi. Nel trionfo del suo simulacro, florido di vita, nellorgoglio del seno Iside portava conforto alle genti. Dalle sabbie dEgitto fino al tempio eretto in suo onore dalle vergini di Benevento, sotto Diocleziano, Iside condotta in trionfo faceva pappa del suo stesso corpo mistico nel segno della dolcezza di un seno moltiplicato nella fe-
Le donne di Bunker
di MARIA PACE OTTIERI ilonia, un piccolo villaggio sonnolento e dimenticato nellIndia nord-occidentale, il luogo scelto nei primi anni Settanta da Bunker Roy, giovane laureato di Delhi, ispirato dal desiderio di lavorare con i poveri dei poveri, coloro che non sempre riescono a mangiare due volte al giorno. Milioni di contadini nelle campagne indiane vivono in stato di paura e insicurezza, subiscono ingiustizie quotidiane, sopravvivono ben al di sotto della soglia ufficiale di povert, eppure sono perfettamente in grado di pensare in modo collettivo alla loro vita in modo pi pratico e competente di qualunque esperto venuto dalla citt. Il governo non sembra realizzare che i contadini hanno alle spalle secoli di tradizioni e che, daltra parte, miliardi di aiuti e anni di consulenze di esperti cittadini non sono riusciti ad alleviare minimamente la povert. Miliardi di dollari sono stati spesi negli ultimi cinquantanni da governi, agenzie internazionali e donatori per cercare di risolvere senza risultati il problema della disoccupazione. Il primo degli obiettivi era ridare fiducia agli abitanti delle campagne, indurli a scoprire le loro risorse preziose, aiutarli ad affidarsi alla loro radicata esperienza per trovare il modo di restare al villaggio invece di emigrare nelle grandi citt. Nei quarantanni di esistenza il Barefoot College, la sola universit al mondo fatta da poveri per i poveri, ha addestrato a una professione centinaia di migliaia di uomini e donne che nessuno avrebbe impiegato. I criteri per la selezione sono semplici: devono essere poveri e analfabeti o semianalfabeti. Le donne sono state fin dagli inizi lelemento chiave della comunit. Aruna Roy, moglie di Bunker, diventata pi tardi una notissima attivista politica in India, fu la prima a spronare le donne dei villaggi a incontrarsi. Nel terrore di essere scoperte da mariti e figli, dicevano di andare al gabinetto in aperta campagna per poter allontanarsi da casa. E in quelle riunioni clandestine sentirono per la prima volta pronunciare la parola diritto: il diritto di andare a scuola, di avere un buon lavoro, di guadagnare, di portare acqua e luce nelle loro case. Nessuna per immaginava quanto radicalmente sarebbe cambiata la sua vita. Ogni incontro dava loro pi forza, ne faceva emergere la personalit: contadine
Giornalista e scrittore, Pietrangelo Buttafuoco (Catania, 1963) scrive per Il Foglio e la Repubblica. Tra i suoi libri, Le uova del drago (2005), Lultima del diavolo (2008), Il lupo e la luna (2011), Fuochi (2012), Il dolore pazzo dellamore (2013). licit di dare vita. Come d vita quellidea di gastronomia diventata poi, con Giuseppina Torregrossa, Il Cunto delle Minne: i pasticcini di Catania, fatti a forma di seni, con i capezzoli di marzapane. Quelli che vengono regalati dalle nonne alle ragazze. E sempre due di due. Iside abit il culto di Demetra, quindi ebbe trasfigurazione nella Vergine ebbe linfante tra le braccia e cos Agata, come larchetipo, resa sovrana da san Pietro che la visit in carcere per recarle conforto prima che le venissero estirpate le mammelle. Incoronata, Agata assisa nella gloria della fede in Cristo, il Risorto, e perci procuratrice per i devoti di copiose benedizioni e intercessioni presso Iddio, il termine ultimo di un dominio dove quelle stesse maree, i sommovimenti della crosta terrestre e, non ultimi, gli incubi, vengono capovolti in sogni; in declivi sovrabbondanti di ginestre quella terra, come quando le piante bucano la pietra e poi ancora in fragrante schiuma il cui rumoreggiare, nelle onde, ripete la preghiera di Agata.
Contadine analfabete sono cos state in grado di guidare le lotte per i diritti al salario, allinformazione e contro la corruzione
analfabete hanno guidato le lotte per i diritti al salario, allinformazione, contro la corruzione. La prima battaglia comune stata contro un proprietario terriero che aveva fatto dirottare il canale dirrigazione dello stagno a cui tutti attingevano per irrigare. Cinquemila donne sono andate a Jaipur e hanno protestato con un sit in di un giorno e una notte di fronte allufficio del funzionario del distretto. Naurti stata allorigine del primo sciopero di donne per rivendicare il diritto al salario minimo durante i lavori per la carestia. Nel suo villaggio Harmara, dopo essere stata eletta nellorgano di amministrazione locale e al campus del Barefoot College, si occupa della postazione internet e insegna luso del computer alle pi giovani. Ha imparato a orientarsi sulla tastiera ancora prima di saper leggere e scrivere. Un grande avvenimento nella storia di Tilonia stato il Mahila Mela, la fiera organizzata nel 1985 con tremila donne venute da sedici Stati indiani, a seguito dellinvito di Aruna Roy a partecipare alla conferenza delle donne di Nairobi. Proprio in quei giorni un uomo del villaggio di Ganespura venne a denunciare lo stupro della figlia undicenne mentre portava al pascolo gli animali. Le donne, che tra discussioni e canti si erano nel frattempo affiatate tra loro, decisero di andare a Kishangarh, stipate sui trattori. Per giorni sono rimaste sedute davanti al tribunale, senza mangiare: non si sarebbero mosse finch il ragazzo non fosse stato arrestato. Finalmente una sera lo stupratore fu arrestato: solo dopo averlo visto in faccia le donne accettarono di tornare a Tilonia. Il giorno dopo, nel vecchio campus, si parl del problema degli stupri, di cui mai avrebbero osato parlare prima, soprattutto in pubblico. Lelenco di donne coraggiose che si sono impegnate a migliorare la vita di centinaia di contadini infinito: Naurti, Galkuma, Rajan, Sau Bua, Rukma Bai Negli ultimi anni, Bunker Roy e il Barefoot College si sono dedicati in particolare ad addestrare donne che provengono da villaggi africani, asiatici e sudamericani ad assemblare, installare e riparare sistemi di illuminazione fotovoltaica. Tornate a casa dopo sei mesi di training a Tilonia, hanno portato la luce nei loro villaggi, riuscendo a rendersi credibili agli occhi delle famiglie che pagano tutti i mesi una quota per il funzionamento del sistema. Infondere fiducia nei contadini analfabeti la sola strategia capace di dare frutti.
di MARIA VO CE
di una profonda teologia della donna, che risulta fino a questo momento non abbastanza sviluppata. Pi volte Papa Francesco ne ha parlato: la Chiesa femminile. Non si pu capire ha detto una Chiesa senza donne, donne attive nella Chiesa. Forse non inopportuno che proprio le donne siano interpellate nella elaborazione di questa teologia. Come soggetti attivi. Che esprimono nella Chiesa e nel mondo una loro specifica identit. Sotto questo aspetto lecito dare la parola a Chiara Lubich, definita da Benedetto XVI donna di intrepida fede, mite messaggera di speranza e di pace, fondatrice di una vasta famiglia spirituale (il Movimento dei Focolari) che abbraccia campi molteplici di evangelizzazione. Significativa personalit, dunque, la cui autorevolezza universalmente riconosciuta. Parlare della teologia della donna in Chiara richiederebbe una trattazione molto ampia e articolata. Qui possiamo solo fare qualche cenno. E una precisazione: Chiara non ha mai avvertito lopposizione uomo-donna, ma per il suo stesso carisma, lut omnes si sentita continuamente spinta ad andare oltre ogni barriera per costruire ovunque dialoghi fecondi orientati alla realizzazione della fraternit universale. stata cos interlocutrice di rappresentanti di diverse religioni, esponenti politici e del mondo della cultura, giovani e adulti, consacrati e laici, vescovi e sacerdoti, famiglie e comunit. Quando lei e le sue prime compagne cominciano la loro avventura, ventanni prima del Vaticano II, Chiara non si pone n il problema dei laici nella Chiesa n tanto meno quello delle donne: Abbiamo avvertito con particolare forza la chiamata a vivere il Vangelo. Non sentivamo tanto di essere laiche, quanto di
RESCE LURGENZA
febbraio 2014
Dal 2008 Maria Voce (1937) presidente del movimento dei Focolari, il cui nome ufficiale Opera di Maria. Voce stata eletta dallassemblea generale dopo la morte di Chiara Lubich, che nel 1943 fond il movimento. Nel 1962 Giovanni XXIII diede la prima approvazione, mentre gli statuti vennero approvati da Giovanni Paolo II nel 1990. In particolare, lOpera di Maria ottenne dal Papa il raro privilegio di poter essere diretta sempre da una donna. Diffuso in tutti i continenti, il movimento conta oggi oltre due milioni di persone.
e di suore? Anche la Mamma ha parlato. Ha detto Ges. Ha dato Ges. Nessuno mai al mondo fu apostolo pi grande. Nessuno ebbe mai parole come Lei che diede e disse il Verbo. La Mamma veramente e meritatamente Regina degli Apostoli. E Lei tacque. Tacque perch in due non potevano parlare. Sempre la parola ha da poggiare su un silenzio, come un dipinto sullo sfondo. Tacque perch creatura. Perch il nulla non parla. Ma su quel nulla parl Ges e disse: Se stesso. Iddio, Creatore e Tutto, parl sul nulla della creatura. Come allora vivere Maria, come profumare la mia vita del suo fascino? Facendo tacere la creatura in me e su questo silenzio lasciando parlare lo Spirito del Signore. Cos vivo Maria e vivo Ges. Vivo Ges su Maria. Vivo Maria vivendo Ges. Vivo Ges vivendo Maria. Quale pi bella immagine di questa, su cui la donna pu specchiarsi? Pi volte Chiara ha messo in luce che la Madonna sede della sapienza, non perch ha parlato, non perch stata un dottore della Chiesa, non perch stata a capo di una cattedra, non perch ha fondato universit. sede della sapienza perch ha dato al mondo il Cristo, la sapienza incarnata. La Madonna regina degli apostoli non perch ha predicato, perch andata in Africa, o altro; regina degli apostoli semplicemente perch stata presente quando gli apostoli si sono radunati, sceso lo Spirito Santo ed nata la Chiesa. Ha fatto un fatto: la sua presenza. questa presenza, mi sembra, che pu essere una risposta anche alla recente constatazione di Papa Francesco: Una Chiesa senza le donne come il Collegio Apostolico senza Maria. Noi donne riusciremo a cambiare il mondo, e a essere una presenza incisiva nella Chiesa, prima di tutto con il nostro esserci, esserci in pieno. Quindi, prima di tutto, i fatti. E questa rivalutazione della donna avverr per il fatto stesso che noi ci siamo. Come? In verit, se si guarda alla storia della Chiesa, le donne hanno sempre dato il loro incisivo contributo, lungo i secoli, attraverso le numerose opere fiorite anche dai loro carismi. Ma oggi pi che mai, allinizio del terzo millennio, siamo convinte, con Chiara, che la donna chiamata a sviluppare nella Chiesa e nel mondo il pi grande dei carismi, lamore. Sullesempio di Maria, appunto, la prima laica. Io vedo la donna soprattutto guardando Maria. La donna afferma Chiara quella che indica agli uomini leterno, ci che vale, ci che varr, ci che varr sempre; tutte le altre cose bellissime, che servono, sono necessarie..., sono necessarie finch siamo su questa terra, ma dopo lamore che durer. Perci se Maria modello di ogni cristiano, anche ogni donna deve essere modello del cristiano, mettendo in rilievo quello che pi vale e quello che sempre durer, ed lamore. In lei la Chiesa vede la massima espressione del genio femminile e in lei la donna trova anche oggi mentre lavora dentro la famiglia e nella societ, negli ambienti pi vari (scuole, parlamenti, teatri, ospedali, organismi della Chiesa) una fonte di incessante ispirazione. Cos pu infiammare i cuori dellamore di Dio, eliminare diaframmi e portare la pace fra
persone di razze diverse, di popoli diversi, fra ricchi e poveri. Pu animare innumerevoli e variegate realt ecclesiali; portare unit e collaborazione fra tutte le componenti della Chiesa. La vocazione della donna essenzialmente questa: salvare dappertutto lamore. Questo il senso pi profondo di una incisiva presenza della donna nella Chiesa e nel mondo. Una presenza incisiva nella Chiesa che diventa anche presidenza nel caso del movimento dei Focolari. Chiara aveva sempre auspicato la presidenza femminile e ne
aveva parlato direttamente a Giovanni Paolo II. La risposta del Papa era stata senza equivoci: Magari!. Questa presidenza femminile, determinata per statuto, molto significativa: indica una distinzione fra il potere di governo e limportanza del carisma. Con essa viene chiarito che per governare unopera essenziale possedere un carisma. Una tale presidenza offre perci alla Chiesa universale delle indicazioni innovative: sottolinea la priorit dellamore. La presidenza femminile del movimento dei Focolari non , quindi, una questione di potere. Il vero potere risiede nella reciproca relazione damore che genera la presenza di Ges in mezzo a noi, e che Chiara ha voluto fosse la premessa di ogni altra regola negli statuti generali del movimento. Movimento che si chiama anche Opera di Maria: la parte di Maria, umana e spirituale, quella di donare Ges al mondo; cos anche noi, uomini e donne, possiamo ridonarlo al mondo, spiritualmente, ogni volta che siamo fedeli allideale evangelico che ci guida, alla spiritualit che ci anima. La figura di Maria come Madre di Dio, Theotkos, spiega la straordinaria dignit cui Dio eleva la donna in lei. Guardando a Maria la donna pu vivere in pienezza la sua vocazione e mettere in luce la dimensione mariana della vita dei discepoli di Cristo, pu contribuire al manifestarsi e a tener vivo il cosiddetto profilo mariano della Chiesa.
lautrice