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M. GIANOLA [G+] IN ECONOMIA | 0 COMMENTS JUNE 24, 2013 | LAST UPDATE 10:58
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Ad una prima lettura, questi dati sembrerebbero dipingere uneconomia in costante progressione, un vero El Dorado. Cosa pu avere interrotto questa lunga scia di sviluppo, apparentemente immune alla crisi mondiale? Possibile che il rincaro delle tariffe di trasporto, da sola, possa aver innescato una spirale recessiva ed una tale ondata di proteste popolari? La risposta , ovviamente, negativa. Il vero problema risiede, come spesso accade, nella mano statale, nella volont di programmazione e di dirigismo che le classi politiche, spesso di ispirazione socialista, vogliono imprimere allazione di governo. Cos avvenne con Lula, cos con Dilma Rousseff. Lazione degli ultimi tre presidenti i due citati ed il predecessore Cardoso ha innescato la crescita che abbiamo osservato in questi dieci anni e che ha permesso a oltre 30mln di brasiliani di uscire dallo stato di miseria in cui versavano ad inizio millennio. Tutto ci lodevole: peccato che i brasiliani non siano divenuti cittadini ma meri consumatori. Ogni provvedimento riguardava stimoli al credito e al consumo, per spingere mercato interno e crescita, ma nessun investimento statale ha riguardato i servizi sociali, leducazione o la sanit, nemmeno come stimolo alliniziativa privata. La recessione europea ed il rallentamento delleconomia cinese ha dimostrato la debolezza del modello sudamericano, completamente sbilanciato su consumi e export, incapace di stimolare veri investimenti. Non deve meravigliare come questa economia tanto celebrata negli anni passati, sia oggi in profonda recessione. Gi: perch gli stimoli al consumo e al credito hanno spinto linflazione al 6% che, correggendo il tasso di crescita nominale, permette di mostrare il tasso reale di crescita brasiliano: -5%. La fiammata inflazionistica va a correggere la performance, in termini reali, di tutto il sistema. Negli anni 90 liperinflazione fu sconfitta legando il Real al Dollaro, ma la politica espansiva della FED non supportata da un radicato circolo virtuoso di crescita ed unita agli incentivi al credito privato non ha fatto altro che innescare la spirale inflattiva che sembrava sconfitta, a causa della crescita incontrollata della massa monetaria. Tale quadro complessivo permette di leggere in altro modo i disordini che, in questi giorni, stanno mettendo a soqquadro la terra carioca. Laumento del costo dei trasporti del 6,7% e le spese, giudicate eccessive, per lorganizzazione della Confederations Cup e dei Mondiali di calcio del 2014 rappresentano la classica punta delliceberg. I cittadini chiedono una maggiore attenzione alle loro condizioni di vita, affinch lo sviluppo sia visto come vantaggio per tutti e non solo per pochi, come sarebbe la sensazione diffusa tra la popolazione. Forse il modello seguito negli ultimi anni non stato il migliore. Forse sindacalisti ed ex guerriglieri non sono gli statisti che un paese in via di sviluppo necessiterebbe. Forse, assistiamo allennesimo fallimento di un modello dirigista che ha sfruttato risorse naturali ed un periodo di sviluppo mondiale decisamente spinto da alcuni stati come Cina e India ma che, adesso, con il rallentamento anche di questi nuove potenze emergenti mostra le sue pecche e la sua rigidit.
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