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Scrittori cannibali, addio.

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Colloquio con Romano uperini di Paolo Di Ste!ano

a letteratura " cosa di#ersa dall$opera o dal testo letterario% " un$atti#it& che comprende anche la critica, il dibattito sullo stile e sul rapporto tra societ& e scrittura, l$atmos!era in cui #iene prodotto il testo artistico. A un intellettuale come Romano uperini, che ha #issuto il '() dalla parte dei contestatori, che ha !atto parte del gruppo pisano di Potere *peraio e che per una decina d$anni " stato nella dire+ione di Democra+ia proletaria accanto a gente come ,ittorio -oa, la parola impegno e#oca un passato mai rinnegato e un presente che #orrebbe di#erso. Pentimenti. /o, !orse qualche errore. Per esempio l$idea che nei testi del 0o#imento ri#olu+ionario esistessero delle #erit& da applicare " stato un errore di dogmatismo. 0a non mi pento di a#er partecipato% c$era una #olont& di capire quel che a##eni#a nel mondo, un desiderio di tras!ormarlo e di non accettare le idee correnti. Sembra#a che il mondo do#esse cambiare. -orse " stata un$illusione ma ci si dimentica che de 1aulle in -rancia entr2 in crisi proprio per il maggio del '().

3 la letteratura, in tutto questo. Scri#ere roman+i o poesia " soprattutto un$opera+ione di !ormali++a+ione% #oglio dire che l$autore conosce la realt& attra#erso la !orma della sua opera letteraria, dunque non ha bisogno di un impegno esplicito. 4utta#ia, le grandi opere letterarie presuppongono un rapporto complesso con il mondo e in questo rapporto agiscono la componente morale, quella sociale, politica, ci#ile, ideologica, eccetera. Anceschi sostene#a che ci sono !asi in cui la letteratura " autonoma e autosu!!iciente e !asi in cui " eteronoma, cio"

pi5 strettamente legata ai rapporti ci#ili.

6n un libro recente, intitolato a !ine del postmoderno, uperini sostiene che il declino delle contraddi+ioni e della storia predicato nei decenni passati non si " #eri!icato e che oggi si apre una nuo#a !ase con!littuale, pi5 #iolenta che mai. Alla leggere++a, al nichilismo morbido, al pensiero debole e al gioco combinatorio del postmoderno si sostituisce una controtenden+a neomodernista. Anche in letteratura. S7, dopo a#er attra#ersato una !ase di autonomia anche troppo pronunciata, la situa+ione mondiale degli ultimi anni ha !atto nascere il bisogno di raccontare i grandi problemi dell$umanit&. Anche in 6talia. /egli ultimi periodi si a##ertono cambiamenti interessanti. Scrittori come Ammaniti e /o#e, che prima o!!ri#ano la rappresenta+ione di una realt& cosmopolita, con scenari globali che si adegua#ano ad ogni mercato, ormai hanno intrapreso strade pi5 concrete e pi5 #icine alla societ& italiana. /ei gio#ani registi questa tenden+a " ancora pi5 e#idente, alcuni a##ertono l$esigen+a di un ritorno a narra+ioni di tipo #erghiano, il bisogno di a!!rontare, per esempio, i problemi sociali pro#ocati dalle immigra+ioni.

/on " di!!icile intuire quali sono gli obietti#i polemici di uperini quando accenna al nichilismo morbido, a cominciare dai !iloso!i della debole++a% $idea che le grandi narra+ioni !ossero ormai impossibili, l$illusione di !iloso!i come ,attimo collegata a una nuo#a epoca e a un uomo nuo#o " nau!ragata. 3ra solo un$utopia% non era #ero che le contraddi+ioni si !ossero esaurite, sono solo cambiate. Do#$" !inita tutta l$angelologia della seconda met& degli anni '89, promossa da ,attimo e Cacciari. 3 la !iloso!ia heideggeriana e nie+tschiana. Si parla#a solo di angeli e si dice#a che i rapporti umani erano chiacchiera, che conta#ano solo i miti !ondati#i, l$elemento ontologico, il linguaggio: l$intertestualit&, anche in letteratura, era un modo per distruggere la materialit&. uperini ricorda un con#egno sul senso della letteratura organi++ato nell$); dalla ri#ista Al!abeta% Chi sta#a dalla parte della contraddi+ione era isolato, spesso minacciato !isicamente. C$erano i poeti innamorati che sostene#ano un ritorno a D$Annun+io, ai simbolisti, alla poesia or!ica. 3 oggi. /essuno di loro ha mai !atto autocritica, anche se sono i primi a non crederci pi5, eppure hanno costituito un$atmos!era culturale che ha predominato per anni. Con le 4orri

gemelle, secondo uperini, " cambiato tutto% 4re giorni dopo l$<< settembre, sul /e= >or? 4imes appar#e un editoriale in cui ci si chiede#a com$era possibile credere che non esistesse pi5 la re!eren+ialit& di !ronte alle macerie !umanti del @orld 4rade Center, che ci !osse solo l$ironia e l$autoironia. 6 maestri di questa attitudine ludica, combinatoria, leggera. $6talia ha a#uto maestri importanti in questa dire+ione% l$3co del /ome della rosa, l$ultimo Cal#ino, anche il miglior 4abucchi dell$ini+io degli anni ')9.

$ultima genera+ione postmoderna " stata quella dei cannibali, nei loro libri non esiste#ano che personaggi cartacei, nati dai cartoons, dalla tele#isione, dal cinema e dai !umetti. 3 in me++o. Da una parte, con Amberto 3co, c$" stato il postmoderno come retorica: dall$altra c$" stata la rappresenta+ione della realt& postmoderna, con la genera+ione di 4ondelli e dei tondelliani% " lui il #ero maestro dei cannibali. Si parla, o##iamente, di narrati#a. 3 la poesia. 6n e!!etti bisogna tener presente che il mercato editoriale ha gon!iato la narrati#a con micidiali estrogeni, anche quando la sua qualit& era mediocre. Al roman+o d$autore si " sostituito il roman+o d$editore, quello nato da editing pesanti a immagine e somiglian+a dell$industria culturale e della pubblicit&. Del resto, la narrati#a italiana ha sempre a#uto poco spa+io nelle storie letterarie, e come qualit& la poesia ha dato esiti ben maggiori. A chi lo accusa di stare dalla parte della critica apocalittica e cimiteriale, uperini risponde% /on credo, come -erroni, che la letteratura sia !inita, an+i. /on rimpiango certo il passato, ma sono con#into che un con!ronto sia utile.

Dal passato emerge un tessuto culturale in cui il rapporto tra scrittura e pubblico era mediato da ri#iste, dibattiti, inter#enti critici, mentre oggi l$autore si tro#a solo di !ronte al lettore con la media+ione esclusi#a della casa editrice. 6l che produce, secondo uperini, il narcisismo e l$egolatria di scrittori che !anno propaganda a se stessi sen+a essere neanche in grado di moti#are le proprie ragioni. /on manca neanche il narcisismo della critica% 6l tradimento dei critici " nell$a#er rinunciato al BnoiB e nel dire sempre% io, io, io. 3$ un !enomeno che gi& 1ramsci a#e#a descritto come tipico della decaden+a e del declino di una cultura. 6n 6talia oggi chi parla di impegno " risibile. 0a la critica italiana nel suo periodo aureo non era certo una critica impegnata% /egli anni '(9 e '89 c$" stato un

con!ronto sui metodi% accanto al marCismo c$era lo strutturalismo, la psicoanalisi, la !ilologia. Accanto a Asor Rosa c$era Segre, il che ha signi!icato una ricche++a enorme sul piano della discussione teorica A proposito, che !ine ha !atto 1ramsci. 1ramsci " di#entato un cane morto da noi, mentre negli Stati Aniti e in Canada " una presen+a culturale molto #i#a. 6l !atto " che siamo #ittime di un americanismo pro#inciale, siamo dei par#enus grossolani. 1li americani++ati !iniscono per essere molto peggio degli americani. Derlusconi rappresenta proprio questa !ase storica del nostro Paese, una !ase di spa#entosa arretrate++a% con le sue t# americani++ate comanda#a molto prima di andare al go#erno. Come hanno reagito gli scrittori italiani a tutto questo.. 3ccolo l7, l$intellettuale apocalittico. Apocalittico. /o, cerco di capire quel che " successo. 6o sono rimasto !edele a un$idea di critica come pensiero critico, come critica del presente. Parlare di letteratura per me signi!ica sempre parlare del mondo. Sono ormai lontano dall$ideologismo marCista del '(), ma non dall$idea che il critico debba s7 dare un giudi+io sulle opere, ma anche saper leggere il contesto. 0odelli. 4utti i critici nati da De Sanctis, quelli che hanno interpretato la letteratura sulla base del presente. An nome. Deh, 1iacomo Debenedetti% il suo racconto critico " un modello per tutti. /on c$" mai autobiogra!ia narcisistica.

ECorriere della SeraF, G) settembre G99H

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