Sei sulla pagina 1di 7

IL ROMANTICISMO Storicamente il Romanticismo si configura come un complesso movimento politico, filosofico, artistico e culturale diffusosi in Europa tra la fine

del Settecento e i primi decenni del XIX secolo. Lideologia romantica risente della grave crisi economica e sociale, dei problemi derivanti dal crescente fenomeno dellindustrializzazione e da quelli della restaurazione politica. Nel Congresso di Vienna (1815) le potenze europee che hanno sconfitto la Francia (Inghilterra, Prussia, Austria e Russia) sanciscono l definitiva restaurazione dellAncien rgime, cio il ritorno allassetto politico antecedente alla Rivoluzione francese, favorendo anche la riunione degli Stati minori allinterno di aggregazioni nazionali pi vaste (come nel caso del Regno di Prussia). In questo contesto lItalia e la Germania rimangono suddivise in tanti staterelli deboli, sottomessi alle grandi potenze e incapaci di far valere la propria autonomia. Dopo che gli ideali illuministici e rivoluzionari di libert hanno lasciato un segno profondo, tornare allAntico Regime una pretesa antistorica. A questa decisione seguono moti di indipendenza in vari paesi (come Italia, Portogallo, Russia che si ribellano al governo autoritario) in cui gli insorti rivendicano lidea di nazione come comunit di persone unite dalla lingua, dalla cultura, dalla religione, dalla storia. Una nazione non pu quindi essere delimitata con una decisione presa dallalto, perch la sua essenza pi profonda data non dai confini geografici, ma dagli individui che la compongono. La riscoperta delle radici nazionali Il Romanticismo si propone di affermare il valore delle differenze e delle particolarit nazionali opponendosi allidea illuministica secondo cui la natura umana, fondata sulla ragione, ovunque la medesima. Ecco che vengono rivalutati tutti quegli aspetti che rendono un paese diverso dallaltro: la religione, le tradizioni popolari, la lingua, le leggende: insomma, tutti quegli aspetti che non riguardano la ragione ma la passionalit e i sentimenti. Lindividuo con le sue peculiarit, la sua storia personale, il suo mondo di fantasie e ideali, al centro della cultura romantica, cos come il popolo con il suo folklore e le sue credenze irrazionali. Il Romanticismo esalta la storia, diversa da nazione a nazione. Non la storia classica, ma il passato medievale, cio il momento della formazione delle diverse civilt, dellemergere delle lingue, del sorgere di unidentit nazionale. LIlluminismo aveva disprezzato il Medioevo considerandolo unepoca barbara e selvaggia, non ancora rischiarata dai lumi della ragione. Col Romanticismo si rivaluta il Medioevo visto affascinante perch lumanit si lasciava guidare dalla fede, dalla sete di gloria, da alti valori ma non dalla ragione. Il romanzo Ivanhoe dello scrittore Walter Scott, lesempio pi eloquente della mentalit romantica. I suoi cavalieri si gettano nelle imprese pi rischiose senza mai valutare razionalmente la conseguenza di poter morire. Arte e libert Gi prima che scoppiasse la Rivoluzione francese, nel decennio tra il 1770 e il 1780, in Germania lambiente culturale volgeva in direzione di totale superamento dellIlluminismo. Il movimento che produsse queste modifiche prende il nome di Sturm und Drang (=Tempesta e Impeto), tratto dal titolo di un dramma scritto nel 1776 da Klinger e usata da Schlegel per designare il movimento. Lo Sturm il preludio al Romanticismo.

Il termine romantico, inizialmente legato ai romanzi cavallereschi o alla narrativa e alle poesie romantiche, si estese a tutti i generi letterari, e poi alle opere musicali e figurative, che privilegiavano linquietudine, lemotivit, la malinconia, il senso di infinito; insomma, tutto ci che il razionalismo del XVIII secolo aveva soppresso. Gli intellettuali romantici si definivano moderni, in contrapposizione ai classici, considerati freddi e razionalisti, legati a unidea di arte sottoposta a regole e criteri definiti di bellezza. Chi dice Romanticismo dice arte moderna, cio intimit, spiritualit, colore, aspirazione verso linfinito, espressi attraverso tutti i mezzi a disposizione delle arti, scriveva Baudelaire. Lartista romantico rivendica libert creativa assoluta, che supera le barriere accademiche, e che lo rende simile a Dio. Larte lespressione del genio, dellinteriorit, della fantasia che non ha limiti. Sfiducia nella ragione Romanticismo si assiste al rifiuto sistematico di porre la ragione alla base di tutte le azioni umane. Gli intellettuali romantici applicano allarte e soprattutto alla letteratura lidea secondo cui un comportamento tanto pi autentico quanto meno filtrato attraverso la ragione. Si ritiene che lavera poesia sia quella primitiva. Si rivaluta Omero, Dante, Shakespeare. Laspirazione allInfinito Alla base della mentalit romantica sta la consapevolezza dei limiti dellIlluminismo. Se alla base dellIlluminismo stava lottimismo che solo la ragione consentiva alluomo di raggiungere, col Romanticismo luomo cosciente della potenza del Male che gli impediva di realizzare i propri desideri. Secondo i romantici, lessere umano fondamentalmente frustrato, sconfitto, costretto a riconoscere che tutte le aspirazioni pi profonde sono condannate a non realizzarsi e a restare pure illusioni. Molti autori romantici vedono nella ragione la causa del loro dolore. Luomo romantico vive in una condizione sentimentale lacerata in quanto non si sente mai pago, sempre in contrasto con la realt aspira ad un qualcosa di ulteriore che per gli sfugge. Pi che un sentimento malinconico contemplativo un senso di struggimento per un desiderio che non pu conoscere la realizzazione. Questo desiderio lInfinito. La concezione dellInfinito centrale nel pensiero di tutti i romantici. Uno di loro, Schlegel, rivolge il suo pensiero anche allarte. Secondo Schlegel larte opera del genio creatore, il quale, appunto, in quanto genio, opera una sintesi di finito e infinito. Il vero artista colui che si annulla come finito per poter essere un veicolo dellinfinito. La sua, pertanto, tra gli uomini, una vera e propria missione. Poich concepita come sintesi tra finito e infinito, larte assume un aspetto religioso poich religione ogni rapporto delluomo con linfinito. Pensati come un essere educato allinfinito, e allora tu penserai un uomo, diceva Schlegel. I soggetti del Romanticismo e il concetto di sublime Oltre alla pittura di storia, con cui si vogliono esaltare le virt pi estreme (coraggio e passione), col romanticismo si privilegiano soggetti di forte impatto emotivo, senza alcuna preclusione: paesaggi sconfinati, in cui sia possibile immergersi in contemplazione, abbandonandosi alla forza creatrice e distruttiva della natura, le scene oniriche, fantastiche, ricche di simboli e di irrazionalit.

Tipicamente romantico il concetto di sublime, con cui vengono identificate tutte quelle sensazioni dirompenti, di paura, di meraviglia, smarrimento, che proviamo di fronte agli spettacoli grandiosi e terribili della natura. Eruzioni vulcaniche, terremoti, incendi suscitano in noi sentimenti contrastanti, perch ci rendono consapevoli della nostra piccolezza di fronte allinfinito. Lartista deve rappresentare il sublime e rifiutare ci che semplicemente bello, armonioso, equilibrato. Fantasie, sogni e visioni La sconfitta di Napoleone e la successiva restaurazione delle monarchie assolutiste portarono a uninevitabile crisi di idee allinterno della societ contemporanea. Allartista impegnato a svolgere in prima persona un ruolo di educatore morale e civile, attraversola piena partecipazione alla vita sociale, si sostitu limmagine dellartista solitario, del genio incompreso, che ha deciso di chiudersi in se stesso, convinto dellimpossibilit di modificare le sorti della societ. Questa chiusura porta lartista romantico ad immaginare mondi fantastici e visionari in cui potersi rifugiare, dando vita a una produzione di opere molto lontane da quella elaborazione dei miti del passato che avevano caratterizzato il Neoclassicismo. Uno dei precursori della cosiddetta pittura visionaria, sin dagli ultimi anni del Settecento, fu il pittore svizzero Heinrich Fssli. Fssli (1741-1825), artista inglese cresciuto a Zurigo, partendo dallo studio dellantichit classica, trova lispirazione per una pittura visionaria, fantastica, densa di pathos e di suggestioni. Egli coglie nellarte antica gli elemnti che sprigionano elementi vibranti e commosse: non gli interessa lo studio rigoroso dei reperti archeologici, ma il messaggio che essi sono ancora in grado di comunicare a distanza di secoli. Nel 1778 a Londra e la sua fantasia cupa si carica di immagini notturne, oniriche, in cui si intrecciano sentimenti contrastanti di piacere e di terrore, di erotismo e di morte. Lincubo (SCHEDA 1) lopera forse pi celebre di questo periodo. Il sonno della ragione genera mostri. Tra inquietudine e disillusione: Francisco Goya. Francisco Goya (1764-1828) uno dei pittori pi originali della sua epoca nella cui produzione riusc a svelare gli aspetti pi nascosti e inquietanti della realt. Tra il 1769 e il 1773 in Italia alla ricerca dei modelli dellantichit classica. Coetaneo di David (che si trova in Italia negli stessi anni) Goya non cerca nella sua pittura di idealizzare la realt, di trarre dal passato lesempio di una nobilt e di una bellezza perdute. Acceso sostenitore delle idee illuministe, egli svela nelle sue opere i pregiudizi e le aberrazioni dellanimo umano che preda dellirrazionalit e del fanatismo. Al rientro in dallItalia Goya raggiunge in breve tempo il successo, fino a diventare primo pittore del re. Oltre che pittore, Goya fu anche un eccellente incisore. La serie di incisioni dei Capricci (Los Caprichos), pubblicata nel 1799, ha un frontespizio dal titolo emblematico: Il sonno della ragione genera mostri (SCHEDA 2). la guerra, per Goya, a rivelare la follia umana in tutta la sua assurdit. Nel 1808 le truppe napoleoniche invadono la Spagna e soffocano nel sangue la resistenza popolare. Il 3 maggio 1808 (opera del 1814) ricorda quegli eventi tragici nella loro insensata violenza (SCHEDA 3).

Il paesaggio romantico Nelle accademie darte il paesaggio, a meno che non rappresentasse lo sfondo di eventi religiosi e mitologici (come nei quadri di Tiziano), era considerato un genere di pittura inferiore. Nella cultura settecentesca, tuttavia, la natura acquista un nuovo significato: non pi semplicemente palcoscenico delle azioni umane, ma fonte di richiami e suggestioni. Uomo e natura non vengono pi considerati come appartenenti a due mondi separati, luno dominante sullaltro: luomo scopre nella natura tutti gli elementi che sono gi nel suo animo, conosce se stesso attraverso le emozioni che prova di fronte ai grandi spettacoli naturali. La natura non un insieme di fenomeni dati una volta per sempre, ma un universo di colori, suoni, sensazioni in movimento, diversi per ciascuno di noi, che lartista deve saper cogliere e comunicare. Lo spirito della natura di Friedrich Friedrich (1774-1840), svedese di nascita, nel 1798 si trasferisce a Dresda entrando a far parte del circolo romantico e diventando amico del filosofo Schelling, dei fratelli Schlegel. Paesaggista, infondeva nello spettacolo naturale dipinto una sospesa musicalit, un senso di mistero metafisico; la figura umana, quando compare nei suoi dipinti, non che una comparsa; eppure la sua presenza meditabonda sottolinea la piccolezza delluomo di fronte allinfinito. Per Friedrich il compito dellartista riconoscere lo spirito della natura, comprenderlo, registrarlo e renderlo con tutto il cuore e il sentimento. Nei suoi dipinti la natura ha la vastit dellinfinito, e in quellimmensit si manifesta il divino. Per lui non il passato classico la fonte dispirazione, ma la natura, intesa come luogo della manifestazione del divino. Opere principali in questo senso sono Croce in montagna (SCHEDA 4) e Monaco in riva al mare (SCHEDA 5). L'uomo e la furia degli elementi nella pittura di William Turner Di origine londinese, William Turner (1775-1851), all'et di ventiquattro anni gi membro della prestigiosa Royal Academy, la pi importante istituzione inglese nel campo dell'arte. Abile disegnatore e incisore, si specializza nell'acquerello, tecnica considerata inferiore al tradizionale olio su tela, ma indispensabile per un paesaggista come Turner per catturare le sensazioni immediate grazie alla sua fluidit e facilit di stesura. Fin dagli inizi della sua carriera egli affascinato dal rapporto drammatico tra uomo e natura, dal senso di energia misto a terrore che proviamo di fronte allo spettacolo dello scatenarsi degli elementi, e dell'uomo in balia di essi. In altre parole da quello che i romantici chiamano sublime. Nei suoi dipinti l'artista affronta dunque i temi classici della pittura del suo tempo: mari tempestosi sotto cieli plumbei, navi sbattute dalle onde contro scogli, tifoni in arrivo e naufragi. Opere importanti su questo tema sono: Pioggia, vapore, velocit (SCHEDA 6) e Tempesta di neve: Annibale e il suo esercito che attraversano le Alpi (SCHEDA 7). Con gli anni Turner sempre pi interessato a sperimentare nuovi effetti di colore, che colgano l'atmosfera, senza descrivere una scena nei dettagli; e a mettere in pratica quei principi teorizzati da Goethe nel suo saggio Teoria dei colori (in cui si sostiene l'effetto emotivo di alcuni colori rispetto ad altri: quelli caldi -rosso e giallo- con il loro senso di allegria e quelli freddi -verde e azzurro- un senso di ansiet e tensione.

La realt semplice e naturale nelle rappresentazioni di John Constable Anche per John Constable la natura la fonte primaria di ispirazione. Cresce in campagna, e i paesaggi familiari rimangono sempre il soggetto dei suoi quadri anche quando si trasferisce a Londra divenendo membro della Royal Academy. Fonti di ispirazione sono Rubens, Tiziano, i paesaggisti olandesi del Seicento, ma soprattutto cerca di imparare dalla realt che lo circonda. Il suo problema costante quello di capire la natura e trasferire sulla tela, nella maniera pi naturale possibile, ci che si colto della realt. Per questa necessit di immediatezza Constable usa fermare le immagini in schizzi di paesaggi, abbozzati allaria aperta, che gli consentono di descrivere gli effetti di luce, il movimento delle foglie, delle nuvole, i cambiamenti continui di atmosfera, e di bloccarli per sempre nella tela. Importanti opere, a tal proposito, sono: i suoi numerosi Studi di nubi (SCHEDA 8) e Il carro di fieno (SCHEDA 9). Tra classicismo e romanticismo in Francia: Ingres, Gricault, Delacroix Tra le alterne vicende che sconvolgono la Francia nel periodo tra Sette e Ottocento Rivoluzione, guerre napoleoniche, sconfitta, restaurazione della dinastia dei Borbone due sole istituzioni sembrano resistere, con pochi cambiamenti, agli eventi. Si tratta dellEcole de Beaux-Arts, che prevede un tirocinio di lunghi anni di disegno e copia dagli antichi, e il Salon, lesposizione ufficiale cui partecipano i pittori scelti dallEcole. Gli artisti pi innovatori, tuttavia, sentono la necessit di liberarsi dalle rigide regole accademiche e di trovare luoghi dove poter esporre, anche se rifiutati dal Salon. Questo conflitto, realmente esistente, tra artisti d'avanguardia e conservatori, stato poi amplificato dai protagonisti pittori, critici, mercanti e trasformato nel mito di un'arte moderna che nasce pome ribellione assoluta verso il passato, per evidenti ragioni di autopromozione. I tre artisti francesi di questo periodo sono Jean Auguste Dominique Ingres, Thodore Gricault e Eugne Delacroix. Jean Auguste Dominique Ingres (1780-1867) studia nellatelier di David, e grazie al Prix de Rome giunge in Italia. Fin dalle sue prime opere dimostra come non voglia sottomettersi a una semplice imitazione dellantico. I primi dipinti che espone al Salon vengono aspramente criticati proprio perch si allontanano dai modelli classici, dellantichit e del Rinascimento, e sembrano invece pi vicine ai pittori che precedono Giotto. Diverse sono le opere che, per i contemporanei, risultano incomprensibili a causa di immagini semplici, scarne, essenziali, stilizzate, prive di quel chiaroscuro che rende le figure solide e simili al vero. A tal proposito si veda La grande odalisca (SCHEDA 10). Thodore Gricault (1791-1824) uno dei primi artisti a fornire di s unimmagine destinata a diventare tipica nellOttocento e nel Novecento: quella dellartista maledetto, che rifiuta le regole dellaccademia, vivendo in solitudine, creando capolavori apprezzati solo dai posteri, morendo giovanissimo. A questo mito, tipicamente romantico, contribu il carattere melanconico e notturno del pittore. Allievo di Gurin presso lEcole de Beaux-Arts, Gricault sar sempre criticato dal suo maestro per le sue figure eccessive, troppo energiche, muscolose, troppo poco composte.

Da Gurin, comunque, apprende a costruire, secondo le regole accademiche, imponenti macchine pittoriche, cio composizioni monumentali in cui ogni corpo ha la sua giusta collocazione nello spazio. Gi nelle sue prime opere non vediamo eroi classici, esempi di virt, ma uomini travolti dal destino. Non riesce a vincere il Prix de Rome ma decide di partire a proprie spese per lItalia. Nella capitale si esercita a lungo a copiare i pi grandi maestri del Rinascimento, ma il suo modello indiscusso Michelangelo, per lenergia vigorosa che riesce a infondere ai corpi dipinti. quella forza dirompente che Gricault cerca di afferrare con la pittura. Alla ricerca di un soggetto adatto per il dipinto da presentare al Salon, il pittore sceglie nel 1817 un drammatico evento di cronaca, accaduto lanno prima: il naufragio della Medusa (SCHEDA 11). A Londra, dove trascorre alcuni mesi, lartista attratto dai bassifondi, dalla povert, dallemarginazione, dal lato meno esaltante della metropoli moderna, quello che nessuno, nelleuforia del progresso industriale, vuole ancora vedere. Realizza cos interessantissime litografie che documentano la vita dei derelitti della grande citt. Tra i dipinti degli ultimi anni, una serie di tele rappresenta bene il carattere oscuro di Gricault, ma anche il suo interesse per la realt contemporanea. Stimolato dalle ricerche di un amico psichiatra, impegnato a dimostrare che la follia una malattia, non una colpa da punire con gli orrori dei manicomi dellepoca, Gricault dipinge ritratti di uomini e donne affetti da monomanie. Da ossessioni, cio, che coivolgono un unico aspetto del comportamento: il furto, linvidia, il gioco, lautoritarismo (SCHEDA 12). Altro esponente di spicco del Romanticismo francese, Eugne Delacroix (1798-1863), artefice di una pittura caratterizzata da passionalit, furore, malinconia, grandi ideali di libert, e animata da colori accesi, pastosi, vivi, stesi con pennellate frementi e impetuosi. Per queste qualit, e anche per la scelta di temi contemporanei, oppure tratti dal Medioevo, piuttosto che dalla storia classica, e per lesotismo di certe sue scene, Delacroix fu subito considerato il capofila dei romantici, in opposizione a Ingres, il classicista. Ma Delacroix non rifiutava i grandi modelli del passato, anzi, si sentiva lerede della pittura possente e piena di energia del Rinascimento italiano: Michelangelo, Tiziano. Il suo maestro Gurin, lo stesso di Gricault, pertanto vivo in lui linsegnamento di creare composizioni monumentali. Il suo esordio, al Salon del 1822, avviene con La barca di Dante (SCHEDA 13). Nel 1830, a Parigi scoppia la rivoluzione, che detronizza re Carlo X, reazionario e clericale, e porta al potere Luigi Filippo. La libert guida il popolo, il quadro che Delacroix dipinge alcuni mesi dopo le tre gloriose giornate (27, 28, 29 luglio 1830), trasforma in epopea eroica gli eventi sanguinosi (SCHEDA 14). Tra le sue ultime opere troviamo il ciclo pittorico realizzati nella chiesa parigina di Saint Sulpice tra cui Giacobbe lotta con langelo (SCHEDA 15). La riscoperta delle tradizioni: Francesco Hayez (1791-1882) Come i neoclassici anche i romantici nutrirono una grande passione per la storia, fonte di insegnamenti morali e di lezioni per il presente. Ma la storia classica, con i suoi esempi universali, ispirati alla ragione, ai romantici sembrava fredda, lontana, povera di atmosfera. Impossibile da collegare al passato del proprio popolo, alle radici nazionali che si stavano riscoprendo e valorizzando in quel periodo.

Al contrario il Medioevo, durante il quale i diversi popoli europei avevano lottato per lindipendenza dellimpero, si presentava ricco di richiami alla storia contemporanea, scandita dalle insurrezioni contro le potenze dominanti dopo la restaurazione del Congresso di Vienna. Cos, in letteratura si accese una vera e propria passione per i soggetti e i costumi medievali, protagonisti dei romanzi storici di Walter Scott, e in pittura ai convenzionali dipinti di storia classica vennero preferiti quadri in cui la rievocazione del passato si mescolava al racconto aneddotico, ricco di particolari e di curiosit. Si manifestava una diversa concezione della storia: non tanto la sobriet delle azioni eroiche, quanto il colore della vita quotidiana, la societ, la cultura, le abitudini che rendono un popolo unico e fanno sentire gli individui partecipi di un passato comune. Molto significativo in questo senso la produzione di Francesco Hayez per il quale la pittura doveva innanzitutto rappresentare il vero, cio i sentimenti, le passioni, gli eventi, che sono per descritti facendo attenzione al bello, allestetica. Unidealizzazione, certo, che comunque aveva per oggetto non la mitologia ma la storia medievale, che indica un percorso continuo di fierezza nazionale e di tensione verso i grandi valori morali. Veneziano, Hayez si form a Roma, dove conobbe Canova che divent il suo protettore nellambiente artistico neoclassico. A Milano, dove si trasfer per insegnare allAccademia di Brera, Hayez si interess sempre pi ai temi della storia nazionale, ricchi di spunti e di analogia con il presente. Tra le sue celebri opere ricordiamo Atleta trionfante (SCHEDA 16) La congiura dei Lampugnani (SCHEDA 17), Pensiero malinconico (SCHEDA 18), Il bacio (SCHEDA 19).

Potrebbero piacerti anche