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Paragrafo 4 rivoluzione inglese L'avvento degli Stuart e la dissidenza puritana Nel 1603, con la morte di Elisabetta e la conseguente estinzione

della dinastia Tudor, la corona inglese pass al parente pi prossimo di Elisabetta: Giacomo IV re di Scozia. Quest'ultimo, prendendo il nome di Giacomo I d'Inghilterra, nel marzo 1603 si trasfer da Edimburgo a Londra, facendo in modo che, per la prima volta, le corone d'Inghilterra e di Scozia si unissero dinasticamente. La chiesa anglicana era era uno degli strumenti principali dell'assolutismo monarchico inglese: il re nominava i vescovi e questi controllavano l'operato dei parroci; tutti i riti sacri dovevano svolgersi seguendo la legge statale denominata Atto di uniformit, e l'unico libro di culto era quello prescritto dalla chiesa dello stato. La chiesa ufficiale era molto lontana dal rappresentare le scelte religiose della popolazione in quanto ogni qualvolta veniva eletto un nuovo sovrano, cambiava anche la religione. All'inizio del Seicento esistevano in Inghilterra una minoranza cattolica discriminata e alcuni gruppi di protestanti dissidenti. Quest'ultimi erano per lo pi calvinisti di rigida osservanza che, per questo motivo, furono chiamati puritani; accanto a loro esistevano altre numerose sette. Tutti questi gruppi oppositori religiosi erano accomunati dal rifiuto dell'autorit vescovile, dal rifiuto del Libro di preghiere, dalla richiesta della libert di coscienza, e dalla richiesta dell'affermazione del diritto delle comunit dei fedeli a eleggere autonomamente i proprio parroci. Carlo I e il parlamento Dopo l'ascesa al trono di Carlo I (1625-1649), si aggiunsero alle tensioni religiose i conflitti tra il re e il parlamento; questi conflitti furono causati dal fatto che il parlamento neg varie volte al re il diritto di imporre tasse senza il suo consenso. Carlo, che necessitava di finanziare la guerra contro la Spagna, impose allora un prestito e fece arrestare i magistrati che si rifiutavano di applicare i suoi editti. Nel1628 i parlamentari presentarono al re una petizione, con la quale gli ricordarono che, per mezzo delle leggi, i suoi sudditi avevano ereditato la sicurezza di non poter essere obbligati a pagare tasse senza il consenso del parlamento. Carlo I sciolse allora il parlamento e, per undici anni, non ne convoc altri, facendo fronte ai propri problemi finanziari aumentando i monopoli commerciali e la loro vendita, riscuotendo dazi doganali non autorizzati dal parlamento, estendendo a tutte le citt la tassa per il mantenimento della flotta che prima veniva pagata soltanto dalle citt costiere. Nel1638, il periodo di governo personale di Carlo si interruppe: al tentativo di imporre la chiesa dello stato in Scozia, la popolazione si sollev e costrinse Carlo I a convocare le Camere per ottenere i sussidi per riuscire a sottomettere gli scozzesi; questa assemblea dur solo per tre settimane e, per tale motivo, fu denominata breve parlamento. Il breve parlamento si riun nuovamente nel 1640 e, dopo aver presentato una lista di abusi da cancellare, indusse il re a scioglierla meno di un mese dopo. Tuttavia, quando gli scozzesi attraversarono la frontiera inglese, Carlo I dovette convocare un nuovo parlamento e da novembre si trov davanti a un'ostilit generale. Il re dovette accettare che il suo primo ministro fosse condannato a morte e che l'arcivescovo di Canterbury venisse arrestato; inoltre, le Camere approvarono una legge che disponeva la convocazione del parlamento ogni tre anni anche in mancanza di approvazione del re e vietava il suo scioglimento fino alla fine dei lavori. Contemporaneamente al parlamento, Carlo I si ritrov a fronteggiare la rivolta dell'Irlanda (1641). L'Inghilterra divisa: la guerra civile Nel 1642 Carlo I fugg da Londra e riun un esercit per frenare la ribellione del parlamento. La guerra civile che stava per aprirsi non era solo uno scontro politico, ma anche una guerra di religione: il sovrano poteva contare sull'appoggio della chiesa anglicana; il parlamento poteva contare sull'appoggio dei puritani e di

tutti gli altri dissidenti religiosi. Oltre a ci, in questa guerra si poteva intravedere un conflitto sociale tra la vecchia aristocrazia e la piccola nobilt e i borghesi di Londra e delle citt rappresentate in parlamento. A loro volta, i temi religiosi erano impregnati di tematiche politiche e sociali: lo stesso linguaggio profetico del puritanesimo si confondeva con la condanna dell'oziosit dei nobili e dell'alto clero. Anche lo schieramento delle contee sui vari fronti rivelava degli interessi economici e sociali: l'esercito del parlamento, comandato da Oliver Cromwell (un esponente puritano favorevole alla separazione tra stato e chiesa), ebbe l'appoggio delle regioni con l'agricoltura pi evoluta (regioni del sud-est); l'esercito del re, invece, ebbe l'appoggio di quelle regioni meno popolate, meno urbanizzate, e con un'agricoltura arretrata(regioni del nord). La guerra civile si concluse nel 1646: l'esercito di Carlo V fu sconfitto da quello di Cromwell. L'esercito di quest'ultimo era composto da artigiani e piccoli proprietari terrieri organizzati democraticamente. Carlo V fu fatto prigioniero ela struttura episcopale della chiesa venne definitivamente abolita. A questo punto, all'interno del parlamento si erano diffuse delle posizioni moderate favorevoli a un compromesso con la monarchia; d'altra parte, nell'esercito si erano diffuse idee favorevoli alla libert religiosa, a una piena sovranit popolare e al suffragio universale. I sostenitori di queste ultime idee presero il nome di levellers, ossia livellatori.

La seconda guerra civile e il processi a Carlo I A met del 1647, nonostante l'esercito cercasse di trattare con il re, questo respingeva qualsiasi tipo di proposta; l'esercito chiedeva, infatti, elezioni parlamentari libere ogni2 anni, libert di parole durante le Camere da parte dei comuni, libert religiosa e abolizione della chiesa di stato. Alla fine di ottobre, i rappresentanti dell'esercito si riunirono nel sobborgo londinese di Putney, e qui discussero del programma politico dei livellatori: appellandosi alla sovranit popolare e ai diritti naturali, i livellatori richiedevano il suffragio universale, l'uguaglianza davanti alla legge, l'abolizione dei privilegi derivanti dalla nascita e dalla propriet. Ogni dibattito circa queste questione si plac alla notizia della fuga di Carlo e del suo intento di raccogliere un nuovo esercito. Da qui cominci una seconda fase della guerra civile, che termin nel 1648,con l'ennesima cattura del re e con la conseguente condanna a morte; Carlo fu decapitato il 30 gennaio 1649. Bench altri re furono assassinati prima di Carlo, questa era la prima volta che un re veniva condannato da un tribunale che agiva in nome di un principio opposto alla tradizione monarchica. l'Inghilterra durante la dittatura di Cromwell La condanna del re fu seguita dall'instaurazione della repubblica e dall'abolizione della camera dei Lord. Il parlamento deteneva formalmente la sovranit che, comunque, era condivisa anche con l'esercito; per questo motivo l'Inghilterra fu retta, pi che altro, da una dittatura militare. Cromwell si oppose alle richieste dell'esercito, fece arrestare i capi dei livellatori e fece stroncare sul nascere il movimento degli zappatori (questi spingevano i contadini ad appropriarsi delle terre incolte per poi dissodarle), represse con la forza le rivolte olandesi e quelle scozzesi. Dopo i momenti immediatamente successivi alla rivoluzione, si constat che la Repubblica non riusciva a trovare un assetto costituzionale stabile. Nel 1653 Cromwell assunse il titolo di lord protettore e sciolse il parlamento; altri due parlamenti furono eletti nel 1653 e nel 1655, ma entrambi furono sciolti dopo pochi pesi. Cromwell mor nel 1658. Le conseguenze economiche e sociali della rivoluzione Le conseguenze economiche e sociali furono totalmente diverse da quelle costituzionali. La propriet privata aveva vinto sulle tradizioni agricole comunitarie: essa, infatti, fondata sul lavoro salariato e

orientata al mercato e al profitto, divent il modello della condizione rurale. Nel settore del grande commercio internazionale, l'Inghilterra si preparava a estendere la sua influenza: nel 1651 venne proclamato un Atto di Navigazione che riservava solo alle navi inglesi il commercio con le isole britanniche; questo provvedimento mercantilista, agiva a discapito degli olandesi. Inevitabile fu lo scontro tra le due potenze; la guerra si concluse nel 1654 con la sconfitta degli olandesi. La restaurazione di Carlo II Alla morte di Cromwell, l'Inghilterra si trov in una situazione di instabilit politica. L'esercito nomin come successore di Cromwell suo figlio; tuttavia, questi abbandon l'incarico dopo pochi mesi. Per paura di una ripresa del movimento livellatore, nel1660 la parte pi conservatrice dell'esercito rimise in carica il parlamento eletto nel1640, ormai ridotto a poche decine di membri. Questo parlamento prepar la restaurazione della monarchia e richiam dall'esilio Carlo II. Il ritorno del re comport la restaurazione della chiesa anglicana e della camera dei Lord, e il proseguimento della politica mercantilista attuata da Cromwell. Ci port ad un secondo scontro con l'Olanda che, nel 1677, fu costretta a cedere all'Inghilterra le sue colonie nordamericane; in particolare, l'Inghilterra acquis l'isola di Manhattan, ribattezzata New York. Capitolo 19: L'EUROPA DI LUIGI XIV Paragrafo 2: La Francia del Re sole Luigi XIV e i ministri borghesi Nel marzo del 1661, dopo la morte di Mazzarino, Luigi XIV assunse direttamente il potere: si circond di ministri e consiglieri provenienti da una classe priva di potere politico, ossia provenienti dalla borghesia che, quindi, non potevano rappresentare alcun tipo di minaccia. Il caso pi rappresentativo di questi ministri costituito da Jean-Baptiste Colbert (1619-1683), figlio di un mercante, che entr a far parte del Consiglio superiore ricoprendo numerosi incarichi, fra cui quello di controllore generaledelle finanze e ministro della Marina. Colbert, fino alla sua morte, affianc Luigi XIV nel tentativo di imporre alla Francia un'unit legislativa, amministrativa, fiscale e religiosa e il controllo statale sull'economia e sulla cultura. Questo programma assolutistico, che in seguito fu imitato da tutte le altre monarchie europee, incontr, tuttavia, numerosi ostacoli e numerose resistenza che portarono ad una sua realizzazione parziale. La politica fiscale Per quanto riguarda il sistema fiscale, Colbert cerc di eliminare, o per lo meno ridurre, la corruzione e gli sprechi nella riscossione delle imposte; per fare ci, egli ridusse il debito pubblico e riordin le finanze. Tuttavia, Colbert non fu in grado di eliminare le sanzioni e le disparit sociali e regionali nella distribuzione del carico fiscale; quest'ultimo, infatti, era fondato su criteri differenti tra il nord e il sud. La taglia (ossia l'imposta diretta) aveva come fondamento il valore delle propriet; a nord, invece, gli uffici centrali decidevano l'ammontare totale dell'imposta che, poi, andava divisa fra i gruppi familiari. Per le imposte indirette che colpivano i consumi (il sale in maniera particolare),restava in funzione il sistema dell'appalto: i finanzieri privati anticipavano allo stato l'ammontare dell'imposta e poi provvedevano a riscuoterla per mezzo di loro impiegati; ci dava luogo a corruzione e soprusi. Tuttavia lo stato non poteva fare ameno dei finanzieri, dai quali otteneva spesso il pagamento anticipato di imposte e prestiti di cui aveva bisogno in caso di guerra. Nel 1695 fu istituita una nuova imposta diretta senza sanzioni e privilegi: la capitazione; tuttavia questa, dopo varie vicende, procur un guadagno sempre minore. A questo punto, il ricorso al debito pubblico divenne sempre pi massiccio e una quota crescente delle entrate fu assorbita dal pagamento degli interessi mentre il bilancio restava continuamente in deficit. In conclusione, il carico fiscale continu a gravare sui contadini e l'assolutismo si fece sentire relativamente poco sulle classi privilegiate.

Il colbertismo, una versione pi accentrata del mercantilismo La politica economica di Colbert si conformava a quella mercantilistica di Cromwell; tuttavia se ne differenziava per il maggior controllo che lo stato esercitava sulle attivit commerciali delle manifatture. Colbert potenzi la flotta commerciale francese e cre cinque principali compagnie monopolistiche: compagnia del Levante (1670), che agiva sul Mediterraneo orientale e che diede i migliori risultati; compagnia delle Indie occidentali (1664-1674); compagnia del Senegal (1673), che ebbe poco rilievo e che si limit al traffico dischiavi; compagnia del Nord, che agiva sul mar Baltico compagnia delle Indie orientali, che non fu mai in grado di competere con gli olandesi, i quali detenevano una supremazia superiore. Solo nel XVIII tale compagnia divenne abbastanza forte da poter competere con la compagnia inglese. Per evitare la fuga dei metalli preziosi dal paese e per impedire l'ingresso di merci straniere, era necessario sviluppare all'interno del paese delle produzioni sostitutive. Colbert, a questo proposito, concesse aiuti ai produttori nazionali, anche se la sua azione si limit ai prodotti voluttuari (specchi, cristalli, tappezzerie e saponi) e ai tessuti di alta qualit; poich lo scopo era quello di sostituire gli analoghi prodotti veneziani, olandesi e inglesi, furono imposti dei regolamenti rigidissimi per tutelare la qualit dei prodotti. Tuttavia, questo non bast a impedire l'ingresso di prodotti stranieri di contrabbando ma anzi, dimostrarono di essere degli ostacoli nei confronti dell'innovazione tecnologica. D'altra parte il governo si impegn relativamente meno negli investimenti agricoli (va ricordata, per, la costruzione del canale di Mezzogiorno che univa l'Atlantico e il Mediterraneo) e in quelli di produzione tessile. Le migliori riuscite di queste industrie di stato furono la fabbrica di cristalli di Saint-Gobain e quelle di arazzi di Beauvais. La politica religiosa L'assolutismo ottenne risultati clamorosi nel settore religioso. Luigi XIV, sebbene nel1598 riconferm l'editto di Nantes, cominci a consentire persecuzioni contro i calvinisti, per spingerli a farli convertire alla religione cattolica; in particolare, i calvinisti erano obbligati a dare alloggio ai militari e a sostenerli. Nel 1685, Luigi XIV rievoc l'editto di Nantes affermando che in Francia non erano pi presenti calvinisti: questi emigrarono verso altri paesi portando con s le loro competenze di artigiani tessili e dando, quindi, un duro colpo all'economia francese. Il programma assolutista di Luigi XIV lo port anche a reprimere il diffuso movimento dei giansenisti. Sebbene da questo punto di vista Luigi XIV affiancava il papa, non accettava il suo primato della chiesa di Roma sulla chiesa francese; fu proprio contro il papa che Luigi XIV combatt la sua terza battaglia religiosa (1682). Il trasferimento della corte a Versailles Per ordine di Luigi XIV, nel 1682, la corte e il governo francesi furono trasferiti da Parigi a Versailles. I lavori di costruzione del palazzo e del parco di Versailles iniziarono poco dopo la presa di potere del re e, man mano che proseguivano, divenivano sempre pi imponenti. Oltre che sede della corte, Versailles divenne, per alcuni decenni, il centro culturale della Francia. Luigi XIV, denominato re sole, volle mettere al proprio servizio tutti gli artisti del paese; in questo modo assoggett la cultura attraverso la repressione (censura

della stampa), il controllo (il controllo di privilegi e monopoli agli editori), la promozione diretta di attivit che esaltavano la monarchia. Versailles serv anche per un progetto politico: Luigi XIV, che deteneva gi sotto controllo la nobilt di toga, intendeva mettere fuori causa la nobilt responsabile della fronda dei principi, e si serv della corte e del suo stile di vita lussuoso per attirare le grandi famiglie nobili ed allontanarle dai loro feudi; in questo modo i nobili si trasformarono in cortigiani.

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