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Gli aiuti di Stato alla formazione nelle PMI

Analisi e valutazione di carenze strutturali e buone pratiche nel contesto italiano ed europeo

Indice:

CAPITOLO 1 Gli aiuti di stato e le agevolazioni riservati alle PMI 1.1 Gli effetti della crisi sulle PMI 1.2 Disciplina sugli aiuti di stato.. 1.2.1 I. II. III. Nozione di Aiuto.. Analisi del diritto primario Le deroghe. Le garanzie 8 14 14 17 26 28 32 32 42 47

1.3 Aiuti alle PMI 1.3.1 1.3.2 1.3.3. Aiuti destinati alle PMI Gli aiuti al capitale di rischio.. Gli aiuti a finalit regionale. CAPITOLO 2 Gli aiuti alla formazione 2.1 La politica europea per la formazione professionale 2.1.1 I. II. III. 2.1.2 Aiuti applicabili a progetti di formazione aziendale. Il regime di aiuti alla formazione. Gli aiuti de minimis Aiuti alloccupazione. Il regolamento generale di esenzione per categoria

50 55 55 57 60 62

2.1.3

Piani di aiuto per la formazione aziendale I. II. III. I fondi a gestione indiretta.. I fondi a gestione diretta. I fondi paritetici interprofessionali.. CAPITOLO 3 Prassi degli aiuti di Stato alla formazione nelle PMI

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3.1 Buone pratiche 3.2 Caso di studio.. 3.3 Problemi riscontrati dalle PMI nella formazione dei propri dipendenti...

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3.4 La pubblicizzazione dei bandi, garanzie e responsabilit regionali 103 I. II. III. Campagna pubblicitaria nazionale 103 Campagna pubblicitaria Regione Marche 106 Frodi nei fondi alla formazione.. 108

Conclusioni.. 113 Bibliografia.. 121

Introduzione

Le Piccole e Medie Imprese rappresentano il motore economico dell'Unione Europea, corrispondenti al 99% delle imprese, con all'attivo circa 23 milioni di aziende ed il 60% del PIL totale dell'Unione europea (UE)1. Tali imprese sono quindi di estrema importanza per attuare un processo di innovazione e aprire ad un'economia basata sulla conoscenza e la formazione dei suoi dipendenti. La possibilit per una Piccola o Media Impresa (di seguito PMI) di percepire un finanziamento , ad oggi, uno dei principali problemi dato che banche ed investitori sono generalmente restii a finanziare ci che non pu dare garanzie. Per sopperire a tale situazione le imprese hanno a disposizione gli aiuti di Stato, un vantaggio di qualsiasi natura conferito su base selettiva a una o pi imprese dalle autorit nazionali. Tale intervento necessario per un efficace ed equo funzionamento dell'economia, nel caso in cui venga concesso per determinati obiettivi e finalit politiche. Un aiuto di Stato pu dunque, in determinati casi, essere considerato compatibile con il diritto primario europeo, in particolare con quanto previsto nel Trattato sul Funzionamento dell'Unione europea (di seguito TFUE) e gli articoli 107-108109 regolano suddetta possibilit. Gli articoli menzionati descrivono le categorie compatibili a ricevere agevolazioni Statali secondo il regolamento CE N.800/2008 della Commissione, strumento che, come si vedr esenta le stesse misure dalla complessa procedura di controllo preventivo da parte di

Manuale delle norme comunitarie in materia di aiuti di stato a favore delle PMI, comprendere le misure temporanee di aiuto di stato a sostegno dellaccesso al finanziamento nellattuale situazione di crisi finanziaria ed economica, pag.3, dal sito dellU.E.:http://ec.europa.eu/competition/state_aid/studies_reports/sme_handbook_it.pdf

Bruxelles circa la loro compatibilit con le regole del mercato interno 2 . Recente anche il piano europeo per la ripresa economica; il programma riconosce un ruolo di estrema importanza per gli Stati Membri nel concedere aiuti economici alle imprese. Tale sostegno concesso per varie finalit ma comunque volto a miglioramenti strutturali tra i quali: la Ricerca, sviluppo e innovazione (di seguito RSI), tutela ambientale, aiuti a finalit regionale, investimenti all'occupazione ed alla formazione. Assumono, in tale contesto, una certa rilevanza anche i casi di eccezione quali la regola "de minimis", previsti dal regolamento CE 1998/2006 e relativo allapplicazione degli artt. 107-108 del TFUE. Con queste scelte strategiche le istituzioni europee e gli Stati Membri hanno dimostrato di riconoscere limportanza delle Piccole e Medie Imprese.

L'Italia, a differenza di altri stati europei, sembra pagare per alcuni problemi strutturali del suo sistema imprenditoriale; bench le PMI siano distribuite in modo capillare su tutto il territorio, esse sono estremamente eterogenee. Vi sono aree distrettuali caratterizzate da una condizione di arretratezza in vari ambiti, come quello tecnologico, con imprese scarsamente produttive, un basso indice di innovazione ed inevitabilmente riescono con difficolt a competere nei mercati globali. Per far fronte alla crescente competizione le PMI hanno adottato strategie volte alla diminuzione dei costi aziendali (quali materie prime e manodopera), da cui lesito negativo pi rilevante stato lo scarso livello professionale dei propri dipendenti. L'Unione Europea si
Regolamento (CE) n. 800/2008 della Commissione, del 9 agosto 2008, L 214/3, http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2008:214:0003:0047:it:PDF
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occupata di tali difficolt istituendo gli aiuti di Stato alla formazione, allart. 38 del Regolamento (CE) 800/20083 in relazione allapplicazione dei vecchi artt.87 e 88 del Trattato CE in materia di aiuti alla formazione. La tesi analizza gli aiuti di Stato rivolti alla formazione allinterno delle PMI partendo dalla definizione di aiuto e dalle norme europee che regolano suddette agevolazioni alle imprese di piccole e medie dimensioni. Nella prima parte dellelaborato vengono esaminati gli aiuti destinati alle PMI che per svariate caratteristiche pi si adattano alla possibilit di svolgere la formazione nelle aziende. Tali aiuti sono quelli rivolti al capitale di rischio ed a finalit regionale, entrambi esclusi dallobbligo di notifica alla Commissione secondo il Regolamento generale di esenzione per categoria N. 800/2008 (di seguito GBER). La procedura semplificata, per la concessione degli aiuti di Stato in questione, permette loro di progettare corsi di formazione come laggiornamento in azienda, senza dover attendere un periodo particolarmente lungo per ricevere lagevolazione. La tesi esamina inoltre gli aiuti di Stato ed europei destinati espressamente alla formazione nelle PMI. Successivamente ad un breve excursus storico sullimportanza della formazione professionale in Europa, stata presa in esame la norma specifica che regola gli aiuti alla formazione e le agevolazioni applicabili a progetti di formazione aziendale, quali gli aiuti de minimis e gli aiuti alloccupazione. Gli interventi a sostegno della formazione nelle PMI possono avvenire attraverso il budget messo a disposizione dallU.E., come

Idem.

nel caso del Fondo a gestione diretta, oppure mediante finanziamenti a carattere nazionale, il caso dei fondi a gestione indiretta ed i fondi paritetici interprofessionali. Lanalisi di queste tre forme di intervento stata condotta con lintenzione di delineare lutilit che esse hanno per le PMI, valutare le loro carenze e le loro caratteristiche, nonch riscontrare quale tra esse abbia avuto un numero maggiore di richieste di finanziamento da parte delle imprese. La tesi prende in esame le buone pratiche, il caso di studio relativo alla formazione nelle PMI e le iniziative concrete dello Stato italiano e della Regione Marche nella pubblicizzazione del Fondo Sociale Europeo (di seguito FSE). Il Caso di studio analizza il finanziamento a favore della Fondazione Pergolese Spontini, la quale, conformemente allart.1 (allegato 1) del Regolamento N.800/2008 4 rientra nella definizione di Impresa. La Fondazione ha beneficiato del fondo per la formazione professionale di persone le quali sono state poi introdotte nel mondo del lavoro. In questo modo il finanziamento ha risposto a due dei principali obiettivi perseguiti dallUnione Europea: la formazione e loccupazione dei propri cittadini.

Idem.

Cap. 1 Gli aiuti di stato e finanziamenti riservati alle PMI

La definizione che la Commissione d di PMI, ha subito varie modifiche dovute allesigenza di adeguarla agli sviluppi economici successivi al 1996, anno della prima definizione di PMI, mediante la Raccomandazione della Commissione 86/280/CE del 2 aprile dello stesso anno5. Nel maggio 2003 la Commissione fornisce, mediante Raccomandazione (2003/361/CE), una precisa indicazione sulla definizione delle microimprese, piccole e medie imprese 6 . Sono definite medie imprese quelle che hanno meno di 250 dipendenti, ed un fatturato annuo non superiore ai 50 milioni di euro e/ o un totale di bilancio che non superi i 43 milioni di euro. Una piccola impresa quella che impiega meno di 50 dipendenti, registra un fatturato annuo ed un bilancio non superiore a 10 milioni di euro; mentre una microimpresa deve impiegare meno di 10 dipendenti e registrare un fatturato annuo ed un bilancio non superiore a 2 milioni di euro7.. A partire dal 1 gennaio 2005 gli Stati Membri sono stati invitati dalla Commissione, ad uniformarsi ai contenuti della Raccomandazione C(2003) 1422 e a comunicare entro il 31 dicembre 2004 le misure a tal fine adottate.

Gazzetta ufficiale dellUnione Europea - 96/280/CE - Raccomandazione della Commissione, relativa alla definizione delle piccole e medie imprese n. L 107 del 30/04/1996. 6 Gazzetta Ufficiale dellUnione Europea, Commissione Raccomandazione della Commissione del 6 maggio 2003 relativa alla definizione delle microimprese, piccole e medie imprese, 20.5.2003, L 124/36 , (2003/361/CE). 7 Queste condizioni devono essere considerate tenendo conto anche di eventuali imprese controllate dalla stessa, ma con sede allestero, visto come altri Stati Membri o extra-europei.

1.1

Gli effetti della crisi sulle PMI

A livello europeo la crisi ha profondamente indebolito le imprese, le quali hanno subito un forte calo nelle vendite, in particolar modo le imprese che operavano nel commercio internazionale e dunque nelle esportazioni pi che le imprese che commerciavano in un mercato domestico8. I settori colpiti non sono stati solo le vendite e lesportazione, ma anche loccupazione e la produzione. Le PMI sono maggiormente esposte alla crisi e alle oscillazioni del mercato globale: ci dovuto a numerosi fattori, tra cui il loro basso capitale dazienda che rende pi difficile assorbire gli imprevisti (il ridotto capitale di queste aziende permette loro un basso margine derrore) 9. Altra congiuntura sfavorevole sta nel campo dazione delle PMI; esse infatti operano quasi esclusivamente in un unico settore, spesso di nicchia; non riuscendo quindi a diversificare i rischi, gli imprenditori sono

automaticamente legati al destino di quel settore o dei loro principali clienti. Altra ragione della crisi delle PMI stato lirrigidimento del sistema bancario nella concessione di finanziamenti, in quanto le imprese di piccole e medie dimensioni sono incapaci di seguire differenti strade di finanziamento (come la quotazione in borsa). In ultima analisi, ma non di minor importanza la
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La crisi economica italiana, diversamente da quanto accaduto per quella spagnola, ha avuto origine al di fuori della nazione, dunque le imprese italiane che commerciavano frequentemente con altri paesi hanno avuto una battuta darresto repentina nellesportazione. Solo in questultimo periodo vi stata una controtendenza, data la quale linternazionalizzazione delle aziende fa si che esse possano riemergere dalla crisi economica in cui si trovano. La crisi internazionale e il sistema produttivo italiano:unanalisi su dati a livello di impresa , pag. 7 e 24. Dal sito della Banca dItalia. http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/econo/quest_ecofin_2/QF_58/QEF_58.pdf 9 Con passaggio a vuoto si intende un operazione dalla quale limpresa ottiene un ricavo totale non sufficiente per arrivare ad ottenere utili, ma copre solamente i costi sostenuti durante il lavoro compiuto.

considerazione che le PMI non posseggano figure specializzate in ambito manageriale, le quali potrebbero individuare strade diverse e soluzioni alternative alla crisi. Pu capitare che imprese di piccole dimensioni esternalizzino mansioni come la gestione manageriale, ma ci comporta una limitata rapidit diventando quindi scelte controproducenti in tempi crisi come quello attuale. Le necessit pi pressanti per le PMI sono in questo periodo un pi snello accesso al credito e lampliamento del mercato, mentre la crisi economica non ha fatto altro che render ancor pi difficile il raggiungimento di questi due obiettivi. Dalle Figure 110 e 2 palese come questi due aspetti siano al centro delle preoccupazioni imprenditoriali, ovvero lampliamento del mercato ( finding customers ) e laccesso al finanziamento. Secondo la percezione delle PMI, laccesso al credito tramite le banche stato reso ancor pi difficile da una richiesta sempre crescente di garanzie ( di difficile ottenimento tenendo conto delle ridotte risorse delle PMI) e degli alti tassi di interesse.
Figura 1 I maggiori problemi per le PMI dell'euro-zona nel 2009.

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Access to finance for SMEs in the euro area. Sito dellU.E. http://ec.europa.eu/enterprise/policies/finance/data/enterprise-finance-index/europeansurveys/ecb-surveys/index_en.htm

Figura 2 Rilevazioni delle maggiori problematiche indicate dalle PMI nel 2008.
Accessoaimercatiinternazionali Accessoallegared'appalto DefinizionedellePMI Instabilitdell'economiamondiale Accessoall'informazioneedallaconsulenza Pagamentitardivi AccessoaiprogrammiUE Accessoalmercatounico Dirittodellavoro Concorrenzasleale/forte Carenzediqualifiche Fiscalit Accessoaifinanziamenti

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100

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OnereAmministrativoenormativo

LEurobarometro 200911 analizza laccesso alle risorse finanziarie delle PMI, ed evidenzia come questa possibilit di finanziamento sia pressoch impossibile per talune categorie di imprese, quali ad empio, le aziende con un fatturato inferiore ai 10 milioni di euro, le aziende nate da meno di 9 anni, le imprese che operano nel settore delledilizia, imprese che hanno beneficiato di fondi ventur capital ed ancora le imprese innovative. Particolarmente logorate dalla crisi e assoggettate ad essa sono le imprese italiane le quali risentono enormemente della grande difficolt nellaccesso al credito

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LEurobarometro lo strumento istituito dalla Commissione Europea nel 1973, con il compito di valutare e analizzare lopinione pubblica in tutti gli Stati Membri dellU.E. ed eventualmente nei paesi candidati. Scopo primario dellEurobarometro favorire una legislazione il pi possibile affine alle esigenze dei cittadini europei Le inchieste e gli studi riguardano argomenti di primaria importanza (tra i quali: lal largamento della UE, la situazione sociale, la salute, al cultura, linformation technology, lambiente, lEuro e la difesa). Ricerca: Eurobarometro intervista gli europei sul tema scienza e tecnologia , 5 luglio 2010, Dal sito:http://www.regione.piemonte.it/innovazione/ue/in-evidenza/europa/ricercaeurobarometro-intervista-gli-europei-sul-tema-scienza-e-tecnologia.html

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bancario12. La crisi economica non ha colpito solamente lItalia, ma anche molti altri stati europei tanto che la Commissione dOccupazione e affari sociali del Parlamento europeo nel settembre 2012 ha pubblicato lo studio The Impact of the Financial Crisis on the job creation potential of SMEs13. Dal documento si evincere che nella gran parte dei casi gli Stati si sono messi in atto dei pacchetti anti-crisi e non singole iniziative. Le misure pi rilevanti sono state prese in materia di accordi di lavoro a breve termine e programmi per la formazione e lo sviluppo di capacit. In relazione alla prima categoria, rientrano misure quali lindennit di disoccupazione e la riduzione dellorario di lavoro. Lapplicazione di queste interventi stata differente a seconda dello Stato Membro, ma il fine ultimo rimasto per tutti quello di garantire i lavoratori contro gli effetti dei licenziamenti forzati. Questa politica, avviata tra il 2008 ed il 2009, stata utilizzata solo temporaneamente in quanto richiedeva ingenti risorse da parte dello Stato. Come precedentemente menzionato, unulteriore strategia stata messa in atto dallU.E. per tentare di ridurre gli effetti della crisi: il Programma di formazione e sviluppo del capitale umano. Anche in questo caso, lincidenza della strategia non stata la stessa in tutti gli Stati Membri, infatti solo in alcuni paesi si optato per lintroduzione della formazione obbligatoria in situazioni di lavoro temporaneo o di disoccupazione, mentre altri Stati hanno
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B. Weisz , Accesso al credito per le PMI: meglio le banche locali, 3 dicembre 2012, http://www.pmi.it/economia/mercati/articolo/60458/accesso-al-credito-per-le-pmi-megliole-banche-locali.html 13 The Impact of the Financial Crisis on the Job Creation Potential of SMEs , pag. 104, Parlamento Europeo, 2012. http://www.europarl.europa.eu/committees/fr/studiesdownload.html?languageDocument =EN&file=76351

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seguito

un

approccio

meno

radicale,

concentrandosi

unicamente

sullorientamento professionale. Obiettivo comune per quasi tutti gli Stati la ricerca di specializzazione, intesa come formazione finalizzata alla nascita di professionisti in settori specifici
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. Questo modello di formazione

denominato re-skilling , ossia l'acquisizione di competenze in nuovi settori. Lo apprendimento di competenze pi generiche, quali ad esempio lo studio dellinformatica o di una lingua, sono sviluppate unicamente in contesti lavorativi e in societ nelle quali era necessario accrescere le competenze dei propri dipendenti. La formazione di questultimo genere denominata upskilling e si intende il miglioramento di abilit e conoscenze gi acquisite in un settore; linvestimento su questultimo tipo di formazione stato quindi marginale rispetto al precedente. Gli esiti di questa strategia non sono stati omogenei in tutti gli Stati Membri. La formazione come misura a breve termine non stata in grado di ridurre gli effetti negativi della crisi, molto probabilmente perch, com noto, la formazione del personale necessita di lunghi periodi per produrre i risultati voluti ed ancor pi per vederne i frutti di questi investimenti. Tra gli Stati Membri vi sono importanti Case studies, quali lAustria e la Lituania che hanno saputo fronteggiare la crisi in modo eccellente. Il primo di questi Stati ha mantenuto il livello di disoccupazione a livelli bassissimi mettendo in atto un pacchetto anti-crisi nel quale sono state rivisitate le norme che regolarizzano i contratti a breve termine ed i contratti part-time. E bene prender atto del fatto che gran parte delle norme
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Identification of future skills needs in micro and craft(-type) enterprises up to 2020, pag. 86, Universit di Cologne e UEAPME, 2010, http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/promotingentrepreneurship/files/skillsneeds_ final_report_final_180211_en.pdf

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in questione erano gi presenti in Austria, dunque si trattato solamente di adattarle o ampliarle in base al nuovo contesto internazionale. Ci ha permesso risposte rapide allinstabilit ed ai cambiamenti altrettanto veloci del mercato globale. La Lituania ha dovuto fronteggiare tuttaltra situazione; in questa nazione era presente una regolamentazione del lavoro particolarmente rigida, dunque il primo passo stato proprio quello di modificare alcune norme del Codice del Lavoro. La Lituania ha voluto puntare principalmente sulle giovani leve, sulle PMI ed su lavoratori autonomi ed stato ci che ha condotto la nazione ad un assoluto successo nella risposta alla crisi globale.

La fase di transizione tra il periodo di Programmazione europea precedente al 2007, stata caratterizzata da un periodo politico, ma ancor pi economico e sociale di notevole importanza. In primis perch con il considerevole aumento dei Paesi Membri, il baricentro delle priorit strategiche si spostato verso lEuropa dellEst ed in seconda analisi importante valutare la sfida dei restanti paesi europei nel saper meglio sfruttare le risorse messe in atto dallUnione Europea. Lentrata di questi nuovi paesi ha modificato, non poco, lequilibrio dei finanziamenti agli Stati, messi a loro disposizione per una politica di miglioramento della coesione sociale e sviluppo sostenibile. Nel programma previsto dal 2007-2013 lItalia ha avuto a disposizione 29 miliardi di euro15; questo come accennato sar difficile che si riproponga nel

N. Zerboni, Finanziamenti Europei 2007-2013, Fondi strutturali, finanziamenti diretti e contributi alla politica agricola, Il Sole 24Ore, 2007, XVI-311 p., brossura.
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successivo programma previsto dal 2014 al 2020, proprio a causa dello spostamento delle risorse europee verso i nuovi paesi Membri. Da ci si deduce che le aree al momento identificate come aree obiettivo, dunque beneficiarie delle risorse finanziarie europee e statali, vedranno il loro budget ridimensionato. I finanziamenti europei non sono le uniche risorse per le PMI, esse possono infatti usufruire degli Aiuti di Stato: unimportante fonte di sostentamento e progresso per le aziende europee. 1.2 La disciplina sugli Aiuti di Stato 1.2.1 Nozione di aiuto di Stato Ai sensi dellart. 107 del TFUE, con Aiuti di Stato intendiamo unagevolazione (di qualsiasi forma) concessa in assenza di corrispettivo da parte dello Stato. Lart. 107 TFUE 16 , paragrafo 1, fornisce le indicazioni secondo le quali tali aiuti possono esser definiti aiuti di Stato. Questo vantaggio pu essere rappresentato non solo dallerogazione di denaro ma anche da qualsiasi altra misura che, direttamente o indirettamente, costituisca un beneficio economico per limpresa destinataria che altrimenti non avrebbe avuto nel corso normale della sua attivit. Le norme europee in materia di

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Il trattato di Lisbona modifica i vigenti trattati UE e CE senza sostituirli. Il Trattato che istituisce la Comunit europea (TCE) diviene Trattato sul funzionamento dellUnione europea (TFUE) con entrata in vigore il 1 dicembre 2009. In particolare gli articoli relativi agli aiuti di Stato (art. 87, 88, 89 del TCE) divengono gli art. 107, 108, 109 del Trattato sul funzionamento dellUnione Europea ,

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aiuti di Stato si applicano a quelle misure che abbiano i principi stabiliti dallarticolo 107 TFUE : Limpresa deve beneficiare attraverso laiuto di Stato di un vantaggio economico che altrimenti non avrebbe avuto nel corso normale della sua attivit17; Laiuto deve applicarsi ad uno specifico settore economico (aiuti settoriali) o ad un determinato territorio (aiuti regionali) (criterio della selettivit); Laiuto deve avere un effetto potenziale sulla concorrenza e sugli scambi tra Stati Membri18; Laiuto deve comportare un trasferimento di risorse statali;

Costituiscono Aiuti di Stato svariate altre forme di sussidio, quale ad esempio la cessione di beni pubblici ad un prezzo inferiore al valore di mercato. Tale cessione comporta una perdita effettiva di capitale statale ed un palese vantaggio per il beneficiario. Altro aiuto statale pu esser lassegnazione di appalti e contratti di fornitura di beni o servizi che se ripetuto in pi occasioni possa render unimpresa pi forte economicamente di altre concorrenti e permetterle quindi di praticare condizioni contrattuali tali da garantire ogni qualsivoglia appalto disponibile. Vi sono poi aiuti di stato celati sotto forma di sgravi da oneri fiscali e sociali verso i quali la Commissione non poco critica in quanto, nella maggior parte dei casi, tale sussidio rinvii unicamente

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Aiuti di Stato 2007-2013, pag 5, Ente Nazionale ACLI Istruzione Professionale. Idem.

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la fine dellazienda, senza darle la possibilit peraltro di recuperare la redditivit e capitalizzare nel breve come nel lungo periodo19. Il giudice europeo pi volte intervenuto focalizzando lattenzione sugli effetti degli aiuti e non sul tipo di intervento. Il fine sociale degli Aiuti di Stato non idoneo a sottrarlo all'ambito di applicazione dell'art. 107 TFUE qualora esso, diminuendo e talvolta eliminando definitivamente i costi pendenti sullimpresa beneficiaria, ne rafforzi la posizione rispetto alle altre imprese presenti sul mercato al punto di essere una minaccia per la concorrenza e lo scambio tra gli Stati Membri20. Gli Stati hanno concesso aiuti economici con un basso tasso di interesse alle imprese che non avrebbero ottenuto il prestito da altri creditori (come ad esempio dalle banche)21. E importante inoltre determinare il tipo di istituzione che erogher laiuto, in numerosi casi infatti difficile poter giudicare unimpresa privata da unistituzione pubblica e dunque ancor pi complesso sar giudicare lorigine delle risorse somministrate22. I. Analisi del diritto primario

L articolo 107 TFUE si focalizza sul divieto di aiuto, salvo configurare la possibilit di aiuti sicuramente compatibili e di aiuti eventualmente

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La normativa comunitaria in materia di aiuti di Stato: recenti sviluppi in tema di procedura, cap. 1.2, Rivista della scuola superiore delleconomia e delle finanze . http://rivista.ssef.it/site.php?page=20041112095426730&edition=2010-02-01 20 La tutela della concorrenza mediante il divieto di aiuti di stato, pag. 102, Brancasi 21 Sent. 14 febbraio 1990, causa C-301/87 Racc. pag. I-307, punto 33 (Francia/Commissione, detta Boussac). 22 Sent. 13 marzo 2001, Causa C-379/98 in Racc. 2001, p. I-05107; sent. 16 maggio 2002 Causa C- 482/99 in Racc.2002. p. I- 04397.

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compatibili. Larticolo in questione pone un divieto generale alla concessione degli aiuti e ci avviene perch gli aiuti potrebbero condurre ad una situazione di concorrenza sleale e favorire quindi unimpresa meno efficiente a discapito di imprese sane. Tale condizione potrebbe inoltre far nascere forme di protezionismo che ovviamente non rientrano nelle politiche europee. Larticolo lascia comunque un margine di apertura nel quale possono rientrare tutte le aziende che, con obiettivi trasparenti possano beneficiare di tali finanziamenti apportando ad un effetto positivo sulleconomia e lo sviluppo23. Eventuali illegittimit riscontrate nellassegnazione di tali fondi comportano lobbligo di restituzione da parte del beneficiario nonch la responsabilit dello Stato Membro nei confronti dellUnione europea. Per diversi anni mancata una procedura comune sul controllo degli aiuti di Stato; ad oggi la troviamo nellex - art. 88 TCE, attuale Art.108 del TFUE. La procedura seguita dalla Commissione e solamente in casi eccezionali dal Consiglio. La Commissione in conformit con la giurisprudenza della Corte, ha fissato liter per il controllo di tali finanziamenti, solo successivamente il Consiglio ha deciso, mediante Regolamento di codificare la procedura, con ladozione del regolamento CE del 22 marzo 1999, n.659. Tale regolamento concentra lattenzione nel ruolo della Commissione, senza lautorizzazione di questultima lo Stato non pu concedere alcun finanziamento (paragrafo c, art. 108 TFUE), per svolgere suddetta valutazione la Commissione dispone di
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Fontana, Lozito, I finanziamenti europei, pag. 10, Sistemi Editoriali, 2002.

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un ampio potere discrezionale che le permette di prender decisioni ed effettuare previsioni di ordine economico e sociale. Qualora la Commissione ritenga di aver individuato un aiuto concesso illegalmente, avr il potere di avviare una procedura in merito, disciplinata ai Capi III e IV del Regolamento. Il sistema di controllo degli aiuti si articola in diverse procedure, in primis troviamo il controllo degli aiuti pre-esistenti in cui vengono esaminati tutti gli aiuti che erano in essere precedentemente alla richiesta da parte del soggetto incaricato al controllo e che sono tuttora esistenti. La Commissione ha lonere di procedere allesame con lo Stato Membro interessato e prendere in considerazione eventuali differenti misure da seguire. In un primo momento sar necessario per la Commissione ottenere tutte le informazioni necessarie per una corretta analisi del caso in questione e tali informazioni potranno pervenire da qualunque fonte venga ritenuta opportuna o in aggiunta sar possibile ottenere informazioni anche attraverso uningiunzione formale allo Stato Membro, il quale sar obbligato a fornire tutti i dati richiesti entro e non oltre un termine prestabilito. 24 Nel caso in cui il precedente finanziamento non sia pi in linea con il mercato comune, la Commissione pu aprire la procedura di infrazione, la quale non avr leffetto di sospendere lapplicazione del regime in questione (in questo lasso di tempo lo Stato Membro ha la possibilit di intervenire, ritirando o modificando 25 la propria notifica dellaiuto, ma solo prima della decisione

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Bechi e M. Montaina, La disciplina comunitaria degli aiuti di Stato nelle misure pubbliche di garanzia e di investimenti in capitale di rischio, n.242, Impresa e Mercati Finanziari, Liuc Papers, 7 settembre 2011. 25 Tali modifiche devono essere notificate mediante il formulario presente nellallegato II del regolamento (CE) n.794/2004.

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della Commissione). La Commissione, dopo un determinato periodo di tempo, avr la possibilit di scegliere tra due alternative.

Anzitutto potr richiedere la sospensione del finanziamento fintanto che non venga fatta chiarezza sulla compatibilit tra il finanziamento. Tale opzione viene anche denominata ingiunzione di sospensione ed allo Stato italiano stata notificata in svariate occasioni26, una delle quali il caso SA.33083 (2012/NN) che ha in oggetto Vantaggi fiscali per compensare danni causati dal terremoto in Sicilia nel 1990 e altre calamit naturali. Lindagine formale iniziata ufficialmente il 23 ottobre del 201227 e la decisione finale stata emanata tramite Gazzetta Ufficiale dell11 dicembre 201228, dove si esprime che la Commissione ha pertanto deciso di adottare uningiunzione di sospensione conformemente allarticolo 11, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 659/1999 del Consiglio. La Commissione potr adire la Corte di Giustizia per ottenere la sospensione del finanziamento, in risposta lo Stato Membro pu far riferimento al Consiglio e chiedere la legittimit della propria richiesta di aiuto oppure mettersi sulla stessa linea della Commissione e rivolgersi alla Corte di Giustizia. Il problema per lo Stato Membro nasce nel
Procedimenti di indagine formale avviati dalla Commissione nei confronti dellItalia ai sensi dellart. 108 TFUE- (art. 14, lett. D, della legge 24 dicembre 2012, n.234). 27 Con lettera del 19 giugno 2012 (cfr. punto 4)le autorit italiane sono state invitate a presentare tutto ci che era in loro possesso per dimostrare la legittimit e la compatibilit di tutte le misure daiuto relative al caso SA.33083 (2012/NN) inoltre, lItalia era stata avvertita della possibilit che la Commissione potesse optare per uningiunzione di sospensione dellaiuto, conformemente al larticolo 11, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 659/1999 del Consiglio. Le autorit italiane hanno si risposto (il 27 settembre del medesimo anno), ma non hanno fornito le informazioni necessarie a dissuadere la Commissione dalla preannunciata sospensione. 28 Gazzetta Ufficiale dellUnione Europea dell11 dicembre 2012,C 377/9, Procedimenti amministrativi -Invito a presentare proposte 2012 Programma Europa per i cittadini (2007-2013), Attuazione delle azioni del programma: Cittadini attivi per lEuropa, Societ civile attiva in Europa e Memoria europea attiva.
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momento in cui il Consiglio non si pronuncia entro 3 mesi, perch la decisione verr deferita alla Commissione. La Commissione pu percorrere una seconda strada solo in presenza di condizioni aggravanti, ovvero che la misura attuata costituisca sicuramente un grave rischio di danno consistente ed irreparabile ad uno o pi soggetti concorrenti, in tal caso lo Stato Membro sar obbligato a riacquisire in via provvisoria laiuto gi erogato, fin quando non sia stata decisa la sua ammissibilit o meno. La spinosa procedura del recupero dellAiuto di Stato definita ingiunzione di recupero ed

finalizzata al ripristino delle condizioni di mercato esistenti precedentemente allerogazione dellaiuto (non viene definita sanzione ma una mera

conseguenza allillecito). Lart. 14 del regolamento (CE) n. 659/1999 29 prevede la possibilit di recupero degli aiuti prevedendo, in caso di aiuti illegali ed incompatibili, la Commissione obblighi lo Stato Membro interessato a riacquisire lintero importo. Inoltre possono esser calcolati ed aggiunti gli interessi (essi decorrono dalla data in cui laiuto illegale divenuto disponibile per il beneficiario, fino alla data di recupero 30). Se la Commissione sospetta un mancato rispetto delle proprie decisioni, potr disporre anche lispezione in loco31, previa comunicazione (con un discreto margine di tempo e per iscritto) allo Stato Membro interessato. Per far s che lispezione vada a buon fine, non saranno sufficienti gli agenti esperti

29

A. Cioffi , Il riparto di giurisdizione per lapplicazione degli artt. 107 e 108 TFUE, in L.F. Pace, Dizionario sistematico della concorrenza, Jovene, 2013, p. 724 30 V. Di Comite, Le sovvenzioni e le misure compensative nellOrganizzazione mondiale ,pag.201. 31 Gli agenti autorizzati dalla Commissione hanno il potere di accedere a tutti i locali e terreni dellimpresa interessata, chiedere spiegazioni orali sul posto, contro llare i registri e i documenti aziendali ed eseguire e chiedere copia degli stessi.

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incaricati, ma sar necessario anche lappoggio delle autorit competenti dello Stato di riferimento, ci nel caso in cui limpresa si opponga al corretto svolgimento dellispezione. La norma distingue due diversi soggetti competenti al recupero degli aiuti incompatibili; tale differenza nasce sulla base del soggetto che ha concesso laiuto. Nel primo caso laiuto concesso dallamministrazione statale ed il recupero del credito affidato ad una societ privata. Entro due mesi dalla data di notifica della decisione, precisa il comma 2, il ministro competente per materia, con proprio decreto, individua i soggetti tenuti alla restituzione dell'aiuto, accerta gli importi dovuti e determina le modalit e i termini del pagamento. Il decreto costituisce titolo esecutivo nei confronti degli obbligati. Nel caso in cui laiuto provenga da un ente territoriale, la riscossione dellintero importo a carico dello stesso ente concessionario e il provvedimento che costituisce titolo esecutivo nei confronti degli obbligati adottato dalla Regione, dalla Provincia Autonoma o dall'ente territoriale competente 32 . Nella fase di recupero dei crediti, i giudici nazionali hanno un ruolo di estrema importanza, riconosciuta nel testo del regolamento precedentemente menzionato allart. 1433. I giudici nazionali, (tenuto presente limportanza per losservanza della procedura di controllo preventivo dei progetti nel rispetto del buon funzionamento del mercato interno), possono richiedere la restituzione dellaiuto nel caso in cui constatino che non vi sia una precedente notifica alla Commissione34, anche

32 33

G. Goglia, Aiuti di Stato, la disciplina Ue entra nelle norme nazionali,dal sito Fiscooggi. Fontana, Lozito I finanziamenti europei, pag. 10, Sistemi Editoriali, 2002. 34 Sentenza della Corte di giustizia dell11 gennaio 1996, SFEI e. altri, causa C -39/94, Rac. p. I-3547.

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nel caso in cui lo stesso aiuto venga giudicato conforme dalla Commissione. Il giudice nazionale deve far richiesta affinch il beneficiario dellaiuto restituisca lintero lammontare dellaiuto ed i suoi relativi interessi per il periodo di illegittimit (fermo restando la possibilit per lo Stato Membro, di tornare a concedere lo stesso in un secondo momento). In ultimo, il giudice nazionale pu accogliere le richieste pervenute a titolo di risarcimento dei danni causati a motivo dellillegittimit dellaiuto 35 . Nella prassi anteriore allapprovazione del regolamento (CE) n. 659/1999 la Commissione non aveva mai messo in atto il recupero del credito, negato per altro esplicitamente dalla giurisprudenza 36 , ma attualmente la situazione assai diversa
37

in quanto in base allart.11 del medesimo regolamento, la

Commissione competente ad ingiungere tale provvedimento cautelare. I beneficiari di suddetti aiuti potranno a loro volta adire alla Corte di Giustizia richiedendo lannullamento della decisione della Commissione, ai sensi dellart. 263 del TFUE. Questa strada comunque ritenuta molto difficile e con poche probabilit di successo. Il recupero inoltre disciplinato dalla legislazione nazionale ammesso che questa contempli le condizioni del recupero immediato (senza indugio) ed effettivo (e non rappresentare unicamente il maggior sforzo possibile come nel caso della Olympic Airways) , inoltre nel caso in cui la nazione abbia dei vincoli alla restituzione
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Sentenza della Corte di giustizia del 12 febbraio 2008, Centre dexportation du livre franais (CELF) c/Socit internationale de diffusion et ddition (SIDE), causa C-199/06. 36 Sentenza SFEI c. La Poste, cit. parr.43-45. 37 Lingiunzione di recupero in via provvisoria condizionato alla compresenza di 3 requisiti: nessun dubbio sulla natura dellaiuto in questione, in vista di una situazione demergenza ed infine quando vi sia la certezza di arrecare un danno forte ed irreparabile alla concorrenza. Questi punti vennero introdotti dal Consiglio per limitare i poteri della Commissione nelladozione di tale misura cautelare.

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del credito, essi non verranno applicati (come nel caso Scott C-232/05) 38 . Anche in questa circostanza lItalia non lesina casi di studio interessanti, uno dei quali probabilmente la sentenza CR 26/2008 con oggetto il Prestito di 300 milioni di euro ad Alitalia per cui la Commissione ha constatato che lItalia diede esecuzione illegalmente alla misura di aiuto, violando larticolo 88, par.3, del trattato TFUE e con ci dispose per lItalia, lobbligo di adottare tutte le misure necessarie per recuperare laiuto di Stato incompatibile con il mercato europeo 39. Lo Stato Italiano avrebbe dovuto provvedere al recupero dellintero credito aggravato dallimporto di mora entro e non oltre i quattro mesi successivi alla data della notifica40. A distanza di quattro anni dalla nota causa tra la Commissione e la Francia41, la quale ha sancito il principio della cumulabilit delle sanzioni pecuniarie previste dallart. 228 CE (art. 260 TFUE), la Corte ha condannato la Grecia (causa C369/07), cumulativamente, al pagamento di una penale e di una somma forfettaria per il mancato recupero di Aiuti di Stato alla Olympic Airways, dichiarati illegittimi nel 2005. La penalit ammontava ad euro 16 000 al giorno e la somma forfettaria a euro 2 milioni. La sentenza fu determinata dal fatto che la Repubblica ellenica venne riconosciuta precedentemente inadempiente per non essersi conformata alla sentenza Commissione c. Grecia, causa C-415/03 nella quale era stato accertato linosservanza della Grecia. Se in passato il sistema di controllo stato palesemente severo ed efficace, non vi
38 39

dubbio che, ad oggi ,per via della crisi globale, la

Causa C-232/05, Commissione contro Francia. Gazzetta Ufficiale dellUnione Europea , del 25 febbraio 2009 , L 52/15, Conclusione. 40 Ibidem. 41 Causa C-304/02, Commissione della Comunit Europea vs: Repubblica francese. Sito U.E.

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Commissione abbia garantito maggiore elasticit nel rispetto delle regole. Vi poi la possibilit che, in un certo senso, il diritto sul recupero dellaiuto cada in prescrizione, infatti in base all'articolo 15 del regolamento CE 659/1999, il potere della Commissione di procedere al recupero degli aiuti illegali pu essere esercitato per non oltre dieci anni, a decorrere dal giorno in cui l'aiuto illegale viene messo a disposizione del beneficiario come aiuto individuale o come aiuto rientrante in un regime di aiuti42. Altra attenta analisi deve esser fatta in merito allestinzione del diritto della restituzione dellaiuto secondo larticolo 51 della legge 234/2012, il quale prevede che, indifferentemente dalla forma di concessione, il diritto alla restituzione degli aiuti di Stato sussista finch vige lobbligo ai sensi del regolamento CE n. 659/1999 del Consiglio. Il Regolamento CE 794/2004 della Commissione, del 21 aprile 2004, ha lonere di fissare diverse disposizioni relative allesecuzione del Regolamento CE 659/1999. Esso contiene in particolare le indicazioni in merito alla modalit di trasmissione di una procedura di notificazione, sono inoltre indicati la forma ed i contenuti che devono mantenere le relazioni annuali, viene descritta la procedura di trasmissione e pubblicazione delle relazioni annuali, ne vengono fissati i termini ed infine viene descritto il metodo da utilizzare per la fissazione dei tassi di interesse in caso di recupero degli aiuti dichiarati illegittimi.

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Regolamento (CE) N. 659/1999 del Consiglio del 22 marzo 1999 recante modalit di applicazione dell'articolo 93 del trattato CE Pag 152. http://www.ven.camcom.it/userfiles/ID254__Allegato%2034%20-%20regolamento%2065999.pdf

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Come precedentemente menzionato, lart. 107 TFUE si focalizza su tre temi quali: gli aiuti vietati, gli aiuti sicuramente compatibili e gli aiuti eventualmente compatibili; questultimo tipo di aiuto verr analizzato in modo pi ampio nel paragrafo che segue.

II.

Le deroghe

Allart. 107 paragrafi 2 e 3, allart. 93 ed allart. 106 paragrafo 2 del TFUE, sono determinati i casi specifici in cui laiuto di Stato possa essere ritenuto ammissibile. Vi sono condizioni date le quali il principio di incompatibilit col mercato europeo non equivale ad un divieto totale di erogazione di aiuto di Stato. Relativamente ai Fondi strutturali, le disposizioni di deroga maggiormente rilevanti sono quelle di cui allart. 107 del TFUE paragrafi 2 e 3; in essi vengono indicate le situazioni in cui gli aiuti di Stato sono ritenuti ammissibili (le cosiddette deroghe). Lesistenza delle deroghe giustifica il controllo preventivo fatto dalla Commissione. Tale controllo stabilito dallart. 108 del TFUE e dispone che gli Stati Membri debbano notificare alla Commissione qualsiasi progetto diretto a istituire aiuti prima della loro esecuzione (ad esclusione degli aiuti de minimis). Il medesimo articolo conferisce inoltre alla Commissione il potere discrezionale di decidere se laiuto in oggetto possa beneficiare della deroga o meno. La Commissione nellesercizio dei suoi poteri ha messo in atto specifiche metodologie di valutazione in funzione delle dimensioni dellimpresa, della sua posizione, del settore si appartenenza e delle finalit dellaiuto. Data la natura discrezionale del potere ad essa conferito, la Commissione ha cercato di

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rendere pubblica la metodologia adottata nelle scelte, con il fine di garantire che tale discrezionalit sia esercitata con la dovuta trasparenza e che le autorit e le imprese abbiano ben presente i loro diritti. La Commissione ha pubblicato i criteri applicati nelle decisioni in merito alla concessione o meno di deroghe per gli aiuti notificati; questa comunicazione viene fatta in forma di regolamenti, comunicazioni, orientamenti, discipline e lettere agli Stati Membri.

Le principali deroghe sono: Gli aiuti destinati a favorire lo sviluppo economico delle regioni; Allart. 107 TFUE paragrafo 3 alla lettera a) viene analizzato laiuto destinato alle regioni: gli aiuti destinati a favorire lo sviluppo economico delle regioni ove il tenore di vita sia anormalmente basso, oppure si abbia una grave forma di sottoccupazione", mentre nel medesimo paragrafo, alla lettera c) si fa riferimento agli "aiuti destinati ad agevolare lo sviluppo di talune attivit o di talune regioni economiche, sempre ch non alterino le condizioni degli scambi in misura contraria al comune interesse." Gli aiuti destinati ad agevolare lo sviluppo di talune attivit o di talune regioni economiche; Gli aiuti settoriali; Nel corso degli anni la Commissione ha adottato norme specifiche o settoriali, le quali definiscono la sua posizione in merito alla

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concessione di aiuti di Stato in determinati settori dellattivit economica. Gli aiuti intersettoriali; Suddette norme sono tese a stabilire la posizione della Commissione rispetto a determinate categorie di aiuti destinate a far fronte alle difficolt che potrebbero nascere in qualsiasi settore economico o regione. La Commissione ha adottato una serie di orientamenti che stabiliscono i criteri applicati alle seguenti categorie di aiuti: aiuti alle PMI, alla ricerca e sviluppo, per la tutela dellambiente, per la ristrutturazione ed il salvataggio delle imprese in difficolt, aiuti destinati alloccupazione, aiuti di Stato alle imprese situati in contesti urbani svantaggiati ed infine gli aiuti alla formazione.
Gli aiuti in regime di de minimis.

Questo tipo di aiuto verr analizzato in modo pi ampio successivamente.

III.

Le Garanzie

La Commissione disciplina le garanzie mediante la Comunicazione sullapplicazione degli artt. 87 e 88 del trattato CE agli Aiuti di Stato (pubblicata su GUUE C 155/10 DEL 20/06/2008). La Comunicazione regola la
concessione di garanzie statali alle imprese, connesse ad una operazione finanziaria, nelle quali, a fronte di un trasferimento del rischio allo Stato, le imprese beneficiarie corrispondono un adeguato corrispettivo (premio).

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La garanzia pur non essendo un Aiuto di Stato a carattere economico, rappresenta il principale strumento nazionale a sostegno dellaccesso al credito per le PMI italiane 43 , esso infatti rilascia le garanzie necessarie a favorire la concessione di credito in favore delle PMI che pur essendo sane dal punto di vista economico-finanziario non sono nella condizione di offrire ai soggetti finanziatori adeguate ed autonome garanzie ai fini dellottenimento del finanziamento richiesto. La garanzia non rientra nel piano degli aiuti di Stato previsti dal Trattato, ma negli ultimi anni ha rappresentato un procedimento di notevole importanza per Il Fondo Centrale di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese, istituito con la Legge n.662/9644 (art.2 comma 100, lettera a ) e riconosciuto dal 2000. Trattasi sostanzialmente di un riconoscimento di garanzia pubblica, il quale va a sostituirsi o in alternativa si affianca di fatto alle garanzie reali delle imprese. In questo caso le PMI in questione non otterranno un importo in denaro, ma bens la concreta possibilit di ottenere finanziamenti senza aver lonere di addurre ad ulteriori garanzie (vale a dire fideiussioni e similari) sugli importi garantiti dal Fondo. Finora oltre il 99% delle imprese hanno avuto la possibilit di accedere a questa forma di aiuto. Le imprese hanno la possibilit di rivolgersi a pi mediatori per lottenimento della garanzia; tali mediatori possono esser le banche, un intermediario finanziario, una Societ Finanziaria per

lInnovazione e lo Sviluppo (S.F.I.R.), un consorzio di garanzia collettiva fidi o in alternativa ad altri fondi di garanzia. Questo strumento di politica
43

Ricerca e competitivit 2007-2013, pag. 1, Fonte: PON in collaborazione con il Ministero dellistruzione e il Ministero dello Sviluppo Economico. 44 Gazzetta Ufficiale n. 303 del 28 dicembre 1996

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industriale genera un importante effetto leva, con lobiettivo di moltiplicare le risorse pubbliche; il rapporto costi/benefici porta la strategia delle garanzie ad ottenere importanti risultati. Possono usufruire della garanzia diretta del Fondo tutte le piccole e medie imprese sane (in grado di far fronte agli impegni finanziari derivanti dalle operazioni per le quali si accede alle garanzie del Fondo), anche in forma di cooperative e consorzi di cooperative. E possibile realizzare investimenti materiali ed immateriali (spese per trasferimento tecnologico tra cui acquisizione di brevetti, di licenze di sfruttamento o di conoscenze tecniche brevettate e tecnologie non brevettate), formazione, innovazione e specializzazione di settore. La formazione professionale allinterno delle aziende pu a tutti gli effetti beneficiare delle garanzie. Investimenti che non devono essere alienati, ceduti o distratti per 5 anni dalla data di ammissione allintervento del Fondo. La caratteristica intrinseca di questo aiuto quello desser fondo rotativo, ovvero lalimentarsi autonomamente grazie ai rimborsi graduali dei finanziamenti pervenuti dalle PMI. Il tasso di default pari circa al 2% del totale delle operazioni e ci permette alla quasi totalit dei fondi destinati alla copertura della garanzia di rientrare alla scadenza e desser quindi rimessi in circolo per il sostegno di una nuova PMI. Laccesso al fondo differente in base alla natura del soggetto che si rivolge al Fondo Centrale di Garanzia. La Garanzia diretta un primo modello e viene direttamente concessa dal Fondo al soggetto richiedente, pu esser richiesta tramite le banche, le quali garantiscono loperazione con la garanzia pubblica. Tale garanzia non prevede rischi per lintermediario dato che nel caso in cui non venga risarcita dallimpresa sar

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coperta dal Fondo e nel caso in cui questultimo sia esaurito, allora sar lo Stato stesso a risarcire la banca. Altra ipotesi la Controgaranzia, avviene quando limpresa si rivolge ai Confidi i quali provvederanno a linvio della domanda di controgaranzia. Vi infine le Cogaranzia, nella quale i soggetti beneficiari vengono affiancati dai Confidi ma ricevono direttamente la garanzia. Limpresa pu esser garantita per un importo fino a 1 500 000, rimanendo in linea e nel rispetto dei trattati. Nel 2008 la Commissione ha istituito lobbligatoriet di comunicazione delle garanzie, tale disposizione deve esser applicata per tutte le garanzie nelle quali previsto un trasferimento di rischio. Generalmente le garanzie concesse sono definite ad hoc, ovvero concesse individualmente e solitamente legate a prestiti o

obbligazioni finanziarie 45 o in alternativa concesse nellambito di uno specifico regime. Per le PMI sono state introdotte misure particolari e semplificate per permettere alle imprese di accedere alle garanzie senza particolari difficolt. Indifferentemente dalla percentuale di rischio, per

decidere se una garanzia possa essere attivata o meno, gli Stati Membri hanno a disposizione due strumenti: in primis la possibilit di utilizzare premi esenti di sicurezza predefiniti, essi sono anche considerati privi di effettivi elementi di aiuto in quanto il loro importo basato su classi di rating e considerati conformi al mercato (in alternativa in caso di start-up, dunque in assenza di un importo di rating possibile applicare un premio pari al 3,8% annuo).
45

Come menzionato, le garanzie ad hoc hanno la necessit di avere la confluenza di particolari condizioni: il mutuario non pu esser unimpresa in difficolt, esse devono esser limitate nel tempo , nellimporto e legate ad una specifica operazione finanziaria, inoltre la copertura massima non pu superare l80%, la garanzia deve esser proporzionale al prezzo di mercato, dovr esserci una equa suddivisione in caso di perdite e proporzionalit nei rimborsi. Infine vi la possibilit di utilizzare premi di sicurezza (safe harbour) predefiniti.

30

Secondo strumento lapplicazione di un premio unico generalizzato ma pu esser adottato solo nel caso in cui limporto garantito sia inferiore a 2,5 milioni di euro per impresa; questultimo apre le porte al risk pooling sostanzialmente la messa in comune del rischio a vantaggio delle PMI, le quali sono solite chiedere un importo limitato di garanzia.

1.3

Aiuti alle PMI

1.3.1 Aiuti destinati alle PMI 46 Sulla base di ci che stato detto, vediamo come le PMI abbiano importanza nella realt economica e sociale nellUnione Europea e dei suoi cittadini. La realt produttiva europea si caratterizza dalla compresenza di pi settori di produzione, diversificati in primis da nazione a nazione e principalmente sulla base della cultura imprenditoriale della nazione in analisi. Questo significa anche che non sar la sola piccola impresa ad influire sul suo futuro, ma anche e soprattutto, le altre imprese concentrate in quellarea; auspicabile quindi il duplice atteggiamento: pensare globale e agire locale 47, per far si che sia lintera area a crescere e ad attrarre investimenti. Lo sviluppo delle PMI non deve esser inteso unicamente in termini economici, ma anche sociale, culturale e cognitivo. A tal fine la Commissione dal 2006 adotta una disciplina europea in materia di aiuti di stato in favore della ricerca, dello sviluppo e dellinnovazione (di seguito RSI), dal 2008 inoltre si scelto di

46

Regolamento (CE) n. 70/2001 della Commissione del 12 gennaio 2001, relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti di Stato a favore delle piccole e medie imprese (pi atti modificativi) 47 L. Santamaria, Pensare globale e agire locale, pag.2 , Franco Angeli, 2002.

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adottare il regolamento generale di esenzione per categoria 48 ; entrambi contengono recenti disposizioni relative allinnovazione, le quali sono rivolte , in gran parte alle PMI, e non ultimo, sono mirate alla nascita di nuovi posti di lavoro e di crescita vista sotto ogni profilo. Gli aiuti di stato in questione sono regolamentati per categoria49 e sono divisi in nove aree50. Allinterno di

48

Regolamento CE n.800/2008 della Commissione del 6 agosto 2008 che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato comune in applicazione degli artt. 87-88 del trattato (GU L 214 del 9/08/2008, pagg. 3-47). 49 Politica E.U. in materia di aiuti di Stato: Regolamento generale di esenzione per categoria . Applicabile dal 29 agosto 2008 fino al 31 dicembre 2013 . 50 La prima di queste aree lAiuto in favore di progetti di ricerca e sviluppo. I finanziamenti erogabili in questarea vanno dal 100% dei costi ammissibili per quel che riguarda la ricerca fondamentale; si riduce all80% dei costi ammissibili nella ricerca industriale delle piccole imprese (ancor meno, ossia il 75%, se le imprese sono di dimensioni medie). Lo sviluppo sperimentale non riscuote grande sostegno da parte della Commissione, dato che questultima finanzia unicamente il 60% dei costi ammissibili nelle piccole imprese ( 50% per le medie imprese). Allinterno della stessa categoria destinata allo sviluppo e alla crescita delle piccole e medie imprese vi sono una serie di sottocategorie, in primis gli aiuti per gli studi di fattibilit tecnica, i quali possono esser concessi alle due aree sopra citate: attivit di ricerca industriale o di sviluppo sperimentale (nel caso della ricerca industriale le PMI possono beneficiare del 75% dei costi ammissibili, viene invece concesso il 50% allo sviluppo sperimentale). Vi inoltre laiuto per le spese connesse ai diritti di propriet industriale, ovviamente legata ai costi che possono subentrare dalla concessione e al riconoscimento di brevetti (o altri differenti tipi di propriet industriale). La Commissione opera in favore delle nuove imprese, garantendo Aiuti a nuove imprese innovative; i beneficiari devono esser piccole imprese operative da non pi di sei anni dal momento della concessione dellaiuto. Per riconoscere queste aziende innovative viene valutato il budget, utilizzato per costi di ricerca e sviluppo, dalla societ nei tre anni precedenti, il quale deve attestarsi oltre il 15% del totale. E bene evidenziare che lazienda che usufruir dellaiuto alle nuove imprese innovatrici, non potr accedere ad altri aiuti di Stato differenti da questo per i tre anni successivi, inoltre laiuto non potr superare il milione di euro, fatto salvo la deroga ai sensi dellart. 87 paragrafo 3 del trattato TCE. Ancor meno sostenuto laiuto per servizi di consulenza in materia di innovazione e servizi di supporto allinnovazione, secondo il quale il beneficiario pu aver accesso ad un massimo di 200.000 euro su un periodo di tre anni. Condizione favorevole per il beneficiario lavere una certificazione internazionale o europea, in questo caso i costi ammissibili sostenuti dalla societ verranno interamente corrisposti dallU.E., in alternativa, laiuto si limiter al 75% dei costi ammissibili. Altri aiuti, connessi allRSI, vengono concessi alle nuove proposte di organizzazione dei servizi ed innovazione dei processi, suddetto aiuto deve esser legato imprescindibilmente allutilizzo di nuove tecnologie di informatizzazione e pu variare da un aiuto minimo pari al 25% per le imprese medie ad un massimo di 35% per le imprese di piccole dimensioni. In ultimo vi sono gli aiuti ai poli di innovazione; la sopraccitata categoria si divide a sua volta tra gli aiuti allinvestimento (per la creazione, lampliamento e lanimazione di settori di innovazione riservati alla persona giuridica che ne assume la gestione) e gli aiuti al

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queste categorie vi una misura specifica per la formazione dei lavoratori: la Commissione ha scelto di riqualificare il personale allinterno delle aziende garantendo il fondo Aiuti per la messa a disposizione di personale altamente qualificato, al quale possono accedere le aziende per un beneficio pari al 50% dei costi ammissibili51. Particolare attenzione rivolta al settore agricolo e della pesca, i quali possono accedere agli Aiuti finalizzati alla ricerca e sviluppo. Tali aiuti sono concessi direttamente allorganismo o allente che effettua la ricerca, la percentuale di finanziamento non supera il 100% dei costi ammissibili. Ogni categoria compresa allinterno della RSI rientra tra le misure di aiuto, a norma del regolamento generale di esenzione per categoria (GBER), sono conseguentemente esentate dallobbligo di notifica, salvo eccezioni, quali: aiuti per linnovazione dei processi e dellorganizzazione nei servizi, importi elevati di aiuti individuali ed ultimo gli aiuti ai poli di innovazione52. Accanto alla politica europea comunque importante anche un supporto nazionale attuato attraverso una politica pubblica nazionale, definita aiuto di Stato e volta a promuovere investimenti privati nel campo dellRSI. In Italia la strategia dellRSI promuove settori specifici quali lambiente, la salute, lICT, i beni culturali, i sistemi di produzione, lenergia, lagroalimentare. Questa politica di aiuti stata fortemente indebolita dalla crisi economica, tanto da portare ad una revisione della politica dei finanziamenti. La necessit di
funzionamento per lanimazione dei poli i quali possono esser ceduti per un determinato lasso di tempo ed esclusivamente alla persona giuridica che gestisce. 51 Requisiti necessari sono il riposizionamento del lavoratore allinterno della ditta e laver lavorato nella stessa per almeno 2 anni. 52 Disciplina comunitaria in material di aiuti di Stato a favor e di ricerca, sviluppo e innovazione, (GU C 323 del 30.12.2006)

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ridurre il deficit di bilancio ha condotto necessariamente ad una diminuzione delle risorse destinate ad ogni settore53. Come anticipato, oltre allRSI, vi sono altre aree di finanziamento, quale ad esempio gli Aiuti per la tutela ambientale54. LUnione Europea ha dimostrato in varie occasioni di credere nellimportanza degli investimenti nelle nuove tecnologie e di puntare ad una sempre maggiore risposta alla richiesta di lavoro, a tal fine altra categoria presentata tra le misure a sostegno delle PMI vi sono gli Aiuti agli investimenti e alloccupazione 55 . Altra categoria ampiamente appoggiata nellultimo anno quella a sostegno dellimprenditoria femminile, per questultima infatti oltre agli aiuti statali vi sono anche svariati progetti di finanziamenti regionali. Laiuto allimprenditoria femminile permette la creazione di piccole imprese di cui sono proprietarie e che sono gestite da donne, sostenendo unuguaglianza pi sostanziale che formale tra i due sessi

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V. Vecchietti, Disciplina per gli aiuti di stato a ricerca, sviluppo e innovazioneDocumento di consultazione, 2012. 54 Ai sensi della disciplina europea degli aiuti di Stato per la tutela ambientale, gli Stati Membri possono concedere un sostegno per progetti ambientali sia alle piccole e medie imprese, sia alle imprese di grandi dimensioni. Il progetto esente dallobbligo di notifica se richiede fondi per un importo inferiore alla soglia di 7,5 milioni di euro per impresa per progetto di investimento. I costi ammissibili in questo caso sono i sovraccosti di investimento necessari a raggiungere un livello superiore a quello richiesto dallU.E. 55 Tali aiuti possono essere concessi sia nelle zone assistite (ossia le zone che beneficiano di aiuti a finalit regionale) che in quelle non assistite. Sono ammissibili i costi per gli investimenti materiali e immateriali o costi calcolati sulla base dei posti di lavoro creati direttamente dal progetto di investimento. Vi sono per dei limiti, infatti gli Stati Membri possono garantire un finanziamento pari al 20% nel caso di piccole imprese, mentre la percentuale scende al 10 se si tratta di imprese di medie dimensioni. Laiuto pu esser ritenuto esente dallobbligo di notifica alla Commissione ad eccezione degli aiuti individuali che superano i 7,5 milioni di euro. Vengono inoltre garantiti finanziamenti in favore della consulenza ai servizi ed alla partecipazione a fiere; la natura di detti servizi non continuativa e per entrambi i fondi il budget messo a disposizione non supera i 2 milioni di euro. Gli Aiuti ora considerati hanno una bassa soglia di finanziamento prima che la notifica diventi obbligatoria, il limite scendi infatti a 2 milioni di euro.

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nel settore imprenditoriale 56 . Il regolamento di esenzione per categoria permette inoltre che venga erogato aiuto a sostegno dei lavoratori svantaggiati 57 o disabili nella ricerca di unoccupazione. Le condizioni per avvedere al finanziamento sono due: la prima corrisponde al numero dei posti di lavoro messi a disposizione una volta ottenuto il fondo, mentre il secondo presupposto che loccupazione dovr esser mantenuta per almeno il periodo minimo previsto dalla legislazione nazionale o dal contratto collettivo. Altra categoria di aiuti quella per il salvataggio58 e la ristrutturazione59 di imprese in difficolt 60 . Ovviamente in questo caso parliamo di finanziamenti individuali, mirati alle imprese che si trovano in difficolt e che richiedano lesecuzione di urgenti misure di ristrutturazione. Gli Stati in questo contesto possono trovarsi a scegliere tra due vie, la prima garantisce un finanziamento immediato ma ridotto (10 milioni di euro) allimpresa. Gli unici settori ai quali non pu esser assegnato il credito sono quello del carbone e

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Per suddetta categoria gli Stati Membri possono concedere fino a 1 milione di euro senza dover inoltrare la richiesta di notifica alla Commissione e lintensit dellaiuto pu arrivare fino ad un massimo del 15% dei costi ammissibili dei primi 5 anni dalla costituzione dellimpresa. Caratterist ica importante di questa categoria che il regolamento generale di esenzione per categoria prevede anche la concessione di aiuti per i costi riconducibili allassistenza di figli e familiari. 57 Viene considerato lavoratore svantaggiato colui che rientra in una delle seguenti categorie: chi non ha un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi, chi non possiede un diploma di scuola media superiore o professionale, un lavoratore che abbia superato i 50 anni di et, adulti con uno o pi familiari a carico, membri di una minoranza nazionale ed infine i lavoratori occupati in professioni con una disparit dassunzione tra uomo e donna che va oltre il 25% la media statale delle altre mansioni. Vi inoltre la categoria del molto svantaggiato, ossia il disoccupato da almeno 24 mesi. 58 Laiuto al salvataggio una forma di assistenza temporanea e reversibile garantita alle imprese durante il periodo di elaborazione del piano di ristrutturazione. Sostanzialmente il credito mantiene lattivit dellazienda. 59 Laiuto alla ristrutturazione si basa su un piano realizzabile volto a ripristinare la redditivit a lungo termine dellazienda. 60 Lazienda viene definita in difficolt quando non riesce a mantenere con le proprie risorse a mantenere le perdite e che in assenza di un aiuto statale sarebbe costretta a cessare lattivit.

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dellacciaio, fatte salve alcune disposizioni ad hoc relative alle imprese in difficolt nel settore interessato. La classificazione prevede ancora la categoria di aiuti alla formazione e gli aiuti a finalit regionale, ma di entrambe si parler in modo pi ampio successivamente.

Per mezzo delle risorse del Fondo Sociale Europeo, le PMI hanno lopportunit di sviluppare progetti per la formazione continua dei propri dipendenti o ancora, possibile per agenzie di formazione, formare inoccupati. La richiesta avviene mediante la presentazione di progetti formativi con lobiettivo di ampliare le competenze dei lavoratori, sostenerne la loro adattabilit ed infine favorire linnovazione e la produttivit mediante una migliore organizzazione della qualit lavorativa. Le imprese interessate alla formazione dei propri dipendenti possono proporre in via autonoma i propri progetti ai Bandi F.S.E. Le aziende possono decidere anche di

presentare il progetto in partenariato con uno o pi enti formativi accreditati. Il momento pi complesso per lazienda che vuole beneficiare del fondo sicuramente la parte iniziale del percorso, ovvero la progettazione della partecipazione al bando. Limpresa deve tener presente due momenti del percorso: il monitoraggio e la progettazione. Nella fase di monitoraggio limpresa dovr individuare lopportunit di contributo idonea per la propria area di intervento. In un ventaglio di opportunit talmente ampio, questo primo ostacolo, che pu sembrar di facile soluzione, rappresenta in molti casi motivo di interruzione nella richiesta da parte delle imprese. Il secondo step rappresentato dalla progettazione, ovverosia la verifica dei requisiti e delle

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procedure previste dal bando per la presentazione della richiesta. La progettazione prevede a sua volta le fasi della realizzazione del progetto e la rendicontazione 61 . Nella prima di esse le PMI dovranno provvedere alla stesura del progetto, il quale potr focalizzarsi su di una serie di aree, quali ad esempio la crescita e linnovazione (sostanzialmente tutti i settori in cui lFSE si impegna); parte da qui dunque la procedura per la concessione del contributo. Lazienda dovr rivolgersi allente gestore che si occupato della pubblicazione del bando e proporre la propria candidatura entro e non oltre i termini previsti dal bando. Verr successivamente avviata la fase di Istruttoria e Valutazione, durante la quale lente gestore effettuer le opportune verifiche in merito alla richiesta ed infine verr pubblicata la Graduatoria allAmmissione, fase anchessa a carico dellente gestore. Le imprese che si aggiudicano il bando sono chiamate a firmare il Contratto di Finanziamento. Tendenzialmente il contributo viene erogato in ununica soluzione previa presentazione del rapporto finale, ma nel caso in cui lente ne faccia richiesta, il contributo pu esser erogato in base agli stati di avanzamento dei lavori; nella maggiore delle ipotesi limporto verr suddiviso in due rate, la prima di acconto viene versata nel momento in cui i lavori si trovano a circa met del proprio percorso di realizzazione, mentre la seconda ed ultima rata verr versata alla conclusione del progetto. Ogni rata del contributo viene versata solamente dopo aver constatato la presentazione e successiva approvazione da parte dellEnte, di un rapporto che dovr dimostrare i risultati ottenuti, deve
61

Borgonovi,Crugnola,Vecchi, Finanziamenti progettazione e gestione, pag. 56, Egea, 2006.

comunitari.

Approccio

stategico,

37

inoltre prevedere un rendiconto economico ed una nota informativa sulla pubblicizzazione del progetto. La relazione pu esser compilata anche da personale non specialistico, ma dovr contenere, oltre ai punti

precedentemente elencati, anche il piano temporale entro il quale terminare il progetto ed i risultati raggiunti in termini di impatti concreti. Il rendiconto economico composto da una serie di documenti che accompagnano la relazione e riportano i costi sostenuti dallazienda, suddividendoli in determinate categorie; in una prima parte il rendiconto avr un modulo riassuntivo contenente il costo totale sostenuto per lattuazione del progetto a sua volta scomposto in base ai totali per categoria. Il modulo dovr esser compilato e firmato dal legale rappresentante dellEnte con lo scopo di attestare le reali spese sostenute ed il loro reale collegamento con il progetto sviluppato. Il rendiconto economico prevede inoltre un prospetto dei giustificativi di spesa inviati. Dovranno inoltre esser riportati i documenti delle spese legate al personale dipendente o parasubordinato che hanno partecipato direttamente alla realizzazione del progetto. Tendenzialmente necessario dimostrare allEnte ricevitore lultimo bilancio utile approvato (da questonere sono esclusi gli Enti Pubblici). La procedura si conclude presentando la strategia di pubblicizzazione, ovvero una relazione nella quale verranno indicate tutte le informazioni e/o la documentazione necessaria.

Per svolgere la fase di Stato Avanzamento dei Lavori, sono costituiti i comitati di sorveglianza che hanno la specifica funzione di accertare lefficacia e la qualit dellattuazione del programma operativo. Nello

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specifico, il Comitato di sorveglianza 62 ha il compito di: esaminare e approvare i criteri di selezione delle operazioni finanziarie sulla base delle necessit di programmazione, di valutare periodicamente gli sviluppi compiuti verso lobiettivo prestabilito dal Programma Operativo e di esaminare e valutare il conseguimento degli obiettivi fissati per ogni fase. Il Comitato di sorveglianza deve monitorare i risultati dellesecuzione, in particolare il conseguimento degli obiettivi fissati per ogni asse prioritario, nonch le valutazioni e i Rapporti annuali e finale di esecuzione. Lorgano in oggetto Presieduto dal Presidente della Giunta Regionale o da unAutorit da esso delegata e la sua formazione data da rappresentanti di svariati enti tra i quali la Regione, oppure dello Stato. In ultimo il processo per lottenimento del FSE, prevede una rendicontazione finale ed il monitoraggio dei risultati. La concessione del contributo avviene secondo tre differenti procedure: Automatica, questa non prevede una fase istruttoria a carattere tecnico, economico e finanziario dellinvestimento. Laiuto concesso in percentuale sui costi ammissibili sostenuti successivamente alla domanda. Valutativa: la presentazione della domanda avviene per un determinato investimento (progetto). Sar lEnte gestore a valutare la completezza dei requisiti e sar la stessa che effettua listruttoria di

62

Stato di avanzamento, fonte: http://www.regione.piemonte.it/europa/fse_stato.htm

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merito del progetto. Vi sono due tipologie di valutazione, per graduatoria ed a sportello. Negoziale: Finanzia interventi volti allo sviluppo territoriale e/o settoriale; pu esserci la compartecipazione di pi imprese e ci avviene attraverso la programmazione negoziata. Ovviamente la stesura del progetto da parte dellimpresa richiede tempo e dedizione. In primis occorre valutare attentamente quale tra i bandi a disposizione sia pi affine ai propri interessi, ad un primo approccio potrebbe risultare una considerazione superficiale, ma dai dati possibile riscontrare che in svariate occasioni (in special modo da richieste pervenute da aziende italiane), le richieste di finanziamento sono in appropriate, sostanzialmente fuori tema in base al progetto al quale stata presentata la domanda di finanziamento. Nellultimo periodo di programmazione lU.E. sta dirigendo il Fondo Sociale Europeo verso un utilizzo pi concreto, volto a migliorare le condizioni occupazionali dei cittadini e lo fa ampliando le conoscenze di questultimi o magari proponendo lavori che il tempo e la globalizzazione stanno facendo scomparire. Uno di essi il fondo erogato alla provincia autonoma di Bolzano, la quale ha utilizzato i finanziamenti per migliorare le prospettive occupazionali nelle comunit montane istituendo un corso di musica tradizionale italiana, grazie alla quale 150 artisti hanno successivamente

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trovato lavoro nello stesso settore creativo63. La citt di Torino ha conciliato lalto tasso di immigrazione con le potenzialit linguistiche di questultimi. Nellultimo periodo infatti sono stati istituiti corsi di formazione incentrati nellapprendimento della lingua italiana e nel settore turistico, in questo modo gli immigrati hanno ottenuto impieghi nel settore turistico grazie alle loro buone competenze linguistiche64. In applicazione dellart. 109 TFUE (ex articolo 89 del TCE), il Consiglio Europeo ha provveduto ad emanare il Regolamento n.659 del 22 marzo 1999, il quale descrive la procedura di notifica di aiuti di Stato alla Commissione. La Commissione ha dimostrato col tempo di adattarsi alla giurisprudenza della Corte di Giustizia, elaborando una prassi in linea con larticolo in questione. Trasparenza del diritto e certezza sono il motivo principale per il quale si ricorre alla codificazione di una procedura, a maggior ragione quando di importanza strategica come nel caso dellobbligo di notifica; non meno importante lobiettivo di creare una linea guida per gli Stati Membri oltre ad una collaborazione tra questultimi e la Commissione. Come facile dedurre, il raggiungimento di questi fini condurrebbe ad una riduzione del tempo nella procedura di valutazione effettuata dalla Commissione alla notifica degli aiuti.

63 64

LFSE in Italia, Commissione Europea. Ibidem.

41

1.3.2

Aiuti destinati al capitale di rischio

65

Gli aiuti al capitale di rischio, pur non rientrando tra le misure strettamente legate alla formazione nelle imprese, rappresenta una strategia di fondamentale importanza per la crescita di una PMI e come per gli Aiuti statali alla formazione, anche il sostegno al capitale di rischio esente dallobbligo di notifica alla Commissione. Inoltre i regimi previsti per gli aiuti destinati al capitale di rischio, disciplinati dal Regolamento CE 800/200866, non escludono laccesso ad altre agevolazioni (come laiuto alla formazione). Nel periodo di adesione il beneficiario potr usufruire di altri aiuti relativi al medesimo progetto di investimento, unico vincolo sar limporto che dovr fermarsi al 50% dellintera intensit del regime considerato67. Il capitale di rischio valutato come uno strumento importante col quale si intende proporre finanziamenti equity 68o quasi-equity69 ad imprese nelle fasi iniziali della loro crescita. Gli aiuti di Stato a favore del capitale di rischio mirano a determinare un aumento degli investimenti privati ma il risultato

Orientamenti comunitari sugli aiuti di stato destinati a promuovere gli investimenti in capitale di rischio nelle PMI, (2006/C 194/02), Gazzetta ufficiale dell'Unione europea http://eurlex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2006:194:0002:0021:IT:P DF 66 Vedi Regolamento CE 800/2008 della Commissione del 6 agosto 2008. 67 Idem. 68 Trattasi di investimenti equity e quasi-equity, cio in azioni/quote della societ, ovvero in strumenti finanziari il cui rendimento si basa sui profitti o sulle perdite dellimpresa destinataria e che non sono garantiti in caso di cattivo andamento dellimpresa. 69 Rappresenta la classe di investimento che composta da tutti gli strumenti finanziari il cui rimborso o rendimento strettamente connesso con landamento dei flussi di cassa del progetto imprenditoriale destinatario dellinvestimento. Tipici esempi sono il prestito subordinato rispetto al cosiddetto prestito senior bancario e il prestito mezzanino. Essi sono dunque strumenti ibridi, avendo sia caratteristiche di accentuata rischiosit proprie dellapporto di capitale di rischio, sia un tasso di rendimento prefissato, ancorch subordinato, proprio di un finanziamento puro.
65

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sar determinabile unicamente dalle dimensioni del disfunzionamento del mercato, se infatti gli aiuti risulteranno esser positivi, aumenteranno il capitale proprio delle PMI e saranno dannosi se andranno al di l di quanto necessario per incoraggiare lapporto di capitale di rischio. La Commissione ha stabilito la soglia di sicurezza denominata anche safe harour a 1,5 milioni di euro per PMI destinataria, cifra distribuita su pi tranche di investimento, finanziate in tutto o in parte dagli aiuti di Stato e per un periodo totale di 12 mesi. Queste misure incoraggiano la creazione di fondi venture capital e linvestimento in PMI a forte crescita, tema che risulta esser ostico in questo periodo di crisi70, dove infatti il numero degli investimenti decresce regolarmente non solo in Italia ma anche tra le altre nazioni europee. La concessione degli aiuti in favore del capitale di rischio accordato solo a determinate condizioni:

Importo massimo di 1,5 milioni di euro per PMI destinataria su un periodo di 12 mesi;

Per le PMI situate nelle zone assistite come per le piccole imprese collocate nelle zone non assistite lintervento a favore delle stesse sar limitato a fornire seed capital (finanziamento dello studio, della valutazione e dello sviluppo dellidea imprenditoriale, che precedono la fase di avvio start-up), start-up capital (finanziamento per lo sviluppo del prodotto e la commercializzazione iniziale) nonch di

Crisi economica: crollano consumi e investimenti, disoccupazione da record, http://economia.leonardo.it/crisi-economica-crollano-consumi-e-investimentidisoccupazione-da-record/


70

43

capitale di espansione (questultimo ad esclusione delle imprese di media dimensione)71; Il fondo assegna un minimo del 70% di finanziamento degli stanziamenti complessivi previsti alle PMI destinatarie che verranno forniti sotto forma di investimenti equity e quasi-equity. Nel valutare la natura di tali strumenti, la Commissione tende a privilegiare la sostanza economica dello strumento a discapito della sua

denominazione ed alla qualifica ad esso attribuita dagli investitori. In particolare, la Commissione terr conto del grado di rischio a carico dellinvestitore, delle perdite potenziali che potrebbe sostenere questultimo, della predominanza di una remunerazione in rapporto ai profitti rispetto ad una remunerazione fissa e del livello di subordinazione dell'investitore in caso di disfunzionamento della societ destinataria. I fondi di finanzi manto al capitale di rischio devono esser addebitati a privati per almeno il 50% o il 30 % in caso di misure destinate a PMI situate in zone assistite;

La gestione deve esser fatta secondo i criteri di mercato, quindi il fondo deve esser orientato al creazione di profitto per laziende che ne beneficia. Tal criterio potr ritenersi soddisfatto nel caso in cui si possano riscontrare una delle seguenti condizioni: la partecipazione significativa di investitori privati i quali tenderanno a trarre profitto

71A.

Bechi e M. Montaina La disciplina comunitaria degli aiuti di Stato nelle misure pubbliche di garanzia e di investimento in capitale di rischio, Liuc Papers n.242, Impresa e Mercati Finanziari, 7 settembre 2011.

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dallazienda sulla quale hanno investito; stabilire preventivamente quali siano le potenzialit dellazienda e ci avviene studiando preventivamente un piano di investimento; indicare una strategia di uscita chiara e realistica per ogni investimento.

Le categorie di possibili fondi di investimento sono la costituzione di venturecapital72 nelle quali lo Stato pu ricoprire le posizioni di socio, investitore o aderente anche a condizioni talvolta meno vantaggiose rispetto agli altri investitori; vi sono inoltre le garanzie prestate in favore degli investitori in capitale di rischio a condizione che la copertura pubblica delle potenziali perdite non superi il 50% dellimporto nominale dellinvestimento garantito. Sono presenti inoltre incentivi fiscali per avvicinare nuovi investitori. Lobiettivo dei nuovi Orientamenti Europei quello di facilitare laccesso al credito che costituir uno stimolo alla crescita delle PMI realizzando al contempo lobiettivo di maggiori posti di lavoro nell'Unione Europea. Gli Orientamenti si riferiscono a misure a favore del capitale di rischio per investimenti alle imprese nelle fasi iniziali di attivit con finanziamenti forniti congiuntamente dallo Stato e dagli investitori privati73.

72

Il venture capital l'apporto di capitale di rischio da parte di un investitore per finanziare l'avvio o la crescita di un'attivit in settori ad elevato potenziale di sviluppo. Spesso lo stesso nome dato ai fondi creati appositamente, mentre i soggetti che effettuano queste operazioni sono detti venture capitalist. Un fondo di venture capital disposto a sopportare il rischio a fronte di un rendimento futuro atteso altrettanto elevato. 73 Orientamenti comunitari sugli aiuti di Stato destinati a promuovere gli investimenti in capitale di rischio nelle piccole e medie imprese (2006/C 194/02) Gazzetta ufficiale dell'Unione Europea C 194/2 del 18 agosto 2006.

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1.3.3 Gli aiuti a finalit regionale

La Comunit Europea prospetta un aiuto anche con finalit regionale nel quale lobiettivo quello di incrementare gli investimenti, aumentare i posti di lavoro, migliorare il grado di formazione di lavoratori e inoccupati e dare input alla nascita di nuovi stabilimenti. I finanziamenti a finalit regionale vengono accordati alle grandi imprese e alle piccole e medie imprese (PMI) oltre che in aiuti al funzionamento. Vi sono due grandi aree entro le quali agisce questo sostegno di tipo finanziario: aiuti regionali allinvestimento, ( il quale si divide in massimali degli aiuti disposti per le grandi imprese o per lo PMI) elargibili nelle regioni che rientrano come ammissibili alle deroghe cd. regionali, di cui allart.87(paragrafo 3). Laltra area laiuto regionale al funzionamento, questultimi sono vietati per principio, ma possono esser concessi temporaneamente ed in casi del tutto eccezionali nelle regioni gi riconosciute come beneficiarie dei precedenti sussidi. Essi nascono come input per la nascita di piccole e nuove imprese, sebbene debbano sottostare a determinati requisiti, tra tutti lesser giustificati in base alla natura, alla proporzionalit in rapporto agli svantaggi oltre che dal loro contributo allo sviluppo della regione interessata. Gli aiuti a finalit regionale favoriscono quelle regioni riconosciute come ammissibili alle deroghe cd. regionali, di cui allart.87(paragrafo 3). Tali aree hanno come standard di riconoscimento il proprio PIL procapite misurato in base al potere dacquisto (SPA). Le regioni

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che rientrano in questa fascia (di livello NUTS II74) hanno un PIL inferiore al 75% della media europea (calcolata quando la Comunit contava 15 Stati Membri), sebbene siano state ammesse anche regioni che risultavano avere un PIL superiore al 75%, ma solo per leffetto dellallargamento UE a 25 Stati Membri e che dunque risultavano avere un PIL pro-capite inferiore in precedenza. Questultime hanno usufruito di un periodo transitorio fino al 31 dicembre 2010, successivamente sono stati rivisitati i loro standard, dai quali emerso che alcune regioni avevano colmato il loro GAP e non avevano dunque pi necessit di finanziamento. La Commissione ha determinato i criteri di ammissibilit di altre aree e su tali basi gli stati hanno avuto la possibilit di individuare nuove potenziali regioni per laccesso ai benefici. Tutte le regioni ed aree ammissibili sono indicate nelle cosiddette carte degli aiuti a finalit regionale che ogni Stato Membro ha notificato alla Commissione europea per la sua approvazione con apposita decisione. Suddetto programma crea la possibilit di sviluppo e di raggiungimento degli standard economici europei per le economie regionali italiane. Sulla base dei nuovi orientamenti per il periodo 2007-2013, la quota di popolazione italiana assistita scesa del 10% sul totale della popolazione, ci comporta ovviamente una riduzione di copertura totale ne consegue che solo il 3,9% della popolazione riconosciuta come assegnato ad aree assistite ammissibili75. In Italia sono state adottate due strategie per procedere alle cessioni di tali finanziamenti; in primis si scelto di privilegiare le aree nelle
74

Common classification of territorial units for statistical purposes; http://europa.eu/legislation_summaries/regional_policy/management/g24218_en.htm 75 Aiuto di Stato N 324/2007 Italia, Carta degli aiuti di Stato a finalit regionale 2007-2013 http://ec.europa.eu/eu_law/state_aids/comp-2007/n324-07-cor.pdf

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quali fosse pi probabile che un investimento influisse positivamente allo sviluppo regionale, questo ha condotto fondamentalmente ad un proseguo allindividuazione delle stesse aree gi riconosciute nel programma 20002006. Laltra ipotesi scelta dallo stato italiano stato quello di intervenire in aree nelle quali sono presenti settori economici in grave declino. In base al trattato CE sono dunque passibili di aiuto con un massimale del 30% e per lintero periodo 2007-2013, le regioni NUTS-II, Campania, Puglia e Sicilia con un massimale di aiuto del 40% tra il 1 gennaio 2007 ed il 31 dicembre 2010 per poi passare ad un 30% dal 1 gennaio 2011 fino alla fine del programma 76. Vi inoltre tra le regioni italiane, la Basilicata, la quale ha potuto beneficiare fino al 31 dicembre 2010 di aiuti per effetto statistico perch ammissibili a norma dell'articolo 87( paragrafo 3), il massimale in questo caso specifico era del 30%. Dagli aiuti a finalit regionale sono espressamente esclusi determinati settori, quali: la pesca, industria carbonifera, la produzione di prodotti agricoli, il settore dei trasporti e della cantieristica, le industrie siderurgiche e delle fibre sintetiche77. Gli Aiuti Statali finora menzionati si rivolgono in primis alle PMI e alle loro necessit, dal capitolo successivo verranno analizzati gli Aiuti Statali che le imprese, enti pubblici o privati potranno applicare utilizzare per finanziare la formazione tra i cittadini europei.

76

Regolamento (CE) N. 659/1999 del Consiglio del 22 marzo 1999 http://eurlex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CONSLEG:1999R0659:20070101:IT:P DF 77 Regolamento (CE) n. 1628/2006 della Commissione, del 24 ottobre 2006, relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato agli aiuti di Stato per investimenti a finalit regionale [Gazzetta ufficiale L 302 dell'1.11.2006].

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Cap. 2 Aiuti alla formazione

2.1. La politica europea per la formazione professionale Negli anni lUnione Europea ha tentato di riorganizzare la formazione e listruzione tra gli Stati Membri, rendendola pi omogenea ma soprattutto in linea con le richieste provenienti dal mercato del lavoro e le conoscenze necessarie per affrontare la globalizzazione. Gi nel 2000, il Consiglio Europeo di Lisbona dimostr lesigenza di migliorare la formazione e istruzione professionale, promuovendone la qualit, migliorando linclusione sociale, la coesione, la mobilit e tentando di migliorare loccupazione. Nel 2002 venne avviato il Processo di Copenaghen, una cooperazione rafforzata in materia di istruzione e formazione professionale. Lobiettivo principe del progetto era quello di migliorare le prestazioni, la qualit dellistruzione e della formazione professionale mediante la cooperazione tra lUnione Europea ed i suoi stati, inoltre dal 2002 le priorit vengono valutate periodicamente (ogni due anni) e vengono fissate reciprocamente. Nellatto del Processo di Copenaghen, avvenuto tra il 29 e 30 novembre, vi una dichiarazione dei Ministri europei dellistruzione e della Commissione Europea. La Dichiarazione di Copenaghen delinea le priorit del Processo in questione in merito al rafforzamento della cooperazione a livello europeo per ci che concerne listruzione e la formazione professionale. Il Processo intendeva migliorare le condizioni e lattrattiva della formazione in Europa, mirava inoltre a promuovere lo sfruttamento delle possibilit date dalla

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formazione permanente per i lavoratori. Gli obiettivi strutturali e politici previsti erano quelli di rendere meno eterogenei i sistemi di istruzione e formazione professionale europei, inoltre il Processo di Copenaghen mirava a migliorare la trasparenza e la qualit delle competenze e delle qualifiche dei lavoratori, nonch incrementare la mobilit. Le priorit esposte dalla Dichiarazione di Copenaghen miravano a rafforzare le imprese europee nellambito e la formazione ed istruzione dei lavoratori, inoltre la Dichiarazione riteneva importante fornire un orientamento migliore ai propri cittadini, nonch consulenza e trasparenza nellarea dellIFP. Nel dicembre 2004, lUnione Europea dimostr lefficacia ed il successo del Processo di Copenaghen facendo un passo avanti nellistruzione e formazione professionale, introducendo il Comunicato di Maastricht (anchesso volto a promuovere la cooperazione europea rafforzata nel settore menzionato). Il comunicato di Maastricht fissa priorit specifiche per ogni suo Stato Membro nel campo dellIFP, chiedendo che ogni stato provveda ad istituire strumenti di riferimento comuni a favore dellIFP, richiede un migliore investimento del denaro sia pubblico che privato in materia di formazione professionale, non ultimo promuove nuovamente lutilizzo dei finanziamenti europei (come il Fondo Sociale Europeo) a sostegno dello sviluppo della formazione e istruzione professionale.

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Figura 1 Storico dei processi U.E. a favore dell'IFP.

2000 Consiglio Europeo di Lisbona

2002 Processo di Copenaghen

2004 Comunicato di Maastricht

2006 Comunicato di Helsinki

2008 Comunicato di Bordeaux

2010 Comunicato di Bruges

Nel dicembre 2006 stata la volta del Comunicato di Helsinki sempre in relazione alla cooperazione europea rafforzata in materia di istruzione e formazione professionale; esso ha avuto il compito di valutare il processo di Copenaghen, rivedendone le priorit e strategie. LUnione Europea si dotata inoltre di quadri per la valutazione dellIFP, quale ad esempio il quadro unico EUROPASS per la trasparenza delle qualifiche e delle competenze lavorative. Ulteriore sviluppo nel settore dellistruzione e formazione professionale si avuto con Comunicato di Bordeaux, il 26 novembre 2008, il quale ha il compito di riesaminare le priorit e le strategie dei precedenti comunicati. I risultati sono stati positivi: pur dimostrando uneterogeneit nelle strategie messe in atto tra gli Stati Membri, i risultati sono stati comunque ottimali. Infine nel dicembre 2010 stato introdotto il Comunicato di Bruges volto al miglioramento delle condizioni di formazione ed istruzione professionale nel periodo 2011-2020. Come risulta esser evidente, questultimo comunicato a differenza dei precedenti di durata biennale, ha progetti a lungo termine per la cooperazione europea in materia di IFP. Bench mantenga i principi di fondo del Processo di Copenaghen, il Comunicato di Bruges intende rispondere ai problemi attuali dellUnione Europea, nati successivamente alla crisi economica ed alla conseguente perdita di posti di lavoro e alle altre

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problematiche socio-economiche. Gli obiettivi per il futuro, affinch lIFP possa rispondere positivamente alle sfide correnti sono: unelevata flessibilit e qualit, adattamento ai settori emergenti, formazione che si adatta allinvecchiamento dellet media dei lavoratori, offerta dei mezzi necessari per consentire i dovuti sviluppi, fornire la possibilit ai futuri lavoratori di acquisire le competenze chiave per entrare nel mercato del lavoro, garantire il giusto finanziamento allIFP assicurandone la ripartizione in modo efficace ed equo, infine rimuovere ogni ostacolo alla mobilit transnazionale. Il Processo di Copenaghen fa parte del pi ampio quadro strategico Istruzione e formazione 2020, il quale ha sua volta contribuisce al raggiungimento degli obiettivi nellarea della formazione nella strategia Europa 2020.

Nei periodi di crisi economica le imprese tendono a sottovalutare il capitale umano e quindi la formazione dei propri dipendenti ed il loro benessere, preferendogli il profitto immediato e la produttivit a basso costo. Certo che mantenere i propri dipendenti costantemente aggiornati sulle nuove tecnologie offerte nella loro professione un elemento chiave per le aziende ma che richiede tempo e denaro che non sempre le PMI possono garantire; un pensiero questo che sta via via riducendosi, attualmente prende campo lidea che il contributo offerto dalla formazione sia benevolo per ambo le parti: limprenditore avr la possibilit davere dipendenti aggiornati sui cambiamenti tecnologici mentre i lavoratori acquisiranno maggiore consapevolezza della propria mansione e competenza dei macchinari in dotazione. In questo periodo di crisi, ladozione di strategie a sostegno

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dellinnovazione un fattore determinante per mantenere un buon livello competitivo nel mercato internazionale. I suddetti piani sono stati adottati non solo a livello aziendale o nazionale, ma anche dalla stessa U.E., la quale ha scelto la Strategia Europea 2020 per far fronte alla crisi. Essa fa riferimento alla passata Strategia di Lisbona e la attualizza con nuove politiche per stimolare loccupazione e lo sviluppo. Queste scelte sono necessarie anche alla luce del fatto che loccupazione sta crescendo nei servizi a minor contenuto professionale 78 , da ci si deduce un sottoutilizzo del capitale umano. Le categorie che vengono danneggiate da questa situazione sono le donne ed i giovani; le prime, con un alto grado di scolarit trovano pi difficolt nellinserirsi nel mondo del lavoro, i secondi perch vedono protrarsi linattivit. Restringendo il campo ed analizzando anzitutto listruzione in Italia, vediamo che lattenzione alla formazione non viene vista in modo omogeneo al nord come al sud; tendenzialmente nellarea del vecchio triangolo industriale si tende a conferire alla formazione un ruolo non riscontrabile in altre aree italiane 79 , dalle statistiche risulta infatti che in Lombardia e Piemonte in cui si investe di pi sulla formazione rispetto ad altre regioni italiane. Limportanza del capitale umano sta comunque modificandosi: col tempo la formazione sta concentrandosi non pi in base allarea geografica di pertinenza, ma al proprio mercato di riferimento. Questa situazione che si sta profilando spiegherebbe la necessit dellarea del

78

L. Colombo, Finanziare la formazione continua- Fondi Interprofessionali, dispositivi nazionali e programmi europei, p.25. 79 L. Colombo, Finanziare la formazione continua- Fondi Interprofessionali, dispositivi nazionali e programmi europei dallIntervista ad Antonio Specchia , pag.27.

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triangolo

industriale

di

investire

nella

formazione,

per

via

della

concentrazione delle alte tecnologie in loro possesso. 2.1.1 Aiuti applicabili per progetti di formazione aziendale e inter-aziendale I. Il regime di aiuti alla formazione

In base al Regolamento (CE) n. 800/2008 gli stati possono concedere finanziamenti alle imprese a favore della formazione professionale; inoltre il Fondo Sociale Europeo ha beneficiato delladozione da parte della Commissione Europea del GBER80 nel 2008, il quale ha concesso agli Stati Membri di elargire a tutte le proprie imprese aiuti a favore della formazione specifica e generale. Nel caso specifico della formazione, il soggetto proponente pu chiedere lerogazione dellaiuto sulla base di diversi fattori, quali: la dimensione dellimpresa, la conformit con i limiti posti dal regolamento in questione e il tipo di formazione che si vuole sottoporre. La grandezza dellimpresa e il tipo di formazione delineano limporto al quale limpresa stessa pu accedere, i valori sono i seguenti:
Figura 2 Percentuale dell'importo richiedibile dall'impresa.

Formazione generale Grandi Imprese 60%

Formazione specifica 25%

80

Regolamento CE n.800/2008 della Commissione del 6 agosto 2008 che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato comune in applicazione degli artt. 87-88 del trattato (GU L 214 del 9/08/2008, pagg. 3-47).

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Medie Imprese Piccole Imprese

70% 80%

35% 45%

Le percentuali sono sulla base del totale speso dalla societ per finanziare la formazione. Nel Regolamento CE 800/2008 viene considerata formazione generale linsegnamento che fornisce competenze trasferibili a terzi e che possa esser sottoposta a tutti e non solo ad una fascia specifica di lavoratori; tale formazione intende sostanzialmente aumentare le possibilit di collocamento del dipendente. La formazione specifica, ai sensi del Regolamento CE 800/2008, si intende quel tipo di istruzione che migliora le capacit di un lavoratore, ne amplifica le sue gi specifiche conoscenze in quello stesso settore dal quale proviene ed al quale la formazione sar rivolta. Nel caso in cui la formazione sia rivolta a lavoratori svantaggiati o disabili, dal quadro di riferimento occorre aggiungere il 10%. Lintensit massima degli aiuti comunque fissata all80% percento anche nel caso in cui concorressero tutti i fattori riportati ( quindi anche nel caso in cui una piccola impresa richiedesse fondi per la formazione generale di persone disabili). Tra i costi ammissibili troviamo il materiale didattico, i costi per il personale docente, le eventuali spese di trasferta, ammortamento degli strumenti e delle attrezzature e costi dei servizi di consulenza II. Gli aiuti de minimis

Gli Stati Membri hanno la possibilit di aiutare finanziariamente le PMI attraverso fondi che non possono esser considerati propriamente aiuti di Stato.

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Tali misure possono essere di carattere generale come la riduzione degli oneri fiscali e dei contributi sociali gravanti sul lavoro, la promozione di strumenti volti a migliorare listruzione e la formazione, le misure destinate alla consulenza imprenditoriale o volte a diminuire la disoccupazione non ultimo le misure riservate a migliorare il quadro generale del lavoro. Tali misure non corrispondono agli aiuti di Stato e possono quindi esser adottate in qualsiasi momento. Oltre alla rapidit con la quale possono essere assegnati gli aiuti de minimis, essi sono adatti a finanziare la formazione anche perch concedendo un importo economico ridotto, che non supporterebbe i costi che potrebbero derivare da progetti di ricerca, tecnologici o di ristrutturazione aziendale. In conclusione limporto ridotto e la velocit di concessione rendono tale aiuto il migliore per progetti di formazione. Le misure considerate di sostegno alle PMI e che comportano aiuti di Stato (a norma dell art.87 del trattato ) devono rispettare le procedure viste nel paragrafo dedicato allanalisi del diritto primario (ossia artt.107-108-109). Tuttavia, aiuti di importo ridotto (definiti anche de minimis) , presentano la peculiarit di circoscrivere una categoria di aiuti che non rientrano nel campo di applicazione dellarticolo 107, paragrafo 1 TFUE in quanto non incidono sugli scambi tra Stati Membri e/o non falsano n minacciano di falsare la concorrenza. Il Tribunale non ha inoltre ritenuto necessario che limpresa beneficiaria dellaiuto partecipi allesportazione o eserciti una qualsivoglia attivit allestero in modo da influenzare lo scambio allinterno dellUnione, inoltre quando uno Stato Membro elargisce aiuti alle imprese, la produzione interna dello Stato pu risultarne invariata o aumentare, ne consegue che imprese dello stesso settore con sede in altri Stati

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Membri possano avere minore possibilit di esportare i loro prodotti nel mercato dello Stato Membro che riceve il sostegno81. Alcune di queste misure sono gli aiuti considerati de minimis per le misure di importo limitato o le garanzie. La Commissione permette allo Stato di concedere finanziamenti di importo ridotto alle imprese, senza richiederne la notifica alla Commissione n ladempimento di procedure amministrative. Tale agevolazione

allimpresa, non viola la norma della concorrenza leale in quanto limporto finanziato estremamente ridotto quindi non in grado, secondo lU.E. di creare un monopolio di settore nel mercato e non costituisce un aiuto di Stato secondo lart. 107 del TFUE. E da considerarsi in conformit con la regola de minimis un finanziamento che non superi i 200 000 per impresa e nellarco di tre esercizi finanziari, ci significa che non vi un iter procedurale tale come quello per gli aiuti di Stato. Come menzionato la regola base di tale finanziamento quella di elargire un importo pari o inferiore ai 200 000 inoltre vi sono ulteriori condizioni alle quali lo Stato deve sottostare per assegnare tale finanziamento; le aziende possono richiedere altri finanziamenti pubblici, ma essi devono comunque rientrare nella regola del cumulo , considerato esterno a questa condizione solo il finanziamento per laiuto allesportazione. Altra condizione di estrema importanza e senza la quale il finanziamento non pu esser ceduto quello della condizione di forma trasparente di aiuto 82, ossia limporto deve esser calcolato ex ante

La normativa europea sugli Aiuti di Stato, Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Torino; per consultare lintero documento:http://www.to.camcom.it/vademecumaiutistato 82 Laiuto ha la qualit della traspa renza quando possibile calcolare con precisione lequivalente sovvenzione lordo ex ante; possono esser considerati come tali gli aiuti
81

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senza la necessit di effettuare lanalisi dei rischi. Gli aiuti di importo ridotto possono esser assegnati a tutti i settori ad eccezione della pesca
83

dellacquacoltura, della produzione primaria di prodotti agricoli 84 , della trasformazione e della commercializzazione di questultimi, attivit legate allesportazione verso paesi terzi e/o Stati Membri, a tutte le imprese che danno corsia preferenziale ai prodotti interni,vengono escluse anche le imprese del settore carbonifero, aiuti destinati allacquisto di veicoli per il trasporto di merci su strada (effettuati per conto terzi), aiuti ad imprese in difficolt85.

Inizialmente, il Regolamento (CE) n. 69/2001 della Commissione, del 12 gennaio 2001, relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti di importanza minore prevedeva un massimale daiuto pari ad euro 100000 euro su un periodo di tre anni. Solo successivamente, grazie al nuovo regolamento (CE) N. 1998/2006 della Commissione del 15 dicembre 2006 relativo allapplicazione degli articoli 87 e 88 del trattato agli aiuti dimportanza minore86 si esteso lobbligo di notificazione a quegli aiuti che

concessi sotto forma di prestiti, conferimenti di capitale (ma solo nel caso in cui la soglia massima concessa rimane inferiore al massimale previsto dalla regola de minimis), misure concesse sotto forma di misure a favore di capitale di rischio, aiuti individuali concessi nel quadro di un regime di garanzia e imprese operanti nel settore del trasporto su strada che non sono imprese in difficolt. 83 Regolamento de minimis relativo al settore pesca n.875/2007 CE . 84 Regolamento de minimis n.1535/2007 CE in merito al settore dei prodotti agricoli. 85 Regolamento (CE) N.1998/2006 DELLA Commissione del 15 dicembre 2006 relativo allapplicazione degli articoli 87 e 88 del trattato agli aiuti dimportazione minore (GUL 379 del 28.12.2006), pag.59 86 Per la consultazione dellintero documento si veda: http://eurlex.europa.eu/LexUriServ/site/it/oj/2006/l_379/l_37920061228it00050010.pdf

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siano dimporto pari o inferiore a 200.000 euro, innalzando cos la soglia degli aiuti de minimis.87 III. Aiuti alloccupazione

Loccupazione come stabilito precedentemente uno dei punti fondamentali della politica di aiuti orizzontali dellUnione Europea, ed legata sotto molti aspetti alla formazione professionale dei cittadini. La strategia dellUnione Europea ha utilizzato in innumerevoli occasioni la formazione professionale per sopperire alla mancanza di lavoro, cercando con essa di migliorare la condizione doccupazione allinterno degli Stati Membri. Laiuto Statale alloccupazione fa parte degli Aiuti esonerati dallobbligo di notifica alla Commissione. La diminuzione dellinoccupazione e della disoccupazione un capo saldo della strategia europea Regolamento (CE) n.2204/200288. Il presente regolamento si applica a due categorie di aiuti all'occupazione, vale a dire gli aiuti alla creazione di posti di lavoro e gli aiuti all'assunzione di lavoratori svantaggiati e disabili. Gli altri tipi di aiuto all'occupazione non sono vietati purch siano preventivamente notificati alla Commissione. Gli aiuti esentati dal presente regolamento devono avere per oggetto e per effetto di promuovere l'occupazione, nella misura in cui non incidono sugli scambi tra Stati Membri. Non rientrano tuttavia nel campo di applicazione del regolamento gli aiuti all'esportazione. Il presente regolamento trova
87Aiuti

di Stato 2007-2013, Enaip http://www.enaip.it/enaip/enaipdocs/contenuti/comune/documenti/news/aiuti_di_st ato2007_2013.pdf 88 Regolamento (CE) n.2204/2002 della Commissione del 12 dicembre 2002 relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti di Stato a favore dell'occupazione. (Gazzetta Ufficiale Europea, L 337/3).

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applicazione a tutti i settori ad eccezione dell'industria carboniera (regolamento n. 1407/2002 del Consiglio), o della costruzione navale (regolamento n. 1540/98 del Consiglio) , e dei trasporti, che restano soggetti alle specifiche disposizioni di riferimento. Per quanto riguarda gli aiuti alloccupazione, il Regolamento prevede le seguenti nozioni: Creazione di posti di lavoro Allart.4 del richiamate le medesimo Regolamento condizioni che devono vengono esser espressamente soddisfatte per

lottenimento dellaiuto; Assunzione di lavoratori svantaggiati e disabili Il presente regolamento fornisce unampia definizione di "lavoratore svantaggiato" e di "lavoratore disabile" tale da includere nella prima qualsiasi persona appartenente ad una minoranza etnica, migrante, o disoccupato e, nella seconda, qualsiasi persona riconosciuta affetta da un grave handicap fisico, mentale o psichico. Per quanto riguarda gli aiuti all'assunzione di lavoratori svantaggiati o disabili, gli Stati Membri potranno accordare alle imprese un aiuto che pu raggiungere il 50 % (per le persone svantaggiate) ed il 60 % (per le persone disabili) dei costi salariali e dei contributi sociali obbligatori su un periodo di un anno. Possono inoltre essere concessi aiuti intesi a compensare la minore produttivit dovuta agli handicap del lavoratore ed i costi relativi all'adattamento o all'acquisto di apparecchiature utilizzate da questi lavoratori.

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Copertura dei costi supplementari legati allassunzione dei lavoratori disabili;

Il Regolamento (CE) n.2204 /2002 stato modificato dal Regolamento (CE) n. 1976/2006 della Commissione, del 20 dicembre 2006, il quale modifica anche i regolamenti (CE) n. 70/2001 e (CE) n. 68/2001 ma unicamente per quanto riguarda la proroga dei periodi di applicazione. 2.1.2 Regolamento generale di esenzione per categoria

Dal 2008 la Commissione ha adottato il regolamento generale di esenzione

per categoria89, denominato General Block Exemption Regulation (di seguito Gber)che contiene disposizioni relative allinnovazione, le quali sono rivolte , in gran parte alle PMI, e non ultimo, sono mirate alla nascita di nuovi posti di lavoro e di crescita vista sotto ogni profilo. In particolar modo questa regolamentazione ha permesso agli imprenditori di ricevere sostegno economico per obiettivi che non miravano modernizzare la propria azienda con costi estremamente elevati, quali ad esempio la sperimentazione e linnovazione tecnologica, ma bens di riformare il proprio personale, ampliando dunque le loro capacit e competenze. Sar proprio grazie al GBER che molte aziende italiane hanno introdotto corsi di aggiornamento periodici per i dipendenti. Gli aiuti individuali, esenti dallobbligo di notifica alla Commissione non possono superare la cifra pari a 2 milioni di euro. Come si detto il regolamento rivolto principalmente alle PMI, nella prima
Regolamento CE n.800/2008 della Commissione del 6 agosto 2008 che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato comune in applicazione degli artt. 87-88 del trattato (GU L 214 del 9/08/2008, pagg. 3-47).
89

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parte vi sono disposizioni orizzontali relative a tutti gli aiuti quali: il perimetro dapplicazione del regolamento, le definizioni, le regole del cumulo tra aiuti di Stato e con gli aiuti de minimis e le modalit che assicurano il rispetto del principio di necessit dellaiuto. Nella seconda parte sono definite le condizioni di compatibilit che le imprese devono avere per ricevere gli aiuti, alcuni dei quali esentati per la prima volta dallobbligo di notifica, come gli aiuti per la tutela ambientale, quelli per linnovazione, la ricerca e lo sviluppo a favore delle grandi imprese, gli aiuti sotto forma di capitale di rischio e per limprenditoria femminile.

La modernizzazione degli aiuti di Stato stata presentata tramite linee guida dalla Commissione Europea90 (COM(2012) 209 final) la quale ha suggerito di focalizzare gli aiuti sui casi che avrebbero un maggior impatto sul mercato interno ed ha inoltre esposto tre concetti fondamentali per questa modernizzazione:
La de-burocratizzazione, ovvero una procedura pi semplice e lineare

per quanto riguarda lesenzione per gli aiuti di tipo orizzontali91; con ci non si intende che tutte le categorie riconosciute come tali siano automaticamente esentate dallobbligo di notifica, ma permette alla Commissione di dispensare da suddetto compito in modo pi graduale. La Commissione ha inoltre proposto di estendere lesenzione
90

Modernizzazione degli aiuti di Stato dellUE - COM(2012) 209 final; Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo , al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle regioni, 8 maggio 2012. 91 Gli aiuti orizzontali sono quelli non destinati a zone o settori specifici, esempio di tali aiuti potrebbero essere il sostegno economico alla formazione, allambiente, allRSI nonch alle PMI.

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dallobbligo di notifica a gli aiuti destinati alla promozione della cultura e la conservazione del patrimonio, agli aiuti destinati ad ovviare ai danni causati da calamit naturali, gli aiuti a favore dellinnovazione, a favore della pesca (in caso di condizioni metereologi che avverse), agli aiuti destinati alle risorse biologiche del mare ed ai trasporti. La crescita della responsabilit degli Stati Membri e delle Regioni nel controllo e valutazione delle procedure ex ante Come anticipato la Commissione analizzer in modo pi dettagliato solo le misure che avranno un importante impatto potenzialmente discorsivo sul mercato interno. 2.1.3 Piani di aiuto per la formazione aziendale

I.

I Fondi a gestione indiretta

I fondi a gestione indiretta provengono dallUnione Europea, ma sono amministrati da autorit nazionali e regionali; essi sono integrati da ulteriori fondi distribuiti dalle Regioni e dagli Stati.. Il fine di attuare il principio di coesione economica e sociale allinterno dellU.E. Tra questi stanziamenti vi il Fondo Sociale Europeo che nasce come strumento finanziario redistributivo pi importante dellUnione Europea 92 , ed dedicato alle politiche europee per lo sviluppo e il finanziamento dei progetti tesi alla collaborazione tra gli Stati Membri nellambito del Trattato di Roma siglato nel 1957. Il raggio dazione dellFSE diversificato e si applica ad una serie
92

Disposizioni generali FESR - FSE - Fondo di coesione (2007 - 2013), sito U.E. http://europa.eu/legislation_summaries/agriculture/general_framework/g24231_it.htm

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di programmi attuati in collaborazione tra i Ministeri competenti, la Commissione Europea, le Regioni e le parti sociali; il suo budget totale ammonta a circa il 10% del budget europeo assoluto. Per il periodo 20072013, il budget complessivo dellFSE ammonta a circa 75 miliardi di euro (circa 10 miliardi di euro annui). Inoltre, grazie a cofinanziamenti pubblici e privati di supporto nazionale, le risorse complessive a disposizione per le misure sostenute dallFSE supereranno i 117 miliardi di euro entro la fine del 2013. La gestione dellintera somma a disposizione assegnata agli Stati Membri attraverso le loro amministrazioni centrali e periferiche (da ci si evince il termine fondo a gestione indiretta dellU.E.). Le autorit nazionali saranno responsabili della selezione dei progetti, dellerogazione dei fondi, della valutazione dei progressi attuati e dei risultati ottenuti. Per una maggiore garanzia e per monitorare e assicurare la conformit delle spese al regolamento sullFSE vengono designate autorit di certificazione e di audit. Questi enti incaricati di effettuare il controllo vengono indicati come comitati di sorveglianza ed hanno il compito di sovrintendere allattuazione dei programmi dellFSE. Come si detto essi possono esser formati da rappresentanti di enti pubblici, ma anche dalle parti sociali, da rappresentanti delle ONG, dal sistema di istruzione e dalla Commissione. Non ultimo, il Fondo intende concentrare i propri contributi alle regioni meno sviluppate, sostenere la creazione di nuovi e migliori posti di lavoro nell'UE; questi obiettivi vengono perseguiti cofinanziando progetti nazionali, regionali e locali destinati ad aumentare i livelli di occupazione e la qualit dei posti di lavoro.

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Suddetto Fondo viene rinnovato ogni sette anni. In quanto alle strategie da adottare, previsto che esse possano essere condivise in parte o totalmente. Attualmente il Fondo mira a sviluppare93 : Obiettivo Competitivit regionale e occupazione: rafforzare la competitivit regionale, loccupazione e lattrattiva degli investimenti. Obiettivo Convergenza: stimolare la crescita e loccupazione nelle regioni meno sviluppate. A questo obiettivo assegnato oltre l80% della dotazione totale dellFSE. I finanziamenti vengono regolati sulla base della ricchezza relativa 94 delle regioni e per tale motivo sono state formate quattro differenti classi di appartenenza classificate sulla base del loro PIL regionale pro capite in rapporto alla media UE. Le regioni ammissibili per lattuale ciclo di programmazione (2007-2013) sono evidenziate nella mappa95:

93
94

Obiettivi della politica di coesione 2007/2013,

http://www.europafacile.net/coesione/Obiettivi_gen07.asp
La ricchezza relativa di un paese (o di una regione) un indice calcolato sulla base del PIL pro-capite. Fondo Sociale Europeo Investire nelle persone 2007-2013, pag.1, Unione Europea . 95 Sicilia - Fondo Sociale Europeo, sito internet http://www.sicilia-

fse.it/DesktopDefault.aspx?tabid=2&mid=96

65

Figura 3 Le quattro regioni ammissibili

I finanziamenti sono stati suddivisi tra i due obiettivi di cui si argomentato. Nello specifico, l'obiettivo Convergenza comprende:

le regioni di convergenza, con un PIL pro capite inferiore al 75% della media dellUE-25;

le regioni phasing-out, con un PIL pro capite superiore al 75% della media UE ma inferiore al 75% della media dellUE-15.

LItalia in questa categoria vanta diverse regioni, quali: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Lobiettivo Competitivit regionale e occupazione comprende:

le regioni phasing-in, con un PIL pro capite inferiore al 75% della media dellUE-15 nel periodo 2000-2006, ma superiore nel periodo 20072013;

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le regioni di competitivit e occupazione, ovvero tutte le altre regioni dellUE.

Le restanti regioni Italiane, non elencate tra lObiettivo Convergenza, fanno parte dellObiettivo Competitivit (Abruzzo, Emilia Romagna , Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, la provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Piemonte, Sardegna, Toscana, Umbria, Valle dAosta e Veneto).

Nel primo gruppo il cofinanziamento dei progetti pu raggiungere l'85% dei costi totali diversamente da quanto avviene nel secondo gruppo di regioni, dove limporto massimo cofinanziato si limita al 50% del budget totale. Fin qui si parlato delle regioni con un gap negativo non indifferente in rapporto alle altre regioni europee, ma cosa attua lUE in favore delle regioni e degli Stati Membri con un pi alto PIL pro capite? In questo caso i fondi FSE si limitano a completare le iniziative gi messe in atto. Di seguito viene riportato il grafico con limporto ottenuto da ogni Stato membro.
Figura 4 Come viene speso l'FSE?

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Le condizioni grazie alle quali uno stato riceve fondi possono essere svariate. Talvolta, nazioni con un basso livello di benessere arrivano a ricevere pi fondi rispetto a nazioni con un maggiore tasso di disoccupazione. 96 Nella figura 4 sono riportati i dati sulla base delle imprese che hanno presentato richiesta di finanziamento FSE nel proprio Stato Membro nellanno 201297. Dai due grafici presentati (Figura 3 e 4) possiamo dedurre che le richieste di finanziamento vanno di pari passo con i finanziamenti erogati: stati come Italia e Spagna presentano un numero alto di richieste ed a loro volta ricevono una percentuale di fondo medio-alta su base europea.
Figura 5 Richieste di finanziamento pervenute dagli Stati Membri

La strategia di crescita Europa 2020 rappresenta la linea guida alla quale il FSE si pone e si porr anche nel prossimo programma FSE 2014-2020, la strategia si focalizza sul raggiungimento degli obiettivi di occupazione,

96 97

The European Social Found, Investing in people 2007-2013, http://ec.europa.eu/esf Participation by Member State, http://ec.europa.eu/esf/main.jsp?catId=66&langId=it

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istruzione e inclusione sociale. Il Fondo Sociale Europeo oggi sta ricoprendo un ruolo fondamentale per il perseguimento di suddetti obiettivi, primo tra tutti la formazione, vista come condizione necessaria per abbattere lalto ta sso di disoccupazione. I programmi messi in atto dallFSE tendono a migliorare i sistemi di istruzione, mirano allaggiornamento delle materie dinsegnamento, dei loro insegnanti e supportano oltre 2 milioni di giovani ogni anno fino al raggiungimento del diploma o della laurea facendone diventare risorsa per le imprese nel futuro. Oltre alla formazione giovanile, che avviene prima dellingresso nel modo del lavoro, il Fondo Sociale Europeo promuove la formazione tra i lavoratori anziani (definito invecchiamento attivo) 98 in risposta alle sfide demografiche. Cos come per il passato, lFSE prevede anche per il futuro un importante sostegno alla nascita delle PMI: dal 2007 grazie ai fondi economici lFSE ha aiutato a fondare oltre 10.000 piccole e medie imprese. Nel giugno 2011, la Commissione ha mostrato le proprie proposte per quello che sar il prossimo quadro legislativo specifico per il futuro dellFSE ed il 6 ottobre dello stesso anno, ha inoltre proposto diverse strategie che verranno attuate a partire dal prossimo periodo di programmazione 2014-2020. La Commissione ha optato per non discostarsi dagli obiettivi del precedente programma e difatti la proposta presentata fa parte di un pacchetto legislativo per il futuro europeo legato nuovamente alla politica di coesione dellUE e nel concreto mira alla diminuzione della
98

R.Vacca. Linvecchiamento attivo: oltre gli slogan c di pi?

http://www.socialesalute.it/temi-in-discussione/linvecchiamento-attivo-oltre-glislogan-c-%C3%A8-di-pi%C3%B9.html

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disoccupazione ed allottimizzazione delle politiche sociali 99 . In termini finanziari la nuova proposta aumenter la quota minima di budget stanziato per ogni categoria di regioni (almeno il 25 % per le regioni meno sviluppate, il 40 % per le regioni di transizione e il 52 % per le regioni pi sviluppate); attualmente la quota si attesta a 75 miliardi mentre quella futura sar di almeno 84 miliardi di euro per l'FSE. Monito importante per gli Stati Membri sar la scelta ponderata degli obiettivi da perseguire, i quali dovranno essere in linea con la Strategia Europa 2020; i finanziamenti dovranno essere concentrati ad un numero limitato di beneficiari. Inoltre una quota minima del 20 % dell'FSE sar destinata ad azioni di inclusione sociale e verr data pi rilevanza alla lotta alla disoccupazione giovanile, alla promozione dellinvecchiamento sano ed attivo ed al sostegno di minoranze etniche e gruppi svantaggiati. Verr dato maggiore sostegno allinclusione sociale e sar maggiormente incoraggiata la partecipazione allattuazione dellFSE di parti sociali, della societ civile e soprattutto delle organizzazioni non governative. Non ultimo saranno modificate le regole che ad oggi disciplinano il rimborso dei progetti da parte dell'FSE, esse infatti verranno semplificate, in special modo per i beneficiari di importo ridotto (quali ONG, piccole e medie imprese ecc.), che tuttora rappresentano almeno il 50 % dei destinatari dei finanziamenti. Svolta importante il nuovo strumento di aiuto di cui le imprese potranno servirsi : il budget FSE come fondo di garanzia per i prestiti assunti da organismi degli Stati Membri per finanziare misure che

99

L. Battistoni, La nuova stagione del Fondo Sociale 2014-2020, 2011 http://www.meridianaitalia.it/attachments/article/44/Battistoni_nuova_stagione_fse.pdf

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rientrano nel suo campo di intervento. Le principali innovazioni per i fondi alla politica di coesione dellUE riguarderanno le regioni di transizione (con un PIL pro capite compreso tra il 75 % e il 90 % della media UE-27), che corrispondono a 51 regioni e oltre 72 milioni di persone100; tale politica tender a favorire la migrazione verso la terza categoria di queste regioni, ossia tra le regioni pi sviluppate con un PIL pro capite superiore al 90 % della media. Tali regioni diventate in questi ultimi anni pi competitive verranno accompagnate verso la transizione a partire dal 2014. Gli Stati Membri dovranno adempiere alla firma del contratto di partenariato con la Commissione e puntualizzare gli impegni ai quali dovranno adempiere per raggiungere gli obiettivi di Europa 2020, inoltre anche gli obiettivi del prossimo FSE 2014-2020 saranno allineati ad essi. Per garantire il corretto funzionamento dei fondi, saranno introdotte nuove condizioni ex ante, quali ad esempio il corretto funzionamento del sistema degli appalti pubblici. LFSE solo uno dei quattro fondi strutturali esistenti, vi sono inoltre il Fondo Europeo per lo Sviluppo regionale, il Fondo europeo agricolo di Orientamento e Garanzia e lo Strumento finanziario di Orientamento per la Pesca, con lobiettivo di diminuire il gap tra le aree pi ricche e quelle pi arretrate dell'Unione Europea. Il 20 marzo 2012 stato presentato dalla Commissione il Quadro Strategico Comune con lo scopo di preparare gli Stati Membri ad affrontare nel migliore dei modi la futura politica di coesione. Il QSC ha reso pi chiare quelle che saranno le priorit di investimento per il
100

Sicilia - Fondo Sociale Europeo, sito internet http://www.siciliafse.it/DesktopDefault.aspx?tabid=2&mid=96

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prossimo periodo di programmazione 2014-2020 negli Stati Membri e nelle loro regioni in modo da ottimizzare il rapporto tra lerogazione dei fondi ed i loro profitti101.

Altro finanziamento utile alle Pmi quello di importo ridotto. Il modello di finanziamento de minimis, non riconosciuto come aiuto di Stato, valido anche per quel che riguarda il finanziamento alla formazione, in particolare si potr far riferimento al Regolamento (CE) N. 1998/2006 della Commissione del 15 dicembre 2006 relativo allapplicazione degli ex articoli 87 e 88 del trattato agli aiuti dimportanza minore102;

II.

Fondi a gestione diretta

I fondi a gestione diretta (o Programmi Europei) sono lalternativa concreta ai fondi a gestione indiretta; essi vengono gestiti direttamente dalla Comunit Europea attraverso la presentazione di proposte o la partecipazione a gare dappalto (rispettivamente call for proposal e call for tenders) , hanno solitamente con cadenza pluriennale, talvolta annuale. I programmi europei messi in atto sono affini agli obiettivi che la Commissione europea intende realizzare, inoltre rispecchiano quelle che sono le materie delle varie Direzioni Generali della Commissione (Sanit, Istruzione e Cultura, Ambiente, Ricerca scientifica nonch tecnologica, Trasporti, Comunicazione ecc..). La gestione, come anticipato pocanzi, viene interamente gestita da Bruxelles, dalla Direzione Generale in base alla materia di competenza del
101 102

Il futuro dellFSE: 2014-2020, http://ec.europa.eu/esf/main.jsp?catId=62&langId=it Regolamento (CE) N. 1998/2006 della Commissione del 15 dicembre 2006 relativo allapplicazione degli ex articoli 87 e 88 del trattato agli aiuti dimportanza minore

72

Bando. La pubblicazione di questi progetti avviene mediante la Gazzetta Ufficiale dellUnione europea (GUUE). Le linee di Bilancio prevedono due distinte procedure di aggiudicazione: inviti a manifestare proposte (Call for proposal-Sovvenzione) o Gara di appalto ( Call for tenders); il primo adottato nel momento in cui la Commissione decide di erogare contributi diretti a sostegno di progetti od organizzazioni e le parti interessate possono candidarsi rispondendo alle call for proposal. Nel secondo caso invece la Commissione ricorre ad appalti pubblici per acquistare beni e servizi, tra i quali la formazione, i fornitori vengono selezionati attraverso bandi di gara. Principio comune per entrambe le opzioni il cofinanziamento, dato il quale il sostegno dellU.E. copre solo una parte dei costi del progetto.

A differenza del fondo a gestione Indiretta, nel quale, secondo le statistiche degli stati beneficiari, lItalia sembra esser agli ultimi posti, in questo caso il nostro Paese occupa i primi posti. Grazie al sistema elettronico della trasparenza messo in atto dallU.E. abbiamo dati tangibili secondo i quali, 7.000 imprese italiane nel 2011 hanno ricevuto finanziamenti diretti da Bruxelles, superando la Francia (con 5.200) , la Germania (4.800) ed il Regno Unito (4.600). Grazie a questi dati possiamo constatare lincapacit e linadeguatezza delle regioni e degli organi nazionali che avrebbero il compito della gestione del budget. 103 Imprese, universit e Associazioni hanno compensato seppur in parte le mancanze delle istituzioni, dimostrando
103

I beneficiari dei finanziamenti europei a gestione diretta, Camera di Co mmercio BelgaItaliana http://www.ccitabel.com/ccib/images/NEWS/Studio%20sui%20beneficiari%20dei%20finanz iamenti%20europei.pdf

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daver raggiunto livelli deccellenza nel lavoro dellaggiudicazione degli appalti e dei progetti europei. Oltre a ci anche il numero delle imprese Italiane che hanno partecipato ai bandi di gara notevolmente aumentato, sintomo di una maggiore fiducia nelle istituzioni europee e di una migliore capacit nel capire e nello sviluppare le proprie proposte.
Figura 6 Numero di volte che enti/organizzazione/imprese hanno partecipato a un progetto europeo o appalto.

Comera ipotizzabile non abbiamo una cartina omogenea tra le aree che si sono aggiudicate il finanziamento, di fatti il 70% delle imprese sono situate al nord Italia, il 22% al Centro e solo l8% al sud. La citt di Milano raggiunge livelli inaspettati: unimpresa italiana su cinque che lavora con finanziamenti europei ha sede nella provincia104.

Figura 7 Numero di imprese richiedenti fondi in Italia.

Lorganizzazione e la stesura del progetto da parte dellimpresa richiede tempo e dedizione; in primis occorre valutare attentamente quale tra i bandi a
104

Idem.

74

disposizione sia pi affine al proprio scopo. I criteri di valutazione delle proposte sono i seguenti:

Relevance to the programme

Excellence

Potential Impact

Partnership quality

Manageme nt Quality

Mobilizatio n of resume

Nella prima fase lideatore del progetto dovr porsi svariate domande, tra le quali valutare se la propria idea sia affine allo spirito della call e riconoscere che il proprio progetto sia innovativo; egli dovr inoltre valutare se nello stilare il progetto siano stati ben chiariti gli obiettivi e la metodologia con la quale si intende arrivare allobiettivo. LU.E. ricerca essenzialmente progetti che abbiano la capacit desser transnazionali e dunque utilizzabili ed esportabili dai numerosi paesi membri, diventando cos esempi di buone pratiche. Nella fase del Potential Impact importante valutare del progetto anche limpatto che lo stesso potr avere a livello sociale, ovvero se esso potr effettivamente portare un valore aggiunto alla comunit. Non ultimo in questo step vengono valutate attentamente le strategie di divulgazione presentate dai partner. Proprio questultimi verranno valutati nella fase

successiva, essi infatti sono valutati favorevolmente se hanno rilevanza internazionale105. Questione saliente la sinergia tra i partner ed il progetto, nonch tra i partner stessi; con ci si intende che un progetto verr favorito se

105

Identification of future skills needs in micro and craft (-type) enterprises up to 2020 http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/promotingentrepreneurship/files/skillsneeds_final_report_final_180211_en.pdf

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tra i suoi ideatori ci saranno organizzazioni ed imprese che abbiano gi lavorato nel settore di interesse. Nella scelta del responsabile del progetto, dovr esser dimostrata la sua effettiva capacit, presentata la sua strategia e predisposta lanalisi di uneventuale gestione del rischio.

Colui che formuler il progetto dovr tener conto di svariati concetti, il primo dei quali che lobiettivo dovr esser SMART ( Specific, Measurable, Achieveable, Result oriented, Time-related), inoltre il progetto non potr n dovr esser fine a s stesso, ma esso dovr attenersi non solo al programma della call (obiettivo specifico), ma dovr risultare affine alle politiche U.E. (obiettivo strategico). Il progetto avr senzaltro pi possibilit di riuscita se verr presentato come opportunit a livello Europeo anzich vantaggioso su scala regionale. Le ragioni che pi comunemente portano al fallimento ed alla non approvazione del progetto sono106: Landare oltre la scadenza La proposta formulata in modo incompleto Non risponde agli obiettivi della call Il processo descritto non convince coloro che valutano il progetto, tendenzialmente viene rifiutato perch non innovativo; Obiettivo troppo ambizioso, poco realistico e difficile da realizzare Poca coerenza Non vi convergenza tra limpiego delle risorse richieste e un risultato soddisfacente.
106

http://www.slideshare.net/welfarefvg/leonardini-lesperienza-di-stesura-di-un-progetto

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La pianificazione delle attivit avviene mediante la suddivisione del lavoro in fasi, la prima delle quali il Work Packages 1,vi poi il Milestones (letteralmente traguardi intermedi), attraverso il quale viene giudicato il corretto avanzamento dei lavori e nel caso vi siano delle mancanze nella procedura, sar semplice correggerle. Oltre allattivit di suddivisione del tempo, un progetto per esser valutato in modo ottimale dovr presentare anche delle Deliverables, ovvero dovranno esser pubblicate ricerche, costituiti workshop ed organizzato seminari, conferenze e reports. Le aziende sono tendenzialmente poco inclini alla formulazione di suddetti progetti anche a causa della loro complessit, per tale regione sono nate agenzie per guidare le PMI nella formulazione delle domande. In definitiva il programma intende premiare le nuove e brillanti idee, meglio ancora se esse diventano soluzioni ai problemi delle PMI europee107.

Alla fine del 2011 la Commissione ha presentato i nuovi programmi di finanziamento EU operativi del periodo 2014-2020. I programmi futuri dei fondi sia a gestione diretta sia indiretta, saranno caratterizzati da un elemento: il perseguimento degli obiettivi di Europa 2020.
Principali differenze Finalit Fondi Diretti Di tipo settoriale: energia, ambiente, sociale, cultura ecc.. Le risorse e la loro gestione Le risorse sono nettamente inferiori a quelle dei fondi indiretti, Le risorse sono ampie e le competenze sono trasferite a: Stati Membri, Fondi Indiretti Coesione economica e sociale

107

Onida,Se il piccolo non cresce.Piccole e medie imprese in affanno, Il Mulino 2004.

77

ma sonno gestite direttamente dalla Commissione Europea (o Agenzia delegata)

Ministeri, Regioni o Province. Sostanzialmente la gestione decentrata mediante Programmi Operativi Nazionali
108

( di

seguito PON) e POR (Programmi Operativi Regionali) Suddivisione Transnazionalit dei progetti.
109

In base ad una zonizzazione del territorio europeoo

Assegnazione delle risorse

Decisi sulla base di specifici bandi

Rapporto contrattuale tra Commissione (o Agenzia delegata) e beneficiario finale

Caratteristiche degli interventi Come si attuano

Non infrastrutturali.

Sono a carattere infrastrutturale

Linee di Bilancio, che prevedono: Inviti a manifestare proposte Call for proposal (Sovvenzione) Gara di appalto Call for tenders

Fondo Europeo di

Sviluppo (FESR) Fondo Sociale

Europeo (FSE) Fondo di

Coesione

Sovvenzione

La sovvenzione mira a soddisfare le esigenze della struttura proponente e ad attuare la politica della Commissione.

Le sovvenzioni sono a carattere non solamente economico ma anche di garanzia ed a capitale di rischio.

108

Settori che richiedono particolari esigenze di integrazione nel programma nazionale e la cui autorit gestionale affidata allAmministrazione Centrale. 109 A carattere multisettoriale , sono progetti rivolti alle singole regioni e gestiti dalle Amministrazione Regionali; i fondi si dividono regione per regione ed a loro volta tra i progetti POR FSE e POR FESR.

78

La sovvenzione ha un mandato istituzionale. Versamento diretto di natura non commerciale. I criteri sono:la qualit della proposta ed il cofinanziamento. Ambiente, Energia e Trasporti Ricerca e Innovazione Allargamento Cooperazione allo sviluppo Relazioni esterne Istruzione, Formazione e Affari sociali Cultura e Media

Priorit

Allo sviluppo locale

III.

I Fondi Paritetici Interprofessionali

I Fondi Paritetici Interprofessionali nazionali per la formazione continua sono nati a partire dagli anni 90 grazie ad un accordo tra le Associazioni degli Industriali e le organizzazioni sindacali con lo scopo di favorire la crescita professionale dei lavoratori nelle aziende senza un ulteriore costo aggiuntivo per limpresa. Suddetti fondi sono sostanzialmente organismi di natura associativa promossi attraverso specifici Accordi Interconfederali. Limpresa per aderire al fondo dovr sottostare a ridotte condizioni, quali la richiesta di adesione mediante il modello Denuncia Aziendale , la possibilit di aderire ad un solo fondo anche di un settore diverso di appartenenza, ma oltre a

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questo potranno beneficiare dellaiuto alla formazione senza nessun costo aggiuntivo. La scelta di adesione ad un fondo deve esser fatta preventivamente valutando la tempistica di apertura del bando, il numero di dipendenti che prenderanno parte alla formazione, la ragione sociale dellazienda ed eventuali esigenze formative. Ad oggi la legge n. 388 del 2000 prevede che le imprese destinino una quota pari allo 0,30% del monte salari come contributo alla disoccupazione. I datori di lavoro possono chiedere allINPS di trasferire il contributo ad uno dei Fondi Paritetici Interprofessionali, che provveder a finanziare le attivit formative per i lavoratori delle imprese aderenti (tale richiesta deve esser fatta mediante la segnalazione nel modello DM 10). Nel caso limprenditore adotti questa scelta, il 70% della quota andr ad alimentare un conto corrente a favore dei corsi formativi, mentre il 26% saranno devoluti allistituzione di bandi nazionali interaziendali. Questultimi sono risultati esser importanti per le PMI in quanto danno la possibilit a pi aziende di assimilare le loro risorse per raggiungere un obiettivo comune. Le principali differenze tra i fondi interprofessionali sono larea di competenza che pu esser regionale o nazionale e la possibilit che siano in conto formazione o conto sistema, limporto massimo per progetto e limporto onorario, le aree di formazione ammissibili ed infine la modalit derogazione del finanziamento. Come anticipato vi sono due grandi aree di attivit la prima rivolta al Conto Formazione, di tipo individuale rivolto quindi alle singole imprese aderenti, costituito al 70% dai fondi accumulati

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mediante lo 0,30% versato allINPS e lintero importa sar interamente gestito dallazienda che potr decidere di fare formazione ai propri

dipendenti secondo modi e tempi che ritiene pi opportuni. Il Conto Sistema invece un conto collettivo rivolto alle aziende di piccole dimensioni, fondamentalmente per sostenerle nel percorso della formazione dei loro dipendenti. Suddetto conto utilizza la parte rimanente dai contributi versati, ovvero il 30% e serve al finanziamento della formazione dei lavoratori presenti nello stesso territorio o settore o comunque nellambito di ricerca funzionale alla gestione del Fondo. Infine vi la presentazione definitiva del progetto, la quale si sviluppa sullanalisi dei fabbisogni formativi, la scelta del Fondo Interprofessionale al quale attingere, la comunicazione di adesione Fondo al Consulente del Lavoro.

Le domande di finanziamento alla formazione stanno confluendo sempre pi verso le risorse messe in campo dai Fondi Interprofessionali, in quanto le risorse del Fondo Sociale Europeo saranno, molto probabilmente, sempre pi concentrate in specifici programmi e particolarmente destinate ai nuovi Paesi entrati nellUnione Europea110. Di seguito vediamo dunque una panoramica di quelli che sono i fondi interprofessionali attualmente aperti e quali siano i loro aspetti generali111.

110

Informazioni essenziali sulla programmazione 2014-2020 dei Fondi Europei, documento di lavoro , Versione del 2 luglio 2012, Ires Piemonte http://www.ires.piemonte.it/Europa2020/Doc-Sintesi%202014-2020%202%20luglio.pdf 111 I fondi interprofessionali per la formazione continua, Xfor interventi formativi per la prevenzione nei posti di lavoro.

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Nome del fondo:

Destinatari:

Nascita:

Piani formativi:

Sito:

For.Te

Le imprese operanti nel settore Terziario

Riconosciuto dal ministero del Lavoro con decreto del 31 ottobre 2002, stato istituito a seguito dellaccordo interconfederal e del 25 luglio 2001, tra Confcommerci o, Abi, Ania, Confetra, e Cgil, Cisl, Uil.

Fondimpresa

Trattasi di un fondo per la formazione continua rivolto a tutte le aziende, di qualunque settore economico; le aziende in questione possono chiedere allInps di trasferire il proprio

Lassociazione stata riconosciuta con decreto ministeriale del 28 novembre 2002, costituita da Confindustria e Cgil, Cisl, Uil.

Lobiettivo del Fondo For.Te mirato al consolidament o e allo sviluppo delle competenze dei lavoratori per rispondere alle esigenze di occupabilit e della capacit competitiva delle imprese nei comparti del CommercioTurismoServizi, CreditizioFinanziario, Assicurativo e della LogisticaSpedizioniTrasporti. Lobiettivo il miglioramento della competitivit delle imprese e il potenziamento delloccupabilit dei lavoratori, con particolare attenzione agli interventi in materia di salute e sicurezza.

www.fondoforte.it

www.fondimpresa.it

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Fon.Ter

contributo dello 0,30% a Fondimpresa, la quale garantir il finanziamento alla formazione e/o allaggiornamen to di impiegati e operai dellazienda richiedente. Rivolto alla Formazione Continua del Terziario

Nasce a seguito dellaccordo interconfederal e sottoscritto in data 22 luglio 2002 tra lorganizzazion e datoriale Confersercenti e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil.

Fondoprofessioni

Nasce per la formazione continua negli studi professionali e nelle aziende collegate.

E, riconosciuto dal ministero del Lavoro con decreto 408/03 del 29 dicembre 2003, frutto

Lassociazione Fon.Ter non ha fini di lucro e si applica in favore delle imprese e dei loro dipendenti del settore terziario, comparti turismo e distribuzioneservizi; il fine dellassociazio ne la qualificazione professionale, il miglioramento delle condizioni occupazionali e la competitivit imprenditoriale . Promuove e finanzia piani/progetti formativi aziendali, territoriali, settoriali e individuali,

www.fonter.it

www.fondoprofessio ni.it

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dellaccordo interconfederal e del 7 novembre 2003, tra ConsilpConfprofession i, Confedertecnic a, Cipa e Cgil, Cisl, Uil.

Fon.Coop

Fon.Coop il Fondo Paritetico Interprofessiona le rivolto alla formazione continua allinterno delle Cooperative.

Fondir

E il fondo interprofessional e che finanzia le aziende del terziario per la formazione continua dei dirigenti.

Non ha fini di lucro ed stato istituito nel 2001 dalle maggiori organizzazioni di rappresentanza delle imprese cooperativa (AGCI, Confcooperativ e e LegaCoop) e dalle organizzazioni sindacali GCIL, CISL e UIL. E il pi recente tra i Fondi Interprofession ali; Fondir stato riconosciuto dal ministero del Lavoro, con decreto del

orientati al consolidament o e allo sviluppo delle competenze dei lavoratori dipendenti.Fine ultimo la diminuzione di disoccupazione , la crescita delle capacit competitive degli studi professionali e delle aziende collegate. E rivolto alle imprese del settore cooperativo, nonch dei relativi dipendenti e soci lavoratori.

www.foncoop.coop

Fondir offre l'opportunit di finanziare, a costo zero, politiche formative che qualificano la presenza sul mercato delle aziende e

www.fondir.it

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6 marzo del 2003.

valorizzano la professionalit dei dirigenti.

A suddetti fondi possono aderire una pluralit di soggetti, quali ad esempio datori di lavoro che versano i contributi contro la disoccupazione involontaria e che applicano integralmente i contratti collettivi di riferimento. I predetti soggetti potranno essere assistiti, anche mediante la presentazione del Piano formativo, dalle organizzazioni costituenti il Fondo, dalle associazioni di categoria aderenti alle organizzazioni costituenti il Fondo, nonch da enti bilaterali. Inoltre possono chiede finanziamenti anche ,in caso di gruppo di imprese, la Societ capogruppo, esclusivamente per i propri lavoratori e lavoratrici, o per quelli del Gruppo ovvero una delle societ costituenti il gruppo; o ancora, consorzi di imprese, Associazioni Temporanee di Impresa e/o Associazioni Temporanee di Scopo. Come si visto nella precedente tabella, ricorrente tra i Fondi, lobiettivo della diminuzione di disoccupazione accompagnata alla riqualificazione del personale lavorativo. Questi sono i due scopi cardine dei fondi, ma a questi si aggiungono la promozione ed il finanziamento di piani formativi aziendali, territoriali o settoriali, la promozione di attivit di sostegno ai piani per la formazione continua; non ultimo la promozione ed il finanziamento di attivit di qualificazione e di riqualificazione per le figure professionali di specifico interesse del settore produttivo, nonch per lavoratori a rischio di esclusione dal mercato del lavoro. Abbiamo visto inoltre che i Fondi Interprofessionali non si rivolgono unicamente a imprese, ma sono talvolta mirate anche ad

85

azioni di formazione individuale e continua dei lavoratori dipendenti. Vi poi un obiettivo che viene promosso ma non finanziato, ovvero la formazione continua sulligiene e sicurezza nei luoghi di lavoro. I destinatari dellattivit formativa sono tutti i dipendenti di aziende che sono tenute a versare il contributo di cui allart. 12 della legge n. 160/1975112, cos come modificato dallart. 25 della legge quadro sulla formazione professionale n. 845/1978113 e successive modificazioni 114. Larticolo prevede inoltre che possano prender parte alla formazione anche tutti i lavoratori con un contratto stagionale ma che nei 12 mesi precedenti alla presentazione del piano abbiano lavorato alle dipendenze d'imprese assoggettate al contributo di cui sopra e iscritte al fondo.

Come si detto pocanzi le imprese non debbono co-finanziare la formazione in quanto il Fondo provvede alla copertura totale del corso, ma ci non del tutto vero dato che la formazione dovr avvenire in orario di lavoro (fatto salvo per gli stagionali che potranno effettuare la formazione anche prima o alla scadenza del periodo di lavoro ), quindi seppur in minima parte, vi un dispendio per limpresa aderente al Fondo. Altra forma di co-finanziamento pu essere la messa a disposizione di strutture aziendali e/o di esperti aziendali. Come si vedr anche pi avanti con i Fondi FSE, vi sono due
112

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Ufficio Centrale Orientamento Formazione Professionale Lavoratori Criteri generali per lo sviluppo della prassi della formazione continua e per la promozione di piani formativi individuali, aziendali, settoriali e territoriali. 113 Gazzetta Ufficiale n.362 del 30 dicembre 1978, legge n. 845/1978. 114 I Fondi Interprofessionali per la formazione continua . http://www.formilano.it/corsi/fondinterprof.html

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macro aree di formazione: quella a carattere generale e quella specifica. Ai sensi del Regolamento 68/01, con la prima intendiamo la formazione che comporta insegnamenti trasferibili ad una pluralit di soggetti. Tale formazione esula dal contesto lavorativo nel quale ci si trova, le competenze acquisite potranno esser applicate in lavori futuri come in quello attuale. Due condizioni che indicano il tipo di formazione il numero di organizzazioni richiedenti , se la formazione infatti organizzata congiuntamente da pi imprese, palese che la formazione sar a carattere generale; stessa sorte per la formazione che sia stata riconosciuta, certificata e convalidata dalle autorit o dagli organismi pubblici o da altri organismi e istituzioni ai quali gli Stati Membri o la Comunit abbiano attribuito competenza in materia. Per formazione specifica si intende una conoscenza non trasferibile a dipendenti di altro settore e quindi strettamente legate al background dei lavoratori al quale rivolto. Finora si argomentato sui Fondi a disposizione delle aziende, sui loro destinatari ma non su quali siano i soggetti riconosciuti come capaci di erogare la formazione. In questi ultimi anni, per via della crisi, sono aumentate le agenzie per la formazione, accreditate secondo il Decreto n. 166 del 25/5/2001, le quali hanno dato possibilit ai disoccupati di affrontare la loro situazione, aumentando le loro conoscenze a fronte di unimpossibilit di miglioramento delle loro capacit lavorative. Il processo di accreditamento stato introdotto per definire uno standard di qualit secondo parametri oggettivi ed i responsabili delle procedure di accreditamento sono le Regioni,

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relativamente all'offerta formativa programmata sul proprio territorio. Come anticipato, la normativa di riferimento il Decreto n.166 del 25/05/2001, scaturito in seguito allAccordo Stato Regioni del 18/02/2000 recepito e solo in parte modificato, a seguito della riforma del titolo V della Costituzione, con lAccordo per la Conferenza Stato Regioni sullaccreditamento delle strutture formative, 1 agosto 2002. Oltre alle agenzie in questione, gli altri soggetti competenti nella formazione sono Universit (sia pubbliche che private), soggetti accreditati presso i fondi, secondo il Regolamento stesso ed infine soggetti in possesso della certificazione di qualit in base alla norma Uni En Iso 9001:2000 settore Ea 37. I fondi nascono con laccordo tra le associazioni e le organizzazioni sindacali e pongono lattenzione sui progetti formativi che a loro volta sono appoggiati dallaccordo sindacale e questi hanno validit solo se firmati dalle organizzazioni sindacali che hanno sottoscritto laccordo di costituzione del fondo al quale si fa riferimento. Larea di riferimento (aziendale, territoriale, regionale o nazionale) per la competenza di sottoscrizione degli accordi giudicata dalle parti stesse. Unimpresa ha a disposizione diverse strade per ottenere fondi da destinarsi alla formazione professionale, una prima grande distinzione deve esser fatta tra i finanziamenti interprofessionali ed il Fondo Sociale Europeo che destina parte del proprio budget alla formazione professionale e continua dei lavoratori europei.

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Le sostanziali differenze: Fondo Sociale Europeo


Risorse messe a disposizione dalla U.E.

Finanziamenti interprofessionali
Risorse messe a disposizione dalle aziende

Risorse distribuite con la logica del Bando di Gara

Risorse distribuite secondo la logica del Bando di gara (conto sistema) o precedentemente riservate all azienda (conto formazione)

Pertinenza del finanziamento regionale

Pertinenza finanziamento regionale o nazionale

In generale le richieste di finanziamento partono da una analisi dei fabbisogni effettuata dagli Enti di Formazione

Le richieste di finanziamento scaturiscono da fabbisogni formativi direttamente espressi dalle aziende

Cap. 3 Prassi degli aiuti di Stato alla formazione nelle PMI


La cooperazione europea in materia di istituzione e formazione , ad oggi, uno dei maggiori argomenti trattati dallagenda europea, ma a ben vedere tale attivit della Comunit Europea iniziata solo 20 anni dopo i trattati di Roma del 1957. Nel trattato che istituiva la CEE, allart.128, veniva considerata la formazione professionale comune a tutti gli Stati Membri, ma con lunico scopo di sopperire alla crisi occupazionale che si andava profilando in quegli anni; non vi era infatti il bench minimo accenno ad una istituzione comune. E solo agli inizi degli anni 70 che venne formato un

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gruppo con a capo Altiero Spinelli per elaborare un sistema di insegnamento omogeneo tra gli Stati Membri. I primi programmi dazione, e formazione di pi ampio respiro risalgono agli anni 80 per cui lintroduzione fu facilitata dalla crisi economica e quindi dalla sempre pi crescente disoccupazione. Sar poi solo col trattato di Maastricht agli artt. 126 e 127 che si sancir limportanza dellistruzione e della formazione per lo sviluppo dellUnione; in tale occasione verr anche riconfermato il principio di sussidiariet che tutela gli Stati Membri. In questi due articoli del Trattato viene posta lattenzione sullistruzione e la formazione professionale ed in particolar modo, lattenzione ricade sulla qualit , nei contenuti e nellorganizzazione. Vengono inoltre definiti punti specifici attraverso i quali lU.E. deve agire e mediante i quali gli Stati Membri dovranno convenire. Questi percorsi sono lapprendimento delle lingue, la mobilit di studenti e insegnanti, la cooperazione tra gli istituti, scambi di informazioni ed esperienze, listruzione a distanza e la formazione permanente. Proprio a questultimo percorso si dedica il Memorandum sullistruzione e la formazione permanente. Tale memorandum fornisce sei messaggi attraverso i quali gli Stati Membri devono sviluppare le loro strategie e sviluppare quindi il percorso formativo professionale dei propri cittadini. Nel trattato si afferma che la formazione permanente essenziale per lo sviluppo della cittadinanza , la cooperazione sociale e loccupazione. A tal proposito vengono suggeriti sei concetti; in primis nuove competenze di base per tutti (garantendo un accesso universale e permanente allistruzione e alla formazione per far si che siano successivamente possibili aggiornamenti). Altro concetto chiave sono i

90

maggiori investimenti nelle risorse umane (portando quindi il cittadino di uno Stato Membro al centro dellinteresse e principale risorsa dellUnione). Non meno importante ladozione di nuove tecniche di insegnamento e apprendimento (proclamando nuovamente limportanza di una formazione permanente). Vi poi lanalisi sulle competenze acquisite, il ripensamento sullorientamento (e quindi la possibilit di una riqualificazione del cittadino allinterno della vita lavorativa e dellistruzione) ed infine un apprendimento sempre pi vicino a casa, ossia un potenziamento delle fonti dellistruzione sempre pi ramificato, non solo nei centri nevralgici delle nazioni ma anche delocalizzato. 115 3.1 Buone Pratiche in Italia

Per il Ministero del lavoro la valorizzazione delle buone pratiche ed il loro effettivo utilizzo rappresentano il raggiungimento degli obiettivi prefissati dalle politiche sostenute dal Fondo Sociale Europeo. Dal sito ufficiale dellUnione Europea sono elencate molte imprese dalle quali poter trarre esempi di buone pratiche116 e meditare sullapproccio alle politiche richiesto dallU.E. Questa sorta di banca dati ha come fine quello di migliorare la comunicazione e fornire una possibilit di apprendimento reciproco, ossia la possibilit per uno Stato Membro di apprendere dallesperienza altrui. Per tale regione il Ministero del lavoro si dotato di suddetto data base che permette alle imprese di individuare quali sono le aziende che nel nostro Paese hanno
115 116

L. DAngelo, Integrazione Europea in materia di Istruzione e formazione. Small Business Act - Database of good practices http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/bestpractices/database/SBA/index.cfm?fuseac tion=welcome.detail

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beneficiato di fondi europei e lo hanno fatto nel migliore dei modi117. Questo progetto contiene in s il principio dellapprendimento reciproco e mira a diffondere metodi e modelli di intervento anche nel contesto nazionale dando la possibilit alle piccole imprese di confrontarsi con altre realt. Elemento rappresentativo la ricerca mediante chiavi di lettura comuni. Inoltre il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali ha fatto si che venisse reso pubblico il Catalogo nazionale delle Buone Pratiche del Fondo Sociale Europeo e dei programmi e iniziative europee realizzate in Italia 2000-2006 118 . Il documento di benchmarking aveva lobiettivo di individuare i principali insegnamenti che possibile raccogliere dalla comparazione delle diverse esperienze a livello non solo nazionale, ma Europeo, al fine di contribuire alla stesura di un catalogo italiano. Durante il lavoro di benchmarking emerso che questo processo di analisi non avveniva negli altri Stati Membri, o in caso contrario, utilizzavano processi e criteri totalmente differenti, tanto da condurre a prodotti finali molto vari. Suddetto ostacolo ha reso senzaltro pi difficile lanalisi da parte del Ministero del lavoro. 3.2 Il caso specifico

A livello nazionale abbiamo numerose imprese e associazioni che hanno usufruito nel migliore dei modi del Fondo Sociale Europeo, rappresentando
117

http://www.lavoro.gov.it/NR/rdonlyres/0B5E8E29-A643-4EC0-A90CD3FE390CACC9/0/EsempidibpinItalia_italiano.pdf
118

FSE ITALIA 2000-2006, Esempi di Buone Pratiche, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, http://www.buonepratichefse.it/BP/presentazione/ricerca_guidata.php

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lesempio perfetto di Good Practice, uno tra tutte il Progetto Un vero spettacolo , nato dal progetto della Fondazione Pergolese Spontini 119 , la quale si occupa della promozione delle attivit musicali e teatrali nella Regione Marche. La durata temporale del progetto stata dal febbraio 2010 al febbraio 2011. La fondazione ha ricevuto il sostegno economico da parte dellFSE, lintero budget richiesto pari a 887 000, grazie al quale ha inaugurato il progetto Sipario. Suddetto progetto aveva come obiettivo quello di formare personale con alte capacit e competenze nellambito dello spettacolo, accompagnando queste risorse ad un livello professionale e successivamente introducendole allinterno del settore e del relativo mercato del lavoro. Palese quindi laffinit che vi tra il progetto e gli obiettivi europei della diminuzione del numero di inoccupati e la formazione di personale qualificato. Il progetto proseguito con la nascita di 13 percorsi formativi rivolti alle figure professionali dello spettacolo dal vivo ( tra i quali il cantante lirico, il danzatore performer, il professore dorchestra, il sarto teatrale, il tecnico delle luci, scenografo realizzatore, il tecnico del suono, esperto di organizzazione eventi ed infine il comunicatore multimediale). Il corso stato totalmente gratuito per i partecipanti, i quali hanno dovuto svolgere dalle 600 alle 700 ore di corso. Le richieste di partecipazione sono state da subito molto numerose e provenienti anche dalle altre regioni italiane. Alla prima selezione sono stati ammessi 530 candidati (su c.a. 800 richieste) ed infine, dopo unulteriore selezione 182 allievi sono stati ammessi alla frequenza dei corsi; tra questi, solo 159 studenti hanno ottenuto lambita
119

Nome tratto da due famosi compositori marchigiani.

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qualifica. Come anticipato i partecipanti hanno avuto la possibilit di maturare esperienze pratiche per via della partecipazione a 15 produzioni concertistiche e liriche. Successivamente al tirocinio gi 67 allievi avevano trovato un lavoro affine al loro ambito artistico. Il Fondo Sociale Europeo ha dunque, non solo risollevato il settore artistico italiano, che in questo periodo di crisi sta subendo gran parte dei tagli ai finanziamenti pubblici, ma ha risposto perfettamente alle esigenze ed obiettivi europei120. 3.3 Problemi riscontrati dalle PMI nella formazione dei propri dipendenti

Negli ultimi 2 anni le PMI europee hanno riscontrato un incremento nella competizione allinterno dei mercati121. La principale risposta delle imprese a questa minaccia crescente stata quella di concentrarsi, in primis sulla qualit dei prodotti ed in seconda analisi di migliorare il marketing rendendolo pi accattivante ( i dati rilevati hanno stimato un 64% per la prima soluzione), dai risultati statistici troviamo al quarto posto il taglio dei costi come reazione allaumento della concorrenza ( unanalisi porterebbe a credere che i tagli ai costi sono difficili da apportare perch troppo basso il margine di profitto). Le principali limitazioni delle innovazioni nelle PMI sono da attribuirsi allaccesso problematico ai finanziamenti122, alla carenza di manodopera qualificata, ed alle costose risorse umane; in particolare il
120

La coordinatrice del Progetto Sipario stata la Sig.ra Germana Giorgerini. formazione@fpsjesi.com http://www.fondazionepergolesispontini.com 121 Sondaggio dellOsservatorio per le PMI: il 60% degli imprenditori ritengono che la competizione recentemente aumentata di intensit. 122 Guida per la formazione nelle PMI, Commissione Europea.

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17% degli imprenditori, secondo i dati emersi dallo studio in questione, dichiarano che il costo per la formazione dei propri dipendenti. Secondo la UEAPME, lorganizzazione ombrello delle PMI europee, i processi di innovazione nelle piccole e medie imprese europee sono caratterizzati da processi permanenti e poco innovativi a dispetto degli andamenti crescenti delle imprese di grandi dimensioni. Da ci la UEAPME ha dedotto che il processo delle PMI dovrebbe esser caratterizzato da un approccio a tutto campo dellinnovazione, non solo da un punto di vista tecnologico ma bens anche da una migliore e pi completa formazione dei dipendenti delle imprese, i quali costituiscono la prima spinta e linput pi forte verso la crescita dellazienda. Ulteriore problema riscontrato dalla UEAPME nelle piccole imprese la capacit di attirare ed ancor pi mantenere personale qualificato al proprio interno. Ostacolo questultimo quasi sempre tenuto in secondo piano, ma assai rilevante nel contesto reale. Secondo un recente studio del Cedefop 123 , circa 100 milioni di lavoratori rischiano il proprio posto di lavoro a causa del loro scarso livello di qualificazione. Al contempo, dalla stessa analisi emerso che la maggior parte dei lavoratori in Europa sono considerate come poco qualificate. La risposta pi evidente a questi dati che la popolazione europea sta invecchiando, le imprese a causa della globalizzazione hanno bisogno di sempre maggiori competenze alle quali le nuove generazioni non riescono a rispondere in modo adeguato; in sostanza per esser allaltezza dei futuri posti di lavoro, le persone dovranno esser

123

Future skill needs for micro and craft enterprises. 2020.

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sempre pi capaci ed abili 124 . Dai dati emersi dallo studio del Cedefop i nuovi lavori in U.E. richiederanno un alto livello di istruzione, dal 25% al 30% del totale dei lavori per via di una crescente economia fondata sulla conoscenza.125 In tale ottica sar dunque importante adeguare le competenze dei cittadini europei alle richieste e priorit a livello regionale e nazionale. Nel dicembre 2008, lU.E. mise in atto il piano Nuove competenze per nuovi lavori proprio in vista di questa carenza di corrispondenza tra le competenze dei lavoratori e i posti di lavoro disponibili. Liniziativa prendeva in considerazione anche la crescente necessit di competenze trasversali come la risoluzione dei problemi, competenze analitiche, comunicative nonch di autogestione, inoltre i nuovi posti nel mercato del lavoro richiederanno grandi competenze linguistiche e tecnologiche. Nel 2022 la CES, lUNICE/ UEAPME e il Cep hanno adottato il Quadro dazione per lo sviluppo permanente delle competenze e delle qualifiche. Questo era caratterizzato dallalta partecipazione delle parti sociali nel settore dellapprendimento permanente, limpiego consisteva nel monitorare annualmente i

miglioramenti nellambito lavorativo. Suddetto quadro dazione individuava quattro priorit e settori di responsabilit congiunta tra le parti sociali: Individuazione e anticipazione delle esigenze lavorative per competenze e qualifiche a livello nazionale. Sistema di competenze trasferibili.
124 125

Guida per la formazione nelle PMI, Commissione Europea. Identification of future skills needs in micro and craft (-type) enterprises up to 2020, Academy Avignon of Crafts and SMEs in Europe.

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Informazione e consulenza per lavoratori come per le aziende. Mobilitazione e sfruttamento di tutte le risorse disponibili per migliorare le competenze.

Le sfide che le PMI devono affrontare per formare il proprio personale sono essenzialmente:

a)

La carenza di manodopera qualificata costituisce un problema per pi di 1/3 di tutte le PMI allinterno dellU.E. Questo problema nasce da una serie di fattori quali lallargamento U.E., laccresciuta competizione da parte dei paesi stranieri, la globalizzazione. Tali cambiamenti portano le PMI a rivalutare la propria condizione imponendole necessariamente una modernizzazione e una crescente

capacit di innovazione. Negli ultimi anni le PMI Europee hanno fatto lerrore di tentare di competere nel mercato tentando di abbassare i prezzi con paesi a basso salario; i risultati hanno dimostrato di non essere una valida alternativa. Bench la produttivit europea sia migliore, la sfida sui costi stata nettamente vinta dai paesi emergenti. E bene sottolineare che in molti casi allinterno delle PMI si stanno svolgendo ottimi corsi per la formazione ai propri dipendenti, ma una volta terminata la formazione, suddetti lavoratori abbandonano il piccolo per entrare a lavorare nelle grandi aziende, le quali potranno sicuramente garantire maggiori sicurezze lavorative in tempi di crisi come quello attuale; in tal modo i corsi per la formazione saranno totalmente a carico dellazienda con laggravio di dover formare nuovamente personale qualificato.

97

Recenti indagini hanno inoltre evidenziato che ai corsi partecipano in numero maggiore nelle grandi aziende rispetto alle piccole e nei paesi europei nordici i livelli di partecipazione sono pi elevati rispetto agli Stati Membri del sud Europa. Dei dirigenti intervistati dallOsservatorio per le PMI europee, solo il 20-25% dei dirigenti Olandesi e Tedeschi affermano che la ricerca di personale qualificato sia un ostacolo diffuso, mentre in Lituania il 75% dei dirigenti intervistati sostiene di riscontrare tale problema. b) Le offerte e i programmi formativi sono tendenzialmente organizzati per le grandi aziende e non rispecchiano le reali esigenze del piccolo.

Oltre alle barriere economiche le PMI, nel garantire al proprio lavoratore la formazione, incontrano barriere organizzative quali ad esempio la strutturazione della formazione di lavoratori in imprese nelle quali la loro presenza fondamentale ogni giorno, data limpossibilit di rimpiazzo; altra barriera di tipo organizzativo lattrarre personale giovane e qualificato. Essenzialmente i problemi che attanagliano le PMI europee sono esterni come interni, di seguito vengono esposti casi di problematiche affrontate e risolte dalle imprese.

Le problematiche possono essere riassunte in tre diverse aree: le barriere interne delle PMI per la formazione, tecniche e metodi per una formazione adeguata ed infine attuali sfide strutturali nello sviluppo delle competenze. Indagando tra gli ostacoli interni allazienda possibile individuare una problematica organizzativa. Esistono molti metodi per affrontare suddetta

98

problematica in modo positivo, ad esempio mediante il metodo dellelearning, lapprendimento aperto e a distanza, o ancora listruzione mediante insegnanti esterni. Non esiste un solo metodo per rispondere ai problemi di tipo organizzativo nella formazione allinterno delle PMI. Ad ogni modo, le soluzioni devono essere trovate sulla base delle condizioni della propria impresa, settore o regione. Talvolta le imprese devono rinunciare ai corsi di formazione per la mancanza di fondi; linsufficienza dei mezzi finanziari la pi probabile delle ragioni per la quale i corsi vengono puntualmente rinviati. Oltre ad enti specializzati per la formazione di dipendenti, ai fondi europei e quelli statali, negli ultimi anni stato introdotto e verificato luso dei buoni in molti paesi europei utile per facilitare laccesso alla formazione a costo basso o talvolta a titolo gratuito. Inoltre occorre specificare che non

necessariamente la formazione debba avere un alto costo per esser professionalizzante e di alto livello; tipologia informale di formazione possono soddisfare le esigenze dellazienda. Nelle aziende viene di sovente sottovalutata limportanza delle risorse umane e lo sviluppo delle loro competenze; per sopperire a tale problema vi sono enti esterni, oppure mediante lorganizzazione interna, le mancanze possono essere colmate. I modelli di gestione che si dotano di consulenti esterni sono tendenzialmente le medie e grandi imprese, mentre ricorrono alla seconda soluzione solo le piccole aziende. La percezione della reale esigenza di formazione allinterno dellimpresa per lo pi scarsa o nulla, ancor pi quando lazienda in questione di piccole dimensioni. Le percezioni dipendono sempre dalle opportunit di cui si dispone. Servizio utile per rendere pi comprensibile

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limportanza della formazione nelle PMI in primis linformazione rivolta ai dirigenti degli strumenti a disposizione e delle opportunit esistenti, producendo consapevolezza tra gli imprenditori. Dallanalisi svolta dalla UEAPME emerso che le imprese hanno migliori risultati se coinvolte allinterno di reti e cluster; a maggior ragione se lobbiettivo la formazione. 3.4 La pubblicizzazione dei bandi, garanzie e responsabilit

regionali.

Dalle ricerche svolte stato dimostrato che solo il 25% della popolazione europea ha una panoramica chiara e ben definita delle azioni intraprese dallU.E. per ci che concerne il finanziamento dei programmi per il potenziamento della coesione interna, della competitivit economica e dellaumento dei posti di lavoro. 126 Per sopperire a ci, il Regolamento 1083/2006 esplica le regole da adottare per la stesura di un piano di comunicazione e vengono comunicati con precisione gli interventi informativi e pubblicitari che occorrono per colmare quella lacuna. Anzitutto necessario costituire un piano di comunicazione al quale provveder lAutorit di Gestione in base al settore di competenza del piano o in alternativa dallo Stato Membro per i programmi operativi cofinanziati dai Fondi (siano essi FSE, FESR o di Coesione). In suddetto piano di comunicazione devono esser presenti: Gli obiettivi ed i gruppi destinatari;

126

Forme di pubblicit e comunicazione nelle norme europee-Regione Liguria.

100

La strategia e il contenuto degli interventi informativi; Il bilancio indicativo necessario allattuazione del piano; I dipartimenti o gli organismi amministrativi responsabili

dellattuazione degli interventi informativi e pubblicitari.

Principio importante legato alla recezione dei fondi quello della trasparenza, secondo il quale le informazioni devono esser visionabili da tutti i potenziali beneficiari, sempre sotto tale principio nasce lobbligo di pubblicazione delle disposizioni alle quali i potenziali beneficiari devono attenersi al fine di presentare la domanda di finanziamento. Nel 2000 lUnione Europea ha emanato il Regolamento n. 1159/2000 che fornisce ogni necessaria informazione per ci che concerne le azioni informative e pubblicitarie, nonch le modalit della loro attuazione. Durante lo svolgimento dei lavori vi una particolarit: quella dellobbligo di esporre un cartello di dimensioni adeguate allimportanza dellopera ed allampiezza dellarea interessata nel caso in cui tale progetto sia pari o superi un cofinanziamento europeo di 3 milioni (o 500.000 per il fondo SFOP). Il cartello dovr evidenziare che ci troviamo di fronte ad un progetto cofinanziato dallU. E.. Vi sono inoltre linee rigide per ci che riguarda la grafica del cartellone e indicazioni specifiche per la targa da posizionare al termine dei lavori 127 . Sebbene in modo pi studiato, trattasi anche questa di unoperazione di marketing elaborata dallU.E.; suddetto genere di promozione viene utilizzato dallU.E. in particolare nelle aree di sviluppo delle risorse umane, nella formazione
127

In particolare , larea occupata dal logo dellU.E. dovr coprire il 25% dellarea totale del cartellone e la scritta deve avere lo stesso carattere e dimensione di quelle utilizzate per il resto del testo.

101

professionale e occupazione, negli investimenti nel campo delle imprese e dello sviluppo rurale. Non dimentichiamo che questa ricerca da parte dellUnione Europea ha come fine quello di dimostrare la propria presenza sul territorio europeo e garantire la propria trasparenza agli occhi dei propri cittadini. A livello locale le piccole e medie imprese possono ricevere sostegno nel presentare formalmente la richiesta di finanziamento rivolgendosi alla propria sede Regionale, Provincia autonoma oppure mediante la Enterprise Europe Network, una rete europea che garantisce assistenza alle imprese e la cui missione quella di informare e formare le PMI a proposito della legislazione europea, dei programmi e delle opportunit di finanziamento, oltre che ricercare la cooperazione aziendale, linnovazione ed il trasferimento tecnologico tra imprese di tutta Europa. Questultima ha inoltre accesso diretto alla Commissione europea ed allAgenzia esecutiva per la competitivit e linnovazione, ci le permette di avere risposte pi adeguate e complete agli interrogativi posti dagli imprenditori. Suddetta rete appoggia le imprese anche mediante attivit di sensibilizzazione, quali organizzazioni di seminari, conferenze, workshop, newsletter, siti Web ecc.. Non ultimo, lEnterprise Europe Network promuove dal proprio sito la formazione di partenariati anche grazie ad un database con pi di 12.000 richieste di cooperazione; lorganizzazione fornisce inoltre le competenze necessarie (anche mediante corsi di formazione specifici) alle imprese ed ai loro imprenditori per lo sfruttamento di opportunit commerciali allestero, a maggior ragione in momenti di crisi economica, quando le uniche opportunit

102

di sopravvivenza per le aziende arrivano da fondi e investimenti esteri. LEnterprise Europe Network dispone uffici dislocati non solo nei paesi membri (nei quali conta 500 filiali), ma anche in nazione extra-europee, quali i paesi candidati ad entrare nellU.E., i Paesi associati al Programm a quadro per la competitivit e linnovazione, tutti gli Stati Membri dello Spazio economico europeo , i paesi che aderiscono alla politica europea di vicinato, nonch Cina, Corea del Sud, USA, Messico e Russia.

I.

Campagna pubblicitaria nazionale

Nel 2003, il Servizio per le Politiche dei Fondi Strutturali Europeo del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e di Coesione ha attuato una campagna pubblicitaria rivolta allopinione pubblica italiana sul Quadro Comunitario di Sostegno 2000-2006 per le regioni ad Obiettivo 1.Tale campagna pubblicitaria aveva come titolo LEuropa pu farci grandi ed la sua realizzazione era stata affidata ad unagenzia pubblicitaria solo dopo una gara dappalto europea. La pubblicit aveva come protagonista un bimbo, a rimarcare la natura giovane dellU.E. ma senza dimenticare le sue potenzialit e la voglia di crescere 128 . Oltre alla pubblicit televisiva, lU.E. promosse unulteriore campagna promozionale trasmessa via radio 129 , produsse dpliant 130 e poster. In tutti questi casi il linguaggio utilizzato fu diretto e sintetico. Anche per ci che concerne la pianificazione della campagna sui mezzi di massa, venne scelta lagenzia, solo dopo lesito della gara europea.

128 129

Spot da 30 secondi Versione testuale 1 soggetto 130 http://www.dps.tesoro.it/documentazione/qcs/campagna/Depliant%20QCS.pdf

103

La campagna dur 7 mesi e venne inaugurata nellagosto 2003 mediante la trasmissione dei primi spot televisivi dalle emittenti italiane. Non ultimo, in concomitanza con la campagna pubblicitaria, venne attivato un numero verde (presente in tutti gli spot) ed in termini di linguaggio, venne reso pi semplice il sito web dedicatogli131.

Solo dopo cinque anni venne messa a frutto una seconda campagna pubblicitaria dallU.E. Nellottobre 2008, il DPS (Dipartimento delle Poliche Sociali), avvi una campagna promozionale nella quale vennero trasmessi i risultati ottenuti grazie allutilizzo dei Fondi Strutturali europei del precedente periodo di programmazione (2000-2006). Il titolo della campagna fu Fondi Europei. Per un Sud dItalia che cambia, grazie al titolo possiamo ben individuare gli scopi delloperazione: sensibilizzare i cittadini al progetto di sviluppo delle aree arretrate nel successivo periodo 2007-2013. Rispetto al precedente era notevolmente pi concreto, ricco di dati ed esempi riportanti i successi delle imprese che avevano beneficiato dei fondi nel periodo di programmazione precedente. La campagna si articolava in : Spot televisivi, annunci stampa ed opuscoli informativi. La Direzione Generale delle Politiche per lOrientamento ed il lavoro (ad oggi DG PAPL - Direzione generale per le politiche attive e passive del lavoro ), mise in atto un sistema per rafforzare la comunicazione e lutilizzo dellFSE, promuovendo una rete di referenti della comunicazione del Fondo per il periodo 2007-2013. Lorganico , a tuttoggi, composto da rappresentanti degli organismi

131

http://www.dps.mef.gov.it/qcs/cittadini/spot.asp

104

intermedi e dalle amministrazioni collaboratrici con la DG POF, inoltre ne fanno parte le Autorit di Gestione regionali titolari dei Programmi Operativi dellFSE ed infine dei due enti in-house (Isfol e Italia Lavoro). Suddetto network stato creato insieme al Ministero dello Sviluppo Economico (Mise). Il progetto ha come obiettivi una migliore capillarit

dellinformazione, il confronto delle esperienze, nonch un brainstorming di soluzioni per i problemi comuni, in caso di situazioni comuni la messa in atto di azioni congiunte ed infine la condivisione di standard 132 . Lunione Europea, vedendo delle carenze dadesione ai Fondi e riscontrando la necessit di rafforzare la comunicazione tra il Ministero Autorit di Gestione regionali e la Commissione Europea, ha richiesto ai paesi membri un intervento maggiore per ci che riguarda la comunicazione dellFSE, a tal ragione stata creata una rete nazionale dei comunicatori del Fondo Sociale Europeo, stato inoltre messo in atto un coordinamento con il Mise per la comunicazione in merito ai Fondi Strutturali e non ultimo, stata richiesta la partecipazione attiva alla rete comunitaria INIO. Uno dei principali obiettivi stato quello di raccogliere e mettere a frutto lesperienza maturata dalla DG POF utilizzando un linguaggio pi semplice ed introducendo le parole formazione e lavoro nel logo dei due programmi Operativi gestiti dalla DG

132

Sito internet di riferimento: www.lavoro.gov.it/Lavoro/Europalavoro/SezioneOperatori/NetworkProfessionali/Re tecom/

105

POF, in modo da delineare i settori di loro competenza ed evitare che il Fondo Sociale Europeo, fosse avvertito come strumento di welfare133.

II. Campagna pubblicitaria Regione Marche

Durante lultimo periodo di programmazione 2007-2013, la Regione Marche ed il Servizio Istruzione Formazione e Lavoro della regione hanno elaborato il Piano di informazione e comunicazione POR FSE 2007-2013. La regione ha deciso di promuovere la partecipazione alla richiesta del Fondo europeo da parte delle imprese, dotandosi di un nuovo format grafico da applicare a tutti i materiali promozionali e informativi distribuiti; lo scopo di questa scelta stato quello di rendere pienamente riconoscibile degli interventi finanziati mediante il POR FSE. In particolare, rispetto alle precedenti programmazioni finanziate dellFSE, stata rappresentata dallideazione di un logo specifico per il Fondo Sociale Europeo della Regione Marche; lesposizione di questultimo stato sempre ed obbligatoriamente accompagnato dal pay-off che lAgenzia di Gestione regionale ha scelto come slogan promozionale del proprio POR (in adempimento alle disposizioni previste dallart. 9 del Regolamento CE 1828/2006):
Figura 8 Slogan FSE Regione Marche

La Commissione Europea chiede quindi esplicitamente che venga evidenziato il pay-off scelto dallAdG regionale e nel caso della scelta effettuata dalla regione Marche, il messaggio rafforzato dalluso dellaggettivo TUO in
133

Pubblicazione ricerca sulle iniziative di informazione e pubblicit, dedicate alla promozione delle attivit, del fondo sociale europeo, Regione Piemonte

106

quanto, con ci si voluto richiedere ai propri cittadini di passare alla fase successiva: maggiormente partecipative e proattiva del futuro individuale. Inoltre luso del verbo costruire intende creare un legame sia con la precedente comunicazione istituzionale, sia con la Campagna studiata per la programmazione 2000/2006 ("Fondo Sociale Europeo: costruisce futuro" ), nonch con la campagna ideata per il primo triennio dell'attuale programmazione 2007/2013:"Fondo Sociale Europeo costruisce qualit nel lavoro".

La campagna pubblicitaria adottata nel periodo 2011-2013, comprende richiami alle strategie passate, ma con una rivisitazione in chiave moderna. Il fine ultimo il coinvolgimento di tutta la comunit ed il messaggio della nuova strategia nel modo di intendere la comunicazione ovvero, in forma bi-direzionale, dallente al cittadino e nuovamente allente, con lo scopo di creare un Network Sociale 134 . Dunque evidente la volont di mettere il cittadino come protagonista della campagna promozionale, egli diventa parte attiva allazione di comunicazione. I mezzi di comunicazione che sono stati utilizzati per questa campagna pubblicitaria sono: quotidiani regionali, spot televisivi e radiofonici, nonch brochure illustrative. Inoltre per raggiungere determinati target della popolazione la Regione Marche ha adottato specifici progetti loro dedicati. I sotto-target in questione sono stati gli imprenditori (per loro la Regione Marche ha introdotto newsletter, il Premio Valore Lavoro e seminari tematici), gli stakeholders istituzionali (Newsletter e

134

Programma Operativo Regionale Marche F.S.E. 2007-2013;

107

Seminari tematici), per i giovani nato il Progetto Studenti "Destinazione futuro" ed un blog, ed infine per le donne ( per loro la Regione ha trasmesso un ciclo di trasmissioni televisive dedicate al rapporto tra la donna ed il mondo lavorativo)135.
II.Frodi nei fondi alla formazione

Durante la mia ricerca in merito ai finanziamenti europei per la formazione emerso in molti pi che sporadici casi che vi siano state maxi truffe a scapito non solo dei cittadini europei, quali direttamente interessati, ma anche di tutti gli Stati Membri dellU.E. in quanto il budget messo a disposizione costituito anche dal loro utile ed infine a danno dellU.E. che vede sempre pi lontani il raggiungimento dei suoi obiettivi. Le vie adottate dalle organizzazioni per ottenere il budget per poi aggirare lobiettivo della messa in atto dei corsi sono diverse, talvolta estremamente complesse e ingegnose. Si potrebbe inizialmente pensare che questa pratica sia del tutto italiana, ma tuttaltro; casi di truffa sono emersi in Italia come nel resto dei Paesi membri 136 . I dati emersi dalle inchieste hanno dimostrato che ogni anno miliardi di euro destinati allo sviluppo degli Stati Membri dellUE, vengono utilizzati in modo del tutto illecito dai beneficiari; in certe circostanze i corsi di formazione che sarebbero dovuti esser finanziati da suddetti fondi vengono mal spesi ed in casi eccezionali risultano esser corsi fantasma. In Polonia emerso che lintero budget ( di c.a. 7 milioni di euro di fondi FSE) stato

135 136

Campagna istituzionale 2011-2013, Regione Marche- Fondo Sociale Europeo F.Rogiers, La frode infinita, De Standaard 8 gennaio 2013;

108

utilizzato per finanziare corsi allinterno di un gruppo di multinazionali per i propri dipendenti. Sebbene i fondi siano esclusivi per il finanziamento di disoccupati con una formazione inadeguata, in questa occasione le multinazionali polacche hanno accresciuto le competenze dei loro manager. Ancor pi sconcertante la lista delle multinazionale che hanno attinto a questi fondi: Unilevel, Philips ed altre di questo calibro137. In sostanza i fondi europei sono stati utilizzati per corsi di formazione destinati a dipendenti di societ quotate in borsa e multinazionali dislocate in Polonia ( maggiore tra i beneficiari di fondi alla formazione). E stato il quotidiano olandese Trouw ha denunciare il fatto, larticolo riporta oltre ai nomi delle multinazionali colte in fallo, anche un elenco di ci che viene acquistato con il denaro a disposizione: album, biglietti da visita, copertine di cd, tazze, giocattoli e schede di memoria138. Tra le altre vi anche la British American Tobacco, la quale incassati 1,6 milioni di euro di aiuti alla formazione ha pensato bene di investirli nella costruzione di una fabbrica di sigarette. Problemi di questo genere non sono nuovi, infatti due anni fa il Financial Times mostr i risultati di unindagine giornalistica, secondo la quale il peso della burocrazia paralizza i programmi per lo sviluppo delle regioni europee. Inoltre, fatto ancora pi grave, quando le compagnie di cui sopra sono state individuate, la truffa rimasta impunita e solo in rari casi si sono perseguiti questi reati. Ma le multinazionali sono le uniche a profittare di questa risorsa a quanto pare infinita, di denaro, infatti la polizia italiana ha stimato che circa 1,2 miliardi

137 138

Ibidem. Idem.

109

di euro di fondi europei finiscono nelle mani della mafia 139 . Ma i fondi destinati alla formazione non sono gli unici ad esser utilizzati in modo improprio, la Commissione per il controllo del Budget ha analizzato ed individuato che anche i sussidi allagricoltura sono frequentemente utilizzato per fini differenti da quelli per cui erano stati richiesti. Mentre la compagnia aerea KLM ha non solo ricevuto un budget per 600mila euro pur non essendo una PMI, ma inoltre con questo importo ha garantito il catering offerto a bordo, quando in realt era stata richiesta suddetta somma per lesportazione di prodotti agricoli. Il problema stato riconosciuto nellincapacit di monitoraggio dei fondi da parte delle istituzioni europee; la commissione per il controllo del budget del Parlamento lavora da sette anni per migliorare la trasparenza e la vigilanza sui fondi europei, ma senza successo. La somma a disposizione pari a circa un terzo dellintero budget dellU.E. e se a tale importo viene aggiunto il sussidio allagricoltura, la proporzione arriva ai tre quarti; come anticipato sono gli Stati Membri ad esser responsabili della spesa e dellintera gestione dei fondi, questampia autonomia garantita dallU.E. viene quindi, talvolta immeritatamente attribuita agli Stati Membri. Lincapacit di monitoraggio da parte delle istituzioni nazionali data dallerrata visione della provenienza dei fondi 140: gli stati hanno iniziato a considerare i fondi come propri, conseguentemente hanno abbassato i controlli fino al completo disinteresse. Il Parlamento europeo nel 2010 adott una risoluzione per concordare con gli Stati Membri lutilizzo della politica

139 140

Ibidem. Idem.

110

Naming & Shaming, con lo scopo di rivelare pubblicamente le aziende che hanno utilizzato illecitamente i fondi. In passato i tentativi sono puntualmente falliti per via di obiezioni legali sollevate dagli accusati, i quali potevano adire alla Corte di Giustizia Europea per la tutela della privacy. Fino ad allora solo i ministri delle finanze erano tenuti a rispondere del loro operato in presenza di illeciti successivamente solo quattro dei ventisette Stati Membri hanno appoggiato la proposta Naming & Shaming: Svezia, Danimarca, Regno Unito e Paesi Bassi. Il problema dello sfruttamento dei fondi acuito dalla crisi economica, la quale sta creando buchi a un ritmo maggiore rispetto a quello col quale i Fondi strutturali europei possono ripararli. LOlaf (Ufficio anti-frode europeo) nel suo rapporto annuale ha posizionato lItalia al secondo posto dopo la Bulgaria come paese che pi frequentemente truffa le istituzioni europee ci nonostante il nostro Paese sia tra i maggiori contribuenti europei e tra i meno efficienti nellutilizzo delle risorse. LOlaf ha aperto 41 indagini, a dispetto delle 81 in Bulgaria, mentre al terzo posto di questa triste classifica si posizione il Belgio con 37 indagini. Caratteristica delle frodi italiane la diversificazione, ossia mentre la Bulgaria concentra le frodi nel settore agricolo, lItalia varia in pi aree: in primis i fondi strutturali (7), contrabbando di sigarette (7), fondi a gestione diretta (7), cio erogati direttamente dalla commissione europea o da unapposita agenzia; vi sono poi le truffe interne alle istituzioni (5) e alle agenzie Ue (5); infine troviamo agricoltura (4), dogane (4) e commercio (4). Dalle ultime rilevazioni ogni

111

anno lItalia incrementa il numero delle truffe perpetrate ai danni dei fondi UE141. In diverse occasioni, lOlaf si complimentata con le autorit italiane sul loro operato e per la loro collaborazione in merito alle indagini effettuate sulle frodi ai fondi U.E., una tra tante linchiesta per le frodi sui fondi destinati ai Piani Operativi regionali142; ci nonostante lOlaf ha lamentato alle autorit italiane i lunghi tempi della giustizia nazionale, nota questa dolente per il nostro paese. Lelevato numero di segnalazioni dalle quali si deduce

linteresse nel fermare questo record negativo dimostrano che il controllo delle frodi sono accurati anche rispetto ad altri paesi membri, uno fra tutti la Francia, che nel 2010 ricevette solamente 17 segnalazioni, indice non di una minore attitudine alle truffe, ma di un minore controllo.

141

http://www.rissc.it/content/truffe-ai-fondi-europei-italia-sul-podio Si tratta di progetti destinati in teoria alla gestione di situazioni ambientali demergenza cos come previsto dal piano misure provvisorie per la gestione dellemergenza ambientale e per i quali sono stati stanziati ben 57 milioni di euro. Come sottolineato dallufficio anti-frode, lindagine partita grazie alle segnalazioni dellallora Pubblico ministero di Catanzaro, Luigi De Magistris, filone della famosa inchiesta Poseidone p er la quale il magistrato napoletano stato poi trasferito dufficio per irregolarit procedurali compiute nel corso delle indagini.
142

112

Conclusione
Le PMI sono aziende con unoggettiva difficolt ad attrarre capitali, motivo per cui Stati e Regioni sono chiamate a mettere in atto politiche di sostegno economico e non solo. Il modello tradizionale di impresa superato perch non pi competitivo e nel contesto internazionale attuale stato dunque necessario rilanciare la competitivit delle aziende europee ed in particolar modo quelle italiane, penalizzate dai mercati low-cost, dagli sprechi e inefficienze produttive gestionali. Lobiettivo della tesi stato quello di valutare effettivamente quanto le imprese italiane riescano a beneficiare dei finanziamenti statali, in particolare di quelli destinati alla formazione. Dallanalisi svolta non sono emersi dati positivi. Le aziende europee ed in particolar modo quelle italiane, ricorrono molto raramente agli Aiuti di Stato per finanziare la formazione. I sostegni economici vengono utilizzati maggiormente per risultati dai quali si possa trarre profitto nel breve periodo, come ad esempio una scelta di marketing. Da quanto stato detto precedentemente, emerso a mio avviso, che le PMI recepiscono la formazione pi come una corsa ad ostacoli e non come unopportunit. Ci dovuto alla complessa burocrazia per lottenimento degli Aiuti di Stato e la non conoscenza dei canali per ricevere tale credito. Le reti di aiuti (Regioni, partner sociali, enti professionali..) hanno il compito di incrementare la capillarit nellutilizzo dellAiuto Statale, di esser maggiormente attive. Gli strumenti politici e finanziari rivolti alle PMI sono molteplici e fino ad oggi hanno ricoperto un ampio ventaglio di esigenze specifiche di cui hanno

113

bisogno. Nonostante le istituzioni europee e statali abbiano adottato una politica per le PMI, con lobiettivo di integrarla con le alte politiche europee, risulta arduo valutare il rendimento produttivo tra gli Stati Membri. I mezzi statali ed europei messi in campo per le PMI sono tendenzialmente troppo generali. Date le differenze del territorio produttivo europeo ed italiano, sono necessarie misure specifiche che permettano alle imprese di adattarsi con maggiore facilit. Se la competizione non avviene pi tra singole imprese, ma come precedentemente affermato143 , ma tra regioni, il successo di queste aree nasce dal complesso assetto produttivo. Gli aiuti forniti dallU.E. e dallo Stato Membro non sono distribuiti in egual misura in tutto il territorio, ma sono gestiti territorialmente (in linea di massima a livello regionale); da ci deducibile come lutilizzo dei fondi sia legato alla cultura politica e di governo presente nel territorio.

Come avviene per le persone, cos dovrebbe esser per le imprese: in mancanza o scarsit di lavoro, necessario rivalutare le proprie competenze chiedendosi se le proprie risorse rispondano alle richieste attuali del mercato. La crisi unoccasione per sviluppare la preparazione dei propri dipendenti senza necessariamente incidere sulla produzione. Fare formazione non mai stato cos agevole come lo attualmente, in primo luogo perch come precedentemente dimostrato vi sono innumerevoli Aiuti di Stato a disposizione, in seconda analisi non vi il problema di rallentare il ciclo produttivo, in quanto la crisi lo ha gi fatto a prescindere dalla formazione.

143

Pensare in piccole e agire in grande, pag.

114

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PMI: il malcostume dei pagamenti tardivi terminer il 16 marzo; http://europa.eu/rapid/press-release_IP-13-216_it.htm Aiuti di Stato, la disciplina Ue entra nelle norme nazionali, www.fiscooggi.it Ritardo pagamenti PA: i debiti gravano sulle PMI dei Servizi; http://www.pmi.it/impresa/normativa/articolo/63320/ritardo-pagamenti-pa-idebiti-gravano-sulle-pmi-dei-servizi.html

Ritardo pagamenti: ecco gli interessi fino a giugno;


http://www.pmi.it/impresa/contabilita-e-fisco/news/61700/ritardo-pagamenti-ecco-gliinteressi-fino-a-giugno.html

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Ritardo pagamenti PA: flop Direttiva UE in Italia; http://www.pmi.it/impresa/normativa/news/63184/ritardo-pagamenti-pa-flopdirettiva-ue-in-italia.html

PMI: il malcostume dei pagamenti tardivi terminer il 16 marzo; http://europa.eu/rapid/press-release_IP-13-216_it.htm

The Impact of the Financial Crisis on the Job Creation Potential of SMEs; http://www.europarl.europa.eu/committees/fr/studiesdownload.html?languageDo cument=EN&file=76351

PMI, Fondi UE quando vengono utilizzati? http://www.pmi.it/economia/finanziamenti/articolo/9238/fondi-ue-quandovengono-utilizzati.html

Ue: 85% des emplois crs par le PME, Le Figaro http://www.lefigaro.fr/flash-eco/2012/01/16/97002-20120116FILWWW00483-ue85-des-emplois-crees-par-les-pme.php

PMI, Finanziamenti europei: fondi CIP per Pmi italiane http://www.pmi.it/economia/finanziamenti/articolo/6533/finanziamenti-europeifondi-cip-per-pmi-italiane.html

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