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Rosaria Marraffino

UniversitdegliStudidiPadova SCUOLADISCIENZE MASTERINCOMUNICAZIONEDELLESCIENZE


ThebeautyofSaturn: theperfectequilibriumbetween orderandchaos


Candidato:Relatore:

RosariaMarraffinoProf.LeopoldoBenacchio

SessioneUnica AnnoAccademico20122013

Abstract
Con questo lavoro ho voluto comunicare la bellezza del sistema Saturno, inteso come linsieme pianeta luneanelli e come ci che noi percepiamo come armonia ed eleganza sia il risultato di un complesso processo evolutivo durato miliardi di anni. In questo caso, infatti, dal caos in cui il Sistema Solare si trovava alliniziodellasuastoria,emerseunastrutturaordinataepiena diarmonia,grazieallazionedellagravit e delleferreeleggidellameccanicaceleste. Ho pensato che la maniera migliore di comunicare questidea fosse quella di produrre un video in cui montare, con una base musicale, le immagini scattate dalle fotocamere della sonda Cassini, in orbita intorno al pianeta dal Luglio 2004. Ho visionato oltre 2600 immagini e ne ho selezionate 70, in base alla particolarit deidettagli, dei colorie dellacomposizione.Ilrisultatofinalestatounfilmatodella duratadi circa 5 minuti, diviso in 5 sezioni: nella prima parte ho inserito immagini il pi possibile a tutto campo, per mostrareilsistemaSaturnonellasuainterezza.Lasecondapartededicataaglianelli,mentrenellaterza sezione sono mostrate le conseguenze del fenomeno fisico della risonanza orbitale e dallazione dei satelliti pastori: le divisioni tra gli anelli e le onde provocate dalla forza di gravit al passaggio ravvicinato di alcune lune minori. Nella quarta parte ho inserito le immagini di qualcuna delle sessantadue lune di Saturno e, infine, ho concluso con gli scatti pi significativi delle principali tempeste catturate dagli occhi della sonda nel corso della missione spaziale. Nei titoli di coda ho inserito anche due immagini che ritraggono prima la Terra da sola e poi insieme alla Luna, lontane un miliardo e quattrocento milioni di chilometri:ladistanzamediacheseparailnostropianetadaSaturno. Ognisequenzadimmaginiintrodottadaunabrevedescrizioneincuipresentoifenomenifisicicoinvolti e lequilibrio delle forze in gioco, che rendono stabile il sistema e che sono la causa dello spettacolo meravigliosochequestopianeta,insiemeallesueluneeaisuoianelli,offreallanostravista. In questotesto,analizzoneldettaglio cosahovolutocomunicare, comeho procedutoallarealizzazione del filmato,qualstatoilrisultatoeinchemodoesuqualipiattaformeintendodivulgareilprodottofinale.

ThebeautyofSaturn:theperfectequilibriumbetweenorderandchaos

CAPITOLO1
IlsistemaSaturno
Saturno,insiemeaisuoianellieallesuelune,lesempioperfettodicomeunastrutturacaotica,comera il nostro Sistema Solare allinizio della sua storia, si sia trasformata, sotto lazione della forza di gravit, in un sistema perfettamente ordinato e nel quale qualsiasi parte non fosse in equilibrio stata espulsa nel corso della sua lunghissima evoluzione. Quello che intendo comunicare con il mio lavoro di tesi che il risultato di questo processo di formazione e stabilizzazione stato, nel caso di Saturno, un sistema di pianeta,anellienumerosissimelunechenelseguitoindichercomesistemaSaturnoscolpitonelcorso del tempo e mantenuto in equilibrio grazie alle reciproche interazioni gravitazionali, che si presta con estrema facilit ad essere eletto il pi bello ed elegante del Sistema Solare. In questo capitolo descriver loriginedelSistemaSolareepoipasseralsistemaSaturnoparlando,nellordine,delpianeta,deglianelli, delle lune, dei principali fenomeni atmosferici e, infine, concluder con una breve storia delle osservazioni edelleesplorazionispaziali.

1.1 Unaquestionedigravit
Poich i processi fisici che regolano la stabilit del sistema Saturno sono assimilabili a quelli che hanno portatoallaformazionedeipianetiintornoallaSole,hodecisodicominciaredaquiquestocapitolo.Circa4 miliardi e mezzo di anni fa in una zona periferica della nostra Galassia, una fredda nube molecolare, compostaprevalentementedaidrogenoeinrotazionesusestessa,collassatasottol'effettodellaforzadi gravit, che agisce sulle masse attraendole reciprocamente. L'azione combinata della rotazione della nebulosa e della contrazione gravitazionale port alla formazione di un sottile disco circolare mentre intorno al nucleo centrale di questa nebulosa, che sarebbe diventato il Sole, si andarono lentamente aggregando granuli di polvere e molecole, in condizioni di equilibrio rotazionale e gravitazionale. Col passare del tempo si formarono agglomerati di materia sempre pi consistenti e compatti che rappresentarono il primo stadio della formazione dei pianeti. Grazie alle collisioni di questi frammenti e alla loro reciproca attrazione gravitazionale, si produssero una serie di aggregati sempre pi consistenti e nella zona esterna al nascente Sistema Solare i residui di gas della nebulosa si aggregarono in corpi pi grandi originando i pianeti gassosi Giove, Saturno, Urano e Nettuno e alcune delle lune che gli orbitano intorno.

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Oggi sappiamo che ciascuno di questi pianeti giganti possiede un sistema di anelli, ma solo quelli di Saturno sono visibili anche da Terra e rendono il profilo del pianeta cos caratteristico. Ma qual lorigine degli anelli di Saturno? molto probabile che essi siano il risultato di collisioni fra comete e asteroidi con una o pi delle sue lune, che si frantumarono in molteplici frammenti di dimensioni diverse, alcuni piccoli come granelli di sabbia, altri grandi come grattacieli. Essi sono composti di ghiaccio, polvere e roccia che, attratti per azione della gravit, si sono poi distribuiti intorno al pianeta nel corso del tempo fino ad assumere la forma corrente. Quello che gli astronomi non sanno per certo, invece, let degli anelli. Secondo alcune teorie, se fossero stati nello spazio per 4 miliardi e mezzo di anni, il ghiaccio di cui sono composti avrebbe dovuto essere molto pi sporco di quanto non sia effettivamente, perci dovrebbero essere relativamente recenti ed essersi formati circa cento milioni di anni fa. Potrebbero, per, anche essere vecchi quanto il Sistema Solare, essere stati riciclati nel corso del tempo in seguito ad altre collisioni e continuare ad esistere ancora a lungo in futuro. La ragione per cui tutti i detriti di cui sono composti gli anelli non si unirono a formare satelliti pi grandi, come invece avvenuto per le lune o i pianeti del Sistema Solare, fu spiegata da douard Roche nel diciannovesimo secolo. Lastronomo francese dimostr che, entro una distanza di circa due volte e mezzo il raggio del corpo primario quello di massa maggiore le forze di marea1impediscono la formazione di un satellite con una densit uguale a quella del primario.OvviamenteilvaloreesattodiquestolimitediRocheovveroladistanzaminimadalcentrodel corpoprincipalealdisottodelqualeunsecondocorpominoresiframmenta,dipendedallaconsistenzadel satellite. Nel caso di Saturno gli anelli si trovano al di sotto di questa distanza e Mima, la pi interna delle lunemaggiori,adunadistanzadaSaturnodicircatrevolteilraggiodelpianeta.

1.2 Saturno
Saturno il secondo pianeta pi grande del Sistema Solare dopo Giove: per avere unidea delle sue dimensioni,selaTerrafossealtaquantounastanza,Saturnosarebbealtoquantounpalazzodidiecipianie il Sole avrebbe le dimensioni di un grattacielo che, di piani, ne avrebbe quasi novanta. Esso contiene la Terra pi di 760 volte ma ha una massa di solo 95 volte pi grande. Questo fa s che la sua densit il rapportofralamassaeilvolumesiaminorediuno,ovveropibassadiquelladellacqua:seesistesseuna piscina abbastanza grande da contenere il pianeta, questo galleggerebbe. Saturno il sesto pianeta per distanza dal Sole, dal quale lontano in media quasi un miliardo e mezzo di chilometri, dieci volte pi lontanodiquantononsialaTerradallanostrastella.Perfareunesempio:seconsiderassimoladistanzafra
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LeforzedimareasonouneffettosecondariodellaforzadigravitesonolestesseforzechenelsistemaTerraLunaprovocano,tra glialtrieffetti,linnalzamentoelabbassamentodellivellodelleacque.

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SoleeTerraequivalenteaquellafraBolognaeFirenze,andaresuSaturnosarebbecomeandaredaBologna a Parigi. Un anno su Saturno equivale a 29.5 degli anni terrestri, e questo non perch il tempo su Saturno scorra in maniera diversa: il pianeta cos distante dal Sole che nel periodo in cui impiega a completare un giro intorno al Sole una rivoluzione la Terra, di giri, ne ha compiuti quasi trenta. La durata del giorno il tempo che il pianeta impiega a ruotare intorno al proprio asse di 10.5 ore. Saturno un pianeta gassoso, composto principalmente da idrogeno ed elio e, a causa della sua veloce rotazione questi gas hanno la tendenza a spostarsi allequatore, perci il pi oblato dei pianeti. Saturno uno dei luoghi pi ventosi di tutto il Sistema Solare, con venti che negli strati pi alti dellatmosfera in corrispondenza dellequatore raggiungono anche i 1.800 chilometri orari2 la Bora di Trieste arriva al massimo a 160 chilometri allora e di tanto in tanto violentissime tempeste3scuotono gli strati di nuvole della sua atmosfera. Essendo cos distante, il sistema climatico di Saturno, ovvero le formazioni atmosferiche come nubi e macchie, molto meno visibile di quello di Giove, e le bande scure e le zone pi chiare sono molto menoprominenti,cosdebolidanonesseremaistateosservateprimadell'arrivodellesondeVoyagerdella NASA,tralAgostodel1980eilSettembredel1981.

1.3 IlSignoredegliAnelli
Saturno probabilmente la singola immagine tra le pi emblematiche di tutta lastronomia, e il suo profilo cos peculiare gli valso lappellativo di Signore degli anelli. Visti da un telescopio a Terra gli anelli appaionocomeundiscosolidochecircondailpianeta,masappiamocheessinonpossonoesserecompatti, altrimenti le forze gravitazionali del pianeta li distruggerebbero, come fu dimostrato nel diciannovesimo secolo dal fisico James Clerk Maxwell4. Sono in realt composti da miliardi di blocchi di ghiaccio, polvere e roccia che orbitano in maniera indipendente in una cintura larga, da unestremit allaltra, oltre 21 volte il diametro terrestre quasi 270.000 chilometri ma non pi spessa di un chilometro. Essi sono costituiti da migliaia di sottilissimi anelli individuali pi piccoli, e le e diverse regioni differiscono le une dalle altre per caratteristiche fisiche ampiezza, densit, etc. per cui sono classificate con nomi diversi e identificate da lettere A, B, C, D, E, F , G nellordine in cui gli anelli furono scoperti. Il loro ordine effettivo, partendo dallinterno, , invece: D, C, B, A, F, G ed E. Gli anelli A e B sono i pi brillanti, e il B il pi ampio e spesso dei sette. Il C talvolta chiamato anello di crespo o di velo perch molto trasparente, mentre il D appena visibile. Lanello F molto stretto ed tenuto insieme da due lune, Pandora e Prometeo, che orbitano ciascuna su uno dei due lati dellanello. Esse sono chiamate anche satelliti pastori perch,
2 NASA 3 4

Neparlerpiapprofonditamentealpunto1.5 Maxwellinrealt,puravendoottenutounrisultatocorretto,erapartitodallipotesierratacheglianellifosseroinrotazione uniforme,eciochelepartidicuieranocompostisimuovesserotutteallastessavelocit.

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attraverso interazioni gravitazionali, controllano e guidano il movimento dei frammenti allinterno dellanello. In questo curioso fenomeno la luna pi esterna allanello spinge questi blocchi di ghiaccio facendo in modo che orbitino pi vicini al pianeta mentre quella pi interna li respinge nellaltra direzione, tendendo ad allontanarli verso orbite pi distanti. Come risultato le particelle sono guidate a formare un anello, proprio come un pastore guida il suo gregge. Spostandoci ancora verso lesterno abbiamo lanello G e infine quello E, composto da piccolissime, quasi microscopiche, particelle, espulse dai geyser vulcanicidellalunaEncelado.

Fig.1AnellidiSaturnoeDivisioneCassini [Fonte:NASA]

Fig.2Questaimmagineinfalsicolorimostralediverse dimensionidelleparticelledeglianelli:inrossomaggioridi 5cm,inbluminoridi5cmeinverdepipiccoledi1cm [Fonte:NASA]

Tralamaggiorpartedeglianellicisonodelleseparazionicheportanoilnomedegliastronomichelehanno scoperte o che hanno contributo al loro studio. Allinterno dellanello A, la divisione di Enke, creata dal satellite Pan, la pi interna fra le lune minori di Saturno. Lo stesso fenomeno avviene nella divisione di Keeler, allinterno dello stesso anello, di cui responsabile la luna Dafni. La pi grande delle divisioni, scoperta dallastronomo Cassini nel diciassettesimo secolo e che porta ancora oggi il suo nome, separa gli anelliAeBedlarga4.700chilometri,quasiquantoladistanzafraLHavanaeLaPaz.Questeseparazioni sono determinate da alcune lune tramite un fenomeno fisico chiamato risonanza orbitale, che tratter pi approfonditamentenelprossimoparagrafo.

1.4 Unanumerosissimafamiglia
La famiglia di lune di Saturno, composta da sessantadue satelliti, una delle pi numerose del Sistema Solare. La pi grande e la pi brillante delle lune di Saturno Titano, addirittura pi grande di Mercurio. La sua atmosfera composta per il 98% di azoto, con percentuali minori di metano ed ammoniaca, probabilmentemoltosimileaquelladellaTerraprimordiale.Mima,chericordalastronaveLaMorteNera 7

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dellasaga GuerreStellari, presentaun gigantesco cratere diimpatto chelha quasidisintegrata. Encelado geologicamente attiva e ci offre la fantastica visione delle eruzioni dei suoi geyser. Giapeto una delle pi curiose: un emisfero coperto di materiale molto scuro mentre laltro pi bianco della neve; Iperione sembraunagigantescaspugna,PrometeoePandoraalloropassaggiodisegnanobellissimeondenellanello F,dovuteallaforzadigravit. Una delle scoperte principali stato il ruolo che alcune delle lune di Saturno giocano nel mantenere lordine e la struttura degli anelli. Mentre orbitano intorno al pianeta, la loro influenza gravitazionale si estende attraverso gli anelli: quando le lune gli passano vicino, o addirittura attraverso, la loro attrazione gravitazionale li rimorchia, li modella e disegna ampi sentieri attraverso le distese di detriti spaziali di cui sono composti. Questi effetti a distanza ravvicinata sono meravigliosi da osservare, ma linfluenza pi significativa esercitata da alcune delle lune che orbitano migliaia di chilometri al di fuori degli anelli. Anche a questa distanza esse sono in grado di scolpirne la forma e la struttura attraverso un fenomeno chiamato risonanza orbitale. Il periodo orbitale, ovvero il tempo in cui una luna o un blocco di ghiaccio dellanellocompieungirocompletointornoaSaturno,dipendedalladistanzadalpianeta:pisonovicinee pi sono veloci, in accordo con la terza legge di Keplero. A distanze per cui i rapporti fra i periodi di luna e particella sono esprimibili come frazioni di numeri interi 2:1, 3:2, ecc. si verifica il fenomeno della risonanza.Peresempio,seunalunahaunperiodoorbitalecheesattamenteildoppiodiquellodiunodei blocchi di ghiaccio dellanello, essi si ritroveranno nella stessa reciproca posizione dellorbita esattamente ogni due giri della particella e saranno alla pi breve distanza tra di loro, quindi la forza gravitazionale esercitata dalla luna sar molto pi forte che in ogni altro momento. Anche se queste gomitate gravitazionali non sono molto forti di per s, poich si verificano sempre nello stesso punto dellorbita, si sommano,propriocomequandospingiamounaltalena:selaspintaavvienesemprenellastessaposizione allastessaaltezzadalsuoloilrisultatoditantespintesisommaelaltalenavasemprepiinalto.Inquesto modo la luna tende a spingere le particelle lontano dallorbita risonante e lascia una separazione nella struttura dellanello. Il fenomeno quindi il risultato della reciproca influenza gravitazionale tra corpi in orbita intorno a Saturno: le orbite stabili delle lune e le separazioni tra gli anelli rappresentano naturali punti di equilibrio, raggiunti dopo una lunga e complessa evoluzione temporale. Il sistema di lune quindi ordinato perch molto evoluto: tutti i pezzi dellanello che non erano in risonanza sono stati espulsi dal sistema nel corso di miliardi di anni. La luna Mimas, ad esempio, responsabile della pi grande tra le separazionifraglianelli,laseparazioneCassini,chesitrovaadunadistanzaorbitalechehaunarisonanzadi 2:1 con la luna una particella in questa zona girerebbe due volte intorno a Saturno nello stesso tempo in cui Mima compie una rivoluzione completa cos, viene trascinata gravitazionalmente da Mima nello stesso punto dellorbita ad ogni suo passaggio e, spinta dopo spinta, la particella viene espulsa dalla divisione Cassini, ed questo il motivo per cui questa una zona proibita, cos grande da essere visibile 8

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anchedaTerra.

1.5 Mostri,Draghiebizzarrefigure
Hoaccennato,nelparagrafo1.2,alletempestechesconvolgonoilsistemaclimaticodiSaturno.Suciascuno dei poli del pianeta presente un gigantesco vortice permanente dove il calore proveniente dallinterno si sprigiona generando gigantesche tempeste e violentissimi temporali. Su nessun altro pianeta mai stata osservata una figura come lesagono di Saturno: uno schema nuvoloso di forma esagonale che si trova al PoloNordedlargoquasi25.000chilometri,profondoquasi100 epotrebbe contenere circaquattrovolte la Terra. Gli scienziati non hanno ancora scoperto il perch di questa bizzarra formazione, che non sembraruotarementreinvecelenuvolealsuointernosimuovonoapidi500chilometriorari.Quandone avranno compreso la natura potrebbero ricavare informazioni sui movimenti dellatmosfera e forse anche deglistratipiinterni. Le cosiddette Monster Storms, o Tempeste Mostruose, come le chiamano gli astronomi, si verificano nellemisfero nord di Saturno probabilmente allincirca una volta ogni trentanni, pi o meno ogni anno saturniano.Ilnomedovutoallelorogiganteschedimensioni:lapirecentediquestetempesteraggiunse quasi 300.000 chilometri di lunghezza, quasi quanto tutta la circonferenza del pianeta e pi o meno tre quarti della distanza media fra la Terra e la Luna. La durata della tempesta, 200 giorni di attivit, la rende anchelapilungamaiosservatasuSaturno. LaprimadelletempesteosservatesuSaturnorisaleinveceallametdisettembredel2004,edconosciuta come The Dragon Storm, o Tempesta del Drago a causa della sua particolare conformazione che ricorda, appunto,limmaginediundrago.Essasiformatanellemisferosud,inunazonachiamatadagliastronomi StormAlleyilvicolodelletempesteacausadellafrequenzamaggioredieventidiquestotipoaquesta latitudine in particolare. Un altro motivo dinteresse per questa curiosa tempesta, oltre alla sua forma, cheessasembraessereperiodica:rimaneperunponascostaaldisottodellatmosferaepoiriapparedopo uncertoperiododitempo5. Ma quali sono i fenomeni fisici allinterno di unatmosfera? La gravit svolge un ruolo determinante per determinarne lo spessore, e quindi il volume: attrae verso il suo centro tutte le sue componenti, mentre lagitazione termica delle particelle di cui costituita le si oppone e tende a farle salire verso lalto.
5NASA

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Qualsiasi variazione nella densit o nella temperatura di unatmosfera si ripercuoter sulla sua pressione. Esiste un equilibrio ben preciso che lega la pressione di un gas alla forza di gravit: lequilibrio idrostatico. Unaparticellaaunacertaquotasovrastatadaunnumerominoredialtreparticellerispettoaunacheal suolo, per cui la pressione esercitata su di essa dalle altre decresce con laumentare dellaltezza. Questo spinge i gas a salire, cio a passare da dove la pressione maggiore verso altitudini dove la pressione minore, opponendosi alla forza di gravit. Quando le due forze opposte si bilanciano si parla appunto di equilibrioidrostatico.NelcasodelletempestediSaturno,gliastronomiritengonocheessefunzioninocome quelle convettive, pi piccole, che avvengono sulla Terra: la massa di gas si alza e viene spinta attraverso l'atmosferasuperiore,questeperturbazionisimischianoconiventicircolantiversoesteovest,provocando significativi cambiamenti nella temperatura dell'atmosfera. I fenomeni meteorologici sono, per, molto complessi e dominati dal caos. interessante notare che la teoria del caos quella che si soliti esprimere con la locuzione effetto farfalla, nata proprio nellambito della meteorologia: Edward Lorentz, un metereologo, nel 1963 fece notare che se le teorie erano corrette, un battito delle ali di un gabbiano sarebbe stato sufficiente ad alterare il corso del clima per sempre6. In seguito Lorentz us la pi poetica farfalla in una conferenza del 1972 che intitol: "Pu, il batter d'ali di una farfalla in Brasile, provocare un tornadoinTexas?.Questateoriaaffermachepiccolevariazioninellecondizioniinizialidiunsistema,come quello climatico o anche quello economico, producono grandi variazioni nel comportamento a lungo termine, che quello che si verifica appunto in meteorologia e che fa s che non si possano fornire previsioniaccurateperperiodiditemposuperioriaitregiorni.

Fig.3Nellordine:TheDragonStorm,labizzarrafiguraesagonalealPoloNorddiSaturno,TheMonsterStorm [Fonte:NASA]


6 ThuanTrinhXuan,2000,p.76

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1.6 (Breve)StoriadelleosservazioniedelleesplorazionidiSaturno
Nel1610GalileoGalileifuilprimoadosservareSaturnoattraversountelescopio.Egliosservquellechelui defin delle orecchie, o due stelle minori, che apparivano e scomparivano, e lo defin pianeta tricorporeo: forse si sono consumate le due minor stelle, al modo delle macchie solari? forse sono sparite e repentinamente fuggite? Forse Saturno si ha divorato i propri figli? O pure stata illusione e fraude lapparenza con la quale i cristalli hanno per tanto tempo ingannato me con tanti altri che meco molte volte gli osservarono?7Non fu che nel 1655, quando Christiaan Huygens, usando un telescopio migliore, chiar quello di cui Galileo stava parlando. Egli vide che queste orecchie erano in realt degli anelli e poich il pianeta ruotava intorno al Sole, langolo sotto cui egli lo vedeva cambiava progressivamente, causando la loro scomparsa e successiva riapparizione, in un periodo di circa 14 anni. GiovanniDomenicoCassiniscoprpoi,qualcheannopitardi,quattrodeisatellitidiSaturnoGiapeto,Rea, Dione e Teti la divisione fra gli anelli che porta il suo nome e fu il primo ad intuire che questi non fossero ununicocorporigido,macompostidaunenormenumerodipezzi.


Fig.4EccocomeapparivaSaturno attraversoilcannocchialediGalileo [Fonte:MuseoGalilei,Firenze] Fig.5IldiagrammadiHuygensmostracomeSaturnoperdai suoianelliduranteunarivoluzioneintornoalSole [Fonte:MuseoGalilei,Firenze]

Da allora, con i telescopi a Terra prima, e con le sonde spaziali poi, sono stati compiuti passi enormi verso unapicompletacomprensionediquestomagnificopianetaedellequilibriodellepartichelocompongono. Laprimaesplorazionedelpianetadapartediunostrumentoprogettatoeinviatodalluomo,risaleaoltre trentanni fa, quando la sonda Pioneer 11 e le due sonde Voyager hanno scattato le prime immagini ravvicinate del pianeta Saturno, permettendo di rivelare dettagli mai osservati fino a quel momento. stato per solo dopo il 2004, anno in cui la sonda spaziale della Missione CassiniHuygens si agganciata
7 GalileoGalilei,terzaletteraaMarcoVeserisullemacchiesolari,riportatoinPanek,2000,p.127

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allorbitadelpianetadopounviaggioduratosetteanni,cheSaturnosirivelatointuttalasuameravigliosa bellezza e complessit, grazie ad una tecnologia degli strumenti fotografici nettamente superiore alla precedente. La Missione Spaziale CassiniHuygens nasce da una cooperazione internazionale fra lEnte statunitense per leattivitSpazialieAeronautiche(NASA),lAgenziaSpazialeEuropea(ESA)elAgenziaSpazialeItaliana(ASI); adessacollaboranocirca260scienziatidi17paesidiversi,conloscopodiottenereinformazioni,studiaree comprendere maggiormente Saturno, il sistema dei suoi anelli, la sua atmosfera e le sue lune, principalmenteTitano,lapigrandedituttoilSistemaSolare,dopoilsatelliteGanimedediGiove.Lasonda Cassini costituita da due distinte componenti: un orbiter progettato dalla NASA ed il lander secondario Huygens dell'ESA, stata lanciata alle ore 4:56 del 15 Ottobre 1997 e si inserita nellorbita di Saturno setteanni dopoil1Luglio2004mentrelasondaHuygens,dopoessersistaccatadaquella principaleil25 Dicembre,atterratasuTitanoil14Gennaio2005,alloscopodistudiarnelageologia,latemperaturadelle nubi e la composizione chimicofisica delle particelle della sua atmosfera. Le comunicazioni con la Terra sono assicurate da antenne realizzate dallASI (Agenzia Spaziale Italiana); le dodici strumentazioni a bordo della sonda comprendono delle speciali fotocamere in grado di vedere il pianeta in diverse lunghezze donda, fornendo la possibilit di rilevare dettagli altrimenti non visibili, grazie anche ad un obiettivo grandangolareeunoadangolostretto.Ilprimoinsostanzauntelescopiorifrattore,dotatociodilenti, mentreilsecondountelescopioriflettore,dotatociodispecchi.Inizialmentelamissionesarebbedovuta durare 4 anni, terminando nel Giugno 2008, ma essa fu estesa fino al Settembre 2010 (Cassini Equinox Mission)epoiancorafinoal2017(CassiniSolsticeMission),poichnelMaggiodiquellannosiverificheril solstizio estivo saturniano, che contrassegna linizio dellestate nellemisfero nord del pianeta e linizio dellinverno in quello sud. Poich larrivo di Cassini su Saturno era corrisposto allincirca al solstizio invernale,alsuoterminelamissioneavrstudiatounciclostagionalecompletodelpianeta.

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Capitolo2
ComunicarelabellezzadelsistemaSaturno
2.1Leimmagini
HosceltoleimmaginiperesprimereecomunicarecicherendebelloilsistemaSaturno,comeessosia il risultato di miliardi di anni di evoluzione in cui si progressivamente stabilito lequilibrio e, dal caos iniziale del Sistema Solare, si arrivati allordine imposto dalle leggi della meccanica celeste che agiscono tramite lazione della forza di gravit. La mia scelta stata dettata dalla considerazione che nellepoca attuale, in cui la convergenza fra le piattaforme del Web 2.0 e ricerca scientifica generalmente indicata come Scienza 2.08, la comunicazione diventata veloce e frammentaria e le immagini possono essere un potente veicolo di diffusione di messaggi. Il linguaggio delle immagini pu essere universale, non necessita ditraduzioniehalapotenzialitdiessereimmediato:unimmagineprimadituttounoggettopercettivo e un insieme di segni visivi a cui noi, dopo averli riconosciuti, attribuiamo un significato. La comunicazione dimassapienadiimmaginipressochovunque:neicartellonipubblicitari,intelevisione,suinternet.Trai Social Network, molti sono basati sulla condivisione di immagini: Instagram, Flickr e Pinterest, solo per citarne alcuni. Il messaggio veicolato dalla fotografia pu essere compreso in maniera sorprendentemente rapida e perci uno dei modi pi semplici ed efficaci per portare la scienza nella vita delle persone comunicare attraverso le immagini. Fra tutte le discipline, le scienze osservative come lastronomia, sono nella miglioreposizioneperottenerequestorisultato.LeimmaginidellUniversosonoaffascinantidiper s e questo dovuto al fatto che il pubblico ha la percezione che lo spazio sia qualcosa di altro, percezione sicuramente rafforzata dai libri o dai film di fantascienza. Lastronomia pu trarre vantaggio da questo tipo di comunicazione poich pu dimostrare che quello che si sta osservando non finzione o dovuto a effetti speciali,mareale.

2.2Ilvideoperraccontareunastoria
Sono, quindi, partita dalle immagini e tra tutti i mezzi a mia disposizione con i quali utilizzarle, ho pensato che il video fosse quello che si presta meglio a far capire con immediatezza quanto il sistema Saturno sia bello. Il video ha la potenzialit di essere in grado di narrare storie in maniera eccellente ed immediatamente fruibile, senza bisogno di troppe argomentazioni che potrebbero far perdere il senso di
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Bennato,2013,p.23

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magia, tanto pi nel caso particolare in cui si voglia comunicare un concetto come la bellezza, che ha nella componente visiva e visuale la sua ragione di essere. Un altro dei motivi che mi ha spinto ad optare per questa scelta il fatto che gran parte della comunicazione Social e Viral si sta spostando fortemente in direzione dei video9, che risultano, insieme alle immagini, tra le forme di comunicazione pi gettonate dagli utenti del web, i cosiddetti internauti. Basti pensare a YouTube: un enorme videoteca, con milioni di visualizzazioni al giorno dove, oltre a musica e intrattenimento in genere, possibile trovare contenutieducativi,soprattuttosullapiattaformaYuoTubeEDU. I docufilm, o filmdocumentario, al giorno doggi sono usati sempre pi frequentemente allo scopo di comunicarelascienza.Spopolanoisitidivideoscientifici,primofratuttiDnaTube,unodeipicompletiper la comprensione di concetti biologici ed esplorabile per aree disciplinari, Atenei o gruppi di argomenti. Tra le riviste, The Journal of Visualized Experiments (JoVE) pubblica articoli video in peer review 10 . VideoLectures un archivio gratuito di lezioni, workshop, seminari e conferenze di molteplici discipline scientifiche11;ScienceHackinveceunmotorediricercapervideoscientificiche,primadiesseredisponibili, sonovisionatievalutatidagliscienziati checollaboranoconilsito.Anchemolti musei hanno cominciatoad offrire servizi di tour virtuali per aprire le proprie porte ad un pubblico pi vasto. Lutilizzo del video pu, quindi,espanderelepossibilitconoscitive,dicomprensioneedinterpretazionedeifenomeni;puevocare collegamentiestimolareintuizioni,rappresentandodiversipuntidivistaecreandosuggestioniemotiveche possonofavorireiprocessidiapprendimento12.

DatiottenutidaunsondaggiodiOOYALA,compagnialeadernelsettoredellafornituradiprodottiditecnologiavideoonline. OOYALAfornisceunapiattaformacheconsenteaisitiwebdipubblicare,gestire,monetizzareeanalizzareicontenutivideoonline. 10 Letteralmenterevisioneparitaria:indicalaproceduradiselezionedegliarticoliodeiprogettidiricercapropostidamembri dellacomunitscientifica,effettuataattraversounavalutazioneeseguitadaspecialistidelsettoreperverificarnel'idoneitalla pubblicazionesurivistespecializzate. 11 CristinaRigutto,LascienzaoltreYouTube,PrometeusMagazine,24Settembre2013. 12 Corazza,2010

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Capitolo3
Ilprodottofinale
3.1Fonti
Come ho sottolineato nel capitolo precedente, le immagini possono dire pi di qualsiasi parola e io ho avutolafortunadiscegliereunsoggettodelqualeesistonomigliaiadifotografie,distraordinariosplendore ed eccellente qualit, scattate dalle fotocamere a bordo della sonda Cassini e successivamente elaborate13 dalteamscientificoCICLOPS(CassiniImagingCentralLaboratoryforOperations).Unadellepartipilunghe delmiolavorostatavisionaretuttelefotografiepidi2600sulsitodelteamCICLOPS(www.ciclops.org) e selezionare quelle che ho ritenuto pi belle e significative per la particolarit dei dettagli, dei colori, della composizione e, ovviamente, in base al mio gusto personale. Ho operato successivamente una suddivisione in cinque categorie: il pianeta nel suo insieme, i suoi anelli, le sue lune, gli effetti della gravit sulla stabilit delle orbite e sulla struttura degli anelli e, infine, le tempeste che sconvolgono gli strati superiori della sua atmosfera. Dopo una prima selezione, avevo ancora circa 350 immagini, tra le quali ho scelto le pi suggestive e quelle che si accordassero meglio le une alle altre in una maniera, per cos dire, armonica. Scegliere stato estremamente difficile: ciascuna di esse esprimeva magnificamente, a mio parere,tutto ilsenso dibellezza,equilibrioearmoniacheavevoinmente quandohocominciatoa pensare almiolavoro. Nel sito di CICLOPS nella pagina Cassini Imaging Diary le immagini di Saturno sono suddivise in quattro sezioni: In Orbit, Saturn Arrival, Approach to Saturn, Beyond Jupiter. Ci sono tre ulteriori sezioni Jupiter Encounter, Masursky Flyby e EarthMoon Flyby che raccolgono le immagini scattate dalla sonda dal momento del lancio fino al superamento dellorbita di Giove, avvenuto nel 2003. Sono inoltre raccolte le immagini di Saturno scattate dalle sonde Voyager tra lAgosto 1980 e il Settembre 1981 e altre immagini scattatedallesondeGalileoeNewHorizon.
13 Il processo di elaborazione delle foto consiste nel realizzare dei mosaici composti da immagini prese nellarco di molte ore e

sovrapposte per migliorare la visibilit dei dettagli, mentre immagini ottenute con filtri diversi e a diverse lunghezze donda vengonopoicombinateperottenerevisioniinnaturalcolor.

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3.2Software
WindowsMovieMaker
Traisoftwaregratuiticheavevoadisposizione,WindowsMovieMakermiapparsounodeimiglioriperla tipologiadiprodottocheavevoinmente.intuitivoepraticodausareepermettediottenereunprodotto di una discreta qualit. Essendo un software gratuito e non professionale presenta, per, lo svantaggio di non fornire una grande variet di scelta delle tipologie di effetti di transizione e animazione, ma daltra parte include anche strumenti per foto, instant messaging, email e social networking; con solo pochi clic si pu condividere facilmente il video sui principali social network YouTube, Facebook, Flickr, ecc. o scaricarlisuSkyDrive,unharddiskvirtualeaccessibiledainternet.

Fig.6 StoryboarddiWindowsMovieMaker

Durante lediting, si possono spostare gli oggetti o accelerare e rallentare il video. Se si vuole inserire una clip,lasiputagliareinqualchepunto,inmodochenelfilmatofinalesiapresentesololapartedesiderata: si clicca sul video da tagliare e si trascina lindicatore di riproduzione sullo storyboard nel punto in cui si desidera che il video inizi o finisca la riproduzione nel filmato. anche possibile dividere la clip in due elementi pi piccoli e spostarne una davanti allaltra, in modo da modificare lordine in cui vengono riprodotti nel filmato, e modificare la velocit per accelerarne o rallentarne la riproduzione. Si pu aggiungere una colonna sonora e utilizzando le funzionalit di modifica si pu regolarne il volume e la dissolvenzainentrataeinuscita,sipucioaumentaregradualmentelaudioallinizioeallafine.

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Il software offre, inoltre, la possibilit di convertire il filmato scegliendo diverse risoluzioni e differenti formati, in modo che sia visualizzabile su pc (Windows, Apple), schermo ad alta definizione, tablet o smartphone. Si pu scegliere anche in base al sistema operativo (Android, iOS, Zune) e alla grandezza dello schermo. Se lo si vuole condividere online si possono scegliere i settings adatti a ciascuno dei siti di condivisionevideopidiffusi(YouTube,Dailymotion,Facebook,Flickr,Myspace,SkyDrive,Vimeo,Blip.tv).


Fig.7 EsempidiformatidiesportazionediWindowsMovieMaker(dettaglio)

MicrosoftOfficePowerPoint
HorealizzatodelleslidedescrittivecheintroduconoognisezioneincuihosuddivisoilvideoconPowerPoint, che mi ha permesso lutilizzo di effetti pi elaborati rispetto a Movie Maker, come creare delle foto di sfondo in trasparenza e aggiungere il testo successivamente. Mi ha permesso di lavorare sul colore e sugli effettiapplicabiliaicaratterialloscopodirenderlipievidentieincontrastoconilbackground.PowerPoint permette di creare dei mini video con molte pi animazioni rispetto a quelle offerte da Windows Movie Maker, ma ho preferito non aggiungere niente di diverso per avere un risultato che fosse il pi possibile omogeneoeprivodisaltistilistici.

3.3ThebeautyofSaturn:theperfectequilibriumbetweenorderandchaos
Il risultato finale stato un video di poco pi di 5 minuti, a cui ho dato il titolo The beauty of Saturn: the perfectequilibriumbetweenorderandchaos.Laduratadelvideoinaccordoconquelladelbranocheho scelto come colonna sonora. Delle oltre 2600 immagini visionate e delle 350 di una prima selezione, sono arrivata al numero finale di 68 di cui 19 di Saturno, 6 dei suoi anelli, 28 delle sue lune, 11 degli effetti

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gravitazionali provocati dalle lune sugli anelli e 4 delle perturbazioni del suo sistema climatico. Il video diviso, per tema trattato, in cinque principali sezioni. Per ogni sezione descrivo brevemente con una slide i fenomeni fisici coinvolti e lequilibrio delle forze in gioco, che rendono stabile il sistema e determinano lo spettacolomeravigliosochequestopianeta,insiemeallesueluneeaisuoianelli,offreallanostravista. Il punto su cui ho insistito di pi durante la fase di realizzazione e che mi ha impegnato maggiormente statoillavorosulritmoalqualesisuccedonoleimmagini,chediventataunacomponenteessenzialedel video. La parte pi difficile stata, infatti, adattare la durata delle singole clip ai momenti in cui vi erano picchi o cambi di ritmo della musica. Il software Windows Media Player non prevede una funzione automaticachesvolgaquestocompito,nlapossibilitdiingrandireilprofilodellondaperpoterlavorare visivamentesulgrafico.Quellochehodovutofarestatofermareleclipunaperunasulfotogrammasucui volevocifosseilcambioconilsuccessivo. La prima foto che ho scelto dinserire una foto molto bella, ma soprattutto molto importante. stata scattata il 19 Luglio 2013 ed intitolata The day the Earth smiled Il giorno in cui la Terra ha sorriso perch quel giorno in tutto il mondo era stato organizzato levento mediatico Wave at Saturn Saluta Saturno, in cui gli abitanti della Terra erano stati invitati a fotografare e salutare Saturno. Limportanza di questafoto,compostadaunmosaicodi141immagini,risiedenelfattocheoltrealpianeta,tuttiglianellie 7dellesuelune,sonovisibiliancheVenere,Marte,laTerra,laLunaeoltre800stelle.Elaterzavoltacheil nostro pianeta viene fotografato dal Sistema Solare esterno e la prima volta in cui gli abitanti della Terra sonostatiinformatiinanticipodiquellochestavaperaccadere.

Fig.8 ThedaytheEarthSmiled[Fonte:NASA]

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Dopo questa foto e il titolo, nella prima parte ho inserito immagini di Saturno ripreso a tutto campo. Ho proseguito con la parte dedicata agli anelli e successivamente quella dedicata alle risonanze orbitali, allazionedeisatellitipastoriealleondegeneratedallagravitalpassaggiodellelunepipiccoleallinterno delle divisioni fra gli anelli. In questa parte ho inserito anche un video in timelapse, sempre scaricato dal sito ufficiale delle immagini della sonda Cassini, in cui sono mostrate le lune Pandora e Prometeo mentre passano, luna accanto allaltra, sui due lati dellanello F, agendo da pastori. Segue una carrellata di immagini di qualcuna delle 62 lune del pianeta, un altro video in timelapse della luna Rea che transita davanti a Saturno e, infine, una breve parte in cui mostro alcune delle immagini pi significative delle tempeste catturate dagli occhi della sonda Cassini. Le ultime due fotografie sono invece dedicate al pianeta Terra: prima ritratta da sola e poi insieme alla Luna, scattate da un miliardo e quattrocento milioni di chilometri distanza. Queste due foto sono dei particolari, della prima foto del mio video: Il giorno in cui la Terra ha sorriso. Ho voluto cominciare e finire allo stesso modo, anche se le prospettive sono diverse. La Terra, quel pallido punto blu14su cui sono confinati sette miliardi dindividui, ci sembra cosi grande da quaggi, ma in realt insignificante quando osservato da questa prospettiva e se comparato alledistanzeealledimensioniastronomiche,deipianetiesterni,dellanostraGalassiaedituttolUniverso.
14 PaleBlueDotinitalianopallidopuntobluilnomeattribuitoadunafotografiadelpianetaTerrascattatanel1990dalla

sondaVoyager1,quandositrovavaaseimiliardidichilometrididistanzaeottenutagrazieallideadellastronomoedivulgatore scientificoCarlSagandipuntarelafotocameraversoilnostropianeta.

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Capitolo4
Diffusione
Adunaprimalettura,risultaevidentechenonhospecificatoinnessunpuntoqualesiailmiotarget,ossiail destinatario della mia comunicazione. Questa stata una scelta intenzionale perch questo video pu essere adattato facilmente a qualsiasi pubblico e/o in base alle piattaforme su cui intendo caricarlo. Quello che necessario, per adattarlo ad un pubblico di volta in volta diverso, cambiare il tono delle diapositive che descrivono ciascuna serie di immagini. La versione proposta nella mia tesi pensata principalmente per un sito web dedicato alla divulgazione scientifica, i cui utenti sappiano gi cos la gravit e abbiano unidea di come agisca, quindi soprattutto studenti di scuole superiori, ma altrettanto valido per un museo della scienza. Ho scelto di usare linglese poich la prevalenza dei siti di questo tipo in questa lingua e non ho trovato nessuna valida alternativa che fosse in lingua italiana. Non ho voluto spiegare ulteriormente i termini scientifici che ho utilizzato, per non appesantire la visione, ma ho cercato didarecomunqueunideadelleimplicazionidifenomeniqualilarisonanzaorbitaleolazionedeisatelliti pastori. Ovviamente, nel caso volessi adattare il filmato ad un pubblico diverso, come ad esempio gli alunni di una scuola elementare, il tono cambierebbe in maniera significativa, mentre se volessi indirizzare il lavoro ad un pubblico pi esperto, potrei spiegare meglio alcuni concetti che in questa versione sono solo accennati. Potrei facilmente tradurre le slide in lingue diverse: italiano, francese, spagnolo, solo per fare degli esempi. un prodotto abbastanza versatile e in un formato, il video, che pu essere condiviso e raggiunto in maniera sicuramente pi facile rispetto ad un prodotto diverso. Come ho sottolineato nel Capitolo 2 il filmato una forma di comunicazione con delle potenzialit eccezionali e ha anche il pregio, con una strategia di comunicazione mirata, di poter diventare virale su internet se inserito nel modo giusto nei canali appropriati. La mia idea di cominciare con YouTube, classico ma mai scontato, e Vimeo, molto usato nelle scuole. Questi, pur non essendo siti dedicati alla divulgazione, hanno senza dubbio il vantaggio di essere molto popolari, offrono molta visibilit e sono, quindi, delle ottime forme di condivisioneperunpubblicopigenerale. Intendo proseguire caricando il video su siti creati appositamente per la divulgazione e la comunicazione dellascienza,comeVirtualScienceHub oSciVee. Ilprimo(www.vishub.org)unapiattaformaonlinedove scienziati, insegnanti, comunicatori e studenti possono incontrarsi virtualmente. Lidea centrale quella delle escursioni virtuali, durante le quali si ha la possibilit di scoprire e imparare qualcosa di pi su argomenti scientifici di vario genere e nellambito di diverse discipline, dalla genetica allastronomia, alla zoologiaolamineralogia.Loscopodichiaratodelsitodiriuscireafarsentirelascienzaenonsoltantodi 21

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doverla studiare. Questobiettivo perseguito attraverso il supporto di svariati media come cartoline didattiche, video conferenze, esperimenti ed escursioni virtuali. Le escursioni virtuali eExcursion sono delle presentazioni multimediali che possono essere caricate, previa iscrizione al sito, in maniera abbastanza intuitiva. A queste presentazioni possono essere aggiunti contenuti digitali di qualsiasi tipo, come collegamentiasitiweb,immagini,video,audio,fileinformatopdf,webcamche trasmettonolivead esempio da un laboratorio o un museo, etc.. un sito molto recente il lancio ufficiale avvenuto nel Dicembre 2012 ma se n parlato con entusiasmo nella seconda edizione della Conferenza Internazionale NewPerspectiveinScienceEducation15,chesisvoltaaFirenzenelMarzodiquestanno.Ilsitopensato principalmente per linsegnamento della scienza nelle scuole, ma pu essere visionato da chiunque e questo lo rende uno strumento valido anche per la divulgazione rivolta ad un pubblico generico, seppure probabilmentedigiovaneet. SciVee (www.scivee.tv) nasce principalmente per ricercatori e scienziati, ma il sito pu essere visitato dal pubblico generale, oltre che da studenti di ogni livello ed educatori poich i contenuti video variano da livelli estremamente tecnici a livelli decisamente pi divulgativi. I video possono essere sincronizzati o, in altre parole, combinati con documenti e immagini: nel caso questo avvenga con una pubblicazione scientifica, sono chiamati pubcast, nel caso di sincronizzazione con il manifesto di una conferenza sono detti postercast. I video non sincronizzati possono comunque essere accompagnati da un testo supplementare. Gli utenti registrati gratis possono caricare un numero illimitato di video, aggiungere commenti, sincronizzare contenuti, avere accesso ad un servizio di social networking, creare delle community e dei profili pubblici mentre gli utenti non registrati possono guardare i video e condividerli in internetsusitiesterni.

Fig.9Homepagedeiprincipalisitiwebperlacondivisionedivideoecontenutiscientifici
15 Kieslinger,Holocher,BarraArias,Fabian,GallegoVico,AguirreHerrera,Mihai,2013

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Unaltra piattaformaperlacondivisionedeivideo Dailymotion www.daylimotion.comchehaanche una sezione italiana e si occupa di diversi argomenti, non solo di carattere scientifico. Permette agli utenti di diventare MotionMaker, che implica, tra le altre cose, la possibilit di creare e montare dei video che vengono poi pubblicati sulla piattaforma del sito. Ovviamente meno specifico degli altri, ma pu attirare curiosit anche in maniera trasversale in un pubblico che, pur non avendo necessariamente cercato direttamentecontenutiscientifici,puessereindirizzatointalsensodallaposizioneincuiivideoprodotti daiMotionMakersonopubblicizzatiallinternodelsitostesso. 23

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Bibliografia
Testi
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Internet
AgenziaSpazialeItaliana(ASI):www.asi.it AgenziaSpazialeEuropea(ESA):www.esa.it CassiniImagingCentralLaboratoryforOperations(CICLOPS):www.ciclops.org CowinningMagazine:www.cowinnig.org Dailymotion:www.dailymotion.com EnciclopediaDellaLinguaItalianaTreccani:www.treccani.it IstitutoNazionaleDiAstrofisica(INAF):www.inaf.it NationalAereonauticsAndSpace(NASA):www.nasa.gov;www.saturn.jpl.nasa.gov; www.solarsystem.nasa.gov;www.landsat.gsfc.nasa.gov OOYALA:www.ooyala.com PrometeusMagazine:www.prometeusmagazine.org SciVee:www.scivee.tv VirtualScienceHub(ViSH):www.vishub.org 28

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Indice
Capitolo1
1.1. Unaquestionedigravit.. 5 1.2. Saturno.. 6 1.3. IlSignoredegliAnelli... 7 1.4. Unanumerosissimafamiglia .. 8 1.5. Mostri,Draghiebizzarrefigure..... 10 1.6. (Breve)StoriadelleosservazioniedelleesplorazionidiSaturno. 12

IlsistemaSaturno 5

Capitolo2
ComunicarelabellezzadelsistemaSaturno.. 15 1.1. Immagini.. 15 1.2. Ilvideoperraccontareunastoria.. 15

Capitolo3
Ilprodottofinale.. 17
3.1Fonti.. 17 3.2Software.. 18 WindowsMovieMaker.... 18 MicrosoftPowerPoint...... 19 3.3TheBeautyofSaturn:theperfectequilibriumbetweenorderandchaos. 19

Capitolo4
Diffusione.... 23

Bibliografia.....27
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