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I LUBRIFICANTI:

produzione, applicazioni e mercato

I LUBRIFICANTI:
PRODUZIONE, APPLICAZIONI E MERCATO

PREFAZIONE
Cosa sono i lubrificanti? A cosa servono? Come vengono prodotti? Domande all'apparenza banali che per celano una realt industriale complessa. I lubrificanti sono infatti uno dei tanti prodotti derivanti dai cicli di lavorazione dell'industria petrolifera che, forse pi di altri, richiedono un costante impegno nella ricerca e nell'innovazione. La necessit di rispondere ad esigenze diverse e di garantire standard qualitativi adeguati ad auto ed automobilisti sempre pi esigenti, trova oggi una ampia gamma di risposte che sono il frutto dell'impegno e dello sforzo, spesso poco noto, di molte persone e di ingenti risorse. L'intenzione di questo breve manuale perci quella di dare un'idea di tale complessit, fornendo al tempo stesso alcune indicazioni di base agli utenti. Sapersi muovere nella molteplicit delle sigle e delle destinazioni d'uso non facile. Sapere scegliere il giusto tipo di lubrificante aiuta invece a mante3

nere il motore in buone condizioni ed a risparmiare sul consumo di carburante. Una corretta manutenzione dei veicoli presenta vantaggi che si apprezzano nel tempo. Oltre agli impieghi nell'autotrazione, gli oli lubrificanti trovano un vasto utilizzo anche in molteplici settori, industriali e non, che vanno dall'industria pesante fino a quella alimentare e sanitaria e che soddisfano moltissime delle nostre esigenze quotidiane. Non bisogna tuttavia mai dimenticare che si tratta di un prodotto a forte impatto ambientale se non trattato nella giusta maniera. Si spera che quanto segue favorir, nel suo piccolo, una maggiore responsabilit individuale che il primo passo verso una pi diffusa responsabilit sociale. Pasquale De Vita

INDICE
Introduzione ....................................................................................................................6 1 2
2.1 2.2

Produzione ........................................................................................................................9 Caratteristiche ..........................................................................................................14


Classificazione degli oli in base alla viscosit ................................................17 Principali classificazioni degli oli
..............................................................................19

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3.1 3.2 3.3

Applicazione dei lubrificanti ....................................................................23


Oli motori ................................................................................................................................23 Oli industria ............................................................................................................................30 Oli usati ....................................................................................................................................35

4
4.1 4.2 4.3 4.3.1

I mercati ............................................................................................................................42
Mondo ......................................................................................................................................42 Europa ......................................................................................................................................42 Italia
............................................................................................................................................47

Consumi nazionali ............................................................................................................47

4.3.2 Importazioni ..........................................................................................................................47 4.3.3 Esportazioni ..........................................................................................................................50

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Aspetti economici: fiscalit ......................................................................51 Conclusioni ....................................................................................................................55

INTRODUZIONE
Tutti i giorni abbiamo a che fare, magari senza farci troppo caso, con gli oli lubrificanti. Sapere distinguere tra una qualit e laltra non cosa agevole e spesso accade di acquistare il prodotto sbagliato. Sapersi muovere tra le numerose sigle che li contraddistinguono - 2 tempi, 4 tempi, grado di viscosit, sintetici, rigenerati e quantaltro - diventa in molti casi una necessit soprattutto se lacquisto viene fatto in un esercizio dove non si pu contare su di un aiuto qualificato. Questo breve manuale vuole perci essere un aiuto alla comprensione dei principali concetti sui lubrificanti e sul loro impiego per consentire al normale utente di interpretare le sigle e le classificazioni riportate sulle confezioni e di dare alcune nozioni sugli oli destinati ad uso industriale che assorbono la fetta maggiore degli impieghi. Il testo non ha l'ambizione di sostituirsi a nessun trattato scientifico sulla materia, bens essere un mezzo di divulgazione e di approccio alle tematiche della lubrificazione in generale: un vademecum per tutti i giorni.

COSA SERVONO I LUBRIFICANTI

Due corpi in contatto ed in movimento luno rispetto allaltro tendono a creare una forza che si oppone al movimento: la cosiddetta forza di attrito. Lattrito tra le superfici metalliche un fenomeno che deve essere impedito per evitare perdite di energia meccanica ed usurare le parti in movimento. Per ridurre tali inconvenienti si ricorre appunto alla lubrificazione che consiste nellinterporre tra le parti in movimento particolari sostanze, dette oli o grassi lubrificanti, che limitano le conseguenze negative dellattrito. Un olio lubrificante, per essere efficace, deve: separare le superfici in movimento; agire da fluido di raffreddamento; possedere una stabilit termica ed ossidativa tale da non subire fenomeni di degradazione nel periodo di vita utile; proteggere le superfici dallattacco di agenti atmosferici o di prodotti aggressivi che si formano durante lesercizio; impedire la formazione di depositi e incrostazioni e tenerli dispersi nel fluido.
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Una prima classificazione distingue gli oli lubrificanti in liquidi, solidi o semisolidi: liquidi sono costituiti essenzialmente da un olio base (minerale o sintetico) al quale vengono aggiunti, in opportune proporzioni, particolari componenti, gli additivi, la cui funzione quella di migliorarne le caratteristiche, sia in termini di prestazioni che di durata; solidi sono per lo pi composti minerali e i principali sono la grafite, il talco, il solfuro di molibdeno e la mica. Si usano a temperature di esercizio molto elevate che superano i 200. semisolidi possono essere costituiti da un olio base (minerale o sintetico) al quale vengono aggiunti degli agenti ispessenti (saponi). I principali ispessenti sono composti da saponi di metalli pesanti (piombo), alcalini (sodio, litio) e alcalino-terrosi (calcio). Sono impiegati per la lubrificazione e protezione di parti meccaniche quando lapplicazione di un lubrificante liquido risulta difficoltosa, insoddisfacente o costosa. Inoltre, proteggono le parti in movimento dalla polvere, dalla ruggine e dallacqua.

IL PROCES SO PRODUTTIVO

Il processo di produzione degli oli lubrificanti varia in funzione del prodotto che si intende ottenere e richiede di conseguenza processi di lavorazione particolari che differiscono tra loro con costi altrettanto diversi.

A) Oli base
Rappresentano la componente preponderante nella maggioranza dei lubrificanti e la loro qualit direttamente legata alle materie prime ed al processo di lavorazione. Gli oli base possono a loro volta essere di diversa natura: basi minerali: sono una miscela di idrocarburi ottenuta a partire dal greggio mediante un convenzionale processo di raffinazione o mediante processo di idrogenazione media; basi non convenzionali e sintetiche: sono una miscela di idrocarburi ottenuta a partire da processi di conversione molecolare che includono una fase di idrogenazione spinta, nonch tutti i tipi di basi ottenute mediante processi di sintesi chimica. Sono di qualit superiore e presentano un utilizzo in crescita, soprattutto nel settore degli oli motore;
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basi ri-raffinate: sono ottenute mediante processi efficienti e moderni di ri-raffinazione degli oli usati; basi vegetali: sono ottenute mediante processi di trattamento chimico-fisico solitamente dei semi delle piante.

PRODUZIONE DEGLI OLI BASE MINERALI


Oli base - Minerali - Schema di raffineria pro-lube
GAS
Alchilazione Reforming

BENZINA KEROSENE GASOLIO

Grezzo

Distillazione atmosferica

Desolf.

Unit Vacuun

Lubrificanti

OLI MINERALI

Cracking Catalitico

Deasfaltazione

BITUME OLIO COMB.

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b) additivi
Gli additivi sono quelle sostanze che, aggiunte agli oli base in quantit controllate, ne migliorano le caratteristiche al fine di ottenere un prodotto finito destinato ad applicazioni specifiche. Gli additivi si possono classificare in base alle caratteristiche che presentano e possono essere riassunte come segue: Modificatori dellIndice di Viscosit: in modo da mantenere una buona fluidit a basse temperature ed una elevata viscosit ad alte temperature; Miglioratori del punto di scorrimento: per abbassare la temperatura alla quale il lubrificante solidifica; Antischiuma/disemulganti: evitano la formazione della schiuma quando lolio sottoposto a sbattimento, mantenendo cos uniforme la pellicola lubrificante. Antiusura: realizzano la formazione di molecole lubrificanti le quali, ancorandosi alle pareti metalliche, resistono alle azioni di sfregamento; EP (estreme pressioni): reagiscono con le superfici metalliche ad alte pressioni, formando delle sostanze solide lubrificanti che impediscono la saldatura dei picchi metallici a contatto; Detergenti/disperdenti: disaggregano la formazione di depo11

siti (polveri, ceneri, residui carboniosi), impedendone la loro riaggregazione. Anticorrosivi: contrastano lazione degli agenti corrosivi formando un film protettivo sulla superficie metallica. Antiossidanti: impediscono lispessimento del lubrificante provocato dal processo di ossidazione e ne estendono il periodo di utilizzo.

FORMULAZIONE DEI LUBRIFICANTI

OLIO BASE

ADDITIVI

BLENDING

LUBRIFICANTI FINITI

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c) biolubrificanti
I biolubrificanti possono essere classificati come fluidi di natura non petrolifera e con caratteristiche elevate di biodegradabilit nonch come prodotti di origine vegetale oppure ottenuti mediante una reazione di esterificazione tra un alcol ed un acido grasso. Possiedono naturali propriet antiusura/antiattrito, un alto punto di infiammabilit e di combustione, un indice di viscosit naturale molto elevato ed un basso punto di scorrimento. Sono in genere compatibili con i metalli e gli elastomeri (sostanze naturali o sintetiche che hanno le propriet tipiche del caucci), normalmente impiegati con gli oli minerali.

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2 LE CARATTERISTICHE
LUBRIFICANTI

DEGLI OLI

Gli oli lubrificanti vengono classificati, oltre che per le qualit chimiche d cui abbiamo accennato, anche e soprattutto per la viscosit. Si tratta di una misura della resistenza allo scorrimento di un fluido che tende ad aumentare al diminuire della temperatura e viceversa. Le variazioni di viscosit differiscono per i vari tipi di olio e sono misurate mediante una grandezza appositamente definita, denominata Indice di Viscosit (I.V.), che indica come varia la viscosit di un certo olio al variare della temperatura ed assume valori tanto pi alti quanto minori sono le variazioni di viscosit al variare della temperatura. La viscosit permette inoltre alle superfici in movimento di sopportare un carico ed opporsi al movimento relativo delle superfici (perdite per attrito).

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, DIVERSI GRADI DI VISCOSITA

SHAMPOO

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BITUME

ACQUA

MIELE

SUPERFICIE IN MOVIMENTO

V OIL D
SUPERFICIE FISSA

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2.1 Classificazione degli oli in base alla , viscosita


Esistono vari sistemi di classificazioni viscosimetriche che indicano un intervallo di viscosit pi o meno ristretto. Il loro scopo quello di fornire unitamente allIndice di Viscosit (I.V.), una rapida indicazione per la scelta del lubrificante pi adatto ad una data applicazione. Le principali classificazioni utilizzate riguardano gli oli per lindustria e lautotrazione, e le pi diffuse possono essere sintetizzate come segue: ISO VG (International Organization for Standardization) valida per gli impieghi industriali; SAE (Society of Automotive Engineers) valida per gli usi nel settore autotrazione; AGMA (American Gear Manufacturers Association) valida per gli oli ingranaggi SUS (Saybolt Universal Seconds) valida per i tagli di oli base. Per quanto riguarda gli oli impiegati nellautotrazione, per stabilire una differenziazione in base alla loro viscosit ci si riferisce normalmente alla classifica SAE J300. In base a questo criterio, gli oli vengono raggruppati sulla base di determinati limiti di viscosit che sono riferiti alle diverse temperature
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, GRADAZIONI DI VISCOSITA SAE PER GLI OLI MOTORE


VISCOSIT A BASSA TEMPERATURA Grado SAE Avvio (cP) max. B.P.T (cP) max. VISCOSIT AD ALTA TEMPERATURA Cinematica a 100C (cSt) min. max. Stabilit al taglio a 150C and 10-6 s-1 (cP) min.

0W 5W 10W 15W 20W 25W 20 30 40 40 50 60

6.200 a -35 6.600 a -30 7.000 a -25 7.000 a -20 9.500 a -15 13.000 a -10

60.000 a - 40 60.000 a - 35 60.000 a - 30 60.000 a - 25 60.000 a - 20 60.000 a - 15

3.8 3.8 4.1 5.6 5.6 9.3 5.6 9.3 12.5 12.5 16.3 21.9

9.3 12.5 16.3 16.3 21.9 26.1

2.6 2.9 2.9 (0,5,10W-40) 3.7 (15,20,25W-40 e 40) 3.7 3.7

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di funzionamento dei motori anche in condizioni estreme. Il limite inferiore di viscosit indica la viscosit dinamica a bassa temperatura e definisce gradi SAE W (Winter=Inverno) da 0W a 25W quei valori di viscosit misurati a temperature comprese tra -35 e -10C. La temperatura rappresenta quella a cui il motore pu essere avviato senza problemi di lubrificazione. Il limite superiore definisce invece la viscosit cinematica misurata a 100C e definisce gradi SAE da 20 a 60 con viscosit crescente. I valori stabiliti dalla classificazione SAE sono espressi in centipoises per la temperatura a freddo (W) ed in centistokes per la temperatura a 100C.

2.2 Principali classificazioni degli oli in base alle prestazioni ed alle condizioni di esercizio
I lubrificanti devono garantire un livello minimo di qualit in funzione del determinato settore di applicazione. In tal senso viene definita una specifica prestazionale, verificata sia con prove di laboratorio che con applicazioni in campo su flotte di veicoli. Le prove in laboratorio si svolgono su motori al banco, che lavorano in condizioni particolarmente severe e secondo standard che simulano situazioni critiche di funzionamento. Vengono cos controllate lossidazione, la formazione di morchie e di depositi ad alta

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temperatura nonch lusura del sistema di distribuzione, dei cilindri e delle bronzine. Inoltre, viene monitorato lispessimento da nerofumo ed il consumo di olio. Altre prove di laboratorio misurano la variazione di viscosit e la compatibilit con i materiali. Le principali associazioni internazionali (API, ACEA, ILSAC ed altre) hanno stabilito una classificazione basata sulle prestazioni (prestazionale), che viene integrata con le specifiche proprie di ciascun costruttore. La classificazione adottata negli Stati Uniti e rilasciata dallAPI (American Petroleum Institute), si divide in due gruppi: S destinata ai motori a benzina; C per quelli destinati ai motori diesel. Tali sigle sono seguite da una seconda lettera crescente che evidenzia le prestazioni del lubrificante (es: SJ). Il simbolo rilasciato dallAPI detto Donut e viene riportato sulle confezioni dei lubrificanti motori.

SAE 5W-30

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In Europa, lACEA (Association des constructeurs Europens dAutomobiles), lassociazione che riunisce tutti i maggiori costruttori europei di auto, ha definito le categorie e le applicazioni degli oli motore per autovetture a benzina con la lettera A (motori antecedenti il 2004), per i diesel leggeri con la B (motori antecedenti il 2004) e per i veicoli commerciali diesel con la E. Nellambito di ogni singola categoria di applicazione sono previsti 3 livelli di severit. Nellanno 2004 stata introdotta la categoria C anchessa suddivisa in tre livelli (C1, C2 e C3), compatibile con i sistemi pi recenti di post-trattamento dei gas di scarico, che permettono di ottemperare alla normativa sulle emissioni Euro 4. Questi tipi di lubrificanti consentono tra laltro, il buon funzionamento nel tempo dei filtri anti-particolato (DPF) necessari per limitare le emissioni delle polveri sottili (PM10), tra i principali responsabili dellinquinamento atmosferico. I produttori di basi lubrificanti e di additivi sono costantemente impegnati nello sviluppare formulazioni che migliorino le performance sia dal punto di vista motoristico sia dellimpatto sulla salute e sullambiente. Queste attivit rendono i prodotti fortemente differenziati sia per la qualit che, conseguentemente, per il prezzo.

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Lidoneit di un prodotto lubrificante deve comunque essere verificata attraverso una lettura attenta delle prescrizioni riportate nel libretto di uso e manutenzione del veicolo. Anche i costruttori di autoveicoli giapponesi hanno definito la loro classificazione denominata JASO (Japan Automotive Standars Organization) in corrispondenza dei livelli di emissioni-prestazioni richiesti. LILSAC (International Lubricant Standardization and Approval Committee) definisce invece una classificazione americana con particolare attenzione allaspetto delle emissioni e dei consumi dei carburanti. Un esempio del simbolo ILSAC, detto Starbust, il seguente: A garanzia della qualit del prodotto, quindi quanto mai opportuno che i consumatori, al momento dellacquisto, verifichino sul retro della confezione la presenza di almeno una delle classificazioni di cui sopra.

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LE

POS SIBILI APPLICAZIONI

Due sono le tipologie di applicazioni in cui vengono utilizzati i lubrificanti: nei motori e nellindustria. Da evidenziare limportanza della raccolta e del riutilizzo degli oli usati.

3.1 Oli motori


La lubrificazione dei motori a combustione interna generalmente pi complessa di quella di qualsiasi altra macchina, a causa dellestrema variabilit delle condizioni di carico, velocit, temperatura e dei materiali che li compongono. Per i motori a benzina larea critica la distribuzione, soggetta a fenomeni dusura che possono avere conseguenze sulla corretta alimentazione e quindi provocare fenomeni collaterali dalle conseguenze disastrose. Inoltre, il funzionamento tipico dei tragitti urbani, che comporta frequenti stop e ripartenze, porta alla formazione di morchie che possono intasare il circuito di lubrificazione. Per i motori diesel, invece, larea critica rappresentata soprattut23

to dagli accoppiamenti cilindro-pistone a causa delle temperature di punta pi elevate. Inoltre, lo zolfo del combustibile che i moderni carburanti ecologici hanno eliminato quasi del tutto - una fonte potenziale di acidit corrosiva, mentre il nerofumo prodotto dalla combustione incompleta del gasolio, tende ad ispessire lolio oltre che a formare depositi. Un lubrificante per autotrazione deve rispettare la tipologia di motore in cui viene impiegato 2 o 4-tempi - e soddisfare determinati requisiti. Per la trazione pesante la tendenza generale quella di allungare gli intervalli di cambio fino a 100.000 km, introdurre specifiche lubrificanti globali (Europa-USA) e di inseverire le prestazioni. In particolare: Un lubrificante per un motore 4-tempi (benzina/diesel) deve: ridurre lusura fra le parti in relativo movimento; assicurare una pulizia del motore mantenendo in sospensione le lacche (o gomme) e le morchie: quando lolio caldo, le sue propriet detergenti prevengono la formazione di lacche, quando freddo le sue propriet disperdenti prevengono la formazione e il deposito di morchie; resistere al fenomeno dellossidazione nelle condizioni di esercizio del motore prevenendo un rapido deterioramento dellolio;
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proteggere le parti del motore dalla ruggine e dalla corrosione. Un olio per un motore 2-tempi deve: prevenire formazioni di fuliggine che porta ad una cattiva combustione; prevenire perdite di potenza a seguito della formazione di depositi nella camera di combustione, luci e sistemi di scarico; evitare incollamenti delle fasce elastiche; avere buone caratteristiche di combustibilit; garantire la pulizia dei pistoni; avere buona biodegradabilit soprattutto in alcune applicazioni per motori fuoribordo. I lubrificanti a 2-tempi hanno un impiego nei: motocicli motori marini fuoribordo motoslitte tagliaerba motoseghe piccoli generatori elettrici Il loro vantaggio di garantire, teoricamente, un rendimento doppio a parit di cilindrata rispetto ad un motore a 4-tempi. Questo
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consente di ridurre dimensioni e volume del motore e ne spiega lampio uso nel settore moto e pi in generale nei casi in cui sono richiesti motori di piccolo ingombro. Principali cause di consumo dei lubrificanti motori: motore usurato, condizioni meccaniche precarie (usura o fasce incollate) mancanza tappi (apertura per la misura livello olio, bocchettone olio) perdita da guarnizioni (coppa, guidavalvole) valvole di scarico (evaporazione) riciclo blow-by (olio trascinato dai cilindri nella coppa per effettoblow-by dei gas esausti) scarso raffreddamento errori di assemblaggio, scarsa mobilit fasce elastiche esercizio ad elevata temperatura guida prolungata ad elevata velocit evaporazione (curva di distillazione, errata scelta del grado di viscosit) guida con frequenti accelerazioni e decelerazioni Le prospettive dei lubrificanti autotrazione sono: intervalli di cambio pi lunghi, quindi oli di qualit sempre pi ele26

vata, in quanto devono rimanere pi a lungo nel motore. oli con viscosit inferiore per garantire minore attrito verso le parti in movimento. maggiori prodotti sintetici. tendenza ad azzerare lo zolfo. minimo contenuto di ceneri nell olio. aumento delle specifiche richieste dai costruttori di motori. Di seguito viene proposto un breve glossario con il significato delle principali voci relative ai lubrificanti autotrazione, elaborate dagli operatori in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico: Oli minerali Lubrificanti finiti impieganti oli base derivanti direttamente da processi di raffinazione del greggio o dal trattamento di oli esausti. Oli sintetici Lubrificanti finiti impieganti oli base ottenuti da processi di conversione o sintesi chimica. Le principali caratteristiche degli oli sintetici sono: maggiore scorrevolezza alle basse temperature, migliore stabilit alle alte temperature ed una pi alta resistenza alla degradazione chimica; bassa perdita per evaporazione. Gli oli sintetici
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possono quindi essere impiegati in condizioni pi gravose rispetto agli oli minerali. I vantaggi dati dal loro uso sono: maggiore rapidit di avvio del motore, maggiore protezione della meccanica, migliori prestazioni, minori consumi dolio e minori emissioni nocive. Oli unigradi Lubrificanti la cui viscosit varia molto con la temperatura e quindi idonei all'impiego in un intervallo ristretto di temperatura ambiente. Oli multigradi Lubrificanti la cui viscosit varia poco con la temperatura e quindi idonei all'impiego in un intervallo esteso di temperatura ambiente. Oli 2-tempi Oli per la lubrificazione a perdere di motori due tempi. Oli 4-tempi Oli per la lubrificazione di motori a quattro tempi. Oli per autovetture e oli per trasporto pesante Riflette la distinzione relativa alla destinazione finale: "per autovetture e trasporto leggero" ("passenger car and light duty") e "trasporto pesante" ("heavy duty"). In particolare gli oli per il trasporto pesante sono prodotti ad alto livello qualitativo, appositamente for28

mulati per soddisfare le severe esigenze dei motori diesel turbocompressi di grossi veicoli commerciali, permettendo intervalli di cambio dolio molto prolungati (long drain) ed in grado di assicurare lunga durata agli organi meccanici. Generalmente si considera pesante un veicolo la cui massa superiore alle 3,5 tonnellate; al di sotto si intende leggero. Oli ingranaggi / trasmissioni Riflette la definizione della destinazione finale; oli destinati alla lubrificazione di ingranaggi presenti nei veicoli in componenti quali trasmissioni, cambi manuali, cambi automatici, differenziali, scatole sterzo, prese di forza. Le principali caratteristiche che devono avere tali oli sono: minimizzare lattrito e lusura, evitare il grippaggio degli ingranaggi, asportare calore e proteggere le superfici dalla ruggine e resistere allossidazione. Oli sospensioni Si intendono gli oli per ammortizzatori, destinati al primo riempimento per lo pi sintetici. Grassi auto Prodotti destinati alla lubrificazione degli organi di telai degli autoveicoli. Un grasso costituito da un ispessente sapone e da olio lubri29

ficante; lispessente trattiene lolio che provvede a lubrificare (effetto spugna). Liquido freni Fluidi destinati a circuiti frenanti che devono possedere un elevato punto debollizione (PE) per assicurare il corretto funzionamento dellimpianto frenante; tale caratteristica necessaria per evitare bolle di vapore a seguito del riscaldamento del liquido in seguito allazione frenante. Antigelo/Protettivi Fluido di raffreddamento da usare nei circuiti di raffreddamento di tutti i tipi di veicoli. Le principali caratteristiche sono: lo smaltimento del calore generato dal funzionamento del motore e labbassamento del punto di congelamento del liquido nei mesi invernali e la protezione contro la corrosione.

3.2 Oili industria


Gli oli lubrificanti rientranti nel settore industria, sono tutti quei prodotti destinati alla lubrificazione dei macchinari industriali con caratteristiche specifiche in funzione del loro utilizzo finale. Una classificazione dei principali impieghi la seguente:
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Sistemi idraulici Oli per sistemi idrostatici per la trasmissione della potenza e del movimento, meglio definiti come fluidi idraulici. Sono normalmente oli minerali additivati in funzione antiossidante, antiusura ecc.. La categoria comprende anche prodotti di altra natura vegetali o sintetici per conferire propriet speciali resistenti al fuoco, stabilit chimica, biodegradabilit, ed altro. Ingranaggi Oli per la lubrificazione degli ingranaggi industriali, normalmente in carter; si tratta di oli in genere monoviscosi. Nel caso dingranaggi scoperti si usano prodotti viscosissimi da applicare a caldo o fluidificati con un solvente, che successivamente evapora. Turbine Oli per la lubrificazione dei cuscinetti di turbine a vapore, a gas ed idrauliche; in alcuni casi lubrificano anche i riduttori accoppiati alle turbine. Compressori Oli per la lubrificazione di compressori (macchine per la compressione dei gas). Vengono normalmente suddivisi in funzione dellapplicazione, poi31

ch questa influenza direttamente le caratteristiche. Le principali sottocategorie sono: oli per compressori aria oli per compressori frigoriferi oli per altri gas Lubrificazione generale Settore che comprende gli oli per la lubrificazione generale del macchinario industriale con sistemi a bagno, a circolazione ed a sbattimento, in particolare per cuscinetti, ingranaggi e cinematismi vari in carter chiuso, quali per esempio, pompe alternative per travaso di gas liquidi, sistemi idraulici con esercizio intermittente e limitato carico. Guide e slitte Lubrificanti specifici per la lubrificazione delle guide e delle slitte delle macchine utensili. Altri non lubrificanti (oli diatermici e sformanti/distaccanti) Comprendono differenti applicazioni degli oli minerali, quali: Oli diatermici: lolio utilizzato come vettore del calore in impianti termici e chimici, quali caldaie e scambiatori di calore. Sformanti: lolio opportunamente additivato utilizzato come olio distaccante (formatura) del conglomerato cementizio (cal32

cestruzzo) dalle casseforme: la funzione di tali lubrificanti quella di impedire che con lessiccazione il calcestruzzo formi un blocco unico con la cassaforma, impedendone la successiva rimozione. Oli da Processo Oli per coadiuvare processi industriali, in genere come plastificanti per i settori delle mescole per gomme o plastiche. Oli lavorazione metalli (raggruppamento) Prodotti per facilitare e coadiuvare operazioni di officina atte a modificare la forma dei metalli. Oli da taglio interi Oli per il taglio dei metalli tramite asportazione di truciolo, nel caso siano prevalentemente richieste propriet lubrificanti nel contatto utensile-pezzo in lavorazione. Oli da taglio emulsionabili+solubili Oli per il taglio dei metalli tramite asportazione di truciolo, nel caso siano prevalentemente richieste propriet raffreddanti (conferite dalla presenza dellacqua) nel contatto utensile-pezzo in lavorazione.
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Oli deformazione plastica Oli dotati di elevate caratteristiche lubrificanti in grado di facilitare loperazione di deformazione del materiale tramite sforzi su di esso esercitati. Elettroerosione Operazione di asportazione di metallo tramite scariche elettriche controllate alla presenza di un olio estremamente di bassa viscosit. Fluidi da tempra Oli che consentono di controllare la velocit di raffreddamento di un acciaio favorendone la modifica composizionale negli strati esterni al fine di aumentarne la durezza. Protettivi Prodotti per la protezione temporanea di pezzi meccanici tra una lavorazione e la successiva o sempre per pezzi meccanici e macchinari durante limmagazzinamento. Grassi Industria Prodotti lubrificanti per la lubrificazione di cuscinetti volventi (sfere, rulli, aghi), cuscinetti radenti, snodi, giunti ed ingranaggi.
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Oli bianchi Oli estremamente raffinati da poter essere definiti bianchi, in funzione del colore e dellassenza di sostanze aromatiche trovano impiego in applicazioni tecniche o come oli medicinali rispondenti alla Farmacopea Ufficiale. Oli trasformatori/isolanti Fluidi di raffreddamento, per il riempimento di trasformatori ed apparecchiature elettriche come interruttori, reostati, condensatori, ecc., quando sia esplicitamente previsto limpiego di fluidi dielettrici a base minerale.

3.3 Oli usati


Nel novero degli oli lubrificanti vengono fatti rientrare anche gli oli minerali usati quale risultato dell'impiego di oli lubrificanti minerali o sintetici. Si stima che i due terzi di questi vengano consumati nell'utilizzo, mentre il restante costituisce il cosiddetto olio usato. Lolio usato, se eliminato in modo scorretto o impiegato in modo improprio, pu per trasformarsi in un potente inquinante dal momento che: se disperso in terra penetra nel terreno avvelenando piante e
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ITALIA: RACCOLTA OLI USATI

Kton 250 210 213 216

200 163 150 171

183

192

189

200

100

82

50

0 1985 1990 1995 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

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animali; se gettato in acqua impedisce l'ossigenazione e provoca la morte degli organismi viventi presenti; se bruciati immettono nell'aria sostanze inquinanti. Nella gran parte delle applicazioni, i lubrificanti vengono utilizzati in circuiti chiusi (sistema motore, trasmissioni, raffreddamento) che ne facilitano quindi il recupero. I lubrificanti possono anche essere direttamente miscelati con i carburanti, come avviene ad esempio nei motori a 2-tempi. In tal caso limpatto sullambiente diretto in quanto il lubrificante una componente del combustibile. I lubrificanti industriali hanno invece un loro ciclo di vita che pu prevedere un impiego a perdita od un utilizzo a ricircolo. Nel primo caso, la maggior parte del lubrificante si consuma nellimpiego a causa del calore generato, unaltra parte resta sui pezzi metallici da lubrificare mentre unultima piccola parte si disperde nellambiente. I lubrificanti per impianti a circolazione, che ormai costituiscono la maggior parte degli impieghi industriali, dopo aver svolto la loro vita

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CATTIVA GESTIONE DEGLI OLI: DANNI AMBIENTALI

operativa sono scaricati, recuperati e destinati alla ri-raffinazione. Tuttavia, nel corso del loro esercizio operativo possono accadere versamenti accidentali di prodotto nellambiente a causa di guasti od incidenti. In genere nellindustria ci avviene allinterno di stabilimenti pavimentati e non costituisce un particolare problema, il prodotto nel peggiore dei casi recuperato con sostanze assorbenti, ma in qualche caso recuperato anche grazie alla presenza di vasche di contenimento. Pi problematica la situazione caso dei macchinari mobili, in par38

ticolare di quelli del settore agricolo ove i rischi dinquinamento del terreno sono elevati. Quindi, a seconda della probabilit del rischio di perdite nel terreno, si pu ipotizzare limpiego di lubrificanti biodegradabili. Quando si tratta dinquinamento bisogna tener conto sia delleffetto della parte olio, ma anche degli additivi, che non devono risultare dannosi per lambiente considerando sia gli animali, sia le piante e i microrganismi. Al fine di evitare la dispersione nellambiente degli oli usati, con il D.P.R. 691/82, modificato dal D.Lgs. 95/92, stato istituito il Consorzio Obbligatorio per la raccolta degli oli usati. Il suo scopo principale la promozione e sensibilizzazione verso lopinione pubblica sullutilit della raccolta e riutilizzo degli oli usati. Annualmente viene recuperato circa il 25-30% dellolio commercializzato e da ogni 100 kg di prodotto rilavorato si ottengono circa 60 kg di olio nuovo da poter riutilizzare. Lo smaltimento degli oli usati raccolti viene determinato in base alla presenza nel lubrificante dei diversi inquinanti: pertanto sono previste tre tipologie di trattamento, quali la rigenerazione, la combu39

ANALISI

RIGENERAZIONE

COMBUSTIONE

TERMODISTRUZIONE

OLI RIUTILIZZABILI

OLI SMALTITI

stione e la termodistruzione. La rigenerazione: la gran parte dellolio usato raccolto viene destinato alle raffinerie come materia prima per produrre nuovo olio base che ha le stesse caratteristiche dellolio nuovo. Nel 2005 il Consorzio ha avviato a rigenerazione circa 170 mila tonnellate di olio usato, ponendo lItalia come leader europeo in questo particolare

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processo di riutilizzo. Le migliori tecnologie di rigenerazione oggi disponibili e applicate in Italia prevedono il trattamento in impianti di hydrofinishing ad alta pressione e temperatura ottenendo prodotti finiti di qualit in termini prestazionali, qualitativi e ambientali. La combustione: il lubrificante usato ritenuto non idoneo alla rigenerazione viene destinato principalmente verso i cementifici autorizzati per essere usato come combustibile in sostituzione essenzialmente di carbone e coke, in quanto lolio usato ha un potere calorifico analogo a quello tipico dellolio combustibile. Tali impianti raggiungono una altissima temperatura che neutralizza la parte inquinante, mentre i fumi generati passano attraverso speciali filtri, garantendo corrette emissioni in atmosfera. La termodistruzione: nel caso in cui lolio usato sia cos inquinato da non poter essere destinato agli impianti di rigenerazione o combustione, viene avviato verso gli impianti per la termodistruzione. Questo processo elimina definitivamente lolio usato riducendo leffetto nocivo sullambiente.

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I MERCATI

4.1 Mondo
A livello mondiale i consumi di oli lubrificanti nel 2004 sono ammontati a circa 42 milioni di tonnellate: il primo Paese consumatore sono gli Stati Uniti con oltre 8,5 milioni di tonnellate (pari ad oltre il 20% del totale), seguito dallUnione Europea (15 Paesi) che ha un peso sul totale di circa il 12% a fronte del 4,4% del Giappone. Queste tre aree presentano una capacit produttiva superiore ai propri consumi risultando, pertanto, Paesi esportatori netti: lUE (15 Paesi) e gli USA esportano oltre 1,7 milioni di tonnellate mentre il Giappone oltre 400 mila tonnellate.

4.2 Europa
Nel 2004 il mercato europeo era stimato sui 5 milioni di tonnellate compresi i bunkeraggi (rifornimento navi). Nel 2005, a livello di 15 Paesi, gli oli trazione hanno rappresentato il 46% del totale dei consumi mentre il restante 54% sono risultati oli industria. Va segnalato che nel 1995 la situazione dei consumi europei era sbilanciata verso gli oli trazione che rappresentavano il
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CONSUMI MONDIALI DI LUBRIFICANTI

Kton 45.000 40.000 35.000 30.000 25.000 20.000 15.000 10.000 5.000 0 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004

Giappone

Usa

Europa 15

Africa

Asia

Altri

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52% del totale, mentre gli oli industria il 48%. Tale trend era legato ad un andamento differenziato dei consumi auto (in calo del 19,4%) rispetto ai consumi industria (in crescita del 3%). Il mercato europeo (15 Paesi) nel suo complesso tra il 1995 ed il 2005 ha evidenziato un calo dell 8,7%. A livello dei 15 Paesi europei, chi presenta i consumi pi elevati di lubrificanti la Germania (con un andamento calante tra il 1995 ed il 2005 pari ad oltre l11%), seguita dalla Gran Bretagna (-5% tra il 1995 ed il 2005) e dalla Francia (-11% nello stesso periodo). LItalia si colloca al 4 posto con una flessione pari a circa il 12% tra il 1995 ed il 2005, contribuendo per circa il 13% al mercato europeo. La Spagna lunico tra i grandi Paesi che presenta consumi in crescita (+19% nel periodo considerato).

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CONSUMI LUBRIFICANTI UE (15 PAESI)

Kton 2.700 2.600 2.500 2.400 2.300 2.200 2.100 2.000 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005
Industria Auto

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CONSUMI LUBRIFICANTI
RAFFRONTO CON I PRINCIPALI PAESI UE

Kton 1.200 1.100 1.000 900 800 FRANCIA 700 ITALIA 600 SPAGNA 500 400 1995 2000 2001 2002 2003 2004 2005 REGNO UNITO GERMANIA

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4.3 Italia
4.3.1 Consumi nazionali
Per quanto riguarda il nostro Paese, i volumi totali commercializzati nel 2006 sono stati pari a 542 mila tonnellate, di cui circa 243 mila destinate alla trazione (il 44,8% del totale) e 299 mila all'industria (pari al 55,2%). Inoltre, nel settore dei rifornimenti marina (bunkeraggi), sono stati consumati circa 61 mila tonnellate di oli lubrificanti. Tra gli oli trazione, i lubrificanti per i motori a benzina hanno rappresentato circa il 40% del totale, quelli a gasolio il 42,5%. Nel periodo 2000-2006 gli oli trazione hanno evidenziato un calo di oltre il 20%. Nel nostro Paese tra i lubrificanti destinati ad uso industriale, i pi rilevanti sono gli oli idraulici (il 32% del totale) e gli oli da processo (circa il 20%). Gli oli per la lavorazione dei metalli rappresentano il 15,6%. Tra il 2000 ed il 2006 gli oli industria hanno registrato una flessione nei volumi del 12%.

4.3.2 IMPORTAZIONI
Non tutti gli oli consumati in Italia sono prodotti nel nostro Paese: ce ne infatti un certo quantitativo che acquistato direttamente all'estero. La loro importazione nel 2005 ha anche evidenziato una
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CONSUMI NAZIONALI DI LUBRIFICANTI


Kton 700 600
42,2%

500 400 300

38,3%

48,0% 52,3% 54,4% 54,9% 57,8% 54,8% 52,7% 53,7% 55,2%

61,7%

52,0% 47,7% 45,6% 45,1% 45,2% 47,3% 46,3% 44,8%

200 100 0

1985

1990

1995

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

Auto

Industria

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ITALIA: LUBRIFICANTI
consumi auto
Ingranaggi Trasmissioni Sospensioni 15,3% Grassi 2,3%

consumi industria
Grassi 5,2% Lavorazione metalli 15,6%

Benzina 39,9 % Gasolio 42,5%

Altri 27,4% Oli da processo 19,8% Sistemi idraulici 32,0%

importazioni
Altri Europa Regno Unito 4,5% 9,5% Olanda 7,1% Grecia 2,8% Germania 8,0% Belgio 40,5 % Algeria 3,0%

esportazioni
America Asia

Medio Oriente

Europa

Francia 24,6%

Africa

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forte crescita pari ad un incremento del 20% sull'anno precedente, per un totale di circa 204.000 tonnellate. Le provenienze sono quasi esclusivamente dall'Europa (con la sola eccezione dell'Algeria con il 3% del totale). I principali Paesi da cui l'Italia importa sono: Belgio (40,5%), Francia (24,6%), Regno Unito (9,5%) e Germania (8%).

4.3.3 ESPORTAZIONI
In controtendenza rispetto ai consumi interni, la domanda estera tende ad essere sostenuta e nel 2005 le esportazioni hanno rilevato un incremento del 16% rispetto al 2004, passando da 823.000 a 960.00 tonnellate, segnale che i nostri prodotti sono di alta qualit e molto apprezzati anche nei mercati internazionali. I principali mercati di sbocco sono soprattutto i Paesi europei, che rappresentano il 43,1%, seguiti dall'Africa (23,5%) e dal Medio Oriente (15,8%). In particolare i Paesi che apprezzano di pi i nostri lubrificanti sono: Turchia, Francia, Grecia.

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ASPETTI ECONOMICI: FISCALITA,

L'incidenza della fiscalit sugli oli lubrificanti in Italia maggiore rispetto a quella di tutti gli Stati dell'Unione Europea, a causa dell'applicazione dell'imposta di consumo di 0,842 euro al chilogrammo che genera annualmente un gettito erariale di circa 420 milioni di euro. Inoltre, essendo tale imposta una componente del valore dell'olio lubrificante, costituisce altres la base imponibile ai fini dell'applicazione dell'imposta sul valore aggiunto. Nel 2005 il maggior gettito derivante da questa forma di doppia imposizione IVA stato di circa 78 milioni di euro. Occorre rilevare che l'imposta sui lubrificanti non incide significativamente sul sistema di rilevazione dell'inflazione in Italia, a causa del modesto peso specifico dei lubrificanti nel paniere ISTAT. L'imposta, disposta dagli artt. 61 e 62 del D.Lgs. 504/95, disciplinata dal Decreto Ministeriale 17 novembre 1996 n. 557 e si applica a tutti gli oli lubrificanti, sia di prima distillazione sia rigenerati immessi in consumo nel territorio nazionale, anche se detenuti in altri prodotti (lubrificante contenuto nelle autovetture prodotte, importate

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o acquistate da soggetti comunitari), ad eccezione di quelli impiegati nella produzione e lavorazione della gomma naturale e sintetica per la fabbricazione dei relativi manufatti, nella produzione delle materie plastiche e delle resine artificiali o sintetiche, comprese le colle adesive, nella produzione degli antiparassitari destinata alle piante da frutta. Un ulteriore elemento peculiare della fiscalit dei lubrificanti la previsione di un'aliquota ridotta del 50% dell'aliquota normale per gli oli lubrificanti ottenuti dalla rigenerazione di oli lubrificanti esausti. Occorre precisare che tale agevolazione pu essere concessa esclusivamente agli oli lubrificanti ottenuti dalla rigenerazione di oli esausti raccolti in Italia. I differenti comportamenti degli Stati comunitari in materia di tassazione degli oli lubrificanti sono determinati dall'assenza di direttive comunitarie. In proposito, giova sottolineare che la Direttiva del Consiglio CE n. 2003/96, concernente la ristrutturazione del quadro comunitario per la tassazione dei prodotti energetici, stabilisce che dal suo ambito di applicazione siano esclusi i prodotti energetici utilizzati per fini diversi da carburante per motori o combustibile per riscal52

damento (art. 2, comma 4, lett. b). Il nuovo orientamento della Commissione europea ha superato le precedenti Direttive comunitarie (Dir. CEE 92/81) in base alle quali nel corso del 2003 la Corte di giustizia europea aveva considerato illegittima la tassazione degli oli lubrificanti nel nostro Paese. Accanto all'imposta esiste un contributo al Consorzio Nazionale Obbligatorio per la raccolta degli oli esausti versato dalle imprese che immettono in consumo nel territorio nazionale oli lubrificanti, il cui importo varia annualmente in funzione dei costi sostenuti per la raccolta, sull'intero territorio nazionale, del prodotto. Per l'anno in corso l'importo del contributo stato determinato dal Consorzio nel misura di 0,05 /kg.

Le modalit di funzionamento del contributo, dovuto sia per gli oli di prima distillazione sia per quelli rigenerati, seguono in via generale gli stessi criteri dell'imposta di consumo.

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SISTEMA DI TAS SAZONE DEI LUBRIFICANTI IN EUROPA (AL 1 novembre 2oo6)


O

Imposta di consumo (Euro/Kg)

Green Tax Raccolta oli ecc. (Euro/Kg)

IVA Aliquota % Valore

Componente Fiscale (Euro/Kg)(5)

Italia (1) Norvegia Finlandia Danimarca Portogallo Grecia


(2)

0,842

0,050 0,199 0,042 0,083 0,072 0,020 0,038 0,059(3) 0,280


(4)

20 25 22 25 21 19 19,6 16 16 25 21 15 19 17,5 16

0,178 0,050 0,009 0,021 0,015 0,004 0,007 0,009 0,045

1,070 0,249 0,051 0,104 0,087 0,024 0,046 0,068 0,325

Francia Spagna Svezia Belgio Lussemburgo Olanda Inghilterra Germania Polonia 0,340

22

0,075

0,415

(1) Imposta di consumo per gli oli rigenerati pari a 0,421 Euro/kg. (2) A seconda dellimballaggio da +0,008 a 0,060 Euro/Kg. (3) Confezione in lattina. (4) Confezione in plastica. (5) Somma di imposta di consumo, green tax ed IVA.

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6 CONCLUSIONE
I lubrificanti sono prodotti complessi ed indispensabili in tutte le principali attivit delle societ avanzate, dal ciclo produttivo industriale a quello dei trasporti. Conoscerne le caratteristiche, il processo di produzione, il corretto utilizzo ed il processo di smaltimento perci importante. In particolare nel settore della autotrazione, bene sottolineare come la scelta di un olio di qualit sia di vitale importanza per l'efficienza, la durata e le prestazioni del motore della propria auto, garantendone il perfetto funzionamento e l'abbattimento delle emissioni di sostanze inquinanti. Quasi tutte le aziende produttrici di lubrificanti hanno infatti lanciato sul mercato prodotti ad alte prestazioni ed a bassissimo impatto ambientale. Va considerato anche il fatto che la spesa per l'acquisto di un lubrificante di qualit molto bassa se paragonata ai costi che gravano sulle nostre autovetture (per l'assicurazione, il carburante, l'autostrada, la tassa di possesso, i costi di manutenzione e non ultimo il costo di acquisto delle autovetture stesse). Inoltre l'evoluzione tecnica ha portato ad un allungamento degli intervalli di tempo tra un cambio e l'altro riducendone pertanto i costi di sostituzione e garantendo un rapporto costo/beneficio decisamente favorevole per il consumatore.
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