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IL COORDINAMENTO DEI MILLE

Quello che andremo adesso ad illustrare, una tecnica di attivismo che abbiamo scelto di chiamare, come da parte del titolo del capitolo, Il Coordinamento dei Mille(che chiameremo in questo capitolo anche CDM per facilt) in riferimento al tipo di attivit in cui consiste, trattandosi infatti nel compiere azioni coordinate con gruppi di persone, orientativamente realizzate su una base di mille partecipanti. Teniamo particolarmente a specificare, come spiegheremo pi a vanti, che tale tecnica necessita di creare dei gruppi di attivismo, che per funzionare bene non devono possedere un nome e non devono essere identificabili nel modo pi assoluto, dal sistema sociale in cui essi si sviluppano; in tal senso, poniamo nota sul fatto che il coordinamento dei mille un nome che abbiamo deciso di dare alla tecnica, al fine di descriverla e definirla nel capitolo seguente, ma tale nome non appartiene ad alcun gruppo di attivismo potenzialmente gi formato o funzionante secondo schemi di azione analoghi o simili a quelli esposti in questo capitolo.

IN COSA CONSISTE QUESTO TIPO DI ATTIVISMO.


Questa tecnica, consiste esattamente nello stabilire contatto di fiducia, con un numero di persone, orientativamente mille, allinterno di un territorio relativamente ristretto, delimitato alle misure medie di una citt od un paese, o un area orientativamente ampia fino a 300 Km2, al fine di organizzare un vasto gruppo di amici con cui compiere attivit sociali di gruppo sul territorio, potendo svolgere tutte quelle attivit che di fatto sono impedite dalle difficolt tecniche che si riscontrano a livello pratico a causa della dispersione e la difficolt frequentativa, tipiche di movimenti sociopolitici di stampo regionale, nazionale o internazionale. Essendo un tipo di attivismo molto efficace, l'ideale sarebbe che progressivamente tutte le popolazioni che riscontrano difficolt sociali o politiche di qualsiasi genere, iniziassero ad applicarlo, ma importante come vedremo pi avanti, che le azioni che il gruppo svolge non siano imputabili ad un nome specifico, o una identit sociale che possa essere strumentalizzata attraverso informazioni manipolate. In tal senso, specifichiamo che un gruppo di amici che si riunisce e segue delle regole, al fine di compiere azioni sociopolitiche, che specifichiamo, devono essere di interesse popolare e/o morale del gruppo, al fine di rendersi utili e legittime, deve evitare di diffondere senza motivo la propria identit, al fine di evitare qualsiasi tipo di strumentalizzazione, infatti tale tecnica, se non intrapresa con le dovute attenzioni pu essere compiuta per sporcare le azioni di chi la utilizza anche per fini leciti, e se ci riflettiamo un momento, sarebbe una semplice riproposizione di ci che avvenuto con un altro mezzo di lotta popolare altrettanto lecito: la comune protesta. La gente, spesso giunta a ad odiare i manifestanti di cortei e proteste, fino al punto di chiederne pubblicamente la soppressione, a causa di infiltrati e membri che allinterno della protesta, hanno agito in modo illecito, vandalizzando varie zone urbane o spargendo diffidenza e paure, attraverso minacce ed azioni coercitive verso chi non prendeva parte alla protesta. Ma la gente che giunta a disprezzare la protesta e chiederne la repressione, non ha purtroppo giudicato e condannato solo quella parte di membri della protesta che hanno agito distruttivamente, ha invece messo un etichetta sullintera protesta di turno, sulla base di qualsiasi atto illecito sia stato compiuto da eventuali infiltrati. Cos allora, come in italia nel 2011, i forconi hanno occupanto le autostrade, diffondendo un lecito se pur contestabile senso di disagio, diffusosi per tutta la nazione, per protesta, un gruppo "non definito" di persone, potrebbe usare la tecnica del CDM, per compiere atti non leciti, e per evitare che tali scenari si presentino, necessari onon pubblicizzare mai uno specifico CDM, al fine di aumentarne la notoriet, la popolarit, ed al tempo stesso, la vulnerabilit.Vogliamo porre inoltre nota, sul fatto che i CDM costituiscono una tipologia di attivismo decisamente efficace, e devono essere come tale risorsa, tutelati da chiunque voglia prendere in seria considerazione la strada di una efficace lotta popolare non violenta; i gruppi dazione di cui stiamo parlando, possono essere completamente paragonati, in ambito sociale, alle tipiche batterie/accumulatori di avviamento presenti nelle automobili, progettate per fornire una grossissima energia in un breve lasso di tempo, al fine di avviare la reazione di combustione allinterno del motore. Analogamente, intensificatosi un campo di energia puro e controllato di un migliaio di persone, diventa molto facile innescare reazioni a catena per azioni popolari improntate sulla resistenza e lazione di contrasto ai governi dittatoriali. Un'altra nota importante per definire la natura, ed anche i vantaggi di questo tipo di attivismo, consiste nella non identificabilit, e nella conseguente impossibilit da parte di qualsiasi ente legale, di porre limite allorganizzazione per via legale, dal momento che lorganizzazione, semplicemente non ha alcun motivo di dichiararsi pubblicamente, ed anzi ha tutti i vantaggi nel non farlo. Questo possibile, soprattutto, ma non esclusivamente, in condizioni in cui allinterno del coordinamento non sia presente circolo di denaro, che solitamente le istituzioni tendono e cercano di tracciare. Come risultato, nessun ente legale pu presentare problemi, in alcun modo, ad un comune gruppo di amici che se pur numeroso, si riunisce allinterno di una piazza cittadina. Coinvolgendo pi gente possibile, si hanno ovviamente maggiori possibilit di riuscita nei progetti del CDM. Spesso in varie citt le varie attivit di gruppo stentano a diffondersi in modo radicale, a causa di una scarsa consapevolezza del popolo sulla tematica trattata, e per ottenere adeguata consapevolezza sul territorio, dove non si presenta in modo spiccato, pu rivelarsi necessario prima di far partire una protesta o una qualsiasi attivit popolare, avviare un CDM motivato a compiere i primi passi in modo sentito e risonante allinterno del territorio, e ripetiamo, non diffondendo lidentit del gruppo, ma illustrando le azioni che ne derivano come una naturale attitudine sociale in via di diffusione, al fine di tutelare lidentit del gruppo, come abbiamo gi spiegato. Ma la difficolt, a tal fine, si riscontra particolarmente nel a riuscire a far avere consapevolezza di come stanno le cose, a senza rischiare al tempo stesso, di sbandierare lesistenza del coordinamento, esponendolo quindi a rischi.

LAMICIZIA, UN FATTORE TRASCURATO MA DETERMINANTE.


In questo paragrafo, vogliamo esternare chiaramente un concetto inerente agli appena proclamati CDM: tutti i membri che costituiscono un coordinamento dei mille, devono riconoscersi con la stessa fiducia con cui si riconoscono i membri di una comitiva che esce e si incontra abitudinariamente ogni settimana. Stiamo parlando, di una rete di fiducia strategica, e non di un vezzo di qualsiasi natura; bisogna creare un gruppo di persone che non siano semplici sconosciuti affini, ma veri amici, come lo potrebbero essere delle persone che si sono conosciute e che godono di una intensa fiducia reciproca. A tal proposito, pu essere necessario molto tempo, ma non abbiamo assolutamente alcun criterio obbiettivo per dimostrare, che non sarebbe efficace. Ma cosa vuol dire molto tempo? Si pu parlare di mesi, come si pu parlare di anni, sono cosi tanti i fattori che entrano in gioco nelle singole realt locali, che fare una stima precisa decisamente al di la delle competenze di chi sta scrivendo questo testo. Ma quel che possiamo osservare come dato di fatto, dalle esperienze sociali che ci circondano, che vogliamo riconoscerlo o meno, che lunione che costituisce un gruppo di amici, in cui esiste la reciproca fiducia, non sar mai eguagliabile da semplici gruppi di persone che si conoscono solo per dichiarata affinit politico-sociale. E decisamente impegnativo costruire una comitiva di mille persone, perch di questo che stiamo parlando, ma come gi specificato, non abbiamo nessun motivo, visti i vantaggi interconnessi e che andremo illustrano nei prossimi paragrafi, per non dedicare un intero capitolo di Dominio Pvbblico a questo argomento. Spesso, molti gruppi di attivisti o moti popolari, si sono riuniti e si costituiti semplicemente attraverso nessuna considerazione di criteri adatti a comprendere, fino a che punto il gruppo avrebbe avuto ha possibilit di sopravvivere alle difficolt che si sarebbero stagliate nel corso della sua stessa esistenza. Il risultato, stato il collasso stesso di questi gruppi. Le comitive di amici, si intensificano e si formano/costituiscono invece, non per fini comuni, ma per comune affinit. Molto spesso le persone, si scoprono tra di loro come eccezionali amici, per via di una grande affinit; un CDM deve essere improntato sull'affinit, quindi non sulla semplice attitudine dei partecipanti a sostenere i fini comuni. Questo, un fattore enormemente trascurato ma che si rivela enormemente decisivo: nel gruppo ci si deve amare, in quanto comunit che vuole il proprio bene ed il bene degli altri, secondo la propria morale condivisa.

LE DINAMICHE INTERNE AD UN CDM.


Un gruppo di attivismo che si coordina, al fine di compiere delle azioni coordinate, tra cui e soprattutto occupazione di territorio, deve sempre e solo agire per il popolo, ed in nome del popolo, al fine di rendere legittime le proprie azioni di resistenza ed eventuale disagio urbano. Questo, un concetto centrale e di fondamentale importanza che deve risiedere nella mentalit di chiunque voglia prendere parte ad una organizzazione numerosa, disposta a focalizzare le proprie azioni su azioni di lotta popolare. Vogliamo specificare inoltre, che le persone che ognuno di noi porta allinterno del gruppo, devono giungere a conos cersi tra di loro, stabilendo un rapporto di unione ed amicizia, e questo deve verificarsi perch il gruppo che si prepara all'occupazione o ad una qualsiasi altra iniziativa di lotta popolare, deve essere unito e ben consolidato, compatto, deve diventare il nucleo, con la consapevolezza che nessuno dei membri resistenti abbandoneranno volutamente il luogo occupato, e con la capacit di fare da chiamo per tutta la gente gi presente in piazza, nel caso delle manifestazioni, dei cortei o delle azioni di occupazione civile. Bisogna evitare di essere pochi individui, altrimenti qualunque cosa si voglia fare, non si riesce a compierla per scarsit di affluenza allevento, che si tratti di occupazione, di arresto del traffico stradale o di un comune corteo o azione di sensibilizzazione locale. Per evitare queste condizioni sfavorevoli, bisogna organizzare un gruppo di persone che si conoscono e che siano il corpo effettivo dellattivit che si tenta di intraprendere. un gruppo di amici che ancora prima di scendere nelle strade ed attivarsi fisicamente ed apertamente si organizza, ed in cui ci si conosce tutti, seguendo una propria organizzazione. Al fine di raggiungere questo scopo, necessario prima comprendere come strutturare tale gruppo, e come organizzarlo per far si che si mantenga vivo, attivo, coordinato, solido, ed efficace. Attraverso internet, diventa molto utile realizzare una pagina su un social network, dove devono essere assolutamente evitati utenti fittizi, utenti che facciano numero sulla pagina, perch abbiamo bisogno di sapere che gli utenti che si uniscono alla pagina, devono essere necessariamente persone attive e di fiducia che effettivamente partecipano e rispettano gli impegni, ma al di l di questo, necessario anche che questo tipo di attivismo non dipenda esclusivamente da intrnet o un qualunque social network, in quanto in una protesta popolare non possibile dare per scontato che il governo renda libero laccesso ad internet, se questultimo centralizzato ed interfacciato dagli ISP. Una pagina facebook non pubblica per esempio, o un comune sito internet da utilizzare come portale comunicativo estremamente utile, ma non deve essere indispensabile, se vogliamo infatti rendere forte questa tattica di attivismo e protesta, dobbiamo saper farla sopravvivere anche senza l'ausilio di internet, che non tutti gli attivisti potrebbero avere alla base delle loro disponibilit, nel momento della necessit. Per organizzare il gruppo, indispensabile a prescindere, incontrarsi almeno una volta a settimana, in un giorno fisso e non variabile, necessario ad evitare fraintendimenti in gruppi che progressivamente si estendono oltre le centinaia di persone, ed in un luogo che preferibilmente venga variato solo per eventuali necessit vincolanti. In tale luogo, dove si svolgono le riunioni settimanali del CDM, ogni membro del coordinamento pu presentare persone affini, che devono fare conoscenza con tutti i membri del gruppo, ed essere accettate ufficialmente solo dopo aver instaurato un effettivo e diffuso rapporto di amicizia con tutto i partecipanti. Vogliamo prestare inoltre attenzione, al fatto che lesistenza fisica e partecipativa del gruppo, deve esistere al di la di qualsiasi condizione che ne reclami in via ufficiale (per i membri interni stessi) lesistenza effettiva. Con questo vogliamo dire parlando in termini non generali, che bisogna evitare di improntare un gruppo che conta un determinato numero di adesioni su un social network o su una lista iscritti, se poi effettivamente queste persone non partecipano alle riunioni o agli eventi organizzati e proposti dal resto del gruppo. Bisogna insomma, evitare qualsiasi circostanza che crei delle condizioni in cui lassenteismo possa essere mascherato da una parvenza di partecipazione solo in via ufficiale, e non reale. In Italia, in molteplici circostanze per via del malcontento politico (senza scendere nei dettagli per mancanza di spazio) si cercato di realizzare degli eventi di protesta massiva per le piazze e le strade, un gruppo di attivisti che si mobilitato molto spesso in tal senso Catena Umana Attorno al Parlamento che nonostante le ottime attenzioni e gli ottimi numeri di adesioni, hanno visto in diverse occasioni una scarsissima affluenza agli eventi organizzati, comportando in tali casi linfattibilit della protesta pubblicizzata su Facebook. Perch allora la gente presente ed iscritta alla pagina internet, non ha partecipa in modo fisico ai presidi? plausibile che molti utenti non abbiano partecipato per effettivi impedimenti tecnici o difficolt inerenti ad impegni privati, ma non possiamo escludere che chi non ha partecipato,volesse solo evitare la fatica di prendere parte ad un azione cosi impegnativa, o ancora, e questo ancora pi probabile, la gente ha scelto di non partecipare alla protesta (nonostante lappoggiasse ufficialmente) perch si aspettava poca affluenza, o in altri casi, perh giunta erroneamente a pensare che ve ne sarebbe comunque stata molta, e che quindi non fosse importante la propria presenza. Un altro aspetto importante da tenere in considerazione, consiste nellampia probabilit che, quando a causa di un malcontento sociopolitico si creano dei climi di tensione e protesta nei confronti della classe governante che si estendono a livello nazionale, molta gente che vuole ottenere un cambiamento tende logicamente o illogicamente, ad attivarsi pi intensamente durante tali periodi, piuttosto che nei periodi di apparente calma sociale, sfruttando lidea di fondo che vede i periodi di protesta come un opportunit logica o intuitiva, per ottenere meno resistenza da parte dello status quo, potenzialmente indebolito dalla pressione sociale svolta dal popolo. Tuttavia fondamentale al fine di realizzare un moto di resistenza forte, non dipendere dal clima di malcontento che si sviluppa allinterno di una nazione, semplicemente perch se le condizioni diventano eccessivamente precarie ed il clima di malcontento non esposto in modo adeguatamente visibile a stimolare una reazione di indignazione collettiva, potrebbe seriamente non esserci pi tempo per restare ad attendere che le cose peggiorino.
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LE CARATTERISTICHE E LORGANIZZAZIONE DI UN CDM.


Prima di definire la metodica attraverso cui realizzare uno di questi coordinamenti, vogliamo osservare quali sono i parametri ideali che proponiamo, al fine di avere una guida entro cui definire lidentit di uno di questi gruppi: - Un coordinamento dei mille viene fondato da qualsiasi persona, che voglia conseguire uno o pi specifici obbiettivi di interesse popolare; - Tutte le persone allinterno del gruppo, si conoscono tra tra di loro, e sono di comune accordo sulllappartenza al gruppo di tutti gli altri membri (ci significa, in termini piu semplici, che nessun elemento del gruppo deve ritrovarsi a desiderare lespulsione di un altro individuo, cosa che pu essere risolta con lespulsione di uno dei due, su votazione per maggioranza degli appartenenti); - il gruppo impegnato nellincontrarsi un giorno alla settimana per un periodo continuato di almeno tre ore, tempo che viene dedicato sia allamministrazione del gruppo stesso, si alla mutuale attivit di conoscenza tra i vari membri appartenenti, sia allorganizzazione dei piani di azione per il conseguimento degli obbiettivi. - Il gruppo non si impegna in azioni coordinate, fino a raggiungimento della quota di mille partecipanti, al fine di evitare attacchi dal parte del sistema esterno contro cui pone resistenza, in condizione di sviluppo prematuro. Questo significa che se gi, nel momento in cui si in cinquanta persone, per esempio si tenta di occupare una piazza, o si cerca di raccogliere fondi per realizzare una rete elettrica stand-alone, o si cerca di realizzare una citt in transizione, le probabilit di fallire nel conseguimento di uno specifico obbiettivo sarebbero inevitabilmente molto maggiori, nelle comuni circostanze, e questo comporterebbe un potenziale scoraggiamento allinterno del gruppo. - Ogni utente del gruppo possiede una lista personale cartacea o digitale, con nome identificativo degli altri membri del gruppo, ed un loro recapito telefonico o civico. Questo essenziale, per i motivi spiegati nel paragrafo le regole interne.

LE REGOLE INTERNE
Al fine di coordinare e rendere efficace il gruppo, ogni utente deve accettare e rispettare le regole seguenti: - Ci si deve riunire almeno una volta a settimana per almeno tre ore; - Il gruppo non deve assolutamente, avere alcun nome, n deve offrire possibilit di essere identificato in alcun modo, al fine di evitare la strumentalizzazione e la resistenza svolta da parte del sistema esterno; - Qualsiasi critica esposta, deve essere accompagnata da una proposta. Questo necessario, al fine di rendere chiara una alternativa che possa sostituirsi allabbandono di una linea dazione o un aspetto criticato. - Ogni utente pu e deve impegnarsi a reclutare altre persone allinterno del gruppo, al fine di portarlo numericamente a compimento; - E necessario che allinterno del gruppo non ci siano schieramenti, sotto-appartenenze e movimenti politici di alcun colore, al fine di non creare divisioni e possibili sotto-etichette. - necessario che ogni utente abbia la possibilit di mettersi in comunicazione con qualunque altro utente del gruppo; non devono esserci intermediari tra sottogruppi diversi, elementi che costituirebbero inevitabilmente un facile ponte a divisioni allinterno del gruppo stesso. - Ogni utente deve avere una lista coi nomi degli altri utenti e lindirizzo o un recapito, elemento necessario al fine di mantenere una contabilit oggettiva degli utenti del gruppo, e stabilire con tutti questi un effettivo collegamento conoscitivo, fondamentale per sviluppare forte coesione e fiducia tra i membri. Tale lista deve essere tenuta assolutamente segreta a tutti gli individui non appartenenti al CDM, onde evitare la tracciabilit de gruppo da parte di enti governativi o altri enti pubblici malintenzionati; - Ogni individuo del gruppo pu liberamente decidere di uscire dal gruppo senza farsi carico di nessun impegno, a patto di rendere tale decisione pubblica a tutti gli altri membri, ed esclusivamente durante una delle riunioni, in cui tutti gli altri utenti prenderanno nota sulle proprie liste dellesclusione della persona in questione. Questo importantissimo, perch sarebbe altissima la probabilit altrimenti di realizzare un gruppo di persone presenti solo in via ufficiale, che non si presenterebbero nei momenti delle azioni cruciali; - Per escludere utenti dal gruppo, necessario che la maggioranza del gruppo stesso sia daccordo; - Ogni altra decisione, pu essere presa solo allunanimit. Nessun individuo deve ritrovarsi costretto ad eseguire azioni specifiche contro la propria volont. Senza queste condizioni, il coordinamento delle azioni generali, ne risulterebbe seriamente compromesso. - E necessario che tutti gli utenti appartengano allo stessa area cittadina delimitata, o un area orientativamente ampia fino a 300 Km2 al fine di limitare il raggio di distanze entro cui si opera e rendere possibile la progressione ed il conseguimento degli obbiettivi del gruppo; - Il gruppo deve mirare orientativamente ai mille partecipanti, al fine di rendere effettivamente forte lazione che questo compie sul territorio, ma non estendersi oltre al fine di rendere fattibile lorganizzazione. Nel momento in cui tale numero dovesse essere superato, diventer utilissimo creare un altro coordinamento, e far interfacciare i medesimi coordinamenti attraverso dei portavoce, eletti per maggioranza allinterno di ogni coordinamento

NESSUNA BANDIERA: LA TRAPPOLA DEL DIVIDE ET IMPERA


Divide et impera una locuzione latina che tradotta letteralmente significa dividi e domina, esplicitato per la prima volta per descrivere una tecnica socio-politica romana, questa locuzione pu essere utilizzata in tutti gli ambiti in cui, per ottenere il risultato, in primo luogo necessario o vantaggioso spezzare o dividere ci che si oppone alla soluzione ovvero un determinato problema iniziale. In politica e sociologia si usa per definire una strategia finalizzata al mantenimento di un territorio e/o di una popolazione, dividendo e frammentando il potere dell'opposizione in modo che non possa riunirsi contro un obiettivo comune. In realt, questa strategia contribuisce ad evitare che una serie di piccole entit, ciascuna titolare di una quantit di potere, possano unirsi, formando un solo centro di potere, una nuova e unica entit pi rilevante e pericolosa. Per evitare ci, il potere centrale tende a dividere e a creare dissapori tra le fazioni, in modo che quest'ultime non trovino mai la possibilit di unirsi contro di esso. Questa tecnica permette quindi ad un potere centrale, che pu essere un governo dispotico, o un governatorato colonialeimperialista, numericamente modesto, di governare e dominare su una popolazione sensibilmente pi numerosa. Elemento tipico di questa tecnica consiste nel creare o alimentare le faide e i dissapori tra le fazioni autoctone: facendo ci si contribuisce all'indebolimento e al successivo deterioramento dei rapporti tra le fazioni o le trib dominate, rendendo impossibili eventuali alleanze o coalizioni tra esse che potrebbero mettere in discussione il potere dominante. Altra caratteristica il concedere aiuti e promuovere eventuali tendenze a rendersi disponibile e fedele al dominatore. Questa tecnica applicabile solo se accompagnata da abilit e conos cenze politiche nei suoi campi specifici: scienze politiche,storia politica e psicologia generale e nella fattispecie politica. Ove la tecnica del "divide et impera" risulta applicabile rende risultati soddisfacenti, soprattutto nel caso di societ frammentate e frammentarie, coinvolte gi in uno scenario d'equilibrio tra le trib o fazioni interne. Tale tecnica stata applicata in particolar modo per l'amministrazione dei grandi imperi, che grazie ad essa riuscirono a controllare territori con forze armate esigue. Ai tempi dei romani stato il modo di governare il territorio italiano e di evitare rivolte da parte delle popolazioni italiche. Un esempio pi recente si visto applicato nell'impero coloniale britannico, pi precisamente nell'India britannica, dove gli inglesi hanno utilizzato
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marginalmente i loro eserciti, e contestualmente hanno alimentato le diatribe tra le trib che hanno combattuto l'una contro l'altra, ignare che cos facendo semplificavano il governo e il dominio dei britannici. Nello specifico, gli inglesi hanno mantenuto i confini regionali tra le varie etnie indiane, per preservare le diversit culturali e linguistiche nonch gli attriti e le rivendicazioni territoriali di un'etnia sull'altra, e per mantenere i dissapori e i contenziosi di carattere religioso e sociale. Difatti, questa situazione sopravvisse anche all'indipendenza dell'India britannica, sfociando in una serie di lotte interne al subcontinente indiano, che frammentarono quello che un tempo era il grande impero indiano-britannico in sei stati indipendenti (India, Pakistan, Nepal, Bangladesh, Bhutan e Sri Lanka) invece che in una grande entit nazionale. Le diatribe e i contenziosi tra etnie hanno vinto sulla volont di un popolo di costituire una nazione unita. Tenendo conto quindi di questa tecnica applicata da governi centrali, al fine di dividere ed indebolire i popoli che potrebbero riunirsi e fare resistenza a nuclei oligarchici che si impongono con la forza nei contesti politici, al fine di ottenerne privilegi esclusivi, importante capire che se si cerca di riunirsi per contrastare un governo dittatoriale di questo tipo, bisogna saper evitare di essere soggetti a questo genere di attacchi. E spesso successo nel corso delle proteste di tutto il mondo, che allinterno dei moti di contestazione si sono infiltrati individui che hanno agito in modo illecito e completamente in modo diverso da quelle che erano le intenzioni di azione dei contestatori allinterno della protesta. Rientrano in questa dinamica, tutte le infiltrazioni dei Black Block, quasi sempre mercenari pagati per sporcare la reputazione della protesta e rendere lecita la repressione agli occhi del popolo disinformato. Queste infiltrazioni, sono un ottimo mezzo a disposizione dei governi, per mettere in pratica la tecnica del divide et impera, alimentando lodio del popolo non ben informato, verso quei gruppi di manifestanti che si organizzano per compiere atti di resistenza lecita alloppressivit delle istituzioni in generale. Verso la fine del 2013, molti italiani stanchi dei continui soprusi subiti da parte di un governo dittatoriale, autodichiaratosi democratico solo in via ufficiale, ed emotivamente stimolati dalla caduta di validit della legge elettorale in vigore fino ad allora, hanno iniziato seriamente a movimentarsi attraverso i social network al fine di organizzare delle proteste massicce su tutto il territorio italiano, chiedendo primariamente il rispetto dei propri diritti, la dimissione della casta politica corrotta e reclamando la sovranit monetaria. Questa protesta nazionale Italiana, stata ampiamente spinta dal movimento dei Forconi, un'associazione di persone che ufficialmente si sono dichiarati come agricoltori, pastori, allevatori stanchi del disinteresse e del maltrattamento da parte delle istituzioni. Tale protesta, stata tuttavia sostenuta in modo effettivo da esponenti di qualunque gruppo popolare ne condividesse le cause, che nel volantino ufficiale sono state espresse chiaramente:

Volant ino della protest a it aliana iniziat a giorno 9 dice mbre 2013

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Tuttavia i precedenti tentativi del movimento dei forconi di compiere resistenza al governo, che sono consistiti nel creare dei blocchi autostradali al fine di congestionare il funzionamento della nazione, hanno suscitato un notevole malcontento in buona parte del popolo, che ha subito pi della casta governativa, i disagi che sono derivati dalla protesta. Questo stato un ottimo espediente per il governo, per diffondere e sviluppare un notevole disprezzo e grado di strumentalizzazione nei confronti dei forconi, che sono stati etichettati da alcuni anche come arrivisti senza scrupoli. Cogliendo l'atmosfera di mobilitazione che si diffusa un po ovunque nella nazione, e tenendo in considerazione le cattive nomee, spesso generiche attribuite (forse per certi individui potenzialmente veritiere) ai componenti del movimento dei forconi, sono state moltissime alla fine del 2013 le persone che si sono attivate per stimolare eventi di protesta con gruppi di persone, dichiaratamente separate dai forconi, al fine di cavalcare londa del malcontento e attivit popolare per giungere a destabilizzare il governo abusivo. Avendo letto il volantino illustrato e dal momento che tra le altre condizioni, richiesta la sovranit monetaria, sarebbe lecito sostenere questa protesta, dato tutto quello che abbiamo visto nelle sessioni precedenti. Tuttavia, molti cittadini hanno dichiarato, spesso anche superficialmente, di non voler essere semplicemente etichettati come forconi e di non voler avere niente a che fare con questi, fatto sul quale avrebbero potuto giustificare la loro indifferenza o diffidenza. La protesta di cui stiamo palando, molto simile ad altre svoltasi nel corso della storia, pur se poco visibili, stata giudicata positivamente e negativamente nei modi pi svariati, da moltissime persone. Sostanzialmente, la protesta iniziata ufficialmente il 9 dicembre, stata svolta dal popolo, ed attraverso il popolo, sono stati coinvolti di conseguenza ed inevitabilmente individui di molteplici categorie: fascisti, comunisti, membri di partiti politici, membri dei comitati inseriti nei volantini, senza escludere gente violenta, o persone motivate a costruire degli equilibri alternativi. Tuttavia in modo generico, la manifestazione stata giudicata dalla massa sulla base di chi vi appartenesse, ovvero se allinterno vi fossero persone di sinistra, di destra, del partito Forza Nuova, e sulla base del fatto che se si trattasse di studenti, padri di famiglia, forconi, o comuni cittadini. Inoltre, diversi gruppi di persone carichi della foga del momento o semplicemente intenzionati a sfruttare la situazione creatasi per scopi personali, hanno iniziato a considerare come giustificabili azioni di minacce nei confronti dei commercianti che si sono rifiutati di partecipar alla protesta, o semplici atti di vandalismo e violenza nelle piazze e nelle strade, condizioni che sono state rapidamente utilizzate dai media ufficiali per infangare ulteriormente la reputazione dei forconi, agli occhi del popolo che ha consultato linformazione di ufficiale. Ci che si verificato conseguentemente, stata una crescente creazione spontanea di vari nuclei di protesta in sedi separate, di persone che non avendo alcuna cattiva intenzione, hanno cercato di mantenere la protesta iniziata dai forconi e dagli altri enti indicati sul volantino, una protesta pi che legittima, date le condizioni richieste e dati i metodi pacifici da loro adottati. I gruppi di persone che si sono staccati, hanno per giustamente rifiutato qualsiasi etichetta o bandiera sotto cui essere riconos ciuti, se non la bandiera nazionale stessa. I for coni in diverse citt sono stati isolati, strategicamente anche da chi li appoggiava, proprio per far si che la protesta non fosse pi quella dei forconi, ma una semplice protesta del popolo unito. Conseguentemente, molti membri del popolo che si sono inizialmente diretti ai punti di incontro della manifestazione organizzata dai forconi e le altre associazioni illustrate nel volantino, si sono spostati in questi altri punti di protesta, e quelli che erano i principali nuclei dei forconi, soprattutto in sicilia, sono spenti. Il fatto tuttavia che tale protesta sia stata avviata dai forconi ed altri gruppi con specifiche etichette, ha contribuito a lasciare in vita unampia condizione di diffidenza nei confronti della protesta, anche dopo che questa si avviata in modo indipendente da chi ha impiegato forze iniziali per organizzarla. Tale condizione di diffidenza ha condotto buona parte del popolo ad attribuire le azioni dei manifestanti alla volont di due figure di spicco e particolarmente alimentate dal sistema mediatico, ovvero Danilo Calvani, leader del coordinamento del 9 dicembre e Mariano Ferro, imprenditore agricolo di Avola, e diverse persone sono giunte a considerare che siano solo persone interessate al potere, che hanno cercato di sfruttare la scia della sovranit monetaria al fine di ottenere consensi politici. Senza stare a sindacare su quali fossero le loro effettive intenzioni, facile capire che se non rinunciamo una volta per tutte, a giudicare una protesta sulla base di chi lavvia, il risultato sar che qualsiasi protesta per la sovranit monetaria o altre cause importanti, sar ritenuta illecita da parte del popolo, dal momento in cui il sistema governativo metter in evidenza un qualsiasi evento o profilo negativo di un reale o presunto esponente o portavoce del moto popolare in questione, (come stato per Calvani e Ferro) al fine di strumentalizzare limmagine di tutto il movimento. Quello che vediamo attraverso questo esempio, che non bisogna giudicare le persone per le bandiere che portano, ma per quello che fanno,e per come lo fanno, altrimenti basta una strumentalizzazione mediatica minima per rendere popolarmente indesiderata agli occhi dei pi disinformati, qualsiasi protesta per qualsiasi cosa. Dobbiamo capire che siamo tutti uniti, e la base su cui dobbiamo giudicarci/criticarci invece lanalisi di come ci stiamo comportamento, e per quale fine. Cosa stiamo facendo? per cosa lo stiamo facendo? stiamo facendo protesta ed occupazione pacifica? lecito. Stiamo vandalizzando la citt e minacciando i commercianti al fine di farli chiudere ed aderire alla protesta? non lecito. Per quale fine, inoltre, stiamo facendo queste cose? le stiamo facendo per la sovranit monetaria e per la dimissione dell'indegna casta politica di turno? Va bene! Lo stiamo facendo per interessi di pochi, come il reclamo alla "responsabilit comune" circa il dover pagare una specifica tassa imposta senso consenso democratico? non va bene. Questo il modo, in cui deve essere giudicata una protesta, e non sulla base di chi la fa partire o sulla base di chi vi prende parte, altrimenti non riusciremmo mai e poi mai, ad identificarci come un popolo unito, perch chiariamoci : siamo tutti, ma proprio tutti, diversi, e su molteplici livelli. Il popolo italiano, o almeno la parte attiva del popolo italiano che dalla fine del 2012 ha cercato di attivarsi nelle piazze per difendere i propri diritti, ha capito in linea di massima questo gioco compiuto dalle istituzioni governative, ed ha reagito conducendo la stessa manifestazione solo sotto bandiera italiana, senza sotto-suddivisioni o altri movimenti, nonostante la primaria metodica di protesta (cortei, occupazione, canti di gruppo) e gli obbiettivi (quelli scritti originalmente nel volantino del coordinamento nazionale del 9 dicembre) non sono cambiati. A questo punto sarebbe il momento di chiederci allora: Cosa effettivamente cambiato, se non il fatto che di conseguenza non pi presente un etichetta di distinzione in questa circostanza, allinterno del popolo? come mai in molte localit italiane, la protesta improvvisamente diventata "lecita", mentre prima era vista di cattivo occhio perch "dei forconi", dato che il metodo ed il fine dei manifestanti, sono rimasti gli stessi? Considerando allora tutto quello che abbiamo osservato fin qui, il caso di dire senza timore di smentita, che organizzare un movimento, come potrebbe essere quello di un gruppo di persone che sfruttano la tecnica del coordinamento dei mille, al fine di raggiungere le proprie mete, un processo delicato che viene notevolmente facilitato dallassenza di strumentalizzazioni da parte del sistema esterno, e per ottenere tale condizione decisamente utile non presentare direttamente, il movimento al sistema esterno, dal momento che farlo comporterebbe molte pi difficolt che benefici. Per questo motivo, un CDM non deve avere nessun nome, nessun simbolo, nessuna bandiera. Le bandiere creano divisione, servono a definire l'identit di un gruppo, attraverso lesclusiva esistenza di persone che non vi appartengono, e che ne sono quindi escluse. E questo, i governi elitari lo sanno benissimo.

ANONYMOUS: IO SONO NESSUNO.


I media, e la gente stessa spesso, senza riflettere adeguatamente, giudica la protesta in base a "chi l'ha iniziata", e non sulla base delle modalit con cui si svolge, e questo comporta che la gente anzi che dire "hey, stanno protestando pacificamente e chiedono la sovranit monetaria, uniamoci!" dica "questa protesta stata avviata dai quel gruppo di persone, io li odio, non mi unir mai a loro, qualsiasi cosa fanno per me non va bene!". Questo tipo di associazione illogica deve essere assolutamente scoraggiata, perch a causa delle persone che ragionano secondo questi criteri, quando un gruppo di individui inizia una protesta o qualsiasi azione che richiami lattenzione dei media, nonostante tutte le buone intenzioni del gruppo e nonostante si ricorra ad azioni in pieno rispetto della comune morale umana, baster che qualcuno malintenzionato o aggirato dalla manipolazione mediatica, inizi a diffondere cattive voci su un nome identificativo di quellinsieme di individui, per trasformare in poco tempo un gruppo di attivisti in dei mostri mediatici. Molta gente ha subito il lavaggio del cervello attraverso la tecnica del divide et impera;
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se le istituzioni vogliono sbarazzarsi di un movimento di protesta troppo scomodo, queste sfruttano i media come le TV ed i giornali, che a loro volta attraverso la strumentalizzazione del nome del movimento di protesta, qualunque esso sia, cercano di far apparire il cittadino che protesta come un potenziale terrorista o un poco di buono, falsificando il quadro di insieme, e questo per quanto possa sembrare poco probabile, successo anche col movimento di attivismo Anonymous, un movimento che si proclama senza nome, ma che in realt comunque finito per utilizzare la parola anonimo per identificarsi. Allora il problema, diventa proprio lavere un identit, e quello che noi stiamo proponendo, proprio di rifiutare lidentit. Il fatto stesso che chi faccia attivismo via internet sfruttando lanonimato dichiari di far parte dellorganizzazione "anonymous" di per s un processo di costruzione di un identit agli occhi della collettivit; Anonymous ha sicuramente dalla propria parte, il vantaggio di poter sfruttare l'anonimato di internet, preziosissimo per tutelare la libert di informazione e boicottaggio via rete, ma di certo non possibile dire che tale movimento sia "anonimo" nella cultura popolare, dato che giunto anche a definirsi attraverso simbologie ed immagini, diventando in alcuni ambiti anche una figura di culto. Alcuni media di regime sono arrivati facilmente di conseguenza, a mettere sulle loro teste delle etichette, come se si trattasse delle taglie per dei criminali, sfruttando la strumentalizzazione mediatica e la gente ignara a questo meccanismo, per iniziare a chiamarli "movimento dei Cyber-Terroristi" e simili sciocchezze. Gi questo, sufficiente a comprendere perch importante non essere etichettati. La strumentalizzazione mediatica e culturale purtroppo, si verifica anche attraverso lutilizzo di simboli. Si potrebbe pensare che, al fine di evitare la diffusione di una cattiva reputazione, potrebbe essere utile fondare un movimento usando esclusivamente uno stemma o un immagine che non abbia un nome specifico per esempio, al fine di fornire ai membri di un movimento un metodo facile per riconoscersi parte di esso. Tuttavia una scelta analoga in realt, non risolverebbe il problema, infatti anche nella cultura degli inizi del XXI secolo per esempio, basta vedere una svastica disegnata vicino ad una scritta su un muro per giungere facilmente a pensare che abbiamo a che fare con dei nazisti, o ancora, alla polizia del reparto mobile a cui stato fatto il lavaggio del cervello, sufficiente a spesso vedere falce e martello incrociati vicino ad una frase per giungere a pensare qualcosa come "ecco, un altra zecca di stato!" In realt allora, ad un gruppo di persone che si conoscono, e che sono consci della loro esistenza ed azione sul territorio, non serve nessun simbolo per funzionare, anzi, verrebbero solo appesantiti dalle difficolt che comporta la presenza di un simbolo. Quello dei simboli un linguaggio forte, e per utilizzarlo senza incorrere a rischi necessaria una educazione personale e collettiva del gruppo che richiede un investimento di energie e di tempo non indifferente ed evitabile, al fine di riuscire a compiere del bene per la societ attraverso questa tecnica. Per quanto riguarda un coordinamento di persone organizzate nel locale, una volta raggiunto un obiettivo, possibile che le conseguenze riscuotano l'attenzione dei media. Di seguito, volente o nolente il CDM potrebbe acquisire un 'volto', rappresentato da ogni singolo individuo, dal momento in cui tutti i membri di un CDM cominciano a presentarne lidentit e gli scopi, spiegando la forza che risiede allinterno di una simile organizzazione. Per evitare questo risultato, necessario presentarsi invece ai media, e a chiunque indaghi sulla faccenda, come semplici membri del popolo che hanno deciso di fare occupazione, semplici cittadini, amici, negando strategicamente lesistenza di qualsiasi organizzazione preventiva. Il CDM deve essere necessariamente un organizzazione-ombra, una organizzazione che nega la sua stessa esistenza, pena, la rapidissima strumentalizzazione da parte delle macchine mediatiche di regime, dellimmagine del CDM stesso, al fine di mettere in pratica la prestabilita tecnica del divide et impera tanto cara ai governi repressivi, che mirano a far apparire quasi ogni gruppo di resistenza pacifica come una organizzazi one terroristica, o lennesima riproposizione delle Brigate Rosse. Il popolo inconsapevole conseguentemente tratter il CDM come un gruppo di criminali, richiedendone la persecuzione, che apparir lecita, nonostante sar stata stimolata per sporchi interessi governativi, dagli enti governativi stessi, o di chi li controlla. Ecco perch, il CDM deve assolutamente agire nellombra, per agire in totale sicurezza.

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