Sei sulla pagina 1di 13

Il legno

A cura di Antonio Carnevale


Archive All Download Newest

Legno
Legno - Wikipedia (it.wikipedia.org) Edifici multipiano in legno nelle metropoli europee - promo_legno (promolegno.com) Smaltimento Legno (gestione-rifiuti.it)

Archive All Download Newest

Legno Wikipedia

( it.wikipedia.org)

Il legno il materiale ricavato dai fusti delle piante, in particolare dagli alberi ma anche dagli arbusti. Si ricava sia dalle conifere sia dalle latifoglie; dalle palme non si ricava legno vero e proprio perch sono in pratica delle gigantesche erbe. Le piante perenni sono caratterizzate dalla presenza di fusto e rami che crescono concentricamente verso l'esterno di anno in anno e dall' avere i tessuti composti essenzialmente da cellulosa, emicellulosa e lignina. Il legno pu avere diversi nomi, a seconda dell'uso a cui destinato.

Figura 1 - Legno

Figura 2 Legno al Il legno prodotto dalla pianta come elemento strutturale, dalle microscopio ottime caratteristiche di robustezza e resistenza, ed per questo impiegato utilmente dall'uomo. Come gi accennato, il legno costituito da fibre di cellulosa trattenute da una matrice di lignina; il ruolo dell'emicellulosa non stato ancora chiarito.

Una volta tagliato e stagionato od essiccato, il legno destinato ad un'ampia variet di utilizzi: Il legno commercialmente classificato in tenero e duro . Il legno derivato dalle conifere (per esempio il pino o l'abete) di tipo tenero, il legno delle angiosperme (ontano, quercia, noce) duro. In realt questa suddivisione pu essere fuorviante, poich alcuni legni duri sono pi teneri di quelli definiti teneri, per esempio la balsa, mentre alcuni teneri sono pi duri dei duri, per esempio il tasso. In realt questa distinzione deriva dalla nomenclatura inglese che definisce le conifere "softwood" e le latifoglie "hardwood", ma la traduzione in legno tenero e legno duro un errore di ipercorrettismo, visto che le due parole inglesi stanno a significare semplicemente - e rispettivamente - conifere e latifoglie. Il legno proveniente da specie differenti ha diverso colore, diversa densit e diverse caratteristiche della venatura. A causa di queste differenze e ai differenti tassi di crescita, i differenti tipi di legno presentano differenti qualit e valore. Per esempio il mogano vero (Swiestenia mahogani), denso e scuro, ottimo per gli intarsi e le finiture raffinate, mentre la balsa, leggera, soffice, dalla consistenza spugnosa facilmente intagliabile, usato nella realizzazione di modellini. I nemici naturali del legno sono i funghi e gli insetti. Nelle specie con evidente distinzione tra durame e alburno il colore del primo normalmente pi scuro del secondo ed il contrasto spesso notevole. Il colore dovuto al deposito di diversi materiali risultanti dal processo di crescita, dall'ossidazione e altre reazioni chimiche e comunque non ha influenza sulle propriet meccaniche del legno. Alcuni studi su legname molto resinoso di pino hanno mostrato un aumento di resistenza, probabilmente per la presenza della resina nel legno secco. Le strutture realizzate con legno resinoso sono meno attaccabili dal marciume e dalle termiti, ma per contro maggiormente infiammabile; ceppi di vecchi pini sono scavati,
Colorazione bluastra di un legno di pino silvestre.

tagliati in piccoli pezzi, venduti ed utilizzati per accendere il fuoco. Il legno di abete rosso impregnato di resina ed essiccato presenta un consistente incremento di resistenza. Poich il legno formato pi tardivamente di solito pi scuro di quello giovane, possibile valutare da questo la densit e quindi la durezza e la resistenza del materiale, in particolare per il legno di conifere. Nel legno con porosit ad anello i vasi del legno giovane spesso appaiono sulla superficie finita con un colore pi scuro rispetto al legno pi vecchio e denso, mentre nelle sezioni trasversali di durame comune il fenomeno inverso. A differenza di questi casi il colore del legno non indice di durezza.
del legno: Una anormale perdita di colore del legno denota una Struttura 1. Midollo condizione di possibile malessere della pianta, come 2. Anelli di crescita attacchi di insetti, o altri animali. Il semplice scolorimento 3. Legno 4. Cambio pu essere prodotto da una ferita, che non ha influenza 5. Floema comunque sulle caratteristiche del legno. Certi agenti 6. Corteccia esterna. induttori della putrefazione come i funghi impartiscono un colore che spesso sintomatico della malattia. La macchiatura della linfa dovuta alla crescita di funghi, ma che non necessariamente portano ad uno stato di malattia.

L'albero cresce in diametro con lo sviluppo, deponendo uno strato di nuovo legno tra il vecchio legno e la corteccia, che ha la funzione di proteggere fusto, rami e radici. In condizioni normali viene formato un anello ogni anno ed in sezione trasversale si osserva una serie di anelli concentrici. Lo studio di questi anelli effettuato dalla Dendrocronologia, studio che permette di datare l'albero. Questi strati sono costituiti da cellule legnose di vario tipo, in massima parte fibrose. Nelle conifere e nelle specie a legno tenero le cellule sono quasi esclusivamente di tipo a trachea, propriamente dette tracheidi, e come conseguenza il legno ha una consistenza pi uniforme rispetto ai legni duri. Nelle conifere non ci sono pori cos evidenti come nell'ontano e nel frassino. Ogni anello costituito da due strati pi o meno definiti. La parte pi vicina al centro, di colore pi chiaro e trama pi diradata, si forma durante la stagione primaverile, quando la crescita pi rapida. per questo chiamato legno precoce, legno primaverile o legno primaticcio. La parte esterna chiamata legno tardivo , legno autunnale o legno estivo , poich la sua produzione avviene alla fine della stagione vegetativa tra l'estate e l'autunno. Nei pini del genere Strobus non c' molto contrasto tra le parti ed il legno molto uniforme e facile da lavorare. Nel genere Pinus il legno tardivo pi scuro ed evidente il contrasto con il legno primaverile. Nel legno con porosit ad anello, ogni crescita stagionale ben definita, poich i grandi pori del tessuto primaverile spiccano rispetto al tessuto autunnale. Nel legno a pori diffusi, la demarcazione spesso poco chiara e in alcuni casi invisibile ad occhio nudo. La struttura delle latifoglie pi complessa, poich includono ampi vasi, in alcuni casi (ontano, castagno, frassino) larghi e separati, in altri (salice, pioppo) molto piccoli e distinguibili con l'aiuto di una lente. Questo tipo di legno classificato in due categorie: a porosit ad anello e a porosit diffusa. Nelle specie con porosit ad anello come frassino, castagno, olmo, gelso ed ontano, i grandi vasi o pori (come sono detti i vasi visti in sezione) sono situati nella parte di legno formatasi in primavera, costituendo una regione di tessuto pi o meno porosa. La zona estiva contiene pochi vasi e una maggiore porzione di fibre di legno, che al contrario dei vasi danno la durezza e la resistenza al materiale.

Nel legno a porosit diffusa i vasi sono dispersi per tutto l'anello di crescita. Esempi di questo tipo sono la betulla, l'acero, il pioppo ed il salice. Alcune specie come la noce ed il ciliegio hanno caratteristiche intermedie e costituiscono un gruppo a parte. Se un legno di pino duro viene confrontato con un esemplare pi leggero, si pu notare come nel legno duro sia presente una maggiore quantit di legno tardivo, ed di aspetto pi scuro. In tutte la specie il legno tardivo pi denso di quello precoce, per cui maggiore la sua quantit, maggiore la densit e la resistenza del legno. Osservato al microscopio il legno estivo mostra cellule con una parete molto spessa e una piccola cavit interna, mentre quello precoce ha pareti sottili e ampie cavit. E la resistenza data dalle pareti, non dalle cavit. Dovendo scegliere un legno di pino per avere resistenza o rigidit, l'elemento da considerare il rapporto tra legno tardivo e legno precoce. Lo spessore degli anelli non tanto importante quanto l'abbondanza di legno tardivo. Non solo la proporzione importante ma anche la quantit totale. In esemplari con una abbondante porzione di legno tardivo evidente anche una maggiore porosit, e per questo pu costituire una massa minore rispetto ad una porzione minore ma pi densa. La stima visiva della resistenza deve tenere conto anche della densit. Non c' una spiegazione univoca del motivo alla base della formazione dei due tipi di legno, molti fattori entrano in gioco. Nelle conifere, il tasso di crescita da solo non giustifica la proporzione tra le parti dell'anello; in alcuni casi il legno a crescita lenta pi duro e denso, in altri vero l'opposto. La qualit del luogo nel quale l'albero cresciuto incidono sulle propriet del legno, anche se non possibile stabilire una regola generale. Si pu grossomodo dire che se occorre resistenza e lavorabilit preferibile utilizzare legno a moderata o lenta crescita, ma nella Tronchi di alberi provenienti dai scelta di uno specifico esemplare non si deve guardare lo boschi delle alture di Biella, in spessore degli anelli, ma la proporzione tra legno precoce Piemonte e tardivo e le caratteristiche di quest'ultimo. Nel caso del legno duro con porosit ad anello sembra esistere una relazione tra il tasso di crescita e le propriet del legname, riassumibile nell'affermazione che maggiore la velocit di crescita o maggiore lo spessore degli anelli, maggiore la densit, la durezza e la rigidit. Questo per valido solo per il legno con porosit ad anello, come l'ontano e altre specie, ed esistono naturalmente delle eccezioni e limitazioni. Il legno con porosit ad anello di crescita sana, le fibre con pareti spesse e robuste sono pi abbondanti nella porzione intermedia del tronco. Con la diminuzione del lume dei vasi, anche la porzione intermedia si riduce in maniera tale che una crescita lenta produce un legno pi leggero, composto da pareti sottili e parenchima. Nell'ontano di buona qualit questi vasi occupano dal 6 al 10% del volume del tronco, mentre nel materiale di inferiore qualit si pu arrivare al 25% ed oltre. Il legno tardivo di ontano di buon livello, ad esclusione di zone grigie dovute a piccoli pori, di colore scuro, solido ed costituito per met o pi da fibre con parete spessa. Il legno tardivo di ontano di bassa qualit, l'area di queste fibre molto minore in quantit e qualit. Questa differenza in larga misura dovuta ad un diverso tasso di crescita. Il legno con ampi anelli anche detto di seconda crescita, poich a causa dell'abbattimento dei vecchi alberi circostanti, il giovane albero cresce pi rapidamente che se fosse rimasto in mezzo alla foresta. Questo tipo di legno preferito nella costruzione di manufatti dove sia importante la resistenza,

per esempio nei manici e nei raggi delle ruote in legno, dove importante non solo la resistenza ma anche la durezza e la resilienza. Osservando la parte terminale di un tronco tagliato in sezione trasversale si pu vedere una zona centrale di colore scuro, il durame, circondata da una fascia pi chiara, l'alburno. In certi casi questo contrasto particolarmente marcato, mentre in altri cos scarso che non semplice definire esattamente il limite tra le due parti(indifferenziato) L'alburno fresco sempre di colore chiaro (da cui il nome), a volte bianco ma pi spesso con una sfumatura di giallo o bruno. costituito da legno nuovo cio formato da un cambio giovane, in cui sono presenti all'interno le cellule vive dell'albero in crescita (parenchimatiche, epiteliali, ecc.). Tutto il legno inizialmente alburno, con l'et e la crescita della pianta il legno pi interno e prossimo alla base si duramifica, cessa la conduzione, scompaiono le sostanze di riserva che vengono traslocate o trasformate, possono comparire sostanze duramificanti atte a preservare il legno dalla decomposizione, avvengono modifiche anatomiche come tille o punteggiature aspirate ma non varia la lignificazione dato che le cellule lignificate erano gi andate incontro a morte dopo la trasformazione in cellule di conduzione. Sulla differenziazione di colore tra durame ed alburno pu influire anche la natura del terreno sul quale fatta crescere la pianta (fenomeno molto evidente per l'albero di noce) poich i componenti chimici del suolo (ad esempio quelli di derivazione organica animale come i liquami stagnanti) accentuano maggiormente la marcatura del durame sull'alburno. La funzione principale dell'alburno di trasportare l'acqua dalle radici alle foglie e di immagazzinare o restituire, a seconda della stagione, la linfa grezza sintetizzata nelle foglie. Maggiore la quantit di foglie, maggiore il tasso di crescita della pianta e maggiore il volume di alburno necessario. Per questo gli alberi che crescono in spazi aperti ed hanno pi luce a disposizione, hanno pi alburno (relativamente al raggio totale del tronco) rispetto ad un albero della stessa specie che cresca in una densa foresta. Gli alberi isolati possono raggiungere dimensioni notevoli in alcune specie, pi di 30 cm in diametro per il pino, prima che inizi la formazione del durame. Con la crescita in et ed in diametro dell'albero, la porzione pi interna dell'alburno cessa di funzionare mano a mano che le cellule muoiono. Questa zona inerte, morta, chiamata durame. In alcune specie la formazione del durame inizia presto e per questo hanno un sottile strato di alburno: Castagno, gelso, sassofrasso; In altre il processo inizia tardivamente e l'alburno pi spesso: acero, betulla, faggio, pino. Non c' una relazione precisa tra la crescita annuale degli anelli e la quantit di alburno. Nell'ambito di una specie la superficie della sezione dell'alburno solo molto approssimativamente in proporzione con la dimensione del tronco. Se gli anelli sono fitti, ne richiesto un numero maggiore che se fossero pi allargati. Quando un albero cresce l'alburno aumenta in spessore oppure volume. Lo spessore relativo maggiore nelle parti pi alte del tronco, per il fatto che il diametro totale minore rispetto alla base e perch le parti alte sono pi giovani. Importante ricordare che per gli impieghi industriali del legno ed in particolare nel settore mobili/arredamento preferibile utilizzare (per quanto possibile) il durame (massello). Infatti il durame rispetto all'alburno dello stesso tipo di legno ha caratteristiche tecnologiche qualitativamente migliori: maggiore durezza, maggiore stabilit, maggiore resistenza all'azione di organismi vegetali e animali(muffe, funghi, insetti xilofagi), maggiore livello di finitura delle superfici. Un albero giovanissimo coperto di rametti pressoch ovunque, ma nella crescita i pi vecchi muoiono e cadono. La crescita successiva copre gli abbozzi che rimangono come nodi. Per quanto liscio possa essere esternamente un tronco, presenter pi o meno nodi al suo interno. Per questo motivo l'alburno di un albero vecchio, e specialmente di foresta, ha meno nodi rispetto al durame. Poich in molti utilizzi i nodi sono considerati un difetto, ne consegue che l'alburno migliore da questo punto di vista. interessante notare che il durame centrale di vecchi alberi pu rimanere sano anche per centinaia o in alcuni casi migliaia di anni.

Ogni ramo o radice rotta o ferita causata dal fuoco, dagli insetti o caduta del legname pu costituire un punto di inizio del processo di degrado che, una volta iniziato pu penetrare fino a raggiungere ogni parte del tronco. Le larve di diversi insetti scavano l'interno degli alberi e i canali lasciati permangono e sono ulteriore fonte di malattie. L'alburno pi protetto da questi problemi per il solo fatto di essere pi giovane e pi esterno. Se un albero cresce per tutta la sua vita in posizione isolata e in condizioni costanti di suolo e ambiente, la massima velocit di crescita si ha in giovane et, dopodich decresce progressivamente. Gli anelli di crescita sono per molti anni ampi, poi si infittiscono sempre pi. Poich ogni anello stratificato sul precedente, a meno che l'albero aumenti la produzione di materiale, ne consegue che ogni anello pi esterno deve essere pi sottile. Quando un albero raggiunge la maturit la produzione annuale di legno diminuisce, riducendo ulteriormente lo spessore degli anelli esterni. Nel caso di alberi di foresta molto dipende dalla competizione tra gli esemplari per la luce ed il nutrimento, e si possono avere periodi alternati di crescita lenta e veloce. Alcuni alberi come gli ontani possono mantenere uno spessore degli anelli uniforme per centinaia di anni, anche se al crescere del diametro si ha comunque una certa riduzione dello spessore. Si ha una marcata differenza nella venatura tra durame e alburno ricavati da grandi alberi, in particolare se nella maturit. In alcuni alberi il legno deposto in tarda et pi tenero, leggero, meno resistente e con un disegno pi evidente di quello prodotto inizialmente, mentre in altre specie si ha l'opposto. In un grosso tronco l'alburno, in conseguenza delle condizioni ambientali presenti nel periodo in cui si sviluppato, pu avere caratteristiche inferiori per durezza, resistenza e rigidit rispetto al durame sano dello stesso albero. I nodi sono un prolungamento di un ramo, all'interno del fusto o di un ramo pi grande. I rami si sviluppano partendo dal midollo, la parte centrale del fusto, ed aumentano la loro dimensione aggiungendo ogni anno un anello di legno, che la continuazione del corrispondente anello del fusto. La porzione inclusa ha una forma conica-irregolare, con la punta in corrispondenza del midollo e le fibre poste ad angolo retto oppure oblique rispetto a quelle del fusto e con queste intrecciate. Durante lo sviluppo dell'albero, la maggior parte degli Un nodo in un legno di strati (specialmente quelli pi interni) muoiono, ma rimangono abete rosso integri per anni. Gli strati successivi non sono intimamente legati con gli strati morti, ma vi crescono sopra, avvolgendoli; ne consegue che quando un ramo si secca lascia nodi che sono come un tappo in un buco, e facilmente si staccano quando il legno viene segato. Si riconoscono tre tipologie di nodi: Nella classificazione del legname i nodi sono stimati in base alla forma, la dimensione, il colore, l'integrit e la fermezza con cui rimangono in sede. La presenza dei nodi influisce sulla resistenza alla bluttura, sulla deformabilit, sulla facilit di lavorazione e la tendenza alla formazione di fessure. Sono difetti che in genere riducono la qualit del legname e ne abbassano il valore ove sia impiegato come materiale strutturale e sia importante la resistenza. L'indebolimento del legno ancora pi indesiderato dove siano presenti importanti sforzi meccanici di trazione o compressione. L'influenza dei nodi sulla resistenza di una struttura come una trave dipende dalla loro posizione, dimensione, numero, direzione delle fibre e consistenza. Un nodo presente nella parte superiore viene compresso mentre nella parte inferiore soggetto a tensione. La presenza di piccoli nodi lungo la linea di tensione nulla della trave pu anche incrementare la resistenza, prevenendo la fessurazione longitudinale. I nodi posti al centro, ad un quarto dell'altezza

della trave non sono un problema serio, cos come quelli presenti alle estremit. I nodi integri non invalidano il legno quando sottoposti a sforzi compressivi paralleli al senso delle fibre. Sulle tavole e pannelli i nodi non sono dannosi se decorrono nel senso della lunghezza con un certo angolo rispetto alla superficie maggiore. I nodi non influiscono sulla rigidit del legname strutturale. Solamente i difetti pi importanti possono incidere sul limite di elasticit di una trave. Rigidit ed elasticit dipendono maggiormente dalla qualit delle fibre del legno piuttosto che dai difetti. L'effetto dei nodi quello di ridurre la differenza tra la tensione delle fibre al limite elastico e il modulo di Young di rottura della trave. La forza di rottura invece molto influenzata dai difetti. A definire la pericolosit di un nodo contribuisce fortemente il rapporto tra la dimensione del nodo, indicata come diametro, e la dimensione della faccia su cui insiste, oltre che la sezione anatomica in esso presente. Per particolari applicazioni, per esempio pannelli a vista, la presenza dei nodi positiva poich dona al legno un aspetto estetico pi variegato ed interessante. Per i tronchi, per esempio quelli di noce da legno, la presenza di nodi pu rappresentare un non trascurabile motivo di deprezzamento qualora si debba procedere alla laminazione per utilizzarne i fogli per impiallacciatura, in quanto la porzione corrispondente all'inserimento del nodo tende, nella lavorazione, a staccarsi. Il legno fresco pu contenere una umidit anche superiore al 100% del proprio peso secco. Il 30% definito come il punto di saturazione delle fibre (PSF), un valore formale che tiene conto del fatto che questo valore in realt compreso tra il 25 e il 40% a seconda della specie e, principalmente ma non solo, della densit. Il PSF corrisponde all'umidit percentuale del legno per la quale tutti i condotti cellulari (lumi) sono vuoti ma le pareti cellulari sono sature d'acqua. Ci significa che non ne possono contenere altra al proprio interno e quindi l'acqua in pi si riversa nei condotti cellulari. Al di sopra del PSF oltre l'acqua di saturazione vi anche acqua libera; al di sotto vi solo acqua di saturazione. Il legno essiccato all'aria contiene ancora il 12%-16% di umidit. L'umidit del legno asciugato in essiccatoio pu essere invece portata a valori pi bassi (anche fino al 6-8%). Ponendo il legno in ambiente saturo di umidit, ma evitando il contatto con l'acqua allo stato liquido, si raggiunge la condizione di saturazione delle fibre.

Il potere calorifico[3] superiore del legno dipende al massimo per il 15% dalla specie della pianta: il cambiamento notevolmente influenzato dalla quantit d'acqua

Il legno un materiale igroscopico, l'acqua pu legarsi ad esso sotto forma di vapore che interagisce con la parete cellulare o in forma liquida che scorre nei lumen cellulari. Soltanto la prima influenza significativamente le propriet del legname. Leliminazione dal tessuto legnoso dellacqua libera non crea nessuna modifica nel tessuto se non un evidente calo di peso, leliminazione dellacqua legata alle pareti cellulari (essiccazione del legname o stagionatura ) crea delle deformazioni e ritiri del legno. Il contenuto d'acqua del legno viene espresso come rapporto tra la differenza del peso del legno umido e del legno secco, diviso il peso di legno secco. Un semplice metodo detto gravimetrico per misurare il contenuto di umidit consiste nel pesare un campione mu, essiccarlo in stufa a 1033 C per un certo tempo oltre il quale il peso diventa circa costante ms e ripesarlo: vale la relazione . Il valore del

contenuto di umidit del legno pu quindi essere superiore al 100% qualora almeno met del peso di un campione di legno sia dovuto all'acqua in esso contenuta. Si pu misurare anche il massimo contenuto d'acqua del legno, eseguendo la misura di contenuto di umidit del legno su un campione immerso in acqua sino a peso costante. Il massimo contenuto d'umidit del legno pu essere inoltre usato come un indice dello stato di degrado di un elemento ligneo. Infatti al crescere del degrado delle cellule il contenuto d'acqua, soprattutto di imbibizione, tende ad aumentare e quindi si pu stimare il livello di degrado in funzione del contenuto massimo di umidit del legno. Nel caso del legno archeologico bagnato (o immerso) si sono riscontrati valori di contenuto massimo di umidit anche superiori al 600%, indice di un quasi totale degrado della parete cellulare del legno. L'effetto dell'acqua nel legno di rendere questo pi soffice e flessibile, in modo simile all'effetto che si pu osservare sulla carta e sul panno. Entro certi limiti l'effetto ammorbidente aumenta con l'aumentare del contenuto in acqua. L'essiccazione causa un notevole aumento della resistenza del legno, in modo particolare in alcune specie. Un esempio estremo l'abete rosso, in cui un blocco di 5 cm secco sopporta quattro volte il carico dello stesso blocco ancora verde. Una volta abbattuto e ridotto in tavole, il legno esposto allaria aperta (stagionatura) comincia lentamente a cedere lacqua al suo interno allaria circostante, uscendo molto facilmente e velocemente dalle cellule poste sui bordi o le testate, e pi difficilmente dalle cellule in profondit (travaso da cellula a cellula). Questo dar luogo a delle spaccature sulle testate delle tavole. Quando lumidit del legno scende al di sotto del PSF il legno comincia a ritirarsi e a deformarsi. Con la stagionatura naturale si ottiene del legname con umidit pari al 15-16%, dettata dallumidit di equilibrio del legno con le condizioni dellambiente esterno. I tempi di essiccazione sono molto lunghi (da 6 mesi a due anni) con conseguente immobilizzo di capitali. Come nel resto del mondo, anche in Italia il legno strutturale stato largamente usato come materia prima per la costruzione di case ed altri edifici fino agli anni venti del XX secolo. Successivamente stato sostituito dal mattone e dal cemento. Oggi sta riacquistando la sua importanza, grazie anche ad una nuova coscienza ambientale. Gli elementi dell'arredamento sono frequentemente realizzati in legno, cos pure come rivestimento (pavimenti in legno, pannellature ecc.). L'uso pi importante per l'evoluzione della civilt umana Una scultura in legno per legato alla scoperta del fuoco ed al suo utilizzo come fonte di energia, che permise agli uomini preistorici di cucinare, scaldarsi e difendersi dagli animali. Il suo utilizzo come fonte energetica principale continuato per tutta la storia dell'umanit fino a tutto il XVIII secolo, quando cominci ad essere sostituito dal carbone, dal potere calorifico pi elevato e pi adeguato per le nascenti necessit industriali. Il fuoco di legna, in genere innescato con l'accensione di ramaglia, tuttora usato in molte abitazioni per il riscaldamento. Se bruciato nelle efficienti stufe moderne e prelevato da foreste appositamente coltivate, il legno pu essere una fonte di energia rinnovabile.

Edifici multipiano in legno nelle metropoli europee - promo_legno promolegno.com

Nell'edilizia multipiano in legno, un ruolo di precursore spetta alla Svizzera. Anche l le costruzioni in legno sono state a lungo autorizzate solo fino a un'altezza massima di due piani e si limitavano quindi prevalentemente alla tipologia della casa unifamiliare. La situazione cambiata nel 2005, quando sono entrate in vigore nuove norme antincendio che ammettevano costruzioni in legno fino a sei piani. Da allora, in Svizzera, sono sorti pi di 1500 edifici multipiano e in Complesso residenziale e per uffici, Bad Aibling, Germania particolare si sono aperte nuove opportunit per il mercato del legno nel segmento dei complessi residenziali urbani. La citt di Zurigo rappresenta un vero e proprio laboratorio per l'edilizia di domani, dove le propriet del legno, pienamente riabilitato come materiale costruttivo, sono sfruttate a fondo. Qui l'obiettivo di una "societ a 2000 Watt" introdotto nellordinamento comunale nel 2008 prevede un incremento dell'efficienza energetica degli edifici, fornendo un ulteriore impulso all'impiego del legno. A Vienna, il nuovo ordinamento edilizio adottato nel 2007 ha reso possibile l'uso del legno fino a un'altezza massima di sette piani. Il complesso residenziale nella Wagramer Strasse a Vienna rappresenta il primo intervento abitativo (consegna nel 2013) conforme alle nuove direttive. In adempimento alle speciali norme di protezione antincendio, il progetto della Wagramer Strae si compone di elementi strutturali indipendenti e la conformit agli stringenti requisiti previsti stata testata nell'ambito di una prova antincendio. Costruzioni in legno senza limiti d'altezza A differenza della Svizzera e dell'Austria, la Gran Bretagna non impone alcun limite in altezza, a prescindere dal materiale di costruzione impiegato. E proprio qui appare pi evidente la tendenza a uno sviluppo in verticale. Nel 2009, a Londra, stato edificato ledificio residenziale Murray Grove con i suoi otto piani in legno. Nel 2011, sempre nella metropoli britannica, sorta una nuova struttura di otto piani, la Bridport House. Questo prestigioso progetto rappresenta il primo edificio multipiano in legno realizzato in Gran Bretagna, nel quale anche il piano terra impiega una struttura lignea. Sia il Murray Grove sia la Bridport House sono edifici ad uso residenziale realizzati con pannelli in legno massiccio a strati incrociati e in entrambi i casi i materiali e il know-how sono stati forniti da produttori austriaci specializzati in costruzioni di legno. In quanto ad altezze consentite, in Italia la situazione paragonabile a quella della Gran Bretagna. Al momento della progettazione del complesso di Via Cenni 4 edifici di 9 piani, anch'essi realizzati con materiali e know-how austriaci, con consegna nel 2013 le strutture di

Murray Grove, Londra, Regno Unito

legno erano limitate a quattro piani e i permessi speciali per il megaprogetto dovevano ancora essere rilasciati dal Servizio Tecnico Centrale di Roma. Nel 2011, sotto il governo di Mario Monti, i limiti d'altezza per le costruzioni in legno sono stati aboliti. In materia di resistenza al fuoco, l'intervento di Via Cenni non prevedeva l'applicazione di alcun regolamento speciale, bens la conformit con gli standard vigenti per le costruzioni di quest'ordine di grandezza. L'avanzata dei "woodscraper" (grattacieli in legno) in tutto il mondo

Forte Living, Melbourne, Australia

Nel frattempo sono sorti progetti multipiano in legno anche al di fuori dell'area europea. In tema di edilizia residenziale in legno, l'Australia spicca ad esempio per il complesso abitativo di dieci piani Fort Living. La torre residenziale ad alta efficienza energetica situata a Melbourne, la citt che all'insegna dello sviluppo sostenibile aspira entro il 2020 alla totale neutralit climatica. In Canada, l'architetto Michael Green di Vancouver ha assunto il ruolo di precursore con la progettazione di un grattacielo in legno di 30 piani. Il progetto pionieristico internazionale fa parte di un ampio programma di ricerca sul tema dell'edilizia multipiano in legno previsto nella citt canadese. L'ambizioso progetto mira alla realizzazione del grattacielo "pi verde" al mondo, quindi il pi sostenibile. In linea con la sua filosofia di "woodscraper", il grattacielo in legno, Green sostiene: "Perch limitarsi a costruire edifici in legno di un paio di piani, quando gli alberi nel loro ambiente naturale sono ben pi alti?".

Smaltimento Legno

gestione-rifiuti.it
Il legno un materiale organico ed in grado di riprodursi naturalmente. Il legno non tutto uguale; ogni albero ha propriet fisiche che lo rendono diverso per aspetto ed utilizzo. Esistono 44.000 specie diverse di legni che si differenziano per l'odore, il colore, il disegno delle venature, la massa volumetrica. Cambiano anche le propriet meccaniche come l'elasticit e la durezza, la resistenza alla compressione, alla trazione, alla flessione. Il legno, inoltre, un materiale igienico perch facilmente pulibile, igroscopico, in quanto assorbe l'umidit, e biodegradabile al 100%, infatti pu essere recuperato facilmente.

Il legno una materia prima di fondamentale importanza, oltre che per generare calore, per la costruzione di edifici, di arredi, di mezzi di trasporto e per proteggere materiali ed oggetti delicati; da esso si ottiene anche la carta. Rifiuti di legno riciclabili: Bancali Cassette per la frutta Casse da imballaggio Travi da demolizione Assi Pallets Mobili vecchi Bobine cavi elettrici Potature Riciclaggio Legno Recuperare il legno significa preservare l'ambiente che ci circonda. Poter riciclare il legno vuol dire trattare bene la materia prima, gli alberi, e ridurre l'impatto ambientale che un rifiuto legnoso abbandonato in discarica produce. Per ogni albero abbattuto per produrre imballaggi di legno, infatti, un altro ne viene piantato tutelando cos il patrimonio boschivo. Il fatto di recuperare materia prima dai rifiuti legnosi significa anche proteggere l'atmosfera: il legno che va alla discarica emette metano, e rilascia anidride carbonica, due gas tra i principali responsabili dell'effetto serra. Le emissioni di metano derivano dal processo di decomposizione degli scarti di legno, e dei ceppi lasciati sul terreno, soprattutto in caso di grandi deforestazioni; l'anidride carbonica contenuta e "congelata" nelle fibre di legno, e viene rilasciata solamente quando il legno non pi utilizzato.Ri-producendo il legno dai rifiuti quindi si evita che l'anidride carbonica e il carbonio contenuti nelle fibre legnose siano dispersi.

Processo di riciclo Il materiale di rifiuto di legno viene raccolto presso le apposite piattaforme per poi essere avviato agli impianti di riciclaggio. Tutto il legno pu essere riciclato e il materiale ottenuto di ottima qualit. Presso i centri di raccolta il legno subisce una prima riduzione di volume per ragioni logistiche, poi viene avviato agli impianti di riciclaggio dove subisce le operazioni di pulizia, e successivamente ridotto in scaglie, cio frantumato meccanicamente in piccoli pezzi detti chips. Successivamente dei "pulitori" ne eliminano i corpi estranei minori (chiodi, sassolini, ecc...) mentre altri, detti mulini, lo raffinano ulteriormente, rendendo le fibre ancora pi piccole. Il legno passa poi ad un essiccatoio e successivamente avviato ai pulitori pneumatici a secco.

Il semilavorato ottenuto, amalgamato con resine, forma il protopannello che, pressato a freddo e a caldo, da luogo a pannelli di legno di varie misure che vengono impiegati per la costruzione di mobili e rivestimenti interni ed esterni. Con alcune tipologie di scarto del legno si producono bricchetti di legno pressato utilizzabili, invece della legna ottenuta tagliando nuovi alberi, in stufe tradizionali. Gli scarti industriali della lavorazione del legno vergine (segature, rifili, rimanenze da tagli) possono essere anche impiegati in cartiera per la produzione di pasta cellulosica, nei centri di trattamento della frazione organica dei rifiuti (compostaggio) o nell'edilizia per la produzione di blocchi di legno-cemento.

Le alternative al riciclaggio del legno sono: l'incenerimento o la messa in discarica. Incenerimento Quando il legno non adatto alla trasformazione e al riciclo, viene inviato agli impianti di termovalorizzazione ed utilizzato per produrre calore ed energia proprio perch, per sua natura, ha una resa, molto buona, in termini di potere calorico. Gli svantaggi di questa modalit sono: se non preceduto da una razionale cernita pu costituire una perdita di materiali aventi ancora un potenziale valore d'uso e determina un rapido ritorno dell'anidride carbonica nell'atmosfera un processo non ripetibile perch la materia viene eliminata Discarica

La messa in discarica dei rifiuti derivanti dal legno la soluzione pi sconsigliata in quanto: le discariche occupano il territorio in maniera praticamente permanente e, a livello locale, determinano un grave disturbo (odori, rumori, traffico) costituisce una potenziale fonte di inquinamento perch il biogas (metano 60% e anidride carbonica 40%) prodotto dalla degradazione anaerobica del materiale organico contribuisce all'Effetto Serra

Link di riferimento: Rilegno - Consorzio Nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi di legno www.rilegno.it Federlegno Arredo - Federazione delle piccole, medie e grandi imprese industriali del legno www.federlegno.it Assolegno - Associazione Nazionale industrie prime lavorazioni e costruzioni in legno www.federlegno.it/associazioni/assolegno

Archive All Download Newest

Potrebbero piacerti anche