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La marcia verde
Marocco, dicembre 2009 - Il settimanale TelQuel pubblica un servizio sulla Marcia verde, una sceneggiata che ha fatto da copertura all'illegale occupazione marocchina del Sahara Occidentale. Lo pubblichiamo tradotto in italiano perch interessante, anche se parziale e terribilmente fazioso. Per pavidit, o forse per convinzione, il settimanale si allinea alle posizioni ufficiali che considerano la vicenda come un semplice conflitto tra Marocco e Algeria, dimenticando completamente che esiste un popolo saharawi che ha sostenuto una dura guerra di liberazione, che in gran parte stato costretto allesilio e che, in definitiva, il vero e unico protagonista di questa storia di decolonizzazione africana. Per il resto, gli eroi di TelQuel sono personaggi terribili: Henry Kissinger, il mandante morale dell'assassinio di Salvator Allende, Hassan II, il Re assassino, Mokhtar Ould Daddah, il pi sanguinario presidente della Mauritania....

TelQuel, numero 403

Il dossier segreto del Sahara

Il 6 novembre 1975 comincia ufficialmente la Marcia Verde. Pi di trenta anni dopo, grazie alla progressiva declassificazione degli archivi, si comincia a ricostruire meglio la pianificazione e le ripercussioni di questo avvenimento senza equivalenti nel mondo. TelQuel ha avuto accesso ai memorandum dei negoziati diplomatici svoltisi tra il segretario di stato nordamericano, Henry Kissinger, nel periodo 1974-1976. Essi apportano nuovi lumi sulla natura delle relazioni marocco-algerine, sulla psicologia dei grandi protagonisti della Marcia Verde, e su molte altre cose ancora. I Marocchini si ricorderanno a lungo di questa epopea gloriosa realizzata da circa 350.000 volontari appartenenti a diversi ceti sociali e provenienti da tutte le regioni del regno, che hanno risposto allappello di iniziare questa Marcia per liberare il Sahara dal giogo delloccupante spagnolo con delle armi pacifiche, come la bandiera nazionale, il Corano e lattaccamento ai valori della pace per difendere i loro diritti denegati. E con queste parole che, dopo pi di 30 anni dai fatti, la stampa ufficiale commemora lanniversario della Marcia Verde. Vale a dire lampiezza dl successo di Hassan II, che aveva pensato ai

minimi dettagli. Come la cifra di 350.000, che essa stessa simbolica: rappresenta il numero dei nati in Marocco nel 1975, vale a dire lequivalente di tutta una generazione della giovent del paese, ci che lo stesso Hassan II ha definito la messe solenne che Dio ci dona per riportare alla patria una terra che non abbiamo mai dimenticato. Guerra fredda e decolonizzazione Nel 1975 la situazione del Sahara spagnolo non lascia pi molte persone indifferenti. Come in altri punti caldi del pianeta, anche qui in gioco la ripartizione tra aree di influenza della guerra fredda, con un rischio di effetto domino. LAlgeria, con leg ami sia con i Non allineati, che con il blocco sovietico, ha scelto il campo opposto a quello del Marocco, che invece dalla parte dello zio Sam. Allepoca, tutti sanno che un sostegno troppo visibile delluna o dellaltra grande potenza (Stati Uniti e Urss) innescherebbe quasi automaticamente una spirale di guerra. Cos, nelle sue memorie, Daniel Patrick Moynihan, rappresentante degli USA allONU durante la crisi del 1975, mette a paragone le storie parallele di Timor est e del Sahara Occidentale: La Cina ha sostenuto il Fretilin in Timor, ed ha perso. Nel Sahara spagnolo, la Russia ha altrettanto chiaramente sostenuto lAlgeria ed il suo movimento, conosciuto sotto il nome di Polisario, ed ha perso. In tutti e due i casi, gli Stati Uniti auspicavano una soluzione come quella che si realizzata ed hanno lavorato in questo senso. E dello stesso Moynihan che si deve questa boutade che spiega lantibolscevismo che regna negli Stati Uniti: Se lURSS prende piede in Sahara, presto la sabbia non sar pi sufficiente. Le strategie in campo Se il momento quello dellequilibrio tra le superpotenze, esso anche quello delle ultime decolonizzazioni africane. La Spagna ha mantenuto un piede nel Sahara. Ma nel 1965 le Nazioni Unite si pronunciano per la prima volta sulla necessaria decolonizzazione del territorio. Un anno pi tardi, lONU chiede che si realizzi un referendum di autodeterminazione. Il tempo della presenza spagnola sul suolo africano oramai contato. Il Marocco, lAlgeria e la Mauritania affilano le loro armi, seguendo da vicino levoluzione giuridica del dossier. Quando la Corte internazionale di giustizia, adita dal Marocco, rende un parere che riconosce dei legami di sottomissione tra le popolazioni saharawi e i sultani marocchini prima della colonizzazione spagnola, Hassan II pensa di avere ottenuto una firma in bianco. Da parte algerina, si preferisce insistere sulla necessit di un referendum di autodeterminazione, raccomandato sia dallONU che dalla Corte internazionale di giustizia. Da parte mauritana ci si contenta di sostenere le rivendicazioni del Marocco sulle zone che avevano dei legami storici ed etnici con il regno, e di beneficiare della reciprocit marocchina. Come se niente fosse, il giorno stesso del verdetto della Corte internazionale di giustizia, Hassan II annuncia, in un discorso televisivo alla nazione, chegli stesso guider 350.000 civili marocchini, riuniti in una Marcia Verde pacifica e senza armi fino a Laayoune. La Spagna si ritira Al momento della Marcia Verde, il generale Franco morente. Nella relazione fatta sulla sua esperienza in Sahara, Andr Lewin, portavoce dellONU incaricato di una missione diplomatica nei confronti di Franco, lo descrive cos: Molto debole, smagrito, la mano tremante mentre beve il suo bicchiere di Xeres o sfoglia distrattamente il suo dossier, ma ancora fermo nei suoi atteggiamenti e nelle parole, strettamente fasciato nella sua uniforme di apparato diventata troppo grande per lui. E continua: Io fui impressionato di sentire questuomo, al potere da quasi quaranta anni. un potere conquistato esattamente con laiuto delle truppe che allepoca stazionavano nel Sahara spagnolo e alle Canarie -, dichiarare con un velo di dispiacere nella voce che se queste popolazioni non vogliono pi

la Spagna, chiaro che la Spagna deve andarsene. Lo stato di salute di Franco stata senzaltro unopportunit per Hassan II. Anche se il caudillo era gi deciso ad abbandonare il Sahara, larrivo di Juan Carlos sul trono cambia completamente le cose. Egli prende linterim fin dal 30 ottobre, ad una settimana dalla Marcia Verde, prima ancora della morte ufficiale di Franco. Un mese pi tardi, il ritiro spagnolo dal Sahara gi ampiamente avviato, il ministro degli affari esteri del nuovo re incaricato di negoziare col segretario di stato nordamericano, Henry Kissinger. Il verbale dellincontro rivela che la Spagna ha tentato di ottenere un segnale forte da parte degli USA, in segno di amicizia verso i nuovi dirigenti spagnoli, desiderosi di abbandonare la neutralit franchista e allinearsi al blocco dellovest: se la Spagna lascia lAfrica, per meglio ricollocarsi in Europa con lobiettivo di entrare nella NATO. La missione Waldheim Qualche giorno prima della Marcia Verde, il segretario generale delle Nazioni Unite, Kurt Waldheim, incarica il suo portavoce, Andr Lewin, di una missione quasi impossibile: convincere Hassan II, gi entusiasta del suo grande progetto, di rinunciare alla Marcia verde. Nella bisaccia per Lewin non ha quasi niente: un piano che risponde quasi interamente alle esigenze algerine e che non ha dunque quasi nessuna speranza di essere accettato da Hassan II. (Il re) mi ha ricevuto, era visibilmente teso, febbricitante, ma il suo sguardo brillava di una fiamma interiore e di una grande vivacit, si ricorda Lewin. Portava una vestaglia scura. Tendendomi la mano, abbozz un sorriso, dicendomi che aveva accettato di incontrami, nonostante il suo stato, la stanchezza e i molteplici impegni, in segno di considerazione per le Nazioni Unite. Dopo questo colloquio, Lewin rester a lungo colpito dalla fermezza di tono di Hassan II. Il monarca gli avrebbe in effetti spiegato sostanzialmente che, se le Nazioni Unite avessero tentato di interferire, avrebbero ostacolato la marcia della Storia e ne avrebbero dovuto sopportare le conseguenze. Nella peggiore delle ipotesi, Hassan II si detto pronto a lasciare lONU, a pretesto del carattere pacifico dellimpresa. Cos facendo, egli fingeva di ignorare che in quello stesso momento le Forze armate reali (al comando di un certo Ahmed Dlimi) gi stazionavano nel Sahara. Obiettivo: rendere sicuri ed occupare una serie di obiettivi strategici, ma anche lanciare una vera operazione militare contro il giovanissimo Fronte Polisario. La vittoria di Hassan II Alla fine solo qualche migliaio di patrioti (sui 350.000 marciatori verdi) lasciarono gli accampamenti di Tarfaya e di Tan Tan per percorrere una distanza di 15 chilometri nel deserto prima che giungesse lordine di ripiegamento da parte di Hassan II, che negoziava dietro le quinte con gli Spagnoli. Il 9 novembre, in un discorso pronunciato ad Agadir, il Re mette fine alla Marcia verde: La Marcia ha compiuto la sua missione, raggiunto i suoi obiettivi, e realizzato quello che noi e i nostri amici ci attendevamo. Occorre dunque, caro popolo, che ognuno ritorni al suo punto di partenza, per muoversi adesso in un altro modo e con nuovi metodi. La vittoria di Hassan II stata soprattutto quella di avere evitato il peggio nel momento in cui il ministro algerino degli affari esteri, Abdelaziz Bouteflika, denuncia il rischio di una degenerazione della situazione, addirittura di un genocidio. Al rischio di guerra con lAlgeria si aggiungeva quello di perdite civili a causa dei campi minati dagli Spagnoli in previsione del loro ritiro. La vittoria di Hassan II stata ugualmente simbolica: con un incredibile colpo di poker ha anche rafforzato il suo trono e si circondato di unaura di invincibilit. Allora, pensa che abbia avuto ragione ad agire in questo modo, co nvinto che ci fosse per il bene del mio popolo? domanda Hassan II a Lewin, una volta terminata la Marcia verde. Risposta: Sire, io penso che lei riuscir nellimmediato a fare ci che pu apparire

come uno straordinario colpo di poker, e che lavvenire prossimo le dar ragione, ma molti principi saranno invocati e molte forze si coalizzeranno per impedirle di consolidare il suo successo e tenteranno di fargliela pagare. Il rischio per lei si situa a pi lungo termine. Avr allora i mezzi per farvi fronte? Da meditare. Il furore di Boumedienne e Bouteflika Il fatto che la collera dei dirigenti algerini al suo culmine. Gli archivi di Kissinger mostrano la determinazione del negoziatore Bouteflika, che accusa il suo omologo USA di avere appoggiato la Marcia verde. Nel dicembre 1975, rimprovera a Kissinger, con un linguaggio assai poco diplomatico, di non avere messo il Marocco sotto embargo, di averlo soprattutto rifornito di armi e dollari. Il segretario generale dellONU si fa portavoce verso Kissinger della tensione estrema che regna nei due campi: La tensione al suo culmine e questo comporta delle difficolt a discutere con calma della situazione. Lo stesso re molto emozionato () Ora la reazione del presidente Boumedienne serissima. Io non lho mai visto tanto furioso e incontrollabile come adesso. In definitiva, se la Marcia verde stata un successo per Hassan II, i governi che si sono succeduti in Algeria gli rimproverano, senza dirlo esplicitamente, che non stata una vittoria condivisa. E stato senza dubbio escludendo Boumedienne dal patto con il presidente mauritano Ould Daddah, che Hassan II si procurato il migliore nemico che sopravvenuto: il dinosauro Bouteflika che perpetua oggi il rancore algerino.

Documenti inediti. Gli archivi di Kissinger

Rapporti confidenziali di missioni diplomatiche e rendiconti di discussioni col suo staff, gli archivi di Kissinger sono una vera miniera doro. Abbondano di citazioni che gettano nuova luce sulle strategie perseguite, Da Senghor ad Hassan II, passando per Bouteflika e Waldheim, questi archivi declassificati ma inediti mostrano allo stesso tempo il doppio gioco USA, la determinazione algerina a contrastare le ambizioni marocchine, e lopportunit colta dalla Spagna per allinearsi alla NATO. Il tutto nel contesto della Marcia verde, sullo sfondo della guerra fredda. Bocconi scelti, saporiti ed esclusivi.

Incontro Kissinger/ Cortina y Mauri del 9 ottobre 1974 a Torrejon, in Spagna Il ministro degli affari esteri di Franco rimprovera a Kissinger di favorire le mire marocchine sul Sahara. La risposta del segretario di stato USA sferzante Kissinger: Noi non abbiamo alcuna opinione sul Sahara spagnolo. Le ho gi detto in privato che, da politologo, lavvenire del Sahara spagnolo non m i appare molto brillante () Il mondo pu sopravvivere senza il Sahara spagnolo. Non far parte dei paesi che forniranno grandi contributi (). C stato un periodo della mia vita nel quale non sapevo nemmeno dove si trovasse il Sahara, e non ero meno felice di oggi. Cortina: Prima che si scoprissero i fosfati!

Incontro Hassan II/Kissinger del 15 ottobre 1974 al Palazzo reale di Rabat Un mese dopo lazione proposta dal Marocco dinanzi alla Corte Internazionale di Giustizia di La Haye sui legami storici di sottomissione tra il Sahara spagnolo ed il

Regno alawita, Hassan II cerca il sostegno USA Hassan II: Da parte nostra sar accolta ogni soluzione pacifica con molta gioia, dal momento che risponde ai nostri obiettivi di sicurezza. Noi non chiediamo ai nostri amici di prendere partito o di emettere giudizi su chi ha ragione e chi torto. Noi chiediamo loro solo di studiare le proposte fatte dalle due parti e di sostenere la proposta pi realista. La proposta marocchina di adire la Corte internazionale di giustizia a nostro avviso nello stesso tempo realistica, e giuridicamente e politicamente corretta. Secondo il grado di condivisione da parte degli USA del nostro punto di vista, chiediamo loro di intervenire a favore della legge, delluguaglianza e dellavvenire. Perch, siamo obiettivi, la Spagna rester geograficamente l dove si trova e il Marocco l dove si trova. Il risultato inevitabile. Dunque se possiamo risparmiarci uno, o due, o tre anni di tensione, questo sarebbe bene. Kissinger: Io sono certo che Sua Maest lavorer, durante il summit (summit dei paesi arabi in corso a Rabat in quei giorni) nella direzione di una realistica possibilit di pace, e ci mi rassicura. Io posso assicurare a Sua maest che il suo ragionamento e le sue suggestioni avranno grande influenza sulle nostre azioni quando ritorner dopo il summit di Rabat. Per ci che concerne il Sahara spagnolo, io sono rimasto molto impressionato dalla dichiarazione di Sua Maest (del 20 agosto). Gli USA auspicano una soluzione consensuale del problema. Il ricorso alla Corte Internazionale di Giustizia uno sbocco costruttivo. Noi vorremo consigliare vivamente ai nostri amici spagnoli di optare per una soluzione consensuale. (Dopo avere invitato Hassan II a visitare gli Stati Uniti, a nome del presidente Ford) Noi non siamo in grado di eguagliare lospitalit di Sua Maest, ma faremo del nostro meglio nei limiti del nostro paese sottosviluppato (sic) Incontro Kissinger/Bouteflika del 17 dicembre 1975 nella residenza dellambasciatore USA a Parigi Un mese dopo il successo della marcia verde, Abdelaziz Bouteflika si lamenta del sostegno USA al Marocco. E presente lambasciatore algerino (Sabbagh nel testo) Kissinger: Io non capisco cosa voglia dire lautodeterminazione per il Sahara. Possa capire ci che significa per il Palestinesi, ma un problema leggermente differente() Noi non abbiamo una posizione antialgerina. La sola questione era quanto investire. Impedire la Marcia verde avrebbe significato deteriorare completamente le nostre relazioni col Marocco, di fatto un embargo. Bouteflika: Avreste potuto farlo. Avreste potuto bloccare gli aiuti economici e militari K: Ma questo avrebbe significato la rovina totale dei nostri rapporti col Marocco B: No, il Re del Marocco non si sarebbe mai alleato coi Sovietici. K: Ma noi non abbiamo cos tanto interesse per il Sahara. B: Ma voi avete interessi in Spagna e in Marocco K: E in Algeria B: E voi avete favorito solo uno. K: Io non penso che abbiamo favorito una delle parti, abbiamo solo tentato di restarne fuori. B: Il vostro ruolo non mai potuto essere marginale o privo di interessi perch evidente che cera una cooperazione militare col Marocco. Di conseguenza non potete essere neutrali tra Marocco e Algeria. Dunque capisco che abbiate dovuto favorire, o dare limpressione di aver favorito, il Marocco a cagione di ci. K: (a Sabbagh) Ma quello di cui il ministro degli Esteri si lamenta che noi non abbiamo

favorito lAlgeria. Per fare ci avremmo dovuto capovolgere completamente le nostre posizioni () Lasciatemi pensare alla questione del referendum. Soprattutto se non condizionato dal ritiro (dei marocchini) prima del referendum. B: S, lei ha detto, se il ritiro non una condizione per tenere un referendum. Ma la condizione che vi siano sufficienti garanzie perch la gente possa decidere liberamente. Lei sa che si pu ricorrente ad omicidi di massa. Noi non vogliamo problemi. Genocidio. K: In Sahara? B: Sono categorico. E un problema di interessi. Io non so perch la Mauritania vogl ia delle frontiere come quelle o perch lAlgeria debba avere paura. Non una cosa ragionevole. Se il Marocco e la Mauritania si dividono il Sahara, questa non politica.

Incontro Kissinger/Senghor del 1 maggio 1976 al palazzo presidenziale di Dakar Qualche mese dopo la marcia verde, il segretario di stato USA si incontra col presidente senegalese, importante alleato africano. Lobiettivo di trovare una soluzione al conflitto del Sahara che sia accettabile per lAlgeria. Senghor: C una strada che soddisferebbe le opinioni dei popoli: una consultazione da farsi con lONU nel ruolo di osservatore. Per accettare il principio di un referendum di autodeterminazione. Dovrebbe essere organizzato parte dal Marocco e parte dalla Mauritania. Senza questa soluzione c il rischio di una guerra. Allinizio della conferenza afro-araba, qui a Dakar in aprile, abbiamo provocato delle discussioni tra i ministri degli affari esteri mauritano e marocchino. Glielo dico per dimostrarle che abbiamo lavorato. Ora per lAlgeria questione di salvare la faccia. Kissinger: LAlgeria accetterebbe una risoluzione organizzata da Marocco e Mauritania? S: Se passasse sotto la supervisione ONU K: Quale sarebbe lo sbocco? S: Nella parte marocchina lopzione di autonomia, quella mauritana preferir senzaltro lindipendenza. Due risoluzioni per lONU. Una parte (del Sahara) andrebbe al Marocco e laltra sceglierebbe lautonomia. K: Lintegrazione al Marocco? S: Io penso di s. K: Ma lAlgeria non insister per ottenere tre opzioni: integrazione allAlgeria, integrazione al Marocco o indipendenza? S: Stiamo per discuterne K: Sarebbe solo un SI o un NO allintegrazione? S: SI o NO allautonomia. Sotto il Marocco o sotto la Mauritania K: Pensa di poterci riuscire? S: Tenter. E essenziale che non ci sia la guerra. Gli Algerini non esprimono le loro opinioni chiaramente. Non ho bisogno di ricordarle che se vi fosse una guerra lUnione Sovietica interverrebbe e lOvest non potrebbe restarne fuori () La Nigeria e lAlgeria tentano di portare gli Arabi in Africa per distruggere la negritudine, per imporre limperialismo arabo() K: Su quali paesi possiamo co0ntare? S: La Tunisia, il Marocco, la Somalia

Bouteflika, il nostro miglior nemico Enfant terrible esclama Henry Kissinger verso Abdelaziz Bouteflika quando i due uomini

si incontrano a Parigi, il 17 dicembre 1975, vale a dire poco pi di un mese dopo la Marcia verde. Di fatto il ministro algerino degli affari esteri stato preceduto dalla sua reputazione. responsabile della diplomazia del suo paese da dodici anni e non ha ancora quaranta anni: fate i calcoli! Nel 1974 ha gi presieduto lAssemblea generale delle Nazioni Unite, compito che ha svolto con abilit e vivacit. E che Bouteflika si sa da chi ha preso. Numerosi osservatori notano infatti la somiglianza di stile tra Hassan II ed il futuro presidente algerino: la stessa disinvoltura davanti alle assemblee straniere, la stessa facilit di rispondere ed una certa inclinazione per il lavoro diplomatico. Bouteflika si sarebbe ispirato ad Hassan II? Unaffermazione che egli smentirebbe certamente. Ma certo che questuomo che diventer presidente dellAlgeria nel 1999, qualche mese prima della morte di Hassan II, intrattiene una relazione passionale col Marocco, e forse ancor pi con la sua monarchia. Tra i collaboratori vicini a Mohammed VI, si racconta che quando si informa del Re dai suoi collaboratori marocchini, Bouteflika usa sempre il rispettosissimo sidna (Padrone nostro). Dalle ultime notizia, risulta tuttavia che i l presidente algerino sia lavversario n. 1 del Marocco, soprattutto durante lattualissimo affaire di Aminatou Haidar.

Conflitto del Sahara. Le date pi importanti 16 dicembre 1965. LAssemblea generale delle Nazioni Unite adotta la sua prima risoluzione sul Sahara spagnolo e invita alla decolonizzazione 20 dicembre 1966. Per la prima volta lAssemblea generale delle Nazioni Unite prevede lorganizzazione di un referendum di autodeterminazione nel Sahara spagnolo 8 giugno 1970. Il Marocco riconosce ufficialmente la Mauritania. 10 maggio 1973. Creazione ufficiale del Fronte Polisario, che avvia la lotta armata contro la Spagna coloniale. 20 agosto 1974. Il governo spagnolo annuncia lintenzione di organizzare un referendum di autodeterminazione. Hassan II si oppone a che sia prevista come opzione anche quella dellindipendenza. 17 settembre 1974. Hassan II chiede larbitrato della Corte di giustizia di Le Haye sullo statuto giuridico del Sahara prima della colonizzazione spagnola. 23 maggio 1975. La Corte internazionale di giustizia rende il suo parere, riconoscendo legami di sottomissione tra la popolazione saharawi ed il Re del Marocco, prima della colonizzazione spagnola. 6 novembre 1975. Avvio ufficiale della Marcia verde 26 febbraio 1976. La Spagna si ritira dal Sahara. Proclamazione della Repubblica araba democratica saharawi (RASD), riconosciuta dallAlgeria il 6 marzo. 14 aprile 1976. Il Marocco e la Mauritania si accordano sulle frontiere saharaiane 10 luglio 1978. Colpo di stato in Mauritania. Il Fronte Polisario annuncia un cessate il fuoco con la Mauritania 10 agosto 1979. La Mauritania rinuncia alla sua parte di Sahara. Il Marocco lannette quattro giorni pi tardi 24 giugno 1981. Hassan II annuncia che il Marocco accetta lidea di un referendum per lautodeterminazione del popolo saharawi 12 novembre 1984. Il Marocco lascia lOrganizzazione per lunit africana che ha accolto la RASD come nuovo membro 6 settembre 1991. Cessate il fuoco tra Marocco e Fronte Polisario 22 ottobre 1991. Avvio della MINURSO (Missione delle Nazioni Unite per lorganizzazione di un referendum in Sahara Occidentale), ma il processo si incaglia nelle difficolt del

censimento 29 maggio 1996. Il censimento elettorale sospeso 17 marzo 1997. James Baker, ex segretario di Stato USA, viene designato come inviato speciale dellONU per attivare il processo di pace 30 giugno 1999. Il nuovo Re, Mohammed VI, parla di un referendum confermativo 23 settembre 1999. Creazione del CORCAS (consiglio reale di consultazione per gli affari del Sahara). 20 giugno 2001. LONU propone una terza via e suggerisce di rinviare il referendum sullo statuto del Sahara 11 aprile 2006. Il Marocco propone alle Nazioni Unite un piano di autonomia per il Sahara

Galleria. I protagonisti Hassan II Nel 1975 Hassan II si gioca il tutto per tutto. E sfuggito qualche anno prima a due tentativi di colpo di stato, ed ha bisogno di un rilancio di immagine, sia sul piano internazionale che su quello interno. Lepoca della Marcia verde apre la strada ad un consenso nazionale sul tema della integrit territoriale marocchina. E coincide con limprigionamento di tutte le pecorelle smarrite, a segna linizio degli anni di piombo. Al fianco di Hassan II ci sono Ahmed Osman (Primo ministro), Ahmed Laraki (Ministro degli affari esteri) e Ahmed Taibi Benhima (ministro dellinformazione) che partecipano ai negoziati. Houari Boumedienne Presidente algerino dal 1965 alla sua morte nel 1978, Houari Boumedienne ha preso il potere dopo un colpo di Stato. Nel 1971 realizz la nazionalizzazione degli idrocarburi. Dopo avere organizzato un summit dei Non Allineati nel 1973, ospita anche la prima conferenza dellOPEP. E dunque circondato da un grandissimo prestigio quando partecipa ai negoziati sulla Marcia verde. Allepoca sembra avere privilegiato la soluzione di un referendum di autodeterminazione nellambito del quale i Saharawi avrebbero potuto scegliere tra tre sovranit marocchina, mauritana o algerina. Come portavoce, Boumedienne aveva un ministri degli esteri di livello: Abdelaziz Bouteflika, attuale capo dello stato. Kurt Waldheim Al momento della Marcia verde, Kurt Waldheim segretario generale delle Nazioni Unite, posto che ha occupato dal 1972 al 1981. Tra il 1974 e il 1976, la gestione della questione saharaiana stata una delle sue principali missioni. Elabora un piano (che porta il suo nome) nel quale si privilegia lorganizzazione di un referendum di autodeterminazione sotto legida delle Nazioni Unite. Questuomo dal passato controverso ( stato ufficiale dellesercito nazista) cercher di impedire ad Hassan II di fare la Marcia verde Andr Lewin Diplomatico francese, Andr Lewin il portavoce del segretario generale dellONU dal 1972 al 1975. Nellestate del 1975, viene incaricato da Kurt Waldheim di convincere Hassan II a rinunciare alla Marcia verde. Molti decenni dopo, Lewin ha raccontato in dettaglio come si svolse la sua missione. Si attribuisce soprattutto il merito di avere esortato Hassan II a fermare la Marcia verde dopo solo quindici chilometri, a qualche centinaio di metri dalle truppe spagnole, evitando cos un bagno di sangue.

Henry Kissinger Segretario di stato USA dal 1973 al 1977, durante la presidenza di Gerald Ford e Richard Nixon, Henry Kissinger ha un profilo diplomatico di primo piano. Allepoca, pur difendendosi dalle accuse algerine di avere favorito il Marocco, sembra ritenere che il Sahara dovesse ritornare sotto sovranit marocchina. Gli archivi, recentemente declassificati, dei negoziati condotti sono in ogni caso una miniera di informazioni inestimabile sulla questione del Sahara e sulla Marcia verde Francisco Franco Il caudillo Franco sta molto male. Morir daltronde il 20 novembre 1975, vale a dire poco pi di dieci giorni dopo la fine della Marcia verde. Sono dunque Carlos Arias Navarro, capo del governo, e Pedro Cortina y Mauri, ministro degli affari esteri, che devono gestire il ritiro delle truppe spagnole dal Sahara. Essi privilegiano in un primo tempo la soluzione di un referendum di autodeterminazione, prima che la morte di Franco e lascesa al trono di Juan Carlos non cambieranno la situazione. Mokhtar Ould Daddah La Mauritania, governata dal 1961 da Mokhtar Ould Daddah, particolarmente interessata allevoluzione della questione del Sahara, perch deve recuperarne una parte. Cos appoggia la diplomazia marocchina. La sua entrata in guerra contro il Fronte Polisario condurr al colpo di Stato del 1978, che scaccia Ould Daddah dal potere

Leredit hassaniana Oggi la Marcia verde appare come ci che ha cementato la leggenda hassaniana: quella di un re visionario, dalla statura internazionale. Tuttavia se ci che comunemente viene definito il colpo di genio di Hassan II ha incontestabilmente favorito il compito di Mohammed VI, lha anche terribilmente complicata. Leredit della Marcia verde duplice: sul fronte interno, Mohammed VI ha ereditato una classe politica interamente fedele alla sua causa, unificata dalla causa nazionale. Ma nello stesso tempo deve porre fine ad un conflitto che dura da 33 anni, come una spada di Damocle sulle nostre teste. Il rischio niente meno che un regno amputato e,forse, un trono indebolito. Di fronte a questo pericolo onnipresente, le opzioni strategiche sembrano ridursi. Dopo la politica di apertura verso il nostro vicino algerino (le famose mani tese) che ha condotto il Re ad Algeri e a chiedere la riapertura delle frontiere, e dopo la proposta di autonomia sotto sovranit marocchina, Mohammed VI ha platealmente alzato i toni. Il discorso del 6 novembre scorso non ha lasciato spazio agli equivoci: Non c pi spazio per lambiguit e la doppiezza: o il cittadino marocchino, o non lo ()E il momento di essere chiari e di farsi carico dei propri doveri. O si patrioti o traditori. Non esiste via di mezzo. E tempo dunque oramai di fermezza. Da parte algerina le posizioni non sono cambiate di una virgola: nemmeno un briciolo di distensione. N sul Sahara, a proposito del quale Bouteflika viene accusato dai Marocchini di non fare il gesto necessario alla soluzione del caso di Aminatou Haidar, n sullenergia, altro motivo di screzio tra i due paesi. Bouteflika ha infatti avviato la costruzione di un oleodotto che collega il suo paese direttamente alla Spagna, senza pi passare dal Marocco. Il conto alla rovescia dunque cominciato prima che lAlgeria abbia materialmente la possibilit di chiuderci i rubinetti. Nellattesa , cosa possiamo sperare? Senza dubbio che lAlgeria sperimenti il piacere di unalternanza alla marocchina, e che al nostro migliore nemico, il compagno Bouteflika,

succeda una generazione meno hassaniana, e meno segnata dagli schemi della guerra fredda. Souleimen Bencheikh

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