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Non riuscire a laurearsi in tempo perch non si trovano i professori disposti a fare da relatori.

Capita in alcuni corsi di laurea specialistici delle facolt umanistiche dell'Universit degli Studi di Milano dove per evitare il fuori corso agli studenti non basta pi impegnarsi per finire tutti gli esami entro i due anni previsti. POCHI RELATORI. Gi alla fine del primo anno di specialistica tra gli studenti incomincia a circolare minacciosa la voce che forse il caso di trovarsi un relatore per la tesi. Bisogna muoversi il prima possibile perch "i professori disposti a seguire gli studenti sono pochi" tuonano i compagni pi informati. La maggior parte -dicono- rifiutano le tesi. Chi per i motivi pi disparati e chi perch magari ha impegni che lo costringono a viaggiare fuori Milano. Insomma, se una volta gli studenti lamentavano di esser poco seguiti dai professori ora il problema sembra essersi aggravato: in certe facolt specialistiche dell'Unimi i docenti disposti a fare da relatori non si trovano proprio. Se si vuole sperare di concludere entro i due anni previsti bisogna scegliere in fretta un argomento e provare a proporlo il prima possibile. Poco importa se magari mancano ancora 7 esami e uno stage di 3 mesi da fare. Poco importa se questo vuol dire doversi accontentare. Dopo una petizione passaparola tra gli iscritti ai corsi e i futuri laureandi la segreteria didattica delle facolt di

Cultra e Storia del Sistema Editoriale e di Teorie e Metodi per la Comunicazione prova a tamponare la ferita: ha realizzato un censimento degli studenti che hanno pi di 60 crediti acquisiti e non ancora un relatore "in modo da affrontare la situazione nel migliore dei modi, se necessario anche con soluzioni straordinarie". MALE ORGANIZZATI. La colpa per non tutta dei professori. Tra i 13 esami circa che secondo le regole bisogna metter in piano di studio per ottenere la laurea specialistica(a cui vanno aggiunti almeno un laboratorio e uno stage) solo 4 o 5 sono "di indirizzo" e trattano gli argomenti del corso di laurea scelto. Gli altri esami sono a discrezione dello studente che cos pu variare il piano di studi a seconda dei propri interessi. Generalmente se uno studente si iscrive a un corso specialistico intende dare la tesi su un argomento che sia inerente a quelli trattati negli esami di indirizzo. Ecco allora che quei 4 o 5 professori si trovano a dover gestire con notevoli difficolt una buona maggioranza di alunni che chiedono la tesi. DESERTO DI GHIACCIO. Tutto questo causa agli studenti apprensione e crea incertezza. Lo si vede da come camminano tra i corridoi. Sfilano tra le colonne nobili dell'ex Ca' Foscari con gli occhi spenti e la testa bassa. L'entusiasmo delle giovani matricole non li contagia, piuttosto pensano di continuo. Pensano a come digerire nel miglior modo possibile l'ultimo anno di universit, l'ultimo salto dal trampolino che li

dovrebbe catapultare definitivamente nel mondo che lavora. Il mostro della crisi economica ha congelato tutto. Gli studenti si fanno strada in un deserto di ghiaccio dove i dati sulla disoccupazione son sempre pi drammatici e tanti si chiedono quanto valga davvero la pena giocarsi tra i banchi di una facolt umanistica che zoppica ancora un anno e mezzo della propria esistenza. Le alternative diventano due, entrambe amare: c' chi pensa di lasciare l'universit e dedicare l'anno che resta a una esperienza di studio o lavoro all'estero oppure c' chi preferisce tapparsi il naso, stare al gioco e finire nel minor tempo possibile. Una cosa certa: lo spirito non pi affascinato come quando, 4 anni fa, ci siamo seduti in aula per la prima volta.

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