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Il latte nella storia

I nostri progenitori impararono ben presto ad apprezzare e sfruttare le qualità


dei Ruminanti e sicuramente il primo sodalizio si stabilì tra l'Uomo preistorico e
le specie Ovina e Caprina: l'attitudine nomade di quell'epoca ben si adattava ad
una civiltà pastorizia, in cui pecore e capre giocavano un ruolo fondamentale
nel convertire pascoli magri e stentati in materie preziose per la sopravvivenza
umana: latte, carne, lana. La notevole facilità di deterioramento del latte e
sicuramente una casualità tanto fortuita quanto fortunata portarono alla sua
trasformazione in formaggio; tuttavia, a questo punto della sua evoluzione,
l'uomo si trovò a desiderare una collocazione stabile all'interno di un territorio
ed una disponibilità continua nel corso dell'anno di latte per sé e la sua prole,
condizione questa impossibile da attuare con pecore e capre, in quanto specie a
riproduzione stagionale: ecco l'origine della "civiltà del bovino" che favorì il
passaggio da una vita nomade ad un'agricola, con il nascere di un primo
concetto di territorialità fissa. Certo molti secoli dovevano ancora trascorrere
prima che l'uomo imparasse a trarre un reddito economico dall'allevamento del
bovino, ma ormai le basi di questo rapporto erano gettate, destinate a
consolidarsi e durare nel corso della storia sino ai nostri giorni.
Molto probabilmente Bovini, Ovini e Caprini d'origine Asiatica giunsero nel
Vecchio Continente dove furono addomesticati circa 9000 anni fa. Come si è
detto l'uomo non ci mise molto a scoprire gli indubbi vantaggi nell'allevare
queste specie che, oltre a fornire latte, carne e lana, avevano il merito d'essere
formidabili trasformatori d'alimenti praticamente inutilizzabili dall'uomo
stesso: il ruminante infatti è in grado grazie ai suoi 4 stomaci di riciclare ed
assimilare anche cibi che non sarebbero d'alcuna utilità nutritiva se non
venissero rielaborati in quel naturale laboratorio di fermentazione che è il
rumine.
Tale particolarità alimentare ci fornisce un'ulteriore giustificazione del concetto
di reddito economico legato all'allevamento di queste specie, fatto del resto già
noto agli antichi Romani, che designavano il denaro con la parola "pecunia"
derivata da "pecus", cioè bestiame, e stimavano la ricchezza di una persona in
base al capitale cioè al numero di capi (càpita = teste) di bestiame posseduto.
E per non annoiarvi troppo con questa lezione di Storia , chiudo con una
curiosità che riguarda proprio l'origine del nome della nostra nazione: Italia
deriva con tutta probabilità da " Vitalia", cioè "Terra dei vitelli"…quando si
parla delle coincidenze!!

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