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Negli ultimi anni fra America e Germania si accesa una guerra senza esclusione di colpi nel campo del cinema. Anche lAmerica riconosce daltro lato non si pu negarlo che la Germania, entrata in lizza con una buona decina danni di ritardo, rappresenta ormai un concorrente pericoloso. La Germania ha assimilato molto bene i progressi tecnici americani, con la tenacia che le propria, ha eguagliato gli alti costi dei film storici americani, ha copiato esattamente le farse cinematografiche americane, ma, soprattutto, riuscita in questo: a scoprire i difetti dei film americani, a individuarne il punto debole e, dal canto suo, a creare qualcosa di ragguardevole e positivo. Il cinema americano possiede molti pregi. Tanti che per anni esso ci ha abbagliato ed entusiasmato al punto che non abbiamo saputo vederne il grave difetto di fondo. Il cinema americano ha anzitutto un senso eccezionalmente acuto della realt. Da un fiore, un viso, un albero, un bambino o un animale capace di trarre tante di quelle meraviglie o meglio, capace di mostrare sotto luci cos diverse le meraviglie che si celano anche nelle pi piccole cose che, in questo, decisamente superiore alle industrie cinematografiche di tutti gli altri paesi. Con la dovuta parsimonia esso fa uso della sua tecnica ad alto livello anche per i soggetti pi banali. Limmagine senza dubbio di maggior effetto in Foolish Wives1, un film straordinariamente innovativo dal punto di vista tecnico, quella dei raggi di sole che cadono obliqui su una finestrella coperta di polvere. Questo meraviglioso, colorato prodigio della vita di tutti i giorni messo qui in evidenza con un amore cos manifesto, cos obiettivo per la realt che ci tocca il cuore, e questo amore caratteristico del cinema americano. Direi quasi che gli americani ci insegnano a guardare. Quante volte, grazie a un loro film, abbiamo scoperto la magia
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di un semplice bicchiere dacqua posato sul piano di un tavolo; quante volte siamo stati colpiti dal fascino di un collo di fanciulla circondato da un colletto di lino bianco; quante volte, nei loro film, abbiamo visto per la prima volta un vaso di margherite, un piccolo cane, una coppa di frutta? Ma gli americani non sono ricchi soltanto di questo senso della realt. Essi hanno anche una straordinaria sensibilit come dire? per i simboli che essi esprimono attraverso la realt pi comune, pi quotidiana. Vi ricordate la scena del film My Boy1, in cui il piccolo Jackie si ritrova da solo sulla piazza vicino al porto? Il tram partito e lui se ne sta l, solo soletto. una piazza come ce ne sono altre in America, non ha niente di particolare: davanti la facciata della societ di navigazione, delle case ai lati e in mezzo i binari. Ma con quale maestria reso qui il sentimento della solitudine! Solo dopo la partenza del tram noi scopriamo questa piazza intitolata alla Solitudine, essa si rivela in tutto il suo disperato abbandono, in tutta la sua desolazione, le rotaie corrono, con molta finezza, verso luoghi lontani, il sole picchia sul lastricato bianco, su Jackie e il suo fagotto, sul fagotto e su Jackie; gran Dio, come sono smarriti quei due, dimenticati per sempre da tutti, come sembra impossibile che, l, possa muoversi qualcosa e, quando sul lato sinistro appare il vecchio brontolone, non soltanto Jackie a dimenare le gambe con sollievo, ma anche lo spettatore si sente tolto un peso dal cuore. Grazie al cielo, lorribile piazza non ha inghiottito questo povero bambino vestito di stracci. Cos in tutti i film. Lambiente non viene modificato artificialmente. Inoltre: esso non viene mostrato nella sua interezza, ma per frammenti. Ma proprio questi frammenti, queste piccole parti ci dicono contemporaneamente: io sono un albero, una strada, una farmacia, e: il mondo molto divertente, oppure: il mondo terribilmente crudele. E ancora: gli americani inseriscono un personaggio in questo ambiente, e questi non si muove, non sta al gioco, e lambiente dice: vedete,
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Film di Victor Heerman e Albert Austin, con Jackie Coogan come protagonista.
questuomo ha fame, questuomo infelice, Dio mio, guardate questo muro sgretolato, grigio, nudo sotto il sole, guardate il manifesto strappato allangolo della strada e vedrete quanto infelice questuomo. Un altro pregio del cinema americano il suo umorismo. I film americani non sono allegri n spiritosi, ma ricchi di umorismo, qualit poco diffusa dalle nostre parti. Perch si sviluppi dellumorismo non necessario che accada qualcosa di particolare. sufficiente la scarpa di un bambino coi lacci sciolti, un calzino che scivola gi, il muso di un cane dallaria molto assennata, un canarino in gabbia, un cornetto gi morsicato, una camicia strappata a una staccionata; niente di pi di quanto accade quotidianamente, di quanto vediamo o non vediamo tutti i giorni. Persone semplici quali gli americani prendono spunto soltanto dalle cose pi semplici e, effettivamente, in esse trovano tutto, poesia, gioia e dolore. Alle luci dei loro riflettori gli oggetti si animano. Non sono soltanto gli attori a recitare; tutto, veramente tutto, recita insieme con loro: animali, bambini, strade, cielo, finestre, stelle, ombre, luci, fiumi, raggi di sole, pianure e angoli di strada. Naturalmente una tecnica ad altissimo livello provvede poi a rafforzare linterazione di tutti questi dettagli presentati con grande sensibilit. Evidente per anche un grave difetto: il cinema americano vede, s, la realt, ma non al di l di essa, non ha unanima, una dimensione spirituale. Dice magnificamente cos la vita, ma non quel che esiste oltre la vita. Presenta sempre gli stessi tipi, gli stessi soggetti. Daltronde lo fa in maniera cos affascinante che ce ne vuole del tempo prima che uno si stufi. Ma siamo sinceri: il livello delle sue sceneggiature non superiore a quello dei romanzi da quattro soldi. Sempre una giovane inevitabilmente buona, sempre un giovane inevitabilmente valoroso e ben rasato, da una parte il bene e dallaltra il male, gli stessi amabili vecchietti e le stesse amabili signore dai capelli candidi come neve, gli stessi cinici buoni a nulla. In realt lattore non tenuto a dare prova del suo talento, per lattore qui non c spazio. N lotte, n crisi, solo uno svolgimento scontato. Quando Mary Pickford appare sullo schermo, sappiamo fin
dallinizio che lei sar sempre simpatica, bella e virtuosa. Non ci sono personaggi che possano essere piegati, non ci sono fratture, non c neppure niente contro cui un uomo possa spezzarsi. Gli uomini qui non diventano, ma sono. Lazione non prende inizio da qualcosa, si svolge semplicemente. In poche parole: manca lelemento drammatico, e sarebbe assurdo negare che questo elemento sia indispensabile nel cinema non meno che nel teatro; sebbene poi, quanto a mezzi, natura, effetti, scopi e forme espressive, teatro e cinema siano completamente diversi. Lelemento drammatico alla base di tutto ci che vive e assume forma artistica, sia in una statua che in un dipinto, un romanzo, una canzone o un pezzo teatrale. proprio su questo punto che la Germania ha sferrato il suo attacco. La Germania, che nellarte della recitazione il pi diretto concorrente della Russia ed allavanguardia, ha compreso che a questo riguardo lAmerica debole e i suoi film molto scadenti. La Germania non ha il minimo senso della realt anche se aspirerebbe ad averlo e non conosce che scenari insignificanti. Non ha la minima sensibilit per i dettagli e, allorch ne presenta alcuni, non si tratta che di inezie, insulse, senza importanza, ordinarie o sentimentali, mai di veri dettagli. Poich la Germania non possiede queste due qualit, non ha ancora ben chiaro che cosa sia un film: la rappresentazione di un evento data da immagini mute, immagini possibilmente plastiche, possibilmente numerose e varie un qualcosa, dunque, di completamente diverso dal teatro. Ma la Germania non ha i difetti dellAmerica: la Germania presenta esseri umani, risolve problemi, d mordente allazione, crea premesse, intrecci e conclusioni. Ma anche qui c un problema: la Germania mostra, s, degli esseri umani, ma sempre e solo tedeschi. Che Dio mi perdoni se utilizzo il termine boche , ma non possibile assistere a un film tedesco senza che esso non ci passi, che lo si voglia o no, per la testa. Di fronte a tutte quelle scene che dovrebbero esprimere sentimenti puri (in Germania, dovete sapere, esistono sentimenti puri e impuri), quando, per esempio,
un uomo bacia una donna sulla fronte, quando la figlia bacia la mano della madre o il figlio cade in ginocchio davanti al letto di morte del padre, per un motivo non ben definibile si prova un estremo imbarazzo, perch queste scene appaiono false e indecenti. Le scene che devono invece rappresentare la passione, lodio o linvidia (questi sono i sentimenti impuri) risultano, altrettanto inspiegabilmente, ridicole e, in entrambi i casi, la parola boche che ci viene alle labbra. Questo mal dosato miscuglio di brutalit e sentimentalismo di bassa lega, stavo quasi per dire erotico (perch le persone che distinguono fra sentimenti puri e impuri in qualche modo li hanno gi mischiati fra loro, e come potrebbe essere altrimenti?); questa maniera prussiana, austera, rigida di raffigurare la virt e, daltro lato, la rappresentazione cos innaturale, arida, accademica, scialba della bassezza, la morbosit dei rapporti, la mancanza di delicatezza, limpudenza, lanarchia dellespressione, larroganza intellettuale tutto ci toglie valore allintuizione dei tedeschi di quanto difetta al cinema americano. Ma in mezzo a tanti film scadenti compaiono improvvisamente anche film come La fiamma1 con Pola Negri; La signorina Giulia2 con Asta Nielsen; Vanina, o il matrimonio davanti al patibolo3 con Paul Wegener e la Nielsen, e allora si avverte chiaramente che lAmerica non solo minacciata, ma gi battuta. Che questa la nuova strada del cinema. Che lAmerica stessa se ne renda conto lo prova la sua sollecitudine nel chiamare a s cineasti tedeschi. Voi mi chiederete: allora, America o Germania? Ebbene, due anni fa a Praga ho visto un film che ha segnato una vera e propria svolta; un film di straordinario livello (mai, n prima n dopo, mi capitato di vedere qualcosa di simile) che venne proiettato ununica sera in un cinema periferico. Era un film nordico, sintitolava Erotikon4. Non ricordo il nome della casa di produzione (forse era la
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Film di Ernst Lubitsch (1922). Film di Felix Basch (1921/22). 3 Film di Arthur von Gerlach (1922). 4 Film di Mauritz Stiller (Svezia 1920).
Nordisk), n i nomi degli attori (salvo Karin Molander). Lho rivisto poi a Vienna, dove stato proiettato per quattro mesi di fila. A Berlino ha gettato nella disperazione lintera industria cinematografica svelandone la cattiva coscienza, in America ha messo completamente in subbuglio gli ambienti del cinema e in tutto il mondo ha fatto parlare di s. Era un film pudico, di una purezza cristallina intendo dire idealmente puro di una purezza che conoscono soltanto quegli esseri meravigliosi che vivono lass, in Norvegia, uomini di cui sappiamo ben poco, ma la cui cultura del cuore sembra assai superiore alla nostra. Nel film non accade molto. Una donna lascia il marito per sposare il suo amante e il marito sposa una nipote che gli si addice di pi. Nessuno buono, nessuno cattivo, tutti sono buoni e cattivi al tempo stesso, superficiali e profondi, allegri e tristi, proprio come noi. Tutto descritto con unincredibile delicatezza, eppure senza fronzoli, e non mancano n sentimenti profondi n reali grandi conflitti. Abiti, fiori appassiti, sigarette, battibecchi, gelosia, vigliaccheria, sofferenza, comicit, c tutto e tutto infinitamente pi vero che in qualsiasi altro film. Baci e desideri, disperazione e menzogna, tutto come nella vita, ma senza che nessuno levi le braccia al cielo e sia colto da un attacco isterico come nei film tedeschi, senza che nessuno appoggi, con aria trasognata, il capo allo stipite della finestra e pianga lacrime di glicerina, come nei film americani. Tutto vivo, sentito, semplice, fine, discreto e banale come in Shaw, e tutto reso dagli attori con encomiabile bravura. Questo un film che ha indicato una nuova via ed un vero peccato che il pubblico di Praga non lo conosca. Nel nostro mondo moderno il cinema ha indiscutibilmente un ruolo molto importante, anche se per il momento non ancora ben chiaro quale. E se noi possiamo permetterci nuovi costosi film americani, possiamo allora sicuramente concederci anche questo; non credo che costi di pi. Se poteste vedere questo film, trovereste voi stessi la risposta alla vostra domanda: basta con i film tedeschi o, meglio, operiamo fra essi una
severa selezione; e anche meno film americani! Ecco qui, invece, qualcosa di veramente bello e fine. Pi film di questo genere! (Milena Jesensk, Nrodn Listy, 7 aprile 1923)