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LA METODOLOGIA OPERATIVA ED IL MIGLIORAMENTO DEL PROCESSO DECISIONALE DEL CALCIATORE ATTRAVERSO LUTILIZZO DELLA SPECIFICITA DEL GIOCO Curato

o da Raffaele Di Pasquale Quale giocatore ? Lobiettivo della M.O. la costruzione di un giocatore efficace : Capace di comprendere la situazione e di risolverla, in anticipo sullavversario e secondo criteri di efficacia; Che sappia utilizzare sia abilit tecniche proprie del ruolo e sia, in maniera polivalente, abilit tecniche comuni a tutti, dettate da llesigenza del gioco stesso; Atleticamente e muscolarmente preparato; Perfettamente integrato in un progetto di squadra per un gioco dalto livello . Un metodo che tenga conto delle caratteristiche essenziali del gioco e proponga il calcio in rapporto alla sua logica. Il fine permettere ai giocatori di formarsi costruendo lefficacia del loro gioco a partire dal loro potenziale con la guida e il supporto dellallenatore che viene inteso in tale processo come un facilitatore di apprendimento.

Perch un metodo che parte dal gioco? Il gioco costituito : Da situazioni differenti, innumerevoli e variabili (determinate dal movimento del pallone e dei giocatori sul campo, da agenti quali meteo, tempo di gioco, risultato etc) - Da situazioni strettamente codificate da regole - Situazioni variabili : Impossibile codificarle e Catalogarle !!!! Come gestire i giocatori in una situazione di apprendimento al fine di sviluppare in loro ladattamento efficace? Permettere ai giocatore la libert di decisione e di comportamento ma comunque e sempre nel rispetto dei principi del gioco Il giocatore impara a gestire i comportamenti intelligentemente in rapporto a ci che vede prima individualmente e poi successivamente collettivamente. Costruzione di se stesso - costruzione dellavversario - costruzione del compagno E assolutamente necessario di mettere a disposizione dei giocatori delle referenze comuni per comprendere il gioco nello stesso modo Come migliorare la capacit di essere cosciente dei propri stati mentali ed anche emozionali, si fonda ormai su innumerevoli studi da parte della psicologia e delle neuroscienze.

Quello che propongo in questo articolo frutto di conferme quotidiane da parte dei calciatori che ho avuto a disposizione, che nel loro percorso calcistico si accorgono di riuscire ad imparare con maggiore facilit e soddisfazione personale, che si dimostrano pi responsabili e capaci di rielaborazione e riflessione personale oltrech di pensiero critico. Un allenatore perseguendo questo metodo fornisce gli strumenti efficaci di pensiero che a loro volta diventano premessa ad uneducazione attiva e costruttiva. Sarebbe proprio questa capacit di organizzare attivamente lapprendimento la base della capacit decisionale. Il suo continuo superamento in sempre nuove e pi complesse situazioni d la possibilit al soggetto di costruirsi la base per lapprendimento consapevole. Secondo J. Bruner tale capacit compare nelle persone in modo disuguale, in rapporto al loro sfondo culturale, ma pu essere insegnata con successo come altre abilit. Egli riprende il concetto di L. Vygotskij di apprendimento positivo, come quello che anticipa lo sviluppo, operando entro la zona di sviluppo prossimale. L'allenatore quindi promuover il processo di consapevolezza, prevedendo le difficolt e segmentando la complessit del gioco attraverso un approccio sistemico e specifico. A lui spetta il compito di dimostrare la fattibilit del compito, presentandolo con la gradualit necessaria e accompagnando le azioni al contesto situazionale. Successivamente il calciatore subentrer all'allenatore, riuscendo alla fine ad imparare ed agire efficacemente da solo. In che modo promuovere e sviluppare lapprendimento consapevole nella didattica calcistica? Prima di tutto attraverso l'intenzionalit delle proposte, cio con una didattica consapevole e funzionale allo sviluppo del pensiero, che si concentri pi sul processo che sui risultati. Per questo si deve allenare ad osservare da diversi punti di vista ed anche cercare di esercitare losservazione e la percezione insieme. Si organizzeranno perci NELLA SEDUTA OPERATIVA attivit che prevedano un continuo cambiamento del punto di vista (interno, esterno, di lato, dallalto, dal basso, vicino , lontano) di individuare errori percettivi, facendo giocare in varie zone del campo piuttosto che con tempi di gioco diversi. Si faranno immaginare ed ipotizzare cambiamenti di forma spaziale, di dimensione del campo, di numero di giocatori di squadre e sempre in presenza dellavversario per educare ed affinare la creativit e la fantasia, con il capovolgimento, la moltiplicazione dei particolari, il cambiamento duso. Con questi effetti si potranno realizzare numerosi giochi a tema che sollecitino le capacit di: percepire, osservare/selezionare, imitare/ riprodurre, confrontare, simbolizzare, analizzare, astrarre, categorizzare, ordinare, collegare per categorie ( tempo, spazio, causa, conseguenza, somiglianza, differenza, ecc.), seguire percorsi di induzione o percorsi deduttivi, sintetizzare, valutare, riflettere in rapporto a diversi fattori: emozioni, sentimenti, idee, scopi e risultati. Difatti, la curiosit nell'esplorare l'ambiente circostante la molla per apprendimenti "significativi". Appena possibile al calciatore si deve chiedere di raccontare come ha imparato qualcosa. Le domande diventeranno sempre pi specifiche, adeguate allo stadio di sviluppo tecnico-tattico, ma tese al raggiungimento di quello successivo. La costruzione, l'ideazione di esercitazioni e di giochi interattivi, sono da privilegiare, perch solamente quello che si costruisce di specifico in allenamento sar utile in partita . Un calciatore attiva processi di consapevolezza, allorch capisce come funziona, quali regole permettono certi sviluppi di gioco ecc. L'allenatore pu promuovere lapprendimento consapevole in molteplici modi, ad esempio : - Propone obiettivi e chiede ai calciatori come si possano raggiungere. L'allenatore comunica ai ragazzi quello che ha in mente, perch ritiene importante proporre certi attivit e certi esercizi, ma accetta anche di ascoltare ed accogliere eventuali modifiche o nuove proposte.

- Pone domande che suscitino una curiosit che spinga allazione e alla rielaborazione personale. Non ci si deve mai lasciar sfuggire un dubbio, la possibilit di mettere in risalto un' incongruenza. Chiede il perch delle azioni, sia giuste che sbagliate ed utilizza al massimo la valenza positiva degli errori (il che toglie anche la paura di intervenire e di prendere decisioni autonome a molti calciatori che si sentono insicuri e temono il giudizio deg li altri). Allorch lallenatore si accinge a spiegare una esercitazione, anche complessa come pu esserlo un gioco a tema, presenta la proposta di lavoro come un punto di partenza per la soluzione di situazioni problematiche. Si chiede ai calciatori di riconoscere tutto ci che a prima vista non capiscono, si confrontano i dubbi , si chiede se qualcuno conosce eventuali soluzioni, si formulano ipotesi e a questo punto si cercano risposte congrue alla situazione. Stimola, attraverso l'analogia, la ricerca di strutture concettuali comuni a situazioni diverse. - Fa in modo che i calciatori partecipino attivamente alla costruzione delle conoscenze. Altri nuclei di attivit avranno per oggetto: - l'attenzione, la concentrazione, ma anche la distrazione (cause, occasioni, come organizzarsi per evitarla); - la memoria (tipi e tecniche: cosa si memorizza bene? In quali situazioni? ); - la comunicazione ( parlare, ascoltare, codici, canali, interferenze), - la comprensione (individuare segni e significati, situazioni chiave, sequenze,ecc); - la lettura di materiale tecnico ( leggere pertrovare un suggerimento,..capire di cosa tratta in modo globale e veloce,.per capirne i principi e gli sviluppi,.ecc); - La soluzione dei problemi attraverso la scoperta guidata e la libera esplorazione. Tutte queste attivit didattiche si possono configurare come costruzione, in tempi lunghi, di un metodo di lavoro, da intendersi come un insieme di corrette abitudini di pensiero e di azioni, supportate da una forte dose di motivazione personale, in quanto l'efficacia dei risultati avr rafforzato la stima personale e quindi il desiderio di apprendere. Allenare in modo OPERATIVO significa attivare strumenti di consapevolezza e quindi di costruzione delle conoscenze sia personale che collettiva. All'interno di ogni gruppo squadra sar utile accostarsi alle competenze e agli strumenti che gli sono propri, applicando durante ciascuna fase i contesti specifici, che in tal modo verranno consolidati e renderanno significative le nuove proposte. Nel processo della Metodologia Operativa insegnare a trovare, individualmente o per gruppi, i concetti di un contenuto tattico utile, perch partendo da un "nodo tattico", vengono trovati collegamenti tra loro, mediante situazioni "legame", che a loro volta individuano rapporti logici. Fondamentale in questo processo leducazione delle potenzialit della memoria visiva, e far riflettere sulle informazioni possedute e che faranno da supporto per quelle da assimilare. In questo modo l'allenatore parte dall'esperienza dei calciatori, come contesto di apprendimento, per promuovere ed affinare competenze e padronanze. Nel caso di elementi in difficolt l'allenatore costruir "un contesto" con complessit ridotte. Attraverso l'analisi o la previsione delle difficolt, focalizzer l'attenzione, eliminando elementi di disturbo. Ricercher gli elementi gi conosciuti a cui agganciare nuove conoscenze, guider la ricerca dei concetti chiave e delle loro relazioni, proporr trasposizioni dal concreto all'astratto e viceversa, che una volta condivisi ed accettati rappresenteranno la base per la consapevolezza cognitiva necessaria per gli apprendimenti ulteriori in ossequio alla teoria del carico cognitivo La seduta operativa e le sue fasi 1^ Fase: Situazione generale ed universale: dare il tema ai giocatori. (deve essere condiviso e deve determinare un clima positivo); 2^ Fase: Situazione di reparto (in relazione con gli obiettivi); 3 ^Fase: Situazione dapprendimento di sistema; 4^ Fase: Acquisizioni in relazione alla gara. 4

Qui avviene lelaborazione dei nuclei concettuali: attraverso i quali ogni calciatore, lavorando insieme agli altri pu raggiungere determinate abilit. Tale procedura operativa si differenzia dalle tradizionali sedute di allenamento, perche si presenta non come sistema lineare ma come sistema complesso di attivit collegate tra loro attraverso lo sfondo rappresentato dal progetto di gioco.

Principi di tattica e di tattica individuale delle due fasi

Applicazione per la gara Spazio e Tempo nelle fasi di gioco e nella transizione

Unit Significativa di apprendimento

Le situazioni di gioco

Sistema di gioco

Impre visto

Lavversario

Le situazioni del sistema di gioco

Sviluppo dei principi di tattica e di tattica individuale nelle due fasi di gioco e nelle transizioni inferenze orizzontali e verticali

Spazio e tempo nelle fasi di gioco e nelle transizioni

Organizzazione operativa Numero dei giocatori; Spazio; Tempo (durata delle sequenze di gioco); Materiale; Consegne e regole; Criteri di riuscita; Criteri di valutazione e correzione dellerrore. La seduta operativa efficace Un elevata percent uale di tempo dedicata al tema (Rapporto parlato-pratica); Un tasso elevato di comportamenti dei calciatori in rapporto diretto con il compito da apprendere; Un adeguamento ottimale dei contenuti della proposta alle competenze dei giocatori; Clima positivo.

Le situazioni operative Principi Generali Strumento per far accrescere lefficacia del giocatore e del gruppo in rapporto al gioco Il giocatore deve trovare nella situazione gli elementi del gioco, concentrarsi su di essi per riprodurli con efficacia; La situazione rappresenta un segmento di gioco adattato, gestito da regole ; La situazione deve essere uno spaccato del gioco al fine di permettere al giocatore di effettuare facilmente dei transfert; La buona esercitazione non lesercizio coreografico ma lesercizio che ha maggior attinenza al livello di competenze dei giocatori (semplice al complesso conosciuto allignoto generale al particolare); I migliori esercizi sono il risultato delle riflessioni del progetto di gioco dellallenatore Lerrore Cause Consegne poco chiare; Livello attentivo inadeguato ; Insufficienza livello preparazione condizionale e coordinativa ; Livello tecnico inadeguato ; Vissuto inadeguato; Condizione psicologica. Quello che conta nel processo pedagogico della M.O. non la correttezza formale della descrizione dellerrore, ma lefficacia dellintervento Correggere significa soprattutto saper scegliere bene verso cosa indirizzare il punto focale dellattenzione dellatleta L'IMPORTANZA DELL'ESPERIENZA PRATICA. Avere un ricco bagaglio di esperienze significa avere in memoria un substrato di conoscenze ( ANCORE ) da cui attingere . Questo facilita di molto la possibilit di apprendimento di comportamenti nuovi utilizzando lallenamento intelligente con programmazione cosciente. Dunque tutto ci che si apprende utile poich pu essere trasferito a delle situazioni ben diverse ( ACCOMODAMENTO ) Questo si chiama transfert cio ladattabilit di abilit acquisite precedentemente in contesti nuovi. Certi comportamenti che si sono appresi, in contesti anche molto differenti nella forma, si applicano in situazioni nuove (plasticit degli schemi). La concentrazione Cos la concentrazione? Essere concentrati significa focalizzare la propria attenzione sullobiettivo che si vuole raggiungere in quel momento, senza distrazioni, senza pensieri estranei. La capacit di concentrarsi dunque la capacit di dirigere la propria attenzione sugli elementi determinanti per la prestazione e cio: obiettivo e mezzi per ottenerlo. Nel campo sportivo i mezzi sono i programmi di movimento (tecniche) che latleta gi possiede e che attiva al momento opportuno quando percepisce i segnali scatenanti, cio quelle informazioni precise e particolari che il sistema sensorio ed emozionale dellatleta individua come condizioni di via!. Esempio: il giocatore esperto e concentrato percepisce immediatamente da segnalatori molto precisi (sguardo degli occhi, movimento delle gambe) quando il proprio avversario in possesso di palla sta passando o tirando e di conseguenza mette in atto il comportamento difensivo adeguato (es. si oppone per impedire il tiro, scappa per il passaggio). Essere concentrati significa essere attenti ma anche e soprattutto sapere a che cosa essere sensibili 9

cio a che cosa prestare attenzione. La capacit di dirigere lattenzione anche una questione di volont e questa direttamente proporzionale alla motivazione e quindi a quel desiderio interiore che mobilizza energie psichiche e nervose. Infatti senza motivazione o desiderio profondo di riuscire in una certa cosa difficile essere concentrati. Quando non abbiamo voglia di fare una cosa difficile che ci concentriamo bene su di essa; dobbiamo crearci delle motivazioni, degli interessi, spiegando a noi stessi perch importante portare a termine quel compito, affinch si mobilizzino delle energie psiconervose che permettono di applicarci. Questo significa ragionare in termini di vantaggi: Qual il vantaggio che ne potrei ricavare nel fare questa cosa? la domanda strategica da porsi per automotivarsi (automotivazione). A volte dei pensieri estranei non permettono di concentraci pur avendo interesse di riuscire in un certo compito. In realt la parte inconscia della nostra mente ritiene pi interessante occuparsi di quei pensieri estranei e quindi si crea un conflitto di interessi tra parte conscia e parte inconscia di noi stessi. Occorre prendere coscienza dei pensieri estranei e gi questo ne fa perdere buona parte del loro potere distraente; poi occorre capire quali bisogni tenta di soddisfare linconscio con tali pensieri con una autoanalisi profonda che presuppone una certa conoscenza di se stessi (autoanalisi). Il pi delle volte scoprire ci che ci turba ne scarica notevolmente il potere distraente e anche se il problema non pu essere risolto al momento si pu far capire alla mente che se ne pu occupare in un secondo tempo.

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