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Eutelia – Agile Un altro caso di “imprenditoria all'italiana”
Agile Srl, a vari mesi dall'acquisizione delle attività IT da Eutelia Spa, che
coinvolgono i dipendenti ex Olivetti e Bull, ha presentato al Ministero dello
Sviluppo Economico e alle OOSS, un piano industriale ridicolo e inaffidabile,
che poi si è rivelato fumo negli occhi visti i licenziamenti annunciati pochi giorni
dopo.
Nel frattempo la situazione per i dipendenti è diventata insostenibile, con
stipendi ancora in ritardo di mesi, impegni verso i clienti da rispettare in
condizioni precarie e con l'incubo del licenziamento incombente. I dipendenti
ex Olivetti e Bull, rappresentano attualmente la più grande realtà
dell'informatica e dei servizi IT e Reti in Italia, con alte professionalità in
tecnologie determinanti per il futuro di tutto il sistema economico del Paese.
SPETT.LE DIREZIONE
AGILE SRL
Oggetto: procedura di cessione del ramo IT
In riferimento alla procedura di cessione del ramo IT di Eutelia SpA alla società
Agile Srl, conclusasi secondo quanto riportato dai comunicati aziendali il giorno
15 giugno u.s., le scriventi OO.SS. sono a denunciare quanto segue:
- nelle lettere di apertura della procedura di cessione si fa riferimento al
fatto che la cessione è funzionale alla dismissione dello stesso ramo. Non si
capisce come una cessione di attività possa essere finalizzata alla dismissione;
- nella stessa lettera ed anche nell’incontro di procedura con le OO.SS. e le
RSU, il ramo IT viene definito in 1735 unità, 47 co.co.pro e 25 dirigenti per
complessivi 1807 lavoratori. Nella comunicazione di chiusura della procedura e
trasferimento del ramo viene definito un perimetro notevolmente diverso pari a
complessive 2160 lavoratori. Tale incongruenza appare una evidente violazione
di quanto previsto in materia di consultazione e informazione delle
rappresentanze sindacali che, così come previsto dalla legge, solo con una
informazione/consultazione corretta e trasparente possono farsi una idea delle
conseguenze per i lavoratori dell’operazione di cessione;
- ci risulta che diverse attività di IT con clienti importanti non siano stati
ceduti alla società Agile Srl mentre molti lavoratori operanti nell’area TLC sono
confluiti nella nuova realtà operando un evidente appesantimento dei numeri
del personale rispetto ad un ridotto trasferimento complessivo delle attività IT.
- nessun rappresentante della società Agile Srl era presente nell’ambito
della procedura di consultazione prevista dalla legge;
- durante la fase di consultazione è cambiata la proprietà di Agile Srl, tutto
ciò mina alla radice le informazioni ricevute nella procedura in oggetto e le
prospettive delineate per i lavoratori della nuova realtà.
Per quanto sopra esprimiamo fortissime perplessità circa gli obiettivi della
cessione da parte della società Eutelia SpA alla società Agile Srl, che, a nostro
giudizio, oltre a mettere a rischio il posto di lavoro e le attività di quasi 2200
lavoratori, rappresenta una chiara violazione della procedura di confronto
sindacale sulla quale ci riserviamo eventuali azioni legali a tutela dei lavoratori.
Distinti saluti.
Fim-Cisl (Bellisai) Fiom-Cgil (Potetti) Uilm-Uil (Rocchetti)
Fistel-Cisl (Ferlinghetti) Slc-Cgil (Corsi) Uilcom-Uil (Serao)
corrisposto mediante accollo da parte di Alba Rental dei debiti della Società nei
confronti di OSC, nonché 2) l'ulteriore successiva cessione ad OSC (a seguito
dell'acquisto di quest'ultima da parte di Alba Rental), del 100% del capitale
sociale di Omnia Group Service S.r.l. e del 100% del capitale sociale di
Vox2Web S.p.A. per un corrispettivo complessivo di Euro 9 milioni; tale
corrispettivo dovrà essere pagato mediante compensazione di crediti fra le
parti.
Il perfezionamento dell'operazione di cui sopra è subordinato all'avverarsi,
entro 30 giorni dalla data di sottoscrizione del contratto di compravendita (e,
pertanto, entro il prossimo 27 settembre), della condizione sospensiva a favore
della sola Società, consistente nella ricezione, da parte della medesima
Società: di (1) una lettera di impegno da parte di un investitore terzo relativa
all'impegno irrevocabile e incondizionato di tale investitore terzo a (x)
sottoscrivere un aumento di capitale scindibile di Omnia Network ad esso
riservato per un ammontare di Euro 12 milioni contestualmente all'assunzione
della relativa delibera da parte del Consiglio di Amministrazione della Società, e
(y) versare alla Società la somma di Euro 12 milioni contestualmente
all'emissione delle corrispondenti azioni (anche qualora non fosse possibile
un'immediata ammissione a quotazione delle azioni stesse), e (2) di una
lettera di un'istituzione finanziaria (l'"Intermediario"), debitamente sottoscritta,
attestante che l'investitore terzo di cui al precedente punto (1) ha depositato
l'intera somma di Euro 12 milioni su di un conto corrente presso
l'Intermediario, vincolando tale somma al versamento richiesto per il suddetto
aumento di capitale riservato e impartendo altresì all'Intermediario istruzioni
irrevocabili di procedere a tale versamento ai fini dell'aumento di capitale
riservato.
In data 29 agosto il Consiglio di Amministrazione ha accettato la proposta di
sottoscrizione di un aumento di capitale riservato pervenuta da parte della
società di private equity, Camelot S.r.l., in qualità di mandatario di alcuni
investitori. Tale proposta consiste in un impegno irrevocabile ed incondizionato
a sottoscrivere un aumento di capitale della Società riservato a Camelot o
soggetto giuridico da nominare ai sensi e per gli effetti dell'art. 1401 e ss. del
codice civile per Euro 12 milioni contestualmente all'assunzione della relativa
delibera da parte del Consiglio di Amministrazione della Società. La proposta
ricevuta ed accettata dal Consiglio di Amministrazione era conforme a quanto
richiesto per l'avverarsi della condizione sub (1) sopra e, pertanto, quest'ultima
si è avverata.
In data 8 settembre 2009 la Società ha ricevuto da Gulf Finance & Investment
Company, un'istituzione finanziaria di diritto libanese soggetta a vigilanza da
parte della Banca Centrale del Libano (per ulteriori informazioni in proposito, si
veda www.gf-ic.com), una lettera attestante che un gruppo di investitori (la cui
identità sarà resa nota al momento dell'esecuzione del suddetto aumento di
capitale) ha la disponibilità della somma di Euro 12 milioni su un conto
corrente presso l'intermediario medesimo, che tale somma è vincolata
14 settembre 2009
http://lavorareagile.blogspot.com/
Persone inaffidabili
Il declino inesorabile di un impero di carta (5 agosto 2005 da La Nuova
Sardegna)
CAGLIARI. La disastrosa fine dell’era Seghi è solo l’ultima di una serie di
vicissitudini che hanno portato lo stabilimento di Arbatax — un tempo fiore
all’occhiello dell’industria locale, con centinaia di operai occupati — ad un
inesorabile declino. Le evuntuali soluzioni che si profilano all’orizzonte faranno
comunque sparire definitivamente l’attività produttiva legata alla carta. Prima
di Mario Seghi la cartiera era stata affidata alla società “Arbatax 2000”, fondata
dall’editore Nicola Grauso e dal giornalista Antonangelo Liori: un’avventura
finita in un crac, con conseguenti strascichi giudiziari sfociati nella celebrazione
di un processo per bancarotta fraudolenta con Grauso e Liori tra i principali
imputati. Il dibattimento — durato oltre quattro anni, con un lungo elenco di
testimoni, periti e curatori fallimentari — è terminato con un’assoluzione
generale. L’unico a non uscire indenne, con una condanna a quattro anni e tre
mesi, era stato Antonangelo Liori, i cui legali hanno però presentato
appello.Il tribunale aveva invece completamente scagionato da ogni accusa
Nicola Grauso e gli altri imputati: Andreano Madeddu, Michele Dore, Claudio
Marcello Massa, Fabrizio Rotrinquez, Benvenuto Brambilla e Alfredo Boletti.
(a.m.)
http://consiglio.regione.sardegna.it/rassegnastampa/pdf/28434.pdf
http://www.movecons.it/un_caso_da_manuale.htm
UN CASO DA MANUALE
Le recentissime cronache portano alla ribalta vicende industriali che probabilmente
verranno studiate nei prossimi anni dai nostri studenti di economia e finanza.
Parliamo di quella strategia che sempre più spesso si fa largo nelle sale direzionali dei
nostri “Capitani di Industria” e che và sotto il nome di a c c aparra m e nto dei
rifiuti.
Ci si domanda a chi mai possano interessare i rifiuti, e perché questi, invece di essere
riciclati e restituiti alla produzione (per il vantaggio di tutti) rimangano ad essere, per
la volontà di qualcuno, sempre e solo rifiuti.
Fuor di metafora, l’accaparramento dei rifiuti è un termine che molti operatori
finanziari di Piazza Affari usano per definire quella “strategia” di chi, con disinvolte
alchimie societarie, crea scatole vuote, le riempie di pochi spiccioli e di molti
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Si è svolto presso il MSE il previsto incontro per discutere del blocco dei crediti
maturati da Eutelia Agile nei confronti di committenti della PA a tutela dei
lavoratori Agile che non ricevono retribuzione da mesi. Contrariamente a
quanto previsto, all'incontro non era presente nessun cliente della PA poichè il
MSE ha annunciato di non ritenere legittimo un proprio intervento in favore del
blocco dei suddetti crediti. Secondo il MSE sono al più le parti lese a dover
operare in tal senso (NdR ma questo i lavoratori che stanno portando avanti le
ingiunzioni di pagamento lo sanno già). Nel corso della riunione è anche
emerso che il MSE non sembra essere molto motivato ad indire la riunione di
verifica del 23 pv (dove occorrerebbe monitorare gli impegni presi dall'azienda
in merito al pagamento degli stipendi di agosto) e che potrebbe pertanto
slittare di diversi giorni. Siamo abituati da troppi mesi ai comportamenti
altalenanti di manager aziendali (sempre diversi) e MSE. Promesse, impegni e
performance teatrali si alternano senza sosta, così come le puntuali smentite
successive. Chi sta prendendo tempo e per fare cosa?! Non lo sappiamo. Solo
le inadempienze economiche dell'azienda restano e si aggravano, rischiando di
portare centinaia se non migliaia di lavoratori sul baratro della disperazione con
conseguenze incontrollabili. Il dramma di 10.000 lavoratori e lavoratrici
affamati da industriali senza scrupoli sta scivolando fra silenzi, reticenze ed
impegni non presi con precise responsabilità istituzionali che incominciano a
farsi intollerabili... se è ancora vero che siamo tutti cittadini di uno stato di
diritto.
OCCORRE UNA RISPOSTA UNITARIA E COMPATTA DI TUTTI I 10.000
LAVORATORI E LAVORATRICI DEL GRUPPO OMEGA (AGILE + PHONEMEDIA).
QUESTA E' ATTUALMENTE LA PIU' GRANDE CRISI INDUSTRIALE DEL PAESE E
NON DEVE PASSARE SOTTO SILENZIO! CHI E' INTERESSATO A MOBILITARSI
SENSIBILIZZI LA PROPRIA SIGLA SINDACALE E SI FACCIA SENTIRE
SCRIVENDO ALLA CASELLA DI POSTA EULAV. SIAMO TANTI: NON
DISPERDIAMO LE NOSTRE FORZE!
22 ottobre 2009 - Agile dichiara 1192 esuberi
Con il benestare di appena due giorni prima da parte del Ministero dello
Sviluppo Economico, l'accondiscendenza di Istituzioni, partiti dell'intero
arco costituzionale, con il silenzio dei più importanti giornali e media, il 22
ottobre 2009 entra nella storia come la vergognosa decapitazione, dell'azienda
che raccoglie il meglio delle conoscenze su informatica e servizi IT in Italia, con
personale ex Olivetti e Bull.
1192 lavoratori su 1880, secondo Agile dovranno lasciare l'azienda per
una “crisi” creata ad arte dalla famiglia Landi, padroni di Eutelia e mandanti
di una esecuzione ad opera della peggiore “imprenditoria all'italiana” in Agile.
Killer di aziende, che speculano alle spalle dei lavoratori, spogliando le aziende,
riducendole sul lastrico, licenziando il futuro di migliaia di lavoratori e famiglie,
scaricando i costi sulla collettività in termini di ammortizzatori sociali e infine
distruggendo il tessuto connettivo dell'economia italiana.
I nomi? Famiglia Landi, Sebastiano Liori, Claudio Massa, Claudio
Gianettoni. Questi “signori” sono i prototipi dell' “imprenditoria all'italiana”.
La vignetta sopra serve a far finta di non essere traumatizzati, ma anche a far
capire il momento drammatico che sta vivendo l'informatica italiana, non è solo
un danno per oltre 2000 lavoratori questo, ma per tutto il sistema Italia.
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28 ottobre 2009 - Occupazione della sede Agile a Roma
In via Bona sede Agile di Roma, mercoledì 28 ottobre la prevista assemblea
aperta, si è trasformata in occupazione permanente.
Dopo l'annuncio della proprietà Agile/Omega, che non è il caso di continuare a
chiamare "azienda", di licenziamenti per 1200 lavoratori su 1800 attualemente
occupati, senza nessuna prospettiva ne piano industriale credibile, a fronte di
una cessione di ramo d'azienda truffaldina da parte di Eutelia ad Agile/Omega,
è ormai palese il patto scellerato di queste bad company.
Vogliono arrivare alla chiusura delle attività, al licenziamento di informatici con
conoscenze ed esperienze uniche in Italia, solo per:
- dismettere le attività IT a danno dei dipendenti e della collettività
- scippare gli immobili ex Bull e i TFR dei dipendenti
- realizzare la truffa di Eutelia ad opera di Agile/Omega in piena impunità.
Questi sono i motivi che hanno determinato l'escalation della vertenza Eutelia
Agile, che utilizza lo strumento estremo dell'occupazione per arrivare a:
- incontro in Presidenza del Consiglio dei Ministri con il Sottosegretario Gianni
Letta, per esporre i fatti e cercare una soluzione imprenditoriale
- proseguire ad oltranza le agitazioni e l'occupazione, fino al totale ritiro dei
licenziamenti
E' intervenuto Maurizio Zipponi responsabile per welfare e lavoro della IDV,
ha stigmatizzato anche l'assenza degli organi di informazione, affermando che
è ipocrita e inutile fare manifestazioni sulla Libertà di Stampa, quando poi
quegli stessi giornalisti non pubblicano articoli, su vicende laceranti come
questa Eutelia Agile in nome di "ordini di scuderia". Zipponi ha sposato, come
tutta la IDV e il suo leader On. Di Pietro, la causa dei lavoratori Agile.
Infatti l'On. Di Pietro sarà il 30 ottobre alla sede Agile di Torino, inoltre la IDV
darà il suo apporto, per arrivare a un incontro in Presidenza del Consiglio sulle
vicende Omega-Agile, oramai ingestibili ad altri livelli.
Da segnalare la presenza dell'assessore al Lavoro, Pari opportunita' e Politiche
giovanili della Regione Lazio Alessandra Tibaldi, che in un comunicato ha
dichiarato: "insostenibile la decisione dell’azienda...Occorre ora un intervento
urgente della Presidenza del Consiglio dei Ministri".
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