Nota Il greco ha tre declinazioni: tutti i vocaboli greci appartengono a una delle tre declinazioni. Le prime due le abbiamo gi studiate. Ora iniziamo a occuparci della terza, la pi difficile e la pi complessa.
E se saltassi la lezione?
TERZA DECLINAZIONE
CASO Nom. Gen. Dat. Acc. Voc.
SINGOLARE
MASCHILE E FEMMINILE
PLURALE
NEUTRO nessuna MASCHILE E FEMMINILE NEUTRO
- - - - oppure - (breve)
nessuna oppure = nom.
- - (breve)
nessuna nessuna
- - - (breve) - (breve) -
Queste desinenze, come gi sappiamo, vanno apposte al tema del vocabolo. Non far male rammentare che ogni parola greca appare nel vocabolario nella sua forma al nominativo seguita dalla desinenza del genitivo, ed proprio da questultima che si comprende a quale delle tre declinazioni appartiene il vocabolo. Si noti:
Probabilmente vi sarete domandati come mai la parola evidenziata dalla freccia in rosso, che appartiene alla terza declinazione, faccia al nominativo . Sappiamo infatti che il tema di ogni vocabolo si ricava dal genitivo singolare a cui tolta la desinenza. Ora, il genitivo di occhio, come appare nel vocabolario, . Se togliamo la desinenza - dal genitivo, rimane -. Questo, in effetti, il vero tema del vocabolo. Come mai allora nel nominativo non compare pi la finale? Ragioniamo. Dal vocabolario notiamo che larticolo determinativo che accompagna questa parola . Sappiamo che ogni parola accompagnata nel vocabolario dal suo articolo per permetterci di sapere a che genere appartiene. Essendo larticolo neutro, sappiamo cos che neutro. Ora, nella tabella delle desinenze esposta sopra, alla desinenza del neutro singolare nominativo indicato: Nessuna. Il nominativo neutro singolare della terza declinazione non ha, in pratica, alcuna desinenza, ma costituito dal solo tema. Se ci spiega perch la parola non prende la desinenza (che appartiene solo al maschile/femminile), non spiega per ancora perch mai non appaia la finale del puro tema (-).
Ed eccoci a una prima osservazione: la finale, da sola, a volte cade, altre volte scade in . Diremo subito perch ci non deve minimamente preoccuparvi, riportando due esempi, uno di caduta della finale e uno di scadimento della finale in . Osservate queste due parole:
, -, - corpo , -, - confine
Dalla desinenza del genitivo singolare (-) sappiano che appartengono alla terza declinazione; dallarticolo () sappiamo che tutte e due sono parole neutre. Ora ricaviamo il tema togliendo la desinenza del genitivo e abbiamo:
Tutti e due i temi terminano in con la dentale . Nel primo caso la finale cade e il nominativo perci ; nella seconda parola la dentale finale scade in e il nominativo perci . Perch non ve ne dovete preoccupare? Per il semplice fatto che il vocabolario a darvi il nominativo! Sapere il perch della diversit vi aiuta solo a non porvi il cruccio di domandarvi perch mai alcune parole neutre della terza abbiano il e altre no. anche importante conoscere questa regola: le consonanti dentali (, , ; cfr. la precedente lezione, la n. 288) cadono davanti al . Vediamolo con un esempio. Riprendiamo la parola corpo: , -, . Ora vediamone il dativo plurale. semplice: al tema - va aggiunta la desinenza del dativo plurale, che :
- + =
Abbiamo qui la dentale che viene a trovarsi davanti a un . Regola: le consonanti dentali (, , ) cadono davanti al . Ecco allora che il nostro dativo plurale diventa:
, , - lampada
Singolare Plurale
, , - grazia
Singolare * Plurale
* pi propriamente (cfr. Lc 7:47), ma anche (cfr. Gda 4) Caso Nom. Gen. Dat. Acc. Voc.
, , - notte
Singolare Plurale
Il tema verbale (= meno ). Al dativo plurale avremmo quindi: - + la desinenza = ; la davanti alla ( > ); ora si noti lincontro + : ne deriva , come spiegato nella lezione 288. La stessa cosa al nominativo singolare: tema - + desinenza = ; la cade davanti alla e si avrebbe , che diventa perci . Per ci che riguarda lo spostamento dellaccento: nelle parole monosillabiche (che sono costituite cio da una sola sillaba, come appunto ) della terza declinazione, laccento posto sullultima in tutte le forme eccettuate il nominativo e il vocativo plurali e gli accusativi (singolare e plurale).