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Fondazione Istituto Gramsci

Le passioni e la politica. Il Meridione di Antonio Gramsci Author(s): Nadia Urbinati Source: Studi Storici, Anno 37, No. 2, Il tempo di Federico II (Apr. - Jun., 1996), pp. 465-487 Published by: Fondazione Istituto Gramsci Stable URL: http://www.jstor.org/stable/20566770 . Accessed: 05/06/2013 16:18
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LE PASSIONI E LA POLITICA. ILMERIDIONE

DI ANTONIO

GRAMSCI
Nadia Urbinati

1. Libertd positiva. La querelle antipositivista del principio di questo seco lo ha trasformato la cultura italiana inmaniera profonda.A mutare non fu soltanto lo stile filosoficoma anche la visione della politica, della relazione fra economia e politica e dei fondamenti ideologici e morali dell'agire po litico.Forse nessun altro tema come la questione meridionale puo darci un senso altrettanto vivido della distanza che separava il vecchio e il nuovo, una distanza che fu anche generazionale1. Da un lato i positivisti, con una concezione organicista e naturalistadella societa ed una pratica politica sta talistae protezionista, difesa ora nel nome della giustizia sociale ora in quel lo della grandezza nazionale.Dall'altro gli idealisti, che riattivarono il prin cipio dell'unita di essere e conoscere e concepirono l'emancipazionepoliti ca come un progetto interamente umano, opera della volonta intelligente di individui associati.Per gli uni la questione meridionale era di natura es senzialmentebiologica e per tanto politicamente irrisolvibile,oggetto al piui di interventi speciali coercitivi e/o protettivi da parte dello Stato centrale. Per gli altri ilMeridione era principalmente un problema di subalternitae dominio la cui soluzione imponeva una trasformazionepolitica radicale e soprattutto una nuova classe dirigente nazionale. I1 liberismo di De Viti De Marco e di Salvemini era un esito coerente della loro fiducia di liberalinel l'iniziativa autonoma e responsabile della societa civile, veicolo di educa zione civile e insieme di giustizia.Per entrambi il centralismo e il protezio nismo erano i segni del fallimento del progetto liberale, pratica politica di un'oligarchia agrario-industrialeche aveva sovrapposto i suoi interessi di parte (i sinister interests come li chiamavano i liberali inglesi) all'interesse pubblico2.
1 La - e e e la ?vecchia fra voluntarismo generazione? guardia? si veda per esem in molti scritti giovanili di Antonio Gramsci; in Id., Scritti giovanili 1914-1918, 1958, pp. 153 Torino, Einaudi, questione m?ridionale, commerciale a cura e gli interessi del Mezzogiorno di B. Caizzi, Milano, Edizioni (1903), di Cornu

distanza

determinismo

fra -

la ?nuova ritorna

pio, La critica (1918), 155. 2 A. De Viti De Marco, La in Antolog?a della questione

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466 Nadia Urbinati IImeridionalismo di Gramsci (e piuvin generale il suo pensiero politico) si form6 in questo clima ideale e politico. Gramsci si sarebbe schierato con gli idealisti contro i positivisti, con Salvemini e i liberisti contro i socialisti riformisti e i liberali protezionisti. Le trasformazionistrategiche che il suo meridionalismo subi nel corso degli anni avvennero all'interno di una cor Per Gramsci, la questione meri nice che rimase coerentemente idealista3. dionale era una questione nazionale perche era una questione di egemonia politica e culturale.La sua soluzione richiedeva una nuova relazione fra il e gli intellettuali, fra essere e conoscere. ?popolo-nazione>> Un'analisi della nozione gramsciana di egemonia, e delle controverse inter pretazioni che si sono succedute dal tempo della pubblicazione dei Quader ni, e al di la deghi scopi di questo articolo. Si puo tuttavia ragionevolmente interni al pensiero politico di Gramsci derivano sostenere che i ?problemi>> dal suo idealismo e dall'idea di libertd positiva ad esso conseguente4. La nozione idealista dell'unita di essere e conoscere ha diverse implicazio ni qualora venga impiegata come idea regolativa di critica sociale o come imperativo etico di costruzione della societa ideale.Nel primo caso, la no zione acquista un forte significato emancipatore perche consente di de nunciare la subordinazione gerarchica e di criticare un ordine sociale e po litico retto sulla coercizione.La rivendicazione gramsciana, liberale e de mocratica nello spirito, dell'autonomia individuale e dell'eguale dignita morale di tutti gli individui discende da questa premessa; ?lo spirito d'ini ziativa, il rispetto per gli altri, la convinzione che la liberta per tutti e sola garanzia delle liberta singole, che l'osservanzadei contratti e condizione in dispensabile di convivenza civile>>: questi erano per lui i fondamenti di una Nel secondo societa giusta perche animata da spirito di <<disinteresse>>5. caso, invece, la nozione dell'unita di essere e conoscere prefigura una so cieta che, proprio per risolvere il conflitto tra autorita e liberta, incoraggia un ordine armonico nel quale lamente individuale aderisce a quella col lettiva perfettamente e totalmente, affinche ?il singolo individuo si governi da se senza che per cio questo suo autogoverno entri in conflitto con la societa politica, anzi diventandone la normale continuazione, il completa mento organico>>?.

G. Salvemini, La questione in Id, Opere, m?ridionale nit?, 1950, pp. 225-234; (1898), IV, e questione t. 2, Milano, Movimento socialista m?ridionale, 1963, pp. 71-89. Feltrinelli, 3 E. Garin, italiani del XX Intellettuali Editori 1974, pp. 302-309. sec?lo, Roma, Riuniti, 4 la nozione di liberta positiva nel senso assegnatole Assumo da Isaiah Berlin nel celebre of Liberty. saggio del 1958 Two Concepts 5 e collettivismo in Id, Scritti giovanili, A. Gramsci, Individualismo cit., p. 187. (1918), 6 a cura di V. A. Gramsci, critica dellTstituto dal carcere, edizione Gramsci, Quaderni dal nu Gerratana, Torino, 1975, p. 1020 (d'ora in poi si citera con Q, seguito Einaudi, mero della pagina).

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Meridione diAntonio Gramsci 467 Le passioni e lapolitica. II Per il filosofo idealista, tuttavia, ilmomento critico e ilmomento costrut tivo sono logicamente connessi e devono restareuniti nella pratica, perche il lavoro di emancipazione non finisce con la critica sociale.Per questo mo tivo, alcuni studiosi si sono chiesti se il fallimento non abbia in effetti sal vato il progetto politico di Gramsci dalle sue inevitabili conseguenze nega tive7;questo, nonostante che la sua societa futura fosse tutt'altro che mo nolitica. E difficile definire come totalitarioun modello nel quale la societa politica e quella civile restano separate e nel quale, soprattutto, la societa civile e ?complessa e bene articolata>>8. Le riflessioni di Gramsci sulMeridione confermano la complessita del suo pensiero politico, mentre consentono di mantenere separate la tensione cri tica e l'aspirazione alla costruzione della societa ideale. Il Sud di Gramsci e il luogo di una refrattarianecessita contro la quale l'idealismo della li berta positiva esercita la sua energica forza critica. Infine, e la sua stessa identita di meridionale a fungere da moderatore del carattere comprensivo del suo progetto egemonico. In questo articolo mi serviro delle riflessioni di Gramsci sulla questione meridionale per mostrare come la sua nozione di egemonia corrisponda all'esigenza di ripristinaree rendere stabile la co municazione fra le classi sociali e fra ilNord e il Sud del paese. La comu nicazione ha bisogno tanto di soggetti distinti e diversi quanto della loro reciproca volonta di darsi e di usare una grammatica comune. In questo senso la questione meridionale e essenzialmente una questione culturale la cui soluzione coincide con la conquista dell'autonomiamorale degli in dividui-cittadini;ed &una questione politica, per la cui soluzione si rende necessaria la trasformazionedemocratica della societa e dello Stato, cioe della culturamorale diffusa e delle istituzioni politiche. 2. I Sud di Gramsci. IMeridioni di Gramsci sono molti, e molte sono le strategie che egli ha adottato nei decenni tumultuosi che precedettero e se guirono la prima guerramondiale9. Il suo primoMezzogiorno prese la for ma dell'autonomismo sardo nel corso delle elezioni del 1913, quando

7 Bo nel Novecento, Critica sociale e impegno politico M. Walzer, militante. L'intellettuale 110. americana del edizione dalla Il 1991 1989), (traduzione p. Mulino, prima logna, 8 una lettura in senso pluralista He cfr. C. Mouffe, di egemonia dell'idea Q, p. 1020. Per Lon C. ed. Marxist in in Gramsci and and Mouffe, Gramsci, by gemony Theory, Ideology don, Roma, in Istituto Gramsci, di Gramsci, si veda a cura di F. Ferri, Roma, Editori Riuniti, 1977, I, pp. 321 sgg. Ma sci, 2 voll., italiano dalla Il Mezzogiorno, lo Stato e il capitalismo il pi? recente F. Barbagallo, anche in ?Studi ai ?Quademi del carcere?, m?ridionale? 1988, pp. Storici?, XXIX, ?Quistione 21 sgg. and Kegan Routledge Gramsci taria, cfr. G. Vacca, 9 II Mezzogiorno G. Giarrizzo, 1979, Paul, e Togliatti, pp 168-204. Editori Per una critica della lettura totali Riuniti, 1991, pp. 76-83. e storia in Gram Pol?tica

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468 Nadia Urbinati Gramsci <<scoperse>> Croce, De Viti De Marco e Salvemini e divento un as e dell'<<Unita'>>1. siduo lettore della <<Voce>> Egli pensava che il liberismo economico fosse la politica piu radicale da contrapporre al protezionismo del blocco agrario-industriale'1. Una strategia liberista, aveva scrittoDe Viti De Marco, sarebbe stata in grado di rafforzarel'alleanza fra i contadini del La Sud e i proletari del Nord, poiche entrambi avevano un unico nemico12. campagna contro il protezionismo fu percepita daimeridionalisti radicalidi quegli anni come il primo esempio di politica non-localistica dai tempi del laDestra storica. Venne poi il Sud del periodo della guerra, quando Gramsci cominci6 a dar rilievo al ruolo dell'organizzazionenell'azione politica. Come molti della sua generazione, egli pensava che la guerra avesse fatto nascere cio che un'e conomia ruralenon avrebbemai potuto: una psicologia collettiva e un sen so di appartenenza di classe e nazionale.La guerra aveva prodotto due fe nomeni culturali: innanzitutto, gli intellettuali delle classi medie avevano scoperto l'esistenza di una nazione molto diversa da quella trasmessadalla retorica ufficiale, una nazione povera e analfabeta che si sentiva estranea allo Stato italiano13. Infine, l'esperienza delle trincee aveva avuto lo straor dinario potere di eguagliare nel sacrificio e con la disciplina uomini diver si per classe, cultura e aspettative di vita. La sofferenza e la paura avevano Nel 1918 Gramsci scriveva che, grazie alla funzionato da collante emotivo"4.
10 Gramsci cusato non ha mai abbandonato questa posizione completamente Come scrisse nel 1923 ?Ilustrando gli obiettivi come i movimenti una questione contadini nazionale ?hanno non sempre decentramento? n? de totalmente ?l'Unit??, ri con

il regionalismo. la questione siderare in termini

m?ridionale

di centralizzazione:

significava avuto nel

la parola d'ordine dell'autonomia locale e del gramma in Id, La questione de ?l'Unit?? lettera per la fondazione [1923], F. De Felice-V. Editori Roma, Riuniti, 1973, 2a ristampa Parlato, 11 non si pu? ricordare che i minatori sardi son? pagati ?Perch? deve essere perch? le donne cialmente di torrente ze proibitive ticolo non firmato

pensare loro pro La (A. Gramsci, a cura di p. 81). di fame [...]

m?ridionale, della III ed, con salari

che due terzi degli ricordare abitanti della Sardegna proibito (spe e i bambini) vanno e d'estate, tra le spine e i letti scalzi d'inverno di strade, perch? che tengono il prezzo d?lie pelli ? portato ad altez posto dai dazi protettivi che arricchiscono cos? in un ar torinesi??, gli industriali

su ?l'Avanti? a cura di S. del 1919, in A. Gramsci, Scritti 1915-1921, Moizzi, 1976, p. 177. Milano, Caprioglio, 12 e l'int?resse La pol?tica commerciale A. De Viti De Marco, in Antolog?a dei lavoratori, ma cfr. anche F. S. Nitti, Nord e Sud dopo della questione cit., pp. 215-224; m?ridionale, in IIMezzo giorno in una democrazia l'Unit? (1900), industr?ale, Roma-Bari, Laterza, 1987, pp. 13-15. 13 era diffusa convinzione il circolo Si veda per ben oltre comunista torinese. Questa in N. Tranfaglia, del 1917, citato l'articolo di C. Rosselli, Wilson Carlo Rosselli esempio dall'interventismo 14 Sulla ?forza (1918), a ?Giustizia collettiva? giovanili, della e Liberta?, solidariet? Bari, Laterza, 1968, p. 20. creata dalla guerra si veda A. Gramsci, Utopia e P. Gobetti, de ?La Rivoluzione 280-287, Manifesto

in Scritti

cit., pp.

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469 Le passioni e lapolitica. II Meridione diAntonio Gramsci guerra, una massa enorme di <<individui e totalmente <<estra disorganizzati>> nei ad ogni attivita collettiva>> aveva avuto 1'opportunitadi diventare un po polol5. La rivoluzione boIscevica sembrava confermare questa analisi: la guerra aveva creato una classe potenzialmente rivoluzionaria trasformando i contadini in soldati.Secondo iA Gramsci di questi anni, le condizioni sto riche dell'Italia e della Russia <<non erano e non sono molto differenti?16. La crescita del fascismo, la penetrazione del Partito popolare nel Sud, e contemporaneamente i problemi che la rivoluzione sovietica stava incon trando nelle zone rurali scossero l'ottimismo di Gramsci"7. Ora la campa gna si stagliavaminacciosa contro la citta, la cultura della modernita e lo Gramsci nel stesso destino della rivoluzione socialista. Il contadino, scriveva 1920, <<sente la sua impotenza, la sua solitudine, la sua disperata condizio ne, e diventa un brigante, non un rivoluzionario,diventa un assassino di "signori",non un lottatore per il comunismo>>8. L'ideologia del partito so cialista e pochi anni di guerra non erano stati sufficienti a educare nei con tadini una coscienza politica. Questi eventi cruciali convinseroGramsci che i comunisti dovevano sostituire la strategia della forza con quella del con senso e dunque rivolgere la loro attenzione agli intellettuali. Dopo tutto, i comunisti di Torino <<avevano sottovalutato i problemi del Sud come i so cialisti>> prima di loro, perche avevano trattato i contadini semplicemente come alleati subordinati degli operai del Nord19. ?Personalmente io credo - scriveva in occasione della fondazione de <<l'Unita>> - che la parola d'or

a cura di P. Spriano, in Id., Opere 3 voll., Torino, (1922), Einaudi, complete, 1969 (ristampa della I ed., 1960), I, p. 228. 15 e collettivismo, Individualismo cit., p. 181. 16 e contadini Ei A. Gramsci, in Id., L'Ordine Nuovo 1919-1920, (1919), Torino, Op?rai 1970 (I ed. 1954), p. 25. naudi, 17 e il problema storico della democrazia, M. L. Salvadori, Gramsci Torino, 1970, Einaudi, a sostenere il potere sovi?tico li invito [i contadini] p. 78. ?In vano il governo degli op? liberale? rai e dei contadini: che essi si rifiutarono di di dare PUngheria, rosso 1919-1920 era un paese della Terza contadini, e il pane ai lavoratori d?lie citt? ungheresi senza pane? II biennio rimase (S. Corvisieri, 1970, p. 380). Cfr. A. Milano, Feltrinelli,

Internazionale,

Gramsci, Colpo di S tato (1921), in Scritti politici, a cura di P. Spriano, Roma, Editori
1972, pp. 466-468. Riuniti, 18 e contadini Gramsci, Op?rai 19 a cura P. Togliatti, Gramsci, prima critica della strategia Guido in Id., L'Ordine cit., p. 317. (1920), Nuovo, Editori di E. Ragionieri, Riuniti, 1967, Roma, venne ?unitaria? dei comunisti dai meridionalisti

particolare

potevano capire meridionalistica

il qu?le nel 1925 aveva Dorso, e risolvere i problemi del Sud strettamente col peso di interessi

ria d'Italia, Roma-Bari, 1926, la critica di Dorso vanile di Gramsci.

1981 [I ed. Laterza, incidenza ebbe una profonda

scritto che i popolari la loro azione ?neutralizzavano perch? II Sud nella sto nordici? (in R. Villari, lo scritto del 1961], p. 452). Come mostra nella revisione delToperaismo gio

p. 205. La in radicali, e i comunisti non

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470 Nadia Urbinati dine "governo operaio e contadino" debba essere adattata in Italia cosi: "Repubblica federale degli operai e dei contadini">>20. I1 fascismo confermava una volta di piu l'esistenza di una fratturaprofon da fra la retorica dell'unita nazionale e la reale condizione ?morale e intel lettuale>> della nazione. I1 saggioAlcuni temi della quistione meridionale si concludeva con un drammatico affresco della <<grande disgregazione socia le>> del Sud e uno splendido ritratto di Piero Gobetti e Guido Dorso, due esempi del nuovo tipo di intellettuale prefigurato da Gramsci: Croce (l'u manesimo laico) fungeva da mediazione tra cultura rurale e cultura urba na. L'intellettuale nuovo Gobetti non era un marxista, ma aveva, primo fra tutti, considerato il proletariato come un soggetto politico legittimo della lotta liberale e, in questo senso, aveva incoraggiato l'incontro tra liberali e marxisti, tra il Sud (Croce) e ilNord (<<L'Ordine nuovo>>). L'obiettivo, con cludeva Gramsci, doveva essere quello di favorire la crescita di una classe di intellettualinuovi, capaci di trarrevantaggio dalle situazioni critiche per Si sarebbe promuovere un nuovo ordine di relazioni tra le forze sociali21. trattatodi un progetto a lungo termine, fatto di piccole trasformazioni?mo lecolari>> piuttosto che di mutamenti immediati e totali. <<Gli intellettuali si sviluppano lentamente,molto piu lentamente di qualsiasi altro gruppo so
ciale>>22.

I mezzi della forza e del consenso servivano del resto a fini politici diversi, quali la costruzione di un nuovo Stato e la trasformazionedi uno Stato esi stente. I1 confronto fra Niccolo Machiavelli e Jean Bodin, abbozzato nei Quaderni, illustra assai bene la natura del progetto egemonico di Gramsci. Diversamente daMachiavelli, Bodin non aspirava a costruire uno Stato na zionale bensi a <<equilibrare le forze sociali in lotta>> all'interno di uno Sta to esistente. Percio, mentre Machiavelli insisteva sul ?momento della for Bodin era interessato al ?momento del consenso>>23. za>>, La differenza tra

20 La 81. 21

lettera

per

la fondazione

de ?l'Unit??,

in Gramsci,

La questione

m?ridionale, morale e di

cit., p. e politico,

II termine esso

che come

essere inteso nei due significati, dovrebbe disgregazione cio? come denuncia d?lie condizioni di sofferenza connota, del e A. luogo critico dal quale cominciare si veda al riguardo

identificazione sociale;

la trasformazione

ingiustizia, dell'intero

N. Badaloni, Il marxismo di Gramsci, Torino, Einaudi, di Gramsci: Sul m?todo dalla storiografia alla scienza Pizzorno, e la cultura contempor?nea, a cura di P. Rossi, Roma, in Aa.Vv, 2 voll, Gramsci pol?tica, Editori 1970, I, p. 144. Riuniti, 22 A. Gramsci, terni della quistione in Id., La questione Alcuni m?ridionale (1926; 1930), 1975, pp. 121-124, cit., p. 159. m?ridionale, 23 corne un ?program Q, p. 1008 (e p. 1574). E possibile egemonico interpretare quello ma di subordinazione della politica-potenza dello alla (dottrina Stato-forza) gerarchica e Togliatti, cit., p. 13). (Vacca, Gramsci politica-egemonia?

sistema

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471 Le passioni e lapolitica. II Meridione diAntonio Gramsci i due era analoga a quella che correva fra gli uomini del Risorgimento e lo stesso Gramsci. 3. A partire dal fallimento dell'egemonia liberale.Gramsci leggeva iAfalli mento egemonico del Risorgimento come fallimento dei suoi intellettuali, che erano stati incapaci di convertire il dominio della forza, necessario ai costruttori di Stati, in politica del consenso. I1 fallimento era stato tanto dei vinti quanto dei vincitori. I democratici avevano fallito a causa del loro giacobinismo e umanitarismo; da un lato avevano confuso <l'unita culturale con l'unitapolitica e territoria le>>, dall'altro avevano, comeMazzini, ridotto il compito ideologico a una se rie di ?aforismi>> e di ?vuote chiacchiere>>24. Essi avevano fallito prima di tut to perche non avevano compreso l'importanzastrategicadella riformaagra ria nel Sud e poi perche non avevano cercato (ne voluto) il consenso attivo dellemasse popolari.Quanto aimoderati, che invece avevano avuto una stra tegia ideologica liberale, il loro progetto egemonico falli per la loro anacro nistica diffidenza nei confronti delle masse. Essi avevano una visione gerar chica della societa e si rapportavanoagli italiani come i generali di un eser e anche uno "strumento" <<L'esercito cito prenapoleonico ai loro soldati25. per un fine determinato,ma esso e costituito di uomini pensanti e non di auto mi che si possono impiegarenei limiti della loro coesione meccanica e fisi ca>>26. La maggiore responsabilitadel fallimentomoderato ricadeva dunque sui piemontesi, perche essi soli si erano esplicitamente proposti a un tempo come intellettualie come politici. <<Essi dicevano di proporsi la creazione del lo Stato moderno in Italia e produssero un qualcosa di bastardo, si propo nevano di suscitare una classe dirigente diffusa ed energica e non ci riusci rono, di inserire il popolo nel quadro statale e non ci riuscirono>>27. Come imeridionalisti della precedente generazione (da Pasquale Villari a Giustino Fortunato) avevano compreso, per costruire istituzioni politiche rappresentative occorreva formareun'opinione pubblica. Fallito questo pro getto, la classe dirigente italiana fu lasciata senza altri strumentipolitici che

24 Lettere dal carcere, 2 voll., a cura di A.A. Santucci, Roma, Q> PP- 3 e 55; A. Gramsci, e 14 febbraio numero del 24 gennaio al dell'?Unit?? Editrice 1988, l'Unit?, supplemento lettera a Tatiana del 7 setiembre 1931, II, p. 32. 25 aveva accomunato e ra conservatori sui limiti dei liberali piemontesi Questa diagnosi si veda per esempio P. Villari, Di chi ? la colpa? dicali della generazione risorgimentale; o sia la pace e la guerra Ti in Id., Saggi di storia di critica e di pol?tica, Firenze, (1866), pograf?a t?cnico? Cavour, (1860), al d?cimo 1868, p. 390, e C. Cattaneo, Prefazione a cura di D. Castelnuovo in Id., Opere scelte, 4 voll., I, pp. 209-210. volume Frigessi, del ?Poli Torino,

1972, Einaudi, 26 Q, p. 2051. 27 Q, pp. 2053-2054.

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472 Nadia Urbinati la coercizione fisica e la burocrazia. Il vuoto lasciato dallamancanza di una forza conservatrice liberale, di una destra parlamentaremoderna, fu cosi riempito da un nazionalismo demagogico e populista che cronicizzo la <<di e rese piu facile al fascismometter radici nella societa sgregazione sociale>>
italiana28.

I1progetto di Gramsci cominciava da dove si era arenato quello liberale: incorporare il Sud nello Stato nazionale.Ma proprio perche egli non con siderava il Sud come un problema locale, il suoMeridione diventava una categoria adatta a rappresentare l'intera nazione, quel ?popolo italiano quella na [che] non esisteva come ideale concreto, organizzazione attiva>>, zione che esisteva semplicemente come una figura del discorso utile ai go vernanti per manipolare i sentimenti popolari e giustificare le loro politiche di parte e oppressive.Come il Sud, l'intera societa italianaera costituita di enorme di individui disorganizzati in ogni senso, innocenti del una <<massa molto male e del poco bene che si attuava, indifferenti ad ogni idealita, estranei ad ogni attivita collettiva, che rifiutavanoogni responsabilita per che erano fuori di ogni iniziativa>>29. L'interpretazione gramsciana della questione meridionale come una que stione di unita nazionale richiama alla mente la prospettiva adottata da Marx nell'interpretazione della questione ebraica: fino a quando lo Stato nazionale rimaneva lo Stato del blocco agrario-industriale (lo Stato del Nord), e fino a quando il Sud rimanevauna ?grande disgregazione socia lo Stato resta cristia Nord e Sud restavano tra loro segregati: <<Finche le>>, no e finche l'ebreo resta ebreo, entrambi sono egualmente incapaci, l'uno di concedere e l'altro di ricevere l'emancipazione>>30. In relazione al Sud, lo Stato italianopoteva comportarsi soltanto come uno Stato del Nord, lasciando che l'altraparte si isolasse dal tutto e rafforzas se i suoi sentimenti corporativi: l'emancipazionedel Sud poteva essere solo come emancipazione del Sud da se stesso, e dunque dell'intera nazione31.
28 e so come di una ?rivoluzione del Risorgimento fallita? L'interpretazione gramsciana come di una ?rivoluzione un acceso stata centro ? fallita? al di dibat prattutto agraria e Fe e Settanta, a cominciare Romeo tito fra gli storici degli anni Sessanta da Rosario derico suggerito grafica. fica, Chabod. di Mi sembra che Alessandro Pizzorno abbia coito in chiave nel segno le note gramsciane sul Risorgimento leggere era di verificare non tanto di Gramsci L'obiettivo ha quando non storio

pol?tica,

una interpretazione storiogra invece una teor?a pol?tica di Gramsci, 113 Sul m?todo (Pizzorno, cit., pp. quanto son? un'opera i Discorsi le note di Gramsci di Machiavelli, di teor?a pol?ti 114). Come ca pi? che di storia. 29 e collettivismo, Individualismo cit., p. 180. Gramsci, 30 e la questione in 17marxismo testi scel K. Marx, Sulla questione ebraica (1843), ebraica, e annotati Edizioni del Calendario, da M. Massara, 1972, p. 180. Milano, ti, presentad 31 una aveva scritto nel 1918, la sola opportunit? dell'Italia di diventare Come Gramsci stava nell'educazione degli italiani per farli diventare cittadini responsabili do

nazione

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473 Le passioni e lapolitica. IlMeridione diAntonio Gramsci Questo obiettivo fu 1'ideale che ispiro il programma di studi che Gramsci abbozzo fin dai primimesi di prigionia.Nel 1927 scriveva a Tania della sua intenzione di studiare la ?formazione dello spirito pubblico in Italia>> se condo tre prospettive: la questione meridionale, la filosofia di Benedetto Croce e 1'evoluzionedei gusti letterari popolari32. Come si puo facilmente vedere, questi tre temi si riferiscono rispettivamentealle ?grandimasse di ai grandi intellettuali e agli intellettuali intermedi; in altre paro sgregate>>, le, folclore, filosofia e senso comune. Da un punto di vista strategico, il senso comune giocava il ruolo piu' im portante, perche, come la guerra avevamostrato, 1'efficienzadi un esercito dipende dalla capacita dei suoi ufficiali di complemento di facilitare la co municazione fra i generali (lamente) e i soldati (il corpo)33.I nuovi intel lettuali avevano il compito di elaborare un moderno umanesimo <<capace di diffondersi fino agli strati piu' rozzi e incolti>>34. La Riforma protestante trionf6 quando le aspirazionidi pochi illuminati riuscirono a diventare sen so comune dei molti, trasformandoun evento religioso in un evento poli tico.Grazie alla volgarizzazione dei suoi principi, laRiforma ebbe la forza di resistere alle armi cattoliche e infine di formare la <<nazione tedesca>>. Allo stessomodo, la democrazia liberale vinse in Europa quando i princi pi illuministi cessarono di essere privilegio di una ristretta aristocrazia in tellettuale per diventare credenza diffusa35.I nuovi riformatori immaginati da Gramsci avrebbero dovuto seguire ilmedesimo cammino, facendo esat tamente cio che gli intellettuali italianinon avevano ancoramai fatto: ?an dare al popolo>>per comprendere la formazione e il consolidamento delle credenze e dare ai nuovi principi la stessa solidita'del pregiudizio. 4. L'idea di cultura e le colpe dell'Illuminismo.La progressiva complessita del Meridione di Gramsci e parallela a quella della sua concezione della

tati di un contrasto

chiaro teorizzato

senso

dei

loro diritti

e dei

loro doveri. di

Il suo modello

etico

ricalcava societa

il

da Mazzini

fra l'individuo

tipo benthamista

e l'individuo

e l'?individuo-asso rio o, come fra l'?individuo-capitalista? lo stesso Gramsci scriveva, e collettivismo, ciazione? (Individualismo cit., pp. 186-189). 32 nota lettera del 19 marzo Nella Lettere dal carcere, cit., I, pp. 63-64). (Gramsci, 33 e Croce temi della quistione Come si vede in Alcuni Salvemini diedero m?ridionale, a Gramsci circa il molo intellettuali. Entrambi infatti rife importanti suggerimenti degli al suffragio all'interno della classe media universale maschile. aveva notato av in particolare, la crescita di un ceto di professionisti (soprattutto e notai) e indiffe votati interessi totalmente alia protezione locali e privad degli e ideali renti alia ?promozione interessi Storia del Regno di Na (B. Croce, degli politici? 1926 [I ed. 1924], p. 27). poli, Bari, Laterza, 34 Q, p. 2119. 35 Q, p. 423. Croce, vocati rirono le trasformazioni

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474 Nadia Urbinati cultura.Nei Quaderni non si trovapiu la contrapposizione di un omogeneo ad un omogeneo Nord (<<immensa II citta>>). Sud (<<immensa campagna>>) Nord non significa soltantomodernita e urbanizzazione, liberta dai pregiu dizi e dal provincialismo, anche perche, in Italia, urbanizzazione e indu strializzazionenon sono andati sempre e dovunque insieme.Con la visione del Sud si complica anche l'idea gramsciana di cultura. Si stempera l'anta mentre lo scopo non e semplicistica gonismo framodernita' e arretratezza, mente quello di adattare la cultura popolare alla filosofia della prassi. Per Gramsci la cultura e un corpo vivente con molteplici interne articola zioni e metamorfosi, non un'unita omogenea di significati condivisi da tut ti nello stesso modo36. I1 suo interesse per la cultura popolare e il folclore era politico - non curiosita d'erudito, ne lamento nostalgico di una purez za incontaminata da salvaguardare dall'assedio della modernita37. Comr prendere la cultura popolare significa coglierne l'interna diversita e le in cessanti trasformazionigenerate dai molti scambi con la cultura degli in tellettuali, passata e presente. Rispetto a questa idea di una graduale trasformazionedel molteplice, la visione di mutamenti immediati ed epo un segno dell'?assenza del senso critico>>38. cali gli appariva un'<illusione>>, Vecchio e nuovo, intellettuale e popolare, sono variamente intrecciatie dan no vita a quelle complesse formazioni che costituiscono cio che per eco
36 ?vane tutte le caratteristiche unitarie della popolazione di Q, p. 2268. Per ci? giudicava un paese? del 15 giugno dal carcere, cit., I, p. 296). (lettera a Tatiana 1931, Lettere 37 il suo int?resse Che fosse politico, che egli per il folclore Q> PP- 1505-1506. significa come renderlo un alleato delle forze progressive. di studiarlo per comprendere suggeriva Cirese anni or son? che secondo In un eccellente ha scritto Gramsci il saggio Alberto folclore attiva scriveva tenacia, frenare essere tanto reazionario poteva della di dirigersi capacita consiste Cirese, semplicemente quanto progressivo, perch? aut?nomamente. L'elemento in una sorta di forza di un'energia dotato del folclore, positivo come naturale. la Qualit?

priva

politico infine pu? spingere l'opinione popolare esercitato dall'alta cultura (A.M. Cirese, re, in Gramsci folclore e la cultura perch? ? interessante

e la mutabilit? sono bifronti: la prima pu? tanto sostenere la spontaneit? quanto una trasformazione la seconda la crescita di un movimento cult?rale; pu? aiutare ma anche a causa della sua refrattariet? alla disciplina; la terza comprometterla indietro Concezioni o avanti in ragione del potere attrattivo del mondo, filosof?a spontanea, folklo L'analisi del 309-317). gramsciana mentre ? di estrema in attualit? nel loro ininterrot e il consenso e politiche non caratteri di creare politico, nella del conquista come per classisti, caso se le note di americana. cfr. G. Per Corsini, al

contempor?nea, non scivola

cit., I, pp. nel moralismo il lavoro

ci aiuta a comprendere, per quanto e manipulare to sforzo di modellare un folclore. La mondo esempio Gramsci cune Gramsci 58 Q, p. folclorico

esempio,

dei mass-media

del successo ragione risiede nel fatto che

l'opinione pubblica di alcune culture il folclore ha

ai e la conservazione Non ? un la permeabilit? dei messaggi. siano oggetto di particolare int?resse nella cultura sul folclore indicazioni agli 34. bibliografiche esteri, in ?Belfagor?, sulla L, recezione 1995, di Gramsci 477-482. all'estero n. 4, pp.

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475 Le passioni e lapolitica. II Meridione diAntonio Gramsci naziona nomia di linguaggio chiamiamo con iA nome singolare di <<cultura le>>. Come la rappresentazioneche dell'identita individualediede in quegli anni Sigmund Freud, cosi l'idea gramsciana di cultura nazionale potrebbe esse re illustratacon lametafora della citta'eterna39. Le varie stratificazionipos sono raccontare al turistanon sprovveduto la storia di Roma dall'eta etru sca via via fino a quella rinascimentale. Conservazione, trasformazione, se dimentazione e osmosi sono fenomeni graduali e tra loro interconnessi,esiti di un incessante processo di mutuo adattamento e insensibile incontro di passato e presente. Il vecchio non scompare immediatamentee definitiva mente ma persiste sotto nuove forme. Il folclore e la cultura popolare sono resti del passato che vivono e si alimentano nel presente per formare con esso una totalita,proprio come l'una e molteplice citta di Roma. Come la lingua parlata rispetto a quella scritta, cosi il folclore e <<instabile esso e una versione viven e fluttuante>>. Lungi dall'essere una <<preistoria>>, te dell'alta cultura e una ricapitolazionedelle passate combinazioni fra cul tura alta e cultura popolare. Lungi dall'essere assorbito passivamente o su bito, esso e attivamente creato e rimodellato, anche se gli elementi che lo compongono provengono da altre culture e altri tempi40. Come Gramsci che ha progettato di studiare in pri stesso suggerisce, lo <<spirito pubblico>> gione non e altro che <<lo spirito popolare creativo nelle sue diverse fasi e gradi di sviluppo>>41. Questa interpretazionedella cultura si riflette sia nel la nozione di egemonia sia nella lettura della relazione fra citta e campa gna e consente di meglio capire e apprezzare la storicizzazione operata da Nel caso ita Gramsci di categorie astratte quali l'urbanesimoe il ruralismo. liano questa storicita emerge ancor piu agevolmente perche, si legge nei Quaderni, da noi il tipicoperde la sua <<tipicita>> per complicarsi concreta mente. Infatti in Italia la formazione delle citta ha preceduto la rivoluzione industriale e non puo essere identificata con lamodernita. Da noi si tocca con mano il paradosso che fa si che, a volte, o<iltipo rurale sia piu pro e come un mo gressivo del tipo urbano>>. Napoli, la <citta'del silenzio>>, dalle aree ru saico di isole urbane ?sommers[e], premut[e], schiacciat[e]>> rali. Questo incessante conflitto ha nutrito sentimenti di odio e di risenti mento, gli stessi che nella rappresentazione di Gramsci dividono gli intellettualidai contadini, la classemedia dai poveri. Per Gramsci come per Vincenzo Cuoco, sull'Illuminismo (e i suoi intellettuali)pesano le maggio ri responsabilitadel fallimento della Rivoluzione del 1799 che coincise con

39 S. Freud, Il disagio della modernit? (1929), in Id, Il disagio della modernit? e altri sag
19855, pp. gi, Torino, Boringhieri, 40 2311-2314. Q, pp. 2271, 41 Lettere dal carcere, cit., I, p. 64 204-205.

(corsivo

m?o).

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476 Nadia Urbinati il fallimento del processo democratico, non soltanto nel Sud: <<la campagna ha schiacciato la citta con le orde del cardinalRuffo, perche la citta aveva completamente trascurato la campagna>>42. Le ragioni dei problemi del Sud sono allora da cercare nella citta e negli intellettuali,nella separazione delle culture, nell'incomprensione, infine, dei processi di socializzazione nelle varie classi sociali, e soprattutto in quelle subalterne.Se la cultura della democrazia non ha prevalso in Italia, il falli mento non e da imputarsi semplicemente alla durezza delle forze antimo derne (Cattolicesimo e Controriforma)ma prima ancora alle deficienze in site nella cultura della modernita. I due mali diagnosticati da Gramsci - la separatezzae l'incomprensioneconnettono la sua analisi degli intellettuali italiani alla sua critica dell'Illu e consistito nell'attribuire lo stessome minismo. L'?errore "illuministico">> todo di assimilazione ed elaborazione culturale a tutte le classi sociali43. E stato un parto dell'ambizione imperialisticadegli intellettuali contenuta ori ginariamente nella teoria cartesiana secondo la quale, poiche il vero e uni versalmente espresso nella forma di idee chiare e distinte, gli intellettuali hanno il dovere di forzare la verita'e sradicare l'errore in tutte le sue sem bianze (credenze popolari, religioni, pregiudizi).Ma poiche i processi co noscitivi sono piu complessi, <<la premessa della "diffusione organica da un e for centro omogeneo di un modo di pensare e di operare omogeneo">> tementemanchevole. Siccome i principi generali e la conoscenza locale stan no in una relazione di reciproca influenza e compenetrazione, la strategia culturale non pu6 consistere ne in una forzata imposizione di principi veri ne in una passiva accettazione delle cose come sono (?deduttivismo>>), (<<empirismo>>). L'osservazione di Gramsci richiama alla mente quella di Alexis de Toc queville: in Europa, si legge nella Democrazia inAmerica, la democrazia si nelle ?cose di filosofia>> e nel liberome impose come ?spirito di sistema>> todo d'indagine, senza intaccare la quotidianita e l'atteggiamentomentale dell'uomo comune. In America, al contrario, gli uomini ?non hanno avuto bisogno di libri che insegnassero loro quel metodo filosofico che trovaro no invece dentro se stessi>>. Essi erano democratici nei mores (senso co mune), non per ubbidienza a un decreto della Ragione44.

42 1928 suU'esistenza la lettera a Tania del 5 marzo di ?una Ita Q, pp. 33-34. Cfr. anche lia sconosciuta? {Lettere dal carcere, cit., I, p. 139). 43 di Gramsci (o illustra) spiega l'originalit? rispet Q, p. 33. La critica dell'Illuminismo to alia ?vieta fra cultura di ?lite e cultura (F. Ferrarotti, contrapposizione popolare? in ?Belfagor?, Gramsci nel mondo LI, 1996, n. 3, p. 361). arabo, 44 a cura di N. Matteucci, 2 voll, Torino, A. de Tocqueville, Scritti politici, 1968, Utet, II, pp. 491-494.

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477 Le passioni e lapolitica. II Meridione diAntonio Gramsci Gramsci oppone una Alla dissociazione di <<deduttivismo>> ed ?empirismo>> sorta di pragmatismoche colloca il punto archimedeo dell'azione politica e culturale ne da una parte ne dall'altra,ma nello stesso processo della loro pratica interazione. Il lavoro egemonico sta nella capacita dell'intellettuale di <<combinare abilmente l'induzione e la deduzione>>, di ?trovare l'identita sotto l'apparente differenziazione e contraddizione e trovare la sostanziale Questa epistemologia critica e prag diversita'sotto l'apparente identita>>45. matica fa da premessa all'idea secondo la quale la relazione fra alta cultu ra e cultura popolare corrisponde alla relazione fra ?conoscere>>e ?senti re>>. 5. II <?sapiente La relazione fra ?conoscere>> e <<senti di sapienza volgare>>. re>> ci introduce alla nozione gramsciana del comprendere, una nozione che negli anni giovanili Gramsci aveva identificato con il socratico <<conosci te Nel 1916, commentando i Frammenti del Novalis appena pubbli stesso>>. dell'anima>> dell'editore Carabba, cati da Prezzolini nella collana <<Cultura Gramsci scriveva che l'obiettivo dell'emancipazionemorale era di rendere non un io egoistico, l'individuo padrone di se stesso, <<l'io del proprio io>>: ma un <<iotrascendentale>>46. <<Conosci te stesso>> era un imperativo di au tonomiamorale in senso propriamente kantiano.Con l'autogoverno l'uomo poteva costruire una relazione dialettica con l'esterno, il quale cessava per cio di essere sperimentato e sentito come la fonte di una necessita assolu ta. <<Conoscere se stessi>> significava conoscere la propria condizione nel mondo affinche la volonta non fosse piu un atto di ribellione anarchica, bensi l'espressione di un poter essere consapevole, ?passaggio dall"'ogget morale e intel tivo" al "soggettivo ">>4.La nozione gramsciana di <<riforma lettuale>> (ovvero di egemonia) sottintende, come ha scrittoNorberto Bob
bio, il primato della
'48

soggettivita

Per chiarire il significato politico dell'imperativomorale del ?conosci te Gramsci si serviva di un passaggio tratto dalla Scienza nuova, nel stesso>>, di ple quale Vico faceva risalire ilmotto socratico a Solone, il <<capoparte be ne' primi tempi ch'Atene era repubblicana aristocratica>>. Solone, ?sa riusci a infrangere il velo della divinita con il piente di sapienza volgare>>, i quale gli eroi e i nobili avevano avvolto il loro potere, e chiuso <<dentro Solone ammoni gli ateniesi loro ordini tutti i diritti pubblici e privati>>. ?ch'essi riflettessero a se medesimi e riconoscessero essere d'ugual natura

45 ?, P. 33. 46 A. Gramsci, 47 Q, p. 1244. 48 N. Bobbio, 1966, Torino,

Socialismo introduzione Einaudi,

e cultura

(1916),

in Scritti

giovanili,

cit.,

p. 23. Studi 1908

1968,

a R. Mondolfo, p. XLV.

Umanesimo

di Marx.

filosofici,

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478 Nadia Urbinati umana co' nobili, e 'n conseguenza che dovevano esser con quelli ugua gliati in civil diritto>>. La rivoluzione democratica del <<conoscite stesso>> aveva trasformatonon soltanto le classi subalternema l'intera societa ate niese, le sue leggi e la stessa ?maniera di pensare>>49. di sapienza volgare>> che puo dia L'intellettuale gramsciano e il <<sapiente logare con i suoi concittadini, non per accettarli come sono, ma per inci trascen tarli a diventare consapevoli della loro soggettivita come <<esseri ovvero come eguali. I semi dell'emancipazione culturale sono gia dentali>>, presenti come puro sentire e in forma folcloristica. La differenza fra alta cultura e cultura popolare e in questo senso una differenza di grado e di stile, non di genere50. L'<<intellettuale organico>> puo conoscere perche puo sentire, e puo sentire perche, come aveva suggeritoVico, e mosso dalla ?forza>> dell'<immagina zione>>. L'immaginazione e fantasia drammatica, facolta che consente alla mente di rappresentarsi inmaniera vivida e concreta i problemi e le spe ranze degli altri, e alla politica di non essere semplice calcolo strategicoma neppure esecuzione di modelli astratti.La politica e frutto della mescolan za di ragioneed empatza.<Perche si provveda adeguatamente ai bisogni de gli uomini di una citta, di una regione, di una nazione, e necessario senti re quei bisogni; e necessario potersi rappresentareconcretamente nella fan tasia questi uomini in quanto vivono, in quanto operano quotidianamente, rappresentarsi le loro sofferenze, i loro dolori, le tristezze della vita che sono costretti a vivere. Se non si possiede questa forza di drammatizzazio ne della vita, non si possono intuire i provvedimenti generali e particolari che armonizzino le necessita della vita con le disponibilita dello Stato>>51. Poiche i politici e gli intellettuali italianinon hanno avuto ?fantasia dram matica>>,i loro atti sono stati di dominio e di arroganza.Invece di gover nare hanno reso piui amare le difficolta della vita. La loro distanza dal po ha fatto di loro cattivi poli polo, il disprezzo rancoroso verso gli <<umili>>, tici e pessimi intellettuali.?Sono dei dilettanti: non hanno alcuna simpatia per gli uomini. Sono retori di sentimentalismo, non uomini che sentono concretamente.Obbligano a soffrire inutilmentenel tempo stesso che sciol gono degli inni alati alla virtu', alla forza di sacrificio del cittadino italiano [...] Non sanno rappresentarsi il dolore degli altri, percio sono inutilmente crudeli>>52.

49 con introduzione e note di P. Rossi, Milano, G. Vico, La Scienza 1993 nuova, Rizzoli, e cultura, Socialismo (I ed. 1977), pp. 290-291; Gramsci, cit., pp. 23-24. 50 Q, p. 331. 51 verit? che sembra un paradosso A. Gramsci, Una in Scritti giovanili, (1917), cit., pp. 100-101. 52 Ivi, pp. 101 e 104.

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479 Le passioni e lapolitica. IlMeridione diAntonio Gramsci Gli intellettualirurali,si legge inAlcuni temidella quistionemeridionale, han no sviluppato <<un'aspra avversioneper iA contadino lavoratore,considerato come una macchina da lavoro che deve essere smunta fino all'osso [...1: ri cavano anche il sentimento atavico e istintivodella folle paura del contadino e delle sue violenze distruttrici e quindi un abito di ipocrisia raffinatae una arte di ingannaree addomesticare lemasse contadine>>53. raffinatissima Come Gramsci stesso in quanto prigioniero, e come i suoi conterranei sar di, cosi i contadini del Sud avevano di fronte a loro soltanto due alterna tive: arrendersi al fatalismo o resistere e ribellarsi. Recentemente, Michael Walzer ha sostenuto che la nozione gramsciana di egemonia ha sacrificato la spontaneitatalla disciplina e all'organizzazione54. TuttaviaGramsci ha piui volte ?benedetto>>lo spontaneo ribellismo che ha sentito fin da bambino e cosami ha sal che lo ha salvato da una vita di passiva rassegnazione.<<Che vato dal diventare completamente un cencio inamidato? L'istinto della ri Lo stesso scriveva dei contadini, nel cui ?istinto>> di ribellione bellione>>55. era la sorgente della loro possibile liberazione. Le parole che Gramsci usa per descrivere la sua condizione come prigionie ro possono ben rappresentarela sua visione del Sud: ?Quando non si ha l'i niziativanella lotta e la lotta stessa quindi finisce per identificarsicon una se rie di sconfitte, il determinismomeccanico diventa una forza formidabiledi resistenza morale>>, un espediente per preservare la coesionemorale e psico logica dell'Io. Uno sconfitto tende a pensare che saranno le <<cose>> stesse a lavorareper lui.Per sopravvivere la volonta di resistere si converte in fatali smo.Ma Gramsci non ha dubbi che anche nelle circostanze estreme, il fata lismo non e che un travestimentoad arte della ?volontat reale>>. La conclu sione suona come un vero e proprio programmapolitico: in politica il fatali smo diventa <<causa di passivitat,di imbecille autosufficienza, e cio senza aspettare che il subalterno sia diventato dirigente e responsabile>>56. Gli intellettuali devono tener vivi gli istinti volitivi e ribelli diffusi nel po e diventare protagonista della pro polo per aiutarlo a ?emergere dal caos>> pria emancipazione.Conoscere se stessi significa cercare l'origine del pote re non fuori di noi, nella necessita meccanica, ma dentro di noi, nella ne cessitatspirituale.Gramsci stava glossando le Tesi di Feuerbach attraverso Vico, proprio come Giovanni Gentile al principio del secolo. 6. Fenomenologia delle passioni.Nel 1926 Gramsci aveva definito il Sud come una <<grande disgregazione sociale>>: disgregazione fra le classi che non

53 terni della quistione Alcuni cit., p. 151. m?ridionale, 54 L'intellettuale cit., p. 124. militante, Walzer, 55 G. Fiori, Vita di Antonio Gramsci, Roma-Bari, Laterza, 56 Q, pp. 1064 e 1388-1389.

19776,

p.

30.

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480 Nadia Urbinati comunicano fra loro e all'interno delle classi stesse, composte di individui accomunati negli interessimateriali ma spiritualmente estranei l'uno all'al tro.L'immagine era quella di uno scisma fra gli intellettuali enciclopedici e retori e i poveri <<vuoti contenitori da riempire>>57. I1 fallimento dei mode rati del Risorgimento era il prodotto di una separazione culturale la cui per niciosita era diventata evidente non appena gli intellettualine avevano fat to il loro abitomentale. <<Lo studentucolo che sa un po' di latino e di sto ria, l'avvocatuzzo che e riuscito a strappare uno straccio di laurea alla L'intellettuale della classe svogliatezza e al lasciar passare dei professori>>. media era come un Giano bifronte, populista e democratico nella sua ani ma popolare, arrogante e reazionarionella veste di nuovo ricco58. La critica della separatezza culturale e costante nel pensiero di Gramsci, a partire dagli anni precedenti allo studio della questione meridionale fino ai Quaderni e alle lettere dal carcere. I toni ricalcano quelli usati da Gaetano Salvemini nelle sue descrizioni della piccola borghesia rurale del Sud e ri chiamano allamente la rappresentazionearistotelica delle passioni selvagge che fioriscono nelle zone di confine fra le classi di societatprofondamente paralizzate: invidia, diffidenza, ipocrisia, odio, risentimento, anarchia e im Le stesse passioni che dividevano la societa italiana e provvise ribellioni59. impedivano la crescita di una politica del consenso. I1Sud era una societa fortemente segregata, dove i nuovi ricchi, tormenta ti dalla paura di essere ricacciati indietro, disprezzavano i poveri e invidia vano i grandi proprietari; i poveri odiavano i loro superiorima, sopraffat ti dalla paura, si adattavano alla loro condizione; dove infine i grandi pro prietari disprezzavano gli uni e gli altri e come dei antichi erano troppo superiori e lontani per sentirsi toccati dalla miseria di quelle infime pas sioni60. Per la classemedia e per i grandi agrari il contadino rimanevaun enigma misterioso e pauroso, un coacervo di passioni primordiali, ignorante, ribel le e imprevedibile. I1povero rappresentava l'altro contro il quale essi do vevano difendersi, o con lo strumento della religione o con quello della re acquista la pressione, o con entrambi. La politica del ?conosci te stesso>> sua forza emancipatricequando si tenga presente questo affrescomorale del Sud. La fenomenologia della liberta e della necessita, dell'essere e del conosce re, che sta dietro il socratismo di Gramsci, permea la sua vita non meno del suo pensiero. Come un filo invisibile, essa unifica la relazione di Gram

57 e cultura, Socialismo cit., p. 24. Gramsci, 58 Ibidem. 59 1295b-1296b. Politica, Aristotele, 60 terni della quistione Alcuni cit., m?ridionale,

p.

149.

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481 Le passioni e lapolitica. II Meridione diAntonio Gramsci sci con il suo corpo, con la sua isola, con iA Sud e infine con la prigione. Ciascuno di questi era un luogo di recalcitrantenecessita, di <forze demo niache incontrollabili>> contro le quali egli lotto strenuamente e senza so sta61. Come scrisse alla cognata a proposito della sua vita di prigioniero, <<cio che piui fa soffrire e lo stato di incertezza,1'indeterminazionedi cio Una sorda necessita era il suo corpo. Per dominarlo che deve avvenire>>62. Gramsci aveva dovuto sviluppare una volonta ferrea, esercitandosi <<ogni giorno>> con straordinariae metodica determinazione e con disciplina63. La sua infanzia in Sardegna, quando aveva dovuto lottare contro la fame, l'umiliazione e l'ingiustizia, fu un'altra prova della tirannica necessita64. Come tante prigioni, queste esperienze gli avevano insegnato che la vita umana e una permanente guerra di posizione contro una natura straniera e oppressiva, che scoraggiavaogni tentativo di ordine e di controllo razio nale. Per resistere a questa assoluta e quasi fatale <<ineluttabilita>>, egli si era costruito una maschera di distanza e di ironia65. Altrettanto avevano fatto i contadini del suoMeridione, i quali si opponevano agli intellettuali inter medi (ilmedico, ii prete, l'avvocato) come Gramsci si era opposto al suo ambiente: con ?rabbia appassionata>>, ribellione e sarcastica ironia66. La segregazione rende la comunicazione impossibile e indesiderata. Nel Sud, e fra ilNord e il Sud, le relazioni sociali erano basate sull'ignoranza reciproca e sulla reciprocapaura, perche nessuno poteva prevedere cio che l'altro avrebbe fatto: i contadini a causa della loro sovrabbondanzadel sen tire, gli intellettuali a causa della loro arida erudizione, e i settentrionali del Sud come ?inspiegabile>>67. <<L'ele perche consideravano la ?miseria>> mento popolare "sente",ma non sempre comprende o sa; l'elemento in tellettuale "sa", ma non sempre comprende e specialmente "sente">>68. Come avrebbe potuto riconciliarequesti elementi senza cadere nell'umani tarismomazziniano o in un impaziente giacobinismo? Nei primi anni di universita,Gramsci si era appassionato al problema del valore pratico del del perche le idee hanno il potere di farci agire. I1 ?fattore intellettuale>>, suo professoreAnnibale Pastore lo aveva invitato a studiare le idee-forza di

in Id., Scritti politici, 2 voll., a cura di P. Spria L'uomo pi? libero (1917), l'Unit?-Editori no, Roma, Riuniti, 1967, I, p. 64. 62 a Tania Lettera del 25 gennaio dal carcere, cit., II, p. 81. 1932, in Lettere 63 cit., p. 20. Gramsci, Fiori, Vita di Antonio 64 a Tania Lettera del 3 ottobre dal carcere, cit., II, p. 146. 1932, in Lettere 1928 e del 21 dicembre 66 Q, pp. 1520-1521. 67 Q, p. 2021. 68 Q, p. 1505. 1931, in Lettere dal carcere, cit., I, pp. 136, 155-156;

61 A. Gramsci,

65 Si vedano tra le altre la lettera a Giulia del 27 febbraio 1928 e a Tania del 10 luglio
II, p. 70.

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482 Nadia Urbinati William James Alfred Fouil1ee, una prima versione di quella che piu tardi e che aiuto molti contemporanei di Gramsci chiam6 <<volontat di credere>> a trovare rifugio dal determinismo e dall'astrattismopositivisti69. Due sono le strade per vincere la necessita: il singolo atto eroico (la <<guerra di manovra>>,laforza) e il lento e prosaico lavoro culturale di riformadell'o pinione pubblica (la <<guerra di posizione>>, il consenso).Come si e visto, Gramsci rinunciaallaprima strategiaperche lagiudica adatta alle societapre moderne. Nell'Occidente, la societa civile era comunque piu articolatae plu Per ralistache nella Russia contemporanea o nella Francia dei philosophes70. la classe operaia dell'Occidente ilmomento giacobino era passato. Nessuna elite, nessun leadercarismaticoavrebbe potuto creare una nuova societa con il semplice uso della forza.Per usare le parole diMichael Walzer, l'intellet tuale di Gramsci non avrebbe forzato la verita da fuori.Questo era il signi ficato del suo progetto di coniugareRinascimento e Riforma. La lotta del Sud non era una semplice lotta per il progresso economico. Prima di tutto, il Sud doveva liberare se stesso dalle sue ?tremende>> pas sioni.Per vincerle non sarebbe bastato invertire la relazione fra ?cono scere>> e <<sentire>>. Giornalista alle prime armi in Sardegna,Gramsci ave va visto con i propri occhi l'impotenza del ribellismo. Nel 1910, i conta dini si erano detti pronti a mostrare la loro tremenda determinazione per ottenere il suffragio universale nelle elezioni locali. Per calmarli basto che il governo inviasse ottanta soldati. Paralizzati dalla paura della repressio La strada ne, il loro istinto di ribellione si era dimostrato impotente71. verso l'autonomia politica e la dignita morale doveva seguire un'altra di rezione, perche la debolezza dei contadini non stava tanto nelle loro con dizioni economiche, quanto piuttosto nell'assenza di una coscienza sog verso la gettiva, nell'incapacita di governare la loro tensione ?spontanea>> liberazione72. Distinguere se stessi dagli altri, come individui e come clas se, Gramsci scrisse qualche anno piu tardi, significa acquistare coscienza di se come soggetti indipendenti, essere in grado non semplicemente di volere, ma di avere la ?nozione esatta della propria potenza>>,di sapere cio che si puo volere73. La concezione idealista della soggettivita e il seme della nozione gramscia na della catarsi, dell'elevazione dal momento puramente egoistico e passio
69 Intellettuali italiani del XX cit., pp. 356-357. sec?lo, Garin, 70 e socialismo in Gramsci. Tra fascismo in un solo paese L. Paggi, Le strat?gie del potere 14-15. Editori 1984, 1923-1926, Roma, Riuniti, pp. 71 Gramsci, Fiori, Vita di Antonio cit., p. 69. 72 e il problema storico della democrazia, Gramsci cit., p. 136. Salvadori, 73 W.L. A Study of Antonio and Revolution. Gram Cfr. in proposito Adamson, Hegemony and Cultural sci's Political of Califor Theory, Berkeley-Los Angeles-London, University nia Press, 1980, pp. 152-154.

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Meridione diAntonio Gramsci 483 Le passioni e lapolitica. II La funzione emanci nale (economico) almomento etico-ideale (politico)74. patrice della politica (il primato della politica sull'economia) si impone con tro la schiavitutdei bisogni materiali in un modo che ricorda il dualismo aristotelico fra il regno della necessita (oikos) e il regno della liberta (po lis)5.Dal primo crescono passioni totali e paralizzanti,dal secondo una vo lonta' intelligente.L'emancipazione dalle passioni <<private>>, come la paura e l'odio, era dunque la precondizione stessa dell'azione politica e corri spondeva al passaggio da un senso comune che vedeva il <<nemico>> come un altro irriducibile (nemico totale) a un senso comune che vedeva il <<ne mico>>come un antagonista specifico (nemico politico). 7. Fuga dall'arretratezza. Per diventare un intellettuale che sa come liberare le classi subalterne, ha scritto di recenteMichael Walzer, Gramsci ha do vuto lasciarsi alle spalle l'arretratezzadel senso comune e imparare a ve dere le cose da un punto di vista <<universale>>. Gli intellettuali gramsciani <<dovevano rompere con la "Sardegna"del senso comune altrettanto radi calmente di quanto egli ruppe con la Sardegna reale dov'era nato e cre A suggerire l'immaginedi un Gramsci <fuggiasco>> sciuto>>76. dall'arretratez za alla ricercadella modernita, fu per primo Piero Gobetti nel 1924, quan do lo descrisse come un uomo che ?era venuto dalla campagna per dimenticare le sue tradizioni, per sostituire l'ereditamalata dell'anacroni smo sardo con uno sforzo chiuso e inesorabile verso lamodernita del cit tadino>>77. Gobetti eWalzer catturano un'importante verita, anche se quel lo che per il primo era un atto di eroismo per il secondo e il segno di un colpevole estraneamento. Benche attraente, l'immagine di Gramsci come un fuggiasco dalla cono scenza locale (?il suo rifiuto della casa e della terra>>)78 riduce tuttavia la complessita del suo pensiero ad un dualismo eccessivamente schematico. Ha Gramsci rinnegato le sue origini? Sappiamo che durante i primi anni torinesi egli cercava soprattutto la compagnia dei sardi, che aveva scelto di

74 Q, p. 1244. 75 Norberto Bobbio la politica nel

? stato

forse

il primo

pensiero

gramsciano

(N. Bobbio,

ad argomentare Gramsci

efficacemente e la concezione

il primato del della societ? ci

di Gramsci ha incontrato for 19773). L'interpretazione vile, Milano, Feltrinelli, ?politica? un recente ti ostilit? presso i marxisti ? costituito An da P. Ransome, ortodossi; esempio New York-London, Harvester tonio Gramsci. A New 1922, pp. Wheatsheat, Introduction, 166-171. 76 L'intellettuale cit., p. 125. Walzer, militante, 77 a P. Gobetti, in Italia, nuova La rivoluzione sulla lotta politica liberale. Saggio edizione cura di E. Alessandrone 1983, p. 96. L'intellettuale Perona, militante, con un Profilo p. 126. di Piero Gobetti di P. Spriano, Torino, Einaudi, 78 Walzer,

cit.,

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484 Nadia Urbinati studiare glottologia per approndire la conoscenza della linguamaterna. Fu questo attaccamento alle origini che lo tenne lontano dai circoli socialisti, dove la lealta'al positivismo e almito del progresso fomentava tenaci pre giudizi antimeridionalisti.<<Si parla spesso di mancanza d'iniziativa nei me ridionali.E un'accusa ingiusta. I1 fatto e che il capitale va a trovare sempre le forme piui sicure e piui redditizie di impiego>>79. Un marxismo idealista era per lui un modo per degnificare la sua identita' di meridionale, non per ricusarla. Un'interpretazione sociale e culturale del l'arretratezzasarda e del Sud imponeva prima di tutto il rifiuto di teorie che spiegavano la differenza culturale con la biologia. Poiche ?scientifiche>> il Sud non era <<speciale>>, ne era composto di gente geneticamente ?diver il problema del Sud non poteva essere risolto con ?trattamenti spe sa>>, nazio ciali>> (come credevano conservatori e socialisti).Era una <<questione nale>>, una questione di ?politica generale, estera e interna>>80. L'idealizza zione della modernita rifletteva prima di tutto il desiderio di combattere quei pregiudizi e la loro facile penetrazione nella classe operaia, grazie an che alla vecchia cultura socialista.La citta di Gramsci era piu un'idea re golativa che una descrizione dell'urbanesimo realizzato al Nord. Proprio perche Gramsci non ha mai completamente rinnegato la sua iden tita di meridionale (e come meridionale fece il suo primo e ultimo discor so in Parlamento), egli fu in grado di vedere i limiti della cultura operaia che trattava i contadini del Sud come ostacoli del progresso, una ?palla di
piombo>> per l'intera nazione". L'opposizione che Gramsci stabilisce fra

<<universale>> dovrebbe (nel senso di generale o nazionale) e <<corporativo>> essere letta secondo questa prospettiva.La promozione di un ?nuovo uma nesimo>> per tutti era un tentativodi <<sprovincializzare>> tanto ilNord quan to il Sud, purgando il primo del suo razzismo e del suo localismo e il se condo dell'etica della rassegnazione.I settentrionali- intellettuali e popolo - non sentivano <solidarieta>> verso il Sud proprio per la loro ideologia co lonizzatrice,per la loro totale <<ignoranza>> della societameridionale e i loro pregiudizi.Non diversamente dai sardi, i settentrionali dovevano sciogliere il loro localismo in una prospettiva nazionale e in questo senso solidaristi ca.Non gli era chiesto di negare la loro identita culturale, bensi di libera re se stessi dal loro provincialismo egoistico. Dobbiamo dunque considerare Gramsci una ?vittima>>della teleologia marxista? ?Quanto piu la sua teoria e progredita, - scrive Walzer - tanto Pro piu egli e in pratica distaccato dall'arretratezzadella classe operaia>>82.

79 Gramsci, 80 Ibidem. 81 Gramsci, 82 Walzer,

77 Mezzogiorno Alcuni

e la guerra

(1916),

in Scritti

giovanili, p. 135.

cit.,

p. 31.

temi della

quistione

L'intellettuale

militante,

cit., p.

m?ridionale, 130.

cit.,

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Meridione diAntonio Gramsci 485 Le passioni e lapolitica. II meno radicale,perche mi sembra che Gramsci ab penderei per una lettura bia mantenuto, piu' che risolto in un senso o nell'altro, la tensione fra alta teoria e senso comune.Del resto, se davvero avesse abbracciato una teleo logia non sarebbe stato soddisfatto delle sue note disorganiche?Non sa rebbe riuscito a costruire un sistema con i pochi e sparsi dati empirici che la reclusione gli consentiva di accumulare?E invece sentiva il bisogno di senza la quale poteva solo <<ab mole di materiale>>, raccogliereun'<<immensa bozzare>>il soggetto ?nelle grandi linee>>83. Gramsci rimane costantemente in bilico fra spontaneitate costruttivismo. Delle pianticelle che coltivava in prigione diceva di essere stato spesso ten di non essere mai riuscito tato di ?tirarle un po' per aiutarle a crescere>>, sul migliore metodo educativo: se bisognasse es a risolvere l'<incertezza>> sere rousseauiani e lasciar fare alla natura oppure volontaristi e forzare la natura per correggerla e guidarla con mano esperta e autorevole84. 8. Senso comune e fede comune.Per comprendere il ruolo giocato dal sen so comune (e dagli intellettualidei ceti intermedi come ufficiali di comple

83 A. Buttigieg ha sug Lettere dal carcere, cit., I, p. 63. Recentemente Gramsci, Joseph a non tra un non cristallizzare in Gramsci di ricerca la di dogma, ?filol?gica? gerito contro alle conclusioni? scurare il pericolo di correr? ?ammonisce il fatto che Gramsci e ?invita tico nei duzione sci, Prison 84 Lettera a prestare attenzione al particolare?. che sito ?sfortunato? di una forzata n?cessita confronti sistem?tica dell'estensione dei l'e ? stata forse meno La frammentariet? cri lo stile stesso del suo pensiero, sempre umane couvierista della ri del principio aile discipline introduzione ad A. Gram al gen?rale (J.A. Buttigieg,

particolari Columbia vol. I, New York, 1992, pp. 62-64). Press, University si veda an 22 aprile 1929, in Lettere dal carcere, cit., I, p. 186. Ma stesso anno dove dello del 30 dicembre che la lettera a Giulia 214) Gramsci, qui nel (p. e di padre, da pren sull'indirizzo si mostra meno dubbioso le vesti di marito pedag?gico all'educa fare? alla natura per assegnare l'idea di ?lasciar decisamente dere ed esclude Notebooks, a Tania del tore (alTambiente)

appella mazione

si un potere al quale lo storicismo Perfino incontrastato. pressocch? che ? tutto una for ?l'uomo lamarckismo: di un malcelato le sembianze prende tra le quali il d?lie circostanze esclusivo ? di fatto il prodotto storica? esterne, essere usate corne non possono non pare aver posto. Ma le lettere di Gramsci soggetto i ruo sono prima di tutto un documento che registra un testo te?rico. Esse esistenziale e a se stesso corne prigio ai suoi interlocutori si rapporta ai quali Gramsci li rispetto niero. di tutta quan non solo sociale e politico, essenziale ? una componente Il contesto, caso sopra menzionato, la condizione di salute del ta la sua produzione carceraria. Nel un ostacolo era agli occhi di Gramsci ad un'equilibrata insormontabile la moglie quasi e sulla manipola a volte ossessiva, sulla ?coereizione? dei figli. L'insistenza, educazione assente che la debolezza il timor? di un padre rifletteva zione dell'ambiente oggettiva compromettesse moglie Gramsci opponeva Ecco di dunque che dei figli. Ad un educatore della ?personalit?? lo sviluppo e forte e sempre presente di un educatore il modello e coercitivo severo a carattere af fanno dal seguito prediche e liberta del soggetto che pre nei confronti di un ambiente perci?

della debole attivo.

fermazioni

indipendenza

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486 Nadia Urbinati mento) nella questione meridionale di Gramsci, dobbiamo rappresentarce lo come un medio che consente la comunicazione tra i due estremi della grande cultura e del folclore.Come gli axiomatamedia di John StuartMill (del quale verosimilmente egli conosceva On Liberty ma non il System of Logic, dove si trovano le osservazioni sugli axiomatamedia)85, il senso co mune di Gramsci e l'insieme delle massime attraverso le quali i principi ge nerali sono tradotti in guide della morale ordinaria. In questo senso Gram sci ha scritto che ogni cultura e ogni disciplina scientifica ha il suo folclo re.Nel caso della cultura giuridica, per esempio, la credenza nei diritti naturali e una forma di folclore con la quale la nozione di giustizia pene Fra questi due livelli vi e un processo di re tra nel linguaggio ordinario86. ciproco adattamentonon l'imposizione dell'uno e l'assorbimentopassivo da parte dell'altro.Dunque Gramsci non si contraddice quando nello stesso momento in cui accetta il ruolo-guida degli intellettuali sostiene anche che fra alta cultura e cultura popolare c'e una differenza di grado, non di <<qua lita>>. Usando un linguaggio rawlsiano si potrebbe dire che il senso comune fun ziona come un equilibrio riflessivo (reflective equilibrium)o, scriveGramsci stesso, come ?una "riduzione",per cosi dire reciproca, un passaggio dagli un an uni [principi filosofici] all'altra [tradizione popolarel e viceversa>>, dare avanti e indietro dall'universalitaialla cultura diffusa. <<Ricordare che E. Kant ci teneva a che le sue teorie filosofiche fossero d'accordo col sen so comune>>87. Quando Gramsci scrive che l'Jtaliaha bisogno di uno <<spi rito pubblico>> per diventare una societa unita, egli sta dicendo che l'Jtalia ha bisogno di una comunicazione fra gli strati sociali affinche la consape volezza politica non sia privilegio di una ristretta minoranza. Se leggiamo la nozione gramsciana di egemonia alla luce delle riflessioni sulla questionemeridionale, possiamo essere legittimamente tentati di esten dere (come Gramsci pero non ha fatto) quella nozione alla democrazia e dire che il suo progetto egemonico era ispirato da un idealemolto simile a quello che in quegli stessi anni ispirava la concezione di Dewey della de mocrazia come fede comune88. <<Manca nel popolo italiano lo spirito di so

me

e soff oca:

?odio

tutto

ci?

che

? convenzionale

e sente

di pratica

di ufficio?

(lettera

a Tania del 25 aprile 1927, 85 commento Un interessante Grido zione del del

Scritti 86 Q, pp. 2316-2317. 87 Q, p. 331. 88 del resto era il senso Questo (cfr. nota 33). Joseph V. Femia

su ?II an?nimo fu pubblicato da Gramsci nuova anni del uscisse la edi che libro 1918, prima pop?lo? in italiana curata da Luigi Einaudi (Pensieri di liberta, per i tipi di Piero Gobetti 1915-1921, cit., pp. 351-355). 23 marzo

ivi, p. 80). di On Liberty

che ha

lo stesso interpretato

Croce

aveva

dato

alla Riforma come

l'egemonia

di Gramsci

protestante una versio

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Meridione diAntonio Gramsci 487 Le passioni e lapolitica. II lidarietadisinteressata, l'amore per la libera discussione, il desiderio di ri cercare la verita con mezzi unicamente umani, quali da la ragione e lin
telligenza>>89.

Se interpretiamo iA progetto di Gramsci di un rinnovamentomorale e in tellettuale della societa italiana secondo questa prospettiva, possiamo con cludere che la nozione di unitategemonica non implica necessariamente la repressione della spontaneita e della cultura popolare ad opera della filo sofia della prassi e dei suoi <<missionari>>90. I1 movimento dal senso comune alla filosofia potrebbe essere visto come un moto pendolare da un maggiore a un minore livello di generalita e astrattezza di principi morali che sono gia condivisi da una comunita'politica. I1 lavoro degli intellettuali e di dare a questi principi una forma teorica - non tuttaviadi crearli. Una visione di societa giusta ha la possibilita di diventare senso comune diffuso nella mi sura in cui essa e elaborata a partire dalle nozioni di giustizia e di egua glianza che sono gia contenute all'interno di una data cultura sotto forma di credenze o intuizioni. Questa interpretazionedemocratica dell'egemonia puo essere illustratacon la relazione che Gramsci stesso ha suggerito fra dialetto e lingua naziona le. <<Chi parla solo il dialetto o comprende la lingua nazionale in gradi di versi, partecipa necessariamente di una intuizione del mondo piu o meno Lo stesso valeva per chi parlava solo la lingua na ristrettae provinciale>>91. zionale.Come scriveva alla sorellaTeresina, non insegnare ai figli la lingua sarda significavaprivarli della possibilita di comprendere l'intera loro cul Formare l'egemonia, tura, che era una mescolanza di locale e nazionale92. dunque, non significanecessariamente manipolare o sradicare la cultura po polare,ma invece aiutare la comunicazione tra i livelli culturali e sociali che compongono una comunita nazionale. L'egemonia aspira a far si che nes sun gruppo sociale, siano gli intellettuali del Nord o i contadini sardi, ri manga una ?ristretta provincia? segregata e autocompiaciuta del proprio isolamento e della propria differenza.

ne

Gramsci's Political della democrazia Consciousness, (J.V. Femia, Thought. Hegemony, and the Revolutionary Clarendon Press, 1981, pp. 181-182). Process, Oxford, 89 in Scritti giovanili, A. Gramsci, Per un associazione di cultura cit., p. 145. (1917), 90 L'intellettuale cit., p. 124. Walzer, militante, 91 era che ?tenendo in contatto, di Gramsci anche lin (corsivo m?o). L'idea Q, p. 1377 con il pastore del Piemonte, sardo con il contadino della Puglia g??sticamente, l'operaio una nuova il bracciante il movimento socialista della Valle Padana, promuovesse stagio (F. Sbarberi, in Lettere Gramsci: dal un socialismo I, p. 67. arm?nico, Milano, An

ne di Rinascimento

popolare? gel?, 1986, p. 22). 92 Lettera del 26 marzo 1927,

carcere,

cit.,

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