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ESSENI SPECCHI NAZZARENI.

Chiamati anche nazareni - Nazareth era un loro presidio molto importante - e' il popolo da cui discende Gesu' Cristo e che si presume vivesse vicino a Masada. Gli esseni erano contadini, frutticoltori e profondi conoscitori delle proprieta' delle erbe, dei cristalli e del colore con i quali curavano tutti coloro che richiedevano il loro aiuto. Detenevano quindi un'antica conoscenza, tramandata da Atlantide, portata in alestina da Mose' e dal suo popolo !"li esseni# e divul"ata successivamente in $uropa da"li e"izi. Medici e "uaritori, con le""i e tradizioni ortodosse, imponevano a chi desiderava entrare nella loro comunita' delle iniziazioni che duravano fino a sette anni. %a loro era una stirpe reale, proveniente da una razza e cultura diversa da quella dei rabbini e farisei del &empio di Gerusalemme. Convinti ve"etariani, non facevano sacrifici a Dio e dedicavano molto del proprio tempo a rin"raziarlo, attraverso le pre"hiere che rivol"evano a"li An"eli, a cui erano particolarmente devoti. 'i dice che si alzassero all'alba e andassero nei boschi a chiamare le ener"ie an"eliche, con le quali si intrattenevano in modo molto naturale. Abbandonate le vanita' del mondo, si erano ritirati ad una vita semplice che consentiva di avvicinarsi allo spirito per viverlo nella materia come successivamente Gesu' il Cristo !cristhos ( )sapere)# ci ha ampiamente raccomandato. 'i dice che il loro nome abbia una radice ebraica hasidim !) ii)#* altri sosten"ono che esseni derivi dall'aramaico as+a !)medico)#. Cio' che di )ufficiale) si sa di loro ci viene tramandato da"li scritti di linio il ,ecchio, -lavio Giuseppe, -ilone Alessandrino e dai .otoli di /umran ritrovati a /umran, vicino al mar Morto, intorno al 0123. /uesti antichi rotoli, decodificati dall'ebraico antico e dall'aramaico, sono stati solo parzialmente divul"ati. erche' non lo sono stati interamente4 Cosa contenevano di cosi' pericoloso4 LA SPIRITUALITA' ESSENA Molti dei loro inse"nanti spirituali sono presenti in numerose reli"ioni. 5n particolare, l'aspetto esoterico dell'inse"namento esseno era rappresentato dall'albero della vita e dalle comunioni essene con "li an"eli di cui troviamo traccia nel libro 5l ,an"elo $sseno della ace dove "li an"eli ven"ono chiamati ener"ie elettroma"netiche della luce, dell'aria, della terra, dell'acqua e del se'. %'esperienza essena si ritrova nello 6end Avesta di 6arathustra, ne"li inse"namenti dei ,eda e nel buddismo, dove il )sacro albero dell'illuminazione) non e' altro che l'albero della vita. 5n 7ccidente contribuirono alla ricerca spirituale dello "nosticismo, della Cabala e del Cristianesimo. 8no tra i principali ar"omenti di studio della comunita' essena ri"uardava il tema della resurrezione del corpo che trovava il suo fondamento nella convinzione che ci sarebbe stato un tempo !il nostro# in cui il corpo sarebbe risorto a nuova vita* un tempo in cui l'uomo avrebbe sconfitto la morte e i )fi"li della luce) !come "li esseni si definivano# avrebbero vissuto nella %uce. 5l pensiero esseno sosteneva anche che l'essere umano, in accordo con il proprio Dio interiore, custodisce un )pro"etto dell'anima) e che, aiutato dai propri an"eli custodi, dalle "uide e dai maestri, arriva sulla &erra per imparare cio' che si e' prefisso, acquisendo inte"rita' ed esperienza per crescere nella consapevolezza di essere di luce. %'uomo ha quindi il suo destino di predestinazione e poco puo' fare per cambiarlo* puo' a"evolarlo o ritardarlo, ma e' solo una questione di tempo. Concetti quali )la vita dell'anima) e )la coscienza dopo la morte fisica) erano ampiamente inse"nati nelle loro scuole di sa""ezza e nello studio dei simboli come l'albero della vita. er me"lio conoscere la "rande esperienza spirituale tramandata da"li esseni, occorre risalire al

tempo del faraone e"izio Amhenotep 5, o A9henaton della :,555 dinastia, che impose il culto monoteistico del disco solare Aton. ,enuto sulla &erra con il preciso compito di divul"are alcune conoscenze sull'unico dio Aton, A9enathon si dedico' alla preparazione di un popolo che successivamente avrebbe per primo prodotto un cambiamento nella coscienza, iscritto nel DNA delle "enerazioni successive e che si sarebbe risve"liato a tempo debito. 5l popolo in questione erano "li esseni, portati successivamente in alestina da Mose', che alcuni sosten"ono essere stato A9enaton stesso. L'EREDITA' SPIRITUALE DEGLI ESSENI 8n bellissimo colloquio fra Carlos Castaneda e Don ;uan suo maestro dice< )8n improvviso colpo di vento mi colpi', facendomi bruciare "li occhi.) Guardai il punto in questione e vidi che tutto era normale. )Non riesco a vedere niente) dissi. )%'hai appena sentito) - rispose lui - )Cosa4 5l vento4). )Non solo il vento), disse lui, )&i puo' sembrare il vento, perche' il vento e' la sola cosa che conosci). Gre"" =raden, famoso "eolo"o e spiritualista americano, dice che noi siamo coloro che )camminano tra i mondi), i pionieri, ovvero coloro che hanno un piede nella vecchia concezione del mondo e un altro nel nuovo risve"lio che conduce a ricordare chi siamo veramente. 'i sta ristabilendo il contatto con "li an"eli, con quelle ener"ie elettroma"netiche che sono perfettamente consapevoli e vive intorno a noi. .iflettete< che cosa sta succedendo4 /uante sono le cose che non conosciamo4 %e nostre convinzioni tradizionali e i nostri condizionamenti si stanno s"retolando per lasciar spazio a nuovi modi di essere e di pensare, ad emozioni capaci di risve"liare in noi quelle parti addormentate da molto tempo. A questo proposito "li esseni ci hanno tramandato una )tecnolo"ia) che ci permette di velocizzare questo processo di trasformazione, rendendolo al tempo stesso piu' armonioso e "entile. 'i tratta di una )tecnolo"ia interiore), arrivata a noi "razie al prezioso lavoro di Gre"" =raden, nota come 5 'ette 'pecchi $sseni dei rapporti umani e della compassione. Applicare questa tecnolo"ia alla propria vita implica un cambiamento nelle emozioni e il ra""iun"imento della serenita' e della quiete* tutto il mondo intorno a noi cambiera', perche' cio' che noi siamo nel presente cambiera'. %'uomo crea infatti la propria realta' attraverso i pensieri e le emozioni* intervenire su pensieri ed emozioni puo' quindi cambiare il mondo intero. Alcuni potrebbero obiettare che si tratta di un concetto semplicistico e incapace di modificare realta' devastanti, quali la fame nel mondo e le "uerre in atto in vari aesi. Ma tutto inizia dal primo mattone* se il primo passo e' un atto di pace e di comprensione di cio' che si e' nel presente, tutti i rapporti umani ne avranno un beneficio e chi sta di fronte cessera' di essere il nemico. Di se"uito riportiamo la )tecnolo"ia) relativa ai 'ette 'pecchi e alcuni passa""i tratti dalla videoconferenza Camminare tra i Mondi di Gre"" =raden. I SETTE SPECCHI ESSENI Gli antichi esseni identificarono, forse me"lio di chiunque altro, il ruolo dei rapporti umani definendoli in sette cate"orie< sette misteri corrispondenti ai vari tipi di rapporto che ciascun essere umano avrebbe sperimentato nel corso della propria vita di relazione. Gli esseni hanno definito queste cate"orie )specchi), ricordandoci che, in o"ni momento della vita, la nostra realta' interiore ci viene rispecchiata dalle azioni, dalle scelte e dal lin"ua""io di coloro che ci circondano. Il primo Specchio Esseno ri"uarda la nostra presenza nel momento presente. 5l mistero e' incentrato su cosa noi inviamo, nel presente, alle persone che ci stanno accanto. /uando ci troviamo circondati da individui e modelli di comportamento in cui dominano la rabbia o la paura, lo specchio funziona in entrambi i sensi. otrebbe invece trattarsi di "ioia, estasi e felicita' perche' cio'

che vediamo nel primo specchio e' l'imma"ine di quello che noi siamo nel presente. Chi ci e' vicino ce lo rimanda, rispecchiandoci. Il secondo Specchio Esseno ha una qualita' simile alla precedente, ma e' un po' piu' sottile, anziche' riflettere cio' che siamo, ci rimanda cio' che noi "iudichiamo nel presente. 'e siete circondati da persone, i cui modelli di comportamento vi provocano frustrazione o scatenano la vostra rabbia e se percepite che quei modelli non sono vostri in quel momento, allora chiedetevi< )Mi stanno mostrando me stesso nel presente4). 'e potete onestamente rispondervi con un no, c'e' una buona probabilita' che vi stiano invece mostrando cio' che voi "iudicate nel momento presente. %a rabbia, l'astio o la "ioia che voi state "iudicando. Il er!o Specchio Esseno e' uno de"li specchi piu' facili da riconoscere, perche' e' percepibile o"ni volta che ci troviamo alla presenza di un'altra persona, quando la "uardiamo ne"li occhi e, in quel momento, sentiamo che accade qualcosa di ma"ico. Alla presenza di questa persona, che forse non conosciamo nemmeno, sentiamo come una scossa elettrica, la pelle d'oca sulla nuca o sulle braccia. Che cosa e' successo in quell'attimo4 Attraverso la sa""ezza del terzo specchio ci viene chiesto di ammettere la possibilita' che, nella nostra innocenza, rinunciamo a delle "rosse parti di noi stessi per poter sopravvivere alle esperienze della vita. /ueste )parti di noi) possono venir perse piu' o meno consapevolmente, o portate via da coloro che esercitano un potere su di noi. 'e vi trovate in presenza di qualcuno e, per qualche motivo inspie"abile, sentite l'esi"enza di passare del tempo con lui, ponetevi una domanda< che cos'ha questa persona che io ho perduto, ho ceduto, o mi e' stato portato via4 %a risposta potrebbe sorprendervi molto, perche' in realta' riconoscerete questa )sensazione di familiarita') quasi verso chiunque incontriate. ,edrete cioe' delle parti di voi stessi in tutti. /uesto e' il terzo mistero dei rapporti umani. Il "#$r o Specchio Esseno e' una qualita' un po' diversa. 'pesso nel corso de"li anni ci accade di adottare dei modelli di comportamento che poi diventano tanto importanti da farci rior"anizzare il resto della nostra vita per acco"lierli. 'ovente tali comportamenti sono compulsivi e creano dipendenza. 5l quarto mistero dei rapporti umani ci permette di osservare noi stessi in uno stato di dipendenza e compulsione. Attraverso esse rinunciamo lentamente proprio alle cose cui teniamo di piu', le cediamo, le lasciamo. Ad esempio, quando parliamo di dipendenza e compulsione, molte persone pensano all'alcol e alla nicotina. Ma ci sono altri modelli di comportamento piu' sottili* si pensi all'esercizio di controllo in ambito aziendale e in fami"lia, alla dipendenza dal sesso e dal possedere o "enerare denaro e abbondanza. /uando una persona incarna un simile modello di comportamento, puo' star certa che il modello, che pur e' bello di per se', si e' creato lentamente nel tempo. 'e rior"anizziamo le nostre vite per far posto al modello dell'alcolismo o all'abuso di sostanze, forse stiamo rinunciando a porzioni della nostra vita rappresentate dalle persone che amiamo, dalla fami"lia, dal lavoro, dalla nostra stessa sopravvivenza. 5l tratto positivo di questo modello e' che puo' essere riconosciuto ad o"ni stadio, senza dover arrivare a"li estremi e perdendo tutto. ossiamo riconoscerlo, "uarirlo e ritrovare la nostra interezza ad o"ni step. Il "#in o Specchio Esseno e' forse il piu' potente in assoluto, perche' ci permette di vedere me"lio, e con ma""iore profondita' de"li altri, la ra"ione per cui abbiamo vissuto la nostra vita in un dato modo. $sso rappresenta lo specchio che ci mostra i nostri "enitori e l'interazione che intratteniamo con loro. Attraverso esso ci viene chiesto di ammettere la possibilita' che le azioni dei nostri "enitori verso di noi riflettano le credenze e le aspettative che nutriamo nei confronti del rapporto piu' sacro che ci sia dato di conoscere sulla &erra< il rapporto che intercorre fra noi, la nostra Madre e il nostro adre Celeste, vale a dire con l'aspetto maschile e femminile del nostro creatore, in qualunque modo lo concepiamo. %a relazione con i nostri "enitori puo' quindi svelarci il nostro rapporto con il divino. er esempio, se ci sentiamo continuamente "iudicati o se viviamo in una condizione per cui )non e' mai abbastanza), e' altamente probabile che il rapporto con i nostri "enitori rifletta la se"uente verita'< siamo noi che, "razie alla percezione che abbiamo della nostra persona e del Creatore, crediamo di non essere all'altezza e che forse non abbiamo realizzato quello che da noi ci si aspettava.

Il ses o Specchio Esseno ha un nome abbastanza infausto* "li antichi lo chiamarono infatti l'oscura notte dell'anima. Ma attenzione, lo specchio in se' non e' necessariamente sinistro come il nome che porta. Attraverso un'oscura notte dell'anima ci viene infatti ricordato che la vita e la natura tendono verso l'equilibrio e che ci vuole un essere ma"istrale per bilanciare quell'equilibrio. Nel momento in cui affrontiamo le piu' "randi sfide della vita, possiamo star certi che esse diven"ono possibili solo dopo aver accumulato "li strumenti necessari per superarle con "razia e facilita'* perche' e' quello il solo modo per superarle. -ino a che non abbiamo fatto nostri que"li strumenti, non ci troveremo mai nelle situazioni che ci richiedono di dimostrare determinati livelli di abilita'. /uindi, da questa prospettiva, le sfide piu' alte della vita, quelle che ci ven"ono imposte dai rapporti umani e forse dalla nostra stessa sopravvivenza, possono essere concepite come delle "randi opportunita', che ci consentono di sa""iare la nostra abilita', anziche' come dei test da superare o fallire. $' proprio attraverso lo specchio della notte oscura dell'anima che vediamo noi stessi nudi, forse per la prima volta, senza l'emozione, il sentimento ed il pensiero, senza tutte le architetture che ci siamo creati intorno per prote""erci. Attraverso questo specchio possiamo anche provare a noi stessi che il processo vitale e' de"no di fiducia e che tale fiducia puo' essere accordata anche a noi, mentre stiamo vivendo la vita. %a notte oscura dell'anima rappresenta l'opportunita' di perdere tutto cio' che ci e' sempre stato caro nella vita. Confrontandoci con la nudita' di quel niente, mentre ci arrampichiamo fuori dall'abisso di cio' che abbiamo perso e percepiamo noi stessi in una nuova luce, possiamo pero' esprimere i nostri piu' alti livelli di maestria. Il se imo Specchio Esseno dalla prospettiva de"li antichi era il piu' sottile e, per alcuni versi, anche il piu' difficile. $' quello che ci chiede di ammettere la possibilita' che ciascuna esperienza di vita, a prescindere dai suoi risultati, e' di per se' perfetta e naturale. A parte il fatto che si riesca o meno a ra""iun"ere "li alti tra"uardi che sono stati stabiliti per noi da altri, siamo invitati a "uardare i nostri successi nella vita senza para"onarli a niente. 'enza usare riferimenti esterni di nessun "enere. 5l solo modo in cui riusciamo a vederci sotto la luce del successo o del fallimento e' quando misuriamo i nostri risultati facendo uso di un metro esterno. Ma a quel punto sor"e la se"uente domanda<)A quale modello ci stiamo rifacendo per misurare i nostri risultati4 /uale metro usiamo4) Nella prospettiva di questo specchio ci viene chiesto di ammettere la possibilita' che o"ni aspetto della nostra vita personale - qualsiasi aspetto - sia perfetto cosi' com'e'. Dalla forma e peso del nostro corpo, ai risultati personali in ambito accademico, aziendale o sportivo. Ci renderemo conto insieme che, in effetti, questo e' vero e che un risultato puo' essere sottoposto a "iudizio solo quando viene para"onato ad un riferimento esterno. 5l settimo specchio ci invita quindi a permetterci di essere il solo punto di riferimento per i risultati che ra""iun"iamo. il custode buon lavoro interiore amati aramo'n

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