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N.

112 OTTOBRE 2013


RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET REG. TRIBUNALE DI LUCCA N 785 DEL 15/07/03 SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 55054 BOZZANO (LU) TEL. 0584 976585 - FAX 0584 977273 DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO COORDINATORE TECNICO: LUCCHESI MASSIMO

articolo

IL NUMERO 1

Allenare le capacit coordinative: da quelle di base alle capacit coordinative specifiche del ruolo.
A cura di Lorenzo Fattori

Approfondire metodologie dellestremo difensore.

ed

esercitazioni

per

lallenamento

Lorenzo Fattori nato a Firenze il 17 Gennaio 1984. Preparatore dei portieri Settore Giovanile Empoli FC. In possesso del patentino di base UEFA B. Laureato in Scienze Motorie.

Le capacit coordinative sono quelle capacit di cui il soggetto dispone per organizzare e regolare il proprio movimento. Queste capacit sono orientate dallazione combinata del sistema sensomotorio (organi di senso, sistema nervoso, sistema muscolare) e vengono sviluppate nel tempo. Nellapprendimento di capacit motorie sempre pi complesse non si pu prescindere dallo sviluppo delle capacit coordinative di base. Le capacit di coordinazione inducono una risposta motoria a stimoli provenienti dagli organi di senso, stimoli che chiameremo capacit percettive: esse permettono di

raccogliere informazioni e si distinguono in: - Esterocettive, relative agli stimoli provenienti dallesterno. - Propriocettive, relative a stimoli provenienti dallinterno, che forniscono informazioni sullo stato muscolare, tendineo e articolare. Introcettive, relative a stimoli provenienti dallinterno, che forniscono informazioni che originano dai diversi organi, come i vasi sanguigni, lintestino, le vie urinarie. Fanno parte delle percezioni esterocettive: - percezione ottica, che permette di ricevere e valutare le informazioni spaziali come forme, traiettorie, distanze, profondit;

- percezione acustica, che permette la ricezioni di stimoli acustici; - percezione tattile, che permette attraverso la cute di avvertire stimolazioni termiche, fisiche dei materiali con i quali si viene a contatto; delle percezioni propriocettive invece si rilevano: - percezione vestibolare, che, tramite lorgano recettore situato nel vestibolo dellorecchio, permette di captare informazioni relative allequilibrio e alla sua conservazione; - percezione cinestetica, i cui organi recettoriali sono i fusi neuromuscolari, che consentono di mantenere lequilibrio contrattile dei muscoli, permettendo il mantenimento e il controllo posturale in varie e mutevoli situazioni statiche e dinamiche. Le capacit coordinative pertanto si sviluppano a partire dalle capacit percettive: grazie agli stimoli ricevuti (come abbiamo visto dallesterno o dallinterno), e alla elaborazione a livello centrale, si attua una risposta motoria ordinata e coordinata in rapporto alla informazione e elaborazione dello stimolo stesso. Essere dotati di una buona coordinazione, in ogni attivit motoria, vuol dire essere ordinati a livello motorio, essenziali, precisi e armonici, eseguendo il movimento richiesto con il minimo dispendio energetico (prassia), ed eliminando gesti motori superflui (sincinesie). La coordinazione nella sua pi completa evoluzione si consolida tramite varie tappe motorie che si succedono durante lo sviluppo cognitivo e somatico del soggetto: queste tappe sono gli schemi motori di base, quali camminare, correre, saltare, lanciare, afferrare, calciare, arrampicarsi, scendere, strisciare, rotolarsi.

Si possono catalogare alcune capacit coordinative prioritarie e globali che vengono definite capacit coordinative di base, ed altre pi complesse e derivate definite capacit coordinative speciali. Le capacit coordinative di base sono a loro volta organizzate in apprendimento motorio (che permette al soggetto di apprendere tramite lesecuzione di un gesto motorio ripetuto, nuovi movimenti), controllo motorio (che permette al soggetto di regolare e controllare il movimento in modo tale da modularlo in funzione alla prestazione richiesta), adattamento e trasformazione (che permette al soggetto di adattare e trasformare il movimento davanti ad un cambiamento di richiesta motoria, senza variazione di risultato). Le capacit coordinative speciali sono: capacit di equilibrio: permette al soggetto di mantenere o recuperare una posizione stabile del proprio corpo nelle varie situazioni in cui si pu trovare). Lequilibrio detto statico quando il corpo fermo, mentre detto dinamico se il corpo in movimento; capacit di combinazione motoria: la capacit di saper collegare forme di movimento diverse tra loro in una unica espressione motoria; capacit di orientamento spazio-temporale: intesa come la capacit di stabilire la posizione del proprio corpo o dei segmenti corporei in riferimento allo spazio e al tempo; capacit di differenziazione spazio-temporale: la capacit che ha un soggetto di organizzare e strutturare un ordine temporale e spaziale ai movimenti che sviluppa, riunendoli in un unico atto motorio finale. Questa capacit ha il riferimento temporale, definito come prima-dopo, velocelento, simultaneo-sequenziale ed il riferimento spaziale, identificato come lorientamento nello spazio vicino-

lontano, largo-stretto, alto-basso, lungo-corto; capacit di ritmizzazione: capacit di espressione di ritmo nelle successioni motorie; capacit di fantasia motoria: intesa come la capacit a disposizione del soggetto, per poter variare, elaborare e ricreare movimenti, concedendo allatto motorio fantasia e spunto personale. Dal punto di vista anatomico, possiamo analizzare unaltra differenziazione della capacit motoria in questione. La coordinazione definibile come globale (interessa il soma nella sua interezza, reclutando lintervento funzionale, coordinato e organizzato di molti gruppi muscolari) e segmentaria (relativa per esempio solo agli arti superiori, in tal caso conosciuta come oculo-manuale, o relativa solo agli arti inferiori, identificata perci come oculopodalica). Le capacit coordinative per un atleta che pratica uno sport di situazione come il calcio sono equiparabili alle fondamenta di un palazzo, senza le quali esso non pu essere costruito. Nel gioco del calcio, cos come in tutti gli altri sport, che siano questi singoli o di squadra, ciclici o situazionali, la coordinazione pi o meno sempre importante, basti pensare a quanto possa essere importante nel basket la coordinazione oculo-manuale, o la oculo-podalica nel calcio. Per il portiere le capacit coordinative sopra descritte sono di rilievo fondamentale: analizziamo perci i modelli coordinativi speciali dellestremo difensore, tenendo presente che lassimilazione della coordinazione di base, intesa come apprendimento e controllo motorio, sono aspetti primari che si sviluppano grazie al vissuto motorio.

Capacit di equilibrio: nellazione del portiere diventa essenziale la capacit di mantenere e recuperare lequilibrio. Dopo un tuffo per esempio, il portiere si rialza rapidamente per poter riprendere la posizione, ma questo non sarebbe possibile senza la capacit di recuperare lequilibrio. Stesso dicasi per una uscita alta; dopo la fase aerea richiesta dal salto, latterraggio sarebbe goffo e anche pericoloso se il portiere non riuscisse a ritrovare lequilibrio. Oltre a mantenere e recuperare lequilibrio, per il portiere senza dubbio fondamentale saperlo perdere volontariamente: un tuffo a terra per intervenire sulla palla una volontaria e controllata perdita di equilibrio. Capacit di combinazione motoria: saper combinare in sequenza pi gesti fa parte del bagaglio motorio del portiere. Grazie a questa capacit, il portiere pu fornire una adeguata risposta alla situazione-stimolo che si venuta a creare durante il gioco. Il portiere impegnato su un cross aereo ad esempio, compie una rapida successione di passi prima di saltare e afferrare o respingere la palla, combina quindi una sequenza di atti motori che lo portano al compimento del suo obiettivo. Capacit di orientamento spaziotemporale: grazie a tale capacit coordinativa, lestremo difensore riesce a orientarsi negli spazi di competenza in relazione al tempo (caratterizzato dalla velocit della palla). Il portiere pu determinare e variare la posizione ed i movimenti nello spazio in riferimento agli spostamenti della palla: questa capacit ben sviluppata nel portiere con doti di uscita alta e con doti di uscita su palle frontali (lettura spazio-tempo). Volendo analizzare soltanto lorientamento spaziale, per il portiere
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pi che in ogni altro giocatore, questa, assume una importanza precisa: occorre sentire la porta per difenderla, e quindi in ogni mutevole situazione il portiere deve essere ben piazzato in relazione alla palla. Capacit di differenziazione spaziotemporale: la capacit che il portiere possiede per differenziare nello spazio e nel tempo i suoi atti motori valevoli per intervenire nellazione. Grazie a questa capacit, il portiere sa usufruire al meglio delle informazioni propriocettive e cinestetiche al punto che pu organizzare nel giusto tempo e nel giusto spazio il programma motorio e lespletazione di questo per il raggiungimento dellobiettivo prefissato: in genere il portiere dotato di buona tecnica molto valido nellespressione di questa capacit. Capacit di ritmizzazione: la ritmizzazione del movimento facilit il processo di automatizzazione degli stessi: nel caso del portiere, avere ritmo esecutivo vuol dire muoversi con una certa automatizzazione appresa nel tempo. Ancora nel caso delluscita alta, importante economizzare i passi da effettuare, cos come ritmare la corsa di pre-stacco. Capacit di fantasia motoria: lattivit intellettiva divergente del portiere, insieme alle capacit coordinative apprese, ottimizzano la capacit di fantasia motoria. La fantasia motoria una dote che esula dai modelli addestrativi e imitativi e viene attuata di fronte a problematiche motorie particolari. Il portiere con fantasia motoria trover istintivamente la situazione idonea per la risposta motoria ad un certo stimolo, elaborando strategie individuali che derivano dalla capacit di attivare molteplici funzioni cognitive.
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I portieri cos detti nati, abbondano di questa caratteristica: senza dubbio facile trovare questa capacit pi evoluta in soggetti con esperienze multisportive, in quanto abituati a sollecitare e a organizzare diversi input coordinativi. Anche nelladattamento e trasformazione intesa come capacit coordinativa di base si riscontra una importante specificit per questo ruolo: essendo ladattamento e la trasformazione la capacit di trasformare o sostituire unidea motoria programmata con unaltra, a causa del variare di situazione, questo per il portiere determinante per il raggiungimento della performance. Si parla di adattamento quando il portiere deve adattarsi ad una situazione che differisce rispetto alla previsione, ma che non cambia in modo radicale; i parametri mutevoli nelladattamento sono la velocit, lo spazio, il ritmo, la traiettoria; ad esempio il portiere adatta il suo movimento su una palla deviata o rallentata. Si parla invece di trasformazione quando lestremo difensore, davanti ad una situazione gi prevista e catalogata, deve ricominciare da capo, ovvero deve in pochissimo tempo organizzare un gesto motorio tutto diverso da quello gi programmato. Su un uno contro uno lattaccante, cercando di dribblare il portiere, mette in condizione questultimo di progettare continuamente azioni motorie per controbattere alle finte. Alcune volte il portiere deve compiere aggiustamenti coordinativi per intervenire su palloni che variano la traiettoria a causa di presenza di vento, oppure a causa di terreno di gioco

scivoloso (dove la velocit della palla aumenta se tocca terra). Infine, lanalisi della coordinazione sul piano anatomico, trova nel portiere un atleta polivalente che non presenta una preferenza coordinativa, in quanto sia la coordinazione globale per organizzare i movimenti ampi, sia la coordinazione segmentaria di tipo oculo-manuale e oculo-podalica sono aspetti rilevanti per questo ruolo. Vero che rispetto agli altri dieci componenti della squadra, il portiere ha, nel corso della sua evoluzione motoria, meno sviluppata la componente coordinativa segmentaria oculo-podalica, ma in compenso fa della coordinazione oculo-manuale il suo pane quotidiano. La presenza di vari aspetti coordinativi, la facolt di percepire e conoscere le posizioni del proprio corpo e dei vari segmenti, il saper utilizzare il giusto atto motorio per la situazione del caso realizzando nel pi breve tempo possibile il movimento e labilit che il portiere ha di districarsi nel suo panorama motorio nel corretto ordine spazio-temporale, introducono una capacit estremamente importante per il ruolo, capacit che potremmo definire destrezza. Destrezza una espressione che racchiude tutte le differenti capacit coordinative ed il grado di naturalezza con cui un soggetto compie il movimento. Una definizione ancora oggi valida identifica la destrezza come la capacit

di padroneggiare ed affrontare velocemente ogni nuovo movimento e di adattare rapidamente lattivit motoria alle esigenze della situazione che muta. Letimologia della parola destrezza ha origini nel termine destro: la parte destra sempre stata nel linguaggio comune la parte delloperativit, dellazione e del movimento. Per il portiere la destrezza comunemente intesa rispetto al pallone. Il portiere con una buona destrezza un portiere che, specie a livello manuale, ha sviluppato una certa familiarit con lattrezzo, e che lo comanda e lo regola nellordine spaziotemporale. Il dominio sullattrezzo, oltre a portare indubbi miglioramenti prensili e tattili, comporta anche una certa serenit psicologica nellaffrontare la parata e nel rapportarsi con loggetto-palla: sapere di poter dominare il pallone concede al portiere maggior sicurezza. In relazione a quanto detto, ho preparato 14 esercitazioni le quali si sviluppano sul principio di progressione didattica: FIGURA 1 (a / b): in queste esercitazioni di destrezza manuale, il portiere ha due palloni; rimbalza a terra entrambe i palloni (uno per mano), in maniera alternata e simultanea; sempre in modo alternato e simultaneo li lancia in alto, afferrandone uno mentre l'altro in area. (DESTREZZA).

FIGURA 2: il portiere autolancia la palla in alto (sopra la sua testa); contemporaneamente il mister (o il compagno) distante 4 / 5 metri lancia al portiere la sua palla. Il portiere afferra la palla del mister, la restituisce

al mittente e infine recupera la sua palla senza farla cadere. Lo stesso esercizio si pu effettuare con due palloni autolanciati contemporaneamente dal portiere. (DESTREZZA).

FIGURA 3: si predispone un nastro (5 metri di larghezza, 120 cm da terra) legato a due paletti: il portiere simula delle raccolte sotto il filo, facendo attenzione agli appoggi podalici. L'estremo difensore avanza lungo il filo, passando sotto e rimbalzando la palla ogni volta che compie il gesto di raccolta. In questo esercizio si cura il gesto tecnico che deve essere pulito: si

raccoglie la palla portandola al petto e soprattutto si cura la gamba di protezione (gamba destra avanti nella raccolta verso destra e vicevera). (RITMIZZAZIONE).

FIGURA 4: durante il valicamneto dei tre ostacoli, il portiere restituisce la palla stile pallavvolo al proprio allenatore. L'esercizio pu essere fatto utilizzando entrambe le mani, oppure con la mano di parte o ancora con la mano contraria al lato.

Gli ostacoli possono variare di altezza (possiamo utilizzare gli over per una esercitazione rapida oppure gli ostacoli alti laddove si preferisse una esercitazione di forza). (COMBINAZIONE).

FIGURA 5: in questo esercizio, si effettua lo skip sugli over e si restituisce palla al mister, posto frontalmente rispetto al portiere.

La sessione continua per tre ripetizioni: skip, restituzione palla e corsa indietro da paletto a paletto. (DIFFERENZAZIONE).

FIGURA 6: il portiere effettua una presa in equilibrio su due meduse (semisfere). Per tre volte il portiere compie il gesto: presa della palla,

restituzione, scesa frontale dalle meduse e corsa all'indietro da paletto a paletto; il mister calcia sulla figura del portiere da 6/7 metri. (EQUILIBRIO).

FIGURA 7: il portiere, posizionato nel mezzo della porta, avanza di circa 1,5 metri compiendo esercitazioni coordinative con gli arti superiori (movimenti classici di riscaldamento); a

sua insaputa il mister calcia sulla figura da circa 6 metri. Il portiere deve essere abile ad interrompere i suoi movimenti coordinativi e intervenire in presa sulla sfera. (COMBINAZIONE).

FIGURA 8: il portiere compie della raccolte continue, anticipando sempre il cinesino e riportandosi sempre in posizione iniziale (centro porta). Per andare a destra: passo destro, passo sinistro e piede destro in copertura sul pallone; per rientrare in

posizione prima il destro all'indietro e poi il sinistro. Per andare a sinistra: passo sinistro, passo destro e piede sinistro in copertura. (RITMIZZAZIONE).

FIGURA 9: il portiere abbina i gesti in skip (sui 4 over) al tuffo: conclusione rasoterra o mezza altezza da parte del mister da una distanza di circa 10 / 12

metri. Lo skip pu essere effettuato mono appoggio o doppio appoggio. (DIFFERENZAZIONE).

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FIGURA 10: simile alla figura numero 9, il portiere compie lo skip doppio appoggio, avanzando di due over e retrocedendo di uno (avanti - avanti

dietro - avanti - avanti - dietro - avanti + gesto tecnico). Il gesto tecnico prevede ancora una parata, o rasoterra o mezza altezza. (DIFFERENZAZIONE).

FIGURA 11: il portiere valica il nastro basso (10 / 12 cm) in skip laterale; skip verso destra, skip verso sinistra e conclusione alla sinistra del portiere

(ovviamente si effettua l'esercizio anche dall'altro lato). La conclusione avviene da 10 metri. (DIFFERENZAZIONE).

FIGURA 12: si predispongono tre over perpendicolari alla line di porta. Il secondo over in linea col palo. Il portiere compie lo skip laterale

(guardando il campo) e si oppone alla conclusione del mister, calciata da circa 10 / 12 metri. (DIFFERENZAZIONE).

FIGURA 13: lo stile dell'esercizio uguale al precedente; la differenza sta nel fatto che una volta terminato lo skip

laterale si vola sopra il filo posizionato ad un'altezza di circa 60 cm. (DIFFERENZAZIONE).

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FIGURA 14: ancora stessa struttura dei due precedenti esercizi, questa volta il portiere aggira il paletto posto nel centro della porta. Dopo il cambio di

direzione imposto dal paletto si interviene su una violenta conclusione sempre da 8 / 9 metri (direzionata sul palo di partenza). (DIFFERENZAZIONE).

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