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Maria Chiara Torricelli La questione del rapporto in architettura fra concezione e costruzione è nella di integrazione e di controllo, supportati da manuali, procedure, istruzioni.
natura stessa di questo mestiere o di questa arte.Ma il fatto che la questione si ponga Raccontare le storie attraverso le quali entrano in rapporto gli uomini reali che
e metta in evidenza la relazione-separazione che c’è fra processi ideativi e processi hanno fatto le architetture, fare emergere l’intrecciarsi di volontà e condiziona-
esecutivi non significa che essa non si presenti carica di ambiguità: influenza delle menti, di ruoli e collaborazioni, diventa allora importante per dare alle regole il
tecniche sul progetto di architettura, capacità del progetto di innovare; progetto loro valore. Se è vero che una teoria del progetto in architettura non esiste indi-
come atto previsionale a partire dalla concretezza delle condizioni contestuali; pro- pendentemente dalle opere, così anche una teoria della gestione del progetto, dei
getto come predizione apodittica; progetto come costruzione concettuale, progetto modi del farsi della concezione in costruzione, si deve confrontare con le espe-
come costruzione materiale. Un dato emerge, comunque, nel modo in cui oggi la rienze concrete, strutture formali e strutture reali, scarti dalla regola che garanti-
questione si pone, ed è la rilevanza e la imprescindibilità, nel farsi dell’architettura, scono l’evoluzione.
dell’aspetto sociale del progetto: processo complesso che si attiva nella relazione fra Se un programma complesso obbliga a sperimentare metodi costruttivi evoluti,pur
più operatori, più obiettivi, più vincoli. La preoccupazione della realizzazione del nell’uso di tecniche tradizionali, la muratura di mattoni può essere realizzata in of-
progetto non è prerogativa dell’architetto; da solo è impotente a fronte delle mol- ficina e gli elementi trasportati in cantiere, dove saranno assemblati meccanica-
teplici forme in cui la questione va affrontata: fattibilità tecnica, operativa, econo- mente.‘E quanto ha fatto a Nottingham Michael Hopkins.Il muro è massivo come
mica, politica, sociale, culturale. Il risultato non è mai segnato dalla mano di un solo nella tradizione, ma la prefabbricazione è dichiarata dalla precisione modulare del
artefice,ed è sempre complesso,frammentario,parziale,necessariamente incompleto progetto nella composizione della facciata, che coniuga elementi costruttivi in ma-
rispetto agli obiettivi multipli da cui è stato mosso. C’è in questo una consapevo- teriali diversi, assemblati a secco. In altri casi la verità del muro non è mantenuta;
lezza diversa rispetto alla visione neoro- talvolta è solo simulata e la tecnica costruttiva è quella del rivestimento in mezzi
mantica dell’architetto artista, ma anche mattoni su elementi in cemento armato.La simulazione non esime dall’accuratezza
rispetto alla interpretazione del pro- del dettaglio. La qualità della testura del faccia a vista non necessariamente deve ri-
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