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LA PROPOSIZIONE SUBORDINATA COMPLETIVA INTRODOTTA DA UT/NE Alcune proposizioni espresse con ut/ne e il congiuntivo sono chiamate completive dirette,

poich completano il senso del periodo svolgendo la stessa funzione di un oggetto o di un soggetto, con la differenza che si presentano in forma verbale, anzich nominale. Questi enunciati sono di tipo volitivo, cio esplicitano una volont, un desiderio contenuto nella proposizione reggente. Essi si trovano in dipendenza da verbi appartenenti allarea semantica di - chiedere, sperare: peto, postulo, flagito, oro, rogo, obsecro, opto, desidero ecc. - esortare, ordinare: hortor, suadeo, moneo, impero, statuo ecc. - sforzarsi, cercare di, fare in modo che/di: laboro, contendo, studeo, consulo, provideo, curo, operam do ecc. - ottenere, concedere: impetro, consequor, adipiscor, mereo, concedo, permitto ecc. - con le locuzioni consilium mihi est ut = ho intenzione di tempus / locus est ut = il momento / il luogo di interest, necesse est, placet, convenit, ius/lex/potestas est, proprium, reliquum est Equidem suadeo, ut ad nos abeant potius, dum recipis. (da Plauto) = Io consiglierei piuttosto di sistemarsi a casa nostra, finch tu non sia di ritorno Cura igitur ut quam primum venias. (da Cicerone) = Cerca dunque di venire al pi presto. Quo facto omnibus placuit ne reciperetur rex, qui tunc Ardeam expugnabat. (da Servio) = In seguito a tale misfatto, tutti decisero che il re, che allora stava espugnando Ardea, non fosse riammesso in citt. Tali proposizioni completive seguono la consecutio temporum, ma esprimono di norma un rapporto di contemporaneit rispetto alla loro reggente. Pertanto ricorrono in genere il presente e limperfetto congiuntivo: il piuccheperfetto assai raro, e sottolinea non un rapporto temporale, bens un aspetto dellazione. La negazione ne, a meno che essa riguardi non tutto lenunciato, ma solo una parola di esso, nel qual caso abbiamo ut non Caesar dabat operam ut legiones non in uno loco contineret, sed per causam frumentandi huc atque illuc rapsaret. (da Cesare) = Cesare si sforzava di non tenere ferme le legioni in un territorio, ma di condurle in fretta qua e l per approvvigionarsi di frumento. Osservazioni 1) Con alcuni dei verbi citati si pu trovare il semplice congiuntivo senza la congiunzione subordinante: Est decretum, darent operam magistratus, nequid res publica detrimenti caperet. (da Cesare) = Fu deciso che i magistrati si prodigassero affinch lo stato non subisse danni. 2) La completiva frequente con gli imperativi fac, cave, vita e in locuzioni vicine alla lingua parlata Nunc audax cave sis, precesque nostras, oramus, cave despuas, ocelle (da Catullo) = Ora, bada di non essere arrogante e, ti prego, non disprezzare le mie preghiere, dolcezza mia. 3) Alcuni dei verbi e delle locuzioni succitate ammettono anche la costruzione con linfinito con o senza laccusativo- quando hanno valore deliberativo: Placuit novam poenam constitui debere (da Seneca) = Si decise di dover escogitare ua nuova punizione LE PROPOSIZIONI CONSECUTIVE Le proposizioni consecutive esprimono la conseguenza dellazione indicata nella proposizione reggente. In italiano sono anticipate nella reggente da avverbi come cos o tanto e introdotte

dalla congiunzione che (con lindicativo, nella forma esplicita) o da (con linfinito, nella forma implicita). La forma delle proposizioni consecutive La struttura delle proposizioni consecutive in latino abbastanza regolare: a) nella proposizione reggente compare un elemento anticipatore di ut che pu essere costituito da: - avverbi come adeo /eo a tal punto ita / sic cos tam / tantum/tanto/tanti/tantopere tanto, talmente, eiusmodi di tal genere; - pronomi determinativi, come is, ea, id, tale, di tal genere; - pronomi/aggettivi che indicano misura o qualit come talis, -e, tale, tantus, -a, -um tanto grande (che indica dimensione), tot / tam multi, tanti (di numero) ecc. b) la congiunzione subordinante ut e nella forma negativa ut non; sovente il non separato da ut da una o pi parole o fuso con altre negazioni, come in ut nullos del terzo esempio, dato che, in latino, due negazioni affermano; c) il verbo sempre in forma esplicita e pu essere un congiuntivo presente, imperfetto o perfetto. Aedilitatem Scaurus ingenti magnificentia gessit, adeo ut opes suas absumpserit magnumque aes alienum contraxerit (da Cicerone) = Scauro, quando fu edile, organizz spettacoli sommamente fastosi, al punto che vi consum il suo patrimonio e contrasse ingenti debiti Teneo, teneo in ipsis fructibus provinciae Siciliae furem (Verrem) teneo, ita ut negare non possit. (Cicerone) = Lo tengo, ho in pugno il ladro dei frutti stessi della provincia di Sicilia....lo tengo in pugno, cos che non possa negarlo. Marcellus ita stertebat ut ego vicinus audirem (Cicerone) = Marcello russava a tal punto che io, suo vicino, lo sentivo. Eius filios, quos ego unice diligo, commendo tibi sic ut maiore studio nullos commendare possim (da Cicerone) = I suoi figli, che io amo in maniera speciale, te li raccomando cos che non potrei raccomandare nessun altro con maggiore calore La traduzione delle proposizioni consecutive Le consecutive possono essere tradotte in italiano o con la forma esplicita o con quella implicita. - in forma esplicita si traducono con che e lindicativo. In linea di massima vale la regola empirica di usare allindicativo lo stesso tempo che il latino usa al congiuntivo. In questo caso infatti il latino non segue le norme della consecutio temporum ma usa i tempi in valore proprio, e precisamente: a) il latino usa il presente quando vuole indicare che la conseguenza riferita al presente-futuro, indipendentemente dal tempo della reggente: Es. Adeo iuventus luxu atque avaritia corrupta est ut merito mala dicatur (da Sallustio) = La giovent fu corrotta a tal punto dal lusso e dallavidit che giustamente ritenuta malvagia. b) limperfetto puntualizza laspetto durativo dellazione (imperfetto cong. latino = imperfetto indicativo italiano): Es. Oppidani autem, simul Caesar castra contra ad oppidum posuit, discordare coeperunt, ita ut clamor in castra nostra perveniret (da Cesare) = I cittadini per, non appena Cesare ebbe posto il campo di fronte, vicino alle mura della citt, incominciarono a litigare fra loro, fino al punto che le urla giungevano nel nostro accampamento. c) il perfetto puntualizza laspetto momentaneo dellazione, il fatto in s e per s (perfetto cong. latino = perfetto indicativo italiano) Es. Ita exiguo tempore equites pedestre, pedites equestre proelium facere coeperunt, ut caedem proxime a vallo fecerint (da Cesare) = In cos poco tempo i cavalieri cominciarono a combattere

una battaglia pedestre, i fanti una battaglia equestre, che fecero una carneficina a pochissima distanza dal vallo. - in forma implicita si traducono con da e linfinito. Ti ricordiamo che la forma implicita si pu usare solo se la proposizione consecutiva e la sua reggente hanno lo stesso soggetto. Per esempio: Demetrius tam felix erat ut verba non diceret = Demetrio (soggetto) era tanto felice, da non riuscire (soggetto sottinteso: Demetrio) a parlare Altri elementi notevoli della sintassi delle consecutive a) La coordinazione negativa con unaltra consecutiva rappresentata da neque o nec. b) Ricorda che, a differenza delle proposizioni subordinate gi trattate - temporali, finali, relative -, che possono precedere la reggente, le consecutive non la precedono mai. c) Anche la proposizione finale introdotta da ut nella forma affermativa e pu capitare di confondere le due proposizioni. Per distinguerle ricorda: 1. nella consecutiva c di solito un elemento anticipatore (sic, ita, talis), nella finale no; 2. la consecutiva non segue la consecutio temporum, la finale s, anche se solo con il presente e limperfetto; 3. se il verbo della subordinata al congiuntivo perfetto, tale proposizione pu essere solo una consecutiva; 4. nella forma negativa, se la subordinata introdotta da ut non consecutiva, se introdotta da ne finale. CUM CON IL CONGIUNTIVO La congiunzione cum si trova molto frequentemente congiuntivo ed ha diversi significati. Il congiuntivo segue la regola della consecutio temporum secondo i rapporti di anteriorit, contemporaneit e posteriorit che gi abbiamo messo in luce in : - concomitante o narrativo o, pi genericamente, temporale: Cum Romani iter per Alpes facerent, barbari contra eos pugnabant = Mentre i Romani attraversavano le Alpi, i barbari combattevano contro di loro Il valore concomitante indica che lazione si svolge contestualmente con la reggente, mentre il valore narrativo, proprio soprattutto del perfetto e del piuccheperfetto, riferisce unazione trascorsa. - causale: Cum me videres, sciebas me Romae esse. = Poich mi vedevi, sapevi che io ero a Roma - concessivo Cum Graecia in eloquentia excellat, nunc Graeci oratores pauci sunt = Bench la Grecia eccella nelleloquenza, ora gli oratori greci sono pochi - avversativo. Solum homo est ex tot animantium generibus particeps rationis, cum cetera genera sint omnia expertia (da Cicerone) = Tra cos tante specie di essere viventi soltanto luomo partecipe della razionalit, mentre tutte le altre specie ne sono prive. La traduzione del cum e congiuntivo pu essere: a) implicita, con il gerundio semplice (presente) o composto (passato) o dopo + infinito passato (temporale) per + infinito passato (causale): Cum me videres, sciebas me Romae esse.= Vedendomi, sapevi che io ero a Roma Cum me vidisses, sciebas me Romae esse.= Avendomi visto, sapevi che io ero a Roma

Si tratta della traduzione pi semplice e sbrigativa, perch il gerundio, essendo un modo indefinito, non deve essere concordato n con il genere, n con la persona. Tuttavia, si tratta di una scelta da compiere per lo pi soltanto come prima traduzione, perch la frase italiana risultante di solito poco chiara e pesante; con laffinamento della comprensione del passo, dar meglio passare alla forma seguente; b) esplicita, con una congiunzione subordinante e lindicativo o il congiuntivo,come negli esempi precedenti. In particolare: - il cum concomitante e narrativo si traduce con mentre o dopo che con lindicativo: - il cum causale si traduce con poich, dato che con lindicativo; - il cum concessivo si traduce con bench, quantunque, sebbene con il verbo al congiuntivo; - il cum avversativo si traduce anchesso con mentre e lindicativo. In latino i due primi tipi di cum e congiuntivo (narrativo e causale) sono i pi diffusi e spesso difficile distinguere con precisione tra i due, come si pu vedere dal seguente esempio: Socrates, cum triginta tyranni Athenis essent, domi se tenuit (da Cicerone) = In questo caso la proposizione subordinata potrebbe essere considerata sia narrativa concomitante (mentre ad Atene cerano i trenta tiranni) sia causale (poich ad Atene cerano i trenta tiranni).

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