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SOMMARIO
1. NOTE METODOLOGICHE SUGLI INDICATORI DI ESITO .........................................2 1.1. 1.2. La definizione degli indicatori ......................................................................................2 La selezione dei soggetti in studio (scelta del denominatore) ......................................4 Definizione dei pazienti in studio........................................................................4 Uso dei Sistemi Informativi Sanitari ...................................................................4
La definizione dellesito (scelta del numeratore)..........................................................5 Indicatori di esito.................................................................................................5 Indicatori di processo (proxy di esito).................................................................5 Ospedalizzazioni .................................................................................................6
INTERPRETAZIONE DI SPECIFICI INDICATORI.........................................................7 2.1. Mortalit per Infarto del Miocardio Acuto....................................................................7
2.2. Durata della degenza post-operatoria inferiore a 3 giorni per gli interventi di colecistectomia laparoscopica. ................................................................................................8 2.3. Selezione parti cesarei primari....................................................................................10
2.4. Proporzione di pazienti con Infarto Acuto del Miocardio sottoposti ad Angioplastica Coronarica Transluminale Percutanea entro 48 ore dal ricovero. .........................................11 2.5. Ospedalizzazioni per complicanze a lungo termine del diabete. ................................12
Nel Programma Nazionale Esiti il processo che porta alla definizione di un indicatore di esito inizia con una fase di revisione della letteratura medico scientifica e delle eventuali linee guida di riferimento relative al trattamento o percorso diagnostico terapeutico che si intende valutare. Le informazioni derivate da questa prima fase di revisione consentono di definire una prima versione del protocollo da utilizzare per condurre le analisi preliminari che permetteranno di verificare la validit dellindicatore. Il protocollo dellindicatore ed i risultati delle analisi preliminari sono sottoposto alla valutazione di rappresentanti delle Societ Scientifiche di riferimento e di panel di clinici esperti (figura 1).
La costruzione di un indicatore che permetta di valutare la qualit dellassistenza sanitaria necessita della definizione di alcuni elementi: Il razionale dellindicatore Definisce in maniera chiara ed esplicita la relazione esistente tra il parametro misurato dallindicatore e la qualit del percorso clinico assistenziale.
Una definizione dellindicatore Si riporta sinteticamente il parametro che si intende valutare e la popolazione nella quale tale parametro sar misurato
La misura di interesse Si definisce lesito da misurare al numeratore e, se necessario, la relativa unit di misura.
Gli Intervalli di osservazione Devono essere indicati chiaramente lintervallo di reclutamento entro il quale saranno contati i soggetti al denominatore, l intervallo di ricostruzione della storia clinica entro il quale saranno ricercati eventuali fattori di confondimento e l intervallo di follow-up entro il quale saranno misurati gli esiti di interesse.
Standard di riferimento
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Si indica il valore con il quale confrontare i risultati misurati dallindicatore. Tale valore pu essere calcolato dalla media dei risultati di tutte le unit valutate, pu essere rappresentato dai migliori risultati ottenuti durante la valutazione (benchmark) oppure essere derivato dagli standard definiti dalla letteratura scientifica. -
Le fonti di dati Deve essere indicata la fonte dei dati necessaria al calcolo dellindicatore.
SOGGETTI
IN
STUDIO
(SCELTA DEL
1.3.3. OSPEDALIZZAZIONI
La qualit dellassistenza territoriale pu essere valutata attr averso la misurazione delle cosiddette ambulatory care sensitive conditions (ACSC), che possono essere definite come le situazioni per le quali unassistenza territoriale di qualit consente di evitare il ricorso ad ospedalizzazioni evitabili oppure un intervento precoce permette di prevenire complicazioni o patologie pi gravi (PQI Guide AHRQ). Gli indicatori basati sui dati dei pazienti ricoverati in strutture ospedaliere (dati SIO) possono valutare anche la qualit dellassistenza erogata sul territorio quando sono riferiti a ricoveri potenzialmente evitabili con una appropriata gestione del paziente e del relativo percorso assistenziale. Si tratta di ricoveri che non hanno una stretta relazione con lassistenza ospedaliera, fatta eccezione per le situazioni nelle quali la necessit di ricorrere al ricovero avviene entro un breve lasso di tempo da un precedente accesso in ospedale. Nonostante tali indicatori siano costruiti con dati ospedalieri, il loro obiettivo la misura dellassistenza territoriale e possono essere utili come strumento di screening mirato allidentificazione di eventuali problemi legati alla qualit dellassistenza che possono essere oggetto di ulteriori ed approfondite analisi.
2.2. DURATA DELLA DEGENZA POST-OPERATORIA INFERIORE A 3 GIORNI PER GLI INTERVENTI DI COLECISTECTOMIA LAPAROSCOPICA.
Lintervento di colecistectomia per via laparoscopica non presenta differenze in termini di mortalit o complicanze rispetto allintervento laparotomico e garantisce una degenza ospedaliera e ad una convalescenza post intervento pi brevi rispetto alla tecnica open. Pertanto, lintervento di colecistectomia laparoscopica considerato il "gold standard" nel trattamento della calcolosi della colecisti non complicata. Le linee guida raccomando lintervento per via laparoscopica, nei casi nei quali tale intervento praticabile, al fine di garantire al paziente una ripresa pi rapida dopo lintervento. Lindicatore che misura la proporzione di interventi di colecistectomia con un degenza inferiore a 3 giorni un indicatore di processo che permette di valutare il grado di aderenza del percorso assistenziale ad uno standard di riferimento basato sullevidenza scientifica. La degenza postoperatoria dopo un intervento di colecistectomia laparoscopica in generale compresa tra 2 e 5 giorni; la dimissione effettuata entro 3 giorni dallintervento pu essere considerato un riferimento che indica una buona performance delle strutture. Esempio Confronto tra A.O.U.U. UMBERTO I - ROMA (N = 473, Rischio Grezzo = 31.50, Rischio ADJ = 33.55, RR = 0.57, p = 0.000) e POL.U. A. GEMELLI - ROMA (N = 539, Rischio Grezzo = 81.82, Rischio ADJ = 80.51, RR = 1.36, p = 0.000) La proporzione di interventi con degenza post operatoria inferiore a 3 giorni del POL.U. A. GEMELLI - ROMA significativamente inferiore alla media nazionale mentre la proporzione di interventi con degenza post operatoria inferiore a 3 giorni dellA.O.U.U. UMBERTO I - ROMA significativamente superiore. Criticit nellinterpretazione La proporzione di interventi entro 3 giorni un indicatore affidabile di performance delle strutture? La robustezza degli indicatori di processo dipende dalla forza della raccomandazione e dal grado di evidenza sui quali sono stati costruiti.Lo standard di riferimento, in questo caso, derivato dalle linee guida di riferimento e dalla letteratura scientifica che prevedono una degenza post-operatoria dopo intervento di colecistectomia compresa tra 2 e 5 giorni. Permette, quindi, di valutare il processo clinico assistenziale ed individua delle aree di possibile miglioramento per le strutture. Intervento Per l A.O.U.U. UMBERTO I - ROMA sarebbe opportuno condurre un audit clinico ed organizzativo per verificare: - Criticit nel percorso clinico assistenziale - Deficit di tipo organizzativo
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2.4. PROPORZIONE DI PAZIENTI CON INFARTO ACUTO DEL MIOCARDIO SOTTOPOSTI AD ANGIOPLASTICA CORONARICA TRANSLUMINALE PERCUTANEA ENTRO 48 ORE DAL RICOVERO.
La scelta della strategia di gestione del paziente infartuato dipendere da unaccurat a valutazione del rischio e dalle risorse disponibili nellospedale a cui il paziente arriva. Langioplastica coronarica transluminale percutanea considerata il trattamento di scelta nei pazienti con infarto con sopraslivellamento del tratto ST (STEMI), quando pu essere essere eseguita da personale esperto nella procedura entro 90 minuti dal primo contatto con il Servizio Sanitario. Lindicatore che misura la proporzione di PTCA eseguite entro 48 ore dal ricovero con STEMI un indicatore di processo che permette di valutare il grado di aderenza del percorso assistenziale ad uno standard di riferimento basato sullevidenza scientifica. Lo standard di riferimento di 90 minuti non derivabile dai sistemi informativi sanitari utilizzati nel PNE e per tale motivo si utilizza il riferimento entro le 48 ore dal ricovero. Una bassa proporzione di PTCA eseguite entro 48 ore indica una cattiva performance della struttura. Esempio Confronto tra A.O.CIVICO DI PALERMO PALERMO (N = 320, Rischio Grezzo = 63.13, Rischio ADJ = 58.88, RR = 1.76, p = 0.000) e A.O. V.CERVELLO - PALERMO (N = 398, Rischio Grezzo = 10.55, Rischio ADJ = 7.5, RR = 0.22, p = 0.000) La proporzione di PTCA eseguite entro 48 h dal ricovero della A.O.CIVICO DI PALERMO PALERMO significativamente superiore alla media nazionale mentre la proporzione di PTCA eseguite entro 48 ore dal ricovero della A.O. V.CERVELLO - PALERMO significativamente inferiore. Criticit nellinterpretazione La proporzione di PTCA eseguite entro 48 h dal ricovero un indicatore affidabile di performance delle strutture per quanto riguarda la gestione del paziente infartuato? La robustezza degli indicatori di processo dipende dalla forza della raccomandazione e dal grado di evidenza sui quali sono stati costruiti.Lo standard di riferimento, in questo caso, derivato dalle linee guida 2012 della American College of Cardiology (ACC) e dell American Heart Associaton (AHA). Permette, quindi, di valutare problematiche di tipo clinico od organizzativo relative alla gestione dei paziente infartuati. Intervento Per l A.O. V.CERVELLO - PALERMO sarebbe opportuno condurre un audit clinico ed organizzativo per verificare: - Criticit nel percorso clinico assistenziale - Deficit di tipo organizzativo - Problematiche relative alla codifica del contenuto della cartella clinica.
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Esempio Confronto tra PROVINCIA DI BRINDISI (N = 240, Rischio Grezzo = 0.72, Rischio ADJ = 0.74, RR = 2.12, p = 0.000) e PROVINCIA DI LECCE (N = 182, Rischio Grezzo = 0.27, Rischio ADJ = 0.27, RR = 0.76, p = 0.000) Il numero di ospedalizzazioni per complicanze a lungo termine del diabete nella PROVINCIA DI BRINDISI significativamente superiore alla media nazionale mentre il numero di ospedalizzazioni per complicanze a lungo termine del diabete nella PROVINCIA DI LECCE significativamente inferiore. Criticit nellinterpretazione Il numero di ospedalizzazioni per complicanze a lungo termine del diabete un indicatore che valuta lappropriatezza dellassistenza a livello ospedaliero oppure la qualit della gestione del paziente a livello del territorio? Evidenze scientifiche hanno dimostrato che i pazienti che ricevono unassistenza territoriale integrata ed un supporto educativo allautogestione ed al follow-up della malattia meno frequentemente ricorrono alle cure ospedaliere. Quindi, lindicatore valuta la qualit dellassistenza territoriale, dal momento che misura il numero di ospedalizzazioni potenzialmente evitabili con una corretta gestione del soggetto diabetico. Intervento Nella PROVINCIA DI BRINDISI A.O. V.CERVELLO - PALERMO sarebbe opportuno rivedere le politiche di gestione del soggetto diabetico a livello territoriale e revisionare il percorso assistenziale nelle diverse fasi di presa in carico del paziente.
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