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Si scop re la P ia nura P a d a na
1920
Il Commissariato generale per i combustibili esegue modesti lavori di ricerca, che dureranno fino al 1922, a Rapolla-Lavello presso Tramutola (Potenza): A 180 m. un pozzo incontra una notevole manifestazione di gas. Si costituisce a Milano la Societ Petrolifera Italo-Rumena, che acquista a Campeni (Romania) alcuni pozzi, la cui produzione diminuir progressivamente fino a ridursi a 700 t. nel 1927. La Bonariva di Bologna acquista diversi pozzi in Galizia e si assicura la maggioranza azionaria della societ polacca Oliga, operante sul versante orientale dei Carpazi. La Spi acquista terreni petroliferi in Polonia nella zona di Kowno. Le truppe italiane sgombrano l'Albania in seguito ad un'insurrezione scoppiata nel paese, e le ricerche e coltivazioni nella valle della Vojussa sono interrotte. Vengono offerte al governo italiano alcune concessioni nel Messico, l'offerta girata alla Banca Commerciale.
www.eni.com/it_IT/azienda/storia/ricerca-petrolifera-italia/1860.shtml
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1921
Il marchese Gerini fa eseguire un pozzo di 200 m. a S. Giovanni Incarico (Frosinone). La Societ Italiana per la Ricerca ed Estrazione degli Idrocarburi Minerali perfora presso Pontecorvo (Frosinone) con risultati negativi. La Banca Commerciale fonda l'Italmex Oil Co. per sfruttare alcuni piccoli pozzi messicani. Viene fondata a Torino la S.A. Mineraria Italo-Belga, con sede legale a Chiraki in Georgia, ove ha ottenuto una concessione. Dal 1926 non dar pi notizie di s. La Royal DutchShell contatta il governo italiano per ottenere importanti permessi di ricerca, le richieste vengono respinte. La Societ Mineraria dell'Africa Orientale esegue un saggio stratificato di 62 m. a Moncullo in Eritrea.
1922
Il cav. James Masserenti fonda la Societ Masserenti, specializzata nelle perforazioni anche per conto di terzi e sostiene la necessit di perforare in pianura, non pi soltanto sugli Appennini in corrispondenza delle manifestazioni superficiali. Anche l'ing. Cesare Porro sostiene la stessa tesi: la possibilit di rintracciare vasti giacimenti d'idrocarburi esiste nella pianura, sotto la coltre alluvionale quaternaria ed i depositi sabbiosi ed argillosi dell'ultima invasione marina. I concessionari della miniera di Ripi (Frosinone) sono dichiarati decaduti.
1923
La Spi, ottenuta dal Demanio la sub-concessione di Salsomaggiore (Piacenza), inizia con esito positivo ricerche e coltivazioni di petrolio e gas: realizza un impianto a percussione su disegno del direttore della societ, ing. Ariberto Scotti, e potenzia notevolmente la raffineria di Forvoro Taro. Costituisce una filiale in Polonia, che acquista partecipazioni nella societ petrolifera Kopita. L'Abed inizia l'estrazione di olio dagli asfalti di Ragusa, ottenendone 1500 t. Arriver a produrre 10 mila t. nel 1931.
1924
La Spi subentra alla Spdi nella concessione Montechiaro-Rallo (Piacenza), dove perfora con scarso successo. La Spdi ottiene, con convenzione speciale, la miniera di Ripi, dove condurr sondaggi fino al 1928. L'ing. Ugo Baldini tenta di utilizzare le sorgenti di gas naturale di Barigazzo (Modena) per produrre elettricit, ma l'azienda elettrica locale, fornendo gratuitamente energia elettrica ai pochi casolari della zona, fa fallire l'iniziativa. Il Ministero dell'economia nazionale accorda
all'americana Sinclair Exploration Oil Co. un permesso di ricerca su 4 milioni di ettari, per la durata di cinquant'anni. In Emilia e Sicilia si creer una societ nazionale nella quale lo Stato avr il 40% del capitale e due posti nel consiglio d'amministrazione, oltre al 7,5% dei dividendi eccedenti il 7%, e il 40% dei dividendi superanti il 40%. Da parte sua, la Sinclair s'impegna a fare spese in ricerche per almeno 100 milioni. La Societ Italiana Miniere di Salenizza (Simsa) della Bombrini Parodi, esegue ricerche di petrolio in Albania, poi si limita a sfruttare giacimenti di bitume. La Petroli latina, con sede a Torino e proprietaria di un cantiere a Bustenari (Romania), acquista la maggioranza azionaria della rumena Titenil, detentrice di una raffineria capace di lavorare annualmente 30 mila t.
1925
La convenzione con la Sinclair viene rescissa con R.D. 25-1-1925, n. 42, dopo appena otto mesi senza che nulla sia stato concluso. In un giardino di una villa a S. Colombano (Milano) un pozzo per acqua trova anche circa 200 lt di petrolio. Questo sicuro indizio di petrolio nel sottosuolo in piena Pianura Padana, mette a rumore gli ambienti petroliferi italiani perch d una parziale conferma delle tesi di Masserenti e di Porro. Si esaurisce in pratica il giacimento di Velleja (Piacenza). Viene costituita in tale citt la Ballerini & C, cui partecipa l'ing. Carlo Zanmatti con suo padre; essa inizia ad Aito (Piacenza) un sondaggio, che giunge a 508 m. incontrando manifestazioni di gas. Il pozzo subisce lo schiacciamento della colonna. La perforazione sar continuata dall'Agip, che a Podenzano, nel 1933, scopre il petrolio a 1525 m. Viene costituita a Firenze la Societ Idrocarburi Nazionali (Sin), che l'anno seguente ottiene la concessione di Pietra mala (Firenze), iniziandone la coltivazione con modeste produzioni d'olio e gas. Associato alla Petrolum Italicum, il cav. Masserenti perfora a Grazzano Visconti e a Carpanero (Piacenza) un pozzo a percussione di 1500 m., con esito negativo. A Pramontano (Parma) la Societ Petroli Taro perfora, fino al 1927, un pozzo di 573 m., incontrando manifestazioni di gas. La Spi inizia ricerche a Montegibbio e Campodolio (Modena) con due pozzi, rispettivamente di 328 e 212 m., che danno esito negativo. La
societ viene ceduta dal cav. Scotti, che non riesce pi a colmare i vuoti di cassa provocati dalla ricerca, al gruppo finanziario Pogliani,. L'Azienda Boschi, creata in Albania dopo la guerra dalle Ferrovie dello Stato per interessarsi anche di ricerche petrolifere, ottiene nel 1925-26 due concessioni, e la Societ Italiana Miniere di Salenizza (Simsa) una nuova concessione di 2540 ettari nei territori albanesi di Penkowa e Drasciovizza. Per lo sfruttamento dei petroli albanesi sorge l'Azienda Italiana Petroli Albania (Aipa). Notizie dell'epoca informano che nel 1925 si avevano due miniere ben organizzate in Emilia, cio Montechino e Velleja, le quali fornivano per altro una modestissima produzione. Queste miniere, dopo aver raggiunto nel 1911 un massimo di 10.028 t., nel 1918 erano gi nella curva
discendente della loro produttivit con 3748 t. Un'altra miniera produttiva, sempre in Emilia, era quella di Vallezza presso Fornovo Taro, che nel 1918 riesce a fornire 758 t.. Altre tre miniere, tali pi di nome che di fatto, (Ricc, Ozzano, Rallio) avevano una produzione ancora nulla o irrisoria nel 1925.
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L' Azie nd a
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