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LEt dellImperialismo

Le caratteristiche economiche. Le relazioni internazionali. I tempi e i modi della spartizione dellAsia e dellAfrica. La partecipazione dellItalia alla gara internazionale. Gran parte dellEuropa aveva conosciuto attorno al 1850 una fase di notevole sviluppo economico e industriale. Questo aveva determinato nei paesi pi avanzati la necessit di ingenti quantit di denaro adeguate alla crescente capacit produttiva e quindi una maggiore presenza del capitale bancario allinterno del sistema produttivo. La compenetrazione tra banche e industrie port non solo ad un maggiore controllo delle prime sullattivit produttiva e alla formazione di monopoli, ma anche ad uneccedenza di capitali che non trovava possibilit di investimento nellindustria nazionale. Inoltre il grande impulso dato alla produzione aveva portato intorno al 1873 ad una vera e propria crisi di sovrapproduzione con la conseguenza di accelerare il processo di concentrazione industriale e di indurre gli stati ad abbandonare la politica di libero scambio. Si tent infatti di favorire il riassorbimento delle merci in eccedenza attraverso la loro protezione dalle merci straniere. Ma la spinta del capitale finanziario imponeva di trovare nuove aree in cui investire i capitali eccedenti spostando la competizione economica tra le singole imprese (scomparsa con la formazione dei trusts e dei cartelli) sul piano internazionale della lotta economica tra le nazioni. Questo processo di esportazione di capitali si avvantaggiava della possibilit di creare imprese in zone dove la manodopera era a basso costo e esisteva una grande disponibilit di materie prime. Si usciva cos dalla fase del colonialismo classico basato sul semplice sfruttamento economico (prelievo delle materie prime e vendita di prodotti nei mercati coloniali) per entrare nella fase dellimperialismo in cui al semplice dominio economico si sostituiva un vero e proprio dominio politico con lo scopo di rendere pi sicure tali iniziative. Questo impegno diretto dei governi nellattivit economica ebbe leffetto di acutizzare gli antagonismi nazionali e di portare ad intendere limperialismo come una forma di affermazione del proprio prestigio. Accanto a questi motivi fondamentali della spinta allimperialismo emergono altri fattori come la necessit di compensare la perdita del controllo da parte delle nazioni europee sui grandi imperi americani (in seguito alla proclamazione della dottrina di Monroe) con la ricerca di territori che potessero fornire risorse analoghe; o come il tentativo di trovare uno sbocco alleccesso di popolazione (ponendo fine in questo modo al fenomeno dellemigrazione, diretta soprattutto verso Stati Uniti) attraverso la colonizzazione di territori sotto la sovranit della madrepatria stessa. Anche la necessit di controllare territori di importanza strategica ebbe il suo peso nella politica imperialista dei governi. Inoltre furono addotte alcune motivazioni ideologiche che favorirono il consenso nei confronti di una politica coloniale mascherando i veri interessi di natura economica che riguardavano un ristretto gruppo di imprenditori. Ad esempio si consider limperialismo come un dovere delle nazioni progredite di portare la civilt e il progresso nelle nazioni pi arretrate da un punto di vista economico e sociale. Si reclam, facendo appello a sentimenti nazionalisti e razzisti, il diritto delle nazioni superiori di appropriarsi di ricchezze che i paesi sottosviluppati non erano in grado di sfruttare. Infine si afferm il principio della necessit per le nazioni di inserirsi al pi presto nella gara imperialista per evitare di rimanere estromessi dal processo di spartizione del mondo e di affermazione della propria egemonia in campo internazionale. Nella seconda met dellottocento i maggiori paesi europei (soprattutto Inghilterra e Francia ma anche Germania, Italia e Belgio) trasferirono le proprie mire espansionistiche dallambito europeo a quello africano e asiatico. La spartizione di questi territori avvenne per lo pi in modo pacifico nel senso che non si verificarono conflitti tra le nazioni imperialiste nellaffermazione del proprio dominio e rari furono gli episodi di esistenza delle popolazioni native. Infatti bench tale spartizione fosse avvenuta in base a considerazioni di carattere strategico essa si svolse sempre nel rispetto del principio di equilibrio tra le potenze; spesso si tent inoltre di esercitare il proprio dominio in forma indiretta, attraverso le autorit preesistenti, piuttosto che imporsi in maniera traumatica come nuova forza governante. LInghilterra allinizio degli anni 50 era la nazione che aveva dato peso pi di altre alla politica espansionistica e gi esercitava il proprio dominio in territori come lIndia, lAustralia e la Nuova Zelanda, lAfrica del Sud, il Canada, e i porti di Hong Kong e Shangai. In questo periodo il governo inglese cerc di ampliare il proprio impero coloniale con il controllo dellEgitto (1884) e del Sudan (1898). Inoltre in seguito alla scoperta di giacimenti di pietre e metalli preziosi in Sudafrica gli Inglesi tentarono di impadronirsi di queste regioni in cui si erano insediati gi dal XVII secolo i coloni olandesi; questo port ad una guerra (anglo-boera) che si concluse nel 1902 con la vittoria degli Inglesi e la creazione dellUnione Sudafricana. Nel frattempo era stata portata a termine la conquista della Nigeria (1885) e di una parte della Somalia (1884).

NellAsia continentale lInghilterra estese il proprio dominio in Birmania ma fu soprattutto nel Pacifico che essa tent di conquistarsi posizioni strategiche (Nuova Guinea, Samoa, Filippine, Nuove Ebridi). Spesso inoltre lespansionismo inglese si scontr con altri paesi come la Francia in Sudan e in Indocina, e la Russia ai confini russo-indiani. La crescente tendenza espansionistica di molte nazioni non solo europee spinse cos lInghilterra ad uscire dal proprio isolamento e a cercare alleanze con il Giappone e con la Francia con la quale stipul una entente cordiale. La Francia in Africa gi aveva costituito le colonie di Algeria, Senegal e Costa dAvorio quando nel 1881 decise di riprendere la propria politica coloniale con la conquista della Tunisia. Alla conquista del Madagascar nel 1895 segu il tentativo di creare un impero omogeneo a partire dallAfrica occidentale fino al Sudan occidentale che inizi nel 1904 e si concluse nel 1910 con lacquisto dellAfrica Equatoriale. Nel 1911 venne occupato il Marocco. In Asia la Francia aveva conquistato fin dal 1863 la Cambogia e il Vietnam meridionale; in seguito limpero in Indocina si estese con lannessione del Vietnam del Nord (1884) e del Laos (1893). Ma allinterno della Francia permaneva uno spirito di rivincita (revanche) nei confronti della Germania per le terre perse con il trattato di Francoforte. Bismarck cosciente del pericolo francese aveva tentato di isolare diplomaticamente la Francia con unampia rete di alleanze. Ma questo sistema si era incrinato a causa della rivalit tra Austria e Russia sui Balcani: questo aveva portato la Russia ad un avvicinamento alla Francia la quale si pot avvalere anche dellintesa con lInghilterra per rafforzare la propria posizione nei confronti della Germania. Per la Germania si presentavano scarse possibilit di costituire un unico impero territoriale a causa della politica estera prevalentemente europea sostenuta da Bismarck, che aveva portato questo paese ad inserirsi in ritardo nella gara di conquista. A farsi interpreti di una politica imperialista erano soprattutto le forze economiche e imprenditoriali che cercavano nuove possibilit di investimento al di fuori della Germania. Furono conquistati tra il 1884 e il 1885 il Camerun, il Togo, lAfrica orientale tedesca e lAfrica sudoccidentale tedesca; in Asia venne occupata una parte della Nuova Guinea e alcuni arcipelaghi nel Pacifico. Inoltre venne dato un forte impulso al rafforzamento militare soprattutto con la costituzione di una forte flotta da guerra che allarm lInghilterra la quale oltretutto non condivideva i metodi fortemente concorrenziali usati in campo commerciale dai Tedeschi come il dumping. Ben presto la Germania vide mutare il sistema di alleanze che le avevano consentito di porsi al centro della politica internazionale ricevendo un appoggio effettivo alla sua politica solo dallAustria-Ungheria. LItalia nel periodo immediatamente successivo lunit aveva concentrato tutti i suoi sforzi nellorganizzazione dello stato unitario e non aveva avuto modo di occuparsi di un eventuale programma coloniale anche sulla base dellesigenza di mantenere relazioni amichevoli con le altre nazioni e non creare motivi di contrasto che potessero minacciare la gi debole unit interna. Un principio di orientamento imperialista venne dal governo Depretis che ottenne il controllo di Assab (acquistata dalla societ di navigazione Rubattino nel 1882) e di Massaua (1885) sul mar Rosso. Nel 1887 un tentativo di espansione in Etiopia fall e 500 soldati italiani furono massacrati a Dogali. Ma fu Crispi il primo vero sostenitore dellimperialismo italiano: sotto il suo governo fu creata la colonia di Eritrea nel 1890 e si stipul con lEtiopia il trattato di Uccialli che garantiva la neutralit di questultima. La sconfitta che lItalia sub ad Adua nel 1896 fu la dimostrazione che il paese non era ancora in condizioni di affrontare una politica imperialista: in effetti la spinta allespansione era dettata pi che da esigenze economiche della borghesia, dalla necessit di fornire terre ai contadini meridionali e di proiettare verso lesterno la tensione sociale in continua crescita. Contraddittorio fu anche latteggiamento ostile assunto nei confronti della Francia: la rottura commerciale con essa voluta dallItalia ebbe infatti notevoli ripercussioni sullagricoltura meridionale. In seguito venne tentato un riavvicinamento al governo francese da cui nacque un accordo che concedeva allItalia la libert dazione in Libia. Gi prima che venisse intrapresa una campagna in Libia alcuni grandi gruppi finanziari come il Banco di Roma avevano investito capitali in quella regione e facevano pressione affinch il governo Giolitti procedesse alla sua occupazione. Oltre che dalla borghesia affaristica la guerra era sostenuta dalle correnti socialiste rivoluzionarie che speravano in questo modo di indebolire e sovvertire il sistema giolittiano, basato sul riformismo graduale. La conquista della Libia inizi nel 1911 e si rivel pi difficile del previsto; le spese di guerra causarono una regressione economica notevole e si rivelarono sproporzionate rispetto ai vantaggi che si potevano trarre dalla conquista della Libia (solo molto pi tardi vi furono scoperti giacimenti petroliferi). Con la pace di Losanna del 1912 lItalia ottenne oltre al controllo della Libia anche Rodi e le isole del Dodecaneso. Anche il Belgio tent di conquistare una sua posizione nel continente africano con il controllo del Congo che fu sanzionato dal congresso di Berlino del 1885 con il riconoscimento della sovranit belga in quel territorio. Limperialismo americano ebbe caratteristiche diverse da quello delle nazioni europee: esso si bas principalmente sulla ripresa della dottrina di Monroe sostenuta dal presidente Theodore Roosevelt nei termini dellesclusiva degli Stati Uniti sul controllo e lintervento negli

stati delle americhe. Gli Stati Uniti ottennero infatti nel 1898 dalla Spagna, dopo averla sconfitta in guerra, Portorico e le Filippine ed esercitarono un forte controllo su Cuba. Inoltre acquistarono le Hawaii e una parte delle isole Samoa, ed estesero il loro dominio indiretto (soprattutto economico e finanziario) a tutta lAmerica latina. Infine anche Russia e Giappone tentavano di attuare una politica di espansione coloniale, soprattutto ai danni dellimpero cinese ormai in stato di disfacimento. Inizialmente fu il Giappone ad approfittare della debolezza della Cina attaccandola e sconfiggendola nel 1895: la vittoria suscit la reazione di tutte le nazioni (Inghilterra, Francia, Russia) che avevano rinunciato, per ragioni di equilibrio, ad intraprendere azioni offensive in Cina; il Giappone dovette cos rinunciare alle sue conquiste. Nel frattempo la Russia aveva cominciato la propria espansione in Manciuria venendo cos in conflitto con gli interessi giapponesi: il governo giapponese (appoggiato da quello inglese) reag allespansionismo russo attaccando nel 1904 la base russa di Port Arthur sconfiggendo gli avversari e dando prova della potenza militare raggiunta; la pace stipulata nel 1905 assicur al Giappone il controllo della Corea.

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