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INDICATORE EMISSIONI DI PARTICOLATO (PM10) : trend e disaggregazione macrosettoriale SCOPO Lindicatore rappresenta una stima, regionale e disaggregata per provincia e per settori delle emissioni di PM10 (polveri di dimensioni inferiori a 10 m) per valutarne landamento nel tempo. DESCRIZIONE Le polveri da dimensione inferiore a 10 m hanno origine sia naturale sia antropica. Le particelle di origine naturale sono generate dallerosione dei suoli, dallaerosol marino, dalla produzione di aerosol biogenico (frammenti vegetali, polline, spore), dalle emissioni vulcaniche e dal trasporto a lunga distanza di sabbia (polvere del Sahara). Una parte consistente delle polveri presenti in atmosfera ha origine secondaria ed dovuta alla reazione di composti gassosi quali ossidi di azoto, ossidi di zolfo, ammoniaca e composti organici. Inoltre tra i costituenti delle polveri rientrano composti quali idrocarburi policiclici aromatici e metalli pesanti. Le polveri hanno una notevole rilevanza sanitaria per lalta capacit di penetrazione nelle vie respiratorie. Le stime effettuate sono relative solo alle emissioni di origine primaria, mentre non sono calcolate quelle di origine secondaria cos come quelle dovute alla risospensione delle polveri depositatesi al suolo. La Direttiva LCP 2001/80/CE indica i valori limite di emissioni di polveri per combustibili solidi, liquidi e gassosi nei grandi impianti di combustione e la Raccomandazione 2003/47/CE fornisce orientamenti per gli Stati Membri nellelaborazione del piano nazionale di riduzione delle emissioni nei grandi impianti individuati nella Direttiva citata. Il DM 60 del 02/04/02 introduce i valori limite per il PM10 che sono entrati in vigore dal 01/01/2005 (fase 1) e che verranno ulteriormente ridotti a partire dal 01/01/2010 (fase 2). Questo indicatore verr aggiornato periodicamente ogni anno. UNIT di MISURA Tonnellate/anno (t/anno) FONTE dei DATI APAT, 2004 NOTE TABELLE e FIGURE La figura 2.9 raffigura landamento nel tempo delle emissioni provinciali di PM10 per ci che concerne gli anni che vanno dal 1990 al 2000. La tabella 2.7 riporta i valori di queste emissioni in t/anno per gli anni di riferimento 1990, 1995 e 2000. La figura 2.10 rappresenta la disaggregazione macrosettoriale delle emissioni provinciali di PM10 riferite al 2000. In tabella 2.8 possibile confrontare i valori di emissioni provinciali di PM10 afferenti ai diversi macrosettori. Le emissioni nazionali sono disaggregate secondo la nomenclatura delle attivit Selected Nomenclature Air Pollution (SNAP97), adottata dalla metodologia CORINAIR (Atmospheric Emission Inventory Guidebook, terza edizione 2002 EMEP/CORINAIR). STATO E TREND Dallanalisi della figura che riporta la distribuzione provinciale di emissioni da PM10 con il relativo andamento negli anni 1990, 1995 e 2000 si nota un significativo aumento nelle stime realizzate per lanno 1995 per poi decrescere nel 2000. La figura che mostra la disaggregazione macrosettoriale delle emissioni provinciali di PM10,, descrive la natura eterogenea del particolato PM10. Infatti in ogni provincia, si riscontra una distribuzione differenziata di sorgenti da macrosettori, in proporzioni diseguali. Da questo si evince che nessun macrosettore prevale come maggiore contributore assoluto per lemissione di PM10 in atmosfera. Nonostante ci i valori di emissioni rilevati dalle tabelle associate alle figure sopra descritte riportano flussi elevati di PM10 che hanno un impatto certo sullambiente circostante. Questo sar uno dei settori emissivi su cui nei prossimi anni si dovr agire per programmare delle azioni di contenimento di emissione di flussi relativi al PM10.

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Trend Emissioni Provinciali PM10 1990-2000

ME TP PA EN CL AG SR RG CT

Legend
2 500 PM10.1990 PM10.1995 PM10.2000

Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT, 2004

Figura 2.9 Trend emissioni provinciali PM10 ton/anno (1990-2000)

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Tabella 2.7: Trend emissioni provinciali di PM10 t/anno (1990-2000)


PM10 1990 1995 AG 1268.578 1345.498 CL 1813.127 2208.624 CT 2234.604 1979.869 EN 617.539 631.5428 ME 4681.447 5093.808 PA 3677.369 3134.272 RG 755.129 717.6653 SR 3922.627 3765.14 TP 1482.004 1473.539 Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT (2004) 2000 1306.662 1037.241 2045.997 703.8211 4527.814 2585.221 808.1368 2537.957 1365.514

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Disaggregazione Macrosettoriale Emissioni Provinciali PM10 2000

Legend

Agricoltura Altre emissioni ed assorbimenti Altre sorgenti e macchinari mobili (off-road) Combustione nell'industria e impianti energetici Estrazione e distribuzione di combustibili fossilied energia geo Impianti di combustione non industriale Processi produttivi (combustione nellindustria manufatturiera) Processi produttivi (combustione senza contatto) Trasporti stradali Trattamento dei rifiuti e discariche

Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT, 2004

Figura 2.10 Disaggregazione macrosettoriale emissioni provinciali PM10 ton/anno (2000)

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Tabella 2.8: Disaggregazione macrosettoriale emissioni provinciali di PM10 t/anno (2000)


Agricoltura Altre emissioni ed assorbimenti Altre sorgenti e macchinari mobili (off-road) Combustione nell'industria e impianti energetici Estrazione e distribuzione di combustibili fossili ed energia geotermica Impianti di combustione non industriale Processi produttivi (combustione nell'industria manifatturiera) Processi produttivi (combustione senza contatto) Trasporti stradali Trattamento dei rifiuti e discariche AG 11.68 97.70 295.74 CL 10.58 114.21 131.65 CT 11.62 187.38 300.51 EN 19.16 94.36 132.40 ME 0.53 212.36 1730,18 PA 35.19 70.94 353.87 RG 6.26 73.61 153.39 SR 3.69 26.54 273.23 TP 10.50 72.94 345.36

85.59

348.34

0.97

2.48

1318.95

251.73

0.74

1320.76

48.84

1.03

31.46

148.35

29.05

73.37

0.98

40.13

0.88

33.42

51.15

9.43

107.02

3.60

48.81

138.96

62.93

46.19

49.41

81.03

104.30

168.36

20.08

88.63

112.44

113.85

116.76

612.79

117.14 323.20 242.41

223.85 63.43 0.00

898.15 223.63 0.00

315.07 87.62 0.00

909.22 145.77 0.00

168.58 1250.82 201.73

192.32 164.90 0.00

340.14 284.56 125.20

192.25 0.00 0.00

Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT (2004)

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INDICATORE EMISSIONI DI CO : trend e disaggregazione settoriale SCOPO Lindicatore fornisce una stima delle emissioni provinciali di CO e la relativa disaggregazione settoriale per valutarne landamento nel tempo. DESCRIZIONE Il monossido di carbonio si forma durante i processi di combustione quando questa incompleta per difetto di ossigeno. Utilizzando le stime elaborate dallAPAT, si fornita una descrizione dei quantitativi di CO emessi in Sicilia dal 1990 al 2000. La Direttiva 98/77/CE relativa alle misure da adottare per ridurre le emissioni dei veicoli a motore e la 97/687CE attiene allemissione di inquinanti gassosi e articolato. Altri riferimenti normativi concernono le emissioni da processi di combustione, tra cui lincenerimento dei rifiuti (DM n. 503 del 19/11/1997) e la combustione in impianti industriali (DM 12/07/90 e D. Lgs. N. 372, in recepimento della Direttiva 96/61/CE sullapproccio integrato). Questo indicatore verr aggiornato periodicamente ogni anno. UNIT di MISURA Tonnellate/anno (t/anno) FONTE dei DATI APAT, 2004 NOTE TABELLE e FIGURE La figura 2.11 presenta il trend delle emissioni provinciali di CO per ci che concerne gli anni che vanno dal 1990 al 2000. La tabella 2.9 riporta i valori di queste emissioni in t/anno per gli anni di riferimento 1990, 1995 e 2000. La figura 2.12 rappresenta la disaggregazione macrosettoriale delle emissioni provinciali di CO riferite al 2000. In tabella 2.10 possibile confrontare i valori di emissioni provinciali di CO relative ai diversi macrosettori. Le emissioni nazionali sono disaggregate secondo la nomenclatura delle attivit Selected Nomenclature Air Pollution (SNAP97), adottata dalla metodologia CORINAIR (Atmospheric Emission Inventory Guidebook, terza edizione 2002 EMEP/CORINAIR). STATO E TREND Dalla figura 2.11 si nota come a livello provinciali dal 1990 al 1995 le emissioni di CO siano rimaste praticamente costanti per poi precipitare nel 2000 fino ad oltre il 30%. Questa riduzione facilmente leggibile dalla tabella 2.9 associata alla figura descritta. Dallanalisi della figura 2.12 si evince che i macrosettori produttivi che incidono maggiormente nellemissione di CO sono principalmente i trasporti stradali con percentuali relative elevate in tutte le province, ed anche in buona parte il macrosettore relativo al trattamento dei rifiuti.

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Trend Emissioni Provinciali CO 1990-2000

ME TP PA EN CT AG SR CL RG

Legend
76 000 CO.1990 CO.1995 CO.2000

Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT (2004)

Figura 2.11 Trend emissioni provinciali CO t/anno (1990-2000)

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Tabella 2.9: Trend emissioni provinciali di CO t/anno (1990-2000)


1990 1995 2000 AG 52534.87 52427.16 35726.73 CL 35345.03 33810.61 21951.82 CT 124607.3 121104.8 85009.17 EN 20558.18 20709.83 15381.11 ME 95925.57 100545.5 81116.58 PA 151747.5 148328.4 100583.4 RG 35939.34 36947.46 25577.5 SR 58498.89 57311.42 37834.9 TP 65216.18 66194.24 45362.69 Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT (2004)

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Disaggregazione Macrosettoriale Emissioni Provinciali CO 2000

ME TP PA

AG

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Agricoltura Altre emissioni ed assorbimenti Altre sorgenti e macchinari mobili (off-road) Combustione nell'industria e impianti energetici Impianti di combustione non industriale Processi produttivi (combustione nellindustria manufatturiera) Processi produttivi (combustione senza contatto) Trasporti stradali Trattamento dei rifiuti e discariche

Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT (2004)

Figura 2.12 Disaggregazione macrosettoriale emissioni provinciali CO t/anno (2000)

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Tabella 2.10: Disaggregazione macrosettoriale emissioni provinciali di CO t/anno (2000)


Agricoltura Altre emissioni ed assorbimenti Altre sorgenti e macchinari mobili (off-road) Combustione nell'industria e impianti energetici Impianti di combustione non industriale Processi produttivi (combustione nell'industria manufatturiera) Processi produttivi (combustione senza contatto) Trasporti stradali Trattamento dei rifiuti e discariche AG 75.32 473.48 CL 67.52 553.48 CT 75.07 908.05 EN 121.63 457.27 ME 3.41 1029.13 PA 223.86 343.76 RG 39.32 356.73 SR 23.63 128.64 TP 66.13 353.49

4129.66

1095.02

5924.62

916.03 27203.28

6078.33

1732.06

4938.32

5536.78

171.79

463.77

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48.87

2532.17

505.23

0.00

1902.03

0.00

1066.93

663.32

2549.21

471.14

1560.37

2747.75

682.46

909.96

1054.72

55.44

8.08

95.09

3.64

37.17

83.43

43.36

212.16

19.20

0.88 229.76 331.40 0.00 294.89 0.64 0.00 1030.85 0.95 24903.75 17907.27 70556.24 11647.43 44754.04 86020.22 19743.81 26198.12 34284.12 4849.48 963.60 4569.49 1715.09 3702.13 4580.17 2979.75 2491.19 4047.31

Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT (2004)

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INDICATORE EMISSIONI DI BENZENE (C6H6) : trend e disaggregazione settoriale SCOPO Lindicatore fornisce una stima delle emissioni regionali di C6H6 e la relativa disaggregazione settoriale; lindicatore finalizzato a valutarne landamento nel tempo. DESCRIZIONE La metodologia utilizzata per la stima di questo tipo di emissioni si basa su fattori di emissione e indicatori di attivit sviluppati nellambito del progetto CORINAIR dellAgenzia Europea per lAmbiente. Le emissioni di benzene hanno origine principalmente dai trasporti, da alcuni processi produttivi e non ultimi dai sistemi di stoccaggio e distribuzione dei carburanti (stazioni di servizio, depositi). Per ci che concerne i trasporti si distinguono due tipi di evaporazione: a motore acceso (che rappresenta la totalit delle emissioni) e a motore spento. Utilizzando le stime fornite dallAPAT si rappresentano i risultati per la Sicilia e le sue province. In Italia la L. 413 del 04/11/97 ha imposto quantitativi massimi di benzene e di idrocarburi aromatici totali nelle benzine con e senza piombo pari rispettivamente all1% e 40% in volume (v/v). Il DM 60 del 02/04/02 introduce il valore limite per il benzene che entrer in vigore solo a partire dal 01/01/2010. Questo indicatore verr aggiornato periodicamente ogni anno. UNIT di MISURA Tonnellate/anno (t/anno) FONTE dei DATI APAT, 2004 NOTE TABELLE e FIGURE La figura 2.13 raffigura landamento nel tempo delle emissioni provinciali di benzene per ci che concerne gli anni che vanno dal 1990 al 2000. La tabella 2.11 riporta i valori di queste emissioni in t/anno per gli anni di riferimento 1990, 1995 e 2000. La figura 2.14 rappresenta la disaggregazione macrosettoriale delle emissioni provinciali di benzene riferite al 2000. In tabella 2.12 possibile confrontare i valori di emissioni provinciali di benzene afferenti ai diversi macrosettori. Le emissioni nazionali sono disaggregate secondo la nomenclatura delle attivit Selected Nomenclature Air Pollution (SNAP97), adottata dalla metodologia CORINAIR (Atmospheric Emission Inventory Guidebook, terza edizione 2002 EMEP/CORINAIR). STATO E TREND La figura 2.13 mostra come il benzene dal 1990 al 2000 sia in continua riduzione. Infatti le emissioni di benzene sono diminuite negli anni 90 sia per la riduzione del benzene nei combustibili, sia per il rinnovo del parco autovetture. Nei prossimi anni sono attese ulteriori riduzioni nel settore dei trasporti stradali in conseguenza del rinnovo del parco autovetture., settore che rappresenta il maggior strumento di pianificazione per ridurre limpatto di questo tipo di sorgenti che incidono non poco sui livelli di qualit dellaria cos come definiti dalla recente normativa. Dallanalisi della figura 2.14 che segue, si evince che i settori produttivi che incidono maggiormente nellemissione di C6H6 sono i trasporti stradali ed in genere le sorgenti mobili cos come anche i processi produttivi per le tre province delle aree a rischio di crisi ambientale (Messina, Siracusa, Caltanissetta).

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Trend Emissioni Provinciali C6H6 1990-2000

ME TP PA EN CT AG SR CL RG

Legend
480 C6H6.1990 C6H6.1995 C6H6.2000

Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT (2004)

Figura 2.13 Trend emissioni provinciali C6H6 t/anno (1990-2000)

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Tabella 2.11: Trend emissioni provinciali di C6H6 t/anno (1990-2000)


C6H6 1990 1995 2000 AG 358.6243697 268.3153 119.5611 CL 242.3497769 188.3714 98.69495 CT 819.7746988 639.3696 293.8947 EN 127.0459643 96.42862 42.4023 ME 613.8371592 518.1238 312.2842 PA 958.1221877 736.7385 335.8084 RG 227.0227645 177.1835 85.11327 SR 530.6974771 429.9083 232.2302 TP 442.4626974 319.7144 143.0687 Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT (2004)

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Disaggregazione Macrosettoriale Emissioni Provinciali C6H6 2000

ME TP PA EN CT AG SR CL RG

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Processi produttivi (combustione senza contatto) Estrazione e distribuzione di combustibili fossilied energia geo Uso di solventi ed altri prodotti Trasporti stradali Altre sorgenti e macchinari mobili (off-road)

Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT (2004)

Figura 2.14 Disaggregazione macrosettoriale emissioni provinciali C6H6 t/anno (2000)

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Tabella 2.12: Disaggregazione macrosettoriale emissioni provinciali di C6H6 t/anno (2000)


AG CL CT 0.40 0.44 EN 0.04 0.08 ME 31.62 0.42 PA 0.07 0.53 RG 0.02 0.12 1.86 74.06 9.05 SR 107.50 0.65 2.28 96.99 24.83 TP 0.05 0.18 3.02 110.60 29.21 Processi produttivi (combustione 0.04 24.46 senza contatto) Estrazione e distribuzione di combustibili fossili ed energia 0.20 0.26 geotermica Uso di solventi ed altri prodotti 2.58 3.03 Trasporti stradali 95.18 65.50 Altre sorgenti e macchinari mobili 21.56 5.44 (off-road) Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT (2004)

8.30 2.16 256.67 34.97 28.08 5.15

4.24 7.74 146.40 299.26 129.60 28.21

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INDICATORE EMISSIONI DA TRASPORTO STRADALE (NOX , COVNM, CO, CO2, N2O, NH3,CH4, SOx, PM10) : CATEGORIA AUTOVETTURE SCOPO Lindicatore fornisce una stima delle emissioni di NOX, COVNM, CO, CO2, N2O, NH3,CH4, SOx, PM10 da trasporto stradale a livello regionale e provinciale per valutarne la pressioni e il loro andamento negli anni al fine di ridurne limpatto. DESCRIZIONE La maggiore sorgente di inquinamento atmosferico rimane il trasporto su strada. Al fine di rispettare gli impegni internazionali per rientrare negli obiettivi di Kyoto, il Ministero dellAmbiente e della Tutela del Territorio ha istituito una Commissione Antismog la quale, nel suo documento programmatico pubblicato nel marzo 2000, ha fissato nel 30% l'abbattimento necessario. Oltre a industria, agricoltura e allevamento, trasporti e riscaldamento, le misure da intraprendere (sostituzione del parco, fluidificazione del traffico) dovranno riguardare i mezzi di trasporto, responsabili per oltre il 90% dell'inquinamento atmosferico. Per questo, in attesa che venga reso costruito un inventario regionale delle emissioni, lARPA Sicilia ha calcolato mediante ladozione della metodologia COPERT III i valori di flussi di inquinanti emessi dal macrosettore del trasporto stradale. Lindicatore si limita allanalisi del settore delle autovetture e la stima delle loro emissioni calcolata nellanno 2003. A breve il calcolo delle emissioni da trasporto stradale sar completato dagli altri settori (autocarri, autobus, veicoli merci leggeri e pesanti, ciclomotori) e la stima coprir anche gli anni precedenti (2001, 2002) in modo da analizzare il trend emissivo nel tempo. Questo indicatore verr aggiornato periodicamente ogni anno. UNIT di MISURA Le emissioni degli inquinanti emessi dal trasporto stradale, categoria autovetture, sono espresse in tonnellate per ogni anno (t/anno). FONTE dei DATI ARPA Sicilia, 2005 NOTE TABELLE e FIGURE La tabella 2.13 rappresenta il parco veicolare relativo alle autovetture immatricolate negli anni 2001, 2002 e 2003. La figura 2.15 rappresenta le Emissioni provinciali settoriali dei principali inquinanti (NOX , COVNM, CO, CO2, N2O, NH3,CH4, SOx, PM10) secondo la metodologia COPERT III, 2003. In tabella 2.14 si riportano i dati relativi al grafico sopra descritto. STATO E TREND Dalla tabella 2.13 si nota come pi del 50% del parco veicolare costituito dalle sole autovetture stato immatricolato nelle province di Palermo e Catania, come era facile intuire. Inoltre quasi il 60% delle autovetture rispetta i valori di emissione definiti nelle direttive Euro I, II e III. Dallanalisi del grafico 2.15, si evince come landamento percentuale dei contributi provinciali di emissioni da trasporto stradale degli inquinanti considerati, si mantenga pi o meno costante al variare dellinquinante considerato. I composti azotati e il metano generati dalle emissioni da trasporto stradale sono pi sensibili nelle province di Messina e Palermo incidendo nella loro distribuzione percentuale.

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Tabella 2.13: Parco veicolare: autovetture (2003)


AG CL CT EURO I 38.114 21.980 98.697 EURO II 59.394 36.119 135.847 EURO III 32.559 21.801 83.331 Convenzionali 21.238 11.685 67.756 ECE 15/00-01 5.921 3.205 27.880 ECE 15/02 5.286 2.795 20.241 ECE 15/03 6.454 3.777 23.449 ECE 15/04 59.931 35.264 176.188 PRE ECE 8.032 4.251 35.608 Non 2 174 106 contemplato Non 209 0 1.282 identificato Totale 237.140 141.051 670.385 Complessivo Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati ACI, 2005 EN 13.122 21.572 12.979 7.313 2.223 2.080 2.738 21.909 3.411 4 35 87.386 ME 57.825 88.559 56.417 25.556 11.782 9.134 10.482 92.214 16.533 4 1.076 369.582 PA 104.297 164.199 116.910 41.454 21.581 17.188 19.420 165.819 32.886 0 1.170 684.924 RG 28.657 41.911 24.678 18.798 5.349 3.934 4.718 45.532 7.116 219 0 180.912 SR 36.689 56.397 31.432 19.386 6.247 5.078 6.198 60.341 7.950 2 321 230.041 TP 39.766 57.939 33.507 21.290 6.763 5.563 7.197 64.056 10.038 2 358 246.479

100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% NOx COVNM CO CO2 N2O NH3 CH4 SOx PM10

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Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT, 2004

Figura 2.15 Contributo provinciale delle emissioni di inquinanti da trasporto stradale, categoria autovetture (t/anno) stima calcolata con metodologia COPERT III (2003)

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Tabella 2.14 Emissioni di inquinanti (t/anno) da trasporto stradale Categoria veicolare: Autovetture (2003)
Province NOx COVNM CO CO2 N2O NH3 CH4 AG 2255.1 1825.6 12670.5 415181.6 50.0 95.2 124.9 CL 1336.0 1089.8 7569.5 244565.5 29.3 58.1 74.4 CT 6255.1 5247.9 36540.8 1131334.7 134.0 268.0 359.2 EN 812.2 659.3 4577.6 149392.3 18.0 33.9 45.2 ME 2787.8 2885.4 19868.1 600515.2 70.6 155.8 197.0 PA 5756.9 5262.1 36013.0 1077014.7 126.3 222.4 359.0 RG 1696.9 1355.6 9356.5 319038.0 39.0 71.0 92.9 SR 2182.8 1798.6 12466.2 401632.7 48.1 95.6 122.8 TP 2294.5 1905.5 13226.1 419932.2 50.1 98.6 130.4 25377.4 22029.7 152288.4 4758607.0 565.6 1098.6 1505.8 Totale Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia adottando la metodologia COPERT III su dati ACI (2005) SOx 32.9 18.8 83.5 8.5 42.7 75.6 26.7 30.9 32.1 351.6 PM10 154.4 87.8 392.5 55.7 195.0 340.4 125.2 144.3 150.3 1645.6

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INDICATORE PERCENTUALE DI RIDUZIONE RISPETTO AL TOTALE DELLE EMISSIONI PRODOTTE A LIVELLO NAZIONALE SCOPO Lindicatore fornisce una stima delle emissioni regionali CO2eq, H+, TOFP, C6H6, PM10, CO seguendone landamento a livello regionale dal 1990 al 2000. Inoltre confronta i valori di riduzione percentuale in questo periodo rapportandoli con quelli stimati a livello nazionale. DESCRIZIONE La metodologia utilizzata per la stima di questo tipo di emissioni si basa su fattori di emissione e indicatori di attivit sviluppati nellambito del progetto CORINAIR dellAgenzia Europea per lAmbiente. Le emissioni di benzene hanno origine principalmente dai trasporti e da alcuni processi produttivi e non ultimi dai sistemi di stoccaggio e distribuzione dei carburanti (stazioni di servizio, depositi). Per ci che concerne i trasporti si distinguono due tipi di evaporazione: a motore acceso (che rappresenta la totalit delle emissioni) e a motore spento. Utilizzando le stime fornite dallAPAT si rappresentano i risultati per la Sicilia e le sue province. Questo indicatore verr aggiornato periodicamente ogni anno. UNIT di MISURA Tonnellate/anno (t/anno) FONTE dei DATI APAT, 2004 NOTE TABELLE e FIGURE La figura 2.16 raffigura landamento nel tempo delle emissioni regionali di anidride carbonica equivalente, di acidi equivalenti, di precursori dellozono, di monossido di carbonio, di benzene e di materiale particellare per ci che concerne gli anni che vanno dal 1990 al 2000. La tabella 2.16 riporta i valori di queste emissioni in t/anno per gli anni di riferimento 1990, 1995 e 2000. La figura 2.17 rappresenta la percentuale di riduzione delle emissioni nel periodo 1990-2000 sia a livello regionale siciliano che a livello nazionale italiano. Le emissioni regionali e nazionali sono disaggregate secondo la nomenclatura delle attivit Selected Nomenclature Air Pollution (SNAP97), adottata dalla metodologia CORINAIR (Atmospheric Emission Inventory Guidebook, terza edizione 2002 EMEP/CORINAIR). STATO E TREND La figura 2.16 mostra come vi sia stata nei dieci anni che vanno dal 1990 al 2000 una continua riduzione di tutte le emissioni. In particolare per le emissioni di TOFP e di CO si nota come la riduzione maggiore sia avvenuta nel passaggio dal 1995 al 2000. Per gli altri inquinanti la riduzione graduale e quasi costante nei tre break-period che si sono rappresentati. Dallanalisi della figura 2.17 che segue, si evince come le riduzioni sulle emissioni regionali di PM10, CO, C6H6, e TOFP siano in linea con landamento di riduzione riscontrato a livello nazionale italiano, anche se i valori di riduzione percentuale sono quasi sempre inferiori a volte fino a raggiungere un terzo della riduzione stessa. Si nota un aumento delle emissioni da metano, di anidride carbonica e di protossido di azoto superiore allaumento che a livello nazionale si ha nel caso del CO2 e dellN20.

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1000000 NH3 C6H6 log quantit emesse 100000 COVNM CO2 SO2 10000 CH4 CO Nox 1000 PM10 N2O 100

10

1 1990 1995 anni 2000

Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT (2004)

Figura 2.16 Trend emissioni dei principali inquinanti in Sicilia t/anno (1990-2000) Rappresentazione in scala logaritmica
* per semplicit di rappresentazione si riportano i valori DECIMALI delle emissioni totali regionali di CO2eq in t/anno.

Tabella 2.16: Trend emissioni dei principali inquinanti in Sicilia t/anno (1990-2000)
Inquinante emesso (t/anno) 1990 Ammoniaca 26172.51255 Benzene 4319.937095 Composti organici volatili non metanici 183095.3175 Diossido di carbonio (anidride carbonica) 37913680.08 Diossido di zolfo (SO2+SO3) 2226397.211 Metano 101760.5912 Monossido di carbonio 640372.8796 Ossidi di azoto (NO+NO2) 199212.7532 Particolato (minore di 10 micron) 20452.42283 Protossido di azoto 6671.746487 Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT (2004) 1995 22147.07435 3374.153451 181430.7007 40087696.97 2164297.724 105211.6736 637379.2996 183330.6042 20349.95897 6447.378372 2000 17555.91676 1663.057837 137923.7014 46136071.45 2097854.233 111226.2482 448543.9049 149470.0486 16918.36441 6710.405469

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70,00 60,00 % riduzione emissioni 50,00 40,00 30,00 20,00 10,00 0,00 -10,00 -20,00 -30,00 SOx SICILIA ITALIA 5,77 31,23 NOx 24,97 33,72 COVN M 24,67 22,39 CH4 -9,30 4,61 CO CO2 N2O -0,58 -8,17 NH3 32,92 -0,88 PM10 C6H6 17,28 21,79 61,50 61,99

29,96 -21,69 27,01 -9,50

Tipo di inquinanti emessi

Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT (2004)

Figura 2.17 Riduzione* delle emissioni (1990-2000) - Confronto tra Italia e Regione Sicilia
* si noti come ad ogni riduzione negativa corrisponde ad un aumento delle emissioni

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INDICATORE INVENTARI LOCALI DI EMISSIONI IN ATMOSFERA SCOPO Lindicatore proposto finalizzato a verificare la realizzazione dellinventario locale delle emissioni in atmosfera da parte della regione, inteso quale inventario gi compilato o in fase di compilazione. DESCRIZIONE Linventario una serie organizzata di dati relativi alla quantit di inquinanti introdotti in atmosfera da sorgenti naturali e/o attivit antropiche (DM 20.05.91); si tratta di una raccolta coerente dei valori delle emissioni di inquinanti disaggregate per: attivit economica, unit territoriale, periodo di tempo, combustibile utilizzato. La realizzazione di un inventario delle emissioni da considerarsi indispensabile per la conoscenza del territorio, in quanto fornisce una stima delle emissioni inquinanti che risulta essere funzionale e propedeutica agli interventi di pianificazione territoriale (definizione DM 20/05/1991). Dovrebbe prevedersi un aggiornamento di tale indagine con cadenza triennale per valutare levoluzione temporale. Dalla prima indagine conoscitiva si rileva come la provincia di Palermo adotti la metodologia Corinair 90; invece alcune province hanno realizzato un archivio informatizzato delle domande di autorizzazione alle emissioni ai sensi del DPR 203/88 (APAT, 2004 Inventari locali delle emissioni in atmosfera. Seconda indagine conoscitiva). Come abbiamo visto nel caso degli indicatori relativi alle sostanze inquinanti emesse, un inventario consente un confronto con linventario nazionale, e permette di pianificare le risorse al fine di ottemperare alle prescrizioni sugli inquinanti tradizionali delle Convenzioni Internazionali su temi: Cambiamenti Climatici, acidificazione, riduzione dellozono stratosferico. stato possibile verificare che alcune altre regioni italiane hanno compilato inventari secondo la metodologia Corinair utilizzando per diverse classificazioni (SNAP 90,94,97). UNIT di MISURA FONTE dei DATI APAT, 2004 NOTE TABELLE e FIGURE STATO E TREND Linventario locale delle emissioni in fase di predisposizione da parte del Servizio III dellAssessorato Regionale Territorio e Ambiente. La mancanza di questo strumento impedisce allARPA Sicilia di valutare correttamente limpatto delle sorgenti di emissioni e il conseguente degrado della qualit dellaria ed in genere di tipo ambientale. Per questo, il presente lavoro costituisce, in assenza di altri strumenti conoscitivi e informativi, un valido supporto alle decisioni della Regione Siciliana in materia di gestione e valutazione della qualit dellaria. Nellottica di una futura fattiva collaborazione tra questi due Enti in questo settore, si renderebbe reale quel rapporto istituzionale gi definito a livello legislativo e utile al disegno di piani e programmi per la tutela e la salvaguardia dellambiente atmosfera.

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Qualit dellaria La qualit dellaria a livello nazionale in questi ultimi decenni sostanzialmente migliorata in maniera generale anche grazie allimportante riduzione delle emissioni di inquinanti con lapplicazione della recente normativa italiana in materia attualmente in vigore (DM 60/02, D. Lgs. 351/99, D. Lgs. 183/04). Rimangono critici i livelli di PM10 e di ozono troposferico, che costituiscono ancora un grave pericolo per la salute umana (EEA, 2005d final report). I valori di ozono a livello europeo ed in particolare in Italia hanno superato gli standards di qualit dellaria stabiliti per la protezione della salute umana secondo la Direttiva EU sullozono 2002/3/EC. (EEA technical report, Air pollution by ozone in Europe in summer 2004). Sotto la spinta del VI programma europeo di azione quadro per lambiente e tramite le azioni del programma europeo CAFE (Clean air for Europe), finalizzato alla riduzione del emissioni. In questo ambito lARPA Sicilia partecipa allo studio del PM10 tramite la raccolta delle serie storiche da confrontare con quelle a livello europeo. Il seguente paragrafo tratta dei livelli di inquinamento specifici dei vari inquinanti, cos come definiti dai livelli standard di qualit dellaria (D. Lgs. n 351 /99 e D.M. n 60 del 02/04/2002). In particolare si rappresentano di seguito lo stato attuale delle reti di rilevamento presenti sul territorio siciliano e quindi la percentuale di popolazione monitorata negli agglomerati sul totale della popolazione presente negli stessi. Gli inquinanti atmosferici di origine antropica e naturale, il monossido di carbonio (CO), gli ossidi di azoto (espressi come NO2), gli ossidi di zolfo (espressi come SO2), il particolato sospeso con diametro aerodinamico inferiore a 10 micron (PM10), il benzene (C6H6) e lozono (O3), che devono essere monitorati ai fini della valutazione preliminare della qualit dellaria, saranno di seguito rappresentati tramite le concentrazioni orarie e giornaliere, e i relativi superamenti dei valori limite stabiliti dalla normativa vigente. Ad oggi solo alcune reti di rilevamento realizzano un monitoraggio anche dei microinquinanti (IPA, metalli pesanti, ). A tal fine, e nellottica di riorganizzare una rete regionale di monitoraggio dellaria nei riguardi anche delle recenti direttive figlie in materia di gestione e qualit dellaria dei microinquinanti gi presenti nella Decisione della CE 2001/752/CE Allegato I, sono state realizzate da un gruppo tematico nazionale - di cui fa parte anche ARPA Sicilia - delle linee guida al monitoraggio e allanalisi di microinquinanti in campo chimico-fisico (Di Gangi D., 2003). In particolare gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA)1, sono gi monitorate nel comune di Palermo. Anche alcuni metalli pesanti sono rilevati dalle reti di Palermo e Catania. La copertura spaziale degli indicatori di concentrazione garantita grazie alla diffusione dei dati di qualit dellaria operata dai gestori di reti pubbliche presenti sul territorio: Provincia di Messina, Provincia di Siracusa, Provincia di Caltanissetta, Provincia di Agrigento, Comune di Palermo e Comune di Catania. Per la normalizzazione del dato a livello territoriale, cos come prevede la normativa, ci si riferiti alla zonizzazione definita nel 2002 e trasmessa al Ministero dellAmbiente e della Tutela del Territorio da parte dellAssessorato Regionale Territorio e Ambiente ove si definiscono gli agglomerati e le zone esterne agli agglomerati2. Ai sensi dellart. 6 del D. Lgs. 351/99 la misurazione risulta obbligatoria nelle seguenti zone: a) agglomerati; b) zone in cui il livello, durante un periodo rappresentativo, compreso tra il valore limite e la soglia di valutazione superiore stabilita ai sensi dellarticolo 4, comma 3, lettera c del D. Lgs. 351/99; c) altre zone dove tali livelli superano il valore limite. Secondo queste definizioni lAssessorato regionale competente in materia ha suddiviso il territorio regionale in 12 agglomerati e 8 zone. Gli indicatori ambientali presentati in questo paragrafo tengono conto di questa rappresentazione spaziale ed utilizzano come unit territoriale il numero di agglomerati e zone coperti dalla rete di monitoraggio per quello specifico inquinante monitorato. Sia negli agglomerati che nelle zone il numero minimo di punti di campionamento determinato in funzione della popolazione residente allinterno dellarea da monitorare. Rispetto per al caso degli agglomerati, in tali zone le aree di rappresentativit delle stazioni di monitoraggio devono essere sensibilmente maggiori e viene data la precedenza a campionamenti di background suburbano e rurale (CTN_ACE, 2004 Linee guida per la predisposizione delle reti di monitoraggio della qualit dellaria in Italia). Da queste considerazioni sul numero e la distribuzione dei punti di campionamento con stazioni fisse

sostanze d'origine naturale che si formano ogniqualvolta dei composti contenenti carbonio vengono bruciati a temperature ridotte e in condizioni incontrollate: ci avviene in caso di incendi forestali ed eruzioni vulcaniche, e a seguito di attivit umane quali il fumo, il riscaldamento domestico, la produzione di energia e la conduzione di veicoli che utilizzano combustibili fossili, la cottura di prodotti alimentari, la combustione di rifiuti nonch in una serie di processi industriali; presenti in natura anche nel petrolio greggio e nel carbone e, dato che si formano facilmente e sono stabili, si accumulano nelle fasi iniziali dei processi di cracking e di distillazione (2005/C 120/07). 2 gli agglomerati sono definiti come le zone con una popolazione superiore a 250.000 abitanti o, se la popolazione pari o inferiore a 250.00 abitanti, con una densit di popolazione per km2 tale da rendere necessaria la valutazione e la gestione della qualit dellaria ambiente a giudizio dellautorit competente, e le zone come quelle parti del territorio regionale delimitate ai fini del D. Lgs. 351/99. Agenzia Regionale per la Protezione dellAmbiente - Sicilia 2.48

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si evince come la situazione attuale necessita di una revisione strutturale ai fini di un monitoraggio efficiente ed efficace, con immediato sollievo sulle pressioni territoriali di ordine sociale ed economico. I dati pervenuti si riferiscono a tutto il 2004 e permettono di osservare la situazione dei superamenti dei valori limite a livello locale e di confrontare i livelli medi di concentrazione presenti nelle diverse aree monitorate. Ci si limitati al solo 2004 poich la prima volta che si richiedono ufficialmente i dati validati di tutti gli enti gestori, che garantiscono il controllo e lassicurazione di qualit del dato rilevato. Per questo i dati rappresentati di seguito rispettano i criteri minimi di gestione in qualit del dato, utili ai fini di una corretta informazione ambientale. Quindi non stato possibile rappresentare dei trend temporali di concentrazioni di inquinanti presenti in atmosfera, in mancanza di una richiesta specifica che garantisca la qualit del dato anche nelle serie storiche degli anni precedenti. LARPA Sicilia in qualit di Punto Focale Regionale del sistema SINAnet deve raccogliere i dati relativi alle reti esistenti e agli inquinanti monitorati al fine di popolare la banca dati BRACE di APAT, tramite lutilizzo dello strumento elettronico Winair sviluppato dallAPAT. Ad oggi, il sistema riceve solo una parte dei dati rilevati, impedendo in effetti una corretta informazione ambientale. A fianco delle reti di qualit dellaria esistenti, lARPA Sicilia si gi dotata di una rete di monitoraggio di sua propriet che consta di un numero di 11 stazioni di rilevamento posizionate in quasi tutte le province siciliane (di cui 6 appartenenti alla rete Envireg e 5 di nuova acquisizione nellambito dei finanziamenti del POR Sicilia 2000-2006). A questo si deve aggiungere la rimessa in funzione del laboratorio mobile e il relativo aggiornamento normativo e tecnologico della strumentazione di rilevazione presente. I dati rilevati dalla rete di inquinamento atmosferico di propriet dellARPA Sicilia, avendo una copertura temporale che inizia nel 2005, saranno rappresentati nella pubblicazione del prossimo Annuario Regionale 2005. Stesso discorso pu essere ripetuto per le serie storiche di dati che verranno ufficialmente richiesti agli enti gestori per la costruzione degli andamenti temporali e la cui analisi dovr legarsi alle emissioni in atmosfera, e che parimenti saranno presenti nel prossimo Annuario dei dati ambientali. Di seguito si rappresentano in tabella i limiti di concentrazione in aria di inquinanti nel rispetto della normativa vigente:
Periodo di riferimento del limite Limite giornaliero Limite annuale Benzene (g/m3) Piombo (g/m3)* Monossido Car-bonio (mg/m3) Limite annuale Limite annuale Valore giornaliero su 8 ore Limite orario NO2 Limite annuo NO2 Ossidi di Azoto (g/m3) Soglia di allarme (limite orario) Limite orario Limite giornaliero Biossido di Zolfo (g/m3) Soglia di allarme (limite orario) Soglia di informazione (limite orario) Ozono (g/m3) Soglia di allarme (limite orario) Massimo sulla media di 8 ore limiti previsti per limiti per il 2002 limiti in limiti in il 2001 (non (entrata in vigore del vigore per vigore per recepiti) DM 60/02) il 2003 il 2004 70 (35)* 46,4 10 0,9 16 290 (18)* 58 400 (misurati per pi di 3 ore consecutive) 470 (24)* 500 (misurati per pi di 3 ore consecutive) 65 (35)* 44,8 10 0,8 16 280 (18)* 56 400 440 (24)* 500 60 (35)* 43,2 10 0,7 14 270 (18)* 54 400 410 (24)* 500 55 (35)* 41,6 10 0,6 12 260 (18)* 52 400 380 (24)* 500 limiti in vigore dal 01/01/2005 50 (35)* 40 10 0,5 10 250 (18)* 50 400 350 (24)* 500 limiti al 01/01/2010 50 (7)* 20 5 200 (18)* 40 400 125 (3)* 500

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*(In parentesi viene indicato il numero dei superamenti annui concessi)

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INDICATORE STAZIONI DI RILEVAMENTO DELLA QUALIT DELLARIA SCOPO Lindicatore proposto fornisce una descrizione complessiva della risposta alla domanda di dati di qualit dellaria posta dalla normativa nazionale ed europea. DESCRIZIONE Utilizzando la ricognizione delle reti di rilevamento pubblica della qualit dellaria esistenti sul territorio regionale, eseguita da ARPA Sicilia (Di Gangi, D., 2003), si sono individuati il numero di reti di monitoraggio pubbliche, di stazioni di misura e di laboratori mobili esistenti nelle diverse province che erano in funzione al 31 dicembre 2004 e che hanno prodotto i dati sufficienti ad una rappresentazione di informazioni sui dati di qualit dellaria per lanno 2004. UNIT di MISURA Numero (n) FONTE dei DATI ARPA Sicilia (2005) NOTE TABELLE e FIGURE Le tabelle che seguono forniscono un quadro dinsieme delle reti di rilevamento della qualit dellaria esistenti nella regione. La tabella 2.17 descrive il numero di reti di monitoraggio pubbliche, di stazioni di misura e di laboratori mobili per province. La figura 2.17 rappresenta lubicazione delle stazioni ENVIREG. STATO e TREND Il monitoraggio della qualit dellaria in Sicilia attuato da reti pubbliche e private variamente dislocate nel territorio. Le reti private sono complessivamente pari a 7 e sono situate presso le principali zone industriali delle province di Agrigento, Caltanissetta, Messina, Palermo, Ragusa (attualmente non in funzione) e Siracusa (due reti private). Le reti di rilevamento pubbliche, di propriet delle Province o dei Comuni, sono pari a 6 e sono ubicate nelle province di Agrigento, Caltanissetta, Messina, Siracusa e nei comuni di Catania, Messina e Palermo. Nelle Province di Caltanissetta, Messina e Siracusa , inoltre, presente una rete di monitoraggio della qualit dellaria e dei rilasci conseguenti ad incidenti rilevanti, denominata ENVIREG, presa in carico dallARPA Sicilia. Ad inizio 2005 si provveduto allattivazione di dette apparecchiature presso le tre province. Accanto alle stazioni fisse sono presenti vari laboratori mobili che operano nelle province di Agrigento, Caltanissetta, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa e Trapani. Un mezzo mobile in carico anche allARPA Sicilia, in sede centrale ed attualmente ha cominciato le sue attivit di monitoraggio nel territorio del Comprensorio del Mela (ME). Nel prossimo futuro il laboratorio dovr produrre dati di qualit dellaria relativi ad altre zone del territorio siciliano dove risultano particolarmente forti le pressioni sullambiente atmosferico. Riguardo ai parametri, diffuso il monitoraggio degli inquinanti tradizionali, quali SO2 e PTS; limitato, invece, il monitoraggio degli inquinanti di nuova generazione, quali PM2,5, IPA. Dal quadro complessivo fornito si deduce che la situazione regionale del rilevamento pubblico appare, ad oggi, mal distribuita sul territorio e con necessit di adeguamento per numero di stazioni e numero e tipologia di analizzatori. Esistono, infatti, aree urbane monitorate oltre il necessario previsto dalla normativa in materia e vaste aree dove non presente alcun sistema di misura. Pertanto, sarebbe auspicabile realizzare nuove installazioni e posizionamenti secondo i criteri indicati dalla normativa vigente, e quindi anche a seguito della valutazione preliminare della qualit dellaria ambiente sul territorio regionale. I nuovi criteri consigliano un numero minimo di stazioni per agglomerati al fine di valutarne la qualit media dellaria. Oggi le stazioni presenti sono figlie del DM 20/5/91 quindi non tengono conto della nuova configurazione della rete. Si nota un esubero di stazioni di monitoraggio che risultano essere inutili ai fini della valutazione preliminare della qualit dellaria. Per questo lARPA Sicilia ha predisposto un protocollo dintesa con i gestori per il riordino della rete regionale e soprattutto una gestione coordinata dellinformazione acquisita.

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Tabella 2.17: Numero di reti di monitoraggio pubbliche, di stazioni di misura e di laboratori mobili per province (2004)
Numero di reti di monitoraggio e stazioni Province AG CL CT EN ME PA RG SR TP Totale Pubbliche 1 1 1 1 1 1 6 Chimiche 12 12 17 19 9 13 82 Meteo 1 2 1 3 1 3 11 Laboratorio mobile 1 1 2* 2 + 1** 1 2 1 12

Fonte: ARPA Sicilia (2005) * attualmente non in funzione ** Mezzo mobile in carico allARPA Sicilia sede centrale

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Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT, 2005

Figura 2.17 Stazioni ENVIREG per il rilevamento della qualit dellaria nelle aree dichiarate a rischio di crisi ambientale presenti in Sicilia (2004)
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INDICATORE PERCENTUALE DELLA POPOLAZIONE MONITORATA PRESENTE NEGLI AGGLOMERATI SUL TOTALE DEGLI AGGLOMERATI SCOPO Lindicatore proposto fornisce una descrizione complessiva della risposta alla popolazione monitorata presente negli agglomerati, cos come definiti dalla Regione Siciliana, seguendo lallegato XII del DM 60/02 (2002). DESCRIZIONE Utilizzando la ricognizione delle reti di rilevamento della qualit dellaria esistenti sul territorio regionale, eseguita da ARPA Sicilia, e riferita al 31 dicembre 2002, nonch quella relativa alla strumentazione presente, si sono individuati il tipo di inquinante misurato stazione per stazione. In base alla popolazione presente in ogni agglomerato e dei rispettivi analizzatori, si calcolato la percentuale di popolazione monitorata sul totale della popolazione presente in tutti gli agglomerati per ogni inquinante. UNIT di MISURA Percentuale (%) FONTE dei DATI ARPA Sicilia (2005) NOTE TABELLE e FIGURE La tabella 2.20 fornisce la percentuale della popolazione monitorata presente negli agglomerati sul totale del territorio zonizzato, ed in particolare sugli agglomerati per i quali previsto il monitoraggio per la misura di concentrazioni in aria di anidride solforosa, biossido di azoto, monossido di carbonio, polveri totali sospese, polveri sospese con diametro aerodinamico inferiore a 10 micron, benzene, ozono. La figura 2.18 rappresenta la zonizzazione del territorio siciliano secondo il D. Lgs. 351/99 e successiva comunicazione effettuata dalla Regione Siciliana secondo lallegato XII del DM 06/02 (2002). STATO e TREND Dalla tabella 2.20 si evince come rapportando il numero degli analizzatori presenti negli agglomerati per la misura dei diversi inquinanti atmosferici e la popolazione presente negli stessi, che quindi viene esposta alle concentrazioni di inquinanti misurate, le percentuali relative riportate dimostrano come quasi due terzi della popolazione presente sia monitorata riguardo ai rischi derivanti dallinquinamento atmosferico. Solo nel caso del benzene e del PM10, si rilevano delle percentuali di poco superiore al 50%; nel caso del benzene questo si giustifica con il fatto che il benzene viene principalmente monitorato negli agglomerati con forti concentrazioni di traffico, che sono i primi responsabili di questo tipo di emissioni.

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Tabella 2.20: Percentuale della popolazione monitorata presente negli agglomerati sul totale del territorio zonizzato (2003)
Inquinante monitorato Anidride solforosa (SO2) Biossido di azoto (NO2) Monossido di carbonio (CO) Polveri totali sospese (PTS) Polveri sospese con diametro aerodinamico inferiore a 10 micron (PM10) Benzene (C6H6) Ozono (O3) Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati Enti Gestori (2005) % popolazione monitorata presente negli agglomerati 82% 74% 73% 73% 56% 61% 73%

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Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT, 2004

Figura 2.18 Zonizzazione in agglomerati (D. Lgs. 351/99) comunicato dallAssessorato Territorio e Ambiente al Ministero dellAmbiente e della Tutela del Territorio (2002)
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INDICATORE CONCENTRAZIONI IN ARIA DI BIOSSIDO DI ZOLFO (SO2 ) SCOPO


Il biossido di zolfo generato da fonti naturali, quali le eruzioni vulcaniche, e da fonti antropiche, quali i processi di combustione industriali ed in particolare le centrali termoelettriche nonch, in misura pi ridotta, gli impianti non metanizzati. Questo sicuramente linquinante pi conosciuto, ed stato uno dei primi ad essere monitorato. Linquinante considerato ha, per, perduto limportanza di un tempo collocandosi su valori piuttosto modesti; questo grazie anche alla riduzione del tenore di zolfo nei combustibili per uso civile ed industriale. La finalit dellindicatore consiste nel verificare se le concentrazioni in aria di biossido di zolfo non oltrepassino i valori limite prescritti dalla normativa vigente.

DESCRIZIONE
Utilizzando i dati riferiti alle citt di Palermo e Catania e quelli acquisiti dalla rete di monitoraggio della qualit dellaria della provincia di Siracusa, Agrigento, Caltanissetta e Messina, per lanno 2004, stata elaborata (secondo quanto previsto dalla normativa vigente in tema di qualit dellaria) la media annuale delle concentrazioni medie orarie, il cui valore limite per la protezione degli ecosistemi pari a 20 g/ m3 (D.M. 2 aprile 2002, n.60). stato, inoltre, verificato il rispetto dei seguenti limiti: - limite orario di protezione della salute umana il cui valore, da non superarsi per pi di 24 volte nell'anno civile, pari a 380 g/ m3 (D.M. 2 aprile 2002, n.60). - limite di 24 ore di protezione della salute umana il cui valore, da non superarsi per pi di 3 volte nell'anno civile, pari a 125 g/ m3 (D.M. 2 aprile 2002, n.60). Per la rete provinciale di Messina i dati sono riferiti al primo semestre del 2004 (gennaio-giugno); per ci che concerne la rete provinciale di Agrigento invece i dati utili si riferiscono agli ultimi due mesi del 2004 (novembre-dicembre).

UNIT di MISURA
Microgrammi al metro cubo (g/m3).

FONTE dei DATI


Elaborazione ARPA Sicilia su dati forniti, dalla Provincia Regionale di Siracusa, dalla Provincia Regionale di Caltanisetta, dalla Provincia Regionale di Agrigento, dalla Provincia regionale di Messina, dal Comune di Catania, Direzione Tutela Ambientale per la citt di Catania, dallAMIA s.p.a. per il Comune di Palermo (2004).

NOTE TABELLE e FIGURE


La tabella 2.19 sintetizza il numero dei superamenti del limite orario e del limite di 24 ore di biossido di zolfo rilevati a Palermo, Catania, nelle province di Agrigento, Siracusa, Messina e Caltanissetta nel 2004, per la protezione della salute umana. La figura 2.19 rappresenta la media annua delle concentrazioni medie annuali, registrate dalla rete pubblica nel territorio provinciale di Siracusa, nel 2004. La figura 2.20 rappresenta le concentrazioni medie annuali rilevate dalla rete comunale di Catania nel 2004.

STATO e TREND
Dallanalisi delle tabelle e delle figure che seguono si rileva come linquinamento da biossido di zolfo incida maggiormente nelle aree di tipo industriale. Infatti nel 2004 si sono registrati dei superamenti sia del limite orario che di quello giornaliera per la tutela della salute umana nonch del limite annuale come rappresentato in figura 2.19 relativamente alla Provincia di Siracusa. Anche per la provincia regionale di Caltanissetta si riscontrano per lanno 2004 dei superamenti sia del valore limite orario che del valore limite per la protezione degli ecosistemi per anno civile espresso come media annuale (stazione Agip Mineraria-Gela). Inoltre nella figura 2.20 si pu notare come le concentrazioni medie annuali di biossido di zolfo in aree metropolitane come quella di Catania si mantenga ad un livello basso, cos come nel comune di Palermo. Ci significa che il problema di inquinamento da biossido di zolfo tipico delle zone industriali e sempre meno delle aree dove le fonti di inquinamento provengono dal traffico piuttosto che dal riscaldamento domestico. Agenzia Regionale per la Protezione dellAmbiente - Sicilia 2.56

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Questo tipo di comportamento risulta di carattere generale anche in altre regioni italiane; in Sicilia il problema di biossido di zolfo risulta ancora maggiore nelle aree industriali se paragonato al resto dItalia. Nessun superamento della soglia di allarme di 500 g/mc si verificato nel periodo considerato.

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Tabella 2.19: Superamenti del Limite orario e del Limite di 24 ore di biossido di zolfo (SO2) per la protezione della salute umana (2002)
Superamenti del limite orario per la protezione della salute umana 380 g/m3 per il 2004 (max 24 volte) Comune di Catania 0 Comune di Palermo 0 Provincia di Siracusa 3 (Melilli) , 36 (S. Cusumano) 2 (S. Filippo del Mela), 8 (S. Lucia del Mela), 3 (Pace del Mela Mandravecchia), 1 (Porto di Milazzo) Provincia di Messina* Provincia di Caltanissetta 120 (Agip Mineraria-Gela) Provincia di Agrigento** Superamenti del limite di 24 ore per la protezione della salute umana 125 g/m3 (max 3 volte) Comune di Catania 0 Comune di Palermo 0 Provincia di Siracusa 1 (S. Cusumano) Provincia di Messina* 1 (Porto di Milazzo) Provincia di Caltanissetta n.d. Provincia di Agrigento** Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati Enti Gestori reti pubbliche (2004) * gennaio-giugno 2004 ** periodo di osservazione non rappresentativo (novembre-dicembre 2004) n.d. non disponibile

25

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Concentrazione di SO2

15

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Sc. Greca

Augusta

Ciapi

Priolo Stazioni

Melilli

S. Cusumano

Belvedere

Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati Provincia Regionale di Siracusa (2005)

Figura 2.19: Biossido di zolfo (SO2), media annuale delle concentrazioni medie orarie in g/m3 nella Provincia di Siracusa (2004)

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Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati Comune di Catania (2005)

Figura 2.20: Biossido di zolfo (SO2), media annua delle concentrazioni medie orarie in g/m3 registrate nel Comune di Catania (2004)

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INDICATORE CONCENTRAZIONI IN ARIA DI BIOSSIDO DI AZOTO (NO2 ) SCOPO Il biossido di azoto un inquinante secondario generato dalla reazione tra il monossido di azoto (NO) e le sostanze ossidanti. strettamente connesso al traffico veicolare, che genera lNO in atmosfera. Le altre sorgenti principali sono gli impianti di riscaldamento civile ed industriale e le centrali di produzione di energia. Lo scopo attribuito allindicatore consiste nel verificare che le concentrazioni in aria di biossido di azoto non oltrepassino i valori limite prescritti dalla normativa vigente. DESCRIZIONE Utilizzando i dati forniti dagli enti gestori delle reti pubbliche per lanno 2004, stato individuato: - numero di superamenti del limite orario per la protezione della salute umana, il cui valore pari a 200 g/ m3 da non superare per pi di 18 volte per anno civile; a tale limite, che dovr essere rispettato al 1/1/2010 si aggiunge un margine di tolleranza di 100 g/m3con riduzione annua costante (D.M. 2 aprile 2002 n.60). - la media annua delle concentrazioni medie orarie, il cui valore limite per la protezione della salute umana pari a 40 g/ m3 da raggiungere entro il 1/1/2010 a cui si aggiunge un margine di tolleranza di 20 g/ m3 con riduzione annua costante (D.M. 2 aprile 2002 n.60). UNIT di MISURA Microgrammi al metro cubo (g/m3). FONTE dei DATI Elaborazione ARPA Sicilia su dati forniti, dalla Provincia Regionale di Siracusa, dalla Provincia Regionale di Caltanisetta, dalla Provincia Regionale di Agrigento, dalla Provincia regionale di Messina, dal Comune di Catania, Direzione Tutela Ambientale per la citt di Catania, dallAMIA s.p.a. per il Comune di Palermo. NOTE TABELLE e FIGURE La tabella 2.20 riporta il numero complessivo di superamenti del valore limite orario per la protezione della salute umana, registrati rispettivamente nelle citt di Catania e Palermo e nelle province regionali di Siracusa, Messina, Caltanissetta e Agrigento nel 2004. La figura 2.21, rappresenta la media annuale delle concentrazioni medie orarie di NOx rilevate dalle reti pubbliche nel Comune di Palermo con i relativi superamenti del limite. La figura 2.22 riporta invece la media annuale delle medie orarie di NOx rilevate dalla rete del Comune di Catania con i relativi superamenti del limite. STATO e TREND Analizzando le tabelle e le figure che seguono si evince come i valori pi alti si registrano nelle postazioni ubicate nelle zone centrali delle citt e pertanto pi soggette all'inquinamento da traffico nelle citt di Palermo e Catania. Il D.M. 60/02 ha statuito che la concentrazione media annua per il biossido di azoto non debba superare il valore limite di 40 g/m3, a cui aggiunge un margine di tolleranza pari a 20 g/ m3 che si riduce annualmente in modo costante del 10% fino ad azzerarsi entro l1 gennaio 2010, data di definitiva entrata in vigore del limite. Pertanto, per il 2004 il valore limite della concentrazione media annua pari a 52 g/ m3. Come risulta dalle figure che seguono tale limite, nei centri urbani di Catania e Palermo, non viene rispettato in alcune postazioni. Anche a Gela il valore limite annuale per la protezione della salute umana nel 2004 come media annuale stato superato (stazione Via Venezia). Lo stesso D.M. 60/02 intervenuto sulle medie orarie, introducendo un limite di 200 g/ m3, a cui si aggiunge un margine di tolleranza pari a 100 g/ m3, che diminuisce del 10% lanno dal 1 gennaio 2001 al 1 gennaio 2010. Per il 2002, il valore limite delle concentrazioni medie orarie pari a 280 g/ m3; per il 2003, invece, si riduce raggiungendo il valore di 270 g/m3, da non superarsi per pi di 18 volte. La tabella 2.5 sintetizza il numero di superamenti che si sono verificati nel 2002; se nella citt di Catania e a Siracusa, la normativa stata rispettata, nella citt di Palermo si oltrepassano i limiti di legge, essendo verificatisi 21 superamenti. Diversamente, come appare chiaro dalla tabella 2.5, nella citt di Messina nessun superamento si rileva nel 2003. Nessun superamento della soglia di allarme di 400 g/mc si verificato nel periodo considerato. Agenzia Regionale per la Protezione dellAmbiente - Sicilia 2.60

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Tabella 2.20: Biossido di azoto (NO2), superamenti del valore limite orario per la protezione della salute umana (2004)
N Superamenti del valore limite orario per la protezione della salute umana Per lanno 2004 Valore limite orario + margine di tolleranza pari a 260 g/m3 (max 18 volte) Comune di Catania 1 (Viale Veneto C.so Italia), 1 (Piazza Giorni) 2 (Indipendenza), 2 (Giulio Cesare), 1 (Castelnuovo), 0 (Unit Comune di Palermo dItalia), 0 (Torrelunga), 0 (Belgio), 0 (Di Blasi) Provincia di Siracusa 0 Provincia di Caltanissetta 0 Provincia di Messina* 0 Provincia di Agrigento** Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati Enti Gestori (2005)

* gennaio-giugno 2004 ** periodo di osservazione non rappresentativo (novembre-dicembre 2004)

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concentrazioni di NO2

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Fonte: Elaborazione grafica ARPA Sicilia su dati Comune di Catania (2005)

Figura 2.21: Biossido di azoto (NO2), media annua delle concentrazioni medie orarie in g/m3 e relativo valore limite (2004) Comune di Catania

1 -P . G - Li br io in va nn o 5 iX -V XI II .M es si 7 na -V 6P. .P M as or s 8 -V oG o ra .l vi e na F. 9 Fo -V nt .l an e V. a V 10 en et -P .E o ur 11 op -P 12 a .G -V i . o 13 de e l C ni -P ris .M ta ic llo h el 14 an -P ge .S lo te 15 si co -V ro 16 .G -O iu f fri sp 17 d - Z . Ga a on rib a al 18 di - P Ind u .R st ria is le or gi m en to

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Fonte: Elaborazione grafica ARPA Sicilia su dati AMIA, SpA, Comune di Palermo, 2005

Figura 2.22: Biossido di azoto (NO2), media annua delle concentrazioni medie orarie in g/m3 e relativo valore limite (2004) Comune di Palermo

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INDICATORE CONCENTRAZIONI IN ARIA DI MONOSSIDO DI CARBONIO (CO) SCOPO La sorgente antropica principale, in ambiente urbano, per il monossido di carbonio (CO) costituita dagli autoveicoli a benzina durante il funzionamento a basso regime. Pertanto le maggiori concentrazioni di CO, nelle citt, si registrano nelle zone congestionate dal traffico veicolare. Contribuiscono ulteriormente allemissione di CO, se pure in minor grado, gli impianti di riscaldamento e alcuni processi industriali. Lindicatore proposto finalizzato a verificare il rispetto, in ambiente urbano, degli obiettivi statuiti dalla normativa. DESCRIZIONE Sono stati individuati, per le Province di Agrigento, Caltanissetta, Messina, Siracusa e per le citt di Palermo e Catania, e riferite allanno 2004: - i superamenti della soglia di attenzione, valori superiori a 15 mg/m3 (D.M. 25 novembre 1994); - i superamenti della soglia di allarme, valori superiori a 30 mg/m3 (D.M. 25 novembre 1994); - i superamenti del valore limite orario su 8 ore per la protezione della salute umana, pari a 10 mg/m3 da raggiungere entro il 1/1/2005 a cui si aggiunge un margine di tolleranza, pari a 6 mg/m3 per i primi 3 anni, con riduzione progressiva (D.M. 2 aprile 2002 n.60). UNIT di MISURA Milligrammi al metro cubo (mg/m3). FONTE dei DATI Elaborazione ARPA Sicilia su dati forniti dal Comune di Catania, Direzione Tutela Ambientale, dallAMIA s.p.a. e dalle Province di Agrigento, Caltanissetta, Messina, Siracusa (2004). NOTE TABELLE e FIGURE La tabella 2.21 fornisce una rappresentazione congiunta del numero di superamenti della soglia di attenzione, registrati rispettivamente nelle citt di Catania e Palermo e nelle province regionali di Siracusa, Messina, Caltanissetta e Agrigento nel 2004. La figura 2.24, rappresenta la media annua delle concentrazioni medie orarie di CO rilevate dalle suddette reti pubbliche nel territorio siciliano. La media massima giornaliera su 8 ore viene individuata esaminando le medie mobili su 8 ore, calcolate in base a dati orari e aggiornate ogni ora. Ogni media su 8 ore cos calcolata assegnata al giorno nel quale finisce. In pratica, il primo periodo di 8 ore per ogni singolo giorno sar quello compreso tra le ore 17.00 del giorno precedente e le ore 01.00 del giorno stesso; lultimo periodo di 8 ore per ogni giorno sar quello compreso tra le ore 16.00 e le ore 24.00 del giorno stesso. Come gi detto sopra, nessun superamento della soglia di allarme e del valore limite su 8 ore si verificato nel periodo considerato. STATO e TREND Nessun superamento della soglia dallarme e del valore limite su 8 ore, che per il 2004 pari a 12 mg/m3, stato registrato a Palermo e Catania nonch nelle Province di Messina e Siracusa nel periodo considerato. Anche nellunica postazione della rete di Siracusa (Ciapi) non si sono registrati superamenti del valore limite. Leggendo la tabella 2.21 si pu notare come non ci siano dei superamenti di CO rilevati dalle reti di monitoraggio della qualit dellaria presenti in Sicilia. Rappresentando le concentrazioni massime orarie di CO rilevate nella citt di Catania nel 2004, tramite mappatura con lausilio di strumenti software GIS di analisi territoriali, ed interpolando i dati a nostra disposizione concessi dallente gestore, si pu notare come i luoghi maggiormente inquinati sono ubicati nei pressi del centro di Catania e della stazione ferroviaria. Nonostante tutto si nota come il valore limite sulle 8 ore non stato ancora superato. Le concentrazioni di monossido di carbonio rilevate, nonostante si attestino al di sotto dei limiti di legge, sono pi elevate nelle aree metropolitane. Tuttavia in queste aree lintroduzione delle marmitte catalitiche e alle campagne di controllo delle emissioni (il c.d.bollino blu) si sono rivelati essere validi strumenti di risposta per la diminuizione delle emissioni di CO.
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Tabella 2.21: Superamenti della media max giornaliera su 8 ore (2004)


Superamenti del limite orario per la protezione della salute umana 12 mg/m3 per il 2004 Comune di Catania 0 Comune di Palermo 0 Provincia di Siracusa 0 Provincia di Messina* 0 Provincia di Caltanissetta 0 Provincia di Agrigento** Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati Enti Gestori reti pubbliche (2005) * gennaio-giugno 2004 ** periodo di osservazione non rappresentativo (novembre-dicembre 2004)

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V. Passo Gravina

V. del Cristallo

V. Messina

P. Gioeni P. A. Moro V. Giuffrida P. Michelangelo

P. Europa V.le F. Fontana Osp. Garibaldi P. Giovanni XXIII V.le Vittorio Veneto

P. Stesicoro

P. Risorgimento

V.le della Regione

Librino

IDW of Tabella3 Events Legenda


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Zona Industriale

2.850612879 - 5.595976448 5.595976449 - 8.341340017 8.341340018 - 11.08670359 11.0867036 - 13.83206716 13.83206717 - 16.57743073

Fonte: Elaborazione grafica ARPA Sicilia su dati Enti Gestori, 2005

Figura 2.24: Mappatura delle concentrazioni massime orarie di monossido di Carbonio in mg/m3 (CO), (2004) con interpolazione di Spatial Analyst-Arcview 9.x ( metodo IDW)

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INDICATORE CONCENTRAZIONI IN ARIA DI PARTICOLATO (PM10 ) SCOPO Per PM10 si intende materiale particellare con diametro uguale o inferiore a 10 m. Le sorgenti emissive antropiche principali, in ambiente urbano, sono costituite dagli impianti di riscaldamento civile e dal traffico veicolare. opportuno ricordare che anche le eruzioni vulcaniche assumono un ruolo di primo piano; infatti, le ceneri vulcaniche contengono una frazione di particolato che viene rilevata dagli analizzatori di PM10. Anche gli incendi boschivi, la risospensione delle polveri e laerosol marino sono fonti naturali di PM10. La finalit dellindicatore consiste nel verificare se le concentrazioni in aria di PM10 non oltrepassino i valori limite prescritti dalla normativa vigente. DESCRIZIONE Utilizzando i dati forniti dagli enti gestori di rete pubbliche di monitoraggio dellinquinamento atmosferico, sono stati individuati: - la concentrazione media annua, il cui valore limite per la protezione della salute umana pari a 40 g/m3 a cui si aggiunge un margine di tolleranza di 8 g/m3 con riduzione annua (D.M. 2 aprile 2002 n.60); - i superamenti del valore limite della media giornaliera, il cui valore, da non superarsi per pi di 35 volte nell'anno civile, pari a 50 g/ m3 a cui si aggiunge un margine di tolleranza con riduzione annua (D.M. 2 aprile 2002, n.60); UNIT di MISURA Microgrammi al metro cubo (g/ m3). FONTE dei DATI Elaborazione ARPA Sicilia su dati forniti, dagli Enti gestori delle reti pubbliche (2004). NOTE TABELLE e FIGURE La tabella 2.22 sintetizza il numero di superamenti del valore limite della media giornaliera (da non superarsi pi di 35 volte nellarco di un anno) registrati nel 2004. La figura 2.25 rappresenta landamento delle concentrazioni medie annua dei valori giornalieri di PM10, registrati dalle reti pubbliche presenti in Sicilia, rapportandoli con il valore limite, che, calcolato al 2004, pari a 41,6 g/m3. STATO e TREND Il D.M. 60/02, nellabrogare gli obiettivi di qualit per il PM10 cos come statuiti dal DM 25/11/94, ha stabilito che la concentrazione media annua per il PM10 non debba superare il valore limite di 40 g/m3, a cui aggiunge un margine di tolleranza pari a 8 g/ m3 che si riduce annualmente, fino ad azzerarsi entro l1 gennaio 2005, data di completa entrata in vigore del limite. Per il 2004 il valore limite della concentrazione media annua pari a 41,6 g/ m3. Dalla tabella 2.22 si rileva come il valore limite della media giornaliera venga superato diverse volte e in postazioni di misura differenti sia nel comune di Palermo che di Messina, nonch nelle citt di Caltanissetta e Gela. In particolare, si rileva in 5 postazioni il superamento del valore limite dei 35 ammissibili; a Messina in una postazione. Comunque risulta uno scenario di inquinamento da PM10 decisamente grave e che presuppone un intervento strutturale per ridurre limpatto delle sorgenti primarie di PM10 quali il traffico veicolare in aree urbane.

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Tabella 2.22 : PM10, numero di superamenti del valore limite della media giornaliera (2004)
N Superamenti del valore limite della media giornaliera 55 g/m3 per il 2004 da non superare per un max di 35 volte Boccadifalco: 12 (9), Indipendenza: 13 (8), Giulio Cesare: 45 (37), Castelnuovo: 41 (35), Unit dItalia: 44 (38), Torrelunga: 8 (6), Belgio: 41 (36), Di Blasi: 47 (42). Comune di Palermo*** Piazza Risorgimento: 13; Piazza Stesicoro: 22; Viale V. Veneto - C.so Italia: 26; Piazza Europa: 5; Osp. Garibaldi: 8; Viale della Regione: 3; P. A. Moro: 9; Piazza Risorgimento: 13; Zona Industriale: 1; Via Messina: 1; Piazza Michelangelo: 1. Comune di Catania Provincia di Agrigento** Provincia di Caltanissetta Centro storico di Caltanissetta:26; Ospedale di Gela:12. Liceo Archimede: 22, Boccetta-S. Francesco: 60; Minissale-Via consolare: 23; CaronteProvincia di Messina* Viale della Libert: 21. Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati forniti da enti gestori di reti pubbliche (2004) * gennaio-giugno 2004 ** periodo di osservazione non rappresentativo (novembre-dicembre 2004) *** tra parentesi il numero dei superamenti al netto degli eventi eccezionali

50 45 concentrrazioni di PM10 40 35 30 25 20 15 10 5 0

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Fonte: Elaborazione grafica ARPA Sicilia su dati Enti Gestori (2005)

Figura 2.25: PM10, media annua delle concentrazioni medie giornaliere in g/m3 (2004) Comune di Palermo

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INDICATORE CONCENTRAZIONI IN ARIA DI BENZENE (C6H6) SCOPO Il benzene un idrocarburo aromatico volatile. E generato dai processi di combustione naturali, quali incendi ed eruzioni vulcaniche, ed inoltre rilasciato in aria dai gas di scarico degli autoveicoli e dalle perdite che si verificano durante il ciclo produttivo della benzina (preparazione, distribuzione e l'immagazzinamento). Considerato sostanza cancerogena, riveste unimportanza particolare nellottica della protezione della salute umana. Lindicatore proposto volto a verificare che le concentrazioni in aria di benzene non oltrepassino i valori limite prescritti dalla normativa vigente. DESCRIZIONE Utilizzando i dati riferiti alle citt di Palermo e Catania, per lanno 2002, stata individuata - la concentrazione media annua, il cui valore limite per la protezione della salute umana pari a 5 g/m3 a cui si aggiunge un margine di tolleranza pari a 5 g/m3 da raggiungere nel 2010, con riduzione annua (D.M. 2 aprile 2002 n.60) costante a partire dal 1/1/2006. - i superamenti del valore limite della media annuale (D.M. 2 aprile 2002, n.60). UNIT di MISURA Microgrammi al metro cubo (g/ m3). FONTE dei DATI Elaborazione ARPA Sicilia su dati forniti, per la citt di Catania, dal Comune di Catania, Direzione Tutela Ambientale, per la citt di Palermo, dallAMIA s.p.a. e per la citt di Messina dalla Provincia Regionale. NOTE TABELLE e FIGURE La tabella 2.23 riporta i superamenti registrati nelle tre grandi aree urbane. La figura 2.26 rappresenta le concentrazioni medie annue di benzene registrate rispettivamente nella citt di Catania, Palermo e Messina nel corso del 2004. STATO e TREND Il D.M. n. 60/02 ha introdotto un valore limite per la protezione della salute umana pari a 5 g/m3 come media annuale da raggiungere entro il primo gennaio 2010, a cui si aggiunge un margine di tolleranza di 5 g/m3 fino al 31 dicembre 2005. Dal primo gennaio 2006, e successivamente ogni 12 mesi, il valore ridotto secondo una percentuale costante per raggiungere lo 0% di tolleranza al primo gennaio 2010. Pertanto, sino al 1 gennaio 2006 il valore limite per il benzene coincide con il valore previsto per lobiettivo di qualit dal D.M 25 novembre 1994. Dalle figure che seguono si evince che le concentrazioni medie annue di benzene risultano, per lanno 2004, inferiori al valore limite di 10 g/ m3, ad eccezione di una postazione, sita a Palermo. Analogamente nella citt di Messina i valori di benzene registrati nel 2004 si collocano al disotto dei 10 g/ m3. Le postazioni di benzene presenti nelle tre grandi aree metropolitane di Palermo, Catania e Messina, rispettivamente in numero di tre, due e due, non rilevano superamenti del valore limite annuale eccezion fatta per una stazione del comune di Palermo dove il valore limite viene di poco superato.

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Tabella 2.23: Benzene numero di superamenti del valore limite della media giornaliera nellanno civile (2004)
N Superamenti del valore limite della media giornaliera 10 g/m3 per lanno civile 2004 1 (Di Blasi) Comune di Palermo (media annuale) Comune di Catania 0 Provincia di Agrigento** Provincia di Caltanissetta 0 Provincia di Messina* 0 Provincia di Siracusa Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati forniti da enti gestori di reti pubbliche (2004) * gennaio-giugno 2004 ** periodo di osservazione non rappresentativo (novembre-dicembre 2004)

12

10 concentrazioni C6H6

0 PA1 PA2 PA3 CT1 stazioni CT2 ME1 ME2 CL

Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati Enti Gestori, 2005

Figura 2.26 : Benzene (C6H6), concentrazioni medie annue dei valori giornalieri in g/m3 rilevate dagli Enti Gestori (2004)

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INDICATORE CONCENTRAZIONI IN ARIA DI OZONO (O3 ) SCOPO Lozono un inquinante secondario, generato dalla trasformazione degli ossidi di azoto e dai composti organici volatili (detti inquinanti precursori) reattivi in presenza di radiazione solare anche a distanze notevoli dalle sorgenti primarie. I livelli di ozono sono strettamente correlati alle condizioni meteoclimatiche: infatti, tendono ad aumentare durante i mesi pi caldi dellanno e durante le ore di maggiore irraggiamento solare. Lozono, inoltre, responsabile, insieme ad altre sostanze foto-ossidanti del fenomeno dellinquinamento fotochimico. Lindicatore proposto finalizzato a valutare che le concentrazioni in aria rispettino i limiti introdotti dalla normativa vigente. DESCRIZIONE Utilizzando i dati forniti dagli enti gestori di rete pubbliche nel 2004, sono stati elaborati i seguenti indicatori: - Concentrazione media annua; - Numero di superamenti del livello di attenzione delle concentrazioni medie orarie, il cui valore limite medio orario pari a 200 g/ m3 (D.M. 16/05/1996). Al riguardo, opportuno specificare che il livello di attenzione, indicato anche come livello per linformazione della popolazione, non rappresenta una condizione di rischio ma la possibilit di un aggravarsi del fenomeno nel caso continuassero, per pi giorni, condizioni atmosferiche sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti che contribuiscono alla formazione dello smog. UNIT di MISURA Microgrammi al metro cubo (g/ m3). FONTE dei DATI Elaborazione ARPA Sicilia su dati forniti dagli enti gestori di Reti pubbliche per il monitoraggio dellinquinamento atmosferico (2004). Nellambito della rete EUROAIRNET si scelta la rete del comune di Palermo ad integrazione di quella europea in quanto caratterizzata da una copertura spaziale e da una rappresentativit sufficienti per fornire dati confrontabili a livello europeo (EEA technical report Air pollution by ozone in Europe in summer 2004). In questo ambito lARPA Sicilia ha partecipato ad un progetto di catena di riferibilit della misura delle concentrazioni di ozono, coadiuvata appunto dallesperienza acquisita in materia dallAMAT S.p.A. che gestisce la rete di Palermo, acquistando un calibratore di ozono che verr tarato sul campione primario e che in seguito funger da calibratore zonale per la Sicilia. In questo modo gli analizzatori presenti nelle reti di rilevamento dellaria avranno un riferimento regionale tecnico per la calibrazione dei loro strumenti al fine di rilevare in modo accurato e confrontabile le concentrazioni di ozono con metodi di misura identici ed apparecchi tarati sullo stesso riferimento. NOTE TABELLE e FIGURE La tabella 2.24 riporta il numero complessivo di superamenti del livello di attenzione delle concentrazioni medie orarie nel 2004. La figura 2.27 mostra le concentrazioni medie e massime annuali registrate dalle due postazioni di misura del comune di Palermo. STATO e TREND Dallanalisi della tabella 2.24 dei superamenti si nota come sola nella Provincia di Siracusa ed in particolare nella postazione di Melilli, si rilevano delle concentrazioni di ozono che superano la soglia di attenzione. Il verificarsi dei superamenti in questa zona sono dovuti principalmente alle condizioni meteo-climatiche tipiche dellarea di Augusta, dove le condizioni di stabilit, lelevata temperatura, e la presenza di precursori della formazione dellozono, favoriscono il formarsi di quantit di ozono che oltrepassano la soglia di attenzione. Le concentrazioni rilevate dalle altre reti pubbliche presenti in Sicilia sono relativamente basse rispetto al valore di soglia in quanto dipendono fortemente dalla scelta del sito dove ubicata la postazione di misura, essendo il pi delle volte di tipo urbano o industriale,ed in ogni caso vicino alle sorgenti primarie (fig. 2.27). I dati rilevati dalla rete di monitoraggio del Corpo Forestale (CONECOFOR) mostrano dei valori
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medi di concentrazioni di ozono sensibilmente pi elevati nelle aree verdi della Sicilia (comunicazione orale al Convegno sullInquinamento Atmosferico. CNR, Roma 22 marzo 2004).

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Tabella 2.24 : Ozono (O3), numero di superamenti della soglia di attenzione (2004)
Concentrazione media di 1 ora da non raggiungere pi di una volta al mese: 200 g/m3 Comune di Catania 0 Comune di Palermo Provincia di Agrigento** Provincia di Caltanissetta Provincia di Messina* 0 0 0

Provincia di Siracusa 8 (Melilli) Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati forniti dagli Enti Gestori (2005) * gennaio-giugno 2004 ** periodo di osservazione non rappresentativo (novembre-dicembre 2004)

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160

Concentrazioni di Ozono

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Boccadifalco valori medi annuali valori max annuali Castelnuovo

Fonte: Elaborazione grafica ARPA Sicilia su dati Comune di Palermo (2005)

Figura 2.27 : Ozono (O3), confronto concentrazioni medie e massime annuali in g/m3. Comune di Palermo (2004)

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Bibliografia ACE-T-RAP-00-06. Relazione tecnica per lavvio della realizzazione della rete nazionale di monitoraggio delle Deposizioni e dellinquinamento Atmosferico di Fondo. ANPA, 2000 Inventari locali di emissione in atmosfera . Prima indagine conoscitiva RTI CTN_ACE 1/2000

ANPA, Emissioni in atmosfera e qualit dellaria in Italia. Primo rapporto ANPA sugli indicatori di pressione e di stato dellambiente atmosferico, 1999.
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