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non prevedevano un vasto repertorio di accorgimenti strutturali ed operativi indirizzati al rispetto delle esigenze igienicosanitarie e ad evitare ogni rischio di inquinamento dell'aria, dell'acqua, del suolo e del sottosuolo.

Metalli pesanti nei suoli italiani: unanalisi dei carichi critici


ROBERTO DAFFIN, ALESSANDRA DE MARCO ENEA, UTS Protezione e Sviluppo dellAmbiente e del Territorio, Tecnologie Ambientali

Effetti dei metalli pesanti sugli ecosistemi


Piombo Nellintervallo di concentrazione di piombo comunemente osservato nei suoli viene evidenziata una correlazione lineare tra la concentrazione dellelemento nel suolo e quella nei tessuti dei vegetali. Secondo la rassegna critica sulla biodisponibilit degli inquinanti2 la concentrazione media di Pb negli organi vegetativi e quiescenti delle piante rispettivamente il 4,5% e lo 0,9% di quella dellelemento nel suolo. Il Pb raggiunge la sua massima concentrazione nelle radici delle piante ed traslocato con difficolt nella porzione ipogea3. Quando raggiunge elevate concentrazioni nel suolo, il Pb immobilizzato dalla superficie dellepitelio radicale. La capacit della pianta di assimilare il Pb e di traslocarlo ai vari organi epigei varia da specie a specie e risente di vari fattori endogeni, quali ad esempio la fase fenologica dellindividuo. Il Pb inibisce la respirazione mitocondriale, altera il trasporto di elettroni nei fotosistemi durante la fotosintesi rallentando il metabolismo e quindi lintero sviluppo della pianta. Cadmio Per quanto riguarda invece il cadmio alcuni autori hanno trovato una correlazione lineare significativa tra contenuto di cadmio nelle piante e quello nel suolo (Alloway, 1997). La con-

e possibili sorgenti di contaminazione da metalli pesanti nellambiente in generale e nella pedosfera in particolare, hanno due origini: naturale e antropica. La principale fonte naturale il substrato geologico mentre tra le sorgenti dorigine antropica le pi rilevanti sono dovute alle attivit civili e industriali, responsabili di input legati essenzialmente a sorgenti puntiformi o lineari, ed alle pratiche agricole. Nel corso del processo di alterazione delle rocce il reticolo cristallino dei minerali primari viene distrutto dai processi pedogenetici, e i metalli pesanti presenti nei reticoli sono trasferiti nella soluzione circolante del suolo. Una volta raggiunta la soluzione circolante essi possono essere lisciviati verso la falda idrica o essere occlusi nei reticoli cristallini dei minerali pedogenetici. Il processo di lisciviazione influenzato dalle caratteristiche chimico-fisiche dei vari tipi di metalli considerati.

Una delle principali sorgenti di emissioni gassose di metalli pesanti rappresentata dai fumi prodotti dal consumo di combustibili per il riscaldamento; circa l84% delle ceneri prodotte dalla combustione dei carboni sono volatili ed il loro contenuto in elementi in traccia piuttosto variabile, dipendendo sia dal tipo di carbone sia dalle condizioni di combustione1. Anche durante il processo estrattivo dei metalli, nonch durante le successive operazioni di fusione e lavorazione, possono disperdersi nellambiente rilevanti quantitativi di elementi inquinanti rappresentati da fumi, dalle polveri immessi dalle ciminiere nellatmosfera e da rifiuti liquidi, quali ad esempio le acque utilizzate durante il ciclo produttivo. Tra le fonti dinquinamento ambientale vanno infine considerati i possibili rilasci di sostanze tossiche da parte delle discariche costruite prima dellentrata in vigore del DPR 915/82, le quali

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centrazione del cadmio antropico nei vegetali risulta essere mediamente il 10-50% della concentrazione dellelemento nel suolo, indicando la tendenza ad un forte accumulo dellelemento nella biomassa vegetale. Il cadmio un elemento non essenziale e tossico, ed catalizzatore di molte reazioni che danneggiano i tessuti a causa della formazione di radicali liberi.

sistema, almeno secondo le conoscenze attuali. Per il calcolo del limite critico si valutano gli effetti avversi. Per la valutazione dei carichi critici di metalli pesanti si partiti dal seguente bilancio chimico di massa4: MPTL = MPGU + MPLE + MPS = Modello Semidinamico MPTL = MPGU + MPLE = Modello Stand Still dove:

sfrontaliero in Europa) nel quale ognuna delle 253 maglie che suddividono il territorio italiano ha unarea di 50 cm per 50 km. Lo scopo del Programma EMEP quello di coordinare e standardizzare il monitoraggio dei centri internazionali che si occupano di inquinamento transfrontaliero nel rispetto delle Convenzioni.

Risultati ottenuti
Nella tabella sono sintetizzati e confrontati i risultati relativi ai quattro ecosistemi, ottenuti utilizzando i due modelli di valutazione. Analizzando i risultati relativi ai carichi critici relativi al cadmio si nota come la variazione del carico critico sia compresa tra zero e 160 gha1 nei tre ecosistemi (pascoli, conifere e latifoglie), mentre nella terra arabile questo valore viene superato dalla maglia 105-47 che raggiunge 253 gha1. interessante osservare come i pascoli siano lecosistema pi ricettivo al cadmio con valori pi bassi rispetto agli altri tre ecosistemi analizzati. Il 25% delle celle analizzate ha un carico critico pi basso di 1,4 gha1, mentre il 50% delle celle non supera i 4,3 gha1; allopposto si trova lecosistema delle conifere con un 25% delle celle, un carico critico inferiore ai 3 gha1 e un valore mediano di 6 gha1. Queste considerazioni vengono confermate anche nellanalisi del carico critico del piombo con il modello Stand Still. Anche in questo caso i pascoli sono lecosistema pi ricettivo con il 75% delle celle che non supera i 5 gha1 e con un valore mediano di 1,5 gha1, mentre i due ecosistemi forestali hanno un valore mediano di 10 gha1 e meno del 25% delle celle sotto i 5 gha1 anno. Confrontando il modello Stand

Metodologia impiegata per la valutazione dei carichi critici


Il carico critico il flusso di deposizione atmosferica che nellecosistema si traduce in una concentrazione di metallo pari al limite critico, se lecosistema in stato stazionario. Rappresenta la deposizione al di sotto della quale non si hanno effetti negativi. I limiti critici (basati sugli effetti) sono concentrazioni di metalli pesanti nellecosistema, al di sotto dei quali non si hanno effetti negativi significativi su specifici elementi sensibili dellecoMODELLO STAND STILL Min Pascoli Conifere Latifoglie Arabile Pascoli Conifere Latifoglie Arabile 0,05 0,6 0,2 0,06 0,6 3,11 0,13 0,11 Cadmio Max 117 117 117 138 36,2 182 1867 155 Media 10,3 15,7 11 11,5 4 23,2 49,2 18,6

MPTL = il totale dei carichi critici dei metalli pesanti provenienti da deposizione ed altre fonti; MPGU = il flusso dei metalli pesanti assorbiti dalla crescita delle piante; MPLE = il flusso dei metalli pesanti derivanti da lisciviazione; MPS = variazione delle quantit di metalli pesanti nel suolo. I valori di carico critico calcolati vengono quindi inseriti in un contesto grafico rappresentato da un grigliato standardizzato EMEP (Programma cooperativo per il monitoraggio e la valutazione dellinquinamento tra-

Tabella 1 Analisi statistica dei risultati dei carichi critici nei quattro ecosistemi con applicazione dei due modelli (g/ha)

Mediana 1 Quartile 2 Quartile 3 Quartile Totale maglie 4,3 6,1 4,5 5,1 1,54 10,14 10,13 8,36 1,4 3 1,9 2 0,7 7 5,3 5,5 4,3 6 4,5 5 1,6 10 10,3 8,2 9 13 10 11 5 26 27,2 17 220 105 216 223 220 105 216 223

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MODELLO SEMIDINAMICO Min Pascoli Conifere Latifoglie Arabile Pascoli Conifere Latifoglie Arabile 0 0 0 0 170 124 113 189 Cadmio Max 81,2 103 102 102 4325 1243 2672 4334 Media 29 21,5 17 30 2381 907 982 2411 Mediana 33,8 16,7 16 34,5 2463 962 1003 2478 1 Quartile 20 13 12 23 2170 820 898 2150 2 Quartile 34 17 16 34,5 2460 960 1010 2480 3 Quartile 38,4 21 19 38,5 2710 1054 1105 2750

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Still con il Semidinamico possiamo notare come i valori mediani siano aumentati dalle 4 alle 8 volte nel caso di carico critico del cadmio, facendo spostare i limiti degli intervalli interquartili. Infatti il 75% degli ecosistemi forestali hanno un valore di carico critico sotto i 20 gha1, mentre solo il 25% dei pascoli a terra arabile ha un valore sotto i 20 gha1; questo significa che gli ecosistemi forestali risultano molto pi sensibili rispetto agli altri due ecosistemi se si applica un modello semidinamico. Queste considerazioni vengono amplificate nel caso in cui si analizza il carico critico del piombo, dove il 75% delle celle degli ecosistemi forestali ha un valore inferiore ai 1100 gha1, mentre negli altri due ecosistemi sono sotto questo valore solo il 3% delle celle prese in esame. Anche i valori mediani e medi dei due ecosistemi forestali

sono dimezzati rispetto agli altri due ecosistemi.

Conclusioni
Con questo lavoro riassuntivo, termina la prima fase dello studio sui carichi critici di cadmio e piombo sul suolo italiano. Iniziando dalle sei maglie della provincia di Bologna, la metodologia standardizzata stata estesa a tutto il resto del territorio nazionale. In questa prima fase sono stati calcolati i carichi critici separatamente per ognuno dei quattro macro ecosistemi (pascolo, latifoglie, conifere, terra arabile) che coprono il 98% della superficie nazionale. Rimane escluso un 2% rappresentato da laghi e ghiacciai che sono stati raggruppati nella voce altro. Al termine di questo lavoro occorrer validare i dati stimati tramite questi due modelli. Per questa validazione occorrer utilizzare dati sperimentali derivanti da rilevazioni a campione su tutto il territorio na-

zionale iniziando dalle zone in cui risulta una maggiore sensibilit del terreno. Con la disponibilit di maggiori dati si potrebbe pensare alladozione di modelli pi affidabili idonei alla comparazione con dati degli altri paesi europei. Questo al fine di poter consentire una appropriata politica di gestione e salvaguardia del territorio. Bibliografia
1. GALLINI L: Comportamento chimico e mobilit di alcuni metalli pesanti in unarea circostante una fonderia. Tesi di Laurea in Scienze Geologiche, 2000. 2. BAES CF III, SHARP RD, SJOREEN AL AND SHOR RWA: A review and analysis of parameters for assessing transport of environmentally released radionuclides through agriculture. Oak Ridge National Laboratory, TN, ORNL-5786. 3. DAVIES BE: Lead. In: Alloway BJ ed. 1992 Heavy Metals in Soils Blakie Academic and Professional, London, 1992. 4. DE VRIES W., BAKKER DJ: Manual for calculating critical loads of heavy metal for terrestrial ecosystems, Report 166, DLO, 1998.

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