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continente europeo quali Ungheria, Spagna, Romania, Slovenia e Olanda. Il petrolio era presente, e in discreta quantit, anche nel territorio di San Giovanni Incarico. Gi Pasquale Cayro, agli inizi del XIX secolo, cos annotava: Non deve per tralasciarsi di far menzione di una fonte dove scaturisce olio che dicesi petrolio, producendo listesseffetto dellolio del fasso, e di quello che si chiama di Santa Giustina di Padova, essendo molto giovevole a ragazzi per i vermi. Si ora coperta per non farsene conto daglignoranti, ma si raccoglie, facendosi un fossetto, e con empierlo dacqua, sopra la quale poi si raduna lolio, ed il sito si chiama fosso della Petrogliara2. Cento anni dopo e anche di pi, lo stesso mons. Bonanni tornava di nuovo sullargomento: Circa la ricchezza del sottosuolo di S. Giovanni Incarico da notare qualche cosa di speciale per ci che si riferisce al petrolio. Si rammenti ci che dice il Cairo che cio ai tempi suoi, in tenimento di S. Giovanni Incarico, sul finire del secolo XVIII dagli ignoranti era stato ricoperto un fosso detto la petrogliara, dove veniva fuori del petrolio. Dopo il 1870 una Societ Milanese invit il celebre abate Stoppani a recarsi a S. Giov. Incarico, Pico, Colle S. Magno ed altrove, perch sopra luogo facesse delle osservazioni scientifiche. Lillustre scienziato dichiar che i tenimenti di S. Giov. Incarico e Pico erano un vero bacino petrolifero. Si cominci lestrazione del petrolio e le cose andarono benissimo tanto che la Societ Compagnone fabbric una distilleria sulla Civita-Farnese poco prima del ponte sul Liri, verso Isoletta. Si lavorava con attivit nellestrazione; il petrolio veniva fuori da un pozzo artesiano in tanta quantit da non avere pi recipienti in cui riporlo; si credette opportuno otturare provvisoriamente il pozzo. Quando si riapr il petrolio era scomparso. Si fecero dei saggi da per tutto ma con esito sfavorevole. Auguriamoci che la nuova Societ Petrolifera sia fortunata nel rintracciare le correnti sotterranee3. Va sottolineato che il primo pozzo a San Giovanni Incarico fu realizzato nel 1872 e venne chiamato Stoppani in omaggio al celebre geologo che ne aveva consigliato lo scavo. Nel 1878 si giunse ad una produzione di 4.454 quintali di petrolio dei quali 2.236 dati dal pozzo di SantAntonio. Nel quindicennio 1873-1888 la produzione complessiva fu di 9.014 quintali; in seguito la quantit and diminuendo. Nel 1914 la miniera fu acquistata dalla societ Petroli dItalia di Mila-no: le trivellazioni vennero effettuate con criteri moderni ed estese fino a notevoli profondit. Alla met degli anni trenta la societ milanese aveva scavato 23 pozzi nella zona della Petroliara e altri due nella Farnesina, nel comune di Pico. Si trattava di un complesso di ben 11.300 metri di perforazione che se non offriva risultati molto importanti dal punto di vista industriale, dimostrava, tuttavia, lampia estensione del giacimento petrolifero. Nel ventennio 1915-1935 la produzione complessiva fu di 160.000 quintali. Il petrolio che si estraeva era molto nero, denso (0,998) ed era pompato dalla maggior parte dei pozzi emulsionato con forte percentuale di acqua. Le operazioni di disidratazione venivano fatte in loco riscaldando il prodotto greggio sotto leggera pressione. Il giacimento principale si trovava a 430 metri di profondit. Dopo il 1935 la societ provvide ad estendere le ricerche e i saggi nelle zone limitrofe, pur non cessando di sviluppare il giacimento iniziale. Anche in questo caso, per, la guerra blocc tutte le iniziative. I pozzi vennero abbandonati e sullattivit estrattiva cal malinconico il sipario. Il prezioso oro nero torn cos a nascondersi nelle oscure viscere della terra. Nella foto - Pozzi di petrolio a S. Giovanni Incarico negli anni Trenta. 1 Mons. Rocco Bonanni: Monografie Storiche, F.R.E.S.T., Fabbrica Registri e Stab. Tipografico, Isola del Liri 1926, p. 214 2 Pasquale Cayro: Storia sacra e profana dAquino e sua diocesi, libro secondo, Napoli 1811, presso Vincenzo Orsino, p. 165. Ristampa anastatica a cura dellAssociazione Archeologica di Pontecorvo, Tipografia Editoria Pasquarelli, Sora 1981. 3 Mons. Rocco Bonanni, op. cit., pp. 170/171. Ogni uso pubblico del contenuto di STUDI CASSINATI dovr essere preventivamente autorizzato dal CDSC
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