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Capitolo 8 - Levoluzione delle stelle

.. 20 novembre 2013

Introduzione

Oggi sappiamo che le stelle sono dotate di una vasta gamma di masse. Le pi` u leggere hanno una massa di circa un decimo della massa solare; le pi` u pesanti, invece, hanno una massa circa 50 volte pi` u grande della massa solare. I corpi gassosi di massa inferiore a 0,08 Masse Solari non hanno abbastanza auto-gravit` a da comprimere le loro regioni centrali a temperature sucientemente alte per dare inizio alla fusione nucleare dellidrogeno; esse, perci` o, non brillano di luce prodotta dalle reazioni nucleari. Corpi pi` u grandi di 60 Masse Solari, invece, hanno abbastanza auto-gravit` a da comprimere gli strati interni a temperature altissime. In queste condizioni, la pressione di radiazione inizia a diventare pi` u rilevante della pressione della materia (ricordiamo che la pressione di radiazione ` e proporzionale alla quarta potenza della temperatura; la materia solo alla prima potenza). Le stelle, evidentemente, non possono esistere stabilmente o nemmeno formarsi con masse cos` grandi. In ogni caso, stelle con masse enormi non si trovano in natura. La composizione della reazione chimica di partenza delle stelle pu` o essere dedotta con vari metodi. Il pi` u semplice e diretto ` e stato quello usato da Payne e consiste nellanalisi delle linee dello spettro delle radiazioni che provengono dalla fotosfera di una stella. Si assume, inoltre, che la fotosfera sia libera da contaminazioni di reazioni nucleari e che quindi la sua composizione chimica sia piuttosto semplice ( primitive). Per la maggior parte delle stelle, questo ragionamento ` e corretto. Per` o, in alcune conosciute come stelle S, la fotosfera pare si mischi con i prodotti della reazione nucleare e il loro spettro contiene lelemento radioattivo conosciuto come tecnezio. la vita media di tutti gli isotopi del tecnezio ` e di meno di qualche milione di anni, piuttosto breve se comparata alla vita delle stelle. Perci` o, quindi, il tecnezio rilevato nello spettro ` e stato sintetizzato negli strati interni della stella e portato in supercie da qualche processo. Altre stelle, chiamate R ed N, mostrano anomali alti livelli di carbonio nel loro spettro. Comunque, stelle caratterizzate dallabbondanza di particolari elementi chimici nella loro fotosfera costituiscono una schiacciante minoranza di tutte le stelle osservate. Dora in poi, quando parleremo di composizione chimica delle stelle, ci riferiremo alla composizione rilevata nella fotosfera. Molte stelle, inizialmente, 1

contengono un circa 70 % di idrogeno e un circa 28% di elio. Il restante 2-3% ` e dato dalla presenza di elementi pesanti e varia notevolmente in base al tipo di stella. Le stelle ricche di elementi pesanti - vedi il Sole- sono chiamate stelle di prima popolazione; le stelle povere di elementi pesanti - come le globulari - sono chiamate stelle di seconda popolazione. E comunemente accettato che le stelle della prima popolazione sono stelle pi` u vecchie rispetto a quelle della seconda popolazione. Nessuna stella caratterizzata dallassenza di elementi pesanti ` e stata trovata. Queste stelle andrebbero a formare la terza popolazione. Labbondanza di elio e idrogeno fa pensare che luniverso sia nato in condizioni di altissima temperatura.

Il diagramma H-R

Il diagramma H-R ` e un graco che mette in relazione la luminosit` a della stella (L) e la sua temperatura eettiva (Te ). Molte stelle, quando vengono collocate nel diagramma, vengono a trovarsi in una zona diagonale chiamata sequenza principale. Le stelle in questa sequenza sono chimicamente omogenee e bruciano idrogeno trasformandolo in elio.

2.1

Propriet` a delle stelle nella sequenza principale

Cosa dierenzia le stelle nella sequenza principale? La loro massa. Le stelle con grande massa consumano energia pi` u velocemente di quelle con una piccola massa. Lammontare di calore che fuoriesce dalle stelle a causa della diusione di radiazione porta alla luminosit` a L che dipende, arrotondando, alla quarta potenza della massa. L M4 (1) Questa relazione indica, ad esempio, che una stella di 10 masse solari che si trova nella sequenza pricipale emana 104 volte pi` u energia di una stella da 1 massa solare nella sua sequenza principale. Una stella da 10 masse solari ha, inoltre, 10 volte le riserve di energia di una stella da 1 massa solare perch e tutte e due hanno approssimativamente il 10% delle loro riserve di idrogeno da usare nelle reazioni del core. Per` o, una stella di 10 masse solari consuma la propria energia 104 volte pi` u velocemente di una stella da 1 massa solare; di conseguenza, la prima stella avr` a unaspettativa di vita nella sequenza principale pari ad 1/1000 dellaspettativa di vita della seconda. In parole semplice, la prima stella ha solo 107 anni di vita come stella nella sequenza principale. Siccome E M e L M 4 allora tvita = E/L e quindi: tvita M 3 (2)

Questa relazione smette di avere valore per stelle sia molto pesanti che molto leggere, perch e L non ` e pi` u proporzionale ad M 4 . Stelle di massa inferiore alle 2 masse solari, fondono lidrogeno trasformandolo in elio secondo la catena protone-protone, mentre le stelle pi` u pesanti ricorrono al ciclo CNO. 2

Il bilanciamento del rilascio dellenergia a causa della fusione dellidrogeno nello strato interno della stessa e lenergia che uisce in supercie porta ad un raggio R che ` e proporzionale alla massa: RM (3)

Perci` o, una stella pesante 10 volte il Sole ha un raggio maggiore di dieci volte 4 quello del Sole. Se combiniamo R M e L M 4 con L = (4R2 )Te possiamo ottenere: 1 (4) Te M 2 Quindi, le stelle con grande massa hanno temperature superciali pi` u alte e maggiore luminosit` a rispetto alle stelle di piccola massa. Siccome il Sole ha una temperature eettiva di 5800 K, possiamo dire che una stella di massa 10 volte quella del Sole ha una temperatura superciale di 20000 K e che una stella di 0,5 masse solari ha una temperatura di soli 4000 K. Il Sole ` e una stella gialla; una stella di massa 10 volte quella del Sole apparir` a blu e una stella 0,5 di massa 0,5 quella del Sole apparir` a rossa. Le stelle nella sequenza principale sono chiamate nane Le nane della sequenza principale non devono essere confuse con le nane bianche che hanno una dierenza posizione nel diagramma H-R.

Evoluzione delle Stelle di piccola massa

Dopo che lidrogeno nel nucleo si ` e esaurito, il calore continua a uire allesterno. Sccome non c` e pi` u generazione di energia nel nucleo, questo deve contrarsi gravitazionalmente. A mano a mano che il nucleo si contrae, si scalda e si scaldano anche gli strati superiori. Alle nuove alte temperature, lidrogeno pu` o bruciare in un guscio posto situato vicino al nucleo. Nonostante ci` o, il nucleo di elio non genera pi` u energia dalle reazioni nucleari e deve continuare a contrarsi perch e il calore continua a uire verso gli strati esterni. Questa contrazione provoca lingresso di elio nel nucleo; la contrazione del nucleo mista ad un aumento di massa fanno s` che il campo gravitazionale generato dal guscio, dove brucia lidrogeno, diventi sempre pi` u forte lungo i bordi del nucleo stesso. La dierenza di luminosit` a generata dal guscio e quella che lascia la supercie, contribuisce a scaldare gli strati intermedi causandone lespansione. Questa espansione provoca un aumento del raggio R; siccome la luminosit` a superciale L ` e una costante allora si verica una diminuzione della temperatura eettiva Te . La stella, perci` o, si muove verso destra nel diagramma H-R e diventa una quasi gigante. Il rareddamento e lespansione degli strati superciali della stella le conferiscono il tipico colore rosso. La stella continua ad espandersi ma la temperatura non pu` o scendere sotto un certo valore. Pi` u la temperatura scende, meno gli strati superciali della stella impediscono ai fotoni di circolare liberamente. Vi sar` a, quindi, un punto di minimo per la temperatura e nel diagramma H-R questo provocher` a uno spostamento verso lalto della stella, nel livello delle giganti rosse. Raggiunto il punto pi` u alto della sequenza delle giganti rosse, la temperatura della stella 3

risale rapidamente a 108 K che ` e suciente per bruciare lelio e trasformarlo in carbonio attraverso il processo 3-alfa.

3.1

La rapidissima combustione dellelio e la discesa nelle zone basse del diagramma

La combustione dellelio nel nucleo di una stella avviene in certe particolari condizioni. Vengono a mancare i meccanismi di sicurezza tipici della fusione dellidrogeno. Si verica un aumento di temperature nel nucleo, si ha una sovraproduzione di energia nucleare che porta a temperature molto pi` u alte e ad una ripetizione del ciclo appena descritta. Si ha unignizione istantanea dellelio che provoca un aumento di temperatura tale da far uscire il nucleo dallo stato di degenerazione in cui si trova. Il nucleo si espande, il campo gravitazionale del guscio si riduce di intensit` a e il guscio si indebolisce. Si hanno cos` due nuclei, uno di elio e uno di idrogeno, ma il nucleo di idrogeno si ` e talmente indebolito che la stella, ora, brilla con meno luminosit` a. La luminosit` a totale ` e troppo poca per tenere la stella nello stato di gigante rossa perci` o diminuisce in grandezza e diventa intrinsecamente tenue. Dopo che la combustione dellelio si ` e conclusa, il nucleo contiene del plasma delio non degenerato che fonde lelio in carbonio. Attorno a questo nucleo vi ` e il guscio di idrogeno, la cua forza resistenza dipende dagli strati soprastanti. Queto stato ` e chiamato ramo orizzontale. Lesatta locazione del ramo orizzontale nel diagramma H-R dipende, non soltanto, dalla massa iniziale e dalla composizione chimica nella sequena principale, ma anche dallammontare della massa persa durante lascensione a gigante rossa. La perdita della massa ` e da aspettarsela, perch e a mano a mano che la stella ascende allo stato di gigante rossa diventa sempre pi` u dicile trattenere i gas coronali. La teoria non dice quanta massa ` e prevedibilmente persa; ci si deve rifare allosservazione.

3.2

Il ramo asintotico delle giganti

Cosa succede quando lelio nel nucleo di una stella del ramo orizzontale, si esaurisce? Beh, ovviamente il nucleo deve contrarsi e ci` o causa un aumento di pressione e di temperatura degli strati sovrastanti. Quindi, l0elio brucia in un guscio intorno al nucleo e lidrogeno brucia in un guscio attorno al guscio delio! La massa del nucleo carbonio-ossigeno continua ad aumentare e continua a contrarsi secondo un andamento simile al nucleo delio nelle giganti rosse. Questa fase ` e cos` conosciuta come ramo asintotico delle giganti; la riduzione del nucleo causa una degenerazione degli elettroni liberi. Se, ipoteticamente, togliessimo gli strati sovrastanti il nucleo sarebbe una nana bianca di carbonio e ossigeno. Le stelle, alla ne di questa fase, diventano delle supergiganti. Con un rateo di crescita cos` alto, la stella non pu` o vivere a lungo. Cosa accada negli stadi pi` u avanzati dellevoluzione stellare, ` e teoricamente incerto perch e vi sono delle complicazioni nella formlazione delle previsioni.

3.3

Nebulose Planetarie e Nane Bianche

Unaltra complicazione che ostacola le previsioni, ` e la perdita di massa ulteriore quando la stella si trova nel ramo asintotico. E stato rilevato che le stelle di massa inferiore a 6 Masse Solari, perdono cos` tanta massa che diventano nebulose planetarie con un caldo nucleo centrale. Questo nucleo ` e probabilmente una nana bianca con una massa inferiore al limite di Chandrasekhar di 1,4 Masse Solari. Piano piano il nucleo, come brucia completamente i gusci di idrogeno ed elio, discende nelle regioni (del diagramma H-R) occupate dalle nane bianche.

Evoluzione delle Stelle di Grande Massa

Cosa succede ad una stella di massa superiore alle 6 Masse Solari? Queste stelle evolvono molto rapidamente, pi` u velocemente delle stelle con poca massa. Possiamo paragonare queste stelle ad un uomo ricco e prodigo che scopre allimprovviso di non avere pi` u liquidit` a e si suicida.

4.1

Introduzione alla Catastrofe del Ferro

Nelle stelle di grande massa si vericano le stesse evoluzioni delle stelle di massa bassa, con piccole dierenze. La principale ` e che per stelle con massa maggiore di 2,25 Masse Solari, laccensione del nucleo delio avviene prima che il nucleo si sia contratto molto. Non vi ` e, quindi, unaccensione improvvisa ed esplosiva dellelio. Durante la contrazione del nucleo, la stella si muove a destra nel diagramma e dopo laccensione del nucleo, questa si sposa a sinistra. Per le stelle di grande massa, questi spostamenti sono accompagnati da un aumento di luminosit` a. Laccensione del nucleo delio e del guscio didrogeno ` e seguita dallesaurimento del nucleo delio. Il nucleo di carbonio e ossigeno inizia a contrarsi e fa bruciare un guscio delio poco sotto il guscio didrogeno. Il nucleo C-O brucia a sua volta e qui bisogna fare delle dierenziazioni: se la massa della stella ` e al di sotto di 8 Masse Solari laccensione del nucleo C-O porta ad unonda esplosiva e allesplosione di una supernova. In stelle di massa sopra le 10 Masse Solari il carbonio brucia a moltissime centinaia di milioni di Kelvin prima che gli elettroni degenerino. Si ha, quindi, linizio di un ciclo di espansione e contrazione per arrivare alla ne alla sintetizzazione di ferro nel nucleo.

4.2

Supernova di Tipo II

Dopo il ferro , non si possono vericare altre reazioni nucleari. Quando il nucleo diventa ferroso, non pu` o fare altro che contrarsi e scaldarsi in maniera catastroca. Un numero elevato di neutrini viene rilasciato e quando temperature molto alte vengono raggiunte ci si deve ricordare che: A relative alte temperature, la materia preferisce pi` u libert` a spaziale e meno particelle legate. Secondo questa regola, il ferro inizia a fotodisintegrarsi in particelle alfa e neutroni. Il nucleo collassa e inizia a cadere a causa della sua auto-gravit` a. La 5

crescita rapida della densit` a strizza tutti gli elettroni liberi in protoni a formare ununica enorme e calda massa di neutroni. Cosa succeda dopo non ` e certo: potrebbe nascere un buco nero o potrebbe formarsi una stella di neutroni.

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