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Basi bibliche
Certo, il Signore non appare pi come apparso a Pietro e ad altri. In
compenso viene senza ap arire, come fece coi discepoli di Emmaus (Le
24,15s.; Gv 21,4 , cammina con noi e si fa sperimentare come presente nella
comunione viva animata dalla fede (Mt 18,20), nella parola della Scrittura e
nella cena del Signore (Le 24,30-32; Gv 21,12s.; cfr. Ga/3,2.26; 4,6 con 2 Cor
3,17s.), nell'amore per i pi piccoli (Mt 25,31-45), nel mettere in pratica le
sue parole (Gv 8,3ls.; 3,21; Mt 28,20) , vale a dire nella mistica ordinaria dei
credenti; e qualche volta anche in particolari esperienze
nione la solidariet vive e forti di quanti seguono Ges sulla via della sua
prassi oggi il vero luogo dell'esperienza pasquale, il segno e il mezzo della
perdurante presenza del Risorto nel mondo. Tale vitalit ed efficacig_di_.Ge.s ..
rattualmente speljmentate messgggio e

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alimentano la certezza della fede dei discepoli successivi.
Fondamento della fede perci certamente il Ges terreno, ma nel-
le vesti del Signore risorto (testimoniato dai testimoni primitivi e an-
che dai credenti come operante nel presente).
2.4. Nascita e sviluppo della cristologia del Nuovo Testamento
2.4.1. OSSERVAZIONI ERMENEUTICHE PRELIMINARI
2.4 .l l. Il riconoscimento pasquale
quale punto di partenza della cristologia esplicita
Prima e alla base di tutta la cristologia esplicita c' una duplice e in-
crociata esperienza: l'esperienza prepasquale fatta dai discepoli con il
Ges terreno (con il suo modo di porsi, la sua attivit e la sua morte)
e la loro esperienza pasquale quale nuova esperienza con il medesimo
Ges. Sullo sfondo dell' esperienza prepasquale fatta con Ges l' espe-
rienza pasquale conteneva una conoscenza molto ricca: colui che si
mostra qui in modo nuovo non altri che lo stesso Ges terreno e cro-
cifisso; egli vivo e salvificamente presente; pertanto (ci risulta di-
rettamente e non solo grazie a una conclusione successiva) egli defi-
nitivamente assunto nella vita di Dio e partecipa alla sua potenza; per-
tanto dobbiamo contare su di lui come veniente (che diventer mani-
festo a tutto il mondo) e come presente; e pertanto risulta confermata
Nascita e sviluppo della cristologia del NT 73
e approvata la sua assata attivit terrena. La pretesa particolarissima
che-egli aveva avanzato fu ora riconosciuta giusta (perch giustificata
dallo stesso Dio) e quindi riconosciuta come 'messianica', ovviamente
in un senso insospettatamente nuovo.
Cosz: sulla base della rivelazione pasquale, il Ges redicante diventa
il contenuto predicato del vangefs;_,_
La vita, morte e risurrezione di Ges costituiscono un complesso
differenziato ma inseparabile, su cui poggiano la fede in Cristo e la cri-
stologia. La cristologia nasce dall'incontro con il Ges terreno, fjjijnon
con il Ges terreno in quanto tale_(r;_(o_pass_ato), (jjjfjj]jon il Ges ter-
reno innaliii()e pres ente in 1nodo nuovo nello Spirito. La conoscenza .
pasquale fondament ale, ricca di contenuto, costituisce perci il_ unto
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di partenza e la sor ente della riflessione cristolo ica es licita. Questa
si vi e costretta a riflettere sulle realt insospettate divenute manifeste
a Pasqua e a esplicitarle. La cristolo ia neotestamentaria erci in /
fondo, tira solo le conseguenze dalla fede Qas uale.
2.4. 1 2. Le diverse formulazioni verbali
del riconosciJ!ze!!to C!!Jtologico fondamentale
Occorreva articolare l'esperienza cristologica fondamentale fatta a
Pasqua, al fine di accertarsene personalmente in maniera comunicati-
va e comunicarla ad altri. Nacquero cos le prime enunciazioni fonda-
mentali di fede della predicazione cristiana primitiva.
Sembra che fin dall'inizio siano coesistiti l'uno accanto all ' altro, e
l'uno con l'altro, vari tentativi di formulazione e varie forme es ressi-
ve, tentativi e forme che per si influenzarono a vicenda e si intreccia-
rono. Non abbiamo perci a che fare con concezioni cristolo iche tra
loro indlendenti ? che si a \
da, a abbiamo Qlllttosto a che fare con una relativa multz/ormzta t
concezioni e formulazioni cristolo iche, alla cui base c' un'unit so- \
stanziale. . -
Alla multiformit contribuirono soprattutto due cose: l(l_!j da un la-
to, la diversit delle situazioni e funzioni nella vita cri-
stiane( 'Sitz im Leben'): della predicazione e attualizza-
zione liturgica, lode e invocazione, inno (canto) e professione di fede,
catechesi battesimale e parenesi, predicazione missionaria a ebrei e pa-
gani, difesa contro i persecutori; ci diede vita di volta a for-
me e accenti diversi nella esplicitazione cristolo ica. altro la-

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