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CASTELLANA-GROTTE, PICCOLO SCRIGNO DI TESORI

C
foto Guglielmi

astellana-Grotte 18,386 abitanti, paese a prevalente vocazione turistica, continua ad essere un centro agricolo con marcate connotazioni sul piano artigianale e della piccola industria. Localizzata nelle Murge SudOrientali, a 290 metri sul livello del mare, dista 40 Km da Bari. Castellana-Grotte offre ai visitatori non solo il meraviglioso spettacolo delle grotte. Il centro storico un piccolo scrigno di tesori con antichi palazzi, archi, bifore, balaustre decorate, balconi affrescati e vecchi stemmi nobiliari, tutti databili intorno al Settecento. Dal punto di vista architettonico va ricordata la Chiesa Madre in stile romanicopugliese, la pi antica della cittadina, consacrata nel 1287, a qualche decennio dalla fondazione del primo nucleo abitativo. Monumenti degni di nota sono la Torre dellOrologio, il Chiostro antico del Palazzo di Citt e quello del Convento degli Alcantarini. Le numerose Chiese racchiudono ognuna un piccolo tesoro, dalle sculture in pietra di fra Luca Principino, alle tele del noto pittore Vincenzo Fato e del Miglionico, del Magliare del Roppolo, tutti di scuola napoletana, dagli affreschi murari risalenti alle vecchissime edicole votive campestri, allenorme organo moderno, il pi grande del Sud-Est Barese. Tra le vie del centro storico si ammirano le caratteristiche chiancarelle che lastricano la strada e i cordoni di pietra che servivano daiuto e appoggio agli animali da tiro che attraversavano quelle strade. Nelle cavit intorno alla cittadina vi sono anche tracce di insediamenti di et neolitica e del bronzo antico, testimoniate anche dal ritrovamento di una testina fittile di eccezionale fattura. Per gli amanti della natura le colline che circondano la cittadina offrono un interessante itinerario alla scoperta di flora e fauna del luogo e degli interventi dellantica cultura rurale da terrazzamenti, muretti a secco e specchie, fino ai tipici trulli di cui costellata lintera zona.

foto Guglielmi (Processione di venuta dal Convento 12/01/2005)

IL SALUTO DEL COMITATO FESTE PATRONALI


ontinuando con affettuosa dedizione il suo lavoro preparatorio, il Comitato feste Patronali, che mi onoro di presiedere, porta anche questanno a compimento i festeggiamenti in onore della nostra Santa e amata Patrona, la Madonna della Vetrana, iniziati a gennaio con la secolare tradizione delle fanove. Lappuntamento con la Festa di Aprile rappresenta un importante momento culturale per la nostra comunit, simbolo di unione sociale, lega saldamente il nostro passato ai nostri cuori e ci impegna a tramandare ai nostri figli le radici storiche della nostra bella tradizione, della quale riscoprire il senso vero ed autentico, al di l delle, sia pure importanti, manifestazioni esteriori. Il Comitato, che con tutti i suoi componenti ha profuso ancora una volta il proprio impegno, per far s che i tanti forestieri, provenienti dallintera regione e in parte anche dallestero, incontrino la tradizionale ospitalit della nostra comunit, rivolge, mio tramite, un caloroso ringraziamento a quanti parteciperanno a tutte le manifestazioni civili e religiose inserite nel programma di questanno, ai devoti castellanesi residenti in Italia e allestero, che continuano a contribuire con orgoglio e affetto allannuale appuntamento di fede della propria terra nata, allAmministrazione Comunale, alla Cassa Rurale ed Artigiana, a tutte le Aziende e singoli cittadini che concretamente rendono ogni anno grande la nostra Festa. Nel momento in cui ci accingiamo ad entrare con gioia nel pieno dei festeggiamenti civili, che prevedono come sempre un ricco programma di eventi, e degli appuntamenti religiosi, ai quali invitiamo a partecipare sempre pi numerosi, avvertiamo, per, un senso di mestizia perch questo aprile ha visto salire al cielo il nostro Papa Giovanni Paolo II. Siamo certi che la devozione dei castellanesi alla Madonna della Vetrana, in occasione delle previste celebrazioni liturgiche, vedr lintera comunit unita nella preghiera affinch la Vergine Madre, alla quale Giovanni Paolo II ha dedicato tutto il Suo pontificato, dopo averlo accolto in cielo, continui a proteggerlo sotto il Suo manto materno.
Il Presidente Michele Manghisi

foto Guglielmi (il simulacro della Vergine al Convento)

IL SALUTO DEL SINDACO


uestanno, i festeggiamenti per la plurisecolare Festa dAprile oltre a significare per la comunit castellanese il rinnovo di quel legame di amore e di fede che la unisce a Maria SS. della Vetrana, vogliono essere un devoto tributo alla illuminata figura di Giovanni Paolo II Il Grande, appena scomparso. Castellana ha vissuto con profonda commozione e partecipazione il distacco terreno del Sommo Pontefice, al quale era ancor pi legata dalla comune devozione a Maria, Madre di Dio. Il culto verso la nostra Patrona, Maria Santissima della Vetrana, che nel 1691 preserv Castellana dalla peste, da sempre vissuto con devoto rispetto e riverenza da parte dellintera cittadinanza, che dopo i festeggiamenti solenni dell11 e 12 gennaio con la notte dei grandiosi fal, rinnova il suo grazie nellultima domenica di aprile. Anche questanno, grazie allimpegno profuso da tutti i Componenti del Comitato Feste Patronali, presieduto da Michele Manghisi, sono stati organizzati festeggiamenti degni della nostra grande devozione alla Patrona. Dal 22 al 25 aprile Castellana celebrer la sua Patrona ed accoglier i numerosi visitatori che giungeranno da fuori per partecipare alle celebrazioni sacre e ai festeggiamenti. Per tutti coloro che invece non potranno essere presenti, e per tutti quei castellanesi allestero, nei quali vivo lattaccamento alla terra natale, sar possibile, grazie alle tecnologie informatiche, vivere in diretta questi giorni. Con il pensiero rivolto al Papa nostro che nei cieli, porgo a tutti i miei saluti, con lauspicio che la Madonna della Vetrana possa illuminare e riscaldare i cuori e le menti di tutti.

Simone Pinto

foto Guglielmi (Fal 11/01/2005)

IL SALUTO DEL VICARIO ZONALE


uestanno la gioia che provo nel rivolgere il mio affettuoso e fraterno saluto a tutti i castellanesi devoti della Vergine SS. della Vetrana, nostra Patrona, in occasione della grande festa di Aprile, velata di tristezza per la morte del nostro grande papa, Giovanni Paolo II. Tutti siamo stati testimoni del suo instancabile, veramente sovrumano zelo nel compiere la sua missione di Pastore della Chiesa universale e Guida sicura di tutta lumanit, che lo ha reso pellegrino di pace nel percorrere le strade del mondo, annunciando e testimoniando sino al dono supremo di s la fede in Cristo, unico salvatore delluomo. Noi tutti abbiamo pregato, perch il Signore ce lo conservasse pi a lungo e, dopo la sua morte, stiamo pregando perch la semina, che egli ha operato durante il suo pontificato, possa fiorire in opere di santit e di pace per tutta la chiesa, per tutto il mondo. Ma c un tratto della sua fede, che ce lo rende particolarmente vicino a noi ed la sua devozione mariana. Totus tuus stato il motto del suo pontificato: Giovanni Paolo II, abbandonandosi fiducioso alla intercessione materna di Maria, ha affrontato i momenti pi duri della sua vita, dallattentato del 1981 alla dolorosa via crucis dellultimo decennio; e noi, guardando a Lui, ormai nella gloria dei cieli, acquistiamo la certezza che la nostra devozione mariana deve diventare un mezzo validissimo di crescita nella fede. Ne abbiamo tanto bisogno per i tempi, che attraversiamo, di esasperata secolarizzazione, e anche per vivere intensamente questo anno eucaristico, proclamato da Giovanni Paolo II,mentre era con noi, che per noi avr il suo culmine nel Congresso Eucaristico Nazionale, che si terr a Bari dal 21 al 29 maggio. Facciamo nostro il suo accorato appello: Se il frutto dellanno eucaristico fosse soltanto quello di ravvivare in tutte le comunit cristiane la celebrazione della messa domenicale, questanno avrebbe conseguito un risultato significativo. Riusciremo noi a riscoprire il significato della domenica e della messa domenicale nella nostra vita secondo la forte testimonianza dei martiri di Abitene (odierna Tunisia) durante la persecuzione dellimperatore Diocleziano: Senza la domenica non possiamo vivere, che il tema del Congresso. Affidiamoci, come ha fatto sempre il papa alla materna intercessione di Maria. La Vergine costantemente presente e operante nella vita della Chiesa, nella nostra vita. Non a caso nella celebrazione eucaristica la liturgia ci fa fare sempre la sua memoria:Egli faccia di noi un sacrificio perenne a te gradito, perch possiamo ottenere il regno promesso insieme con i tuoi eletti, con la beata Maria, Vergine e Madre di Dio.... Tale memoria quotidiana, per la sua collocazione nel cuore del divin Sacrificio, diventa forma particolarmente espressiva del culto che la Chiesa rende a Maria. Partecipando con Maria alla messa domenicale, vogliamo anche noi, come i martiri di Abitene, riaffermare con la nostra condotta di vita che senza la domenica non possiamo vivere. Voglio chiudere con un saluto particolare ai castellanesi che vivono lontano dalla nostra amata cittadina, rassicurandoli che nel promuovere le manifestazioni di culto alla Vergine Santissima, in fedelt allimpegno preso dai nostri padri, noi li abbiamo sempre presenti nei nostri cuori. La Vergine Santissima della Vetrana ci benedica tutti. Sac. Vincenzo Vitti

foto Ladogana (Processione di Gala Luned 26/04/2004))

opolo castellanese, Maria, la Madre di Ges, in un momento tristissimo della tua storia, scelse di intervenire per salvarti dal flagello di un morbo terribile, e tu hai risposto mostrando quanto grande fosse la tua fede e il tuo amore riconoscente. Hai subito deciso di costruirle una casa per confermare a lei, nazaretana, la sua cittadinanza castellanese. E poi hai voluto subito consacrare il ricordo, nel pieno profumo di primavera, con la solenne Festa dAprile. Con quella di questanno sono gi 314 le Feste volute e celebrate ogni anno, non solo per sentirla sempre letizia e pace, e Madre vigile, ma anche per sentire da lei il dolce invito a fare quello che dice Ges, ed essere, anche nel resto dei giorni, quando sono spente le luci e i suoni della festa, autentici testimoni del vangelo, discepoli coraggiosi ad annunciare al mondo la gioia del Risorto, anche nelle prove dolorose della vita. Come i discepoli, rattristati per la morte di Ges, divenuti poi valorosi annunciatori della verit, cos noi, addolorati oggi per la perdita del Santo Padre Giovanni Paolo II, diventiamo per il suo insegnamento e per la sua profonda devozione mariana, fedelissimi figli di Maria, divenuta ai piedi della croce Madre del mondo. Il Papa appena scomparso ci insegna a pregare cos: O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi, ottieni a tutti di accogliere il vangelo della vita come dono sempre nuovo, la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire, insieme con tutti gli uomini di buona volont, la civilt della verit e dellamore, a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita. Maria, questo popolo TOTUS TUUS, tutto tuo, perch tutto di Cristo.

IL SALUTO DELLA COMUNIT FRANCESCANA

Il Rettore del Santuario Madonna della Vetrana P. Pio d'Andola ofm

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foto tratta da Fogli per Castellana
Il tosello in piazza. Eseguito il 1894 dal barese Placido Serino, sotto la direzione di don Ciccio dellErba, di Castellana; presidente del comitato don Giacomo Tauro, (di Vito).

LA FESTA DAPRILE TRA CULTO E TRADIZIONI


a terra di Puglia, fisicamente legata allItalia ma idealmente rivolta alloriente bizantino, ha attinto dallaltra parte dellAdriatico tradizioni e devozioni religiose per i Santi e soprattutto per la S.Vergine Maria. La conferma ci viene da tutte quelle icone mariane, di stile bizantineggiante, venerate in tante citt pugliesi e spesso legate a leggendari arrivi dallaltra sponda del nostro mare. Per il Sud-Est barese basti pensare alla Madonna della Madia di Monopoli, alla Madonna della Fonte di Conversano, a Santa Maria la Greca di Putignano. Queste bellissime immagini si credeva che arrivassero in Puglia, perch il buon popolo ellenico le affidava alle onde del mare per sottrarle alle persecuzioni iconoclaste. Esse invece sono nate qui da noi per la grande devozione delle nostre genti per la Madonna; nessuno avrebbe potuto concepire una Chiesa senza la sua Madonna. Le nostre icone pertanto sono frutto dellarte e della fede di pittori locali, spesso monaci dimoranti nei vari monasteri, imbevuti, come si detto, di cultura bizantina. E risaputo che nellIsola di San Nicola delle Tremiti era fiorente, nel IX secolo, un monastero, dedicato a S. Maria, con un importante scriptorium dove si trascrivevano, a mano si capisce, libri dellantichit classica, libri liturgici, opere teologiche dei Santi Padri e, per lappunto, si dipingevano immagini sacre. Non poteva rappresentare un eccezione Castellana. Nella nostra terra il culto alla S. Vergine stato da sempre particolarmente sentito. Accenner brevemente a pochi ma certi indizi che traspaiono da antichi documenti. Il primo documento in assoluto, datato 917, parla di alcune clausurie Sancte Marie cio di alcuni campi chiusi appartenenti alla Chiesa di S. Maria. La notizia si riferisce sicuramente alla chiesa di

Santa Maria di Castellano, la quale era costruita sulla collinetta, dove oggi sorge la Chiesa della Madonna della Vetrana (che significa: veterana, antica). La chiesa della nostra Madonna certamente luogo di culto da pi di 1100 anni e da questa collina, ha benedetto e protetto la vita di coloro che abitavano il primo villaggio chiamato Castellano, ubicato nel sito che oggi chiamiamo La Cupa, e poi, degli abitanti della odierna Castellana, ricostruita nel 1171, attorno al lago di Portagrande. Tantissimi indizi li troviamo nel 1300. Anzitutto nella Matrice di San Leone c il bellissimo affresco, di stile gotico angioino, dellAnnunciazione. La Madonna, avvolta nel manto dal quale fuoriesce la mano destra, ha un volto sereno e dolce e mostra meraviglia alle parole Ave gratia plena che larcangelo Gabriele le mostra su un cartiglio. Ancora, fuori le mura fu costruita una chiesa dedicata alla Nunziata: lattuale Chiesa di San Francesco. E nello stesso periodo, anche a Genna, prima della distruzione operata dagli Ungari di Malospirito (1350), vi era una chiesa di Santa Maria. Sono convinto che il muro ancora in piedi in un campo, appartenga a quella chiesa, non ad un mulino, come si suol dire. Soprattutto attribuibile alla fine del 1300 un altro tesoro di arte e di devozione. E lo splendido affresco, su un lastrone di pietra, della Madonna della Vetrana che and ad ornare ed impreziosire la vecchia chiesa di S. Maria di Castellano. La Madonna, dai lineamenti finissimi, tiene sul braccio sinistro il Bambino Ges che con una mano ci mostra il Vangelo e con la destra benedice alla latina. E a quellimmagine che legato il miracolo della peste, di cui parleremo in seguito. Nel 1500 altri luoghi di culto intitolati alla Madonna si uniscono ai precedenti. Santa Maria del Caroseno (detta in dialetto la Madonna della Frascina) e, alla Gravicella, S. Maria della Piet

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foto Guglielmi (Processione del 12/01/2005)

(chiamata in dialetto S. Maria Piccenna) lodierno Calvario. Anche laffresco della Madonna della Grotta di fine cinquecento, mentre la chiesa superiore, mai terminata, posteriore di due secoli. La Mater Domini poi risale alla fine del 1600. Sono invece settecentesche la chiesa della Madonna del Rosario, oggi comunemente detta Santa Rosa, la Chiesa della Madonna del Suffragio (detta comunemente Purgatorio) e la Chiesa dellImmacolata, costruita nel 1789 dalla confraternita omonima che lasci San Francesco per dissapori con i Frati Conventuali. Se consideriamo tanti luoghi di culto lecito dedurre l enorme eredit religiosa che ci hanno lasciato i nostri antenati e la grande devozione che da secoli il nostro popolo tributa alla Madonna. Tale culto si svilupp ulteriormente dopo il grande miracolo della liberazione della peste, da tutti attribuito, senza alcun dubbio e sin dal primo momento, alla protezione della Madonna della Vetrana. LA PESTE Nel Sud-Est Barese alla fine di dicembre del 1690 scoppia una terribile pestilenza. Secondo alcuni storici il morbo era arrivato nel porto di Monopoli con un barcone, proveniente dallaltra sponda dellAdriatico, carico di stoffe e altre mercanzie infette. Date le scarse misure igieniche dellepoca il male subito attecch e moltissime vite umane furono recise, anche in considerazione del fatto che la medicina non trovava altri rimedi che curare i bubboni della peste con emplastro di gomma, aglia, cipolle e cantaride. La pestilenza venne ad aggravare la gi misera vita della popolazione. La gente letteralmente moriva di fame sia per l'oppressione fiscale del feudatario, il Conte di Conversano, e sia per la vorace dominazione spagnola. I soldati spagnoli si comportavano da padroni nel nostro territorio. Dice il Sampietro, in una Storia di Fasano, che la compagnia del Cap. Demitro, insediata a Castellana, obbligava la popolazione a dare "contribuctione di pane, vino, carne, biave et altre cose". Il Machiavelli scriveva che i soldati spagnoli di Carlo V (o Carlo II) re

di Napoli erano "belve feroci, che d'uomo hanno solo l'aspetto e la voce". E del resto anche il Manzoni all'inizio del suo romanzo, con intelligente ironia, ci descrive le bravate dei soldati spagnoli. " Quel borgo (si riferisce a Lecco, ma noi lo possiamo riferire a Castellana) aveva anche l'onore d'alloggiare un comandante, e il vantaggio di possedere una stabile guarnigione di soldati spagnuoli, che insegnavan la modestia alle fanciulle e alle donne del paese e al finir dell'estate, non mancavan mai di spandersi nelle vigne, per diradar l'uve, e alleggerire ai contadini le fatiche della vendemmia". A Castellana il comandante, o regio governatore, si chiamava don Jeronimo Alvarez, un tipo superbo, irascibile e molto attaccato al denaro. Pensate un po che, a chiara faccia, chiese, ad un prete del Capitolo di San Leone, la tangente di 4 zecchini per poter vendere 1000 tomoli di grano alla citt di Monopoli. Se poi le cose non andavano per il verso a lui favorevole questo governatore non ci pensava due volte a mettere mano alla spada e ad urlare parole ingiuriose, in un misto d'italiano e spagnolo, nei confronti dei malcapitati cittadini. Fu proprio l'avidit della guarnigione spagnola di Monopoli a far diffondere la peste in questa zona. I soldati che presidiavano il porto, quando videro il colore dei soldi nelle mani dei marinai slavi, fecero subito sbarcare e vendere stoffe e pellame infetti. La pestilenza a Castellana si manifest il 23 dicembre del 1690 e alcune persone cominciarono a morire affetti da bubboni che si localizzavano sotto le ascelle e allinguine. Il morbo, favorito dalla mancanza digiene, era pressoch inarrestabile e il popolo confidava pi nellaiuto di Dio che in quello della medicina. I preti del Capitolo di San Leone e il popolo elevavano, giorno e notte, ferventi orazioni a Dio per impetrare la guarigione dalla terribile malattia che la teologia dellepoca reputava fosse un castigo divino, per il male che gli uomini commettevano. Ascoltiamo la scheda del 29 aprile 1691 del Notaio Giacobbe Fanelli di Castellana. Come nel prossimo passato mese di decembre, cos permettendo Iddio giustamente sdegnato contro di noi per li nostri peccati, sattacc in questa Terra di Castellana la peste et in

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foto M. Cazzorla (Processione del 12/01/2005)

spatio di giorni venti in circa, ne morirono di detto male e per sospetto di quello, al numero di ventidue persone tra piccoli e grandi, e trovandosi questo pubblico cos afflitto e confuso per causa di detto male che alla giornata savanzava, sebbe ricorso con loratione privata dalcuni sacerdoti di questa terra a detta Beatissima Vergine della Vetrana acci si degnasse placare lira del Suo Unigenito Figlio, giustamente contro di noi sdegnato. I sacerdoti citati dal notaio erano due: Don Giuseppe Gaetano Lanera e Don Giosaft Pinto. Essi mentre pregavano incessantemente Dio e la Vergine Maria, nella notte tra lundici e il dodici gennaio, ebbero simultaneamente uninterna ispirazione: la Madonna della Vetrana avrebbe liberato Castellana dalla peste. Il 12 gennaio, ancora il Notaio Fanelli che parla, si vidde di gi verificato lo che detta Beatissima Vergine havea promesso, essendosi veduto miracolosamente non solo la peste camminare pi avanti, ma dodici persone che si trovavano nel lazzaretto attualmente col bubbone, applicatovi solamente loglio miracolosissimo delle lampade di detta Beatissima Vergine, furono da detto male guariti e liberati et hora giornalmente gi vivono sani e buoni, oltre altri innumerabili che per tema di essere posti nel lazzaretto, essendoli in casa uscito il bubbone, senzaltri remedi che solo del balsamo salutare delle lampade di detta Beatissima Vergine rimasero tutti guariti di detto morbo contaggioso. (Il documento intero pubblicato nel volumetto di Marco A. Lanera, Documenti castellanesi sulla peste del 1690, De Robertis Putignano, 1962). Tutti, senza esitazione di sorta, attribuirono alla miracolosa intercessione della Vergine della Vetrana la liberazione di Castellana dalla peste. Del resto anche noi, smaliziati razionalisti moderni, ci rendiamo ben conto che una semplice goccia di olio di una lampada non pu scacciare una pestilenza. Il Capitolo dei preti di San Leone, il Sindaco e i deputati dellUniversit castellanese, per gratitudine, decisero di festeggiare solennemente ogni anno levento prodigioso. LUniversit si impegn a versare al Rettore della Chiesa della Vetrana in un baci-

le dargento la summa di docati dieci da consegnarsi e pagarsi per li Magnifici cascieri per la festa annuale in perpetuum. Questi storici avvenimenti hanno rinvigorito la grande devozione di Castellana alla Madonna della Vetrana; hanno generato il rifacimento completo della sua Chiesa, con lintervento pecuniario di tutto il popolo e dei Conti Acquaviva DAragona di Conversano e la fondazione del Convento degli Alcantarini; infine hanno creato la solenne festa nellultima domenica di Aprile e i fal dell11 gennaio. I FAL I Fal (circa cinquanta) si accendono per le strade cittadine la sera dell11 gennaio. Sono segni evidenti di festa, di esultanza popolare, di riconoscenza, e ogni anno ricordano a tutto il popolo lintercessione miracolosa della Madonna della Vetrana. Le fanove pi colossali ormai sono realizzate da giovani che hanno preso a cuore le antiche tradizioni ( penso con piacere ai ragazzi della Zona 167 o a quelli di Genna). Questi ragazzi pieni di contagioso entusiasmo fanno quasi a gara per superare larte e labilit dei fanovisti tradizionali i quali sono sempre stati maestri nel costruire grandiosi fal, ( penso a quelli della piazzetta della Chiesa Matrice, a quelli della Porta Grande). Ma voglio anche citare tutti gli altri innumerevoli fuochi o fuocherelli, magari realizzati con minor quantit di legna, ma non con minore amore, devozione e spirito di accoglienza. Quella sera si bruciano tonnellate di legna sotto lo sguardo attonito dei castellanesi e di chi arriva in massa dai paesi limitrofi. Tutti, nel freddo intenso invernale, si stringono attorno alle altissime fiamme uniti nella gioia e nella festa. Nella notte scura, il tradizionale canto mariano Tu sei del popolo, letizia e pace e le mille faville che serpeggiano verso lalto, hanno il compito di rinnovare al cielo la nostra gratitudine. Come in ogni festa popolare, non manca la parte gastronomica. E difficile non lasciarsi tentare dagli assaggi di taralli, ceci e fave abbrustoliti, olive, focaccine, pizze, frittelle, nocelline e da un bicchiere di generoso primitivo. Il tutto offerto con prodigalit da chi ha allestito

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foto M. Cazzorla (Fal 11/01/2005)

la fanova. Ottima anche liniziativa, instaurata da qualche anno, dei frantoiani castellanesi. Fanno gustare ai visitatori dei fal il loro olio nuovo e genuino col quale condiscono le bruschette e pomodori appesi , conservati dallestate. Veramente la tradizione pi antica prescriveva che si mangiassero, riscaldati nella cenere calda del fal, sarche i scartapjete, pesci secchi salati e affumicati, da condire con abbondante olio. A volte oggi i pesci affumicati si sostituiscono con pi prosaiche acciughe arrostite. Va bene lo stesso poich quando festa, festa! A laude e gloria di Dio! Il giorno dopo, 12 gennaio, a sera il simulacro della Madonna della Vetrana, accompagnato da una interminabile teoria di ceri, viene portato con solenne processione in citt e rimane alcuni giorni in Chiesa Madre alla venerazione riconoscente dei fedeli. LA FESTA DAPRILE Come decisero i nostri antenati, la festa si celebra, sin dal 1691, lultima domenica di aprile. E la festa principale, solenne, la pi importante di Castellana e si svolge tra suoni di varie bande, sfarzosa illuminazione e accensioni di fuochi pirotecnici. Essendo una delle prime feste della zona molto seguita dai comitati delle feste patronali dei paesi limitrofi. Vengono a rendersi conto delle novit che offre il mercato. La festa di aprile caratterizzata da tre processioni. La prima si svolge il sabato sera, quando la Madonna processionalmente viene portata dal Convento dei Frati in Chiesa Madre. Giunti al Largo della Gravicella la Madonna riceve dalle autorit lomaggio delle chiavi della citt e, ripresa la processione, non appena svolta langolo del Pozzo della Terra tutta la Piazza diviene una sinfonia di luci e di colori sgargianti che danno vivacit nuova e infinite sfumature cromatiche alle case bianche e ai bal-

coni fioriti. Il giorno dopo, domenica, a mezzogiorno esce dalla Chiesa Madre la seconda lunga e solenne Processione alla quale partecipano tutti i sacerdoti con le loro mozzette paonazze, i religiosi francescani, tutte le confraternite con i loro abiti variamente colorati, le autorit cittadine con a capo il Sindaco in fascia tricolore, il Consiglio Comunale, le autorit militari e tutti i membri della Commissione Feste Patronali. La riuscita della festa si deve al loro lavoro, spesso improbo, e alla loro abnegazione veramente encomiabile. La Madonna incede maestosa contornata da lampieri dorati e serti di fiori. In un tripudio di colori e di ieratiche pose, fatto unico in tutta la zona, moltissime statue di Santi, venerati nelle Chiese della citt, sfilano anchesse in processione. E come se il Paradiso intero fosse accomunato alla gran festa. A sera poi Grandi Concerti Bandistici si avvicendano sulla cassa armonica, e, per il godimento dei tanti appassionati, eseguono brani di opere liriche e classiche romanze. Obbligatorio, come ultimo pezzo della serata, il Bolero di Ravel, tanto gradito ai giovani. Non mancano i fuochi pirotecnici che incendiano il cielo e un grandioso Luna Park che favorisce la gioia dei bambini e soddisfa lo scambio di amorosi sensi dei giovani. La terza processione si svolge il luned. La Madonna ritorna al Convento tra la nostalgia di molti che non sanno staccarsi dalla venerata Immagine e che, con un cero nelle mani, laccompagnano alla Sua Chiesa. Dopo tante emozioni duro tornare alla ferialit dogni giorno!

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Sac. Nicola Pellegrino

foto Guglielmi (Vito Faniuolo con il compianto fratello Giovanni )

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VENERD 22 APRILE
ore 18,30

GIRO DELLA BANDA CITTADINA


ore 19,00

FUOCHI PIROTECNICI DI APERTURA FESTEGGIAMENTI


Pellegrino Fireworks di Castellana Grotte offerti da Programma per superfici s.a.s. Via Giovanni XXIII, 12 Castellana-Grotte

ore 20,00 dalla Chiesa Madre

PROCESSIONE DEL QUADRO


ore 20,30 Piazza Nicola e Costa

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ACCENSIONE DELLA NUOVA ARTISTICA ILLUMINAZIONE


realizzata dalla pluripremiata ditta Faniuolo Antonio Vito di Putignano (BA); gruppi elettrogeni della ditta Palma Cosimo di Giurdignano (LE) Lilluminazione delle principali vie cittadine realizzata dalla ditta Paciello Domenico di Monopoli (BA)

RICCO PARCO DIVERTIMENTI IN LARGO PORTA GRANDE

foto Guglielmi (Festa dAprile 2004 Processione del Sabato)

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SABATO 23 APRILE
ore 8,00

FUOCHI PIROTECNICI
Pellegrino Fireworks offerti da Splendor s.n.c. via Roma n 25 Castellana-Grotte

ore 8,30

GIRO DELLE BANDE


Citt di Noci e Banda Cittadina

ore 10,00 Piazza Nicola e Costa

GRAN CONCERTO BANDISTICO


Citt di Noci M Dir. e concertatore Giovanni Guerrieri

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ore 16,00 Piazza Garibaldi

MANIFESTAZIONE SPORTIVA DI KARATE V TROFEO MARIA SS. DELLA VETRANA


a cura dell A.S. Efeso di Castellana-Grotte

ore 18,30 Santuario Madonna della Vetrana

S. MESSA
ore 18,30 Piazza Nicola e Costa

CONCERTO MUSICALE
Banda Citt di Noci

foto Guglielmi (Festa dAprile 2004 Processione del Sabato)

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SABATO 23 APRILE
ore 19,30 dal Santuario Madonna della Vetrana

SOLENNE PROCESSIONE VERSO IL PAESE


0re 20,00 Largo Gravinella

LANCIO DI UN GRANDIOSO PALLONE AEROSTATICO


ditta Macci Carlo di Capurso (BA)

ore 20,00

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SPETTACOLO PIROTECNICO
ditta Bruscella Bartolomeo, offerto da Sindaco, Assessori e Consiglieri Comunali

ore 21,30 Piazza Nicola e Costa

CONCERTO MUSICALE
Banda Citt di Noci

In occasione dei Solenni festeggiamenti in onore di Maria SS. della Vetrana Il Parco dei Dinosauri, offre per la giornata di sabato, 23 aprile lingresso gratuito al parco a tutti i bambini di Castellana

foto Ladogana (Processione di Gala Luned 26/04/2004)

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DOMENICA 24 APRILE
ore 8,00

FUOCHI PIROTECNICI
Pellegrino Fireworks offerti da Langolo dellarredo via Materdomini n 25/b Castellana-Grotte Il Mulino di Panettieri Cosimo via G.B. Vico N46 Castellana-Grotte

ore 8,30

GIRO DELLE BANDE


Citt di Francavilla Fontana, Citt di Lecce e Banda Cittadina

ore 10,00 Piazza Nicola e Costa

PREMIATO GRAN CONCERTO MUSICALE MUNICIPALE


Citt di Francavilla Fontana M Dir. e Concertatore Ermir Krantya

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PREMIATO GRAN CONCERTO BANDISTICO SCHIPA - DASCOLI


Citt di Lecce , M Dir. e concertatore Nicola Hanslik Samale offerto da MASTER - accessori per serramenti

ore 10,30 Chiesa Madre

CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA
Presieduta da S.E. Mons. Domenico Padovano vescovo diocesano. La Schola Cantorum Don Pietro Giannuzzi diretta da Vittorio Petruzzi eseguir la Missa Secunda Pontificalis a tre voci dispari di Lorenzo Perosi

0re 11,30 dalla Chiesa Madre

PROCESSIONE DI GALA

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foto Ladogana (Festa dAprile 2004)

DOMENICA 24 APRILE
ore 13,30

FUOCHI PIROTECNICI
ditta Boccia, offerti da Domenico Centrone

ore 18,00 Piazza Nicola e Costa

CONCERTI MUSICALI DELLE BANDE


Citt di Francavilla Fontana e Citt di Lecce

ore 23,30

GRANDIOSO SPETTACOLO PIROTECNICO


ditte: Boccia Aniello e figli di Palma Campania (NA), F.lli Pannella di Ponte (NA), Bruscella Bartolomeo di Modugno (BA)

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foto Guglielmi (Cerimonia di riconsegna delle chiavi domenica 16/01/2005)

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LUNED 25 APRILE
ore 8,00

FUOCHI PIROTECNICI
ditta Catapano Giuseppe di Ottaviano (NA) offerti da Campanella Marmi via Vecchia Putignano N1 Castellana-Grotte

ore 8,30

GIRO DELLE BANDE


Citt di Conversano e Banda Cittadina

ore 10,00 Piazza Nicola e Costa

GRAN CONCERTO BANDISTICO "G. LIGONZO"


Citt di Conversano M Dir. Angelo Schirinzi offerto da I castellanesi non residenti

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ore 11,00 Chiesa Madre

MESSA SOLENNE
la Schola Cantorum Don Pietro Giannuzzi diretta da Vittorio Petruzzi eseguir la Messa a quattro voci dispari di Pietro Lanzilotta

ore 12,00 dalla Chiesa Madre

PROCESSIONE DI RITORNO AL SANTUARIO


ore 13,00

FUOCHI PIROTECNICI
ditta Catapano, offerti da Panificio Mancini Massimo via S. Bini, n 5 Castellana Grotte

foto Ladogana (processione di ritorno al Convento Luned 26/04/2004)

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LUNED 25 APRILE
ore 14,00 Santuario Madonna della Vetrana

S. MESSA AL RITORNO DELLA PROCESSIONE


ore 18,00 Piazza Garibaldi

IL PALO DELLA CUCCAGNA


con la partecipazione delle Contrade di Castellana Grotte (a cura delle Confraternite)

LANCIO DI PALLONI AEROSTATICI


ditta Macci Carlo di Capurso (BA) offerti da: i partecipanti al torneo di calcio a sei Campo Marta V Trofeo Maria SS. della Vetrana i Frantoi di Castellana-Grotte

INTRATTENIMENTO MUSICALE DELLE BANDE


Citt di Conversano e Banda Cittadina

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ore 19,30 Piazza Nicola e Costa

CONCERTO MUSICALE
Banda Citt di Conversano

ore 20,00 da Piazza Nicola e Costa

PROCESSIONE DEL QUADRO


ore 23,00

SPETTACOLO PIROTECNICO
ditta Catapano Giuseppe di Ottaviano (NA) con il contributo di Pacello s.a.s. Volkswagen - AUDI S.p. 237 delle Grotte, Putignano

foto Ladogana (Lancio di palloni aerostatici Luned 26/04/2004)

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MOSTRE E RASSEGNE
Chiesa dellImmacolata - dal 22 al 25 aprile

MOSTRA COLLETTIVA DI PITTURA BALCONI IN FIORE


a cura dellAss. CE.RI.CA. Corso Italia, 28 - dal 22 al 25 aprile

MOSTRA LA PITTURA E IL SUO COLORE


Personale di Angelo Centrone Arco Pinto - dal 22 al 25 aprile

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RICORDANDO I LEONI DI FORTEZZA


IV Rassegna enogastronomica a cura di Cantine Di Pace

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foto Ladogana (Fal 11/01/2005)

SI RINGRAZIA
Il Sindaco, dott. Simone Pinto e lAmministrazione Comunale; Il Presidente Cav. Vincenzo Divella e lAmministrazione Provinciale Il Presidente Avv. Augusto dellErba e il Consiglio di Amministrazione della Cassa Rurale ed Artigiana di Castellana-Grotte, Credito Cooperativo; La Societ Grotte di Castellana s.r.l.; La Ecologica s.p.a.; LU.T.C. settore manutenzioni; Il Corpo di Polizia Municipale; LArma dei Carabinieri Stazione di Castellana-Grotte; La Polstrada distaccamento di Castellana-Grotte; LIstituto di Vigilanza s.r.l.; LA.V.P.A.; Il Comitato Vetrina Castellanese; Le Confraternite: SS. Sacramento, Maria SS. Immacolata, S. Onofrio, Maria SS. del Carmine; Vivai la Zoofloricola; Vivai Vitti; Ditelo con un Fiore Via C. Poerio n 53 (per gli addobbi floreali al Tosello allestito in piazza Nicola e Costa); Margherita Perta Via E. Fermi n 62 (per gli addobbi floreali alle processioni); Rosa Tea Via Cimitero (per gli omaggi floreali ai concerti bandistici); Foto d'arte Guglielmi, Studio fotografico Pasquale Ladogana, M. Cazzorla (per le fotografie); Autotrasporti Antonio Nardelli; Tutte le aziende industriali, commerciali, artigiane e tutti i cittadini che hanno partecipato con il proprio contributo. Con profondo sentimento di gratitudine il Comitato Feste Patronali ringrazia tutti i Castellanesi lontani (i quali essendo numerosi non vengono qui elencati per motivi di spazio) per il generoso contributo, grazie al quale stato possibile attuare tutte le iniziative programmate.

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COMITATO FESTE PATRONALI


Via Marconi, 5 Castellana- Grotte (Ba) | Tel/Fax 080 4965284 e-mail:comitato@ebol.it | www.cfp-castellanagrotte.it

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Manghisi Michele Corbascio Angelo Mastromarino Domenico Scagliuso Francesco Cassano Antonio Cassano Luigi Cisternino Giovanna Contento Giovanni Del Drago Tommaso De Leonardis Renato Del Vento Francesco Faiano Ippolito Faiano Mario Galizia Domenico Gentile Vito Insalata Tommaso Lasorella Michele Lovecchio Paolo Marinosci Antonio Mastronardi Nicola Mavilio Giuseppe Mongelli Francesca Pellegrino Giuseppe Pinto Silvano Tricase Giuseppe

Presidente Vice Presidente Tesoriere Segretario Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere

TUTTA LA FESTA SUL SITO INTERNET

WWW.CFP-CASTELLANAGROTTE.IT

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