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foto Guglielmi
astellana-Grotte 18,386 abitanti, paese a prevalente vocazione turistica, continua ad essere un centro agricolo con marcate connotazioni sul piano artigianale e della piccola industria. Localizzata nelle Murge SudOrientali, a 290 metri sul livello del mare, dista 40 Km da Bari. Castellana-Grotte offre ai visitatori non solo il meraviglioso spettacolo delle grotte. Il centro storico un piccolo scrigno di tesori con antichi palazzi, archi, bifore, balaustre decorate, balconi affrescati e vecchi stemmi nobiliari, tutti databili intorno al Settecento. Dal punto di vista architettonico va ricordata la Chiesa Madre in stile romanicopugliese, la pi antica della cittadina, consacrata nel 1287, a qualche decennio dalla fondazione del primo nucleo abitativo. Monumenti degni di nota sono la Torre dellOrologio, il Chiostro antico del Palazzo di Citt e quello del Convento degli Alcantarini. Le numerose Chiese racchiudono ognuna un piccolo tesoro, dalle sculture in pietra di fra Luca Principino, alle tele del noto pittore Vincenzo Fato e del Miglionico, del Magliare del Roppolo, tutti di scuola napoletana, dagli affreschi murari risalenti alle vecchissime edicole votive campestri, allenorme organo moderno, il pi grande del Sud-Est Barese. Tra le vie del centro storico si ammirano le caratteristiche chiancarelle che lastricano la strada e i cordoni di pietra che servivano daiuto e appoggio agli animali da tiro che attraversavano quelle strade. Nelle cavit intorno alla cittadina vi sono anche tracce di insediamenti di et neolitica e del bronzo antico, testimoniate anche dal ritrovamento di una testina fittile di eccezionale fattura. Per gli amanti della natura le colline che circondano la cittadina offrono un interessante itinerario alla scoperta di flora e fauna del luogo e degli interventi dellantica cultura rurale da terrazzamenti, muretti a secco e specchie, fino ai tipici trulli di cui costellata lintera zona.
Simone Pinto
opolo castellanese, Maria, la Madre di Ges, in un momento tristissimo della tua storia, scelse di intervenire per salvarti dal flagello di un morbo terribile, e tu hai risposto mostrando quanto grande fosse la tua fede e il tuo amore riconoscente. Hai subito deciso di costruirle una casa per confermare a lei, nazaretana, la sua cittadinanza castellanese. E poi hai voluto subito consacrare il ricordo, nel pieno profumo di primavera, con la solenne Festa dAprile. Con quella di questanno sono gi 314 le Feste volute e celebrate ogni anno, non solo per sentirla sempre letizia e pace, e Madre vigile, ma anche per sentire da lei il dolce invito a fare quello che dice Ges, ed essere, anche nel resto dei giorni, quando sono spente le luci e i suoni della festa, autentici testimoni del vangelo, discepoli coraggiosi ad annunciare al mondo la gioia del Risorto, anche nelle prove dolorose della vita. Come i discepoli, rattristati per la morte di Ges, divenuti poi valorosi annunciatori della verit, cos noi, addolorati oggi per la perdita del Santo Padre Giovanni Paolo II, diventiamo per il suo insegnamento e per la sua profonda devozione mariana, fedelissimi figli di Maria, divenuta ai piedi della croce Madre del mondo. Il Papa appena scomparso ci insegna a pregare cos: O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi, ottieni a tutti di accogliere il vangelo della vita come dono sempre nuovo, la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire, insieme con tutti gli uomini di buona volont, la civilt della verit e dellamore, a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita. Maria, questo popolo TOTUS TUUS, tutto tuo, perch tutto di Cristo.
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foto tratta da Fogli per Castellana
Il tosello in piazza. Eseguito il 1894 dal barese Placido Serino, sotto la direzione di don Ciccio dellErba, di Castellana; presidente del comitato don Giacomo Tauro, (di Vito).
Santa Maria di Castellano, la quale era costruita sulla collinetta, dove oggi sorge la Chiesa della Madonna della Vetrana (che significa: veterana, antica). La chiesa della nostra Madonna certamente luogo di culto da pi di 1100 anni e da questa collina, ha benedetto e protetto la vita di coloro che abitavano il primo villaggio chiamato Castellano, ubicato nel sito che oggi chiamiamo La Cupa, e poi, degli abitanti della odierna Castellana, ricostruita nel 1171, attorno al lago di Portagrande. Tantissimi indizi li troviamo nel 1300. Anzitutto nella Matrice di San Leone c il bellissimo affresco, di stile gotico angioino, dellAnnunciazione. La Madonna, avvolta nel manto dal quale fuoriesce la mano destra, ha un volto sereno e dolce e mostra meraviglia alle parole Ave gratia plena che larcangelo Gabriele le mostra su un cartiglio. Ancora, fuori le mura fu costruita una chiesa dedicata alla Nunziata: lattuale Chiesa di San Francesco. E nello stesso periodo, anche a Genna, prima della distruzione operata dagli Ungari di Malospirito (1350), vi era una chiesa di Santa Maria. Sono convinto che il muro ancora in piedi in un campo, appartenga a quella chiesa, non ad un mulino, come si suol dire. Soprattutto attribuibile alla fine del 1300 un altro tesoro di arte e di devozione. E lo splendido affresco, su un lastrone di pietra, della Madonna della Vetrana che and ad ornare ed impreziosire la vecchia chiesa di S. Maria di Castellano. La Madonna, dai lineamenti finissimi, tiene sul braccio sinistro il Bambino Ges che con una mano ci mostra il Vangelo e con la destra benedice alla latina. E a quellimmagine che legato il miracolo della peste, di cui parleremo in seguito. Nel 1500 altri luoghi di culto intitolati alla Madonna si uniscono ai precedenti. Santa Maria del Caroseno (detta in dialetto la Madonna della Frascina) e, alla Gravicella, S. Maria della Piet
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foto Guglielmi (Processione del 12/01/2005)
(chiamata in dialetto S. Maria Piccenna) lodierno Calvario. Anche laffresco della Madonna della Grotta di fine cinquecento, mentre la chiesa superiore, mai terminata, posteriore di due secoli. La Mater Domini poi risale alla fine del 1600. Sono invece settecentesche la chiesa della Madonna del Rosario, oggi comunemente detta Santa Rosa, la Chiesa della Madonna del Suffragio (detta comunemente Purgatorio) e la Chiesa dellImmacolata, costruita nel 1789 dalla confraternita omonima che lasci San Francesco per dissapori con i Frati Conventuali. Se consideriamo tanti luoghi di culto lecito dedurre l enorme eredit religiosa che ci hanno lasciato i nostri antenati e la grande devozione che da secoli il nostro popolo tributa alla Madonna. Tale culto si svilupp ulteriormente dopo il grande miracolo della liberazione della peste, da tutti attribuito, senza alcun dubbio e sin dal primo momento, alla protezione della Madonna della Vetrana. LA PESTE Nel Sud-Est Barese alla fine di dicembre del 1690 scoppia una terribile pestilenza. Secondo alcuni storici il morbo era arrivato nel porto di Monopoli con un barcone, proveniente dallaltra sponda dellAdriatico, carico di stoffe e altre mercanzie infette. Date le scarse misure igieniche dellepoca il male subito attecch e moltissime vite umane furono recise, anche in considerazione del fatto che la medicina non trovava altri rimedi che curare i bubboni della peste con emplastro di gomma, aglia, cipolle e cantaride. La pestilenza venne ad aggravare la gi misera vita della popolazione. La gente letteralmente moriva di fame sia per l'oppressione fiscale del feudatario, il Conte di Conversano, e sia per la vorace dominazione spagnola. I soldati spagnoli si comportavano da padroni nel nostro territorio. Dice il Sampietro, in una Storia di Fasano, che la compagnia del Cap. Demitro, insediata a Castellana, obbligava la popolazione a dare "contribuctione di pane, vino, carne, biave et altre cose". Il Machiavelli scriveva che i soldati spagnoli di Carlo V (o Carlo II) re
di Napoli erano "belve feroci, che d'uomo hanno solo l'aspetto e la voce". E del resto anche il Manzoni all'inizio del suo romanzo, con intelligente ironia, ci descrive le bravate dei soldati spagnoli. " Quel borgo (si riferisce a Lecco, ma noi lo possiamo riferire a Castellana) aveva anche l'onore d'alloggiare un comandante, e il vantaggio di possedere una stabile guarnigione di soldati spagnuoli, che insegnavan la modestia alle fanciulle e alle donne del paese e al finir dell'estate, non mancavan mai di spandersi nelle vigne, per diradar l'uve, e alleggerire ai contadini le fatiche della vendemmia". A Castellana il comandante, o regio governatore, si chiamava don Jeronimo Alvarez, un tipo superbo, irascibile e molto attaccato al denaro. Pensate un po che, a chiara faccia, chiese, ad un prete del Capitolo di San Leone, la tangente di 4 zecchini per poter vendere 1000 tomoli di grano alla citt di Monopoli. Se poi le cose non andavano per il verso a lui favorevole questo governatore non ci pensava due volte a mettere mano alla spada e ad urlare parole ingiuriose, in un misto d'italiano e spagnolo, nei confronti dei malcapitati cittadini. Fu proprio l'avidit della guarnigione spagnola di Monopoli a far diffondere la peste in questa zona. I soldati che presidiavano il porto, quando videro il colore dei soldi nelle mani dei marinai slavi, fecero subito sbarcare e vendere stoffe e pellame infetti. La pestilenza a Castellana si manifest il 23 dicembre del 1690 e alcune persone cominciarono a morire affetti da bubboni che si localizzavano sotto le ascelle e allinguine. Il morbo, favorito dalla mancanza digiene, era pressoch inarrestabile e il popolo confidava pi nellaiuto di Dio che in quello della medicina. I preti del Capitolo di San Leone e il popolo elevavano, giorno e notte, ferventi orazioni a Dio per impetrare la guarigione dalla terribile malattia che la teologia dellepoca reputava fosse un castigo divino, per il male che gli uomini commettevano. Ascoltiamo la scheda del 29 aprile 1691 del Notaio Giacobbe Fanelli di Castellana. Come nel prossimo passato mese di decembre, cos permettendo Iddio giustamente sdegnato contro di noi per li nostri peccati, sattacc in questa Terra di Castellana la peste et in
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spatio di giorni venti in circa, ne morirono di detto male e per sospetto di quello, al numero di ventidue persone tra piccoli e grandi, e trovandosi questo pubblico cos afflitto e confuso per causa di detto male che alla giornata savanzava, sebbe ricorso con loratione privata dalcuni sacerdoti di questa terra a detta Beatissima Vergine della Vetrana acci si degnasse placare lira del Suo Unigenito Figlio, giustamente contro di noi sdegnato. I sacerdoti citati dal notaio erano due: Don Giuseppe Gaetano Lanera e Don Giosaft Pinto. Essi mentre pregavano incessantemente Dio e la Vergine Maria, nella notte tra lundici e il dodici gennaio, ebbero simultaneamente uninterna ispirazione: la Madonna della Vetrana avrebbe liberato Castellana dalla peste. Il 12 gennaio, ancora il Notaio Fanelli che parla, si vidde di gi verificato lo che detta Beatissima Vergine havea promesso, essendosi veduto miracolosamente non solo la peste camminare pi avanti, ma dodici persone che si trovavano nel lazzaretto attualmente col bubbone, applicatovi solamente loglio miracolosissimo delle lampade di detta Beatissima Vergine, furono da detto male guariti e liberati et hora giornalmente gi vivono sani e buoni, oltre altri innumerabili che per tema di essere posti nel lazzaretto, essendoli in casa uscito il bubbone, senzaltri remedi che solo del balsamo salutare delle lampade di detta Beatissima Vergine rimasero tutti guariti di detto morbo contaggioso. (Il documento intero pubblicato nel volumetto di Marco A. Lanera, Documenti castellanesi sulla peste del 1690, De Robertis Putignano, 1962). Tutti, senza esitazione di sorta, attribuirono alla miracolosa intercessione della Vergine della Vetrana la liberazione di Castellana dalla peste. Del resto anche noi, smaliziati razionalisti moderni, ci rendiamo ben conto che una semplice goccia di olio di una lampada non pu scacciare una pestilenza. Il Capitolo dei preti di San Leone, il Sindaco e i deputati dellUniversit castellanese, per gratitudine, decisero di festeggiare solennemente ogni anno levento prodigioso. LUniversit si impegn a versare al Rettore della Chiesa della Vetrana in un baci-
le dargento la summa di docati dieci da consegnarsi e pagarsi per li Magnifici cascieri per la festa annuale in perpetuum. Questi storici avvenimenti hanno rinvigorito la grande devozione di Castellana alla Madonna della Vetrana; hanno generato il rifacimento completo della sua Chiesa, con lintervento pecuniario di tutto il popolo e dei Conti Acquaviva DAragona di Conversano e la fondazione del Convento degli Alcantarini; infine hanno creato la solenne festa nellultima domenica di Aprile e i fal dell11 gennaio. I FAL I Fal (circa cinquanta) si accendono per le strade cittadine la sera dell11 gennaio. Sono segni evidenti di festa, di esultanza popolare, di riconoscenza, e ogni anno ricordano a tutto il popolo lintercessione miracolosa della Madonna della Vetrana. Le fanove pi colossali ormai sono realizzate da giovani che hanno preso a cuore le antiche tradizioni ( penso con piacere ai ragazzi della Zona 167 o a quelli di Genna). Questi ragazzi pieni di contagioso entusiasmo fanno quasi a gara per superare larte e labilit dei fanovisti tradizionali i quali sono sempre stati maestri nel costruire grandiosi fal, ( penso a quelli della piazzetta della Chiesa Matrice, a quelli della Porta Grande). Ma voglio anche citare tutti gli altri innumerevoli fuochi o fuocherelli, magari realizzati con minor quantit di legna, ma non con minore amore, devozione e spirito di accoglienza. Quella sera si bruciano tonnellate di legna sotto lo sguardo attonito dei castellanesi e di chi arriva in massa dai paesi limitrofi. Tutti, nel freddo intenso invernale, si stringono attorno alle altissime fiamme uniti nella gioia e nella festa. Nella notte scura, il tradizionale canto mariano Tu sei del popolo, letizia e pace e le mille faville che serpeggiano verso lalto, hanno il compito di rinnovare al cielo la nostra gratitudine. Come in ogni festa popolare, non manca la parte gastronomica. E difficile non lasciarsi tentare dagli assaggi di taralli, ceci e fave abbrustoliti, olive, focaccine, pizze, frittelle, nocelline e da un bicchiere di generoso primitivo. Il tutto offerto con prodigalit da chi ha allestito
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la fanova. Ottima anche liniziativa, instaurata da qualche anno, dei frantoiani castellanesi. Fanno gustare ai visitatori dei fal il loro olio nuovo e genuino col quale condiscono le bruschette e pomodori appesi , conservati dallestate. Veramente la tradizione pi antica prescriveva che si mangiassero, riscaldati nella cenere calda del fal, sarche i scartapjete, pesci secchi salati e affumicati, da condire con abbondante olio. A volte oggi i pesci affumicati si sostituiscono con pi prosaiche acciughe arrostite. Va bene lo stesso poich quando festa, festa! A laude e gloria di Dio! Il giorno dopo, 12 gennaio, a sera il simulacro della Madonna della Vetrana, accompagnato da una interminabile teoria di ceri, viene portato con solenne processione in citt e rimane alcuni giorni in Chiesa Madre alla venerazione riconoscente dei fedeli. LA FESTA DAPRILE Come decisero i nostri antenati, la festa si celebra, sin dal 1691, lultima domenica di aprile. E la festa principale, solenne, la pi importante di Castellana e si svolge tra suoni di varie bande, sfarzosa illuminazione e accensioni di fuochi pirotecnici. Essendo una delle prime feste della zona molto seguita dai comitati delle feste patronali dei paesi limitrofi. Vengono a rendersi conto delle novit che offre il mercato. La festa di aprile caratterizzata da tre processioni. La prima si svolge il sabato sera, quando la Madonna processionalmente viene portata dal Convento dei Frati in Chiesa Madre. Giunti al Largo della Gravicella la Madonna riceve dalle autorit lomaggio delle chiavi della citt e, ripresa la processione, non appena svolta langolo del Pozzo della Terra tutta la Piazza diviene una sinfonia di luci e di colori sgargianti che danno vivacit nuova e infinite sfumature cromatiche alle case bianche e ai bal-
coni fioriti. Il giorno dopo, domenica, a mezzogiorno esce dalla Chiesa Madre la seconda lunga e solenne Processione alla quale partecipano tutti i sacerdoti con le loro mozzette paonazze, i religiosi francescani, tutte le confraternite con i loro abiti variamente colorati, le autorit cittadine con a capo il Sindaco in fascia tricolore, il Consiglio Comunale, le autorit militari e tutti i membri della Commissione Feste Patronali. La riuscita della festa si deve al loro lavoro, spesso improbo, e alla loro abnegazione veramente encomiabile. La Madonna incede maestosa contornata da lampieri dorati e serti di fiori. In un tripudio di colori e di ieratiche pose, fatto unico in tutta la zona, moltissime statue di Santi, venerati nelle Chiese della citt, sfilano anchesse in processione. E come se il Paradiso intero fosse accomunato alla gran festa. A sera poi Grandi Concerti Bandistici si avvicendano sulla cassa armonica, e, per il godimento dei tanti appassionati, eseguono brani di opere liriche e classiche romanze. Obbligatorio, come ultimo pezzo della serata, il Bolero di Ravel, tanto gradito ai giovani. Non mancano i fuochi pirotecnici che incendiano il cielo e un grandioso Luna Park che favorisce la gioia dei bambini e soddisfa lo scambio di amorosi sensi dei giovani. La terza processione si svolge il luned. La Madonna ritorna al Convento tra la nostalgia di molti che non sanno staccarsi dalla venerata Immagine e che, con un cero nelle mani, laccompagnano alla Sua Chiesa. Dopo tante emozioni duro tornare alla ferialit dogni giorno!
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VENERD 22 APRILE
ore 18,30
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SABATO 23 APRILE
ore 8,00
FUOCHI PIROTECNICI
Pellegrino Fireworks offerti da Splendor s.n.c. via Roma n 25 Castellana-Grotte
ore 8,30
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S. MESSA
ore 18,30 Piazza Nicola e Costa
CONCERTO MUSICALE
Banda Citt di Noci
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SABATO 23 APRILE
ore 19,30 dal Santuario Madonna della Vetrana
ore 20,00
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SPETTACOLO PIROTECNICO
ditta Bruscella Bartolomeo, offerto da Sindaco, Assessori e Consiglieri Comunali
CONCERTO MUSICALE
Banda Citt di Noci
In occasione dei Solenni festeggiamenti in onore di Maria SS. della Vetrana Il Parco dei Dinosauri, offre per la giornata di sabato, 23 aprile lingresso gratuito al parco a tutti i bambini di Castellana
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DOMENICA 24 APRILE
ore 8,00
FUOCHI PIROTECNICI
Pellegrino Fireworks offerti da Langolo dellarredo via Materdomini n 25/b Castellana-Grotte Il Mulino di Panettieri Cosimo via G.B. Vico N46 Castellana-Grotte
ore 8,30
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CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA
Presieduta da S.E. Mons. Domenico Padovano vescovo diocesano. La Schola Cantorum Don Pietro Giannuzzi diretta da Vittorio Petruzzi eseguir la Missa Secunda Pontificalis a tre voci dispari di Lorenzo Perosi
PROCESSIONE DI GALA
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foto Ladogana (Festa dAprile 2004)
DOMENICA 24 APRILE
ore 13,30
FUOCHI PIROTECNICI
ditta Boccia, offerti da Domenico Centrone
ore 23,30
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LUNED 25 APRILE
ore 8,00
FUOCHI PIROTECNICI
ditta Catapano Giuseppe di Ottaviano (NA) offerti da Campanella Marmi via Vecchia Putignano N1 Castellana-Grotte
ore 8,30
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MESSA SOLENNE
la Schola Cantorum Don Pietro Giannuzzi diretta da Vittorio Petruzzi eseguir la Messa a quattro voci dispari di Pietro Lanzilotta
FUOCHI PIROTECNICI
ditta Catapano, offerti da Panificio Mancini Massimo via S. Bini, n 5 Castellana Grotte
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LUNED 25 APRILE
ore 14,00 Santuario Madonna della Vetrana
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CONCERTO MUSICALE
Banda Citt di Conversano
SPETTACOLO PIROTECNICO
ditta Catapano Giuseppe di Ottaviano (NA) con il contributo di Pacello s.a.s. Volkswagen - AUDI S.p. 237 delle Grotte, Putignano
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MOSTRE E RASSEGNE
Chiesa dellImmacolata - dal 22 al 25 aprile
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SI RINGRAZIA
Il Sindaco, dott. Simone Pinto e lAmministrazione Comunale; Il Presidente Cav. Vincenzo Divella e lAmministrazione Provinciale Il Presidente Avv. Augusto dellErba e il Consiglio di Amministrazione della Cassa Rurale ed Artigiana di Castellana-Grotte, Credito Cooperativo; La Societ Grotte di Castellana s.r.l.; La Ecologica s.p.a.; LU.T.C. settore manutenzioni; Il Corpo di Polizia Municipale; LArma dei Carabinieri Stazione di Castellana-Grotte; La Polstrada distaccamento di Castellana-Grotte; LIstituto di Vigilanza s.r.l.; LA.V.P.A.; Il Comitato Vetrina Castellanese; Le Confraternite: SS. Sacramento, Maria SS. Immacolata, S. Onofrio, Maria SS. del Carmine; Vivai la Zoofloricola; Vivai Vitti; Ditelo con un Fiore Via C. Poerio n 53 (per gli addobbi floreali al Tosello allestito in piazza Nicola e Costa); Margherita Perta Via E. Fermi n 62 (per gli addobbi floreali alle processioni); Rosa Tea Via Cimitero (per gli omaggi floreali ai concerti bandistici); Foto d'arte Guglielmi, Studio fotografico Pasquale Ladogana, M. Cazzorla (per le fotografie); Autotrasporti Antonio Nardelli; Tutte le aziende industriali, commerciali, artigiane e tutti i cittadini che hanno partecipato con il proprio contributo. Con profondo sentimento di gratitudine il Comitato Feste Patronali ringrazia tutti i Castellanesi lontani (i quali essendo numerosi non vengono qui elencati per motivi di spazio) per il generoso contributo, grazie al quale stato possibile attuare tutte le iniziative programmate.
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Manghisi Michele Corbascio Angelo Mastromarino Domenico Scagliuso Francesco Cassano Antonio Cassano Luigi Cisternino Giovanna Contento Giovanni Del Drago Tommaso De Leonardis Renato Del Vento Francesco Faiano Ippolito Faiano Mario Galizia Domenico Gentile Vito Insalata Tommaso Lasorella Michele Lovecchio Paolo Marinosci Antonio Mastronardi Nicola Mavilio Giuseppe Mongelli Francesca Pellegrino Giuseppe Pinto Silvano Tricase Giuseppe
Presidente Vice Presidente Tesoriere Segretario Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere
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