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Anno 3 - N. 48 (#107) Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art.

1, c1, DCB Milano - Supplemento culturale del Corriere della Sera dell8 dicembre 2013, non pu essere distribuito separatamente

IL DIBATTITO DELLE IDEE

getulio alviani per il CORRIERE DELLA SERA


NUOVI LINGUAGGI ARTE INCHIESTE RACCONTI
Domenica 8 dicembre 2013

ho sempre amato dire s, ma oggi, per quanto ci/mi circonda, posso dire solo no

#107

2 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA

DOMENICA 8 DICEMBRE 2013

Sommario

SSS corriere.it/lalettura
4
Il dibattito delle idee Viva il capitale sociale purch sia debole
di CARLO BORDONI

Il dibattito delle idee Un suicida salvato, la scomparsa di un caro amico, la proposta belga sulleutanasia. Un confronto tra diritti e doveri

L'inserto continua online con il Club della Lettura: una community esclusiva per condividere idee e opinioni

Linizio e la fine

5 Geopolitica

Isole contese, Tokyo sbaglia


di RONALD DORE e MARCO DEL CORONA

Orizzonti

Scenari La pubblicit che fa bene al cuore


di ISIDORO TROVATO

7 Prodotti su misura
Stai piangendo? Ti vendo i fazzoletti

di EVGENY MOROZOV

Tecnologie Tra ventanni ci opereranno i robot


di CRISTINA GABETTI

9 Visual data

Cos la Terra cominci a girare


di GIULIO GIORELLO

Siamo liberi ma non padroni della vita


C il dolore e c la responsabilit Luomo si interroga davanti alla morte, facciamolo anche davanti allesistenza
di CLAUDIO MAGRIS

Caratteri

10 Editoria e costume
Il comune senso del censore

11 Recensioni: Harold Brodkey


La devastazione sotto il vitalismo esibito

di PIERLUIGI BATTISTA

14 Classifiche dei libri


La pagella
di ANTONIO DORRICO

di ALESSANDRO PIPERNO

Sguardi

16 17

MAImuseo di Cremona Larte degli outsider ora ha una casa


di ANTONIA JACCHIA

Incontri: Jan Fabre Sono il servo della bellezza


di VINCENZO TRIONE

19 Il protagonista

Italo Lupi, la vita in forma di grafica


di GIANLUIGI COLIN

Percorsi

20 Reportage da Guantanamo
Il detenuto pesa 32 chili

22 Controcopertina
Il Novecento in una tovaglia

di MOLLY CRABAPPLE

di CORRADO STAJANO

ualche settimana fa, due carabinieri hanno salvato in extremis un uomo che stava per suicidarsi e si era gettato nel vuoto con una corda al collo. Il fulmineo intervento unulteriore decorazione sul medagliere dellArma, perch non cosa da poco salvare una vita. In questo caso estremo non viene certo in mente alcun dubbio su quellintervento cos pronto. Ma fino a quando, fino a dove lecito o giusto salvare la vita di qualcuno che vuole rifiutarla, rinunciarvi, fuggirla perch non la regge pi? Se i carabinieri avessero fermato qualcuno mentre si recava in Svizzera o in altro posto per porre fine ai suoi giorni con un suicidio assistito, ci sarebbe stato verosimilmente contestato come una violazione della libert, una dogmatica costrizione a vivere imposta a chi non se ne sente pi in grado, schiacciato e tormentato da un peso o da un dolore insopportabile. Ma giustificata questa differenza che certo in noi istintiva e profonda fra due modalit di impedire una morte o meglio fra due modalit di porre volutamente fine alla propria vita, una da rispettare e laltra da impedire anche contro la volont dellinteressato? Certo, in un caso si pu presupporre una decisione meditata, una volont razionalmente radicata nella persona, pienamente consapevole, mentre in altre circostanze si pu pensare a una scelta dettata da unesaltazione momentanea, priva di lucidit che non esprime una deliberata, cosciente e libera volont, come il gesto di chi agisca alterato da una droga o da un violento choc. Ma, a parte casi particolarmente evidenti, chi si prende larbitrio di decidere sulla volont di un altro, di stabilire che un altro vuole o non vuole veramente ci che dice di volere, di desiderare, ci che invoca? Saremmo felici se Monicelli o Lizzani cui va il mio intenso e, nel caso di Lizzani, personalmente grato ricordo fossero vivi, ma sarebbe stato lecito impedire loro ci che hanno voluto? Siamo certi che i bambini sofferenti cui in Belgio una proposta di legge vorrebbe dare la possibilit di richiedere leutanasia abbiano una capacit di giudizio superiore a quella delluomo salvato dai carabinieri? E uno psicologo, esperto di una scienza non certo esatta e particolarmente esposta a interpretazione impressionistiche, proprio certo che la sappia pi lunga? E gli stessi genitori non tutti necessariamente amorosi e specialmente non tutti necessariamente intelligenti e preparati, come dimostrano tante cronache possono essere considerati padroni dei loro figli sino al punto di decidere della loro vita o della loro morte?

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Il diritto di morire Tra i fautori delleutanasia in Italia spicca lex ministro Umberto Veronesi, autore dei libri Il diritto di morire (Mondadori, 2005) e Il diritto di non soffrire (Mondadori, 2011), entrambi a cura di Luigi Bazzoli. Su posizioni analoghe il saggio di Paolo Flores dArcais A chi appartiene la tua vita? (Ponte alle Grazie, 2009) La sacralit della vita Tra i libri di studiosi contrari alleutanasia, solitamente di matrice cattolica: Adriano Pessina Eutanasia. della morte e di altre cose (Cantagalli, 2007); Elisabetta De Septis Eutanasia tra bioetica e diritto (Marcianum Press, 2008); Mario Palmaro, Eutanasia: diritto o delitto? (Giappichelli, 2012). Un laico e un cattolico dialogano nel volume di Antonio Del Pennino e Daniele Merlo Di che vita morire (Gaffi, 2010)

Ci pu essere unimplicita violenza, un superbo senso di superiorit nel credere che si possano legare le mani di chi vuole impiccarsi e che non si debba invece legarle a chi vuol prendere le pillole prescritte. Non sto certo scoraggiando chi ha generosamente e talora rischiosamente trattenuto un fratello sullorlo del baratro e non sto propugnando lobbligo di accanirsi a prolungare la vita a ogni costo e in ogni condizione, pure contro la volont o anche solo contro la possibilit di sopportazione della persona. C un momento, hanno scritto teologi come Thiede o Slle, in cui proprio il senso cristiano della finitezza umana e della vita come viaggio anche comico, visto da lass aiuta a dire di s alla sua conclusione e le mani, non pi nevroticamente contratte, lasciano la presa. Non la vita che va idolatrata, perch difficile dire se il Big Bang sia stato un bene o un male; sono i viventi che vanno rispettati in tutte le fasi della loro esistenza, da quelle deboli degli inizi nel grembo materno a quelle deboli della fine e a tutte quelle intermedie, felici o dolorose. Altrimenti potrebbe diventare realt la feroce, paradossale satira del grande Philip Dick lautore di tanti capolavori di fantascienza quando in un racconto immagina che la liceit dellaborto venga prolungata sino ai nove anni del figlio o della figlia. Inoltre c una fondamentale differenza tra chi invoca la morte, per s o per gli altri, sotto la pressione di sofferenze insopportabili e chi vorrebbe stabilire un livello di abilit o di salute al di sotto del quale lecito o magari socialmente ed economicamente auspicabile la soppressione del disabile, come quella praticata dal nazismo con loperazione Aktion T4, volta, come ha ricordato di recente Marco Paolini, a eliminare migliaia di tedeschi la cui vita non era degna di essere vissuta, senza chiedersi chi stabilisce quando una vita degna o no di essere vissuta. difficile avere, in queste cose, certezze. Probabil-

SSS Se uno non ce la fa, se il mondo che regge sulle


sue spalle per lui troppo pesante e lo schianta? Chi pu imporre a un altro di sopportare sofferenze insostenibili? Sofferenze che possono essere solo psichiche, ma non perci meno crudeli

DOMENICA 8 DICEMBRE 2013

CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 3

Stanze
di Angela Urbano

Il Sogno americano di un poeta


Non una poesia memorabile ma rappresenta un Paese: One Today (Un giorno come oggi) composta da Richard Blanco per la cerimonia dinaugurazione della seconda presidenza Obama, nasce da lontano. Lautore ne racconta la genesi nel libro For All of Us, One Today ed una storia intrecciata alla sua biografia tipicamente americana. Concepito a Cuba, nato a Madrid, cresciuto a Miami, Blanco ci parla ancora dellAmerican Dream.

un maestro, ha un suo affascinante umorismo linguistico che nasce dal rigore della classificazione e dal tacito senso della sua vanit. Lironia la pi grande avversaria della morte, perch lassume su di s, ma come ci si cambia un soprabito. Forse bisognerebbe ritrovare concretamente, fisicamente il senso della morte quale sigillo della nostra appartenenza allordine naturale delle cose; viverla certo come mistero, ma senza la necessit di parlare troppo del mistero e delle cose nascoste e continuando, anche su quella soglia, a interessarsi delle cose relative ed effimere di cui ci si interessati nella quotidianit, anche al corso di un titolo in Borsa. Un senso classico romano pi ancora che greco invita a venerare limperscrutabile ma, proprio perch imperscrutabile, a non angosciarsi nellossessivo tentativo di scrutarlo. Ci non implica affatto necessariamente uno spirito irreligioso: le nostre contingenze dice un bellissimo passo di una lettera di Biagio Marin al suo traduttore cinese colorano leternit di Dio; sono il nostro modo di vivere quella inafferrabilit di Dio che, ricorda Alberto Melloni nel suo forte, incisivo libro Quel che resta di Dio, proclamata con forza martellante nella Bibbia. Inafferrabilit dunque pure della nostra morte, che allora meglio vivere come una parte prevista e normale nel teatro della nostra esistenza, i cui elementi ricevono lordine o decidono di rompere le righe. Certamente vi sono sofferenze inaudite, fisiche e psichiche, inflitte dalla sorte o dagli uomini che rendono impossibile ogni dignit classica e ogni composta uscita di scena al termine previsto dello spettacolo. La grande forza del cristianesimo il bruciante tentativo di confrontarsi con linfimo e lestremo della condizione umana, talora cos insostenibile e insopportabile da indurre non ad attendere di cadere, bens a precipitarsi di propria volont in quel buio che, scrive il teologo Karl Rahner parlando del suicidio, loscura mano di Dio che sorregge come una rete chi cade, perch inciampato o non ce la fa pi.

mente abbiamo perso la familiarit con la morte che aveva la civilt classica, il senso concreto di far parte del gran fiume delle cose, come dice lespressione cinese, del ciclo di aurora e tramonto, fiorire e appassire, aggregazione e disgregazione degli elementi. Si forse data troppa importanza alla morte, permettendole di fare troppo il gradasso e di presentarsi come il trionfo del nulla e dellinsensatezza di tutto.

Pochi giorni fa ha varcato la soglia finale un mio amico che ha contato e dunque conta moltissimo nella mia vita; Giovanni Gabrielli, grande studioso di diritto civile, grande avvocato e grande figura di quel mondo in cui il diritto un timone della vita economica e civile di un Paese. Ma soprattutto, da sessantacinque anni dalla prima media mio compagno dei momenti anche dolorosi e difficili e di una continua invenzione festosa e ironica della vita, vissuta con impegno e seriet non seriosa, ma anche come gioco che spariglia le carte, come una risata felice. Tormentato da continui e sempre pi estesi dolori e mai lamentoso, non ha permesso che la sua sofferenza e la sua morte, che sapeva imminente, incidessero sulla sua visione del mondo o lo inducessero a vaghe e ansiose filosofie del nulla. stato sempre immune da quellegocentrismo di chi sta male e pensa che questo suo male sia il centro del mondo e che tutti debbano pensare ad esso. La morte, diceva, non il momento pi importante n tantomeno decisivo dellesistenza, conta ad esempio meno che non sposarsi, avere figli. Non parlavamo certo della morte nelle ore passate insieme negli ultimi mesi; abbiamo anche riso, come abbiamo fatto molto spesso per sessantacinque anni, a cominciare dal liceo, dove lui primeggiava come credo nessun altro traduceva ardui brani di Tucidide in po-

La lavagna dell(ultimo) desiderio Sopra: unimmagine della installazione Before I die... realizzata nello scorso febbraio a Indianapolis (Usa), sui muri di un palazzo abbandonato di Lafayette Road. Il progetto firmato dallartista e designer statunitense (dorigine taiwanesi) Candy Chang (1989): nel 2011 a New Orleans, dopo aver perduto una persona molto amata, Chang ha trasformato le mura di una casa abbandonata in una gigantesca lavagna chiedendo di completare gli spazi vuoti nella frase: Prima di morire voglio.... Da allora il progetto passato per 25 lingue e 60 Paesi (dagli Usa al Sudafrica) e sono state milioni le persone che hanno potuto scrivere con un gessetto il loro desiderio. Sul sito beforeidie.cc Candy Chang fornisce un kit per realizzare da soli questa lavagna: prezzo 145 dollari

SSS Talora nellaiuto a chi vuole uscire di scena pu


insinuarsi unorribile falsa pappa del cuore, inconsapevolmente cinica. Ci sono persone cos sensibili, diceva Bernanos, che schiacciano subito un animaletto per non vederlo pi soffrire

chi minuti e, quando un professore commetteva lerrore, involontariamente umiliante per gli altri, di chiamarlo cavallo di razza, si metteva immediatamente a ragliare, cosa in cui eccelleva come negli aoristi. Abbiamo imparato insieme a ridere delle persone e delle cose che allo stesso tempo amavamo e rispettavamo, sapendole ben pi grandi di noi, e a ridere di noi stessi consci di essere comiche comparse nel teatro del mondo e a considerare pi che giuste le frequenti sanzioni disciplinari che ci venivano inflitte per il continuo subbuglio che provocavamo. Lultimo dialogo con Gianni, pochissimi giorni prima della sua morte, nato dalla sua preghiera, dal letto in cui giaceva sofferente, di spegnergli la televisione. Dopo qualche minuto in cui mi arrabattavo senza risultato col telecomando, mi ha detto, con una voce in cui cera tutta la sessantacinquennale consapevolezza della mia incorreggibile inettitudine: Dame qua, dame qua, fazzo mi. un senso classico, della vita e dunque della morte, che occorrerebbe recuperare. Non a caso Gianni leggeva costantemente i classici, non solo greci ma anche e forse ancor pi latini, meno accesi dal fuoco dellassoluto metafisico e delle domande ultime e limpidamente radicati nella buona e dura terra con le sue fioriture e il loro appassire, la repubblica e le sue leggi, Plinio il giovane che chiede a Traiano come comportarsi con i cristiani e limperatoria brevitas della dura risposta del sovrano. La classicit ironica, perch insegna la necessit e la precariet della precisione. Il latino insegna il nominativo e laccusativo e, se non li si conosce o, peggio, li si scambia, non si sa chi che ruba e chi che derubato e si finisce, come nellimmortale Pinocchio, per mettere in galera il derubato e lasciare libero il ladro. La parola classica, parola di una lingua morta, sembrerebbe dunque non voler dir niente e invece dice tante cose, dice quellindicibile che si addensa dietro, intorno a ogni parola e a ogni situazione. La parola classica trasmette il senso della propria sicurezza e della propria precariet; insegna che non si riesce a dire tutto e insegna la familiarit con la ricerca della verit, lo scetticismo circa la possibilit di afferrarla e la fede nella capacit di afferrare comunque in questa ricerca qualcosa di essenziale e imperituro. Trasmette soprattutto, con la sua grandiosa inutilit, lironia per tutta questa avventura. Quando il preside ci dava la pagella e ad alcuni di noi, ad esempio a me, diceva: Si ricordi, Magris, qui proficit litteris sed deficit moribus magis deficit quam proficit, quel latino confermava ma anche smontava la seriet di quellelogio e di quella predica. Pure il diritto di cui Gabrielli

Morire anche un diritto. Non perch si sia padroni di s stessi, come recita una rozza parola dordine; essere padroni sempre un abuso, significa trattare gli altri come schiavi e anche trattare s stessi da schiavi unumiliazione, unalienazione che degrada e opprime il nostro Io. Luomo libero, il che altra cosa da essere padrone (il quale ad esempio pu essere schiavo di s stesso, delle proprie brame, delle proprie ansie). Libero anche di non voler continuare a vivere. Ma questa autentica libert non unorgogliosa e benpensante rivendicazione di diritti sindacali, come accade troppo spesso quando si parla di eutanasia, di suicidio assistito, con una soddisfatta retorica politically correct, ossia ipocrita, ferocemente sferzata da un dramma dello scrittore svedese Carl-Henning Wijkmark, La morte moderna. Questa libert confina e sconfina con la responsabilit, con i rapporti con gli altri; il grande scrittore argentino Ernesto Sbato ha scritto di aver pensato alcune volte al suicidio e di essersene astenuto per non recare dolore agli altri, convinto che non sia lecito far soffrire nessuno, nemmeno un cane. Ma se uno non ce la fa, se il mondo che come Atlante egli regge sulle sue spalle per lui troppo pesante e lo schianta, lo maciulla? Chi pu imporre a un altro di sopportare sofferenze per lui insostenibili? Sofferenze che possono essere anche solo psichiche, ma non perci meno crudeli e intollerabili. Forse si ha pi comprensione per i dolori fisici che per quelli psichici e spirituali. Ma perch un cancro dovrebbe commuovere pi di unossessione che occupa la mente sino alla disperazione? Il famoso giuramento di Ippocrate, che obbliga il medico a tutelare a ogni costo la vita e lintegrit del paziente, sembra cadere sempre pi in discredito e si invoca che esso sia subordinato alla volont del paziente, visto che si tratta della mente e del corpo del paziente e non del medico n, beninteso, dei famigliari del paziente stesso, che non possono sovrapporre la loro volont alla sua. Ma qual , quale dovrebbe essere il confine di questa condiscendenza del medico al desiderio di chi gli chiede aiuto? Origene, grande teologo e interprete della Scrittura, si evir, forse per aver offeso la continenza e per non offenderla pi. Se un fanatico della purezza chiedesse al medico di evirarlo per evitargli tentazioni sessuali e pensieri impuri, il medico dovrebbe seguire la sua etica, che gli vieta di castrare il maniaco della castit, o rispettare la sua libera scelta? Talora nellaiuto a chi vuole uscire di scena pu insinuarsi unorribile falsa pappa del cuore, la sentimentalit inconsapevolmente cinica di tante benintenzionate persone convinte di essere sensibili; talmente sensibili da non poter vedere accanto a s alcuna sofferenza e alcun sofferente e profondamente sollevate quando sofferenza e sofferenti vengono tolti o si tolgono di mezzo. Ci sono persone cos sensibili, diceva Bernanos, che non possono veder soffrire alcun animaletto e lo schiacciano subito, non per non farlo pi soffrire, ma per non vederlo pi soffrire.
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4 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA

DOMENICA 8 DICEMBRE 2013

Il dibattito delle idee


Oltre la crisi

Cittadini
di Edoardo Vigna

La community diventa una comune


A San Francisco lo chiamano co-living. C chi lo considera risposta alla crisi. Mega-appartamenti come The Embassy gi una ventina, altri 4060 in via di formazione sono molto di pi. Per entrare in una delle 8 camere della comune non basta un reddito sufficiente: serve passione per le idee. Cos le social community virtuali diventano reali, dice chi lorganizza: Per ricostruire il tessuto cittadino. E si fanno carte false per essere invitati alle cene del mercoled.

Sono i legami paritari e inclusivi che premiano il merito e assicurano il benessere generale Invece quelli stretti, di tipo famigliare, frenano la mobilit e perpetuano le disuguaglianze

Viva il capitale sociale, per debole


di CARLO BORDONI

n un popolare cartone animato di Hanna-Barbera, gli Antenati Fred e Barney giocavano a bowling, passatempo utile a mantenere le relazioni sociali al di fuori del lavoro: uomini primitivi, ma non troppo, avendo gi scoperto il capitale sociale. Un termine destinato a entrare nel linguaggio comune, perch definisce linsieme di legami personali, di conoscenze, di relazioni e capacit di interagire che costituisce un bagaglio formidabile per farsi strada nella vita e che, in senso pi generale, rappresenta la struttura funzionale di ogni societ. Perch le relazioni, come si suol dire, contano. Spezzati i legami di stretta familiarit, vicinato e amicizia, luomo doggi impegnato in una partita di bowling da solo: triste e deprimente, ma rappresentativo della realt attuale. Tanto che in Bowling Alone (tradotto dal Mulino come Capitale sociale e individualismo) il sociologo Robert D. Putnam usa la metafora del gioco in solitudine per denunciare la perdita di capitale sociale. Putnam teme che, per effetto dei processi di individualizzazione, mobilit, precariet e apertura delle frontiere, tutti fattori che portano allallontanamento dallambito ristretto della comunit dorigine, il capitale basato sulle relazioni si disperda e finisca per causare gravi danni al tessuto sociale. Quasi una regressione o una rottura del rapporto individuo-societ. Per ristabilire lequilibrio perduto necessario tornare a stringere legami col prossimo; una pratica che pu assicurare innegabili benefici economici, se vero come dimostrano gli studi compiuti sullargomento nellarco di quasi un secolo, da Lyda J. Hanifan a James S. Coleman che un buon capitale sociale capace di produrre benessere, ricchezza, sviluppo. Insomma, il motore della crescita personale. Ma se il capitale sociale aumenta le occasioni di lavoro e favorisce il successo professionale, probabile che sia anche responsabile delle differenze sociali. Negli anni Ottanta Pierre Bourdieu, facendo propria una critica di matrice marxista, ne aveva denunciato la prassi ad excludendum, volta cio alla formazione di lites privilegiate e le conseguenti disuguaglianze sociali. Di Disuguaglianze inaccettabili (Laterza), sulla scia delle critiche mosse da Bourdieu, parla ora Maurizio Franzini in unanalisi puntuale della realt italiana, dove la trasmissione della ricchezza avviene quasi esclusivamente per via familiare. Infatti si riscontra una percentuale molto ampia di figli che restano nella stessa fascia di reddito dei padri, dal momento che i vantaggi sono blindati dalle famiglie e trasmessi alle generazioni successive

La nostalgia di Prospero

Tutti in calesse nel nome di Gramsci


di ANTONIO CARIOTI

mascherata lennesima congiura mediatica dei poteri forti. Il libro nero della societ civile di Michele Prospero (Editori Internazionali Riuniti, pp. 143, 12,50), denuncia una trama volta a sabotare, con la campagna anticasta, il progetto di fare del Pd un partito strutturato. Lantipolitica grillina e le proposte di riforma istituzionale, scrive lautore, fanno parte della stessa ondata di regressione. E lunico rimedio tornare al partito teorizzato da Gramsci, il moderno Principe come risposta alle illusioni della personalizzazione del potere. Un po come combattere lo smog rilanciando la locomozione animale.
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con un alto grado di immobilit sociale. Il capitale relazionale scrive Franzini ha valore solo per chi lo possiede e non per la societ nel suo complesso, facendo venir meno la sua qualit di beneficio collettivo. Questo immobilismo impedisce di legare il merito al risultato, aumenta la disuguaglianza e frena la crescita economica, mentre la modernit ci vorrebbe indipendenti dalle origini familiari, collocati nel posto giusto per merito individuale e non per eredit.

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La discussione Maurizio Franzini denuncia il lato oscuro del capitale sociale in Disuguaglianze inaccettabili. Limmobilit economica in Italia (Laterza, pp. 158, e 15). Distingue tra vari tipi di capitale sociale Paul C. Godfrey in More than Money, edito questanno da Stanford University Press (pp. 264, $ 29.95) I precedenti Due testi usciti negli anni scorsi su questi temi sono: Robert D. Putnam, Capitale sociale e individualismo (il Mulino, 2008) e Pierre Bourdieu, La distinzione (il Mulino, 2001) ILLUSTRAZIONE DI GEZ

Nel nostro Paese, pi che altrove, le relazioni sociali diventano indispensabili nel momento in cui non garantito a tutti lo stesso trattamento: chi non ha un capitale sociale primario, di origine familiare, portato a cercarlo per via politica, con la conseguenza di mettere a rischio gli ideali di libert. Si consuma cos il tradimento della modernit, che nelle parole di Tocqueville, Stuart Mill e Pareto avrebbe dovuto trovare nella mobilit sociale le ragioni della democrazia. Inutile colpevolizzare il capitale sociale,

alla maniera di Bourdieu, indicandolo come una prerogativa delle classi dominanti, oppure rivalutarlo, come fa Putnam, in forza di un nostalgico e ottimistico American way of life: la consistenza di questo prezioso patrimonio pi complessa e si venuta adeguando alla societ liquida, perdendo di conseguenza il suo carattere classista e mostrando una decisa vocazione a promuovere linteresse collettivo. Gli studi pi recenti (Granovetter, Lin e Woolcock) guardano piuttosto alla qualit delle relazioni, distinguendo i legami forti, propri del capitale esclusivo, dai legami deboli, o di capitale inclusivo. I legami forti sono quelli di sangue, famigliari, molto stretti, talvolta oppressivi e violenti, che letteralmente legano (bonding) le persone con vincoli indissolubili di dipendenza; sono conservativi, permettono di mantenere lo stato di fatto. Se oggi si assiste a unerosione del capitale sociale (come lamenta Putnam), perch crollano i legami forti, sorta di barriera difensiva dei rapporti interpersonali che offriva stabilit e sicurezza. Lo dimostra il fatto che la famiglia, luogo privilegiato in cui sviluppare il capitale sociale primario, ha da tempo delegato alle organizzazioni cosiddette artificiali (religiose, scolastiche, sportive) il compito di supplire alla sue mancanze nelleducazione e nella socializzazione dei figli. Invece i legami deboli si costruiscono a distanza, sono quasi dei ponti (bridging) lanciati verso laltro a creare reti informali; fondati sulla fiducia, il rispetto reciproco, il riconoscimento dei meriti. Sono reticolari e si sviluppano sul piano orizzontale; escludono in principio i rapporti familiari, privilegiando quelli da pari a pari, senza vincoli di subordinazione e senza centralit. Su questi si fondano le speranze di realizzare nuovi modelli di sviluppo e reti di relazioni in grado di riprodurre le condizioni di benessere. Sulla falsariga di Francis Fukuyama (lautore di Fiducia), che attesta come le virt sociali contribuiscono alla creazione della prosperit, Paul C. Godfrey, nel suo More than Money (Pi che il denaro), propone cinque risorse esemplari per creare ricchezza ed eliminare la povert, dove, tra le tipologie di capitale istituzionale, umano, organizzativo e fisico, spicca il vecchio capitale sociale, la cui importanza per uscire dalla recessione appare essenziale. Persino risolutiva, viste le attuali condizioni del sistema economico. Forse non si realizzer un Italian dream, ma il capitale sociale, di tipo inclusivo, potr diventare moneta da spendere in tempi di crisi.
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IL NUOVO ROMANZO IN ANTEPRIMA MONDIALE

feltrinellieditore.it

#IlgiocodiRipper

DOMENICA 8 DICEMBRE 2013

CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA

Il dibattito delle idee

Cambusa
di Nicola Saldutti

Navi antiche alla stazione dei treni


Dagli scavi di una stazione, le navi. accaduto a Pisa San Rossore. Sistemando i binari sono emerse imbarcazioni datate dal II secolo avanti Cristo al VII secolo. Il cantiere delle navi antiche (sono una trentina) aperto dal 1998, si pu visitare. Poi ci sar un museo, che verr realizzato negli Arsenali Medicei e che sar il pi grande dEuropa. Tutto comincia dai treni, per. Un altro modo di navigare.

Geopolitica La disputa per larcipelago delle Diaoyu/Senkaku e le trappole del nazionalismo

Isole contese, ecco perch Tokyo sbaglia


di RONALD DORE

Cina e Giappone si sfidano pericolosamente e gli Usa non semplificano il contesto Ma la storia mostra chi ha forzato un equilibrio che funzionava, negando levidenza

a creazione da parte della Cina il 23 novembre di unestesa Zona aerea di difesa e identificazione, e la risposta di sfida degli americani, che hanno inviato due bombardieri ad attraversarne i limiti per un paio dore, hanno provocato in Giappone rabbiose reazioni ll contenzioso contro la bellicosit cinese. La verit che a Il piccolo arcipelago dare origine alla controversia sono state le delle Diaoyu/Senkaku divide posizioni smaccatamente false assunte da Pechino e Tokyo (che le Tokyo, prima dal governo Noda e ora dal goamministra) e sta verno Abe, che gli succeduto. Dal 1940 le danneggiando le loro relazioni isole Senkaku (che Pechino chiama Diaoyu) economiche. La situazione sono abitate soltanto da capre selvatiche e precipitata nel 2012 quando pochi albatri. Prima di allora vi si trovava un in Giappone il governo di piccolo stabilimento per la lavorazione del centrosinistra di Yoshihiko pesce che fu costretto a chiudere perch, con Noda ha nazionalizzato gli 8 lincombere della guerra, la famiglia Koga, fra isolotti e scogli, disabitati che ne era proprietaria, non riusciva pi a troma in posizione strategica. vare il carburante necessario per alimentare Anche Taiwan rivendica le gli impianti di essiccazione del pesce. I Koga Diaoyu/Senkaku erano giunti nel 1885, per la caccia dellalbaLautore dellarticolo tro. Per 10 anni i loro sforzi per ottenere che le Ronald Dore un sociologo isole venissero dichiarate territorio nazionale britannico. Nato nel 1925, si furono vani, perch il ministero degli Esteri specializzato del Giappone temeva che un simile provvedisui temi sociali ed economici mento sarebbe stato una provocazione nei relativi al Giappone confronti della Cina. Alla fine, RUSSIA mentre la guerra sino-giappo- Zona aerea di difesa e procedere con il suo piano. I suoi sostenitori senso, ma non che qualcuno dei giapponesi ne di Pechino alla pro- Particolare di Made rivendicata da: nese del 1894-95 giungeva al identicazione non erano per cos forti da poter dominare presenti labbia accettata. Lostinata e sfaccia- vocazione giapponese. in China (2012) Cina Giappone termine e la vittoria del Giaplesecutivo retto da Noda. ta aggressivit del primo punto, cos come la La follia di Tokyo dellartista NORD pone diveniva certa, il miniPer arginare Ishihara, il governo decise di plateale falsit del secondo, hanno consenti- aggravata dal fatto che americano Joe COREA Pechino GIAPPONE stero degli Esteri dichiar forespropriare e nazionalizzare le terre in que- to ai falchi dellalleanza nippo-americana in persino alcuni dei suoi Black (1973), SUD malmente le isole terra di stione. A quanto pare nessuno aveva previsto Giappone di ottenere dagli Usa assicurazioni esponenti di primo mosaico di 5.500 Tokyo COREA CINA nessuno e le annesse. che questo passo avrebbe offeso la Cina, che ancor pi forti, e cio che avrebbero colpito i piano, a ottobre, nel soldatini ispirato Shanghai I diritti di propriet dei Kolo prese come unasserzione di sovranit e cinesi in caso di guerra, indipendentemente corso dellincontro an- alla foto (1938) di Oceano Okinawa Pacico Conne ga furono certificati dal goveruna sconfessione dellaccordo dilatorio. da chi lavesse scatenata. Assicurazioni impli- nuale di quello che so- Robert Capa di un acque Isole contese: no coloniale giapponese inseDa allora in poi i rapporti tra i due Paesi subi- cite nellazione dei B52 Usa in risposta alla leva essere il Gruppo giovane soldato territoriali Senkaku (per il Giappone) diatosi a Taiwan. Nel 1945, dorono un rapido deterioramento. La situazio- creazione da parte della Cina di una Zona per lamicizia tra Cina e cinese. Nelle cinesi o Diaoyu (per la Cina) po la capitolazione di Tokyo, 400 km ne si sarebbe sgonfiata se i giapponesi aves- aerea di identificazione e difesa (un mal va- Giappone, si sono ri- immagini piccole: TAIWAN Fonte: Reuters/Xinhua le isole passarono sotto il consero detto: Sentite, siamo sicuri che le isole lutato cambio di linea rispetto alle politiche fiutati di accogliere la la foto di Capa e trollo Usa, che le incluse nella giurisdizione Ha insegnato, fra laltro, ad ci appartengono. Voi invece lo contestate. Ri- attuate fino ad allora), estemporanea reazio- richiesta dei cinesi af- lopera di Black di Okinawa. Quando Washington restitu finch nel comunicato Harvard, al Mit e alla London conoscete tuttavia il nostro potere amminiOkinawa al Giappone nel 1970, affid le finale si facesse almeno un cenno allesistenSchool of Economics. In Italia strativo, dunque perch non vi rivolgete alla Senkaku al controllo amministrativo nippoza della contesa sulle isole. So che almeno sono apparsi suoi saggi per il Corte internazionale di giustizia e non contenico, senza stabilire a chi toccasse la sovranidue di loro la pensano come me, ma il GiapMulino e per Armando state l la nostra rivendicazione di sovranit? Laccordo dilatorio pone diventato una societ autoreferenziale t territoriale. Nel 1971 i cinesi dichiararono Lo scrittore Accetteremo lautorit della Corte. Invece di avere maggiori diritti alla sovranit di Hideo Furukawa ha 47 anni ed Noda e il suo successore Abe hanno scelto di Il premier Zhou Enlai quasi totalitaria, in cui criticare il governo di quanti ne avessero i giapponesi. Nel corso dei agli stranieri provoca ritorsioni e nato a Fukushima, dove ha mostrare i muscoli, asserendo: uno, che non nel 1972 propose di fronte negoziati per stabilire relazioni diplomatiche ostracismo. La situazione si sta davvero facreato una scuola di scrittura. c nessuna contesa e le isole sono nostre; del 1972, il premier Zhou Enlai afferm che In Italia uscito il romanzo due, non ci fu mai alcun accordo dilatorio. demandare la questione cendo pericolosa. la questione della sovranit delle isole spi(Traduzione di Laura Lunardi) Belka (traduzione di Gianluca I verbali degli incontri dimostrano che i cinealle generazioni future nosa. Propongo che non si tenti di risolverla Coci, Sellerio, pp. 448, 16) si in realt avanzarono una proposta in tal RIPRODUZIONE RISERVATA ora, ma la si demandi alle pi sagge riflessioni delle generazioni future. Lallora primo ministro giapponese Kakuei Tanaka disse a Lintervista Lo scrittore Hideo Furukawa avverte: guai a cambiare la Costituzione pacifista un collaboratore, che oggi a 88 anni non fa che confermare la cosa in tv, di aver trovato soddisfacente quellaccordo dilatorio. Che guerra, dalla prostituzione forzata di donne strafu riconfermato durante la visita di Deng Xianiere alloccupazione militare di tanti Paesi asiatici? oping in Giappone del 1978. La questione complessa e riguarda il problema Per quarantanni il Giappone rispett scrudi stabilire a chi imputare la massima responsabilit polosamente laccordo dilatorio, servendosi per i disastri causati dalla guerra. Se si potesse dire del proprio potere amministrativo soltanto semplicemente che le colpe sono dellallora ministro per impedire che qualche sfrenato nazionalidegli Interni, dei vertici dellesercito e cos via, la questa sbarcasse sulle isole. Entr poi in scena il stione sarebbe facilmente risolvibile. Il problema numero uno degli sfrenati nazionalisti del di MARCO DEL CORONA nalmente non condivido affatto. che, quando si considera lipotesi di addossare la reGiappone, il popolare e populista governatoAbe e la destra credono di sponsabilit di ci che accadde allimperatore, ovvio re di Tokyo, Shintaro Ishihara, allora verso la a contesa delle isole Diaoyu/Senkaku non coninterpretare un sentimento che il concetto stesso di Giappone come nazione prenfine del suo terzo mandato. Le propriet tertrappone solo Pechino e Tokyo. Mette di fronte nazionale revanscista, oppure de a vacillare paurosamente, se non a crollare. un riere dei Koga, nel frattempo, erano state due apparati di propaganda, ciascuno con le sue contano di imporre la loro vimale che deriva, fondamentalmente, dal sistema mocomprate e vendute senza scalpore, finendo caratteristiche, e attizza due opposti nazionalismi. Tra sione a una maggioranza che, di narchico. nelle mani di una famiglia che si era enorme- chi invece cerca di sfuggire a una logica binaria zeppa suo, non toccherebbe la CostiIl suo romanzo Belka pare avere pi chiavi di mente arricchita con i proventi di uno sfarzo- di insidie c lo scrittore giapponese Hideo Furukawa, tuzione redatta dagli americani lettura. Per esempio, che la violenza degli animali so e redditizio locale per feste nuziali. Ishiha- il cui romanzo Belka pubblicato da Sellerio e giudidopo la guerra? abbia paradossalmente una sorta di carica etica ra venne a sapere che il crescente disinteresse cato dal suo traduttore Gianluca Coci uno dei migliori In realt la maggior parte dei giapponesi oggi ignota agli uomini. E che comunque la violenza per i matrimoni aveva eroso la ricchezza di in Asia da molti anni a questa parte traccia una tende a non ragionare di testa propria e dunque a permei ogni tipo di relazione: tra umani e tra aniquesta famiglia, inducendola a tentare di controstoria dalla Seconda guerra mondiale alla fine ricercare una visione altrui. I conservatori, per impormali (bench i rapporti tra, e con, gli animali rivelivendere le terre. Ebbe cos lidea di acquistare della guerra fredda attraverso gli occhi, e i destini, di re a tutti i costi la propria visione, stanno tentando no una loro purezza). questa la sua visione dei i loro diritti di propriet per inglobare le isole cani forse pi umani degli uomini. Ebbene, spiega a come non mai di sfruttare questo desiderio inconscio rapporti interpersonali e tra Stati? Senkaku nella metropoli di Tokyo e costruirvi la Lettura Furukawa, dare priorit a questioni di della maggioranza dei giapponesi. Nel regno animale, esemplari di specie diverse un complesso turistico, senza curarsi del fat- natura territoriale molto pericoloso. Sarebbe il caso E quali sono gli argomenti per opporsi a questa sono in relazione tra loro attraverso la regola del to che tra lestrema punta meridionale del- di metterle il pi possibile da parte, perch questo retorica? mangiare ed essere mangiati, mentre allinterno larea metropolitana e le isole c una distanza permetterebbe di risolvere il grosso dei problemi esiNel momento in cui una nazione abbandona il della stessa specie vige la legge del pi debole e del di mille chilometri. stenti tra Pechino e Tokyo. I giapponesi, fin dai tempi sentiero pacifista e intraprende la strada del riarmo, pi forte. Si tratta di princpi spesso in relazione con Quando queste trattative segrete vennero antichi, nutrono un sommo rispetto per la Cina e la ammette la logica del pi debole e del pi forte, lacquisizione del potere. Ci, fatte le debite distinzioalla luce, nellestate del 2012, i sostenitori di sua cultura. Se si riuscisse a ripartire da questo, si esattamente come avviene nel mondo animale, e da ni, vale ovviamente anche nel rapporto uomo/uomo e Ishihara erano sufficientemente forti da otte- potrebbe davvero cominciare a parlare di pace. qui ci si espone facilmente al pericolo della guerra. Sia Stato/Stato. Anzi, direi che proprio la piena comprennere la destituzione dellambasciatore giapSin dalla campagna elettorale di un anno fa, il per il singolo essere umano sia per una nazione, sione del fatto che quei princpi costituiscono la base ponese a Pechino, perch aveva dichiarato a premier Shinzo Abe, liberaldemocratico, ha brandi- dura riconoscere la propria debolezza, e questo genera di ogni tipo di rapporto ha permesso lo sviluppo e la un giornalista del Financial Times che i to idee nazionaliste, non nascondendo lintenzione inevitabilmente il desiderio di diventare forti. una sopravvivenza stessa del genere umano. rapporti relativamente amichevoli tra Giap- di ritoccare la Costituzione. Magari cancellando cosa che mi preoccupa e mi mette molta paura. leviedellasia.corriere.it pone e Cina avrebbero subito un danno irri- larticolo 9, perno del suo impianto pacifista. Perch il Giappone, a differenza della Germania, @marcodelcorona mediabile se si fosse permesso a Ishihara di Credo si tratti di una pessima idea, che io perso cos restio a farsi carico delle responsabilit della RIPRODUZIONE RISERVATA

SSS

Siamo prigionieri di logiche animalesche

6 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA

DOMENICA 8 DICEMBRE 2013

Orizzonti
Nuovi linguaggi, scienze, religioni, filosofie Scenari/1 In tutto il mondo lorientamento della comunicazione, della produzione e della distribuzione riflette una nuova consapevolezza

La pubblicit che fa bene al cuore


Messaggi di responsabilit sociale I consumatori li chiedono, le aziende agiscono
di ISIDORO TROVATO

gni giorno risolviamo i problemi dei nostri clienti. Da oggi proviamo a risolvere quelli del mondo. La frase di Graham Fink, guru e icona della pubblicit mondiale, la dice lunga sullimportanza del connubio tra messaggio commerciale e responsabilit sociale. Ed per questo che ormai nel mondo le aziende (non pi solo multinazionali) non perdono occasione per accompagnare i loro prodotti con unattivit di charity. Il fenomeno non nuovo ma sorprende il fatto che non abbia subito alcuna flessione a causa della crisi economica. In un contesto di forte calo degli investimenti pubblicitari, le

iniziative di corporate social responsability (Csr) sono quelle che le aziende pi strutturate si guardano bene dal tagliare nei bilanci. Per comprenderne le proporzioni spiega a la Lettura Francesco Perrini, docente di Management e direttore del Centro di Ricerca su Sostenibilit e Valore dellUniversit Bocconi di Milano sufficiente pensare che l80 per cento delle pubblicit che appaiono sullEconomist o sul Financial Times contengono un messaggio di Csr. Le aziende hanno capito come si evoluto il gusto dei consumatori e proprio in un momento di contrazione dei consumi non vogliono lasciarsi sfuggire unefficace arma di seduzione. In Gran Bretagna, il 25 per cento della grande distribuzione vende solo banane provenienti dal circuito

ILLUSTRAZIONE DI FRANCESCA CAPELLINI

equo e solidale, se gli elettrodomestici non sono di classe + rimangono ai margini del mercato. Possibile che in unItalia in costante affanno recessivo, in un Paese che riempie gli hard discount e arretra nellacquisto dei beni primari, ci sia spazio per scelte eque e solidali? Eppure gli ingenti investimenti delle aziende in questa direzione dimostrano che proprio cos. Se un consumatore acquista quattro

prodotti continua Perrini due saranno low cost e due sostenibili. Sulle aziende si concentra una doppia pressione: dal basso, i consumatori, e dallalto, le richieste di accordi transnazionali come quello di Kyoto. Ma attenzione a non barare perch dichiarare certi prodotti ecocompatibili e finire in uno scandalo sullinquinamento distrugge in poche settimane un brand costruito in pi di dieci anni. Comunque una cosa ormai certa: le

DOMENICA 8 DICEMBRE 2013

CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA Giorgio Manzi il #twitterguest

Studioso di paleoantropologia, Giorgio Manzi insegna alla Sapienza-Universit di Roma, dove anche direttore del Museo di Antropologia Giuseppe Sergi e del Polo museale Sapienza. Noto anche come divulgatore scientifico, autore di alcuni libri, lultimo dei quali, appena pubblicato dal Mulino, Il grande racconto dellevoluzione umana. Da oggi su Twitter consiglia un libro al giorno sullaccount @la_Lettura.

Scenari/2 Allo studio strumenti capaci di riconoscere quando le persone sono pi vulnerabili e quindi pi ricettive ai consigli promozionali

Stai piangendo? Ti vendo i fazzoletti


Merci su misura al momento giusto: i sensori leggono le emozioni e pilotano gli spot
di EVGENY MOROZOV

N
aziende che oggi non investono in questa direzione, nel 2020 non esisteranno pi. Una tesi corroborata da unindagine annuale condotta in tutto il mondo dal Reputation Institute dalla quale emerge che in Italia la Csr, da sola, determina per il 42 per cento la reputazione di unazienda. Non solo, ma il 44 per cento degli italiani considera insufficiente limpegno delle aziende nel sociale. Nella classifica della reputazione delle aziende italiane troviamo giganti come Ferrero, Armani o Luxottica ma anche medie aziende come Tods o Artsana. Proprio lazienda dei marchi Chicco e Prenatal tra quelle che ottengono un grande risultato di considerazione nonostante non si tratti di una multinazionale. E questo si deve a iniziative come Chicchi di felicit per bimbi speciali, progetto sostenuto da Artsana in collaborazione con Ai.Bi. (Associazione Amici dei Bambini) per il supporto alladozione di bambini con bisogni speciali. Sulla comunicazione ecosostenibile ha scelto di puntare un colosso come Nestl che con il marchio Levissima ha presentato il nuovo progetto di ricerca, il catasto dei ghiacciai italiani che sar predisposto per rispondere ai requisiti internazionali del World Glacier Monitoring Service (Wgms), lente internazionale con sede a Zurigo che raccoglie e rende disponibili i dati dei ghiacciai di tutto il mondo. Simile anche il percorso compiuto da Enel: 570 progetti, quasi 52 milioni di euro di contributi a favore di 400 mila beneficiari: bambini, adolescenti, malati, persone con disabilit e anziani che vivono in condizioni di disagio. il bilancio di dieci anni di attivit di Enel Cuore Onlus, la no profit del Gruppo Enel che si segnala tra le pi attive in Italia. Invece alla Moncler hanno deciso di accoppiare beneficenza e capitalismo: la campagna per lanciare la quotazione in Borsa stata realizzata con i volti di manager e dipendenti che hanno reso possibile questa operazione. Ciascuno di loro devolver il ricavato a un progetto di charity che viene pubblicizzato insieme alla marca dei piumini. C anche chi sceglie di perseguire un modello di filiera sostenibile. il caso della famiglia Bolton, quella che produce il tonno Rio Mare e per farlo arrivata fino alle Isole Solomon, dove il tonno viene pescato e lavorato dalle popolazioni locali e successivamente inviato in Italia, a Cermenate, dove viene inscatolato nello stabilimento pi grande e tecnologicamente avanzato dEuropa. Alle Isole Solomon, Rio Mare impegnata a sostenere e sviluppare una tecnica di pesca a basso impatto ambientale come la pesca a canna. Se indagini di mercato confermano che il consumatore italiano risulta sensibile ai temi della Csr, le antenne delle grandi aziende internazionali interpretano immediatamente queste esigenze tramutandole in campagne di grande impatto. il caso di Kelloggs che ha rilanciato anche in Italia il progetto Breakfast for Better Days, un contributo globale alla lotta contro la fame. Limpegno quello di donare, entro il 2017, un miliardo di porzioni di cereali per la prima colazione e di snack a base di cereali ai bambini e alle famiglie con bambini che vivono in povert. I numeri quindi indicano che il fenomeno quasi anticiclico e le iniziative si moltiplicano in tutti i settori, anche se la crisi frena lo slancio delle piccole aziende italiane alle prese con problemi di sopravvivenza. Eppure ci che accade nei Paesi emergenti ci dice che per conquistare una buona reputazione le aziende devono fare di pi e meglio: non basta pi il progetto di sostenibilit sociale o ambientale per nobilitare la propria immagine. Nel giugno scorso, a Cannes, lannuale festival della creativit che attrae esperti di pubblicit e marketing da tutto il mondo stato sconvolto dalle sommosse che stavano avvenendo in Brasile e Turchia. Manifestazioni di piazza che contestavano soprattutto il cuore della comunicazione, cio i marchi: i Mondiali di calcio dei grandi sponsor come il grande centro commerciale per cui si abbatte un parco storico di Istanbul. In Brasile, per i Mondiali di calcio del 2014 sono scesi in campo i soliti colossi (Heineken, Coca-Cola, Nike) a caccia di consensi popolari e invece si sono ritrovati le piazze in rivolta, piene di gente che chiedeva pi ospedali e meno stadi. Un corto circuito imprevisto, che ha segnalato come la posta in palio sia cambiata. Cos la pubblicit, una delle pi potenti industrie culturali del mondo, di nuovo alle prese con una contestazione popolare. Per questo, a 13 anni dalla pubblicazione e durante la pi grande crisi economica mai vissuta, la mente torna a quel No Logo di Naomi Klein, che aveva costretto i pubblicitari a fare i conti con i riflessi sociali del loro lavoro. Del resto, sempre a Cannes, anche Bill Clinton aveva avvertito i creativi: i pubblicitari in futuro dovranno pensare, oltre che al bene delle marche, a quello della societ in cui operano. Le rivolte popolari di Turchia e Brasile (dove ci si attende una nuova esplosione di proteste a giugno) dimostrano che serve un ulteriore salto di qualit: il messaggio politically correct da solo non sufficiente, i flussi di denaro si stanno concentrando nelle mani di poche multinazionali che producono nei Paesi poveri del mondo (con costi del lavoro spesso risibili) e poi vendono in Occidente a prezzi imbattibili, desertificando le aziende locali e acuendo il problema occupazionale. Al tempo della grande crisi, il culto del marchio non basta pi. Non a caso la stessa Naomi Klein di recente ha citato come possibile scenario qualcosa di simile a ci che descrive William Gibson nellAccademia dei sogni in cui la protagonista ha sviluppato uninsofferenza morbosa alla semiotica del mercato, al punto che fa raschiare i bottoni dei suoi jeans Levis per cancellare il logo. Forse un po troppo. Ma certo un bel jingle. Dallarme.
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egli ultimi due decenni il dibattito sulla personalizzazione dei contenuti in rete, resa possibile dai media digitali, si incentrato in gran parte sulla questione dellisolamento determinato dai filtraggi, la filter bubble (per prendere in prestito un termine dello scrittore Eli Pariser). Come noto, ne scaturito il forte timore di una polarizzazione della sfera pubblica, soprattutto per la preoccupazione che la gente non sarebbe pi stata esposta a opinioni diverse dalle sue. Queste preoccupazioni avevano origini tecniche ben definite: i sensori usati per la personalizzazione erano di natura testuale. Anche chiamarli sensori un po esagerato, visto che indicavano pi che altro delle tendenze. Le nostre ricerche in rete venivano usate per predire quello che avremmo ricercato nel futuro o per determinare priorit nei risultati. Negli ultimi anni, per, c stato un cambiamento radicale, senza che la maggior parte di noi se ne accorgesse: i sensori addetti alla personalizzazione non sono pi solo testuali, ma sono in grado di cogliere molte altre dimensioni delle nostre attivit. Non si limitano a memorizzare le Url e le ricerche, riescono anche a captare ed elaborare elementi non linguistici, da quelli neurofisiologici (stiamo bruciando poche calorie?) a quelli emotivi (siamo in ansia o eccitati?). Prendiamo in considerazione due recenti prodotti tecnologici: la macchina che rallenta quando rileva una diminuita attenzione e la scrivania che registra quante calorie bruciamo e regola di conseguenza la sua altezza. Lauto che registra lattenzione in fase di sperimentazione, e per ora il guidatore deve indossare un casco spe-

SSS
Nuovi modelli I governi si sono preoccupati finora della raccolta e conservazione dei dati testuali. Il prossimo fronte riguarda la protezione dei dati non linguistici (neurofisiologici, psicologici...)
ciale, ma facile prevedere che i sensori verranno in futuro integrati nel volante, rendendo la rilevazione dellattenzione meno laboriosa. La scrivania invece gi in commercio (anche se ancora un prodotto costoso ed esclusivo). Gli ideatori credono che i loro sensori, combinando i dati raccolti da tutti gli altri sensori che scrutano la nostra vita, siano in grado di trasformare una scrivania statica in una macchina ginnica. Il fondatore della societ che produce questa scrivania dice che stanno pensando di importare flussi di dati esterni per rendere la scrivania pi intelligente da altre attivit di fitness, ad esempio. Se la scrivania sa che abbiamo corso per tre miglia prima di metterci al lavoro, modificher il piano di attivit che ci consiglia di fare quella mattina. Tecnologia intelligente in questo caso unespressione impropria; sarebbe meglio dire tecnologia adattabile. Sentiremo inevitabilmente raccontare le solite favole sul fatto che facendo esercizio fisico alla scrivania potremo evitare di andare in palestra e avremo quindi molto pi tempo per noi. Forse andr effettivamente cos, anche se il tempo di palestra risparmiato potrebbe servire a farci lavorare di pi, seduti alla nostra meravigliosa scrivania intelligente (ma non crediate che qualcuno vi avvertir di questo pericolo). pi interessante, per, chiedersi in che modo un mondo pieno di sensori in grado di catturare e analizzare segnali non linguistici possa indurre mutamenti in un settore come quello della pubblicit, che stato il principale stimolo allo sviluppo del commercio digitale. Se il nostro ambiente fisico pu adattarsi ai nostri diversi stati danimo, lo faranno anche gli annunci pubblicitari? Qualche settimana fa mi capitato di leggere un articolo

dal titolo noioso, ma dal contenuto affascinante: Cavva, Computational Affective Video-in-Video Advertising. Scritto da tre scienziati informatici di Singapore, larticolo proponeva un modo interessante di inserire annunci pubblicitari in un filmato, basandosi su unattenta analisi dellimpatto emotivo che esso ha sullutente. I ricercatori hanno dimostrato che il loro metodo fondato sullanalisi del contenuto emotivo di ogni scena del video pi efficace di quello che si affida a dati puramente testuali, usato oggi da servizi come YouTube. Il limite di questo metodo che personalizza gli annunci o almeno seleziona quali annunci mostrare, e quando sulla base del contenuto emotivo del video e non del contenuto emotivo dellutente. Il passo successivo quindi analizzare in tempo reale quel che gli utenti provano. Questo si pu fare studiando le espressioni del viso mentre guardiamo il video, oppure contando le nostre pulsazioni, o monitorando i movimenti oculari. Non fantascienza. Prendiamo un recente rapporto del Wall Street Journal che accennava a MediaBrix, una societ specializzata in proprietary emotional targeting. Che cosa fa MediaBrix? Ci studia quando facciamo un gioco al computer e cerca di venderci un prodotto quando siamo pi emotivamente vulnerabili. Ovviamente, MediaBrix non la mette in questi termini: afferma piuttosto che lazienda cerca di raggiungere chi gioca nei momenti naturalmente critici del suo impegno, quando pi ricettivo ai messaggi pubblicitari. Con la proliferazione dei sensori nel nostro ambiente propagandati con slogan tipo Internet of Things o Smart City lambito di simili operazioni potrebbe espandersi in modo considerevole. Un decennio fa poteva sembrare poco realistica, ma oggi Google ha i suoi smart glasses e Apple ha introdotto nel suo ultimo iPhone un potente chip sensibile ai movimenti. Google e Apple sono comunque un po in ritardo in questo settore: lanno scorso Microsoft ha registrato un brevetto per la pubblicit mirata basata sulle emozioni (in cui si parla del suo sensore di movimento Kinect). Samsung ha vari brevetti simili, da quelli che si occupano della condivisione delle emozioni nei social network a quelli per la produzione di profumi nei telefoni cellulari. Se il futuro della pubblicit nellelaborazione di segnali non linguistici, chi controlla linfrastruttura sensoriale (o, come afferma Samsung in uno dei suoi brevetti, lapparato per lo scambio di emozioni) che consente di analizzare e monetizzare quei segnali destinato a diventare il successore dei magnati della pubblicit di oggi come Google e Facebook. Lhardware collegato a schermi, telecamere e tracciatori di dati diventer sempre pi importante, semplicemente perch permetter di attingere in tempo reale dati dinamici ed emotivi che sono molto pi utili per la pubblicit di quelli testuali che i giganti di internet raccolgono quando navighiamo. Dire che i nostri legislatori ora preoccupati di affrontare i problemi di privacy legati alla raccolta e alla conservazione di informazioni testuali sono poco preparati ad affrontare le sfide dei dati non-linguistici, basati sulle emozioni, sarebbe un eufemismo. Tecniche come il proprietary emotional targeting pongono dilemmi che vanno ben oltre la tutela della privacy, e confermano i timori nei confronti dei persuasori occulti che hanno afflitto la pubblicit per decenni. Queste paure non sembravano serie quando tutti guardavano gli stessi annunci pubblicitari allo stesso momento. Non sembravano serie neanche quando Google e Facebook sono entrati nel gioco, dato che gli annunci erano prevedibili e si potevano bloccare. Ma la pubblicit altamente personalizzata e basata sulle emozioni che potrebbe diventare possibile in un mondo in cui tutte le superfici intelligenti che tocchiamo riescono a capire come ci sentiamo per mostrarci un annuncio pubblicitario mirato dovrebbe farci riconsiderare la questione. @evgenymorozov (Traduzione di Maria Sepa)
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8 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA

DOMENICA 8 DICEMBRE 2013

Orizzonti Nuovi linguaggi

Documenta
di Chiara Campara

La corsa alloro nero, quasi un gioco


Un incredibile viaggio a Fort McMurray (Alberta, Canada), insediamento-base per lestrazione di petrolio e meta negli ultimi anni di una sorta di corsa alloro: Fort McMoney sta a met tra il documentario interattivo e lesperimento sociale. Si parla con gli abitanti, si respira il gelo della tundra, si partecipa alla vita civica. Perch il film anche un gioco. Dove tutto vero (fortmcmoney.com).

Sfide Siamo andati al primo appuntamento europeo della Singularity University della Silicon Valley

Tra ventanni ci opereranno i robot


da Budapest CRISTINA GABETTI

Il caso di Amanda: sulla sedia a rotelle, pu alzarsi e camminare grazie a un esoscheletro vicino il giorno in cui un americano cieco riuscir a comunicare con un bulgaro sordo

i
Singularity University unistituzione fondata nel 2009 da Peter Diamandis e Ray Kurzweil nel Nasa Research Park della Silicon Valley. Ogni anno seleziona i migliori studenti con lobiettivo di individuare i progetti e le idee capaci di cambiare il mondo. Non ununiversit tradizionale, ma propone corsi diversi, che possono durare una settimana o dieci settimane durante lestate (corsi postlaurea) oltre a laboratori, seminari, conferenze. Il primo summit europeo si svolto a Budapest il 15 e il 16 novembre

ra alzatevi in piedi, una persona s, una no. Amanda in sedia a rotelle. Nello splendore del Teatro Liszt, a Budapest (Ungheria), dal palco racconta la sua storia, prima dellincidente che allet di 24 anni le ha paralizzato le gambe, e dopo. La voce dolce, lo sguardo terso di chi conquista la vita ogni giorno; il corpo cesellato da grinta, fatica, coraggio, voglia di vivere. Siamo al primo summit europeo della Singularity University, ateneo nato quattro anni fa nella Silicon Valley per connettere e concertare aree di ricerca, sperimentazione e produzione, al fine di trovare, insieme, gli strumenti migliori per affrontare le sfide del nostro tempo. Amanda ci chiede, per un momento, di calarci nella sua realt: Giratevi e osservate le persone che avete di fianco. Capite che non posso guardare la gente negli occhi, non posso abbracciarla?. Quella di Amanda tra le tante realt che non vogliamo vedere: disabilit fisiche, mentali, malattie, problemi sociali, ambientali, economici. Dopo la profonda empatia che genera con le settecento persone presenti, arriva la sorpresa. In tre minuti ribalta umori e prospettive. Assistita dalla giovane fisioterapista, indossa un esoscheletro, si alza e cammina. Veste un oggetto vivo che interagisce con il suo corpo; muovendolo lo libera e lo rieduca. Lesperienza di Amanda un esempio concreto della mission di Singularity University, perch il suo esoscheletro il risultato di un processo di collaborazione tra persone con competenze diverse. In due giorni 14 docenti medici, futurologi, ingegneri e ricercatori presentano robot, nanotecnologie, applicazioni per ogni sorta di bisogno umano, che varcano la soglia del prossimo futuro. Un futuro presente che presto stravolger il mondo. La velocit dello sviluppo difficile da metabolizzare. Nel 2010 si scambiavano in rete 5 exabyte (5 miliardi di gigabyte, ndr) di informazioni ogni 2 giorni, volume che questanno viene condiviso ogni 10 minuti. Il nostro cervello ragiona in maniera lineare e non in grado di comprendere la rapidit del progresso. Non siamo capaci di stare al passo, spiega Salim Ismail, esperto in dinamiche esponenziali. Quando un nuovo strumento approvato, gi superato. Leggi e protocolli dovranno adeguarsi. In

ILLUSTRAZIONE DI MASSIMO CACCIA

natura non ci sono dipartimenti separati, la struttura collaborativa, racconta Neil Jacobsen, consulente, docente e ricercatore di intelligenza artificiale. Oggi pi che mai occorre avere un approccio interdisciplinare. Lassistenza cognitiva ci consente di accedere a qualunque tipo dinformazione in fretta,

meglio e a costi sempre pi accessibili. I rischi sono tanti, ma non possiamo spazzare queste tecnologie sotto il tappeto o proibirle, perch altri ne trarrebbero i vantaggi creando distanze incolmabili. La nostra passione per strumenti sempre pi efficaci il motore di questa accelerazio-

Cultura digitale

I primi due millenni di storia dei social media nel volume di Tom Standage. A cominciare dai romani

I tweet di Cicerone e san Paolo: i new media sono molti antichi


di ANTONIO SGOBBA

SSS
Listituzione Connette aree di ricerca e di produzione: La natura non ha ambiti separati, la struttura collaborativa, lapproccio interdisciplinare

la storia si ripete, la prima volta come tragedia, la seconda volta come farsa? No, questo sarebbe un processo troppo solenne, troppo ponderato. La storia si limita a ruttare, e noi risentiamo il sapore del sandwich alla cipolla cruda che avevamo inghiottito centinaia danni addietro. Viene in mente questa considerazione di Julian Barnes ne La storia del mondo in 10 capitoli e mezzo (recentemente ristampato nei tascabili Einaudi) leggendo Writing on the Wall: Social Media - The First 2.000 Years (Bloomsbury, pagine 288, $ 26) di Tom Standage, digital editor dellEconomist. Siamo di fronte a un saggio sui primi duemila anni di storia dei social media. Com possibile, il web 2.0 non un fenomeno dellultimo decennio? No, secondo Standage, il sistema della comunicazione in cui ci muoviamo oggi qualcosa di antico, risalente almeno al 51 avanti Cristo. In quellanno Marco Tullio Cicerone era appena stato nominato proconsole in Cilicia. Nonostante la recente promozione temeva di rimanere tagliato fuori dalla politica romana. Per questo si teneva costantemente in contatto epistolare con i suoi familiares, da loro otteneva segnalazioni su argomenti di interesse reciproco, costanti aggiornamenti sulla situazione politica, commenti e opinioni. A volte le lettere erano indirizzate a pi persone ed erano scritte per essere lette pubblicamente o postate in pubblico. A Standage sembra evidente: il politico e oratore romano era immerso nei social media. Cicerone sta alle sue lettere come noi stiamo ai nostri tweet. Il sapo-

re del sandwich 2.0 che risentiamo oggi non sarebbe altro che la riproposizione della dieta mediatica dellantichit classica. Da allora il social non fa altro che riproporsi, lo abbiamo incontrato nel corso degli ultimi venti secoli innumerevoli volte. Per esempio, Standage ci invita a ripensare al modo in cui San Paolo si guadagnava follower nelle comunit dei primi cristiani. Oppure a come Martin Lutero ha saputo fare marketing virale: le sue 95 tesi si diffondevano contro il volere dellautorit cos come hanno fatto i tweet delle primavere arabe. Alla corte dei Tudor era in voga una piattaforma molto simile allodierno Tumblr, nobili e cortigiani comunicavano in maniera obliqua citando e ricopiando poesie di argomento leggero, cos come oggi facciamo quando postiamo clip delle serie tv e dei film che amiamo. Le botteghe del caff, i luoghi in cui sarebbe nato lIlluminismo, nel Settecento erano accusate di far perdere tempo, come oggi Facebook e Twitter.

Alla base delle prime societ scientifiche cera la stessa idea che stata lembrione del world wide web: una fitta corrispondenza tra accademici che riportavano i risultati delle loro ultime ricerche. Insomma, finora siamo stati vittime di unillusione prospettica: le nuove tecnologie non sono affatto un nuovo sistema di comunicazione. E i cosiddetti vecchi media non sono poi cos vecchi. Anzi, se prendiamo in considerazione gli ultimi duemila anni sono piuttosto recenti. I mass media

sarebbero solo una parentesi aperta nellOttocento con la rivoluzione industriale. Unanomalia storica, secondo Standage, nata nel 1833 con il lancio del Sun di New York. Il motto era: Il Sun splende per tutti. Da allora ci siamo abituati a un sistema di distribuzione della comunicazione centralizzato e impersonale. Ora saremmo di fronte a un ritorno allepoca preindustriale, le informazioni si trasmettono ancora una volta attraverso lo scambio tra pari. A questo punto sarebbe il caso di cambiar nome ai new media; forse dovremmo chiamarli antichi media o media classici. Standage non cos ingenuo da negare che oggi ci troviamo di fronte anche a qualcosa di davvero nuovo. Per volume e frequenza delle informazioni scambiate il traffico del web non paragonabile ai papiri latini e ai carteggi secenteschi. Ci non toglie che i meccanismi, le reazioni e limpatto sulla societ non siano gli stessi degli antichi social media. La nostra natura sempre quella di animali sociali. Distratti, frivoli, pettegoli, ansiosi di essere aggiornati. Non colpa di internet. sempre stato cos. Quando scriviamo un tweet o aggiorniamo Facebook stiamo continuando una ricca e profonda tradizione di condivisione. I social media non sono solo collegamenti tra persone che conosciamo, sono anche un collegamento con il nostro passato, si legge in Writing on the wall. Alla fine, secondo Standage, la storia non si ripete e nemmeno rutta la storia si ritwitta. @antoniosgobba
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ne che si moltiplica grazie a tecnologie open source, crowdfunding, e alla democratizzazione di elaborazioni sofisticate. vicino il giorno in cui un americano cieco potr comunicare con un bulgaro sordo spiega Rob Nail, e racconta di aver conquistato il dono dellubiquit grazie a un robot che, connesso via web, gli ha consentito di conversare a una festa a San Francisco durante la pausa di una conferenza che presiedeva a centinaia di chilometri di distanza. I robot che svolgono azioni ripetitive sono gi presenti in case e ospedali, sono pi precisi della mano umana e ci battono sul tempo nellelaborazione di dati. Tra ventanni sembrer barbara lidea di farsi operare da un chirurgo in carne e ossa. Nanorobot porteranno medicine in situ alle cellule tumorali dopo aver individuato, attraverso la mappatura del Dna, quelle pi adatte allorganismo del paziente. Gi oggi, le tecnologie in campo medico sono mille volte pi efficienti rispetto a dieci anni fa. Droni consegneranno beni di prima necessit in luoghi altrimenti irraggiungibili (cos come gli acquisti di Amazon), veicoli autopilotati consentiranno ai disabili di muoversi, e si risparmieranno 1,2 milioni di incidenti stradali lanno. Non avremo bisogno di spedire merci per il mondo perch le stamperemo in casa. Lhamburger sintetico non ha ancora un gusto accettabile, ma ci arriveremo presto, e non occorrer allevare altri 50 miliardi di animali per soddisfare la domanda crescente di carne racconta Scott Summit, pioniere della stampa tridimensionale. Che oggi produce gi abiti, gioielli, protesi, giocattoli e pistole. Il futurologo e inventore Ray Kurzweil, cofondatore della Singularity University, predice: Nel XXI secolo vivremo non 100, ma pi probabilmente 20 mila anni di progresso misurato al tasso del 2010. Ciascun relatore a Budapest sorprende e invita la platea a diffondere un importante messaggio: necessario aprire un dialogo con tutte le parti sociali, politiche, imprenditoriali e legislative, perch il cambiamento radicale, sconvolgente, inevitabile. Procede a ritmi supersonici e se ci prepariamo ad accoglierlo invece di opporre resistenza, si apriranno infinite possibilit. Cambier lessere umano, cambier la struttura delle nostre societ e la questione non riguarda solo esperti o addetti ai lavori, ma tutti noi.
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SSS
Metamorfosi Lhamburger sintetico non ha ancora un gusto accettabile ma ci arriveremo. Non servir allevare 50 miliardi di animali

DOMENICA 8 DICEMBRE 2013

CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA

Orizzonti Visual data Scienze

Post it
di Stefano Righi

Giulio Natta e la Milano di gomma


Cinquantanni fa Giulio Natta ricevette il Nobel per la Chimica, lunico vinto da un italiano. Lo merit per linvenzione del polipropilene, la plastica che divenne Moplen. Ma in precedenza linteresse del chimico ligure era stato diretto verso altri settori. Lo documenta Pietro Redondi in La gomma artificiale. Giulio Natta e i laboratori Pirelli (Guerini, pp. 261, 22,50). Una ricerca meticolosa sulla Milano degli anni Trenta, quando la citt era capitale dellindustria.

Trascorsero secoli prima che le intuizioni di Copernico o Galileo potessero essere dimostrate sperimentalmente. Solo nel Novecento gli intervalli si sono ridotti a pochi anni

Cos la Terra cominci a girare


ANNI -200 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600 1800 OGGI

Precursori
CATENA DELLO SVILUPPO SCIENTIFICO
Stephen Hawking Luniverso non ha conni Edwin Hubble Ci sono altre galassie oltre alla Via Lattea Albert Einstein Lo spazio-tempo distorto dalla gravit Isaac Newton Lattrazione tra i corpi proporzionale alla loro massa Galileo Galilei Il Sole al centro delluniverso Giovanni Keplero Le orbite sono ellittiche Abd al-Rahman al-Su Ci sono stelle al di fuori della Via Lattea Niccol Copernico La Terra ruota intorno al Sole

1983

1923

1944 Walter Bade 2011 Nasa

SULLE SPALLE DEI GIGANTI

1915

Nel suo libro On The Shoulders of Giants (Sulle spalle dei giganti), il sico teorico Stephen Hawking spiega come alcuni scienziati abbiano cambiato il corso della scienza, e di conseguenza del mondo.

1666

1846 Johann Galle

1613

1609 1631 Pierre Gassendi

Albert Einstein Isaac Newton Giovanni Keplero Galileo Galilei Niccol Copernico

1543

Eratostene Ha misurato le dimensioni della Terra quando si credeva fosse piatta

Claudio Tolomeo I pianeti e il Sole ruotano intorno alla Terra

964

1612 Simon Marius

150 d.C.

IN PARTE ERRATA

LEGENDA
Il debito che ciascuno scienziato ha con i colleghi e con le scoperte precedenti Periodo in cui nata la teoria Tempo trascorso tra teoria e dimostrazione Teoria importante ma in parte smentita dalle scoperte successive

~200 a.C.

1749 Pierre Bouguer (Il calcolo di Eratostene era giusto all85%)

Bench Tolomeo fosse parzialmente in errore, la sua teoria riusciva a spiegare il movimento dei pianeti

Astronomo Teoria o scoperta

Data della dimostrazione

Fonti: Nasa, Encyclopaedia Britannica, University of Cambridge, Space.com e Smithsonian magazine.

-200

200

400

600

800

1000

1200

1400

1600

1800

OGGI

di GIULIO GIORELLO

uello che adesso dato per provato un tempo fu soltanto immaginato, diceva il poeta William Blake. Ma quanto tempo deve passare tra la conferma sperimentale e una qualche audace congettura? Il caso pi interessante quello della rivoluzione scientifica per eccellenza, la sostituzione della concezione di Tolomeo con quella di Copernico, che coinvolge il dibattito sui movimenti

della nostra Terra: un lungo cammino in cui spiccano irregolari del pensiero come lostinato eretico Giordano Bruno, il maligno pisano Galileo Galilei e un gigante della matematica come Isaac Newton. Questultimo modell la sua descrizione del movimento dei pianeti (incluso il nostro Globo) intorno al Sole sulla falsariga del moto attorno a Giove dei suoi satelliti (o lune medicee, come diceva Galileo, che li aveva individuati con il suo cannocchiale). Ma si dovettero aspettare per la rivoluzione terrestre intorno al Sole la scoperta

dellaberrazione annua delle stelle (1729, James Bradley) e per la rotazione in 24 ore della Terra lesperimento con il pendolo del 1851 al Panthon di Parigi (per mano di Jean-BernardLon Foucault). Occorreva lo smantellamento di pregiudizi assai radicati; ma anche il miglioramento degli strumenti di osservazione. Insomma, atteggiamento critico e progresso tecnologico, come mostrato dal grafico. Cos, lintuizione che vi sono stelle al di fuori della nostra Via Lattea ha aspettato secoli; ma lidea di Edwin Hubble che lUniverso sia popolato di

galassie ha richiesto poco pi di un ventennio! E la concezione dello spazio-tempo incurvato dalla gravit, che non pochi colleghi avevano inizialmente salutato come la maggior folLautore La visualizzazione dati di questa settimana a cura di Monica Serrano Estepa, visual designer spagnola residente a Buenos Aires. Si occupa di design dellinformazione. Il suo portfolio disponibile online su www.flickr.com/monicaserrano

lia di Einstein, stata qualche anno fa confermata dalla Nasa. Ci sono anche esempi che non riguardano i cieli. Tra il 1928 e il 1931, facendo forza alle sue stesse idee iniziali, Paul Dirac defin matematicamente lantielettrone (o positrone): il primo caso di antimateria. La prova venne nel 1932 (Carl Anderson) quasi per un colpo di fortuna. Grandi fisici si sono cos aggiudicati il Nobel; oggi lantimateria salva le nostre vite, come mostra limpiego diagnostico della tomografia a emissione di positroni (Pet).
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10 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA

DOMENICA 8 DICEMBRE 2013

LINEDITO
Un romanzo di cento parole

Al Bano

SSS

di GIANNI MIRAGLIA

Nato nel 65, Gianni Miraglia ha pubblicato i romanzi Six Pack (Arcana, 2008), Muori Milano muori! (Elliott, 2011) e Baumgartner. Nato per volare (Add Editore, 2012).

a dentro lostello accanto alla piazza Rossa. Non era prevedibile che arrivasse un altro italiano, sui forum si lamentano per lunica vasca da bagno. Inquadro il mio connazionale, posso sembrare un russo del Caucaso. Sono appena uscito dal bagno e indosso la maglia di Al Bano

che mi sono stampato per un esperimento: cogliere le reazioni dei russi quando me la vedono. Qui una star, da quando Andropov regala il Festival e tutti i russi si innamorano della Felicit, proveniente da un Brasile accanto. Litaliano mi guarda, ha scoperto il fan di Al Bano che avrei voluto scoprire io.
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Caratteri
Costumi Luso delle forbici contro la letteratura: un volume di Antonio Armano illustra i guasti prodotti da una mentalit conformista che prosegue fino a oggi, ammantata di nobili intenzioni, in nome del politicamente corretto

Sapere di Dio
di Marco Ventura

Narrativa italiana, straniera, saggistica, classifiche

Eucarestia femminile
Che cosa succede se mani femminili consacrano il pane eucaristico? La cattolica Kaya Oaks andata al Mission District di San Francisco per provare. Una donna prete episcopaliana, in stivali neri borchiati dargento, le ha dato il corpo di Cristo da lei stessa consacrato. Kaya, che insegna a Berkeley, ha messo in rete la sua emozione. Non conta se lo fa un uomo o una donna: Contano latto, il dono, il cibo in quanto tali.

Il comune senso del censore


di PIERLUIGI BATTISTA

Tagli e denunce per Moravia, Malaparte, Bianciardi e Testori Quando in Italia sembrava osceno anche lUlisse di Joyce

n una scena memorabile del film Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore, il Tot oramai adulto guarda commosso tutte le scene di baci tagliate dal prete del paese e rimesse insieme per lui, come in un ardente collage, dal vecchio Philippe Noiret: un nuovo film, tutto fatto di baci censurati. Un massiccio libro appena uscito da Aragno, Maledizioni di Antonio Armano, rivela i tratti di unaltra storia, parallela, della cultura dellItalia democratica: quella tagliata dalla censura, sforbiciata, mutilata, sottoposta a sequestro, messa sul banco degli imputati. Un Indice dei libri (almeno provvisoriamente) proibiti e sequestrati che descrive le zone dombra di un modello culturale, di una mentalit conformista, di una mai domata volont censoria. Che prosegue fino ad oggi, anche se si ammanta di nobili intenzioni, in nome del politicamente corretto, anzi immacolato. Spesso le motivazioni censorie mescolano invocazione del senso del pudore offeso e imbarazzo politico. Gli editori spagnoli di obbedienza franchista aizzarono la magistratura italiana per perseguitare e cancellare ledizione Einaudi dei Canti della nuova resistenza spagnola, raccolti e antologizzati da Sergio Liberovici e Michele Straniero nel 1963. Ma invece di rendere palese il motivo politico dei tentativi di sequestro del libro, lindignazione si concentr su una strofetta considerata indecente e blasfema: Al Cristo de Limpias dicen que crece al pelo/ la qua crece es la polla/ de darla en culo al clero, cos tradotta: Al Cristo di Limpias dicono che gli crescono i capelli/ ma quel che gli cresce il cazzo/ per darlo in culo al clero. Versi forti, non

i
ANTONIO ARMANO Maledizioni. Processi, sequestri e censure a scrittori e editori in Italia dal dopoguerra a oggi anzi domani ARAGNO Pagine 517, e 35

ILLUSTRAZIONE DI MOMAR

c che dire. E la mannaia si abbatt sul libro einaudiano. Difeso anche dalletnologo Ernesto De Martino, che denunciava analoghe commistioni tra blasfemia e politica: Quando ho fatto le mie raccolte di folklore religioso nel Sud dItalia, le mie difficolt le ho avute da parte della reazione. E tutto per strofette innocue come: Santo Paolo mio delle Tarante/ che pizzichi le ragazze tutte quante. Forbici vereconde, anche qui. Moltissimi scrittori, racconta dettagliatamente Armano, entrarono nel mirino censorio degli inflessibili e austeri sacerdoti del pudore offeso che, come Alberto Sordi nel Moralista del 1959, magari finivano per gestire un giro di locali notturni. Ovviamente si accanirono contro Garzanti e Pier Paolo Pasolini per Ragazzi di vita nel 1955. Io ho dei figli e non vorrei certo che il suo libro andasse per le loro mani, disse il presidente della IV sezione penale del Tribunale di Milano quando il romanzo venne denunciato e sequestrato. Erano i tempi in cui, come ricorda Armano, in Rai la parola rinculo si sostituiva con contraccolpo. Pasolini tent strenuamente di difendersi e, quando laccusa mostr il passo che aveva destato pi scandalo, quello che descriveva il rapporto tra un ragazzo e una capra (Mo er pastore mha visto che me la inc..., li mortacci sua, e mha denunciato), lo scrittore, a sua discolpa, contrattacc: Quanto alle parolacce, come vede, ho fatto molto uso di puntini. Alberto Moravia, poi, come se avesse avuto appuntamento fisso con censori e denunciatori a ogni uscita di romanzo. Non venne risparmiata La ciociara nel 1956, ma non per la scena celeberrima e

terribile dello stupro della figlia da parte delle truppe marocchine, bens per certi passaggi sulla sessualit della madre, la vedova ciociara Cesira: Cos lui mi spinse sopra certi sacchi di carbon dolce, e io mi diedi a lui e sentii mentre mi davo a lui che era la prima volta che mi davo veramente a un uomo. Noie, il caso di dire, Moravia le ebbe anche per La noia e per La vita interiore, a causa di certi passaggi irriferibili. Ma daltronde tutta lopera di Moravia sfiorava le fiamme dellinferno, non fossaltro perch nel provvedimento in latino con cui il Vaticano metteva allindice i suoi libri, si leggeva: Opera omnia Alberti Pincherli. Giovanni Testori ebbe molti guai con la censura. Non solo, come ampiamente noto, per la trasposizione teatrale dellArialda, con la regia di Visconti, che scaten proteste in sala, allEliseo, per talune espressioni scatologiche o da lupanare, come scrisse un giornale di allora. Ma anche per Il ponte della Ghisolfa, grazie ad alcuni passaggi che suonavano come autentiche bestemmie. Non sfugg alla tenaglia censoria Luciano Bianciardi, autore nel 1965 del racconto La solita zuppa, allinterno di una raccolta di autori vari pub-

blicata dalleditore Sugar con il titolo Larte di amare. Anche qui: immediata accusa per Bianciardi e leditore Massimo Pini per oltraggio al pudore e vilipendio della religione di Stato. A differenza di Riccardo Bacchelli, che in sostanza condivideva loffensiva censoria, Oreste del Buono difese Bianciardi (Il racconto uno scherzo, uno scherzo non per minorenni, ma uno scherzo che mira a colpire una stortura). Ma per lautore della Vita agra, i guai giudiziari furono pesantissimi. E non fu certo lultima volta che il comune senso del pudore si sent oltraggiato, secondo quanto denunciato da chi se ne sempre considerato, abusivamente, lunico interprete autorizzato.

SSS
Un poeta in questura Allen Ginsberg fu arrestato a Spoleto per oltraggio al pudore, ma si irrit solo perch stava perdendo un incontro con Ezra Pound

curioso ricordare che a far le spese dello zelo dei moralisti alla Alberto Sordi fu anche negli anni Sessanta una Guida ai piaceri di Londra, perch venivano indicati gli hotel che rappresentavano, ad avviso dei curatori un po scombinati, i posti migliori per uccidersi. Se Jacovitti, racconta Armano, avesse voluto continuare con la sua fortunatissima serie del DiarioVitt, il prezzo, imposto dalleditore, doveva essere limmediata cessazione dei disegni per un Kamasutra i cui testi erano il parto del talento di Marcello Marchesi (Ammucchiata. Congresso carnale multiplo di almeno dieci persone. Fino a sei un rapporto sentimentale). Viene anche ampiamente ricostruito linterdetto, con relativo e canonico sequestro, di Porci con le ali di Marco Lombardo Radice e Lidia Ravera, e la lettera aperta al magistrato che

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CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 11

Confessioni Il testo postumo che lo scrittore americano dedica alla sua morte per Aids, rivela, attraverso la prosa, ci che lautore non dice

Un cartello di Clet Abraham, lartista che applica adesivi sui cartelli stradali, trasformandoli da oggetti di uso in arte

Brodkey: la devastazione sotto il vitalismo esibito


di ALESSANDRO PIPERNO

sul Corriere della Sera verg Giuliano Zincone, per denunciare il doppio standard morale che sfavoriva in modo iniquo il libro censurato: I ragazzini leggono giornaletti chiamati Sorchella, Spermula e favolette porno dove i sette nani hanno nomi che bello tacere, eppure in questo caso nessuno si muoveva. E la ghigliottina censoria colp anche negli anni Ottanta Pier Vittorio Tondelli per il suo romanzo Altri libertini e Aldo Busi per Sodomie in corpo 11. Alla fine della sua vita Tondelli decider di rimettere mano al romanzo, purgandolo delle bestemmie. Fu ostinata la battaglia di Busi contro laccusa di oscenit: Che cos sessualismo fine a se stesso? Cosa vuol dire rappresentazioni crudamente veristiche di amplessi?. Ostinata come la decisione, molti anni prima, di Curzio Malaparte, di non chiedere scusa alla citt di Napoli dopo la messa al bando morale che esponenti illustri di questa citt avevano decretato contro lautore di La pelle, considerata un atto di oltraggio nei confronti di Napoli, uno sfregio tremendo alla sua immagine. Ovviamente la mannaia censoria non poteva non abbattersi anche su quegli autori stranieri che gi in giro per il mondo avevano subito tagli e mutilazioni sotto laccusa di oscenit. A cominciare dallUlisse di James Joyce, uscito a Parigi per la Shakespeare & Co di Sylvia Beach, che vide la luce in Italia solo nel 1961, scatenando subito le velleit censorie di agguerriti delatori: In data 23 gennaio 1961 alla Questura di Genova perveniva una segnalazione con la quale si faceva notare che nella parte terminale del romanzo Ulisse di Joyce vi erano pagine a sfondo erotico con

descrizioni che potrebbero rivestire carattere pornografico. Erano le pagine del monologo di Molly Bloom, il monumento del flusso di coscienza che i censori italiani non potevano tollerare, anche se a Verona un giudice dichiar improponibile lazione penale contro il capolavoro di Joyce. Stessa sorte, denunce, accuse e sequestri, ovviamente per Lamante di Lady Chatterley di D.H. Lawrence, la vicenda di una donna sposata a un marito paralizzato e reso impotente, a causa delle ferite di guerra, che trover un rovente approdo erotico con un robusto guardiacaccia: un libro peraltro messo al bando in Inghilterra fino allinizio degli anni Sessanta. Sorte non dissimile per il Tropico del Capricorno di Henry Miller, tradotto in italiano dallo stesso Luciano Bianciardi. Ma sfiora il ridicolo la storia ricostruita da Armano delle vicissitudini subite in Italia dalla traduzione di Jukebox allidrogeno di Allen Ginsberg, pubblicata nel 1965 grazie allostinazione di Fernanda Pivano. Per evitare guai con la censura si provvide a una snervante contrattazione, condotta eroicamente dalla stessa Pivano, allo scopo di edulcorare con eufemismi e attenuazioni le espressioni pi crude, che avrebbero esposto il libro alle rappresaglie censorie. Ma tutti gli sforzi non impedirono che Ginsberg venisse addirittura arrestato a Spoleto, ospite del Festival dei Due Mondi allora diretto dal suo creatore Giancarlo Menotti. Secondo la Pivano, Ginsberg aveva affrontato larresto con molto nervosismo. Perch? Perch stava perdendo un incontro con Ezra Pound. Un grande contro la censura, ottusa e piccina.
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on c scampo, la scrittura ti fotte. Puoi mentire a chiunque: a tua madre, a tua moglie, allamico di lungo corso, a uno straccio di figlio, se ne hai uno. Nel buio di te stesso, puoi farlo persino con lentit ipocrita e volubile che si chiama coscienza. Per quando scrivi, mentire impossibile. Puoi provarci naturalmente. Anzi, ci provi tutte le volte. Ma la scrittura ti inchioda. Se sei un mediocre quello che scriverai sar mediocre. Se sei risentito quello che scriverai sar pieno di risentimento. la grande impostura della retorica, subordinata com alle patetiche debolezze del retore, e ai punti di forza che neppure lui sa di possedere. Qualcuno potrebbe credere che il senso di intollerabile disperazione che si respira nelle pagine di Questo buio feroce, lultimo libro scritto da Harold Brodkey, dipenda dal tema terrificante: il diario degli ultimi anni di vita di un malato di Aids. Quel malato Brodkey stesso che ha deciso di mettere al corrente il pubblico dei dettagli della sua agonia terminale: dalla primavera del 1993 al tardo autunno del 1995. Qualcuno potrebbe pensare che ovvio che il tono di un libro il cui sottotitolo recita Storia della mia morte sia perlomeno scoraggiante. Ma, vi assicuro: largomento centra poco. un libro di Brodkey. E quindi un libro corso in lungo e in largo dal tono-Brodkey. Non c un altro modo in cui Brodkey possa scrivere. Brodkey condannato a essere Brodkey perch ciascuno di noi condannato a essere se stesso. E Brodkey questo. Prendere o lasciare. ostico, antipatico, raffinatissimo. intrattabile e malmostoso. Ama le metafore poetiche e le digressioni scientifiche. Sfida il lettore con la sua autoreferenziale spudoratezza. Era gi cos nel suo bellissimo libro desordio Primo amore e altri affanni. Lo era ancor pi nel suo capolavoro Storie in modo quasi classico. Perch non dovrebbe esserlo quando ci racconta la sua fine? Allinizio degli anni 90, sessantenne, gli viene diagnosticata una malattia letale e socialmente imbarazzante come lAids. Non ero pi a rischio fin dal 1977, vale a dire che le mie esperienze, le mie avventure in campo omosessuale, risalgono agli anni Sessanta e Settanta, e a quellepoca contavo sul tempo e sullastinenza per stabilire in quale misura fossi libero dal contagio e per proteggere gli altri e me stesso. Insomma, la mazzata arriva inattesa, quasi fuori tempo massimo. Quando Brodkey un uomo sposato pi o meno felicemente, uno scrittore affermato seppur controverso, lontano anni luci dalle dissolutezze promiscue della giovinezza. La condanna a morte una condanna a morte che i benpensanti considerano meritata lo coglie quando meno se lo aspetta. E gli d persino lopportunit di meditarci su per qualche tempo. Brodkey non pu lasciarsi sfuggire loccasione di raccontare la sua esperienza di dead man walking. E non lo fa con lo spirito del malato di Aids che scrive lennesimo diario della malattia. Non lo fa neppure con lambizione che spinge Tolstoj a identificarsi con Ivan Ilic e Proust con Bergotte. Lo fa perch la morte il suo pallino e la sua specialit, il suo campo di studio e di battaglia, la cosa che conosce meglio, lesperienza formativa che ha scandito la sua vita sin dal principio. Poco pi che neonato, rimasto orfano, Brodkey viene affidato agli zii. Peccato che anche gli zii siano malati. Muoiono prima che Brodkey raggiunga la maggior et. La sua adolescenza un massacro. costretto a districarsi tra le molestie sessuali dello zio cardiopatico e le umorali intemperanze della zia inacidita dal cancro.

Questa spaventosa educazione sentimentale lo rafforza: Un bambino traumatizzato quale io ero stato molto tempo prima, ma che aveva saputo riprendersi comera successo a me, ha eretto un muro tra s e il dolore e la disperazione, tra s e la sofferenza, tra s e il farsela sotto. questo il mio parametro misurare tutto il peso della mia vita in rapporto a un intestino ben educato. Il resto follia, rabbia, umiliazione. Ecco ci che Brodkey pensa di Brodkey: lui un duro, uno che non se la fa sotto, uno che ha messo la sofferenza tra parentesi, reso vigoroso da tutti i cadaveri che ha dovuto seppellire. Le cose stanno davvero cos? A giudicare dalla sua prosa direi di no. La prosa di Brodkey sa di morte, proprio come la poesia di Celan o la saggistica di Primo Levi. Non basta il sesso, n gli affetti familiari o lamicizia. Non basta larte, n la letteratura. Non basta vivere a New York o a Roma. Non basta invocare loblio o pararsi dietro montagne di ironia. Una volta che la morte ti entra dentro non ti molla pi. Nel pieno di Questo buio feroce Brodkey annota: Oggi non riesco a trovare niente nella mia vita di cui andar fiero amore o coraggio o azioni generose. O la mia scrittura. La mia vita stata quasi tutta un errore. Un errore e unidiozia. Aver vissuto mi sembra sia stata una grande fesseria. HAROLD BRODKEY Tutto muore nel linQuesto buio feroce guaggio, in una mor- Traduzione di Delfina Vezzoli bosa marcia delle RocFANDANGO LIBRI kettes, le belle balleriPagine 167, e 18,50 ne-travestiti. Negli ulDi Harold Brodkey (1930timi tempi mi 1996) Fandango sta capitato di immergerripubblicando tutta lopera mi nellopera di due grandi scrittori di racconti del Novecento americano: John Cheever e Harold Brodkey. Sono entrambi virtuosi del racconto e, ciascuno a suo modo, uomini integralmente disperati. Al di l delle differenze tecniche e, per cos dire, stilistiche, ci che pi li distingue la voce della prosa. Quella di Cheever, pur nella disperazione, gioiosa. Quella di Brodkey, pur nel vitalismo esibito, devastante. Quando ho iniziato a leggere Questo buio feroce credevo (e, in un certo senso, speravo) che mi sarei trovato di fronte a un grido dirompente contro la morte. Quello che ho trovato un grido dirompente contro la vita. In tutta onest, devo dire che la fatica dello scrivere, la mia et, lasfissia opprimente della malattia in s, aggiunte alla triste certezza dellimportanza delle mie idee (espresse nella mia opera), e alla sfortunata difesa di questopera mi avevano talmente spossato che il pensiero della morte era quasi un sollievo.

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Stile Storia Copertina

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12 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA

DOMENICA 8 DICEMBRE 2013

Caratteri Recensioni
Neogotici

Due parole in croce


di Luigi Accattoli

Lelemosiniere rampante
Lultimo elemosiniere era stato visto nel Barone rampante di Calvino (1960) e non era quello del Papa, bens del barone Arminio Piovasco di Rond. Ma ecco che il Papa delle periferie spedisce per il mondo il suo elemosiniere che sera ridotto a firmare benedizioni: vedremo che sorte avr questa parola antica che i sindacati e le Caritas avevano cacciato dogni dove e costretto a rifugiarsi nelle pergamene.

Valentina DUrbano nel suo secondo libro sa governare la trama cupa rappresentando bene un ambiente chiuso e certi sentimenti. Forti contrasti e un finale cinematografico

Tornando a casa. E trovando le ossa


di ERMANNO PACCAGNINI

cquanera, secondo romanzo di Valentina DUrbano, nel segno della continuit: nel senso che, come gi in Rumore dei tuoi passi, ci si muove in una sorta di terra di nessuno, un paesino arroccato sulle montagne del Nord-Est a precipizio su un lago nero che non ha vita ma che apparteneva a tutti e tutti gli appartenevano e dove gi i nomi dei luoghi (Roccachiara e Acquanera) dicono dun romanzo nel segno di forti contrasti. Un racconto nel segno della memorialit, con la quale la giovane Fortuna, tornata al paese a dieci anni dalla sua fuga in seguito al ritrovamento in un burrone di alcune ossa, rivive la storia dolorosa e complicata della mia famiglia, facendo i conti con se stessa, con nonna Elsa ma soprattutto con lodiata-amata madre Onda e con Luce, la figlia del becchino cui quelle ossa potrebbero appartenere, e la loro amicizia che ha per sempre portato in s una crepa, per lombra su di lei sempre aleggiante e per fungente insieme dattrazione e repulsione. Un romanzo che vive di tale attrazione-repulsione: sia tra i protagonisti, che tra essi e il paese. E soprattutto tra vivi e morti per il maledetto dono che le tre donne portano in s, tra previsioni premonitrici di morti e costante convivenza con quegli stessi morti che tornano a trovarle. Un dono-potere che comporta per le tre donne (e prima di loro per la vecchia Clara) isolamento, solitudine e anche follia, soprattutto con Onda il

i
VALENTINA DURBANO Acquanera LONGANESI Pagine 460, 14.90 cui male di vivere la spinge a scelte di vita selvaggia ripudiando di fatto la figlia. Un potere che parrebbe interrompersi con Fortuna, salvo scoprire alfine nel veloce succedersi di agnizioni che nel suo caso agiva la capacit di mascherarlo. Storia di solitudine, emarginazioni e dolore nellincontrollabile incrocio dodioamore che pervade gli animi di Onda e Fortuna: sentimenti rivolti quasi pi verso se stesse che verso laltra; con una Fortuna che nel suo corazzarsi contro lemarginazione, come gi la Beatrice protagonista del primo romanzo, alterna affetto, rimorso, amore, rabbia. Un romanzo la cui scansione affidata a lemmi pregnanti, quali ombra (e penombra), buio, grigio, pioggia, nebbia e soprattutto freddo (profondo, gelido), con altri che sottolineano le dimensioni interiori della mancanza e della preoccupazione, avvolgendo i personaggi in un paesaggio selvaggio, cupo rispecchiamento della condizione esistenziale,

A destra: uno scatto per la moda di Miles Aldridge, unico artista esposto dalla galleria Brancolini Grimaldi di Londra alla fiera darte contemporanea Pulse che chiude questa sera a Miami

e dove sprazzi di umanit vengono da chi anche nel nome sembra portare chiarezza: Luce appunto, e il tabaccaio Lucio. Ciononostante il romanzo si caratterizza per una disperata ricerca di amore, dove lodio stesso di Onda per Fortuna potrebbe celare un atteggiamento protettivo contro quei devastanti poteri. Non per nulla nella ricca presenza di termini nel segno della disperazione e della speranza questultima ad affacciarsi pi volte: tanto che il romanzo, nello svelamento conclusivo dei suoi molti misteri, va in tale direzione, con qualche accentuazione agnitiva (la paternit di Fortuna) e un finale quasi consolatoriamente cinematografico. Persino in contrasto con landamento narrativo sciolto che ben calibra le ricostruzioni, pi oggettive del lontano passato e pi dirette con lio narrante di Fortuna. E una scrittura svelta, misurata nei corsivi cui affida linteriorit dellio narrante, abile nel gestire realisticamente una potenziale situazione gotica sia nella efficace rappresentazione dellambiente chiuso che nello scavo dentro la ferocia, ma pure certe delicatezze, dei sentimenti.
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Stile Storia Copertina

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DOMENICA 8 DICEMBRE 2013

CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 13

Caratteri Recensioni
Confini

Sushi style
di Annachiara Sacchi

La donna dei due tsunami


Sopravvissuta allo tsunami del 1933, lottantottenne Tabata Yoshi per anni ha portato nelle scuole la sua storia, raccontata in dieci illustrazioni fatte a mano. Con il terremoto del 2011, Tabata ha perso la casa. I suoi disegni, per, sono rimasti intatti, come la gratitudine di tanti bambini giapponesi: Ci hai salvato la vita. Commossa, lanziana ha scritto Tsunami Futatabi (Ancora tsunami).

Lo scrittore francese fa avanti e indietro nel tempo con tre romanzi in cui ricorrono protagonisti e temi: vendetta, onore, ribellione

Esordi Il commissario di Gianni Zanolin

Corsica o Algeria: la famiglia di Ferrari non si arrende alla caduta degli imperi
di FRANCO CORDELLI

Basaglia, Br e altri misteri friulani


di GIULIA BORGESE

rme Ferrari nato a Parigi nel 1968, ma i suoi genitori sono crsi e la Corsica al centro della sua ossessione. Lo pi nel tema che nel fatto: quando Ferrari arriva alla Corsica doggi come se allentasse la corda del suo arco, viceversa teso allo spasimo quando risale indietro nel tempo, quando non ha preoccupazioni di realismo mimetico, ovvero di restituzione di unimmagine che nella Corsica attuale simile a quella di qualunque paese della Francia. Balco Atlantico, del 2008, costruito per blocchi narrativi disposti a ritroso nel tempo. Si parte dal 2000 e si risale al 1985, con un ritorno finale allanno dinizio. Ma ciascuno dei sei capitoli intervallato da un lacerto non datato: essi in apparenza escono dalla corrente principale del racconto, perch riguardano (alla lettera) un altro mondo: Hayet e il fratello Khaled passeggiano lungo il Balco Atlantico, solo pi tardi dal Marocco arriveranno in Corsica. Il rapporto tra Marocco e Algeria dove (nel Sermone sulla caduta di Roma del 2012) la giovane Aurlie diventer archeologa nellIppona di Agostino e Corsica, o Francia, uno dei temi dominanti o, nella realt empirica, il tema cruciale: Mori e negri libereranno la Corsica, cio lImpero (qui siamo negli anni della guerra, del maresciallo Philippe Ptain) e poi lo distruggeranno. La famiglia Antonetti, dal nonno Marcel al nipote Mathieu, il fulcro dei tre romanzi di Ferrari tradotti in Italia.

i
JRME FERRARI Il sermone sulla caduta di Roma Traduzione di Alberto Bracci Testasecca EDIZIONI E/O Pagine 176, e 17

Dove ho lasciato lanima del 2010 una rievocazione della guerra dAlgeria, anzi delle torture che vi si operarono, della loro morale; ed il pi lancinante ed eloquente dei tre. Ne sono protagonisti il tenente Horace Andreani, al quale affidato il giudizio, e il capitano Andr Degorce. Sono ufficiali dellesercito francese chiamato a fronteggiare la rivolta: linizio della caduta (dellImpero). Degorce era stato un combattente nella guerra di Liberazione dai tedeschi e aveva servito nel suo esercito in Indocina. Aveva gi conosciuto vittoria e sconfitta. Ma solo la sconfitta aveva forgiato la sua virt, nella sconfitta era compresa la detenzione di quasi un anno a Buchenwald. Noi per lo incontriamo, sia nel racconto di Horace Andreani sia nel suo stesso pensiero, bench disarticolato, in un momento difficile: non ha pi, ammesso che lavesse mai avuta, la nettezza di decisione e dazione che sarebbero state degne di un ufficiale destinato a ritardare la fine di un mondo. Di fronte al prigioniero Tohar, uno dei capi della rivolta algerina, Andr Degorce colto quasi alla sprovvista da un senso di rispetto, da un indugio. Ma secondo Andreani la lealt lunica virt. Anzi, per essere precisi, al fine di ottenere informazioni in guerra, di fronte al nemico la piet proibita. Non forse unincrinatura di questo tipo a dividere il tenente dal suo capitano? Non il suo desiderio di parlare con Tahor in cella a far dubitare il vecchio amico, colui che laveva ammirato a Hanoi, quando gli raccontava dei giorni nella Resistenza? Mentre li spingevamo nella fossa, luno dopo laltro, mi ripetevi, capitano, che quello era luomo nudo e che la sua debolezza era tale da non meritare il nostro odio. Tutto il discorso di Ferrari (il suo sermone, che nellidea di sermone si riallaccia a quelli di Agostino) tramato di possenti ossimori, di sentenze definitive, di aggettivi altisonanti: possiamo incontrare laggettivo infinito, senza che disturbi, pi spesso che in qualunque altra narrazione, dove ci infastidirebbe gi la prima volta. In realt lidea di unestrema purezza (per esempio della violenza) pi dei personaggi che dellautore. Pure, la sua retorica attraversa invariata i tre romanzi, tranne nellultima parte del terzo qui tuttavia non mancher un assassinio che avrebbe potuto non es-

serci, beninteso non ci fossimo trovati in Corsica. In Balco Atlantico, dove a dispetto del titolo c pi Corsica dove non vi sono pi che arabi e sardi, dove meglio risuona laspra sonorit della lingua crsa, si comincia con la politica, con un movimento indipendentista, in esso che si forgiano le amicizie e si finisce con le vendette. Ma che cosa pi le determina: essere venuti meno a un patto bench perdente o scellerato, o laver tradito in amore? O lamore in s, addirittura la gelosia?

In alto: Anne Redpath (1895-1967), Erbalunga, Corsica (1955 circa), Edimburgo, National Galleries of Scotland

Ecco che ci ritroviamo a distanza di centocinquantanni in Merime. Si pu traboccare di Borges o di Paul Celan (citato dallautore), si pu essere nati dopo la cosiddetta modernit avendone piena coscienza, ma se si in Corsica si sempre in Merime, vale a dire pi in un mondo che in una persona, in uno stile. Lo stile quello del mondo, di quel mondo. lo stile della vendetta e dellonore, dellamore e della gelosia. Del resto Ferrari segue con una certa persistenza unaltra idea, quella di una remota intimit tra mondo e persona e quella della loro scissione. Non proprio la separazione delluna dallaltro lessenza della caduta di un Impero? Nel Sermone i due amici Mathieu Anto-

netti e Libero Pintus (un figlio della selvaggia, invivibile Barbagia), prima vanno a Parigi ed entrano nella Sorbona convinti di trovarvi gli antichi di e ben presto pensano che quelli non ci sono pi, sono fuggiti via. Cos, anche loro fuggono, tornano a casa, addirittura aprono un bar, si aprono alla modernit, ai turisti, al consumo. Accettano di diventare demiurghi piccoli demiurghi di paese. Non solo. Mathieu, che a Parigi aveva incontrato Judith e se ne era spaventato, almeno dentro di s la ritrova, e la richiama: cede prima a una debolezza, poi a unaltra. come Virginie, che da bambina sera innamorata di Stphane (in Balco Atlantico ), laveva aspettato per anni, e quando laveva avuto e poi perso ucciso come ultimo anello duna catena di vendette sera data senza amore alcuno a Vincent e poi a tanti altri (cos verso la fine, nel I). C solo il sardo, un paradosso geografico, non pi linguistico, a ricordare il tema di fondo, la feroce dichiarazione di guerra di Ferrari: mai arrendersi alla caduta degli imperi, mai confondere gentilezza e debolezza.
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Stile Storia Copertina

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La nostra storia

di Dino Messina

GUERRA AEREA, INVENZIONE ITALIANA

ome ha scritto uno degli storici militari italiani pi importanti, Giorgio Rochat, a Giulio Douhet (1869-1930, lantesignano delle teorie sul dominio dellaria) toccata la stessa sorte di Niccol Machiavelli: quella cio di essere pi studiato allestero che in patria. A colmare questa lacuna viene pubblicata in questi giorni dal Mulino la biografia di Eric Lehmann, La guerra dellaria. Giulio Douhet, stratega impolitico (pp. 226, e 20), che ha il merito di analizzare per la prima volta i diari e le corrispondenze del soldato visionario, autore del classico Dominio dellaria (prima edizione 1921, poi ampliata e riscritta), che gi prima della Grande guerra in una serie di articoli e saggi analizzava le

possibilit militari della aeronavigazione. Ma durante il conflitto mondiale che questo ufficiale nato a Caserta, ma di origine savoiarda, elabor, in stretto collegamento con lingegner Gianni Caproni, le sue teorie sullimportanza strategica dellaviazione. stato documentato che nella seconda met del 1917 il costruttore di velivoli Caproni consegn agli inviati statunitensi dellArmy Air Service un Promemoria per la guerra aerea americana, scritto in collaborazione con Douhet, in cui si suggeriva il bombardamento strategico contro alcuni centri industriali delle potenze centrali Essen, Monaco di Baviera, Vienna. Gli storici americani si sono interrogati sulla paternit dellidea del bombardamento strategico, ma

secondo Lehmann non c dubbio che lo stesso Caproni, come si evince per esempio da una lettera del 1934 alla vedova di Douhet, riconosceva allamico loriginalit delle intuizioni, nate anche per evitare lorrore e la perdita di vite umane nella guerra di trincea. Nella seconda edizione del Dominio dellaria Douhet si spinse ad affermare non solo la creazione dellaviazione come arma indipendente, ma anche la sua superiorit assoluta. Da allora il dibattito se le guerre si possano vincere con i soli attacchi dallaria proseguito sino ai nostri giorni. Certo il nome di Douhet va ricordato come quello di un pioniere, accanto allamericano Billy Mitchell e al britannico Hugh Trenchard.
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na bellissima mattina di fine giugno il commissario di Pubblica sicurezza Vidal Tonelli sta cercando funghi su per i monti di Pordenone. Ma quando arriva a Piancavallo, dove il sentiero del bosco si immette nella carrozzabile, vede una vecchia Volvo parcheggiata; si avvicina, guarda e scopre tre ragazzi morti ammazzati. I ragazzi sono della base aerea americana di Aviano: odore di marijuana e intorno lattine di birra. cos che facciamo la conoscenza di un nuovo protagonista del giallo italiano, e di un nuovo autore, Gianni Zanolin, che promette subito buone avventure future che non ci verranno di certo negate. nuovo il paesaggio friulano che fa da sfondo agli avvenimenti e anche il dialetto che colora i discorsi tra quanti si dedicano alle indagini. Il solo che non usa neppure una parola in dialetto e questo pare subito strano il casaro che abita nella malga lass in montagna insieme alle sue molte vacche. lui Gianni Zanolin lassassino, e Il soldatino subito confesimpazzito sa: i ragazzi lo EDIZIONI hanno preso LOMINO ROSSO in giro, lui ha Pagine 253, 13 tirato fuori la sua arma, un Mauser di quelli usati dai soldati tedeschi nellultima guerra, unarma terribile e per difficile sia da usare e sia da mantenere in efficienza: gli sono bastati due colpi per far fuori tutti e tre i ragazzi, un lavoro da professionista. Poi con la chiave dellauto ha inciso sulla portiera di sinistra la stella a cinque punte delle Brigate Rosse. Infine, perquisendo la sua casa gi in paese, che cosa trova Vidal Tonelli? Una biblioteca di volumi Adelphi e Einaudi e, al muro, un grande quadro di Vittorio Basaglia, tutto sui toni dellazzurro, lo stesso colore del famoso Marco Cavallo che lartista veneto aveva costruito nel 1973 come simbolo della apertura del manicomio di Trieste. Dunque chi veramente quel casaro troppo ricco e dai gusti troppo raffinati? Ma proprio la mattina della scoperta Tonelli lo aveva visto a colloquio con un uomo che gli pareva di conoscere. E infatti a un tratto ricorda: un ufficiale dei carabinieri in pensione, poi passato ai servizi segreti, con cui aveva gi dovuto scontrarsi in passato. E il passato puntualmente ritorna, tanto che proprio un capo dei Servizi lo invita a lasciar perdere: Non si intrighi in questa vecchia storia una vicenda troppo alta e importante, per uno come lei!. Ma chi pu credere che il nostro nuovo commissario si fermi?
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Stile Storia Copertina

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14 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA

DOMENICA 8 DICEMBRE 2013

Caratteri Le classifiche dei libri

Legenda

(2) posizione precedente

1 in salita 5 in discesa

S R N

stabile rientro novit

100 titolo pi venduto (gli altri in proporzione)

Serra,SeplvedaeDanBrownscopronolimportanzadistareinvetta VolanoipoliziotticattividideGiovannielesortazionedipapaFrancesco
La pagella
Francesco Piccolo Il desiderio di essere come tutti Einaudi

di Antonio DOrrico
voto

Top 10
(2)

ebook

di Alessia Rastelli

Narrativa italiana

5,5 1
100

Michele Serra Gli sdraiati Feltrinelli, 12 Luis Seplveda Storia di una lumaca che scopr... Guanda, 10 Fabio Volo La strada verso casa Mondadori, 18 Dan Brown Inferno
42

Berlinguer o Snoopy? 1 Vince il morettismo 2


(3)

utobiografia di un ragazzo di Caserta che era comunista (ma senza frequentare il partito) quando tutti erano del movimento, che si identificava con la visione del mondo, ma ancora di pi con lo stile (umano), di Enrico Berlinguer (il duro e puro) ed poi finito nellItalia di Berlusconi (limpuro e duro). Nellesistenza del protagonista si consumano piccole e grandi tragedie (e non detto che le pi piccole facciano meno male): emergenze sanitarie (il colera), cataclismi naturali (il terremoto), delusioni sentimentali (la prima fidanzata, anche se allora non si chiamavano pi cos, lo lascia per colpa di un pupazzo di Snoopy regalato a San Valentino; segno evidente, secondo la ragazza, di una incurabile mentalit piccolo borghese). Questi avvenimenti (compresa una partecipazione straordinaria di Sophia Loren imprigionata per reati fiscali nel carcere di Caserta) formano, informano, conformano e deformano il protagonista in un circolo (vizioso? virtuoso? viziato?) tra vita privata e vita Francesco Piccolo pubblica che il tema (1964) vive a Roma del libro. Lidea era buona ma la narrazione non la premia. Una tristezza programmatica di tipo adolescenziale (o berlingueriano, nel senso dellausterit, se mi si passa il paragone) avvolge ogni cosa e la deprime. C poi una pigrizia linguistica che lascia passare indenni brani in politichese: Nella sostanza, la domanda che mi facevo era: chi il vero erede di Berlinguer? la coalizione di centrosinistra che incarna la versione aggiornata, un po improvvisata, ma anche compiuta del compromesso storico; oppure Rifondazione comunista, che ripropone in versione pi labile lalternativa democratica. Il libro viene presentato come un romanzo. Ormai tutti i libri vengono presentati come romanzi. Secondo me non lo . Posso concedere che si tratti di un tentativo di fare del morettismo letterario. Ma senza la verve di Nanni Moretti.
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95

Strano cocktail di umorismo, ironia ed eros


Passioni e sentimenti ancora in vetta. Non cercarmi mai pi, commedia sexy, bestseller negli Stati Uniti, arriva negli store italiani e va subito al primo posto su Net-ebook, il negozio allinterno del sito Media World-Compra online. A scrivere la storia, primo volume della trilogia Tangled, Emma Chase, unaltra madre di famiglia (come la capostipite E. L. James, ma stavolta del New Jersey). Tono ironico e punto di vista maschile, le mosse per distinguersi nellormai affollatissimo universo del porno-soft. Destinati alle lettrici anche i titoli in terza e quinta posizione: il sentimentale Innamorarsi a Central Park di Nicola Doherty e il racconto erotico-natalizio La lista dei desideri di Sylvia Day, gi autrice della trilogia Crossfire. Lo sconto (il 30 novembre a 99 centesimi) rilancia invece, al secondo posto, la svedese Catharina Ingelman-Sundberg con La banda degli insoliti ottantenni, storia a met tra crimine e umorismo. Da segnalare, infine, loperazione di James Rollins con Il tempio del sole (quarto). Ovvero: un racconto pubblicato a 99 centesimi solo in digitale il 28 ottobre, con allinterno unanteprima di lancio del nuovo thriller sulla Sigma Force, Locchio dellinferno, uscito due settimane dopo.

Michele Serra si riprende il primo posto in top ten a danno di Fabio Volo che, superato pure dalla lumaca di Seplveda, scivola al terzo posto. Rischiano di entrare subito tra i migliori dieci i cattivi poliziotti di de Giovanni. Tra le novit Anna Marchesini, Margaret Mazzantini e Fausto Brizzi alle prese con i fatti, piccoli e grandi, della vita.

1 1 1
Varia

(2)1100

Michele Serra Gli sdraiati Feltrinelli, 12

(1)580 2 Fabio Volo


La strada verso casa Mondadori, 18

(3) S 34 3 Gianrico Carofiglio


Il bordo vertiginoso delle cose Rizzoli, 18,50

3
(1)

80

Narrativa straniera
(3) 1 42

4
(6)

Dan Brown Inferno Mondadori, 17

(1) 5 40 2 Ildefonso Falcones


La regina scalza Longanesi, 19,90

Mondadori, 17 Ildefonso Falcones La regina scalza

5
(4)

40

Longanesi, 19,90 Khaled Hosseini E leco rispose

6
(8)

Il nuovo look (di copertina) e il prezzo ridotto (da 25 a 17 euro) spingono Dan Brown al comando negli Stranieri. La famiglia Cussler, padre e figlio, guadagna sei posizioni con la nuova avventura dellingegnere navale Dirk Pitt; risale il longseller di Jol Dicker. Tra le novit il Texas di Lansdale e una novella di Montalbn con Pepe Carvalho.

(4)136 3 Khaled Hosseini


E leco rispose Piemme, 19,90

36

Piemme, 19,90 Gianrico Carofiglio Il bordo vertiginoso delle cose Rizzoli, 18,50 Jo Nesb Polizia

Saggistica
(1)S 32

7
(7)

Bruno Vespa Sale, zucchero e caff Mondadori, 19

(4)124 2 Eugenio Scalfari


Lamore, la sfida, il destino Einaudi, 17,50

34

8
(5)

32

Einaudi, 21 Bruno Vespa Sale, zucchero e caff Mondadori, 19 Paolo Fox Loroscopo 2014

9
(9)

Vespa, unico saggio da top ten, mantiene la vetta; spopola papa Francesco presente nei dialoghi con Spadaro e Scalfari e come autore dellesortazione apostolica sulla dottrina sociale della Chiesa. Miglior novit Mario Calabresi sui maestri della fotografia; rientra il manifesto di Nuccio Ordine, bestseller in Francia, sullutilit della cultura.

(-) N17 3 Mario Calabresi


A occhi aperti Contrasto, 19,90

32

10
(10)

31

Cairo, 10

@al_rastelli ehibook.corriere.it
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Lincipit dei lettori

di Veronica Scognamiglio 23 anni, neolaureata Castello dArgile (Bologna)

La classifica
Emma Chase 1 100 Non cercarmi mai pi Newton Compton, e 4,99 ePub con Social DRM 2 90C. Ingelman-Sundberg La banda degli insoliti... Newton Compton, e 5,99 ePub con Social DRM Nicola Doherty 3 85 Innamorarsi a Central Park Newton Compton, e 4,99 ePub con Social DRM 4 80 James Rollins Il tempio del sole Nord, e 0,99 ePub con Social DRM

1 1
Bantam, $ 28

(1)S 31

Paolo Fox Loroscopo 2014 Cairo, 10

(2) S 26 2 Benedetta Parodi


pronto! Salva la cena... Rizzoli, 17,90

Ragazzi
(1) S 95

La scoperta del piacere amaro

o scoperto una cosa di me stamattina, appoggiata pesantemente al bancone come un elefante di dodici tonnellate: c un motivo ben preciso se il caff mi piace amaro. Me ne stavo l a contemplare come unebete il fumante liquido scuro quando lho capito, avevo le saracinesche degli occhi ancora semichiuse. Non il sapore

amaro in s a piacermi, io amo il fatto che la gente mi guardi buttar gi dun fiato quel sorso, senza zucchero che laddolcisca.
Invia il tuo incipit
corriere.it/lettura
Insieme allincipit che deve essere inedito inviate un indirizzo email corretto e controllato con regolarit in modo da poter essere contattati dalla redazione in caso di scelta e pubblicazione. Verranno privilegiati gli incipit brevi (massimo 100 parole).

Luis Seplveda Storia di una lumaca che scopr... Guanda, 10

(-) R25 2 Suzanne Collins


Il canto della rivolta. Hunger games Mondadori, 13

Stati Uniti 1 Janet Evanovich


Takedown twenty

5 75

Sylvia Day La lista dei desideri Mondadori, e 4,99 ePub con Adobe DRM

2 David Baldacci
King and Maxwell Grand Central, $ 28

3 John Grisham
Sycamore row Doubleday, $ 28,95

(25 novembre-1 dicembre)

DOMENICA 8 DICEMBRE 2013


Cesare Oliviero Rossi (Cosenza, 1970), ricercatore, insegna Chimica fisica allUniversit della Calabria; stato professore ospite alluniversit portoghese di Coimbra. Si occupa dello studio di materiali innovativi; ha allattivo oltre 120 pubblicazioni tra articoli e atti di convegno. tra gli autori di Universit italica (Aracne).

CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 15

Il podio del critico


di Cesare Oliviero Rossi

1 Paolo Monelli
Roma 1943 Einaudi, 14

2 Luciano Canfora
La democrazia ateniese Monte Univ. Parma, 15

3 Pino Aprile
Terroni Piemme, 17,50

Citt, personaggi, cataloghi: leditoria racconta se stessa


Il numero
di Giuliano Vigini
Se, per usare un eufemismo, non un gran momento per leditoria , invece, una stagione particolarmente felice per gli studi sulleditoria contemporanea. Da settembre ad oggi sono almeno 20 le opere pubblicate, senza contare quelle imminenti (come Tirature 14, a cura di Vittorio Spinazzola, il Saggiatore): cataloghi storici (come quello di Laura Novati su Scheiwiller, Unicopli) e saggi su protagonisti (Sandro Gerbi su Giovanni Enriques, Hoepli), societ (Vittore Armanni sulle Messaggerie italiane, Garzanti), citt (gli editori operanti a Milano dal 1900 al 1945, Angeli), case editrici cattoliche (Morcelliana), diritto dautore (Maria J. Palazzolo, Viella) e tanti altri studi e manuali su aspetti della storia, della vita e del lavoro editoriale del Novecento. Ora manca solo una grande opera storica, sul modello di quella pubblicata dai francesi.

(Elaborazione a cura di GfK. Dati relativi alla settimana dal 25 novembre al 1 dicembre 2013)

(- )N 30 4 6 (5)526 Maurizio de Giovanni AA.VV.


Buio per i Bastardi di Pizzofalcone Einaudi, 18 Regalo di Natale Sellerio, 14

(4)522 8 Andrea Camilleri


La banda Sacco Sellerio, 13

(-)N18 10 12 (10)517 Margaret Mazzantini Sveva Casati


Splendore Mondadori, 20

Modignani Palazzo Sogliano Sperling & Kupfer, 19,90

(12)5 15 14 Francesco Piccolo


Il desiderio di essere come tutti Einaudi, 18

(13)513 16 Andrea Vitali


Di Ilde ce n' una sola Garzanti, 14,90

(18)S13 18 Silvia Avallone


Marina Bellezza Rizzoli, 18,50

(14)511 20 Erri De Luca


Storia di Irene Feltrinelli, 9

(7)129 (9) 1 25 5 7 Chiara Gamberale Luca Bianchini


Per dieci minuti Feltrinelli, 16 La cena di Natale di... Mondadori, 12

(-) N 18 9 Anna Marchesini


Moscerine Rizzoli, 17

(8)517 11 Marco Malvaldi


Argento vivo Sellerio, 14

(6)517 13 Marcello Simoni


Il labirinto ai confini del mondo Newton Compton, 9,90

(-)N15 15 17 (-) N 13 M. Carlotto, M. Videtta Fausto Brizzi


Luz. Solo per amore. Le vendicatrici Einaudi, 15 Cento giorni di felicit Einaudi, 18,50

(11) 5 12 19 Simonetta Agnello


Hornby Via XX Settembre Feltrinelli, 18

(2)532 4 Jo Nesb
Polizia Einaudi, 21

(12)123 6 8 (11)119 C. Cussler, D. Cussler Jol Dicker


La freccia di Poseidone Longanesi, 18,60 La verit sul caso Harry Quebert Bompiani, 19,50

(9)517 10 E. L. James
Cinquanta sfumature di rosso Mondadori, 5

(8) 5 14 (-) N 11 12 14 Lauren Weisberger Emma Chase


La vendetta veste Prada Piemme, 19,50 Non cercarmi mai pi Newton Compton, 9,90

(16) S 10 16 Nicolas Barreau


Una sera a Parigi Feltrinelli, 15

(15)510 18 Jamie McGuire


Il mio disastro sei tu Garzanti, 16,40

(-)N 9 20 Manuel Vzquez


Montalbn Luis Roldn n vivo n morto Feltrinelli, 10

(6) 123 5 Robert Galbraith


Il richiamo del cuculo Salani, 16,90

(5) 5 21 7 Glenn Cooper


Il calice della vita Nord, 19,60

(7) 5 18 9 E. L. James
Cinquanta sfumature di grigio Mondadori, 5

(10)516 11 E. L. James
Cinquanta sfumature di nero Mondadori, 5

(14)112 13 Jonas Jonasson


Lanalfabeta che sapeva contare Bompiani, 19

(13)510 15 Milan Kundera


La festa dellinsignificanza Adelphi, 16

(19)110 17 Vanessa
Diffenbaugh Il linguaggio segreto dei fiori Garzanti, 9,90

(-) N 10 19 Joe R. Lansdale


La foresta Einaudi, 18,50

(3) 5 16 4 Malala Yousafzai


(con C. Lamb) Io sono Malala Garzanti, 12,90

(2)514 (6)513 6 8 Federico Rampini Vittorio Sgarbi


Banchieri Mondadori, 16,50 Il tesoro dItalia Bompiani, 22

(-)N12 10 Papa Francesco


Evangelii gaudium Lib. Ed. Vaticana, 5

(5)512 12 Dacia Maraini


Chiara di Assisi. Elogio della disobbedienza Rizzoli, 17,50

(10)510 (15)59 14 16 (-) N 10 18 E. Berthoud, S. Elderkin G. A. Stella, S. Rizzo Umberto Eco


Curarsi con i libri Sellerio, 18 Se muore il Sud Feltrinelli, 19 Storia delle terre e dei luoghi leggendari Bompiani, 35

(7)5 9 20 Cristina De Stefano


Oriana. Una donna Rizzoli, 19

(-) N 15 5 Papa Francesco


Evangelii gaudium Ancora, 2,20

(8)113 7 Aldo Cazzullo


Basta piangere! Storie di unItalia... Mondadori, 14,90

(-) R12 9 11 (-)N12 13 (16)110 15 (14)510 17 (12)5 9 N. Gratteri, A. Nicaso P. Biondani, C. Porcedda Jorge Mario Bergoglio Papa Francesco, E. Scalfari Jorge Mario
Acqua santissima Mondadori, 17,50 Il cavaliere nero Chiarelettere, 13,90 (con A. Spadaro) La mia porta sempre aperta Rizzoli, 12 Dialogo tra credenti e non credenti Einaudi, 8,90 Bergoglio lamore che apre gli occhi Rizzoli, 15

(-)R 9 19 Nuccio Ordine


Lutilit dellinutile. Manifesto Bompiani, 9

(-) N 25 3 4 (3) 523 A. Clerici, A. Romani Andre Agassi


S. Barzetti Tutti a tavola! Mondadori, 16,90 Open. La mia storia Einaudi, 20

(4) 5 16 5 Javier Zanetti


(con G. Riotta) Giocare da uomo Mondadori, 17,50

(5) 5 12 6 Mike Tyson


True. La mia storia

(7) S 10 7 Loretta Goggi


Io nascer Piemme, 16

(8) S 10 8 Gigi Proietti


Tutto sommato Rizzoli, 19,50

(9) S 9 9 Ferzan Ozpetek


Rosso Istanbul Mondadori, 16,50

(-) R 8 10 AA.VV.
Guinness World Records 2014 Mondadori, 19,90

Piemme, 19,90

(-)R24 3 Suzanne Collins


Hunger games Mondadori, 13

(2)523 4 AA.VV.
Beauty book. Violetta Walt Disney, 12,90

(4)522 5 Geronimo Stilton


Grande ritorno nel Regno della Fantasia Piemme, 34,50

(-)R 21 6 Suzanne Collins


La ragazza di fuoco. Hunger games Mondadori, 13

(5)519 7 AA.VV.
Le canzoncine di Peppa Pig. Con cd audio Giunti Kids, 9,90

(3)5 19 8 Silvia DAchille


Il Natale di Peppa Pig. Giunti Kids, 9,90

(6)516 9 AA.VV.
Fashion book. Violetta Walt Disney, 14,90

(9)514 10 Silvia DAchille


Ciao, io sono Peppa! Giunti Kids, 9,90

Inghilterra 1 Alex Ferguson


My autobiography Hodder & Stoughton, 25

Francia 3 AA.VV.
Guinness World Records 2014 G. W. R. Limited, 20

Germania 3 I. Jigounov, Y. Sente


Retour Greenfalls Dargaud Benelux, 11,99

2 Jeff Kinney
Diary of a Wimpy Kid: Hard Luck Puffin, 12,99

1 2 J.-Y. Ferri, D. Conrad Pierre Lemaitre


Astrix chez les Pictes Albert Rene, 9,90 Au revoir l-haut Albin Michel, 22,50

1 Jonas Jonasson
Die Analphabetin, die rechnen konnte Carls books, 19,99

2 Khaled Hosseini
Traumsammler S. Fischer, 19,99

3 P. C. Cast, K. Cast
Entfesselt Fischer FJB, 16,99

16 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA

DOMENICA 8 DICEMBRE 2013

SEGNALI
di GIOVANNA POLETTI

La grande Serenissima da guardare e da ascoltare

SSS
Montreal festeggia la cultura veneziana dal Rinascimento al Rococ, con i dipinti affiancati da concerti monteverdiani e vivaldiani

idea di accostare musica e pittura arriva da lontano. Dopo il Palais des Beaux-Arts di Bruxelles con Watteau, la National Gallery di Londra con Vermeer, ora la volta del Muse des Beaux-Arts di Montreal che dedica una grande mostra alla pittura e alla musica della Repubblica Serenissima dal Rinascimento al Rococ (fino al 14 gennaio, www.mbam.qc.ca). In realt, questinedito omaggio canadese alla nostra cultura non giunge inaspettato. Come sottolinea Nathalie Bondil, direttrice del Museo, a Montreal ormai

impossibile vedere senza ascoltare e ascoltare senza vedere. Sono ormai cinque anni, ossia da quand stata inaugurata la sala per concerti Bourgie, realizzata allinterno di una chiesa neoromanica dalle vetrate Tiffany, che le mostre del Museo sono corredate da una sorta di colonna sonora lungo il percorso espositivo. Per Splendori a Venezia, sono arrivati 120 capolavori dai musei di tutto il mondo, felici di prestare le loro opere per questinteressante progetto interdisciplinare. Tiziano, Tintoretto,

Tiepolo, Canaletto, Guardi, Longhi, Piazzetta (a sinistra: Le chanteur, 1730 circa) sono esposti accompagnati da spartiti, strumenti antichi e ovviamente brani musicali coevi. Monteverdi, Albinoni e Vivaldi, riecheggiano nelle sale e in cicli di concerti e conferenze tenuti da specialisti internazionali. La mostra diventa cos unoccasione di approfondimento e invita a fermarsi davanti alle opere godendo non solo di un inedito punto di vista ma anche di ascolto.
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Sguardi

Sopra le righe
di Giuseppe Remuzzi

Pittura, scultura, fotografia, design, mercato

La medicina come lavoro di gruppo


Il premio Nobel per la medicina e la fisiologia? Una frode, una vera frode, scrive senza tanti giri di parole Richard Horton, il direttore di Lancet. Quando lhanno inventato cera chi riusciva a scoprire qualcosa da solo. Non pi cos: nessuno oggi pu pi fare niente da solo. Negli ultimi tempi abbiamo avuto team di ricerca che hanno cambiato la storia della medicina, ma era lavoro di tanti. Loro il Nobel non lavranno mai.

Istituzioni Villa Cattaneo di Sospiro, nel Cremonese, ospiter il Mai, centro senza precedenti in Italia. Mostra inaugurale: Schulthess

Irregolari. Ma ora con una casa


Nasce il museo per larte degli outsider. LEuropa li insegue, noi eravamo indietro

dal nostro inviato a Cremona ANTONIA JACCHIA

rriva anche in Italia il primo museo di Art Brut. Unistituzione attesa da almeno ventanni sulla falsariga dei grandi musei europei di arte irregolare gi attivi a Liegi, Parigi, Losanna, Berlino. Si chiama Mai, acronimo di Museo dArte Irregolare, ma anche dichiarazione utopistica di non diventare mai un museo tradizionale; inaugura il 13 dicembre a Sospiro, in provincia di Cremona, ideato da un gruppo di studiosi guidati dalla storica darte bolognese Bianca Tosatti. Arte Irregolare, Outsider art, Art Brut, un filone legato al disagio mentale e alla psichiatria, ma anche espressione di artisti che raccontano lurgenza creativa, il dramma interiore, al di l delle tendenze e delle regole del mercato. Fondato nel Dopoguerra dal pittore francese Jean Dubuffet, il movimento dellArt Brut si riconosce nellimpulsivit creativa, in quelle opere realizzate in solitudine dove le preoccupazioni della concorrenza o dellacclamazione sociale non interferiscono. Per dirla con le parole del suo fondatore: larte irregolare designa lavori effettuati da persone indenni da cultura artistica, nelle quali il mimetismo, contrariamente a ci che avviene negli intellettuali, abbia poca o nessuna parte, in modo che i loro autori traggano tutto dal loro profondo e non da stereotipi dellarte classica o dellarte alla moda. Bastava visitare la Biennale darte di Venezia appena conclusa per capire come sia labile il confine tra arte e arte irregolare. Le vesti cerimoniali del brasiliano Arthur Bispo do Rosrio, le maschere di creta contorte e ululanti del giapponese autistico Shinichi Sawada, lo stesso Palazzo Enciclopedico che svettava allingresso dellArsenale e che ha dato il nome alla rassegna curata da Massimiliano Gioni, racconta di unopera fantastica, un museo immaginario che secondo il suo autore, lartista autodidatta Marino Auriti, avrebbe dovuto ospitare tutto il sapere dellumanit. Tutte tracce di Art

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Linaugurazione Il 13 dicembre si inaugura il MAImuseo, il primo museo di arte irregolare in Italia, con la mostra di Armand Schulthess (fino al 31 gennaio 2014). Info: tel 0372 62 03 66; ww.maimuseo.org I libri La guida al museo MAImuseo in Villa Cattaneo di Sospiro (testi di Vanda Franceschetti e Alessandra Mantovani, Skira, pp. 96, 15). Esce pure un libro su Schulthess con le fotografie scattate dallo scultore Hans Bruderlin al giardino della conoscenza di Schulthess (testi di Bianca Tosatti, Riccardo Carazzetti e Luca Mengoni; Edizioni Sottoscala, Bellinzona) Il convegno Il museo ospiter un convegno (a pagamento con iscrizione preventiva) che si terr il 14 e 15 dicembre al Palazzo Cattaneo di Cremona: MAImuseo, giusto chiudere e conservare opere nate libere?

Brut, che sta ottenendo un grande successo in Europa sottolinea Bianca Tosatti mentre in Italia manca un museo che possa raccogliere queste importanti testimonianze artistiche. E il nostro Paese stato considerato finora terra di rapina. Ricordo che negli anni Ottanta continua la direttrice del Mai un bus di turisti americani in giro per la Toscana fece tappa al laboratorio della Tinaia dellOspedale psichiatrico Chiarugi di Firenze: comprarono di tutto. Oppure i due psichiatri svizzeri che acquistarono i capolavori della Tinaia e realizzarono una mostra stupenda a Zurigo, diventata la base di una collezione, la Sammlung Dammann. Nessuno studioso darte si mai occupato in modo sistematico di questo genere. A parte Bianca Tosatti, che dopo anni immersa nellarte contemporanea ha cercato una pausa: Mi sono ripiegata su me stessa, nauseata di quel mondo, e forse per senso di colpa ho capito che bisognava mettere in salvo i testi su cui, in un futuro, poter scrivere la storia. Non stato facile mettere insieme il progetto: Nessuno che mi aiutasse, soprattutto in questo momento senza risorse per la cultura. Fino a quando la proposta arrivata sul tavolo della Fondazione di Sospiro, proprietaria di Villa Cattaneo insieme con il Comune, gi dimora di campagna dei marchesi Cattaneo. Ledificio neoclassico destinato prima a ospedale per i poveri poi trasformato in istituto di riaLa curatrice del Mai Bianca Tosatti storica dellarte. Tra le sue pubblicazioni: Arte e psichiatria. Uno sguardo sottile (con Giorgio Bedoni), Mazzotta, 2000 Le immagini In alto, da sinistra: opere di Faustino Borgalli, Fausto Badari (sopra) e Maria Callegari, Luigi Boldori

bilitazione psichiatrica e geriatrica, aveva bisogno di essere reinventato. Un edificio con un grande passato che rischiava di morire perch privo di contenuti. Oggi Villa Cattaneo rinasce con il Mai, non un museo tradizionale e nemmeno un museo sarcofago contenitore chiuso per oggetti morti, ma un luogo di costruzione della cultura. Un cantiere in continuo divenire e sempre in cerca di sponsorizzazioni, che deve fare i conti con i musei-capolavoro delle archistar contemporanee, da soli grandi calamite di pubblico. Abbiamo scelto questa formula invece di cercare fondi per una costruzione importante. Non ci interessa il contenitore, preferiamo partire da un nuovo contenuto. La collezione permanente frutto di donazioni e depositi provenienti da atelier, famiglie, collezionisti privati, ma anche da altri musei come il Mad di Liegi o il Museum of Everything di Londra. Con lobiettivo di realizzare esposizioni temporanee e itineranti. Non solo: c anche spazio per gli atelier, ma noi preferiamo chiamarli officine. A partire da La manica lunga, il laboratorio gi esistente dove fanno pratica gli artisti-pazienti. Villa Cattaneo diventer un luogo di comunicazione della diversit, uno spazio di dinamismo e accoglienza per studiosi, ricercatori e studenti. Il Mai apre i battenti con una mostra dedicata ad Armand Schulthess (dal 13 dicembre fino al 31 gennaio 2014). Un grandissimo artista svizzero, isolato, irregolare la cui opera stata valorizzata da Harald Szeemann. Un uomo che parlava cinque lingue e che a 50 anni decise di abbandonare il suo posto di funzionario federale al Dipartimento delleconomia pubblica per iniziare una nuova vita autarchica nella sua propriet ticinese di Auressio, dove realizz il suo giardino della conoscenza e riorganizz il pensiero umano tra cultura e natura, spirito ed emozione. @AJacchia
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DOMENICA 8 DICEMBRE 2013

CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 17

Sguardi Geografie
Incontri Lartista belga protagonista di una retrospettiva al Maxxi con documenti delle sue performance: Ognuna avviene solo una volta. Sono azioni per per-forare lo spettatore

Ciak, si legge
di Cecilia Bressanelli

Tutta colpa di Hemingway


Patrick Pat Solitano ha appena letto Addio alle armi e scaglia il libro dalla finestra. Per tutto il tempo tifi perch questo tizio, Hemingway, sopravviva alla guerra e stia con la donna che ama. E ce la fa!. Ma il romanzo prosegue. Pat sconvolto. In un mondo in cui cos difficile trovare Il lato positivo (titolo italiano del film di David O. Russell) non desidera altro che un lieto fine. Non chieder scusa per aver svegliato i genitori. La colpa di Ernest Hemingway.

Ritratto di un creativo A sinistra e sotto: lallestimento della Galleria 4 del Maxxi di Roma con le installazioni di Jan Fabre. I tavoli richiamano i piani di lavoro su cui lartista opera nel suo studio di Anversa e sono disposti in modo da raccontare le decine di performance, sia pubbliche che private, realizzate da Fabre in quarantanni di attivit. Gli 800 oggetti che coprono le superfici dei tavoli (disegni, sculture, film e collages, ma anche documenti e oggetti personali) sono ordinati con lintenzione di restituire la febbre creativa che li ha generati. La mostra prevedeva anche due spettacoli di Fabre andati in scena allEliseo di Roma (foto Musacchio & Ianniello)

Jan e Hubert van Eyck

I fratelli che fondarono la pittura fiamminga


di CARLO BERTELLI

Sono il servo della bellezza


Il credo di Jan Fabre: lavanguardia si regge sulla tradizione
di VINCENZO TRIONE
Jan van Eyck, I coniugi Arnolfini (1434)

an Fabre ci invita a compiere un viaggio alle origini dellavanguardia. Ad animarlo la convinzione secondo cui ogni sperimentazione, per avere respiro, deve recuperare tracce del passato, attingere a memorie, porsi in dialogo con vestigia disperse. Egli sa che ogni trincea, per avere forza, ha bisogno di un saldo esercito alle spalle. Afferma: Credo ancora nellavanguardia, perch tutta la grande arte contemporanea ha le sue radici nella tradizione. La sua sfida: richiamarsi costantemente a un vasto archivio di figure, estremizzando quelle stesse figure. Cruciale, per lui, la strategia della distanza, che richiede attesa, pazienza, prudenza. Si tratta di uno stratagemma che non va accentuato n tradito, ma ci permette di avvicinare a noi qualcosa di lontano, conservandolo per nella sua lontananza. Invece, spesso, Fabre stato descritto solo come un artista blasfemo, un profanatore, un furbo creatore di scandali. Se ne elogiato il talento con cui riuscito ad alimentare polemiche, dibattiti e controversie, lambendo i territori delleccesso. Eppure, i suoi intenti sono diversi: quello che hanno visto i media. Ma io non comincio mai un lavoro con lidea di provocare. Mi sostiene solo la necessit del fare. Per me, provocazione evocazione della mente, spiega a la Lettura. Dinanzi a noi un nomade dello stile che, sin dagli anni Settanta, ha effettuato ininterrotte e disinvolte scorribande tra le contrade della storia dellarte. Costanti i rinvii. Si tratta di assonanze e di echi che vengono assunti, prelevati, rimodulati e, infine, violati con talento trasfigurativo. E sono immessi in un circuito di appropriazioni e di metamorfosi, che li rende ignoti. Uninfinita mascherata. Un travestimento a oltranza. In particolare, evidenti i rapporti con il Rinascimento, con il Barocco e con il Romanticismo, come emerge da Stigmata (a cura di Germano Celant), al Maxxi di Roma (fino al 16 febbraio), una bella mostra che raduna alcune tra le principali performance dal 1976 a oggi. Il Rinascimento, innanzitutto. Che insegna a Fabre il rispetto della disciplina del disegno, di cui si parla nelle pagine del Giornale notturno (1978-1984), ora edito da Cronopio (a cura di Franco Paris). Il 23 gennaio 1981 lartista belga annota: Sono diventato una macchina per disegnare/ () Ho il formicolio alle dita e i crampi ai muscoli. Lattrazione per il Rinascimento si pu ritrovare anche nelle cinque riscritture della Piet di Michelangelo, che hanno scatenato violente reazioni. Un blocco di marmo bianco nel quale Cristo ha le sembianze dello stesso artista, mentre la Madonna ha il volto di un teschio: citazione da uniconografia che si incontra in molti quadri fiamminghi. Oltraggio o esito di un dialogo inquieto? Fabre: La mia reinterpretazione non un insulto, ma un omaggio a un maestro e, insieme, a Cristo e a Maria. Nella mia versione, la madre sacrifica se stessa per il figlio. In filigrana, anche schegge autobiografiche. Ancora

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La retrospettiva Jan Fabre. Stigmata. Actions & Performances 1976-2013, Roma, Maxxi, fino al 16 febbraio, a cura di Germano Celant (Info Tel 06 32 01 954; www.fondazionemaxxi.it), Catalogo Skira (pp. 512, e 70). In mostra, 92 tavoli trasparenti su cui sono collocati 800 tra documenti, opere e residui delle performance realizzate dallartista fiammingo (nella foto) tra il 1976 e il 2013

Fabre: Quella scultura innanzitutto una dedica a mia madre. Sono adagiato tra le sue braccia, con un abito da uomo e i piedi nudi come simbolo del camminare tra la morte e il mio modo di vivere in uno stadio post mortem. Sono stato in coma due volte e conosco la sensazione di abitare un tempo preso in prestito. La medesima strategia ritorna nelluso del Barocco: dalla tradizione seicentesca Fabre impara il gusto per la retorica visiva, per la sovrabbondanza, per laffabulazione, per la sontuosit cromatica. Ma la matrice decisiva il Romanticismo. La vera avanguardia lavorare in un tempo romantico, dice Fabre. Che muove dallidea wagneriana di opera darte totale, intesa come geografia dilatata, sensibile allirruzione del vissuto: spazio aperto, allinterno del quale arte ed esistenza convergono e si coappartegono. Sulle orme di Wagner, Fabre tende a ricondurre pratiche diverse (pittura, scultura, performance, video) in cornici uniche. Regista-coreografo-scenografo-scultore, insegue il dialogo tra i media. La sua parola dordine: lintraducibile consilience. Il suo sogno: allestire unopera-mondo, nella quale si dissolvano gerarchie e barriere tra i codici. Dice: Voglio far dialogare pi discipline e connettere conoscenze provenienti da campi disparati. La mia ricerca visiva incide sulla mia ricerca teatrale, e viceversa. E, tuttavia, distante da ogni multimedialit, Fabre molto attento a salvaguardare la specificit delle diverse esperienze linguistiche. Faccio sempre una netta distinzione tra i miei progetti di arte visiva e quelli per il palcoscenico. Si influenzano reciprocamente, ma restano media diversi. Nella sua avventura attraverso la storia dellarte, Fabre risale alle origini. In molti momenti guarda al

dionisismo sotteso alla tragedia greca. In tal senso, esemplari le sue perfomance. Interventi irripetibili, che esistono solo quando vengono eseguiti. Sintesi tra teatro, danza, musica, si svolgono in diretta e chiedono di essere completati dal pubblico. Tutto reale. Determinante il contesto in cui avvengono: gallerie, musei. Quel che conta laccadere, il processo, il divenire: il tempo come flusso e durata. Fabre: Ogni mia performance avviene solo una volta. Sono azioni che cercano di per-forare lo spettatore. Imprimono ferite metaforiche su di me e sul mondo esterno. In esse, il tempo un elemento architettonico essenziale. Come una partitura musicale. Che, quando si ripete, genera levoluzione dei contenuti.

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In teatro Il Piccolo di Milano ospiter in primavera un suo evento: Sar la mia dichiarazione damore allinganno dellimmaginazione
Questa filosofia sar alla base di The Power of Theatrical Madness (in programma al Piccolo Teatro di Milano nella primavera del 2014). Una pice che riadatter uno spettacolo del 1984. Sar un tripudio di rivelazioni. la mia dichiarazione damore allinganno dellimmaginazione e della recitazione. Rifletto sul dialogo tra realt e finzione, tra pittura classica e fisicit, dice Fabre. Il quale, influenzato dalla tragedia greca, agisce come un moderno mistico avido di piaghe, che pone sempre al centro della sua poetica un tema preciso: il corpo. Che non viene contemplato, n idealizzato. Ma ferito, violentato, lacerato, sovente cosparso di colori spessi come la calce. Esibito come reliquia. Come sudario di dolori. Infine, come materia da cui estrarre liquidi (sangue, urina, sperma, lacrime) per disegnare. laboratorio, campo di battaglia, trappola. Mi interessa nella sua esteriorit e nella sua interiorit. Molte delle mie sculture descrivono un utopico essere umano futuro, con una nuova pelle. Dunque, chi davvero questo artista spesso additato come uno tra i simboli della corruzione del gusto contemporaneo? Un saccheggiatore della storia dellarte. Linventore di un Museo Immaginario eccentrico. Lautore di gesti talvolta respingenti che, in s, custodiscono abili ricognizioni tra episodi di diverse epoche. Uno Zelig postmoderno. Che, parlando di s, dice: Sono un camaleonte che, in ogni opera, ha assunto altre identit, interpretato altri personaggi, indossato altri abiti. Come vorrebbe essere ricordato?, gli domandiamo: Come un cavaliere della disperazione e un servitore della bellezza.
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tto Pcht (1902-1988) stato il principale esponente della seconda Scuola di Vienna di storia dellarte. Da noi conosciuto soprattutto per il suo saggio illuminante sulla scoperta della natura nel Trecento lombardo (pubblicato in italiano nel 2011), ma lo studio della pittura dei Paesi Bassi nel Quattrocento lha guidato per tutta la vita. Ben venga dunque ora, per il lettore italiano, la traduzione del suo corso allUniversit di Vienna, dedicato ai van Eyck, in unedizione curata da Fabrizio Crivello (Otto Pcht, Van Eyck. I fondatori della pittura fiamminga, Einaudi Grandi Opere, pp. XII -274, e 68). Innanzi tutto sorprender il titolo, dove i fondatori della pittura fiamminga sono due, Jan e il fratello Hubert. Distinguere fra i due fratelli stato un cruccio della ricerca per oltre un secolo e il fatto che recentemente si sia scoperto che la firma di Hubert, che accompagna quella di Jan nel grandioso Polittico di Gand, sia postuma, non toglie nulla allanalisi finissima con cui Pcht individua nelle Marie al sepolcro di Rotterdam tratti che richiamano una grande personalit diversa da Jan, Hubert, appunto. In principio era locchio, fu il motto di Pcht, e il lettore sincanta nello scoprire con lui aspetti reconditi delle opere esplorate, in una lettura radicalmente opposta a quella, iconologica, che della pittura fiamminga aveva sostenuto Panofsky. La recente mostra al Museum Boijmans van Beuningen di Rotterdam, sui precedenti dei van Eyck, pur densa di scoperte dovute alle nuove tecniche di diagnosi, ha reso ancora pi avvincente la capacit di Pcht di percorrere in profondit i dipinti per risalire poi alle tradizioni cui sono collegati. infatti proprio grazie alla sua immensa e capillare conoscenza delle creazioni medievali non solo le pi recenti che Pcht arriva a cogliere gli aspetti rivoluzionari dellars nova dei Paesi Bassi, che vede come conclusione di un lungo processo, dovuta alle grandi personalit che lhanno animata. In particolare Pcht mette in discussione il cosiddetto Maestro di Flmalle, che per lui, diversamente da una parte consistente della critica, non va confuso assolutamente con il giovane Rogier van der Weyden, del quale invece un precursore. Pcht buon profeta quando si sofferma sulla Fonte della vita, una misteriosa tavola conservata al Prado che fino a poco fa era ritenuta copia iberica da un perduto dipinto dei van Eyck, eseguita negli anni 1445-50 e vi ritrova lannuncio di quello che sarebbe stato il Polittico di Gand, ultimato nel 1432. Le ultime diagnosi scientifiche hanno infatti dimostrato che lopera risale ai tardi anni Venti del secolo. Ora si tratter di stabilire a quale dei due fratelli appartenga o se sia di entrambi.
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18 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA

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Sguardi Le mostre

Scatti flessibili
di Fabrizio Villa

Macondo esiste (davanti allobiettivo)


Immagini vere di un luogo inventato. Macondo. Il mondo di Gabriel Garca Mrquez (testi di Giovanni Chiaramonte e Gerald Martin, Postcart, pp. 128, 40) il nuovo libro fotografico di Fausto Giaccone dedicato al romanzo pi famoso del premio Nobel per la letteratura. Immagini in bianco e nero di volti e luoghi raccontano un percorso intimo attraverso la Colombia caraibica restituendo le atmosfere di Centanni di solitudine.

Pittura Unantologica a Vienna rende omaggio al maestro tedesco, considerato dai nazisti degenerato

Il colore di Nolde nomade


di SEBASTIANO GRASSO

Irrequieto e sognatore, un occhio su Munch, Gauguin e Goya Da Ischia alla Nuova Guinea, e per finire quadri non dipinti

rte moderna? Per Hitler vuole dire unarte diversa ogni anno e, quindi, decide di fare unopera di pulizia culturale (Che cosa create? Esseri deformi, storpi e dementi, donne che possono suscitare solo disgusto, uomini pi simili ad animali che ad esseri umani). Cos, il giorno dopo il suo discorso (19 luglio 1937), alle Hofgartenarkaden di Monaco viene inaugurata la mostra del disonore. Qualcuno della direzione propone che i pittori siano legati accanto ai loro lavori perch il pubblico possa sputar loro in faccia. Fra gli artisti presenti, Klee, Kokoschka, Kirchner, Beckmann, Kandinsky. Ed Emil Nolde, 70 anni, cui adesso Vienna dedica, al Belvedere, unantologica con 175 lavori, con le varie stagioni della sua pittura. Il primo figurativo, la montagna incantata, Bibbia e leggende, le notti di Berlino, ritratti, marine, fiori. Emil nasce nel 1867 in un villaggio al confine fra Germania e Danimarca. Di cognome fa Hansen. Che sostituir a 35 anni, con quello del sobborgo natale: Nolde. Giovanissimo, lavora come intagliatore e disegnatore. Legge molto. E la lettura gli suggerisce una visione epico-drammatica del mondo. attratto dallarte egizia e da quella primitiva. Ed ancora: da Goya, Daumier, Manet, Gauguin, Degas. Soprattutto quando, a Parigi, negli ultimi due anni del secolo XX, frequenta lAcadmie Julian. Incontra Munch. Dal quale, assieme a Van Gogh ed Ensor, gli viene una certa visione drammatica. Larte francese avr un peso enorme

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Le opere Nellimmagine grande: Davanti a un bicchiere di vino (1911). Qui a sinistra, dallalto: Mare dautunno (1910); Incontro sulla spiaggia (1920)

nella sua evoluzione. Scrive Emil, nella lettera ad unamica, nel 1908: Le vere, grandi battaglie sono state combattute in Francia. A rompere il ghiaccio sono stati i grandi francesi. Hanno rifiutato ogni vecchio elemento che potesse avere una qualche influenza, e solo cos possibile creare unarte nuova, che possa prendere posto accanto allarte antica. Proprio questo lo avvicina alla Brcke ed entra nel gruppo (anche se solo per circa un anno).

Quando si accorge che Monaco e Parigi gli vanno strette, si d ai viaggi. Viene anche in Italia: Taormina (dipinge un bellissimo Teatro Greco), Ischia, Casamicciola, Foro). Si reca nella Nuova Guinea tedesca e da qui a Mosca, in Siberia, Manciuria, Corea, Giappone, Cina, Manila, Isola di Palau. Il grande solitario dellEspressionismo tedesco viene fagocitato dai colori smaglianti, che abbelliscono e decorano. La natura, che vede con occhi nuovi, gli

Lappuntamento Emil Nolde, In Glut und Farbe, Vienna, Belvedere, fino al 2 febbraio (info: tel +431 79 55 73 31; www.belvedere.at). Catalogo Hirmer Verlag, pp. 320, 39. Esposte 175 opere che coprono tutte le stagioni creative di Nolde

suggerisce accostamenti con leggende, miti e forze sconosciute. Il suo villaggio di Nolde si fonde con quelli birmani; la casa di Ruttebll, con la tempesta dei colori di Giava. La stessa esplosione paragonata da Andr Derain a un tubetto di colore simile ad un candelotto di dinamite che porta a una deflagrazione cromatica. Nolde deforma la figura umana, dissolve la forma, sino al grottesco. Una dissoluzione lo avevamo gi detto che va di pari passo con la lacerazioni della sua anima, con il suo carattere irrequieto e sognatore, insofferente e visionario, insoddisfatto e demoniaco, panicamente ebbro (La pittura mi cresceva dentro come il muschio o lalga). Ma torniamo alla mostra del disonore. Nolde ha 70 anni e si pu dire che ormai ha concluso la sua parabola artistica. I nazisti gli confiscano un migliaio di lavori dei musei tedeschi. Molti verranno bruciati nel cortile della caserma dei pompieri di Berlino; altri saranno venduti a stranieri (uniche vendite dellarte degenerata permesse). Quando, nel 1941, dal Reich gli viene intimato di non dipingere pi sul rispetto dellordine, vigila la Gestapo non potendosi procurare il materiale necessario (tele e colori), lavora con lacquarello su carta (Quadri non dipinti, li chiama), facendo anche esperimenti e ricavando un colore bello come la musica, che stende sulla carta di riso. Alla fine del conflitto, Nolde resta con Ada Vilstrup (sposata nel 1902) a Seebll, nella Germania del Nord (dove s trasferito nel 1926). Nel 1946, la moglie muore: Emil ha 79 anni. Due anni dopo, nel 1948, a 81, sposa Jolanthe, figlia dellamico pianista Eduard. La donna ha 26 anni. I Nolde vanno in Svizzera ed Emil trasporta su un acquarello la rupe a strapiombo del Balm. Stavolta con i colori duna rinnovata felicit.
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Allestimento Rigore scientifico Catalogo

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Fotografia Proposto a Modena un percorso di sperimentazione che ingloba suggestioni asiatiche

Il bianco e nero di Chappell pure


di ARTURO CARLO QUINTAVALLE

In principio furono Parigi e la lezione di Ansel Adams Poi una lunga ebbrezza di corpi, natura, sesso e spazi aperti

alter Chappell, protagonista della grande retrospettiva in corso fino al 4 febbraio allEx-Ospedale SantAgostino di Modena, un nodo nella vicenda della foto statunitense del dopoguerra, ma avrebbe potuto esserlo nella poesia (pubblica infatti nel 1949 Logue and Gliphs) o in quella della pittura. Nato nel 1925 a Portland, la sua esistenza un perenne viaggio fra i luoghi, i lavori pi diversi, le donne, gli amici. In unintervista data al figlio Robin ricorda: Dipingevo anche: dipingevo su tele senza telaio, che arrotolavo. Ma non riuscivo a capire che cosa volevo fare. Non volevo buttare via tutti i dipinti e andare in Francia. E ancora: Tornai a New Orleans in autostop. Scrivevo molto in quel periodo, perch ero on the road. On the Road il titolo del libro di Kerouac nel cui segno si potrebbe anche raccontare la vita di Chappell (scomparso nellestate del 2000). Una vita che presto vira in direzione della fotografia: appena tornato dal servizio militare infatti incontra Minor White che, dal 1946, insegna a San Francisco alla California School of Fine Arts e, grazie a lui, conosce Edward Weston e Ansel Adams: con White sar una amicizia che durer trentanni. Chappell inizia a fotografare negli anni Cinquanta e lo interessa Aperture, la rivista fondata nel 1952, dove si discute della lunga durata ma insieme dellambiguit dellimmagine. Intanto, grazie a White, Chappell diventa assistant curator alla George Eastman House di Rochester ma, nel 1961, abbandona il lavoro e sce-

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Le immagini A sinistra: The swimming Hole, PIlar, New Mexico ,(1982); Sopra, dallalto: Senza titolo, (1976, particolare); The offering (1978, particolare)

glie la fotografia, trasferendosi a New York. Non serve seguire gli spostamenti di Chappell negli Stati Uniti, basta sapere che nel 1987 si ritira nel Pueblo El Rito, New Mexico; il senso di questo isolarsi, alla ricerca del dialogo fra corpo e mondo del naturale, presto evidente nelle sue immagini. Le foto, per lui, fin dallinizio, sono sguardi da vicino: foglie nellacqua, steli, riflessi, una scorza dalbero, o anche, come

in Burned Mirror Man (1956), uno specchio bruciato dove scopri una figura. Dunque lambiguit delle forme, ma anche la scoperta di un mondo di frammenti, di corrosioni, che ha stretti rapporti con lInformale europeo, come nella foto Wind Gestures (1958), tela e carta slabbrate dal vento. Sono gli anni dellAbstract Expressionism e, fra San Francisco e New York, nessuno pu rimanere insensibile a questi sti-

La retrospettiva Walter Chappell. Eternal Impermanence, Modena, Ex Ospedale SantAgostino, fino al 2 febbraio, a cura di Filippo Maggia, (Info Tel 059 23 98 88; www.fondazione fotografia.org), Catalogo Skira (pp. 224, 49)

moli, ma c anche altro. Nel 1951 Chappell legge All and Everything del filosofo armeno Georges Ivanovic Gurdjieff, per il quale la liberazione della mente si raggiunge, come nella meditazione Tantra, scoprendo la corrispondenza fra il mondo naturale e quello spirituale. Sar proprio la ricerca di un nuovo dialogo nella natura, nel corpo nudo, negli spazi aperti, nella vita in comune, nella libert di vivere il sesso a dare senso e stimoli nuovi alle foto di Chappell. Ecco dunque i corpi avvinghiati di Mother and son (1962), il sesso fiorito di Feather Lingam (1962), i particolari dei seni, dellacqua sulle rocce, o le trame di un negativo bruciato, Glass negative from the Fire (1963), dove appare ancora evidente il rapporto con lInformale. Minor White aveva teorizzato lequivalenza tra le forme, da quelle immagini ambigue doveva scattare un nuovo significato: cos la serie Metaflora (1974-1976) dove foglie e rami diventano altro, alberi come apparizioni fra il Man Ray dei Rayograph e Moholy-Nagy. Dunque Chappell scopre la lunga durata attraverso lambiguit delle immagini: una roccia, un tronco, sembrano onde o fonti dacqua, come in Hawaii (1977), mentre in City of Rocks (1981) e in altre fotografie il sesso della donna si scopre in una pietra o in un tronco dalbero, ed di roccia un lungo corpo disteso, Stone Body (1964). La natura dunque spazio di libere associazioni: nelle Hawaii, nel 1977, Chappell fotografa ritorti nuclei di lava, come in Lava Twist (1977) o in Lava Dancer Pele (1977), il cui senso va oltre la suggestione della danza. Infatti, proprio nella sua casa di El Rito, c un giardino di pietre: spazio misurato della riflessione zen. Insomma, fotografia come riscoperta del dialogo buddista fra uomo e natura. Sono distanti i paesaggi fuori del tempo di Adams o il sottile surrealismo delle figure di Weston.
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Allestimento Rigore scientifico Catalogo

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DOMENICA 8 DICEMBRE 2013

CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 19

Sguardi Il protagonista

Due Compassi dOro e grandi mostre


Italo Lupi (nella foto) nato a Cagliari nel 1938. Si laureato architetto al Politecnico di Milano e da allora ha dedicato la sua vita allarchitettura degli allestimenti, a progetti coordinati di graphic design, alla grafica editoriale. stato art director di Domus e, dal 1992 al 2007, direttore responsabile e art director di Abitare. Ha disegnato la grafica di grandi mostre e Musei e ha vinto due Compassi dOro.

Autobiografie Una figura storica del design italiano (e oltre) si racconta in un volume di memorie

Lupi, la vita in forma di grafica


Disegno, architettura e progettazione editoriale sintrecciano e diventano una cosa sola Gli esordi da liceale: Per i poster di Epoca ritagliavo i caratteri dalle riviste svizzere
di GIANLUIGI COLIN

A sinistra: lallestimento della mostra Latin lover alla stazione Leopolda a Firenze. Sopra: il logo per il Museo Poldi Pezzoli e, a destra, il poster della mostra Moda Italia (disegnato con Silvia Garofoli). In basso lintervento (con Migliore e Servetto) per i 150 anni dellUnit dItalia a Torino

Morello cercava una persona: noi eravamo tre. Abbiamo concluso con un accordo: paghi uno, prendi tre. E non ce ne siamo mai pentiti. Messi alla prova, abbiamo subito cominciato, come se fosse la cosa pi naturale del mondo, a fare larchitetto-progettista grafico (Italo) e larchitetto-designer (io e Roberto). E nessuno (fortunatamente!) ce laveva mai insegnato. Il libro anche un monito per tutti i giovani grafici che si avvicinano alla professione (ma andrebbe bene anche per fotografi, artisti, poeti, scrittori e giornalisti). Basta soffermarsi nel capitolo Nostalgia: Lupi parla della sua formazione visiva, delle letture, dei libri che gli hanno aperto gli orizzonti della mente. E allora si passa dai grandi classici, i narratori russi, ovviamente e poi da Dickens del Circolo Pickwick, sino alle avventure di Salgari per arrivare ai racconti a fumetti: In cui contava certo, e soprattutto, leducazione al bel disegno, ma a cui non era estranea lintelligenza narrativa. Cos Topolino dei primi Albi dOro, cos Rip Kirby disegnato dal grande Alex Raymond, autore anche dellamato e fantastico Flash Gordon. E poi avanti cos con Hugo Pratt, il Linus di Giovanni Gandini, Guido Crepax (di cui era amico fraterno) che ogni tanto lo trasformava in un personaggio delle storie di Valentina.

he cos la nostra esistenza se non una lunga partita in cui giocano insieme volont, talento e destino? Forse lo pensa anche Italo Lupi. Ma attenzione: non lo storico direttore di Abitare, non il maestro della grafica che da quarantanni accompagna la progettazione in Italia, non larchitetto di monumentali allestimenti. No, lo crede soprattutto luomo discreto e visionario che oggi ha voluto fare i conti con la sua storia, mettendo insieme un racconto della sua vita professionale (ma non solo) trasformandola in una epifanica Autobiografia grafica, vero viaggio dentro unesistenza nel nome della visione. E ci crede a tal punto da mettere nella copertina nera le sagome colorate di tre piccoli giocatori. Di una partita, appunto. Sarebbe impossibile ricostruire qui un ricco percorso che va dalle aule del Politecnico di Milano sino alle imponenti progettazioni delle celebrazioni delle Olimpiadi di Torino o per i 150 anni dellUnit dItalia realizzate insieme agli amici Ico Migliore e Mara Servetto. Se c un elemento che caratterizza questo volume (edito da Corraini) lo stesso dellinsegnamento di Italo Calvino nelle Lezioni americane, sintetizzato in due parole soltanto: leggerezza e rapidit. Il li-

i
Italo Lupi nato a Cagliari nel 1938. Vero maestro del graphic design, architetto e direttore storico della rivista Abitare ha dato alle stampe la sua Autobiografia grafica (Corraini, pp. 376, 50). Il volume, in libreria da domani 9 dicembre, il racconto di una vita professionale che si articolata tra progetti di graphic design e grandi allestimenti urbani

bro si snoda in un percorso a zig zag, con un andare avanti e tornare indietro, guardare di lato, per poi tornare al centro, in un viaggio della memoria (diviso per capitoli) in cui si mescolano le prime progettazioni, compiute addirittura al ginnasio (forse un po ingenue, sottolinea), con gli scritti e le testimonianze di protagonisti della cultura del design, lavori su (e con) la Tipografia accostati a Londra e le Langhe, oppure dove la parola Nostalgia convive con Poster, Allestimenti, Disegno urbano.

un volume sincopato, a suo modo ellittico, amabilmente spiazzante, ricco di parole, ricordi, aneddoti e colori, ricolmo di figure, progetti, disegni, frammenti di ogni natura (sassi, legni, carte) e scritti di preziosi compagni di viaggio. lo stesso Lupi a dichiararlo: Questo libro non ha un assetto tradizionale, non ha introduzione, n saggi critici, ma i progetti pubblicati, che coprono pi di 40 anni di lavoro, sono accompagnati da commenti, da citazioni, da brani della mia vita, da estrapolazioni di pezzi letterari o di articoli pubblicati su riviste o libri. E continua: Cosa pi bizzarra, compaiono anche grandi immagini di ope-

re non mie, ma importanti per ispirazione e riferimento. E cos compaiono ritratti di persone che ci sono state vicine e a cui devo riconoscenza e insegnamento. E gli omaggi sono per gli amici di sempre, del presente e della memoria: Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Alan Fletcher, Vittorio Gregotti, Massimo Vignelli, Milton Glaser, Michele Provinciali. Il volume di Italo Lupi non soltanto un prezioso atlante delluniverso visivo di un maestro, ma un vero racconto di una speciale geografia degli affetti. Come a dire che lintelligenza senza cuore non porta da nessuna parte. I ricordi del liceo, ad esempio, in cui Lupi, neanche diciottenne, rievoca la scoperta della grafica come epica personale. Progettava per s come se dovesse creare per importanti committenti. I poster per Epoca, ad esempio: Era difficile trovare caratteri nuovi e ricordo che per utilizzare lHelvetica ritagliavo da riviste svizzere lettera per lettera e componevo cos i titoli, incollandole. Volont, determinazione, costanza, dunque. E non mancava nemmeno linventiva e la complicit tra gli amici quando alla Rinascente si apr unopportunit di lavoro. I suoi amici si chiamavano Mario Bellini e Roberto Orefice. lo stesso Bellini a ricordare quello che accadde:

Non a caso Lupi ama (come pochi) gli illustratori: il disegno come linguaggio, lillustrazione come narrazione. Il libro testimonia un pensiero forte, una chiara ricerca progettuale, il bisogno di disegnare per rispondere sempre a un perch, a un significato, a un contenuto. Alessandro Mendini, da vecchio amico, lo ritrae cos: Quellessere grafico, ma in parallelo architetto, con la mentalit spaziale e culturale che questa coppia comporta. Perci vedo in lui un trittico originale, quello cio del grafico e dellarchitetto, ma pure del coordinatore editoriale, miscelati in una narrazione continua, con freschezza. Il segno di Italo Lupi raccontato anche dalle parole di un fotografo, un intellettuale come Cesare Colombo: Si potrebbe dire che la sublimazione complessiva del messaggio visivo di Italo consiste ora nellaggregare segnali filtrati, o unificati, da una cultura personale profondissima. Facendoli parlare e ascoltandoli. Con una crescente, ma autorevole gentilezza. Gi, gentilezza. La grafica di Lupi appare come una somma di stratificazioni in cui il dominio del colore, la scelta della fonte, gli equilibri nei campi di forza visivi sono controllati sempre con eleganza in unarmonia che per diventa impronta solare, colorata, gentile, appunto: un progetto di Lupi riconoscibile come un quadro di Matisse. In fondo, nel raccontare la sua esistenza, il vecchio leone del graphic design non fa altro che ricordare, pagina dopo pagina, quello che stato il vero motore della sua vita: inseguire lintelligenza dei significati delle cose.
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Calendario

a cura di CHIARA PAGANI

MILANO
Uno sguardo sulla Belle Epoque Cinquanta opere in cui gli artisti italiani della seconda met dellOttocento, come Giovanni Boldini (sopra: La lettera mattutina, 1884) e Giuseppe De Nittis, ritraggono la Belle Epoque. Nei loro dipinti e disegni sono rappresentati i momenti di intimit e le feste, le passeggiate e le serate mondane, i pregi e i difetti di unepoca dalle grandi speranze. Galleria Bottegantica Fino al 21 dicembre Tel 02 62 69 54 89

POSSAGNO (Treviso)
Un recupero possibile Esposti entrambi i gessi delle due versioni delle Tre Grazie, 1813-1816 (sopra) di Antonio Canova; grazie alla tecnologia stato infatti possibile completare anche quello tratto dalla versione inglese del gruppo scultoreo, integrando le parti distrutte dai cannoneggiamenti durante la Prima guerra mondiale. Presenti inoltre tempere, disegni, incisioni e anche i due bozzetti. Gipsoteca Antonio Canova Fino al 4 maggio Tel 0423 54 43 23

MODENA
Raccontare larchitettura Nella Galleria civica di Modena allestita una mostra dedicata alla progettazione e alla realizzazione degli edifici, Macchine per abitare. Offre un centinaio di fotografie e disegni, conservati nelle raccolte della galleria stessa, tra cui progetti di singoli edifici e visioni urbane di grandi fotografi (sopra: Marilyn Bridges, Chrysler Building, N.Y., 1998). Galleria civica di Modena Fino al 26 gennaio Tel 059 20 32 911

PRATO
Rinascimento fuori Firenze La mostra pone lattenzione sul ruolo della citt di Prato nella storia del Rinascimento. Le sale del Museo di Palazzo Pretorio, riaperto dopo 16 anni, ospitano numerose opere che raccontano lo splendore della stagione che ebbe come protagonisti tra gli altri Donatello, Paolo Uccello, Filippo Lippi (sopra: Nativit di Cristo fra San Giorgio e San Vincenzo Ferrer, 1455-1466). Museo di Palazzo Pretorio Fino al 13 gennaio Tel 0574 18 37 313

MADRID
Imparando larte a Roma Tra il 1758 e il 1764 un gruppo di otto giovani studenti ricevette delle borse di studio dalla Real Academia de Bellas Artes de San Fernando per studiare a Roma e completare la loro formazione. Essi ritrassero nei loro taccuini le copie di opere antiche, ma anche di artisti del Rinascimento e del Barocco (sopra: Jos del Castillo, Allegory of the Artes, 1762). Museo del Prado Fino al 19 gennaio Tel +34 91 330 28 00

LONDRA
Lastrazione di Paul Klee Paul Klee (1879-1940) uno dei grandi maestri del XX secolo; con le sue teorie, ha traghettato larte alle soglie del nuovo millennio, innovando i concetti creativi del tempo. La mostra, attraverso dipinti e disegni provenienti da collezioni di tutto il mondo, segue il lavoro di Klee secondo un ordine cronologico (sopra: Fire at Full Moon, 1933). Tate Modern Fino al 9 marzo Tel +44 20 78 87 88 88

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Percorsi
Il reportage e i disegni di Molly Crabapple

Storie, date, biografie, reportage, inchieste

Il progetto dellartista
Molly Crabapple, 30 anni, unartista di New York. Le sue illustrazioni, pubblicate su diverse testate internazionali ed esposte in numerose mostre, fanno parte della collezione permanente del Museum of Modern Art di New York. il quarto artista la prima donna ad aver visitato, nel giugno scorso, la prigione di massima sicurezza allinterno della base navale di Guantanamo sullisola di Cuba. Durante il suo soggiorno, Crabapple ha realizzato ritratti dei prigionieri e disegni del carcere. Alcuni sono pubblicati qui sotto e nella pagina a destra.

Tra i 164 prigionieri di Guantanamo

Il detenuto pesa 32 chili

o scorso giugno, il Dipartimento della Difesa mi mandava ogni giorno delle email con il numero dei prigionieri che rifiutavano il cibo e di quelli che erano con un eufemismo usato alla base nutriti per via enterale (venivano cio legati a una sedia, mentre gli infermieri gli pompavano nello stomaco un frullato di proteine attraverso un tubo). A giugno, 106 dei 166 detenuti allora avevano aderito allo sciopero. Ora ne sono rimasti 15. Secondo Pardiss Kebriaei, del Center for Constitutional Rights, uno di questi uomini pesa 32 chili. Le email del Dipartimento della Difesa sono cessate. A Gitmo (nome usato dallesercito Usa per indicare la base navale di Guantanamo Bay), gli eufemismi sono tutto quanto resta dellAmerica. Nei dodici anni trascorsi da quando gli Stati Uniti hanno cominciato a portare prigionieri musulmani a Cuba, ci sono state sette condanne per crimini di guerra e sono stati spesi 5,24 miliardi di dollari. Ora perfino il generale Mark Martins, procuratore capo di Guantanamo, ammette che solo venti dei 164 uomini ancora detenuti sullisola saranno incriminati. I restanti 144 probabilmente saranno detenuti fino alla fine della guerra al terrore. Ma nessuno n i portavoce, n gli ex procuratori e neppure il contrammiraglio Butler,

luomo pi potente dellisola sa che cosa significhi la fine della guerra al terrore. Guantanamo unallegra cittadina americana con un negozio di souvenir i cui bicchieri decorati con delfini hanno laria di essere dei boccali di birra kitsch a Dachau. Il motto di Gitmo Honor Bound to Defend Freedom (lonore mi impone di difendere la libert). La dichiarazione della sua missione : Sicuro, legale, trasparente, umanitario. Umanitario una delle parole pi in voga a Guantanamo. quasi come umano, ma non del tutto. Le guardie indossano visiere di plastica. A volte i detenuti vengono innaffiati di urina. Le guardie dicono di non sapere il perch. Dopo un turno tra i nove e i dodici mesi, le guardie tornano a casa e ne arrivano altre, e con esse il confronto con le incombenze quotidiane ricomincia. Le guardie conoscono gli uomini che sorvegliano solo dal numero. Se questi numeri restano o se ne vanno, per loro non fa differenza. Il mio lavoro svolgere i miei compiti, mi dice il tenente Smith. I suoi superiori approvano con un cenno del capo. Il tenente Smith biondo, di una bellezza campagnola. Mi chiama signora. La corpulenta guardia 09166 dice che dato che non capisce perch si debba essere detenuti a oltranza, non se ne preoccupa. Due volte al giorno, la bella Andromaca (come tutti gli ufficiali medici, anche

lei usa uno pseudonimo shakespeariano), ficca un tubo nello stomaco di diciotto uomini legati. Poi gli pompa dentro un frullato di proteine. Seduta accanto alla sedia di contenzione, mi dice di non sentirsi in colpa. Come il tenente Smith, sta solo eseguendo gli ordini. Le guardie hanno un cappellano per la cura delle anime. Gli chiedo se qualcuno di loro abbia mai espresso dei dubbi su quel che sta facendo qui. Mi dice di no. Quando tutto incasellato, non c bisogno di pensare. Carol Rosenberg, una giornalista del Miami Herald che per 12 anni si occupata della base, ha diffuso attraverso Twitter pagine di documenti del tribunale di Gitmo che erano stati resi accessibili al pubblico. Molte frasi erano censurate con una riga nera. Mentre pranziamo alla mensa delle guardie, laddetto stampa mi avverte che anche la linea costiera sottoposta a segreto militare. I militari temono che Al Qaeda possa tentare uno sbarco. I jihadisti, come chiunque altro, possono vedere lintera conformazione di Guantanamo su Google Earth. Ma questo pare non preoccupi. I segreti generano obbedienza. Importa poco che il segreto sia gi di dominio pubblico. Brandon Neely uno dei pochi che non terr nascosti i segreti di Guantanamo. Neely ora un poliziotto in Texas, ma undici anni fa era una delle guardie di Guantanamo. andato a Londra per

chiedere personalmente scusa agli uomini che aveva sorvegliato. Ha parlato ai media di pestaggi, torture e detenzione di innocenti. Lho chiamato e gli ho domandato perch lo ha fatto. Non per soldi o per avere notoriet o cose simili, ha risposto. Al lavoro mi costato caro, stato un inferno. Lho fatto solo perch la gente deve essere informata. Per far capire che i detenuti non mentono. Come posso insegnare ai miei figli a fare quel che giusto, se io per primo non sono disposto a farlo... Era un rischio che dovevo correre. Lultima mattina abbiamo preso un sandwich McMuffin alluovo al McDonalds della base. Kelly, una signora bionda e gentile a capo dellufficio di pr della base navale di Guantanamo, si lamenta che le stato difficile rendere note le belle cose che fa la Marina. I media si occupano solo dei prigionieri. La Marina non ha nulla a che fare con le prigioni. Kelly non ne pi responsabile di quanto io, da newyorkese, lo sia delle carceri di Rikers. Mangio il mio sandwich McMuffin sul traghetto che mi riporta allaeroporto. A Guantanamo 144 uomini sono detenuti senza unaccusa. Nessuno sa quando saranno rilasciati. @mollycrabapple (Traduzione di Maria Sepa)
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Limpegno Il motto Lonore mi impone di difendere la libert. La dichiarazione della missione : Sicuro, legale, trasparente, umanitario. Umanitario una delle parole pi in voga qui

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La dottoressa Andromaca Tutti gli ufficiali medici hanno uno pseudonimo. Andromaca due volte al giorno ficca un tubo nello stomaco dei detenuti in sciopero della fame. Poi pompa dentro un frullato di proteine

SSS
Rapporti Dopo un turno tra i nove e i dodici mesi, le guardie tornano a casa e ne arrivano altre, e con esse il confronto con le incombenze quotidiane ricomincia. Le guardie conoscono i detenuti solo dal numero. Se restano o vanno non fa differenza

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Confronti Kelly, pr della base navale, si lamenta che difficile rendere note le cose belle che fa la Marina, che non centra con il carcere. I media si occupano solo dei prigionieri. Kelly non pi responsabile di quanto io, da newyorkese, lo sia delle carceri di Rikers

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Percorsi Controcopertina Le tracce della memoria


Il racconto Dal 1915 al 1947 gli ospiti di casa Borgese a Milano lasciavano con un lapis sul lino i loro nomi che poi venivano ricamati

Benedetto Croce (1866-1952) da critico lod Carducci e disprezz lirrazionale e il sensuale in Pascoli e dAnnunzio. Avversava il binomio artescienza del verismo ma vide in Verga un eccentrico rispetto alla corrente. Fu mentore di Giuseppe Antonio Borgese, poi i due ruppero.

Qui sopra: la tovaglia dove Maria Borgese, moglie dello scrittore e critico Giuseppe Antonio, ricamava le firme dei suoi ospiti a Palazzo Crivelli. Di lino, quadrata, la tovaglia misura un metro e 75 per lato. A fianco: un dettaglio

Il Novecento in una tovaglia


di CORRADO STAJANO

Le firme di 718 protagonisti del secolo E c Mussolini accanto a Turati


ora, una sorta di opera concettuale informe, dove 718 nomi si incrociano incastrati luno nellaltro, paralleli, perpendicolari, obliqui, un fuoco artificiale di firme lunghe, corte, spezzate, ridondanti, panciute, minute, esibizioniste, timorose quasi di svelarsi, eleganti, gonfie di s, sopraffattrici, sinuose, raffinate, lapidarie, volitive, uno spicchio, ciascuna, del carattere che mosse quelle mani. La tovaglia di lino appesa ora a una parete della casa di una nipote di Giuseppe Antonio, Giovanna, figlia di Leonardo, pittore e critico darte, primogenito dello scrittore, vicino alla chiesa di Santa Maria delle Grazie, a Milano. Senza vetro, senza cornice. Come mai tutti quei personaggi di rango, che vivevano a Milano o venivano da fuori, passavano dal Palazzo Crivelli, onorati di lasciare la loro firma su quella tovaglia?

hiss comera vestita Eleonora Duse quella sera del 1920 quando sal su per lo scalone rococ del Palazzo Crivelli, a due passi da Brera, nel centro di Milano, e lasci la sua firma, con una calligrafia che rivela una forte personalit, sulla tovaglia di lino bianco che le porgeva la padrona di casa, Maria Borgese. E chiss di che umore era Gabriele dAnnunzio, tre anni dopo, quando arriv in quel palazzo, con Luisa Baccara, lamica dellepoca, e segn la tovaglia con il suo nome svolazzante che sembra segare anche la tela. E che uomo era Igor Stravinskij, nel 1926, gi di gran fama, quellanno, dopo Petrouschka, La sagra della primavera, Lhistoire du soldat? Anche lui depose allora la sua firma. Non andavano dal notaio per un rogito quei personaggi gi illustri, ma a passare la sera, a cena o al dopocena nella grande casa dello scrittore Giuseppe Antonio Borgese e di sua moglie Maria Freschi, che invitava i suoi ospiti, in segno di amicizia, a scrivere con un lapis la propria firma su una tovaglia di lino quadrata (un metro e 75 centimetri). Lei poi ricamava paziente il nome e il cognome di ognuno con il Luigi Albertini cotone rosso, a punto erba, (1871-1941) per dar forza, colore e memo- divenne ria. direttore del Nel corso degli anni, dal Corriere della 1915 al 1947, la tovaglia di lino Sera nel 1900 si affoll di firme illustri e me- e fu costretto no illustri, note e poi ignote. a lasciarlo La tela divent, a osservarla nel 1925

In famiglia

Lo scrittore e la scrittrice che sfidarono il fascismo


Giuseppe Antonio Borgese (foto a fianco, sopra) nasce a Polizzi Generosa nel 1882. Conosce Maria Freschi a Firenze (a fianco, sotto), presso la rivista Hermes. La sua tesi di laurea venne pubblicata ed elogiata da Benedetto Croce, che lo sostenne finch con una critica avversa non se lo inimic. Con Maria, poetessa e narratrice, che era diventata sua moglie, si sarebbe poi trasferito a Milano. Era gi critico del Corriere e docente universitario, aveva inoltre allattivo diverse pubblicazioni soprattutto saggistiche, ma lopera pi famosa rester il romanzo Rub, uscito nel 21. Borgese fu uno dei 14 professori universitari che rifiutarono di firmare il giuramento di fedelt al fascismo. Perseguitato, nel 1931 va a insegnare in America, dove rimane fino al 1948. Nel 1947era morta lormai ex moglie Maria Freschi con la quale lo scrittore ebbe due figli. Di questi, Leonardo era il padre di Giovanna, fotografa, che ora possiede la tovaglia ed moglie dellautore di questarticolo, lo scrittore Corrado Stajano (il suo libro pi recente La stanza dei fantasmi. Una vita nel Novecento, pubblicato questanno da Garzanti).

nato (nel 1882) a Polizzi Generosa, sui Nebrodi di Sicilia. Benedetto Croce laveva tenuto a battesimo, poco pi che ventenne, pubblicando la sua tesi di laurea, Storia della critica romantica, elevandolo sul gradino pi alto della cultura e non fu avaro di elogi, burbero comera, scrivendo di un suo saggio su Gabriele dAnnunzio. Borgese visse cos la giovinezza in quella privilegiata cerchia crociana, da critico amato e stimato dal sommo maestro.

G.A. Borgese era allora uno scrittore e un personaggio famoso. Aveva gi scritto Rub, il suo romanzo pi noto, era critico letterario del Corriere della Sera, insegnava Estetica allUniversit di Milano. Di pelle color delle olive, gli occhi scuri mobilissimi, veniva chiamato il saraceno. Era un uomo di grande fascino intellettuale. Le sue lezioni rappresentavano ogni volta un evento, popolavano laula non soltanto gli studenti, ma anche le signore della buona societ, attratte da quella figura anomala, dal suo parlare limpido che esercitava sul prossimo un ascendente di cui era fin troppo consapevole nel suo voler piacere. Inquieto, controverso, di grande talento, in lotta perenne con se stesso e con il mondo, era

Poi accadde lirreparabile pagato a caro prezzo. Borgese non fu benevolo nel recensire lo studio del Croce sul Vico. Il gran patriarca che teneva in pugno la cultura italiana della prima met del Novecento e non tollerava critiche, e neppure ragionevoli appunti, prese le distanze da quel suo precocissimo allievo: cominci cos un ostracismo durato per tutta la vita. Croce ebbe crude parole. Borgese, che non rest silenzioso, fu da allora stroncato, denigrato, insultato dai critici pi autorevoli dellepoca, da Renato Serra a Luigi Russo a Giuseppe De Robertis. Nel conflitto con Benedetto Croce e i crociani pi fedeli contarono non soltanto le diversit del giudizio critico, ma anche quelle caratteriali. Il successo mondano di Borgese, da cui il Croce e i suoi, infastiditi, dicevano di rifuggire, era disturbante. Fu un uomo solo G.A. Borgese, dopo Rub pubblicato da Treves nel 1921 e dedicato alla moglie Maria. Scrisse altri libri di valore, anche se dimenticati come I vivi e i morti, firm critiche non soltanto militanti, raccolte nei tre volumi di La vita e il libro, ebbe intuizioni intelligenti. Fu lui a definire cos i poeti crepuscolari e a scoprire con un elzeviro sul Corriere della Sera, il 21 lu-

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CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 23 Grazia Deledda (1871-1936), autodidatta, esord come narratrice in un periodico di moda. La sua narrativa, talvolta accostata al Verismo talvolta al Decadentismo, si basa su vicende damore e di morte. Tra i suoi romanzi: Elias Portolu e Canne al vento. Nel 1926 vinse il Nobel per la Letteratura.

Gabriele dAnnunzio (1863-1938) dal decadentismo europeo mutu ideali di raffinatezza e il gusto per il tecnicismo formale che ispirarono opere come Il piacere e Linnocente. A casa Borgese si present nel 1923 accompagnato dallamante Luisa Baccara.

SSS
Una copertina un artista
e Pirandello che vincer il premio di Stoccolma nel 1934. Le firme degli scrittori fanno la parte del leone sulla tovaglia, dove sincontrano e si scontrano passatisti e avanguardisti, tradizionalisti, futuristi e surrealisti, vociani e nazionalisti, capiscuola di stili e di tendenze culturali differenti. Chiss se Maria Borgese era attenta nei suoi inviti alle amicizie e alle inimicizie, agli odi e agli amori che quei suoi ospiti dovevano avere luno per laltro, alle loro affinit e inconciliabilit e li scaglionava con grazia. Sono molti sulla tovaglia i nomi degli scrittori che spesso hanno poco o nulla in comune tra loro: Matilde Serao, Salvatore Di Giacomo, Stefan Zweig, Federigo Tozzi, Amalia Guglielminetti, Luciano Folgore, Jules Supervielle, Annie Vivanti, Sibilla Aleramo, Leonetta Cecchi Pieraccini, Massimo Bontempelli, FuturisMarinetti firma cos e i pi giovani, Alberto Savinio, Giovanni Comisso, Margherita Sarfatti, la futura apologeta di Dux, Guido Piovene, Aldo Palazzeschi, Cesare Zavattini, Vitaliano Brancati, Dino Buzzati, Corrado Alvaro. Si capisce che esisteva allora una societ intellettuale e politica viva, si intuisce che le persone si vedevano tra loro, scambiavano idee e opinioni, non stavano chiuse nei loro orti. Anna Kuliscioff (1855-1925), esule russa rivoluzionaria laureata in medicina, fu compagna di Filippo Turati e dirigente del Psi ta di Caporetto, con tutti i nastrini delle sue medaglie sul petto. Chiss se aveva in tasca, per mostrarlo, il famoso bollettino di guerra n. 586 del 28 ottobre 1917 da lui firmato, che dava tutte le colpe di quella tragedia un grande condottiero davvero ai reparti della Seconda Armata vilmente ritiratisi senza combattere e ignominiosamente arresisi al nemico? Un falso cui seguirono fucilazioni, decimazioni di uomini innocenti rimasti senza ordini, alla ventura. Forse quattro anni dopo il generale cercava il consenso anche di quegli intellettuali mentre lItalia, gi dimentica dei suoi clamorosi errori, gli dedicava strade, piazze, lapidi, monumenti. E quale allucinata sorpresa, una sera del 1923, vedere entrare il cavalier Benito Mussolini, capo del primo governo fascista, che fece la sua firma sullinnocente tovaglia di lino bianco, lui, luomo nero. Ma non era un antifascista convinto G.A. Borgese, come sar sempre nel corso della sua vita? Perch invitare Mussolini in quel covo che non era il suo? Il futuro duce andava alla ricerca di attenzione in un mondo che sentiva ostile? Era la vigilia del delitto Matteotti. La tovaglia di lino bianco anche una figurazione del Secolo breve, lidea di Eric Hobsbawm che colloca il Novecento tra il 1914 e il 1991, tra la Grande guerra e il dissolversi dellUnione Sovietica. La tovaglia ha una storia ancora pi breve: dal 1915 al 1947 quando inizia unaltra gravosa guerra, quella fredda che tiene per decenni il mondo senza respiro. Nel 1947 muore Maria Borgese e la tovaglia diventa un corpo morto, come il taccuino dalla copertina di stoffa a fiorami dove era solita annota-

Il NO di Getulio Alviani
Ho sempre amato dire s, ma oggi, per quanto ci/mi circonda, posso dire solo no. Un NO rivolto al mondo, urlo e insieme monito che diventa ricerca, segno potente, studio cromatico, sublimazione di forme perfette. Ma Getulio Alviani ha voluto dire NO anche alle regole tipografiche delle nostre cover. Cos, per la prima volta, un autore ha realizzato una copertina totale, progettando con noi, in via Solferino, colore della testata, caratteri, corpo dei titoli e la gabbia nella quale inserita lopera. Per questa ragione, i titoli sono senza maiuscolo, in un corpo pi piccolo del solito, la scritta Corriere della Sera invece com nel logo. Lautore ha voluto cos e noi, nella libert che concediamo allarte, labbiamo assecondato. In qualche modo, Getulio Alviani (Udine, 1939) ha affermato, proprio in questo gesto, il senso di tutta la sua vita: il rigore dellideazione e la ricerca sulla percezione. Che vale allo stesso modo per una pagina di giornale, per unarchitettura o per le sue epifaniche sculture metalliche, magicamente illusorie e vibranti di luce. Alviani, maestro internazionale dellarte cinetica o di quello che si definisce Arte Ottica, costruisce costantemente un universo parallelo (esatto e matematico) in cui locchio si perde per poi ritrovarsi. E anche noi, talvolta, vorremmo perderci nel ripetere ostinatamente assieme a lui, il nostro NO, NO, NO. (gianluigi colin)

glio 1929, Alberto Moravia che aveva pubblicato a sue spese Gli indifferenti, il romanzo di un giovane allora ignoto. Fu ancora lui a far conoscere a chi amava i libri le letterature non soltanto europee. Malvisto dai fascisti, giudicato rinunciatario per le tesi sostenute durante e dopo la Grande guerra sulla questione dalmata, era considerato un nemico ancora dieci anni dopo. Sub minacce, alcuni dei suoi allievi furono aggrediti dai fascisti allUniversit di allora in corso Roma a Milano. Accett una cattedra di italiano allUniversit della California e nel 1931 lasci lItalia. Fu uno dei 14 professori universitari che rifiutarono di firmare il giuramento di fedelt al fascismo. Maria Borgese, la signora della tovaglia, era tutta allopposto, nel carattere e nei modi, dal tempestoso temperamento del marito. Fiorentina, poetessa, autrice di novelle e di romanzi, conobbe Giuseppe Antonio nella redazione della rivista Hermes, fondata e diretta a Firenze dal futuro marito. Scrisse biografie narrative, soprattutto, immedesimandosi nelle romantiche passioni di personaggi femminili, La contessa Lara, il dramma damore e di morte di Eva Cattermole, e poi Lappassionata di Byron, Teresa Guiccioli, la nobildonna amata dal poeta. Scrisse affettuosamente della dolce Maria, Marino Moretti la sua firma sulla tovaglia non manca nel suo Il libro dei miei amici: Come avviene spesso tra coniugi, contrastava al suo compagno di vita per il suo femminile riserbo, per il sentimento segreto, magari per la sua stessa biondezza e finezza botticelliana, la sua stessa fiorentinit che a poco a poco cedeva, anche nella parola, come appannandosi al contatto con lenergia e forza danimo isolana che alla donna chiede la dedizione assoluta. Lei accettava senza sacrificio. Ma sacrificio doveva essere poi nella lunga attesa della fine, tratto tratto consolata dalla luce della sua arte, abbandonata per far posto a quella di lui, e infine ripresa come atto damore. La tovaglia di lino bianco sembra un arabesco, o anche un disordinato campo di battaglia dove le forze in armi misurano gli spazi della loro autorit: a batter tutti nellipotetica gara certamente Grazia Deledda. Nel 1915, quando fu invitata a Palazzo Crivelli, non aveva ancora vinto il premio Nobel (1926), ma certo doveva sentirlo a portata di mano. Quei suoi trenta centimetri di firma imponente indicano non occorre, per capirlo, essere dei grafologi lalto concetto che la scrittrice aveva di s. Discreto, umile quasi, appare invece Rabindranath Tagore, ospite nel 1923, che il Nobel laveva vinto dieci anni prima chiss se quella sera era vestito allindiana o alleuropea

I musicisti non mancavano mai, compositori, direttori dorchestra, cantanti dopera: Alfredo Casella, Vittorio Gui, Gian Francesco Malipiero, Michelangelo Abbado, Ildebrando Pizzetti, Umberto Giordano, che scrisse sulla tovaglia qualche nota della sua Fedora, Balilla Pratella e con loro i tre Crepax, violinista, violoncellista, violista dellorchestra della Scala e il maestro Antonio Guarnieri, il padre di Annamaria, la futura attrice. Le arti, le scienze, la storia e la filosofia si mescolavano tra loro. Benedetto Croce fu ospite nel 1926, una firma che sembra impaziente, la sua. Si trovava quella sera in una terra di nessuno dove dominava il saraceno, il suo antico allievo prediletto diventato nemico, ma vincevano ancora le buone maniere, e il filosofo era affezionato, lo sar fino alla morte, alla bionda signora Maria. Con il Croce, Charles Du Bos, Antonio Banfi, lo storico dellarte Adolfo Venturi, Ernesto Rogers, architetto dello studio BBPR; i critici Attilio Momigliano, Luigi Russo, Francesco Flora, Ugo Ojetti; Vittorio Emanuele Orlando, il presidente della Vittoria (mutilata); Alcide De Gasperi, Antonio Salandra, Alessandro Casati, Carlo Sforza, Tommaso Gallarati Scotti; i giornalisti Luigi Albertini, direttore del Corriere, e suo fratello Alberto: mancavano cinque anni alla rottura con Mussolini e alla defenestrazione dal giornale. E poi Mario Missiroli, Orio Vergani, Enrico Emanuelli; leditore Arnoldo Mondadori; i pittori Carlo Carr, Felice Casorati, Aldo Carpi, Gabriele Mucchi, Arturo Tosi, Lorenzo Alcide De Gasperi (1881- Viani; la figlia di Tolstoj, Tatiana. 1954), leader Maria Borgese amava il del Partito mondo del teatro. E in quegli popolare e poi anni furono in molti gli attori e della Dc, fu il gli autori a frequentare i saloni maggiore statista italiano di Palazzo Crivelli: Sergio Tofadel dopoguerra no disegn sulla tovaglia il Signor Bonaventura, firmarono, tra gli altri, Sem Benelli, Ugo Betti, Renato Simoni, Marco Praga, Sabatino Lopez, Dario Niccodemi, Angelo Musco, Dina Galli, Enzo Ferrieri, Luigi Cimara, Ruggero Ruggeri, Tatiana Pavlova e gli inarrivabili Giorgio e Ludmilla Pitoff, i grandi attori russi. Ettore Petrolini, poi. Fu ospite nel 1926, laedo del nostro tragicomico tempo come scriver Mario Tobino (Sulla spiaggia e di l dal molo), che lo vedr recitare al teatro Eden di Viareggio: Gastone usciva dalla quinta di sinistra, era vestito col frac, funebre di lucido nero, la pettorina bianca inamidata, le scarpe morbide di lucida pelle, galosce di un grasso pesce di fiume, il cilindro infossato sulle tempie. Entrando nella luce si infilava un guanto bianco latte, al quale, dallorlo del polso, ne penzolava un altro, metafisico impiccato. Chiss comera Petrolini, in borghese, nelle serate del Palazzo Crivelli. Diventava moscio e triste anche lui, fuori del palcoscenico, come succede ai grandi comici? Che spavento per gli ospiti, una sera del 1921, vedere entrare nelle sale del Palazzo Crivelli il generale Luigi Cadorna, il responsabile della disfat-

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Personalit La grafia di Matilde Serao si allunga per 30 centimetri, umile il poeta Tagore, Giordano annot un motivo della sua opera Fedora
re via via i nomi dei suoi ospiti. Giuseppe Antonio, quando Maria scompare, non ancora tornato dagli Stati Uniti. Nel 1937, ha scritto, in inglese, un profetico saggio, Golia. Marcia del fascismo, tradotto in italiano nel 1946. In America ha sposato, prima della Seconda guerra mondiale, Elisabeth, la figlia minore di Thomas Mann, e questo cre lacerazione e dolore.

Sulla tovaglia si incrociano i destini di molti che posero le loro firme, vittime e, anche, carnefici: Anna Kuliscioff mor a Milano nel 1925, Filippo Turati mor invece esule a Parigi qualche anno dopo; Giovanni Amendola mor a Cannes nel 1926 dopo il massacro subto dagli squadristi del federale di Lucca, Carlo Scorza, a Montecatini, una notte di luglio dellanno prima; Lauro De Bosis mor nel 1931, protagonista di unazione romantica: volando a bassa quota sui tetti di Roma, gett da un aereo manifestini antifascisti, quasi coriandoli, poi scomparve per sempre nel mare della Corsica. Eugenio Colorni fu assassinato a Roma dagli sgherri della banda Koch pochi giorni prima della Liberazione, nel 1944; Giovanni Gentile fu ucciso in quello stesso anno dai partigiani comunisti dei Gap di Firenze; Raffaello Giolli mor nel lager di Gusen nel 1945, Aldo Carpi, prigioniero nello stesso campo, riusc a salvarsi, con il suo libriccino di disegni fatti in segreto l dentro. Che tragiche sorti ebbero non pochi degli invitati di quelle piacevoli serate, uomini e donne protagonisti della cultura del secolo che si incontrarono nelle grandi sale del Palazzo Crivelli, sui morbidi tappeti, sotto i lampadari scintillanti. Vittime della persecuzione contro gli ebrei, sui fronti di guerra, partigiani della montagna, esiliati, fucilati, impiccati, suicidi, morti nei lager. Molti di quegli ospiti ebbero invece una vita folgorante, sempre in sella sotto ogni regime, vezzeggiati, onorati. Altri ancora, chiusi nelle loro torri, non si accorsero neppure dellincendio che aveva devastato il Novecento.
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24 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA

DOMENICA 8 DICEMBRE 2013

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