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OMELIA II OMELIA SULLANNUNCIAZIONE DELLA SANTISSIMA MADRE DI DIO Se mai bisogna che luomo gioisca ed esulti1 e con diletto

gridi e, venendo al pulpito, cerchi di fermarsi ad acclamare e cercare ci che grande e splendido, possa proferire e invochi per s la grandezza dellanimo, la bellezza della lingua e la forza delle parole, non vedo altra occasione (kairos) se non conviene farlo questoggi nella quale un angelo venuto sulla terra dal cielo portando tutto il bene. Ora si gloria il cielo, ora si splenda di allegria la terra, ora la creazione intera gioisce, e non estraneo alla festa nemmeno Colui che tiene in mano il cielo. Gli eventi di oggi sono una vera assemblea festiva universale. Tutti si convengono in vista di una unica forma di gioia, tutti sono pervasi da ununica gioia raggiante: il Creatore, che lo ha reso partecipe della nostra natura, delle nostre assemblee, delle nostre feste. Lui infatti, che operatore di bene fin dal principio e proprio questo bene la sua opera e non ha mai bisogno di nulla e sa soltanto donare e fare il bene, in questo giorno compie quelle sue cose, ed entra a far parte del secondo ordine (destino) e viene a stare con coloro che ricevono. E mentre da un lato offre da s i doni alla creazione e dallaltro ne riceve da essa, gioisce, non solo nel dare grandi doni, poich generoso, ma anche poich amante degli uomini, nellaccogliere piccoli doni da coloro che vengono beneficati: riceve onore per s non solo dai doni che fa ai servi indigenti, ma anche da quelli di cui gode lui stesso da parte degli indigenti. Se infatti ha scelto lo svuotamento2 e ha assunto lindigenza, a motivo della sua scelta volontaria di questa situazione, il dono che gli abbiamo fatto diventato per lui gloria e regno.

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Cf. Lc 6, 23 Cf. Fil 2,7

E per la creazionequella visibile, intendo, e quella al di l dello sguardo umanoquale occasione pi grande di diletto ci potrebbe essere, vedendo in se stessa il suo stesso Creatore e il Sovrano delluniverso nel coro dei servi, il quale non aveva svestito il sovrano ma aveva rivestito il servo, non aveva rigettato la ricchezza ma ne aveva fatto parte al povero, non era caduto dalla sua sublimit ma aveva innalzato lumile.

1.E la Causa di tutto ci per tutti gioisce nel partecipare ai beni comuni come persona particolare in quanto appartiene alla creazione. Gioisce, poi, perch partecipa prima di tutti, e perch partecipa massimamente; e perch tutte queste cose per mezzo di lei sono avvenute per tutti. Oltre a questi quattro motivi c il quinto e il maggiore di tutti, cio che non solo Dio per mezzo di lei, ma anche lei stessa da s, grazie a tutto ci che cap e provvide, procur la risurrezione agli uomini.

COME RISUSCITATA 2. non Non infatti come la terra che contribu s alla creazione delluomo ma oper nulla, e soltanto come materia disponibile per Demiurgo

semplicemente fu lavorata senza far nulla; ma la Vergine offr quelle cose da s ed essa stessa fu loperatrice di quelle cose che trascinarono sulla terra lArtigiano stesso e mossero la mano plasmatrice. Ma quali sono tutte queste cose? Una vita immacolata, una esistenza tutta santa, il rinnegamento di ogni malvagit, lesercizio di ogni virt, lanima pi pura della luce, il corpo in tutto spirituale, pi splendente del sole, pi puro del cielo, pi sacro dei troni dei cherubini; mente alata non vinta da alcuna altezza, nemmeno dai voli dagli angeli. Lamore divino consum in s tutta la brama della sua anima. Abitazione di Dio, unione con Dio al di l di ogni pensiero creato. Esercitando il corpo e lanima in tale bellezza, volge a s lo sguardo di Dio; e con lavvenenza che da lei emana rese bella la comune natura. E conquist lImpassibile; cos fu

uomo a motivi della Vergine colui che era odiato dagli uomini a motivi del peccato. PARACLITO PER NOI PRESSO DIO 3. E il muro di divisione e il tramezzo non erano niente per lei, bens tutto quello che divideva da Dio il genere umano fu tolto nel suo caso particolare. E prima della comune riconciliazione sola lei fece una offerta di pace, anzi in nessun modo essa mai ebbe bisogno di fare un accordo con Dio, essendo dallinizio corifea nel coro degli amici. Ma per gli altri uomini essa si fece tutto questo. Ed era prima del Paraclito paraclito per noi presso Dio, come dice Paolo, non tanto levando le mani a lui per gli uomini, ma offrendo la propria vita in supplica. E fu sufficiente la virt di una sola anima contro la malvagit di tutti gli uomini da sempre. E come larca salvatrice delluomo al comune naufragio di tutto il mondo non partecip alle comuni disgrazie ma diede al genere umano la possibilit di salvarsi, cos avvenne alla vergine stessa. E come se non fosse mai stato commesso nemmeno un peccato da alcun uomo ma tutti, rimasti come si doveva, custodissero lantica porta, cos lei mantenne sempre inviolabile il pensiero. E nemmeno ebbe in s, per cos dire, la minima percezione della malvagit diffusa ovunque. E il diluvio della malvagit, che tiene strette tutte le cose, chiuse il cielo e apr lAde e rese Dio nemico degli uomini e cacci dalla terra il bene e vi introdusse il male. Ma questo non pot assolutamente nulla contro la beata Vergine,3 bens mentre dominava il mondo intero e confondeva e scuoteva e rovesciava tutto, era sconfitto da un solo pensiero e da una sola anima, e non da lei sola, ma per causa sua da tutto il genere umano si ritrasse. PIEGO I CIELI

Cf. Sal 88, 23; Gv 12, 12; 14, 30.

3a.

E prima che si giungesse a quel giorno in cui Dio, piegati i cieli, discese,

contribuiva alla comune salvezza in questo modo: e dal momento dalla sua concezione lei gi costruiva la dimora per Colui che poteva salvare. E il Re non aveva niente da lamentarsi della reggia. Ella non solo gli offr da abitare regalmente e in modo degno della Sua grandezza, ma da s gli prepar la stessa porpora regale e la cintura e lo splendore come dice Davide, e la potenza e il regno stesso.4 Come una splendida citt, che eccella in grandezza, bellezza e saggezza e moltitudine di popolazione e ricchezza e in ogni potenza, non pu dare al re soltanto accoglienza e ospitalit, ma deve anche sostenere il suo principato e ornarlo e rafforzarlo e armarlo,5 cos anche lei fu per i nemici un male invincibile, ai suoi invece offerta di salvezza e cumulo di tutti i beni.6 LINIZIATORE AI MISTERI 4. Per mezzo di tutto questo, dunque, Maria aiut al genere umano prima del tempo della comune salvezza. Ma quando questo era giunto, e colui che doveva dischiudere il mistero si present, ella credette e acconsent e assunse la diaconia. Ci era necessario e occorreva in ogni modo in vista della nostra salvezza. E senza questo non ci sarebbe stato nessun guadagno per gli uomini. In fatti, se la Beata non si fosse preparata, come ho detto, Dio non avrebbe potuto guardare benevolmente luomo e risolversi a discendere perch non cera chi lavrebbe accolto e avrebbe potuto essere ministro della dispensazione della salvezza. E se lei non avesse creduto assentito, il disegno di Dio in nostro favore non avrebbe potuto giungere a realizzazione. Questo manifestato anche dal fatto che Gabriele, dando alla Vergine il saluto di gioia e chiamandola piena di
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Cf. Sal 92, 1. Cf. Lc 11, 21. Cf. Eb 13, 21.

grazia rivel tutto il mistero. Ma Dio non discende ancora, finch la Vergine cercava di apprendere il modo del concepimento. Ma quando fu propensa e persuasa ad accogliere linvito, subito si comp tutta lopera e Dio rivest luomo ed ecco che la Vergine era madre del Creatore. IL SECONDO ADAMO 4a. Quanto ad Adamo e al suo fianco da cui doveva essere edificata Eva, Dio non disse qualcosa prima n lo persuase, anzi, fu dopo di avergli tolto la coscienza che lo priv di quel membro.7 Invece, dopo aver prima ammaestrato la Vergine e atteso la sua fede, Dio procedette allopera. E quanto alla creazione delluomo, Dio dialoga con lUnigenito8 dicendo: Facciamo luomo.9 Ma quando bisognava introdurre nel mondo, come dice Paolo, questo ammirevole consigliere, il Primogenito,10 e plasmare il secondo Adamo, prende la Vergine come partecipe della decisione a sua riguardo. E questo grande consiglio, come dice Isaia,11 lo pronunci s Dio, ma lo ratific la Vergine. Lincarnazione del Verbo fu cos non solo lopera del Padre e della sua Potenza e dello Spirito, luno col suo beneplacito, laltro con linabitare e quello con ladombrare,12 ma anche della volont e della fede della Vergine. Come infatti senza di loro non era possibile introdurre tale decisione, cos era impossibile che il consiglio fosse posto in atto senza che la Tuttapura vi introducesse la volont a la fede.

LA PEDAGOGIA DIVINA

Cf. Gen 2, 21. Cf. Gen 1, 18. 9 Cf. Gen 1, 26. 10 Cf. Lc 2,7 11 Cf. Is 9,6 12 Cf. Lc 1,35
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5. E avendola ammaestrata e persuasa in questo modo, Dio la rende sua Madre, e prende in prestito la carne da una che capisce e vuole, affinch, cos come Egli fu concepito volontariamente, avvenisse allo stesso modo anche per la Madre, e lei concepisse volontariamente, e divenisse Madre con libert darbitrio. Questo succedette per due motivi: (i) soprattutto perch, invece di fare soltanto un semplice contributo alleconomia, come uno strumento preso in mano da un altro che la muoverebbe dallesterno, fosse essa stessa a offrire se stessa e a divenire collaboratrice di Dio nella provvidenza per il genere umano, in tal maniera da condividere e partecipare alla sua magnificenza nei confronti di esso; (ii) poi affinch, come il Salvatore stesso era uomo e figlio delluomo, non soltanto a causa della carne, ma anche in quanto aveva pure anima e mente e volont e tutto ci che umano, allo stesso modo gli toccasse in sorte una Madre che fosse completa e che servisse la sua generazione non soltanto con la natura del corpo, ma anche con la mente, e la volont e tutto quanto aveva, e cos la Vergine fosse Madre e per la carne e per lanima, e offrisse tutto luomo, integro, per lineffabile parto. 5a. Ecco il motivo per il quale dapprima impara e crede e vuole e prega che si compia il mistero e soltanto dopo assume il servizio, specialmente perch Dio vuole mostrare la virt della Vergine e quanto grande sia la sua fede verso di Lui e quanto grande sia latteggiamento della sua animala quintessenza di ogni schiettezza e grandezza danimo nella misura in cui accoglie il discorso assolutamente nuovo e crede che Dio sarebbe davvero venuto per esercitare personalmente la sua cura provvidenziale della nostra cosa e, nel contempo, che lei avrebbe partecipato al compimento dellopera e che sarebbe stata adeguata per servirlo. Credendo la prima cosa, lei offre una dimostrazione manifesta del fatto di essere conscia che le toccano cose che sono pi grandi di ogni altra e delle quali sarebbe impossibile desiderare migliori. Credendo invece la seconda cosa, d un segno sufficiente di esser buonintenditrice della divina benevolenza e del divino amore per gli uomini. questo, mi pare, il motivo per il quale non fu

iniziata a queste cose in modo immediato da Dio (anche se di per s una tale iniziazione le sarebbe convenuta secondo giustizia, anzi pi di quanto spetta ad ogni intelligenza sovramondana), affinch in lei fosse dimostrata nella sua purezza la fede circa Dio, alla quale anche lei viveva, e il tutto non fosse attribuito alla potenza di Colui che persuade. Come infatti tra i fedeli coloro che non hanno visto sono pi beati di quelli che hanno visto, cos coloro che si sono fidati dei servi al riguardo del Padrone sono pi schietti di coloro che Dio stesso ha persuaso. Ma il fatto che lei sia conscia che la sua anima non contiene nulla che discordi dal mistero, e che il suo modo di vita gli talmente consono, che non si menziona nel presente contesto nessuna debolezza umana, n si tratta di un dubbio come motivo per il suo quesito su come la cosa si debba svolgere o di un dialogo su mezzi efficaci di purificazione, come se questa fosse la ragione per la quale le serve un mistagogotutto questo, insomma, non so se convenga considerarlo come fatto di una natura creata. NON CI FU MAI NESSUNO PIU GRANDE 5b. Se fosse stato un cherubino, oppure anche un serafino, se fosse stato un essere molto pi puro di questi, come avrebbe sopportato la voce? Come avrebbe pensato di essere allaltezza delle promesse? Come avrebbe armonizzato le sue capacit alla grandezza dellopera? E Giovanni, del quale, secondo il giudizio del Salvatore stesso, nessuno venne ad esistere pi grande,13 non si ritenne degno di toccare nemmeno i sandali di Lui
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e questo

quando Egli aveva assunto la povert di questa vita. Ma lei, la Tutta senza macchia, ebbe coraggio di portare nelle sue viscere il verbo stesso, iipostasi di Dio, e questo mentre non aveva ancora svuotato se stesso.15 Chi sono io e chi il

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Cf. Mt 11,11. Cf. Mc 1,7 e par. 15 Cf. Fil 2, 7.

casato di mi padre?16 E per mezzo mio, Signore, salverai Israele?17 E queste cose possibile udirle da coloro che sono giusti quando vengono chiamati ad opere compiute da molti uomini e molte volte. Ma la beata Vergine, non essendo chiamata n ad alcuno dei fatti consueti n a qualcosa di conforme alla natura, ma a qualcosa che supera il potere della mente (che cosa infatti questopera se non il far salire la terra al cielo18 e mediante lei trasferire e trasformare tutte le cose?), non fu scossa nel suo pensiero n vide la sua anima da meno della circostanza: come a qualcuno non sciocca che la luce presente agli occhi, e come non strano che il sole passando sulla terra fa il giorno, cos la Vergine, informata che sarebbe stata capace di portare Dio stesso e concepirlo, lui per il quale non ci fu mai un luogo, non ud nulla di nuovo. Ma daltra parte non pass oltre il saluto senza esame e non si lasci soddisfare facilmente n scoppi di entusiasmo per leccesso delle lodi, ma si trattenne e consider il saluto e poi domand il modo del concepimento e investiga cose simili. Ma lei non prosegue a chiedere se adeguata e allaltezza di una tanto grande diaconia e se ha purificato in modo adatto il corpo e lanima; per ci che riguarda la natura si stupisce [diaporei] mentre non menziona ci che riguarda la preparazione dellanima. E del primo aspetto chiedeva la ragione [logos] a Gabriele, mentre laltro aspetto lo sapeva gi da s. Coraggio e franchezza li aveva dal di dentro in quanto il suo cuore attestava in suo favore per riprendere una parola di Giovanni. LOPERA DELLO SPIRITO SANTO 6. Come avverr questo? dice: non che sia necessaria per me ancora pi purificazione o una maggiore santit di vita, ma perch in coloro che si sono ripromessi di restare vergini, come ho scelto di vivere, la natura non sa

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Cf. 2 Re 7, 18. Cf. Gdc 6, 36 18 Cf. Rm 10,7

concepire. Come avverr questo? dice poich io non conosco uomo.19 Io sono pronta ad accogliere Dio e ho sufficiente preparazione. Ma dovresti insegnarmi se anche la natura si conformer. E allora. Poich Gabriele spieg il modo dello straordinario concepimento: Lo Spirito Santo scender su di te e la potenza dellAltissimo ti coprir con la sua ombra,
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e le spiega queste cose, la vergine

non dubita pi delle buone novelle e assume il beato ministero di queste realt soprannaturali, beata per ci in cui ha creduto, cio che sar stata a questa diaconia. Poich queste realt non venivano da s facilmente, ma erano frutto di santit di vita e fede e dischiudevano il mistero di un tesoro stupendo ed ineffabile di purezza, lo Spirito Santo, mostrando che lei aveva accolto la Parola e si era lasciata persuadere facilmente dalle buone novelle, la chiam beata. Incontr infatti la madre di Giovanni, la quale ripiena di Spirito Santo, la proclam veramente felice dicendo: Beata davvero dice colei che ha creduto che ci sar compimento alle parole che le ha detto il Signore, 21 dice. Veramente serva del Signore, lei che ha conosciuto la discesa fra gli uomini del Sovrano e a lui che veniva e batteva alla porta22 ha aperto immediatamente la casa e ha offerto davvero di abitare a colui che fino a quel momento era senza abitazione. SOLO IN LEI FU TROVATO LAIUTO 6a. Ad Adamo solo infatti, per il quale fu costruita tutta la realt visibile, prima di Eva non fu trovato un aiuto23 tra tutti quelli che ci dovevano essere per loro. Ma per il Verbo, che ha posto tutte le cose in essere,24 e ha distribuito a ciascuno i luoghi adatti, prima della Vergine non cera n casa n luogo. Ma lei agli occhi non ha dato sonno n assopimento alle palpebre finch trov per lui una tenda. Bisogna credere che queste voci della Santissima siano state

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Cf. Lc 1, 34. Cf. Lc 1, 35. 21 Cf .Lc 1, 38. 22 Cf. Ap 3, 20. 23 Cf. Gen 2, 20. 24 Cf. Gv 1, 2.

espresse mediante la lingua di Davide, poich egli era padre della stirpe di lei: come Paolo disse che anche Levi dette le decime a Melchisedek mediante Abramo, poich era nei lombi del padre.
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PRONTAMENTE E IN MODO ADEGUATO 7. Ma la cosa pi grande e pi soprannaturale di tutte il fatto che, senza che le fosse stato detto o che lavesse saputo da prima, era cos pronta e adeguata al mistero, che Dio, venendo improvvisamente a lei che era attenta, fu accolto dalla sua anima salda e preparata e vigilante. E le rivolse una parola adatta e conveniente, affinch tutti gli uomini sappiano la generosit con la quale visse la beata Vergine, poich era in un certo senso una creatura nuova e al di sopra della natura umana, e al di sopra della potenza di ogni mente; fu lei a fare ardere nella sua anima un cos stupendo amore per Lui anche senza che le fosse stato preannunciato nessuna di quelle cose quanto dovevano sopravvenirle e alle quali lei sola doveva partecipare al di l dei doni universali provenienti agli uomini da Dio, sia presenti che futuri. Anche Giobbe da ammirare non solo perch, colpito, resisteva, ma anche perch lo faceva senza sapere ci che sarebbe seguito alle sue lotte. Allo stesso modo, lei offr se stessa, e si rese degna di grazie ineffabili, che non conosceva. Ed era un talamo che non aspettava lo sposo; ed era un cielo che non sapeva che da lei sarebbe sorto il sole. Che cosa potrebbe essere uguale a un tale generosit? E chi sarebbe stata se avesse saputo in precedenza tutto con chiar9ezza e da queste speranze avesse avuto le ali? Come mai non impar prima? Ora, si trattava di un cammino da percorrere ancora verso la perfezione, siccome ormai non cera pi nessuna santificazione ulteriore che avesse tralasciato. Non cera niente che avrebbe potuto aggiungere a ci che aveva, non era possibile che divenisse pi grande nella filosofia, poich ne occupava gi il vertice. Se fosse stata possibile una maggior perfezione e se fosse rimasta ancora una virt pi grande da conquistare, oltre a quella che aveva gi conquistato, lei non
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Cf. Eb 7, 9.

lavrebbe ignorato, ma a un momento determinato della sua vita precedente, Dio lavrebbe ammaestrata. Affinch [lei] percorresse il tratto di cammino che mancava o avesse una preparazione pi grande al mistero. Non si pu dire neanche che tali speranze non avrebbero reso la Vergine migliore in filosofia se lei avrebbe potuto diventare migliore se stessa, lei che, senza nessuno che la spingesse, esercit lanima cos bene, che presso Dio giudice fu prescelta ad ogni creatura umana. N sarebbe naturale che Dio non adornasse la propria madre con tutti i beni e non la plasmasse nel modo migliore e pi bello e pi perfetto di tutti. DIO CREO TUTTO PER AVERE UNA MADRE 8. Ma in quanto aveva taciuto e non aveva detto niente in anticipo di ci che sarebbe successo, Dio mostr di sapere che non cera niente di pi grande n di pi bello di ci che trovava nella Vergine. E perci manifesto che non si scelse la madre migliore tra tutti gli uomini che esistevano allepoca ma la migliore in assoluto. Non quella che gli convenisse il meglio del genere umano, ma che gli conveniva in tutto, in tal modo da corrispondergli come madre. Era in ogni modo necessario che la natura degli uomini si presentasse finalmente adatta allopera in vista della quale fu creata allinizio, e offrisse un uomo singolare che potesse degnamente servire allo scopo del Creatore. Dio non la cre per unaltro scopo per poi capire che lavrebbe usata per questo scopo di cui abbiamo parlato come noi che facciamo violenza agli strumenti fatti per certe arti, usandoli per altre, cos che questi strumenti non si adattano in ogni particolare allo scopo. Ma Dio, perseguendo il suo scopo, fece s che potesse prendere dalla natura umana la madre che doveva nascere. E proponendosi prima questo uso come un certo canone, in vista di questo uso, Dio plasma poi luomo; perci necessario che ci sia armonia in tutto. Non bisogna in fatti quindi porre alcun altro fine della creazione delluomo davanti al pi alto di tutti, per il quale dovuto allartefice lonore e la gloria pi grandi di tutti; n possibile che Dio, nelle sue operazioni, manchi nemmeno in un

minimo particolare rispetto al dovuto. Ma ora i costruttori di case e i fabbricanti di vestiti e calzari lo possono fare e sempre lopera risulta consona allo scopo, anche se non sono completamente padroni della materia ed essa non obbedisce a loro sempre, anzi talvolta loro anche ostile; e tuttavia riescono a trascinarla [la materia] allo scopo, per mezzo dellarte. Ma Dio padrone anche della materia e in principio26 Lui stesso lha fatta, ben sapendo servirsene. Che cosa dunque mise ostacolo alla convenienza e alla concordia e armonia in tutto? Ma Dio che governa la dispensazione della salvezza, limmensa opera di Dio, e della sua mano eccelsa; e non ha affidato lopera n al ministero degli uomini n degli angeli, ma lui solo ha usato se stesso. Quale artefice, dunque, dovrebbe preservare ci che va preservato, se non Dio? E soprattutto trattandosi della pi bella di tutte le altre opere? A chi altro fra tutti doveva dare ci che conviene se non lui solo a s stesso? Anche Paolo infatti richiede al vescovo di fronte alle sollecitudini per il suo popolo27 di governare bene le cose sue e di quella di casa.28 CON GIOIA ACCOGLIE LA PAROLA 9. Basta questa spiegazione. Quando dunque tutte queste cose vennero insieme simultaneamente: il Reggitore pi giusto, il ministro pi adatto al kairos e lopera pi bella di tutte compiute sin dal principio del mondo, come non avremmo trovato qui tutto quanto c di conveniente? Ed era necessario che in tutto si salvassero larmonia e la concordia e che niente di discordante sopravvenisse a questa magnifica e ammirevole impresa. Siccome infatti Dio non pu mancare di essere giusto, n di impegnare la sua arte solo per ci che appropriato n di ordinare tutto col peso della bilancia, la Vergine lo port essendo in ogni cosa appropriata e sussistette madre di colui di cui era giusto che diventasse madre. Tant vero che lecito dire che addirittura, se Dio non
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Cf. Gen 1, 1; Gv 1, 1. Cf. 2 Cor 11, 28. 28 Cf. 1 Tm 3, 5.

avesse ricavato dal divenire figlio duomo nessun altro guadagno, nondimeno sarebbe convenuto che se lo facesse per il semplice fatto che sarebbe stato comunque giusto che la vergine sussistesse madre, e per il rinnovamento delle nature sarebbe bastato questo argomento: Dio deve rendere a ciascuno ci che gli si addice e operare ci che giusto. Se infatti la Tuttapura custod per Lui tutto il dovuto e si mostr una persona tanto generosa da non trascurare alcun obbligo, come potr non fare cos Dio stesso? E se la Vergine non evit nulla di ci che poteva renderla madre di Dio e concep per lui un amore cos veemente, mica Dio le dava in cambio un dono proporzionato, rimanendo nello statuto di figlio rispetto a lei? E se d un capo ai malvagi secondo il loro cuore,29 come non avrebbe preso per madre colei che in tutto si era mostrata secondo il Suo cuore? Cos questo dono era proprio e confacente alla Beata in tutto. Perci, quando Gabriele disse chiaramente che avrebbe generato Dio stesso: Regner infatti dice sulla casa di Giacobbe in eterno e del suo regno non ci sar fine.30 Come se udisse qualcosa di consueto e normale, per nulla estraneo alla sua maniera di vita, con gioia accoglie la Parola. E cos con voce beata, con lanima pura da inquietudini e con pensieri pieni di tranquillit dice: Ecco la serva del Signore, possa avvenire di me secondo la tua parola.31 QUELLA CARNE DI DIO STESSO 10. Disse cos e lopera segu le parole. E il verbo si fatto carne e ha posto in

noi la sua dimora.32 E dopo che ebbe dato risposta a Dio, riceve lo Spirito che cre di l [da quella risposta] quella carne di Dio stesso. E quella voce era voce di potenza
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aveva detto David. E alla parola della madre il verbo plasmato;

e per la voce della creatura il creatore creato. E come, quando Dio disse: Sia
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Cf. At 13, 22 e par. Cf. Lc 1, 33. 31 Cf. Lc 1, 38. 32 Cf. Gv 1, 14. 33 Cf. Sal 67, 34.

fatta la luce, subito la luce cera,34 cos simultaneamente della vergine sorse la luce vera. E si univa alla carne ed era partorito colui che illumina ogni uomo che viene nel mondo.35 O voce sacra! O grandezza di parole potenti! O beata lingua, che ha chiamato a raccolta tutto il mondo! O tesoro di un cuore che con poche parole ha riversato per noi un cumulo di beni! Queste parole hanno reso la terra cielo, hanno svuotato lAde dei suoi prigionieri, hanno popolato il cielo di uomini, hanno congiunto gli angeli agli uomini, hanno dato luogo a una danza della stirpe celeste e terrestre intorno a colui che queste due realt insieme: ed divenuto. Per tutti questi eventi, quale gratitudine potrebbe mai esserci per te da parte nostra? Ma come si deve appellarti, tu di cui nulla fra gli uomini degno? Poich le nostre parole vengono dalle realt visibili, tu invece hai oltrepassato tutto luniverso a dismisura. Se bisogna proferire parole, penso sia opera degli angelo, della mente cherubica, delle lingue di fuoco.36 Perci, nella misura della nostra capacit, dopo che abbiamo ricordato e cantato a tua lode per quanto possibile le tue grandezze e la salvezza per noi, cerchiamo la voce angelica. Finiamo col saluto di Gabriele: Gioisci, piena di grazia, il Signore con te.37 E tu prepara anche noi, perch noi non soltanto diciamo ma anche facciamo ci che pu portare lode alla gloria di lui e di te che lo hai generato, poich a lui si addice la gloria nei secoli. Amen.

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Cf. Gen 1, 3. Cf. Gv 1, 9. 36 Cf. At 2,3. 37 Cf. Lc 1,28.

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