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APPARATO GENITALE FEMMINILE

Funzioni: produrre gameti funzionali, fornire le condizioni necessarie allo sviluppo dell'embrione e nutrire il neonato. I gameti che lascino le OVAIE viaggiano lungo le TUBE UTERINE (TUBE DI FALLOPPIO o OVIDOTTI), dove pu avvenire la fecondazione, e da qui raggiungono infine l'UTERO. Questo si apre nella VAGINA, il cui orifizio esterno circondati dai GENITALI ESTERNI. Dell'apparato genitale femminile fanno parte anche alcune ghiandole. Ovaie, tube uterine e utero sono compresi nello spessore di un esteso legamento peritoneale, noto come LEGAMENTO LARGO.

OVAIE
Organi pari, di forma ovalare appiattita, lunghi circa 3 cm, che trovano la loro esatta posizione nei pressi delle pareti laterali della cavit pelvica solo dopo i primi 2 anni di vita. La posizione di ciascun ovaio stabilizzata dal MESOVARIO e da 2 legamenti: 1. LEGAMENTO PROPRIO DELL'OVAIO unisce l'ovaio all'utero 2. LEGAMENTO SOSPENSORE DELL'OVAIO vero mezzo di fissit dell'ovaio, contiene nel suo spessore l'ARTERIA OVARICA e la VENA OVARICA, le quali attraversano il mesovario insieme ai nervi e ai vasi linfatici e si connettono infine all'ovaio a livello dell'ilo. Le due ovaie presentano un colore giallastro o rosaceo e consistenza nodulare. La superficie di ciascun ovaio rivestita da un epitelio cubico semplice detto EPITELIO GERMINATIVO (ha la medesima origine del peritoneo viscerale), il quale riveste a sua volta uno strato di connettivo denso detto TONACA ALBUGINEA. Il parenchima ovarico pu essere suddiviso in una ZONA CORTICALE, dove ha luogo la produzione dei gameti, e una ZONA MIDOLLARE, posta in profondit.

CICLO OVARICO E OVOGENESI


A partire dalla pubert, si svolge ogni mese l'OVOGENESI, che parte del CICLO OVARICO. Lo sviluppo dei gameti avviene all'interno dei FOLLICOLI OVARICI e, diversamente dal maschio, le cellule staminali (OVOGONI) completano le loro divisioni mitotiche prima della nascita. Dunque, nelle due ovaie sono presenti alla nascita circa 2 milioni di OVOCITI PRIMARI, che si riducono alla pubert a circa 400.000, mentre i rimanenti vanno incontro a un processo degenerativo chiamato ATRESIA DEI FOLLICOLI. I restanti ovociti primari si collocano nella posizione pi esterna della corticale, al di sotto della tonaca albuginea, in raggruppamenti di CELLULE UOVO simili ai nidi. Ogni ovocita primario presente in un nido circondato da uno strato di epitelio follicolare pavimentoso, con il quale costituisce un FOLLICOLO OVARICO PRIMORDIALE. Alla pubert aumenta l'ormone FSH ipofisario, che d l'avvio al ciclo ovarico.

STADIO 1 FORMAZIONE DEI FOLLICOLI PRIMARI Con l'attivazione dei follicoli primordiali, si formano i FOLLICOLI PRIMARI: le cellule follicolari divengono pi grandi e si dividono ripetutamente, per cui l'epitelio follicolare intorno all'ovocita diviene pluristratificato. Mentre lo spessore aumenta, si crea uno spazio tra l'ovocita in via di sviluppo e le cellule follicolari pi interne, definito ZONA PELLUCIDA, che contiene i microvilli interdigitati delle cellule follicolari e l'ovocita. Le cellule follicolari forniscono continuamente all'ovocita in via di sviluppo i nutrienti necessari, e sono definite CELLULE DELLA GRANULOSA. Il passaggio da follicolo primordiale a follicolo primario avviene sotto il controllo dell'ormone FSH. Man mano che le cellule follicolari si accrescono e moltiplicano, le cellule adiacenti dello stroma ovarico formano uno strato di CELLULE TECALI 3

intorno al follicolo. Cellule della granulosa + cellule tecali = rilascio estrogeni, tra cui ESTRADIOLO, dominante nel periodo precedente l'ovulazione.

STADIO 2 FORMAZIONE DEI FOLLICOLI SECONDARI La trasformazione inizia quando lo spessore della parete aumenta e le cellule follicolari pi profonde iniziano a produrre piccole quantit di LIQUIDO FOLLICOLARE, che si accumula all'interno di piccole cavit che gradualmente si espandono e separano le cellule follicolari degli strati interno ed esterno. A questo stadio viene definito il FOLLICOLO SECONDARIO, che si accresce rapidamente grazie al liquido.

STADIO 3 FORMAZIONE DEL FOLLICOLO TERZIARIO 8-10 giorni dopo l'inizio del ciclo ovarico, le ovaie contengono solo un follicolo secondario destinato a proseguire il suo sviluppo. Dal 10 al 14 giorno avviene la trasformazione in FOLLICOLO TERZIARIO o FOLLICOLO OVARICO MATURO o FOLLICOLO DI GRAAF (15 mm di diametro), che occupa l'intero spessore della corticale e crea una sporgenza sulla superficie dell'ovaio. L'ovocita si proietta nella porzione centrale espansa, l'ANTRO FOLLICOLARE, circondata da un ammasso di cellule della granulosa. Fino ad ora l'ovocita primario era bloccato in profase della I divisione meiotica, ma ora la divisione si completa con un percorso simile alla spermatogenesi. La differenza che la I divisione meiotica non produce 2 ovociti secondari, ma un OVOCITA SECONDARIO e un piccolo GLOBULO POLARE inattivo. L'ovocita secondario prosegue fino alla metafase della II divisione meiotica, che non viene completata fino a fecondazione avvenuta. Quando ci accade viene completata la meiosi e si produce una cellula uovo e un secondo globulo polare inattivo. In definitiva l'ovogenesi produce una singola cellula uovo contenente la maggior 4

parte del citoplasma dell'ovocita primario, e 2 globuli polari.

STADIO 4 OVULAZIONE il momento del rilascio del gamete, che di norma avviene al 14 giorno di un ciclo di 28 giorni. Pi il momento si avvicina, pi l'ovocita secondario e le cellule follicolari che lo circondano perdono ogni contatto con la parete follicolare e vagano liberi all'interno dell'antro. Le cellule follicolari formano ora una CORONA RADIATA intorno all'ovocita. Quando il follicolo scoppia, il suo contenuto, compreso l'ovocita, viene riversato nella cavit peritoneale. In condizioni normali, il liquido follicolare, appiccicoso, mantiene la corona radiata ancorata alla superficie ovarica mentre l'ovocita viene spinto nella tuba uterina, o per contatto diretto con l'ingresso della tuba o mediante la corrente del fluido. L'ovulazione provocata da un improvviso aumento dell'ormone LH (che indebolisce la parete follicolare), scatenato dal picco degli estrogeni secreti dal follicolo maturo. La FASE FOLLICOLARE del ciclo ovarico il periodo che va dall'inizio del ciclo al completamento dell'ovulazione. La durata di questa fase varia da 7 a 28 giorni.

STADIO 5 FORMAZIONE DEL CORPO LUTEO Il follicolo che ha espulso l'uovo inizia a collassare e i vasi coinvolti riversano sangue nel lume. Le rimanenti cellule follicolari invadono l'area e proliferano e, sotto l'effetto dell'ormone LH, si trasformano in CORPO LUTEO, organo endocrino di breve vita. I lipidi del corpo luteo sono utilizzati per sintetizzare PROGESTINICI (ormoni steroidei), il principale dei quali il PROGESTERONE, che rappresenta l'ormone

principale del periodo post-ovulatorio. La sua funzione primaria quella di continuare la preparazione dell'utero per la gravidanza.

STADIO 6 FORMAZIONE DEL CORPUS ALBICANS Se non avviene la fecondazione, il corpo luteo inizia a degenerare circa 12 giorni dopo l'ovulazione e ci comporta il crollo dei livelli di estrogeni e progesterone. I fibroblasti invadono il corpo luteo non pi funzionale, producendo un ammasso di tessuto cicatriziale detto CORPUS ALBICANS. La disintegrazione, o INVOLUZIONE del corpo luteo segna la fine del ciclo ovarico. La fase LUTEINICA del ciclo ovarico va dal momento dell'ovulazione all'involuzione del corpo luteo (circa 14 giorni). Il crollo dei livelli di estrogeni e progesterone richiama la secrezione ipotalamica dell'ORMONE STIMOLANTE IL RILASCIO DELLE GONADOTROPINE (GnRH), che stimola la secrezione di FSH ed LH da parte dell'adenoipofisi, ed un nuovo ciclo ovarico ha inizio.

OVOGENESI E INVECCHIAMENTO Normalmente, un solo ovocita secondario viene espulso in cavit pelvica al momemto dell'ovulazione, mentre tutti gli altri vano incontro ad atresia. Al momento della pubert sono presenti circa 200.000 follicoli primordiali per ciascun ovaio, dopo circa 40 anni rimangono pochi follicoli all'interno delle ovaie, anche se in realt sono solo 500 quelli che nel corso della vita hanno ovulato

TUBE UTERINE
Sono 2 condotti muscolari cavi della lunghezza di circa 13 cm. Ciascuna di esse pu essere suddivisa in 4 regioni: 1. INFUNDIBOLO: l'estremit pi vicina all'ovaio forma un imbuto espanso, o INFUNDIBOLO, con numerose proiezioni digitiformi, dette FIMBRIE, che si estendono in cavit pelvica. L'epitelio che riveste l'interno dell'infundibolo presenta cellule ciliate nelle quali il movimento delle ciglia rivolto verso il segmento intermedio della tuba (AMPOLLA). 2. AMPOLLA: porzione intermedia della tuba. Lo spessore degli strati di muscolatura liscia della parete dell'ampolla va progressivamente aumentando nel tratto di tuba che si avvicina all'utero. 3. ISTMO: l'ampolla termina con l'ISTMO, un breve segmento adiacente alla parete uterina. 4. PARTE UTERINA: l'istmo si continua con la PARTE UTERINA o PORZIONE INTRAMURALE della tuba, che si apre nella cavit uterina.

ANATOMIA MICROSCOPICA DELLA TUBA UTERINA La tuba uterina rivestita da epitelio cilindrico semplice con cellule ciliate e secernenti. La mucosa circondata da strati concentrici di muscolatura liscia. Il trasporto dei materiali avviene grazie a contrazioni peristaltiche e movimenti ciliari. Poche ore prima dell'ovulazione, questo meccanismo viene messo in moto, mediato dai nervi simpatici e parasimpatici del plesso ipogastrico. Le tube trasportano l'ovocita secondario perch possa maturare definitivamente ed essere fecondato: per passare dall'infundibolo all'utero, esso impiega 3-4 giorni. Affinch avvenga la fecondazione, l'ovocita secondario deve incontrare gli spermatozoi durante le prime 12-24 ore del suo percorso. La fecondazione avviene

nella regione ampollare della tuba uterina. Le tube oltre alla funzione di trasporto, fungono anche da ambiente ricco di nutrienti, contenente lipidi e glicogeno, utile agli spermatozoi e al pre-embrione in via di sviluppo.

UTERO
Fornisce protezione meccanica, nutrimento e possibilit di rimozione dei rifiuti all'embrione in via di sviluppo nelle settimane dalla I all'VIII e al feto dalla IX settimana fino alla nascita. un piccolo organo a forma di pera lungo circa 7,5 cm, con un diametro di circa 5 cm e un peso di 30-40 g. In condizioni normali, la posizione dell'utero in ANTIFLESSIONE, ovvero piegato in avanti in prossimit della base. In questa posizione il corpo dell'utero giace sulle facce superiore e posteriore della vescica urinaria; se invece l'utero si piega all'indietro verso l'osso sacro, si parla di RETROFLESSIONE (presente nel 20% circa delle donne adulte).

LEGAMENTI SOSPENSORI DELL'UTERO Oltre al LEGAMENTO LARGO, 3 paia di legamenti sospensori rendono stabile la posizione dell'utero e ne limitano i movimenti. LEGAMENTI UTEROSACRALI: vanno dalle pareti laterali dell'utero alla faccia anteriore dell'osso sacro, limitando il movimento del CORPO uterino in basso e in avanti. LEGAMENTI ROTONDI: hanno inizio sui margini laterali dell'utero, subito al di sotto dell'attacco delle tube, si portano in avanti, attraversano il canale inguinale e terminano nel tessuto connettivo dei genitali esterni. Limitano gli spostamenti posteriori dell'utero. LEGAMENTI LATERALI (o CARDINALI): si estendono dalla base dell'utero e vagina alle pareti laterali della pelvi e limitano i movimenti verso il basso. Un ulteriore supporto fornito dai muscoli scheletrici che formano il pavimento

pelvico e dalle loro fasce.

CONFIGURAZIONE INTERNA DELL'UTERO Il CORPO la porzione pi voluminosa dell'utero e il FONDO la porzione arrotondata del corpo, situata superiormente all'attacco delle tube uterine. Il corpo termina a livello di un restringimento detto ISTMO UTERINO. Il COLLO (CERVICE) la porzione inferiore dell'utero che va dall'istmo alla vagina. La cervice si proietta per circa 1,25 cm nella vagina, all'interno della quale forma una superficie curva che circonda l'ORIFIZIO UTERINO ESTERNO. Tramite quest'ultimo, la cavit della vagina comunica con il CANALE CERVICALE, un canale ristretto che si apre nella CAVIT UTERINA del corpo attraverso un ORIFIZIO UTERINO INTERNO. Il muco che riempie il canale cervicale e l'orifizio uterino esterno impedisce ai batteri della vagina di entrare nel canale cervicale. Con l'avvicinarsi dell'ovulazione, esso diviene pi acquoso per non ostacolare la risalita degli spermatozoi. L'utero innervato da fibre autonome dei nervi del plesso ipogastrico (sistema simpatico) e dei segmenti sacrali S3 ed S4 (sistema parasimpatico). Fibre uterine afferenti raggiungono il midollo spinale nelle radici dorsali dei nervi spinali T11 e T12

PARETE UTERINA Le dimensioni uterine sono estremamente variabili e in donne adulte nullipare lo spessore della parete uterina circa 1,5 cm. La parete uterina costituita da uno strato muscolare esterno, il MIOMETRIO, e uno strato interno ghiandolare, l'ENDOMETRIO (o TONACA MUCOSA). Il fondo e le facce anteriore e posteriore del corpo uterino sono rivestiti da una membrana sierosa incompleta, in continuit con il rivestimento peritoneale, chiamata PERIMETRIO.

L'endometrio, a livello della lamina propria, presenta numerose ghiandole uterine che, insieme a vasi sanguigni ed endotelio, si modificano sotto l'azione degli estrogeni nelle varie fasi del CICLO UTERINO. L'endometrio rappresenta il 10% della massa uterina. Il miometrio (90% della massa uterina) la porzione pi spessa. La sua muscolatura liscia disposta in strati ad andamento longitudinale, circolare e obliquo. Le sue contrazioni sono necessarie per espellere il feto al momento del parto.

VASCOLARIZZAZIONE DELL'UTERO L'utero vascolarizzato da rami delle ARTERIE UTERINE (che originano da rami delle arterie iliache interne) e dalle ARTERIE OVARICHE, che originano dall'aorta addominale, inferiormente rispetto alle arterie renali. Le arterie dirette all'utero sono ampiamente anastomizzate per assicurare un flusso costante all'organo, indipendentemente dalle variazioni dovute alla gravidanza.

ANATOMIA MISCORSCOPICA DELL'UTERO L'endometrio pu essere suddiviso in: 1. STRATO BASALE: esterno, adiacente al miometrio. Connette l'endometrio al miometrio e contiene le ramificazioni terminali delle ghiandole tubulari. 2. STRATO FUNZIONALE: interno, lo strato pi vicino alla cavit uterina. Contiene la maggior parte delle ghiandole uterine e rappresenta la maggior parte dello spessore endometriale.

All'interno del miometrio, rami provenienti dalle arterie uterine formano le ARTERIE ARCUATE, che vanno a circondare l'endometrio. Dalle arterie arcuate originano le ARTERIE RADIALI, dalle quali originano le ARTERIE RETTE, che vascolarizzano lo strato basale dell'endometrio e le ARTERIE SPIRALI che irrorano lo strato funzionale. 10

La struttura dello strato basale non cambia, mentre quella dello strato funzionale varia in base ai cambiamenti dovuti al CICLO UTERINO.

CICLO UTERINO
Il CICLO UTERINO (o CICLO MESTRUALE) ha una durata media di 28 giorni (da 21 a 35) e viene suddiviso in 3 fasi: MESTRUALE, PROLIFERATIVA, SECRETIVA.

FASE MESTRUALE: Il ciclo uterino inizia con la MESTRUAZIONE, completa distruzione dello strato funzionale dell'endometrio; diminuisce la vascolarizzazione, le ghiandole e i tessuti dello strato funzionale degenerano, le pareti delle arterie indebolite vanno incontro a rottura. Il sangue, insieme all'endometrio, scorre nel lume uterino e poi sfocia in vagina. La desquamazione prosegue fino a coinvolgere l'intero strato funzionale dell'endometrio. La fase mestruale dura 1-7 giorni e comporta la perdita di 30-50 ml di sangue. Una mestruazione dolorosa (DISMENORREA) pu essere dovuta a infiammazione e contrazione dell'utero. La mestruazione inizia col crollo ormonale e termina quando i follicoli iniziano nuovamente a produrre estrogeni. FASE PROLIFERATIVA: Le ghiandole uterine dello strato basale, sotto l'azione degli estrogeni circolanti, si moltiplicano e ripristinano l'integrit dell'epitelio uterino. Nel corso di questo processo di rigenerazione, l'endometrio viene definito in FASE PROLIFERATIVA; questa rigenerazione avviene nel momento in cui i follicoli primari e secondari si ingrandiscono, ed stimolata e sostenuta dagli estrogeni secreti dai follicoli. Al momento dell'ovulazione, lo strato funzionale spesso parecchi millimetri e le ghiandole mucipare che si estendono fino allo strato basale elaborano un muco ricco di glicogeno. FASE SECRETIVA: Durante questa fase, sotto l'influsso di estrogeni e progestinici,

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le ghiandole endometriali si dilatano e incrementano la loro secrezione, le arterie si allungano e si spiralizzano attraverso i tessuti dello strato funzionale. Questa fase inizia con l'ovulazione e perdura finch resta in vita il corpo luteo. L'attivit secretoria ha il suo picco 12 giorni dopo l'ovulazione e dopo 1-2- giorni la sua forza va scemando. Il ciclo uterino termina quando termina la produzione ormonale da parte del corpo luteo. La fase secretiva dura circa 14 giorni.

MENARCA E MENOPAUSA Menarca: I ciclo uterino (11-12 anni) Menopausa: ultimo ciclo uterino (45-50 anni)

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VAGINA

La vagina un condotto muscolare elastico lungo circa 7,5-9 cm (ma molto variabile) che si estende dal collo dell'utero al VESTIBOLO, uno spazio delimitato dai genitali esterni. All'estremit prossimale della vagina, il collo dell'utero si proietta nel CANALE VAGINALE; i due recessi poco profondi che circondano questa porzione di cervice sono chiamati FORNICI vaginali. La vagina decorre parallelamente al retto, con il quale posteriormente a stretto contatto. Anteriormente, l'uretra decorre lungo la parete superiore della vagina, nel tratto che va dalla vescica urinaria alla sua apertura nel vestibolo. La vagina vascolarizzata dai RAMI VAGINALI delle arterie e delle vene iliache (o uterine) interne; innervata dal plesso ipogastrico, dai nervi sacrali S2-S4 e da rami del nervo pudendo. 13

La vagina ha 3 funzioni principali: 1. via di passaggio per l'eliminazione del flusso mestruale 2. riceve il pene e gli spermatozoi durante l'accoppiamento 3. rappresenta l'ultimo tratto del canale del parto

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ANATOMIA MICROSCOPICA DELLA VAGINA La parete della vagina contiene una rete di vasi sanguigni e strati di muscolatura liscia ed umettata dalle secrezioni della cervice. Vagina e vestibolo sono separati da una piega elastica di tessuto epiteliale, l'IMENE. I due muscoli bulbocavernosi circondano su entrambi i lati l'orifizio vaginale e con la contrazione ne chiudono l'ingresso. Tali muscoli ricoprono i BULBI DEL VESTIBOLO, ammassi di tessuto erettile localizzati ai due lati dell'ingresso della vagina definiti OMOLOGHI del corpo spongioso dell'uretra maschile (stessa struttura e origine, ma funzioni diverse). Il lume vaginale rivestito da un epitelio pavimentoso stratificato che in stato di riposo si solleva in pieghe chiamate RUGHE. La sottostante lamina propria, spessa ed elastica, contiene piccoli vasi sanguigni, nervi e linfonodi. La mucosa vaginale circondata da una TONACA MUSCOLARE elastica, con strati di fibre muscolari lisce arrangiate in fasci longitudinali e circolari, continui con il miometrio uterino. La porzione di vagina adiacente all'utero ha un rivestimento sieroso continuo con il peritoneo pelvico; nelle altre porzioni lo strato muscolare circondato da una TONACA AVVENTIZIA di connettivo fibroso. La vagina contiene una popolazione batterica alimentata dalle sostanze nutritizie contenute nel muco cervicale. Si crea un ambiente acido che limita la crescita dei patogeni, ma riduce la motilit spermatica (da qui l'utilit dei tamponi del liquido seminale).

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ORGANI GENITALI ESTERNI FEMMINILI


La regione che comprende gli organi genitali esterni femminili prende il nome di VULVA o PUDENDUM. La vagina si apre nel VESTIBOLO, uno spazio centrale delimitato dalle PICCOLE LABBRA, due pieghe rivestite di cute sottile e priva di peli. L'uretra termina nel vestibolo, anteriormente all'orifizio vaginale e nei pressi dell'orifizio uretrale esterno si aprono nell'uretra le GHIANDOLE PARAURETRALI o GHIANDOLE DI SKENE. Anteriormente all'orifizio uretrale si proietta nel vestibolo la CLITORIDE, costituita all'interno da tessuto erettile omologo ai corpi cavernosi del pene. L'apice della clitoride sormontato dal piccolo GLANDE, erettile, mentre il corpo circondato da estensioni delle piccole labbra che formano il PREPUZIO della clitoride. La superficie libera del vestibolo umettata dalla secrezione di un numero variabile di GHIANDOLE VESTIBOLARI MINORI. In seguito a eccitazione, le GHIANDOLE VESTIBOLARI MAGGIORI (O GHIANDOLE DEL BARTOLINI) riversano tramite due dotti escretori le loro secrezioni nel vestibolo, nei pressi dei margini postero-laterali dell'orifizio vaginale. Queste ghiandole sono simili alle ghiandole bulbouretrali maschili. I limiti esterni della vulva sono segnati dal MONTE DI VENERE e dalle GRANDI LABBRA: il monte di Venere una sporgenza dovuta al tessuto adiposo sottocutaneo, anteriore alla sinfisi pubica; le grandi labbra, carnose, sono omologhe allo scroto del maschio, contengono tessuto adiposo e circondano le PICCOLE LABBRA e le formazioni del vestibolo. In questa zona sono presenti ghiandole sebacee e sudoripare apocrine che umettano la zona.

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GHIANDOLA MAMMARIA
Sono organi accessori specializzati dell'apparato genitale femminile, che danno luogo alla LATTAZIONE. Le ghiandole mammarie si trovano ai lati del torace, nel tessuto sottocutaneo del CUSCINETTO ADIPOSO PETTORALE. Ogni mammella termina anteriormente con una sporgenza conica chiamata CAPEZZOLO, punto in cui i dotti si aprono all'esterno. Il capezzolo circondato da una regione chiamata AREOLA, di colore rosa scuro e aspetto granulare per via delle ghiandole sebacee a livello del derma. Il parenchima ghiandolare della mammella diviso in lobi contenenti ciascuno numerosi lobuli secernenti. I dotti lobulari convergono a formare un solo DOTTO GALATTOFORO per ciascun lobo: nei pressi del capezzolo, questi dotti galattofori si espandono a formare una camera detta SENO GALATTOFORO. Solitamente 15-20 seni galattofori si aprono sulla superficie di ogni capezzolo. Il sistema di dotti circondato da tessuto connettivo denso, che forma setti tra i lobi e i lobuli. Queste bande di connettivo, note come LEGAMENTI SOSPENSORI DELLA MAMMELLA, hanno origine nel derma della cute sovrastante. Uno strato di connettivo lasso separa il complesso mammario dai sottostanti muscoli pettorali. La vascolarizzazione delle ghiandole mammarie avviene ad opera di rami dell'ARTERIA TORACICA INTERNA.

SVILUPPO DELLE GHIANDOLE MAMMARIE IN GRAVIDANZA Nella ghiandola mammaria a riposo, il sistema dei dotti prevale sulle cellule secernenti e le dimensioni sono dovute al tessuto adiposo non a quello ghiandolare. L'apparato secretorio si sviluppa solo in gravidanza, ad opera di ormoni quali PROLATTINA e ORMONE DELLA CRESCITA, secreti dall'adenoipofisi. In seguito alla stimolazione da parte di tali ormoni, coadiuvati dall'ORMONE LATTOGENO PLACENTARE UMANO (HPL) secreto dalla placenta, i dotti galattofori si dividono per mitosi e iniziano a comparire le cellule secernenti. Al termine del VI 19

mese completamente sviluppata e inizia a produrre un secreto che si accumula nei dotti. Quando il neonato inizia la suzione, viene rilasciata ossitocina da parte della neuroipofisi e ci avvia le contrazioni della muscolatura liscia delle pareti dei dotti e dei seni galattofori ed inizia l'emissione di latte.

APPARATO GENITALE FEMMINILE DURANTE LA GRAVIDANZA


Dopo la fecondazione, lo zigote in seguito a divisioni diviene una BLASTOCISTI che, giunta nella cavit uterina, nel giro di pochi giorni, erode l'epitelio endometriale e si annida nell'endometrio (IMPIANTO). Da qui si forma la PLACENTA, organo transitorio che permette il passaggio di gas disciolti, sostanze nutritizie e prodotti di scarto attraverso la circolazione materno-fetale. Agisce inoltre come un organo endocrino, producendo la GONADOTROPINA CORIONICA UMANA (HCG) che compare nel sangue materno dopo l'impianto. HCG simile a LH, mantiene in vita il corpo luteo per circa 3 mesi. In seguito alla sua degenerazione, la placenta ormai in grado di produrre estrogeni e progesterone. Nei mesi successivi produrr inoltre RELAXINA, che aumenta la flessibilit della pelvi e provoca la dilatazione della cervice durante il parto e l'ORMONE LATTOGENO PLACENTARE che prepara le mammelle alla produzione di latte.

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APPARA TO GENITALE MASCHILE

L'apparato riproduttivo diverso da maschio a femmina, ma possiedono le stesse componenti, cio le GONADI, in grado di produrre i gameti, le VIE GENITALI per il loro trasporto, le GHIANDOLE ANNESSE per formare i liquidi dell'apparato e i GENITALI ESTERNI che rappresentano le parti finali dell'apparato. 21

Le gonadi del maschio sono i TESTICOLI, le vie genitali sono le VIE SPERMATICHE, le ghiandole annesse producono sostanze costituenti lo SPERMA, mentre i genitali esterni sono rappresentati da SCROTO e PENE.

TESTICOLI
Ogni testicolo ha forma ovoidale, misura circa 5 cm e pesa circa 10-15 g. Sono accolti nello SCROTO, una borsa cutanea sospesa ubicata inferiormente al pene. DISCESA DEI TESTICOLI I testicoli si formano all'interno della cavit addominale, adiacentemente ai reni, poi con lo sviluppo scendono verso la parete addominale anteriore. A partire dal VI, VII mese di gravidanza i testicoli si accrescono rapidamente e gli ormoni fanno contrarre i GUBERNACULA TESTIS (cordoni che legano il testicolo ancora nell'addome al sacco scrotale). Durante la discesa, i testicoli sono accompagnati dai dotti deferenti, vasi sanguigni e linfatici e dai nervi testicolari i quali, una volta terminato il processo, vanno a formare il FUNICOLO SPERMATICO.

FUNICOLO SPERMATICO
Inizia in corripondenza dell'ANELLO INGUINALE PROFONDO, attraversa il CANALE INGUINALE e termina a livello dell'ANELLO INGUINALE SUPERFICIALE e discende al rispettivo testicolo nello scroto. Contiene: DOTTO DEFERENTE, ARTERIA TESTICOLARE, PLESSO

PAMPINIFORME (plesso spermatico dove si verifica il varicocele) DELLA VENA TESTICOLARE e i NERVI ILEOINGUINALE E GENITOFEMORALE del plesso lombare. Il canale che collega la camera scrotale alla cavit peritoneale detto CANALE INGUINALE.

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SCROTO E POSIZIONE DEI TESTICOLI


Lo scroto suddiviso interamente in 2 camere separate. La partizione marcata esternamente dalla continuazione del RAFE PERINEALE (che va dal perineo all'ano). Ogni testicolo occupa una cavit scrotale ed rivestito da una TONACA ALBUGINEA, la quale a sua volta rivestita da una TONACA VAGINALE. Sopra vi uno strato di MUSCOLO CREMASTERE, responsabile del movimento del testicolo verso l'alto o verso il basso in base a eccitazione e temperatura (RIFLESSO CREMASTERICO). Tra cremastere e tonaca vaginale presente la CAVIT SCROTALE. Il tutto rivestito dalla FASCIA SCROTALE, ricoperta dalla CUTE SCROTALE, contenente uno strato muscolare responsabile della rugosit della pelle (muscolatura liscia), detto DARTOS. La temperatura interna dei testicoli deve essere di circa 1,1C inferiore a quella corporea per garantire lo sviluppo degli spermatozoi: per questo il muscolo cremastere avvicina e allontana i testicoli dal corpo (riflesso cremasterico). Lo scroto innervato da nervi sensitivi e motori del PLESSO IPOGASTRICO, da rami dei NERVI ILEOINGUINALE e GENITOFEMORALE e dal NERVO PUDENDO. La vascolarizzazione avviene ad opera delle ARTERIE PUDENDE INTERNE (rami delle arterie iliache interne), delle ARTERIE PUDENDE ESTERNE (rami delle arterie femorali) e del RAMO CREMASTERICO delle ARTERIE EPIGASTRICHE INFERIORI (rami delle iliache esterne).

FUNICOLO SPERMATICO: nervo genitofemorale arteria deferenziale dotto deferente plesso pampiniforme (vene) anastomosi di 3 gruppi di vene

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arteria_testicolare

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SCROTO cute scrotale (contenente uno strato di muscolatura liscia dartos) fascia scrotale muscolo cremastere tonaca vaginale tonaca albuginea

STRUTTURA DEL TESTICOLO Il testicolo rivestito dalla TONACA ALBUGINEA, le cui fibre collagene si estendono anche all'interno del testicolo, formando SETTI convergenti verso il MEDIASTINO DEL TESTICOLO, che sostiene i vasi sanguigni e linfatici testicolari e i dotti che raccolgono lo sperma, e li indirizza verso l'epididimo.

ANATOMIA MICROSCOPICA DEL TESTICOLO Internamente il testicolo diviso in LOBULI da introflessioni della tonaca albuginea contenenti i TUBULI SEMINIFERI (circa 800), che sfociano nella RETE TESTIS nel mediastino dei testicoli, posizionato posteriormente. La lunghezza complessiva dei tubuli pi di 100 m.e qui avviene la produzione di sperma. Ogni tubulo seminifero ha la forma di una U ed connesso a un unico TUBULO RETTO, che entra nel mediastino testicolare. Questi tubuli vanno qui a formare la RETE TESTIS, un reticolo connesso all'epididimo mediante i CONDOTTINI EFFERENTI (15-20) (o DOTTI EFFERENTI). Il contenuto dei tubuli sfocia nell'EPIDIDIMO, che rappresenta l'inizio delle vie spermatiche. L'epitelio germinativo del tubulo formato da CELLULE SEMINALI che producono spermatidi e CELLULE DEL SERTOLI con funzione di sostegno. Le CELLULE INTERSTIZIALI (CELLULE DI LEYDIG) fra un tubulo e l'altro sono ghiandole secernenti ormoni maschili ANDROGENI (tra i quali TESTOSTERONE).

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SPERMATOGENESI E MEIOSI
SPERMATOGENESI: processo di formazione degli spermatozoi, che inizia nello strato pi esterno dei tubuli seminiferi. SPERMATOGONI: cellule staminali che si formano durante lo sviluppo embrionale, ma restano quiescenti fino alla pubert, quando inizieranno a dividersi. Ad ogni divisione una cellula figlia (che rimane staminale indifferenziata) rimane nello strato esterno del tubulo seminifero, l'altra viene spinta verso il lume. Quest'ultima si differenzia in SPERMATOCITA PRIMARIO, che si prepara ad iniziare la meiosi e formare cos 4 gameti aploidi. Nel testicolo, la meiosi I consiste nella divisione di uno spermatocita primario in 2 SPERMATOCITI SECONDARI, ognuno dei quali si divide e forma un paio di SPERMATIDI. Ogni spermatocita primario entra in meiosi e forma 4 spermatidi. La spermatogenesi indotta direttamente dal testosterone e indirettamente dall'ormone FSH. Il testosterone prodotto dalle cellule di Leydig in risposta all'ormone LH.

SPERMIOGENESI SPERMIOGENESI: processo maturativo da spermatidi a SPERMATOZOI. Durante la spermiogenesi, gli spematidi sono ancorati al citoplasma delle GROSSE CELLULE DI SERTOLI (CELLULE NUTRICI o DI SOSTEGNO); una volta divenuti spermatozoi, si staccano e raggiungono il lume del tubulo seminifero. L'intero processo (spermatogenesi + spermiogenesi) dura circa 9 settimane.

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CELLULE DI SERTOLI
Svolgono 5 importanti funzioni: 1. MANTENIMENTO DELLA BARRIERA EMATO-TESTICOLARE: i tubuli seminiferi sono isolati dalla circolazione generale. Si deve preservare la differenza tra il fluido contenuto nei tubuli e il fluido interstiziale (nei tubuli maggiore la presenza di androgeni, estrogeni, potassio e aminoacidi). Inoltre gli spermatozoi in via di sviluppo presentano antigeni che senza la barriera verrebbero attaccati dal sistema immunitario. 2. SUPPORTO ALLA SPERMATOGENESI: le cellule di Sertoli stimolate dagli ormoni FSH e TESTOSTERONE supportano la divisione degli spermatogoni e le divisioni meiotiche degli spermatociti. 3. SUPPORTO ALLA SPERMIOGENESI: forniscono agli spermatidi sostanze nutritizie e stimoli chimici necessari allo sviluppo. 4. SECREZIONE DI INIBINA: inibisce la secrezione ipofisaria di FSH e GnRH

(fattore di rilascio delle gonadotropine) 5. SECREZIONE DI UNA PROTEINA LEGANTE GLI ANDROGENI: la PROTEINA LEGANTE GLI ANDROGENI (ABP) lega gli androgeni (principalmente il testosterone) presenti nel fluido dei tubuli seminiferi.

STRUTTURA DEGLI SPERMATOZOI Hanno TESTA, CORPO e CODA TESTA: contiene cromosomi compattati. L'apice contiene l'ACROSOMA, contenente enzimi che intervengono nelle fasi preliminari della fecondazione. CORPO: connesso alla testa da un breve cono. CODA: unico esempio di FLAGELLO in tutto il corpo umano. Movimento "a cavatappi"

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VIE SPERMATICHE

L'EPIDIDIMO segna l'inizio delle vie spermatiche. Esso giace lungo il margine posteriore del testicolo. Ha una consistenza solida e pu essere palpato attraverso la cute dello scroto. costituito da un lungo tubulo (7 m.) ripiegato su s stesso, a formare piccole circonvoluzione a spirale. Si suddivide in: TESTA: tratto superiore, riceve gli spermatozoi dai dotti efferenti del

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mediastino testicolare. CORPO: si estende lungo il margine posteriore del testicolo CODA: cambia direzione in quanto ascendente, scompaiono le ciglia e l'epitelio uguale a quello del dotto deferente, che inizia come continuazione della coda.

FUNZIONI EPIDIDIMO 1. Controllo e modificazione della composizione del fluido prodotto dai tubuli seminiferi 2. riciclaggio di spermatozoi danneggiati 3. accumulo di spermatozoi e facilitazione della loro maturazione funzionale.

DOTTO DEFERENTE Lungo circa 40-45 cm, inizia come proseguimento della coda dell'epididimo e risale attraverso il canale inguinale come parte del funicolo spermatico per entrare nella cavit addominopelvica. Qui si porta dietro la vescica e termina (prima di raggiungere la prostata) con una porzione definita AMPOLLA DEFERENZIALE. Il dotto deferente serve a trasportare, ma anche immagazzinare spermatozoi. Il tratto terminale di ciascuna ampolla si unisce alla base della rispettiva vescichetta seminale per formare il DOTTO EIACULATORE, che penetra nella prostata e poi si apre nell'uretra in prossimit dell'uscita delle VESCICHETTE SEMINALI. L'uretra la parte finale dell'apparato, in comune con quello urinario. si stende dalla vescica all'apice del pene. suddivisa nelle regioni PROSTATICA, MEMBRANOSA e SPONGIOSA (o PENIENA).

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GHIANDOLE ANNESSE ALL'APPARATO GENITALE MASCHILE


Sono: VESCICHETTE SEMINALI, PROSTATA, GHIANDOLE BULBOURETRALI. Hanno la funzione di: 1. attivare gli spermatozoi 2. fornire agli psermatozoi i nutrienti necessari per la loro motilit 3. produrre tamponi in grado di neutralizzare l'acidit del lume di uretra e vagina.

VESCICHETTE SEMINALI Sono avvolte da connettivo e si trovano tra la parete posteriore della vescica e la parete anteriore del retto. La loro secrezione contribuisce per il 60% al volume del liquido seminale. Il loro secreto ricco di fruttosio, che serve agli spermatozoi come fonte di energia. Al momento dell'emissione, il liquido seminale viene riversato nel dotto deferente e venendo a contatto con la secrezione delle vescichette seminali, gli spermatozoi iniziano a battere il flagello, divenendo molto mobili.

PROSTATA Piccolo organo che circonda l'uretra prostatica. Il parenchima ghiandolare costituito da un grappolo di 30-50 ghiandole tubuloalveolari composte, circondate da fibre muscolari lisce. La prostata produce il LIQUIDO PROSTATICO, che contribuisce per un 20-30% al volume del liquido seminale. Il liquido prostatico contiene PLASMINA SEMINALE, un antibiotico che pu contribuire a prevenire infezioni del tratto urinario maschile.

GHIANDOLE BULBOURETRALI O GHIANDOLE DI COWPER. Sono situate alla base del pene, comprese nello 31

spessore del diaframma urogenitale. Producono un liquido lubrificante che precede l'eiaculazione e contribuisce a neutralizzare gli acidi urinari.

SPERMA Un'eiaculazione rilascia 2-5 ml di sperma che contiene: 1. SPERMATOZOI: una normale CONTA SPERMATICA ammonta a 20-100 milioni/ml 2. LIQUIDO SEMINALE: componente fluida dello sperma, contiene le secrezioni di vescichette seminali (60%), prostata (30%), cellule di Sertoli ed epididimo (5%) e ghiandole bulbouretrali (5%) 3. ENZIMI: a) una proteasi che contribuisce a dissolvere il muco vaginale e b) la plasmina seminale, enzima antibatterico.

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PENE
Organo tubulare che contiene la porzione distale dell'uretra. Viene suddivisa in: 1. RADICE: porzione fissa che connette il pene ai rami dell'ischio nell'ambito del trigono urogenitale, subito al di sotto della sinfisi pubica. 2. CORPO (ASTA): porzione tubulare mobile che contiene masse di TESSUTO ERETTILE. 3. GLANDE: porzione distale espansa che circonda l'orifizio URETRALE ESTERNO. L'apice del pene circondato da una piega cutanea chiamata PREPUZIO, che delimita l'orifizio uretrale esterno. Il prepuzio privo di follicoli piliferi, ma contiene eghiandole (GHIANDOLE DEL PREPUZIO) che, a livello della cute, del collo del pene e della superficie interna del prepuzio, secernono una sostanza cerosa detta SMEGMA. All'interno il pene costituito da 3 colonne eleastiche formate da TESSUTO ERETTILE: 2 CORPI CAVERNOSI e uno SPONGIOSO, che offrono il passaggio al sangue, pioch ricchi di canali vascolari. I due corpi cavernosi ospitano al centro due arterie, mentre il corpo spongioso l'uretra.

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