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Barcellona 2012
La Teca Edizioni
Titolo originale: El Eneagrama de las Pasiones Anatoma psicolgica de las pasiones dominantes
Non vi nessun progresso nellessere senza qualche misterioso tributo di lacrime, di sangue e di peccato.
Pierre Teilhard de Chardin
Chiunque qualche volta costru un cielo nuovo trov in primo luogo nel suo stesso inferno il potere necessario per farlo.
Friedrich Nietzsche
Gola 7
2 Orgoglio
Paura 6 Avarizia 5
3 Vanit 4 Invidia
INDICE
Prologo all'edizione italiana Prologo Introduzione Ringraziamenti
9 17 25 31
E1 E2 E3 E4 E5 E6 E7 E8 E9
Enneatipo 1 Lenneagramma dell ira Enneatipo 2 Lenneagramma dellorgoglio Eneatipo 3 Lenneagramma della vanit Enneatipo 4 Lenneagramma dellinvidia Enneatipo 5 Lenneagramma dellavarizia Enneatipo 6 Lenneagramma della paura Enneatipo 7 Lenneagramma della gola Enneatipo 8 Lenneagramma della lussuria Enneatipo 9 Lenneagramma della pigrizia Interrelazioni tra le passioni dominanti Riferimenti bibliografici
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PROLOGO
LEnneagramma uno strumento efficace per conoscere se stessi e gli altri. Chiunque abbia avuto modo di partecipare a un seminario o a un workshop serio sullEnneagramma ne ha fatto probabilmente esperienza. Al di l di qualsiasi idealizzazione e pur possedendo un atteggiamento critico, lEnneagramma offre spunti di autoriflessione di indubbio valore. Questo testo, frutto di annosa investigazione del Prof. Serra, ne la prova. Non solo per il fatto che il cuore pulsante del lavoro di ricerca universitaria che il Prof. Serra ha presentato, con successo accademico, per lottenimento della sua terza laurea presso la Facolt di Psicologia dellUniversit RAMON LLULL di Barcellona (Spagna), ma anche per la metodologia empirica utilizzata nellambito della ricerca qualitativa e per lanalisi sottile che compie su tratti fondamentali della natura umana. Per chi non conosce nulla dellEnneagramma queste pagine potrebbero risultare non semplici, ma se il lettore neofita non alla ricerca di informazioni banali, frammentate o semplicistiche e possiede la pazienza e passione del ricercatore, allora potr trovare in esse uno strumento unico nel suo genere. Difficilmente un libro su questo argomento raggiunge tali profondit e completezze. Pur essendo un testo accademico, evita di perdersi in astruse concettualizzazioni teoriche. Bens un testo pratico, quasi un manuale tecnico, che parla di comportamenti umani riconoscibili e delle ragioni profonde che li provocano.
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Anche a questo serve lEnneagramma: se il lettore sta cercando un luogo dove rispecchiarsi, con il fine di conoscere meglio se stesso ed iniziare un processo di autoriflessione senza, daltra parte, sentire la necessit di avere un simbolo talismanico che possiede tutte le risposte, ha in mano il libro giusto. I principi che il neofita deve possedere per poter godere di questa conoscenza, in fin dei conti, non sono molti. Secondo lEnneagramma delle personalit, inizialmente sviluppatosi con il contributo di Oscar Ichazo e Claudio Naranjo, esistono nove tipi fondamentali, nove caratteri (e Serra ci spiegher nove passioni dominanti) nei quali possiamo ricondurre la molteplice variabilit di ogni essere umano. Queste nove tipologie vengono collocate sul simbolo enneagrammico, che il lettore trover allinizio di ogni capitolo, in senso orario nel perimetro esteriore del cerchio. Le linee interne ad esso, stabiliscono precise, intelligenti e ispiratrici relazioni tra tali diversi tratti di personalit. Lobiettivo di questo testo potrebbe essere, per il neofita, di conoscere motivazioni, caratteristiche e potenzialit di ciascuna tipologia in diversi ambiti della vita, cercandosi in ognuna di esse. In questo modo, se avr la capacit di autoriflessione giusta, potr scoprire molte cose su se stesso e sugli altri. Daltra parte se quello che lo anima davvero il desiderio di autoconoscenza, forse scoprir che tutti i tipi parlano, chi pi chi meno, di lui. Per il lettore esperto, invece, questo testo offrir materiale di una profondit tale che solo quasi trentanni di studio sullEnneagramma possono offrire. Penso agli psicologi che si sono formati nel Programma SAT, o agli esperti di psicologia del lavoro con competenze nellambito delle risorse umane e della selezione del personale, ai counselor o a chi, con una maggiore o minore accreditazione, conduce workshop sullEnneagramma. Questo testo stato pensato soprattutto per chi gi possiede una conoscenza sul simbolo. In esso potranno trovare risposte sulle cause nascoste che motivano i comportamenti, le carenze e le difficolt di ciascun tipo. In tal modo sar pi facile anche per il clinico avere a disposizione un materiale di riflessione ulteriore nella relazione daiuto. Il simbolo dellEnneagramma ha delle origini molto controverse.
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Quando un prodotto della conoscenza umana appare nella storia e ispira individui, esperti, menti illuminate, penetrando anche nel tessuto accademico ed universitario, siamo tentati di pensare che esso non possa essere il prodotto della mente di un solo uomo. Se il lettore gi un esperto o almeno un introdotto conoscitore del simbolo dellEnneagramma, sa che nella numerosa letteratura su questo argomento le prime pagine sono sempre delicate allanalisi di sue ipotetiche e millenarie origini. Si parla spesso di un suo antichissimo utilizzo in monasteri sufi, di una conoscenza segretissima che ha radici nel pensiero islamico. Il lettore non si lasci ingannare cos facilmente. A volte anche i pi grandi esperti di un certo argomento, si lasciano sfuggire dettagli improbabili, basati esclusivamente su opinioni approssimative. In realt, lunica origine accertata dalle fonti storiche del simbolo dellEnneagramma, con le sue efficaci relazioni fra i diversi punti delineati dalle linee interne che offrono al simbolo una armonia matematica ed estetica, pu essere fatta risalire a George Ivanovitch Gurdjieff (1870?1949), un mistico armeno che ha sviluppato un sistema di conoscenze sulla psicologia umana, ma anche fortemente criticato. In origine l'Enneagramma non veniva esclusivamente utilizzato con lo scopo di arricchire la conoscenza dei tipi psicologici, bens come strumento sintetico e simbolico di tutto il lavoro di Gurdjieff. La conoscenza di questo Enneagramma originale non obiettivo del presente studio; un approfondimento di questo genere ci auguriamo possa essere realizzato in futuro. Gurdjieff affermava di aver conosciuto lEnneagramma in una misteriosa comunit chiamata Sarmoung, della quale, per, non abbiamo alcun riferimento storico (daltra parte Gurdjieff si impegnava alacremente per nascondere le fonti da cui traggono ispirazione i suoi insegnamenti). Esistono nella letteratura lulliana alcuni simboli simili allEnneagramma, che forse hanno ispirato Gurdjieff nella creazione del simbolo attuale, ma nulla certo. La falsa attribuzione delle origini islamiche o sufi dellEnneagramma, cos come il prof. Serra in molti nostri colloqui privati mi ha confermato, a per diversi motivi. Uno fra tutti linfluenza che Idries Shah (1924-1996), un noto maestro sufi del secolo scorso, ebbe
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nei confronti di uno dei seguaci pi importanti di Gurdjieff, John G. Bennet. Alla sua morte Gurdjieff lasci nei suoi allievi unimpronta indelebile e un vuoto incolmabile, i sostituti probabilmente da lui designati non avevano il carisma e la perspicacia del maestro. Come pecore senza pastore molti si misero alla ricerca di qualcuno che potesse continuare a guidarli nel loro lavoro interiore: il metodo di Gurdjieff li aveva condotti ad acquisire conoscenze cos importanti su loro stessi e sui principi che governano il mondo animico che si sentivano altamente motivati a continuare. LEnneagramma solo una piccola porzione della sua eredit, da qui il lettore pu comprendere quanto sia stata dolorosa, per i suoi allievi, la perdita di una fonte dispirazione cos importante. Quando Bennett conobbe Idriesh Shah si lasci convincere che la comunit Sarmoung era unantica comunit sufi, tanto che arriv a scrivere: Gurdjieff era, pi dogni altra cosa, un sufi (J.G. Bennett, Gurdjieff: Making a New World, N.Y.: Harper & Row, 1973 pag.12). Successivamente Bennett lasci la guida del suo gruppo, tutti allievi di Gurdjieff, nelle mani di Shah e a lui intest una propriet immobiliare. Non desidero addentrarmi sui motivi per cui Shah continu per molto tempo questopera di convinzione, n desidero dare eccessivo adito ai pareri di alcuni sui benefici economici che ne ebbe da tale operazione (J.G. Bennett, Witness: The Autobiography of John G. Bennett. Turnstone Books. pag.355-363), n alle critiche, a causa di questo ed altri atteggiamenti, nei confronti di Shah provenienti da diverse fonti del sufismo (M. Sedgwick, European Neo-Sufi Movements in the Inter-war Period capitolo che appare in Islam in Inter-War Europe, edito da Natalie Clayer e Eric Germain, 2008). Il mio obiettivo quello di invitare il lettore a non cadere in false immaginazioni: lEnneagramma non uno strumento magico, n un oggetto sacro verso il quale dobbiamo mostrare venerazione. Credo che solo con questo atteggiamento, del tutto in linea con il pensiero originale di Gurdjieff, potremo non correre il rischio di trasformare gli strumenti di autoconoscenza in divinit da proteggere o idealizzare. Se vogliamo davvero far tornare lEnneagramma nella cornice caratteristica delle sue origini certe, dobbiamo sempre mantenere un sano equilibrio
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tra lanalisi critica dellapertura del cuore. Gurdjieff era solito affermare: Non dovete credere in nulla che non possiate verificare personalmente. con questo spirito che il lettore dovrebbe sfogliare queste pagine. LEnneagramma sia per lui un traghetto da utilizzare per arrivare verso una pi profonda conoscenza di s. Perch lEnneagramma solo linizio, chi ha pazienza di cercare se ne render conto molto presto. In conclusione desidero anche felicitarmi con tutto lo staff della casa editrice LA TECA che riuscita, dopo molti mesi di duro lavoro, a produrre un opera di questa portata. Laiuto di tutti stato indispensabile, un ultimo ringraziamento alla dott.ssa Ruzzo, che ha curato la traduzione. Ed un ultimo ringraziamento allautore, caro Amico e Fratello insostituibile, che ha scelto le nostre edizioni come mezzo per far giungere a noi e a coloro che verranno i fruttuosi anni della sua investigazione. Buona Lettura.
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PROLOGO
Conosci te stesso, diceva laforisma inscritto sulla porta del tempio dedicato ad Apollo ed edificato sulla roccia a Delfi. Senza dubbio, al giorno doggi, una necessit per tutti coloro che si dedicano a qualsiasi professione inerente la relazione daiuto o linsegnamento. anche un elemento centrale nellideale umanistico di persona che oggi affascina e attrae. Conoscere se stessi, per, non una condizione sufficiente per il progresso spirituale; potremmo senzaltro dire che sia una condizione necessaria per questo processo. In realt infatti, per crescere spiritualmente, non basta conoscersi; bisogna anche essere disposti a cambiare per essere una persona migliore, tenendo in considerazione e condividendo di pi con gli altri. Questo il tema, pi o meno implicito, ma tuttavia centrale di questo libro. Per forse, amico lettore, prima di addentrarti nella sua lettura, probabilmente vorrai sapere qualcosa di pi riguardo al suo autore, sullargomento dellenneagramma e delle passioni umane e sul valore e sullattendibilit della sua conoscenza dellargomento. Chiss, forse ti interessa sapere quale contributo specifico apporta questo libro allampia bibliografia gi esistente su questi temi. A tutto ci dedicher le prossime righe, come prologo a questo interessante lavoro del Dr. Llus Serra. Conobbi Llus Serra nellambito della ricerca universitaria. Era un allievo del corso di dottorato nella Facolt di Psicologia e Scienza dellEducazione e dello Sport Blanquerna, dellUniversit Ramon Llull (Barcellona).
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Probabilmente fu questo contesto che fece in modo che le nostre prime conversazioni riguardassero temi psicologici e leducazione relativi allessere umano, alla conoscenza di se stessi o alla spiritualit. Condividevamo anche la necessit di condurre su questi temi una ricerca rigorosa. Mi trovai molto presto in sintonia con Llus, non solo per i suoi modi sempre affabili e cordiali, non esenti da uno spiccato senso dellumorismo, ma anche perch mi colpirono le sue convinzioni relative al tema che avrebbe voluto approfondire. Lo aveva molto chiaro: voleva condurre una ricerca relativa allenneagramma. Non molto frequente che gli alunni di un corso di dottorato abbiano gi tanto chiaro dallinizio ci a cui vogliono dedicare i propri sforzi di ricerca. Ma Llus aveva gi maturato il suo proposito. La sfida in questo caso era di natura diversa: come condurre una ricerca relativa allenneagramma che rispondesse ai requisiti accademici di una tesi di dottorato. C da chiarire che in quel periodo, i primi anni 90, lenneagramma non era conosciuto n dal grande pubblico, n dalla maggior parte dei professori dellambito universitario. E sappiamo che tutto ci che nuovo genera dubbi, soprattutto nel mondo accademico, dove molte volte ci che nuovo e sconosciuto suscita in modo senza dubbio riprovevole direttamente rifiuto. Lenneagramma inoltre si porta dietro un alone di conoscenza esoterica al cui riguardo molti colleghi avevano gi preso una posizione chiara: non empirico, non dimostrato, non scientifico... Perci si doveva fare in modo di perfezionare e indirizzare correttamente la proposta e la decisione di Llus. Per quanto mi riguarda ero sempre stato molto interessato ad approfondire la conoscenza dellessere umano e proprio in quel periodo avevo letto alcuni libri riguardanti lenneagramma. Alcuni di Richard Riso, un altro, il classico, di Helen Palmer e anche quello relativo allEnnea-type structures di Claudio Naranjo. Nonostante queste letture, sicuramente per la mia inclinazione autodidatta o a causa della carenza di una formazione pi sistematica ed esperienziale che invece possedeva Llus Serra mi resi conto del fatto che il contributo che io avrei potuto apportare alla ricerca era abbastanza limitato. Con tutto lo sforzo che sarebbe stato necessario allora per conoscere il mio tipo! Tuttavia la mia attrazione per le sfide e le possibilit creative mi fecero comprendere che, probabilmente, unendo la motivazione e la conoscenza di Llus con la possibilit di poter offrire loro
Prologo
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un sostegno dal punto di vista metodologico, si sarebbe potuto svolgere un lavoro interessante relativo ad un sistema con molto potenziale: questo non poteva non essere evidente quando cominciammo, ma lo era certamente per Llus che mi contagi con il suo entusiasmo. Questo fu il punto a partire dal quale iniziai a conoscerlo meglio, cominciando dal lavoro concreto e dalle conversazioni riguardanti strettamente il lavoro ma che avevano origine quasi sempre dagli argomenti pi disparati. Ammiravo di Llus Serra il suo rigore, il suo talento nel lavorare, il suo stile sistematico e meticoloso, il suo interesse per laspetto storico e quello descrittivo, la sua capacit di analisi e sintesi. La capacit, che pochi possiedono, di vedere gli alberi e, contemporaneamente, anche il bosco. In Llus queste qualit si colgono poich traspaiono spesso da una nuova riflessione innovativa, da unannotazione interessante sempre in linea con largomento, per complesso che sia. Cos, poco a poco, scoprii il poliedrico Llus Serra: educatore, dirigente, eccellente scrittore e giornalista, persino attore! Incarna egli stesso quellideale, al quale abbiamo prima accennato, dellumanista dai molti interessi. Tutto questo si riflette molto chiaramente in questo libro. Vista lambizione dellobiettivo, accadde quello che era prevedibile: la ricerca si estese pi di quanto ci saremmo aspettati, seguendo le diverse tappe della vita del suo autore che arricchirono sempre il lavoro. Unaltra caratteristica di Llus questa: non abbandona mai il lavoro, persiste nel suo intento finch non raggiunge lobiettivo, costi quel che costi, con sforzo e determinazione. Per tutti questi motivi, facile capire che per me fu molto semplice e gratificante essere il relatore della sua tesi. Tuttavia c una caratteristica di Llus Serra che mi sembra particolarmente significativa e, potremmo dire, indispensabile per poter comprendere bene il suo lavoro. Questa caratteristica che Llus si propone di aiutare le persone a risvegliare la propria vita interiore. Questo lo ha portato ad approfondire i diversi autori e le possibilit riferite allenneagramma. Ha studiato a fondo, in particolare, La Quarta Via nel pensiero di Gurdjieff ma anche, approfondito in modo rilevante, la tradizione dei peccati capitali nella spiritualit cristiana. Riguardo a questultimo punto, Llus Serra ha studiato tale tradizione a partire dalla Grecia classica fino allEt Moderna, contribuendo ad una migliore comprensione riguardo alle origini dellenneagramma. Llus Serra non scrive, come fanno molti, solamente
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per dimostrare ci che conosce riguardo ad un argomento, ma scrive pensando ai suoi lettori, per aprir loro percorsi, stimolare le loro riflessioni e fornire supporto ai numerosi corsi che conduce. In conclusione, i suoi scritti vogliono stimolare alla riflessione, per contribuire a smascherare le false sicurezze e aiutare le persone a conoscersi meglio, a crescere, a partire dalla propria interiorit. Sono molte le persone che, grazie ai corsi e agli scritti di Llus Serra, hanno trovato una connessione con il loro mondo interiore. Non ci vuole molto per indovinare che questo libro vuole perseguire lo stesso obiettivo. C ancora una questione importante da segnalare, molto significativa del lavoro di Llus Serra. Ed che Llus porta avanti questa esplorazione, questo viaggio interiore, studiando i risvolti della personalit e i meccanismi di difesa dellIo, senza che questo interferisca con la sua esperienza cristiana, ma, anche, senza che accada il contrario. Questo lavoro, al contrario, lo porta a vivere con maggior profondit la sua esperienza religiosa. Mi sembra che nel nostro autore emerga molto chiaramente un particolare aspetto che riveste una grande rilevanza: lenneagramma uneccellente cassetta degli attrezzi per comprendere la personalit e il carattere, una cassetta di attrezzi di tipo psicologico, organizzata in modo razionale e molto utile come strumento di autoconoscenza. Ealtres chiaro che si tratti di uno strumento e pertanto non possa occupare nellanima lo stesso spazio della spiritualit: questultima appartiene allambito simbolico. Ho rispetto per quelle persone che vedono lenneagramma anche come una tradizione spirituale che sostituisce altre tradizioni, ma credo che questo non sia possibile senza giungere ad un sincretismo che ne integri anche gli aspetti simbolici, propri delle tradizioni spirituali e religiose. meglio essere ben consapevoli di questo. Lenneagramma inoltre un sistema di comprensione della personalit, a partire da nove modelli o enneatipi differenti che delineano le diverse modalit possibili assunte dai meccanismi di difesa dellio, originate da una passione dominante e consolidata da numerose fissazioni mentali. Queste passioni interferiscono con gli stimoli e le inclinazioni, dando origine ad alcuni stili di personalit. Le virt e le idee sante possono aiutare a dissipare passioni e fissazioni in un cammino di autoconoscenza e di miglioramento personale. Tuttavia questultimo non si consegue automa-
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ticamente, ma richiede lazione intenzionale della volont. Quando scoprii lenneagramma mi sembr uno strumento molto interessante. Accadde in un periodo nel quale ero molto interessato a questi argomenti. In quel periodo ero uno studente uditore nel Dipartimento di Psicologia Sociale della Columbia University, con la allora professoressa Carol Dweck, che conduceva ricerche proprio sulla personalit. La sua idea, nello specifico, era che esistono teorie fisse ed altre evolutive di intendere la personalit. Quindi ci sono persone che intendono la personalit come un insieme di caratteristiche stabili e altre che la vedono come suscettibile di sviluppo, cio malleabile e modificabile. Sono due modi di intendere la personalit che hanno conseguenze nel comportamento verso noi stessi e verso gli altri. Credo che io mi sentissi pi vicino a chi intendeva la personalit come qualcosa di suscettibile di sviluppo. Per contro, invece, mi pareva che la maggior parte degli autori di scritti sullenneagramma intendessero la personalit come insieme di caratteristiche fisse, immutabili. Mi sembrava quindi che si dovesse interpretare il sistema dellenneagramma con maggiore flessibilit. Proprio per questo esprimevo le mie perplessit a Llus, mentre portava avanti il suo lavoro di dottorato: Sei sicuro che ogni persona abbia ununica passione agente? E se ce ne fossero pi di una?. Llus mi ha sempre risposto: Possono agire varie passioni, ma una sola quella dominante. In questo seguiva con precisione la visione del suo maestro nellenneagramma, Claudio Naranjo. Mi dovetti rendere conto, grazie alla ricerca sul campo, che effettivamente in molte persone che hanno lavorato con lenneagramma vi certamente ununica passione dominante. Daltra parte il mio costante interesse per la spiritualit e la religione mi port ad intendere i numeri dellenneagramma in modo pi simile a quello di Almaas, vale a dire come il risultato della perdita di contatto con lessenza. Oltre alla psicodinamica personale, esiste qualcosaltro di preesistente, lanima individuale, alla quale manca qualcosa che ha avuto e che adesso non possiede pi. Con Almaas credo che, probabilmente, la realt venga filtrata da questa carenza. In questo modo, per esempio, non particolarmente importante cosa hanno fatto o non hanno fatto determinati genitori; essi qualsiasi sia stato il loro comportamento vengono percepiti in un modo preciso da una parte dellanima. Gli enneatipi sarebbero
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pertanto il risultato di questo processo. Attribuire tutte le responsabilit ai nostri genitori potrebbe essere una via di autoinganno in pi per non affrontare la responsabilit di cambiare e migliorare come persone. Di tutto questo pu risentirne anche il percorso spirituale. Bene, qual il contributo peculiare di questo lavoro di Llus? In questa parte della ricerca di dottorato, che non fu lunica, utilizzammo la metodologia della Grounded theory di Glaser e Strauss. La Grounded theory si traduce come teoria basata su dati. In sintesi, si tratta di raccogliere dati e descrizioni sulla cui base formulare una teoria. Lambito lo avevamo gi: persone che avevano lavorato e avevano conosciuto se stesse attraverso lenneagramma. Formulammo una domanda abbastanza chiara: In che modo la passione dominante interferisce negativamente nella relazione che si ha con se stessi, con gli altri, con il lavoro, con il denaro, con la natura e con Dio?. Come a dire, se abbiamo personalit modi di filtrare la realt diversi, probabilmente avremo pensavamo modalit diverse di intendere e avvicinarci a questi concetti e a queste realt. Sorprende che questo tema non sia mai stato indagato precedentemente. Una spiegazione che mi sono dato , probabilmente, la tendenza allautoosservazione della personalit, molto frequente nelle persone che si dedicano allo studio dellEnneagramma, fenomeno che forse ha dato agli studi un taglio alquanto individualista. Questo centrarsi nellautoconoscenza e nellauto-osservazione ha probabilmente potuto affievolire linteresse dello studio a causa della maniera nella quale si percepisce la relazione con oggettiesterni. Llus Serra affronta proprio questa ricerca e questo libro ne raccoglie una prima parte, cio come ogni tipo sperimenta la sua passione dominante. , inoltre, un lavoro creativo e innovativo basato su una ricerca rigorosa, che va ad integrare magnificamente gli altri strumenti utili nel processo di autoconoscenza. Soprattutto un contributo a ci che potremmo chiamare, in modo assolutamente pertinente, la costruzione dellidentit o dellidentificazione personale. Oltre a tale apporto specifico, questo sintetico libro illustrato da esempi chiari; linserimento di testimonianze, di esperienze, riportate dagli stessi soggetti della ricerca, un altro valore aggiunto. Lo stesso Claudio Naranjo, che Llus Serra volle invitare a far parte del collegio accademico, il giorno della discussione della tesi riconobbe come le descrizioni di
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Llus aderivano perfettamente a ci che gli aveva insegnato. Nel momento in cui si comprende questa dimensione pi relazionale e identificativa di ogni enneatipo, si pu vedere che questo lavoro va molto al di l per ci che io conosco della maggior parte dei lavori scritti fino a questo momento. Nello stesso tempo per quanto abbiamo potuto verificare con questo contributo il Dr. Llus Serra ha elaborato la prima tesi dottorale sullenneagramma che sia mai stata discussa in una universit. Linteresse di Llus per lenneagramma non si esaurisce in questo libro. Abbiamo discusso insieme di altri argomenti, come quello gi menzionato riguardante il bisogno di capire in profondit lo sviluppo della tradizione dei peccati capitali nella tradizione cristiana, senza dubbio una delle basi della spiritualit cristiana e pertanto anima europea. In questo ambito acquista rilevanza la figura di Raimondo Lullo che gi nel secolo XIII realizza la figura caratteristica dei tre triangoli inscritti in un cerchio, caratteristici dellEnneagramma, per parlare dei peccati capitali e delle virt. Nel 2012 vedremo pubblicato un articolo relativo a questo tema nella prestigiosa rivista Journal of Religious History. Il mistero delle origini dellenneagramma diventa ora un po meno misterioso. Ci permette, a mio modesto parere, di vedere la connessione delle possibilit dellenneagramma, cos come lo si intende oggi in generale, con le visioni proprie del mondo ellenistico greco e ci, probabilmente, spiega in parte il successo attuale di questo sistema. Ma questo non lunica possibilit di intendere la tradizione. Esiste anche il contributo della tradizione giudaico-cristiana, che fornisce altri aspetti, non meno necessari, perch luomo odierno possa avere nuove vie per poter addentrarsi nei percorsi del mondo interiore. Termino esprimendo le mie pi sincere congratulazioni alla Teca Edizioni e, naturalmente, anche i miei complimenti allautore di questo libro che magari aiuter molti nellauto conoscenza, incoraggiandoli a crescere e ad essere migliori.
Josep Gallifa
Docente di Psicologia e Formazione Universit Ramon Llull - Barcellona
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INTRODUZIONE
Ogni itinerario personale comincia da una discesa. Nel 1993, partecipai a un campo di lavoro ad Antananarivo, Madagascar. Quellesperienza diede origine a un libro che vide la luce quattro anni dopo: Il coraggio naviga dentro il mare (El coratge navega mar endins). Ricordo le ore di un pomeriggio trascorse nella discarica municipale di Tana, dove vidi i bambini scavare tunnel nelle montagne di spazzatura, con il rischio di rimanervi seppelliti, per estrarre oggetti di dubbio valore. Apocalittico. Discesi nelle viscere della miseria e dellorrore, nei bassifondi della nostra societ. Conobbi l il sogno di alcune persone che cercano di rendere possibile un cambiamento. Questa volta, le cose sono diverse, ma hanno due punti in comune: la discesa e il coraggio. Discesa, che consiste nello scendere nelle profondit del cuore umano, al fondo delle sue passioni dominanti, e coraggio, con il rischio di perdere il contatto con la terra ferma e di essere inghiottito dalle acque. Si tratta di unavventura personale (e collettiva), che accetta un itinerario senza la garanzia di arrivare alla meta prefissata. Come Luiz Vaz di Cames (1980) in Os Lusadas, il viaggio trascorre per mari mai navigati prima dora (p. 30), perch per ognuno il suo itinerario una novit. Nel mio caso, altri mi hanno preceduto nella ricerca lasciando scie sulla superficie del mare. La mappa dellenneagramma facilita il compito, purch si usi con rigore e conoscenza. Il suo potere nellaffascinare non
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deve ostacolare il viaggio e la sua vera meta. Limpegno di conciliare la mia ricerca esistenziale con la realizzazione di una tesi dottorale, malgrado i rischi e le tensioni che potesse implicare, si dimostrato fruttuoso e impegnativo. Le reticenze iniziali del mondo universitario potevano essere superate solamente con progetti, con buone basi e metodologia validi. Nessun progetto dottorale coinvolge tanto quanto quello che, partendo dalla propria vita e delle proprie inquietudini, non si limita a soddisfare alcuni requisiti universitari. La mia investigazione prende come punto di partenza il concetto delle passioni dominanti come viene sviluppato da Claudio Naranjo (1994a, 1997, 2000, 2004), e mira a creare una teoria sulle ripercussioni che si producono in una persona quando si lascia guidare dalla sua passione dominante nellambito delle relazioni stesse, con gli altri (nellambito dellamore coppia e amicizia lavoro) con i beni materiali (da un lato, denaro e propriet, e dallaltro, natura ed ecologia) e con Dio, il divino, il trascendente, delimitando in alcuni casi il terreno a determinati aspetti. Gallen e Neidhardt (1997) pubblicarono un libro che contiene una riflessione sui diversi aspetti riferiti alle relazioni. Palmer (1995) studi le caratteristiche dellinterazione tra tutti gli enneatipi nellambito dellamore e del lavoro, tema questo al quale Lapid-Bogda (2006) dedic un libro. Il mio apporto prende in esame le relazioni da parametri distinti, come sono le passioni dominanti, affronta tale compito in modo sistematico e applica una metodologia ermeneutica, la Grounded Theory. Si basa sullanalisi qualitativa dei testi di 27 interviste tanto in lingua castigliana come in lingua italiana, selezionate le une e le altre in funzione dei 27 sottotipi esistenti nellenneagramma, concentrandosi fondamentalmente su ogni tipo. Let media delle persone che hanno risposto ai questionari, nel momento in cui lo hanno compilato, era di 43 anni, quasi il 60 % delle quali appartenenti al sesso femminile. Il mio obiettivo stato di accostarsi al substrato psicologico dei peccati capitali chiamati qui passioni dominanti applicato nel campo delle relazioni, e gettare ponti che favoriscano il dialogo interdisciplinare, con laiuto della mappa della psicologia degli enneatipi, comunemente chiamata enneagramma. Le persone che si sono dedicate intensamente a vi-
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vere processi spirituali, gi in epoche precristiane fino agli eremiti, i padri del deserto e i monaci in seguito (Grn 2003a), hanno ingaggiato strenue battaglie interiori con il proprio ego che minacciava la loro libert. Non si mossero tanto dalla norma stabilita quanto dalla profondit della loro personalit. Erano consapevoli dei loro sentimenti e dei diversi meccanismi psicologici che potevano ostacolare una vita spirituale e laccesso a Dio. Dal profondo della persona, hanno costruito o scoperto una spiritualit che Anselm Grn chiama una spiritualit dal basso e che Evagrio Pntico defin con una formulazione classica: Se desideri conoscere Dio impara in primo luogo a conoscere te stesso (Grn, 2000, p. 8). Santa Teresa dAvila (1986) lo espresse con chiarezza: Ho ricevuto per la pi grande grazia del Signore un giorno di propria ed umile conoscenza, bench ci mi sia costato molte afflizioni e lavoro, pi che molti giorni di preghiera, (Fondazioni 5, 16, p. 692). Autoconoscenza necessaria, ma non sufficiente. La psicologia ha un ruolo chiave in questo tipo di spiritualit e in questi processi personali le passioni svolgono un ruolo decisivo, come si pu osservare in San Giovanni della Croce (1955) nella sua opera La Notte oscura della salita al Monte Carmelo. Il concretizzarsi di quelli che vengono chiamati peccati capitali fu il risultato del processo spirituale di quanti giunsero alla conclusione che cerano alcune idee, sentimenti e azioni che erano fondamentali, che generavano atteggiamenti a essi correlati e che bloccavano ogni progresso spirituale. Andare alla radice garantisce un processo pi rigoroso e profondo. Si effettuata in modo tradizionale la distinzione tra coscienza psicologica e coscienza morale. Per la prima, mi riconosco autore dei miei atti. Per la seconda, elaboro la sua valutazione morale: cio, se quello che ho fatto va bene o male. Senza la prima, la morale si trasforma in qualcosa di imposto, esterno alla persona che costretta a rimanere nel tab o nella proibizione. Approfondire la coscienza psicologica, un obiettivo collaterale di questo libro, significa prestare un servizio insostituibile alla persona e contemporaneamente procurare i fondamenti per lesercizio di una morale della libert, senza la quale essa non avrebbe nessun senso. Garrido (1996) afferma: Le scienze umane, specialmente la psicologia, hanno analizzato il funzionamento della coscienza in tutta la sua complessit:
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strutture, tendenze, evoluzione, etc. (p. 544). Per questo motivo, il dialogo tra psicologia e morale risulta profondamente arricchente e indispensabile. Ciononostante, non esiste altra pretesa che quella di procurare dati dalla psicologia in modo che lo studioso di morale possa utilizzarli per la sua riflessione. Non desidero oltrepassare qui i limiti della propria ricerca, bench sia consapevole che la terapia abbia un limite, ma la spiritualit, no. Prima di impegnarmi nello studio delle relazioni, ho disegnato lo scenario della ricerca attraverso domande sullorigine e sul significato del simbolo dellenneagramma e sul numero delle passioni, poich comunemente il cristianesimo parla di sette peccati capitali e lenneagramma incentrato su nove. Il fatto che lenneagramma non abbia una paternit chiara e che per anni sia stato trasmesso in maniera orale, gli ha procurato un certo carattere esoterico e misterioso (Volmer, 1998). Ritengo infondate le sue origini sufi. Le tre persone chiave sono Gurdjieff, Ichazo e Naranjo. George Ivanovich Gurdjieff, la prima persona che parla dellenneagramma, mor nel 1949 e i suoi contributi sono studiati dai gruppi di Quarta Via che si trovano disseminati in molte citt del mondo. scar Ichazo, creatore dellIstituto Arica, trasmise a Claudio Naranjo nel 1970 alcuni elementi basilari dellenneagramma. Naranjo, creatore del programma SAT (Seekers After Truth, Cercatori di verit), li ha sviluppati su solide basi in modo tale che, secondo Palmer (1996), ha stabilito il ponte verso la psicologia contemporanea. La sua opera fondamentale in questo campo Carattere e nevrosi. Lenneagramma dei tipi psicologici, (1994), completata da Gli enneatipi in psicoterapia, I tipi dellenneagramma nella vita, nella letteratura e nella pratica clinica (Naranjo, 1997). Il processo dellintroduzione dellenneagramma stato complesso e la sua conoscenza stata utilizzata a volte per finalit confuse che hanno danneggiato la sua credibilit, sia perch alcune correnti poco valide lo hanno parzialmente incluso nel loro bagaglio, sia per il fatto che trattandosi di una metodologia innovativa ne sono state proposte delle semplificazioni che ne hanno banalizzato i contenuti. Lenneagramma enumera nove passioni, una per ogni tipo, delle quali sette coincidono con la lista tradizionale dei peccati capitali. Se ne aggiungono due: la vanit e la paura. In tutte le liste dei primi autori che formulano unenumerazione chiusa, a
Introduzione
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cominciare dal monaco Evagrio Pntico, sono comprese otto passioni, tra le quali vi la vanit. La paura, lunica che non compare sulla lista, si potrebbe confondere con il sacro timore di Dio e, forse per questo motivo, ne fu esclusa. Questa ricerca permette la pubblicazione di due libri. Il primo, Lenneagramma delle passioni, questo che tenete tra le mani o magari sullo schermo di un e-reader, offre unanatomia psicologica delle passioni dominanti. Il secondo, Lenneagramma delle relazioni, che riflette la conclusione della mia ricerca, presenta una costellazione dei tratti di ogni passione dominante per ognuno dei quattro ambiti studiati. 1. In relazione a se stessi (autoconcezione, autoimmagine, autostima) 2. Con gli altri - Amore (coppia e amicizia) - Lavoro 3. Con i beni materiali - Denaro e propriet - Natura o ecologia 4. Con Dio , il divino, il trascendente Entrambi i libri si collocano su un secondo livello di lettura. Non offrono i concetti basilari dellenneagramma, che si danno come presupposti, e che fondamentalmente si inquadrano nei contributi di Claudio Naranjo. Anche un lettore che non li conosca pu trarne vantaggio, bench gli possano sfuggire alcuni dettagli. Qui lanalisi di ogni passione segue uno stesso schema, ispirato alla relazione tra essere, consapevolezza e azioni. La consapevolezza che ogni persona ha del proprio essere si ripercuoter, normalmente, sulla sua maniera di comportarsi. La mancanza di consapevolezza, caratteristica dellego, oscura lessere e turba il comportamento. Dedico il capitolo finale del libro allinterrelazione tra le passioni dominanti, che pu servire a vedere con maggior chiarezza somiglianze e differenze tra gli enneatipi. Nei riferimenti, seguo le norme dellAPA (American Psychological Association). Ho evitato una redazione basata sulla differenza dei sessi, bench non sempre sia stato possibile, ed ho
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escluso espressioni perifrastiche o determinati stili che potessero ostacolare unagile lettura del testo. La mappa della persona secondo lenneagramma si basa su tre centri. Il centro mentale che genera pensieri, che ricevono il nome di fissazioni nella loro versione egoica. Il centro emozionale che genera sentimenti, denominati passioni quando agiscono con la forza dallego. Il centro viscerale o istintivo, impegnato nellazione, raggruppa gli istinti sessuale, sociale e conservativo che influiscono sul modo di vivere la passione dominante. Pertanto, lenneagramma presenta le caratteristiche e le conseguenze del pensare, sentire e agire conformemente alle passioni. Bisogna dire che la psicologia degli enneatipi integra tre visioni della persona in uno schema comune: le psicologie della mente o cognitive, che privilegiano il pensare alla configurazione della personalit; le psicologie dellemozione, che privilegiano il sentire, e le psicologie del comportamento che ne chiariscono i copioni. Seguendo la lezione di Gurdjieff, si cerca di integrare queste tre visioni in quella che egli realizz come la sua proposta della Quarta Via (Ouspensky, 1968; Reyner, 1985). Se una persona conosce la sua passione dominante, andr direttamente, nella maggioranza di casi, al capitolo che parla di lei. Nessun problema. Ciononostante, la conoscenza completa dellenneagramma aggiunge profondit e sfumature alla comprensione di se stessi. Perci, raccomandabile la lettura completa del libro, anche se non necessario seguire un ordine preciso. Bisogna dire che tutte le passioni possono sedurci con maggiore o minore forza. Chi, qualche volta, non ha provato invidia? Chi non mai caduto nella gola? Chi non stato sfiorato dalla vanit? Chi non si arrabbiato? Chi non ha sperimentato desideri lussuriosi...? Lelemento chiave della passione dominante il suo legame con il carattere: non reagisce solamente davanti a un fatto, come fanno le altre passioni, ma si attiva prima dellesperienza. Queste realt appartengono al cuore umano, per questo sono costantemente attuali.
contenuto di questo libro, pu farlo mediante posta elettronica inviando i messaggi al seguente indirizzo:
llserrall@gmail.com
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Ringraziamenti
Grazie al Dr. Claudio Naranjo, pioniere e maestro dellenneagramma, che, con il suo programma SAT e con le sue attenzioni personali, mi ha fornito la bussola. Prima che investigazione intellettuale, stata unesperienza di vita. Senza di lui, il mio lavoro non sarebbe stato possibile. Sono stati determinanti i suoi insegnamenti, lappoggio al progetto e il suo incoraggiamento alle persone intervistate affinch collaborassero. Estendo la mia gratitudine alla sua squadra di formatori, in modo particolare ad Antonio Pacheco. Grazie al Dr. Josep Gallifa, allora vicerettore dellUniversit Ramn Llull di Barcellona, per aver concesso il necessario appoggio universitario a questa ricerca nellambito del dottorato in Psicologia. Si trattava di un tema innovativo perci attraente, ma rischioso. Il suo sostengo, puntuale e disponibile durante tutto il percorso, ha avuto un valore inestimabile. Ununiversit intitolata a Ramon Llull il posto ideale per un viaggio con queste caratteristiche. Grazie allIstituto Marista per avermi agevolato concedendomi un periodo sabbatico per la redazione della tesi, ora convertita in questo primo libro cui potranno seguirne altri; il tutto portato a termine con libert intellettuale e senso di fiducia. Grazie alle persone con le quali ho avuto contatti in Spagna e Italia, che hanno contribuito con la loro esperienza attraverso le interviste. Poche volte il silenzio sul nome implica tanta riconoscenza e stima: hanno
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messo a nudo la loro anima, senza vantaggio alcuno, uscendo allo scoperto. Come ricorda Fidor Dostoievski (2000) in I fratelli Karamazov: Che periscano i nostri nomi (p. 1093). Il loro contributo rimane, questo ci che pi importa. Nelle pagine di questo libro si pu percepire il palpitare della loro vita. Grazie a Giovanni Maria Quinti, fondatore dellAssociazione Culturale La Teca, per aver messo la sua casa editrice Le Teca Edizioni al servizio della pubblicazione di questo testo. La sua amicizia e limpegno nel rendere accessibile al grande pubblico contributi che favoriscano il lavoro personale sono stati decisivi. Grazie a tutte le persone che hanno collaborato alla versione italiana del libro: Sabrina Ruzzu, che lo ha tradotto, Paola De Vera, Linda Parrinello, Donatella Sala, Paola Grasso, che a vario titolo ne hanno curato la revisione e la correzione. Grazie a Benet Soley per la sua attivit di coordinamento e a Jos Luis G. Muedra per la copertina e limpostazione grafica. Tutti loro si sono dedicati con entusiasmo al progetto, che ho seguito personalmente con attenzione. La loro amicizia e il loro contributo sono, per me, un regalo. Grazie a Elisabet Serra, mia nipote, per aver contribuito con la sua arte e i suoi acquarelli a ritrarre con talento le diverse passioni. Grazie a Maite Melendo, nei cui laboratori ho iniziato questa esperienza e con cui ho poi collaborato con amicizia. Grazie a Josep Maria Soteras, Helen Palmer, Russ Hudson... Tutti loro sanno perch. Molte altre persone dovebbero apparire, per i loro meriti, nella lista dei ringraziamenti di questa avventura personale e collettiva. A tutti va la mia gratitudine. o
IRA
E1
9 8 7 6 5 4 3
LENNEAGRAMMA DELLIRA
1
2
CATEGORIA
SOTTOCATEGORIA
Resistenza nei confronti del mondo reale a partire da parametri relativi a un mondo ideale (Auto)negazione del substrato istintuale ed emozionale Cecit della mente provocata dalleccesso di ira Identificazione con una maschera di irreprensibilit e bont Formazione reattiva intesa come trasformazione di ci che risulta inaccettabile Difficolt varie nellessere consapevole (Auto)critica da parte di un giudice interno inappellabile Senso di superiorit nelle relazioni sociali (Super)sforzo volto al miglioramento e al perfezionismo (Auto)controllo sotto forma di ordini, regole, controllo e manipolazione Conflitto tra gli opposti, accompagnato da una sensazione di proibito Necessit di avere ragione, come garanzia di essere irreprensibile Rigidit accompagnata da mancanza di flessibilit e di spontaneit
Oscuramento dellessere
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1. OSCURAMENTO DELLESSERE
Platone (1979) parla di due mondi (): il mondo delle idee ( ) e il mondo sensibile (della materia) ( ). Gli esempi dimostrativi, i modelli di riferimento della realt visibile si trovano nelle idee, in quanto sostanze permanenti ed eterne. Il divenire e la molteplicit hanno origine nel mondo sensibile che presuppone, quindi, un allontanamento dalla perfezione. La persona iraconda parte dal mondo ideale e, quando discende nella realt, sprofonda nelle ombre del mito della caverna. Non accetta questo disordine e lo affronta con ira. Cercher dunque di forzare la realt per adeguarla al suo ideale, a ci che intende come ideale.
1.1 Resistenza nei confronti del mondo reale a partire da parametri relativi a un mondo ideale
La torre di vedetta dalla quale lE1 osserva ogni cosa situata in un mondo ideale. Lattrazione per il divino implica un allontanamento dalla realt terrena che viene considerata disprezzabile. La natura che si mantiene ancora incontaminata come un trampolino che eleva la prospettiva dellE1. Partire dal sublime, per, genera giudizio, porta al paragone e alla svalutazione di ci che si trova al di fuori di questo ambito.
Pi che dagli esseri umani o dalle cose, sento di ammirare e di essere attratto dal divino: minchino a esso con fiducia e obbedienza. Le difficolt che mimpediscono di prendere coscienza della mia passione predominante sono insite nel mio modo idealizzato di considerare le cose e le situazioni che mi riguardano. Rispetto la natura, soprattutto se incontaminata, e amo abbandonarmi a un contatto profondo con essa.
Il risultato del guardare le cose da unottica idealizzata la sottovalutazione della realt. Si traduce in una profonda svalutazione (non esiste nulla per cui valga la pena di sforzarsi), in una mancanza di accettazione che culmina nel rifiuto e in una resistenza che si trasforma in ira (definizione di Ichazo). Il perfezionismo che vi soggiace lotta per arrivare a un livello di eccellenza, con lo scopo di evitare valutazioni negative come rimproveri, critiche e biasimo.
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Non esiste nulla per cui valga la pena di sforzarsi. Mi costa molto accontentarmi di quello che c. Mi fa sentire molto impotente. Cerco di fare tutto nel modo migliore, con molta attenzione e dedizione, affinch non mi si colga in fallo; punto a un livello molto alto, in modo da non dare adito a rimproveri, critiche o note di biasimo.
LE1 non rimane passivo davanti alla realt. La sua mancanza di accettazione si traduce nellansia di modificarla affinch si conformi ai suoi parametri ideali. Non esiste un miglioramento che si possa considerare adeguato, bens una forzatura della stessa realt. Nellaccostarsi a essa, liracondo introietta in modo automatico questo sguardo critico. E la visione che ha di se stesso alimentata dai medesimi meccanismi appena descritti.
La necessit di sistemare le cose, vale a dire, la difficolt di accettare le cose cos come sono. Una visione ideale di s e delle situazioni porta alla necessit di riformulare quasi ogni cosa, oltre allandare contro le proprie spinte e tendenze pi forti e naturali.
Una conseguenza di questa disconnessione dagli istinti si riflette nellarea emozionale: ci si protegge dal coinvolgimento in relazioni affettive e amorose. Per questo, si adotta una distanza di sicurezza che si traduce in freddezza e insensibilit, come dimostra la principessa
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Turandot nella famosa opera di Puccini; atteggiamento comune ai comportamenti anche di altri enneatipi.
Nella relazione con me stesso, laspetto che maggiormente mi colpisce della mia passione dominante proprio il mio isolamento emozionale, che comporta molta seriet e poca allegria. Nego la mia capacit di amare, di essere accogliente, provocando cos lallontanamento da me stessa e dagli altri. Posso allora sembrare fredda, scostante e impassibile, quella che fa il gioco del niente riesce a toccarmi e a smuovermi.
La connotazione negativa che viene attribuita agli impulsi naturali, agli occhi delliracondo si traduce nella necessit di controllarli. Questo impegno richiede sforzo e sacrificio, ma preferibile pagare tale prezzo per non restare alla loro merc. Il dovere diventa pi importante del piacere. Si rinuncia al gusto della vita a beneficio dellira. Lazione fa tacere il sentimento e gli istinti.
Gli istinti sono cattivi, non ci si pu fidare di loro, necessario controllarli; perci tutto dipende dal fatto che io mi sforzi molto, che controlli me stesso e ci che succede fuori di me e che mi prefigga con tutta la mia anima di essere una persona migliore; solo in questo modo potr esserlo. Attaccamento al senso del dovere a discapito del piacere e dello svago. I risultati nei diversi ambiti della mia vita sono valutati secondo questi canoni, e in nessun momento mi domando se provo piacere oppure no.
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che indicano le diverse strategie di cui si serve il carattere iracondo per bloccare la sua consapevolezza o attenuarne la percezione.
La ricerca della perfezione, condotta in maniera compulsiva, assume un carattere selettivo. Per non doversi confrontare con le mancanze, con i difetti, e con le eventuali risultanze, la rabbia che si genera viene spostata in aree di inconsapevolezza. LE1 vive lira come unimperfezione e, proprio per questo motivo, la fa diventare invisibile. La mette in atto, ma perde la consapevolezza dei suoi effetti.
Credo che se tu mi chiedessi cosa mi piace o cosa desidero, potrei sentirmi offesa perch questo non ha nulla a che vedere con il copione che recito. A parte il fatto che non saprei cosa rispondere . In effetti, linvisibilit della rabbia e la negazione dellaggressivit mi hanno reso inconsapevole di molte parti di me stesso e delle vere motivazioni di molti miei comportamenti e scelte di vita.
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La correttezza, che implica un adattamento alle regole sociali del contesto, maschera il risentimento relativo al fatto di non poter godere di quello che ci si sarebbe meritati. I comportamenti inadeguati esistono, ma non vengono colti a causa della mancanza di consapevolezza di s, oppure vengono giustificati come reazioni dovute a qualche ingiustizia subita o al comportamento degli altri. Lira acquista, in questo modo, il diritto di esistere.
Questa idea folle si manifesta nella sua polarit, contrapponendosi con una
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facciata di dignit o perfezione. Infatti, esteriormente si mostra benevolo, mentre dentro di s risentito. Tante mie manifestazioni mascherate da aggressivit, come bronci, moti di ingratitudine, lamentele, critiche sarcastiche, atti vendicativi indiretti, passavano inosservate o venivano minimizzate da me o, meglio ancora, considerate reazioni coerenti nei confronti del comportamento scorretto degli altri.
LE1 ritiene che lira, considerata come impulso istintivo, lo allontani dalla perfezione che ricerca in ogni cosa. Il fatto di non poterla annientare e nemmeno esprimerla, lo porta a mascherare la rabbia dietro un volto di bont e di virt. Si identifica con le sue aspirazioni, ma la maschera non risolve il problema, semplicemente lo copre.
La razionalizzazione dellira. Continuo a mantenere unimmagine virtuosa anche in presenza di sentimenti e comportamenti ostili o di rabbia espressa: hanno pur sempre una giusta motivazione o difendono alti principi. Dietro la maschera della bont nascondo un soggetto molto rabbioso e risentito, sia verso me stesso che verso gli altri. Il tutto si autoalimenta con unenergia distruttiva che, a sua volta, va a nutrire il perfezionismo. Per questo la rabbia si traveste in uno stile caratteriale apparentemente virtuoso e pieno di buoni propositi.
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esplodere la collera (p. 73). Enuncia alcuni motivi che spiegano il rifiuto dellespressione della collera: turba le relazioni umane, associata a valori militari in una societ pacifica e democratica, il simbolo del machismo, nel suo significato di affermazione maschile, in un periodo nel quale si d risalto ai valori femminili. Queste situazioni favoriscono il fatto che liracondo indebolisca il livello di consapevolezza dei suoi sentimenti e delle sue pulsioni.
Il meccanismo che metto in atto prevalentemente quello chiamato formazione reattiva, e non pu essere altrimenti; tutta la mia energia indirizzata a nascondere la mia rabbia, lindignazione e lirritazione che provo davanti a determinate situazioni. Attraverso la formazione reattiva i miei sentimenti contraddittori si complicano ulteriormente; ad esempio, una contraddizione diventa una formazione reattiva contro unaltra.
La parola vuoto non appare in nessuna testimonianza dellE1. Perch? Sicuramente, perch si potrebbe incontrare non tanto nei suoi aspetti negativi che maschera e cerca di far scomparire dallo schermo della sua consapevolezza quanto nella sua idea di perfezione. Idea parziale, perch non si basa sulla realt, piena di luci e di ombre, quanto su un desiderio utopistico e inconsistente. Non si tratta di uccidere il drago, quanto di canalizzare la sua energia. Lazione, intesa come reazione al conflitto che si prova, impedisce di prenderne coscienza.
Sostituisco atteggiamenti naturali con altri contrari, sopprimendo il comportamento che mi viene pi spontaneo; dopo di che si forma unulteriore negazione di ci che ho in precedenza annullato. Sono meccanismi reattivi - non penso, agisco - nei confronti della situazione interiore creata dal conflitto. Normalmente il conflitto mi si manifesta come una sorta di tensione.
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colare la consapevolezza di s, che nelliracondo molto scarsa. Egli colloca se stesso in un mondo ideale e gli costa molto abbassarsi al livello dei suoi desideri e dei suoi istinti, che ignora o reprime. Non entra in contatto con essi e permane nellinconsapevolezza. Lincapacit di vedersi e scoprire la propria rabbia si trasforma in aggressione verso lesterno.
Non mi prendo la responsabilit dei miei desideri e spesso mi costringo a uno stato di insoddisfazione di fondo. Unaltra difficolt quella di non riuscire a trasformare la mia reazione fisica in una presa di coscienza di ci che sta accadendo. A questa stessa domanda, per esempio, mi riesce difficile rispondere, seccante. Quindi, la interpreto come un attacco da parte di chi la pone.
Quando la perfezione appare irraggiungibile, nasce la delusione e la perdita di entusiasmo nei confronti della vita. Forse il primo passo per raggiungere un ideale rinunciare a esso. Si entrerebbe cos nellidea di realt, base per unautentica trasformazione.
Comporta la perdita della passione, dellentusiasmo per la vita, per le relazioni ed un modo di restare a un livello incolore e scialbo.
3. ALTERAZIONI DEL COMPORTAMENTO PER MEZZO DI ALCUNE STRATEGIE OPERATIVE Il comportamento viene influenzato dal grado di consapevolezza posseduta da una persona, ma a sua volta lo genera. Le strategie operative messe in atto dalliracondo per raggiungere i suoi scopi e i suoi desideri sono indubbiamente interessanti. Laumentare della consapevolezza e degli atteggiamenti virtuosi disattiva, in modo proporzionale, i comportamenti a esse subordinati. Si possono rilevare, dai dati ottenuti, sette strategie operative.
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L(auto)critica collegata allinsoddisfazione. Sta sempre a controllare ci che manca e concentra la sua energia nello scovare il minimo difetto. Non assapora e non si gode la realt. Nulla sfugge al suo sguardo inquisitore. Anche le stesse relazioni sessuali devono seguire i canoni di un protocollo di perfezione. La critica rifiuto e condanna. Implica linteriorizzazione di un grande occhio, che non lascia respirare. Ancora pi penetrante di el diablo cojuelo (Il diavolo zoppo) di Luis Vlez de
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La critica, nelliracondo, non un esercizio puramente intellettuale. Si tratta piuttosto di una strategia operativa che cerca di influenzare il cambiamento delle cose affinch vengano eseguite secondo i suoi criteri. Aiutato dalla ragione, qualsiasi mezzo diventa valido per ottenere il risultato desiderato. Non c unesortazione, piuttosto unesigenza.
Cerco di correggermi e di correggere le persone quando il loro comportamento e i loro atteggiamenti non mi sembrano moralmente corretti, ragionevoli o mossi da buone intenzioni; solitamente lo faccio con rimproveri, critiche, disapprovando o censurando quel comportamento (la giusta indignazione della quale parla Claudio Naranjo) e pretendendo che venga corretto.
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di coppia e di lavoro. Lavorare in team con me, quindi, risulta molto difficile e sgradevole. Al partner, in modo particolare, richiedo una tolleranza pressoch illimitata nei miei confronti e una forma di ammirazione esclusiva. Il sottovalutare laltro, come modalit di rinchiudere lira. Si muove secondo le stesse modalit, sia allinterno di una visione gerarchica e autoritaria della societ, mostrandosi obbediente nei confronti dellautorit, che nei rapporti con gli altri e con i subordinati, facendoli sentire in qualche modo inferiori. Ho contribuito al fallimento del mio matrimonio, soprattutto attraverso due aspetti della mia passione dominante: il senso di superiorit che fa sentire laltro inferiore per cui mia moglie non si mai potuta sentire abbastanza degna di me, ma sempre svalutata.
Voler essere il numero uno il compito con il quale cerca di mettersi al di sopra di tutti gli altri. Tale mentalit aristocratica comporta unidentificazione con il senso di superiorit, che si alimenta con levitare di dedicarsi a lavori umili o con lo squalificare gli altri per qualsiasi motivo. Latteggiamento ipocrita del considerarsi diverso dalle altre persone una variante dello stesso schema. Non basta essere considerato migliore: liracondo ha bisogno di sentirsi il migliore.
Questo eccesso di amore ammirativo, che fa da contrappunto al disprezzo per tutto ci che non superiore, alimentato dalla sete di potere. Quello fa s che parli male di lei, la squalifichi totalmente e io, attraverso ci, mi sento superiore, senza potere dire neanche in che cosa; neanche in quello mi trattengo. Vivo con molto senso di fastidio gli aspetti pi burocratici, che spesso ho delegato ad altri; anche questo atteggiamento lascia intravedere linfluenza di un ideale di vita di tipo aristocratico, il non volere fare i conti con certe realt pi pratiche e materiali. Inoltre, in lui forte il bisogno di sentirsi il migliore e di essere reputato tale.
Il mettersi in una posizione di superiorit, intesa come sottile forma di potere, viene messo in pratica in diversi modi: prediche insistenti, lotte in favore di persone bisognose, relazioni daiuto attraverso critiche o consigli... Lesempio della propria vita, basata sullo sforzo e sul lavoro, diventa una fonte di potere per liracondo. Il suo obiettivo: restare inattaccabile alle critiche degli altri.
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Spinto da un forte moralismo e animato da principi di giustizia, posso fare delle vere e proprie prediche oppure posso trovarmi a sostenere la causa di persone svantaggiate. Va verso laltro con la critica o con il consiglio, che sono comunque sempre espressione di una virtuosa superiorit. Perci il lavoro-sforzo sempre stato uno speciale punto di riferimento nella mia vita, come strumento grazie al quale sviluppare e dimostrare il mio potere alla societ.
La trappola nella quale cade lE1 credere che se raggiunge la perfezione otterr amore, riconoscimento e ammirazione. Poich la perfezione in realt non esiste, visto che qualsiasi realt suscettibile di miglioramento, si ostina in uno sforzo destinato allinsuccesso. La resistenza che incontra genera in lui rabbia, che incanala verso un miglioramento continuo, senza per ottenere risultati soddisfacenti.
Tutto imperfetto e, quindi, migliorabile attraverso lo sforzo; le cose, cos come sono, non sono giuste, o non sono eque, o si possono migliorare... e io devo provare a farlo. pi del normale, tutto caratterizzato dal mio sforzo: lamore si ottiene con
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sforzo, essere buona uno sforzo, uno sforzo fare al meglio ci che voglio, e nel frattempo essere generosa, dedita, scrupolosa. La rabbia inconscia alimenta la tendenza a un continuo miglioramento di me stesso e delle cose, al fine di ricevere amore, riconoscimento e ammirazione.
Lottimismo filosofico di Leibniz (2001), espresso tramite il principio della perfezione, consiste nellaffermare che ci troviamo nel migliore dei mondi possibili. Per lE1, niente pi lontano dalla verit. Non esiste accettazione delle cose, piuttosto lidea del loro miglioramento che ha origine da unimmagine idealizzata di se stessi.
Se non sono perfetto non valgo niente e perdo la relazione con laltro. Nel mio enneatipo si registra una forte esigenza di rendere perfette le cose, le situazioni, le persone e se stessi; per questo lE1 d molto spazio ai confronti, alle valutazioni, ai giudizi. Preoccupazione per il fatto di fare bene le cose,identificazione con unautoimmagine idealizzata.
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la perdita di spontaneit. Il controllo abbraccia tutti i campi, incluso lambito delle emozioni e degli istinti che sono quelli che maggiormente destabilizzano liracondo.
Lipercontrollo emotivo e comportamentale rende goffi, noiosi e poco spontanei. Con frasi come vedremo, fa come capita, oggi a me, domani a te, non mi trovo a mio agio. Inoltre, la mia vita personale e sociale si svolge entro i soliti binari della consuetudine, tanto che in situazioni inaspettate e al di fuori del mio controllo posso diventare preoccupato, goffo e imbarazzato.
Il controllo dellira fondamentale per lE1. Liracondo raccontaa se stesso che liberare la rabbia lo porterebbe a oltrepassare i limiti del consentito e che sarebbe incapace di affrontare situazioni incontrollabili. Il controllo va mantenuto a ogni costo, e include la sottile manipolazione degli altri.
Infine, in particolar modo sul lavoro, pretendo molto dai colleghi e tendo a criticare e correggere i loro comportamenti, in maniera manipolatoria e falsamente gentile. la sensazione di volere tener tutto sotto controllo, perch in questo modo evito che si creino situazioni personali spiacevoli o sgradevoli intorno a me ma anche per me, come i rimproveri che rivolgo a me stesso. Se libero la mia rabbia, potrebbe succedere qualcosa di incontrollabile e proibito.
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Capisco da solo che strano aver comportamenti tanto diversi, ma in nessun momento li metto in relazione con il fatto che sono meccanismi per sfuggire al mio rigido copione .
Questa lotta tra i due mondi viene risolta con la repressione degli impulsi aggressivi e sessuali. Questo modo di agire provoca nellE1 la comparsa dellira, che lo allontana dalla consapevolezza del suo mondo istintuale.
La negazione e la repressione degli impulsi aggressivi e sessuali: in questo modo occulto completamente alla coscienza gli impulsi aggressivi e sessuali intollerabili, causando una grave alterazione disfunzionale dellistintualit.
Svrine Serizy, personaggio interpretato da Catherine Deneuve nel film Bella di giorno di Buuel (1966), conduce nel film una doppia vita: moglie di un chirurgo e prostituta durante il giorno. Liracondo pu sentirsi spinto verso il proibito e mettere in atto le forze disconosciute, cos come accade nel sottotipo sessuale dellE1.
Si delinea quasi una doppia vita: una caratterizzata da un forte controllo, attenzione scrupolosa, severit, abitudinariet e senso di sacrificio; laltra pi viziosa, eccessiva e dedita al piacere . Se dopo sorge un malessere, forse perch qualcosa di quello che ho fatto non mi piaciuto, non lidentifico come qualcosa che non mi piace, piuttosto come qualcosa di vago che non so definire bene e che si manifesta nellatteggiamento di mangiare e fumare in modo eccessivo (dai 12 a 24 anni), nel mangiare, bere e fumare (dai 25 ai 40 anni). Anche le abitudini sessuali notturne, durante il giorno, sono presto dimenticate o vengono negate, come se appartenessero a unaltra persona.
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di dimenticarsi delle sfumature e di non riconoscere gli errori. La logica schiacciante, ma la vita segue altre rotte.
Bisogno di superiorit, necessit nevrotica di avere ragione. Il bisogno di aver ragione mi porta a credere che ci sia la cosa pi importante e non mi fa vedere quando invece ne soffra il rapporto umano. Testarda.
La necessit di avere sempre ragione crea problemi con lautorit. Questultima si basa sulla gerarchia, mentre la prima sul senso di superiorit dellessere nel giusto, caratteristica propria delliracondo.
Per molti anni non ho potuto accettare nessun maestro, vero o non. La mia intenzione automatica di fondo era provare e dimostrare che aveva torto. Da non dimenticare che ho una gran difficolt a riconoscere lautorit di chi mi gerarchicamente superiore.
Larduo compito di avere sempre ragione richiede un grande sforzo e luso intelligente dei pi diversi stratagemmi: discussioni, giustificazioni, polemiche... LE1 vince, pi che convince, grazie alla sua attenzione logorante per laltro, che diventa una sorta di avversario, provocandone spesso il lasciar perdere e il deteriorarsi del rapporto.
Ho lavorato in tre tribunali e in tutti e tre mi hanno licenziato per divergenze o discussioni con i giudici o i segretari. Se qualcuno non daccordo con me, cerco di giustificare il mio punto di vista; laccettare unaltra opinione senza opporre resistenza mi quasi impossibile. Inoltre, tendo spesso a intavolare delle discussioni polemiche ed estenuanti per avere ragione.
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del cuore. La difesa ossessiva dei principi prevale sullattenzione nei confronti delle persone.
Non mi sentivo libera di trattare il caso come volevo, come se non ci fosse una via di mezzo fra lesprimere con troppa forza le mie argomentazioni e il lasciar perdere. La durezza del cuore e dei sentimenti, per cui mi ha sentito poco vicino emotivamente e non sufficientemente interessato. La rigidit del mio carattere ha comportato uneccessiva distanza tra me e gli altri, tanto da incutere soggezione e da essere considerato da molti freddo, permaloso e presuntuoso.
La rigidit si contrappone al cambiamento e alla flessibilit. Lira, alimentata spesso da idee erronee, tende a confermarsi nelle sue motivazioni, che ritiene sicure. La flessibilit vissuta dalliracondo come un pericolo per la perdita dei propri punti di riferimento.
Neanche io mi permetto di essere molto flessibile con le mie opinioni. Non mi permetto di essere flessibile. Esageratamente coscienziose, scrupolose, inflessibili in tema di moralit, manifestano rigidit e testardaggine.
Le caratteristiche della rigidit e della mancanza di flessibilit incidono negativamente sulla spontaneit. Lespressione naturale rimane frenata e incanalata. Gli impulsi restano inibiti.
Seriet e rigidit, mancanza di unautentica spontaneit nelle relazioni. lE1 inibito e poco spontaneo, tanto da essere considerato il pi rigido tra gli enneatipi.
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ne, scatto impulsivo... Il sottotipo conservativo si connota come caratterizzato da ira controllata. Lira insorge nello sperimentare la resistenza che la realt presenta nel conformarsi al mondo ideale. Manca laccettazione delle cose cos come sono, perch vengono giudicate attraverso il filtro di un mondo ideale.
Questo enneatipo ha difficolt ad accettare le cose cos come si presentano; c come un modo ideale e giusto attraverso il quale ci si sforza per interpretare e modificare ogni fenomeno che lo riguarda. E la necessit di ritoccare le cose, cio la difficolt di accettare le cose cos come sono.
Si ha cos una negazione del substrato istintuale ed emozionale della persona, che viene considerato dannoso. Questa perdita parziale di se stessi genera ira. Si perde il senso dionisiaco della vita e si sfocia nella repressione, nel controllo e nello sforzo inesauribile.
Una visione ideale di s e delle situazioni determina la necessit di riformulare quasi ogni cosa, oltre allandare contro le proprie spinte e tendenze pi forti e naturali. Paura nel sentire e nello sperimentare la mia vulnerabilit e la mia sensibilit. Gli istinti sono cattivi, non ci si pu fidare di loro, necessario controllarli; perci tutto dipende dal fatto che io mi sforzi molto, che controlli me stesso e ci che succede fuori di me e che mi prefigga con tutta la mia anima di essere una persona migliore; solo cos potr esserlo.
Ogni sottotipo vive a suo modo la passione dellira. Limpegno del sottotipo sessuale, cos come indica la sua etimologia, implica ardore, fervore. Nel sottotipo sociale, rigidit e incapacit di adattamento. Nel sottotipo conservativo, in modo pi nascosto, preoccupazione e angoscia.
Sessuale: La rabbia convogliata verso forme di gelosia esagerata. Sociale: Incapacit di adattamento, rigidit, forme elitarie di comportamento. Conservativo: La preoccupazione e lansia affinch tutto sia sotto controllo.
Le fissazioni, chiamate pi semplicemente idee folli, sono distorsioni cognitive che alimentano e giustificano la passione dominante che risiede
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nel centro emozionale. NellE1 la liberazione degli impulsi negati, come la rabbia, origina panico. Quindi, arriva a giustificare la loro repressione. Si illude, inoltre, nel pensare che il suo comportamento perfezionista sia una garanzia per ottenere lamore.
Se libero la mia rabbia potrebbe succedere qualcosa di incontrollabile e proibito. Se non mi scoprono in fallo, non solo sar amato, ma star al sicuro da ogni critica. Se mi mostrassi cos come sono, o se seguissi i miei impulsi, nessuno mi vorrebbe bene.
La passione dellira limmagine della rinuncia agli impulsi e ai desideri, la priorit concessa sistematicamente al dovere a discapito del piacere e dello svago, e il controllo perch tutto sia corretto.
Non sono pienamente consapevole di ci che desidero. Il dovere stato sempre al di sopra del divertimento. Un comportamento rigido e ipercontrollato, tanto da condurre una vita ben strutturata e regolamentata.
I meccanismi di difesa pretendono di attenuare la consapevolezza in tutti gli ambiti, o addirittura di farla scomparire. Il meccanismo pi tipico dellE1 la formazione reattiva, grazie alla quale si sostituiscono comportamenti, sentimenti e pensieri ritenuti inaccettabili con altri contrari.
Il meccanismo che utilizzo per eccellenza quello chiamato formazione reattiva, non pu essere altrimenti, perch tutta la mia energia diretta nelloccultare la mia rabbia, lindignazione e lirritazione che sento nei confronti di determinate situazioni. La formazione reattiva. Rappresenta il processo difensivo di base attraverso cui mantengo la maschera di persona perbene e virtuosa. Arrivo a mentire a me stessa.
Il perfezionismo delliracondo ricerca lamore suo bisogno fondamentale attraverso il merito. Non vi gratuit, ma conquista attraverso lo sforzo e il controllo degli impulsi che insidiano un comportamento esemplare. Lira uno di questi, un autentico fuoco interiore secondo Nhat Hanh (2002). Poich lE1 ha paura a manifestarla, viene camuffata
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dietro una maschera di bont o viene espressa al servizio di giuste cause, che le forniscono una via duscita accettabile. La necessit di avere ragione viene, in questo modo, soddisfatta. Un giudice interno si incarica di avallare i mandati: dovresti.... La critica annulla la spontaneit e irrigidisce gli atteggiamenti. Il potenziale energetico dellira enorme: negarlo una perdita, incanalarlo una sfida.
Liberare la rabbia significa dare sfogo allistinto e, quindi, perdere il controllo della ragione e addentrarsi in un territorio molto rischioso. ingiusto che, nonostante la bont e lobbedienza mostrate, non riceva poi tutto il rispetto, il riconoscimento e lammirazione ai quali ho diritto.
La negazione dei propri impulsi e dei sentimenti sposta lattenzione verso un mondo di principi, nel quale lE1 si destreggia bene. Il prezzo molto alto, perch si abdica alla propria realt, base per lamore. Non c autenticit, bens rigidit. Si sostituisce la spontaneit con la correzione. Il recupero delle perdite energetiche istintuali ed emozionali si cristallizza in un affanno perfezionista. Non si ottiene quello che si cerca, perch ir-
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raggiungibile, e si perde quello che si possiede, perch lo si nega. Risultato: insoddisfazione cronica.
In sintesi, la mia attenzione indirizzata a capire se agisco bene o male; questa la mia sfida personale. Consolo una mia rivale in amore, negando i miei sentimenti. Mi sento inquieta e ferita per un comportamento che ritengo ingiusto nei miei confronti; tuttavia il meccanismo di rifiuto del mio sentimento comincia a scattare, entrano in gioco esigenze di superiorit e orgoglio e non mi permetto di sentire la ferita. Scatta la maschera dellindifferenza.
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critico e dinsoddisfazione, laltro finisce per sentirsi inferiore e inadeguato. La bont pi formale che sostanziale, la scarsa spontaneit, la durezza dei sentimenti, la seriosit giudicante e che crea distanza, il limitato coinvolgimento emotivo, sono alcuni aspetti della mia passione dominante che hanno condizionato la mia vita di relazione. Al partner, in modo particolare, richiedo tolleranza pressoch illimitata e una forma di ammirazione esclusiva nei miei confronti. Lincapacit di concedermi la gratificazione e il piacere si manifesta anche nei confronti degli altri, per cui spesso - nei rapporti di amicizia e di coppia - gratifico poco e non do i necessari riconoscimenti agli amici o alla partner. Ritengo che ci che loro fanno sia semplicemente normale . Nellambito dellamore, in modo particolare, tendo a mettermi in una posizione di superiorit mascherata da virt e alimentata dal perenne anelito per gli alti ideali e per le cose grandi.
Nelliracondo il predominio dellamore basato sulla stima si impone a costo di relegare in secondo piano lamore erotico e lamore compassionevole. Lassaporare il piacere resta subordinato allesigenza di unesecuzione perfetta. Si sposta laccento sul controllo e sullo sforzo invece che favorire il trasporto e lintimit. La competenza sostituisce la passione. Il dovere la pu annullare.
Ritengo che la causa profonda si trovi nella mancanza di riferimenti affettivi stabili e profondi. Sento che da qui deriva la tensione di fondo. Ora ho la chiara consapevolezza dellenorme rifiuto che provo a sentirmi vulnerabile, a riconoscere cio il dolore di fondo. Difficolt nel riconoscere se stessi e nel riconoscere laltro nella relazione amorosa. La sensazione di piacere, legata al percepirmi competente e brava, nascondeva la rabbia e la mancanza di comunicazioni pi intime e appaganti. Nella coppia faccio una grande fatica a dare soddisfazione alla partner quando fa qualcosa per me.
Lavoro
Perfezionismo, critica, sforzo e controllo garantiscono che lE1 porti a termine un lavoro ben fatto. La sua affidabilit e competenza alimentano il suo senso di superiorit. Tale senso gli genera difficolt con lautorit, causate dallassunzione di numerose responsabilit, riserve nel momento
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di delegare e attaccamento alla sua funzione professionale. Questultima caratteristica lo protegge dal dover affrontare i suoi sentimenti e il suo coinvolgimento emozionale nel lavoro, e costituisce unautentica valvola di sfogo. Lazione consuma energie e distrae dal mondo delle pulsioni.
Mi costa molto riconoscere che ho fatto male qualcosa; esigo un lavoro impeccabile e questo significa svolgere fin nei minimi dettagli i lavori pi minuziosi che mi sono stati richiesti, impiegando molto tempo. Il lavoro stato la mia valvola di sfogo: ho sempre cercato di essere autonomo nelle mie attivit e di fare le cose secondo coscienza. Normalmente mi carico di responsabilit; mi costa delegare, ma esigo che tutti eseguano i compiti come li avrei svolti io, e divento molto critico se non lo fanno alla mia maniera o non mi piace il risultato. Infine, in particolar modo sul lavoro, pretendo molto dai colleghi e tendo a criticare e correggere i loro comportamenti, in maniera falsa e gentile. In ambito lavorativo sono portato al rispetto delle gerarchie e a rapporti piuttosto formali e professionali; raramente sono uscito dal ruolo professionale, soprattutto con i subordinati. Non avere capi: quando li ho avuti, le discussioni sono state frequenti.
Laffanno di un compito ben fatto reclama un buon controllo. LE1 porta a termine il suo lavoro in accordo con le proprie esigenze, ma quando insieme a lui vengono coinvolte altre persone partono le critiche, le correzioni, le insinuazioni, che sono dimostrazioni della mancanza di fiducia negli altri. Per questo motivo delegare difficile. Per migliorare il rendimento si evitano implicazioni affettive e lautocritica sfocia nellinsoddisfazione, a dispetto dei buoni risultati.
Con i colleghi e gli amici faccio la stessa cosa, ma controllo maggiormente le reazioni brusche, cerco di sobbarcarmi io tutto quello che posso; ecco la garanzia perch si faccia nel modo che io ritengo migliore, e se lo fanno gli altri credo sempre che si possa migliorare. La sensazione di piacere, legata al percepirmi competente e brava, nascondeva la rabbia e la mancanza di comunicazioni pi intime e appaganti. Nonostante lavori da molti anni e - quasi sempre con risultati soddisfacenti - non ricordo di essere mai rimasto pienamente appagato. Per la preoccupazione di avere tutto sotto controllo nel lavoro, di godere sempre del rispetto di tutti e di non rischiare di diventare meno giusto e imparziale, sono stato molto attento a evitare coinvolgimenti affettivi.
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Lindicatore che pi emerge nellambito delle relazioni con gli altri (partner, amicizia e lavoro) il senso di superiorit per mantenere il quale necessario un robusto (auto)controllo messo al servizio del rigore, della norma, del dominio degli altri e, se il caso, della loro manipolazione. La superiorit nelle relazioni comporta inevitabilmente linferiorit degli altri, che liracondo ottiene mediante la critica, lo sforzo, la rigidit e la necessit di avere ragione. Se lE1 non penetra a fondo negli aspetti negati del suo essere, le relazioni umane resteranno formali. Il primo passo prendere coscienza della sua situazione personale.
Denaro e propriet
I sottotipi indicano sfumature diversificate di fronte al denaro e alla propriet. Il sessuale difende il proprio spazio; il sociale li considera come forma di potere, e il conservativo li vive con rispetto prendendo le distanze dal materialismo. Oltre a questi atteggiamenti diversi, l(auto)controllo e la rigidit predominano. Tutti sono sottesi da una svalutazione generale, perch gli aspetti materiali si allontanano dal mondo ideale e dalla sfera dei principi. Liracondo utilizza i mezzi con sobriet controllata. LE1, per quanto riguarda la giustizia, pu solidarizzare coi pi poveri assumendo posizioni belligeranti.
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Propriet: occhio a dove passi! Se mi sono preso uno spazio, che sia nella piscina, nellufficio etc e tu lo invadi io protesto, a volte in maniera esagerata. Mi costa accettare il libero arbitrio dellaltro nellambito delle mie quattro pareti. Deve seguire le mie regole. Ho capito che gli oggetti, la propriet, il denaro sono stati i mezzi pi idonei per dimostrare il mio valore e il potere personale. Mi riconosco una forma di taccagneria; o meglio, riesco a godere con difficolt delle cose che io stesso ho ottenuto o che ho creato per me. Ho rigettato e represso per anni il mio interesse per il denaro; intendevo aderire a ideali, proiettavo i miei aspetti di stampo pi materialistico sugli altri, provavo per esso una sorta di disprezzo. Da poco riesco a vedere il denaro come un mezzo; per me sempre stato connesso con un senso di vergogna e di sporco.
L(auto)controllo si ripercuote in maniera sottile sul denaro e sulle propriet: una critica nei confronti di una cattiva amministrazione, il rifiuto a contrarre debiti, la suddivisione della partecipazione nelle spese comuni, la difficolt a rifiutare e dare oggetti, il conservare oggetti con valore sentimentale, il disinteresse per il cambiamento. Questi comportamenti rafforzano limmagine di correttezza e superiorit.
Mi arrabbio anche con la gente che si lamenta sempre di non aver denaro, penso che non sappiano amministrarsi e che sia esclusivamente una loro responsabilit; se ho molta confidenza con loro, quello che faccio normalmente suggerire loro modi di regolarsi o come lo faccio io, o come mi stato utile fare. Indico loro cosa potrebbero fare per migliorare la loro situazione. Quando ho chiesto del denaro, la sensazione di angoscia e di debito stata cos grande da farmelo restituire rapidamente . Cerco di non avere mai debiti - non compro mai a rate - e, se accade, cerco di saldare il prima possibile. Pretendo molta precisione quando - per esempio, al ristorante con amici - necessario suddividere il conto tra i commensali. Alla fine incontro difficolt nel gettare via qualcosa, anche se non mi serve. Ho un unico orologio da polso che mi fu regalato dai miei genitori per il mio quindicesimo compleanno. Visto che funziona ancora molto bene, pur avendo ormai quasi 19 anni, non ho mai pensato di cambiarlo.
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Natura e ecologia La natura e lecologia, sempre che siano incontaminate, riflettono aspetti del mondo ideale, molto apprezzati dallE1. La relazione con esse governata dalla responsabilit, dal controllo, dal senso del dovere, dalle norme etiche e dal valore della solidariet. La moderazione che liracondo mette nelluso delle cose predomina sul piacere.
Natura: l tutto va bene, cos com, meraviglioso. Mi rilassa molto. Poich sono molto responsabile e mi sforzo di essere una buona persona, implicito che sia una buona cittadina, che rispetti le regole, la natura... Poich faccio fatica a concedermi il piacere, uso le cose in maniera morigerata e tendo a spendere poco. Per mantenere la mia immagine virtuosa ho praticato una certa sobriet e mi sono contenuta nellacquistare cose. Aderisco alla cultura ecologica, preoccupato per le conseguenze sempre pi gravi dello squilibrio, del degrado ambientale e dellingiustizia sociale nel mondo.
La relazione che lE1 mantiene con lecologia non appassionata, ma mostra una caratteristica basilare. Evidenzia una condotta esemplare che rispetta le norme pi elementari. Chi non le osserva, diventa oggetto di rabbia contenuta e di critica giustificata.
Per quanto riguarda la natura: sono di quelle che separa la spazzatura, ricicla... e non capisco la gente che non lo fa, o che porta la spazzatura al contenitore prima dellora stabilita, etc. In casa, quando lavo e pulisco, cerco di usare poco detersivo, in modo da non contribuire massicciamente allinquinamento delle acque. Ho ridotto di molto il mio acquisto di carne per non sostenere con i miei consumi le inaccettabili politiche di violenza e sfruttamento degli animali, a esclusivi scopi commerciali.
Globale: denaro e propriet/natura ed ecologia Lordine della natura deve essere rispettato. Un atteggiamento incontrollato nei suoi confronti condurrebbe al caos. Tutti i beni mate-
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riali, compreso il denaro, devono essere utilizzati con responsabilit. Latteggiamento e il comportamento delle persone di fronte alle cose sono sempre suscettibili di miglioramento.
b) La dimensione morale del vissuto religioso molto importante per lE1. Non si distacca dalla sua inclinazione al perfezionismo, al controllo e alla rigidit. Pu diventare ossessivo e scrupoloso.
Quando qualcosa stato definito come buono o giusto, vi aderisco. Inoltre, faccio le cose pi per senso del dovere che per piacere. Esso deriva dalla tendenza al perfezionismo e dallosservanza scrupolosa di norme e principi. Il risultato che appaio una persona ben educata e civile.
c) La rabbia dellE1, quando viene messa al servizio di cause nobili, si trasforma in furore sacro, capace di cospargere un campo di
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Il profilo del fariseo si adatta al vissuto che liracondo fa della religione: O Dio, ti ringrazio chio non sono come gli altri uomini, rapaci, ingiusti, adulteri, e neppure come quel pubblicano (Lc 18,11). Vi sono amore ammirativo e apertura formale al divino, uniti a un innegabile senso di superiorit. Aggiunge: Digiuno due volte per settimana, do la decima di tutti i miei guadagni (Lc 18,12). Non vive la fede come grazia, bens come conquista, sforzo e merito personale. Due piccole considerazioni relative alle frasi che seguono: la connessione dellistinto, specialmente la sessualit, con ci che sacro e Dio, oggetto di ira perch Egli non ha fatto il mondo sufficientemente perfetto. Atteggiamento caratteristico dellE1.
Sento di ammirare e di essere attratto pi dal divino che dagli esseri umani o dalle cose, e a esso minchino con fiducia e obbedienza. Avverto limportanza del mio istinto e come mi possa guidare verso il sacro. La convinzione di avere pensieri giusti, onesti e comportamenti etici, mi fa credere di essere in linea con la volont di Dio. Molte volte scarico tutta la mia rabbia e la mia ira su Dio e gli rimprovero che non vada tutto al meglio, considerato lo sforzo che faccio. Osservo bene e cerco di capire se i maestri sono ciarlatani o no, o se qualche religione contrassegnata da devi e non devi.
Labdicazione dai propri sogni e fantasie e il riconoscimento dellimpotenza dello sforzo personale, insieme allesperienza della disperazione e tristezza, conducono liracondo alla resa. Queste esperienze risanatrici evidenziano una caratteristica fondamentale dellE1: la mancanza di devozione e fiducia in Dio. Il controllo, lo sforzo, laffanno perfezionista e la rigidit ostacolano, invece di propiziarla, unesperienza profondamente religiosa. Qui la vittoria coincide con la resa.
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Quando mi sento molto disperata e triste gli chiedo aiuto, come a un Padre amoroso che pu tutto e mi affido a lui, invece di continuare a sforzarmi. Ricordo quando sono stato in ritiro, in una situazione di dolore fisico tremendo, e io continuavo a sforzarmi per portare a termine il mio compito, fino al punto in cui mi lanciai al suolo, smisi di fare il maledetto compito e mi arresi, a Lui, alla sua volont, al mio dolore e al mio pianto.
San Giovanni della Croce (1955) descrive tre manifestazioni dellira spirituale: ci sono a) quelli che reagiscono furiosamente quando finisce il sapore e il gusto per le cose spirituali, come quando il bambino viene allontanato dal seno materno; b) quelli che si adirano contro i vizi altrui con uno zelo inquietante, li rimproverano con fastidio, ritenendosi essi stessi padroni della virt; e c) quelli che si adirano contro se stessi poich vorrebbero diventare santi in un solo giorno e che, man mano che fanno maggiori propositi, cadono in una spirale senza fondo (cap. 6). Il perfezionismo spirituale ha le sue trappole specifiche: invece di servire alla virt, acutizza la forza dellego.
Il perfezionismo e lattrazione per gli alti ideali, una volta recuperata la dimensione spirituale, hanno rischiato da una parte che questa aspirazione fosse da me utilizzata per rendere pi grande e pi perfetto lego, dallaltra che il percorso seguito diventasse una via di fuga dalle frustrazioni della vita quotidiana e dalle intollerabili imperfezioni della realt terrena. Sensibile al cammino spirituale come perfezionamento e come accreditamento di una superiorit virtuosa, ho dovuto constatare che, strada facendo, mi distaccavo ancor di pi dai miei simili invece che avvicinarmi a essi e amarli.
ORGOGLIO
E2
9 8 7 6 5 4 3 1
LENNEAGRAMMA DELLORGOGLIO
CATEGORIA
SOTTOCATEGORIA
Necessit proiettate e trasformate Autoattribuzione di capacit con perdita dei limiti Paura di non essere amato o di essere abbandonato Repressione dei propri bisogni e della propria ombra Formazione reattiva intesa come trasformazione di ci Falsa sensazione di abbondanza che copre il vuoto Difficolt varie nellessere consapevole Autocelebrazione dovuta alla propria immagine idealizzata Emozionalit che genera dipendenza Seduttivit per cercare amore e gloria Manipolazione degli altri per i propri interessi e ricerca di potere Altruismo che nasconde una trappola Desiderio di surrogati dellamore e della gloria
Oscuramento dellessere
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1. OSCURAMENTO DELLESSERE
Evagrio Pntico (1995) afferma che il demone dellorgoglio quello che conduce lanima alla caduta pi grave, (p. 142). San Gregorio e San Tommaso dAquino lo considerano la radice dei peccati capitali. NellEnneagramma, lorgoglio con tutti i suoi rischi negativi mantiene una posizione di parit con le altre passioni dominanti. Leccesso di luce nel quale la superbia simmerge provoca paradossalmente una cecit totale. LE2 talmente pieno di s che non ha spazio per nientaltro; ma ogni essere umano ha sia necessit che capacit. Le une e le altre sono considerate qui come sottocategorie di analisi dellorgoglio.
La distorsione causata dallorgoglio conduce alla perdita della consapevolezza delle proprie necessit, a sperimentarle come vergogna e umiliazione o a considerarle come debolezza. Invece, le necessit altrui servono allE2 per poter mostrare la sua superiorit, generare dipendenza e sfruttare la vulnerabilit degli altri. Si dimentica di s per giocare a essere Dio.
C una proibizione interiore riguardo alle necessit primarie. Aver bisogno umiliante: se qualcuno percepisce il mio bisogno una volta, smetter di amarmi per sempre .
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Inoltre aver bisogno una vergogna, un pudore interiore molto grande. Se dico allaltro ci di cui ho bisogno, mi espongo totalmente, divento completamente vulnerabile. Paura della debolezza, del limite...
Lorgoglioso trasforma i propri bisogni, specialmente quello damore che sente come basilare, in un imperativo per gli altri. Emerge nuovamente qui la difficolt che incontra nel momento di tracciare un limite. Nello stesso modo in cui sperimenta la sua capacit come illimitata, le sue necessit, bench restino nascoste, risultano insaziabili.
Tutti mi devono amare: il bisogno insaziabile di conferme passa principalmente attraverso il riconoscimento damore da parte degli altri. Inoltre, siccome voglio nascondere le mie necessit e sono molto impaziente, metto in atto la manipolazione dellaltro, mai una richiesta diretta.
Questa visione parziale di s distorce la percezione delle proprie capacit attraverso la loro esaltazione, fino al superamento del limite. Si tratta di unidea folle dellE2. Il prezzo che paga uno sforzo sproporzionato e, paradossalmente, la dimenticanza di s. Vive entrambi gli aspetti della perdita dei limiti. Gli manca sempre tempo per gli altri.
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A me non costa fare le cose. Non ho limiti nelle mie capacit; mi viene innato e facile. Non misurare gli sforzi destinati a ottenere quanto desiderato.
Il carattere orgoglioso, quindi, simmunizza contro il senso dincapacit perch distruggerebbe la sua immagine idealizzata di persona straordinaria, non potrebbe stare allaltezza delle richieste degli altri e si vedrebbe impossibilitato a ottenere lamore che tanto ricerca. Tante esigenze gli impediscono per di assaporare la vita.
Quando mi sottopongono un problema, piuttosto che ammettere di essere incapace a risolverlo, utilizzo tutte le mie energie psichiche e intellettuali per risolverlo al meglio ed evitare la sensazione di vergogna e il senso di incapacit. Difficolt nellassaporare qualunque soddisfazione.
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acutizza la ferita narcisistica dellE2. Coesistono un desiderio profondo damore insieme alla paura di non ottenerlo o, in altri casi, di perderlo.
Quando mi viene chiesto conforto e sostegno, il mio cuore si apre e loro, nella relazione, stanno bene; quando per mi chiedono di amare mi si chiude tutto, come se volessero vincolarmi, frenarmi, LIMITARE la mia libert. Ho paura di sentirmi indifeso e di abbandonare le mie difese. Nel corso della mia vita la manifestazione pi evidente stata levitare accuratamente ogni esperienza che potesse causare ferite narcisistiche.
Nel carattere orgoglioso dimora il terrore di non essere amato o di essere abbandonato. La necessit vissuta come ostacolo allamore, con il risultato che non si vuole riconoscere la carenza sotto nessun aspetto e si lotta per presentare unimmagine gentile di s, la pi lontana possibile dalle critiche. Si preferisce ladorazione degli schiavi allamore delle persone libere. I primi alimentano lego, i secondi, no.
La mia seduttivit nasconde la mia enorme paura che gli altri non mi amino; il non adattarmi, il mio gran dolore della perdita la mia sofferenza. Per evitare di subire critiche sul piano professionale, ho lavorato pi di quanto non mi fosse richiesto. Per non incontrare lo spettro del rifiuto ho evitato uomini che mi piacevano davvero, ripiegando su quelli che mi piacevano meno, ma che erano rassicuranti e adoranti nei miei confronti. Nellamore non riconosco la mia necessit dellamore dellaltro. Ho paura del suo abbandono.
La paura accentua la compulsione a evitare il contatto con la realt affinch venga preservata limmagine idealizzata di s, adatta per qualunque conquista, ambizione e privilegio che sono i tre nutrimenti fondamentali dellorgoglio.
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Naranjo, 1994a (p. 204). I bisogni e la propria ombra contrastano con la sensazione di abbondanza falsata nella quale vive immerso lE2. Negarli, smettere di vedere le zone di penombra, ignorare la propria voracit amorosa sono atteggiamenti che mantengono la persona superba nellinconsapevolezza di se stessa. Le acque di superficie si trasformano in fiumi sotterranei. Circolano e, nonostante non si vedano, continuano ad agire in modo nascosto.
Eliminare dalla coscienza o dalla memoria aspetti della realt che sono incompatibili con limmagine che ho di me stesso o delle situazioni che mi circondano, cos come voglio ricordarle. Esiste la negazione totale della mia ombra: del dolore, della rabbia, dellaggressione dellaltro, dellodio... La passione si manifestava soprattutto in quei momenti nei quali, non riuscendo ad ammettere i miei bisogni, in particolare quelli affettivi e amorosi; emergeva lorgoglio di colui che non ha bisogno, di colui che sa dare e, mentre d il suo affetto, in maniera latente il suo amore si nutre per vie traverse .
Questa idealizzazione della propria immagine esige un prezzo: la repressione dellombra. In questo modo si perde la pienezza dellautocomprensione per aggrapparsi ad alcuni frammenti incompleti ai quali mancano le reali contropartite. Sembra esistere solo ci che si trova sotto la luce dei riflettori, ma la realt pi ampia. Lorgoglioso continua a cercare la chiave, come nel racconto di Nasrudn, dove c luce, e non nellombra nonostante sia l che labbia persa.
Non gli ho mai mostrato le mie esigenze, le mie carenze, i miei dubbi, la mia rabbia, la mia ombra, il mio odio... Mostrano uninestinguibile allegria che trae alimento dal bisogno compulsivo di evitare le ombre dei propri bisogni. La consapevolezza di me come una persona superiore o speciale mi ostacola nel contatto con quegli aspetti di me stessa che nego e dei quali non tengo conto.
Ammettere le proprie necessit significherebbe distruggere latteggiamento superbo e iniziare a percorrere le strade dellumilt. Per impedire tutto questo si reprimono come se non esistessero; presto o tardi arriva una crisi di esaurimento, la solitudine radicale, la sensazio-
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ne di sentirsi pi usato che amato. Come ricorda Gibran Khalil Gibran (1976): Lamore che procura unaltra cosa che non sia la rivelazione del suo proprio mistero non amore, bens una rete tesa, e solo la cosa inutile vi rester impigliata (p. 86).
Non ammetto di aver bisogno di alcuno e di alcunch; sono gli altri ad avere bisogno di me. Repressione di sentimenti provocati da situazioni che mi metterebbero in contatto con le mie carenze, le mie esigenze, labbandono, la solitudine... Sono arrivato in diverse occasioni a situazioni di esaurimento fisico per non aver riposato quanto dovevo.
La repressione agisce anche nel campo emozionale e perfino in quello sessuale. Porta a ignorare le proprie necessit che, di conseguenza, non vengono soddisfatte. Se non c riposo, si arriva allesaurimento. LE2 pu anche vivere il sesso, ma non ne riceve piacere.
Quando mia madre mi lasciava solo a casa avevo timore che non tornasse pi; lei mi diceva che ero un bambino e avevo paura. Per dimostrarle che ero capace e per renderla felice, superai la mia paura, convincendomi di essere capace di star solo. La repressione. Sono stata molto repressa, soprattutto per quanto riguarda lambito sessuale. Sono arrivato in diverse occasioni a crisi di esaurimento fisico per non aver riposato quanto avrei dovuto.
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quello che agli altri manca. Poich non esiste un chiaro riconoscimento della propria realt, lE2 adotta in forma sostitutiva comportamenti quali lo shopping compulsivo e il non permettersi di rendersi conto delle proprie carenze. Accumulare ad es. indirizzi nellagenda telefonica, capi di vestiario nellarmadio, cibi nel frigorifero... ne sono un segno.
Sensazione di possedere pi degli altri: Io ho in abbondanza, agli altri manca. Accumulare oggetti, cibo come se ve ne fosse penuria. Lo shopping compulsivo.
Lamore che lE2 tanto ricerca viene comprato con una moneta falsa. La generosit, il dare, il donare, lindipendenza, lumilt tanto stimati dagli altri sono apparenti e ricercano in maniera sotterranea lo sguardo e lattenzione degli altri: senza, lE2 perde la sua rotta. Non vi amore incondizionato, bens uno scambio velato. una falsa generosit, che fa in modo che lorgoglioso permanga nellinconsapevolezza, vittima delle sue stesse trappole. Per contro, la verit su se stessi pu essere raggiunta a partire dallumilt.
Sensazione di forza, dindividualit e personalit, di modo tale che non gli importa quello che gli altri pensano di lui; ma in fondo tutta la sua valutazione dipende dallaltro e quando ci viene scoperto un grande colpo allego. Poich alla base delle azioni c sempre un dare falsamente genuino, non si prende in considerazione la possibilit che in questo modo si possa danneggiare laltro, n che si possa essere falsi. una delle grandi trappole dellego. C lidea folle di essere molto indipendente; in realt dipendo totalmente dallo sguardo dellaltro. Qualunque indizio del fatto che non piaccio pu schiacciarmi totalmente. Nella relazione con gli altri questo si manifesta, nel mio caso, in modo sottile cosicch non lo notano. Il tentativo di fare arrivare agli altri una falsa umilt.
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pienezza si sente gi appagato. In un recipiente pieno non pu entrare nientaltro. LE2, nel momento in cui si rende conto della sua passione dominante, osserva inorridito gli effetti dannosi che la sua superbia ha avuto sulla propria vita e i blocchi che gli hanno impedito di vivere la libert e lamore. Anche se i ceppi sono doro, non smettono di essere catene.
La passione dominante la superbia, lorgoglio. Lorgoglio mi ha ostacolato moltissimo nella mia vita.
Chiudersi alle proprie esigenze e non riconoscerle come tali, oltrepassare le barriere e non ammettere limiti nella propria vita, fa in modo che la persona orgogliosa abbia problemi con lautorit, laffronti o la manipoli secondo i suoi capricci, sotto unapparente subordinazione. Non facile provare lamore contemplativo verso il divino e il trascendente.
Ho difficolt con lautorit: potrebbe addomesticare il mio essere speciale. Mi costa mettere in pratica lamore contemplativo ed esiste sempre in me lidea folle che, se mi propongo di farlo, ci posso riuscire. Mi identifico soprattutto con latteggiamento di sottrarmi a qualunque forma di disciplina, con il rischio di mancare obiettivi importanti della mia vita.
3. ALTERAZIONI DEL COMPORTAMENTO PER MEZZO DI ALCUNE STRATEGIE OPERATIVE Il comportamento viene influenzato dal grado di consapevolezza posseduta da una persona, ma a sua volta lo genera. Qui sintendono le strategie operative utilizzate dalla persona orgogliosa per raggiungere i suoi scopi e i suoi desideri. Un aumento della consapevolezza e della virt disattiva in maniera proporzionale i comportamenti a esse subordinati. A partire dai dati ottenuti, si rilevano sei strategie operative.
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Per alimentare lautocelebrazione, gli altri giocano un ruolo chiave. Lo sguardo altrui permette di ingrandire la propria immagine. Il desiderio dindipendenza e di libert illimitata riscuote il pedaggio di una sottile dipendenza. La pienezza conseguibile solamente attraverso gli elogi ricevuti. Senza gli altri, pertanto, ci sono il vuoto, la solitudine e la svalutazione. LE2, poich incapace di farsi carico della propria storia, vuole essere il protagonista della vita altrui. La sua idea di falsa abbondanza ha tanto di autosuggestione gloriosa quanto di ignoranza nei propri confronti.
Tendenza a trattare gli altri come componenti del seguito personale. Quando qualcuno mi elogia, mi gratifica, io mi sento appagato. Voglio che la mia compagna e i miei amici mi considerino e mi stimino, mi reputino un protagonista della serie io vi salver. La percezione di me stessa come speciale e come fortunata che resta impermeabile alla critica e inalterabile allinterazione con la realt; nego questultima,
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Questi fattori culminano nella convinzione profonda di essere speciale e diverso dagli altri, di meritare un trattamento superiore e di essere considerato come indispensabile. Tutta una montatura, realizzata con convinzione, ma che non risolve il problema di fondo: aver rinunciato a curare il proprio bambino interiore, che ha fame di amore, carezze e attenzioni.
Un concetto di s sovradimensionato rispetto allimportanza personale. Come fareste senza di me... Vive il ruolo di figlio speciale, adorato nella sua unicit.
Lemozione dellE2 dipendente e suscettibile. Cerca la gratificazione immediata, si mostra impaziente e si nutre della presenza: Occhi che non vedono, cuore che non sente scriveva Goethe, (2002, p. 144).
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Come la Margherita di Faust, che si dibatte in un oscillante mi vuole, non mi vuole; mi vuole, non mi vuole (p. 147), anche lorgoglioso condivide leuforia finale e il brivido legati al fatto che lultimo petalo del fiore coincida con il mi vuole. Si tratta dellapoteosi finale che dipende dallamore degli altri.
C lidea folle di essere molto indipendente; in realt dipendo totalmente dallo sguardo dellaltro. Qualunque indizio del fatto che non piaccio pu schiacciarmi totalmente. Prima di uscire con persone nuove, o davanti a persone con le quali mi difficile essere rilassata, mi dico: cerca e ascolta il tuo centro. Altrimenti divento completamente dipendente dallaltro. Hanno, pi o meno riconoscibile, unenorme suscettibilit. Mancanza di pazienza nella pratica di discipline spirituali, meditazione, preghiera.
Quando la vita spirituale non si costruisce a partire dallessere, ma persegue lemozione, le aspettative sincentrano sulle cose superficiali e di scarsa importanza. Il pregare viene identificato con il sentire, in modo tale che il sentimento si trasforma in criterio principale di valutazione. Poich lorgoglioso si ritiene migliore di tutti quanti, anche Dio deve inchinarsi a considerare la sua bont e lesemplarit della sua vita. Ma Dio non appare nelle situazioni estreme, nelluragano, nel terremoto, nel fuoco, ma nel vento soave e nel sussurro (1Re 19, 11-13).
Aspettative di arrivare ad avere esperienze sensoriali significative, poco apprezzamento per la pace sobria e senza effetti speciali. Dio non pu non accorgersi della mia onest.
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Lorgoglio ha un ruolo determinante e pretende a tutti i costi la gloria facendo disperato appello a qualunque forma di seduzione. Istrionismo, mostrare unimmagine esagerata in aspetti come lingegno, la felicit, per riuscire ad attrarre lattenzione degli altri. I caratteri due tendono a sedurre il mondo, emanando amabilit e meraviglia. Non si pu vivere senza sedurre. Mostrarmi allegra, divertente, seduttiva, in modo che agli altri faccia piacere stare con me.
La persona orgogliosa si identifica talmente con la sua immagine seduttiva da diventare lei stessa la prima vittima dei suoi incantesimi. Si crede indispensabile, si racconta la favola dellincapacit degli altri che hanno dunque necessit del suo aiuto, simmagina al centro degli sguardi e degli affetti. Non sono obiettivi che persegue, piuttosto punti di partenza del suo agire.
Com stato possibile che un uomo non mi abbia amato, considerato quanto io sia stata fantastica? Visto che sono tanto speciale, non esiste la possibilit di non piacere a qualcuno.
La seduttivit di tipo sessuale stimola il desiderio degli altri e conferma il proprio valore. In qualche caso, la relazione sessuale il prezzo che si paga per ottenere amore. La persona orgogliosa confonde lessere desiderata con lessere amata. Sono due cose distinte che possono anche coesistere, ma che ubbidiscono a due diversi tipi di amore.
Atteggiamento sessuale provocatorio. Il punto chiave e di valutazione di se stessi la sessualit: Se mi sento desiderata, valgo.
La seduttivit nasconde una fragilit emozionale, dolore e paura... Dietro unimmagine apparentemente solida e piena dincanto, si nasconde la convinzione di non essere amati per se stessi, ma per la capacit di comprare laffetto mediante doni. Non c lessere bens strategie di vendita.
Il mio essere seduttiva copre la mia enorme paura di non essere amata, il non adattarmi, il mio grande dolore della perdita e la mia sofferenza. Poich sono
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tanto speciale, non esiste la possibilit di non piacere a qualcuno. Seduzione: non mi amano per me stessa, bens per quello che ricevono di me.
La componente di potere che esiste nella manipolazione racchiude una forte dose di competitivit. Per ottenere il posto cui si ambisce necessario, spesso, eliminare gli avversari. La capacit, innata dellE2, di scoprire le esigenze altrui viene posta al servizio dei propri interessi. Con queste informazioni, si attacca meglio ai fianchi lavversario. Si regala il cavallo di Troia, ma dentro celata la trappola. (Omero, 2005).
Sono molto competitiva sul lavoro e, per fare in modo che si accetti la mia competenza, sono assai manipolatrice e seduttiva con chi lavora con me. Trasformo linvidia in orgoglio e distruggo metaforicamente chi compete con me. Cerco le debolezze altrui per poterlo attaccare e sentirmi adeguato. Voglio a tutti i costi.
Lautorit, quando non esercitata in prima persona, si trasforma in un limite da superare. Fanno la loro comparsa in questo modo ostilit e disubbidienza, a patto che lautorit non venga sottomessa attraverso la seduttivit e operi al servizio dei desideri dellE2.
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Mi sono trasformato nel braccio destro del mio capo, ma non accetto la sua autorit e sento che con lui mi comporto come un moscone fastidioso; lo contraddico e mi mostro sprezzante. Sono molto ribelle nei confronti del mio capo.
Lapparente gratuit si sgretola quando diviene evidente linteresse dellE2. Si tratta di un regalo con la trappola, come il cavallo di Troia. Si cerca di rispondere alle proprie esigenze, pagando il prezzo estremo del dare sesso per ottenere affetto.
Mettere laccento sulle necessit degli altri e servirli, come se in questo modo laltro, senza che io lo dica, possa percepire le mie necessit e le soddisfi in silenzio, senza farmele pesare. Ma da quando ho preso consapevolezza che do affinch laltro mi stimi, sorto in me laspetto contrario: lavarizia, il sottrarre, lo speculare. Non solo non mi piace dare tanto, ma a volte do poco. D sesso per avere affetto.
La generosit e il donare perseguono lo scopo di legare, controllare e generare dipendenza nei destinatari. Trasformarsi in salvatore degli altri ostacola il proprio sviluppo e quello altrui, perch, giustamente, un buon intervento di aiuto si muove nella direzione affinch, quanto prima, se ne possa fare a meno.
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Persone che diventano insostituibili. Controllo continuo dei debiti contratti con laltro. Gran capacit di organizzazione, di lavoro e leadership paternalistica. Lonnipotenza e latteggiamento di essere salvatore dellaltro.
Il piacere costituisce anche un obiettivo del desiderio, relativo al corpo, attraverso il piacere sensuale o latto sessuale. Daltra parte, lE2 ha problemi a esprimere i suoi desideri perch essi rendono evidenti le sue necessit, sperimentate abitualmente come umiliazioni e come incrinatura della propria immagine idealizzata.
Edonismo, inteso come ricerca di piacere, e una grande facilit nel sentirmi frustrata. unenergia interna del corpo, un blocco fisico che provo quando mi piace un uomo e unumiliazione nel dovergli dimostrare che mi piace. Nellambito sessuale sussiste la fantasia che accadr qualcosa di meraviglioso e, pertanto, compare anche molta frustrazione. Sensualit corporea.
Lesperienza religiosa non rimane estranea a questi meccanismi e alle strategie operative dellE2. Il dissolversi in Dio comporta la perdita del senso del limite e lidentificazione con la divinit, che pu contribuire allesaltazione della propria immagine.
Negli ultimi tempi sento un maggiore desiderio di dissolvermi in Dio e, sempre, un trasporto nellessere posseduto dal suo spirito.
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Distorce le proprie capacit eliminando i limiti, il che implica unidea di grandezza e di superiorit attraverso lidealizzazione di se stesso.
Uno sguardo ampio sul mondo, il pensare in grande . Confondere la possibilit di fare con la capacit. S, riconoscere che qualcosa mi costa ammettere la mia non-onnipotenza. Paura della debolezza, del limite...
Lorgoglio viene sperimentato attraverso la caratteristica del proprio sottotipo. Per questo motivo assume caratteristiche distinte, che non sono altro che aspetti diversi della stessa realt.
Sottotipo sessuale: per il mio sottotipo importante essere scelta dagli uomini tra tutte le altre donne . Sottotipo sociale: lambizione di essere unico e di poter sempre fare la differenza sicuramente laspetto dominante del mio sottotipo. Sottotipo conservativo: lorgoglio, nellE2 conservativo, assume un aspetto meno ridondante rispetto agli altri due sottotipi; ogni manifestazione istrionica viene repressa e messa in sordina.
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cognitive che alimentano e giustificano la passione dominante, che risiede nel centro emozionale. Riconoscerle richiede una grande consapevolezza di s e un lavoro paziente poich le fissazioni sono introiettate a partire dagli inizi della vita.
presente lidea folle di essere molto indipendente; in realt dipendo totalmente dallo sguardo dellaltro. Qualunque indizio del fatto che non piaccio pu distruggermi totalmente . Non si pu vivere senza sedurre. Aver bisogno umiliante: se qualcuno percepisce la mia necessit una volta, smetter di amarmi per sempre .
La passione dominante, in questo caso lorgoglio o la superbia due sinonimi con diversa fonte etimologica si riflette nellambito del comportamento. Una comprensione profonda dei meccanismi passionali permette di osservare la connessione tra il pensare, il sentire e lagire, che sono i tre ambiti peculiari di un essere tricerebrale.
Essere sempre al massimo, essere pronto a soddisfare le necessit dellaltro. Lo shopping compulsivo. Prometto pi di quanto non possa mantenere: questo a causa della difficolt nel dire di no che sorretta dal desiderio di generosit.
I meccanismi di difesa sono volti a mantenere a un livello minimo la consapevolezza, il cui risveglio richiederebbe di disattivarli. LE2 utilizza, in modo particolare, la repressione.
Repressione di sentimenti suscitati da situazioni che mi potrebbero mettere in contatto con ci che mi manca, con i miei bisogni, con labbandono, con la solitudine ... Razionalizzo quelle emozioni che non riesco a gestire, e ci manifesta invece la necessit di essere libero di esprimermi.
Nel carattere orgoglioso si nasconde un imperioso bisogno damore. Poich non lo soddisfa in modo autentico, lo reprime, lo trasforma, lo idealizza. LE2 utilizza le strategie pi diverse, come la seduttivit, la manipolazione, lautocelebrazione e la generosit, per mendicare amore senza infrangere limmagine di abbondanza nella quale vive. Questa ne-
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cessit di amore pu enfatizzare la conquista sessuale, lambizione sociale o il privilegio di tipo infantile, ma la sua struttura di fondo la stessa.
La mia seduttivit nasconde la mia enorme paura di non essere amato, di non adattarmi, il mio gran dolore della perdita e le mie sofferenze. Il motore di tutto la fame damore e il riconoscimento.
I fatti o le situazioni della vita permettono di cogliere con realismo lesperienza personale della passione dominante, in questo caso dellorgoglio. Gli esempi qui citati evidenziano lincapacit del superbo di essere consapevole dei propri limiti. Ma se non esiste un limite, non c proibizione e tutto permesso. Negare le proprie necessit la prima condizione per trascurare di soddisfarle.
Quando mi sottopongono un problema, piuttosto che ammettere di essere incapace di risolverlo, utilizzo tutte le mie energie psichiche e intellettuali per risolverlo al meglio ed evitare la sensazione di vergogna, e non sentire il senso dincapacit. Quando una cosa mi viene vietata, mi prendo la licenza di farla comunque e la
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giustifico come una conquista di libert. Durante la gravidanza della mia prima figlia, non accettando come normali i vomiti e la stanchezza, non mi sono presa cura adeguatamente di me stessa.
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Il carattere orgoglioso teme il rischio di esporre i suoi veri sentimenti e le sue vere necessit, perch potrebbe verificarsi il caso di dover affrontare la frustrazione nel non vederli compresi e soddisfatti. La relazione asimmetrica. LE2 il salvatore: il suo amico o compagno, il salvato. Ma una relazione matura ha senso sul piano delluguaglianza, piano sul quale lorgoglioso si muove con difficolt.
Nellamore, per esempio; oggi che mio marito in viaggio, io devo fare uno sforzo cosciente per sentire che mi manca, per non cadere nella prepotenza del poter fare a meno di lui, il che mi porterebbe comodamente nellorgoglio, ma raffredderebbe il mio cuore allamore. Per non incontrare lo spettro del rifiuto ho evitato uomini che mi piacevano davvero, ripiegando su quelli che mi piacevano meno, ma erano rassicuranti e adoranti nei miei confronti. Voglio che la mia compagna e i miei amici mi considerino e mi stimino, mi considerino un protagonista. Io vi salver.
Lavoro
Gli indicatori di fondo peculiari dellE2, riappaiono nellambito lavorativo. La ricerca dellelogio si concilia con la fuga dalla critica; ecco per quale motivo lorgoglio si vuole rivendicare attraverso lefficienza. Ma si corre il rischio di applicare anche nel lavoro linconsapevolezza dei propri limiti, atteggiamento che pu danneggiare la qualit del proprio incarico. Si vivono male le relazioni di gerarchia, poich lautorit percepita come un limite alla libert personale, tranne nel caso in cui, attraverso la seduttivit o altre strategie, si riesca a dirigere il capo dallombra.
Nellambito lavorativo ho lorgoglio di dimostrare la mia estrema efficienza, evitare la critica e il giudizio negativo, anzi cercare di sentirmi elogiato. Nel lavoro sono assai competitiva e, per essere accettata, sono molto manipolatrice e seduttiva con chi lavora con me. Sbrigo pi lavoro di quanto possa sostenere e svolgere in modo adeguato: ne risulta una bassa qualit del lavoro. Nel lavoro, non riconosco le mie lacune, le mie ansiet, la mia necessit di aiuto. Sono molto ribelle col mio capo.
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Alcuni esempi, estrapolati dai fatti o dalle situazioni di vita menzionati nelle interviste, mostrano come lorgoglio funzioni, nella pratica, mediante la repressione delle proprie necessit, la rinuncia alla vita privata, la perdita del limite nella dedizione allaltro e lincapacit di addentrarsi nelle proprie zone dombra per avere una visione completa della realt.
Nel lavoro, capitato di rinunciare alla mia vita privata, al mio tempo e impegnarmi gratuitamente con il solo scopo di migliorare le prestazioni e soddisfare le richieste. Sono arrivato a tenere 12 sessioni di psicoterapia lo stesso giorno, seguite da una conferenza e, tutto, senza sentirne il peso. Per esempio, nella mia attivit, non valutando il mio lavoro rispetto a quegli aspetti che mi causano problemi, non approfondisco il suo sviluppo, il suo studio, la sua supervisione... aggravando il problema o perpetuandolo...
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Denaro e propriet
In questa area di relazioni, il sottotipo conservativo ha un atteggiamento diverso dagli altri due sottotipi, specialmente dal sottotipo sessuale. Il denaro e le propriet non possono strappare la priorit dellamore bens mettersi al suo servizio. Servono per poter essere generosi o per condividerli con gli altri. Sono lespressione dellabbondanza e pertanto permettono di fuggire dalla sensazione di penuria, ma non si vuole dipendere da essi per mantenere la libert come nel sottotipo sociale. In maniera esplicita o nascosta, si cerca il controllo sul denaro tipicamente nel sottotipo conservativo.
Ho un atteggiamento molto distaccato con il denaro e con la mia casa. Vedo il denaro come un mezzo di sostentamento che mi consente di poter dare certe prestazioni, come un mezzo e non come una necessit vera e propria. Accumulare oggetti, cibo come se ve ne fosse penuria. Voglio essere pi forte dei bisogni materiali. Mi piace molto che vengano usate dalle altre persone le cose che possiedo: potrei ricavarne un qualche vantaggio. Preferisco far credere di essere sempre senza soldi, perch nutro il pregiudizio che avere soldi sia eticamente discutibile e che offuschi lo splendore della mia immagine incontaminata. Ho una forte sensazione, nel profondo, di carenza e scarsit; controllo bene quali siano le mie riserve di denaro, di cibo nel congelatore, di vestiti puliti nellarmadio dei bambini...
Il sottotipo sessuale utilizza generosamente il denaro per comprare amore. Il sottotipo sociale cerca maggiormente laccumulo e labbondanza. Il sottotipo conservativo opta per il controllo. Lorgoglio non persegue tanto lostentazione, tipica della vanit, quanto la libert di fronte a ci che materiale e lindipendenza di fronte al denaro. Accettare limportanza del denaro significa, in qualche modo, evidenziarne la necessit, situazione che lE2 rifugge a tutti i costi.
Mia madre diceva sempre che quello che non perdevo lo regalavo e che ho le mani bucate. Sentivo che senza il denaro mi sarebbe mancata una risorsa, ma quando cera lamore e cerano gli altri, del denaro non m importava nulla.
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Per quanto riguarda gli oggetti, c stato un periodo nel quale ero molto geloso, possessivo di ci che era mio, e quando qualcuno non rispettava queste cose era come se mi colpisse direttamente, come se le mie cose fossero parte di me. Oggi fortunatamente tutto questo svanito. Ho una collezione di vari oggetti di arredamento che talvolta sono davvero troppi per starci. Eppure compro quello che mi piace senza che mimporti se ho spazio oppure no. Per la stessa ragione che mi rende meno unica, non ho mai accumulato denaro e ho a disposizione solo il necessario per affrontare una vita sobria.
Natura ed ecologia
La natura come espressione di grandiosit e di forze illimitate attira lattenzione del carattere orgoglioso perch vi abbondanza, pienezza. Ma poich lE2 maggiormente incentrato su se stesso, relativizza il valore dellecologia pur riconoscendolo perch socialmente impensabile ragionare altrimenti. Comunque non adegua il suo comportamento alle esigenze che implica il rispettarla.
Mi piace godere della natura, ma non ho una buona relazione con gli animali. In fondo, sento paura. Il rispetto dellambiente sempre stato importante, ma stava diventando ossessivo; oggi posso dire che il rispetto libero e sentito, fin dove riesco a riconoscerlo. Mi piacciono i grandi paesaggi e le dimostrazioni della forza della natura come le cascate, le albe spettacolari... Esibisco un comportamento ecologista che in realt non metto in pratica. Con lecologia e la natura non entro davvero in relazione, mi piace curarla.
Esistono due posizioni contrapposte nel prendersi cura dei fiori o delle piante, ma la filosofia dominante di questo enneatipo si trova lontana dagli interessi ecologisti. Lorgoglio sincentra pi sugli aspetti personali, poich subordina la natura al proprio servizio.
Non sono molto ecologista. Sono rispettosa, ma senza esagerare: non farei qualunque cosa per difendere la natura. Normalmente non sopravvive alcuna pianta che dipenda dalle mie attenzioni, troppa acqua, poca cura... sono tanto fragili... Ho un grande giardino pieno di piante e di fiori che curo e coltivo con amore.
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RIPERCUSSIONI DELLORGOGLIO NELLE RELAZIONI CON DIO, CON IL DIVINO, CON IL TRASCENDENTE
Questultimo ambito ha la sua particolarit. Ogni persona intervistata ha potuto prendere una posizione personale davanti a Dio, al divino, al trascendente. Le osservazioni non si focalizzano su una religione specifica o su una determinata confessione. a) Credere in Dio, ma spesso senza tenere conto dei limiti istituzionali e dei riti religiosi.
Sento e credo in un Dio, non credo nella Chiesa come istituzione. Davanti a questi insegnamenti io ho avuto un rifiuto totale. Contestando la Chiesa che per me rappresentava Dio, ho contestato anche i miei genitori. Credo in Dio, bench non pratichi alcun rito religioso.
b) Unidea di fusione con Dio. Per lorgoglioso pi facile essere una cosa sola con Dio piuttosto che qualcosa di distinto da lui, e pertanto inferiore. Lequiparazione dellamore con lidea di Dio sembra facilmente raggiungibile per lE2.
E soprattutto oggi credo in un Dio che presente in ognuno di noi, come fulcro e detentore dellamore universale. Negli ultimi tempi sento un maggiore desiderio di dissolvermi in Dio e, sempre, un trasporto nellessere posseduto dal Suo spirito. Penso che sia talmente divino da essere dentro ciascuno di noi.
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c) Il rispetto rifugge il confronto: pertanto, non si corre il rischio di perdere. Si mantiene ben saldo il senso dellindescrivibilit di Dio, bench signorino le ragioni per le quali si opti per il silenzio.
Dentro di me ho sempre avuto un profondo rispetto per il trascendente, ma ho anche sempre sperato di non dovermi mai confrontare con esso. Ne parlo appena e non ne ho mai scritto, n ho intenzione di farlo in questo questionario: ...su ci di cui non si pu parlare si deve tacere! Sono molto rispettosa delle credenze degli altri, di ci in cui credono.
Lorgoglio si chiude allamore contemplativo, che si trova alla base dellamore per Dio: non pu accettare lesistenza della grazia, poich gratuita e non dipende dalla propria eccellenza e dal proprio merito. Il carattere orgoglioso si avvicina allambito divino per unestrema necessit o come espressione del suo istrionismo, effetti speciali compresi. Limmagine di Dio inteso come amore risulta pi accessibile per lE2.
Mi costa mettere in pratica lamore contemplativo: esiste sempre in me lidea folle che se io mi propongo di farlo ci posso riuscire. Quando durante la mia vita sono sorte le frustrazioni, che si sono prese gioco di questa idea folle, o gravi problemi di salute in famiglia, ho pregato come una matta. Spesso penso di essere il figlio pi meritevole e prodigo, io sar il prescelto. Aspettative di arrivare ad avere esperienze sensoriali significative, poca stima per la pace austera e senza effetti speciali. Nella mia relazione con Dio levoluzione pi importante probabilmente ha a che vedere con il fatto di riconoscere in me, come in tutti, lessenza divina dellamore di Dio. Probabilmente lorgoglio o la superbia mimpedivano di entrare in relazione con Dio.
Lemozionalit relativa allE2 contiene un senso di anti-intellettualit, come afferma Naranjo (1994a): Lenneatipo II non solo un tipo sensibile, ma anche, frequentemente, anti-intellettuale (p. 204). Per questo motivo esiste la tendenza a eliminare dallesperienza religiosa le regole e le verit intellettuali a beneficio dellamore. Contrapposizione, daltra parte, pi fittizia che reale. Unesperienza intensa, un grave incidente, facilita lavvicinamento a Dio.
Quando ascoltavo i preti predicare non li sentivo coerenti, non mettevano amore nelle
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parole, ma regole e verit intellettuali; non mi emozionavano e non provavo nulla. Lincidente dauto di un fratello, che ha lasciato mia nipote gravemente malata, mi ha fatto pregare come non facevo da molti anni.
San Giovanni della Croce (1955) analizza limpatto che i vizi capitali hanno sui principianti, cominciando dalla superbia. Il fervore e la diligenza nelle cose/negli aspetti spirituali e negli esercizi di devozione generano una superbia nascosta che provoca soddisfazione nei confronti delle proprie opere e di se stessi, come mostra il fariseo nei confronti del pubblicano (Lc 18, 11-12). Gli orgogliosi ricercano lapprovazione dei loro maestri spirituali e, se non la ricevono, li cambiano/sostituiscono con altri che siano adatti ai loro gusti (p. 764). Utilizzano strategie di manipolazione per salvaguardare la loro immagine di grandezza spirituale: Odiano elogiare gli altri, mentre amano essere lodati e, a volte, lo pretendono persino (p. 765). Non godere ancora della pienezza provoca in loro una certa impazienza. Le imperfezioni che tanto li disturbano, servono loro per non essere pi superbi e presuntuosi. Il loro senso dellabbondanza, proiettato nel campo religioso, li spinge a volere insegnare tutto, p. 765, invece di approfittare dellinsegnamento degli altri, il che sarebbe una dimostrazione di umilt, virt che guarisce la loro tendenza allorgoglio spirituale, passione riconosciuta dai padri del deserto come la variante pi pericolosa di tutte quelle possibili. La superbia dellE2 cerca lilluminazione, le esperienze extrasensoriali o manipola la religione per provocare ammirazione negli altri.
Mentre pratico la meditazione, un pensiero abituale :Sono, o sar, quello che medita meglio, il numero uno, il pi illuminato il cercare il massimo vantaggio possibile. Mi successo nel 93. Per due giorni non ho chiuso occhio e durante il giorno avevo la sensazione di sapere che cosa sarebbe successo da l a qualche ora dopo. Questa magia proseguita con un richiamo notturno che mi ha guidato dal letto al tappeto che avevo in sala e a un certo punto, impaurito, ma in stato di totale devozione, ho sentito una voce che mi ha chiesto di inginocchiarmi. Ero convinto fosse Dio a guidarmi, invece ho visto unimmagine sacra indiana contornata da angeli che mi chiedeva cosa volevo dalla vita. Al momento non mi sembrava vera tanta bont e in una frazione di secondo ho pensato a quante migliaia di cose avrei potuto chiedere. Ancora: luso sociale dellesperienza trascendente, ad esempio per aumentare il grado di ammirazione degli altri nei miei confronti o per proporre come superiore quella che una pura esperienza personale e soggettiva.
VANIT
E3
9 8 7 6 5 4 1 2
CATEGORIA
SOTTOCATEGORIA
Prevalenza dellimmagine a discapito dellessere Voragine del vuoto, causato dallapparenza Identificazione con la maschera e con le aspettative degli altri Autoinganno e finzione Sostituzione dellamore con lammirazione Difficolt varie nellessere consapevole Bisogno di successo, di essere attraente, di prestigio e di riconoscimento Il fare come meccanismo di fuga e come conquista Competitivit come surrogato di capacit di risolvere le situazioni Efficacia, controllo, autonomia, sicurezza, pragmatismo Disconnessione emozionale e istintiva Piacere come dovere di adeguamento allaltro e come perdita di s Interpretazione di un ruolo nel grande teatro del mondo
Oscuramento dellessere
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1. OSCURAMENTO DELLESSERE
Mettiamo le marionette nella scatola e chiudiamola, perch questa rappresentazione finita: cos Thackeray (1984, vol. II, p. 396) conclude il suo famoso romanzo a puntate La fiera delle vanit, da cui sono stati tratti anche dei film. Le persone si riducono a burattini, fantocci e marionette, senza vita propria, manovrati dallesterno. Nel paragrafo precedente, Thackeray cita lespressione latina Vanitas vanitatum, in riferimento allEcclesiaste 1,2: Vanit delle vanit, tutto vanit. La parola greca tradotta come vanit, significa letteralmente colpo di vento, soffio, alito, ma si accosta in maniera figurativa a tutto ci che effimero, caduco, futile. Per quale motivo lE3 si aggrappa alla vanit, mettendo cos in gioco il senso della sua esistenza?
Lobiettivo del vanitoso lamore, ma cade nella trappola di mettersi una maschera attraente per ottenerlo. Solo lessere la fonte e allo stesso tempo il destinatario dellamore. Impegnandosi nella costruzione di unimmagine preconfezionata, si distacca da se stesso e, cos fa-
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cendo, ostacola il proprio percorso amoroso. Lessere autonomo, ma lapparenza si alimenta dello sguardo altrui, al quale cerca di piacere e che vuole compiacere. LE3 cade cos nel marketing dalla personalit.
Le emozioni hanno qualcosa di costruito, come nella pubblicit televisiva, dove si vendono prodotti con persone che hanno un sorriso che vuole incantare... Era concentrare lattenzione sullimmagine esterna che gli garantiva amore. Ho sentito lobbligo di piacere e di compiacere; tutto ci basato sullimmagine che ho di me, sullidea che ho di me stessa.
LE3 polarizza tutte le sue energie verso la costruzione della propria immagine in modo da nascondere la sua realt. Non c un centro, ma solo periferia. Il desiderio di piacere convive con la paura di essere. Tutto si incentra sullimmagine come compito prioritario, ma il prezzo che si paga esagerato: Che giova infatti alluomo, se guadagna tutto il mondo e poi perde la propria anima? (Mt 16,26). Non esiste una consistenza interiore, piuttosto un atteggiamento camaleontico.
Non posso mostrarmi come sono, non posso perdere limmagine di me. E spesso si in grado di diventare dei camaleonti, rischiando di perdersi, di non riconoscere il proprio centro. Si tratta di mettere una benda dietro la quale nascondo quello che mi sta accadendo, per paura di riconoscere e affrontare la realt.
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Quanto pi ci si concentra sulla maschera, tanto maggiore la sfiducia in s. Limmagine protezione, ma soprattutto inganno. Nasconde qualcosa che non si vuole mostrare perch, se qualcuno scoprisse cosa vi sotto, rimarrebbe deluso. Si sfocia nel culto allapparenza. Si sostituisce lamore, proprio dellessere, con lopinione degli altri, che irrilevante e multiforme.
Il 3 si porta dentro un vuoto interiore abbinato a una esteriorit molto attiva: la personalit esteriore e allegra che agisce. Quella che percepisco alla base di tutto una gran sfiducia in me stessa, come se fossi indegna, malvagia e ignobile. Il culto dellapparenza, dellapparire, di quello che pensano la gente e gli altri, tutto.
La maschera esibisce una bellezza fredda, allegra e tranquilla. Senza legami con il proprio lessere, non vi emozione, ma solo una maschera, quasi una smorfia. Senza la maschera, si sperimenta il vuoto, la perdita e la distruzione. Per questo motivo, lE3 fugge verso la superficie. Il sentimento autentico viene sostituito dal sentimento adeguato alla funzione che si svolge in quel momento. Lattore si dissolve nel copione che interpreta.
Mi mancato il terreno sotto i piedi; mi sentivo vuota, fragile, piccola, inutile, persa, addolorata, distrutta. Il 3 perfetto in molte cose, ma fugge dal senso di vuoto interiore, fugge dal contatto con lemozione, una cosa che vista da fuori viene percepita come superficialit. Non c spazio per sentire il vuoto, per sentire langoscia, per sentire lira, perch questo non si accorda con il ruolo di persona simpatica e gradevole.
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verranno utilizzate quattro sottocategorie per indicare le diverse strategie utilizzate dal carattere vanitoso per bloccare la sua coscienza o attenuarne la sua percezione.
Il meccanismo di difesa, tipico della persona vanitosa, lidentificazione, che Gurdjieff considera il nostro pi terribile nemico perch penetra dappertutto (Ouspensky, 1968, p.204). Aggiunge: Luomo identificato non pi che una cosa, un pezzo di carne; perde perfino la poca somiglianza che aveva con un essere umano (p.205). Lidentificazione con i travestimenti utilizzati annulla la coscienza di s.
Ho sempre sperimentato unidentificazione totale di me stessa con limmagine che davo, e vivevo al suo servizio. Unaltra idea folle il confondere me stesso con quello che faccio: o sono quello che faccio lidea folle che mi spinge allefficienza, ma anche allo stress e allansia. Sidentifica con il partner fino al punto di dimenticarsi di se stesso.
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Linganno talmente sottile che mina gli ideali stessi. Ibsen (2002) attraverso il suo personaggio Relling, mette in guardia senza attenuanti: Perch lei usa precisamente la parola ideali, estranea alla nostra lingua, quando abbiamo una parola specifica tanto adatta: bugie? (p. 177). Il soggetto vanitoso nasconde tutto ci che pu mettere in pericolo la sua immagine. Si sente un truffatore. Occulta talmente tanto le sue debolezze agli altri da non riuscire pi a vederle in se stesso.
In fondo, chi mi ama un po truffato, cascato nel mio inganno, non si accorto di quanto poco io valga. Presento a me stessa e allaltro unimmagine idealizzata, nascondendo le parti meno belle di me non solo allaltro ma anche a me stessa. Nascondere la verit significa anche nascondere se stessi e, quindi, quello che realmente sento in quel momento.
Naranjo (1993a), a differenza di Ichazo, considera linganno come nucleo cognitivo o cristallizzazione del carattere dellEnneatipo III (p. 215). Andando oltre una certa sinonimia con inganno, bugia e falsit, mirano maggiormente a una mancanza di relazione obiettiva coi fatti. La
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parola inganno, invece, comporta una mancanza di veridicit in relazione ai sentimenti ed una simulazione (p. 215). La finzione e ladornare le cose fanno perdere il contatto con la realt.
Bisogna distinguere tra menzogna e falsit: nel 3 pi facile nascondere la verit piuttosto che raccontare vere e proprie bugie. Fingere di interessarsi ad argomenti che interessano ai miei interlocutori. Sono capace di ingentilire le cose secondo il mio capriccio, perch voglio vederle in un determinato modo e non cos come realmente sono.
La vetrina si trasforma nel luogo esistenziale del vanitoso. Da l si mostra con ostentazione per essere visto e ammirato. La sua preoccupazione per limmagine ostacola la sua consapevolezza di essere. Ostenta splendore, ma gli manca calore. Un vetro invisibile lo separa dagli altri. Tutto si
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esaurisce nella visione, manca il calore del tatto. I passanti si succedono tra loro, ma nessuno rimane coinvolto dallamore per un manichino, a meno che non viva allo stesso livello epidermico degli oggetti ammirati.
Necessit di essere vista e ammirata. Si sempre come in vetrina.
La timidezza si manifesta maggiormente nei rapporti stretti, perch risulta pi difficile nascondere il trucco: si ha paura che cada la maschera. Davanti a una critica bisogna salvaguardare il ruolo per sostenere il quale si usa ogni tipo di sotterfugio e argomento convincente. Riconoscere linganno implicherebbe affrontare il vuoto.
Rispetto alla critica, tendo a girare la frittata, trovando delle attenuanti o delle spiegazioni convincenti. Quando va via mi sento alternativamente colpevole con me stessa e arrabbiata con lei: mi dico che meglio essere sola che in sua compagnia.
3. ALTERAZIONI DEL COMPORTAMENTO PER MEZZO DI ALCUNE STRATEGIE OPERATIVE Il comportamento viene influenzato dal grado di consapevolezza posseduta da una persona, ma a sua volta lo genera. Qui si vedono le strategie
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operative utilizzate dalla persona vanitosa per ottenere i suoi scopi e i suoi desideri. Laumento della consapevolezza e delle virt disattiva in maniera proporzionale i comportamenti a esse subordinati. A partire dai dati ottenuti, si possono identificare sette strategie operative.
Le modalit di attirare lattenzione e il riconoscimento degli altri sono circoscritte alle varianti dei sottotipi dellE3. Il sottotipo sessuale attribuisce molta importanza al look ed vittima della tirannia dello specchio. Considera il sesso come forza di attrazione e gioca le sue carte migliori sul piano fisico. Il sottotipo sociale ricerca il prestigio, la fama, il successo, lostentazione e il risultato come vie per emergere dal gruppo e per essere stimato. Il sottotipo conservativo persegue la sicurezza del risultato utilizzando la discrezione e allontanandosi da modalit di comportamento troppo vanitose, quasi le considerasse un negativo fotografico.
Essere curati nel vestiario, nel look. Necessit di avere prestigio nel lavoro, nella famiglia e tra gli amici. Quando qualcosa mi venuta bene, cerco di mettermi in mostra.
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La subordinazione dellamore al successo, come automatismo generato nellinfanzia, si traduce nella convinzione che vengano amate solo le persone che riescano bene e abbiano successo. La vanit il modo di ottenere lamore, ma paradossalmente, allontanandosi dallessere, rende impossibile lamore. LE3 vive il fallimento con autentica angoscia perch, partendo dai suoi criteri ermeneutici, presuppone la perdita dellamore e la coscienza del vuoto. Le sue azioni sono selettive perch vuole intraprendere solo quei compiti che gli garantiranno successo, un successo che per non sempre dipende solo da lui.
Attribuisco ogni successo o fallimento alle mie azioni, escludendo dalla mia percezione la preziosa rete di coincidenze, eventi simultanei, ispirazioni, etc. che ora sento che mi guidano. fondamentale evitare gli insuccessi perch solo i vincitori sono degni di amore. Questo limita enormemente lespressione di me stessa, perch nella vita ho quasi esclusivamente osato intraprendere solo quelle imprese che mi sembravano avere garanzie di successo.
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Liperattivit che mimpedisce lascolto di me stesso e delle mie emozioni e che utilizzo, talvolta, come meccanismo per non sentire.
Ricorrendo allazione come fuga, la velocit il requisito per poter fare pi cose, staccarsi dal campo emozionale ed evitare il vuoto. Honor (2005) ha pubblicato recentemente Elogio della lentezza. Un movimento mondiale sfida il culto della velocit. Tutto deve essere rapido, senza lasciare il tempo n per pensare n per sentire. La cultura del fast food applicata a tutti gli ambiti del fare umano. Esiste la paura di trattenersi, di fermarsi, perch bisognerebbe affrontare i problemi insoluti che affiorerebbero in superficie.
Laccelerazione una di esse: consiste nel fare tutto molto in fretta, per non prendere contatto con la realt. Tendono a mettere lidea in pratica, vita veloce, piena di attivit interessanti. Ho difficolt a fermarmi!!!! Se non fisicamente, a fermare la mia mente. Sono molto veloce e credo che la mia rapidit abbia la funzione di anestetizzarmi rispetto alla mia necessit di fermarmi e riposarmi ho molta paura di non fare niente o di non fare qualcosa che in realt voglio fare.
La perdita di sensibilit, che implica lo spostamento di energie verso lazione, si ripercuote in forma negativa sulle relazioni personali. Lobiettivo pi importante dellaffetto. Il vanitoso diventa un negoziatore senza viscere. Il lavoro polarizza la sua vita, annullando le altre possibilit. La grande quantit di compiti crea la sensazione di essere occupato e attiva il senso di importanza, ma lo allontana dalla propria interiorit. Efficienza, perfezione, superiorit e autosufficienza accompagnano le sue azioni.
Credo che sia lambito del lavoro quello dove la maschera ha interferito maggiormente nelle mie relazioni personali, perch mi sforzo di sembrare una persona impeccabile e molte volte perdo quote di umanit. La moltitudine di compiti potrebbe essere un altro modo di non entrare in contatto. Necessit di dimostrare efficienza e buone capacit di esecuzione nel lavoro, agendo con indipendenza, autosufficienza e autonomia. In un periodo della mia vita, lagenda era di un unico colore, ossia lavoro, lavoro, lavoro... Il sentirmi in dovere di fare tutto io, perch laltro non in grado.
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La rivalit distrugge lo spirito di cooperazione e cerca di minare i progetti altrui. Il vanitoso non adotter mai unaggressivit grossolana, poich in lui anche limmagine svolge il suo ruolo, a meno che non si trovi in una situazione estrema. Sa fare sgambetti senza che si noti; elimina a poco a poco i suoi avversari fino a impadronirsi del potere.
In genere boicotto i progetti degli altri se non vedo un vantaggi per me. come annullare il rivale in forma molto innocente, dirne due o tre cose che lo screditano. In azienda alla fine riuscii a convincere il consiglio di Amministrazione e in pochi anni feci fuori tutti i nemici, senza che se ne accorgessero.
Il successo deve essere personale: gli altri valgono e sono utilizzati nella misura in cui lo facilitano. La crescita degli altri mette in pericolo il predominio personale; per questo motivo la fiducia si d con il contagocce. Questi meccanismi rispecchiano il tema centrale dellE3: assicurarsi il successo che diventer, come crede, la garanzia di essere amato. Con il risultato che sperimenta il fallimento come una perdita di amore. Anche gli altri anelano al trionfo che cerca. Di l nasce la rivalit.
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Non posso chiedere aiuto, n cooperare, n accettare di buon grado le idee altrui. Le persone medie, appena sufficienti non piacciono alla gente; non mi posso permettere di fidarmi di nessuno. Devo essere competente ed eccellere in tutto, non devo sbagliare mai, altrimenti perdo lamore dellaltro.
La spontaneit cede il posto al controllo. Il vanitoso attento al dettaglio perch non accetta di perdere per un nonnulla. Vuole controllare tutto affinch non gli sfugga niente e possa ottenere quello che vuole. Una buona organizzazione richiede il non lasciare nulla nelle mani del caso n dellimprovvisazione. Questo atteggiamento normalmente accompagnato da un comportamento molto esigente verso se stessi, tensione e assenza di emozioni.
Ci fu un momento in cui smisi di fidarmi della bont e della saggezza di tutto e mi assunsi il compito di controllare il mondo. Non gli si pu criticare nulla; un carattere troppo controllato, una persona pulita e molto disciplinata. Il controllo della situazione significa essere in grado di rispondere bene e risolvere le situazioni, evitando il fallimento. Difficolt a rilassarsi per avere tutto sotto controllo. Per esempio, la necessit di stare tra amici e di esercitare un certo potere e qual-
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che controllo su essi, bench in forma dissimulata, come, per esempio organizzare incontri, fare una lista dei loro nomi e dei numeri di telefono, dare suggerimenti e consigli quando uno mi svela le sue confessioni pi intime.
Il vanitoso cammina sul filo della sua vita come un funambolo. La maschera genera incertezza. Solo la sicurezza poggia nellessere, ma lE3 la pretende dal suo personaggio. Vuole essere sicuro di ottenere il successo, ma a volte deve correre rischi, anche quelli sempre controllati. Alcune persone vanitose abbassano le proprie pretese per assicurarsi il trionfo a un livello inferiore rispetto a quello che ci si pu aspettare dalle loro capacit.
Mi considero una persona abile, capace, ottimista, in grado di aggregare persone attorno a s, ma anche accogliente e sensibile. La mia necessit di sicurezza mi fa aggrappare a ci che possiedo e che sento come una rete di sicurezza. Scelgo partner deboli, in difficolt, cos mi sento io pi sicura, mai messa in discussione.
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tallo, chiese con determinazione al cavaliere dellarmatura arrugginita: Togliti questa armatura affinch possa vedere chi sei in realt (Fisher, 1996, p. 10). Senza dialogo da pelle a pelle, da essere a essere, lemozione si stempera. La maschera, bench bella, fredda come la porcellana. Nella stessa relazione sessuale non si riesce a donarsi realmente allaltro e anche lorgasmo pu diventare una finzione: un (auto)inganno in pi.
Si sviluppa insensibilit. La mia reazione fu quella di mantenere un atteggiamento normale, ma quello che gli mostravo in realt era distanza, freddezza, lontananza e non seppi come chiarire largomento; come se non potessi perdonargli quello che per me era un errore, ma contemporaneamente mi sentivo molto falsa per il fatto di non sapere rompere quella tensione. Ma una persona che nellintimit rimane fredda, perch bada alla propria immagine e quindi non si abbandona. La necessit di mantenere la mia autonomia mi portava a mostrare una certa freddezza nel prendere determinate decisioni, come per esempio quando mi separai dal mio primo marito, a 29 anni.
Il dottore William Harford, interpretato da Tom Cruise nel film Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick (1999) si addentra nel tab protetto dalla sua maschera. Togliersela metterebbe in gioco la sua vita e si scoprirebbe la sua identit: non vi sono n emozione n contatto sessuale. Alla fine, lintruso viene allontanato. Ogni occultamento esige tensione e controllo, con un enorme dispendio di energie, a dispetto dellincertezza del risultato.
Tengo sotto controllo le emozioni, anche perch quando mi emoziono molto sono travolta, non ascolto pi quello che mi dicono, mi confondo. un disastro. Questo mi fa perdere nellaltro senza tenere conto delle mie necessit o dei miei desideri. E poi trovarmi a riconoscere che forse gli altri non hanno poi cos tanto bisogno di me e che io ho rinunciato a qualcosa che mi poteva arricchire e piacere veramente. Tutto questo occultamento genera una grande tensione, rende imprescindibile il controllo ferreo, e impoverisce enormemente la vita.
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Limperativo che guida lE3 si concretizza nel dovere di piacere a tutti e di essere amato da tutti. Si tratta di unidea folle, di una fissazione vanitosa, che aumenta la sua frustrazione, poich qualunque rifiuto o atteggiamento indifferente viene vissuto come un fallimento personale. La trappola di questo progetto consiste nel subordinare il valore personale alle reazioni degli altri.
Midentifico maggiormente con la ricerca del modo di compiacere laltro per essere amata. Nel caso delle amicizie, la tendenza quella di pormi come persona in grado di aiutare, ma che, fondamentalmente, non ha bisogno di aiuto. Devo piacere a tutti; mi devono amare tutti.
Ogni rappresentazione ha il suo costo. Si vive in funzione del copione che si recita al fine di ottenere lapplauso del pubblico e si finisce per ignorare i propri sentimenti. Laccusa di Juliet al cavaliere dellarmatura arrugginita riassume il dramma delle relazioni di coppia: Credo che tu ami pi la tua armatura di quanto ami me (Fisher, 1996, p. 9). LE3 affronta il paradosso del fatto che la paura di perdere gli altri finisca in una perdita di s.
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Cammino un po scoraggiata e con espressione triste? Mi distendo e sorrido leggermente come se fossi incantata della vita. Un altro aspetto, che, soprattutto nella relazione di coppia, sotto la maschera della brava bambina che si comporta o come laltro la desidera, in fondo in fondo, non faccio altro che amare me stessa e limmagine di brava bambina con la quale midentifico. Questo fa si che io rischi di trovarmi in un paradosso doloroso: Se sono come laltro mi vuole, rischio di allontanarmi da me, quindi potrebbe accadere che per non perdere laltro perdo me.
LE3 vincola la sua emozione al copione che recita e attribuisce a se stesso il sentimento del personaggio che rappresenta. Col risultato che cerca sempre dinterpretare lemozione adeguata, pertanto costruita e artificiale. Non sorgendo dal profondo del suo essere, rimane in superficie. Come una banderuola, si muove a seconda del vento che soffia pi forte e le maschere che utilizza sono scelte in funzione del pubblico per ottenere accettazione e applauso.
Ricerco sempre copioni sicuri e adeguati piuttosto che arrischiarmi a soffrire il rifiuto di una sola persona.
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Il controllo emozionale non significa che non ci sia emozione, ma lemozione costruita, lemozione che dipende dal ruolo. Ho bisogno di essere sicura di essere nel posto giusto o ricevere un segnale che cos.
La persona vanitosa un attore che calca il grande palcoscenico del mondo. Il premio dei suoi sforzi si concretizza nella critica favorevole e nellapplauso fervente. Ogni diversa situazione pu richiedere un copione distinto. Multiforme e camaleontico, lE3 persegue il calore del pubblico a qualunque prezzo, compresa la rinuncia allamore in beneficio dellammirazione. possibile correggere questo modo di vedere erroneo solamente se affronta il terrore del fallimento, e ancora di pi del vuoto.
Pu accadere che un 3, quando si rende conto dello sforzo di sostenere solo per gli altri il ruolo per essere gradevole, efficiente e disponibile, pi ne diventa consapevole pi sente risvegliarsi il desiderio di allontanarsi per riposare. Molti si creano un amore per la lettura... o altro. Difficolt ad accettare la critica altrui, oppure rifiutarla. Per quanto riguarda lamore, il 3 sociale troppo legato al ruolo professionale; la donna professionale un po maschile, quindi votata un po alla rinuncia della vita amorosa.
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La disconnessione dal proprio essere. Lautoinganno quello di non conoscere ci che si vuole per rispondere alle richieste degli altri. quello che, per quanto mi riguarda, sempre avvenuto.
Lapparenza esterna, ma il vanitoso la trasforma in un proprio criterio di valutazione. La scommessa si rivela dannosa e il risultato la perdita di s per laffanno di conquistare lattenzione degli altri, lannullamento della vita interna e della sfera dintimit, la superficialit per paura di rivelare unessenza personale che, tra laltro, si ignora...
vivere proiettati verso lesterno. Ma una vita incentrata sul successo esteriore sacrifica per forza di cose la vita interiore, che nasce dallintimit e dalle domande sulla propria intimit.
Il sottotipo sociale afferma: Nel 3, il sociale sembra pi intellettuale; il sessuale pi emozionale e il conservativo pi attivo. Sono sfumature interessanti, ma pi concretamente la vanit sessuale viene alimentata dallimmagine fisica maschile o femminile, la vanit sociale si nutre del prestigio, mentre la vanit conservativa si sostenta grazie allimmagine di sicurezza.
Sottotipo sessuale: Dal punto di vista del mio sottotipo sessuale, ho vissuto la vanit come seduzione basata sulla mia immagine fisica, con il fine di potermi identificare e riconoscere. Sottotipo sociale: Vuole il riconoscimento del proprio prestigio, e per questo lavora tanto e fa molto sforzo. Sottotipo conservativo: La modalit del 3 di essere esecutore legata a una certa vanit, allautostima indotta dal riconoscimento della propria produttivit.
Le fissazioni, chiamate colloquialmente idee folli, sono distorsioni cognitive che alimentano e giustificano la passione dominante, che risiede nel centro emozionale. LE3 incentra il valore di una persona sullopinione degli altri. Pertanto si orienta sulla base di un criterio estrinseco, mutevole e facilmente manipolabile.
In fondo, chi mi ama un po truffato, cascato nel mio inganno, non si accorto di quanto poco io valgo. Se, in un dibattito tra amici, resto silenziosa e non manifesto la mia opinione, allora
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mi prenderanno per pagliaccia, per superficiale o per vuota. Niente andr bene se non lo faccio io.
La vanit implica la trasformazione di un essere che si sente inadeguato in oggetto desiderabile, migliorando a dismisura la propria immagine. Vi la ricerca dellamore attraverso la strada sbagliata: la rinuncia dellessere e la dipendenza dallo sguardo altrui.
Sono comportamenti automatici, cio come io credo di dover essere ma anche un modo per cercare di essere simpatica a tutti al fine di non essere esclusa, cio, perch mi vogliano, mi accettino. Voglio essere la migliore e odio trovarmi davanti a qualcuno che minacci il mio esserlo: sotto tutti gli aspetti. Il controllo della situazione il fatto di essere in grado di rispondere bene e risolvere le situazioni, evitando il fallimento.
I meccanismi di difesa pretendono di attenuare la consapevolezza in tutti i suoi ambiti o di farla sparire. Lidentificazione dellE3 con la sua immagine ostacola la consapevolezza di s. Lattore si perde in funzione del personaggio.
Se ho un interlocutore aggressivo o che mi tratta con sufficienza, me ne vado, profondamente frustrata, dicendomi che non merita gli dica niente: non merita neanche il mio rispetto, sarebbe un onore troppo grande rispondergli. Mi sento meglio se cerco di giustificarmi e non ammetto il mio errore o il mio sbaglio. Un altro aspetto rilevante lidentificazione con unimmagine ideale di s.
Calderon de la Barca (1982) sintetizza nel soliloquio di Sigismondo ne La vita sogno linganno dellE3 e la fugacit dellapplauso che cerca: Il re sogna desser re, e cos ingannato vive esercitando il comando, disponendo e governando; ma gli ossequi che riceve come in prestito pu scriverli sulle ali del vento, e la morte li muta in fredde ceneri... Sventura immensa!... possibile che ci sia chi cerca di regnare, se pensa che poi dovr ridestarsi nel sonno della morte? Il ricco sogna le sue ricchezze che gli procurano tante preoccupazioni; il povero sogna di soffrire la sua miserabile povert; sogna colui che comincia a prosperare; sogna chi saffanna a correr dietro agli onori; sogna colui che insulta e offende... In conclusione,
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tutti in questo mondo sognano di essere quel che sono, se anche nessuno se ne rende conto!... Io sogno desser qua oppresso da queste catene; ma ho sognato che mi vedevo in altra condizione ben pi lusinghiera... Che mai la vita? Una frenesia. Che mai la vita? Unillusione, unombra, una finzione... E il pi grande dei beni poi ben poca cosa, perch tutta la vita sogno, e gli stessi sogni son sogni!... (p. 77).
Sono capace di abbellire le cose secondo il mio capriccio perch voglio vederle in un determinato modo e non cos come realmente sono. Altro aspetto: ho una visione che a volte ingigantisce limportanza che posso avere in una situazione, e mi difficile avere la giusta percezione di quanto io conti davvero.
Il gioco di apparenze al servizio dellimmagine nutre le diverse dinamiche della vanit, che si traducono in doppiezza e inganno. La perdita del contatto con lessere, allontana dallautenticit e la maschera che si utilizza conduce allinganno. Si ha cos identificazione con ci che artefatto e si agisce a partire dalla finzione. Il risultato ottenuto si concretizza nellautoinganno. Egli stesso la prima vittima della sua
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rappresentazione. La persona sparisce a beneficio del personaggio, e crescono in modo esponenziale i problemi di identit.
Al compimento dei 40 anni cominciai a sentire la delusione nel vedere i segni che il tempo lasciava sul mio corpo. Da quel momento iniziai ad andare in palestra e ho perso circa quindici chili. Sono appena ritornato da un corso condotto da un professore che non conoscevo. Durante i primi giorni, ho scoperto che cercavo insistentemente il suo sguardo, dovevo essere sicuro che mi avesse visto, che io per lui ero gi qualcuno di differente dagli altri. E poi trovarmi a riconoscere che forse gli altri non hanno cos tanto bisogno di me e che io ho rinunciato a qualcosa che mi poteva arricchire e piacere veramente.
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un falso darmi allaltro perch io non do quello che ho, piuttosto quello che credo che laltro voglia. Un altro aspetto che, soprattutto nella relazione di coppia, sotto la maschera della brava bambina che fa o come laltro la desidera, in fondo in fondo, non faccio altro che amare me stessa e limmagine di brava bambina con la quale midentifico. Nellambito delle relazioni affettive sicuramente il voler essere come laltro mi vuole, per risultare amabile e desiderabile. Questo fa si che io rischi di trovarmi in un paradosso doloroso: se sono come laltro mi vuole, rischio di alienarmi da me, quindi potrebbe accadere che per non perdere laltro perdo me stessa.
Le relazioni di coppia si risolvono in un gioco di apparenze nel quale lazione occupa il vuoto prodotto dallassenza di sentimenti autentici. Non si ama, si fa lamore. Non pu esservi un donare se stessi, perch si persa lidentit in favore dellimmagine. Predominano gli aspetti formali e corretti. La rappresentazione teatrale non elimina la freddezza. Persino lorgasmo pu trasformarsi in finzione. Le emozioni considerate adeguate prevalgono sempre su quelle autentiche.
Quando lei in casa "la servo" costantemente . Questo mi fece soffrire molto fin quando mi resi conto di come agisco affinch gli altri mi vogliano bene e di come mi distacco da ci che io realmente voglio o cerco quando entro in relazione con gli altri. Nellamore: qualunque atteggiamento del mio compagno che dimostri disinteresse o indifferenza verso me o verso le mie cose e il fatto che rivolga la sua attenzione ad altre cose o persone mi disturba. Risultato: ci stiamo separando e quegli aspetti che io ho negato, perch pensavo potessero non piacergli, a mio marito piacciono molto. Paradossale no? Un aspetto si riferisce proprio a un episodio recente: stavamo attraversando una forte crisi di coppia e il mio atteggiamento continuava a essere sempre disponibile, accogliente e materna verso mio marito che sentivo lontano.
Lavoro
Lazione come meccanismo di fuga e come conquista acquisisce nella persona vanitosa una grande rilevanza. Il fare garantisce efficacia, trasmette sicurezza, implica autosufficienza e ha bisogno di controllo. Quando
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lE3 entra in gioco con gli altri, cerca secondo una modalit compulsiva il trionfo ed il successo attraverso la competitivit. Non basta essere buono, bens il migliore. Il secondo posto non soddisfa, si aspira al primo. La vanit vuole scuotersi dalle ombre che gli altri possono proiettare finendo per oscurarla. Perci, il vanitoso si converte in un arrampicatore, bench a volte si renda conto che la sua strada non sia sincera.
Nel lavoro mi sforzo di essere una persona efficace che fa bene le cose e cerco di non sbagliarmi. Nel lavoro: desidero secondo una modalit compulsiva che il mio lavoro sia riconosciuto, stimato, addirittura sopravvalutato; che sia il migliore di tutti. Nellambito lavorativo, anche se il progetto sul quale lavoro va malissimo, ci che minteressa che io possa fare bella figura, apparire brava. Altro aspetto: il bisogno di essere competente per evitare il fallimento o la critica. Non posso chiedere aiuto, n cooperare, n accettare di buon grado le idee altrui.
LE3 esige molto da se stesso nel campo del lavoro. Il suo perfezionismo ha alcuni punti in comune con lE1. D minore importanza al processo rispetto al risultato e il riconoscimento che deve raccogliere davanti agli altri. capace di eliminare i rivali, ma conservando sempre la forma. La violenza dellE3 si esprime in comportamenti esteriormente molto corretti. La difficolt nel delegare lavori e funzioni rende manifesta la valorizzazione vanitosa di s, che nasconde la convinzione che nessuno possa fare di meglio. Allo stesso tempo lE3 ha paura che il qualcun altro oscuri i suoi meriti con una realizzazione pi brillante.
Nel lavoro ricordo di aver fatto delle battaglie contro altri dirigenti dazienda per dimostrare il mio valore e naturalmente lo scarso valore degli altri. Mi sono confrontata con la mia vanit eccessiva, immaginando di poter delegare il lavoro solo a poche persone. Causa leffetto specchio che mi trasmetteva quella persona, ho potuto vedere che neanche io permetto a me stessa un errore; esigo limpossibile da me stessa.
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soprattutto lambito delle relazioni personali e talvolta si mischia con lambito del lavoro. Il piacere punta a compiacere le aspettative altrui e ha nellesterno il suo punto di riferimento. Il fare zittisce i sentimenti per ottenere il trionfo e il successo, tutti criteri esterni di valutazione. Viene sacrificata la realizzazione personale, impossibile da ottenere al margine della propria identit, per adattarsi ai copioni sociali dettati dallambiente.
Denaro e propriet
Immagine, successo e sicurezza sono tre obiettivi che la persona vanitosa ricerca attraverso il denaro, a seconda delle varianti del proprio sottotipo. Il denaro non il fine, ma un mezzo per ottenere quello che si cerca, che sia potenziare la propria apparenza come anche affrontare il vuoto con garanzie di sicurezza. Il sottotipo sessuale vuole il controllo della spesa, si mostra pi taccagno e sinquieta davanti ad acquisti importanti. Ma non lesina in vestiario e immagine. Il sottotipo sociale considera il denaro come espressione del suo successo e lottiene mediante il lavoro. Mostra attaccamento bench possa essere generoso. Il sottotipo conservativo d valore alla sicurezza cos come allindipendenza. Non si rifiuta di prestare denaro, ma calcola bene il risparmio e linvestimento.
Ho un certo attaccamento al denaro in particolar modo per due motivi fondamentali: luno perch lunit di misura adottata da questa societ per verificare le capacit e il successo...
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... il secondo perch deve garantirmi il futuro, visto la profonda insicurezza che sento verso le mie capacit e la paura di fallire. Il denaro un mezzo e non un fine. Non per avarizia, bens perch il denaro, le mie cose, mi danno sicurezza; in un certo modo mi danno uno status e, in fondo, sicurezza. Denaro e propriet: se mi mancassero avvertirei un sentimento di attaccamento, molta ansia e uninsicurezza. Il mio bisogno di sicurezza mi fa aggrappare alle propriet, che sento come una rete di sicurezza.
Il denaro e la propriet sono a servizio della passione dominante dellE3. La vanit, intesa come apparenza, ha il suo costo e bisogna investire in essa per dare una buona immagine fisica o sociale, tradotta in attenzioni verso il corpo, vestiario, accessori... La vanit intesa come doppiezza genera vuoto e superficialit e il denaro viene usato per neutralizzarli attraverso la sicurezza procurata dal suo possesso e dal risparmio: pu sempre capitare unemergenza.
Esempio: ho scelto larredamento del mio studio in modo che sia un luogo familiare per me e in cui laltro possa sentirsi accolto, come in una casa. Mi successe la stessa cosa quando comprai il mio appartamento, mi causava angoscia il fatto di non sapere se sarei riuscito a pagarlo. Spendo molto poco e preferisco risparmiare e investire in beni che, in caso di necessit, potrei vendere. Cerco di avere denaro o propriet solo mie, per mantenermi il pi indipendente possibile. Per quanto riguarda il denaro: ad esempio, in questo momento di crisi tendo a fare in modo di mantenere un gruzzolo da parte per le emergenze e per potermela cavare.
Natura ed ecologia
La natura e lecologia sono temi di attualit, ai quali il vanitoso aderisce per il solo fatto di esserlo. Teme le predizioni catastrofiche che una mancanza di rispetto potrebbero arrecare al pianeta; per questo cerca le modalit efficaci per la sua salvaguardia e il controllo dei comportamenti che ne causano il deterioramento. A momenti, pu esistere una lotta tra il pragmatismo, tipico dellE3, e il rispetto alla natura.
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A parole mi sento molto vicino ai temi dellecologia e verso la natura, forse non lo sono altrettanto nei fatti. Tuttavia, questa percezione della natura nuova, perch prima ero molto indifferente al suo effetto su me, allo stesso modo in cui lo ero nei confronti del mio corpo. come se fossi un tuttuno con la natura, come se la natura potesse accogliermi e proteggermi pi degli esseri umani. Rispetto alla natura o allecologia non so se allesterno si noti la mia passione. Minquietano molto anche le predizioni catastrofiste sul futuro del mondo. Inoltre, credo di sentirmi pi viva nel contatto con la natura: in quel campo la mia mente non funziona troppo attivamente.
Lecologia rappresenta per il vanitoso come una sorta di oasi di solitudine, un ambito di autenticit dove non necessario mettersi alcuna maschera. Col risultato che risalta il carattere risanatore e rilassante che un contatto con la natura rappresenta per lE3: contempla la bellezza e larmonia identificandosi con esse.
Credo di aver vissuto i momenti pi intensi della mia vita nella natura: nel mare, guardando il cielo affollato di stelle, sulle montagne... Non mi piace leggere cose sul deterioramento della natura e cerco di pensare che siano esagerazioni. Per quanto riguarda la natura: in un mio momento di profondo dolore e disperazione, stato per me un balsamo risanante mettermi distesa su un prato a contemplare le stelle, sentendomi parte delluniverso e abbracciata dalla volta celeste o, ancora, abbracciata a un albero.
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RIPERCUSSIONI DELLA VANIT NELLA RELAZIONE CON DIO, CON IL DIVINO, IL TRASCENDENTE
Questultimo ambito ha la sua particolarit. Ogni persona intervistata ha potuto prendere una posizione personale davanti a Dio, al divino, al trascendente. Le osservazioni non si focalizzano su una religione specifica o su una determinata confessione. a) Il senso della divinit permette di affrontare la voragine del vuoto. La pienezza di Dio si connette con linteriorit personale e rappresenta ci che permanente di fronte alla cosa fugace, lessere di fronte allapparenza.
La verit che credo che io stessa, la mia essenza, siano Dio; ognuno di noi, nel nostro stato pi puro ed essenziale, Dio. in ci che insignificante dove sento pi la sua presenza. quello che c in me se smetto di essere io e quello che c anche negli altri. Sento il divino dentro me, come la pi alta manifestazione del mio Essere, che colgo allinterno di me quando riesco a entrare in contatto con i miei aspetti pi autentici, al di l delle maschere.
b) Lidentificazione con il divino determina un senso di espansione e dilatazione di s, ma paradossalmente permette anche di scoprire le orme di Dio nel proprio cuore. La verit su s agisce come balsamo contro la vanit.
Amavo molto Ges e a volte preferivo andare nella cappella della scuola di suore dove studiavo piuttosto che divertirmi. Da quando ho iniziato il mio percorso di crescita personale, ho continuato a sentire maggiormente Dio, man mano che percepivo di pi il mio cuore. Dio tutto quanto ci portiamo dentro ed la trascendenza della persona stessa.
c) La presenza di Dio nutre la spiritualit come essenza di vita, come superamento delle apparenze, come scommessa sullaccettazione della propria realt, specialmente con il proprio aspetto ombra, dissimulato dalla vanit.
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Contatto una parte divina di me quando riconosco le mie miserie umane e le accolgo come espressione di me, senza negarle o giudicarle. Credo che Dio sia presente in ogni manifestazione esistente al mondo.
La vanit ostacola le relazioni con Dio, con il divino e il trascendente perch promuove lapparenza a discapito dellessere, stimola meccanismi di controllo ed efficacia di fronte al dare se stessi, e accentua specialmente il vuoto dal quale si pretende di fuggire, attraverso lazione. Lo svincolarsi del proprio essere implica nella persona vanitosa una disconnessione con la fonte dellessere, intesa come lessere supremo. Pertanto, implica la negazione della vita spirituale, i cui parametri si allontanano dalla fiducia nei propri mezzi. La relazione dellE3 con Dio cerca laderenza con le sue aspettative, lammirazione come sostituto dellamore e lansia di piacere e compiacere.
Sicuramente lazione quella che maggiormente mimpedisce di entrare in relazione con Dio, perch molte volte mi perdo nel fare e non mi lascio essere. C stato un momento in cui ho smesso di fidarmi della bont e saggezza di tutto, e ho assunto per me il compito di controllare il mondo. come se Dio fosse stato finora fuori della mia attenzione, tutta concentrata comero sul mio pubblico umano, sulla ricerca del consenso. Laspetto della compiacenza e dellessere brava bambina, forse anche legata a una cultura cattolica, ha fatto s che per tanto tempo il mio rapporto con il divino fosse caratterizzato da norme morali alquanto rigide, con un SuperIo molto castrante, in cui il DOVERE soffocava pesantemente il PIACERE. Tendendo ad allontanare da me, a non accogliere gli aspetti spirituali che, mio malgrado, iniziavo a cogliere nella mia esperienza di vita e nel mio cammino di crescita. Ora sento che quel sonno descriveva la perdita di contatto con la mia parte spirituale che fuggiva spaventata davanti al rumore degli uomini.
In Mt 7,24-27, si evidenzia il contrasto di edificare una casa su roccia o sulla sabbia. La prima resiste a venti e temporali perch ha buone fondamenta. La seconda frana per mancanza di solidit. La vanit corrisponde a questa immagine di mancanza di consistenza e di costruzione effimera. Dio la roccia che d fermezza, perch essere. La sabbia, al contrario, non garantisce alcuna stabilit. La vanit guarda alla costruzione; lautenticit, allessere. LE3 d priorit al merito rispetto al dono,
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perch in questo modo dirige e controlla; concepisce la spiritualit come spettacolo e fenomeno epifnico, di rivelazione della divinit; e adegua il suo comportamento a norme esterne che non si collegano con la sua interiorit personale.
Rispetto al secondo punto: proprio durante il Sat 2, durante un lavoro profondo, prima di una meditazione, pur sentendo un profondo senso di vicinanza con il divino accogliendo dentro me il bene che mi stava arrivando e di cui mi stavo nutrendo, ho come sentito profondamente di non esserne degna... in quel momento; come se non potessi accettare un dono prezioso che mi veniva fatto. Se sono riuscito a meditare durante alcuni giorni, c una parte di me che spera che avvenga qualche manifestazione, che succeda qualcosa. Ho seguito la norma esterna dimenticandomi del mio senso pi autentico o sacrificandolo.
San Giovanni della Croce (1995) trattando i peccati capitali nel libro I della Notte oscura dellanima, non cita la vanit che rimane inglobata nel concetto di superbia od orgoglio seguendo il modello imperante nellepoca. Nonostante ci, in diverse occasioni parla della vanit. Per esempio, menziona le rappresentazioni spirituali a causa dei sensi corporali esterni e li stima come segue: sono molto facili e causate per nutrire errore, e presunzione, e vanit nellanima (Salita al Monte Carmelo, lib. II, cap. 11, 4, p. 578). Lesperienza spirituale pu alimentare la vanit dellE3 quando la mette a fuoco come ingrandimento della sua immagine e come successo solo a portata di pochi. Laltro utilizzato per fornire unautoimmagine amorosa, ma lapparenza staccata dellessere non smette di essere fredda e ostacola il dare se stessi.
Sia nel fare qualcosa per laltro che nellessere qualcosa di importante per laltro, ad es. attenta, amorevole, presente, disponibile, ecc.. Anche il lasciarmi andare agli eventi, accettando un progetto esistenziale che vada al di l di quanto io possa immaginare consapevolmente, per me significa accogliere il divino nella mia vita. Ma una persona che nellintimit rimane fredda, perch bada alla propria immagine e, quindi, non si abbandona. Ma sta anche mancando la vita allinterno di me, a causa di tanta identificazione con la maschera, con limmagine che proietta.
INVIDIA
E4
9 8 7 6 5 1 2 3
L'ENNEAGRAMMA DELL'INVIDIA
CATEGORIA
SOTTOCATEGORIA
Difetti, senso di deprivazione, carenza e vuoto che permeano il concetto di s Riconquista della perdita amorosa attraverso linvidia Nostalgia che cela i valori che si possiedono Filtro della percezione della realt dovuto al senso di perdita Introiezione che offusca impulsi e bisogni Difficolt varie nellessere consapevole Paragone che conduce alla competitivit Dipendenza e attaccamento nelle relazioni con gli altri Svalutazione unita al senso di colpa e al deterioramento dellimmagine di se stessi Vissuto masochista del dolore e della sofferenza Sfiducia, paura, fuga e allontanamento Emozionalit dominante che culmina nellodio Sperimentazione intensa dei propri bisogni e del sentirsi speciale
Oscuramento dellessere
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1. OSCURAMENTO DELLESSERE
Il paradiso perduto, titolo dellopera principale di John Milton che analizza a fondo le prime pagine del libro biblico della Genesi, riassume lesperienza fondamentale della persona invidiosa: la felicit perduta e il dolore eterno. Linterrogativo sincentra sullorigine e il significato della tara o difetto che strangola lE4: Perch gli altri possiedono quello che a me manca? In questo contesto la nostalgia e linvidia trovano terreno fertile. Milton scrisse anche unaltra opera che completa, in qualche modo, la precedente: Il paradiso riconquistato. Proprio in questo consiste il compito dellE4, che si sente scacciato ed escluso dal giardino dellEden.
Se solo lessere oggetto dellamore, la deprivazione non pu ottenerlo. Poich linvidioso riduce la sua realt a ci che non ha, la conclusione limpossibilit di essere amato. Le tue zone erronee, opera di Wayne W. Dyer alla quale si riferisce un intervistato, conferma linesistenza della perfezione e, pertanto, la sicurezza di non godere dellattenzione
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amorosa degli altri. Il difetto in s preoccuperebbe poco, se non ci fosse in gioco lamore.
Cosicch mi era molto chiaro il fatto che nessuno avrebbe potuto amarmi; che, in fondo, non sarei mai stata amata. Allet di 14 anni terminavano i miei studi scolastici ma iniziavo, se ben ricordo, a interessarmi di psicologia leggendo il brano di Wayne W. Dyer Le vostre zone erronee. Se non sono perfetta, non mi amano.
LE4 vive la carenza come vuoto, un buco che lotta continuamente per riempirsi dallesterno. Non esiste una rigenerazione interna, ma qualcosa di aggiunto che risulta insoddisfacente, perch quel vuoto non si riempie mai del tutto. La consapevolezza del vuoto provoca voracit e viene accompagnata da un senso di malessere cronico dovuto alla mancanza di unesperienza reale e diretta.
un processo di svilimento dato dalla sensazione di vuoto; questo buco che provoca la voracit e linsoddisfazione dellinvidia, si manifesta con esigenze, dipendenze e attaccamenti eccessivi. Quella sofferenza ha una certa dose di piacere; ci destreggiamo bene nel malessere, un sentimento molto intenso ed preferibile sentire quello piuttosto che sentire il vuoto. La caratteristica principale del mio enneatipo la mancanza, il vuoto che ha bisogno continuamente di essere riempito dallesterno.
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passione, "lideale" non mai nel presente. Il Paradiso perduto, dove esiste equilibrio tra la vita, gli uomini e gli esseri viventi.
Il senso di perdita vincolato allamore, come prima e ultima istanza dellE4. La sicurezza di amare e di essere amato viene sgretolata dal senso di deprivazione dellessere che causa il tipo di perdita che si sperimenta. Il vuoto si traduce in mancanza di amore e la voracit suscitata diventa fame di amore. Il meccanismo che unisce ambedue linvidia, intesa come carenza e desiderio.
Voracit e fame, dovuti a un sentimento interno di perdita, di mancanza di amore, per avere perso il nostro paradiso. Ho vissuto tutta la vita mettendo in pratica il non sentirla o non potendola sentire, perch collegavo linvidia allamore, alla fame damore, al sentirmi in colpa per lamore non sentito o non ricevuto da parte dei miei genitori. Linvidia resta nascosta nella parte pi amorosa del mio carattere.
Questo doppio gioco dellinvidia adotta espressioni molteplici. Limpulso cleptomane trova l una ragione di essere. Non cerca di colmare un desiderio, bens di recuperare una perdita, di compensare un deficit, di risolvere uningiustizia e ristabilire un equilibrio. Il furto ha i suoi rischi, ma linvidia pu utilizzare altri meccanismi meno evidenti e pi sottili mentre si conferma come motore esistenziale.
La mia invidia mi ha indotta a rubare, da bambina fino a quando ebbi circa 20 anni; sentivo la necessit di rubare, di togliere allaltro quello che io non avevo. Devo dire che linvidia stata il motore della mia vita e, in modo pi o meno cosciente, mi ha condotta al punto in cui fino mi trovo ora. Per vivere non devo sentire invidia per lamore che non ho.
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meccanismi di difesa concorrono al mantenimento dellinconsapevolezza. Si ricercano soluzioni false o apparenti per confermare le proprie capacit o per soddisfare le necessit profonde. Di seguito verranno utilizzate quattro sottocategorie per indicare le diverse strategie utilizzate dal carattere invidioso per bloccare la propria consapevolezza o attenuarne la sua percezione.
I modelli di condotta sincentrano nella lagnanza e nella lamentela che non si riferiscono nemmeno a qualcosa di tangibile, bens a una sensazione sfumata, che risulta difficile denominare. Linvidia, in una seconda fase, si distacca del desiderio concreto per trasformarsi in un atteggiamento strutturale della persona. In questo modo, ritorna nellarea dellinconsapevolezza.
Malinconia: questa sensazione di qualcosa che manca per essere felice. Qualcosa di molto normale in me il lamento, inteso come reclamo. Malinconia: qualcosa manca e non so che cosa sia.
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Il filtro dellinvidia impedisce di captare le colorazioni allegre, i valori reali e le caratteristiche positive. D accesso solo alla malinconia, al senso di deprivazione e agli aspetti negativi. Se la realt, come logico, non pu essere interpretata di questo modo, lE4 agisce in maniera tale da attuare le sue aspettative catastrofiste attraverso il boicottaggio delle proprie stesse possibilit. Si conferma cos nella dinamica del suo carattere.
Anche questo enneatipo ha caratteristiche positive ma diamo loro una minima importanza, come dimostrato anche in questo stesso scritto, visto che non sono neanche menzionate. Ci diamo allamore, ma presto o tardi lo roviniamo perch si compiano le nostre aspettative catastrofiche.
La valutazione di ci che hanno gli altri viene accompagnata in questo caso dalla svalutazione di ci che proprio. La prima pu essere un fatto positivo e frutto di perspicacia, ma se si accompagna alla seconda, linvidia servita. Questo processo contiene un odio sotterrato verso se stessi che presto o tardi sbocca in una disistima generale, che include an-
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che loggetto ammirato: luva acerba come recita la favola in poesia di Samaniego.
Un odio sotterraneo verso me stessa che mi costato molto riconoscere come tale. Screditare tutto e screditare lui.
La separazione dallaltro consacra la differenza, pertanto risultano possibili lamore, il riconoscimento, il rispetto e la considerazione. Lintroiezione invece cerca di eliminare la differenza per non doverla
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patire, poich motivo di invidia. Nel contrasto, lE4 osserva meglio le sue carenze che lo fanno inorridire: perci, si sforza di annientare la diversit mediante lintroiezione. Non risolve il problema, ma introduce il nemico in casa. Respinge laltro considerandolo simile a s e nel fare cos crede di garantire il proprio rifiuto.
Il 4 ha molta voglia di amore e si soddisfa in modo immaginifico nellincorporare laltro:non ho bisogno di te, io ti ho dentro e se manca qualcosa si incorpora il rifiuto. talmente doloroso accettare il rifiuto dellaltro o comunque la separazione, che si "incorpora" il rifiuto.
Il desiderio di realizzare qualcosa a beneficio degli altri si scontra con il suo autismo, perch linvidioso si ripiega su se stesso a partire da riferimenti esterni. Gli altri perdono il loro valore per trasformarsi in specchi dove lE4 riflette i propri difetti e insoddisfazioni.
Unaltra cosa strana quella che penso di fare qualcosa per gli altri nel futuro; ma come riuscir in questo se non riesco a staccarmi dalla mia pelle?
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3. ALTERAZIONI DEL COMPORTAMENTO PER MEZZO DI ALCUNE STRATEGIE OPERATIVE Il comportamento viene influenzato dal grado di consapevolezza posseduta da una persona, ma a sua volta lo genera. Qui si vedono le strategie operative utilizzate dalla persona invidiosa per ottenere i suoi scopi e i suoi desideri. Laumento della consapevolezza e delle virt disattiva, in misura proporzionale, i comportamenti a esse subordinati. A partire dai dati ottenuti, si possono identificare sette strategie operative.
La competitivit la risposta dellinvidioso per compensare lasimmetria o il dislivello. Il superamento personale non in funzione di se stessi, ma cerca, a tutti i costi, di compensare mediante i risultati, il senso di inferiorit. La correzione dello squilibrio non si misura nel prezzo da pagare, che pu essere sia uno sforzo eccessivo nel miglioramento personale, sia una razionalizzazione dolosa dei fatti, ma necessita della
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rovina dellavversario usando ogni tipo di sotterfugi. Linvidia, in questo contesto, normalmente cade nel gioco sporco, bench si mascheri dietro buone intenzioni.
Nel lavoro sono competitiva, una competitivit basata sul paragone, per sentirmi sminuita, meno dellaltro, svalutata. La competizione la caratteristica pi forte, ovviamente senza concorrenti, ed da l che nasce larroganza del sentirsi superiore in qualcosa dove sono lunico a percorrere quella strada. Costi quel che costi, perch quello che conta ci che uno vuole, non quello che bisogna fare per ottenerlo.
Lavversario, la persona invidiata, non ha valore in se stesso ma lo si utilizza come trampolino per uscire dallinferiorit e ottenere riconoscimento. La dinamica del trampolino consiste precisamente in questo: limpulso della propria esaltazione coincide con la forza dello sprofondamento dellaltro.
un atto che mi porta al rancore e alla competitivit per ottenere riconoscimento.
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C lidea, nella relazione di coppia, della ricerca di una totale unit al punto tale da annullarmi e diventare per laltro quello che desidera che io sia, fino al punto di dimenticarmi di me. Essere molto attenta allaltro con comportamenti di disponibilit a tal punto da mettermi in situazioni dolorose e impegnative, caricandomi e dimenticandomi di me stessa, dei miei bisogni. Direi che le mie relazioni di coppia si siano basate su relazioni di sesso; per me lunica cosa importante era il sapere che possedevo laltro e che laltro possedeva me. Nellamore e nellamicizia, leccessiva dipendenza, la paura dellabbandono e la difficolt nel confronto.
La relazione della persona invidiosa acquisisce forme parassitarie. La vita sta fuori e bisogna attaccarsi a essa. La consapevolezza di esistere possibile solamente attraverso il riconoscimento altrui. Linvidioso non ha autonomia perch la soluzione al problema della sua vita si trova nelle mani degli altri. Solamente luomo o la donna della sua vita pu assicurare un futuro felice, e cio il recupero del paradiso perduto. Solo le sue carezze permettono di recuperare la consapevolezza del proprio corpo.
Questo comporta un attaccamento dipendente dallaltro, che assume un posto e un pensiero prioritario. Da un lato pensavo che se avessi trovato luomo della mia vita, mi avrebbe salvata dalla mia situazione, mi avrebbe amata e mi avrebbe fatto sentire felice, e cos mi avrebbe allontanata dai miei genitori. Ho consapevolezza del mio corpo solo quando lui mi accarezza; mi sento una donna valida solo se ho il suo riconoscimento e, se non ce lho, non valgo niente. Ma sentire di fondo una grande svalutazione in rapporto agli altri, e comunque linvidia mi crea dipendenza.
La rottura, la separazione e labbandono non portano con s una normale esperienza del dolore che ogni privazione comporta. NellE4, queste esperienze provocano una perdita dellessere. Per questo motivo, se ne ha terrore. Non esiste sentimento verso laltro, ma si apre un vuoto interno, un buco, che non si pu riempire. Tutto ci non si riduce a un conflitto nelle relazioni; va pi in l, fino a una perdita dellessere, che riafferma la sua svalutazione e spinge nuovamente verso uninvidia che restava illusoriamente sopita.
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Vivo con la speranza che lui si faccia carico del disastro che sono. Sulle prime cerano molta innocenza e molta illusione da parte mia; quando la storia fin, fu come se mi si spaccasse il cuore. La difficolt a separarmi da ci che ho, anche se talvolta evidente linutilit. E una conseguente paura dellabbandono e della separazione.
Questa svalutazione dellinvidioso legata a un senso di colpevolezza. Due persone intervistate dicono di aver subito esperienze di abuso sessuale durante la loro infanzia. Invece di imputare la responsabilit alladulto di turno, attribuivano la colpa a loro stessi o per non esser riusciti a impedire nuovi tentativi, oppure per avere una bellezza tale da aver sedotto il padre.
Ho subito un abuso sessuale quando ero bambino da parte di un adulto. Mia madre intu questa cosa e mi colpevolizz per far s che non potesse riaccadere. Per questo mi sono costruito nel tempo una spina velenosa che, per trentanni, mi ha infettato il sangue. Se io, a 3 anni, non avessi voluto essere la bella del pap, lui non mi avrebbe violato. Ero incazzata: mi chiedevo perch sentissi una rabbia cos forte verso gli altri, sentire di dover espiare una colpa, e addossarmi sempre tutta la colpa.
LE4 concretizza la svalutazione e la colpevolezza in comportamenti autodistruttivi. La fantasia negativa acquisisce allora apparenza di re-
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alt, del tipo darsi la zappa sui piedi. Masochismo, anoressia, bulimia, sacrifici eccessivi... sono comportamenti distruttivi che confermano la mancanza di valore. Anche distruggere tutti quelli che occupano una posizione pi elevata, come mezzo per neutralizzare linvidia.
Autodistruttiva: conoscere la tenacia nel fare le cose, non essere mai contenta di me, fare e poi trovare sempre qualcosa che non va; anche leccessivo sacrificio e il dolore e distruggere tutto. Il masochismo e lautodistruzione legate in me alle sfide pi ardue, al mio corpo, con digiuni o voracit incontrollabili, auto-punite poi con il vomito. Lautosvalutazione permanente, il darsi la zappa sui piedi.
Laltra faccia della medaglia, corrispondente alla ricerca del dolore e della sofferenza, si concretizza nella difficolt di godere del piacere che viene considerato come realt proibita. Linsaziabilit dellinvidioso si concilia male con la soddisfazione che accompagna ogni vissuto piacevole. Il dolore persiste nel vuoto esistenziale.
Io sono la colpa; da qui la ricerca di distacco dal piacere, dai desideri, e linseguire la purezza attraverso prove ed esperienze dolorose. Ci costa molto il godere, il piacere o semplicemente, stare bene.
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Il vuoto, tanto presente nellE4, collegato alla sofferenza perch non pu mai essere soddisfatto del tutto, non si pu mai riempire fino al colmo, risulta insaziabile, e perch il dolore distoglie della consapevolezza del proprio vuoto, verso il quale si prova un autentico terrore. Il danno, a volte, provocato dagli altri, ma la soluzione pu essere solo personale.
Perseguiamo lamore e non mai sufficiente; abbiamo uninsaziabilit che genera molta sofferenza interna. Mi hanno fatto male. Quella sofferenza ha una certa dose di piacere; ci destreggiamo bene nel malessere, un sentimento molto intenso ed preferibile sentire quello che non sentire niente, il vuoto.
Linvidia spesso filtra attraverso la manifestazione della paura. Due esempi: a) lisolamento, come forma di liberazione dalla persona invidiata, si vive come una tragedia per il senso di perdita che implica, e b) la necessit di sentirsi allaltezza delle aspettative altrui, per non sperimentare il sentimento di inferiorit insito nel rifiuto.
Paura dellisolamento: stare sola mi fa perdere il senso di appartenenza. Ansia per le prove nelle quali non sono stata respinta. Per esempio, in un esame medico, domandare alla fine, con aria da brava bambina, lho fatto bene?
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quando so di aver respirato come mi avevano detto di fare. La paura di non farcela.
Lintensit emozionale dellE4 gioca molte ambivalenze. Linvidia potenzia lattrazione per ci che irraggiungibile e lontano che, quando si avvicina, perde il suo fascino, perch minaccia latteggiamento nostalgico che si lancia verso nuovi sogni. Vive la fuga come inadeguatezza nei confronti del presente. Il passato, soprattutto, e il futuro favoriscono meglio la tristezza e uno stato un po trasognato.
Mi ritiro, chiudo il sentire per non provare dolore. Per confermare lidea che non c, attratto dallirraggiungibile e da ci che lontano. Che Dio e il divino sono troppo lontani. Una fuga per sopravvivere, per trovare la forza di vivere e sentire di far parte del mondo, nel mio sentire la bellezza in qualcosa di pi grande di noi.
Castilla del Pino (1994) sostiene che linvidia una relazione damore: La compulsione dellinvidioso rispetto alla persona invidiata scaturisce dal fatto che ama la persona che odia perch quello che egli non (p. 37). Questa parentela tra amore e odio si riflette nel titolo della canzone I hate you darling nel musical Todio amor meu (Dagoll Dagom) basato sui racconti di Dorothy Parker e sulle canzoni di Cole Porter: Todio amor meu perqu testimo tant [Ti odio amore mio perch ti amo tanto].
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una cosa un po strana perch mentre altri non hanno avuto molto contatto con lamore e quindi non sanno cosa sia, per me come se sentissi che c un posto dove regna lamore in un modo molto potente e non trovare questo posto mi mantiene continuamente alla ricerca. Io ne restai sconvolta; mi dominava il desiderio dellodio e allo stesso tempo il desiderio damore. Penso che la cura sia lAmore.
Castilla del Pino (1994) afferma: Linvidioso odia linvidiato, per il fatto di non poter essere come lui, ma odia anche s stesso per essere quello che o per come (p. 36). Odio rivestito di ammirazione verso laltro. Odio intessuto di rifiuto di se stesso. Ma non tutto qui; lodio si generalizza e abbraccia tutti i destinatari possibili.
O critica e giudizio verso me stessa in quello che provo rabbia, odio, collera verso laltro. Solo quando io sono capace e mi permetto di essere consapevole del desiderio di volere ammazzare i miei genitori e di rendermi conto di quello che questo significa, posso incominciare a disfare e slegarmi da ci che avevo inghiottito e che si era trasformato in odio verso me, verso i miei genitori, verso il mondo e verso Dio. Dopo poco tempo comparvero lodio e la distruzione, il desiderio di voler ammazzare laltro; fu molto presente nelle nostre relazioni sessuali; laggressivit e la violenza erano presenti.
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Persegue lalchimia, come trasmutazione meravigliosa e incredibile. Desidera trasformarsi in quello che gli suggeriscono i suoi sogni, perch questo presuppone incorporare lobiettivo idealizzato, sopprimere lasimmetria angosciosa in cui vive e abbandonare la sua posizione di inferiorit. Larte, i simboli e la bellezza gli permettono di creare questo mondo di magia dove tutto possibile.
Il riempirsi di cui parlo non molto materiale, a parte labbellimento della casa, ma basato sulla ricerca di qualcosa che fa parte pi del mondo magico nel quale, attraverso un filtro, si pu essere trasmutati da piombo in oro. Quello di cui ho bisogno, e che faccio in modo di procurare, avere cose esteticamente belle, non necessariamente di gran valore economico. Unidea pazza ricorrente quella di sentire lesigenza molto spesso di fare cose grandi e uniche.
Una forma sottile per evitare il paragone di situarsi al di fuori delle regole del gioco, vale a dire di considerarsi speciale e incompreso. Il valore sta nel non essere come gli altri. Ci che quotidiano non possiede alcuna rilevanza. Essere un uccello raro (una rara avis) permette di scappare dalla svalutazione personale e reclamare la massima attenzione degli altri. Si tenta cos di fornire agli altri motivi di invidia.
Invidio colui che a parer mio un essere speciale; lidea di non esserlo mi fa soffrire. Incapacit di accettare la quotidianit. A volte abbiamo la sensazione di essere molto speciali, una sorta di antidoto nei confronti di una svalutazione personale tanto grande.
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Il ritorno al paradiso perduto lobiettivo dellinvidioso. Invece di usare le proprie risorse per tornare in carreggiata, si concentra sulle difficolt che lo paralizzano. Disporre delle qualit e valori altrui non smette di essere unutopia. Ma nella vita si pu utilizzare unicamente ci che si ha.
Voracit e fame, dovuti a una carenza damore e a un senso interiore di perdita del proprio paradiso. Linvidia una delle caratteristiche che ci definisce come persone che hanno un intenso desiderio.
Ogni sottotipo vive a suo modo la passione dellinvidia. Il sessuale con lintensit del sentimento e dellodio, il sociale con vergogna e il conservativo con tenacia e sopportazione.
Sottotipo sessuale: ho imparato a odiare in silenzio sin da quando ero bambina. Sottotipo sociale: pertanto la conseguenza una vergogna per questo pi che verso la carenza in s; ci implica un ritiro dal mondo esterno che ha pi di me e che chiede quello che io, nella mia fantasia, non ho e non posso dare; al massimo posso guardare e questo gi qualcosa. Sottotipo conservativo: devo farcela da sola.
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Le fissazioni, chiamate colloquialmente idee folli, sono distorsioni cognitive che alimentano e giustificano la passione dominante, che risiede nel centro emozionale. LE4 cerca di compensare il senso di deprivazione e carenza attraverso i deliri di grandezza; tale senso, agli occhi dellinvidioso, rende impossibile il successo attraverso lanticipazione dei cattivi risultati e, quello che pi grave ancora, rende impossibile anche lamore.
Ci che pi evidente sono i miei deliri di grandezza. sicuro che se ci prover mi andr male. Meglio non tentarci neanche. Se non sono perfetta, non mi amano.
La passione dellinvidia si nutre del paragone con gli altri. Si smette di essere se stessi per cercare di essere come un altro. Non vi un attimo di tregua. In questo contesto, tutto ci che genuino e spontaneo perde validit.
A causa della mancanza di valore che mi attribuisco, quello che faccio paragonarmi agli altri. Non espormi direttamente o meglio costruisco con fatica la mia esposizione; ho poca fiducia nei miei comportamenti spontanei. Chiedo tanto a me stessa, non mi lascio riposare.
I meccanismi di difesa pretendono di attenuare la consapevolezza in tutti i suoi ambiti o di farla sparire. Lintroiezione il meccanismo pi importante attuato dallE4. Annulla la distanza che genera linvidia, un po come vivere nellaltro.
Introiezione quello che inghiotto senza masticare e che faccio mio, negando dallesterno ci che mi appartiene. Le sue necessit sono le mie e rispondo ai suoi desideri dimenticandomi dei miei. Nemica di me stessa nel desiderare tutto e sentire allora di non meritare praticamente niente.
Unamuno (1998) scrisse il romanzo Abel Snchez, che la psicoanalista Silvia Tubert considera come uno degli approcci psicologici pi ricchi e interessanti al tema dellinvidia (Castillo ed altri, pp. 50ss). C da osservare che il personaggio invidioso Joaqun Monegro, che per non d il titolo al romanzo perch egli non esiste n nessuno se non
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attraverso Abel, che il suo ideale dellio: Tu il simpatico, tu quello festeggiato, tu il vincitore, tu lartista... Ed io... (Unamuno, 1988, p. 95). Ci si vuole compensare del difetto, della carenza e della perdita mediante il paragone con qualcuno che gode di una relativa pienezza. Lo squilibrio diventa insopportabile. Linvidioso rinuncia a vivere la sua vita per introiettare il copione di un altro personaggio.
A causa della mancanza di valore che mi attribuisco, quello che faccio paragonarmi agli altri. Ma sentire di fondo una grande auto-svalutazione in rapporto agli altri; linvidia, comunque, mi crea dipendenza.
Nellinvidia non esiste allegria, ma solo tristezza e sofferenza. Si perde sempre la guerra, bench si vincano le battaglie. La competitivit pu procurare trionfi, ma riafferma il meccanismo del paragone sul quale si fonda linvidia. Questa passione dominante comporta un senso di inferiorit e di svalutazione che provoca molto dolore. Si verifica unamputazione dellessere e questo ha su se stessi un impatto di proporzioni incalcolabili. Si ricerca la solitudine per evitare il paragone, ma si cade nel vuoto.
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C un fatto molto importante nella mia vita che il passare ore e giorni sola, in casa, approfittando del fatto che non ci sia nessuno, in solitudine, in silenzio, con dolore. Difficolt a realizzarmi in un fare concreto; come se una parte di me restasse piccola e bisognosa di cure, limitando la mia autonomia, la mia forza e il mio potere. In definitiva, mi rende rigida e dura con me stessa; sento molto il danno della mia durezza.
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Poich io sono incapace di essere felice, e anche per laltro fondamentalmente impossibile, allora la relazione non esiste. talmente doloroso accettare il rifiuto dellaltro o comunque la separazione, che si incorpora il rifiuto.
LE4 esibisce una gran variet di registri amorosi nei quali presente una grande dose di manipolazione. Esiste sentimento e intensit, ma linvidia indebolisce lamore attraverso lodio: la disponibilit diventa modalit di conquista, laccollarsi i propri difetti e carenze nella coppia garantisce il possesso dellaltro nella relazione sessuale, luso di tattiche vittimistiche un escamotage per svegliare la commiserazione, il predominio delle necessit altrui sulle proprie...
Io ne restai sconvolta; mi dominava il desiderio dellodio e contemporaneamente il desiderio damore. Quasi tutte le relazioni affettive, di coppia o di amicizia hanno messo in moto questo meccanismo; in particolare, durante la mia infanzia, sentivo di dovermi prodigare molto attraverso la compiacenza e la disponibilit. Vivo con la speranza che lui si faccia carico del disastro che sono. Le mie relazioni di coppia si sono basate su relazioni di sesso; per me lunica cosa importante era il sapere che possedevo laltro e che laltro possedeva me. E devo dire anche che utilizzo il vittimismo come forma di manipolazione per ottenere quello che voglio.
Lavoro
Nellambito lavorativo, il paragone mosso dallinvidia si trasforma in competitivit, indicatore che appare con alta frequenza. Il senso di inferiorit, presente nellE4, cerca il superamento mettendosi, come minimo, allo stesso livello degli altri. Non bisogna essere da meno. La svalutazione talmente corrosiva che i propri risultati non hanno troppa importanza, poich si in attesa del palesarsi della carenza. Di l la sua insoddisfazione cronica. Pu esserci molta lotta, sforzo ed esigenza, ma poca soddisfazione. Qualsiasi cosa suscettibile di miglioramento ed sempre possibile trovare qualcuno che superi le proprie prestazioni.
Nel lavoro sono competitiva, una competitivit basata sul paragone, per sentirmi sminuita, inferiore allaltro, svalutata.
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Essere competitiva per aver paura o non sapermi confrontare (con gli altri). Nellambito del lavoro, il credere di non essere mai preparata, la vergogna che si scopra e quindi la difficolt a condividere ci, il mettermi sempre nella condizione del paragone. Nellambito del lavoro, non dare importanza ai miei risultati ma sentirmi sempre dipendente da quello che ancora non so fare. Invidio le attenzioni, il riconoscimento, il valore e la fortuna senza sforzi.
La persona invidiosa sperimenta grandi difficolt nel momento di condividere un compito o di realizzare un lavoro di squadra. La dipendenza allontana dalla simmetria, propria di una relazione lavorativa tra colleghi. La competitivit si incentra nella minaccia di sentirsi inferiore e nel tentativo continuo del paragone. Lo sforzo non trova riconoscimento e il fatto di giocarsi la vita nelladempimento di qualunque mestiere, produce una paralisi. Quando si lavora non si lasciano da parte i sentimenti, bens c una profonda implicazione negli stessi.
Mi capitato con una mia socia: io invidiavo le sue capacit creative, invidiavo la giustificazione che veniva portata per i suoi errori con: fatta cosi; invece il mio carattere aggressivo veniva messo sotto processo e il mio fare non veniva mai gratificato o visto. In unoccasione di lavoro terapeutico in coppia, sono entrato in una paura assolutamente paralizzante nel paragonarmi allaltro. Nel mio lavoro, come in molti altri, so che dopo molte arrabbiature, quello che pi mi sta facendo male la mancanza di riconoscimento nei miei confronti da parte degli altri.
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Denaro e propriet
Bisogna segnalare i seguenti aspetti in relazione col denaro: la dipendenza, la soddisfazione del bisogno e il livello di paragone che coprono la ricerca della sicurezza, la priorit delle necessit estetiche e lappartenenza a un livello di qualit. Al sottotipo sessuale non risulta semplice ottenere una stabilit economica, per il fatto che, magari, i suoi criteri di spesa non danno la priorit alle necessit basilari. Il sottotipo sociale ha un atteggiamento distaccato e spendaccione; gli costa separarsi dagli oggetti per il valore sentimentale che possiedono e concepisce il denaro come una forma di esercizio di potere. Il sottotipo conservativo entra in relazione con il denaro a partire dal senso di colpa e dallausterit; si permette le comodit, ma rifugge dal lusso e dallo sperpero.
Voglio dire anche che, in alcuni momenti della mia vita, ho avuto denaro e lho speso comprando cose per me, specialmente vestiti, profumi, scarpe.... Provo invidia delle persone che hanno un livello economico pi elevato e sicuro del mio, una bella casa, una bella automobile.... Credo di essere austera e chiss se solamente unespressione del senso di colpa. Da quando tutti i giorni appunto su unagenda le mie spese, mi rendo conto meglio di come bilanciare gli imprevisti riguardo agli acquisti. Con il denaro la questione pi complessa; fonte di gratificazione, autonomia e
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forza, oltre che di grande mobilit e possibilit. Pur procurandomi i mezzi per la mia sussistenza, ho sempre la sensazione di non avere ci che mi serve o che pu improvvisamente mancarmi del tutto; mi sento senza difese.
Nella mentalit dellE4, la nostalgia del paradiso perduto, dove tutto elargito in abbondanza, relativizza, nel presente, il valore del denaro. Linvidia pu generare il desiderio di avere di pi degli altri o, ancora meglio, avere quello che gli altri possiedono. Non stupisce che vengano fatti perfino furti come modalit per riempire il vuoto oggettuale dellE4. Si tratta di una forma di introiezione. Manca il senso della realt e il tenere i piedi per terra.
Tendo ad andare leggera di bagaglio, non conservo caso mai mi servisse, do via facilmente vestiti o mobili o cose delle quali non ho bisogno. E cos spendevo, pensando di avere a disposizione denaro, fino a quando la banca non mi riportava con i piedi per terra. In alcune occasioni ho rubato a familiari, ad amici della mia famiglia e in negozi. In quanto al denaro, pu verificarsi la tipica situazione di uscire a prendere qualcosa e impegnarmi nel pagare sempre, perfino quando mi disturba il fatto che laltro si approfitti della mia buona disposizione. Sentivo che non era la mia strada.
Natura ed ecologia
Per lE4 la natura e lecologia possiedono il valore nostalgico del paradiso terrestre e a esse si sente emozionalmente legato. Significano per linvidioso un ambiente di pace dove poter fuggire per evitare gli altri, poich le relazioni umane gli risultano problematiche. in sintonia con la bellezza e si preoccupa della sua salvaguardia. Non ci sono indizi di un impegno, ma simpatizza con i movimenti ecologisti.
Rispetto della Natura. Mi rendo conto ora che la Natura per me il Paradiso Terrestre. Cosicch mi fa male, quasi fisicamente, ogni macchia dolio in una spiaggia oppure ogni palmo di cemento rubato al bosco o allerba.
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La natura mi affascina e provo ammirazione nel contemplare un paesaggio; mi commuovo con facilit. In rapporto alla natura, una fuga in essa per non vivere con gli altri. La natura la mia ispirazione, lesempio costante che mi riporta allessenzialit della vita nella sua semplicit e nella sua potenza... un essere. Non so, ancora non mi sono iscritto a nessuna Piattaforma per lo Sviluppo Sostenibile, ma sono i movimenti che hanno tutta la mia simpatia, almeno nella loro impostazione.
Linterazione con la natura favorisce in qualche modo laffermazione della realt, di ci che esiste davvero. Lambiente accogliente di un paesaggio compensa dei dispiaceri della convivenza umana. Lesperienza estetica consolida la capacit simbolica dellE4, che una forma sottile di mostrarsi senza arrischiare laccettazione personale.
Ricerco nellosservazione della natura le risposte della vita. Mi andata bene, sono ancora viva e comunque mi commuovo di fronte alla bellezza della natura. Per rafforzarmi e per vedere le mie capacit, ho praticato e sfidato anche la natura. .
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a) Lamore ammirativo dellE4 trova in Dio lideale che cerca e la pienezza alla quale anela. Nellintroiettare la forza divina vi lidentificazione con il trascendente e lelevazione personale. Lamore il volto di Dio.
Ora so che c qualcosa di superiore e di grande dentro ognuno di noi. Si sta facendo spazio nel mio cuore. Non so se lui che vuole entrare in me o se io in lui. Sospetto, credo, percepisco, intuisco... che sia una presenza che ingloba tutte le nostre presenze, quella di tutti gli esseri viventi, cosicch non so se come nella Valle degli Uccelli o in un Specchio dove ognuno di noi si pu riconoscere cos come siamo, in fondo, cio della stessa natura. Non lho mai formulato cos, ma mi viene da dire che Dio il Testimone della mia vita, qualcuno che riporta a me stesso il riferimento. Perch dico questo? Perch nellultimo anno ho notato che in questo appianarsi della passione ho visto aumentare lamore per Dio.
b) Una relazione esigente con Dio, specialmente nel sottotipo sessuale, pu sfociare in un atteggiamento di odio verso di Lui. Solo una comprensione pi profonda della propria realt apre nuove prospettive.
Piuttosto ho odiato Dio pi di ogni altra cosa per avermi abbandonato. In alcune occasioni mi ricordo che chiedevo, che esigevo da Dio che mi facesse sentire felice, che mi desse un segno del suo amore verso di me, ma non lottenevo mai; allora provavo molta rabbia nei suoi confronti, al punto che preferivo pensare che non esistesse. Linferno, i peccati, il purgatorio, trascendere lego, sviluppare la tua virt specifica... ora capisco.
c) La spiritualit d senso alla vita; risulta attraente per linvidioso perch sposta la centralit verso un mondo lontano, dove pu rifugiarsi e che richiede un impegno attivo.
La vita acquisisce unaltra dimensione, si potrebbe perfino dire che la vita acquisisce un senso. Ma, chiaro, una cosa ci che fa la Chiesa e unaltra cosa dire che la spiritualit non esiste.
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scendente: la dipendenza, il vuoto e la nostalgia. Nel primo si ricerca la sicurezza dellamore; nel secondo, la pienezza della vita; nel terzo, la nostalgia della divinit e del paradiso perduto. Altre sottocategorie riflettono anche la relazione con Dio a partire dai presupposti strutturali dellinvidia: la necessit di sentirsi speciale per la qualit della ricerca portata a termine, la sfida competitiva con Dio con il quale si mantiene una lotta molto impegnativa, la svalutazione che accentua lasimmetria con il mondo divino, il riconoscimento delliniziativa di Dio nella propria esistenza...
Ho sempre ricercato Dio per una conferma del suo amore per me. Ma, nellattesa di questa risposta, il tempo passava. Cercare il divino era anche per sentirmi diversa e speciale. Il bisogno di un ricongiungimento con ci che mi trascende. I miei deliri di grandezza che mi permettono di spazzar via Dio, i maestri, il divino. Non sono abbastanza per Lui. Pochi mesi fa stato lui a cercarmi, io non ci pensavo pi.
Secondo la Bibbia neotestamentaria, Dio riscatta luomo della perdita, amorosa, mediante la misericordia: Cristo Ges venne al mondo per salvare i peccatori (1Tm 1,15). NellE4, linvidia motiva il recupero. Il ritorno a Dio, nellottica della parabola del Figliol prodigo (Lc 15,1131) si vive a partire dalla misericordia e mai dal giudizio, dallallegria e mai dallinvidia. Il padre propone al figlio maggiore che si rallegri per il bene di suo fratello. La prospettiva non la competitivit, piuttosto il bene dellaltro, che non deve mai essere vissuta come male proprio. Questo lantidoto dellinvidia.
Quando sorge lautomatismo che il Testimone mi sta giudicando perch mi comporto male, allora perdo la connessione, ritorno in uno stato ansioso. Ho iniziato presto a cercare una vita attraverso la pratica della ricerca del Divino. Come cercare di salvarmi da un senso di condanna.
San Giovanni della Croce (1955) raggruppa linvidia e laccidia nello stesso capitolo, dedicando alla prima solo il primo punto. C da sottolineare che si tratta del testo pi breve, con la grande differenza che tratta
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di uno dei vizi capitali ne La Notte oscura dellanima. Applica linvidia al campo dello spirito e mira al suo nucleo: il paragone di solito porta molti di loro a essere gelosi del bene spirituale altrui; provano una pena visibile quando vedono gli altri pi avanti nel cammino spirituale e non vorrebbero che venissero lodati, perch le loro virt li rattristano; a volte non possono sopportare questo fatto, al punto che oppongono il contrario, confutando come possono le lodi: crepano, come si dice, dinvidia. Si affliggono perch non vengono lodati come quelli e vorrebbero essere preferiti in tutto (p. 775 ).
Ho chiesto con rabbia, con lidea che nella mia vita ci fosse uningiustizia. Di sicuro non sono mai la sua eletta. Porto un grande carico emozionale nella meditazione e ripongo in essa molte aspettative. Cercare il divino era anche per sentirmi diversa e speciale.
AVARIZIA
E5
9 8 7 6 1 2 3
CATEGORIA
SOTTOCATEGORIA
Caverna come luogo di reclusione, sicurezza e rifugio Percezione del vuoto come realt abissale Isolamento che porta nel regno della solitudine Sfiducia come chiusura che offusca la consapevolezza Suddivisione in compartimenti stagni della vita come riflesso della scissione interna Difficolt varie nellessere consapevole Scissione, disconnessione e disinteresse patologico Mancanza di energia, scarsit e inerzia Ipertrofia mentale a danno degli istinti e dei sentimenti Incapacit di condividere Il trattenere come modalit di accumulo e per eludere il vuoto Autonomia e negazione della necessit Senso di colpa derivata del superego
Oscuramento dellessere
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1. OSCURAMENTO DELLESSERE
La similitudine della caverna si adatta alle caratteristiche principali dellE5. Si tratta di un posto di reclusione, di sicurezza e rifugio, ma contemporaneamente di disconnessione con il mondo esterno. Platone (1979) utilizz in modo magistrale lallegoria della caverna in La Repubblica, (pp. 778ss ) per riflettere sulla natura umana e la sua relazione col processo educativo e la conoscenza. Sherazade la protagonista de Le mille e un notte (1999), la raccolta di racconti tra i quali si trova Al Bab e i quaranta ladroni. Qui la caverna serve per immagazzinare ricchezze e acquisisce altre connotazioni, diverse dal testo platonico, ma coerenti con la personalit dellavaro che accumula e fa tesoro di tutto per colmare il vuoto. Al Bab usa la ricchezza con moderazione, ma suo cugino Cassim, che era avido, ricorda solamente la formula per entrare nella caverna del tesoro e rimane prigioniero della sua ambizione, senza poter uscire da essa. Invece di mettere le monete al servizio della vita, perde la vita a causa del suo amore per il denaro.
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Lavarizia costituisce una forma di paura nei confronti della vita, intesa come paura di perdersi e di essere inghiottito dagli altri. Si favorisce cos il formarsi di un carattere difensivo per non precipitare nellabisso del niente. Ci che si possiede e le ricchezze, nei loro aspetti materiale e qualitativo, facilitano la sopravvivenza. Il controllo ostacola la perdita e rafforza il rifugio. Accumulare e conservare il tesoro rende sicuri nei confronti dellarrivo di unimprevedibile periodo di scarsit.
Ricordare che lavarizia una forma di paura della vita. Bisogno di erigere difese per paura di essere annientato o inglobato dagli altri. Credo di essermi trovato in situazioni di sopravvivenza per la maggior parte della mia vita. I miei amici si lamentano molto che non esco, hanno molta pazienza. Non mi chiamano per fare qualcosa.
LE5 si isola nel suo mondo interno che si distacca dalle trasformazioni esterne. Si regge su leggi proprie e lotta per lautosostentamento. I pensieri nutrono la mente dellavaro che si allontana dai suoi sentimenti e dalle relazioni. Se il pesce nuota dentro lacquario, tutto funziona, ma affacciarsi allesterno pu agitarlo notevolmente. Le resistenze che hanno gli altri di varcare la soglia della caverna per entrare, si accordano con la paura di uscire di coloro che stanno dentro.
Compensare fino quasi a sostituire la realt frustrante con un mondo interno, dove le cose hanno un significato personale particolare, simbolico, poetico, metafisico. Nelladolescenza ho passato molto tempo leggendo fumetti; era il modo nel quale io mi creavo il mio mondo, con la musica. Mi nutrivo di quello a livello interno, non di relazioni. Avevo qualche amico, ma il mio mondo interno girava soprattutto intorno a questo. Evasione dalla realt in un mondo proprio dove sembra che nessuno possa e voglia entrare. Quindi una tendenza molto forte a cercare nel mio mondo interno le mie fonti di vita.
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allE5, utilizza il binomio tutto-niente (niente: 373 volte; tutto: 274 volte nellinsieme della sua opera). Il suo niente sta in funzione del tutto. Nellavaro il vuoto tanto profondo che niente sufficiente a colmarlo, n la conoscenza, n i beni materiali.
Nel primo caso cera un senso di vuoto interiore incolmabile. la sensazione di vuoto, senza aver chiaro cosa mi manca. Ho pensato a volte di morire e di non lasciare niente dietro di me. Dentro non c niente, c solo il corso della vita da una parte e dallaltra tutto quello che ho trattenuto per riempire quel vuoto.
LE4 pretende di riempire il suo vuoto con sentimenti. LE5, invece, li sacrifica per dare la priorit ai contenuti mentali. Esiste un contenimento emozionale e la soppressione dellalterit. Da qui la relazione con se stessi come principale o quasi esclusiva. La paura di lasciarsi andare protegge dalla perdita e dal niente. Laccumulazione disattiva i meccanismi di angoscia davanti al vuoto, ma non lo risolve. Lisolamento lo accentua.
Se lascio andare, perdo tutto, rimango senza niente, mi va via la vita. Non vedo molto chiara la risposta perch mi relaziono soprattutto con me stesso: il punto come ci risuona in me. Mi costa vedere questo. Il mio punto di riferimento fondamentalmente me stesso. Rimuovo allora il pensiero della morte forse perch penso di non meritare di avere vissuto. Se mostri le tue emozioni, sparisci. come se diventassi vulnerabile davanti allaltro, mi vedo pi umana e mi sento impacciata, ridicola, e penso ma che figura stai facendo.
Si tratta di un vuoto esistenziale. Non possedere privarsi. Pertanto, annichilirsi e smettere di esistere. Essere posseduto implica sparire, poich si viene inghiottiti da una forza estranea. Perci lavaro geloso della sua intimit, perch attraverso di lei si aggrappa allesistenza. Lisolamento una garanzia, ma sottrae risorse incalcolabili. Contemporaneamente, lE5 cerca di acquisire e accumulare per difendersi dal niente che inevitabilmente ha ricadute su di lui.
presente la paura di rimanere senza niente, e pertanto, a non essere niente, e an-
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che di essere assorbito dallaltro. Pertanto, la conseguenza di questo lisolamento. Se non trovo un significato alla vita, non esisto. come se la vita di per s, in ogni situazione presente, non avesse significato. una forma di non sentire il vuoto. Questo sentimento di vuoto sorge dalla non esistenza.
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Leibniz utilizza il concetto delle monadi per indicare le componenti della realt. Afferma che non hanno finestre, cio non interagiscono. Si tratta di unimmagine suggestiva per indicare lincomunicabilit che tanto riguarda lavaro. Desidera non essere visto, non mostrarsi davanti a un pubblico numeroso, sfuggire al lavoro di squadra ed evitare di appartenere a un gruppo.
Voglia di non essere vista e di non fare rumore. Mi atterrisce il mostrarmi davanti a un pubblico numeroso e il poco spirito del lavoro di squadra ci che pi risalta. Disagio costante nellappartenere a un gruppo.
Qualsiasi desiderio o impegno della persona avara sfocia nella solitudine: ogni tentativo di relazione, presto o tardi, in una rottura. Esiste un pessimismo esistenziale. Lutopia del tutto si spacca. Si esalta la solitudine come un valore, quando in realt il punto di arrivo. La convivenza implica il mettersi in gioco. Senza rischio, si rimane nella solitudine.
Potrei vivere bene da solo, facendo la mia vita coi miei libri, la mia musica, i miei fumetti. Al massimo, andare a lavorare, perch necessario. Lei si prese un fidanzato e io sentii che la nostra relazione finiva; mi fece sentire molto triste il pensiero che tutto in questa vita finisca e che alla fine ritornavo sempre alla mia solitudine, a me stesso, che era in fin dei conti lunica cosa sicura che avevo. Dopo, daltra parte, bisogna rendersi conto, in profondit, dellimmensa solitudine dellessere in relazione con un altro.
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Questo va insieme al credere allidea pazza che non puoi fidarti di nessuno o alla fine laltro ti frega. Vergogna, senso dinadeguatezza sociale, con la sensazione che le proprie qualit non possano essere apprezzate o forse nemmeno percepite. Andammo in un bar che stava nel Tibidabo, a Barcellona. Cera abbastanza gente e per questo lo persi di vista per alcuni istanti. Rimasi sorpresa della mia sfiducia e da quello che mi pass per la mente in quei momenti: andr via senza aspettare di trovarmi, e di come incominciai a mettermi in azione: chiamer un taxi per ritornare a casa.
Lavarizia implica possesso e il trattenere tutto. La presenza altrui vissuta come una minaccia poich le ricchezze, cognitive e materiali, risvegliano lavidit. Pertanto bisogna mantenere un atteggiamento vigile, affinch nessuno le porti via. Ogni relazione permeata di diffidenza e la tensione che comporta si dissolve con lisolamento. Lessere perde le sue connessioni, la coscienza si turba e lavaro ritorna nella caverna della sua solitudine, dove, come Al Bab, potr deliziarsi nella contemplazione dei suoi tesori.
Non posso fidarmi di nessuno, solo di me stessa, cosicch meglio che mi aggiusti sola. Rinunciare alle persone perch mi abbandonano.
La sfiducia copre la consapevolezza della dinamica autodistruttiva dellavarizia. Per la sfiducia, il problema sono gli altri che possono strappar via le proprie ricchezze. Vivere con questo sentimento provoca tensione e angoscia. Si ricerca una fiducia totale, quasi impossibile da trovare. Il proverbio popolare chi troppo vuole, nulla stringe indica che leccesso di accumulo la causa della perdita degli stessi beni accumulati.
Qui lavarizia prende la forma di una ricerca di totale fiducia, di totale unione con laltro, di totale consegna di s, del sentire che laltro si d totalmente a me e io allaltro. La sfiducia mi mantiene allerta, mi provoca tensione e, pertanto, rigidit, sforzo e contenimento. E da l viene lavarizia.
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2.3 Suddivisione in compartimenti stagni della vita come riflesso della scissione interna
La ripartizione in compartimenti stagni dellesistenza permette di vivere unapparente unit, perch si sopprimono tutte le contraddizioni. In questo modo, si sfuma la complessit e si amputano dimensioni significative della persona, come quelle emozionali e istintive. Si pensa, ma non si percepisce. Questo meccanismo di difesa coincide con lisolamento, ma aggiunge alcune connotazioni importanti. Si vive lesistenza in compartimenti stagni. Vita personale e lavoro sono due mondi distinti e separati. Le amicizie dellavaro sono regolate dallo stesso criterio. Tutti conoscono lE5, ma questo non gli serve da ponte di connessione con gli altri. Le conseguenze si possono indovinare: perdita di unidentit stabile, disfacimento interiore, mancanza di una consapevolezza integrale...
La divisione in compartimenti stagni della vita laspetto nel quale mi sono rispecchiato meglio. Nel mio lavoro la sperimento molto. La divisione una dissociazione interna. Un non arrivare ad avere unidentit stabile. Allora una parte si occupa della relazione con me stesso e laltra parte si occupa della relazione con lesterno.
La consapevolezza della complessit personale, senza lesclusione di nessuno dei suoi elementi integranti, sfocia nella percezione delle contraddizioni. Pertanto, comincia la lite interna. La pace del carattere dellE5 si radica nella sottomissione del mondo emozionale e istintivo cos come nella perdita delle sue rivendicazioni. Diversificare le scommesse implica un deterioramento iniziale dellaccumulo e comporta una difficolt per lavaro, che preferisce la coerenza di un piccolo settore al labirinto della realt concreta.
Sottolineare che prima di entrare in crisi e incominciare il mio processo personale cosciente, non cera lite interna. Di conseguenza ho sviluppato un senso di me molto contraddittorio.
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di ostacolare la consapevolezza di s, agli antipodi della quale si trova la meccanicit. Le reazioni automatiche impediscono di rendersi conto delle autentiche motivazioni che mettono le radici nellavarizia nellE5. Senza coscienza non c cambiamento profondo.
Bene, tutto ci che ho esposto prima, ora non pi cos. Ora sono pi consapevole; ci sto lavorando e alcuni di questi aspetti sono cambiati abbastanza.
Le difficolt tendono a diversificarsi: incapacit di guardare in faccia la realt, ignoranza nellinterpretazione dei propri sentimenti, disconnessione con il qui e ora, assenza di valutazione e giudizio relativamente alla rabbia e allaggressivit. Tutto ci ostacola in qualche modo la presa di coscienza sulla propria esistenza e sul proprio mondo emozionale e istintivo. Lavarizia d valore al risparmio di energia che ogni atto di coscienza implica.
Quello che accade che, chiaro, non sempre la voglio guardare in faccia la nevrosi. Una cosa che molto tipica dellE5, ma che credo che sia molto mia, essere triste e non rendermi conto di esserlo. Difficolt a essere presente e sentire ci che si prova sul momento. Mandai a fare in c... un gestaltista, cosa che non avevo mai fatto prima nella mia vita, dopo unora e mezza in cui stavo parlando al telefono delle mie emozioni. Alla fine quello che mi uscito. Mi costa molto rendermi conto delle mie emozioni, soprattutto della rabbia e della aggressivit; mi sono molto difficili da percepire.
3. ALTERAZIONI DEL COMPORTAMENTO PER MEZZO DI ALCUNE STRATEGIE OPERATIVE Il comportamento viene influenzato dal grado di consapevolezza posseduta da una persona, ma a sua volta lo genera. Qui si vedono le strategie operative utilizzate dalla persona avara per ottenere i suoi scopi e i suoi desideri. Laumento della consapevolezza e delle virt disattiva in misura proporzionale i comportamenti a esse subordinati. A partire dai dati ottenuti, si possono identificare sette strategie operative.
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Le relazioni umane, a dispetto della loro dose di gratificazione, diventano scomode. Implicano impegni che lavaro non disposto a mantenere. Anticipano esigenze insostenibili che, se non vengono soddisfatte, saranno fonte di frustrazioni e delusione. La distanza acquisisce, alla luce di questo, un carattere difensivo. Ritirarsi dal gioco assicura di evitare la sconfitta, ma non c mai guadagno. Si adotta allora la mentalit della volpe davanti alluva. Se non si riesce a prendere, perch verde. Le relazioni sono considerate come qualcosa da cui si pu prescindere. Fastidiose, perfino. Si giustifica in questo modo la scissione e il disinteresse.
Se mi avvicino agli altri avranno delle richieste insostenibili, o comunque rimarranno delusi da me. In amore: se laltro mi ferisce o non si cura di me mi ritiro, mi distacco, lo sospendo, cos - se mi abbandoner - sar gi preparata. Se ho un problema con un amico, se interrompo la relazione penso che non sia successo niente. Mi sembra di poter prescindere da qualunque relazione.
La disconnessione costituisce la risposta dellavaro nei confronti delle domande di una persona e, ancora di pi, di un gruppo numeroso.
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Rifugiarsi nelle proprie astrazioni sempre una risorsa a portata di mano. Cos come ladottare la posizione dellosservatore che contempla uno spettacolo che non lo riguarda o nel quale non si sente implicato. Il disinteresse riflette insensibilit, caratteristica che lo rende pi facile. Il risultato la solitudine.
Questo mi succede quando sto in un gruppo numeroso, ma mi succede anche a volte quando sto con unaltra persona: a volte mi disconnetto e mi perdo progressivamente nelle mie astrazioni. Linsensibilit una sensazione fredda e asciutta come una disconnessione profonda tra lesterno e linterno. Come un distaccarsi da entrambe le parti. Sono piuttosto una persona solitaria e abitualmente quando sto con gente, soprattutto se sono gruppi, tendo a isolarmi, a disconnettermi da quello che succede nel gruppo, bench in realt osservi quasi tutto.
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dissanguato. Per lavaro, dare non condividere bens un modo di restare senza niente. Lo perseguita lidea della scarsit, con il risultato che il suo carattere viene definito come tirchio, eccessivamente dipendente dalla spesa. Mantenere un sistema per evitare il vuoto. Bisogna dosarsi. Non si d valore allo sforzo, n alle relazioni umane, n alla vita emozionale.
Lavarizia limpegno nelle cose, come se fosse il mio io: lo sforzo mi infastidisce. Se esco abbastanza tardi, il giorno dopo sono stanco morto e perdo la giornata. Esco poco. Se la relazione che ho di molta fiducia, allora si crea una relazione intensa e di complicit. Ma questo succede solo con una persona, non con varie. Avendo carenza di relazioni intime, o molto poche, ho poca vita emozionale. Sento come di non avere e, a causa di questo sentimento di scarsit, mi dico:Come fai a dare!!.
Con questi ingredienti, linerzia costituisce una conseguenza logica. Agire consuma energie. Smettere di farlo le risparmia. La paralisi una costante. Gli impulsi si disintegrano quando vogliono tradursi in azione. Posticipare lazione crea unillusione di controllo, quando in realt comporta una spesa ancora maggiore. Non ci sono n partecipazione n impegno. Gli obiettivi alimentano la teoria, ma motivano scarsamente lazione.
Mi ritiro dalle situazioni spiacevoli, invece di lottare per quello che voglio. Col tempo, ho la sensazione di poter fare poche cose; le faccio molto lentamente, pensando per tutto il tempo, e mi costa molta difficolt la concentrazione e le azioni concrete, come lavare i piatti, preparare le cose per andare al lavoro, le cartellette.... Sono poco impulsiva e rimando lazione, non dico ci che sento per non espormi. Se il momento di agire, non lo faccio. Se mi piace conoscere una ragazza, rimango fermo. Se una persona mi offende, anche.
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della caverna. Laccumulo non mira a una preparazione personale o professionale come obiettivo principale, ma in funzione dellabisso esistenziale che si pretende di riempire. A dispetto dellassuefazione, il compito risulta impossibile da portare a termine. Tutto si muove dalla testa. Si osserva il mondo dallattico.
Lavarizia relativa alla conoscenza la mia passione pi forte. Lorientamento verso la conoscenza e lo studio e il loro accumulo, come se non fosse mai abbastanza, perch non sono mai abbastanza preparata. Ho scoperto che guidare da sola in autostrada mi piace proprio perch mi porta da qualche parte e mi d modo di pensare. Non fumo, ma comprendo molto bene lassuefazione del fumatore, del drogato, perch la sensazione che sperimento quando sto leggendo inarrestabile, io non posso farci niente, come avere la scimmia.
La scissione dellE5 si verifica anche dentro se stesso. Intelletto ed emozione agiscono a compartimenti stagni. Lo sviluppo eccessivo del primo va a discapito del secondo. Il contratto di Shylock, personaggio di Il mercante di Venezia di Shakespeare (2000) funziona solamente sulla carta, nella mente. Risarcire il prestito con una libbra di carne di Antonio risulta impossibile senza spargimento di sangue: Questo obbligo non ti d neppure una stilla di sangue (p. 203). La vita ha altri parametri che la pura astrazione. Addentrarsi nel sentimento sarebbe discendere dalla testa, dove lavaro comodamente insediato.
Unavarizia che focalizzata maggiormente sullaspetto mentale; ho molta difficolt nel percepire le mie emozioni. Questo laspetto basilare. Lintellettualizzazione, arrivando a razionalizzazioni o astrazioni mentali per scappare da quello che mi tocca emozionalmente. Non riesco a vivere pienamente dal punto di vista emozionale unesperienza intensa quando sono con qualche persona, anche se da solo posso vivere la stessa esperienza in modo molto forte, tanto da desiderare di condividerla con la persona che amo. Il ragionamento, per arrivare alla comprensione di qualcosa senza sperimentarlo.
Il corpo il grande sconosciuto per lE5. Una scissione in pi e non di poco conto che vive lavaro. Mente e istinti rimangono isolati. Le elucubrazioni mentali allontanano dal dolore e dal piacere, ma si mostrano incapaci di riempire il vuoto esistenziale. Esiste conoscenza, ma
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manca unesperienza che ingloba pi dimensioni della persona. Scrivere un libro sul tatto non la stessa cosa che sperimentare fisicamente una carezza.
Non esiste comunicazione tra la testa e il corpo. Ora un po di pi. E, chiaramente, se ho difficolt nello sperimentare il dolore, questo vale anche per il piacere, perch ambedue vanno nella stessa direzione. Bench questo stia cambiando notevolmente. Diverse situazioni nelle quali mi sento chiusa, nelle quali la paura presente e c solamente oscurit, confusione, dove non c contatto col mio cuore, con il mio istinto e il piano mentale occupa quasi tutto.
Lasciarsi andare la strada verso la guarigione per lavaro, ma contemporaneamente costituisce il maggiore impedimento posto dalla sua passione dominante. Gli costa dare tempo, spazio, oggetti, informazioni e denaro. Pi difficile ancora gli risulta darsi, perch implica lentrare nel campo delle emozioni, condividere lintimit della caverna e mostrare il vuoto esistenziale che lo tormenta.
Non ho mai avuto un compagno. In che modo questo dovuto alla mia passione dominante? Una cosa che mi ostacola nellavere un compagno la necessit di
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risparmiare tempo. La confusione tra avarizia intesa come cupidigia, che io riconosco poco in me, e quella intesa come scarsa disponibilit a dare agli altri. Il non darmi sussiste soprattutto a livello emozionale, ma anche in altri aspetti come ad esempio il condividere il mio tempo, o il mio spazio, o le conoscenze o i miei oggetti (libri, prestare denaro...). In passato, in amore, non mi sono mai aperta del tutto per non scoprirmi e rivelare ci che ero veramente.
La persona avara boicotta il donare in molti modi. Sposta limplicazione emozionale al piano sessuale, si sente dominata dalla perdita ogni volta che cerca di dare se stessa, mette distanze per non essere invasa o inghiottita nelle sue relazioni con gli altri, si rifiuta di condividere le cose pi intime. Lisolamento attenua il problema, ma le impedisce di risolverlo a fondo. Rifugiarsi nelle idee non risolve la vita.
Lo spostamento sul piano sessuale del coinvolgimento emozionale, sottratto alla capacit di scambio relazionale a livello affettivo. Questo accadeva prima, quando ero pi nevrotica e meno consapevole. Ora sto sperimentando unaltra forma di entrare in relazione e di amare o, piuttosto, sto imparando ad amare, a darmi senza perdermi, accettando laltro cos com. Da ragazza ho allentato lamicizia con unamica quando stava diventando troppo intensa e quotidiana. Probabilmente da questa seconda sensazione che soprattutto deriva un atteggiamento di chiusura in cui c s il piacere di ricevere affetto -attenzioni-premurecalore -, ma c anche resistenza a condividere le proprie cose pi intime.
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amico, anche lui un enneatipo cinque. La definisce molto bene il personaggio Frodo ne Il signore degli anelli: unavarizia nel conservare qualcosa di bello, custodirlo, tenerlo stretto rimanendo nella mia stanza e godendone a margine del mondo. Voce trattenuta. Trattenersi per paura di soffrire nel coinvolgimento emotivo. Laffanno di mantenere, la tendenza a non lasciar andare quelle che possono essere cose materiali, tempo, informazioni, conoscenze, implicazione emozionale; tutto ci mi porta a una fuga dallimpegno, poich non mi piace sentirmi legata.
Il trattenere paradossalmente unito al disinteresse patologico. LE5 si distanzia degli altri per assicurarsi la conservazione delle cose alle quali affezionato. Quanto pi trattiene e fa tesoro di qualcosa, tanto maggiore la necessit di isolamento. Darsi produce sofferenza e dolore. Lidentificazione con il pianeta Terra da interpretare come attaccamento al proprio luogo di residenza.
Attaccamento: difficolt o sofferenza a lasciar andare persone e relazioni. Ci tengo alle mie cose (libri, vestiti, materiale di studio), mi piace conservarle come dico io e mi spiace che, se date in prestito, mi vengano restituite male. Penso che il trattamento che riserviamo al nostro pianeta sia incomprensibile.
Il concetto tradizionale ha ridotto lavarizia allambito del denaro e delle ricchezze. La visione delleneagramma offre un panorama molto pi ampio e diversificato, ma non sottovaluta limportanza del denaro poich garanzia di sicurezza e permette di affrontare situazioni e imprevisti. Gli oggetti creano arredamento. Di conseguenza, intimit e fiducia.
Posso essere avaro col denaro, ma non questo il mio nucleo di avarizia: lo sono invece il tempo e lenergia. Mi piacerebbe avere tanti soldi e mi sembra di non averne mai abbastanza. Con gli oggetti. Ci sono cose, oggetti che tengo con me da molti anni e mi sento bene con le mie cose. Mi danno sicurezza.
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soli e soddisfare le proprie necessit senza laiuto degli altri. La distanza genera solitudine. In questo contesto, la sopravvivenza esige lautoapprovvigionamento.
Per quel motivo, la decisione di non aver bisogno di nessuno e di arrangiarmi da sola, io sono autonoma e indipendente e me la cavo da sola. Voglia di libert e indipendenza. Difficolt nel chiedere allaltro ci di cui ho bisogno, perch credo che, in fondo, se le necessit non me le soddisfo io, non lo far nessuno.
Due paure insorgono nellavaro: la paura di uninvasione e il terrore di essere inghiottito. Dallinvasione si difende mediante lallontanamento. Non cerca il confronto. In gioco ci sono lintimit, il proprio spazio e i beni che compongono il suo tesoro. Essere inghiottito comporta immergersi nel vuoto della propria sparizione. Lottare per la propria autonomia significa ottenere la sopravvivenza.
Posso allontanarmi da qualcuno se vedo che troppo invadente per la mia autonomia. Senso del proprio spazio personale e della privacy accentuato, con facilit a sentirsi invaso. Ci sono in fondo molta fragilit e vulnerabilit, nonch molta paura che laltro mi possa far male. Paura di essere inghiottito.
Lautonomia e lindipendenza dellavaro presentano, spesso, conflitto con lautorit: persone, imposizioni dottrinali, regole ferree.... LE5, specialmente il sottotipo sociale, quando non agisce da Dio, non vuole nemmeno sentirsi al di sotto di lui. Il pensiero concede un senso di superiorit, ma non pu avere consistenza esistenziale, come succede alla statua sognata per Nabucodonosor: La testa di questa immagine era di fine oro; i suoi petti e le sue braccia, di argento; il suo ventre e le sue cosce, di metallo; le sue gambe, di ferro; i suoi piedi, in parte, di ferro, e in parte, di fango cotto (Dn 2,32-33). Comprendere il mondo, per lavaro, un modo per dominarlo.
La disubbidienza: malgrado a volte possa comportarmi in modo ubbidiente, senza fare questioni, la maggior parte delle volte posso essere molto ribelle.
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C un punto curioso. Non mi metto al di sotto di nessuno. Non sembra caratteristico dellE5, ma io intuisco che invece lo . Non mi sento neanche al di sotto di Dio. Per esempio, non ho mai voluto lavorare come medico o psichiatra per le strutture statali che mi avrebbero garantito un ottimo stipendio, anche quando non guadagnavo abbastanza. Sono intollerante alle imposizioni dottrinali, alle regole ferree.
Come lE1, lE5 sperimenta le esigenze del perfezionismo. Naranjo (1994a) puntualizza il modo nel quale ognuno di questi due enneatipi lo vive: Nellenneatipo 1 il perfezionismo pi esteriore e nellenneatipo 5 pi interiore (p. 92). Si produce cos un alto livello di esigenza che risulta quasi impossibile da soddisfare. Nella misura in cui questo accade, nasce il senso di colpa.
Limpatto con il mondo ha suscitato sfiducia in me stesso e le mie capacit di essere allaltezza delle richieste esterne. Se non sei perfetto non ti amo, qualcosa cos. Sia chiaro che questa perfezione relativa ai miei canoni. unesigenza che sembra che non si plachi con niente. Molto disorientante.
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Il senso di colpa crea un vincolo tra responsabilit e danno causato. Non ubbidisce sempre a dati obiettivi. Si creano fantasmi, come il pensare che qualcosa va male quando tutto va bene. Nellavaro, la colpa il risultato dellidea di non essere allaltezza delle circostanze, dato il suo notevole livello di esigenza. Si esprime attraverso la riprogettazione continua delle sue azioni o la ricerca di qualche male come giustificazione del senso di colpa.
Non posso essere felice altrimenti mi sentir in colpa o succeder qualcosa di terribile. La colpa come una riprogettazione continua delle azioni, relative sia allavere fatto sia al non avere fatto. In qualunque situazione cerco qualcosa che non va per giustificare il senso di colpa. Non so se unidea pazza o una componente emozionale.
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Laffanno disordinato, insito nellavarizia, si esprime nella rottura e nellisolamento del trattenere e si fonda sullautonomia quanto a risorse. Lipertrofia mentale manifesta lo squilibrio interno della persona e ha, in un certo senso, lequivalente nel regno animale, con il girino che ha la testa pi grossa del resto del corpo. Lo stesso scompenso pu essere notato nellE5.
Sempre dalla stessa sensazione di scarsit, si pu sviluppare un bisogno di non attaccarsi a cose e persone sia per paura di perderle e di soffrire, sia per paura di creare una dipendenza e perdere la libert. Lintellettualizzazione e razionalizzazione dellesperienza. Levadere dalla realt andando nella testa.
Ogni sottotipo vive a suo modo la passione dellavarizia. Il sessuale esce dalla caverna in cerca della totale fiducia. Il sociale pretende laccu-
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mulazione di conoscenze, tributo obbligato per lammirazione. Il conservativo rimane isolato, senza uscire dalla caverna.
Sottotipo sessuale: Qui lavarizia prende la forma di una ricerca di totale fiducia, di totale unione con laltro, di totale consegna, di sentire che laltro si d a me totalmente e che io mi do allaltro. Sottotipo sociale: Lavarizia di conoscenze la mia passione pi forte. Sottotipo conservativo: Per adesso non ho trovato una parola migliore di autismo per definire una certa caratteristica che sento contemporaneamente come una parte importante della mia passione.
Le fissazioni, chiamate colloquialmente idee folli, sono distorsioni cognitive che alimentano e giustificano la passione dominante, che risiede nel centro emozionale. LE5 giustifica con esse la sua disconnessione e il comportamento schizoide. In questo modo, evita di soffrire, ma perde il suo contatto con lamore.
anche questo: se allaltro mostro i miei sentimenti, mi lascer o mi far del male. Fantastico di fare qualcosa di grande, di diventare una specie di grande saggio. Non vale la pena dirselo: la fissazione o idea folle aumenta se rimango l.
Gli altri sono una minaccia per i tesori che lavaro conserva gelosamente, perch possono inghiottirlo o farglieli perdere. La distanza, lisolamento, perfino la fuga, garantiscono il tenere per s le ricchezze.
Per timore che vengano sciupate, evito di comunicare cose ed esperienze, informazioni, anche indicazioni di luoghi cui tengo molto, a persone di cui non sono certo. quello che pi mi caratterizza nel mio comportamento: lattenzione, la paralisi prima dellazione. Fuga.
I meccanismi di difesa attenuano la consapevolezza in tutti i suoi ambiti o la fanno sparire. Lisolamento, risultato della sfiducia che si esprime nella scissione dellio e nella creazione di compartimenti stagni, il pi significativo. La vicinanza dellaltro minaccia ci che si possiede.
E il pi importante, bench i due precedenti siano il prodotto di questo, la separazione degli altri, la distanza che interpongo tra me e gli altri.
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La suddivisione in compartimenti stagni l dove mi sono riconosciuto meglio. Nel mio lavoro lo vivo molto. Scissione dellio.
Il servitore Freccia parla cos a Frosina di Arpagone in Lavaro di Molire (2000): Se lo dici tu... ma non conosci ancora il signor Arpagone. Il signor Arpagone di tutti gli umani lumano meno umano, il mortale di tutti i mortali il pi coriaceo e chiuso. Non c servizio che possa spingere la sua gratitudine a fargli aprire la borsa. Lodi, stima, benevolenza a parole, fin che vuoi, ma soldi niente. Non c niente di pi secco e arido delle sue buone maniere e dei suoi complimenti; ha tanta avversione per la parola dare che non dice mai Io vi do, ma Vi presto la buonasera (p. 47). Laffanno di possesso e accumulo, non solo economico, alimenta nellavaro la sua incapacit di condividere. La sua durezza e aridit sono il prezzo dellignorare i sentimenti. Nel tentativo di mantenere i beni che possiede perde s stesso.
Nel dare mi dico che non ho niente, che si stanno approfittando di me, che posso dare poco o dare solo se ho ricevuto molto. Posso dare solamente se sento di essere nutrito. La sensazione di liberazione da un circuito di dare-avere per il quale ho un senso di diffidenza in quanto lo vedo non disinteressato e come potenziale area di ricatto morale.
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Lisolamento. Mi fa male il mio isolamento, quella difficolt nel darmi, nel dare profondamente me stesso, nel ricevere dallaltro. In definitiva nel sentire, nel vivere. Unavarizia che maggiormente focalizzata sullaspetto mentale; ho molta difficolt nel percepire le mie emozioni. Questo sarebbe laspetto pi essenziale. Il ragionamento del superego il cavallo di battaglia. Cio, per qualsiasi azione o uscita dalla caverna, sorge sempre il ragionamento.
Lavaro non cerca lunit interna attraverso larmonia delle diverse componenti (mentale, emozionale e istintiva) bens attraverso lipertrofia di una di esse, quella mentale, e lannullamento delle altre due, emozionale e istintiva. Questi squilibri interni - ogni ipertrofia li provoca - minacciano la relazione con se stessi e lo spingono a vivere partendo da una parzialit. Sar capace di definire lamore ma non di sentirlo e esprimerlo fisicamente. La sua passione conduce alla castrazione di s.
Ero orgoglioso solo delle mie capacit intellettuali con cui filtravo e "sistemavo" il mondo che percepivo. Devo mettermi nella condizione di vedere se sono incavolato invece di sentirlo istantaneamente ed esprimermi di conseguenza. In due occasioni sono stato sul punto di abbandonare questo questionario per non continuare ad ascoltarmi.
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intensit e risparmio di energie, poich una relazione richiede tempo e dedizione. Lautonomia si difende dai contatti invasivi; la disconnessione, dalle implicazioni affettive. La sottocategoria pi distaccata lincapacit di condividere. Il dare e labbandonarsi allaltro esigono che si esca dal rifugio. La paura che il vuoto si ingigantisca e che si perda la sicurezza frenano i timidi tentativi dellavaro. Spesso, sacrifica lamore per lisolamento e la comodit della sua caverna.
Se la relazione che ho di profonda fiducia, allora si crea una relazione intensa e di complicit. Ma questo succede solo con una persona, non con diverse. Esco molto poco, rimango rinchiuso, in casa, ascoltando musica. Per questo penso di poter essere un sottotipo conservativo. Se per uscire, per legare dovessi adattarmi a quello che vogliono le donne.... Sorge la ricerca dalla relazione perfetta che, sia chiaro, non trovo. Nellamicizia, mantengo sempre un po le distanze, preferisco andare io a trovare gli altri, cos che posso andar via quando voglio, piuttosto che subire a tempo indeterminato la loro presenza. Se mi sento vincolata allaltro perdo i miei limiti e il mio desiderio si confonde con quello dellaltro. Non ho mai avuto un compagno. In che modo questo dovuto alla mia passione dominante? Una cosa che mi ostacola nellavere un compagno la necessit di risparmiare il tempo.
LE5 vive lamore come rivelazione, per questo la componente ammirativa fondamentale, anche se vive con fastidio le sue preoccupazioni intime. Lipertrofia mentale considera come desiderabili lamore protettivo e lamore erotico, proprio per averli relegati a fondo classifica. Nonostante ci, pu vivere i desideri sessuali dal punto di vista dalla scissione, mettendo in un altro compartimento stagno limplicazione emozionale o le considerazioni teoriche. Ogni sottotipo presenta le sue peculiarit.
Da un lato, le domande eccessive del mio compagno mi spossano e fanno in modo che io mi allontani. In passato, in amore, non mi sono mai aperta del tutto per non scoprirmi e rivelare ci che ero veramente. Ricerco un ideale di perfezione e tra le conoscenze quotidiane questa perfezione non la trovo; ci mi delude e mi ritiro.
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Per esempio, sono andata a sciare per anni e bench fosse uninclinazione del mio compagno, ho finito per pensare e sentire che a me piaceva e quasi me la godevo. Nella mia prima relazione di coppia mi sono posto talmente tanto alla guida del rapporto che alla fine ne risultata una situazione che non sono pi riuscito a portare avanti.
Lavoro
La caratteristica fondamentale dellE5 nellambito del lavoro lautonomia, intesa come priorit delle attivit intellettuali, centratura nelle proprie aspettative, disconnessione con gli altri, difficolt nel lavorare in squadra, relazioni ambivalenti con lautorit. A ci bisogna aggiungere, come derivate dellatteggiamento avaro, linazione e la scarsit di energia usate nella dedizione al lavoro. A causa del predominio del centro mentale, si soliti agire con lentezza. presente un senso di esigenza molto alto, proveniente dalle voci del superego.
In realt, mi sono reso conto che mi piace starmene per i fatti miei e fare quello che voglio. Ho visto anche che lautorit mi crea conflitti ed entro in relazione con lei con sottomissione, per evitare il conflitto, fino ad arrivare alla disubbidienza, dicendo quello che penso e credo che sia giusto. Lavorare per lavorare mi molto estraneo. Cerco di lavorare il meno possibile, bench lo faccia bene. Nellambito del lavoro sono molto esigente, come se il lavoro fosse sacro. Qualsiasi esso sia. Tendo sempre verso il nuovo perch la ripetizione mi annoia molto ma ho resistenza a modificare lassetto organizzato quando sembra che questo elimini e faccia perdere qualcosa dimportante che prima cera.
La persona avara cerca profondit e perfezione nelladempimento del lavoro. Preferisce attivit solitarie piuttosto che lavori di gruppo, perch favoriscono la sua disconnessione, il suo isolamento e la sua autonomia. Allinterno di una grande organizzazione, si adatta al proprio ambito senza desiderio di interferire con gli altri. LE5 pu ambire anche a posizioni di potere, bench non lo entusiasmi la responsabilit per le sue implicazioni. Nonostante ci, in questo caso, preferisce esercitare il potere a distanza. Se
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non esiste identificazione con quello che fa, concepir il lavoro come una perdita di tempo o come un impedimento al dedicarsi ai suoi veri interessi.
Anche il senso perfezionista e autoesigente. Vedo nel mio percorso lavorativo unevoluzione che va da lavori pi solitari e di poca responsabilit ad altri con maggior responsabilit e implicazione, e anche pi creativi e ludici, soprattutto in questa ultima tappa. Lavoro come professore. Con il fatto della lentezza e del fare bene le cose, con il senso di perfezione tanto forte, con il fatto di dedicare meno tempo al leggere e al fare cose che mi interessano di pi, abbiamo svolto pochissime cose del programma scolastico. Non ho mai veramente collaborato con nessuno nel lavoro. Non c un rendimento, io non rendo.
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Denaro e propriet
Limmagine tradizionale dellavaro che conta il denaro o ammucchia lingotti doro in un baule non riflette i meccanismi strutturali della sua passione. Il sottotipo sessuale austero, si attacca a oggetti di valore personale, non possiede cose di valore, non gli piace sentirsi in debito n spendere per situazioni di piacere, cerca il denaro sufficiente senza preoccuparsi troppo e ritiene umiliante la condizione sociale della povert. Il sottotipo sociale non generoso nel dare gli oggetti, gli pesa prestare libri, d valore alla casa come luogo di solitudine e delle sue cose proprie. Salda quanto prima i suoi debiti. Il sottotipo conservativo considera il denaro come strumento di sicurezza e autonomia, soffre quando sperimenta limitazioni e concede grande importanza al suo nido dove acquisiscono rilevanza i suoi oggetti pi pregiati.
In realt sono e sono stata austera, e non ho avuto nella mia vita molte di quelle cose costose o di gran valore materiale che mia madre riteneva indispensabili e nemmeno denaro. Bench sia vero che ho riposto maggiormente la mia avarizia in conoscenza ed energia, non sono generoso con le mie cose. Ci tengo ai miei libri, vestiti, materiale di studio, mi piace conservarli come dico io e mi spiace che, se dati in prestito, mi vengano restituiti rovinati. Per esempio, preferivo accontentarmi e rinunciare a molte spese piuttosto che sentirmi soggiogato nel lavoro in una situazione di dipendenza, anche ideologica, da un padrone. Il denaro mi preoccupa in quanto unica sicurezza in relazione soprattutto allautonomia. Non devo dipendere da un altro per questo tipo di sussistenza.
Lindicatore dellE5 che emerge maggiormente il trattenere che risulta strettamente legato allautonomia personale. Il desiderio di possedere culmina nel fatto dellaccumulare. Nella caverna si ammassano meglio le ricchezze, poich sono ben protette. Si attenua la percezione del vuoto mediante la provvista che permette di affrontare eventualit future e di rinforzare il senso di autonomia. Non dipendere dalle risorse altrui facilita la disconnessione e lisolamento.
Mi scoraggia fare cose davanti al gran consumismo nel quale siamo immersi.
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Mi sento quasi in colpa se ho troppo e cerco di fare beneficenza. Ho sempre avuto difficolt a risparmiare per quanto riguarda libri e attrezzature, anche nei momenti in cui non avevo soldi. Per quanto riguarda la propriet, vivo in un appartamento in affitto.
Natura ed ecologia
Si ripetono qui gli stessi meccanismi di accumulo che lavaro dimostra nei confronti del denaro e della propriet. La natura e lecologia sono considerate dellE5 come una ricchezza incalcolabile che conviene conservare. Lapporto che riceve da esse notevole: favorisce la sua capacit contemplativa, la bellezza, non presenta richieste come accade nelle relazioni umane, gli permette di continuare il suo isolamento, gli provoca dispiacere quando sono maltrattate e, infine, esercitano un influsso benefico.
Non ci rendiamo conto che la Terra che ci accoglie e ci permette di vivere potrebbe spazzarci via con un soffio. Nella Natura mi sento piccola e grande contemporaneamente, e mi sento integrata nella vita. Non sopporto chi distrugge il patrimonio di tutti (la citt, come la natura). Mi piace molto la natura. Mi piace vedere i boschi, le montagne. Divento un contemplativo. La natura, intesa anche come spazio e assenza di rapporti ordinari, cambia radicalmente qualcosa in me, i problemi sfumano, e rimane il desiderio di perdersi in quellambiente. La natura stata importante nel corso della mia vita sia che le fossi vicina o lontana e distaccata.
Non si riscontra, nelle risposte, il fatto che lavarizia possa cercare un profitto a discapito della natura e dellecologia. La posizione iniziale di rispetto, come se entrambe facessero parte della gran caverna dove lumanit si trova.
In contatto con la Natura, mi sento pi naturale e spontanea. Soffro a vedere il mare sporco, una spiaggia piena di rifiuti. Riguardo allecologia, tento di riciclare quello che ho oppure compro oggetti di seconda mano.
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b) Nella relazione con Dio lE5 sperimenta ambivalenze, dal rifiuto fino alla fede. Persiste nella persona avara la difesa della sua autonomia davanti al divino.
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Sono arrabbiato con Dio e insieme provo un anelito di unione. Pi che rabbia la parola sarebbe rancore. Io ho il mio spazio, e nemmeno Dio me lo pu togliere. Fede.
c) Dio si palesa, nella prospettiva dellE5, attraverso la propria vita, attraverso il paesaggio, attraverso le altre persone. Esistono molti segni della sua presenza, verso cui il suo amore ammirativo molto sensibile.
Dio qualcosa che presente nella mia vita sin da quando ero piccola. Il divino pu essere unalba o un tramonto del sole, che particolarmente diverso dagli altri giorni. Io lo sento ora come una presenza calda che mi d forza, luce e fiducia.
Gli indicatori dellavarizia che maggiormente influiscono sulla relazione con Dio, il divino e il trascendente, sono: lipertrofia mentale, intesa come avvicinamento astratto, autonomia che crea problemi nella sottomissione a Dio; lincapacit di condividere che ostacola il consegnarsi e il donarsi come espressioni della generosit; la sfiducia nel percepire la presenza divina come invasione e divisione in compartimenti stagni, come vissuto frammentato della spiritualit. Ogni enneatipo ha le sue vie di guarigione spirituale. NellE5, la medicina esige di uscire dalla caverna e affrontare il nulla come via per arrivare al tutto.
E la sfiducia. La mia sfiducia, ovviamente, mi impedisce di aprirmi e quindi di prendere coscienza, di rendermi conto del divino che c in me e nellaltro. Se per entrare in relazione con Dio si intende dare noi stessi, questo non mi ancora molto chiaro. Questo aspetto mi costa. Nondimeno, riconosco che certe cose non possono essere spiegate in modo semplicemente razionale. Ho la sensazione che il divino in certi casi possa essere presente anche in noi uomini, se evoluti spiritualmente e aperti. Il senso di carenza che mi trascinavo mi ha portato per anni a odiare Dio con unintensit impressionante. Quando lo faccio di lasciarmi andare, posso lasciare che entri anche la presenza di Dio.
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Nella sura IX del testo islamico, si sottolinea laccumulo, lincapacit di condividere e lisolamento: Qualcuno di loro si assunto un impegno di fronte ad Allah: Se ci dar della Sua grazia, saremo certamente generosi e saremo gente del bene. Quando poi Egli d loro della Sua grazia, diventano avari e volgono le spalle e si allontanano (IX, 76 -77). Nel Bibbia, si neutralizza la scissione e la divisione in compartimenti stagni: Se un uomo riesce a guadagnare anche il mondo intero, ma perde la vita, che vantaggio ne avr? (Mt 16,26). La perdita, che ingrandisce la percezione del vuoto, la via di guarigione: Chi pensa soltanto a salvare la propria vita la perder; chi invece pronto a sacrificare la propria vita per me la ritrover (Mt 16,25). Si tratta di affrontare lhorror vacui (lorrore del vuoto).
Per percepire il divino devo essere cosciente, essere consapevole e rimanere aperta. Io credo, almeno in questo, di essere andato oltre la mia posizione caratteriale, che non poteva essere altro che blasfema. Dio lo si capisce meglio come mistica.
San Giovanni della Croce (1955) vede lavarizia come secondo vizio capitale, subito dopo la superbia. La descrizione della stessa nel campo dello spirito precisa ed essenziale: attaccamento agli strumenti visibili, tesaurizzazione degli stessi, desidero di una conoscenza sproporzionata rispetto al necessario per operare e curiosit: Molti non si stancano mai di chiedere consigli o di apprendere regole di vita spirituale, di possedere o di leggere una grande quantit di libri che trattano di questo argomento (p. 766). La guarigione si traduce nel fare piacere a Dio valutando la propria avidit nellagire con gran generosit, dando quanto si ha sia cose spirituali che temporali, e nellaprirsi alla passiva espiazione. La povert di spirito va allessenziale, prescinde dalle cose marginali e mira alla sostanza della devozione.
Sentii che il divino sta nella cosa semplice della vita, nella semplicit delle cose, e non tanto in complicate astrazioni. Quando c stata una relazione con Dio sono riuscito anche a rivendicare il mio ego. Desiderio di qualcosa di grande, di spirituale, di "Conoscenza" . Fare le cose con generosit per il mondo, mi costa, non lo faccio. E se lo faccio, lo faccio con sforzo. Poco alla volta. Dio silenzio.
PAURA
E6
9 8 7 1 2 3 5 4
CATEGORIA
SOTTOCATEGORIA
Fragilit nei fondamenti dellessere che genera insicurezza Paura dovuta alla perdita di contatto con il proprio essere reale Proiezione allesterno degli attributi di s rimossi Polarizzazione dei processi vitali nella razionalit Sostituzione della mancanza di fiducia con il controllo e la diffidenza Difficolt varie nellessere consapevole Ambivalenza (sottomissione - ribellione) nei confronti dellautorit Blocco degli impulsi emozionali e istintivi Attacco come ricerca di difesa e sicurezza Affettivit come moneta di scambio per ottenere protezione e forza Istituzionalizzazione intesa come cornice normativa di sicurezza Ricerca di risorse esterne che procurino consistenza e fondatezza Vigliaccheria, paralisi, sensi di colpa e sentimenti di incapacit
Oscuramento dellessere
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1. OSCURAMENTO DELLESSERE
La statua apparsa al re Nabucodonosor in un suo sogno, interpretato dal profeta Daniele, pu simbolizzare la caratteristica dellessere dellE6: La testa di questa statua era di oro fino; il suo petto e le sue braccia, di argento; il suo ventre e le sue cosce, di bronzo; le sue gambe, di ferro; i suoi piedi, in parte, di ferro e in parte, di fango cotto (Dn 2,32 -33). Il centro mentale doro, ma le basi sono fragili e una pietra che cada sui piedi, li frantumerebbe e provocherebbe il crollo di tutta la statua. La percezione della fragilit genera insicurezza, dubbio, sfiducia, in definitiva, paura.
Il classico dilemma del costruire la casa sulla roccia o sulla sabbia (Mt 7,24 -25) porta a risultati contrapposti. La roccia d sicurezza, la sabbia instabilit e rovina. Qualsiasi vento avverso fa presumere pericolo. Il problema del pauroso sentire di non avere buone basi. Vive la sua fragilit con dispiacere: non strano che vada sempre insistentemente alla ricerca di un punto di appoggio. Lautorit diventa quindi un punto di riferimento ineludibile, sia obbedendole come coscienza di s e riconoscendole potere, sia respingendola.
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Paranoia nei confronti del pericolo. Mi identifico con il senso di insicurezza nella mia biografia (oramai e neanche tanto). Provo un insicurezza molto grande nel mio giudizio e capacit. Sono una persona timida, discreta, che parla poco, e questa insicurezza interna molto evidente.
LE6 fugge dallinstabilit dei fondamenti del proprio essere in direzione della testa, come se potesse risolvere nellambito del pensiero il dispiacere emozionale del sentirsi insicuro. Questa fuga verso laspetto mentale ha un prezzo: la disconnessione dalle emozioni e dagli istinti. Allo stesso tempo, la persona paurosa si perde in elucubrazioni mentali che gli generano confusione, paura di sbagliare, panico della caduta e incapacit nel prendere decisioni.
Sfinimento mentale causato dalla valutazione esagerata della parte pratica con poco o nessun contatto con il piacere, il desiderio. Si genera cos molta tensione per la paura di sbagliare, e si vede sempre qualcosa che potrebbe essere migliore, e con ci - a poco a poco - decisione e scelta diventano un calvario. E la pressione tale che ancora una volta si ricorre al mondo dellidealizzazione: sottigliezze mentali dove la confusione mentale filosofica tale che non si arriva mai a niente di chiaro e la non-azione nuovamente presente. Paura di sbagliare.
1.2 Paura dovuta alla perdita di contatto con il proprio essere reale
Diffidando della consistenza del proprio essere, lE6 si sente insicuro e prova paura. La crescente sensazione di sfiducia nelle proprie risorse fa crescere anche la paura, che gradualmente si generalizzer trasformandosi nella modalit dominante di percepire la realt (Nardone, 2004, p. 25). Qualsiasi situazione potenzialmente provoca paura: sbagliarsi, decidere, agire... La ragione arriva a un punto critico tale da tramutarsi in paura di perdersi attraverso la pazzia.
molto difficile prendere decisioni perch c una grande paura di fare errori che saranno fatali per la vita. La paura di agire, come atto aggressivo di andare verso ci che voglio e confrontarmi
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con lesterno, mostrando quello che sono o voglio realmente. Ho paura della pazzia. Ossessione di superare le paure, ritenute fortemente limitanti.
Una paura ragionevole, entro i limiti adeguati, stimola e favorisce la prudenza. Quando compulsiva e caratteriale, si distacca dalla realt e dallessere generando difficolt di ogni tipo nella persona che la sperimenta. Le considerazioni mentali bloccano lazione e rendono impossibile un futuro senza angoscia. Si prova paura e non si sa come neutralizzarla.
Pi che di difficolt a prendere coscienza della paura come mia passione dominante, parlerei di difficolt ad agire contro di essa. Difficolt di proiettarsi nel futuro. Mediatore di conflitti, non schierandomi, volendo la stima delle due parti in causa, resto asettico e buono verso entrambe le parti.
Lo svincolarsi dallessere che lE6 mette in atto, sta nella radice del suo sentimento di paura e insicurezza. Laffronta nel tentativo di vincere o di fuggire, ignora e reprime ma in entrambi i casi i rischi sono numerosi poich la vita viene costruita in funzione della paura. Il compito consiste nel disattivarla, ma ci risulta impossibile da portare a termine senza una restaurazione dellessere e, pertanto, della fiducia.
Addormentarmi quando ci sono conflitti, pensando che tutto sar un brutto sogno o ubriacandomi, in alcuni occasioni, per scappare. Paura del rifiuto: nel mio caso nascondo questa paura attraverso la vergogna e anche attraverso la pigrizia. Mi capitato di regalare un mazzo di fiori a mia moglie e di essere criticato per non aver saputo accostare i colori e per non essermi accorto che non erano freschi: non ho pi avuto il coraggio di comperare dei fiori.
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poter vedere lucidamente; lessere resta offuscato e il vuoto che si genera, lotta per riempirsi di surrogati. I meccanismi di difesa concorrono al mantenimento dellinconsapevolezza. Si ricercano soluzioni false o apparenti per confermare le proprie capacit o per soddisfare le necessit profonde. Di seguito verranno utilizzate quattro sottocategorie per indicare le diverse strategie utilizzate dallE6 per bloccare la consapevolezza di s o attenuarne la sua percezione.
Nella proiezione, la persona attribuisce agli altri ci che rimuove di s e si mostra assolutamente critico, intollerante e ipersensibile verso queste caratteristiche (Sinay e Blasberg, 1998, p. 108). Nonostante ne siano stati selezionati solo tre, si citano nelle testimonianze numerosi attributi, oggetti di proiezione, quali la mancanza di riconoscimento di s, la responsabilit del benessere o del malessere, lesigenza di prendersi cura ed essere curato, gelosia, decisioni, rimproveri, rabbia, ecc.
Attribuisco allaltro la mancanza di fiducia in me stesso e negli altri. Attribuisco allaltro tutti i desideri insoddisfatti. Attribuisco allaltro i pensieri di colpa che ho nei miei confronti, incolpandolo anche di questo.
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Le relazioni personali non si basano sul dare se stessi, bens sulla sfiducia e sulla diffidenza che necessitano per essere disattivate o confermate dallanalisi dei dettagli e particolari che giungono dallinterlocutore. Non si risolvono i problemi nel centro dove si creano, il centro emozionale in molti casi, ma si trasferiscono nel centro mentale. La paura viene intellettualizzata: lE6, invece di lavorare sulle sue emozioni, elabora le sue idee e ricerca in esse la sicurezza che non trova nellambito affettivo.
Nel conoscere qualcuno bisogna sapere con chi si sta. Questo richiede unanalisi approfondita. Questa una proiezione della continua autoanalisi alla quale mi sono sottomessa per tutta la mia vita, sin da quando ero molto piccola. Se dimostro che ho ragione, non mi attaccheranno e non mi faranno del male.
La canzone Parole, parole, parole di Mina e Alberto Lupo (1972) riflette questa tendenza al ragionamento tipica del pauroso cos come la sua mancanza di impegno emozionale: Parole, parole, soltanto parole,
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parole tra noi. Le relazioni vengono pensate, non si vivono: perci, lE6 si rifugia nel surrogato delle disquisizioni filosofiche, dei discorsi ossessivi e delle giustificazioni razionali. La contropartita lanestesia corporea ed emozionale.
Inerzia e mancanza di chiarezza mentale unita alla pigrizia nel guardare le questioni immediate, personali, perdendoci in disquisizioni filosofiche e cosmiche. Anestetizzarmi nei confronti del corpo cos come verso le emozioni, perdendo tono vitale e ricorrendo al discorso ossessivo fino allesaurimento mentale e cos allinerzia e alla non-azione. I cambiamenti e le sfide presuppongono realmente situazioni di angoscia che vengono sublimate in ideali, in giustificazioni varie.
La paura e la vigliaccheria richiedono sistemi di contenimento poich una loro espansione diffusa renderebbe invivibile lesistenza. Per questo motivo, lE6 ricerca affannosamente il controllo. Teme il lasciarsi andare,
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guidare, fluire... anticipando risultati catastrofici. Non si fida delle proprie risorse, n capacit. Crede di essere una marionetta alla merc dei suoi istinti. Teme la norma perch limita i suoi impulsi, pur desiderandola perch li contiene e li controlla. Ha bisogno di riferimenti e chiare regole di gioco. Si sente codardo davanti allincapacit di dare se stesso. Lo terrorizza il lasciare il volante nelle mani di un altro, ma non sa bene neanche cosa fare quando invece nelle sue.
Non lasciarsi andare. Se in qualche momento succede qualcosa, ci che mio mio e me ne vado via, altrimenti la sensazione di approfittarmi o che si approfittino di me diventa pi o meno evidente. Per sentirmi bene non devo sentirmi in colpa, devo essere consapevole di aver fatto il mio dovere e di essermi comportato in maniera corretta e leale. Tenere tutto sotto controllo.
Il dubbio introduce sfumature, ambiguit, ambivalenza e rischio di sbagliare. Una forma per dissolverlo consiste nellabbandonarsi a una convinzione cieca, dove tutto funziona finch uno si muove solamente dentro lacquario. La paura di essere nellerrore si contrappone alla paura di tirare fuori la testa e vedere nuove possibilit. Il dare veramente se stessi non annulla il rischio n linsicurezza: la paura alimenta solamente le riserve.
Non semplice entrare in relazione con gli altri partendo dal dubbio, dallautodifesa e dalla sfiducia, eppure per me un atteggiamento reiterato. Il dubbio costante lessere o il non essere amato. Intrattengo una relazione con questo dubbio e con questo conflitto, e allora ho veramente paura dellimpegno. Contemporaneamente voglio, come sempre, essere sicuro di non sbagliare perch temo il vero abbandonarmi allaltro.
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che motivazioni che nellE6 affondano le radici nella paura e nella codardia. Non si sperimenta un vissuto profondo dellio, bens la sua subordinazione ai modelli esterni. La deflessione (sia caratteriale che dellumore), categoria proposta da Edwin e Mirian Polster, caratterizzata da comportamenti di elusione e di deviazione. La persona non si invischia n si compromette in niente ed disposta a qualunque manipolazione per non farlo. Parla di altre cose e agisce sempre al margine dal mondo esterno (Sinay e Blasberg, 1998, p. 113). La fuga si lega tradizionalmente alla vigliaccheria e alla paura. Non si tratta qui di una misura prudenziale, bens di un espediente del carattere.
Minaccio sempre che non ne posso pi e me ne vado. Paura del rischio, dellimpegno emozionale, di farmi carico da solo di un impegno. Evitare il confronto, il nuovo, mi conduce ad avere poca fiducia in me stesso, nelle mie capacit, a preferire una posizione subalterna piuttosto che a rischiare linsuccesso. La fuga cosciente nelle relazioni dove pigrizia ed esigenza si danno la mano.
La non definizione dei propri limiti nelle relazioni con gli altri come una forma di fusionalit che provoca nel pauroso una perdita di coscienza di s. La distinzione pu generare confronto, ma la fusione avvicina allinconsapevolezza. Sparisce linterazione con gli altri e con lambiente; in questo modo non si sentono la paura e linsicurezza personali, ma si smette di essere se stessi.
Mi cost lavoro rendermi conto di quello che facevo a me stesso. Inizio delle relazioni affettive senza la consapevolezza necessaria. Il non sapere e non diventare responsabile di quello che mi succede o di ci che voglio.
3. ALTERAZIONI DEL COMPORTAMENTO, PER MEZZO DI ALCUNE STRATEGIE OPERATIVE Il comportamento viene influenzato dal grado di consapevolezza posseduta da una persona, ma a sua volta lo genera. Di seguito si vedono le strategie operative utilizzate dallE6 per ottenere i suoi scopi e i suoi
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desideri. Laumento della consapevolezza e delle virt disattiva in misura proporzionale i comportamenti a esse subordinati. A partire dai dati ottenuti, si possono identificare sette strategie operative.
Lesercizio dellautorit contemplato dalla prospettiva sia di chi comanda sia di chi ubbidisce. La stessa persona pu essere sottomessa quando esercita funzioni subalterne e despota nellaltro caso. Stare sopra o sotto non la stessa cosa. Nel codardo frequente vedere che a una maggiore sottomissione quando si ubbidisce corrisponde una maggiore durezza e abuso quando si comanda. La paura si esprime attraverso la
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sottomissione. La dolcezza e la soavit sono risorse, utilizzate specialmente dal sottotipo conservativo, per ingraziarsi lautorit dalla quale si dipende affettivamente.
Dipendenza affettiva e dalle figure che rappresentano lautorit. E se mi faccio la domanda prima di sapere cosa pensano gli altri, difficile per me sapere cosa penso io. Sono molto obbediente, e uso anche la dolcezza e la morbidezza del carattere come una strategia per ottenere amore dagli altri. Le principali caratteristiche del 6, sottotipo conservativo, sono la paura e la sottomissione allautorit.
Le tendenze controfobiche del sottotipo sessuale e lambivalenza degli altri due sottotipi acquisiscono posizioni contrarie nei confronti delle figure di autorit che si esprimono attraverso il rifiuto e la lite. Per annichilire la paura, non c niente di meglio che sopprimerne la causa. Per cancellare il demonio, basta smettere di credere in Dio. Lesercizio dellautorit, vissuto dal punto di vista dallE6, considerato una forma di distanza e dinimicizia verso gli altri.
Difficolt ad accettare lautorit. Esercitare lautorit significa definirmi davanti ai miei compagni e inimicarmeli. Quando mor mia nonna, lessere che io pensavo fosse pi indifeso e che allora amavo di pi, mi arrabbiai con Dio, mi ribellai contro di lui e la sua volont. Rifiuto lautorit e litigo con lei. Inoltre tale il logorio e lo sfinimento mentale che il Demonio si presenti e provo cos tanta paura nei confronti di qualcosa per me di incontrollabile, che un giorno mi sono detto: se non esiste Dio, non esiste neanche il demonio. Da quel momento non sono pi andato a messa.
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tende il vigliacco. La morale eteronoma (che riceve dallesterno causa e regole delle proprie azioni) pu accentuare la sensazione di controllo che sperimenta la persona paurosa, fino a sentirsi una preda in gabbia. pi facile ordinare le idee che regolare i sentimenti.
Anestetizzarmi in ci che riguarda il corpo cos come in ci che riguarda le emozioni, perdendo tono vitale e ricorrendo al discorso ossessivo fino allesaurimento mentale e cos allassopimento e allinazione. Queste regole morali erano una gabbia che non consentiva scappatoie e che mi ha impedito di vivere le mia giovinezza in maniera gioiosa e spensierata; ritengo abbiano notevolmente tarpato la mia creativit. Non lasciarmi andare al piacere senza perdere la testa. Se dimostro i miei sentimenti sar ridicolizzata.
Il predominio della logica e della ragione si scontra con il mondo emozionale che resiste ai sillogismi. Illuminismo contro romanticismo. In questa lotta interna che vive, il pauroso opta per il razionalismo. La sua idea di essere emozionalmente disturbato riflette la sua difficolt di riconoscere ed esprimere le proprie emozioni. Non vi consapevolezza di un amore vero e si ritiene quasi irraggiungibile limpegno emozionale. I dubbi, insiti nellE6, determinano un non arrivare mai a cristallizzare una decisione.
Difficolt a riconoscere ed esprimere le proprie emozioni. Nelle relazioni di coppia mi succede spesso che non riesco a innamorarmi n ad amare veramente laltro. Sono stata sposata per 3 anni e mezzo e adesso credo di non aver amato mio marito come compagno di vita, era un amico. Credo di essere emozionalmente disturbato. Credo di non avere esperienza di un emozionalit vera e accettata.
La sessualit importante, ma ogni sottotipo la vive in modo diverso. La sfumatura mentale del pauroso comporta una certa apparenza di freddezza a causa del suo allontanamento dalle emozioni e dagli istinti. Nel sessuale, per la caratteristica propria di questo sottotipo, la vita sessuale acquisisce rilevanza insieme alla paura nei confronti del sesso: il piacere vissuto in maniera controfobica. Nel sottotipo sociale, vi la subordinazione
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al dovere e alla correttezza, perci il dare se stessi risulta pi problematico. Nel sottotipo conservativo, predomina una certa paura nei confronti delle relazioni intime a dispetto dei suoi desideri di affetto.
Ci sono, daltra parte, episodi nella mia infanzia legati al piacere sessuale (vissuti in modo talmente naturale come farsi un bagno), allamore e pi tardi al sesso, dove il mio mondo non combaciava col mondo esterno. Importanza della vita sessuale. Nella paura di lasciarsi andare eccessivamente alle emozioni e agli istinti. Negazione della paura nei confronti del sesso e del piacere.
La selezione di frasi che riguardano la sfida alla paura si concentra nel sottotipo sessuale, come carattere controfobico dellE6. La paura delle altezze, tecnicamente acrofobia, si affronta mediante una scalata, e quanto pi rischiosa, meglio . La paura verso il toro mi spinge a saltare dentro larena. Cos in tutte le situazioni. Si sfidano i pericoli di qualsiasi tipo come mezzo per vincere la paura. Non vi coraggio, ma solo una risposta compulsiva nella linea indicata dalla paura.
Ho paura delle altezze e ho incominciato a scalare; andavo seguendo le vie pi difficoltose perch le iniziali mi sembravano troppo semplici (piccola bugia).
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Sfida dei pericoli fisici e non. Impulso allattacco senza sentire paura.
Lattacco una risorsa generale del pauroso, utilizzata specialmente dal sottotipo sessuale. Non si pone come violenza gratuita, bens come sistema difensivo e strategia di sopravvivenza. Lattacco, quando disegna sul viso degli altri una smorfia di paura, procura sicurezza allaggressore, rafforza la sua convinzione di avere ragione e dissolve le paure vedendole proiettate negli altri. Si realizza cos ladagio popolare: la migliore difesa lattacco.
Qualsiasi critica viene vissuta come unoffesa e una vergogna e si ricorre allattacco come arma di difesa. Lattacco come migliore strategia di sopravvivenza. Attacco aggressivo allaltro per dimostrare di essere forte e di avere ragione. Mostrarsi forte d sicurezza e spessore, cos nessuno attacca credendomi pi forte o avendo paura per la mia analisi azzeccata.
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LE6, specialmente nel sottotipo conservativo, ha consapevolezza delle sue necessit. Rifugiarsi nella mente pu giocare un brutto tiro, arrivando a sperimentare la paura della pazzia; ci si attenua attraverso il calore e il contatto, come modalit di uscire dallisolamento e di soddisfare la voracit affettiva e la richiesta di una sicurezza garantita che sempre presente nel pauroso.
La necessit di calore e contatto come necessit per uscire dallisolamento e dalla paura della pazzia. La necessit di compagnia e calore di una persona che so che c, senza discussioni. Aspettarmi che gli altri indovinino le mie necessit.
Il sottotipo conservativo utilizza la seduzione per ottenere i suoi scopi di essere accettato, amato e supportato dagli altri. Presenta una facciata di fragilit per suscitare affetto e disattivare la paura dellinterlocutore. Il sottotipo sociale afferma di non ottenere i suoi scopi, malgrado offra affetto e fiducia.
In fondo so gi che questo un gioco di manipolazione, e che la mia seduzione sta prendendo forma. Nella relazione di coppia tendo a offrire affetto e fiducia, ma non riesco a sedurre, a conquistare, a prendere. Uso la mia immagine dolce e innocente (o unaltra immagine che posso adottare secondo la circostanza) per sedurre gli altri affinch mi considerino bene.
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Senso del dovere. E ovviamente una buona dose di seriet e malinconia, mostrandosi docile e fedele, come un cagnolino. Tendenza a comportarsi in modo abitudinario.
Listituzionalizzazione riflette, come indica il titolo di un libro scritto da Erich Frmm (2006) nel 1941, La paura della libert. Il dovere viene vissuto come un modo di evitare lerrore, di non sbagliarsi, di aggrapparsi alla sicurezza della norma. Il codardo sociale ha paura del cambiamento perch dovr adattarsi a nuovi modelli. Ha perso quelli precedenti e non gode ancora dei seguenti. Un interim tremendamente scomodo. Pu trascurare il suo dovere, ma allora fa la sua comparsa il senso di colpa. Non c scampo.
meglio guardare cosa fanno gli altri e fare anchio lo stesso, cos non sbaglier. Difficolt ad adattarsi ai cambiamenti. Quando sono in viaggio o in una citt nuova mi sento tranquillo solo se sono in possesso di una cartina topografica che mi consenta di sapere esattamente dove sono.
Il pauroso sociale applica nella sua vita limperativo categorico kantiano del dovere per il dovere. Cerca la correttezza in tutte le sue azioni. Un atto procura sicurezza nella misura in cui si adatta a una norma, a una regola. Non entrano in gioco la creativit e limprovvisazione. Non vi sono alternanze emozionali, bens riflessioni intellettuali. Perci esiste solo freddezza.
Vi un adattamento costante alle circostanze, fare ci che supposto si faccia in ogni momento. Cercare sempre un compromesso, un accomodamento. In altri tempi ero schiavo delle convenzioni sociali, delleducazione introiettata dal modello familiare.
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mancano. Compito che porta a termine con modalit differenti: attraverso lidealizzazione, la dipendenza dallautorit e il contatto con la natura. Uscire da se stesso costituisce un modo di evitare disquisizioni mentali nelle quali si perde sacrificando per la sua autonomia personale.
Per me c un eccesso di idealizzazione, il vivere pi sulle nuvole che sulla terra, ma senza esserne consapevole. Questi momenti mi danno molta tranquillit e lopportunit di riposare da questo continuo adattarmi. La natura una delle mie grandi gioie: il mio rifugio e il mio spazio.
Subordinare la solidit interna agli appoggi ottenuti dallesterno favorisce la ricerca di guide, di punti di appoggio, di dogmi, di regole; in definitiva, di sicurezze. Il desiderio di avere un pilastro sul quale sostenersi annulla la sensazione di vuoto, parola che non appare mai nelle interviste. La paura si concentra sulle realt che vengono vissute come sabbie mobili.
La necessit di un riferimento esterno per guidare la vita. Nel tempo lho vissuto come il punto di appoggio per la mia vita, pi della mia propria volont (sono stato gesuita per 10 anni). Principalmente questa scarsa conoscenza di me stessa, questo guardare sempre fuori e non dentro, e una confusione molto grande quando cerco di vedere.
Il dispiacere provocato dallinsicurezza innesca meccanismi di fuga. In questo modo, si evitano situazioni scomode nelle quali occorre affrontare paure. Le strategie sono multiple: abbandonarsi alla fantasia, svagarsi con idee ossessive, adottare atteggiamenti indolenti, darsi al bere, mostrare segni di vergogna o rifugiarsi nella natura.
Cos la fantasia, le idee ossessive, laddormentarmi, il bere alcool senza perdere il controllo, lammalarmi. Anche la vergogna; dico che sono timida per scappare da quelle situazioni che mimbarazzano. una scusa. Stimo la natura come un rifugio nel quale io mi sento me stesso e con il quale devo stare in contatto.
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La paura paralizza e impedisce di agire, fa accettare situazioni inammissibili perch pu succedere sempre qualcosa di peggio. LE6 lascia le redini della propria vita in mani agli altri o di un presunto destino, si concentra sulla propria incapacit. Questo comportamento avvicina a una permanente insoddisfazione. Non c rischio, ma nemmeno progresso. Una macchina ferma non va fuori strada, ma non avanza neanche.
In fin dei conti, in modo pi o meno cosciente, la paura e la colpa sono cugini che legano e impediscono di fare, di vivere. Ho anche scarso senso della realt e lascio i problemi senza risolverli, e permetto che qualcuno li risolva per me. Ma non si mai sentita conquistata, e qualche tempo fa si innamorata di un altro. Piuttosto che perderla, ho accettato questa situazione. Lautocastigo e la censura come mezzi per perpetuare linsoddisfazione e continuare, senza assumersi il rischio delle proprie azioni.
Schivare le proprie responsabilit si trasforma in senso di colpa. La paura genera impotenza, frena il rischio e si ricrea nella colpa, bench sia per omissione. Il trucco di colpevolizzarsi nel codardo stinge sugli altri specialmente attraverso il meccanismo della proiezione. Mina la
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sua autostima, perch la paura lo mette di fronte alla sua incapacit di correre rischi.
La colpa di quanto succede mia. Nella relazione con me stessa non vi riposo; vi un giudizio, un autogiudizio e una autocritica costanti. Sono un errore, sono un problema. Il gioco di colpevolizzarsi e colpevolizzare.
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La visceralit della paura cristallizza la sfiducia radicale verso la vita. Vivere senza fiducia in se stessi sfocia nellangoscia e nellinsicurezza, nella vigliaccheria e nella paranoia. Il coraggio, nella sua dimensione pi profonda, non consiste nel realizzare azioni spettacolari bens nellosare fidarsi.
molto difficile prendere decisioni perch ho una grande paura di fare errori che saranno fatali per la vita. Mi copro sempre le spalle sapendo con chi sto.
La paura vissuta in modo differente da ogni sottotipo. Il sessuale la sfida con la forza. Il sociale lattenua compiendo il proprio dovere e
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Le fissazioni, chiamate colloquialmente idee folli, sono distorsioni cognitive che alimentano e giustificano la passione dominante, che risiede nel centro emozionale. LE6 articola alcuni pensieri automatici che fomentano la sfiducia in se stesso, che razionalizzano una pretesa fiducia e che procurano un atteggiamento insicuro davanti alla vita.
Non ci si pu fidare di nessuno pi che di se stessi. Credo di essere emozionalmente disturbato. Gli altri sanno cosa fare meglio di me.
Le varianti dei sottotipi dellE6 affrontano la paura in maniera diversa. Il sessuale la sfida fino ad oltrepassare le soglie dellimprudenza. Il sociale cerca affannosamente il controllo che gli procura sicurezza. Il conservativo vuole farsi perdonare attraverso comportamenti calorosi e comprensivi.
Sono stata sul punto di morire soffocata due volte. Da allora ho la fobia di attraversare una palude a nuoto e di nuotare lunghi tratti sottacqua. Tenere tutto sotto controllo. Eccessiva comprensione dei motivi altrui: molte volte penso che sono troppo comprensiva. Se qualcuno non si comporta bene con me, ritengo che abbia delle ragioni per comportarsi cos, sia che mi spieghi o meno, e arrivo a pensare che ha ragione di fare cos.
I meccanismi di difesa pretendono di attenuare la consapevolezza in tutti i suoi ambiti o di farla sparire. La proiezione, come attribuzione
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agli altri di quello che uno respinge in se stesso, la pi frequente per lE6. Esistono altri meccanismi secondari, come evitamento, deflessione, introiezione, ecc...
La proiezione delle mie paure e, contemporaneamente, anche lintroiezione della colpa sono due dei meccanismi che utilizzo in modo ripetitivo. Meccanismi di difesa: evitare i cambiamenti. Attribuisco allaltro la mancanza di fiducia in me stesso e negli altri.
Non abbiate paura! (Mt 14:27), unesortazione costante nei testi biblici. La reazione umana davanti allignoto, davanti a una realt che trascende gli stretti limiti delle sue operazioni di controllo, la paura che mina la sua fiducia basilare, sulla quale si basa la fede. Senza fiducia basilare davanti alla vita, insorgono linsicurezza, il dubbio, lindecisione, linazione, la paralisi, la fuga. In sintesi, la vigliaccheria che fa realizzare proprio ci che pi teme o disperde le sue migliori energie nella fuga. William Shakespeare (1989) nella tragedia Giulio Cesare stabilisce un significativo parallelo relativo alla polarit dellE6: I codardi muoiono molte volte prima che arrivi la loro morte, e il coraggioso muore solo una volta (II, 2, P. 47).
Nellambito dellamore vi sfiducia. La mia miscredenza, la sfiducia nella vita. Non fidarmi di nessuno.
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Paura di lasciarmi andare agli istinti. Le uniche cose che mi danno sicurezza sono quelle che riesco a controllare razionalmente, come conoscere date, numeri, nomi, pianificare per tempo la giornata. Il non sapere e non diventare responsabile di quello che mi accade o che voglio.
I tre indicatori pi frequenti, dopo i primi due, si concentrano nellarea della consapevolezza che si offusca a causa degli effetti della paura. Si perde la connessione con la realt e si vedono fantasmi, in modo tale che la persona vigliacca ha paura anche della propria ombra. La sfiducia favorisce labbandono, mentre la paura ricerca il controllo per sentirsi sicuro, sia dando regole alla vita, sia ragionandoci eccessivamente come modalit per allontanarsi da pulsioni ed emozioni.
Credo che il dubbio e la colpa, oltre ai miei figli, siano ci che mi trattiene qui, nonostante il dolore che tutto ci presuppone, e che progressivamente sento che mi porta alla morte in vita. Credo di non avere esperienza di un vero e proprio impegno emozionale pienamente accettato. E se mi faccio la domanda prima di sapere cosa pensano gli altri, difficile per me sapere cosa penso io.
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si sente indifeso e senza protezione. Linstabilit permanente dellE6 viene contrastata attraverso misure di controllo che assicurano unapparente sensazione di sicurezza, ma che rendono impossibile lamore. La vigliaccheria che soggiace alla mancanza del dare se stessi, sprofonda nel dubbio, nella diffidenza e nellansiet. Si vivono con la testa relazioni che hanno le loro specifiche dinamiche nei centri emozionale e viscerale.
Non semplice entrare in relazione con gli altri partendo dal dubbio, dallautodifesa, dalla sfiducia, ma un atteggiamento di tipo reiterato. Paura dellabbandono. Paura di rimanere intrappolato nella coppia. Mi annoia leggere poesie di amore, non riesco a entrare in sintonia, a coglierne lessenza. Vivere le relazioni sessuali nel mondo della fantasia con pigrizia e molto controllo nellambito della relazione. In tal caso, per essere riconosciuti, il piacere dellaltro viene per primo, generando cos insoddisfazione. Nellambito dellamore vi sfiducia.
Il tema centrale dellE6 nelle relazioni amorose la fiducia, minata dalla passione dominante, la paura, che blocca il dare se stessi a fondo. Uno pu essere sposato per 10 anni senza sentirsi coinvolto. Lamore implica donazione e rischio. Il calcolo e il controllo, come mezzi per difendersi dallinsicurezza e dal dubbio, ostacolano la costruzione del rapporto di coppia e dellamicizia. La paura di dare favorisce il sospetto nel ricevere. Il contenimento, la circospezione, lo sfogliare la margherita sono elementi che, al di l di unapparente razionalit, determinano un atteggiamento di tipo vigliacco davanti allamore.
Dopo sei anni di convivenza con il mio compagno precedente, un giorno, senza preavviso e senza dirlo a nessuno, gli dissi che era tutto finito e linvitai a lasciare la mia casa. Mesi dopo, nel Sat2 fu quando mi resi conto di che mostro potevo arrivare ad essere: mi spaventai. Sono stato sposato per 10 anni senza arrivare a sentirmi impegnato. Mia moglie mi ha sposato (e sono passati ormai 29 anni) per la sicurezza, la dolcezza, che trovava in me, per la fiducia che le ispiravo. Ho passato anni di lavoro per riuscire a sentire e stare con gli amici e sentirmi un uomo come loro. Nelle relazioni di coppia mi succede spesso che non riesco a innamorarmi n ad amare veramente laltro.
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Lavoro
Il riferimento allautorit lindicatore pi frequente in questo sottoambito. Il pauroso preferisce ingraziarsi chi comanda, nonostante possa in altri momenti essere molto critico col potere. Malgrado ci, il quadro generale la dipendenza, intesa non tanto come sottomissione, ma piuttosto come punto obbligato di riferimento per adattarsi o meno allautorit, la quale viene trasformata nella destinataria delle proiezioni e diffidenze dellE6. Il pauroso cerca lefficacia come sicurezza e il riconoscimento come appoggio esterno al suo lavoro.
Nel lavoro sono presenti anche lefficacia e la necessit di riconoscimento. Nel lavoro, fino ad alcuni anni fa, mi sentivo dipendente da persone che consideravo significative, e mi costava confrontarmi. Sento di non essere abbastanza "cattivo" e aggressivo per avere successo professionalmente. Preferisco stare bene con tutti e, se posso, dal lato dellautorit. Non protestare mai.
La persona paurosa, a causa della mancanza di fiducia in se stessa, nel lavoro preferisce andare al traino di un compagno o di unautorit. Non gli piace assumersi responsabilit, perch ci comporterebbe rischi e affrontare situazioni problematiche, come il prendere decisioni. La paura riduce la visione relativa alle proprie capacit, indispensabili per lo sviluppo di un lavoro e di una professione, e sfocia nella loro sottovalutazione. La vigliaccheria ostacola qualsiasi iniziativa lavorativa o cambiamento: esalta la sicurezza del funzionario...
Nellambito del lavoro, ho preferito sempre andare come secondo, appoggiarmi agli altri, bench io faccia ci che mi compete. In 30 anni ho cambiato solo una volta lavoro: ho sempre avuto paura di cambiare in peggio e non ho mai avuto il coraggio di mettermi a lavorare in proprio. Gi nello studio, cominciai col non studiare ci che mi piaceva non credendomi intellettualmente allaltezza. Studiai invece altro con lobiettivo di emanciparmi il pi velocemente possibile da mio padre. Pi tardi mi accorsi che avrei potuto studiare quello che desideravo e farcela.
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Denaro e propriet
Il quadro generale della persona paurosa si concretizza nellincapacit di giocarsi il tutto per tutto e favorisce il suo atteggiamento ambivalente verso il denaro e la propriet. I quali gli piacciono, gli procurano sicurezza materiale, e contemporaneamente li svaluta o, addirittura, li sottovaluta. La vigliaccheria, la colpa o lincapacit di guadagnare o di risparmiare con facilit denaro spiegano la poca attenzione che lE6 rivolge alle questioni economiche, bench faccia in modo di predisporre un quadro sicuro che lo preservi da incognite.
Io ho la mia casa e il mio partner ha la sua. Rispetto al denaro sono ambivalente: da una parte mi piace e dallaltra lo disprezzo, come disprezzo il potere.
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Rispetto al denaro e alla propriet, mi rendo conto di aver lavorato sempre molto e non ho saputo fare in modo che mi venisse reso il corrispondente in termini economici. Mi considero molto attento al valore delle cose, ma non attaccato al denaro. Il senso di colpa e la svalutazione si riflettono nel mio rapporto col denaro: avercene era sempre sinonimo di non essere buono e non procedere sulla buona strada. Sono poco attenta al denaro, e non mi preoccupa molto.
I due temi del denaro e della propriet hanno a che vedere con la mancanza di fiducia dellE6: non volere debiti e far sapere agli altri i beni posseduti. Ambedue si ripercuotono sulla dimensione economica e materiale, ma contemporaneamente anche sulle relazioni umane. Si preferisce il dare al sentirsi in debito, il controllare allaccumulare, il perdere al guadagnare indebitamente, il prendersi la responsabilit individualmente piuttosto che condividerla...
Ho una cara amica cui do quello che ho e non mi piace che mi porti alcunch per non sentirmi in debito. da molto che non cambio casa nonostante abbia la sensazione che questo spazio non sia ancora completamente mio. Qualche anno fa ho perso, a causa del calo della Borsa, circa un quarto dei miei risparmi e non ne ho fatto un dramma. Quando mi sono separato, allet di 29 anni, ho lasciato tutto a mia moglie e mio figlio; dopo ho passato reali difficolt materiali e alcuni periodi di difficolt economiche. Mi molto difficile risparmiare e fare cose per guadagnare denaro, penso che alla fine riuscir a trovarlo, ma non sempre cos.
Natura ed ecologia
La natura e lecologia sono risorse esterne che procurano consistenza allE6. Uscire da se stessi, dai propri pensieri per immergersi nella natura , per la persona paurosa, un evento di per s risanatore. Non vi sono diffidenze n doppi fini da decifrare. Vi bellezza, pericoli inclusi: il sottotipo sessuale sfida i rischi che implica. Il sottotipo sociale trova in essa un pretesto per dimostrare la sua tenacia. Il sottotipo conservativo mostra unideologia pi militaresca, se sta in associazioni a favore dellecologia.
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La natura e gli animali sono stati il mio rifugio, il mio spazio vitale, dove io potevo essere senza essere giudicata o castigata. Rispetto alla natura sono molto rispettosa e spesso laffronto quando pericolosa: salire in montagna, guidare con il temporale, ecc. Riguardo alla natura, mi piacciono le montagne, la neve, i boschi, pi che il mare. Amo gli sport che richiedono impegno, fatica, tenacia come passeggiate e arrampicate in montagna, mountain bike, corsa campestre, ecc. Lecologia una militanza, una posizione e unazione e questa unimplicazione, un impegno, oltretutto in gruppo. Trovo nella natura uno spazio per stare con me, dove non ci sono altre persone che mi possano giudicare o condizionare il mio comportamento.
Il protocollo di Kyoto, o la maggioranza delle conferenze internazionali di contenuto ecologico, sono basati su un senso razionale dellutilizzo delle risorse naturali unitamente al terrore legato al riscaldamento del pianeta e a ipotetiche catastrofi che si preannunciano in modo continuo. Non sempre facile vedere la linea divisoria tra razionalit e paura. Gli scarsi indicatori dati dalle interviste non entrano in questi particolari.
Scalare la cima di una montagna lesperienza pi appagante che conosca. Rispetto allecologia, ho lavorato in un associazione ecologista per 3 anni e sono membro di 2 associazioni. I momenti pi belli che ricordo dei miei viaggi sono collegati, molte volte, allo stare in silenzio o da sola in un bel paesaggio.
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b) La relazione dellE6 con la realt divina, vissuta come autorit, accentua limportanza che gli concede. Esiste uninquietudine spirituale e unapertura ai valori trascendenti.
Ma ho sempre cercato, ero sempre vicina alla spiritualit, anelavo sapere, contattare, sentire il trascendente. Credo che il trascendente sia la dimensione pi autentica di noi stessi e del tutto. Penso che la spiritualit vada oltre la religione e che le varie religioni siano nate dal tentativo di rendere comprensibile alla gente comune la verit intrinseca della natura e del senso della vita umana. Le luci, lodore della chiesa, il suono dellorgano che lorganista maggiore toccava con tutta la sua passione, mi risultavano molto gradevoli, e inoltre non avevamo matematica.
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c) Il recupero della fiducia basilare nella vita e in se stessi favorisce una rinnovata relazione con Dio, non pi basata sulla paura bens sulla fede e sulla convinzione personale.
Quando ho cominciato a credere in me ho cominciato a credere in Dio o nel divino; una fede molto interiore e personale. Penso che il divino sia anche in noi, proprio perch parti del tutto e che, quando riusciamo a sintonizzare le sensazioni corporali con le emozioni e con la mente razionale, riusciamo a percepirlo.
Per lE6, la paura ha effetti nefasti nella relazione con Dio: riduzione della realt alla cosa razionale, avvicinamento mentale a Dio mancante di sentimento, atteggiamenti basati sulla sfiducia e sulla paura, diffidenza nellabbandonarsi alla fede, senso di colpa e di indegnit, connessione dellidea di Dio con la relazione paterna vissuta in modo problematico, incapacit nel formulare preghiere di richiesta, angoscia per lingiustizia divina... La guarigione dalla paura, attraverso il recupero di un minimo livello di fiducia si riflette sulleliminazione della paura nei confronti della punizione eterna e nel superamento della relazione con il divino dal punto di vista della paura. Sorgono la fede e la fiducia.
C una frase che credo riassuma tutto e che molte volte mi sono ripetuto: Non chiedo nemmeno a Dio. Paura ad abbandonarmi alla FEDE. Ora da molto tempo che non mi relaziono al divino dal punto di vista della paura. Ma forse era molto presente il mio auto-accusarmi. Sento anzi che il contatto con il trascendente, attraverso la meditazione, mi aiuta a liberarmi dai condizionamenti del carattere e della passione dominante. Le parole che pi mi costato pronunciare sono credere e fidarsi. Anche il mio carattere, troppo intellettuale e razionale, ostacola questa vita spirituale, che considero ora un aspetto molto importante e che apporter una grande ricchezza e pienezza nella mia vita.
Il timor di Dio considerato, nel Catechismo della Chiesa Cattolica, come un "dono" dello Spirito Santo. Con i sei doni restanti, completano e portano alla perfezione le virt di chi li riceve (n1831). Ma questo timore spesso non stato vissuto al servizio della virt e in funzione dellamore.
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Alcune interpretazioni di questo passo lhanno fatto equivalere alla paura dellinferno e alla repressione morale, distorcendo in questo modo limmagine misericordiosa di Dio. Le ferite nella coscienza morale sono state profonde. Bisogna discernere tra la funzione pedagogica, che pu avere il timor di Dio da un lato e il rafforzamento degli elementi caratteriali della paura a base religiosa dallaltro.. Recuperare il vincolo amoroso (Serra 2005) con i genitori, permette di riscoprire una spiritualit basata sulla misericordia.
Ma adesso non mi piace per niente lapproccio scientifico alla vita, troppo freddo e limitato. Da bambino ero ossessionato dal desiderio di masturbarmi, dalla consapevolezza che questo era peccato e dal fatto che cerano delle regole molto precise che impedivano di accostarsi alla comunione se prima non ci si era confessati. Fu molto importante riscoprire la spiritualit a partire dai profondi sentimenti di compassione verso tutti e verso me che sperimentai nel Processo Hoffman.
San Giovanni della Croce (1995) non include la paura tra i sette vizi capitali, considerati come abitudini che causano alcune imperfezioni spirituali per chi intraprende un percorso spirituale. La ragione dellesclusione della paura (e della vanit) dalla lista menzionata obbedisce a ragioni storiche che non vengono trattate in questo contesto. Il linguaggio di San Giovanni della Croce, nel capitolo che precede il trattato specifico di ogni vizio capitale riflette una tenerezza straordinaria, molto lontana da una paura patologica. Lamore di Dio regala allanima che prende la decisione di convertirsi al suo servizio come fa una madre amorosa verso il suo tenero bambino: lo scalda con il calore del suo seno, lo nutre con latte gustoso e con cibi delicati e dolci, lo porta in braccio e lo copre di carezze (p. 762). C poi il paragone dello svezzamento (sorta di pedagogia di Dio), affinch lanima superi le limitazioni proprie dellinfanzia e acquisti le caratteristiche delluomo adulto (p. 762).
Difficolt nel fidarmi, nel potermi abbandonare a qualcuno. Paura a lasciarsi andare alla tenerezza. E con pensieri folli del tipo "mio padre mi odia e non vuole che viva", "mio padre non mio padre, lo sa e mi odia", "mia madre il mio rifugio, per questo per mio padre non sono un uomo".
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Tenere tutto sotto controllo. Sentire che questo amore condizionato e che mi spetta solo se mi comporto bene, se sono allaltezza delle loro aspettative.
GOLA
E7
9 8 1 2 6 5 4 3
CATEGORIA
SOTTOCATEGORIA
Eclissi parziale della realt con rimozione dell'ombra Sradicamento da tempo e spazio Elusione del dolore e della sofferenza Intellettualizzazione, loquacit e senso di superiorit unita a disconnessione emozionale Stimoli intensi e numerosi come anestesia Difficolt varie nell'essere consapevole Edonismo inteso come ricerca compulsiva del piacere Fantasia come strumento di fuga e superficialit Trappole e inganni nelle relazioni sociali Mancanza di responsabilit di fronte all'assunzione di impegni, loro procrastinazione e assenza di disciplina Ribellione di fronte all'autorit vissuta come limite Ottimismo seduttivo e manipolativo Narcisismo autoindulgente come norma di comportamento
Oscuramento dellessere
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1. OSCURAMENTO DELLESSERE
Martn Heidegger termin nel 1926 di scrivere il suo libro Sein und Zeit (Essere e tempo). La relazione tra questi due concetti basilari ci ricorda che la realt, come noi la concepiamo, si sviluppa allinterno di coordinate spazio-temporali. La gola, secondo quanto si ricava dalle sottocategorie considerate, ma ancora di pi dalla lettura globale dei testi, produce uneclissi parziale della realt attraverso la fantasia e uno sradicamento dal tempo e dallo spazio con la conseguente perdita del qui e ora, a beneficio del futuro.
Quando questa lettura parziale della realt si proietta sul proprio mondo interno, il goloso non sa trovare lalfabeto per interpretare i problemi e gli aspetti negativi di se stesso: questi ultimi vengono ignorati o negati attraverso atteggiamenti che permettono solamente di vivere lo strato pi esterno e visibile della realt. Il risultato che si ottiene la superficialit.
Mi risulta pi difficile parlare dei miei problemi. Infatti, per me era assolutamente impensabile rivelare ad altre persone un mio stato danimo negativo, ma il tutto veniva manipolato e negato attraverso latteggiamento della risata, la sdrammatizzazione o il ridicolizzare la situazione. Dissacrare ogni cosa e non prendere niente sul serio.
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Se non ci sono ombre, sparisce anche lesistenza del male. Qualsiasi comportamento della persona golosa viene in ogni caso giustificato e si diventa autoindulgenti. Si travisano i fatti e il mondo si deve adattare ai parametri della propria fantasia e dellillusione. La realt viene forzata.
In passato la mia autoindulgenza mi aveva portato a non considerare minimamente lesistenza del male. Con la tendenza a vivere di illusioni e fantasie che possono portare a una posizione di contestazione nei confronti della realt e dei limiti della vita quotidiana.
Questo sradicamento dal tempo ha effetti deleteri sulla memoria. Il passato perde i suoi contorni problematici e si trasforma in un periodo meraviglioso. Come nella censura di un film, si eliminano i fotogrammi che non interessano e si perde di veridicit.
Per esempio, io ebbi una pancreatite alcolica a 25 anni. Bene, ancora oggi quel periodo mi sembra unepoca fantastica della mia vita nella quale me la passavo molto bene e sognavo e ridevo e bevevo... dimenticandomi di quanto ogni giorno desiderassi farla finita con la mia vita e di quanto male vivessi.
Il qui, espressione della realt nello spazio vitale, si cambia con il l. Ci che vicino cede posto a luoghi lontani. Qualsiasi piccolo stimolo basta per abbandonarsi ai nuovi paradisi, che sono tali solo perch stanno lontano. Viverli li demistificherebbe.
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Ad esempio, quando guido lautomobile il mio cervello parte in automatico da qualsiasi stimolo per immergermi in realt piacevoli. Progetti di lavoro oppure cambiamenti radicali di vita. C stato un momento nel quale avevo sentito parlare del Costa Rica, una terra dove sempre primavera e i fiori non smettono mai di sbocciare. La mia mente in quel periodo era impegnata a fare piani per poter vivere in quel paese senza lavorare. La mia idea era semplice: trovare quattro persone con un appartamento da vendere a Milano e comprare un albergo in riva al mare in Costa Rica. In modo tale che, non appena lalbergo si fosse avviato come attivit, noi soci saremmo stati costretti a fare la seguente vita: mattino colazione alle ore 10, poi spiaggia con attivit varie vela, nuoto, bagno di sole ecc., ore 13 pranzo al ristorante dellalbergo, quindi pisolino pomeridiano ecc. ecc.; insomma, godersi la vita.
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Per quanto concerne la mia esperienza, ritengo che laspetto centrale dellenneatipo 7 sia evitare il dolore e ricercare situazioni piacevoli.
I modi per evitare il contatto col dolore sono molto sottili. Il piacere trasgressivo non gli permette comunque di affrontare le conseguenze dei propri atti e dichiararsene responsabile. Rimane solamente la fuga. Non c empatia con il dolore, piuttosto comportamenti meccanici per non arrivare a esso.
Da piccolo amavo incendiare i prati e poi scappavo via. Ai miei partner e agli amici ho sempre fornito soluzioni invece di interiorizzare il loro dolore.
Questi comportamenti offuscano la consapevolezza e ostacolano una visione completa della realt.
La gola si esercita anche attraverso lintelligenza che ricerca conoscenza e novit: nutre cos un sentimento di superiorit nei confronti degli altri.
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Una gola insaziabile di conoscenza, perch inoltre la considero uno strumento di controllo.... Il mio comportamento di superiorit rispetto agli altri: come se mi sentissi di appartenere a una classe sociale pi elevata, un reale senso di appartenenza a tale classe. Questo in molti casi anche un sinonimo di superiorit rispetto agli altri, in quanto i 7 si considerano ricchi di possibilit e capaci di eccellere in qualsiasi ambito.
Utilizza larte persuasiva della parola in modo da mostrarsi convincente. Manipola gli argomenti per avere successo. Si converte alla tipologia degli imbonitori che sono in grado di vendere qualunque prodotto falso come un autentico "elisir damore", come fa Dulcamara nellopera di Donizetti.
Loquacit, chiacchiere e ciarlataneria. Dato che io continuo per certi aspetti a considerarmi un ciarlatano, negli anni ho cercato di approfondire pi modelli di psicoterapia.
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Per quasi 20 anni ho bevuto fortissimo per anestetizzarmi dal dolore. Cibo, alcol, sesso, fumo, televisione, tirare tardi la sera da un locale allaltro erano i modi con i quali tendevo a manipolare la mia realt interna per non sentire il dolore sottostante.
La parola vuoto non appare in nessuna intervista dellE7. Gli stimoli non lo colmano, ma impediscono di rendersi conto che esiste. Una volta svanito il piacere dellorgasmo, non vi sono n silenzio n quiete, ma solo nuove spedizioni per riuscire a fare della vita un racconto da Mille e un notte. Qualsiasi interruzione condurrebbe alla morte. Si ha paura di entrare in contatto profondo con se stessi. Esiste la vertigine dellinteriorit e per questo motivo si cercano diverse manovre di distrazione.
Nellambito della coppia, la ricerca e la necessit di intensit e dello stare allapice dellamore, mi porta a essere incapace di condividere la realt quando svanita la magia e a cercare in altri quello che ho perso. Nel primo caso tende a essere pi riflessivo e pacato, senza rinunciare a manipolarsi con un eccesso di stimoli: alcol, cibo, sigarette, droghe, sesso, televisione ecc. sempre con lintenzione di evitare di entrare in contatto profondo con se stesso.
Operare sotto la spinta dellimpulso, dallentusiasmo allo scoraggiamento, impedisce di seguire le indicazioni della bussola. Si produce cos
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una forma di dispersione perch i dati del problema non si ricavano dalla realt, bens dalla fantasia. Lo stato infantile la modalit caratteristica di avvicinarsi ai fatti. Ladulto si comporta diversamente.
Effetto dispersione al momento di scegliere un indirizzo e di mantenere una spinta costante che non sia dominata da ondate alterne di entusiasmo e scoraggiamento Per quanto riguarda la mia esperienza, ritengo di avere avuto e di avere una carenza di ci che in analisi transazionale si definisce come stato adulto.
3. ALTERAZIONI DEL COMPORTAMENTO, PER MEZZO DI ALCUNE STRATEGIE OPERATIVE Il comportamento viene influenzato dal grado di consapevolezza posseduta da una persona, ma a sua volta lo genera. Di seguito si vedono le strategie operative utilizzate dallE7 per ottenere i suoi scopi e i suoi desideri. Laumento della consapevolezza e delle virt disattiva in misura proporzionale i comportamenti a esse subordinati. A partire dai dati ottenuti, si possono identificare sette strategie operative.
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Forte inclinazione nei confronti dellintensit, ovviamente del piacere, di ogni tipo di piacere tra cui quello della conoscenza che forse il pi importante di tutti.
La ricerca del piacere rientra allinterno dei parametri della gola, come passione dominante, quando si trasforma in un automatismo e pertanto manca di consapevolezza. Leccesso e il disordine sono caratteristici della sua meccanicit. Il conflitto sorge quando bisogna scegliere tra varie possibilit, perch ogni scelta comporta una rinuncia e in questo modo introduce un elemento doloroso.
Questa modalit nella mia esperienza un vero e proprio automatismo che si attiva nei momenti in cui non ho nulla da fare. Difficolt nel rinunciare e scegliere davanti alle molteplici possibilit e alternative che offre la vita.
Limpatto emozionale del piacere sessuale relega in secondo piano lamore romantico. Il sesso intercambiabile, ma lamore ubbidisce ad altri criteri. La fedelt risulta impossibile da mantenere se il valore principale la soddisfazione del piacere. Per la gola, lalternativa tra impegno e godimento va a beneficio di questultimo.
Gli amori. Prima della relazione che ho attualmente non sono mai riuscito a essere fedele per molto tempo. I tradimenti nascono dallincapacit di rifiutare il piacere. Ho visto nella sessualit il massimo del piacere possibile sulla terra.
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La perdita di contatto col tempo e lo spazio (il qui e ora) si risolve attraverso limmaginazione. Si rivive il passato gradevole, mitizzato dal passare del tempo (qualsiasi tempo passato stato migliore), ma oltretutto ci si proietta verso un futuro meraviglioso che, quando arriva a essere presente, perde la sua magia. Il qui si abbandona a beneficio di luoghi lontani e paradisi insoliti. Il battere il ritmo con i tacchi sul pavimento pu diventare una gradevole sinfonia musicale.
Credo che sia come un mulinello nel quale io entro; ha molto a che vedere con il non concretizzare nel lavoro e, nelle situazioni reali, con il perdermi nella fantasia. Naturalmente la fantasia quella di godersi la vita senza troppe seccature. Ad esempio, quando guido lautomobile il mio cervello parte in automatico da qualsiasi stimolo, per immergermi in realt piacevoli. Progetti di lavoro oppure cambiamenti radicali di vita. La fantasia in primo luogo. Se mi trovo in un posto orribile con gente orribile, mettiamo un ospedale di malati terminali, parto con la fantasia e immagino una musica battendo i tacchi sul pavimento... un bel paesaggio al di l dei vetri... o un pensiero gradevole.
Quando non si vive a fondo la realt in tutte le sue dimensioni, la persona si ferma alla parte epidermica e superficiale. La fantasia serve a questo. Perfino, le relazioni interpersonali non arrivano pi in l e possono sfociare nella frivolezza. Non vi un sentimento autentico.
Le relazioni interpersonali per lenneatipo 7 sono molto facili, purch rimangano in una dimensione superficiale. Stare in superficie evita davere problemi anche se sinibiscono i sentimenti che sono sempre pericolosi e fonte di dolore. Ci serve sempre, come anche nei due casi di cui sopra, a scopo difensivo.
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termine grazie alle carte segnate, barando. Le forme dellinganno sono perfino divertenti, ma non per questo smettono di essere una trappola.
Solo che con il tempo sono arrivato a scoprire anche in ci un inganno e un egoismo che quasi mi fa vomitare, perch fisso lattenzione su qualcosa per sentire, e dimentico oppure ometto il resto. La mia capacit di mentire per portare acqua al mio mulino.
Gli aneddoti sugli inganni sono innumerevoli e normalmente sorprendono e strappano applausi in chi li ascolta, finch non si diventa la loro vittima. La loquacit e la persuasione dellE7 edulcorano un comportamento socialmente dannoso. Questo enneatipo inganna con tanta maestria che a volte confonde linganno con la stessa realt.
Io sono stato assunto come psicologo e come tale ero pagato. Sono riuscito, anche con un po di fortuna, ma con una gran tenacia e intelligenza, a ottenere lo stipendio di un medico, circa 1.200 mila in pi al mese e 224 milioni darretrati. Beh, ricordo di essere arrivato alla direzione degli studi di un istituto senza alcun tipo di preparazione, avendo creato una tale idea di efficienza intorno a me che nessuno ne ha mai dubitato. Andare a impartire un corso internazionale a Sant Dens, senza alcun tipo di preparazione, solo con quattro idee basilari e finire con il ricevere i complimenti. Riguardo al denaro non c questionario abbastanza esauriente che possa spiegare tutto; in unepoca della mia vita ho chiesto prestiti in 3 banche contemporaneamente per continuare a coprire i debiti dei miei progetti personali.
Il tradimento nelle relazioni amorose una versione dellinganno. La parola data conta poco davanti ai richiami del piacere, che sempre pi appetibile quanto pi lontano: il coniuge dellaltro ha qualcosa in pi di quello che si ha accanto. Le trappole permettono di accedere pi facilmente a lui o a lei.
Cera in me un forte atteggiamento orientato al piacere che finiva per mettermi in situazioni nelle quali mantenevo pi relazioni contemporaneamente. Nellamore ho sempre tradito con apparente leggerezza, cercando sempre il piacere.
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3.4 Mancanza di responsabilit di fronte allassunzione di impegni, loro procrastinazione e assenza di disciplina
Assumere una responsabilit implica farsi carico dei suoi aspetti sgradevoli e spiacevoli, essere coerente nel mantenerla, osservare un comportamento disciplinato per non abbandonare alle prime difficolt o posticiparla a tempi migliori, e sottomettersi agli impegni che la regolano. Poich le conseguenze non sono desiderabili, lE7 abbandona le sue responsabilit.
I legami superficiali consentono invece di non prendersi impegni con le persone, di non avere obblighi o costrizioni, il che fa spesso identificare i 7 con lassenza di regole. Nelle relazioni interpersonali c la tendenza a evitare lintimit dei legami per poter difendere ideologicamente una presunta libert che di fatto una deresponsabilizzazione. Principalmente nel trascurare le responsabilit legate ad aspetti della mia vita che mi sono scomodi o mi pesano. Lascia aperte molte porte e fatica a prendere decisioni definitive e di conseguenza anche ad assumersi responsabilit.
Se non c pi modo di non affrontare un compito che non piace, rimane almeno la possibilit di posticiparlo al massimo. Si proietta la sua realizzazione in un futuro incerto e lontano per evitare le scomodit di portarlo a termine nel presente.
Posticipazione degli obblighi per cercare rifugio in paradisi alternativi. Nellincertezza, meglio prendere tempo. Alluniversit iniziavo a studiare per un esame solo quando sapevo la data: solo cos, provando un po di stress, potevo iniziare a prepararmi.
Controllare significa seguire alcune norme ed esige disciplina. La gola implica una dimensione di mancanza di controllo e malgoverno, favorisce una strappo di limiti e proporzioni, e gioca molto con la quantit e leccesso.
Sono riuscito ad arrivare a spendere 3 milioni di pesetas in un mese. In riferimento al denaro sono portato a sprecare i soldi e a spendere pi del dovuto.
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La persona dominata dalla gola non accetta lautorit come punto di riferimento oggettivo. La tiene in conto solamente quando pu considerarla come amica e al suo stesso livello. Non vi sono subordinazione n gerarchia: sar accettata purch sia sullo stesso piano e le sue imposizioni non producano alcun tipo di dolore o scomodit.
Il suo rapporto con lautorit di obbedienza fino a quando la ritiene degna di stima, altrimenti pu ribellarsi anche in modo molto sgradevole. Va sottolineata, infatti, la grande avversione nei confronti dellautorit che pu essere accettata solo nel momento in cui tale figura diventa amica, non pi un padre che impone le regole, ma una persona alla pari che diventa prestigioso conoscere rispetto al gruppo.
LE7 prescinde dallautorit attraverso una disubbidienza sottile. Un confronto nitido potrebbe arrecargli pi inconvenienti e problemi. La distanza dallautorit non implica necessariamente rottura. sufficiente la diplomazia.
Lapprofondimento dei diversi modelli avvenuto con le classiche modalit del 7. Un atteggiamento da ribelle nei confronti degli insegnanti, sempre con la battuta pronta ma mai distruttivo nei confronti di alcuno.
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Il legame della gola con leccesso e la quantit si riflette tanto nellentusiasmo come atteggiamento esistenziale, quanto nella convinzione personale che non esiste difficolt ad accedere alle fonti dellabbondanza, perfino in termini economici.
Con il denaro ho sempre la sensazione che non ci siano problemi e si possa ottenere sempre di pi. Ha la tendenza ad agire sullonda dallentusiasmo.
Nelle relazioni con gli altri, pu adottare diversi ruoli che hanno a che vedere con la sua capacit di divertire. Si autoproclama il buffone di corte: sa interpretare numerosi registri teatrali attraverso i quali riesce a manipolare gli altri.
Quando si trova in compagnia degli altri inizia a indossare la propria maschera di giullare e a manipolarli: si eccita, diventa allegro, burlone e per riuscire ad attrarre lattenzione arriva a mostrare dei veri e propri eccessi maniacali.
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possa essere giustificato. Questo comportamento rinforza il suo narcisismo, grazie al quale vede se stesso con grande compiacimento.
Autoaccondiscendenza a volte, e autoinganno, ma anche, in alcune occasioni autoaccusa; se una cosa la merito, la prendo o la faccio. Una volta mi ricordo che dovevo andare a studiare per la prima volta da un mio amico che mi aveva spiegato a grandi linee dove abitava; io non avevo chiesto ulteriori spiegazioni, poi mi ero dimenticato il tutto e il giorno dellappuntamento ero partito con la certezza che avrei trovato labitazione del mio amico. Naturalmente non lho trovata e a quel punto scattata lindulgenza: non avevamo grandi cose da studiare.
Il narcisismo implica un innamoramento di se stessi che si alimenta con limmagine che si ha di s e con lapplauso altrui. Questa sottocategora dellE7 esprime unaltra volta la sua visione parziale della realt quando la lente dingrandimento si concentra solo sulle qualit e gli aspetti positivi. Non vi sono ombre, tutto bellezza e intelligenza. In definitiva, un essere superiore.
Ho scritto un racconto dietro laltro compulsivamente, illudendomi e sperando che fossero tanti e tanto delicati i miei sentimenti che il grande pubblico mi avrebbe accolto come se fossi un granduomo. Da parte mia c stata in passato la voglia di mettermi sul palcoscenico, non solo in senso metaforico, ovvero il creare la situazione divertente nel gruppo per attrarre lattenzione degli altri e strappare lapplauso. Tale velocit mentale produce eccitazione, accumulo di adrenalina, pregustazione e gioia della meta; ti senti intelligente e il re dei furbi, insomma un gran narcisista. Infatti, c una venatura narcisistica di superiorit da una parte e di bisogno di riconoscimento dallaltra. Io posso ottenere tutto.
Perfino nel caso che si ammetta lesistenza di qualche aspetto dellombra, per esempio essere simile sotto certi aspetti a un animale di fogna come un topo, esso si trasforma rapidamente in un elemento positivo, in quanto permette di conoscere il mondo sotterraneo. La gola porta a un narcisismo impossibile da eliminare.
Ambivalenza: ti senti Dio e allo stesso tempo un topo... bench sia anche bello essere un topo, cos potresti conoscere il mondo sotterraneo.
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Esiste una perdita di contatto con il qui (spazio) e con lora (il tempo) per cercare piacere sia nella fantasia delle cose remote e nella distorsione temporanea, sia in un futuro pieno di illusioni, valido come tale fino a che non si trasforma in presente, o anche in un passato che si idealizza fino allestremo.
Proiezione sognatrice verso un futuro ideale, dove le cose possono essere cos come dovrebbero. Per esempio, io ebbi una pancreatite alcolica a 25 anni. Bene, ancora oggi quel periodo mi sembra unepoca fantastica della mia vita nella quale me la passavo molto bene e sognavo e ridevo e bevevo... dimenticandomi di quanto ogni giorno desiderassi farla finita con la mia vita e di quanto vivessi male. Ad esempio, quando guido lautomobile il mio cervello parte in automatico da qualsiasi stimolo per immergermi in realt piacevoli. Progetti di lavoro oppure cambiamenti radicali di vita.
Ogni sottotipo vive a suo modo la passione della gola. Gli elementi comuni sono importanti, ma esistono sfumature e aspetti che arricchiscono una comprensione pi completa della sua realt passionale.
Sottotipo sessuale: Riconosco nel mio sottotipo sessuale il fantasticare per
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allontanarmi dalla realt, in special modo quando questa sgradevole. Sottotipo sociale: Per quanto riguarda la mia esperienza, posso descrivere alcune mie modalit comportamentali connesse al considerare pi importanti i bisogni o la felicit degli altri e di sacrificare in questo senso i miei bisogni. Sottotipo conservativo: Quanto al punto precedente, lo faccio non solo per me, ma per poterlo estendere ai miei familiari o appartenenti al clan, poich penso che anche loro lo farebbero con me.
Le fissazioni, chiamate colloquialmente idee folli, sono distorsioni cognitive che alimentano e giustificano la passione dominante, che risiede nel centro emozionale. Per esempio, il non volere decidere esprime dallottica dellE7 il rifiuto della responsabilit e della rinuncia, poich ogni scelta le implica, con la perdita ipotetica di un piacere maggiore in futuro.
La miglior decisione non decidere. Io posso ottenere tutto. Tutti devono amarmi come se io fossi loro figlio, oltretutto il preferito.
La passione della gola, che privilegia la ricerca del piacere e lelusione del dolore, si proietta nellambito del comportamento. Una comprensione profonda dei meccanismi passionali permette di osservare la connessione tra il pensare, il sentire e lagire che sono i tre ambiti propri di un essere tricerebrale.
Lettura compulsiva; se il mondo va male la cosa migliore non sapere e cavalcare londa con la meraviglia di una scoperta, unemozione, una sfida. La modalit della ricerca del piacere nella mia esperienza un vero e proprio automatismo, che si attiva nei momenti in cui non ho nulla da fare. Procrastinare gli obblighi per cercare rifugio in paradisi alternativi.
I meccanismi di difesa pretendono di attenuare la consapevolezza in tutti i suoi ambiti o farla sparire. Funzionano in modo molto sottile e facilitano la disconnessione con lessere. La razionalizzazione permette allE7 di trovare la versione positiva di qualunque avvenimento per doloroso che sia. Cos non si rende conto del volto spiacevole della realt, e concentra nella mente i disordini emozionali o istintivi che patisce.
Luso della parola per tentare di comprendere intellettualmente quello che
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abbiamo paura di sentire fisicamente o visceralmente. Infine, la negazione soprattutto di esperienze negative, di sofferenza e dolore. Razionalizzazione. Capacit di riuscire a spiegare tutto, eliminando eventuali colpe. In fondo non ho ammazzato nessuno, luva io la vedo sempre matura, anche gli altri fanno cos, sono di ampie vedute, che male c? Ecc.
Il carattere goloso si allontana dallautenticit scegliendo il piacere come surrogato dellamore che la sua necessit essenziale. Vittima della sua stessa trappola, ne cerca in ogni dove la fruizione tranne dove si trova: attraverso la fantasia, lottimismo seducente, il narcisismo autoindulgente o gli stimoli. Ovunque, ma non nella realt pura e semplice e nelle coordinate spazio-temporali del qui e ora. Questa ricerca piacevole ha diverse strade: la fantasia degli ideali, la conquista dellammirazione attraverso il sacrificio e il senso di appartenenza a un clan. Nonostante ci, la meta la stessa. Lesperienza dellamore linizio del cambiamento.
Ovvero tutto ci che produce piacere e mi permette di sfuggire al dolore. Ho sperimentato in modo profondo i concetti di amore e compassione verso le altre persone e le creature viventi, questo ha contribuito notevolmente a promuovere un cambiamento profondo.
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I fatti o le situazioni della vita permettono di cogliere con realismo lesperienza personalizzata della gola. La ricerca del piacere in se stesso non un problema. Lo , invece, il prezzo che si disposti a pagare per essa, perch indica una disconnessione con la realt globale della persona, con linterazione di luci e ombre, di piacere e dolore. Il risultato una felicit apparente e sempre minacciata che colloca la persona sulla superficie della vita e nella superficialit esistenziale.
Fino a poco tempo fa mi costava accettare qualcosa senza soffrire per il fatto di non potere portare a termine le altre opzioni alternative. Uno di questi il piacere sessuale, erotismo e autoerotismo. La difficolt a interagire con gli aspetti pi autentici di me stesso e di rispettarli assumendomi la responsabilit di quanto ho percepito, per trasformarli in comportamenti e scelte, mi ha di fatto impedito di coltivare in modo approfondito interessi e attitudini che, nel marasma della superficialit -fatta di mille cose iniziate e non concluse- si sono disperse.
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Lintensit del momento sopperisce alla relazione a lungo termine. Lamore esige profondit: senza di essa, il sesso rimane in superficie.
Nellambito della coppia, la ricerca e la necessit di intensit e lo stare al climax dellamore mi porta a essere incapace di condividere la realt quando svanita "la magia", e mi spinge a cercare in altri quello che ho perso. Per me il concetto della fedelt non so quanto abbia a che vedere con lamore, posso tradire e ho tradito, anche se adesso non riesco pi a farlo. Nellamore ho sempre tradito con apparente leggerezza, cercando sempre il piacere. Il sesso un aspetto importantissimo nella mia vita di relazione di coppia. La modalit di accettare passivamente determinate situazioni che non mi piacevano mi conduceva successivamente a svalutare ferocemente la persona amata nel mio intimo, per poi arrabbiarmi con lei in modo totale. Naturalmente il tutto era affrontato in modo mentale, cio senza grandi sofferenze.
La persona golosa trova difficolt a integrare amore e sessualit. Il predominio dellamore erotico porta squilibrio nella sua capacit amorosa, pi sensibile a volte verso lamicizia che al rapporto di coppia, proiezione forse della sua fantasia. Il piacere il motore del suo comportamento. Non rimane spazio per la responsabilit. Invece di controllare i propri impulsi, viene controllato da essi, ed in questo che consiste il carattere ricettivo della passione.
Una volta ebbi una relazione con una donna e qualche tempo dopo mi capit di stringere amicizia con il suo ex marito. Un giorno decisi di dirgli tutto e di prendermi la responsabilit di quello che facevo. Ci avevo pensato tanto su e non potevo accettare di essere infedele con una persona verso la quale sentivo di avere unamicizia. Avevo considerato lamicizia come un qualcosa di ideale che dovesse essere puro. I tradimenti nascono dallincapacit di rifiutare il piacere. Credo che rispetto alla sessualit io non ho mai capito molto, lho identificata con il piacere e basta.
Lavoro
Gli indicatori con pi punteggio riflettono bene due atteggiamenti dellE7 nei confronti del lavoro: la pianificazione mentale e la sua posizione di fronte allautorit. La posizione edonista di base si esprime in mille
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volti distinti: divertimento, buon ambiente, dispersione... Gli obiettivi generali rimangono confinati a beneficio dei propri. Il suo narcisismo non permette che una figura di autorit gli faccia ombra. Non vi sar lotta frontale, perch dolorosa, ma bens unusura continua. Se il lavoro gli piace, vi consacrazione e dedizione senza limiti.
Nel lavoro; tendenza alla dispersione, alla distrazione, al cercare di accontentare tutti, e difficolt nel credere nellautorit. Nel lavoro, se non mi si riconosce come nel mio caso, poich sono attualmente un semplice funzionario, far e riuscir a non fare quello che devo e ancora di meno, questo sicuro. Anche il pianificare tutto in anticipo in modo da non lasciare spazio allaltro. Nel lavoro sgobbo moltissimo, e per ho fatto sempre quello che ho voluto io. In questa prospettiva molto piacevole per il 7 muoversi in una direzione amichevole con le altre persone; si dimostra capace di mettere subito a proprio agio gli altri e di utilizzare lo humour per sdrammatizzare le situazioni e per creare un clima sereno e divertente.
Lambito lavorativo un terreno privilegiato per scoprire il gioco della passione dominante, in questo caso della gola. Non basta realizzare un compito soddisfacente, se lambiente non lo altrettanto. Il lavoro rinforza la convinzione delle proprie capacit e alimenta le radici del narcisismo. Si preferisce una relazione paritetica, tra amici e colleghi, piuttosto che una struttura gerarchica, specialmente quando lautorit non dipende dallinteressato.
Nel lavoro mi costato focalizzarmi nel compito quando lambiente e le persone erano competitive; non cera solidariet ed erano molto gerarchiche. Spesso si frequentano unicamente le amicizie lavorative e quando si cambia lavoro si cambiano anche le frequentazioni. Questa modalit si addice notevolmente al mio carattere. Per lungo tempo anche il lavoro stato importante per il mio narcisismo.
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sia nellambito dellamore e dellamicizia sia nellambito del lavoro. La simpatia e lincantesimo supportati da strategie ingannevoli se necessario, esercitati sugli altri, assicurano relazioni facili e gradevoli. Se limpegno ha la supremazia sul piacere, sar molto stimato. Lautoindulgenza dellE7 fa in modo che gli altri adottino un atteggiamento pi comprensivo verso i suoi errori, perch difficile attaccare a fondo chi vive nella superficialit.
Denaro e propriet
Nei confronti del denaro e della propriet, lE7 assume posizioni diverse in base al suo sottotipo. Il sessuale idealistico e pi distaccato: d maggior valore alla solidariet rispetto al denaro. Il sociale d importanza al denaro perch gli procura sicurezza, bench in determinati momenti agisca con scarso controllo. Il conservativo materialista, ma non ha il controllo sulla spesa. Nonostante tutto, pensa in modo ottimista che il denaro non mancher mai n per s n per la sua famiglia. Rimane sempre valida, in caso di difficolt, la risorsa delle trappole per guadagnare denaro facile.
Ho sempre difeso la solidariet, sono stato disposto a guadagnare meno denaro pur di andare incontro alle persone o alle imprese con idee pi nobili. Non mi considero attaccato al denaro: quando i soldi finiscono allora attivo risorse inesplorate, ma questo era valido pi prima, adesso cerco di essere pi attento. Do molta importanza al denaro, mi d sicurezza, fino a che arriva il giorno in cui lo spendo tutto in un attimo.
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Ho la tendenza a utilizzare il denaro con parsimonia e a risparmiare con lidea di realizzare il mio progetto futuro. Col denaro ho sempre la sensazione che non vi sia problema e che possa ottenerne sempre di pi. ll denaro per me stato molto importante, non tanto per me, ma per dare il meglio ai miei figli e alle persone che amo.
Limmagine classica dellavaro esprime il piacere dellaccumulare il denaro. Il goloso, invece, consapevole del piacere che pu ottenere spendendolo e perfino sperperandolo. Il risparmio, quando c, ha come obiettivo quello di ottenere un piacere futuro. Laspetto della sicurezza meno importante, perch la visione ottimista gli fa pensare che non gli mancher mai.
Nel lavoro non mi mai importato stare con chi mi pagava di meno, se le condizioni permettevano un trattamento pi rispettoso coi clienti. Quando mi sono trasferito da Eboli a Bologna non avevo soldi, mi sono messo a fare il cameriere e non ho avuto problemi a farmi aiutare un po dai miei genitori cercando di rendermi, ancora una volta, al pi presto indipendente. Avevo un po di denaro alcuni giorni fa, unentrata grazie ad alcune terre ereditate, e ieri sono andato a comprare un elettrodomestico e alla fine ne ho comprati tre, e tra i pi cari, e ho speso tutto. Ritengo che il denaro speso in viaggi, corsi di formazione, libri, sia ben speso. Riguardo al denaro non c questionario esauriente abbastanza affinch possa spiegare tutto; in unepoca della mia vita ho chiesto prestiti in 3 banche contemporaneamente per continuare a coprire i debiti dei miei progetti personali. Con tali soldi ho fatto viaggiare i miei figli e ho ampliato casa.
Natura ed ecologia
Lecologia come concetto possiede, specialmente per il sottotipo sessuale, una grande attrattiva e stimola lidealismo di un mondo senza inquinamento. Ma il rispetto verso la natura esige un cambiamento nelle abitudini, una rinuncia al superfluo e un comportamento coerente. Il fascino ecologico, per i sottotipi sociale e conservativo, rimane l, senza tradursi in comportamenti conformi alle sue idee.
E lecologia ed il rispetto per la natura sono stati e sono la mia massima priorit
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e desiderio. Lidea dellecologia mi sembra affascinante, ma non faccio niente per parteciparvi attivamente. Non sento di avere un grande attaccamento per le cose. Sul fronte dellecologia non ne ho avuta molta coscienza, sono stato proprio un inquinatore.
Lidealismo del sottotipo sessuale si traduce in comportamenti, ma deve possedere una gran convinzione verso i valori ecologici. La gola in se stessa una passione predatrice: lespressione mangiare con gli occhi, tanto legata alla gola, indica che il desiderio e lappetito prevalgono sulla necessit.
Riciclo tutti gli oggetti che arrivano fino a me, cerco di proteggere qualsiasi forma di vita, compro solo prodotti biologici che garantiscono un trattamento etico verso gli animali e lambiente. Odio lignoranza che porta le persone a utilizzare prodotti come cappotti di pelle e pellicce. Da piccolo amavo incendiare i prati e poi scappavo via.
RIPERCUSSIONI DELLA GOLA NELLA RELAZIONE CON DIO, CON IL DIVINO, IL TRASCENDENTE
Questultimo ambito ha la sua particolarit. Ogni persona intervistata ha potuto prendere una posizione personale davanti a Dio, al divino, al trascendente. Le osservazioni non si focalizzano su una religione specifica o su una determinata confessione.
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a) La ricerca religiosa viene condotta percorrendo una molteplicit di cammini spirituali, poich la dispersione caratteristica dellE7 che subisce una forte influenza dallattrazione del mistero.
Ho studiato filosofia, faccio parte da anni di un ordine esoterico, ho letto quasi un centinaio di libri di astrologia, libri di cabala, di Buddismo, sui tarocchi... voglio credere e in alcuni istanti ci riesco. Comincio per a sentire verso Dio una certa attrazione che non riuscirei a definire ulteriormente.
b) Il vissuto spirituale incorpora il problema della relazione con lautorit con dogmi, istituzioni e gerarchie e anche la modalit narcisistica di porsi di fronte allesistenza.
Sento che la spiritualit si trova in ogni cosa, ma mai in dogmi, istituzioni e gerarchie. Ma stato sempre un sentimento mio, personale e non trasferibile.
c) Il credere in Dio, nellottica dellE7, si nutre formalmente con elementi della sua tipologia, quali leccesso e lintensit.
Bene, io credo nel divino, credo in Dio e credo che stia qui, mi protegga e mi colleghi con lenergia cosmica. Questo, visto da un punto di vista molto generale. Inoltre mi considero cristiano, il che non vuole dire paolino. Vorrei amare Dio con lo stesso esplosivo amore con cui Lui mi ama. Credo con tutto me stesso in Ges Cristo Suo figlio.
La posizione del goloso nei confronti di Dio oscilla tra due poli: il rifiuto, basato sulla disubbidienza verso ogni forma di autorit, e la fusione con lui. Alcune espressioni raccolte nel riquadro inferiore hanno risvolti di misticismo. Ma la garanzia di una fede consolidata implica il superamento del dolore e della sofferenza. La figura di Giobbe particolarmente significativa per lE7. Sta a sottolineare che dietro la ricerca del piacere si nasconde il desiderio del divino. Come in Egitto, lesistenza di molti idoli indica che non si ancora trovato il vero Dio.
Non mi mai piaciuto che vi siano persone che dicano ad altre come devono vivere la propria dimensione spirituale, che pu nascere solo nella libert, nel
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rispetto e nella spontaneit. Per smettere di credere a volte basta sentire una piccola sofferenza, mia o degli altri. E la verit che ci sono volte nelle quali non pu salvarmi nessuno. Nel piacere cercavo inconsapevolmente Lui. Ho una fame incontenibile di Lui. La mia gola anela a Lui, anche uninsana passione redenta se rivolta a Lui.
Litinerario religioso parte da esperienze magiche che si aprono a una grandezza superiore. Ma non vi accesso al paradiso senza essere passati, come Dante Alighieri, per linferno e il purgatorio. La tentazione della gola aderire a Dio cancellando le ombre. In questo modo sorgono quasi esclusivamente forme di spiritualit basate sul godimento dallanima. Il mistero pasquale, per esempio, contempla una realt fatta di luci e ombre.
Ricordo quando con mio nonno, che era custode del cimitero, andavo in quel luogo per me magico; adesso che ci ritorno sento la forza della vita che si oppone alla morte e in questo sento la grandezza di Dio. Per il mio bene mi ha colpito incessantemente nel mio tallone dAchille, la famiglia. Mia moglie se n andata di casa per ben 4 volte. Per me stato un lungo e insostenibile dolore, ho urlato nei boschi, ho pensato che il dolore mi avrebbe ucciso, spesso ho sentito il dolore come Giobbe, ma ora posso sostenere che Lui mi stava vicino e soffriva con me.
San Giovanni della Croce (1955) traccia un ritratto preciso della gola spirituale in cui si cerca il gusto nello spirito, si pospone la sottomissione e lobbedienza alla penitenza corporale, si insiste con i maestri spirituali affinch concedano ci che si vuole, ci si abbandona alla devozione sensibile. La cura passa attraverso le tentazioni, le difficolt ed altro ancora (cap. 6). Anche la gola ha connessioni con la vanit, come si pu vedere nel quadro seguente.
Un altro fatto; le mie conoscenze di astrologia mi hanno permesso di approfondire come studioso qualcosa che mi appassionava ed essere il re della festa, di polarizzare lattenzione specialmente delle belle donne. qualcosa di personale e ogni persona ha diritto che nessuno possa tentare di interferire nel suo modo di viverlo.
LUSSURIA
E8
8
7 6 5 4 9 1 2 3
CATEGORIA
SOTTOCATEGORIA
Armatura intesa come difesa e protezione Occultamento della ferita affettiva non cicatrizzata Insensibilit che rende invisibili gli altri Negazione di colpa e senso di colpa Desensibilizzazione come parziale perdita di consapevolezza Difficolt varie nellessere consapevole Intensit ed eccesso per giungere alla soglia di percezione Durezza, violenza e aggressivit tipiche della legge della giungla Codici propri e disprezzo dei capi e delle regole esterne Potere come manipolazione, controllo, dominio e sfruttamento Clan inteso come senso di possesso, appartenenza e protezione Appagamento dei desideri vissuto come un imperativo Vulnerabilit soffocata dalla forza
Oscuramento dellessere
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Sopravvivere con questi parametri di confronto e di lotta esige durezza. Instaurare un dialogo con i sentimenti potrebbe indebolire lenergia necessaria per il combattimento. Si taccia di smidollato qualsiasi atteggiamento che denoti sensibilit. Bisogna essere una persona dura in tutti gli ambiti: emozionale, fisico, spirituale. LE8 non si lascia colpire da niente. Larmatura del suo carattere contribuisce al raggiungimento dellobiettivo.
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Durezza emozionale e fisica. Dal punto di vista esteriore, per come si presenta al mondo, duro e come se niente lo potesse colpire. Ma lindurimento pi profondo riguarda le necessit spirituali.
La negazione del proprio dolore comporta lincapacit di percepire quello degli altri: si raggiunge linsensibilit che rende impossibile la compassione. Si rifugge dalla debolezza, non si tollera lignoranza e si punisce in modo implacabile il tradimento. Le persone che gravitano nella sfera dellE8, godono di protezione. Il resto non conta. Larmatura attenua i colpi che si ricevono e, allo stesso tempo, ostacola il contatto affettuoso con gli altri.
Aiutare la gente e provare compassione non si addice a una personalit dura: i deboli mi provocano rabbia. LE8, diceva Claudio, come un leone, animale predatore e insensibile. Non pu provare compassione. Protettivo fino alleccesso con chi ama, altrettanto spietato e implacabile con chi lo ha ignorato e tradito.
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Durezza e tenerezza sono due poli che si alimentano reciprocamente. Il disprezzo per la tenerezza e lamore mostrano un ingrediente basilare della lussuria: il sesso come sfruttamento dellaltro. Non vi simmetria. Il bisogno damore viene vissuto come debolezza, da cui fuggire per non essere facilmente feriti.
Lamore un capriccio, un abito che mettiamo al compagno; quanto siamo deboli se abbiamo un compagno, se ne abbiamo bisogno E questo contemporaneamente quello che desideriamo vivere; potere esprimere e sviluppare la parte tenera, fragile, bisognosa. Che ci accolgano, ci aiutino, insomma il poterci appoggiare a qualcuno. Vi lincapacit di innamorarci; in fondo non crediamo che esista lamore. Io me li permisi solamente con mia figlia; con lei avevo una relazione tanto diversa che gli amici o i familiari me lo facevano notare frequentemente; quando qualcuno faceva questa osservazione, mi sentivo attaccata, e rispondevo con aggressivit. il non sopportare che si veda la parte tenera.
Lintimit una zona minata dalla quale bisogna allontanarsi. La distanza garantisce la difesa e permette di mantenere sotto controllo la tenerezza, la gratitudine e lamore. Perfino la maternit viene vissuta con distacco. Esprimere i sentimenti comporta correre troppi rischi. Limplicazione emozionale disattiva le difese e sostiene la vulnerabilit.
Compenso quello che non mi do con cose materiali, che mi permettono di mantenere il mio cuore alla distanza sufficiente per non essere vicina, intima con laltra persona. La durezza fa in modo che, a volte, io non esprima le emozioni che bisognerebbe esprimere, come la tenerezza, la gratitudine e lamore. Quando nacque mia figlia e la guardai nella sua culla, quello che provai fu che lei non aveva niente a che vedere con me: che era qualcuno di estraneo a me e sconosciuto. Fu forte limpressione di avere il bambino dentro la pancia e, un momento dopo, sentire che non era per niente mio.
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poter vedere lucidamente: lessere resta offuscato e il vuoto che si genera lotta per riempirsi di surrogati. I meccanismi di difesa concorrono al mantenimento dellinconsapevolezza. Si ricercano soluzioni false o apparenti per confermare le proprie capacit o per soddisfare le necessit profonde. Di seguito verranno utilizzate quattro sottocategorie per indicare le diverse strategie utilizzate dallE8 per bloccare la consapevolezza di s o attenuarne la percezione.
La lussuria strumentalizza laltro e lo priva della sua dignit personale. Non esiste uno sguardo sugli altri, che diventano invisibili. Si perde cos la consapevolezza dellalterit e pertanto il concetto di s viene distorto. Le necessit altrui spariscono davanti allimperativo dalle proprie. Si sfocia in un mondo ostile e solitario.
Solo una volta una compagna, oggi mia amica, me lo disse e non potei comprendere. Non mi rendevo conto del perch non guardavo mai laltro. Solo allora, guardando, potei vederlo. Noi pensiamo di sapere quello che conviene a noi stessi e allaltro. Come se laltro non esistesse. Noi vediamo prima degli altri qualsiasi cosa. il pi solitario; il mondo privo degli altri, a parte il fatto che significa che non vediamo laltro e non sentiamo la necessit degli altri. Il mondo senza gli altri.Vivere senza gli altri. Usarli solamente e strumentalizzarli.
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La negazione della colpa va in coppia con lautoindulgenza. Se non c legge, non c infrazione. Se tutto permesso, non c trasgressione possibile. Questa caratteristica viene vissuta in modo differente dallE7 e dallE8. Nel primo, la trappola messa al servizio della ricerca del piacere e della fuga dal dolore. Nel secondo, non vi altro referente legale che la propria volont e perci il desiderio impera.
Autoindulgenza. Lautoindulgenza fa in modo che io mi senta bene con me stesso.
Nonostante ci, non tutto molto chiaro e lineare poich il lussurioso utilizza sotterfugi come la giustificazione che riafferma la sua innocenza e copre le sue vere motivazioni. Pi che pretendere di convincere gli altri, la cui importanza ai suoi occhi molto relativa, gli serve per sentirsi bene con se stesso. Allo stesso tempo, gli ostacola il vedere se stesso, offuscando la sua consapevolezza.
Giustifico lazione, rigiro la frittata, ecc.
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Sono un asociale che si presenta come socievole, quindi camuffando le vere motivazioni pi brutte razionalizzando, negando... diventa pi difficile vedere la lussuria e leccesso. Predatore. Prendiamo o afferriamo quello di cui abbiamo bisogno dal mondo. Possibilmente senza che nessuno sappia. Come rubarlo.
Il dolore mette in contatto, in modo diretto, con la parte tenera, vulnerabile che la persona lussuriosa ha soffocato mediante ferrei sistemi di difesa. Si tratta di una sofferenza arcaica, radicata nei primi momenti dellinfanzia, dalla quale si vuole prescindere. A maggior durezza corrisponde maggiore angoscia. Paradossalmente, lanalgesia distrae dal problema di fondo, sia un abuso sia qualsiasi altra esperienza dolorosa. La soluzione passa attraverso laffrontare di petto il dolore e limmergersi in esso.
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Che quando ci mette le mani Lui, mi procura solo dolore. Al SAT2, Claudio mi fece vivere la visione dellaquila. Avevo da poco ricordato un abuso in famiglia subito allet di 6 anni circa. La paura di misurarmi con il dolore che sento schiacciante, con una solitudine totale, e una fragilit che mi terrorizza.
La consapevolezza della propria piccolezza e delluguaglianza con gli altri non una conquista facile. Solo una relazione di potere superiore la facilita. Risulta difficile discernere tra Dio e il demonio, magari pi desiderabili per la loro potenza che per la validit morale delle loro proposte, bench il miglioramento sostanziale corrisponda al riconoscere la priorit del bene.
Il modo di entrare in contatto con Dio ricordandomi che sono piccolo come il resto degli esseri umani, e gli chiedo perdono per averlo confuso con il demonio.
3. ALTERAZIONI DEL COMPORTAMENTO PER MEZZO DI ALCUNE STRATEGIE OPERATIVE Il comportamento viene influenzato dal grado di consapevolezza posseduta da una persona, ma a sua volta lo genera. Di seguito si vedono le
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strategie operative utilizzate dallE8 per raggiungere i suoi scopi e i suoi desideri. Laumento della consapevolezza e delle virt disattiva in misura proporzionale i comportamenti a esse subordinati. A partire dai dati ottenuti, si possono identificare sette strategie operative.
Lintensit reclama profondit, leccesso solo estensione. La lussuria va oltre i limiti prestabiliti. Non vi regola che la contenga. LE8 sta nelleccesso e nei suoi svariati aspetti: desideri, cibo, attivit sessuale, volume della musica, velocit automobilistica, acquisti, relazioni personali, regolamenti di conti... Per un altro enneatipo, il comportamento lussurioso risulta esagerato e smisurato. Leccesso pretende di superare i livelli di insensibilit e durezza. Si parte dellidea che la qualit sia raggiungibile attraverso la quantit: da l deriva lesuberanza.
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Senza limiti nelle relazioni, nei desideri, ecc... Se trovo un maglione che mi piace, ne compro tre. La persona che diceva di amarmi, che diceva che ero la persona pi straordinaria che avesse conosciuto, mi ha - alla fine - accusato di essere cos troppo in termini di energia, da avere la capacit di scatenarle sensazioni erotiche ed emotive fortissime anche a 300 Km di distanza.
Malgrado quanto detto, non bisogna dimenticare che la lussuria ha anche una forte componente sessuale. I sentimenti come la tenerezza giocano un ruolo secondaria o non si contemplano. Il giovane William del romanzo di Ken Follet (2001) I pilastri della terra un chiaro esempio di un sesso possessivo, perfino sadico.
Andare a prostitute perch mi annoio. Eccessiva attivit sessuale.
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La durezza va oltre e si trasforma in violenza. La lotta e il combattimento permettono di vincere il nemico. Nel caso che non esistesse, bisognerebbe inventarlo perch in questo modo si alimenta la voglia di lite. Il carattere lussurioso ha bisogno della rissa e dellodore del sangue. Lavversario esterno distrae frequentemente dalle lotte interne. Le ferite che causa agli altri lo sottraggono allosservazione delle proprie. La migliore difesa lattacco. Si violano i diritti degli altri senza alcun rimorso.
Non riuscendo a vedere il bisogno dellaltro, normalmente lo aiutiamo prima che lui stesso ce lo chieda; direi nonostante lui stesso. In questa forma di aiuto sta la trappola, perch poi li attacchiamo come persone inutili. Mi manca la lotta, che mi rassicurava, un nemico contro cui scagliarmi, e quasi il sapore del sangue. La rabbia funziona per me da carburante.
Laggressivit si traduce in maltrattamento fisico e verbale. Bisogna che sia chiaro chi detiene il potere. Il confronto reclama restituzione dei colpi ricevuti, senza proporzione e a dismisura. La vendetta viene concepita come il modo di lasciare le cose al loro posto e deve essere crudele per non lasciare dubbi. Nella mentalit dellE8 non esiste nutrimento senza caccia: essere aggressivo gli permette di sopravvivere.
Maltrattamento fisico e verbale. Laspetto generale di questo carattere che tu mi dai un colpo; e io te lo restituisco, e se posso, e posso, te lo do triplicato. Per nutrirmi devo andare a caccia.
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Impossibilit di rispettare il dovere e lautorit. Nel mondo dellimpresa ho affrontato i capi per ottenere migliori condizioni per me e i miei compagni, finch decisi di essere il capo di me stesso. Spesso interagisco con Dio da pari a pari, e spesso lo tratto come un nemico che invade la mia vita, e non tollero che sia pi forte di me.
Il modello generale di disprezzo e violazione dei diritti degli altri, tipico del disturbo asociale, trova eco in una lussuria che non soggetta a norme e non si preoccupa per la sicurezza. Il beneficio personale o il piacere sono motivazioni sufficienti per adottare perfino comportamenti criminali. Il presente lunica cosa che importa. Valutare le ipotetiche conseguenze degli atti significherebbe anticipare il futuro.
Inoltre sono un asociale contro le istituzioni, pi che contro le individualit. Non riciclo la spazzatura perch quello lo deve fare il governo. Io non devo avere quattro secchi di spazzatura in casa o camminare un chilometro per buttare la plastica; la responsabilit sua. Non percepire la misura del rischio rispetto alla norma della societ, come non capirne il senso. Considero la norma come mero formalismo senza molto valore.
Non si soggetti a una scala eteronoma di valori. Il riferimento sono i propri desideri e le proprie aspirazioni, che costituiscono il motivo di validit delle azioni. La modalit importa poco. Lintenzione attribuisce legittimit. Non strano che lE8 abbia frequentemente problemi con la legge perch rubare o falsificare documenti sono fatti criminali. Il cambiamento non prevedibile perch non esiste alcun rimorso.
La scala di valori della legittimit dei desideri o delle aspirazioni, non quella che ti dicono i tuoi genitori o la societ, quella nella quale credo io. Tutto quello di cui io o mia figlia abbiamo bisogno, esco nel mondo e lo prendo; non importante il come lo faccia, perch per me lintenzione lecita. Rubare, ingannare, falsificare documenti, ignorare la legalit ufficiale; farmi guidare dalla mia legalit.
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convinzione di godere dei diritti di conquista. Davanti a una persona lussuriosa, esiste solamente la sottomissione o il confronto duro. Manipolazione, controllo, dominio e sfruttamento sono le sue risorse per mantenere la supremazia. Strumentalizza gli altri per la ricerca degli interessi personali.
La mia compagna ha bisogno di me, mia, posso ottenere da lei quello che voglio. Strumentalizzazione delle persone per ottenere quello che voglio senza espormi a chiederlo o manifestare la mia necessit: cos inganno la persona affinch non si accorga che ci che sto facendo prendere qualcosa di cui ho bisogno. Non tenere in considerazione gli altri, se non per usarli, strumentalizzarli. Se mi piace una persona la travolgo con la mia energia erotica, affettiva, o intellettuale che sia.
Il potere controlla e domina. Le relazioni non sono ingenue e si costruiscono sullasimmetria superiore-inferiore, dominatore-dominato... Ogni realt umana suscettibile di conquista, incluso lamore. LE8 comprende alla perfezione che il sesso potere e contemporaneamente mezzo di sottomissione. Per lui costituisce un eccellente terreno di gioco nel quale assume sempre liniziativa.
Necessit di conquista amorosa da una parte e sessuale dallaltra. Ci in cui midentifico maggiormente il controllo e la posizione di potere. La forte carica erotica, che uso, ora lo so, una forma di potere e sottomissione dellaltro.
La persona lussuriosa esercita un potere onnicomprensivo. Non si blocca davanti ai limiti e arriva perfino allo sfruttamento degli altri. Lunico obiettivo il proprio profitto. Non vi sono rispetto per gli altri n considerazione umana. Ci che conta il risultato, bench si abbia bisogno di prevalere. Gli uomini, o le donne, si trasformano da questa prospettiva in oggetti da usare e gettare via. Neanche il partner sfugge a questo trattamento implacabile.
Sfrutto la mia compagna, la spremo e vivo alle sue spalle, esigo da lei mentre io smetto di lavorare; il mio lavoro consiste nellottenere che lei lavori per me. Dominatore nellamore, nellamicizia e nel lavoro. Promiscuit sessuale. Non conoscere lamore.Tutto sesso.Trattare gli uomini come oggetti da usare e buttare via.
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Il vincolo sacro. Nel contesto della famiglia, i legami sono pi forti. Essere delinquente non rappresenta un ostacolo al suggellare lappartenenza al gruppo, purch venga fatto fuori, allesterno, e in accordo con gli imperativi del gruppo stesso. Le leggi che vigono dentro il clan non concordano con quelle che governano la societ. Tutto lecito per proteggere quelli che fanno parte della famiglia.
Tutto lecito per ottenere la sua parte per se stesso e per i suoi. I suoi si riducono al suo circolo familiare. Nel mio caso a mia figlia. Mi riconosco nel bisogno del clan e nel proteggere coloro che amo.
La lotta per il territorio riflette uno degli istinti primari della persona. Per lE8, il rifugio familiare, la tana, sono temi intoccabili che bisogna difendere a qualsiasi costo. Il potere ricerca sicurezza e una casa dove poter sempre tornare. Il clan nega le dinamiche della giungla che il lussurioso utilizza in altri ambiti della vita.
Dare molta importanza alla tana familiare; assicurare il benessere dei miei. Laspetto conservativo si manifesta molto nel cercare la sicurezza e il benessere materiale personale e della famiglia.
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creare una separazione tra il mondo e il focolare domestico. Idea folle: facciamo una tana per i nostri familiari in modo che nessuno si azzardi a suonare alla nostra porta. E il senso di appartenenza tanto forte, mi ha procurato anche uno strumento molto prezioso; posso sentire dove e chi lei; e dove e chi sono io. Questo accade da quando lei nata.
La soddisfazione sessuale non un capitolo minore. Si ricerca nella coppia e al di fuori di essa. Dato che una sola persona non pu soddisfare tutti gli appetiti e gli eccessi della lussuria, linfedelt, la promiscuit o le relazioni multiple rientrano quindi nelle progettualit dellE8. La relazione deve essere concreta e per questo la preponderanza del sesso indiscutibile.
Avere un compagno e un amante, possibilmente in un altro paese. Infedelt sessuale. Bisogno di contatto fisico e sessuale per rendere reale e tangibile lintensit.
Qualsiasi impulso o desiderio ha bisogno di essere soddisfatto senza procrastinare. Lenergia istintiva prende il comando. Non c limite. Ci sta tutto: furti, truffe, abbandono del lavoro, feste, scappatelle... Tutte queste attivit, perfino quelle criminali, risultano piacevoli. Giocare al
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limite risulta molto gratificante per chi cavalca senza sella il destriero degli impulsi.
Uscire da una festa, e finire con laggredire una persona e dopo provandoci con ragazze sconosciute. Rubare. Primitivo. Listinto contraddistingue i principi per i quali ci muoviamo.
Le relazioni del lussurioso si deteriorano a causa della negazione della sua sensibilit. Nella sua mentalit, la necessit un sintomo delle persone deboli. La cancella dal suo vocabolario. Rifugge da qualsiasi dipendenza, cadendo cos nel pozzo delle sue stesse contraddizioni. Labbandonarsi, anche nellatto sessuale, gli impossibile. La paura genera fantasia di assenza.
Se ho bisogno di lui muoio; permettermi di avere bisogno mi fa sentire impotente,
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in uno stato di non-me. Frantuma il concetto di autosostentamento e autonomia. Non coniughiamo il verbo aver bisogno in relazione a nessuno. Nelle relazioni sessuali, un meccanismo per non sentire la dipendenza dellaltro chiudere gli occhi e immaginare di essere con chiunque, tranne che con lui. Cos quando li apro come se niente fosse successo con quella persona. Mi estraneo realmente da lui.
La tenerezza rinchiusa in una cassaforte ad apertura ritardata. La vulnerabilit svalutata a causa degli imperativi di alcuni concetti che si annidano nella mente dellE8 e che generano vergogna nel mostrare segni di amore. Inoltre forte senso di disprezzo verso i deboli, esaltazione del sesso quale modalit di resistere agli affetti, solitudine prescindendo dallaiuto altrui...
C un sentimento di disprezzo verso i deboli, i dipendenti, gli incapaci, ecc. Non esibire lamore, perfino passeggiare con la compagna viene fatto mantenendo le distanze: non camminiamo per mano, niente di tutto ci affinch non si veda che ci amiamo. Mostrare questo ci fa vergognare. Lamore per i deboli, limportante il sesso. Non avevo bisogno daiuto perch tanto non cera nessuno a potermelo dare, e chi lo avesse fatto, sicuramente aveva un tornaconto e uno scopo nascosto.
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Se la sconfitta stata frutto della debolezza, la vittoria sar assicurata dal potere, esercitato senza alcuna considerazione n rispetto per gli altri. Quello che importa il tornaconto personale e la propria soddisfazione, bench il prezzo da pagare sia la sofferenza altrui. La cosa fattibile perch non esiste senso di colpa.
Rafforzamento nel potere e nella leadership. Lussuria potere, auto-rassicurazione della mia invincibilit, lussuria non fermarsi mai, non stare.
Ogni sottotipo vive a suo modo la passione della lussuria. Il sessuale, come senso di possesso e conquista amorosa e sessuale. Il sociale, come complicit sostenuta dalla forza dei legami. Il conservativo, come soddisfazione degli impulsi e desideri, bench mascherati con astuzia.
Sottotipo sessuale: lussuria (sesso, desiderio). Sottotipo sociale: ricerca di relazioni con vincoli molto forti. Sottotipo conservativo: tutto quello che mi procuri piacere, benessere, comodit, mi spetta e lo prendo dal mondo.
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Le idee fisse, chiamate colloquialmente idee folli, sono distorsioni cognitive che alimentano e giustificano la passione dominante, che risiede nel centro emozionale. LE8 non ha limiti nellazione e agisce senza scrupoli, nega le sue necessit perch le concepisce come sintomi di debolezza o cerca la durezza per attenuare i segnali del cuore.
Sono capace di fare qualsiasi cosa buona, brutta, pericolosa, geniale, pasticciata.... lo non ho bisogno, c qualcuno che ha pi bisogno di me, e va protetto e aiutato. Quando entro in relazione con gli altri attraverso il cuore, lidea folle che svaniamo, ci dissolviamo.
La passione della lussuria toglie allaltro la sua dignit personale e lo rende simile a un oggetto. Nel fare questo, degrada se stesso, perch abbassa le sue possibilit di relazione e si spersonalizza. Lamore sostituito dal sesso e si perde il rispetto.
Andare oltre il lecito. Manipolatore sottile o seduttore sfacciato. Non tenere in alcun conto gli altri se non per usarli e strumentalizzarli.
I meccanismi di difesa sono volti ad attenuare la consapevolezza in tutti i suoi ambiti o a farla sparire. La repressione della tenerezza insieme allassenza di inibizioni della sessualit e allaggressivit confluiscono nella desensibilizzazione e nellindurimento emozionale.
Accusa. Riesco a desensibilizzarmi anche a livello fisico. Proiettiamo nellaltro le necessit che ci fa male contattare. Soprattutto per evitare a ogni costo la frustrazione.
Il film di Sergio Leone (1966) Il buono, il brutto, il cattivo rappresenta i tre sottotipi della lussuria. Il sociale, il buono, attraverso Joe (Clint Eastwood); il conservativo, il brutto, attraverso Tuco (Eli Wallach), e il sessuale, attraverso Sentenza, il cattivo (Lee van Cleef). Tipi induriti, figure maschili in cerca del potere dato dal denaro, raggiungibile solo se si arriva a trovare il tesoro. Tre personaggi in caccia, ognuno con il desiderio di eliminare gli altri due. Intensit, rischio, durezza, assenza di colpa,
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violenza, controllo, impulsi, insensibilit... creano un mosaico che traccia i profili della lussuria nelle sue tre varianti legate ai sottotipi.
Limmediatezza: lo voglio ora e ora lo ottengo. Ricerca dintensit, piacere, prendere il controllo del potere.
Quando non si ha un buon udito, si deve aumentare il volume delle casse acustiche. La lussuria agisce allo stesso modo. La durezza desensibilizza in modo tale che solo sensazioni molto intense possono essere percepite dallE8. Le formule light non servono. Hanno senso solo i comportamenti hard. Il sesso gioca un ruolo preponderante, perch procura intensit e dominio. Anche altri aspetti sono decisivi, purch implichino il giocare duro e fare la puntata opportuna.
Andare a prostitute perch mi annoio. Per cui spesso sono sola proprio quando avrei pi bisogno di vicinanza. Neppure prendendo parte al processo potei contattare quanto fatto. Il processo mi sembrava una sciocchezza formale dei giudici. Mi condannarono a sei mesi di prigione.
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Il controllo e dominio degli altri pu giungere a situazioni estreme, fino ad arrivare a sfruttarli. Si ricerca il proprio beneficio e non esiste
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alcun rispetto degli altri. Nella relazione amorosa, esiste solamente la subordinazione. Non c parit. La sua forte personalit normalmente risulta soggiogante per il partner o per gli amici. Lintensit accattivante, bench a volte sia straripante. Fugge dalla vulnerabilit per evitare la sofferenza, cos rendendo impossibile lamore.
La mantenevo occupata nel guadagnare denaro per me, mentre la tradivo con altre, o andavo a prostitute. Anche in universit due delle mie amiche erano le mie segretarie e competevano tra loro per prendermi gli appunti, tenermi il posto o sbrigarmi le pratiche burocratiche che odio. Mi ha accusato di avere una specie di capacit satanica di farle provare emozioni che non le appartengono. Qualcosa che si ripetuto nelle relazioni con i miei partners, questa domanda: io che cosa significo nella tua vita? tu che cosa vuoi da me? Sento che non ti sono necessario per niente. Riguardo lamicizia: quando ero incinta di otto mesi, venne a trovarmi unamica di tutta la vita; e, senza dire una parola, mi compr del cibo e mi cucin varie cose adatte al mio stato; piansi di emozione, per essermi sentita accudita.
Lavoro
Le cinque caratteristiche con maggior riscontro delineano il profilo lavorativo dellE8. Il lavoro un terreno di lotta permanente e il conflitto con lautorit costituisce un rischio quasi inevitabile, poich si agisce secondo i parametri del proprio codice. Il confronto esige durezza e aggressivit. Non c spazio per sentimentalismi e per questo la desensibilizzazione una risorsa abituale nella persona lussuriosa. Si notano contrasti per il potere e il controllo, obiettivo che richiede intensit e forza. I collaboratori o i subordinati devono adattarsi alla sua volont. La sua forza e la sua versatilit generano paura e dipendenza.
Sfrutto la mia compagna, la spremo e vivo alle sue spalle, esigo da lei mentre io smetto di lavorare; il mio lavoro consiste nellottenere che lei lavori per me. Normalmente si affaccia nellaltro ansiet, come una sfida a cercare di stare ad un livello insostenibile di protezione ed aiuto. Il suo fallimento davanti a tale impossibilit, lo fa sentire inutile e non necessario, ecc. Nel lavoro: quello che pi colpisce la paura che ho prodotto, e che produco an-
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cora, solo quando me lo propongo. Per me stato difficile vedere questo, perch nessuno me lo faceva notare. Leader tra amici, leader o capo nel lavoro. Sul lavoro, pretendo dagli altri i miei stessi parametri dimpegno e competenza..
LE8 possiede un senso dellautorit spontaneo. In poco tempo, simpadronisce del controllo della situazione. Il problema si dissolve quando si capi di se stessi e non si deve rendere conto a nessuno. Quelli che lavorano per lui devono dimostrare impegno e competenza. Senza mezze misure. I deboli e gli incapaci non servono a realizzare progetti. Andare al sodo, evitando elucubrazioni che non risolvono niente. Lazione al di sopra delle disquisizioni intellettuali. La rapidit, che mette da parte la parsimonia, sintomo dintensit.
AllUniversit fui delegato per tutto il corso di studi e sono stato eletto membro del consiglio senza fare campagna elettorale. Ho sbagliato pi di una volta con lei, irrigidendomi quando non capiva una verit che era l davanti agli occhi. Nel mondo dellimpresa ho affrontato i capi per ottenere migliori condizioni per me e i miei compagni, fino a che decisi di essere il capo di me stesso.
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Denaro e propriet
Il denaro serve alla persona lussuriosa per soddisfare i suoi desideri e i suoi impulsi, occuparsi dei suoi eccessi e delimitare un campo proprio di decisione. Inoltre, favorisce lesercizio del potere effettivo, in modo non apparente, e contribuisce a coprire le necessit del clan. Bisogna guadagnare a sufficienza, anche se in modo discutibile. Lassenza di sensi di colpa rende facile questo tipo di comportamenti, perfino quelli criminali. Per il sottotipo sessuale, il denaro sinonimo di libert e indipendenza. Senza denaro non vi sono possibilit. Il sottotipo sociale lo considera importante, specialmente per soddisfare le sue necessit e i suoi gusti cos come per raggiungere i suoi obiettivi. Non mostra attaccamento. Il sottotipo conservativo utilizza il denaro per garantire comodit e rinforzare la sua sicurezza; a volte lo usa per soddisfare gli altri, poich non sopporta il vedere, come proiezione personale, le necessit dellaltro.
Il denaro molto importante, il carburante di questa societ, senza dubbio. Ho denaro per sentirmi sicuro, nel senso di averne in caso di problemi (un incidente o qualcosa del genere). Lo utilizzo in due sensi: primo e principale per vivere comodamente e con sicurezza e per non sentirmi dipendente da variazioni e sbalzi economici. Il denaro: ho facilit a ottenerlo grazie al mio entusiasmo, alla facilit di persuadere, al carisma, etc.
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Non sono molto attaccata alle cose o al denaro, o alla casa o alla macchina, ma pretendo che mi servano bene, forse non riesco ad attaccarmi profondamente a niente. Mi pi facile dare cose materiali che dare me stessa. Cos come se comprassi laffetto dellaltro.
Avere denaro e propriet sinonimo di potere e di controllo sugli altri. Non si tratta di unostentazione vanitosa, bens dellapplicazione del detto chi paga, comanda. Si ricerca il dominio e non la sciocca ammirazione. Quando la ricchezza si ottiene con facilit, non esiste remora che impedisca di spenderla senza limiti. LE8 esperto in entrambe le cose.
Posso ottenere denaro, ma lo spendo tutto, non risparmio neanche un centesimo. Presto o regalo denaro ai miei amici. Ebbi una ragazza che badava a mia figlia quando era piccola. Un giorno venne a casa e mi chiese di rimanere alcuni giorni con me, perch aveva un fidanzato che sua madre non accettava, e praticamente laveva cacciata di casa. Ovviamente laccolsi. Da quel momento si trasform in "mia figlia", visse con me quattro anni. Le pagai studi e le cercai un lavoro. E dopo la cacciai di casa. Ho la mia automobile che il veicolo che mi porta allavventura. La casa dei miei genitori mi appartiene, ho la mia stanza nella quale lentrata indipendente.
Natura ed ecologia
La persona lussuriosa gode della natura, ma non ha remore nello sfruttarla. La sensibilit che le suscita la contemplazione di un paesaggio pu essere soffocata nello stesso modo dei sentimenti quali la tenerezza. Al contrario, la natura e lecologia le servono per soddisfare i suoi impulsi e i suoi desideri. Lideologia dei movimenti ecologici non indossa alcuna maschera e lobbligherebbe a sottomettersi a norme e regole: il suo codice personale di leggi opta per altri progetti.
Ecologia e natura mi piacciono per fare esercizio, sport, aiutano a vivere pi pienamente... Ho bisogno di camminare per i campi, ascoltare i suoni della musica della natura, averla nella mia vita. La sento molto vicina. Solo di recente, natura ed ecologia sono qualcosa di pi di un semplice argomento
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intellettuale. Esco nel mondo per procurarmi quello di cui ho bisogno. Mi sto educando a una nuova mentalit, attraverso la cultura degli Indiani dAmerica. Ho quello che voglio in quanto a beni materiali. Ci che pi importante per me la casa perch uno spazio privato dove posso essere, stare e riposare.
La natura crea lo scenario, in cui lE8 si muove con piacere. Quando esistono obblighi, come per esempio restrizioni sulluso dellacqua, la reazione di rifiuto. Si giustifica attraverso le disuguaglianze sociali o lincoerenza di chi le sostiene. Sacrificare i propri desideri in onore di un miglioramento ecologico non rientra nei suoi piani.
Ho fatto lunghi percorsi in mountain bike, ho fatto scalate e faccio surf; sono stato anche ciclista su strada. Io non posso lavarmi nella mia vasca da bagno, ma il mio vicino di fronte pu fare il bagno nella sua piscina. Credo che sia chiaro quello che penso. Per assicurarmi la mia relazione con la natura, mi sono costruito una casa sulla catena montuosa dove sono nato. Questa casa per me come un rifugio.
RIPERCUSSIONI DELLA LUSSURIA NELLA RELAZIONE CON DIO, CON IL DIVINO, IL TRASCENDENTE
Questultimo ambito ha la sua particolarit. Ogni persona intervistata ha potuto prendere una posizione personale davanti a Dio, al divino, al trascendente. Le osservazioni non si focalizzano su una religione specifica o su una determinata confessione.
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a) La forza e lintensit procurano allE8 una maggiore capacit di attribuire valore alla grandezza e allenergia di Dio, se non vengono vissuti come una minaccia alla sua vita. Il Dio castigatore non ha senso per chi non ha sensi di colpa.
Dio il creatore, il pi grande. La sua energia immensa. Non ho mai creduto in un Dio punitivo. Mi abbandono alla vita bench mi costi molto non sentirmi col controllo. Con la gestalt, Dio diventato qualcosa di presente nella mia vita. Ma ho anche avuto delle meravigliose esperienze di vero e proprio misticismo.
b) Giacobbe, il personaggio biblico, lott contro langelo di Geova, e ricevette il nome dIsraele (perch hai litigato con Dio e con gli uomini, e hai vinto, Gn 32,28). Non vi comprensione del divino senza lotta.
Spesso interagisco con Dio da pari a pari, e spesso lo tratto come un nemico che invade la mia vita, e non tollero che sia pi forte di me. Ora credo, ma fino a poco fa non ero credente; mi sembrava che Dio fosse un inganno, qualcosa per ingenui, una truffa. Era un Dio alla mia misura, non quello che mi spiegavano nella scuola.
c) La passione della lussuria non facilita la spiritualit. Il recupero lento e faticoso. Bisogna abbandonare la lotta di potere e avere fede. Labbandonarsi al maestro un primo passo per la crescita.
Grazie al fatto che credo in Dio e in altre guide che mi aiutano, sopravvivo e ho successo nel mio lavoro e nella mia vita. Sono mesi e mesi che cerco di lavorare sulla fede e labbandono, senza quasi risultati. Dio sparito dalla mia vita a unet precoce. Ho studiato in una scuola di religiosi dai 3 ai 15 anni. Quando arrivai ai 13 anni, non credevo in niente e mi dichiaravo agnostica.
Due caratteristiche sintetizzano le relazioni con Dio, il divino, il trascendente: la paura della vulnerabilit e linsubordinazione verso un potere superiore. La vita spirituale entra in contatto con la parte tenera
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e debole del lussurioso: scoprire la parte divina che tutti siamo, e nella quale siamo tutti uguali, mi porta alla compassione. Per questo labbandono allamore e alla fragilit che implica, risultano problematici per lE8. Il proprio codice di leggi, unito al tacito rifiuto verso ogni forma di autorit, compresa quella divina, ostacola il cambiamento del lussurioso. La sua insensibilit e il suo indurimento gli impediscono di vedere laltro. Vincere queste resistenze gli permetteranno la coerenza e la gradualit, di cui parla san Giovanni: Chi non ama suo fratello che vede, non pu amare Dio che non vede (1 Gv. 4,20).
Mi costa assoggettarmi a Dio. Lumilt e la via dellabbandono e la devozione sono molto complicate per me. Chiedo perdono per questo anche se non mi sento in colpa. La mia esperienza quando sento il divino diventare trasparente, sparire fino a dissolvermi nelluniverso. Mettermi l solo nellessere, quello che mi apre la porta al divino. Anche la compassione mi costa molto.
La lussuria costituisce un impedimento allamore. Far affiorare la vulnerabilit e la tenerezza, aprirsi alla compassione e alla presenza dellaltro... sono lantidoto alla passione dominante dellE8. La forza dellE8 mostra la sua incapacit nel vivere la debolezza. Il suo desiderio vitale non si soddisfa con lintensit e leccesso, spiegabili come meccanismi per superare uninsensibilit crescente. Scappare dalla morte ha una chiave: non amare rimanere nella morte (1Gv 3,14). Entrare in connessione con la parte pi profonda emozionale e amorosa, e aprirsi alla fragilit correndo il rischio di ipotetiche sofferenze, esige di abbassare le difese senza cadere nellingenuit. Le difese che ostacolano il dolore rappresentano un antidoto contro lamore.
Quando entro in contatto con me stesso, entro in contatto anche con Lui, del quale faccio parte. Pregare fare anonimamente qualcosa e senza vedere subito i risultati. Ora che finita, straziandomi lanima, ho detto a Dio di scordarsi della mia esistenza, che a me so badare molto meglio da sola.
San Giovanni della Croce (1995) lascia da parte quello che cadere
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in questo peccato spirituale, per incentrarsi in quello che chiama lussuria spirituale, quando durante gli stessi esercizi di piet insorgono, anche se non si vogliono, moti di sensualit e atti disordinati. Tre sono le cause che menziona: a) il piacere che spesso la natura prova nelle cose spirituali. Ogni parte delluomo cerca la sua soddisfazione: lo spirito, nella parte superiore, e la sensualit, nella porzione inferiore; b) il demonio che, attraverso limmaginazione e dei movimenti disordinati, vuole allontanare lanima dalla preghiera facendo lottare lanima contro essi. La lotta riesce a spostare lattenzione da Dio al campo della rappresentazione del vizio, e c) la paura di ci che turpe. Inoltre, due punti aggiuntivi: a) linclinazione di alcune persone per un via spirituale pu nascere dalla lussuria e non dallo spirito, e b) differenza tra lamore che nasce dallo spirito (amore ammirativo) e lamore che nasce dalla sensualit (amore erotico). La differenza risiede nellobiettivo che ognuno persegue e che, contemporaneamente, il suo punto di arrivo (pp. 768-771).
Non credere che esista lamore, se non sotto forma di interscambio. Ma ho anche avuto delle meravigliose esperienze di vero e proprio misticismo. Sono profondamente innamorata del Divino, ma ho sinceramente paura della delusione. Mi aiuta a entrare in contatto con me stesso per tenere i piedi per terra e prendere coscienza della mia realt.
PIGRIZIA
E9
9 8 7 6 5 4 1 2 3
CATEGORIA
SOTTOCATEGORIA
Disconnessione dal proprio essere con perdita dinteriorit Dimenticanza di s come requisito per la ricerca dellamore Assopimento attraverso atteggiamenti narcotizzanti Deviazione della focalizzazione ed elusione dei punti nevralgici Perdita del senso del limite che rende confusi i confini personali Difficolt varie nellessere consapevole Procrastinazione e negazione delle proprie necessit e compiti Elusione dei conflitti mediante atteggiamento di pacificazione Iperadattamento, comodit e rassegnazione Distrazione come sorta di pilota automatico e mancanza di impegno Svalutazione, ostinazione e resistenza passiva Donazione senza contropartita e lavoro Simbiosi e attenzione nei confronti degli altri
Oscuramento dellessere
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1. OSCURAMENTO DELLESSERE
Aldous Huxley (1949) pubblic nel 1923 un articolo sullaccidia che incluse nella sua opera On the Margin: Notes and Essays. In esso afferma che la pigrizia solo una delle numerose manifestazioni del vizio sottile e complesso che laccidia (p. 33). Lalternativa quella di recuperare il termine classico di accidia o di arricchire i contenuti del vocabolo pigrizia. Si preferisce la seconda opzione, cercando di far risaltare le sfumature che vanno oltre la riduzione della pigrizia a negligenza, disattenzione e ritardo, per riferirsi anche al taedium cordis. LE9 non ingaggia la lotta maggiore nel campo dellazione bens nellambito dellessere, la cui disconnessione gli causa perdita di interiorit e la dimenticanza di s come un requisito per la ricerca dellamore.
La perdita di contatto con il s profondo annulla ogni possibile interiorit. Non esiste una vita interiore. Tutto dipende dalle influenze esterne che ipnotizzano il pigro. In questo consiste il circolo vizioso della sua
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passione: non essendo in contatto con se stesso, si rivolge allesterno, e nello star rivolto allesterno ostacola il suo ritorno allessere. Ci che secondario diventa fondamentale, e i temi importanti si rimandano a tempo indeterminato.
Una specie di ipnosi per tutto quanto emerge da me. Mi ipnotizzo con qualunque cosa pur di non concentrarmi sulle cose realmente importanti. Il mio sguardo rivolto quasi sempre verso lesterno, preoccupandomi per quello che succede allaltro.
Senza contatto con lessere, i sentimenti, i desideri, le necessit, le sensazioni perdono il loro radicamento e, pertanto, la loro identit. La consapevolezza dellE9 si riduce a essere una cassa di risonanza. Non vi sono suoni n musica propria, bens solo eco dallesterno. Il pigro fallisce qualsiasi tentativo di ritorno allessere per paura di trovare il vuoto. Per evitare questa possibile frustrazione del nulla, ogni distrazione utile: in questo modo non c soluzione del problema bens il suo rinvio.
la fatica di guardarmi e capire chi sono e cosa desidero. Un aspetto fortemente nocivo per me stessa il fatto che ho grande difficolt a connettermi con ci che sento, con le sensazioni del mio corpo. Evito di contattare la mia parte pi profonda, perch ho paura di trovare il vuoto.
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fuori senza ricordarmi di me n tenermi in conto. Lincapacit di preoccuparmi di me stessa mi ha portato a un totale disinteresse della mia persona.
La mancanza di consapevolezza di s stimola la dimenticanza e, contemporaneamente, si traduce nellottenere linvisibilit allinterno di un gruppo a dispetto della presenza fisica. Non esistendo per se stesso, lE9 arriva a non esistere neanche per gli altri. Senza identit non vi sono n esistenza cosciente n auto-valutazione personale. Cerca di perdersi nel gruppo e confondersi nella massa. Riconoscere la sua importanza lo allontanerebbe della sua pigrizia di essere.
Quando ero piccola, avevo una capacit incredibile di non stare, anche se ero presente fisicamente. Io non esisto. Il 9 ha paura di esporsi, di venir fuori dalla massa.
La trappola del pigro consiste nel contrapporre la coscienza di s al vissuto amoroso. La conclusione frustrante: la dimenticanza di s la strada inevitabile per la ricerca dellamore. Le aspettative degli altri esigono il sacrificio dei propri sogni e lignorare le proprie necessit. Secondo il ragionamento dellE9, per ottenere il tu necessario immolare lio. Ma la perdita di s ostacola la relazione e il dialogo. Esiste solo rinuncia.
Unaltra idea folle ricorrente nella mia vita il fare e pensare quello che gli altri vogliono affinch mi accettino, e - a partire da ci - dimenticarmi nuovamente di me. Ho dovuto rinunciare ai miei sogni per essere accettata; cos ho imparato a essere forte e a non sentire i miei bisogni. Adeguarmi alle aspettative dellaltro per sentirmi soddisfatta, appagata, tranquilla e accettata. In questo sottotipo vi una ricerca angosciosa dellamore.
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poter vedere lucidamente: lessere resta offuscato e il vuoto che si genera lotta per riempirsi di surrogati. I meccanismi di difesa concorrono al mantenimento dellinconsapevolezza. Si ricercano soluzioni false o apparenti per confermare le proprie capacit o per soddisfare le necessit profonde. Di seguito verranno utilizzate quattro sottocategorie per indicare le diverse strategie utilizzate dal carattere pigro per bloccare la sua coscienza o attenuarne la percezione.
Il pigro cerca di distrarsi dallobiettivo essenziale e restare addormentato davanti ai veri richiami della sua persona. Perci, si serve di qualsiasi attivit che utilizza come narcotico. Se ne citano qui alcuni esempi: uso indiscriminato della televisione, rifugio nella lettura, specialmente se si tratta di romanzi, ingestione abbondante di cibo, convivenza superficiale con gli amici, vagabondaggine intesa come dolce fare niente. Contro limmagine tradizionale di pigrizia, anche il lavoro pu essere un autentico narcotico.
Nellambito lavorativo la cosa unica che la mia passione dominante ottiene che lavori. Mi butto a capofitto nel lavoro e non esiste altro.
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Buttarmi sul divano davanti alla Tv o leggere un libro per addormentarmi. Il piacere del cibo abbondante. Il rifugiarsi nel sonno. La mia tendenza, ogni volta che avevo un momento per me, era quella di evitarlo guardando la televisione, leggendo alcune riviste, sempre cose superficiali che non facessero pensare molto e, soprattutto, stare con gli amici.
Non esiste un intervento sulla realt bens il boicottaggio e linazione, in accordo con i contenuti della pigrizia maggiormente collegati alla vagabondaggine e alla negligenza. Il boicottaggio passivo dellE9 pu essere demolitore. Non esiste un confronto attivo n lespressione aperta delle proprie necessit. Laccomodamento e la mancanza di impegno si traducono spesso nella pi pura inattivit, nel non fare niente o nel passare il tempo perso in una contemplazione che si fonde col paesaggio che si osserva.
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Nel lavoro o sono quella che fa, sa e risolve tutto o, se qualcuno rappresenta un alto grado di potere e capacit, mi ritiro o posso mettere in atto qualche boicottaggio subdolo e passivo, quando mi aggrediscono. Io sono capace di mettere in atto larte del non far niente. Nella mia casa ho una veranda e quando mi metto davanti a essa sarei capace di restare ore a contemplare il paesaggio. Senza pensare a niente, solamente contemplare.
Queste manovre di elusione si concretizzano nellabbandono di ci che davvero importante, di ci che centrale e dellessenziale. Implicano il trionfo di quanto marginale e secondario. Si potrebbe riassumere nellespressione: Gli alberi non permettono di vedere il bosco.
Sento avversione nel concentrarmi su ci che realmente importante. Mipnotizzo con qualunque cosa, pur di non concentrarmi su cose realmente importanti.
2.3 Perdita del senso del limite che rende confusi i confini personali
Sinay e Blasberg (1998) descrivono la perdita del senso del limite come: La funzione dellio si perde poich lindividuo non registra alcun limite tra se stesso e lambiente che lo circonda. Rimane abolita la frontiera tra lui e lambiente (p. 109). Questo meccanismo di difesa fa in modo che la perdita di s mediante la distruzione dei propri limiti non sfoci nel vuoto, per questo ha bisogno dellaltro per fondersi con lui. Il risultato lannullamento dellalterit. Questa assenza di limiti si osserva nelle attivit che si portano avanti come mangiare, dormire, lavorare e aiutare gli altri.
La perdita del senso del limite: star sempre con te, in realt sono te e quello che a te succede. Non limiti (mangiare - dormire - lavorare - aiutare laltro). Difficolt nel mettere limiti quando altri mi chiedono qualcosa o esprimono le loro necessit.
La perdita di s, senza alternative, produrrebbe angoscia e panico del vuoto. La presenza e la simbiosi nellaltro riscattano il pigro dalla-
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bisso e annullano la consapevolezza della sua interiorit. LE9 smette di avere una vita propria per vivere in prestito lesistenza degli altri. Non esiste benessere proprio se non attraverso la soddisfazione altrui. Limmagine di una geisha (Golden, 1999), rappresentativa in quanto a disponibilit e attenzione allaltro.
Non mi ritiro, n mi separo e mi perdo. Anestetizzo le mie opinioni per avere la stessa opinione dellaltro. A volte tanto attratto da quello che gli altri pensano o dicono che tutto si mischia coi suoi pensieri trasformando tutto in una Babele di idee e sensazioni, dove non riesce a trovare la chiave del problema. Nel rapporto di coppia: essere attenta a ogni cosa per far star bene lui; in poche parole, mi identifico in una GEISHA.
La capacit di confrontarsi e di negarsi alle aspettative degli altri implica lesistenza di limiti e distanze. Non avendoli, lE9 non capace di negarsi alle pretese degli altri n di affrontare il conflitto di unaggressione. Lo trasforma mediante la scusa o la reazione amorosa.
Difficolt nel dire di no: la negazione non esisteva nel mio vocabolario. La formazione reattiva: se mi offendi o mi aggredisci non ti ascolto, ti scuso e ti do un bacio, senza affrontarti.
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3. ALTERAZIONI DEL COMPORTAMENTO PER MEZZO DI ALCUNE STRATEGIE OPERATIVE Il comportamento viene influenzato dal grado di consapevolezza posseduto da una persona, ma a sua volta lo genera. Qui intendiamo per opere le strategie operative utilizzate dalla persona pigra per ottenere i suoi scopi e i suoi desideri. Un aumento della consapevolezza e delle virt disattiva in maniera proporzionale i comportamenti a esse subordinati. A partire dai dati ottenuti, si possono identificare sette strategie operative.
La posticipazione vitale nella misura in cui necessit e desideri della persona pigra non hanno importanza e valore. Lattenzione verso di s potrebbe mettere in pericolo laffetto degli altri. Perci lE9 sceglie di
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rinunciare a se stesso come via per ottenere lamore degli altri. Decide di cancellare la sua sensibilit e negare i suoi bisogni per dare priorit a quello di cui gli altri hanno bisogno. Rinuncia al proprio essere con lobiettivo di essere per gli altri: in nome dellamore sacrifica il suo bisogno di amore.
Lidea folle di guadagnare affetto essendo una persona buona, evitando complicazioni, non chiedendo, rinunciando, mettendomi in una falsa posizione di io non ho bisogno; prima vengono gli altri. Io non ho bisogno che mi facciano un massaggio, che mi accarezzino, che mi dicano che mi amano, che si prendano cura di me. Scrivo questo e mi fa male riconoscere che sto occultando le mie necessit e soprattutto la mia necessit di amore.
La negazione di se stessi acquisisce qui il senso di protezione dellaltro e di subordinazione delle proprie necessit, dei propri desideri e impulsi a quelli degli altri. Il partner costituisce un campo adatto per il meccanismo di posticipazione della persona pigra, sia nel momento delle scelte - non si tenta di scegliere bens di essere scelto -, sia nella continuit della convivenza o nella sua interruzione: nelle relazioni sessuali si rinuncia allorgasmo a favore del piacere dellaltro.
A letto non importava se non raggiungevo lorgasmo, limportante era che lui fosse stato bene; tutte le attenzioni erano per lui, sapevo cosa gli piaceva. Nellambito della coppia e dellamicizia: mantenere relazioni sessuali senza averne nessuna voglia, stare malvolentieri nella situazione e non dirlo. Con il mio ultimo compagno cerano state difficolt fin dallinizio e la mia sensazione era quella di non essere una persona adeguata; infatti, mi ero lasciata scegliere passivamente. Per cinque anni mi sono presa cura di lui, mentre avevo voglia di lasciarlo sentendomi in grande difficolt per questo.
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tare ponti. La sua tendenza alla fusione minata dalla frattura che pu nascere in un conflitto. Compulsivamente cerca di evitarlo a qualunque prezzo, e il suo obiettivo mantenere pace e sicurezza. Spesso il prezzo ignorare se stesso affinch possa verificarsi una soluzione fattibile.
Non mi piace pensare in modo diverso perch mi sembra di essere quello che causa un conflitto e pertanto altererei lo stato di pace interna nel quale voglio vivere. Ha una compulsione speciale a evitare i conflitti. Compulsiva elusione di conflitti, fare qualsiasi cosa affinch non affiorino e se ne attenuino le conseguenze o non si notino. Ci che mi riguarda non importante; ci che mi preoccupa evitare i conflitti affinch tutti possiamo sentirci pi sicuri.
La perdita del senso dei limiti del pigro lo rende abile nella risoluzione dei conflitti, poich comprende tutte le posizioni, nonostante possano essere contraddittorie. Il suo impegno per trovare punti in comune lo trasforma in un buon mediatore e in una persona pacificatrice. Non si schiera per nessuna delle parti in lite, poich ci supporrebbe prendere una decisione e dichiararsi, cosa che accuratamente rifugge. Non sempre i suoi desideri rispondono a problemi oggettivi dellambiente, poich al di sopra di essi prevale la sua necessit di armonia.
Mi sono scoperta una grande pacificatrice. Buoni mediatori: molte volte mi trovo in mezzo a conflitti nei quali io non mi schiero apertamente per nessuna delle parti. Anni fa ho ospitato mia cognata per un lungo periodo di tempo a casa mia e trascorrevo buona parte della mia giornata a mettere pace tra lei e mio marito, perch non mi rendevo conto che ero io ad aver bisogno di armonia, mentre il rapporto esplosivo e pieno di contrasti tra i due fratelli era la modalit nella quale loro si trovavano a pieno agio e di cui avevano pienamente bisogno. Quando cerano problemi tra i miei genitori, mi chiudevo nella mia stanza e chiedevo a Dio che per favore facesse finire la discussione.
LE9 indica soluzioni ai problemi che si pongono. Sa trovare quasi sempre una terza via tra due rivali. Se il conflitto si crea tra il pigro e unaltra persona, lE9 incontra grandi difficolt perch teme il confronto. Lobiettivo non la ricerca della verit o della giustizia bens, in primo luogo, il superamento del conflitto. Per questo motivo, si paga un prezzo
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La pigrizia tende alla comodit che equivale ad adattamento, sicurezza, tranquillit, assenza di conflitti, schemi prevedibili, accettazione di quello che capita, abbandono di aspettative, allontanamento del cambiamento, meccanismi ripetitivi... La comodit favorisce lassopimento e il sonno. Il cambiamento, come il risveglio, sarebbe un revulsivo che non si cerca.
Amante della comodit. In definitiva, quello che voglio dire con questo che, succeda quel che succeda, per me andr sempre bene. Pigrizia nel cambiare: mai lasciare la strada vecchia per la nuova.
Senza un progetto di vita e senza attenzione ai propri impulsi e necessit, rimane spazio solo per la rassegnazione. Si sopportano
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le contrariet invece di trasformare le cause che le originano. Ogni cambiamento esige sforzo e superamento, ma sembra irraggiungibile per il pigro perch egli non disposto a pagare il prezzo dovuto. Se lE9 si rifiuta di intervenire nella storia, deve rassegnarsi a esserne la vittima.
La vita come sopportazione. Nel mio lavoro ho passato due anni senza esprimere neanche un solo lamento e sopportando aggressioni e invasioni del mio spazio da parte di una collega della stessa categoria professionale, che utilizzava qualunque tipo di umiliazione o mancanza di considerazione verso la mia persona, pur di stare sempre al centro dellattenzione. Tutto ci che vorrei ottenere cos faticoso per me che ci rinuncio e mi rassegno a non averlo. Vivevo con timore, accettavo le cose con rassegnazione, era la Sua Volont. .
Il comportamento del pigro si rifugia nel principio del pilota automatico: meccanizza, cio, tutte le operazioni possibili e si rifugia nelle abitudini per risparmiare energia. In questo modo, diminuisce la sua attenzione, si distrae pi facilmente, mantiene il suo livello di comodit,
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La distrazione, oltre a essere in relazione a comportamenti automatici, indica mancanza di impegno. Senza connessione con la fonte energetica dellessere, la responsabilit perde sostanza. Tutto resta in superficie. Manca limpegno ad andare a fondo, non si impiega lo sforzo richiesto o si rimanda a una migliore occasione.
Ma credo di essere un po svogliata nel fare qualcosa con impegno. Nelle relazioni sentimentali, ma anche in quelle amichevoli, non mi sento mai davvero coinvolta. Trovare una qualsiasi distrazione o occupazione esterne per distrarmi e far passare quel momento in cui sapevo di dovermi impegnare per me.
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LE9, partendo da una bassa autostima e dallesperienza personale del non avere contato abbastanza per il suo ambiente, non resiste al paragone con gli altri. Perde sempre perch gli altri sono migliori, valgono di pi e agiscono con maggiore efficacia. sempre latente la paura di essere inferiore. Concede priorit ai desideri altrui sui propri e si sente colpevole di quella situazione.
Lautostima sotto i piedi: mi stimo molto poco e credo sempre che gli altri valgano pi di me. Mettere sempre laltro un gradino sopra di me. Pensare che gli altri siano migliori e che ci che faccio io non vale niente, soprattutto nel lavoro.
Il pigro, a dispetto della capacit estrema di adattamento, a volte entra in contatto con la sua aggressivit che non mostra direttamente per paura del conflitto. Opta per una resistenza passiva, unopposizione indiretta, un silenzio opprimente che fa saltare gli equilibri. Si mostra ostinato, pertinace e testardo. Non d alcun appiglio. Possiede una resistenza eroica.
Aggressivi: se tiriamo fuori la nostra aggressivit, lo facciamo attraverso lironia o in modo molto indiretto. Mai direttamente. Capacit di resistere (grande forza fisica e psichica). Il mio ego riconobbe la sua forza nel resistere alle avversit e cercare soluzioni, quale che fosse il limite. Da un lato c la sensazione di dovere essere forte per resistere allavversit e far fronte al pericolo.
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Economicamente o materialmente, sono poco generosa con me stessa e molto con gli altri.
La generosit oceanica dellE9, simbolizzata nel seno della tabaccaia del film Amarcord di Fellini (1974) tende alliperprotezione. Nelle relazioni di coppia elimina la simmetria poich la persona pigra incapace di ricevere. Senza consapevolezza di s, si ignorano le proprie necessit. Senza autostima si pu prescindere dalle attenzioni altrui, perch non si crede di meritarle e perch ingenerano il senso del debito.
Nelle relazioni pi lunghe ho fatto il ruolo di madre, di sostegno, di nutrizione, di appoggio, con atteggiamenti iperprotettivi verso il mio compagno e mettendomi poco nella condizione di ammettere: ho bisogno e ricevo. Non riesco mai a chiedere, ma solo a dare perch credo di non essere capace di ricevere. Ricevere mi fa sentire in debito con laltro.
Il lavoro possiede due connotazioni: una dimostrazione di attenzione e cura per gli altri, e serve per distrarsi da se stesso a mo di narcotico. Quando compie qualsiasi di queste due funzioni, o le due contemporaneamente, il pigro rompe con limmagine di negligenza che tradizionalmente unita alla sua passione. In quel caso, il lavoro non tende alla realizzazione di s o perfino del compito stesso, bens alla perdita di s e alla fusione con le necessit altrui.
Sono arrivato a lavorare quasi quanto due persone, prima di chiedere a unaltra collega di aiutarmi perch non riuscivo a fare tutto. Ho una capacit di lavoro incredibile. Non solo svolgevo il mio lavoro, ma anche quello delle mie colleghe. Pensare che sono completamente necessaria, insostituibile e che nessuno lo fa meglio di me.
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Lattenzione verso gli altri viene simbolizzata qui con limmagine dellindividuo mediato dal mito di Atlante: sulle sue spalle grava il peso della famiglia, del partner, del lavoro con sforzo e stanchezza. La disponibilit totale quanto a dedizione e tempo, ma la bont di questo atteggiamento ingannevole perch il prezzo che si paga rende pi acuta la perdita di se stessi.
Disponibile 24 ore al giorno per tutti quelli che abbiano bisogno di me e mi cerchino. Aiutare spassionatamente chi ha bisogno, ma che fatica!! Daltra parte, in famiglia, ho anche qualcosa della donna mito di Atlante, il fatto di portare io tutto o quasi il peso della famiglia sulle spalle. Nella mia ultima relazione damore ho trascorso 6 anni preoccupandomi solo ed esclusivamente dei bisogni del mio compagno, in termini sia economici che fisici.
Vivere attraverso un altro la propria vita, o quello che uno non osa realizzare per se stesso, un segno di pigrizia e di abbandono delle proprie responsabilit. Manca la consistenza interiore per assumere le sfide e si opta per soluzioni dipendenti. Si tratta dellultima possibilit per evitare la perdita di s, ma la persona pigra pu restare in un conformismo che ostacola il risveglio a una vita autentica.
Riesce a mettersi al posto degli altri, talvolta al punto di dimenticarsi di ci che egli stesso desidera. Entrare in empatia con laltro e sentire il suo dolore senza rendermi conto che stavo contattando il mio. Il cercare di vivere attraverso la persona che amo o che ammiro per quello che io non ho il coraggio di fare. Il cercare di vivere attraverso unaltra persona - il partner o la persona della quale mi innamoro - quello che non oso vivere io stessa.
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La vittima dellaccidia, del demone meridiano, crede nelle parole di Huxley: il giorno fosse insopportabilmente lungo e che la vita fosse desolatamente vuota (Huxley 1949, p. 32). Per evitare il vuoto, il pigro si anestetizza fino al punto di domandarsi: Dove sono stato io per 30 anni della mia vita?. Farsi carico della sua vita gli crea panico.
Fu la scoperta pi sconvolgente: Dove ero stato io per 30 anni della mia vita?. Ogni separazione gli crea uno stato di panico.
Ogni sottotipo vive al suo modo la passione della pigrizia. Il sessuale, con lunione e la simbiosi con la persona amata. Il sociale, con la partecipazione al gruppo. Il conservativo, con il desiderio e il consumo intesi come sopravvivenza.
Sessuale: Il cercare di vivere attraverso la persona che amo o che ammiro per quello che io non ho il coraggio di fare. Sociale: Aiutare spassionatamente chi ha bisogno, ma che fatica!! Conservativo: Dal punto di vista del mio sottotipo, le caratteristiche principali
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della mia passione dominante sono il rifiuto di soffrire e per questo vivo un atteggiamento di distanza da me stessa, come se non fossi la protagonista della mia vita.
Le fissazioni, chiamate colloquialmente idee folli, sono distorsioni cognitive che alimentano e giustificano la passione dominante, che risiede nel centro emozionale. LE9 giustifica la sua pigrizia credendo di non aver necessit e, pertanto, non deve soddisfarle; si dimentica di esse riconoscendo maggiore importanza a quelle che hanno gli altri; subordina la sua esistenza allunione fusionale con gli altri.
Pensare che gli altri stiano al di sopra di me, e allora non oso fare niente. Se io non faccio qualcosa per laltro, non esisto. Io non ho necessit.
La passione dellE9 come pigrizia di vivere si esprime in molti modi che comportano la disconnessione con gli impulsi, come la rabbia o il piacere, e con le necessit personali. Si opta per il vivere attraverso gli altri, che sia il partner o il gruppo di amici.
Anni fa ho partecipato a un corso sulla rabbia dove, dovendo esprimere la mia rabbia in vario modo, in un primo tempo riuscivo solo a piangere e alla fine del lavoro, dopo averla tirata fuori ed espressa, avevo la sensazione che il collo fosse gonfio e che mi stesse per esplodere o che stavo per avere un ictus tanta era lenergia che era defluita verso la gola. Esco coi miei amici e gi non mi ricordo di tornare a casa. Mi perdo in loro e rimango sempre fino a che non va via lultimo. Non riesco mai a mettere i miei bisogni prima di quelli degli altri e spesso rinuncio ai miei piaceri perch mi sento egoista.
I meccanismi di difesa pretendono di attenuare la consapevolezza in tutti i suoi ambiti o di farla sparire. La narcosi, come modo di far rimanere luomo meccanico nellincoscienza e nel sonno, il principale. Anche la distrazione e la perdita del senso del limite e la simbiosi hanno una grande importanza.
Il rifugiarsi nel sonno. La distrazione il meccanismo di difesa che utilizzo maggiormente per continuare
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a restare nel sonno. La perdita del senso del limite e la simbiosi: star sempre con te, in realt io sono te e quello che ti succede.
Il personaggio Ann Millaney nel film di Soderbergh (1989) Sesso, Bugie e Videotape esprime il vuoto della vita e la dimenticanza di s. La proiezione allesterno, la risposta agli stimoli esterni senza alcuna eco interna, le continue distrazioni e occupazioni... sono ostacoli per impegnarsi a fondo, compito che implica lentrare dentro s, entrare in contatto con gli impulsi e le necessit e accettare la responsabilit del copione della propria vita. In definitiva, vincere la pigrizia di essere. In quel caso, lazione smette di essere meccanica per favorire lo sviluppo personale.
Il guardare e il lasciarmi trasportare continuamente da quello che accade fuori senza ricordarmene n tenermi in conto. Trovare una qualsiasi distrazione o occupazione esterna per distrarmi e far passare quel momento in cui sapevo che dovevo impegnarmi per me. Nella mia vita laccidia una pigrizia dellessere.
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Lincoscienza di s oceanica. Solo una scossa spettacolare pu risvegliare la consapevolezza, come succede ai protagonisti di due film: Ikiru (Vivere) di Akira Kurosawa (1952) e La mia vita senza di me (My life without me) di Isabel Coixet (2003) che ricevono una diagnosi medica di cancro che lascia loro pochi mesi di vita. La testimonianza raccolta di seguito chiara: la malata che va dal medico dimentica, quando si trova davanti a lui, il malessere fisico che lha spinta a fare la visita. Il sopore esistenziale della pigrizia profondo. Senza consapevolezza di s non esiste un progetto personale di vita.
Quando sono dinanzi al mio medico curante spesso non riesco a focalizzare o ricordare i malesseri fisici per cui sono andata da lui. I miei amici non mi domandavano mai come stavo o cosa mi sarebbe piaciuto fare. Sono molto incostante nelle scelte che faccio, non riesco nemmeno a finire il mio corso di studi dopo 10 lunghi anni alluniversit perch non so ancora cosa voglio fare della mia vita. Quando ero universitaria mi trovavo in una forte crisi emozionale, ero molto depressa, sola e soffrivo di insonnia per mesi. La mia pi grande preoccupazione era che i miei genitori non soffrissero per me, che non mi vedessero avendone gi abbastanza per conto loro. Dovevo far qualcosa, cercare una soluzione, ero incapace di riuscire a portare avanti una vita normale e di assumere le mie responsabilit di studentessa.
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e ricerca la pace come clima di mutuo intendimento. Questo progetto, generoso fino allestremo di non chiedere contropartita alcuna, presenta gravi inconvenienti quali la perdita didentit che rende impossibile lalterit, mentre laltro rimane da solo con se stesso; lasimmetria ostacola una relazione in termini di uguaglianza, poich lE9 si cancella a beneficio dellaltro. Linattuabilit di un progetto comune causato dalliperadattamento non permette di condividere alcunch poich lE9 rinuncia alle proprie responsabilit e apporti.
Si ripete la mia tendenza a farmi carico dellaltro e a farmi da parte: difficolt a stabilire una relazione su un piano di uguaglianza. Una volta superato questo punto, e dedicando pi tempo alla coppia, ne ero assorbito dimenticandomi completamente di me. Quello che io sento non importante, se il contrario di quello che sente o dice laltro. Nellambito della coppia e dellamicizia: mi cost molto avere un compagno stabile. Questo significava rinunciare a molta gente. Nella relazione esiste solo laltro, non riesco ad avere una relazione in cui mi senta alla pari. Nel rapporto di coppia: essere attenta a ogni cosa per far star bene lui, in poche parole, mi identifico in una GEISHA. Rimandare il piacere.
I meccanismi di relazione si ripercuotono su temi cruciali come la stessa vita sessuale del compagno. La persona pigra la vive senza soddisfare le proprie necessit ignorando il desiderio, rinunciando allorgasmo, posticipando il piacere e tacendo il suo dispiacere. Si mostra dipendente dalla soddisfazione e dal piacere dellaltro, al cui benessere subordina tutte le sue azioni e i suoi comportamenti. Le relazioni damore e damicizia vengono mantenute anche quando non hanno nessun interesse per lE9, per proteggere laltro, affinch non soffra a causa della separazione, per non arrecargli dolore. Soluzioni rese possibili solo dalla dimenticanza di s.
In tutto questo tempo non mi sono mai sentita appagata da questo rapporto, ma non riuscivo a lasciarlo perch ero convinta che avesse bisogno di me. Nellambito della coppia e dellamicizia: mantenere relazioni sessuali senza
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averne nessuna voglia, stare malvolentieri in questa situazione e non dirlo. Nella relazione damore, ero sempre pronta a rimandare il piacere di stare insieme, mi accorgevo di non riuscire a sostenere lintensit del sentire. A letto non importava se non raggiungevo lorgasmo, limportante era che lui fosse stato bene; tutte le attenzioni erano per lui, sapevo cosa gli piaceva. Ricordo anche che volevo chiudere una relazione. Ma non potevo sopportare di fargli del male, lui era molto innamorato. Preferii sopportare e rimanere con lui.
Lavoro
Lidentificazione con la ditta o col lavoro in se stesso nascono dalla caratteristica della mancanza del senso del limite e dalla tendenza alla simbiosi del pigro. Lattivit che si svolge non ha tanta importanza in s quanto nei valori a essa collegati: donazione generosa, elusione dei conflitti, compiacenza verso gli altri, anestetizzarsi per non entrare in contatto con se stesso. Bisogna sottolineare anche altre caratteristiche, quali la tendenza al rinvio, la pratica del boicottaggio passivo quando le condizioni sono sfavorevoli, e una certa incapacit di lavorare in squadra per evitare di sentirsi pressato.
Rimandare la spedizione del consuntivo lavorativo del mese. Nel rapporto di lavoro: efficiente, instancabile, buona organizzatrice, ho gli occhi che vedono a 360. Nel lavoro la cosa prima il lavoro. In questo modo, mi dimentico di me. Nel lavoro sono quella che fa e risolve tutto o, se qualcuno ha pi capacit, mi ritiro o posso mettere in atto qualche boicottaggio subdolo, in modo passivo quando mi aggrediscono. Nel lavoro ho difficolt a collaborare con gli altri, lavoro meglio da sola.
LE9, nellambito lavorativo, pu tollerare alcune scorrettezze nei suoi confronti a causa della svalutazione di s e della sua tendenza a evitare qualunque conflitto che possa compromettere perfino lapparenza della pace. La consacrazione al lavoro, efficiente e generosa, presenta anche le sue ambivalenze: assunzione eccessiva di compiti per la difficolt di condividerli, comodit per il responsabile del lavoro che avr meno conflitti del solito, ambizione assente o contenuta nellassumere funzioni di leader...
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Sono arrivato a lavorare quasi quanto due persone, prima di chiedere a unaltra collega di aiutarmi perch non riuscivo a fare tutto. Nel mio lavoro ho passato due anni senza esprimere neanche un solo lamento e sopportando aggressioni e invasioni del mio spazio da parte di una collega della stessa categoria professionale, che utilizzava qualunque tipo di umiliazione o mancanza di considerazione verso la mia persona, pur di stare sempre al centro dellattenzione. Io per il datore di lavoro ero una garanzia. Mai avuto problemi o denunce, cosa che era abbastanza frequente con gli altri responsabili delle altre strutture.
Denaro e propriet
Nelluso del denaro e della propriet, lE9 evidenzia elementi distintivi caratterizzati dal senso di fusione, dalla dimenticanza di s, dalla mancanza
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del senso del limite e dallattenzione per gli altri. Riconosce limportanza del denaro per la sicurezza che d, ma non lavora per accumularlo. La sua identificazione con le cose gli genera difficolt nel distaccarsi da esse, purch non sia a beneficio di unaltra persona perch considera che il desiderio altrui sia pi importante del suo. Gli costa investire in attenzione verso se stesso, poich non consapevole delle proprie necessit n della loro importanza. La confluenza personale lo spinge a condividere ci che suo anche se non accade linverso. capace di rinunciare o non desiderare il denaro, se implica responsabilit e complicazioni.
Ho difficolt a dare priorit agli acquisti che riguardano solo me, a creare in casa degli spazi solo miei, a ritenere di dover decidere da sola del mio denaro. Gettare via cose vecchie che non servono pi per me un lavoro terribile, non ho mai la sicurezza che nel futuro non mi possano servire. Io non potrei vivere alla giornata, devo sapere che sono coperta economicamente per molto tempo. Quello che mio anche tuo. Normalmente perdo denaro e mi distacco dalle cose con facilit; c un certo disordine. Col denaro non ho un buon rapporto, credo sia meglio averne poco, troppo denaro crea solo problemi e responsabilit.
La scarsa importanza che la persona pigra attribuisce al denaro si spiega come estensione della poca importanza che attribuisce a se stesso. Se lo riceve, per esempio dai genitori o familiari, non gli piace, poich cos si evidenzia che ha dei bisogni e che questi ricevono una considerazione dovuta. Usa il denaro per compiacere gli altri come mezzo per diventare visibile, per risolvere le differenze nei conti di un gruppo aggiungendo a sue spese ci che manca, per generare negli altri una dipendenza verso la sua persona trattandoli con generosit.
Mi costa un sforzo terribile buttare via il cibo. Mi costava molto chiedere denaro ai miei genitori, e prendevo molto male il fatto che mi pagassero gli studi. il compleanno di qualcuno, ho solo quei soldi, la mia preoccupazione fare bella figura e pensare al regalo. Non chiedo mai che si chiariscano o saldino i conti che non sono chiari; metto io la differenza.
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La mia spinta esagerata verso il prossimo mi porta a essere generosa, ma in fondo lo faccio perch voglio essere considerata indispensabile dagli altri.
Natura ed ecologia
La natura e lecologia rappresentano un ambito ideale di relazione simbiotica che lE9 apprezza in modo straordinario. Si fonde con esse e perde consapevolezza dei propri limiti. Il sentimento che lo accompagna favorisce la sua fusione in parte disperdendo la sua identit nellambiente, senza conflitti n compromessi che vadano oltre attenzione e protezione, senza che implichi lassunzione di un obbligo. Immergersi nel paesaggio ha anche un effetto narcotizzante poich il pigro, in questo contesto, si dimentica di tutto, perfino di s.
Mi sento spesso pi in relazione con la natura che con me stessa. In questo aspetto posso rimanere ore guardando la campagna, i suoi cambiamenti di colore, di luce... e dimenticarmi completamente di tutto. C molto feeling tra me e la Terra: siamo un tuttuno. Con la natura ho un ottimo rapporto, ho sempre vissuto circondata dal verde e con gli animali con i quali mi sento pi a mio agio che con le persone, perch meno impegnativi. Nella relazione con la natura sono stato molto consapevole della necessit di curarla, preservarla e proteggerla. Credo di essere un po svogliata nel fare qualcosa con impegno.
La componente viscerale dellE9 stimola la sua sintonia istintiva con la natura. La sua identificazione con essa si ordina per gradi in un ampio ventaglio di atteggiamenti: dalla sofferenza infantile nel pestare lerba fino alla conversione in ecologista convinto che disprezza le aggressioni verso lambiente o allessere docente di educazione ambientale.
Quando vado in un nuovo luogo, mi oriento istintivamente: so dov il mare, dove nasce e muore il sole ecc... Ricordo che quando ero piccola soffrivo quando andavo in montagna e vedevo le mie orme sullerba. Pensavo a quanto stavano soffrendo quelle erbette che avevo appena pestato. Sono molto attenta alla questione del rispetto dellambiente, sono unecologista da molti anni e da un po di tempo insegno educazione ambientale anche ai bambini nelle scuole.
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RIPERCUSSIONI DELLA PIGRIZIA NELLA RELAZIONE CON DIO, CON IL DIVINO, IL TRASCENDENTE
Questultimo ambito ha la sua particolarit. Ogni persona intervistata ha potuto prendere una posizione personale davanti a Dio, al divino, al trascendente. Le osservazioni non si focalizzano su una religione specifica o su una determinata confessione. a) Il concetto di Dio, affine alla personalit viscerale dellE9, legato allidea di energia e di forza amorosa. La pigrizia, come disconnessione dellessere, richiede di proiettare nellideale divino il valore contrario al proprio vissuto. La dimenticanza di s non pu soffocare la nostalgia di essere che esiste in ogni persona.
Per me come il motore che mette in moto tutta la nostra vita; in definitiva quello che ci fa sentire vivi. Pi concretamente unenergia che avvolge tutti e tutto. Ogni cosa ruota intorno a questa energia. Dopo un periodo di ateismo, superati i 20 anni, ho sentito che lunica forza che muoveva il mondo era lamore.
b) Lenergia di Dio, che ingloba tutta la realt umana e materiale, vissuta anche come intuizione e profumo, come magia ed essenza, come scintilla divina e via di compassione, tutti aspetti collegati a relazioni simbiotiche.
Dio presente da molto presto nella mia vita come unintuizione di Essenza pacificatrice e dunit, come alone che tutto abbraccia, protegge e oltrepassa
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lapparenza del caos. Dio un profumo, la magia che trasmette lordine trascendente, qualcosa di inspiegabile ma fortemente sentito. Crescendo nel mio cammino spirituale, ora so di essere una scintilla divina tra tutte le altre con la consapevolezza che la compassione lunica via. Non vedo Dio come colui che dallalto punta il dito.
c) La posizione davanti a Dio contempla una grande variet di registri. Esiste lattaccamento alla fede come tradizione familiare e lapertura alla capacit di dialogo, ma anche un processo personale che deve schivare numerosi dubbi, difficolt e ostacoli.
Ma piuttosto Lo vedo come qualcuno pronto ad accoglierti a braccia aperte per dialogare. Il mio credere forse pi legato a una tradizione familiare piuttosto che a un sentimento. Dubbi: nulla mi chiaro.
Tre indicatori sintetizzano le relazioni con Dio, il divino, il trascendente: la mancanza del senso del limite, la simbiosi e la disconnessione dellessere. I primi due possono essere sintetizzati nella citazione di San Paolo nellarepago di Atene, quando, riferendosi a Dio, afferma che in Lui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo (At 17,28). Ma il terzo mira agli intoppi che la pigrizia presenta ostacolando la connessione con lessere profondo. La perdita di interiorit blocca la relazione con Dio. I modi di farlo sono molti: fuga nel vuoto, incapacit di superare le realt concrete, dimenticanza di Dio come conseguenza della dimenticanza di s, abbandono della responsabilit personale nella trascendenza.
Evito di contattare la mia parte pi profonda, perch ho paura di trovare il vuoto. Non riesco a vedere al di l di ci che c, di ci che concreto. Poich mi sono dimenticata di me, ho anche dimenticato il mio rapporto con il divino, il trascendente. Mi viene molto bene aggrapparmi al divino per evitare di fermarmi a pensare. Poich le cose cambiano, pi comodo dare la responsabilit a qualche essere che lontano, con il quale oltretutto non devo discutere. Davanti a situazioni un po complicate, per non dovere prendere una decisione, le lascio nelle mani della divinit.
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La relazione con il divino richiede un passo preliminare: il risveglio (Serra, 2010). Se lE9 rimane assopito nellincoscienza della sua meccanicit, non c esperienza religiosa possibile. Il processo spirituale lento e passa sempre per il recupero della vita interiore. Corsi di tantra, meditazioni, letture spirituali sono mezzi per ristabilire la connessione con lessere profondo della persona pigra. Non bastano, ma almeno facilitano lesperienza. Pi avanti, il superamento del tedio e della noia sono tappe inevitabili per chi pretende di vincere laccidia.
Grazie alle esperienze dei corsi di tantra e alle meditazioni sto attivando sempre di pi la connessione con il mio s profondo e con il tutto. Cercher sempre la parte positiva aggrappandomi a quellenergia o quella divinit che ci circonda. Passare lungo tempo facendo letture su religioni e spiritualit. Ora vivo in modo diverso. come se in certi momenti riuscissi a divertirmi con Lui.
San Giovanni della Croce (1955) raggruppa linvidia e laccidia nello stesso capitolo, dedicando alla seconda i tre quinti del capitolo. Utilizza lespressione accidia spirituale per indicare coloro che vivono il tedio nelle cose che sono pi spirituali e fuggono da esse annoiandosi negli esercizi spirituali pi elevati, anzi li evitano (p. 775) e che pospongono il cammino della perfezione al gusto e sapore della vita e della spiritualit per paragonare Dio a s e non se stessi a Dio (p. 776); e per respingere la strada stretta della vita. In questa visione di San Giovanni, bisogna notare il peso della pigrizia come accidia, come tedio del cuore, come noia spirituale, espressioni tutte esse legate al demone meridiano della vita (Grun, 1988, 2003a).
Non sono una persona profonda, spirituale. In passato vivevo un altro rapporto. Pensavo che tutto dipendesse dalla Sua Volont. La sottomissione: mettermi al di sotto degli altri per rispondere alle loro necessit e dimenticare le mie. Evito di contattare la mia parte pi profonda, perch ho paura di trovare il vuoto.
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Inserisco qui l'analisi delle interrelazioni delle passioni dominanti. Avrei preferito che figurassero alla fine dello studio di ogni enneatipo, ma la sua redazione doveva partire dallo studio completo. Metto in relazione le categorie e le sottocategorie di ogni passione dominante con tutte le altre.
4 36
Ritengo che non tutte le 36 interrelazioni abbiano la stessa importanza: vi sono quelle con lateralmente i numeri contigui a ogni enneatipo (tav.1). Le relazioni di flusso interno, cio coi numeri uniti ai differenti enneatipi dalle linee (tav. 2).
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Tavola 2: Senso delle linee interne o flusso interno del circolo dell'enneagramma
Pigrizia 9 Lussuria 8
1 Ira
Gola 7
Paura 6
Avarizia 5
4 Invidia
Naranjo (1993a) afferma che bisogna considerare ogni enneatipo, solamente per quanto riguarda il campo delle passioni, come un ibrido tra i contigui (p. 20). Questo criterio va soggetto a un'altra relazione importante: Quella che si trovi in uno dei vertici del triangolo centrale dell'enneagramma (p. 20).All'interno dell'insieme globale delle relazioni, affrontiamo anche la prospettiva del flusso interno, cio delle frecce che collegano i punti dell'enneagramma e che "corrispondono" a relazioni psicodinamiche (p. 21), nonostante per Naranjo non risulti evidente, dall'enneagramma delle passioni, riconoscere, in ognuno di essi la presenza nascosta di quello che lo precede nel flusso (p. 21). Il fatto che esponga prima una passione dell'altra puramente procedurale e non ha rilevanza. La corrispondenza biunivoca, cio nei due sensi.
3 Vanit
2 Superbia
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Il perfezionismo dellE1 e la falsa abbondanza dellE2 trovano punti di confluenza. Il senso di superiorit, dovuto al considerare se stesso nellottica degli ideali, si avvicina alla superbia di chi gode delle sue capacit senza limiti. In entrambi i casi, vi una negazione. LE1 nega il sostrato istintivo ed emozionale che interferisce con la sua concezione di un mondo ideale. Si identifica con la luce e respinge lombra bench sia capace di viverla di nascosto. La realt, resistente e poco permeabile a sogni infondati, costituisce un richiamo di fronte al quale liracondo sperimenta opposizione e risentimento. LE2 nega le sue necessit, che rimangono nellombra. Rende parziale in questo modo la sua visione della realt. Qualsiasi barlume di limite o di frustrazione spinge lorgoglio (E2) nella violenza dellE8. C la paura del vuoto. Lira cieca e la superbia impediscono di vedere il fango che soggiace a ogni processo di auto-glorificazione. Lira tende alla rigidit. Lorgoglio, invece, pi adattabile grazie alla sua emozionalit. Lira si assoggetta ai dettami di un giudice interno. Lorgoglio, come strategia, alle aspettative di chi si vuole conquistare. LE1 cerca di avere ragione, cos potr essere amato. LE2 persegue la gloria, attraverso il dare, cos potr conquistare lamore, obiettivo inconsapevole del suo fare. Lira e il risentimento hanno un sostrato viscerale. Lorgoglio emozionale. Entrambi possono esigere la testa dei loro avversari. Si tratta del prezzo della ragione o della gloria. I due espongono le loro relazioni partendo dal senso di superiorit, ognuno per motivi distinti, e pertanto rompono gli schemi della simmetria. Lira sinorgoglisce dellavere ragione e del suo perfezionismo. Lorgoglio si arrabbia se non riceve il riconoscimento che merita. I due manipolano pur di ottenere la realizzazione dei loro desideri e della loro volont.
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La fenomenologia comportamentale dellira e della vanit, malgrado siano passioni molto differenti, presenta molti punti in comune. Le due passioni si identificano con una maschera che, nel caso dellE1, di correttezza e bont, mentre nellE3 ha una maggiore versatilit, poich pretende di adattarsi alle aspettative altrui. Ambedue perdono spontaneit. Liracondo agisce sulla base di impulsi dovuti alla formazione reattiva come trasformazione di ci che inaccettabile, mentre il vanitoso subordina il sentimento autentico a favore di quello adeguato come risultato della sua finzione e inganno. Pertanto, in entrambi esiste un grande senso di autocontrollo insieme a una disconnessione emozionale e viscerale. Lefficacia, la competitivit, il perfezionismo, la consacrazione, lo sforzo... sono comuni a entrambi gli enneatipi. LE1 si considera superiore allE3 per le sue impostazioni morali e perch osserva nellE3 la preponderanza dellimmagine a discapito dellessere. LE3 crede che lE1 sia poco adattabile e meno brillante poich trascura in qualche modo limmagine. Liracondo ha fiducia nella funzione di autocritica del suo giudice interno, mentre il vanitoso si sottomette al verdetto inappellabile delle voci esterne da cui dipende in modo eccessivo. LE3 ricerca lamore attraverso lammirazione, con la quale nutre il suo ego a base di successo, attrazione, prestigio e riconoscimento. LE1, invece, concilia il suo perfezionismo con la necessit di avere ragione e di essere nel giusto come garanzia per ricevere amore. Di fronte alla rigidit delliracondo si sottolinea ladattabilit del vanitoso, che pu assumere variet di copioni e di ruoli in funzione dellambiente e delle aspettative altrui. Ambedue sono attivi. LE1 agisce in funzione del miglioramento e del perfezionismo, lE3 in quanto mezzo di conquista e per lottenimento di successo. Adeguarsi alle norme o alle aspettative altrui implica perdita di interiorit.
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Lira si collega con linvidia, specialmente nei momenti in cui lE1 si sente pi depresso. Quando la sua ricerca di perfezione si scontra con una realt resistente, liracondo prende consapevolezza delle sue carenze e si perde nella confusione dei sentimenti. La perfezione vista, allora, dalla prospettiva dellinsufficienza. Per questo invidia ci che gli manca, quello che assicurerebbe la sua pienezza, e la sua ira adotta il copione di vittima. LE4 osserva la perfezione dalla prospettiva della perdita e della nostalgia. Se contempla la sua realt come sufficiente per essere felice, espressione emozionale dellaccontentarsi, disattiva linvidia. Il paragone nutre il suo senso di inferiorit e trasforma la sua ira in un vissuto masochista del dolore e della sofferenza. Lautocritica dellE1 e lintroiezione dellE4 rendono confusi impulsi e bisogni. In ambedue vi un fondo ideale nei propri progetti esistenziali che impedisce loro di vivere la realt della vita. Se liracondo perde i suoi obiettivi di riferimento, si perde nelle emozioni e cade nella depressione. Se avesse flessibilit, si potrebbe adattare, ma la sua rigidit gli provoca rottura. Linvidioso, se riuscisse ad accontentarsi di quello che ha e a non fare confronti, non sarebbe schiavo delle sue emozioni n avrebbe il bisogno di sentirsi speciale. LE1 contempla la realt da un punto di vista ideale e perci si sente superiore agli altri, che valuta con il metro delle sue insufficienze e limiti. LE4 lotta per lideale a partire dal senso di perdita e dalla carenza e, a causa di ci, si sente inferiore e danneggia la sua auto-immagine. Entrambi cercano una giustificazione: liracondo attraverso lavere ragione e lessere nel vero, e linvidioso attraverso il perdere ogni riferimento obiettivo sentendosi speciale. Linvidia alimenta il risentimento dellE1. Lira, espressa o contenuta, rovesciata su s o sugli altri, rende concreta linvidia dellE4. Due caratteri con la tendenza a soffrire.
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LE1 affronta il vuoto, inconsapevolmente, come una mancanza di perfezione. Accecato dallira, lo combatte e mette in gioco le sue energie per fuggire verso un ideale che si allontana dalla realt. LE5 percepisce il vuoto come una situazione abissale, che desidera risolvere grazie allaccumulare. In entrambi gli enneatipi esistono meccanismi di trattenimento per evitare perdite, intese sia come allontanamento dalla pienezza sia come maggiore sensazione di vuoto. La perdita nellE1 stimola lira, mentre nellE5 incoraggia lavarizia. Liracondo alimenta la sua passione con lopporsi alla realt che non accetta e che cerca di trasformare secondo i suoi canoni ideali e le sue norme introiettate. Proietta questa lotta anche su di s, proibendosi sentimenti e istinti. Lavaro ha problemi con lazione e la realt perch le osserva dalla torre di vedetta della sua mente, a causa della sua ipertrofia mentale. In questo modo, anche lui si allontana da sentimenti e istinti che vive come in compartimenti stagni. Se lE1 un enneatipo di azione, lE5 si reclude nella caverna del suo pensiero. La vitalit viscerale dellE1 contrasta con limmagine senza energia e inattiva dellE5. Le reazioni rapide e istintive delliracondo, malgrado siano controllate dal suo meccanismo di difesa, differiscono dalla lentezza e dalla calma dellavaro. LE5 si mostra pi autonomo nelluso delle proprie risorse, mentre lE1 si assoggetta con maggiore facilit alle norme e regole che governano la sua vita. Entrambi gli enneatipi sperimentano un senso di superiorit: lE1 perch si valuta in funzione dei suoi ideali e della correttezza del suo comportamento, mentre lE5 lo fa in funzione delle conoscenze che possiede. LE1 vive la ragione in funzione di averla come giustificazione di s, e lE5 come mezzo di sapere e di sviluppo personale.
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Liracondo trova la sicurezza nelle costruzioni mentali di un mondo ideale che sincrina man mano che scende verso il terreno della realt, e che si trasforma in sforzo per il suo miglioramento. Il pauroso parte dallinsicurezza, come atteggiamento permanente, che lo spinge a cercare alcuni fondamenti di autorit che gli risolvano langoscia di non avere un appoggio stabile. Perci, entrambi gli enneatipi sono coraggiosi e mettono in disparte emozioni e istinti non appena interferiscono nei loro compiti. Tanto lE1 come lE6 attribuiscono valore alle norme e alle regole. Il primo, in funzione della correttezza, poich in questo modo giustifica e alimenta il suo desiderio di avere ragione. Il secondo, in funzione della sicurezza perch cos diminuisce la sensazione di dubbio e di paura. Agire secondo propri criteri sarebbe troppo pericoloso e non si avrebbe mai la certezza di fare la cosa giusta. La realt provoca opposizione nellE1 e per questo motivo vuole modificarla, mentre lE6, come enneatipo mentale, prova paura nel perdere il suo contatto con essa. LE1 nega le sue necessit per rispondere alle voci del giudice interno o le soddisfa in modo nascosto per lincapacit di resistere allattrazione del proibito. LE6 agisce in modo diverso rispetto alle sue necessit e agli attributi che respinge da s proiettandoli sugli altri. Perci, diffida e diventa sospettoso. Lira acceca e mette in pericolo la ragionevolezza del comportamento, mentre la paura paralizza e si astiene soprattutto dal compiere unazione che sarebbe risanatrice in caso di rischio. Lira sente la paura di non stare nella perfezione. La paura si arrabbia quando si vede coinvolta in una sfida, se non si un sottotipo controfobico. Ambedue attribuiscono valore al controllo e alla sicurezza. LE1 pu uccidere e uccidersi per difendere i propri ideali. LE6 pu dare la vita per essi, ma ucciderebbe solo se spinto da una paura estrema.
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Lincorporazione di unottica piacevole della vita segna il cammino verso la via dionisiaca del risanamento per liracondo che vive in un conflitto permanente tra il dovere e il piacere, sempre a scapito di questultimo. La mancanza di piacere e ladeguamento del comportamento ai rigidi canoni del giudice interno alimentano lira soffocata. Il desiderio edonista non sparisce, ma simmerge nei substrati profondi della personalit. Lira una gola negata. La gola, invece, laltra faccia della medaglia. Implica la negazione dellira, lincapacit di resistere ai richiami piacevoli, limpossibilit di affrontare il dolore. LE1 ricerca il controllo per paura dei suoi impulsi, il cui esercizio minaccerebbe la sua correttezza. LE7 ha paura di non liberare i suoi impulsi, perch incapace di percepire il dolore frustrandoli. Le contrapposizioni dellira e della gola risultano evidenti. Luna viscerale, rigida e autocritica; la gola mentale, irresponsabile e autoindulgente. Lira ricerca lautorit della norma, controlla gli istinti e si sforza di contenere se stessa e gli altri. La gola prescinde dallautorit, d sfogo ai suoi stimoli e non teme di tendere trappole nelle sue relazioni. Il goloso cancella lombra dalla realt, perci prescinde dal vuoto. Liracondo fugge dal suo vuoto e pertanto da se stesso proiettando la pienezza nella ricchezza dei suoi ideali. LE1 si sente superiore, sentimento che si trasforma in narcisismo nellE7. Liracondo sidentifica coi suoi valori etici, posizione che lo esalta e lo situa al di sopra degli altri. Il goloso gioca sulla cresta dellonda grazie alla padronanza della parola e alla sua capacit di intellettualizzare i suoi vissuti. Nel primo, prevale la ragione come giustificazione viscerale; nel secondo, labilit del ragionamento che apre nuovi orizzonti alle sue brame e al desiderio di piacere.
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Queste due passioni corrispondono a enneatipi viscerali che risolvono in maniera contrapposta gli stessi problemi di fondo che li scuotono, come lira e la sessualit. LE1 controlla la sua ira e la reprime poich agisce nei suoi confronti partendo dalla sua formazione reattiva. Si tratta di un impulso che minaccia la sua correttezza e la sua idea di perfezionismo. Pertanto, deve controllarlo e dominarlo. LE8, invece, esprime la sua ira senza contenimento n senso di colpa. Non ha paura con essa di ferire gli altri, perch inconsciamente possiede un carattere difensivo. Appare come un duro violento e aggressivo. Di fronte alla sessualit, liracondo sperimenta proibizione e tab. Le voci del suo giudice interno o delle norme morali entrano in conflitto col desiderio di vivere i suoi impulsi sessuali, cosa che fa aumentare la sua ira e la sua frustrazione. Tali impulsi saranno vitali solamente nella clandestinit. LE8 trasforma i suoi desideri in imperativi e non teme di vivere la sessualit in modo intenso ed eccessivo. Non esiste criterio morale che glielo impedisca. Non esiste sottomissione a regole esterne. Il sesso piacere ma anche potere, dominio e sfruttamento degli altri, tutti temi molto vicini al lussurioso. NellE1, la lussuria non soddisfatta aumenta il suo senso di perfezione, ma accentua la sua ira per la frustrazione degli impulsi. NellE8, lira alimenta la forza dellimpulso lussurioso come mezzo di possesso e di sadismo. Entrambi gli enneatipi si sentono superiori, malgrado la vulnerabilit che nascondono dietro la correttezza o la forza. LE1 emerge per i suoi ideali e valori morali, mentre lE8 per la capacit di imporre le sue regole e la sua volont agli altri. Liracondo ricerca il riconoscimento altrui mentre il lussurioso ne prescinde completamente. Lira dellE1 si oppone alla realt. La lussuria dellE8 la spreme in modo tale da dimenticarsi degli ideali.
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LE1 e lE9 sono enneatipi viscerali. Liracondo vive laggressivit e la rabbia dalla prospettiva del controllo, il trattenimento e la negazione. Il pigro si distacca del suo centro viscerale e si dimentica di s. Il primo si d valore in funzione dei suoi ideali e il suo giudice interno gli genera insoddisfazione e risentimento. Il secondo si sottovaluta e tende alla comodit. Ambedue non hanno una visione interna, perch lira acceca e la pigrizia addormenta. Pi attiva la loro passione dominante tanto pi diminuiscono i loro spazi di consapevolezza. I due posticipano le loro decisioni. LE1 a causa del suo perfezionismo, perch non dispone mai di tutti i dati o della situazione ideale per decidere senza sbagliarsi, lerrore lo frena. LE9, a causa della sua perdita di interiorit e della sua disconnessione con i desideri. La pigrizia di mettersi in movimento impedisce di decidere ed eseguire, se il caso, quello che ha deciso. Liracondo pretende di adattare il mondo e il suo ambiente ai suoi ideali ed esigenze etiche. Pertanto, desidera controllare il mondo e il suo ambiente, e si sforza per modificarlo. Il pigro si adatta a esso e si rassegna alla realt che lo avvolge. Come enneatipi viscerali, offrono resistenza alla vita interna perch ignorano il vuoto, parola che appare solo due volte nelle sei interviste. Svegliarsi un compito per tutti, ma ancora di pi per liracondo e il pigro. LE9 fugge dai conflitti, mentre lE1 cresce in essi. In uno, il conflitto esterno minaccia la pace; nellaltro, giustifica lira. Il pigro convive con il caos e il disordine, mentre liracondo li immerge nei suoi livelli repressi dissimulando la loro esistenza con unapparenza di correttezza. Quanto pi intensa la luce che riceve un oggetto tanto pi definite sono le ombre che proietta.
330
Lenneagramma recupera la divisione tradizionale tra superbia e vanit. Sono due passioni molto simili, ma non identiche. Entrambe si nutrono della gloria, lE2 possedendola come espressione della sua falsa abbondanza, lE3 desiderandola come riconoscimento del suo valore. Lorgoglioso non sente il vuoto perch, disconnesso dai suoi bisogni, diventa inconsapevole delle sue carenze. LE3 ha paura del vuoto perch giustamente la vanit un gioco di apparenze (fisiche, sociali o personali) che non riesce a colmare il buco dellessere nel quale vive. LE2 ha bisogno degli altri per stare al di sopra di essi. LE3, senza gli altri non esisterebbe perch limmagine e il successo sono realt eteronome, dipendono dallo sguardo degli altri. I due sono emozionali, ma lorgoglioso si avvicina allistrionismo mentre il vanitoso si distacca dai suoi sentimenti perch possono interferire nel raggiungimento dei suoi obiettivi. Il calore di uno contrasta con la freddezza dellaltro a dispetto delle apparenze che mostra. LE2 ricerca lamore attraverso la seduzione e la donazione manipolatrice. LE3 si inganna con surrogati, sostituendolo con lammirazione. Lorgoglioso, distaccandosi dalle sue necessit, vive nella periferia del suo essere. Il vanitoso si identifica con le apparenze e perde cos lessenza della vita. Ambedue si rivolgono allesterno, da dove traggono le energie che alimentano le loro necessit egoiche. Esistono perch piacciono. Non soddisfano i loro bisogni in maniera autonoma, ma restano nelle mani degli altri. La ricerca affettiva soggiace alle preoccupazioni di questi due enneatipi: essi per, vincolandola allinganno attraverso la manipolazione o il successo come mezzi per ottenere lamore, se ne privano o la falsificano. Lorgoglioso vuole una gloria che rimanga. Il vanitoso teme la sua fugacit.
331
La superbia e linvidia si contrappongono fornendo risposte contrastanti al metodo del paragone. AllE2 serve per esaltarsi ponendosi al di sopra degli altri, allE4 per accentuare le sue carenze e sottovalutarsi. Questi due enneatipi sono le due facce della stessa medaglia. Un cammino di risanamento passa attraverso lesplorare la faccia opposta, in special modo per lorgoglioso. LE2, muovendosi dal punto di vista della fissazione della sua falsa abbondanza, sente la pienezza ed inconsapevole delle sue necessit e vive con allegria. LE4, mosso dalla sua fissazione di falsa carenza, sperimenta il vuoto, percepisce acutamente le sue necessit e vive nel dolore. Il superbo, consapevole della sua grandezza, sottovaluta i deliri emozionali dellE4, mentre questo invidia e si risente del sentimento di superiorit dellorgoglioso. Entrambi gli enneatipi combinano abbondanze e carenze, qualit e difetti, ma dimenticano una parte della loro realt. Recuperare la visione completa potrebbe condurre allumilt per lE2 e al sentirsi soddisfatto per lE4. Lorgoglioso desidera nascondere la sua invidia e gli piace sentirsi invidiato grazie alla sua situazione di privilegio. Linvidioso pretende di sentirsi orgoglioso di s considerandosi speciale e diverso da tutti gli altri. Le due passioni dominanti si alimentano a vicenda. Entrambi gli enneatipi manipolano gli altri. LE2 attraverso la sua generosit, donazione e comportamento seduttivo cerca di generare negli altri dipendenza verso di lui. LE4, attraverso la sofferenza, il suo considerarsi vittima e la sua emozionalit, cerca lattenzione altrui e alcune relazioni di dipendenza e di attaccamento. Per lE2 dominare gli altri giustifica il senso della propria abbondanza e per lE4 risolve la sua carenza, ma altres li minaccia: al primo limitandolo e al secondo normalizzandolo in alcune relazioni paritetiche, senza vittimismi sterili.
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Tra superbia e avarizia esistono forti contrasti, ma anche alcuni punti in comune. LE2 parte dal presupposto di una falsa abbondanza che stimola il suo senso di generosit e donazione. Ha cos tanto che pu dare a tutti. Il suo problema consiste nel ricevere, perch cos si evidenzia il suo bisogno represso. LE5 sente il vuoto al punto tale da dover accumulare per soddisfare la sua voracit abissale. Teme il donare perch questo minaccia la sua sicurezza di avere abbastanza per s, e cerca di trattenere. La superbia ha bisogno degli altri per emergere e ricevere dimostrazioni di appagamento che colmino le sue ansie di gloria. Lavarizia teme gli altri e si isola, perch possono mettere in pericolo la sua intimit e i suoi averi che conserva gelosamente nel suo rifugio. LE2 mostra ipertrofia emozionale da cui il suo istrionismo, mentre lE5 evidenzia ipertrofia mentale da cui il suo isolamento e la ricerca nel mondo delle idee. Sentire e pensare, come due modi di vivere lesistenza. Le inquietudini intellettuali dellE5 contrastano con gli interessi emozionali dellE2. Gli altri non possono vivere senza lorgoglioso, poich risponde alle loro necessit e mostra loro protezione. Lavaro non pu vivere con gli altri, motivo per cui si allontana e diffida: preferisce cavarsela da solo. LE5 difende la sua autonomia mentre lE2 si vincola alla stima degli altri e mantiene la sua superiorit generando relazioni di dipendenza. I due si sentono superiori: lE2 per la sua falsa abbondanza con cui pu soddisfare gli altri, e lE5 per la qualit della sua conoscenza grazie alla quale li osserva e li controlla. Lorgoglioso vuole sedurre per sentire lamore, mentre lavaro cerca di risvegliare ammirazione per la novit e qualit delle sue idee che gli danno motivo di insuperbirsi. LE5 riempie il suo vuoto con idee e lE2 non lo sente a causa della forza delle sue emozioni.
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Questi due enneatipi giocano in modo diverso con i loro limiti. LE2 non ha consapevolezza dei limiti e ne prova paura, perch minaccerebbero il suo senso dindipendenza e la sua convinzione di falsa abbondanza. LE6 cosciente dei limiti e sente la paura di trasgredirli, per cui accentua i suoi meccanismi di controllo. Lorgoglioso crede di essere una persona adorabile e si autoglorifica mediante unimmagine idealizzata di se stesso. Nonostante ci, a tutto soggiace pur in maniera inconsapevole, la paura di non essere amato o di essere abbandonato. Sono le voci zittite del suo bambino interiore. Il pauroso sperimenta sentimenti di incapacit che giustificano la sua vigliaccheria, la sua paura del rischio e i suoi meccanismi dellincolparsi. latente la paura di amare perch implica abbandono ed frenato dallinsicurezza. LE2 si mostra indipendente, ama la libert e non ha paura a esercitarla, e nasconde atteggiamenti dipendenti avendo bisogno dellapplauso e dellaffetto degli altri. LE6 teme la libert perch pu condurre allerrore, si assoggetta allautorit, sia obbedendole sia ribellandosi a essa, e gli costa affrontare il rischio. LE2 privilegia la sua emozionalit a scapito del suo centro mentale, mentre lE6 si perde nei meandri del ragionamento che frena i suoi impulsi emozionali e istintivi. Lorgoglioso reprime le sue necessit e la propria ombra, perch distruggerebbero la sua immagine di falsa abbondanza e di luce splendente. Il pauroso proietta sugli altri le sue paure come modalit per allontanarsi da loro e giustificare la sua sfiducia di base. LE6 teme il futuro e mostra preoccupazione e angoscia a causa della propria dinamica legata alla paura, mentre lE2 adotta atteggiamenti ottimisti e appare come un carattere allegro e seduttivo a causa della sua convinzione di godere di abbondanza e pienezza.
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La visione parziale di se stessi caratterizza gli enneatipi dominati da superbia e gola. Si crea una zona di ombra nella quale lE2 colloca la consapevolezza delle sue necessit personali, soffocate e trasformate, e lE7 colloca lesperienza del dolore e della sofferenza che evita a ogni costo. Questa eclissi parziale permette allorgoglioso di focalizzarsi sullamore e la gloria senza alcuna contropartita umana. Il goloso si focalizza sul piacere e sulla fantasia, ricercadole compulsivamente. La superbia ha radici emozionali che lallontanano dalla mente, mentre la gola, grazie alle arguzie mentali, intellettualizza lesistenza cancellandone ogni avvenimento doloroso e distanziandosi dalle emozioni. LE2 nuota in una falsa abbondanza, che lostacola nellessere consapevole delle sue carenze e bisogni. LE7 usa la fantasia anticipando piacevolmente il futuro e fuggendo dalla sofferenza quotidiana. Rinunciare al dolore colloca nella superficialit. Entrambi gli enneatipi sono seduttivi. LE2 vuole conquistare gli altri per ottenere amore e gloria. LE7 invece pretende con la seduzione, basata sulla sua facilit di parola e sullinganno delle relazioni sociali, di confermare il suo narcisismo autoindulgente. La superbia golosa perch vuole godere sempre di pi ed ottenere nuovi stimoli che confermino la sua posizione di privilegio. La gola, a furia di godere di tutti i piaceri possibili, degusta la convinzione di essere al di sopra degli altri e si insuperbisce. LE7 si ribella davanti allautorit, vista come limite al piacere dei suoi impulsi, mentre lE2 perde di vista i limiti a causa del suo senso di grandezza. Luno e laltro, nonostante tutto, sono caratteri allegri e manipolativi: lE2 nasconde la paura di non essere amato o di essere abbandonato, lE7, la paura verso il dolore e la sofferenza.
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Le passioni dominanti dellE2 e dellE8 sono unite da lacci robusti. La superbia, a causa della perdita dei limiti, pu sfociare nelleccesso e nella soddisfazione sessuale dellE8, sia come attenzione ai propri bisogni soffocati sia come via per sedurre amorevolmente laltro. Il sesso si trasforma cos in moneta di scambio. La lussuria, a causa della compiacenza di istinti e passioni, si tramuta in orgoglio, in dominio sullaltro, in esercizio di potere e in sfruttamento. Per lE2, leccesso ed il sesso si pongono al servizio dellamore. Per lE8, che segue una dinamica inversa, lamore strumentale. In entrambi i casi la visceralit e lemozionalit contrastano. La prima dura, violenta, aggressiva, intensa, poderosa. La seconda possiede profili buoni, sensibili, seducenti, dipendenti dalle aspettative altrui. Le due passioni evidenziano meccanismi di occultamento. Per lorgoglio, i bisogni sono repressi. Per la lussuria, la tenerezza e la ferita affettiva si nascondono dietro unarmatura di insensibilit e protezione. Le due sono vulnerabili, ma si proteggono attraverso unimmagine di falsa abbondanza o di un proprio potere esercitato senza considerazioni n scrupoli. Linterrelazione tra le due passioni, come realt duale, presenta per lE8 una via di opportunit quando il suo desiderio di potere e il suo eccesso si mettono al servizio degli altri, come fa lE2. Invece, questo enneatipo, quando non vede soddisfatte le sue domande affettive, reagisce come il lussurioso diventando aggressivo e violento. La lussuria strappa il piacere dallanalgesia e dalla mancanza di considerazione altrui. La superbia manipola sottilmente laffetto per sfociare nel potere. Lorgoglio ha bisogno degli altri, bench poi li distrugga. La lussuria taglia la testa agli altri, bench abbia bisogno di loro. In entrambe esistono potere e superiorit.
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La donazione generosa dellorgoglioso presenta una grande somiglianza con la cedevolezza affettiva del pigro, che si arrende senza ricevere contropartita. Entrambi gli enneatipi cadono nella dimenticanza che serve a incrementare la loro forza passionale. LE2, dimenticandosi delle sue necessit, si allontana dalle proprie carenze e, cos, getta le fondamenta del suo orgoglio. In questo modo nasconde i suoi bisogni e li soddisfa in forma inconsapevole e manipolativa. LE9 si dimentica di se stesso come requisito per la ricerca dellamore, poich la sua valutazione potrebbe interferirvi. Si dimentica di s per attirare laltro a s, col rischio di perdere tutti e due. Il pigro, nella fusione con laltro, sfuma i suoi limiti personali. Lorgoglioso, conquistando laltro, cancella qualsiasi limite al suo ardore di amore e gloria. Le due passioni si contrappongono rispetto allimmagine che hanno di s. LE2 gode di unimmagine idealizzata che alimenta i suoi desideri di autoglorificazione e i suoi bisogni affettivi, mai espliciti. LE9 vive nella sottovalutazione, si rassegna e si adatta agli altri. Nel soddisfare gli altri, a causa della sua confluenza, si prende cura di se stesso. LE2 non tollera il conflitto perch nessuno pu imporre un valore superiore alla stima che ha di s, mentre lE9 li evita perch minano i suoi desideri di pace e armonia. Il pigro, essendo un carattere viscerale, vive distaccato dei suoi istinti che soddisfa solo in poche occasioni. Lorgoglioso utilizza i suoi istinti per soddisfare le sue domande affettive o emozionali. Ladattamento dellE2 una moneta di scambio per ottenere amore. Liper-adattamento dellE9 il prezzo da pagare per evitare conflitti e vivere comodamente. La superbia pigra non appena implica la perdita di interiorit, mentre la pigrizia orgogliosa quando sidentifica con la grandezza dellaltro.
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Queste due passioni corrispondono a enneatipi emozionali. Risolvono in maniera diversa il loro conflitto con il vuoto. LE3 coprendolo con le apparenze e ingannandosi tramite limmagine. LE4 partendo dal dolore della sua esperienza e dal senso di carenza. LE4 si guarda allo specchio del vanitoso e invidia il suo splendore, invece questultimo si allontana dai sentimenti dellinvidioso perch interferiscono con la sua ansia di successo ed efficacia. Ambedue, comunque, vivono nel paragone. Il vanitoso stimolato dalla sua competitivit, perch vede nellaltro una minaccia alla sua ricerca di trionfo e di considerazione sociale. Pertanto, tutto si trasforma in sfida e stimolo. Mantenere livelli elevati esige dedizione, sforzo e grande dose di tensione. Nellinvidioso, il paragone sorge a causa del senso di limitatezza e come cammino per consolidare il suo carattere, privo di autostima e di valorizzazione di s. A sua volta, alimenta la sua invidia perch pensa che potrebbe essere felice se avesse quello che gli altri possiedono e che a lui necessario. Entrambi credono che la chiave della loro esistenza si trovi fuori di s; il vanitoso attraverso il riconoscimento e lammirazione degli altri, linvidioso attraverso lintroiezione dei valori personali o qualit degli altri che desidera incorporare. Luno e laltro non hanno il coraggio di essere se stessi e non hanno autonomia. Lessere non ha bisogno di applauso; limmagine e lapparenza, s. Lessere ha risorse sufficienti per il proprio sviluppo, linvidioso crede che gli manchi sempre qualcosa che si trova fuori di lui. I due enneatipi si isolano. NellE3, il trionfo stimola la competitivit e cerca di emergere al di sopra del resto. NellE4, esiste la fuga e lallontanamento, atteggiamenti che alimentano il senso di essere speciale. Ambedue rinunciano allamore, perseguendo surrogati come lammirazione o lesaltazione della sofferenza.
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Le passioni proprie dellE3 e dellE5 hanno una relazione con il vuoto. Il vanitoso cade nella voragine del vuoto provocata dal concentrare le sue energie sullapparenza e sullimmagine. Nellavaro la percezione del vuoto come realt abissale d adito alle sue ansie di accumulazione per fuggire da esso. Nel primo enneatipo, il vuoto la conseguenza del suo comportamento; nel secondo, ne diventa la causa. Entrambe le passioni si contrappongono con chiarezza. La vanit ha bisogno degli altri, si alimenta con lapplauso e con lo sguardo, ricerca il successo e il prestigio. Lavarizia tende alla reclusione, si rifugia e si isola, si allontana dagli altri. LE3 pu contemplarsi solamente attraverso lo specchio degli altri, mentre lE5 vede in essi una minaccia e un rischio. Il vanitoso pu essere un povero che dimostri ricchezza, mentre lavaro un ricco che si veste di stracci. Il primo ha bisogno di una buona immagine, il secondo prescinde da essa. LE3 si getta nellazione che gli garantisce successo e conquiste, malgrado a volte sia un meccanismo di fuga per non affrontare il suo proprio vuoto. LE5 preferisce stabilirsi nella torre di vedetta della sua mente, e agisce in modo pi ponderato. Il primo persegue lefficacia e il trionfo. Si muove velocemente e con agilit. Il secondo ricerca la profondit e la comprensione che esigono ritmi pi lenti e tranquilli. LE3 ricerca lutilit del sapere, mentre lE5 persegue il sapere per il sapere. Lavaro autonomo nelle sue risorse, mentre il vanitoso si nutre dello sguardo altrui senza il quale non esiste. Entrambi gli enneatipi cercano lammirazione come surrogato dellamore. LE3 la raggiunge grazie ai successi che ottiene, ma dipende dalla valutazione degli altri. LE5 conquista con la forza del suo pensiero lammirazione altrui, ma cerca di non farsi coinvolgere emozionalmente.
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La perdita di contatto con lessere reale e la fragilit delle basi uniscono le passioni della vanit e della paura, poich lE3 si valuta in funzione della sua apparenza e della sua immagine, mentre lE6 vive nellinsicurezza, non avendo basi dappoggio stabili. Tali enneatipi vivono in conflitto con il loro centro di riferimento. Il vanitoso trova difficolt nel connettersi con le sue emozioni, e il pauroso si perde nella complessit dei suoi pensieri; in questo modo lE3 riduce le sue possibilit per adeguarsi alle esigenze del ruolo che interpreta, mentre lE6 blocca le sue azione con la sua attivit mentale che anticipa dubbi, pericoli e rischi. In ambedue esiste un accomodamento a norme esterne, siano essi i criteri di valutazione del successo per il vanitoso o gli imperativi dellautorit per il pauroso nonostante si ponga in modo ambivalente davanti a essi. Il senso della relazione in queste due passioni fa s che il vanitoso trovi coerenza nella fedelt dellE6, e il pauroso viva lo sconcerto delle apparenze e della ricerca del successo. LE6 proietta allesterno i suoi fantasmi e problemi irrisolti, mentre lE3 continua a introiettare le valutazioni esterne per sentirsi vivo e prezioso. I due hanno difficolt nel fidarsi. Il vanitoso diffida perch sa che il successo volubile e lapplauso pu cambiare, desidera controllare le variabili affinch tutto riesca come si pianificato e crede che i colleghi possano diventare avversari. Anche il pauroso diffida, perch mantiene relazioni sospettose, cerca di controllare il futuro che anticipa con paura e pretende di avere conferme da criteri esterni che contemporaneamente respinge. Lautoinganno e la finzione dellE3 contrastano con la fedelt dellE6. La vanit, che rende difficile lessere consapevoli di s, spinge allazione, mentre la paura alla quale costa abbandonarsi conduce alla paralisi.
340
Queste due passioni pagano un prezzo emozionale per sopravvivere. La vanit si distacca dai suoi sentimenti autentici per assoggettarsi alle esigenze del ruolo o per nasconderli dietro la maschera delle apparenze. La gola intellettualizza le sue emozioni per evitare che affrontino il dolore e la sofferenza che normalmente insorgono a un tratto nella vita di una persona. Entrambi gli enneatipi sono impostori, bench in modo diverso. LE3 si identifica talmente con la sua funzione che si autoinganna e finge, mentre lE7 nelle sue relazioni non ha paura di ingannare per godere di un maggior livello di piacere. Il vanitoso molto controllato e risoluto. Il goloso irresponsabile davanti allassunzione dei propri impegni e mostra mancanza di disciplina. Il successo alimenta il narcisismo dellE3, mentre lE7 lo nutre in modo autoindulgente attraverso la parola. Il vanitoso si costruisce uno scenario che esalti i suoi risultati e dove possa mettere in scena il suo copione. Il goloso crea un mondo di fantasia e, spesso, vittima dei suoi stessi inganni non distinguendo la sua narrazione inventata dalla verit di quanto accade. LE3 cerca di attirare lammirazione grazie al livello dei suoi risultati che sa presentare in maniera attraente. LE7 introduce la fantasia per catturare lattenzione dellinterlocutore, e non teme di adornare la realt con ogni sorta di inganni. Entrambi gli enneatipi godono di quello che sono e di quello che fanno, ma la vanit pi fragile della gola. Il successo pi volubile e le variabili che entrano in gioco sono pi numerose. Il piacere sempre a portata di mano e, anche se non fosse sempre cos, la razionalizzazione si incarica di scrivere ogni volta un finale felice. Le due passioni palesano la servit della superficialit, perch limmagine ingannevole si allontana dallessere autentico, ma anche perch chi nega lesistenza del dolore nella sua vita non pu vivere a fondo.
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Il conflitto emozionale accomuna i due enneatipi che presentano notevoli differenze. Il vanitoso trova difficolt nel connettersi con le sue autentiche emozioni, mentre il lussurioso le nasconde sotto una corazza di insensibilit e durezza. Le apparenze e limmagine dellE3 si mostrano molto fragili, perch dipendono dallopinione altrui, di fronte al potere caratteristico dellE8 che lesercita senza osservazioni n considerazioni. Nel primo, autoinganno e finzione. Nel secondo, smania di smascherare le bugie e di denudare lavversario. Il vanitoso ricerca lammirazione a ogni costo; per questo motivo attribuisce valore al successo, allattrazione, al prestigio e al riconoscimento come strade per arrivarvi. Il lussurioso ricerca il potere e per ottenerlo non ha paura di manipolare, controllare, dominare o sfruttare. LE3 contiene i suoi desideri nella misura in cui potrebbero interferire nel conseguimento dei suoi obiettivi basati su alto rendimento, efficacia o competitivit. LE8 soddisfa i suoi desideri come un imperativo che non deve giustificare, e li vive con intensit ed eccesso. Lattenzione per la forma, in uno, si trasforma se capita in violenza e aggressivit nellaltro. Entrambi gli enneatipi sono attivi, con una modalit viscerale o emozionale. LE8 agisce in funzione dei propri impulsi, mentre nellE3 lazione un mezzo per conquistare i suoi obiettivi e realizzare i suoi progetti. Il sesso, nellE3, viene messo al servizio dellimmagine e della seduzione per confermare la sua forza attrattiva. NellE8, il sesso interpretato come piacere e controllo della persona desiderata. Entrambi gli enneatipi sono vulnerabili. LE3 non tollera il fallimento e lE8 respinge la debolezza. Nel primo, la lussuria pu rinforzare la sua immagine vanitosa come una capacit che garantisce il successo. Nel secondo, la vanit una conseguenza della sua lussuria quasi unostentazione del suo potere. LE3 ha bisogno di essere guardato. LE8 vede solo se stesso.
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La relazione tra vanit e pigrizia caratterizzata da sensi diversi, poich lE9 pu trovare in alcune fissazioni dellE3 una risorsa per lautosuperamento, il che non avviene in senso inverso. Entrambi gli enneatipi utilizzano lidentificazione: il vanitoso per confondere la sua persona col ruolo che rappresenta, e il pigro per ottenere una simbiosi con la persona con la quale si fonde. Dietro questo atteggiamento esiste una forma di svincolamento dallessere: lE3 attraverso lattenzione prioritaria verso le apparenze e limmagine e lE9 attraverso la dimenticanza di s. I due presentano una particolare relazione con la vita attiva: il vanitoso mettendo lazione al servizio del successo, del trionfo e della valorizzazione di s; il pigro considerando lazione come un narcotico per non entrare in contatto con s o posticipandola a causa della sua autosvalutazione. Socialmente, lE3 cerca di emergere tra gli altri poich la vanit richiede normalmente un palcoscenico per ottenere lapplauso altrui; invece lE9 si confonde nel gruppo. La vanit richiede sforzo, efficacia, desiderio di piacere, successo. La pigrizia si accomoda, si rassegna, si distrae, si dimentica di s. Ambedue si staccano dal loro centro di riferimento, la vanit dal centro emozionale e la pigrizia dal centro viscerale; per questo lE3 sperimenta difficolt nellessere in sintonia con i suoi autentici sentimenti, bench grazie allidentificazione con il suo ruolo sappia adottare i sentimenti adeguati, mentre lE9 ostacola la connessione con la sua rabbia mediante la fuga compulsiva dalle situazioni conflittuali e la ricerca nevrotica della pace. Quando il vanitoso si abbandona alla pigrizia, perde la sua connessione. Quando il pigro, si apre alla vanit comincia il suo percorso di superamento, perch inizia a uscire dalla dimenticanza di s e dallautosvalutazione.
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Le passioni corrispondenti allE4 e allE5 sono isolate a causa di quello che si soliti chiamare il buco dellenneagrama, come labisso che separa il centro emozionale dal centro intellettuale. LE4 presenta unipertrofia emozionale e lE5 unipertrofia mentale. Qualunque tipo di ipertrofia minaccia lequilibrio e larmonia, impedendo di vivere la pienezza dellessere. NellE5, vi sono scissione e divisione in compartimenti. NellE4, rottura tra senso della realt, sempre carente, e desiderio, sempre insaziabile. Nonostante ci, entrambi affrontano pi di ogni altro enneatipo il problema del vuoto. Lavaro lo risolve con la smania di accumulazione (idee, sapere, beni...) e linvidioso tramite lincorporazione di ci che invidia sotto forma di introiezione emozionale. La paura di perdere conduce al trattenimento e alla sfiducia nellE5, mentre lE4 deve proteggere il fatto di sentirsi speciale mediante la sfiducia, la paura e la fuga. Per questo, ambedue tendono allisolamento. Lavarizia teme che gli altri possano strappargli i suoi tesori. Il donare e la generosit sono la sua via di superamento. Linvidia si allontana dagli altri mediante il paragone, poich senza distinzione nostalgica la passione dellE4 resterebbe senza oggetto. Accontentarsi delle proprie risorse e lavorare per il proprio sviluppo sarebbe la sua via duscita. Entrambi gli enneatipi tendono allinazione, in quanto nellE4 vi un ripiegamento sui propri sentimenti che non conduce a una loro realizzazione in campo pratico, e, nellE5, un chiudersi nel mondo delle idee che non arrivano a tradursi in azioni. I due singannano nel pensare che la soluzione passi per lincorporazione delle caratteristiche invidiate o dei beni per prima cosa accumulati e poi conservati.
344
Linvidia e la paura condividono un sentimento comune di sfiducia poich laltro si presenta come una minaccia per la pace interiore; ogni enneatipo per agisce in maniera diversa. LE4 introietta le qualit invidiate come completamento delle sue carenze, mentre lE6 proietta nellaltro gli attributi respinti da s ingenerando un atteggiamento di timore e paura: in fondo paura di se stesso e della sua mancanza di consistenza. Entrambi gli enneatipi mantengono un comportamento di ricerca. Linvidioso, emozionale, insegue la pienezza per risolvere il senso di carenza. La sua passione dominante gli suggerisce di recuperare la perdita mediante lincorporazione delle qualit invidiate negli altri. Il pauroso, mentale, pretende di avere sicurezza mediante lottenimento di basi pi consistenti. Le figure di autorit, personali o normative, compensano la sua fragilit, bench in questo campo si muova con ambivalenza oscillando, cio, tra la sottomissione e la disubbidienza. Il vissuto del tempo contrapposto. LE4 resta nel passato come espressione della nostalgia di un paradiso perduto e come chiave per interpretare le sue carenze. LE6 si lancia verso futuro, ma con angoscia e preoccupazione. Nelluno e nellaltro il presente rappresenta il tempo della guarigione, perch la persona si accontenta di quello che ha o perch non esiste anticipazione catastrofista del futuro. I due sono dipendenti. LE4 mostra attaccamento nei confronti delle relazioni con gli altri, mentre lE6 si vincola ai postulati dellautorit, come garante della sua consistenza interna. Questa mancanza di autonomia in entrambi gli enneatipi causa la propria svalutazione. Linvidia alimenta la paura di non essere adeguati, e per evitare il paragone ci si rifugia nel sentirsi speciale. La paura invidia la consistenza e la sicurezza degli altri.
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Due passioni con forti contrasti regolano rispettivamente gli enneatipi E4 ed E7. Linvidioso contempla la realt partendo dai difetti, dalla carenza e dal vuoto, motivo per cui essa appare oscurata nella penombra. Il goloso, invece, losserva come una fonte di luce perch ha cancellato tutte le ombre. Nel primo, si affaccia la nostalgia di un paradiso perduto. Nel secondo, lanticipazione fantasiosa di un nuovo mondo che sta per venire. LE4 affonda le sue radici emozionali nel dolore e nella sofferenza che vive in modo masochista, come garanzia di sentirsi vivo. In questo modo giustifica e nutre linvidia che lo tormenta. LE7 proietta il suo pensiero verso lottimismo e il piacere di un mondo bello, dove i problemi sono opportunit e i dolori si neutralizzano mediante la loro razionalizzazione. LE4 invidia la gola poich vorrebbe introiettare la sua capacit edonista, che metterebbe fine alle sue lacrime e nostalgie. LE7 divora con la sua gola gli oggetti invidiati o, se non sono alla sua portata, ne giustifica la rinuncia poich luva acerba. Pessimismo a fronte di ottimismo. Profondit nel godere di sentimenti speciali a fronte di superficialit dovuta a un mondo privato della sua componente di dolore. Lipertrofia del sentimento a fronte di giochi intellettuali della mente. Dipendenza a fronte di disubbidienza. Dolore a fronte di piacere. Svalutazione propria a fronte di narcisismo. Senso di colpa a fronte di autoindulgenza. Due mondi contrapposti, ma non per questo lontani, poich linvidia cerca nel mondo del goloso la soluzione dei suoi conflitti egoici. Linvidia pu piangere le sue disgrazie e sentirsi paralizzata nel momento di passare allazione, mentre la gola agisce spinta da stimoli che assicurano nuove avventure ed esperienze. Il presente redime lE4 e rappresenta per lE7 un atterraggio nella realt.
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Queste passioni contraddistinguono due atteggiamenti contrapposti che alimentano il loro nucleo motivazionale di fronte alla sensibilit e al dolore. LE4 si situa nel livello della debolezza ed evidenzia una grande sintonia con la sofferenza, mentre lE8 vuole occultare dietro una corazza la sua ferita affettiva e non teme di far soffrire nel difendersi. Invidia e lussuria si completano come il masochismo e il sadismo. Il piacere di soffrire giustifica le proprie disgrazie e nutre limmagine di s svalutata, mentre il piacere di far soffrire consolida la sensazione di potere e sfruttamento. Due pezzi che si incastrano nella dinamica delle relazioni. Emozione a fronte di visceralit. Intensit di sentimenti a fronte di impulsi e desideri. LE4 vede laltro come un referente per evidenziare le proprie carenze e introiettarne le qualit spinto dallinvidia. LE8 prescinde dagli altri, che rimangono invisibili ai suoi occhi, per dare priorit alla soddisfazione dei suoi desideri senza alcuna limitazione. LE4 sperimenta langoscia del vuoto mentre lE8 non ne ha la minima consapevolezza. Linvidioso si mostra sensibile e individua qualunque impatto che lo colpisca. Il lussurioso persona dalla pelle spessa, si rivela insensibile e va per la sua strada senza che gli importino le sfumature emozionali nelle quali lE4 immerso in maniera costante. Linvidioso si sente colpevole delle sue carenze e della sua incapacit di soddisfarle, mentre il lussurioso non nutre il minimo senso di colpa per ci che fa. LE4 si sofferma nel sentire le sue necessit e nel considerarsi speciale. LE8 pretende di soddisfarle e sentirsi potente. Linvidioso manipola laltro attraverso il proprio dolore, mentre il lussurioso sfrutta gli altri esercitando il proprio potere. LE4 ha paura del sesso senza amore, mentre allE8 basta il sesso senza implicazioni emozionali.
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Linvidia e la pigrizia sostengono due enneatipi che vivono la consapevolezza di s in modo opposto. LE4 conosce il suo vuoto, sa dei suoi difetti e soffre le sue carenze mentre lE9 presenta una tale disconnessione dal proprio essere che non ha consapevolezza della propria interiorit. Linvidioso vuole incorporare le qualit che osserva negli altri e che gli mancano per riempire un vuoto che genera sofferenza. Il pigro non considera necessario questo compito, perch non prova alcun senso di carenza nonostante la perdita di s. Entrambi gli enneatipi si sottovalutano, uno perch si considera carente e laltro per il fatto di non mettere in gioco le sue capacit che ignora. LE4 si contrappone allaltro per prendere da lui ci che gli invidia. LE9 si fonde con gli altri e confluisce in loro, perci vive in prestito attraverso gli altri. Linvidioso si trova prigioniero delle sue necessit, mentre il pigro le posticipa o le nega. LE4 si considera speciale e diverso degli altri mentre lE9 si dimentica di s e pensa che la sua vita non abbia nessuna rilevanza n per gli altri n per se stesso. Linvidioso polarizza le sue energie intorno alla perdita che desidera risanare a ogni costo chiarendola o risolvendola, ma si autoboicotta per continuare con la dinamica di sofferenza e nostalgia. Il pigro che ancora non ha trovato niente, vaga per la vita mezzo addormentato, fino a che un risveglio gli apra le porte della consapevolezza di s. Entrambi incontrano difficolt nel campo dellazione, perch rimangono prigionieri dei sentimenti o di una comodit che ostacola lesercizio delle proprie capacit. Linvidia, preda della sua dinamica, diventa fannullona pur di raggiungere il suo obiettivo mentre la pigrizia, per non dover entrare in conflitto, controlla linvidia.
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Questi enneatipi privilegiano la mente come campo di battaglia delle loro aspettative. LE5, consapevole del suo vuoto, sperimenta la necessit di colmarlo per zittire questo abisso interno che lo angoscia. LE6 non utilizza mai la parola vuoto, ma vuole eliminare il senso di insicurezza e paura mediante il ritrovamento di alcuni fondamenti che gli diano consistenza. Lavaro entra in contatto con la paura quando vede minacciata la sua intimit e ci che possiede. La paura diventa avara perch diffida degli altri proiettando su di essi le proprie ombre e i propri fantasmi. Nei confronti delle risorse, i due enneatipi evidenziano posizioni contrapposte. LE5 ricerca lautonomia nelle risorse proprie e nega la soddisfazione dei bisogni per cui deve essere aiutato dagli altri. LE6 considera fragili le sue basi e per questo cerca fuori di s, nelle regole, nelle norme e nellautorit, la sicurezza che gli manca. Lavaro si appoggia sulla sua propria autorit, mentre il pauroso si rassicura con lautorit degli altri. In ambedue, sentimenti e istinti sono controllati dai loro schemi mentali. Il corpo un tema pendente nei due. Una carezza pu contrastare la forza di molti pensieri, perch sintroduce in un ambito differente. LE5, geloso della sua intimit, teme di essere controllato ed esercita il controllo mediante losservazione degli altri, rispettando il loro campo di azione. LE6 sostituisce la mancanza di fiducia con il controllo e osserva gli altri partendo dalla diffidenza e dalla paura. Perfino il conportamento controfobico, bench costituisca una via di confronto, ha origine dalla paura. In questo modo pretende di neutralizzarla. LE5 interiorizza la paura, mentre lE6 la proietta nel futuro. Nei due esiste un forte superego e pertanto sensi di colpa: lE6 non vuole rubare e lE5 non vuole essere derubato.
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La linea che unisce lE5 con lE7 comporta una relazione e una contrapposizione di sensi. Il goloso trova sobriet nellE5, mentre lavaro si confronta con la dispersione dellE7. La paura generica degli enneatipi mentali si esprime in maniera diversa. NellE5 predomina la paura del vuoto che spiega la sua ansia di accumulazione e, pertanto, lavarizia. NellE7 la paura si focalizza sul dolore e la sofferenza e spiega i suoi tentativi di evitarli a tutti i costi e, pertanto, la gola si trasforma in ricerca compulsiva del piacere. Lavaro goloso del sapere (letimologia latina di sapere si avvicina al senso di piacere). Il goloso avaro di esperienze piacevoli, che desidera accumulare e mantenere. A causa del predominio mentale in entrambi gli enneatipi, lE5 sperimenta orgoglio e superiorit che si trasformano in narcisismo nellE7 e nella convinzione di manipolare gli altri al proprio volere, senza scartare luso della trappola e dellinganno. I due hanno particolari posizioni davanti allautorit. LE5 riconosce lautorit in s e nella forza della ragione, lE7 - obbedendo alla forza degli istinti e degli impulsi piacevoli - ignora qualsiasi autorit che possa limitarli. Entrambi si contrappongono di fronte al senso di colpa, presente nellE5 ma assente nellE7, perch annullato dalla sua forte autoindulgenza. Lavaro controlla i propri impulsi mediante le idee, mentre il goloso si lascia trasportare da essi mettendo la fantasia e lanticipazione gioiosa del futuro al loro servizio. Il silenzio dellE5 contrasta con la loquacit dellE7, poich lavarizia risparmia parole mentre la gola ne gode e le moltiplica. Entrambe le passioni, nella loro prima accezione, si dedicano al mondo materiale dal quale estraggono beni e piaceri, ma hanno incidenza anche negli altri ambiti della vita.
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La lussuria, in situazioni di malessere, tende allavarizia, mentre lavarizia trova nella lussuria stimolo allazione. Funzionano in questo modo le direzioni della linea che li unisce. Lavaro ripiega nel suo castello interno per neutralizzare qualsiasi minaccia esterna. Il lussurioso si lancia alla conquista di tutto quello che lo circonda. LE5 vuole colmare il suo vuoto per il quale privilegia una sorta di approvvigionamento intellettuale, mentre lE8, senza nessuna consapevolezza del vuoto, costruisce tutti i sistemi difensivi per proteggere la sua ferita affettiva, e cio la sua vulnerabilit e la sua debolezza. LE5 gravita nel centro mentale e lE8 nel centro viscerale a partire dal quale vive a fondo la rabbia e non ha alcuna paura a esprimerla e a farla sentire agli altri senza frappore alcun ostacolo. LE5 cerca di soddisfare le ansie del suo intelletto e si avvicina al mondo attraverso la sua comprensione. LE8 sperimenta limperativo di soddisfare desideri e impulsi che culminano nel suo appetito sessuale, e si rivolge al mondo per reclamarlo senza considerazione, esercitando lo ius primae noctis senza alcun scrupolo. Lavaro ricerca il potere attraverso il sapere, bench ne relativizzi il suo carattere utilitaristico poich pretende di sapere per sapere; invece il lussurioso persegue il potere come manipolazione, controllo, dominio e sfruttamento, cos come sottovaluta il sapere, a meno che non venga inteso come chiave di potere. LE5 accumula beni, mentre lE8 li sperpera. Lavaro non ha energie e tende allinazione abbandonandosi alle speculazioni mentali. Il lussurioso, avendo bassi livelli di tolleranza, vive lintensit e leccesso fino al massimo necessitando di molto per produrre un impatto. In fondo si tratta di un problema di sensibilit. LE5 deve incarnare i suoi ideali, mentre lE8 ha necessit di spiritualizzare i suoi impulsi. Due facce della stessa medaglia.
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La mancanza di attenzione nei confronti della parte istintiva il prezzo che lE5 paga a causa alla sua ipertrofia mentale e lE9 a causa della sua disconnessione da s. Questa situazione fa in modo che lE5 sperimenti mancanza di energia, scarsit e inazione, e lE9 si addormenti, si attardi in progetti comodi posticipando le sue necessit. Lavaro entra dentro di s e si allontana dagli altri, mentre il pigro confluisce nel suo ambiente e ignora la via che conduce al suo santuario interiore. Isolamento contro fusione. LE5 consapevole del suo vuoto, che vuole evitare a ogni costo mediante laccumulazione di conoscenze. LE9 non cosciente di s, non si attribuisce nessuna importanza e si distrae dagli obiettivi che darebbero senso alla sua vita. Lavaro ha difficolt nel condividere poich qualunque bene dato metterebbe in pericolo lintegrit dei beni che ha accumulato, siano essi mentali, affettivi o materiali. Esiste paura del bisogno e della carenza; per questo motivo cerca il trattenere come modalit di accumulazione e di elusione del vuoto. Il pigro si mostra generoso nel dare, perch attribuisce maggior importanza agli altri che a se stesso. A questo comportamento soggiace forse un atteggiamento inconsapevole di acquisto di affetto, bench non chieda contropartita. LE5 si stima in funzione dei beni accumulati e della sua conoscenza. Si sente orgoglioso delle sue idee e della sua intelligenza che lo spingono a credersi in posizione di superiorit. LE9 non si stima, si rassegna davanti alla realt e si iper-adatta a essa. La dimenticanza di s che apparsa come una modalit per ottenere amore, annulla le sue ansie di crescita e sviluppo. Lavarizia fugge dal vuoto cos come la pigrizia dal conflitto.
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Questi due enneatipi sono mentali bench il goloso, a causa del suo appetito verso i piaceri, potrebbe sembrare pi viscerale. LE6, filtrandoli attraverso il pensiero, inibisce i suoi impulsi che gli provocano insicurezza, mancanza di controllo, ed entrano in conflitto con gli ideali e le norme. LE7 vive i suoi stimoli senza alcun freno e affronta le conseguenze negative che a volte potrebbero derivarne, attraverso lintellettualizzazione che entra in gioco a posteriori. I due enneatipi affrontano lombra in maniera diversa. Il goloso la cancella a oltranza dalla realt perch minaccia il suo edonismo. Il pauroso la proietta nellambiente circostante come espressione degli attributi che rifiuta di se stesso. La paura diffida della gola, come la gola ha paura di non godere abbastanza nel notare anche il pi piccolo sintomo di dolore. Di fronte allassunzione di impegni, lE6 mostra grande responsabilit nelladattarsi alle norme e ai controlli dellautorit, mentre lE7 si mostra irresponsabile, carente di disciplina e rimanda, quando non annulla, i suoi doveri. La gola anticipa il futuro con ottimismo che, nel trasformarsi nel presente, nel qui e ora, perde consistenza e piacere. C una dose di fantasia, e pertanto di fuga e superficialit. La paura anticipa il futuro con timore e angoscia che si sciolgono quando si trasforma in presente, nel qui e ora. Entrambi gli enneatipi limitano le loro relazioni sociali: lE6 proiettando in esse la diffidenza e la sfiducia, lE7 riducendole a piacere e introducendo meccanismi di inganno, se il caso. NellE7 il predominio degli impulsi assume la funzione dellautorit che, se fosse esterna, risveglierebbe la disubbidienza considerandola come un limite agli impulsi stessi; nellE6 lautorit una garanzia per vincere linsicurezza nella quale vive. La paura di godere dellE6 paura di soffrire nellE7.
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La paura dellE6 la risultante di alcune elaborazioni discorsive che gli impediscono di lanciarsi nel rischio, bench in alcuni casi invitino a farlo in modo imprudente. La mancanza di fiducia nelle proprie viscere genera pensieri che paralizzano e una grande dose di insicurezza. LE8 al contrario, ha il centro viscerale come centro principale, si complica un po nei processi mentali, trasmette una sicurezza schiacciante e gode di una grande fiducia in se stesso. La paura cauta davanti alla lussuria a causa della sua forza, mentre la lussuria combatte la paura di essere colpita nella sua debolezza facendosi proteggere dallarmatura. LE6 cerca figure o ruoli di autorit che rendano sicure le sue scelte. LE8 ha lautorit di per se stesso e non ne riconosce di esterna, poich guidato dal suo codice. Il pauroso ricerca ambiti di sicurezza e protezione, il lussurioso li d. Il primo vive la paranoia; il secondo, la soddisfazione del desiderio come imperativo. LE6 resta nel senso di colpa, sentimento che manca totalmente allE8. Il comportamento del vigliacco controfobico pu adottare strategie di attacco, intese sempre come ricerca di difesa e sicurezza, e somigliare cos al comportamento duro, violento e aggressivo del lussurioso. LE6, a causa del meccanismo di proiezione, teme gli altri poich vede ritratti nei visi altrui i suoi timori e le sue paure. LE8 si mostra insensibile agli altri in modo che non teme di manipolarli, controllarli, dominarli e sfruttarli, tranne quando appartengano al suo clan che protegge con cura. LE6 teme il futuro che affronta con angoscia, mentre lE8 vive il momento presente, i qui e ora. La paura anticipazione di fantasmi e di problemi che magari non si presenteranno mai; la lussuria il godere intenso del piacere senza alcun ostacolo.
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La linea che unisce lE6 con lE9 presenta direzioni diverse. LE6 trova nella ricerca di pace dellE9 unoasi per le sue preoccupazioni e le sue paure. LE9 si trattiene ancora di pi quando introduce nei suoi progetti le paure e le insicurezze. La paura paralizza le risorse e la pigrizia non li mette in gioco, nel primo per timore del rischio, nel secondo per la dimenticanza delle proprie capacit. Entrambi gli enneatipi si distaccano dal loro centro preferenziale: perci il pauroso sperimenta problemi nel pensare per mancanza di consistenza e sicurezza, mentre il pigro rimane distaccato dai suoi impulsi viscerali con perdita di interiorit. A causa della sua paura, lE6 vive nel conflitto con se stesso. LE9, per non entrare in conflitto con se stesso, si addormenta e narcotizza. Il pigro perde se stesso pur di ottenere affetto, motivo per il quale la simbiosi e la mancanza di senso del limite con gli altri assicurano la sua sopravvivenza. Il pauroso, a causa della sua incapacit di rischiare e perdersi, ricerca sicurezze che per lo immobilizzano, ostacolandolo nel progredire nei suoi progetti. LE9 toglie importanza alle proprie decisioni, mentre lE6 le vive come un tormento. La vigliaccheria, cos come la dimenticanza di s, genera un senso di incapacit che ostacola lazione essenziale. Il contenimento degli impulsi emozionali e istintivi che caratterizza il pauroso, coincide in gran parte con la posticipazione e la negazione delle proprie necessit e dei propri compiti che si verifica nel pigro. La diffidenza dellE6 si contrappone alla mancanza del limite dellE9: il primo diffida degli altri, il secondo si fonde con essi. La paura mostra un atteggiamento di ambivalenza di fronte allautorit, ma non ne prescinde mai, mentre il pigro la rispetta, bench solo esternamente, per evitare i conflitti e vivere in pace.
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La prossimit tra gola e lussuria stata sottolineata dalla tradizione. Entrambe le passioni si rovesciano nel mondo materiale del cibo e del sesso. Le bevute eccessive di alcol disinibiscono gli impulsi sessuali bench li soddisfino solo a met. Ledonismo, cos come la concezione esistenziale del goloso, praticato con totale intensit dal lussurioso. Ambedue ricercano intensit ed eccesso, che normalmente implicano la perdita di sottigliezze e sfumature. Perci lE7 si mostra irresponsabile e superficiale, mentre lE8 insensibile e violento. Il goloso ottiene il piacere, se il caso con trappole e inganni; invece, il lussurioso lo vive come conquista e sfruttamento. Entrambi gli enneatipi si incontrano nella parte culminante dellenneagrama per quanto riguarda lesperienza del piacere, da quello del corpo agli appetiti sessuali. I due ricercano il piacere, ma percorrono strade diverse poich ognuno ha un distinto centro di riferimento. LE7 mentale, e infatti lintellettualizzazione svolge un ruolo importante, mentre lE8 viscerale, e concede il predominio agli istinti. Nonostante ci, i due enneatipi hanno una zona minata che evitano a ogni costo. Il goloso evita il dolore e la sofferenza; per questo si perde una dimensione chiave della vita e ostacola lintensit esistenziale che, in modo ingannevole, proietta nel piacere. Il lussurioso soffoca la sua vulnerabilit e nasconde la sua ferita affettiva, perch non ammette tolleranza davanti alla propria debolezza; la sua fissazione, infatti, esalta il potere e il controllo. La negazione della colpa da parte dellE8 trova un parallelismo con lautoindulgenza dellE7. La gola ricerca tanto il piacere da cadere nella lussuria; questa, a sua volta, persegue tanto lintensit, sesso compreso, da non poter prescindere dal piacere del goloso.
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La gola (attiva) si caratterizza nel propiziare leclissi parziale della realt cancellando le sue zone dombra e dolorose. La pigrizia (passiva), utilizzando la stessa similitudine, produrrebbe uneclissi totale che consiste nella dimenticanza di s. Non vi sono ombre, ma neanche luci. Se nellE7 esiste il godimento del piacere e la soddisfazione degli stimoli che servono da alibi per non affrontare la sofferenza, nellE9 si ha la disconnessione con la perdita dellinteriorit. Il primo utilizza analgesici; il secondo si anestetizza attraverso i suoi atteggiamenti narcotizzanti. Il risultato simile, in quanto entrambi vivono nella superficialit e non vanno al fondo di se stessi. Il goloso anticipa con la fantasia la meraviglia di un futuro che immagina splendido, mentre il pigro rimanda la soddisfazione delle sue necessit e dei suoi compiti. Due modi diversi di vivere il tempo, bench entrambi sradicati dal momento presente. NellE7 la relazione con gli altri basata su seduzione e manipolazione, e utilizza trappole e inganni se le circostanze lo esigono, mentre nellE8 predomina la mancanza di limiti e la simbiosi perdendo se stesso a beneficio dellaltro. Il goloso non tollera il limite perch genera la frustrazione dei suoi desideri infantili, per cui si ribella contro lautorit perch pu interferire nei suoi progetti di piacere. Il pigro ignora dove siano i limiti, perch si fonde con laltro e sfuma le sue pretese e i suoi desideri personali. La soddisfazione degli altri la sua. LE7 trova difficolt a rinunciare a se stesso, compito che risulta facile allE9, a causa della dimenticanza di s che lo caratterizza. LE7 irresponsabile davanti allassunzione di impegni, mentre lE9 si distrae dai compiti importanti ai quali non sempre sa dare la giusta priorit.
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Queste due passioni, bench vicine, sembrano possedere pochi elementi in comune poich lintensit dellE8 contrasta con lassopimento dellE9. Nonostante questo, entrambe non hanno interiorit. Il lussurioso, nel proteggere la sua ferita affettiva, si riversa allesterno e soddisfa istinti e desideri. Il pigro, per via della disconnessione, si dimentica di se stesso e si fonde con lambiente. Linsensibilit dellE8 agisce da analgesico che obnubila la coscienza. Latteggiamento narcotizzante dellE9 gli impedisce di essere consapevole dei conflitti che si celano in lui o si verificano nellambito delle relazioni. Il lussurioso vive nellimpero dellistante, mentre il pigro adotta la posticipazione come criterio operativo. LE8 affronta il conflitto senza alcuna paura perch si mostra duro, violento e aggressivo. Il potere ha un prezzo e non ha paura di pagarlo. LE9 fugge dal conflitto, per cui si rivela conciliante e dialogante. La pace ha il suo prezzo e non esiste guerra per la quale valga la pena metterla in pericolo. Il lussurioso si muove seguendo i canoni di un codice proprio e impone le sue regole, mentre il pigro si accomoda, si rassegna e si iperadatta alle esigenze degli altri o del proprio ambiente. LE9 cerca di confluire negli altri e fondersi con essi, mentre lE8 mantiene relazioni basate sulla manipolazione, il controllo, il dominio e lo sfruttamento. Quanto pi la lussuria soddisfa i suoi istinti tanto pi cade nella pigrizia come perdita di interiorit e dinsoddisfazione vitale. La pigrizia, invece, quanto pi si dimentica di s tanto pi pu cadere nella dipendenza da un piacere senza piacere, da un sesso accompagnato da sbadigli. Entrambi gli enneatipi condividono un problema di visibilit nelle loro relazioni: lE8 non vede gli altri, mentre lE9 non vede se stesso. E lamore un gioco che richiede di essere almeno in due.
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Il sonno e il risveglio sono due stati vitali che si differenziano per il livello di coscienza. Nel primo, risulta praticamente inesistente. Nel secondo, la sua influenza lascia un segno. Nonostante ci, in entrambi i casi, ci si riferisce non solo alla dimensione fisica della persona, ma anche alla sua dimensione psicologica e spirituale, che molto pi determinante. Quando qualcuno vive addormentato, si trasforma in un essere meccanico. Pu godere del successo, richiamare lattenzione della societ, avere unagenda senza spazi vuoti, ma gli sfuggono le cose essenziali. Essere cosciente costituisce unaltra realt che vincolata ai sensi, e germoglia nellinteriorit della persona. Le gocce di articoli, che ho scritto e pubblicato a ritmo mensile per la dispensa di studio specializzata La Quarta Via, hanno riempito la tinozza di un progetto editoriale de La Teca. Tutti gli articoli, in un modo o nell altro, sono al servizio del risveglio e stimolano alla vita cosciente. Si prefiggono di offrire i codici che ci permettono di accedere al risveglio interiore.
La Teca Edizioni - 216 pg. Saggistica - ISBN: 978-84-937668-2-5
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