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OSCILLATORI

Un oscillatore un circuito che, in assenza di segnale di ingresso, fornisce una sinusoide in uscita. stato visto (vedi Elettronica II) come un oscillatore possa essere schematizzato con un amplificatore reazionato con due poli complessi e coniugati ed immaginari puri in cui luscita sia riportata in ingresso e per cui valga la relazione di Barkhausen:

Da cui

La possibilit di ottenere, in un sistema amplificante, una disposizione dei poli sullasse immaginario si pu vedere dalla dislocazione dei poli del sistema ad anello chiuso sul piano complesso, oppure dal diagramma di Nyquist relativo alla funzione di trasferimento del ramo diretto, in quanto il ramo di reazione unitario. Vediamo come, in entrambe le rappresentazioni, il comportamento dal punto di vista dalla stabilit dipenda dal guadagno dellamplificatore. Studiamo alcuni sistemi particolari: 2 poli ed uno zero nellorigine (sul ramo diretto)

Ricordando che il diagramma di Nyquist tracciato al variare della frequenza e si gonfia allaumentare del modulo di , mentre il luogo delle radici tracciato al variare di , si vede che per alcuni valori di il sistema presenta poli a parte reale negativa. Dunque possibile fissare un determinato valore di per cui i poli (ad anello chiuso) siano immaginari puri, e per cui quindi il sistema comincia ad oscillare. 2 poli a nel ramo diretto . Per

Dallanalisi delle figure seguenti si vede subito che non ci possono essere poli a parte reale positiva per ed elevato si ha un polo a parte reale negativa ma parte immaginaria nulla.

Come si vede sul diagramma di Nyquist, in quanto il grafico per compie, per alti valori di , un solo giro intorno al punto critico . Dunque non si pu mai realizzare un oscillatore con una catena diretta con due poli, in quanto un solo giro del diagramma intorno al punto critico equivale alla presenza di un solo polo a parte reale negativa.

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Oscillatori
3 poli a nel ramo diretto

Oscillatori

Come si vede, in questo caso esiste la possibilit di avere due poli complessi e coniugati con parte reale nulla per un certo guadagno (positivo) sul ramo diretto. Un esempio di oscillatore di questo tipo realizzato attraverso luso di una rete di Colpitts.

Funzione descrittiva di un amplificatore


Fino ad ora si spesso parlato di amplificazione di un segnale come di unoperazione lineare, nel senso che, posta in ingresso una sinusoide di ampiezza si rilevava in uscita una sinusoide alla stessa frequenza ma di ampiezza , dove era definita come amplificazione del sistema. Si visto come, in un amplificatore reale, non sia possibile trascurare le non linearit introdotte dallamplificatore: ad un ingresso a frequenza ed ampiezza lamplificatore risponde con una somma di sinusoidi di ampiezze ampiezza e rispettivamente a frequenze . Ci si pone ora il problema di valutare , inteso come rapporto tra il segnale a frequenza (ovvero la prima armonica) in uscita dallamplificatore ed il segnale di ingresso. Consideriamo il caso di un tipico amplificatore caratterizzato da una compressione per un determinato livello di potenza di ingresso, ovvero per un determinato valore della tensione di ingresso.

Questo andamento mostra una non linearit di

al variare di

. In generale dunque risulter essere

La funzione

prende il nome di FUNZIONE DESCRITTIVA DELLAMPLIFICATORE.

Naturalmente la funzione descrittiva qui introdotta per un generico amplificatore, si pu introdurre per una qualsiasi rete due porte. A titolo di esempio ricaviamo la funzione descrittiva di un comparatore dotato di una curva ingresso-uscita del tipo:

ponendo in ingresso una sinusoide di ampiezza si ottiene, indipendentemente dallampiezza dellingresso, in uscita, unonda quadra di ampiezza e dunque con una prima armonica di ampiezza , costante. 126

Oscillatori

Oscillatori

Da qui si pu ricavare la funzione descrittiva come rapporto tra lampiezza della prima armonica del segnale di uscita e lampiezza del segnale di ingresso:

Calcoliamo ora la funzione descrittiva di un altro comparatore avente una curva ingresso-uscita del tipo:

tale comparatore, caratterizzato dalla isteresi presente nel grafico

, prende il nome di TRIGGER DI SCHMITT.

Come si pu osservare direttamente dal grafico, il comparatore introduce uno sfasamento (in secondi) tra la forma donda in ingresso (sinusoide) e quella in uscita. Lo sfasamento si pu calcolare nel seguente modo

Come nel caso precedente, luscita unonda quadra di pulsazione e ampiezza , ma stavolta sfasata di un termine . Poich la prima armonica della sinusoide in uscita in ritardo di , la funzione descritta del comparatore di Schmitt risulta

Generatori
Cerchiamo di realizzare un generatore sinusoidale, ovvero un oscillatore, sfruttando le propriet ora viste per i comparatori. Consideriamo il seguente schema a blocchi:
Amplificatore Reale

Filtro a banda stretta

Amplificatore lineare

Non linearit

Filtro a banda stretta

In questo schema compare un amplificatore reale, ovvero un blocco in cui, attraverso la parte che schematizza le non linearit, sono considerate anche le distorsioni di armoniche superiori. possibile, grazie ai filtri a banda stretta (centrati su ), rappresentare il ramo diretto dello schema reazionato attraverso la funzione descrittiva dellamplificatore. Affinch il sistema oscilli, per le condizioni di Barkhausen, deve ess ere . Inoltre tale oscillazione possibile, per il sistema in questione, in soli due punti:

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Oscillatori

Oscillatori

Ovviamente il punto che interessa . Si noti che la condizione di Barkhausen impone anche che le fasi di e siano uguali; tale condizione pu essere verificata attraverso il primo circuito accordato che, nel caso in lamplificatore sia di tipo invertente, pu essere realizzato attraverso una rete sfasatrice (di ) a banda stretta, come ad esempio la rete di Colpitts. La possibilit di realizzare un oscillatore nel modo precedentemente descritto non contrasta con quanto detto allinizio, in quanto saranno i filtri o le reti adattatrici ad inserire i poli e gli zeri necessari per ottenere un sistema oscillante. Ben diversa la situazione in assenza di filtri. Vediamo il comportamento di uno schema a blocchi del tipo:

lo schema precedente realizzato attraverso luso di un trigger di Schmitt ed un integratore. Poich possiede un solo polo (nellorigine), non possibile instaurare unoscillazione sinusoidale. Tuttavia nellipotesi in cui si verifica una situazione del tipo*:

Allora lintegratore comincia ad integrare, ed offrir in uscita (cio in ingresso al trigger) un segnale del tipo

Quando si ha:

Allora il trigger mostra in uscita il valore

, lintegratore comincer a tirar fuori un segnale del tipo:

Similmente, quando si avr:

Allora il trigger offrir in uscita nuovamente il valore , ed ancora una volta si avr:

In pratica in uscita presente unonda triangolare con ampiezza pari a

e periodo

. Infatti, poich

Ovvero

Le cause dellorigine di una situazione simile possono essere attribuite a molteplici fattori, prima di tutto laccensione dellalimentazione del sistema.

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Oscillatori
Si potrebbe ripetere la stessa analisi utilizzando la funzione descrittiva. Allora si avrebbe:

Oscillatori

Passando nel dominio di Fourier: . Ricordando il valore di per un trigger di Schmitt, ed imponendo la condizione di chiusura dellanello, si hanno due condizioni, una sullampiezza ed una sulla fase:

Si noti che esce fuori un periodo diverso da quello precedentemente ricavato, che risulta essere . Questo avviene in quanto si utilizzata la funzione descrittiva sebbene i segnali trattati non siano sinusoidali (si ricordi che il rapporto tra lampiezza di una sinusoide in ingresso e una sinusoide in uscita); ci comporta necessariamente unapprossi mazione.

Oscillatore di Colpitts
Un oscillatore di Colpitts un dispositivo in grado di generare una sinusoide permanente nel tempo con lutilizzo di una ret e di Colpitts. Sebbene si sia studiato (elettronica II) un circuito utilizzante una rete di Colpitts con un transistor configurato ad emitter (source) comune:

in realt il primo oscillatore realizzato dallo stesso Colpitts possiede una struttura con un transistor a base (gate) comune:

un modo per provare che il precedente circuito possa oscillare ad una determinata frequenza consiste nellutilizzare il modello per piccoli segnali del transistor MOS e vedere come il sistema si comporta. Per fare questa analisi vengono utilizzate le formule di trasformazione delle reti adattatrici (vedi capitolo Componenti integrati).

dove 129

Oscillatori

Oscillatori

Da questultima configurazione emerge in modo immediato la rete di Colpitts che collega (dopo una serie di trasformazioni) il generatore di transconduttanza del MOS con la resistenza di carico . La presenza della rete garantisce il propagarsi, allinterno della stessa, di un segnale ad una sola frequenza, ovvero quella di risonanza della rete:

Si noti che tutta questa argomentazione viene effettuata nellipotesi di fattori di merito elevati e perdite assai contenute negli elementi reattivi. Come noto, molto difficile realizzare componenti con poche perdite nel campo dei sistemi integrati a radiofrequenza; ci implica che analisi pi accurate devono tener conto di molte variabili rispetto a quelle considerate in questa trattazione, che alla luce di quanto detto ha fondamentalmente lo scopo di giustificazione qualitativa del circuito. Poich nel modello a piccoli segnali la resistenza si trova in parallelo al ramo - , trascurando la corrente prelevata dal generatore del transistor, si pu scrivere la seguente relazione:

Dove rappresenta il rapporto di trasformazione tra la tensione sul source del transistor e quella di uscita delloscillatore, prelevata ai capi di . importante sottolineare che, a causa della presenza della rete di Colpitts, tutti i segnali che consideriamo sono a frequenza ; tutti gli altri segnali eventualmente generati vengono attenuati dalla rete stessa. Poich sinusoidale, allora anche lo ; ci comporta che il MOS, avendo il gate dinamicamente a massa, viene ad essere utilizzato come un amplificatore di tensione (in configurazione a gate comune); tale amplificatore fornisce al segnale lampiezza che loscillatore presenter in uscita a regime. Prima di proseguire con lanalisi a piccoli segnali, doveroso fare unimportante osservazione. Supponiamo che loscillatore , dapprima spento, venga acceso in un certo istante; i condensatori e , inizialmente scarichi, cominciano a caricarsi attraverso la corrente fornita dallo stesso MOS. Ad un certo punto si arriver ad avere ai capi di una tensione (statica) talmente elevata che il transistor non condurr pi per lintero periodo del segnale sinusoidale a pulsa zione , ma condurr solo quando soddisfatta la condizione:

ovvero
t

In altre parole il transistor lavora in maniera impulsiva con periodo

Intervalli di conduzione del transistor

La situazione del tutto analoga a quella del circuito seguente, con lunica eccezione che nel circuito appena analizzato il segnale fornito sul source mentre nel circuito che vedremo fornito sul gate. In effetti, poich a determinare la conduzione del transistor la , tale differenza tra i due circuiti non cambia la sostanza.

Rilevatore di picco

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Oscillatori

Oscillatori
con un

A regime il condensatore sar caricato dallimpulso di corrente del transistor e scaricato dal generatore andamento del tipo in figura. Osserviamo che e hanno ampiezze praticamente indipendenti. Si pu dimostrare che la funzione descrittiva del circuito :

Pu essere interessante valutare, nel precedente circuito, la carica fornita al condensatore dal transistor in un periodo. Tale carica uguale a quella sottratta dal generatore , e dunque vale . Ci significa che il transistor fornisce impulsi di corrente di ampiezza finita in tempi estremamente brevi, in quanto si suppone che la scarica del condensatore avvenga molto lentamente. Siamo ora interessati a valutare quale sia lampiezza della prima armonica del segnale impulsivo di corrente del transistor. Essendo la corrente impulsiva e centrata nel momento in cui massima, possiamo scrivere il coefficiente della serie di Fourier (per la prima armonica) nel seguente modo:

dove lampiezza della prima armonica di ; un segnale impulsivo tale che il suo integrale in un periodo (ovvero la carica fornita al condensatore) sia pari a . Dunque dovr essere:

limpulso di Dirac, ed centrato in

, in corrispondenza del quale

vale 1.

Alla luce di queste osservazioni si ottiene

Di conseguenza, nellanalisi del circuito alla frequenza , il MOS si comporta come un generatore di corrente con ampiezza di prima armonica . Data lequivalenza tra questo circuito e quello delloscillatore di Colpitts (in cui la capacit da caricare il parallelo tra e ), possiamo applicare il segnale appena ricavato a questultimo circuito. Prima di fare ci, per, vogliamo valutare le condizioni sotto le quali il sistema comincia ad oscillare. A tale scopo, poich per il segnale il MOS si comporta come un amplificatore a gate comune, possiamo modellizzare il transistor attraverso la transconduttanza e la resistenza vista in ingresso dal source, pari, come noto, a . In pratica possibile ridisegnare il circuito nel seguente modo:

il circuito oscilla quando

per il principio di Barkhausen. facile riconoscere che il semicircuito rappresentato a destra della linea tratteggiata un vero e proprio trasformatore a ramo capacitivo con presa centrale. Ci significa che il generatore di corrente vedr il parallelo tra e trasformata dalla rete. Dunque sar: 131

Oscillatori

Oscillatori

Ancora, poich:

Per le condizioni di oscillazione deve essere

Da qui si vede che se il rapporto di trasformazione troppo basso o troppo prossimo a 1, allora loscillatore non pu innescare alcuna oscillazione. Mettendo in evidenza si ha:

Se

piccola serve una transconduttanza grande; inoltre sia se

che

, il

: serve il minimo di

In questo caso la minima e ci si riduce a scegliere . Questa situazione in pratica non si verifica mai, causa di condizioni sul rumore di fase che non vengono qui trattate. Resta ora da calcolare lampiezza della sinusoide prodotta dalloscillatore. Poich lampiezza della prima armonica sul carico pa ri a , lampiezza della tensione, alla risonanza, facilmente calcolabile considerando che, come gi detto, il generatore vede il parallelo tra e :

Supponendo che si sia scelta come polarizzazione quella che minimizza il consumo di potenza del transistor (ovvero che minimizza la corrente di polarizzazione) purch mantenga le condizioni di oscillazione, si pu porre:

Questo il minimo valore di

che garantisce linnesco delle oscillazioni. Sostituendo:

In definitiva

Poich , come detto, fissato per cause di rumore e deve essere resa pi elevata possibile per non diminuire il fattore di merito del circuito, il progettista pu variare lampiezza delloscillazione agendo sul valore della corrente di polarizzazio ne .

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