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Andate per tutto il mondo e predicate il vangelo a ogni creatura(Mc 16, 15). Se qualcuno si vergogner di me e delle mie parole, il Figlio dell'uomo si vergogner di lui quando ritorner nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi (Lc 9, 26).

Disegno di Sergio Toppi

Vegliate, per essere pronti al suo arrivo Questo testo non fa parte di quelli che si scelgono deliberatamente per trovarvi un conforto e risollevarsi il morale. Eppure la Chiesa mette un tale ostacolo allinizio dellanno liturgico. Si tratta di abbandonare il trantran, le abitudini, le usanze, di convertirsi e ripartire da zero. Al di l della gioiosa novella del Vangelo che annuncia la venuta redentrice di Dio, si dimentica e si respinge facilmente leventualit del giudizio, anche se non la si contesta assolutamente in teoria. il pericolo che corrono i discepoli di tutte le epoche. Se non si aspetta ogni giorno la sentenza di Dio, non si tarda a vivere come se non esistesse giudizio. Di fronte ad una tale minaccia, nessuno pu prendere come scusa lo stile di vita degli altri: nessuno pu trincerarsi dietro agli altri per sottrarsi al pericolo di essere dimenticato dal Signore. Salvezza e giudizio sono affini uno allaltro, ci scuotono nel bel mezzo della nostra vita: sia nel momento delle grandi catastrofi (la grande inondazione qui evocata) sia nel corso del lavoro quotidiano nei campi o in casa. Uno preso, trova scampo, salvato; un altro abbandonato. Ma non essere tratti dimpiccio non dipende chiaramente dal beneplacito degli altri. luomo stesso che ha nelle sue mani la propria salvezza o la propria perdizione. Ecco perch, come spesso nel Vangelo, questo brano si conclude con un appello alla vigilanza.

+ Dal vangelo secondo Matteo (Mt 24,37-44) Vegliate, per essere pronti al suo arrivo In quel tempo, Ges disse ai suoi discepoli: Come furono i giorni di No, cos sar la venuta del Figlio delluomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui No entr nellarca, e non si accorsero di nulla finch venne il diluvio e travolse tutti: cos sar anche la venuta del Figlio delluomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verr portato via e laltro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verr portata via

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e laltra lasciata. Vegliate dunque, perch non sapete in quale giorno il Signore vostro verr. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perci anche voi tenetevi pronti perch, nellora che non immaginate, viene il Figlio delluomo.

Dalla Parola del giorno Tenetevi pronti perch, nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell'uomo. Ricomincio da te Eccoci di nuovo! Dopo un anno intero passato in compagnia di Luca, dopo aver sostato ai piedi della Croce per riconoscere lo splendore della regalit di Ges, la liturgia ci riporta ai blocchi di partenza con il tempo dell'Avvento in compagnia di Matteo, il pubblicano divenuto discepolo ed evangelista. L'ho pensato spesso in questi ultimi giorni e ora mi convinco ancora di pi che veramente importante riscoprire l'arte del ripartire. Il Signore, oggi, ci chiama a questo. Ci ricolloca all'inizio, allo start. Ci smuove a riscoprire la bellezza e lo stupore dell'inizio, la freschezza dell'alba, la lucentezza del primo sguardo. Mi piace questo ripartire, perch non da zero, ma da Lui. Si (ri)parte per (ri)mettere fondamenta, per azzeccare il primo passo, per imparare a fidarsi e per rimettersi in gioco. Nessuno si pu sentire escluso. Il cammino di Avvento ci addestra a dare senso al tempo, a non farcelo scivolare addosso, a riempirlo della sua presenza e a ripartire da lui. A volte incontro persone che dopo un grosso fallimento, uno sbaglio, una caduta o una delusione, mi dicono che vogliono ripartire da zero... Penso che non ci sia nulla di pi sbagliato. Se vuoi rialzarti, se vuoi rimetterti in cammino, se vuoi ridare vigore alla tua vita e alla tua fede, trovati un po' di silenzio, un tempo di intimit e dillo al Signore: "Ricomincio da te". Vorrei che il nostro Avvento iniziasse cos, rimettendo lui al centro. Perch quello il suo posto. O ci metti lui, o un gran caos... Il brano del Vangelo di questa prima domenica ruota attorno ad una brevissima parabola. Dio come un ladro che viene di nascosto, all'improvviso, quando non te lo aspetti. Magari tutta la vita che lo cerchi, hai domande forti nel cuore e vuoi metterle nelle sue mani; oppure ti sei convinto di cercarlo, ma non fai altro che incensare il tuo ego e tenere a bada i tuoi sensi di colpa; oppure sei cos convinto di averlo gi incontrato e d'essere un cristiano arrivato che dormi tranquillo il sonno del giusto e ti lasci vivere. Animo, fratelli! Si riparte, coraggio! Se sei un cercatore di Dio o sei abitato dalla tiepidezza o sei inguaribile dormiglione, da oggi hai possibilit nuova: il Signore viene, ancora, per te. Questo la notizia buona dell'Avvento: lui non si ancora stancato di te. Attento, ripigliati: Dio sta venendo a farti visita! Buona domenica don Roberto Seregni

Ges ti sto aspettando. "Non tardare" Ti sto aspettando, ma io so che Tu vieni a cercarmi per lavorare nel tuo cantiere: ti aspettano i bambini poveri che hanno fame, f che io porti loro il pane quotidiano dell'amore; ti aspettano le persone che soffrono, f che io porti loro il pane quotidiano della speranza, andandoli a trovare e stringendo le loro mani; ti aspettano tanti uomini che hanno tutto ma non sono felici, perch non hanno Te, f che io porti loro il pane quotidiano della fede, che brilla come luce nella notte del peccato. Ges ti sto aspettando. "Non tardare". Ti sto aspettando, ma io so che Tu vieni a cercarmi per lavorare nel cantiere del tuo amore. Preghiera in Avvento

La vigilanza non qualcosa di speculativo, ma la capacit spirituale di cogliere i segni della salvezza di Dio presente nella storia umana. Vigilare rimanere fermi nella Parola del Signore, senza esitazioni e impazienze, senza cedere ad illusioni e a falsi segni. La vigilanza un atteggiamento concreto, fatto d'attesa e d'impegno. un modo di essere, di vivere, di guardare e affrontare la realt. "Vegliate!" Vegliare per non far diventare la nostra fede un impasto di scaramanzie e superstizioni. Vegliare per non cadere nell'abitudinariet che surgela la preghiera e lo stupore. Vegliare per non mettere in stand-by la ricerca di Dio, illudendoci di essere gi a posto. Vegliare per darci una mossa e abbandonare il demone della pigrizia. Vegliare per dare ordine alla vita, per mettere ogni cosa al suo posto. Vegliare per riconoscere Dio che sta visitando la nostra casa.

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Per tutta la Famiglia Paolina: perch consideri come rivolte a s le parole del Papa: "Oggi necessario un pi convinto impegno ecclesiale a favore di una nuova evangelizzazione per riscoprire la gioia nel credere e ritrovare l'entusiasmo nel comunicare la fede" (Porta fidei, 7). Disegno di Sergio Toppi

"Una volta hanno chiesto a Madre Teresa di Calcutta che cosa doveva cambiare nella Chiesa, se vogliamo cominciare, da quale parete? Da dove - hanno chiesto a Madre Teresa - bisogna iniziare? Da te e da me! rispose lei. Aveva grinta questa donna! Sapeva da dove iniziare. Anche io oggi le rubo la parola a Madre Teresa e ti dico: iniziamo? Da dove? Da te e da me! Ognuno, ancora una volta in silenzio, si chieda: se devo iniziare da me, da dove inizio? Ciascuno apra il suo cuore perch Ges gli dica da dove iniziare."

(*) "Desideriamo che per questa intenzione (missionaria) si preghi di pi e con un pi illuminato fervore... Soprattutto pensiamo al tempo d'Avvento, che quello dell'attesa dell'umanit e delle vie provvidenziali di preparazione alla salvezza... Pregate dunque, pregate di pi. Ricordatevi degli immensi bisogni spirituali di tanti popoli ancora cos lontani dalla vera fede, oppure cos privi di soccorsi per perseverarvi". Enciclica Fidei Donum , 21 aprile 1957

Non permettere che le cose da fare ti diano ansia: resta sveglio. Non permettere che un solo problema ti rovini tutta la giornata; non permettere che il tuo lavoro ti assorba cos tanto da non vedere pi i tuoi figli e tua moglie: stai attento. Non permettere alla durezza della vita di inacidire il tuo cuore cos da non poter pi sentire amore per la vita: resta vivo. Non permettere che la facciata, che ci che sembra e che appare, ti nasconda il cuore delle cose e l'anima delle persone: resta sveglio. Non permettere di avere cos tante cose da fare da non percepire pi cosa provi e cosa senti: resta sveglio. Non permettere che ci che fan tutti diventi ci che fai anche tu solo perch lo fan tutti: resta sveglio. Non permettere che l'odio, la rabbia, il cinismo inondino il tuo cuore cos da non provare pi meraviglia e stupore per ci che vive. Non permettere che il "duro quotidiano" cancelli i tuoi sogni, le tue aspirazioni e il desiderio d'infinito: resta vivo. Non permettere a nessuno di comandarti, di gestirti, di toglierti la tua vita, cos da perderti o da annullarti: resta libero. Non permettere al dolore di eliminare dalla memoria la gioia, n alla sofferenza di non farti credere pi nel Padre: resta vivo. Non permettere a ci che succede di abbatterti, di farti credere che tanto inutile o che sei dentro ad un meccanismo, cos da impedirti di lottare per un mondo nuovo, migliore, un mondo meno alienato e ottuso: resta attento. Non permettere alle dicerie di convincere il tuo cuore, n alle soluzioni facili di ingannarti: resta attento. Non permettere che qualcosa zittisca ci che hai dentro, la forza, i sentimenti, la tenacia: resta vivo. Non permettere alla disperazione di vincerti, all'angoscia di smarrirti o alla paura d'azzerarti: resta fiducioso. Non permettere ad un tuo sbaglio o a un tuo fallimento, per quanto grande e grave sia, di farti credere che Lui non ti potr pi perdonare, che tutto sia finito, perso e irrecuperabile: mai staccarsi dal suo perdono, resta ancorato in Lui. Non permettere al tuo cuore di morire prima che smetta di battere, ne alla tua grandezza di rimanere sepolta nel tuo profondo; non impedire alla tua anima di volare: sii in contatto con te. Non permettere che nulla ti stacchi da Lui, ma rimani sempre attaccato alla sorgente del a Vita: resta unito a Lui.

Una volta il semaforo che sta a Milano, in piazza del Duomo fece una stranezza. Tutte le sue luci, ad un tratto, si tinsero di blu, e la gente non sapeva pi come regolarsi. "Attraversiamo o non attraversiamo? Stiamo o non stiamo?" Da tutti i suoi occhi, in tutte le direzioni, il semaforo diffondeva l'insolito segnale blu, di un blu che cos blu il cielo di Milano non era stato mai. In attesa di capirci qualcosa gli automobilisti strepitavano e strombettavano, i motociclisti facevano ruggire lo scappamento e i pedoni pi grassi gridavano: "Lei non sa chi sono io!"

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Gli spiritosi lanciavano frizzi: "Il verde se lo sar mangiato il commendatore, per farci una villetta in campagna. Il rosso lo hanno adoperato per tingere i pesci ai Giardini. Col giallo sapete che ci fanno? Allungano l'olio d'oliva." Finalmente arriv un vigile e si mise in mezzo all'incrocio a districare il traffico. Un altro vigile cerc la cassetta dei comandi per riparare il guasto, e tolse la corrente. Prima di spegnersi il semaforo blu fece in tempo a pensare: "Poveretti! Io avevo dato il segnale di - via libera - per il cielo. Se mi avessero capito, ora tutti saprebbero volare. Ma forse gli mancato il coraggio." Gianni Rodari Gli uomini sono abituati, come gli automobilisti, a vivere con la testa china sul volante, badando alla strada, ciascuno chiuso nella sua scatola di ferro, preoccupati del lavoro, del denaro, delle mille "grane" quotidiane. L'Avvento come il semaforo blu. qualcosa che ti dice: "Fermati! Stai buttando via un tesoro! Non c' solo la terra! Guarda su! C' anche il cielo!" Ma una voce esile e molti, spesso, la ignorano... Bruno Ferrero, commento

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