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carta bianca

ser docente en las escuelas bilinges


Fanny Cativa Alejandro Patat

note sulla (non-)politica linguistica dellitaliano


Massimo Vedovelli

il Risorgimento delle donne


Pietro Niegle

letture e visioni: Ferroni / Ghirri / Palermo / Serianni / Trifone / Vedovelli

dove va litaliano?
Massimo Arcangeli

01

numero uno aprile 2011

Autorizzazione del Tribunale di Firenze n 5834 del 07/04/2011

RIVISTA DI LINGUA E CULTURA ITALIANA

Italia da leggere. Intervista ad Alfonso Berardinelli

tradurre la cucina
Anna Collia

Comitato Scientico Betnia Amoroso Brasile Massimo Arcangeli Italia Hugo Beccacece Argentina Alfonso Berardinelli Italia Anna Ciliberti Italia Maria Pia Lamberti Messico Angela Di Tullio Argentina Patricia H. Franzoni Argentina Luca Serianni Italia Massimo Vedovelli Italia

nasce cartabianca
partire dal primo incontro nel 2010 con Massimo Naddeo, responsabile della casa editrice orentina Alma, e Andrs Carlos Telesca, della casa editrice argentina sb, lidea di mettere in piedi una rivista di lingua e cultura italiana destinata al pubblico latinoamericano, mi apparsa davvero audace. Nellera di Internet e dellinformazione a portata di mano allistante, una rivista cartacea pu sembrare anacronistica ma, nello stesso tempo, pu diventare una grande sda. Su tre grandi obiettivi ci siamo messi subito daccordo. Primo, creare uno strumento di divulgazione (con un forte sostegno nella produzione scientica) in grado di mettere in collegamento tutti gli attori che operano nellambito della ricerca e dellinsegnamento dellitaliano in America Latina. Secondo, favorire la costituzione di un comitato scientico e di un comitato di redazione misto, cio, italo-latinoamericano, per evitare qualsiasi visione unilaterale dei problemi legati alla lingua e alla cultura italiana e per non perdere di vista le specicit delle lingue e delle culture latinoamericane. Terzo, pubblicare contenuti di alto livello, che possano permettere a chi li legge, di aprirsi nuove strade, aggiornarsi, perfezionare le proprie competenze, apprendere cose nuove. Ed cos che, costituito il gruppo internazionale, con colleghi argentini, brasiliani, italiani e messicani (nella speranza che con il tempo altri si aggregheranno), nata cartabianca. Il titolo gi un programma: rimanere uno spazio libero di incontro e

editoriale

Comitato di Redazione Cecilia Casini Brasile Manuela Derosas Messico Francesca Gallina Italia Silvia Giugni Italia Mariano Prez Carrasco Argentina Nora Sforza Argentina Anala Soria Argentina Paolo Torresan Brasile Lucia Wataghin Brasile

Direttore scientico Alejandro Patat - Argentina / Italia Direttore responsabile Massimo Naddeo

Progetto graco e impaginazione Cecilia Ricci ISSN: 2239-0855 Autorizzazione del Tribunale di Firenze n 5834 del 07/04/2011

Editore 2011 Alma Edizioni Viale dei Cadorna, 44 50129 Firenze, Italia www.almaedizioni.it cartabianca@almaedizioni.it cartabianca realizzato in collaborazione con Editorial sb Yapey 283 Buenos Aires, Argentina editorial@editorialsb.com.ar

Alejandro Patat Roma, aprile 2011

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di scambio sui dibattiti e sulle idee che circolano nel nostro ambito di lavoro. La rivista, che uscir con frequenza semestrale, composta di tre grandi aree: 1) questioni relative alla lingua italiana, nella loro dimensione teorica e nella loro dimensione applicativa; 2) problematiche speciche della cultura italiana, intesa come vasto sistema pluriforme che va dalla letteratura alla storia, dal cinema al fumetto; 3) lincontro tra il mondo italiano e quello latinoamericano. Una vasta gamma di sezioni (dallarticolo allintervista, dalla recensione alla fotograa) dovrebbe soddisfare il pubblico, dal quale a partire da oggi ci aspettiamo osservazioni, suggerimenti e richieste. Mi auguro che quanto ci siamo proposti diventi una realt. c

indice
sezione in primo piano
Massimo Vedovelli

sezione lingue in uso


inne, comparazione fra lo spagnolo e litaliano

Un breve elenco delle parole, i sintagmi e le espressioni legati al campo semantico della ne.

note sulla (non-)politica linguistica dellitaliano

Massimo Vedovelli, rettore dellUniversit per Stranieri di Siena e il pi esperto teorico della politica linguistica in Italia, spiega come lItalia abbia nora disatteso lelaborazione di una forte strategia organica di diffusione dellitaliano entro i propri conni e nel mondo. Da tale visione critica emerge una puntuale ricognizione di tutti i fattori che con urgenza dovrebbero far parte di una vera e sistematica politica linguistica dellitaliano.

4-6

sezione traduzioni
tradurre la cucina
Anna Colia
Osservazioni sulla recente versione brasiliana del famoso manuale di cucina di Pellegrino Artusi, vero capolavoro linguistico e socio-culturale dellItalia unita.

13

sezione cultura e societ


Pietro Neglie

sezione in aula
la natura delle scuole bilingui
Sandra Tarquinio

ser docente en las escuelas bilinges


Fanny Cativa
Una breve spiegazione sulle scuole bilingui, rmata da Sandra Tarquinio, direttrice didattica della circoscrizione consolare di Crdoba (Argentina), nella quale si afferma come esse siano e saranno in parte il focus principale degli interventi statali italiani nel mondo. Larticolo accompagnato da una relazione di Fanny Cativa sulla sua esperienza dinsegnamento come docente di scienze in una scuola bilingue.

7-9

Contributo dello storico delluniversit di Trieste ai festeggiamenti per i 150 anni della nascita dello Stato italiano. Come ben ricorda lautore, tale omaggio non pu prescindere dalla riessione attorno al ruolo esercitato dalle donne nel processo di unicazione del paese.

sezione il fumetto
Michele Petrucci
In questa sezione si presenta un breve fumetto su uno dei tanti aspetti delle lotte risorgimentali, scritto e disegnato da un autore tra i pi interessanti del panorama italiano.

sezione conversazioni
Italia da leggere. Intervista ad Alfonso Berardinelli
Alejandro Patat
Uno dei pi inuenti e anticonformisti critici italiani ci offre una mappa utilissima per sapere quali siano gli autori ed i libri pi rilevanti degli ultimi anni.

10-12

soldati del Papa

il Risorgimento delle donne

14-15 16-19 20-21

sezione viceversa
Fernando Vallejo
Con la sezione viceversa inauguriamo uno spazio al quale teniamo tanto: la pubblicazione di frammenti dei grandi autori latinoamericani sullItalia e degli italiani sullAmerica Latina. In questo numero, stato scelto un breve brano dellautobiograa di Fernando Vallejo, colombiano, che descrive in modo ironico ma fortemente emotivo il suo primo incontro con Roma.

Redazione di Roma

Francesca Gallina

ricorrere alla lingua materna degli studenti


Paolo Torresan

Claudio Magris: la cultura di frontiera


Alejandro Patat

dalla Lombardia al Brasile


Rafael Sozzi

In questo spazio, dedicato allevocazione doverosa del fenomeno migratorio, Rafael Sozzi ricostruisce la storia dellarrivo di suo nonno in Brasile per questioni anche sentimentali. Si prola cos uno sguardo poliedrico sulla immigrazione, molte volte vincolata ad immagini e ad idee stereotipate.

27-28 29-35

Alejandro Patat

Oltre al commento ad una mostra, un numero nutrito di recensioni, rmate perlopi da dottorandi dellUniversit per Stranieri di Perugia e di Siena, che mettono in luce quanto di pi rilevante sia stato scritto negli ultimi mesi in Italia ma anche in America Latina nellambito dellitalianistica. In questo numero vengono analizzati libri di Paolo Torresan e Manuela Derosas, Massimo Vedovelli, Luigi Ghirri, Luca Serianni, Pietro Trifone e Massimo Palermo.

dossier

Massimo Arcangeli

Nel dossier lo spazio pi ampio di approfondimento scientico della rivista Massimo Arcangeli, direttore scientico del PLIDA a Roma e docente di Storia della lingua italiana allUniversit di Cagliari, affronta non senza ironia la questione spinosa del destino della lingua italiana alle prese con linglese e con i linguaggi dellinformatica. Gli esempi di cui si avvale per distinguere diverse nuove tipologie dellitaliano sono davvero illuminanti.

Tutta linformazione sulle attivit formative, certicazioni, congressi, incontri, progetti di ricerca e altro in Italia e in America Latina.

Una fotograa suggestiva di un angolo di Buenos Aires, che vuole richiamare lattenzione su quegli spazi dellitalianit, pi o meno contaminati, pi o meno risemantizzati, che ormai fanno parte delle vaste geograe del Nuovo Mondo.

sezione immagini

dove va litaliano?

sezione foto

sezione angolo della memoria

Francesco Feola

la patria in mostra

La sezione proli che intende offrire una breve rafgurazione dei grandi intellettuali italiani contemporanei si sofferma sulla produzione saggistica e narrativa di Claudio Magris e analizza il ruolo di Trieste nella cultura di ieri e di oggi.

24-26

Andrea Felici

litaliano in aula
Lisa Beltramo

sguardo ironico e amaro sulla disgregazione (linguistica) italiana


Sara Gobbini

il lungo percorso della grammatica italiana per stranieri

sezione profili

scattare la realt

ripensare litaliano

los caminos a Roma

22-23

indice
sezione letture e visioni
una riessione internazionale sullinsegnamento apprendimento dellitaliano. Dialogo con i curatori

36-37 40 40-41 42 43 44 45

38-39

46-47 48

note sulla (non-)politica linguistica dellitaliano


Massimo Vedovelli Siena

in primo piano

Massimo Vedovelli, rettore dellUniversit per Stranieri di Siena, pone il problema dellassenza storica (e anche attuale) di una autentica politica linguistica dellitaliano in Italia e allestero, mettendo in evidenza gli obiettivi essenziali cui lItalia dovrebbe puntare.

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na rivista come quella che, partendo con questo numero, ospita il presente contributo, non pu non scontrarsi con le questioni che legano in modo complesso, intricato, a volte nascosto ma fortemente presente i quadri teoretici e metodologici delleducazione linguistica e della linguistica educativa da un lato, e della politica linguistica dallaltro: la prima, in una normale situazione di rapporto fra ambiti intrinsecamente diversi ma entrambi centrati sullattenzione allo sviluppo culturale degli individui e della collettivit, dovrebbe fornire riferimenti e linee guida alla seconda. Ma per la situazione italiana, per la situazione dellitaliano in Italia e nel mondo le cose non sempre stanno cos e non sempre i rapporti fra i due ambiti si sviluppano entro un quadro di trasparente reciproco rispetto. Di conseguenza, luno e laltro appaiono, storicamente, separati, a volte in conitto, non infrequentemente in un atteggiamento di reciproca indifferenza: n per gli individui e i loro progetti di crescita culturale, n per le societ e per i loro meccanismi comunicativi, espressivi, identitari da tale situazione possono derivare effetti positivi. La tesi che qui proponiamo che, in realt, una politica istituzionale di diffusione dellitaliano non sia esistita, se con tale espressione si fa riferimento a unazione strategica, che raccolga il sentire di un popolo, di una societ civile, i valori fondanti, la sua identit, da un lato; e dallaltro sap-

pia identicare i punti critici delle sue dinamiche comunicative, espressive, linguistiche, e di conseguenza sappia denire obiettivi di sviluppo della societ che consentano di superare tali criticit, e che si attuino con coerenza e impegno, riconoscendo la centralit sociale di tale materia anche tramite linvestimento delle necessarie risorse. E inne, dato che lItalia fa parte dellUnione Europea, e della pi ampia comunit che si raccoglie nel Consiglio dEuropa, unazione che sappia mettersi in sintonia con le scelte che a livello comunitario sovranazionale deniscono la politica linguistica europea. Quali e quanti sono stati gli atti normativi prodotti dalle nostre istituzioni e ascrivibili alla nozione di politica linguistica? Dopo i luminosi articoli della nostra Costituzione sul diritto allespressione linguistica, poche cose: una legge sulle minoranze linguistiche (l. 482/1999); la l. 153/1971 per gli emigrati italiani allestero; la l. 401/1990 sugli Istituti Italiani di Cultura allestero; la l. 17/1992, sulle due Universit per Stranieri di Perugia e Siena; le leggi che determinavano i bei programmi per le scuole medie (1979) e elementari (1985); e poi, i recenti atti che limitano linsegnamento delle lingue straniere nella scuola dellobbligo (di fatto, una sola lingua, linglese) o che propongono le classi-ponte per i gli degli immigrati stranieri. Poco altro esiste a livello normativo. Basta per poter parlare di una politica linguistica nel senso che abbiamo

indicato? Basta quel poco a sostenere la presenza della lingua italiana in quello che viene chiamato il mercato globale delle lingue? Noi riteniamo di no. Questi vari atti sono stati prodotti dalle nostre istituzioni, e dunque sembrano parti di un progetto di politica linguistica. Eppure, ci rimane difcile poter guardare allazione di governo in materia linguistica messa in atto oggi o anche nel passato riconducendola ai tratti pertinenti che conformano lidea di una politica linguistica di progettualit di sviluppo, di sistematicit, di piena sintonia con il corpo sociale e di capacit di raccolta e di analisi dei suoi bisogni. Li chiameremo, allora, atti di non-politica linguistica. La non-politica linguistica che ne deriva creata, allora, fuori di un quadro generale di riferimento, e diventa il luogo delle azioni dal basso, come soluzione alle criticit e come effettiva risposta a bisogni concretamente emergenti nella societ, oppure riconducibili a quel livello istituzionale intermedio dove prevalgono la logica burocratica e lideologia uno Stato una nazione una lingua. In questo secondo caso ci troviamo davanti a azioni prive di coerenza concretizzate in circolari, note interpretative, disposizioni, oppure a scelte fatte senza alcuna logica di trasparenza e senza attenzione n alle leggi esistenti n ai principi fondanti della societ. Ci troviamo di fronte a variabilit e uttuazione di progetto; a iniziative di immagine e di poca sostanza; a inspiegabili sostegni forniti a soggetti non tanto impegnati nella materia per ruolo istituzionale, ma considerati utili strumenti di una logica politica; a imposizioni dirigistiche e centralistiche di linee al di fuori di un confronto con i soggetti rappresentativi e accreditati che operano sulla materia. Inne, ci troviamo di fronte a azioni in controtendenza rispetto alla politica linguistica delle istituzioni europee. Le scelte che le istituzioni italiane stanno compiendo ci spingono a porre una questione, dal momento che oggi

ogni possibile azione di politica linguistica non pu darsi pensando allitaliano e allItalia come collocati entro un vuoto contestuale: esiste il mercato globale delle lingue; esiste una politica linguistica sovranazionale, per lo meno risalente alle Istituzioni comunitarie europee. Finora non stata fatta nessuna riessione su come litaliano sia potuto diventare la quarta/quinta lingua pi studiata al mondo e la seconda lingua pi visibile nella comunicazione sociale dei panorami linguistici urbani nel mondo, sui competitori nel mondo globale, sui punti di criticit da superare rapidamente, sulla mancanza di risorse investite sulla materia, sullo svilimento della posizione della nostra lingua entro le istituzioni comunitarie. Non esiste inoltre nessuna consapevolezza del fatto che per i giovani e giovanissimi discendenti dei nostri emigrati litaliano ora solo una lingua straniera, da scegliere per apprenderla fra altre lingue straniere. Chi scrive ritiene che le posizioni conquistate dallitaliano entro il mercato globale delle lingue nei due decenni appena passati siano oggi messe a rischio proprio dalla non-politica linguistica italiana che si concretizza in posizioni antiquate, di impronta linguistica nazionalistica, di fatto antieuropee. Dalla constatazione della mancanza di una vera e propria politica culturale di diffusione della lingua italiana deriviamo una ipotesi: la diffusione della nostra lingua

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La tesi che qui proponiamo che, in realt, una politica istituzionale di diffusione dellitaliano non sia esistita.

Una efcace politica linguistica collegata ai processi economici deve sviluppare una adeguata azione che rivalorizzi i tratti positivi della nostra identit linguistico-culturale.

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e cultura nel mondo, nel mercato globale delle lingue, si svolta entro una dialettica fra soggetti diversi, istituzionali e di altra natura, che hanno creato un sistema plurimo, a geometria variabile, meno potente dei sistemi che sorreggono la diffusione di altre lingue dal destino internazionale: meno potente perch meno dotato di risorse; perch meno inquadrato nei termini di una politica fondata su una identit di popolo isomorfa alla identit linguistica oggetto dellopera di diffusione. Si tratta di una politica meno potente, certo, ma pi spontanea, pi capace di adattarsi alle diverse situazioni: solo cos si spiega il successo che ancora oggi, nonostante tutto, ha la nostra lingua nel mondo. Ci potuto avvenire perch, trascinata dal periodo di espansione del mercato globale delle lingue culture societ economie, lofferta formativa per la lingua italiana stata capace di individuare le sacche di pubblico marginale (ma complessivamente di non inconsistente dimensione quantitativa), vario e diversicato, con specici bisogni e attese. Ci potuto avvenire perch la lingua italiana e la sua offerta formativa hanno saputo tenere in equilibrio la rendita di capitale culturale data dallessere la lingua di una secolare tradizione intellettuale e di un inesauribile patrimonio storico-artistico-letterario-musicale-paesistico da un lato, linnovazione e la capacit di rispondere alle esigenze nuove di pubblici nuovi, dallaltro. Lasciata la diffusione dellitaliano sostanzialmente al libero gioco del mercato delle lingue e sostenuta da risorse non comparabili con quelle messe in gioco da altre realt statali, la nostra lingua rischia di vedere limitato il suo potenziale di diffusione. Condare nella rendita di capitale costituita dal legame fra la lingua italiana e la nostra tradizione storico-culturale non basta per competere nellattuale fase di rapporto fra i sistemi lingua-cultura-societ-economia. Non ci si pu permettere lassenza di una politica culturale di diffusione linguistica che non si appoggi sullidea di una rete plurima di soggetti, a geometria variabile, ciascuno messo in grado di svolgere la propria missione. Una politica centralistica e dirigistica ostacolerebbe i liberi commerci e la conseguente diffusione della nostra lingua.

Una efcace politica linguistica collegata ai processi economici deve sviluppare una adeguata azione che rivalorizzi i tratti positivi della nostra identit linguistico-culturale: la qualit, la creativit, i valori estetici, lespressivit, la polifonicit delle voci nellunit si dovranno ancora legare alle forme solari di vita, alla generosit nellaccoglienza, alla capacit di produzione e diffusione di prodotti ad alta concentrazione degli elementi positivi della nostra identit, che gli stranieri attendono. I nostri ceti dirigenti devono impegnarsi a far s che ci accada: altrimenti, ne sconter la societ italiana e la presenza della nostra lingua-cultura nel mondo. Anche la promozione di una vera e propria industria della lingua italiana deve rientrare negli obiettivi dello sviluppo economico, sociale, culturale del Paese. Una industria della lingua presuppone un ceto imprenditoriale consapevole del ruolo della lingua-cultura italiana per la presenza internazionale del sistema economico italiano. Riteniamo che ci richieda un cambio culturale nellimprenditoria, che la metta in grado di cogliere il valore anche economico dellinvestimento nel settore linguistico, dove occorre creare imprese per le tecnologie avanzate applicate alla didattica linguistica e nuovi proli professionali. Senza una forte industria della lingua italiana saremo sempre al traino delle industrie delle lingue presenti e forti negli altri Paesi, non daremo opportunit di lavoro a tanti giovani con alti livelli di formazione, non contribuiremo allo sviluppo del nostro sistema economico-produttivo. c

Anche la promozione di una vera e propria industria della lingua italiana deve rientrare negli obiettivi dello sviluppo economico, sociale, culturale del Paese.

la natura delle scuole bilingui


Sandra Tarquinio Roma

in aula

Sandra Tarquinio, dirigente scolastica della circoscrizione consolare di Crdoba (Argentina), sostiene che le scuole bilingui e biculturali allestero saranno il perno dei futuri investimenti italiani.

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e scuole italiane allestero, secondo la loro diversa natura giuridica, si distinguono in statali, paritarie, private legalmente riconosciute, private con presa datto. Nel mondo sono 295, di cui 183 costituiscono la rete scolastica vera e propria mentre 112 sono scuole bilingui o a carattere internazionale. Altra tipologia sono invece le scuole europee, 13 istituzioni intergovernative funzionanti nellUnione Europea e organizzate con sezioni linguistiche in riferimento alle lingue parlate in Europa. Delle prime 295 scuole, la maggior parte si concentra in Europa (152) e nelle Americhe (97); seguono il Mediterraneo e Medio Oriente (30), lAfrica Sub-sahariana (14), lAsia e lOceania (2). La presenza di studenti stranieri in queste scuole dell80% rispetto ai cittadini italiani. Le nalit prevalenti delle istituzioni scolastiche italiane allestero sono la promozione e diffusione della lingua e cultura italiana negli ambienti stranieri e il mantenimento dellidentit culturale dei discendenti dei connazionali e dei cittadini di origine italiana, anche di seconda e terza generazione. La formula biculturale e bilingue, sia nelle scuole italiane sia in quelle straniere con sezioni italiane, rappresenta senza dubbio il futuro degli interventi della politica scolastica italiana. In tale ottica, gi a partire dagli anni

90, sono state avviate iniziative non solo nelle scuole italiane, ma anche e soprattutto nelle scuole straniere di vari paesi europei; tali iniziative si sono concentrate nellEuropa centro-orientale e nei Balcani ove, a seguito di accordi culturali conclusi o in via di denizione, si dato vita a istituzioni bilingui riconosciute sia dalle autorit locali sia da quelle italiane; oggi ne contiamo 44. Ulteriori iniziative sono previste anche in altri Paesi. La notevole quantit dinvestimenti economici e culturali che queste scuole comportano, testimoniano non solo lesigenza di diffondere la lingua e la cultura italiana nel mondo, bens limportanza di proporre un modello culturale capace di coniugare lingue e saperi nel progetto di formazione di un cittadino che sia quanto pi capace di integrare codici diversi, per ampliare i propri spazi comunicativi e orientarsi nel mondo complesso e dinamico del terzo millennio. Il termine bilingue, dunque, riferito non solo alle scuole che hanno questa natura giuridica, ma anche alle scuole paritarie, che sono stutturate sul doppio curricolo: quello italiano e quello del paese ospitante e pertanto, sono anche biculturali.

ser docente en las escuelas bilinges


Fanny Cativa Crdoba (Argentina)

Saberes y experiencias

er docente en una escuela bilinge aporta a la vida profesional un cmulo de saberes y experiencias:

Antes que nada, invita a reexionar acerca de la propia prctica y estimula el trabajo en equipo con docentes, autoridades de la escuela e instituciones italianas (las distintas direcciones didcticas operativas en los consulados) e investigadores de diferentes universidades de Italia. Brinda la posibilidad de adquirir un esquema de trabajo que articula las competencias y los saberes de manera vertical y horizontal. Enriquece la propia experiencia didctica con la novedad de la inclusin de los padres en el proceso de enseanza-aprendizaje, a travs de los consejeros (consiglieri). Y favorece el acercamiento a la lengua y la cultura italiana a toda la comunidad educativa.

El mtodo
En cuanto mi experiencia de la que intento dejar un breve testimonio la prctica docente en las escuelas bilinges ha tenido el siguiente desarrollo: el primer paso fue descubrir cmo empezar a comprender la vocacin y la profesionalidad del docente bilinge. Al principio era un horizonte inexplorado y se presentaba como un nuevo camino por recorrer: haba que abandonar viejas seguridades y dejarse cuestionar por lo que an no se conoca. Hoy no se puede menos que reconocer que la escuela bilinge y su dinmica aportan nuevos aires, ideas, conocimientos y hasta valores y afectos culturales. La escuela bilinge es sobre todo un acercamiento a un mtodo nuevo: el mtodo CLIL, en el cual la lengua es el

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vehculo para la adquisicin del saber disciplinario, que, en mi caso, son las ciencias naturales. En segundo lugar, la bsqueda profesional de la integracin entre el mtodo CLIL y el mtodo propio de cada disciplina. En cuanto a la formacin de los alumnos, pude comprobar a lo largo del desenvolvimiento de las clases bilinges cmo los alumnos desarrrollan nuevas competencias y, por lo tanto, fortican el proceso de construccin del saber, adquiriendo los conceptos en otra lengua sin mayores problemas. A su vez, el inevitable trabajo con el rigor disciplinario los lleva a manejar el lenguaje, tanto escrito como oral, teniendo en cuenta la formalidad que cada materia impone. Ciencias/lengua italiana se complementan positivamente y cada alumno desarrolla dicho proceso a lo largo de su etapa escolar, segn sus propias capacidades. Veamos un ejemplo. Los alumnos de prima media, en clase de ciencias naturales, luego de experimentar sobre las transformaciones

y las transferencias de la energa, construyendo un modelo de turbina hidroelctrica, tuvieron que expresar de manera oral cmo funcionaba la misma y qu transformaciones y transferencias de la energa identicaban. Una vez en el aula se les solicit que construyeran en el pizarrn el siguiente esquema.

Energia Acqua Potenziale Cinetica Turbina Potenziale Cinetica

Una vez construido el esquema, se les pidi que agregaran las palabras que faltaban para construir oraciones que explicarn lo que sucedi en el laboratorio.

dell

L Energia
si trasmette alla

della

Acqua

Turbina
si trasforma in

si trasforma in

Potenziale

Cinetica

Potenziale

Cinetica

Una vez escritas las palabras se extrajeron las frases: 1. Lenergia dellacqua potenziale. 2. Lenergia dellacqua si trasforma in cinetica. 3. L energia dellacqua si trasmette alla turbina. Y as continuaron escribiendo nuevas oraciones, utilizando conceptos nuevos aprendidos en lengua italiana. Finalmente redactaron un texto con coherencia y cohesin a partir de las frases: Lenergia potenziale dellacqua si trasforma in cinetica. Questa energia si trasmette dallacqua alla turbina e lenergia potenziale della turbina si trasforma in cinetica. Con este trabajo previo se introdujo la ley de conservacin de la energa. Luego trabajaron el material de estudio, aplicando la lectura comprensiva, sin problema alguno, ni de lengua ni de contenido. Esta es la complementacin positiva que se da en cada clase bilinge: de la experimentacin directa a la lengua, de la lengua a la reexin

cientca, utilizando los elementos de gramtica. Se logra as el avance en el aprendizaje de la lengua en contexto y, a la vez, utilizando la lengua como vehculo para la adquisicin del saber disciplinar. Enumeraremos ahora otras experiencias muy positivas de la escuela bilinge, que podemos rescatar, sin intentar profundizarlas: Elaboracin del diagnstico del inicio del ao de manera dinmica y motivante, tomando en cuenta que la escuela bilinge busca desarrollar competencias y no solo contenidos. Uso de modelos (en lenguaje cientco) o transcodicacin (en lenguaje CLIL) para explicar lo que no se ve; en este caso la disposicin de las molculas en cada uno de los estados de la materia. Experimentacin, observacin directa, en permanente aprendizaje cooperativo. Registro de datos, toma de apuntes de lo que se observa, uso de tablas, y construccin de grcos a partir de los datos registrados. Acceso al lxico especco (microlingua cientca), ejercitacin permanente de la oralidad (con todas sus especicidades fontico-fonolgicas, morfosintcticas, semnticas y discursivas). Elaboracin de conclusiones por escrito, que den cuenta de la experimentacin. Produccin de multimedia (pps movimaker) tomando fotos de las experiencias realizadas y presentacin de lo producido a la clase, como formas motivantes y alentadoras de evaluacin de los alumnos. Desarrollo de la competencia en italiano con palabras especcas de cada unidad didctica para jar trminos por parte de los alumnos y evaluarlos por parte del docente. Y en la actualidad, implementacin de nuevos materiales de trabajo y estudio nicos, pensados para la escuela bilinge, con actividades interdisciplinarias. Material elaborado con ayuda de expertos, secuenciado, experimentado y perfeccionado luego de ser utilizado por alumnos de 7 escuelas de Crdoba. Se trata de la coleccin Scubi, que contempla cada disciplina y la aborda desde la metodologa CLIL, con un soporte de ayuda y formacin para el docente. Scubi, adems de desarrollar competencias y saberes, ayuda a evaluar su alcance. En denitiva, una experiencia ms que motivante, enriquecedora y positiva, sta de ser docente en una escuela bilinge!, o al menos estar aprendiendo a serlo. c

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Italia da leggere
Alejandro Patat Roma

conversazioni

Alfonso Berardinelli, uno dei pi prestigiosi critici letterari e della cultura, segnala le letture fondamentali doggi e riette sulla difcolt degli italiani di comprendere il presente e di comprende se stessi.

egli ultimi anni Alfonso Berardinelli, nato a Roma nel 1943, si trasformato nellintellettuale pi scomodo dellItalia odierna. Difcilmente catalogabile n di destra n di sinistra , non usa mezzi termini ogni volta che analizza o critica la cultura e la societ. La sua opera si affermata tra gli scrittori giovani, che lo considerano, forse, uno dei pochi punti di riferimento dellItalia doggi. Ma, in realt, al di fuori di quellapparenza di enfant terrible, si cela un uomo coltissimo, sensibilissimo, amante della conversazione e della compagnia. Tu sei uno dei pochi critici letterari che negli ultimi anni ha dato indicazioni precise su che cosa leggere e che cosa non leggere. In Italia la scena letteraria cambiata cos come, credo, sia cambiata dappertutto. Se prima avevamo una decina di romanzieri, saggisti e poeti, adesso ne abbiamo molte decine, anzi centinaia. C stata una mutazione: tutti scrivono. Purtroppo scrivono abbastanza bene, al punto che pubblicano con editori importanti e ricevono premi che una volta erano importanti. Cosa deve fare la critica?

Selezionare diventato un compito crudele e antisociale. Non possibile, per esempio, dire che un narratore di successo non vale molto. Cos, per evitare conitti i critici sono diventati benevoli verso gli autori in attivit, e allora la critica stessa ha perso prestigio. Potresti indicare quali sono, secondo te, le letture contemporanee, se non imprescindibili, almeno importanti o interessanti: Io, per esempio, ho limpressione che la saggistica ha prodotto opere pi solide rispetto alla narrativa. Basti pensare a Cesare Garboli, Claudio Magris, Piergiorgio Bellocchio, Roberto Calasso, Giorgio Agamben, Carlo Ginzburg. Nel campo della poesia, senza voler essere femminista, necessario affermare che le donne hanno prodotto i migliori libri degli ultimi anni, creando addirittura un nuovo stile poetico: pi teatrale, pi comunicativo, pi elaborato tecnicamente e pi consapevole del rapporto tra lingua parlata e lingua scritta. Lo si vede in Patrizia Cavalli, Bianca Tarozzi, Anna Maria Carpi e Patrizia Valduga. I romanzieri, come ho detto, disinibiti da una politica editoriale interessata

sfrenatamente a produrre best-seller, si sono moltiplicati no allassurdo. Sono talmente tanti, che pochi critici riescono a leggerli per farsene unidea. Si tratta di libri di ununica stagione, che in pochi mesi si dimenticano. Il successo internazionale di alcuni autori italiani, invece, sconcertante e mi lascia perplesso. Noi italiani siamo abituati al fatto che gli stranieri preferiscano il nostro lato pittoresco e tipico, il lato comico e buffonesco, la caricatura: Umberto Eco, Dario Fo, Roberto Benigni, Alessandro Baricco. Che peccato! Dato che hai scritto un bellissimo libro dal titolo Autoritratto italiano, potresti fare un tuo autoritratto per chi non ti conosce? Per molto tempo ho avuto il problema di capire che tipo di scrittore fossi io stesso. Da giovane, logicamente, pensai al romanzo. Pi tardi, per ragioni intellettuali, mi sembr che la poesia avesse nel mondo doggi pi chance: forma breve, concentrata, manipolabile. Allora, cominciai come poeta, ma mi resi conto velocemente che il mio interesse per la poesia era strano. La poesia per me non era tanto uno strumento formale, bens

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la storia eroica di quei misantropi inessibili, che per pi di un secolo sono stati i poeti. Avevano sdato la societ e il pubblico, non volevano essere capiti da tutti. Questo mi piaceva, mi piaceva moltissimo. Solo che, dopo aver pubblicato il mio primo e unico libro di poesie, vidi che non mi ci identicavo in assoluto, che io non ero esattamente un poeta, ma uno che pensava la poesia anzich crearla. E alla ne come hai risolto il problema della tua identit come scrittore? Cosa ero io? (si domanda sorridendo Berardinelli, felice di ricordare la controversia giovanile.) Scrivendo poesia non ero completamente me stesso. Il linguaggio poetico mi spingeva allautocensura. Si trattava di scoprire quale fosse il mio proprio genere letterario. In fondo, i versi non mi avevano mai visitato spontaneamente, semmai, i pensieri o gli aforismi, Cio, nessun gioco formale che non fosse motivato da una passione o da una curiosit semantica e dialettica. Compresi che non ero un critico letterario puro, ma uno che riette prima e dopo aver letto un libro, e che usa i libri, non per capirli, ma per capire se stesso e il mondo che lo circonda. Cio, passai al saggio. In effetti, nel tuo libro La forma del saggio sostieni che il saggio un genere che consiste nella demolizione del pensiero degli altri per la costruzione di un proprio pensiero. Anzi, hai scritto anche che il saggista un visionario del pensiero che rimane sempre deluso. Quali sono i libri che ti hanno formato e che non ti hanno deluso? In principio fu lepica (e sorride compiaciuto della sua ironia): Tolstoi e Dostoievski, letti tra i tredici e i sedici anni, gli autori che pi di ogni altro hanno inuenzato la mia vita. Certo

converzasioni

che erano letterariamente inimitabili. Compresi presto che la modernit si orientava verso la sintesi. Preferii le forme brevi. Durante alcuni anni lessi Hemingway, Fitzgerald, Faulkner, Lorca, Machado, Eliot, Camus. Ora comprendo che quello che mi attraeva era lo scrittore o il poeta che non distinguono molto tra pensiero e metafora, letteratura e losoa. E quali sono i libri scritti da te che hai amato o che ami di pi? Con i miei libri ho avuto sempre un rapporto problematico. La maggior parte di essi sono un insieme di saggi occasionali legati spesso, a volte troppo, al contesto italiano. Naturalmente, la mia speranza che siano perfettamente comprensibili anche per quei lettori che sanno molto poco o quasi nulla dellItalia. Ma una speranza piena di dubbi. Sono consapevole che non potr avere il destino di Dante,

che cant le lodi di Dio, scrivendo la cronaca della societ del suo tempo. Non posso illudermi che i miei saggi abbiano la forza comunicativa di Karl Kraus o di George Orwell. Eppure, anche se i libri miei che preferisco, per la sua vivacit e aggressivit stilistica sono Cactus, Stili dellestremismo. Critica del pensiero essenziale (2003) ed il pi politico Nel paese dei balocchi. La politica vista da chi non la fa (2001), mi rendo conto che il pubblico preferisce i miei saggi letterari o accademici. Hai sempre privilegiato il saggio e la poesia. Alla ne, per, ti sei occupato anche del romanzo, quando hai contribuito al vasto progetto della casa editrice Einaudi di costruire una mappa universale sul romanzo. Nel corso del tempo, imparai che i generi letterari erano importantissimi e sono stati importantissimi, non solo

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per me, ma per la letteratura della cosiddetta seconda modernit o postmodernit. Negare o ridurre a zero i generi era stata una delle utopie estremiste della modernit e, soprattutto, delle avanguardie. In realt, se un autore non riesce a focalizzare qual il suo unico genere letterario o almeno quello in cui pi forte, corre il rischio di sbagliare troppo. La tarda modernit, dagli anni cinquanta agli anni sessanta del Novecento, ci aveva abituati a credere che si poteva scrivere un romanzo senza saper narrare, senza la passione n lossessione per la narrazione, oppure che si potevano scrivere poesie senza quel riscaldamento emotivo o visionario che costringe la lingua ad uscire dalla sua quotidianit puramente comunicativa per farla ballare in una specie di stato di ebbrezza.... Perci, dopo essermi soffermato troppo a lungo sulla poesia e sul saggio, tornai alcuni anni fa allamore della prima giovent: il romanzo. La tua tesi sul romanzo assai originale. Puoi sintetizzarla? Nel saggio che ho scritto sul romanzo ho voluto fare un lavoro un po audace: denire il romanzo da Cervantes a Kafka come una serie di esperimenti, nei quali si produce lincontro tra personaggio e realt esterna. Allinizio, in Cervantes, la realt visibile e ovvia, e la follia sognatrice del protagonista urta contro la realt. In Kafka, invece, la realt diventata insidiosa, inafferrabile e invisibile: coincide con una legge misteriosa e crudele che nessuno conosce, ma davanti alla quale tutti soccombono. La situazione si capovolta, ma il problema rimane, perch, nonostante le sue metamorfosi, il destino del romanzo sempre quello di far incontrare il personaggio con la realt.

i dardi di Berardinelli

laccademico Dicesi accademico colui per il quale unaffermazione evidente e vera meno vera e meno evidente se non accompagnata da note a pi di pagina. (Lessico. Accademico. Complessit. Genio e Genius, Semiologia, in Diario, a. I. n. 1, giugno 1985) sulla bruttezza Bruttezza? Be, anche nel paese della bellezza, nel paese nel quale si concentra il massimo di bellezza artistica prodotta dallHomo sapiens sapiens, cio in Italia, il brutto non manca. Brutti, spesso raccapriccianti i giocattoli dei bambini. Brutte le scuole: dentro cui si passa nella noia e nellangustia gran parte della vita fra i sei e i diciotto anni. Brutte, irreali e stralunate le chiese costruite negli ultimi

due secoli. Brutti i francobolli italiani: senza dubbio i pi brutti del mondo. (Sulla bruttezza, Liberal, ottobre 1996). il calcio Che cos il calcio? A sentire i pi competenti e appassionati, quelli che tendono a farne una losoa, un punto di vista sul mondo e inne lo specchio dellintera realt, il calcio non qualcosa: tutto. (Il Calcio, Panorama, 13 luglio 2000). lintellettuale militante Personalmente non mi sento un intellettuale come categoria, ceto, gruppo sociale. Quando ci si schiera, ci si militarizza e si smette di considerare che lavversario potrebbe anche avere ragione. (Che intellettuale sei?, nottetempo, Roma, 2011, p. 13).

E questultima appare sempre imprevedibile, irrazionale e praticamente ingovernabile, sia in Cervantes che in Kafka. Ovviamente, quando dico realt non penso in assoluto alla poetica specica del realismo, che uno dei tanti modi di capire la realt. Il nome di Kafka dovrebbe chiarire le idee. Anche quando la realt un mistero, sempre qualcosa che costringe lindividuo a uscire da s e a sentire che c qualcosa che trascende o colpisce la sua coscienza soggettiva.

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Ho limpressione che la saggistica ha prodotto opere pi solide rispetto alla narrativa

In molti libri hai parlato della perplessit del riconoscersi italiani. Cosa comporta oggi essere italiano? Noi italiani non sappiamo pi cosa fare: se dimenticarci di essere italiani, sperando quindi di essere pi comprensibili e meno caratteristici, oppure, se affrontare con coraggio quello che siamo. Se accettassimo questa seconda opzione, probabilmente produrremmo un grande romanzo postmoderno che nalmente ci rappresenti in modo veritiero e crudele. Siamo in attesa da tanti anni dellautore che si dimostri in grado di farlo. Ma la speranza corta... Il problema che abbiamo una storia talmente lunga e complessa che siamo costretti a dimenticarla. Per eccesso di passato siamo diventati semibarbari senza memoria. c

infine
espaol
Todo terminar / acabar como habamos previsto. Acabar por odiarlo. / Terminar odindolo. Acabo de recibir una mala noticia. (Argentina: Recin recib una mala noticia.) Esa es su obra ms acabada. (ms perfecta) Es un hombre acabado. (fracasado) Acabramos! (Cuando se entiende por n algo que no se entenda.) Basta, se acab! Muerto el perro, se acab la rabia. De tantos disgustos, acab con l. Cunto quisiera una casa en el n del mundo! Al n y al cabo, no era tan complicado. / En n de cuentas, no era tan complicado. Por n juntos! / Al n juntos! En n, qu te pidieron? Es necesario poner n a esa discusin. Ocurri al nal de la guerra Tuvo un nal trgico. (Un desenlace.) Lo explicamos a n de que todos comprendieran el porqu. No s cul es la nalidad de este encuentro / el n de este encuentro. Llegamos al trmino / al nal del viaje. El trabajo deber presentarse en el trmino de diez das. En ltimo trmino, buscaremos ayuda. Llevar a trmino / a cabo una caso. En conclusin.

lingue in uso

per una comparazione tra lo spagnolo e litaliano


Si presenta qui un breve schema delle divergenze morfosintattiche e semantiche delle parole, dei sintagmi e delle espressioni legati al campo semantico fine.

italiano
Tutto nir come avevamo previsto. Finir per odiarlo. Ho appena ricevuto una cattiva notizia. Quella la sua opera pi compiuta. un uomo nito. Finalmente ho capito!! Basta, nita! Morto il cane, finita la rabbia. Con tutti quei dispiaceri ha nito per ucciderlo. Quanto vorrei una casa alla ne del mondo! Alla ne / In n dei conti. Finalmente insieme! Insomma, che cosa ti hanno chiesto? Bisogna mettere / porre fine a questa discussione. successo alla ne della guerra. Ha avuto una ne tragica. Lo abbiamo spiegato afnch tutti comprendessero il perch. Non so quale sia la nalit / il ne di questincontro. Siamo arrivati al termine / alla ne del viaggio. Il lavoro dovr essere presentato entro dieci giorni. In ultima istanza, cercheremo aiuto. Portare a compimento / a termine una cosa. In conclusione / Infine.

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tradurre la cucina
Anna Colia Siena

traduzioni

appena uscita in Brasile la prima traduzione in portoghese del famoso manuale di cucina di Artusi, pubblicato in Italia nel 1891. Si afferma nel mondo la tradizione culinaria italiana.
scito nel 2009 in Brasile, A Cincia na Cozinha e a Arte de Comer Bem la traduzione in portoghese della quattordicesima edizione della Scienza in cucina e lArte di mangiar bene di Pellegrino Artusi (Forlimpopoli 1820 Firenze 1911). Il celebre testo di cucina, pubblicato nel 1891 dopo diverse difcolt e opinioni di dotti ed editori che gli pronosticavano poca fortuna, fu invece ripubblicato per quindici volte no al 1911 e innumerevoli altre nei decenni successivi, e ad oggi stato tradotto in inglese, olandese, portoghese, spagnolo e tedesco (probabilmente lo si potr presto leggere anche in giapponese e in russo). Lo studioso Piero Camporesi, che ne cur ledizione einaudiana del 1970, afferm che La Scienza in cucina ha fatto per lunicazione nazionale pi di quanto non siano riusciti a fare i Promessi sposi. Artusi, infatti, che di professione non fece il cuoco, scegliendo voci del volgare toscano (pi specicamente orentino) fra i tanti altri geosinonimi e quindi variet linguistiche esistenti, contribu in maniera signicativa col suo ricettario, destinato ad entrare nelle case italiane e ad essere consultato quotidianamente dalle massaie, alla formazione di unidentit

Ricetta n. 194. Crescente Che linguaggio strano si parla nella dotta Bologna! I tappeti (da terra) li chiamano i panni; i aschi, i aschetti (di vino), zucche, zucchette; le animelle, i latti. Dicono zigre per piangere, e ad una donna malsana, brutta ed uggiosa, che si direbbe una cala o una scamonea, danno il nome di sagoma. Nelle trattorie poi trovate la trifola, la costata alla orentina ed altre siffatte cose da spiritare i cani. Fu l, io credo, che sinventarono le batterie per signicare le corse di gara a baroccino o a sediolo e dove si era trovato il vocabolo zona per indicare una corsa in tranvai. Quando sentii la prima volta nominare la crescente, credei si parlasse della luna; si trattava invece della schiacciata, o focaccia, o pasta fritta comune che tutti conoscono e sanno fare, con la sola differenza che i Bolognesi, per renderla pi tenera e digeribile, nellintridere collacqua diaccia e il sale, aggiungono un poco di lardo. Pare che la stiacciata gon se la gettate in padella collunto a bollore, fuori del fuoco. Sono per altro i Bolognesi gente attiva, industriosa, affabile e cordiale e per, tanto con gli uomini che con le donne, si parla volentieri, perch piace la loro franca conversazione. Codesta, se io avessi a giudicare, la vera educazione e civilt di un popolo, non quella di certe citt i cui abitanti son di un carattere del tutto diverso. Il Boccaccio in una delle sue novelle, parlando delle donne bolognesi, esclama: O singolar dolcezza del sangue bolognese! quanto se tu sempre stata da commendare in cos fatti casi! (casi damore) mai di lagrime n di sospir fosti vaga; e continuamente a prieghi pieghevole e agli amorosi desiderii arrendevol fosti; se io avesse degne lodi da commendarti, mai sazia non se ne vedrebbe la voce mia.

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in_cucina.

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Receita n. 194. Crescente Que lngua estranha se fala na erudita Bolonha! Os tapetes (do cho) so chamados panni; os garrafes (para o vinho), zucche, zucchette; as moelas, latti. Dizem zigre para chorar, e a uma mulher doentia, feia e tediosa, que poderia se dizer uma pessoa doentia ou aborrecida, do o nome de sagoma. Nas cantinas encontra-se a trifola, a chuleta moda orentina e outras coisas desse tipo que deixam os cachorros endiabrados. Foi l, creio eu, que inventaram as batterie para indicar as competies com carroas e onde encontraram o termo zona para indicar uma corrida de bonde. Quando ouvi falar pela primeira vez em crescente, achava que falassem da lua; ao contrrio, era a schiacciata, ou focaccia, ou a massa frita comum que todos conhecem e sabem preparar, com a nica diferena de que os bolonheses, para que a massa que macia e mais digestvel, ao misturar a farinha com gua fria e sal, adicionam um pouco de banha. Parece que a schiacciata cresa melhor se colocada na frigideira, com a gordura j fervendo, ao lado do fogo e ao em cima dele. Alm disso, os bolonheses so pessoas, ativas, trabalhadoras, amveis e cordiais, e um prazer conversar tanto com os homens como com as mulheres, porque gostam de uma boa conversa. Se eu tivesse de avaliar, esta a verdadeira educao e civilizao de um povo, no como a de outras cidades onde os habitantes possuem um carter totalmente diferente. O poeta Boccaccio (1313-1375), em uma das suas novelas, falando das mulheres bolonhesas, disse: O singolar dolcezza del sangue bolognese! quanto se tu sempre stata da commendare in cos fatti casi! (casi damore) mai di lagrime n di sospir fosti vaga; e continuamente a prieghi pieghevole e agli amorosi desiderii arrendevol fosti; se io avesse degne lodi da commendarti, mai sazia non se ne vedrebbe la voce mia. [ extraordinria doura do sangue bolonhs! Quanto voc foi sempre doce, para entregar casos assim! (casos de amor), quanto a lgrimas e a suspiros voc jamais foi incerta; e voc se dobrou continuamente a preces, e aos desejos amorosos voc se rendeu; se eu tivesse que louv-la dignamente, jamais a minha voz se veria apagada.]

linguistica nazionale, uniformando il lessico culinario italiano. La traduzione, ideata e approntata da Anabela Cristina Costa da Silva Ferreira e rivista in ultima battuta da Marusca Oliva Bertolozzi e da Jessia Picichelli de Arruda Sampaio, ripropone in portoghese, in chiave linguisticamente ammodernata, le 790 ricette del famoso trattato in cui lautore, rendendolo ancora pi gustoso, dissemina commenti, descrizioni di momenti di vita passata, citazioni letterarie, proverbi e riferimenti alla terra dorigine. Il testo portoghese, pensato in primis per riannodare i li delle identit emiliano-romagnole sparse sul vasto territorio brasiliano, soddisfa gli emigrati che potranno cimentarsi in cucina seguendo, altra cosa in cui Artusi fu innovativo, le indicazioni precise della quantit degli ingredienti basate su un numero di persone nalmente ragionevole. Inoltre, osservando il valore che la tradizione ha attribuito al cibo proposto da Artusi (ricordiamo che un numero signicativo di ricette fu inviato allautore dalle sue lettrici), potranno facilmente, avendo origini italiane, riscoprire e tornare a condividere un patrimonio culinario comune. Pi difcile, invece, sar per i lusofoni, a causa dellammodernamento linguistico e della rarefazione della presenza delle varianti, riscoprire il valore di alcune scelte lessicali artusiane che portano in s motivazioni linguistiche non solo formali, ma anche personali e culturali. Un ottimo esempio che, senza bisogno di commenti, ci parla della complessit del panorama linguistico italiano e della consapevolezza che ne aveva Artusi la ricetta n. 194 della Crescente (vedi riquadro), in cui si pu assaporare il gusto artusiano per la buona lingua e per le ricette della sua terra dorigine. c
Il libro in portoghese: P. Artusi, A Cincia na Cozinha e a Arte de Comer Bem, Consulta degli Emiliano-Romagnoli nel mondo, Regione EmiliaRomagna, Comune di Forlimpopoli, Provincia di Forl-Cesena e Associazione Emiliano Romagnola Bandeirante di Salto e Itu in Brasile, 2009. Il libro in italiano. Ledizione di riferimento della traduzione on-line ed scaricabile in pdf: http://www.casartusi.it/web/casa_artusi/scienza_

il Risorgimento delle donne


Pietro Niegle Trieste

cultura e societ

LItalia celebra questanno i 150 anni dellunit. Lo storico Pietro Neglie, professore di Storia contemporanea allUniversit di Trieste, sottolinea il ruolo delle donne nel processo dunicazione dello Stato italiano.

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Italia celebra questo anno il 150 anniversario della sua unit. per necessario rammentare che lunicazione del paese avvenne a pi riprese. Quella del 1861, dunque, la tappa iniziale, bench ufciale, che segna la ne della divisione in tanti stati, prevalentemente sotto il controllo austriaco. Nel 1866 si combatt la terza guerra di Indipendenza, grazie alla quale diventarono italiane le Venezie, fatta eccezione per Trieste e Trento. Nel 1870, invece, grazie alla iniziativa dellesercito italiano, che apprott dellimpegno francese in Alsazia contro la Prussia, fu conquistata Roma e si pose ne al potere temporale del Papa. Questo anniversario una data importante, che cade in un momento segnato ancor pi che nel passato da un impoverimento del sentimento nazionale, delle ragioni dello stare insieme. Non il caso, ora, di addentrarsi nelle questioni politiche pi rilevanti del giorno doggi; mentre invece opportuna una rievocazione che non sia solo la ripetizione di

stanchi slogan patriottici. Questo mi sembra il modo migliore per ripensare a quei giorni, a ci che signicarono e che, ancora, possono signicare. E per confermare lintenzione di procedere in modo difforme dalle altre iniziative in onore del Risorgimento, ci dedicheremo ad un aspetto particolare, cio al contributo e al ruolo delle donne. Un Risorgimento al femminile, dunque? Quello raccontato no ad oggi un Risorgimento tutto al maschile, fatto da martiri ed eroi; la storiograa, infatti, sembra aver reso invisibili le donne del Risorgimento, cos come potrei dire ha fatto per le donne della Resistenza. In genere si parlato di loro solo come la moglie di oppure la glia, o la madre di. Invece un vero universo al femminile ha costellato e persino contrassegnato il Risorgimento: donne con ruoli diversi, che hanno profuso il loro impegno in tante maniere ed hanno pagato prezzi altissimi. Non intendo certo bilanciare con una lettura tutta al femminile la tradizionale

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Adelaide Ristori

Il clima politico-culturale dellItalia pre-unitaria


Ma prima di passare ad una sommaria ricostruzione del contributo delle donne, ritengo di dover spendere qualche parola sul periodo in generale, sul clima politico e culturale che accompagna il Risorgimento italiano. Il clima di ducia nel futuro aveva preso il sopravvento con lIlluminismo; la cultura di allora postulava la supremazia della ragione, e ci faceva ben sperare nei cambiamenti sociali che la ragione riteneva necessari perch naturali. Lidea di giustizia che si afferma in quel periodo nasceva dalla considerazione che tutti gli uomini nascono liberi. Quelle idee tennero a battesimo la Rivoluzione francese, con i suoi ideali di uguaglianza, libert e fraternit. Leco di quelle parole cos affascinanti, che preguravano un mondo pi giusto e pi bello, si sparse in tutta lEuropa. E oltre che diffondersi per mezzo dei libri, degli articoli, dellopera di artisti e intellettuali, si trasmisero attraverso le armate napoleoniche, in quegli anni dominatrici nel mondo. I paesi conquistati non si piegavano solo alla forza delle armi, ma anche a quella dei princpi universali che le armate portavano con s. Alla ne del Settecento, Napoleone giunse in Italia, proclam la Seconda Repubblica Cisalpina e deliber la nascita della Repubblica Italiana con Milano capitale. In quegli anni ci fu in pratica una vera semina degli ideali liberali, che form la base

La contessa di Castiglione

interpretazione al maschile, ma solo offrire con ci una lettura completa del fenomeno e, dunque, dei suoi protagonisti. Uomini e donne. Dei primi, solo di loro, si parlato nora, dunque adesso occorre quanto meno far conoscere al grande pubblico limportanza e la variet del contributo delle donne. Il Risorgimento stato un fatto litario, sia nellindirizzo, sia nei programmi e nella partecipazione. In alcune circostanze sono stati coinvolti elementi della borghesia e pi raramente del popolo, pertanto la quantit e la qualit della partecipazione femminile non pu certo essere relegata ai margini, come questione storicamente infondata. Anzi, per le esponenti dellaristocrazia e della grande borghesia non si pu certo parlare di contributo inesistente o superciale senza commettere un falso storico. Le donne parteciparono in mille modi differenti, che sintetizzer per offrire uno spaccato di quella realt, di quei tempi: mille modi che sono poco conosciuti dal grande pubblico.

culturale su cui poggi il progetto e il sogno dellindipendenza, accarezzato in primo luogo dallaristocrazia lombarda e dai primi segmenti della grande borghesia agraria. La scontta di Napoleone e il Congresso di Vienna, che fu organizzato per ridisegnare i conni dei paesi europei, rimettere sul trono i legittimi regnanti e ripristinare lordine, abol tutte quelle riforme e persegu chiunque inseguisse lideale della libert e dellindipendenza. In Italia, tali sentimenti si tradussero pian piano in un progetto, inizialmente portato avanti da una societ segreta, la Carboneria, che perseguiva lideale nazionale e rivendicava una monarchia Costituzionale. Ma la presenza di una efcace rete di spie, di un esercito vigile e pronto ad intervenire, di una polizia molto attiva ed efciente rese il compito di quella ristretta lite molto difcile. Alcuni degli ostacoli maggiori erano lo scarso livello teorico e organizzativo dei patrioti, la debole e limitata coscienza nazionale, linsufciente coinvolgimento della classe dirigente e la sua arretratezza economica e sociale.

La partecipazione e il ruolo delle donne


A partire da quegli anni, sino alla conclusione del Risorgimento, la presenza delle donne fu cospicua e apport un contributo concreto ed efcace sia in termini di partecipazione diretta, sia sotto forma di attivit volta a sensibilizzare le classi dirigenti, promuovere e diffondere gli ideali patriottici. Donne che riuscirono a coniugare la famiglia con lamor di patria, e portarono la politica nella loro vita quotidiana, con o senza uomini al loro

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Quello raccontato no ad oggi un Risorgimento tutto al maschile, fatto da martiri ed eroi; la storiograa, infatti, sembra aver reso invisibili le donne del Risorgimento, cos come potrei dire ha fatto per le donne della Resistenza.

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anco. Anzi, talvolta gli uomini sono presenti nella loro vita come autorit, come simbolo della loro sottomissione stabilita dalla legge. Ma molto pi spesso, nel caso delle donne protagoniste del Risorgimento, il legame che le unisce ai loro mariti lamore reciproco e lamore per la patria, per lindipendenza e la libert. Dunque la presenza e il ruolo svolto dalle donne non certo marginale; pensiamo a eroi passati alla storia per esser stati processati e giustiziati dopo aver partecipato ad un moto rivoluzionario. O a coloro che dalle prigioni imperiali hanno scritto pagine importanti, assurte a simbolo della lotta alloppressore. Moltissime donne hanno svolto le stesse funzioni, hanno corso gli stessi rischi e pagato allo stesso modo degli uomini. Donne che hanno combattuto con le armi in mano, come Rosalia Montmasson, povera donna del popolo, compagna e moglie di Francesco Crispi futuro presidente del Consiglio, unica donna che partecip alla spedizione dei Mille. O come Antonietta De Pace, glia di una nobile e un borghese e glia della terra di Puglia, che per partecipare ai moti del 1848 si travest da uomo; poi venne arrestata e due anni di duro carcere non la piegarono, non la spinsero a rivelare nulla dei suoi compatrioti e dellattivit cospirativa. La brasiliana Anita Garibaldi forse la pi nota fra le donne combattenti; al anco di Garibaldi partecip a molte spedizioni e iniziative, no alla morte per stenti e malattia, in fuga dal nemico. La forza delle armi era necessaria in quel contesto, ma ci che avrebbe dato senso e un seguito alle iniziative armate era la consapevolezza del bene primario dellindipendenza e la nascita di una coscienza nazionale. Lunicazione di fatto e giuridica del

Donne che riuscirono a coniugare la famiglia con lamor di patria, e portarono la politica nella loro vita quotidiana, con o senza uomini al loro anco.

paese era il punto darrivo del movimento indipendentista, ma allo stesso tempo era il punto di partenza per coloro che volevano costruire unItalia nuova, libera non solo dalloppressione dello straniero, ma libera anche dalla miseria e dallignoranza. Un paese unito anche culturalmente, socialmente, economicamente. Elena Casati, rappresentante dellalta borghesia agraria lombarda, nanzia generosamente le imprese organizzate da Giuseppe Mazzini e, dopo aver visto da vicino la povert e la miseria dellItalia, capisce quanto sia importante la cultura, quanto serva per migliorare lesistenza, dunque lavora assiduamente per creare un sistema di istruzione pubblico. E come lei, sostenitrice della centralit della cultura, incontriamo Adelaide Ristori, attrice friulana che contribu a creare un sentimento patriottico condiviso, una comunanza di ideali e sentimenti senza i quali il movimento indipendentista non avrebbe avuto n forza n anima. La poetessa abruzzese Giannina Milli, dopo aver collaborato, come tante altre, a far nascere un sentimento patriottico, si prodig come ispettrice scolastica nellorganizzazione della cultura in un paese in cui lanalfabetismo toccava in alcune zone pi dell80 per cento della popolazione. Come tacere di personaggi leggendari come la Contessa di Castiglione, che mise la bellezza e la seduzione al servizio della Patria? Ebbe il compito di conquistare con le sue grazie lImperatore francese, Napoleone III, e inuenzare la sua politica verso lItalia. Oppure la principessa di Belgioioso, che con la

sua azione si caratterizza come combattente attiva (organizza un battaglione di napoletani che partecipano alle cinque giornate di Milano, nel 1848), diventa la prima direttrice di un giornale (LAusonio) in Europa, inventa e allestisce un servizio sanitario, antenato del corpo delle Crocerossine. Impossibile non fare cenno a Olimpia Rossi Savio e Adelaide Bono Cairoli: la loro coerenza, il loro sentire con responsabilit il senso del dovere di liberare il paese, le spinse ad educare i gli ai valori patriottici. Adelaide perse nelle guerre risorgimentali 4 gli su 5, Olimpia 2 su 3. Insignite da Garibaldi dellappellativo di Madri della Patria, soffrirono la pena pi grande e contro natura che una donna possa provare: seppellire i propri gli. Eppure di fronte alla piet umana di chi cercava di offrire consolazione, Adelaide rispose che limmenso dolore di una donna, di una famiglia, nulla di fronte a quello di un paese privato della sua libert. Non possiamo tacere nemmeno le brigantesse: eroine passionali e crudeli, libere ed indipendenti spesso anche in campo sessuale, furono ere combattenti per lindipendenza del Sud. Il brigantaggio femminile fu una forma di ribellione allo straniero e alla condizione di soggezione delle donne; un momento tragico di protagonismo per il riscatto economico e sociale del Mezzogiorno. Dimenticare questo, o considerarlo marginale come stato nora unoffesa che il paese ha fatto a se stesso. Ed ora vuole riparare restituendo una dignit ed un onore per niente retorici. c

soldati del Papa


un fumetto di Michele Petrucci
a quando Italo Calvino e Umberto Eco, nei lontani anni sessanta, confessarono la loro passione per il fumetto, ormai considerato alla pari della grande letteratura, il genere ha guadagnato sempre pi terreno e prestigio. Anzi, c chi addirittura sostiene che le grandi novit narrative contemporanee sono da cercarsi nei fumetti. Molte le qualit del genere: una ricca, articolata e complessa ricerca espressiva tra parola e immagine; una sempre pi evidente voglia di approfondimenti tematici (sono ormai frequenti i fumetti di grande spessore psicologico e metasico); un impegno palese con la realt e una marcata vocazione alla narrazione storica. Chi volesse conoscere lItalia doggi e di ieri farebbe bene ad addentrarsi nel fumetto. E soprattutto nella larga produzione delle cosiddette graphic novels, in cui si intrecciano tradizione e innovazione.

il fumetto

C chi addirittura sostiene che le grandi novit narrative contemporanee sono da cercarsi nei fumetti.
Nella pagina accanto si presenta un testo di Michele Petrucci, nato a Pesaro nel 1973, autore e disegnatore di vari fumetti, tra cui il recente Il brigante Grossi e la sua miserabile banda. Una cronaca disegnata (Tunu. Editori dellimmaginario, Latina, 2010), nel quale affronta la storia del brigante Terenzio Grossi nellItalia risorgimentale. Soldati del Papa stato pubblicato su Il manifesto nel mese di gennaio 2011 e gentilmente concesso a cartabianca dallautore. c Vedi il blog di Michele Petrucci http://michelepetrucci.blogspot.com/

pag. 20 / carta

Michele Petrucci / il manifesto

pag. 21 / numero uno

los caminos a Roma

viceversa

pag. 22 / carta

En 1985, el escritor colombiano Fernando Vallejo publica la segunda parte de su monumental biografa, en que describe su primer viaje a Roma, en los aos sesenta, para estudiar cine. En una prosa billante, irnica, desacralizadora y pirotcnica (en que se mezclan castellano e italiano), Vallejo ofrece su particular e inolvidable visin sudamericana de la Ciudad Eterna.

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migo, todos los caminos llevan a Roma. As ha sido siempre y as siempre ser. Por algo es la capital del Imperio. Quien vive en Biblos, en Treveris, en Hispania, Lusitania, Germania, en Medelln o Envigado est fregado: vive en la periferia. Y yo nac para brillar en el mero centro, el centro mismo de la estrella de donde irradian los innitos rayos a alumbrar, compasivos, la barriada. Por ello mi viaje a la ciudad eterna. No llegu, sin embargo, en el carro de la guerra, cnsul yo, Caius Marius victorioso, vencedor de cimbros y teutones que vuelve del Piamonte con su alada legin y en el puo el guila de plata. Ni llegu por el viejo Tber desde el mar Tirreno en trirreme, en alegre barcaza impulsada por cien remeros egipcios (que me dio mi amante Cleopatra) y el viento de la fama. Hiratico yo mientras corta mi quilla, mi proa las ondas.... No, as tampoco. Ni por la Via Appia bajo un arco de triunfo digamos, doble o sencillo, entre cobre, bronce o hierro, chispas, brillos, ltigos de auriga, trompeteros, cascos de caballos y seis mil de los hombres de Espartaco adornndome el camino a lado y lado, crucicados. O como teas encendidos en la noche crepitante seis mil cristianos. No, qu va. Ni entr por la muralla Aurelia, por la Porta Pia, caballero cruzado con cota de malla de vuelta de Jerusaln, en mula cansada, o mejor en brioso corcel sobre Oriente y Occidente, la Edad antigua y la moderna, a caballo de la Historia. No, ni por la Via Aurelia, ni por la Via Salaria, ni por la Via Tuscolana, ni por la Porta Latina, ni por la Portese, ni por la del Santo Espritu de donde parten esas anchas, largas, famosas calzadas empedradas de eternidades a llevar de tumbo en tumbo, de siglo en siglo, en el carro

celta la paz latina, la voluntad de Csar, la gloria del Imperio, hacia all, ms all, el remoto ms all, rumbo al sol meridional o rumbo al tope del septentrin, la bruma del n del mundo, la ltima Tule. No. Ni por esas rutas llegu ni por esas puertas entr. Llegu en un msero avin de Aitalia que aterriz sin contratiempos, en el aeropuerto de Fiumicino. El cnsul de Colombia, Gonzalo Bula, vino con su ancha sonrisa a recibirme: Y por qu te dio por venirte a estudiar cine? me pregunt. Hombre le contest, porque la literatura al lado de la imagen vale un carajo. Y por mis ojos de beneplcito, complacientes, el ntimo regocijo desbordndoseme del alma. [...] Y luego, un vrtigo, un torbellino. Calles, puentes, fuentes, rampas, pla-

Y por mis ojos de beneplcito, complacientes, el ntimo regocijo desbordndoseme del alma. [...]

zas, plazoletas, callejones, mausoleos, galeras, obeliscos, palacios, estatuas, cpulas, prticos, anteatros, escalinatas, terrazas, y por entre un bullicio enloquecido, un hormigueo de carritos zigzagueantes como animalitos rastreros, insectos, cucarachitas veloces de caparazones multicolores, rojas, verdes, azules, amarillas, frgiles, de latn, cajitas rodantes de mentoln. Qu son? Cmo se llaman? Son los Fiat. Fiat lux! Y cuando mis ojos devotos, deslumbrados, se llenaban de esa magnicencia arquitectnica, de ese fervor de piedra antigua y venerable, de esa embriaguez de mrmoles, un perro alza la pata y orina contra una columnata esplndida. Pshhhhh.... A las cinco llegbamos a la Casa dello Studente en el Campo della Farnesina. Se despidi el cnsul, parti, y me qued solo con mi destino. La hora que va desde las cinco a la puesta del sol de ese veintiuno de marzo lo puedo revivir instante por instante pese a los aos trasncurridos. Dej mi equipaje en mi cuarto y volv a salir, al exterior abierto, esplndido, lleno de savia nueva de la primavera. Por el cielo plcido uccellini vanno in giro. Fanno la loro passeggiata vespertina. Empec a caminar lo largo del ro, en el sentido en que bajan sus aguas impacientes, presurosas, atropellndose por llegar al mar. Su prisa cotrastaba con mi paso calmado. [...] Aguas del Tber que vienen hasta m cruzando las edades a baar mi corazn... Sobre el ro y los puentes se puso el sol. Se acab la carrera loca de los instantes, de los aos, ah, en una bola roja, el ocaso, il tramonto, la vida irremediablemente vivida, marchita, tramontata per sempre. Il primo giorno di nostro incontro. Roma, mi amor. c

Claudio Magris: la cultura di frontiera


Alejandro Patat Siena

profili

Per molti lettori, Claudio Magris (Trieste, 1939) un germanista che ha diffuso in Italia molti dei grandi scrittori mitteleuropei. Ma per la stragrande maggioranza dei suoi lettori, Magris lo scrittore contemporaneo che, forse pi di ogni altro, riuscito a dialogare con la cultura europea (e anche latinoamericana) a partire da una solida padronanza della lingua e della tradizione letteraria italiana.

Il mondo austroungarico

N
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ei primi libri di saggi (Il mito asburgico nella letteratura austriaca moderna, 1963; Lontano da dove. Joseph Roth e la tradizione ebraico-orientale, 1971; e Laltra ragione. Tre saggi su Hoffmann, 1978) Magris il germanista affronta luniverso asburgico tra ne Ottocento e primo Novecento e, in particolare, il peso degli ebrei nella denizione della cultura cosiddetta mitteleuropea. Gli autori analizzati sono molti: Schnitzler, Hofmansthal, Kraus, Rilke, Roth, Musil, Hoffmann ecc. Ne emerge un quadro complesso, che descrive come in Europa nasca e si sviluppi una visione ironica e disincantata del mondo, percepito nella sua piena dissoluzione e nel suo denitivo disfacimento. Rappresentante ideale di tale visione il

noto romanzo di Musil, Luomo senza qualit, nel quale si narra la vita interiore di Ulrich, pi propenso al pensiero intimistico che allazione. Il romanzo starebbe a testimoniare la crisi dellideologia borghese fondata sul fare e laccrescersi della gura dellinetto, lo stesso Ulrich, che non solo si sente incapace di modicare il corso delle cose, ma non trova proprio alcuna motivazione che lo spinga ad agire. Come spiega Magris, la gura dellinetto arriva in Italia dalla frontiera dellimpero, la plurilingue e multiculturale citt di Trieste, dove Italo Svevo comporr i suoi famosi personaggi Alfonso Nitti, Emilio Brentani e Zeno Cosini. Tutti e tre sono legati soprattutto dallincapacit di superare la propria inerzia e la propria inadattabilit alla societ in cui vivono. Si pu affermare senza dubbio che il lone della cultura austroungarica sar fondamentale nella letteratura di Magris, sia nei saggi, sia negli articoli giornalistici, sia nei romanzi. Da una parte, tutta la sua scrittura impregnata di dubbi, dincertezze, di perplessit. Lidea stessa di unesistenza corrosa dalla precariet, dallinstabilit, dalla permanente trasformazione dellessere e dei signicati, la cifra del suo pensiero. Dallaltra, nel 1986, lo scrittore triestino pubblica Danubio, un romanzo nel quale si racconta un viaggio attraverso il noto ume europeo e attraverso la cultura cui esso a contatto. Le citt che Magris visita, navigando per il Danubio, sono Vienna, Bratislava, Budapest e Belgrado, tra tante altre. Ma rispetto ai suoi primi libri, lo stile di Magris cambiato: Danubio non un saggio critico costruito in funzione duna tesi da dimostrare. Il pensiero del protagonista che viaggia (lalter ego dellautore) scorre da una parte allaltra, evoca, ricorda, appunta, segnala. La narrazione si fa vaga e digressiva come il ume che descrive ad ogni sosta. Lautore si toglie il vestito dello studioso per indossare quello dello scrittore. Danubio pone Magris al centro dellattenzione del pubblico internazionale.

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Fin da Eraclito, il ume per eccellenza la gura interrogativa dellidentit. Danubio, Garzanti, Mondadori, 1984

Trieste, ponte tra lItalia e lEuropa centrale


Nel 1982 Magris aveva pubblicato Itaca e oltre. Trieste, unidentit di frontiera, una acuta riessione sul ruolo esercitato da Trieste nella conformazione della cultura italiana del Novecento. La citt stata come si gi detto sia la porta dingresso in Italia di quella visione ironica e distaccata del mondo (cui si accennava prima), e che avrebbe alimentato tutta la losoa e la letteratura italiana contemporanea, sia la via dacceso alla psicanalisi e ad una concezione della cultura che fa denitivamente tramontare legemonia dellasse Milano-Firenze-Roma. Gli autori triestini (Carlo Michaelstaedter, Italo Svevo, Umberto Saba, tra i pi noti) apportano davvero nuovi temi e contenuti, e anche nuove forme nel dibattito letterario italiano. Trieste la frontiera che pone in discussione lidea di un paese monolingue e monoculturale. E, nello stesso tempo, la frontiera che rafforza lidea di unidentit nazionale complessa. Magris spalanca le porte in Italia al concetto procuo del contatto, della contaminazione, della reciproca inuenza tra lingue e culture. Con Microcosmi, pubblicato nel 1997 e vincitore del Premio Strega, Magris afferma la sua vocazione strettamente letteraria. Se Danubio spaziava dalla descrizione delle grandi citt ex-asburgiche al pensiero fondativo dei grandi autori prima menzionati, Microcosmi si addentra nelluniverso triestino e dalmata, tra personaggi minori, vinti dalla Storia, silenziosi e invisibili, imponenti nella loro intimit tragica e, forse per questo, eroica. Anche in Alla cieca (2007), lultimo suo romanzo, Magris dar voce ad un uomo anziano che, nella sua narrazione delirante, muta sempre nome e geograa: in lui convergono il recluso, il fuggitivo, il condannato, il prigioniero, il rivoluzionario, il clandestino. In poche parole, i relitti della Storia, gli ultimi e gli abbandonati. Per ultimo, in Lei dunque capir (2006) appare in chiave autobiograca e con struggente tristezza, la dolorosa esperienza della morte di sua moglie, la scrittrice Marisa Madieri. Magris lunico scrittore italiano ad aver ricevuto, nel 2004, il Premio Prncipe de Asturias. c

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Claudio Magris

Il peccato originale introduce la morte, che prende possesso della vita, la fa sentire insopportabile in ogni ora che essa arreca al suo trascorrere e costringe a distruggere il tempo della vita, a farlo passare presto, come una malattia; ammazzare il tempo: una forma educata di suicidio. Microcosmo, Garzanti, Milano, 1997.

Non c viaggio senza che si attraversino frontiere politiche, linguistiche, sociali, culturali, psicologiche, anche quelle invisibili che separano un quartiere da un altro nella stessa citt, quella tra le persone, quelle tortuose che nei nostri inferi sbarrano la strada a noi stessi. Viaggiare non vuol dire soltanto andare dallaltra parte della frontiera, ma anche scoprire di essere sempre dallaltra parte. Linnito viaggiare, Mondadori, Milano, 2005.

E cos volevo cambiare la legge, la lingua, la grammatica dei carcerieri. La rivoluzione comincia nella testa, nellordine ossia nel disordine dei tuoi pensieri, che mettono tutto a soqquadro e anche te stesso, ti cambiano quella brutta lingua falsa dei carneci. Alla cieca, Garzanti, Milano, 2005.

dalla Lombardia al Brasile


Rafael Sozzi Siena

angolo della memoria

Nel 1948 un immigrato lombardo scrive al nipote: vieni in Brasile, ti aspettiamo. Proponiamo qui la lettera originale che precedette il viaggio senza ritorno di un emigrato italiano. A raccontarci lepisodio il nipote, Rafael Sozzi, insegnante di lingua e cultura italiana a San Paolo, e che attualmente vive e studia a Siena.

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n letteratura signicativo il numero di protagonisti che realizzano un viaggio. Basti pensare allOdissea, allEneide, ai Lusadas. Oppure al viaggio attraverso lInferno, il Purgatorio e il Paradiso; o pi vicini a noi il Grand Tour e i viaggi nelle citt e nelle campagne europee. Ma esiste un altro viaggio senza ritorno. Destino, destinazione, partenza, viaggio. Parole che trovano un denominatore comune nel fenomeno della migrazione. Soprattutto, per quanto riguarda la migrazione verso il Nuovo Mondo. Un mondo in tutto e del tutto nuovo, da costruire, da creare. Un mondo nuovo che nella mente

di un giovane ventisettenne (la cui lettera leggiamo qui) in puro contrasto con il Vecchio Mondo, in cui guerre, dittatura, morte, sofferenze, privazioni risuonano ancora come un tormento innito, indimenticabile. Il Nuovo Mondo vita nuova. ricostruirsi, rinascere, avere unaltra possibilit di compiere il proprio destino. Anzi, di essere protagonista del proprio destino. Studiosi dellimmigrazione italiana in America Latina sottolineano che questo fenomeno, diversamente da altri casi di migrazione italiana, caratterizzato, soprattutto, per la creazione e costruzione di una nuova identit, per la collaborazione alla

costituzione di nuove nazioni. In un paese come il Brasile, multietnico e multiculturale, gli italiani hanno contribuito, insieme ad altri popoli, a costruire una nazione, una cultura, unidentit. Non per caso una delle etnie pi presenti nel territorio brasiliano (si presume che circa 6 milioni sono gli italiani e oriundi residenti nella citt di San Paolo e 13 milioni in tutto lo Stato di San Paolo). Nella lettera che proponiamo, possibile riscontrare un bellissimo esempio di ci che abbiamo detto sopra: lemigrazione verso il nuovo, non solo per motivazioni puramente economiche, redditizie, bens per la possibilit di concretizzare le proprie

Destino, destinazione, partenza, viaggio. Parole che trovano un denominatore comune nel fenomeno della migrazione.

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aspirazioni; di risolvere quei problemi (problemi damore, perch Renzo si era innamorato di una ragazza di origine italiana che viveva a San Paolo) gi programmati nel taquino (taccuino) della vita. E quindi, loccasione di farsi una famiglia, di farsi un patrimonio. Come il Renzo Tramaglino dei Promessi Sposi, che dopo tutte le sorti subite per compiere il suo destino, cio ritrovare e sposare Lucia lascia il suo paesino nella provincia di Lecco per andare a vivere a Bergamo. La lettera indirizzata, invece, a Renzo Sozzi nel 1948 da parte di suo zio Arturo Pisati, immigrato in Brasile nel 1923. Arturo conferma lacquisto del biglietto per il viaggio, lattesa dei parenti ansiosi di conoscere il cugino italiano, lincoraggiamento della decisione di migrare. Renzo lascia Milano con destinazione San Paolo sia per ritrovare colei che gli aveva creato dei problemi che per sposarla; e per essere, forse per la prima volta, il protagonista della propria vita, del proprio destino. c

dove va litaliano?
Massimo Arcangeli Roma

1. Litaliano dellabuso medio

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trascorso pi di un quarto di secolo da quando stata introdotta la nozione di italiano delluso medio; non tutti sembrano per essersi accorti dei cambiamenti nel frattempo intervenuti. Alcuni tratti dellitaliano delluso medio degli anni Ottanta, ancora ostinatamente o pigramente riproposti tal quali in certe analisi, hanno visto ridimensionata la loro portata eversiva o sono stati a tutti gli effetti riassorbiti nello standard. Che ci piaccia o no. C chi, pi realista del re, ha potuto censurare in anni recenti addirittura come erronea, additandola alla pubblica opinione, la segmentazione dellenunciato risultante da blande dislocazioni a destra (Non lho ancora pagata la bolletta) o a sinistra (La bolletta non lho ancora pagata). Chi continua a difendere strenuamente loggetto indiretto loro (Ho detto loro), agonizzante e non pi difendibile. Chi non vuole rassegnarsi al declino di un altro pronome, quello soggetto maschile egli: soppiantato nella maggior parte dei casi da lui, e allapparenza ancora insostituibile in alcuni usi anaforici, se ne pu spesso bellamente fare a meno (Dante nato a Firenze nel 1265. Egli il pi grande poeta italiano Dante nato a Firenze nel 1265. il pi grande poeta italiano). In qualche caso, amplicate dai media, guerre ideologiche, dassalto o di posizione, combattute in nome di un passato recente non pi recuperabile. Non molto diverse da quelle portate contro la nuova creatura partorita dalla per-

da Albione: langlo-americano veicolare globale, che pu rivendicare con sfacciataggine la sua primazia mondiale o presentarsi sotto mentite spoglie. Unoccasione per affrontare brevemente alcune questioni relative al neoitaliano: le sue variet, la sua ossatura testuale, la consistenza del suo lessico. Fra norma e uso, pratica e grammatica, mondo rappresentato e mondo reale.

2. Litaliano latente
Lanciare sterili anatemi, bandire inutili crociate, attestarsi su indifendibili posizioni di retroguardia contro linvasore inglese un conto, denunciare labbondante superamento del livello di guardia della sua presenza unaltra cosa. Una presenza, in molti casi, non soltanto ben al di sopra della soglia di accettabilit ma, ancor pi pericolosamente, dissimulata o occulta. Con 1400 bollini si pu avere in regalo un plak control center, mentre ne bastano 550 per un semplice plak control singolo, cio un normale spazzolino da denti elettrico. Con 550 bollini si pu avere un asciugacapelli travel silencio internacional; con 850 un silk-pil supersoft, cio un depilatore per signora, e, con soli 250 bollini, un rasoio pocket twist.

d o s s ie r

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<Lilyth of Asura> bannatemi se avete il coreggio mooood <Bloody Nightmare> BAH IO VADO SU WOW NOTTE A TUTTIFANCULO PROGRAMMATORI <Lord Elius> TUTTI DIETRO LARALDOOOOO <Patty Sailor> chi mi aiuta a fare linfamiaaaa? ^__^ <Birif the Bull> sto giocando con le mie Palle <Lord Elius> TUTTI DIETRO LARALDOOOOO <Feanor Shadowmoon> qualcuno ha armor della fow per farsi 1foto nel cerchio? <Gianba the Animal> TUTTI DIETRO ALL?ARALDOOOOO <Lilyth of Asura> modo siete tutti dei tardoni <Feanor Shadowmoon> io sloggo, ciao <Gianba the Animal> ti seguo a ruota, a domani <Belial the Shadow> allora <Belial the Shadow> nisco un quest <Belial the Shadow> chiamo <Belial the Shadow> king <Eva Speedaxe> ma quando fai il pg per pvpce lo puoi mettere il pet? <Belial the Shadow> e facciamo pvp? <Belial the Shadow> s <Eva Speedaxe> basta che metti incanta animale in barra <Ragnar Mutila Corpi> chi fa la missione <Ragnar Mutila Corpi> ? <Dante Crimsomeyes> io <Ragnar Mutila Corpi> posso unirmi? <Ragnar Mutila Corpi> ciao <Dante Crimsomeyes> ciao ^^ <Belial the Shadow> ok <Crociato Mistico> dove si va di bello?? <Dante Crimsomeyes> di brutto vorrai dire <Belial the Shadow> devo passare <Belial the Shadow> in citt <Belial the Shadow> compro delle pozioni <Crociato Mistico> si dante limportante raccattare qualche soldo <Belial the Shadow> mi aspettate????? <Ragnar Mutila Corpi> muauaua mi avvicino alla tenda ho visto un mio amico <Dante Crimsomeyes> facciamo che ci si vede qui fra mezzora? <Eva Speedaxe> io non posso ora stacco ci si vedeeee <Ragnar Mutila Corpi> anke prima io <Belial the Shadow> ok a dopo ciaooo

Il primo brano tratto dal sito www.italiasociale.org (di propriet di Stefano Vernole). una delle numerose offerte promozionali che le catene di supermercati propongono alla loro clientela, desiderosa di riempire di bollini dacquisto le apposite tessere (ormai, per lo pi, in formato card: Carta Insieme, Carta Club, etc.) per poter ottenere alla ne il tanto sospirato regalo. Non siamo molto distanti da questa parodia del perfetto itanglese, realizzata dallagenzia di traduzione Agostini Associati: Come potete vedere da questa slide, la nostra unit Food & Beverage ha realizzato un ROI del 30% superiore al benchmark della categoria made in Italy, come da nostra company mission. La service line Fashion della function consulting ha invece supportato il client nella creazione del business plan e nelladvertising della summer collection. Inne la division Pat Food ha raggiunto nel scal year 2009 il 20% di market share sui diretti competitor, con grande soddisfazione degli shareholder. Invariata la customer satisfaction. Con il secondo brano atterriamo sullinesplorato pianeta linguisticamente parlando dei giochi virtuali. Il modo del comunicare una comune chat testuale; il gioco, ispirato al genere fantasy di tradizione medievale, appartiene ai CORPG (Competitive/Cooperative Online Role-Playing Game), una sottocategoria dei Massive Multiplayer Online Role-Playing Game che anzich concentrare tutti i personaggi partecipanti in un unico grande ambiente, come propriamente avviene nei MMORPG, li distribuisce in singole stanze a cui soltanto alcuni di essi possono di volta in volta accedere per portare a termine la loro missione. Nellesempio riportato i partecipanti sono 11 e i loro nickname ora rinviano alluniverso fantasy, con il corredo nomenclatorio di el, demoni, divinit nordiche e quantaltro (Feanor Shadowmoon, Lord Elius, Ragnar Mutila Corpi), oppure allantica demonologia mediterranea o orientale (Lilyth of Asura) o allimmaginario religioso cristiano (Crociato Mistico), ora sono innescati da intenti dissacratori e goliardici (Birif the Bull, Gianba

Lanciare sterili anatemi, bandire inutili crociate, attestarsi su indifendibili posizioni di retroguardia contro linvasore inglese un conto, denunciare labbondante superamento del livello di guardia della sua presenza unaltra cosa.

the Animal), ora si ispirano a certa cinematograa di genere (Bloody Nightmare, che anche il titolo di un trash-horror che fa il verso ai lm della saga di Venerd 13, e forse anche Belial The Shadow), ora quasi traducono in inglese i soprannomi a cui ci hanno da sempre abituati la fumettistica e la cinematograa western (Eva Speedaxe, cio ascia veloce) o richiamano in modo esplicito qualche tratto del loro aspetto, ovviamente nella nzione del personaggio che incarnano (Dante Crimsoneyes, occhi cremisi). Ma nel dialogo troviamo ancora, in una ibrida mescolanza e accanto a molto altro: a) anglicismi adattati: bannatemi banditemi (ingl. to ban); sloggo stacco, vado via (cfr. ingl. to log out), evidentemente favorito dallitaliano quasi omofono sloggiare; b) anglicismi non adattati: armor corazza (per lingl. armour); quest indagine, ricerca (o, altrove, compito, incarico); pet, lett. beniamino, prediletto, che un personaggio non giocante controllato dal personaggio di un giocatore (non direttamente dal giocatore, quindi, ma dal computer); c) sigle o acronimi di matrice inglese : pvp (= player versus player); wow (= World of Warcraft). Davvero una lingua di frontiera. Centrifuga e provocatoria, e inequivocabilmente giovanile, inanella una serie di barbarie su cui torner.

3. Litaliano corrente
Un tempo, i libri si rivolgevano a un numero limitato di persone, sparse su estensioni immense. Ed esse potevano permettersi di essere differenti. Nel mondo cera molto spazio disponibile, allora. Ma in seguito il mondo si fatto sempre pi gremito di occhi, di gomiti, di bocche. La popolazione si raddoppiata, triplicata, quadruplicata. Film, radio, riviste, libri si sono tutti livellati su un piano minimo, comune, una specie di norma dietetica universale, se mi intendi. Mi intendi? Credo di s. Immagina tu stesso: luomo del diciannovesimo secolo coi suoi cavalli, i suoi cani, carri, carrozze, dal moto generale lento. Poi, nel ventesimo secolo, il moto si accelera notevolmente. I libri si

fanno pi brevi e sbrigativi. Riassunti. Scelte. Digesti. Giornali tutti titoli e notizie, le notizie praticamente riassunte nei titoli. Tutto viene ridotto a pastone, a trovata sensazionale, a nale esplosivo. Finale esplosivo e Mildred annu, approvando. Le opere dei classici ridotte cos da poter essere contenute in quindici minuti di programma radiofonico, poi riassunte ancora in modo da stare in una colonna a stampa, con un tempo di lettura non superiore ai due minuti; per ridursi alla ne a un riassuntino di non pi di dieci, dodici righe di dizionario. Ma eran molti coloro presso i quali la conoscenza di Amleto (tu conosci certo questo titolo, Montag) si riduceva al condensato duna pagina in un volume che proclamava: Ora nalmente potete leggere tutti i classici. Non siate inferiori al vostro collega dufcio! Capisci? Dalla nursery allUniversit e da questa di nuovo alla nursery. Questo landamento intellettuale degli ultimi secoli. Basta seguire levoluzione della stampa popolare: Clic! Pic! Occhio, Bang! Ora, Bing! L! Qua! Su! Gi! Guarda! Fuori! Sali! Scendi! Uff! Clac! Cic! Eh? Pardon! Etc! Uh! Grazie! Pim, Pum, Pam! Questo il tenore dei titoli. Sunti dei sunti. Selezioni dei sunti della somma delle somme. Fatti e problemi sociali? una colonna, due frasi, un titolo. Poi, a mezzaria, tutto svanisce. Il cervello umano rotea in ogni senso cos rapidamente, sotto la spinta di editori, sfruttatori, radiospeculatori, che la forza centrifuga scaglia lontano e disperde tutto linutile pensiero, buono solo a farti perdere tempo.. Era parte di un dialogo tratto dal fantascientico Fahrenheit 451 (nella traduzione mondadoriana) di Ray Bradbury. A parlare il capitano dei vigili del fuoco Beatty, mentre il suo interlocutore e sottoposto, Guy Montag, pronuncia una sola battuta (Credo di s) e la moglie di questi, Mildred, si limita ad annuire. Nel distopico romanzo di Bradbury viene pregurato un terricante futuro in cui la lettura proibita e squadre di pompieri incaricate di far rispettare la legge ap-

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Anche litaliano corre. Non facciamo a tempo a registrarne nuove tensioni e nuovi orientamenti che il quadro che lo ritrae gi mutato sotto i nostri occhi di parlanti e scriventi increduli.
Qui siamo dalle parti della scrittura provocatoria e scoppiettante di Alberto Arbasino (La vita bassa, Milano, Adelphi, 2008). Se il visionario Bradbury ha proiettato nel futuro quel che per noi presente squadernato in tutta evidenza, la scrittura a ruota libera di Arbasino, con quelle parole corporalmente corte o cortissime molte delle quali, non casualmente, inglesi incatenate fra loro dal ritmo e dal rimbalzo sonoro, attesta, in un certo senso, lattualit del futurismo e della sua sda estetica. Tasselli essenziali di quella sda, che parve allora velleitaria ai pi, e potenti chiavi di lettura della brevit applicata al testo digitale, libridazione e lellitticit (/sinteticit), testimoni della pi naturale predisposizione della testualit virtuale, per i condizionamenti esercitati dal mezzo, a recepire la brevit rispetto alla testualit reale. Fra le componenti costitutive del testo digitale, nella sua natura di testo ontologicamente breve, libridazione e lellitticit sono altrettante categorie della velocit, di esecuzione e di lettura: libridazione in quanto, componenti identitarie a parte, la presenza di tratti non alfabetici (numerici o iconici) perlopi manifestazione di un evidente gioco al risparmio; lellitticit per la cancellazione di sostanza linguistica. La velocit, attualmente, addirittura la chiave di volta per interpretare il mondo; oggi, assai spesso, chi vuole resistere alla impressionante rapidit del mondo decelera, o consiglia di rallentare o di abbandonarsi allozio come antidoto alla frenesia. Anche litaliano corre. Non facciamo a tempo a registrarne nuove tensioni e nuovi orientamenti che il quadro che lo ritrae, mentre lo ssiamo per ricopiarne chiari e scuri, pieni e vuoti, superci e linee perimetrali, gi mutato sotto i nostri occhi di parlanti e scriventi increduli. E se litaliano digitale, mentre tentiamo vanamente di tenere il passo, ogni volta ci semina, spesso non riusciamo a star dietro nemmeno alla proliferazione degli oggetti verbali nei quali, quotidianamente, incappiamo anche solo oltrepassando la soglia di casa. Cardiotness, danza baby, funk, fusion conditioning,

piccano il fuoco a intere biblioteche e ne eliminano, imprigionano o rinchiudono in manicomio i sovversivi proprietari. Se non sono loro a togliersi la vita, lasciandosi bruciare con gli amatissimi volumi. Cos decide di fare unanziana donna, e il suo atto sconvolge il pompiere Montag. Anche lui occulta libri, quelli che riesce di tanto in tanto a sottrarre alle amme; presa coscienza della torpida ripetitivit di gesti e comportamenti a cui tutti soggiacciono, tenta a un certo punto di opporsi a un sistema che rende tutti uguali, che lavora per una parvenza di felicit indotta dal bombardamento di immagini e dallorgia dello stordimento mentale collettivo. Formidabile strumento di controllo governativo la televisione: onnipresente e interattiva (il copione del personaggio da recitare lo si riceve comodamente a casa), pu arrivare a occupare per intero le quattro pareti di una stanza e ottunde le coscienze, tutte invariabilmente uguali come i pensieri, i comportamenti, i valori: non diffonde informazione ma narcotizza, intrattenendo con insulse commedie impersonate da presunti parenti, avvenimenti sportivi, spot pubblicitari e quantaltro. arrivato un bastimento giovane carico di griffe, grafti, gaffe, vaffa, style, stress, strip, stop, spin, slot, loft, soft, ip, op, hip, hop, hit, hot, tip, top, gap, trip, trick, trans, trends, test, best, must, cult, suv, suk, suck, slum, punk, pub, hub, sub, club, cool, care, car, change, lounge, loop, look, lock, talk, doc, vip, clip, chip, cheap n blues off-the-road anche arrivata una gondoleta stracarica oltre che di biondine e brunette di chiocciole, coccole, caccole, coke, cock, rock, fuck, remix, report, resort, reset, trolley, delay, display, priv, hard-jazz, dreams & drums, junk-stories, think-tank, talk-tank, talkaway, take-it-back, take-it-easy, think-thank-you, Happy Days, Agnus Days, Opus Days

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gag, gym music, gyrotonic, kinesis, pancat. Voci e locuzioni inglesi, certo, ma chiunque frequenti una palestra o un centro tness ha almeno una discreta familiarit con ciascuna di esse, che sono tuttavia assenti un po in tutti i dizionari italiani delluso corrente, anche nei pi aggiornati. Potremo trovarvi chinesiterapia o chinesiologia ma non kinesis, bodybuilding ma non cardiotness, a(c)quagim ma non a(c) quat(ness), a(c)quatone, a(c)quawalk o gym music, pilates ma non mat pilates, core board, gyrotonic o gravity; sar a lemma gag (battuta comica) ma per scovare GAG (Gam-

cuni fra i maggiori produttori: Barilla, Buitoni, De Cecco, Garofalo, Rana, Voiello. Agnolotti, anelli (e anellini), avemarie, barbine, bavette (e bavettine), bigoli, bombolotti, bucatini, cannelloni, cannolicchi, capellini (spezzati) o capelli dangelo, cappelletti, cavatelli, chifferi, conchiglie (e conchigliette), corallini, ditali (e ditalini, e ditaloni), eliche (ed elicoidali), farfalle (e farfalline, e farfalloni), fedelini (e fedelini tagliati, e delini), fettucce (e fettuccine, e fettuccelle), occhi (e occhetti), fusilli, garganelli, gnocchi (e gnocchetti, gnocchetti sardi, gnocchetti di zita), gramigna, lancette, lasagne

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be Addome Glutei), se siamo fortunati, dovremo ricorrere a una scomoda appendice di sigle e abbreviazioni, che per si guarder bene dallaccogliere TRX; non mancheranno la danza classica e la danza moderna, la danza sacra e la danza del ventre, laerobica e magari la zumba, ma del life pump neanche a parlarne; si dar di funk laccezione musicale, non per quella ginnica; ci saranno stretching, spinning e step, ma il walking, il pancat e il fusion conditioning, lhydrobike guai anche solo a nominarli. Non va meglio con i nomi dei cibi e delle bevande reperibili in un supermercato, come biscotti, pani e paste alimentari. Con le loro fogge pi svariate, e altrettante denominazioni, sfuggono spesso a loro volta alle maglie, anche quando tte o ttissime, dei pi gloriosi repertori alfabetici che irreggimentano e condensano il patrimonio lessicale collettivo. Restringiamo il campo dazione alle paste, e ad al-

(e lasagnette e sagnette), linguine, lumache (e lumachine e lumaconi) maccheroni (alla chitarra) (e maccheroncini), maltagliati, nastrini, orecchiette, paccheri, pansotti, pappardelle, penne (e pennette, pennettine, mezze penne e penne mezzate e mezzane, pennoni e mezzi pennoni, penne a candela), peperini (e pepe bucato), puntine (e puntalette), quadrucci (e quadretti, quadruccini, quadruccini trinati), ravioli, rigatoni (e rigatoncelli), ruote (e rotelline), schiaffoni, sedani (e sedanini), spaghetti (e spaghettini, spaghettoni, spaghetti alla chitarra), stelline (e stellette), strozzapreti, tagliatelle (e tagliatelline), taglierini, tagliolini, tempeste (e tempestine), tonnarelli, tortelli (e tortellini e tortelloni), tortiglioni, trenette, troe (e troette), vermicelli (e vermicellini), zite (o ziti, e poi mezze zite, zite tagliate, mezze zite tagliate, ziti tagliati, zitoni, zitoni tagliati). Fin qui, tutto sommato, nessun problema; qualche alterato, derivato o retroformazione

d o s s ie r

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(ditale) a parte, tutti i tipi elencati vengono generalmente accolti dai vocabolari italiani. Non cos per gli acini di pepe (De Cecco), lalfabeto (De Cecco), le boccole (Garofalo), i bombardoni (De Cecco), i bricchetti (De Cecco), i calamari (Voiello) e la calamarata (De Cecco), le candele (De Cecco, Garofalo), i canneroni (Voiello), o cannaroni (De Cecco), e i mezzi canneroni (Barilla), le casarecce (Barilla, De Cecco, Garofalo), le castellane (Barilla), le cataneselle (Barilla), i cavatappi (De Cecco), i cellentani (Barilla, Buitoni), le chicche di patate (De Cecco), le chitarrine (Barilla, De Cecco), i corallini (Barilla), i cuoretti (De Cecco), i diavolini (Buitoni, De Cecco), i festonati (De Cecco) e i mezzi festonati (De Cecco), i lini (Barilla, De Cecco), i funghini (Buitoni, De Cecco), i galletti (De Cecco), i gemelli (Barilla, Garofalo), le ghiottole (De Cecco), la grattata (Buitoni) e i grattini (Barilla), le mafalde (Garofalo) e le mafaldine (De Cecco, Voiello), i mezzani (Barilla), le mezze maniche (Barilla, De Cecco, Garofalo, Voiello), le midolline (Bailla), le millerighe (De Cecco), le nocciole (Buitoni), gli occhi di lupo (Garofalo) e quelli di pernice (De Cecco), i perciatellini (Barilli), le pettole (De Cecco), le pipe (Barilla, Buitoni, De Cecco, Voiello), le racchette (De Cecco), le recchitelle orecchiette (Buitoni), le reginette (Barilla), i riccioli (Garofalo) e i ricciutelli (Barilla), i risi (Barilla) e i risoni (Barilla), i rombi (De Cecco), i semi di melone (De Cecco, Garofalo), le sigarette (Garofalo), le sorprese (Barilla) e le sorpresine (De Cecco), le spaccatelle (Barilla, De Cecco), gli stortini (De Cecco, Garofalo), gli strangozzi (De Cecco), gli stricchetti (Barilla), le tofe (Voiello) e le tofarelle (Voiello), i torchietti (barilla), le treccine (Barilla), le tripoline (De Cecco) e i tripolini (Buitoni), i trivelli (De Cecco), i troccoli (Barilla), i tronchetti (De Cecco), i tubetti (De Cecco) e i mezzi tubetti (De Cecco), i tufoli (De Cecco) e i mezzi tufoli (De Cecco).

4. Litaliano montante
Resistenti allanalisi, e sempre meno in grado di assimilare e riprodurre le tecniche, anche le pi elementari, di ragionamento, moltissimi giovani digitalizzati fanno difcolt a smarcarsi da una logica che non sia semplicemente o crudamente sequenziale. Non comprendono le leggi algoritmiche della ricorsivit e dellannidamento e non riescono a sottrarsi alle insidie dei loop, dei vicoli ciechi, delle riprese ingenue del gi detto. Non sanno procedere ordinatamente per punti e non riescono a sviluppare sottoargomenti da un macroargomento, riprendendo il lo del discorso dal punto esatto in cui lo hanno interrotto. Non distinguono tra elementi portanti ed elementi accessori di un testo e non sono in grado di intervenire sul usso del pensiero tagliandovi capitoli e paragra. Non usano o non sanno usare i connettivi (dunque, infatti, tuttavia), che costituiscono la nervatura di una dimostrazione scientica nel senso pi ampio possibile: quello comportato dalla necessit di formulare unipotesi o illustrare una tesi tenendo conto di elementi a favore e di argomenti di rinforzo, di eventuali obiezioni o punti di difcolt, di necessarie premesse e altrettanto necessari corollari. Scrivono in un essemmessese ttissimo di sigle da fare invidia a quelle in uso presso gli amanuensi medievali: se un tempo erano i T.V.B (Ti Voglio Bene), T.V.T.B (Ti Voglio Tanto Bene), C.B.C.R (Cresci Bene Che Ripasso), annotati su diari e quaderni o riprodotti sui muri cittadini, oggi, nellera del digito ergo sum, la legione dei concentrati e dei moncherini verbali: DV 6? MMM, 6 TT PM (Dove sei? Mi manchi molto, sei tutto per me). I messaggini, per il frequente ricorso ad abbreviazioni non proprio canoniche se non per lapparato di emoticon, possono talora far dubitare di avere a che fare con una scrittura alfabetica; non sar quella iconica della comunicazione in rete ma pur sempre tanto contratta da sembrare orientata alla simbolizzazione. I tre esempi riportati di seguito, tratti da un corpus di 500 sms allestito per una tesi di laurea triennale di una mia allieva (Federica Fois), confermano questa impressione; i messaggi sono stati inviati, nel corso delle puntate del 27 aprile e del 2 maggio 2005, alla redazione di un programma televisivo musicale (Trl, su MTV) seguito soprattutto da adolescenti: cmq billiejoe puo essere anke bassino x la sua et ma nn certo konta 1. Altezza nn devono esse tt xfetti km i blue anzi i blee! W green dayby serena armstrong

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Fra i giovani e giovanissimi, beninteso, non tutti posseggono i segreti dei nuovi linguaggi.

Guarda Tata..sn su Trl!E presto saremo Imola..GreenDay well be4ever with me!BJ Welcome to MY paradise..by Queen4aDay!Max tv1kdb!TRL torna a kasa c mank!= ) al-gg mand xf,snsnz? imp.Xilaryan90:si,m va inc, ma t disp se l p t copio?Xk frs porto 1 magl knDUNK!Rx! Xstefy:av scrittoA meXpadova? Se s m vaDinc!Rx!lleDunk Fra i giovani e giovanissimi, beninteso, non tutti posseggono i segreti dei nuovi linguaggi. E molti di loro, alla domanda se il futuro dellitaliano passer per la lingua degli sms, rispondono senzaltro di no. Il breve dialogo seguente estratto da un sito (http://forum.studentville.it) che dichiara di essere la community dei teenagers. I partecipanti sono le capo-corridoio niceclare, che apre la discussione (cm la vedete?) e hime, le capoclasse coccinella2, jessy92 e stafania-1992, il caposcuola toto92: <niceclare> ciao!!!mi piace 1 mio compagno di classe k x amato da tnt xk bellissimo e dolcissimo... le mie compagne mi kiedono sx se mi piaccia ma sl 1 lo sa...xk io rx sx di no...x qd c salutiamo via msn m dice sx tvb o tvttttttttb...spero k lui nn senta tt ci k dicono in classe xk sn convinte k ne sia cotta e lui nn mi parli+ rx <coccinella2> ti consiglio di scrivere in maniera pi chiara..perch io non che abbia capito molto..ti piace uno che viene nella tua classe per chi lo sa? e cosa hai intanzione di fare? <hime> Ti dispiacerebbe modicare il messaggio scrivendolo un po meno in linguaggio SMS? Io personalmente ho capito poco o niente di quello che c scritto ^^ Sei su internet, non hai un limite di caratteri... <Jessy92> Concordo pienamente con te!!! <toto92> provaci tu..o faglielo capire in modo ke si faccia avanti! <niceclare> scusatemi...allora:mi piace 1 mio compagno, il quale piace a tnt k x cm me nn confessano il proprio amore...io ho confessato il ftt k mi piace ad

1 mia compagna,x ora tt in classe e nelle altre prime della scuola mi kiedono se mi piaccia o meno e io poik mi vergogno dico di no.ora x ho paura k lui possa aver capito qlk e mi consideri 1 stupida k gli va dietro...x quando c parliamo su msn,lui sempre dolce e carino cn me...e mi dice sempre tvttttb o tvb...x in classe nn k faccia federe qst nostra intesa...cio andiamo daccordo x nn mi dice mai tvb... voi k ne pensatE:lo fa sl xk fa piacere k qlk1 t venga dietro o xk mi trova simpatica? <niceclare> scusatemi ancora...x cercate ank di capire k sn italo-inglese sorry...xxxc <hime> Cavolo, se uno italo-inglese a maggior ragione scriverebbe italiano pi sciolto Sei su internet, non hai un limite di caratteri.... il rimprovero a niceclare di hime, che tiene ben distinti due modelli di scrittura con cui ha evidentemente familiarit. consapevole, a suo modo, che un sms e un turno di chat richiedono prestazioni espressive diverse, che sono variet dellitaliano, non sono la lingua italiana; e tanti giovanissimi come lui, alla domanda se il futuro dellitaliano passer per la lingua degli sms, risponderebbero senzaltro di no. Le due circostanze, apparentemente in grado di farci ben sperare, fugano i tanti equivoci a proposito del decisivo inusso, sulla lingua dei giovani barbari, di presunte ragioni che prevarrebbero ogni volta su quella indotta dal mezzo. Oggi possiamo comporre, vero, messaggini ben pi lunghi che in passato, ma quando decidiamo di oltrepassare il limite di pagina ssato dai vari operatori telefonici ne paghiamo le conseguenze (economiche). Se tardiamo troppo a rispondere cresce irrefrenabile lansia del nostro interlocutore a distanza: Ci sei?; Perch non mi rispondi?; Non mi ami pi?. Questa per, evidentemente, tutta unaltra faccenda. la rapidit, bellezza. Prendere o lasciare. c

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una riessione internazionale sullinsegnamento/apprendimento dellitaliano


Un nuovo manuale di glottodidattica, nato dalla collaborazione di esperti di tutto il mondo. Pubblicato da Alma/Sb International, una notevole esperienza editoriale italo-latinoamericana nel campo dellinsegnamento delle lingue.
ta per uscire, in una coedizione Alma/ Sb International, la raccolta in spagnolo Didctica de las lenguasculturas. Nuevas Perspectivas, curata da Manuela Derosas e Paolo Torresan. Sedici studiosi, di diversi paesi, hanno unito le forze per denire, ciascuno nel suo ambito di competenza, alcune prospettive circa linsegnamento delle lingue e delle culture. Ne esce un quadro ricco da un punto di vista teorico e molto utile per la formazione: numerose sono le indicazioni pratiche; molti gli esempi indirizzati alla didattica dellitaliano; il linguaggio preciso e di facile accesso. Una breve scorsa ai contributi ci rende consapevoli della variet dei temi trattati nel libro. Paolo E. Balboni (Universit Ca Foscari, Venezia) chiarisce perch il termine glottodidattica non si sovrappone a quello di linguistica applicata. Maria Simona Morosin, collaboratrice dellUniversit della Califonia, compone un rapido affresco delle implicazioni che le neuroscienze offrono oggi a chi si occupa di didattica delle lingue. Pi calato sul versante psicologico, invece il contributo del curatore, Paolo Torresan (Universidade do Estado do Rio de

letture e visioni

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Janeiro), che ruota attorno a concetti cari alla psicopedagogia e qui procuamente declinati allaula di lingue in termini di mete educative: individualizzazione, personalizzazione e riconoscimento. Attorno al nodo lingua-cultura ruotano due articoli, quello della curatrice, Manuela Derosas (Universidad Nacional Autnoma de Mxico), e quello di Mario Rinvolucri, esperto di metodologia operante in un centro per la formazione degli insegnanti di inglese, Pilgrims (Canterbury). Alcuni contributi sono concentrati su questioni che hanno attinenza con la linguistica. Cos per i saggi degli studiosi italiani Elena Nuzzo (Universit di Bergamo), Stefania Ferrari (Universit di Verona), Matteo Santipolo (Universit di Padova) e Carolina di Siervi (Universit di Bologna). Pi concentrate sulleducazione delle competenze sono le osservazioni di didattica del lessico di Mario Cardona (Universit di Bari), da un lato, e quelle di didattica della fonetica, da parte, invece, di Mariassunta Simionato (Universit Ca Foscari, Venezia) e di Mara Emilia Pandol (Instituto Superior del Profesorado Joaqun V. Gonzlez, Buenos Aires).

>> Manuela Derosas, Paolo Torresan (editores), Didctica de las lenguasculturas. Nuevas Perspectivas, Sb International / Alma, Buenos Aires / Firenze, 2011. 320 pp.

Concerne, poi, la didattica delle abilit il saggio di Elisabetta Santoro (Universidade do So Paulo), dedicato ad una tra le gure pi controverse della recente storia della glottodidattica: Stephen Krashen. Seguono due saggi che hanno a che fare con lerrore, rmati da Graziano Serragiotto (Universit Ca Foscari, Venezia) e Paolo Torresan. Con Chaz Pugliese (ParisTech, Parigi) e con Mark Almond (Christ Church University, Canterbury) prende vita il lato divergente della raccolta. Il primo tratta, in senso ampio, il tema della creativit nellaula di lingua, mentre Almond fornisce suggerimenti utili a chi, in particolare, voglia unire teatro ed insegnamento linguistico.

Redazione Roma

Come nato questo progetto plurinazionale, che si regge su un triangolo che coinvolge Europa (Italia, Francia, Inghilterra), Stati Uniti e America Latina (Messico, Brasile, Argentina)? Paolo Torresan: Nuevas Perspectivas un intreccio di esperienze e riessioni di esperti che operano in contesti culturali diversi, che parlano di diversi contenuti, con sensibilit diverse. Non si tratta di una prospettiva che un paese, per esempio, esporta in un altro, o di prospettive parallele, senza punti di incontro; punti di contatto ce ne sono, e quello che si legge in un saggio spesso trapassa in un altro; il testo vanta una vocazione polifonica, sotto la regia di due curatori la cui esperienza a cavallo tra i continenti. E non un caso nemmeno che il libro nasca come coedizione italo-argentina. Manuela Derosas: Il desiderio che ci ha mosso nel momento in cui abbiamo iniziato a denire il progetto era che limpulso a questa riessione pluridimensionale partisse da un altro lato del globo. Paolo lavora ora in Brasile, io lavoro in Messico: a volte la sensazione di avere fra le mani opere di altissimo valore scientico che provengono sempre dalla stessa parte

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di mondo. Non mi mai capitato di vedere un testo di glottodidattica prodotto in Messico che raggiungesse il mercato italiano, per fare un esempio. Perch? Credo che le risposte siano molteplici, a me interessa sottolinearne una: una certa vocazione monodirezionale della riessione scientica. Il libro dunque un nuovo manuale di glottodidattica? A chi rivolto? Paolo: S, un manuale di glottodidattica, e lo dichiaro pur nella consapevolezza che non esaustivo; per esempio non accenniamo alle tecnologie o alla lingua veicolare. Diciamo che nonostante la mole (trecento pagine), non stato possibile dire di tutto: abbiamo scelto una serie di argomenti che riteniamo importanti per la formazione dellinsegnante e su cui in tempi recenti si sono aperte prospettive interessanti. Manuela: Nuovo manuale di glottodidattica nel senso che copre molti aspetti della didattica delle lingueculture, ma nel quale viene rispettata la pluralit di voci, visioni, esperienze, di prospettive, per lappunto, come diceva Paolo pocanzi. I destinatari sono gli insegnanti, i futuri insegnanti, tanto di italiano quanto di altre lingue, purch leggano lo spagnolo. Vale perci sia come testo da adottare nei corsi di formazione di insegnanti e futuri insegnanti, sia come volume per lautoformazione. Ci potete raccontare qualcosa sul neologismo presente nel titolo: lenguas-culturas? Paolo: Lesperta di cultura Manuela. Io mi limito a dire che ci che c di nuovo nei manuali una sen-

sibilit a cogliere la cultura nei testi che si propongono agli studenti, se non addirittura nella lingua, rispetto alle sezioni di civilt dei manuali di vecchia data, con informazioni avulse da quelle di cui si trattato nel corso dellunit didattica (per esempio: lunit ruota attorno ai saluti e alle presentazioni, mentre la sezione di civilt sulla storia dItalia). Manuela: Il neologismo ha gi un certo numero di anni. Kramsch (1989) parla di linguaculture, Byram e Morgan (1993) di language-and-culture, cos anche Agar (1994) languaculture e Galisson (1994) langue-culture. Ci a voler sottolineare la consapevolezza che imparare una lingua signica avvicinarsi e scoprire una nuova cultura, che non si pu relegare la cultura alla classica sezione di civilt, come diceva Paolo, che occorre mettere in atto un approccio realmente integrato. Noi abbiamo deciso di tradurre in spagnolo questo concetto mediante lenguasculturas, con lintenzione di ribadire che in un momento di denizione e legittimazione come quello che attualmente affronta la didattica, consideriamo fondamentale dichiarare apertamente (ed evidentemente mettere in atto) lindissociabilit di questi due elementi. Insomma, niente di nuovo, ma forse arrivato il momento di una presa di posizione cosciente, anche in una chiave che io chiamo etica: cosa signica oggi, nel mondo globalizzato/mondializzato, imparare una lingua? Cosa signica insegnarla? c

Manuela Derosas

Paolo Torresan

dialogo con i curatori

ripensare litaliano
A quasi dieci anni dalla pubblicazione della versione del 2001 del Quadro comune europeo di riferimento per le lingue del Consiglio dEuropa uscita una nuova edizione del volume di Massimo Vedovelli, che mette in luce gli aspetti essenziali del quadro teorico-metodologico per litaliano L2, in sintonia con la politica linguistica dellUnione Europea.

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uesta nuova edizione di Guida allitaliano per stranieri (pubblicata per la prima volta nel 2002) si colloca in un quadro dellitaliano per stranieri che ha subito nel corso degli ultimi anni profondi cambiamenti, come testimoniano non solo le consapevoli percezioni di quanti sul campo lavorano quotidianamente per la diffusione dellitaliano L2, ma come rileva anche il pi recente e ampio studio sulla condizione dellitaliano diffuso nel mondo, Italiano 2000, diretto da Tullio De Mauro e commissionato dal Ministero degli Affari Esteri. Tale ricerca ha messo in evidenza il fatto che litaliano si colloca al quarto/quinto posto tra le lingue pi studiate al mondo ed studiato non solo in virt del suo essere lingua di cultura, ma anche della sua spendibilit sociale e del suo valore strumentale, che hanno ampliato notevolmente le motivazioni e i pubblici di apprendenti stranieri che si accostano allo studio dellitaliano in Italia e nel mondo. A tale ricostruzione della situazione dellitaliano nel mondo si aggiunge, come prontamente rileva Vedovelli nella prefazione al volume, lattuale condizione dellitaliano come lingua maggiormente presente dopo linglese, nei panorami linguistici urbani, ovvero nelle insegne, nei menu, nella pubblicit, rendendosi visibile al mondo e veicolando una serie di

valori culturali e identitari che fanno leva sulla nostra lingua e cultura. La Guida si propone dunque di ricostruire la prospettiva europea di politica linguistica, le sollecitazioni che derivano dai cambiamenti del settore dellitaliano L2 nel mondo e in Italia, lallargamento dei punti di riferimento oltre il Quadro ai pi recenti documenti emanati dallUE, ovvero la Sda salutare - Come la molteplicit delle lingue potrebbe rafforzare lEuropa. Si tratta del pi recente documento di politica linguistica promosso dalla Commissione Europea, che insieme al Quadro costituisce un punto di riferimento irrinunciabile nella ricostruzione della condizione dellitaliano per stranieri. La nuova edizione della Guida ripropone alcuni dei temi sui quali si

compiti) e il collegamento tra i processi di sviluppo della competenza linguistico-comunicativa individuati dalla linguistica acquisizionale con una didattica che, tenendo conto di tali processi, diventi pertanto una didattica acquisizionale. Per Vedovelli larticolazione in livelli del continuum di apprendimento (dallA1 al C2) assume particolare rilevanza, fornendo lopportunit di costruire delle certicazioni di competenza di italiano L2 con un sistema di riferimento comune per valutare e confrontare i livelli di competenza. Vedovelli non si limita per a presentare i descrittori dei livelli, ma propone una riessione pi ampia sullevoluzione degli stadi del continuum di apprendimento nella dialettica tra linguistica acquisizionale, glottodi-

Il plurilinguismo, come pienamente coglie Vedovelli, non solamente una condizione dellesistente, ma rappresenta una sda per la scuola e la societ.
era soffermata anche la prima edizione: lanalisi e linterpretazione dei concetti chiave del Quadro comune europeo, (lapproccio pragmaticolinguistico, le competenze generali e la competenza linguistico-comunicativa, le abilit e le attivit linguistiche, i domini, le strategie e i dattica e didattica acquisizionale, che oggi rappresenta una delle pi rilevanti sde per coloro che si occupano di apprendimento e insegnamento dellitaliano L2. Uno dei capitoli centrali della Guida dedicato al ruolo che il Quadro attribuisce al testo nei processi di ap-

>> Vedovelli M., Guida allitaliano per stranieri. Dal Quadro comune europeo per le lingue alla Sda salutare, Carocci, Roma, nuova edizione, 2010. 280 pp.

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prendimento/insegnamento di una lingua, con un risvolto pratico immediato nellillustrazione dei criteri per la selezione dei testi a ni didattici. Qui troviamo una novit rispetto alla prima edizione: innanzitutto viene rilevato come le proposte del Quadro sul testo sono state nel frattempo accolte nellambito della didattica linguistica, inoltre Vedovelli riconosce un ulteriore passaggio epocale nella linguistica educativa degli ultimi dieci anni nellItalia divenuta ormai un contesto migratorio complesso e articolato. Secondo lautore, infatti, si vericata una svolta testuale a causa della crisi del concetto di autenticit del testo messo in discussione dal Quadro e della crescente presenza di alunni e studenti immigrati in contesto scolastico, che hanno fatto s che si ponesse la questione della gestione del testo in contesti formativi plurilingui. La questione verte intorno allesigenza degli alunni di origine straniera di affrontare lo studio delle materie scolastiche in italiano e dei relativi testi disciplinari e al trattamento dei testi in funzione delladattamento, della semplicazione e della facilitazione linguistica per renderli usufruibili anche a chi ha una competenza solo iniziale in italiano. Nella seconda parte della Guida sono riprese le tematiche gi affrontate nella prima edizione: la gestione della comunicazione didattica ai ni dello sviluppo della competenza linguistico-comunicativa, posta al centro della didattica, le riessioni intorno allunit didattica o unit di lavoro strutturata attorno a un testo, ovvero allunit fondamentale della comunicazione. Vengono riproposti alcuni strumenti di grande utilit per i docenti di italiano a stranieri sulla base dei principi centrali delleducazione linguistica: il Glotto-kit per valutare il prolo linguistico individuale,

anche nella sua versione per bambini stranieri, e la griglia di analisi dei materiali didattici per litaliano L2. Inne tra gli strumenti di riferimento utili ai docenti di italiano L2 sono indicati siti, associazioni di insegnanti e studiosi, centri universitari, riviste che in Italia e nel mondo sono coinvolti nella ricerca e nella formazione nel settore dellitaliano L2. Un nuovo interessante capitolo quello dedicato alla gestione della classe plurilingue in contesto migratorio secondo i principi della linguistica educativa. Si tratta di unintegrazione alla prima edizione di particolare rilievo perch pone questioni di estrema attualit, ma anche per le riessioni e le risposte che tenta di dare a tali questioni. Le sde del plurilinguismo e dellinterculturalit nella classe plurilingue, infatti, costituiscono unopportunit per tutte le componenti della classe, non solo per quelle straniere, per accedere a un universo dei linguaggi e delle lingue pi ampio. Litaliano non solo una lingua in contatto con le lingue immigrate, ma si pone come lingua di contatto, come strumento di creazione di identit e perci come lingua identitaria. Nonostante parte della normativa italiana sembri andare in direzioni diverse rispetto alle considerazioni di Vedovelli e soprattutto rispetto alle politiche linguistiche dellUnione europea, la scuola italiana rimane comunque impegnata nellaccoglienza e nellintegrazione degli alunni stranieri in una prospettiva plurilingue. Lultimo documento europeo in materia, Una sda salutare, si propone appunto di interpretare la diversit linguistica europea come una sda, confermando lapproccio fortemente plurilingue del Quadro e proponendo una condizione di trilinguismo per tutti i cittadini europei, facendo del

plurilinguismo un elemento di valore dellidentit comunitaria. La Guida si chiude con vari interrogativi che costituiscono un invito alla riessione: come stanno evolvendo le concrete applicazioni delle linee indicate al nostro sistema scolastico in materia linguistica a fronte anche delle indicazioni che vengono invece dalle istanze comunitarie? In che modo sta evolvendo la politica linguistica per la scuola e la societ italiana plurilingue sul piano normativo e su quello concreto di chi quotidianamente si trova a dover cogliere la sda della diversit linguistica nella scuola come nella societ? Il plurilinguismo, come pienamente coglie Vedovelli, non solamente una condizione dellesistente, ma rappresenta una sda per la scuola e la societ, un obiettivo continuamente oggetto di impegno a livello individuale e collettivo, e allo stesso tempo un impulso allarricchimento della persona e della societ.
Francesca Gallina

ricorrere alla lingua materna degli studenti


Roberta Ferroni indaga sulluso della lingua materna degli allievi in unaula L2 e lo trasforma in strategia didattica e strumento di apprendimento.

tra il mondo della didattica della lingua italiana come lingua straniera e quello della ricerca in ambito accademico, ponte necessario ma piuttosto raro, che lautrice dimostra di saper costruire con maturit scientica e con padronanza delle problematiche proprie della realt di una o pi classi di lingua straniera.
Paolo Torresan

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he cosa accade quando linsegnante di lingua viene meno ad uno dei patti stabiliti con i suoi studenti e si rivolge alla classe ricorrendo alla loro lingua materna? Quando e perch si verica questo fenomeno conosciuto come code-switching? possibile rinunciare alla propria lingua materna o invece possiamo utilizzarla quando opportuno? Attraverso lanalisi della conversazione che esamina il modo in cui i parlanti interagiscono e negoziano un signicato comune, lautrice indaga e descrive parte dei risultati di osservazioni effettuate in classi di italiano LS presso lUniversit di San Paolo (Brasile). Lobiettivo quello di presentare e descrivere lesistenza della commutazione di codice tra lingua target (italiano) e L1 (portoghese-brasiliano) nellinterazione tra insegnante e allievi, durante lo svolgimento delle lezioni di italiano. Dopo essersi soffermata sullampia letteratura di riferimento, lautrice illustra le motivazioni che lhanno portata a vedere in questo fenomeno una strategia di apprendimento e uno strumento per la didattica, e che nisce per rappresentare cos un valore aggiunto al repertorio di risorse comunicative dellinsegnante. Il tipo di cambiamento di lingua utilizzato come risorsa comunicativa il pi diffuso nelle trascrizioni

presenti in questo lavoro. Questo tipo di code-switching corrisponde ad una decienza lessicale nella competenza linguistica dellallievo. Ma lo scopo della presente ricerca anche quello di analizzare il contesto discorsivo dellalternanza di codice tra LS e LM e le sequenze in cui questo fenomeno avviene. Lautrice mostra che le alternanze linguistiche non sono casuali, ma tempestive e puntuali, in quanto vengono usate dallinsegnante come strategie di contestualizzazione o come segnale discorsivo per attirare lattenzione degli studenti o per marcare dei cambiamenti nellattivit didattica in corso. Per concludere, questo studio si congura come una sorta di ponte

>> Roberta Ferroni, A comutao de cdigo na sala de lngua, Humanitas, So Paulo, 2010. 108 pp.

scattare la realt
uscito in Italia un volume che raccoglie le lezioni di fotograa di Luigi Ghirri (1943-1992), attente alluniverso artistico di Giorgio Morandi.

a fotograa non un problema, la fotograa un enigma, perch il problema ha una soluzione e lenigma un problema che non ha soluzione. In questo pensiero di Massimo Cacciari, probabilmente un gioco di parole per non denire

piuttosto che una dichiarazione esaustiva, Luigi Ghirri riconosceva pienamente la propria indole artistica. Nasce da questa idea, di un rapporto enigmatico tra realt degli oggetti e loro rappresentazione, il carattere introspettivo che accompagna tutta la

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produzione dellartista: sempre disinteressato al quotidiano pi epico; sempre teso a una continua ricerca di dialogo con gli oggetti pi semplici (dai posaceneri, ai giocattoli per bambini, ai pezzi di carta straccia) e con lo spazio circostante, come nei suoi paesaggi sereni e pacatamente irreali. Si pensi a Giorgio Morandi, che dedic la propria esistenza alla rappresentazione degli stessi oggetti ordinari che affollavano il suo studio a Bologna, affrontandoli e scomponendoli nelle pi disparate visioni pittoriche. Lopera di Ghirri, in fondo, non sembra allontanarsi molto dal dialogo con la materia del pittore bolognese: lobiettivo della macchina, per lui, diventa a tutti gli effetti un passe-partout metasico, un mezzo ideale per raggiungere un equilibrio impossibile tra interiorit e dimensione spaziale. Laccostamento a Morandi non casuale: negli ultimi anni della sua vita, Ghirri dedic numerosi scatti allo studio bolognese del pittore. Sembrava scrive Gianni Celati nello scritto biograco conclusivo al volume che ogni giorno partisse per andare a scuola. O che andasse a imparare qualcosa. Nato nel 1943 a Scandiano, nel cuore della provincia emiliana, duttile lettore (sfogliava, come afferma Celati, di tutto: libri sullarte, sullarchitettura, sullurbanistica, testi poetici e losoci), appassionato di musica (che sempre lo accompagnava negli appostamenti fotograci), di cinema, di architettura, si autodeniva certamente fotografo, ma intendeva il termine come attributo polivalente, trasversale, interdisciplinare.

Non si puliva mai gli occhiali, viveva con le lenti appannate, raccontava sua moglie, e io non so come facesse a fotografare. A volte, al rientro dai suoi giri in macchina alla ricerca di soggetti, condava agli amici: Ho fatto delle foto bellissime!. E, alla richiesta di cosa avesse fotografato, rispondeva: Mah, non mi ricordo, devo vederle. Sono, probabilmente, aneddoti come questi che riescono a illustrare fedelmente lapproccio trasognato, surreale e riessivo di Luigi Ghirri alla pratica della rappresentazione fotograca. Lezioni di fotograa concentra nelle sue pagine una summa esaustiva del pensiero dellartista. I saggi contenuti nel libro sono le trascrizioni delle lezioni tenute da Ghirri allUniversit del Progetto di Reggio Emilia tra 1989 e il 1990. Oltre che un manuale sulle tecniche di fotograa, il libro si rivela inaspettatamente un compendio di etica della percezione e della riproduzione dello spazio nella sua multiformit: si affrontano riessioni teoriche inerenti il signicato del linguaggio fotograco in rapporto alle altre forme darte; si ragiona sulla storia della fotograa, sul ruolo del fotografo nel mondo contempo-

raneo. Si spazia dalle considerazioni personali sulla valenza della rafgurazione agli aspetti pi tecnici della pratica fotograca: la corretta postura da utilizzare, luso della luce e del colore, la trasparenza, la graca editoriale. Tutto sviluppato nel tono antiaccademico, volutamente semplice e diretto utilizzato da Ghirri con gli studenti di Reggio Emilia, e ora riproposto in questo specico percorso a puntate. un testo rivolto, in denitiva, non solo agli amanti della fotograa, ma a tutti coloro che, nella veste di semplici consumatori, desiderano avvicinarsi al genere o intendono approfondire aspetti che abbracciano universalmente il mondo dellarte.
Andrea Felici

>> Luigi Ghirri, Lezioni di fotograa, a cura di Bruno Bizzarri e Paolo Barbaro. Con uno scritto biograco di Gianni Celati, Quodlibet, Macerata, 2010. 264 pp. + 155 illustrazioni a colori

litaliano in aula
Lo studioso Luca Serianni, docente di Storia della lingua italiana allUniversit La Sapienza di Roma, accademico dei Lincei e della Crusca e linguista apprezzato a livello internazionale, ragiona sullinsegnamento dellitaliano a scuola e sulla sua portata formativa.
ci e studi scientici rispettivamente nellambito della ricerca (capitolo 1) e in quello della scuola (capitolo 2), per giungere alla constatazione secondo cui lavanzata della cultura scientica sta generando un ridimensionamento delle discipline (e della forma mentis) di stampo umanistico, reso evidente non solo dalla riduzione del monte ore di italiano nel liceo classico e dallaccantonamento del latino nel liceo scientico (il nuovo indirizzo di Scienze applicate prevede addirittura labolizione della materia a vantaggio dellinformatica e delle scienze naturali), ma anche dalla marginalizzazione del liceo classico rispetto a quello scientico, che attira un numero crescente di allievi disincantati e disaffezionati chiosa Serianni nei confronti dei rigori improduttivi delle materie classiche. Nel capitolo 3 viene presentata una disamina del latino, asse portante della cultura umanistica dallUnit a oggi, con la messa in discussione di alcuni punti-cardine (lattualit del latino rispetto allorizzonte culturale delluomo contemporaneo nonch la sua signicativit come componente importante del cittadino europeo occidentale che si voglia considerare clto, la necessit di stornare dalla prassi didattica la versione scritta destoricizzata e decontestualizzata, il riconoscimento dellimportanza del rapporto tra lingua e cultura), mentre i capitoli centrali del libro indagano a tutto campo lo stato dellitaliano nelle scuole, avvalendosi di riessioni e suggerimenti operativi; molti i punti (e gli spunti) rivolti alla didattica dellitaliano, in particolare intorno alla competenza nella lettura e nella scrittura:

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ggi pare indispensabile promuovere anche da parte dei non addetti ai lavori unaccurata riessione sullinsegnamento dellitaliano nella scuola, tanto pi attuale in quanto correlata alle recenti revisioni dei programmi per i licei introdotte dal ministro Gelmini nellambito della riforma della scuola. E proprio questa stata loccasione istituzionale che ha sollecitato il noto linguista coinvolto nei primi mesi del 2010 come consulente tecnico nella stesura dei nuovi programmi ad affrontare un tema cos articolato e arroventato da non poche polemiche e resistenze, rinunciando ad analisi e soluzioni sistematiche. Con il rischio, tuttavia, di lasciare sullo sfondo alcune delle problematiche centrali con cui gli insegnanti si devono misurare nel loro complesso esercizio professionale. Il tema del volume, un pamphlet dal taglio agile e dallo stile piano, ben delineato nel titolo: Lora ditaliano; il sottotitolo amplia lorizzonte argomentativo, estendendolo a scuola e materie umanistiche. Il discorso (declinato in nove capitoli) sirradia a partire dalle riessioni sul rapporto tra studi umanisti-

linvito a potenziare nelle lezioni del biennio le tecniche di scrittura controllata, prima di tutto il riassunto inteso come strumento didattico adatto a sviluppare nei discenti le strategie di sintesi e di gerarchizzazione informativa del testo ma anche il componimento argomentativo (sottoposto cio a precisi vincoli testuali e pragmatici) in alternativa allormai desueto tema tradizionale; lutilizzo dei test fattoriali per vericare le competenze lessicali, semantiche e sintattiche cos come quelle testuali; la critica allimpostazione strutturale delle grammatiche scolastiche. Per ultimo, Serianni si sofferma sulla didattica della letteratura, promuovendo la lettura diretta e consapevole dei testi classici nella loro ricchezza linguistico-culturale. Le ragioni sono anche extraletterarie: essi soli possono garantire una coscienza identitaria, alimentando il senso e la memoria del nostro stare insieme, nonostante tutto.
Lisa Beltramo

>> Luca Serianni, Lora ditaliano. Scuola e materie umanistiche, Laterza, BariRoma, 2010. 124 pp.

sguardo ironico e amaro sulla disgregazione (linguistica) italiana


La Storia linguistica dellItalia disunita di Pietro Trifone, uscito alla vigilia delle celebrazioni dellunit nazionale, non richiama solo provocatoriamente la Storia linguistica dellItalia unita di Tullio De Mauro, ma condivide con essa lintima relazione tra fatti linguistici e tessuto sociale della Nazione.
tocento quando lanalfabetismo e i dialetti arginano lavanzata di una lingua comune, negli ultimi decenni sono gli stessi dialetti ad essere italianizzati mentre litaliano medio si allontana dal modello letterario. Quasi che i due poli convergano verso litaliano regionale. Eppure la cifra del testo, il suo scatto polemico, mette il lettore in guardia da facili conclusioni: non solo la nozione di italiano medio non rende conto della pluralit di livelli duso della lingua, ma rischia di mettere in secondo piano linadeguatezza della competenza linguistica delle nuove generazioni. A dover essere tutelato pi litaliano di matrice letteraria che il dialetto, che non morto per nulla.
Sara Gobbini

>> Pietro Trifone, Storia linguistica dellItalia disunita, il Mulino, Bologna, 2010. 208 pp.

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Italia che il libro dipinge a colori vivi quella postunitaria, pi che unita, unicata. Protagonista e oggetto del processo di unicazione il popolo italiano, nemico di se stesso: a far da contrappunto alle parole pi o meno stereotipate della disunione (terrone e polentone, sudici e baluba), spiccano le riessioni di alcuni grandi uomini che hanno contribuito consapevolmente e problematicamente allunicazione (DAzeglio, Tommaseo, Mameli). Sia la storia dellItalia che quella della sua lingua, come si sa, affondano per le radici ben pi allindietro: non un caso se in questa prospettiva dichiaratamente vivace e non troppo tecnica lunico sguardo spinto oltre la siepe leopardiana si posa sulla gura di Dante e sullacceso spirito di parte del medioevo comunale. A testimoniare alcuni tratti identitari degli italiani alla base della disunione linguistica e sociale concorrono, oltre al glossarietto dellitaliano disunito coi suoi stereotipi discriminatori ora a base sociale, ora geograca, anche i riferimenti letterari che punteggiano il testo senza appesantirlo (su tutti il Principe di Machiavelli e la metafora del Gattopardo ma anche il pasoliniano bel paese dove il no suona che

d il titolo al capitolo). Il secondo capitolo infatti dedicato allindagine su Dante, il padre della faziosit italiana, e dimostra come nel suo spirito polemico e profondamente critico risieda in realt unistanza morale. Lo spazio e lapprofondimento dedicati a Dante fanno il paio con la denuncia dellesigenza di onest intellettuale e di tensione morale che emergono dal procedere disteso del libro. Scorrendo i rapidi tratteggi di storia italiana, verrebbe da dire malastoria italiana, facile infatti cogliere lamarezza e lo scatto polemico che animano la penna di Trifone, che non risparmia neanche la storia pi recente. Gi il titolo fa presagire, richiamandone un altro e col doppio e antitetico valore dellaggettivo disunita, il gioco di specchi che si rintraccia nel testo: storia e lingua (lingua e societ il caso di dire), unicazione e disunione, faziosit e cerchiobottismo (termine che dovrebbe alludere alla pilatesca ambiguit di chi tiene il piede in due scarpe). Ed proprio nei titoli dei capitoli che la vivacit e lamarezza si condensano. Dal terzo capitolo la riessione si concentra sulla lingua: se un popolo di poeti e di analfabeti abita lItalia dellOt-

il lungo percorso della grammatica italiana per stranieri


Un nuovo libro sulla storia della grammatica italiana che nalmente colma pi di una lacuna.
egli ultimi quindici anni le grammatiche di italiano per stranieri sono state oggetto di diversi studi: U. Gorini, P. Silvestri, G. Mattarucco e L. Pizzoli si sono occupati rispettivamente delle grammatiche per germanofoni, per ispanofoni, per francofoni e per anglofoni, mentre altri studiosi hanno messo in luce ulteriori aspetti dellinsegnamento dellitaliano agli stranieri. Mancava per uno sguardo dinsieme capace di abbracciare il lungo percorso che dal Rinascimento arriva no ai giorni nostri. A colmare la lacuna ci hanno pensato Massimo Palermo e Danilo Poggiogalli, due linguisti particolarmente attenti ai temi della grammatica e della didattica. Il volume prende le mosse dalla ne del 400, da quando, cio, viene riconosciuto che anche le diverse lingue nazionali, al pari delle lingue classiche, possono essere soggette a una descrizione grammaticale: nascono cos le prime grammatiche delle lingue europee. Sulla loro scia, a partire dalla prima met del 500 si diffondono opere destinate allinsegnamento delle lingue al di fuori dei conni nazionali. Si tratta di grammatiche scritte nella lingua degli apprendenti oppure in latino; queste ultime, che avevano il vantaggio di non essere legate ai conni geogra-

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ci, si diffusero soprattutto in quelle aree linguistiche in cui il numero dei potenziali lettori non era tale da giusticare un testo nella lingua locale. Non era certo questo il rischio dellitaliano, che godeva di un prestigio culturale dovuto agli artisti e ai letterati che operavano in patria e fuori. Le prime grammatiche italiane per stranieri escono in Francia nel 1549 e in Inghilterra nel 1550; per quelle in spagnolo e in tedesco bisogner aspettare pi a lungo, rispettivamente il 1596 e il 1616. Intanto, nel 1567 era uscita la grammatica in latino di Scipione Lentulo, che di edizione in edizione arriver no alla met del secolo successivo. Ma chi sono gli autori di questi manuali? Almeno no allOttocento sono per lo pi dei parlanti nativi; generalmente si tratta di insegnanti, ma non mancano gli autori che provengono da altri campi, come nel caso del medico e losofo Lodewijk Mejer. Nel corso dellOttocento la situazione cambia: con listituzione delle cattedre universitarie di lingue, infatti, linsegnamento si professionalizza e di conseguenza i manuali vengono scritti da grammatici di professione che applicano i metodi appresi nellaccademia, primo fra tutti quel-

lo grammaticale-traduttivo. Ma nel Novecento che si assiste al maggior numero di trasformazioni, legate a diversi fattori: la massiccia emigrazione italiana allestero, la diffusione di scuole e istituti italiani di cultura nel mondo, e da ultimo il fatto che lItalia sia diventata meta di percorsi migratori, comportano, tra le altre cose, la comparsa di manuali che differiscono nei metodi, nei contenuti e nei modelli di lingua proposti. Si tratta, come si vede, di un quadro estremamente variegato, che gli autori delineano con grande chiarezza. E in questottica si colloca la ricca antologia, che comprende 53 brani, tratti da 23 diverse grammatiche e ottimamente commentati.
Francesco Feola

>> Massimo Palermo / Danilo Poggiogalli, Grammatiche di italiano per stranieri dal 500 a oggi. Prolo storico e antologia, Pacini, Pisa, 2010, 256 pp.

il naufragio delleroe
portava in Italia non solo documenti di quellamministrazione gi difcilissima della Sicilia, ma anche una visione disincantata di quanto aveva visto e udito dopo tanti sacrici per lunit dItalia. n anno di celebrazioni per lunit nove anni, Antiafrodisiaco per lamor Nel suo ultimo romanzo, Il cimitedi Italia. E non precisamente di platonico, un vero gioiello ironico e ro di Praga, Umberto Eco ha immesfesteggiamenti. Un nutrtito numero distaccato sulla sua esperienza eroso Nievo nella storia. Il protagonista di eventi evocano lanno delluni- tica con Matilde Ferarri. La graa Simone Simonini, un falsario, un cazione: concerti, spettacoli, rassegne come ha fatto notare Simone Casini, esperto truffatore, una spia, un mercinematograche e teatrali, mostre di ottimo curatore dei romanzi nieviacenario. Eco ha immaginato Simonini ogni tipo (dalla pittura del Risorgi- ni minuta, regolare, limpida, e premeditare e portare a compimento mento alla bandiera italiana), conve- molto bella. E anche quella il segno la morte di Nievo, per evitare che gni, conferenze, dibattiti. troppe informazioni lasciassero Se me lo consentite, nella valisola o, meglio, afnch tutte langa di tutti questi eventi (che quelle informazioni non raggiunsono organizzati certamente olgessero mai il continente. Non tre il conne dellItalia stessa), la prima volta che afora in Itapreferirei segnalare una piccola lia lidea del complotto nel caso mostra direi quasi domestica Nievo. La verit che, qualsiasi allestita dalla Fondazione Ippolisia stata la causa, quel ragazzo, to Nievo presso il Teatro dei Dioche a ventotto anni aveva scritscuri, nel Complesso SantAndrea to le stupefacenti Le confessioni del Quirinale, a Roma, dal 13 al dun italiano (forse lunica vera 31 marzo 2011. storia del Risorgimento), mor Si tratta di una collezione asinghiottito dal mare. E a lui, sai rappresentativa di manoscritti, conferma Eco, il mare faceva documenti, prime edizioni e pictanta paura. Nel vedere quella coli oggetti dello scrittore Ippolipiccola nave, fragile e minuscoto Nievo, nato a Padova nel 1831 Modellino del piroscafo Ercole in bottiglia, esela, e nellimmaginare lui affogae morto nel naufragio dellErcole guito a Trieste nel 1966 dal cap. R. Muntjan. to, eroe senza volerlo, viene una nel 1861. forte malinconia. Per la sua nerTra i documenti spicca una vosa speranza nel futuro, che rimarr lettera scritta da Nievo allet di di una permanente ricerca interiore solo proiezione fantasmagorica, e per nove anni, rivolta al fratellino Car- dellordine e della bellezza. tutto ci che avrebbe potuto scrivere lo, di cinque anni. Traspare in essa, Tra gli oggetti forse pi curiosi, ancora. Perch, in fondo, con il suo cos come nelle lettere alla madre, al ho visto una piccola riproduzione naufragio una visione dellItalia and padre e agli amici, la natura sensibi- del piroscafo Ercole, che caus la denitivamente alla deriva. le, sincera ed emotiva dellautore, un morte al troppo giovane Nievo. Lui vero presagio di tutto ci che scriver tornava dalla Sicilia, dopo una comA.P. in seguito. Poi c il manoscritto del plessa gestione politico-militare in suo primo romanzo, scritto a dician- seguito alla Spedizione dei Mille. E

Una mostra con gli scritti autogra di Ippolito Nievo, insieme ad alcuni oggetti della sua famiglia, sono parte delle celebrazioni per i 150 anni dellunit dItalia.

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1. attivit formative
SOcIeT DANTe AlIGHIerI
XXIV CORSO Di AGGiORNaMENTO PLIDA pER DOcENTi: LiTaliaNO iN GiOcO
Roma, 24-28 ottobre 2011 32 ore (da luned a gioved ore 9.00-13.30 14.30-17.00; venerd ore 9.00-13.30). I Corsi di aggiornamento PLIDA sono destinati a docenti di lingua italiana a stranieri che operano presso i Comitati della Dante Alighieri o in altre istituzioni e scuole, in Italia e nel mondo. Per informazioni e iscrizioni: plida@ladante.it o direttamente sul sito www.ladante.it >plida

info

UNIVersIT per STrANIerI dI SIeNA

COrsI dI AGGIOrNAMeNTO, perFeZIONAMeNTO e AlTA FOrMAZIONe UNIVersIT per STrANIerI dI SIeNA TURiSMO ENOGaSTRONOMicO E cOMUNicaZiONE DEi pRODOTTi Tipici E BiOlOGici a SiENa E NElla SUa pROviNcia
Siena, 2327 maggio 2011 Siena, 48 luglio 2011

LUDOliNGUiSTica: GiOcaRE cON liTaliaNO liNGUa STRaNiERa La GRaMMaTica iN claSSE: Dalla GRaMMaTica TEORicO-DEScRiTTiva alla
GRaMMaTica DiDaTTica

DANTe AlIGHIerI de BUeNOs AIres


liaNO TRa il paSSaTO E il pRESENTE

XXXIV CURSO DE AcTUaliZaciN La FORMaZiONE DEGli iNSEGNaNTi DiTaBuenos Aires, 25-28 luglio 2011. Iscrizione entro l8 luglio 2011 Info: secretaria@dante.edu.ar. Scheda discrizione su www.dante.edu.ar

Siena, 1115 luglio 2011


GlOBaliZZaZiONE

LiNGUa, cUlTURa E iDENTiT DEllENOGaSTRONOMia SENESE NEllET DElla


Siena, 22-26 agosto 2011 Info: www.centrofast.unistrasi.it

COrsI dI AGGIOrNAMeNTO, AlTA cUlTUrA e specIAlIZZAZIONe CORSi Di LiNGUa E CUlTURa iTaliaNa


(www.unistrapg.it/it/didattica/corsi-di-lingua-e-cultura-italiana)

UNIVersIT per STrANIerI dI PerUGIA

DiDaTTica DElla liNGUa iTaliaNa


Siena, 1-31 agosto 2011 Info: www.cluss.unistrasi.it

CORSi pER SOMMiNiSTRaTORi Di ESaMi CILS, CERTiFicaZiONE LiNGUa STRaNiERa Di pRiMO E SEcONDO livEllO
Siena, 12-13 maggio 2011 Info: www.cils.unistrasi.it.

Di ITaliaNO

CORSi Di alTa cUlTURa E SpEcialiZZaZiONE


Aperti a cittadini italiani e stranieri, si qualicano per lelevato livello di approfondimento degli ambiti disciplinari e culturali oggetto di studio. Al termine di ciascun corso si ottiene, a richiesta, un Attestato di frequenza e, a seguito di prove desame, si consegue un Attestato di protto con votazione e CFU acquisiti. (www.unistrapg.it/it/didattica/corsi-di-alta-cultura-e-specializzazione)

CORSi pREpaRaTORi aGli ESaMi DITALS - DiDaTTica DEllITaliaNO LiNGUa STRaNiERa Di pRiMO E SEcONDO livEllO
22 26 agosto 2011 (Disponibili anche on line) Info: www.ditals.unistrasi.it

CORSO Di FORMaZiONE pER ESpERTi NElla pROMOZiONE E NElla DiFFUSiONE DElla liNGUa E cUlTURa iTaliaNa allESTERO
Il Corso di formazione per Esperti nella promozione e nella diffusione della lingua e cultura italiana allestero che verr realizzato dallUniversit per Stranieri di Perugia nanziato dalla Regione Umbria nellambito del POR Umbria FSE 2007-2013 Ob. 2 Competitivit regionale e occupazione, Asse II Occupabilit Bando regionale Cultura e Occupazione. (www.unistrapg.it/it/corso-di-formazione-esperti-nella-promozionee-nella-diffusione-della-lingua-e-cultura-italiana-all)

MaSTER Di I livEllO
Contenuti, metodi ed approcci per insegnare la lingua italiana ad adulti stranieri Master DITALS Didattica della lingua e della letteratura italiana Comunicazione interculturale: studi libano-italiani

MaSTER Di II livEllO

MaSTER iN DiDaTTica DElliTaliaNO liNGUa NON MaTERNa


VII edizione - a.a.2010-2011 (www.unistrapg.it/it/didattica/master/didattica-italiano)

Master MUNDIS E-learning per linsegnamento dellitaliano a stranieri Progettazione editoriale per litaliano L2 Scuola di Dottorato Siena (vedi www.unistrasi.it)

2. certicazioni
CELI
Promosso dal Centro per la Valutazione e le Certicazioni Linguistiche Universit per Stranieri di Perugia www.unistrapg.it

CILS CERTIFIcAZIONE DI ITALIANO LINGUA STRANIERA


9 giugno 2011 presso tutte le sedi CILS. Per un elenco delle sedi CILS e informazioni sule tasse desame consultare il sito www.cils.unistrasi.it. Iscrizioni entro 40 giorni prima dellesame.

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DITALS DiDaTTica DEllITaliaNO LiNGUa STRaNiERa Di II livEllO:


18 luglio 2011 presso le sedi DITALS. Per un elenco delle sedi DITALS e informazioni sule tasse desame consultare il sito www.ditals.unistrasi.it.

Gioved 1 dicembre 2011 (livelli B2, C1, C2) Venerd 2 dicembre (inizio prove orali)

PLIDA JUNiORES
Sessione giugno 2011 Sabato 18 giugno 2011 (tutti i livelli e tutte le prove)

PLIDA (PROGETTO LiNGUa ITaliaNa DaNTE AliGHiERi)


Sessione maggio 2011 Gioved 26 maggio 2011 (livelli A1, A2, B1) Venerd 27 maggio 2011 (livelli B2, C1, C2) Sabato 28 maggio 2011 (inizio prove orali) Sessione novembre 2011 Mercoled 30 novembre 2011 (livelli A1, A2, B1)

PLIDA COMMERcialE
Sessione settembre 2011 Gioved 22 settembre 2011 (livelli B1, B2, C1) Venerd 23 settembre 2011 (inizio prove orali) I termini per le iscrizioni alle sessioni degli esami di certicazione PLIDA scadono una settimana prima della data di svolgimento. Info: plida@ ladante.it / www.ladante.it/plida

3. convegni
CONvEGNO EALTA, 2011, ETHicS iN LaNGUaGE TESTiNG aND ASSESSMENT
Universit per Stranieri di Siena, Siena 5-8 maggio 2011 Iscrizioni sul sito www.ealta2011.cils.unistrasi.it no al 20 aprile 2011

LXXX CONGRESSO INTERNaZiONalE DElla SOciET DaNTE AliGHiERi. UNiT DITalia E UNiT liNGUiSTica, TRa STORia E cONTEMpORaNEiT
Torino, Centro Congressi Unione Industriale 30 settembre-2 ottobre 2011 Info: www.ladante.it

X GiORNaTE INTERNaZiONali Di STUDi ITaliaNi


Universidad Nacional Autnoma de Mxico, Ciudad de Mxico, 24-28 ottobre 2011 Temi centrali del Congresso saranno: Italia: 1) 150 anni come nazione. 2) Pensiero, letteratura, lingua, arti e politica attraverso i secoli. 3) Prima e dopo il progetto Italia. Scadenza presentazione lavori: 30 aprile 2011 Info: catedra_calvino2005@yahoo.com.mx

XIV CONGRESSO Di ITaliaNO)

DEllABPI

(ASSOciaZiONE BRaSiliaNa

DEi

PROFESSORi

Brasilia, 30 ottobre - 3 novembre 2011 Info: www.italianoufc.blogspot.com

XXVII CONGRESO DE LENGUa Y LiTERaTURa ITaliaNaS DE la ASOciaciN DOcENTES E INvESTiGaDORES DE LENGUa Y LiTERaTURa ITaliaNaS (ADILLI)
Crdoba, Argentina, 20, 21 y 22 de Septiembre de 2011 Tema: Lectores y Lecturas Plazo para la recepcin de los trabajos: hasta el 30 de abril de 2011 Info: arit@.unc.edu.ar

XX CONvEGNO AIPI (ASSOciaZiONE INTERNaZiONali PROFESSORi DITaliaNO). LITalia E lE aRTi


Salzburg, 5 - 8 settembre 2012 Info: www.infoaipi.org

4. altro
MOSTRa ITALIA UNA. La liNGUa iTaliaNa NEllITalia UNiTa
Firenze, Chiostro delle Leopoldine, Piazza Santa Maria Novella (29 maggio - 31 agosto 2011) Una grande mostra in occasione dei 150 anni dellUnit italiana a cura della Societ Dante Alighieri in collaborazione con lAccademia della Crusca. Direzione Scientica: Luca Serianni e Nicoletta Maraschio Progetto FIRB Perdita, mantenimento e recupero dello spazio linguistico e culturale nella II e III generazione di emigrati italiani nel mondo: lingua, lingue, identit. La lingua e cultura italiana come valore e patrimonio per nuove professionalit nelle comunit emigrate. Il progetto, che ha avuto inizio nel 2009 e si concluder nel 2012, ha tra i propri obiettivi una ricognizione delle condizioni linguistiche delle giovani generazioni di discendenti degli emigrati italiani allestero. Per collaborare alla ricerca possibile compilare i questionari on line del progetto. Il primo questionario destinato a tutti i giovani discendenti di emigrati italiani (da 0 a 35 anni). Qualunque giovane pu compilarlo on line sul sito del progetto www.universoitaliano.it. Il secondo questionario invece destinato a tutti i soggetti (associazioni, scuole, Istituti Italiani di Cultura, comitati della Dante Alighieri, ecc.) che promuovono la lingua e la cultura italiana nel mondo per i giovani di origine italiana. Se fai parte di qualche associazione o se ne conosci qualcuna, fai compilare il questionario sul sito www.universoitaliano.it dopo una breve procedura di registrazione. Info: rbuniversoitaliano@unistrasi.it.

PREMiO INNOVAZIONE DIDATTICA DITalia

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150

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UNiT

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Il premio viene promosso dalla Societ Dante Alighieri in collaborazione con ALMA Edizioni ed rivolto ai docenti di italiano a stranieri che insegnano presso i Comitati della Dante Alighieri o i Centri certicatori PLIDA. Verranno premiati i due Centri Certicatori PLIDA che presenteranno i due migliori progett didattico legato ai 150 anni di Unit dItalia. Informazioni: www.ladante.it >plida o www.almaedizioni.it . I due vincitori verranno premiati in occasione del LXXX Congresso internazionale della Societ Dante Alighieri a Torino (30settembre-2 ottobre).

immagini

Fotograa suggestiva di un angolo di Buenos Aires (il ristorantino Guidos, nel centro del quartiere di Palermo), che vuole richiamare lattenzione su quegli spazi dellitalianit, pi o meno contaminati, pi o meno risemantizzati, che ormai fanno parte delle vaste geograe del Nuovo Mondo.

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carta bianca 01

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