Sei sulla pagina 1di 1

In questi tempi difficili per l'Italia, ci si chiede come sia stato possibile arrivare a tal punto e se ci sia o meno

una responsabilit a monte di questa situazione di impoverimento prima culturale e poi economico. La stessa cosa verrebbe da chiedersi guardando la situazione in cui versa ormai da lustri se non da decenni la musica italiana. Periodicamente, sui giornali generalisti compaiono sondaggi che ci annunciano l'aumento di frequentatori nei teatri, o di un'impennata nelle vendite dei dischi di classica. Se si va a vedere l'aumento di pubblico in relazione a spettacoli e concerti in tutto e per tutto repliche dei format televisivi musica commerciale, musical ecc.! mentre per i dischi di classica si fa riferimento a fenomeni tipo "#llevi$, vero modello di business dei nostri tempi. La situazione per chi vive la musica "dal di dentro$ e "dal basso$ molto diversa. Il disastro dei conservatori di musica sotto gli occhi di tutti% per mancanza di fondi, di organizzazione, di qualit del corpo docenti, per assenza di prospettive e di strutture che possano supportare gli studenti nel loro percorso. &ecit non ammetterlo, pur nella tante isole felici presenti in Italia che permettono ancora al talento di combattere la possibile e in tal caso definitiva scomparsa della cultura musicale del nostro Paese ricordiamo 'uti citare le parole del coro del (abucco, a proposito della patria "s) bella e perduta$!. (on meno grave la situazione dell'offerta culturale in ambito musicale. *nti lirici che, pur essendo i beneficiari della gran parte del risibile +,S ormai paragonabile per entit al bilancio di una squadra di calcio di serie #!, producono sempre meno, occupati a mantenere vive mastodontiche e inutili strutture organizzative- societ di concerti che abdicano la loro funzione di attore culturale, spesso maneggiate da agenzie nazionali che vi amministrano il proprio "parco macchine$, o talvolta affidate da tempo immemore alle cure di un clan o di una famiglia che gestisce con un malcelato orgoglio feudale il proprio giocattolo in barba della meritocrazia. L'elenco potrebbe essere lungo, ma la questione . alla stregua della domanda che riguarda le sorti del nostro Paese% ci sono dei responsabili/ 0vviamente s). Impossibile provarne le dirette responsabilit, ma certo le persone che da decenni troneggiano nelle alte sfere dirigenziali dei ministeri, amministrano il potere di casta dei sindacati del settore, sono alla direzione artistica dei grandi e medi enti di promozione musicale, case editrici che promuovono i propri autori come se fossero specie protette o addirittura affiliati a clan elitari, critici musicali compiacenti verso i direttori artistici o quei poteri che renderanno loro direttori a artistici a loro volta. 1utte queste persone hanno una responsabilit. *' stato dissipato un patrimonio che hanno lasciato fare che il mondo musicale si deteriorasse, quando solo trent'anni fa le sale dei concerti erano pieni e la musica era ancora qualcosa che faceva parte della vita delle persone. In nulla diverso dalle cricche dai furbetti del quartierino, ma con molti meno soldi sul piatto, i meschini scambi e favori nelle sfere concentriche del mondo musicale italiano determinano un movimenti inerziale, beneficiando di una circolare e continua auto approvazione. Si parla di questi problemi solo quando c' un taglio ai soldi del +,S, quel poco che serve a pochi, mai affrontando il vero problema cio quello del come questi soldi sono distribuiti. 2icominciare a pensare la musica a partire dal basso la missione che pu3 invertire il segno.

Potrebbero piacerti anche