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Settori di applicazione delle pompe Savino Barbera

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Campi applicativi delle pompe chimiche


Le pompe chimiche Savino Barbera sono costruite in materiali termoplastici (PP, PVC, PVDF, PE-HD) e sono per questo utilizzabili in tutti quei processi o impianti industriali dove la resistenza alla corrosione riveste un'importanza fondamentale. L'articolo qui presentato ha il solo scopo di illustrare alcune delle caratteristiche chimico-fisiche del fenomeno della corrosione, problema che pu essere risolto con l'utilizzo di pompe chimiche in plastica.

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AGGRESSIVIT E CORROSIVIT DELLE ACQUE NATURALI


La valutazione della capacit incrostante o corrosiva di un'acqua naturale costituisce un grosso problema nella chimica delle acque. I metodi per sapere se un'acqua ha tendenza a dissolvere o a depositare carbonato di calcio sono di due tipi: i metodi sperimentali ed i metodi di calcolo, a partire dall'analisi chimica dell'acqua, utilizzando grafici, modelli ed indici. Nel presente lavoro vengono presentati i principali indici utilizzati per stabilire l'aggressivit e la corrosivit di un'acqua.

Uno dei principali problemi connessi alla chimica delle acque consiste nella valutazione della capacit, incrostante o corrosiva, di un'acqua naturale. Per sapere se un'acqua ha tendenza a dissolvere o a depositare carbonato di calcio oltre ai metodi sperimentali (prova del marmo, test di aggressivit dinamica, ecc.), , hanno numerosi autori, partendo dallo studio del sistema sviluppato metodi di calcolo a partire dall'analisi chimica dell'acqua, utilizzando grafici, modelli ed indici. L'esistenza di numerosi metodi mostra che nessuno di questi si rivelato del tutto soddisfacente sia per i limiti specifici sia per il fatto che questi metodi:
considerano solo gli equilibri del sistema non tengono conto della

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formazione di complessi e della presenza di ioni in comune non rappresentano una misura diretta dell'aggressivit (o dellacorrosivit) di un'acqua, bens indicano una tendenza alla deposizione di uno strato protettivo di carbonato di calcio. rappresentano una situazio"ne media di un'acqua trascurando gli effetti localizzati (si , anche se gli indici denotano sottosaturazione, pu avere precipitazione di in zone localizzate sulle pareti di tubazioni metalliche). non tengono conto delle caratteristiche legate al sistema di distribuzione all'interno delle tubazioni (regime idraulico, portate, velocit, punti di stagnazione).

Tabella 2: composizione chimica e chimico-fisica di acque aggressive e/o corrosive

, come si pu osservare nella Figura 1, costituito da tre Il sistema fasi: una fase gassosa (atmosfera), in cui il ruolo dominante svolto dalla CO2; una fase liquida, in cui si svolgono tutte le reazioni chimiche; ed una fase solida, costituita dai depositi in corso di formazione quando l'acqua ha caratteristiche incrostanti. Un sistema completamente definito se sono note tutte le grandezze che lo caratterizzano. Il sistema un sistema definito da sei equazioni con sei incognite; si in presenza di un sistema bivariante che non ha soluzione unica ma una serie di soluzioni che possono essere rappresentate graficamente in un piano cartesiano esprimendo tutte le grandezze in funzione di una sola variabile. In generale si pu scrivere una relazione del tipo: y = f(x).

Figura 1: Rappresentazione schematica delle interazioni tra le fasi del sistema

Nella scelta della variabile x e della funzione y e delle approssimazioni introdotte nei calcoli, stanno le differenze dei metodi sviluppati dai diversi autori. Nella tabella 1 vengono riepilogate le sei incognite e le sei equazioni che caratterizzano il sistema . I metodi per stabilire il comportamento di un'acqua in rapporto al carbonato di calcio, ma anche nei confronti di materiali metallici, sono di due tipi: i metodi sperimentali (prova del marmo, test di aggressivit dinamica, ecc.) e i metodi di calcolo a partire dall'analisi chimica dell'acqua (indici, curve, grafici, modelli, ecc.). Tra i metodi sperimentali quello pi noto la prova del marmo, mentre tra i metodi di calcolo quello pi usato l'indice di Langelier (IL) [1]. Nella normativa italiana stato adottato l'indice di aggressivit (IA) per la
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valutazione dell'aggressivit delle acque sulle tubazioni di cemento armato (Circolare Ministeriale, 1 luglio 1986, n 42). Una descrizione di questi metodi stata effettuata in altra sede [2], [3]. Esiste una certa confusione ed ambiguit nel definire l'aggressivit di un'acqua, in quanto molte volte si utilizza il termine corrosione. Per molti autori i due vocaboli sono sinonimi e stanno ad indicare l'azione dell'acqua su materiali di differente natura: i metalli (Fe, Pb, Cu), acciai, calcestruzzi, cementi, malte, ecc. Pi correttamente un'acqua si dice "corrosiva" quando in presenza o in assenza di ossigeno attacca i materiali metallici, in particolare il ferro, provocando il noto fenomeno dell'"acqua rossa" nella rete di distribuzione. Si tratta di un processo essenzialmente elettrochimico. Invece un'acqua "aggressiva" quando in presenza di anidride carbonica attacca i materiali lapidei (calcare, cementi, ecc.). Il processo, essenzialmente chimico, provenienti dalla presente nell'acqua. Il controllo di questo dovuto agli ioni fenomeno viene esercitato dal pH e dalla libera.

Tabella 1: riepilogo delle incognite e delle equazioni corrispondenti all'equilibrio del sistema

Acque naturali "aggressive" Le acque naturali, a seconda della natura delle rocce o dei terreni che attraversano, si arricchiscono di specie chimiche, che determinano la loro composizione chimica. Le acque aggressive possiedono, in generale, un basso contenuto salino, bassa alcalinit ed un eccesso di anidride carbonica libera, che viene chiamata aggressiva, mentre un'acqua pu essere corrosiva anche in assenza di . Nella tabella viene riportata la composizione chimica di alcune acque naturali aggressive e corrosive. Si tratta di acque di sorgente, di lago o di invaso artificiale, ma anche di pozzo.

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Nella tabella viene riportata, per ciascuna acqua, la composizione chimica ( ) ed i principali parametri fisici, chimici e chimico-fisici (temperatura, alcalinit, durezza, conduttivit elettrolitica). L'anidride carbonica totale espressa dalla relazione:

in cui
Figura 3: rappresentazione dell'aggressivit dell'acqua di un bacino utilizzato a scopo idroelettrico

e viene calcolata dalla misura dell'alcalinit (Alk) e dal pH. A parit dei valori delle costanti , alla temperatura dell'acqua, attraverso la forza ionica , si calcolano le costanti . La formula per il calcolo la seguente:

dove Alk l'alcalinit dell'acqua espressa in [meq/l]; stechiometriche alla temperatura dell'acqua; [

sono le costanti

] la concentrazione degli ioni

, corrispondente a 10-pH. Vengono, inoltre, riportati gli indici pi importanti per stabilire l'aggressivit e la corrosione, che sono l'indice di Langelier (IL):

essendo

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dove

il pH all'equilibrio corrispondente alla concentrazione degli ioni

espresse in moli/l; sono i valori delle costanti termodinamiche della seconda dissociazione dell'acido carbonico e del prodotto di solubilit del ), ( ) sono le attivit degli ioni e ; il carbonato di calcio; ( coefficiente di attivit degli ioni monovalenti; il coefficiente di attivit degli ioni bivalenti. L'indice di intensit tampone (IT), calcolato secondo la seguente espressione (approssimata) :

in cui la capacit neutralizzante acida (Cna) a pH 4,3 (alcalinit al metilarancio) espressa in moli/l; Kb, 4,2 la capacit neutralizzante basica (Cnb) a pH 8,2 (alcalinit allafenolftaleina) espressa in moli/l. La tendenza ad essere aggressiva si osserva da un indice di Langelier fortemente negativo (inferiore a 0,5), mentre la tendenza dell'acqua ad essere corrosiva viene indicata con l'indicedi Ryznar o con l'indice dell'intensit tampone (IT). Con valori dell'indice di Ryznar tra 6 e 7 si ha corrosivit minima, tra 7 e 7,5 la corrosivit risulta leggera, mentre per valori superiori a 7,5 essa diventa significativa, come mostrato in figura. Per l'intensit tampone valori inferiori a 0,5 mmoli/l indicano acqua corrosiva, come nel caso dei pozzi di Trieste (0,31 mmoli/l) o del pozzo di Boltiere (0,15mmoli/l). Dalla tabella emerge chiaramente come l'indice di Langelier non sia sufficiente a stabilire se un'acqua, oltre ad essere aggressiva, risulta anche corrosiva. Origine dell'acqua: P=pozzo, L=lago, S=sorgente, I=invaso artificiale.

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Degradazione ed attacco dei calcestruzzi Le acque aggressive possono degradare rapidamente i materiali a base di cemento, utilizzati nel trasporto e nella distribuzione dell'acqua, come pure nel caso di opere di calcestruzzo, quali dighe, canali, ecc. I problemi di manutenzione e di durabilit delle strutture e delle costruzioni in calcestruzzo (serbatoi, condotte, dighe, ecc.) emergono con sempre maggior frequenza e gravit, tali da richiedere interventi di rifacimento. La figura rappresenta il comportamento dell'acqua di un invaso artificiale a scopo idroelettrico, sito a quota 2.100 m slm in Alta Valtellina (SO), nei confronti del sistema . La rappresentazione grafica quella proposta da Legrand e Poirier nel 1976 e da Legrand e Leroy nel 1990 [5, 6], in grado di rappresentare non solo l'aggressivit di un'acqua ma anche il suo grado di stabilit. Da essa risulta non solo il comportamento aggressivo dell'acqua (il punto Msi trova alla sinistra della curva di equilibrio) ma anche la sua instabilit (il punto M si trova in prossimit dell'incrocio dei due assi). Il fenomeno dell' "acqua rossa" nelle reti di distribuzione La corrosione delle condutture metalliche, ed il conseguente fenomeno dell'"acqua rossa" nelle reti di distribuzione, si verifica tutte le volte che l'acqua non all'equilibrio o che non siano rispettati alcuni parametri, come quello di Ryznar e l'intensit tampone (IT). Negli studi da noi effettuati sull'aggressivit delle acque e sulla miscelazione di acque di differente origine [7] stata messa in evidenza l'importanza dell'intensit tampone, che pu essere calcolata secondo la seguente espressione (approssimata). Il caso pi interessante quello relativo all'acquedotto di Trieste,egi segnalato uno degli autori [8], alimentato fino al Figura 2: aggressivit corrosivit di da un'acqua in funzione dell'indice Ryznar [2] 1993 da acque di sorgenti carsiche. La figura mostra l'andamento dell'indice di Langelier e dell'intensit tampone dell'acqua che alimenta l'acquedotto di Trieste dal 1983 al 1998.

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Come possibile osservare dall'andamento dei valori di questi due parametri, fino al 1993, l'acquedotto alimentato con acque di sorgente carsica non ebbe problemi di corrosione (>0,05 mmole/l), che si manifestarono successivamente, a seguito della miscelazione con acque di alcuni pozzi, che provoc nella rete fenomeni di "acque rosse". Singolare il comportamento dell'acqua del pozzo Boltiere, che Figura 4: andamento dell'indice di intensit tampone () e dell'indice di di Langelier (IL) a ha sempre manifestato un indice di Langelier positivo (0,31) ma un valore di 12C dal 1983 al 1998 intensit tampone paria 0,15 mmoli/l.
(Articolo tratto da Inquinamento, pagg. 42-46, Ottobre 2005. Autori: Paolo Berbenni, Sabrina Rossi)

BIBLIOGRAFIA [1] W.F.Langelier,Jwwa, 1936, 28 (10), 1.500. [2] J.W.Ryznar,Jwwa, 1944, 36 (4), 472. [3] P.Berbenni, C.Di Toro, C.Vadrucci, "Il fenomeno delleacque aggressive e conseguenze sull'uso potabile", 2002. In Analisi dei fenomeni di alterazione della qualit delle acque potabili: tecniche di prevenzione e controllo, a cura di G. d'Antonio e F. Pirozzi, Murst, ed.Cuen, Napoli, 1999. [4] P.Berbenni, "Le verifiche inerenti l'aggressivit dell'acqua approvvigionata nei confronti delle opere cementizie". In Criteri guida per il collaudo, Andis, 2000. [5] L.Legrand, G.Poirier, Chimie des eaux naturelles, 1976, Eyrolles, Paris. [6] L.Legrand, P.Leroy, Prevention of corrosion and scaling in water supply system, Ellis Howood, NewYork, 1990. [7] P.Berbenni, R.Occhi, Inquinamento, 1992, 9, 76. [8] P.Berbenni, F.Gemiti, "Corrosion problems in drinking water distribution private plants after the change of supply fonts". In proceed. Of "Ceocor Colloquium", Vienna, 1997.

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