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LA FENOMENOLOGIA DELL'ESISTENZA

Aut-aut contro et-et (S. KIERKEGAARD, Aut-Aut, a cura di R. Cantoni, Mondadori, Mi ano !"#$, #!% Questo passo riassume sinteticamente le principali critiche alla filosofia hegeliana. Il tema centrale quello della scelta e della libert, legato al discorso sulla temporalit e sulla mediazione, e al loro rapporto. Seguiamone il percorso fondamentale: la mediazione e unistanza legittima della filosofia !!" e finch# non pretende di essere assoluta, lascia sussistere la scansione del tempo $-!!"% solo con la fine della storia si potr a&ere una mediazione assoluta !'-!(". )a pretesa in&ece, da parte della filosofia, di mediare tutta la realt, cio di presentarsi come mediazione assoluta !(*+", annulla il tempo concreto dell,esistenza, e con questo la libert poich# ha scambiato il tempo dell,esistenza con quello assoluto *--, !*-!'". . infatti impossibile scegliere do&e il contrario non esiste *'-*(". Si apre qui l,estraneit di pensiero ed esistenza: ci/ che contraddistingue l,esistenza infatti la libert *--*'". )a libert si d solo nel momento in cui la scelta non la mediazione0" assoluta% il pensiero non pu/ scegliere, perch# intende abolire la differenza nell,unit *'-*(", mentre l,essenza della libert sta nel porre il contrario, la differenza, in quanto 1esclude e accoglie2 *$". )a mediazione inghiotte il tempo, la scelta apre il tempo, concorrendo a costituire la concretezza dell,esistenza. ),opposizione tra pensiero ed esistenza, s&olta a partire dal pensiero hegeliano, conduce a una dichiarazione di 1sterilit2 --3" della filosofia in quanto tale: se la mediazione speculazione !4-*+", non sar mai possibile pensare filosoficamente l,esistenza, a meno che non si riesca a formulare un pensiero filosofico al di l della filosofia, secondo il cammino che 5ier6egaard intraprende nelle ultime opere. S& ' (&ro c)& (i ' un *uturo, co+, ' a tr&ttanto (&ro c)& (i ' un aut-aut. I t&-.o in cui (i(& i *i o+o*o non ' a**atto i t&-.o a++o uto, ' anc)'&++o un -o-&nto. / +&-.r& co+a c)& d0 da .&n+ar& c)& una *i o+o*ia +ia +t&ri &, tanto c)& a +ua +t&ri it0 d&(& &++&r& con+id&rata una (&r1o1na, co+, co-& n& 'ori&nt& ' con+id&rata una (&r1o1na a +t&ri it0 d& 'uo-o. Dun2u& .&r*ino i t&-.o ' un -o-&nto, &d anc)& i *i o+o*o ' +o o un -o-&nto n& t&-.o. La no+tra &.oca, a un'&.oca *utura a..arir0 co-& un -o-&nto di+cor+i(o, & una *i o+o*ia di un t&-.o .i3 *uturo ancora, -&di&r0 i no+tro t&-.o, & co+, (ia. In 2u&+to a *i o+o*ia )a ra1ion&, & 4i+o1n&r&44& con+id&rar& co-& un &rror& ca+ua & d& a *i o+o*ia cont&-.oran&a c)& &++a +ca-4i5 i no+tro t&-.o co t&-.o a++o uto. 6&rtanto ' *aci & +cor1&r& c)& a cat&1oria d& a -&dia7ion& )a +o**&rto con ci5 un co .o 1ra(&, & c)& a -&dia7ion& a++o uta di(&nta .o++i4i & solo quando la storia finir, in altre parole che il sistema in costante divenire. La filosofia invece afferma che vi una mediazione assoluta. Questo naturalmente della massima importanza per essa, poich se si rinuncia alla mediazione, si rinuncia alla speculazione. D'altra parte d da

pensare il riconoscerlo poich se si riconosce la mediazione, non esiste scelta assoluta, e se questa non esiste, non esiste neppure un assoluto aut-aut. Qui sta la difficolt pure credo che essa in parte sia dovuta al fatto che si confondono tra loro due sfere, quella del pensiero e quella della li!ert. "er il pensiero il contrario non esiste una cosa trapassa nell'altra per poi ricolle#arsi in una unit pi$ alta. "er la li!ert il contrario esiste% poich essa esclude e acco#lie. &'. ()*+(*,AA+D, Aut-Aut, -./ "*+01+'1 2*3A2)01

La +c& ta ' caratt&r& &++&n7ia & d& '&+i+t&n7a aut-aut" & co+titui+c& a concr&t&77a d& '&+i+t&nt& n& t&-.o. La +c& ta ' i-.o++i4i & a a *i o+o*ia d& a -&dia7ion& (annu a i contrari & 'o..o+i7ion&, +ca-4ia i t&-.o concr&to con i t&-.o a++o uto%. La *i o+o*ia non .u5 *ar& a -&no d& a -&dia7ion& a++o uta. La *i o+o*ia ' &+tran&a a '&+i+t&n7a.

La cate#oria della scelta nello stadio estetico e nello stadio etico (S. ()*+(*,AA+D, 7ut-7ut, cit., 88-89, #$-#:, ";-"#% Questo passo piuttosto denso. In esso si intrecciano una descrizione della &ita estetica, giudicata alla luce della scelta, il contrasto tra estetica ed etica, il tema del soggetto. Seguiamo dapprima la descrizione della &ita estetica. 8hi &i&e esteticamente crede di scegliere, ma non lo fa, o per ch# si lascia trascinare dalla molteplicit, cio lascia che gli e&enti decidano per lui, o perch# la sua scelta, in quanto spontanea, e quindi non richiedente nessun impegno, nessuna decisione, si configura in realt come una non-scelta !-*, 3-(", come indifferenza !4". In altri passi 5ier6egaard aggiunge che l,esteta non sceglie, perch# sceglie tutto. )a &ita estetica infatti caratterizzata dal &i&ere nell,istante -3--4, '!-'-", dal non impegno, dal rifiuto di cercare spiegazione al significato della &ita% le doti spirituali che l,esteta possiede sono sprecate% disancorate come sono da un senso globale dell,esistenza, costituiscono una prigione, una costrizione, l,impossibilit a esprimersi di&ersamente '--''". ),esteta non in quello che fa% spontaneamente, senza riflessione, &i&e le doti che si tro&a a possedere, lasciando che esse si s&iluppino secondo le circostanze -$-'-". ),esteta non sceglie% la scelta del godimento infatti conduce a lasciarsi determinare dalle possibilit che il godimento offre, senza poterle decidere da s# 3'-(!". 9er questo la &ita estetica simboleggiata, in altre opere, dalla figura del don :io&anni, costretto ad amare tutte le donne, senza poterne mai scegliere &eramente nessuna. 7l contrario, considerare la seriet della scelta $-!*", cui l,esteta si sottrae, ci aiuta a comprendere il significato dell,esistenza !+-!*", e ci conduce al tema dell,etica e della libert. Innanzi tutto la scelta implica la soggetti&it, l,affermazione di s# come soggetto. ;on pu/ darsi immediatezza e spontaneit nel momento in cui in gioco l,affermazione della propria identit. Il puro accondiscendere a ci/ che spontaneamente si -*--'" non fa dell,uomo un esistente, ma un essere simile a un animale <--'-", pri&o di libert e di riflessione. ),atto fondamentale di affermazione dell,identit io=io" passa attra&erso la scelta di questo stesso io ----<"% in altre parole, la prima, fondamentale scelta consiste nel &oler scegliere $!+" e quindi nel porsi innanzitutto come soggetto di questa scelta. Scegliere se stessi significa allora porre uno scarto, una differenza% tra la spontaneit e la decisione, cio tra l,io spontaneo e l,io scelto $+-$'": ma la differenza si coglie solo nell,etica, perch# solo qui si pone un,alternati&a, quella tra il bene e il male. ;el momento in cui si sceglie ci si pone necessariamente nell,etica, indipendentemente dal fatto che si scelga il bene o il male !--!'", perch# si superata la spontaneit che, in quan to tale, cade prima della scelta ed un fluire indifferente senza &olont !(**". >ipercorriamo ancora bre&emente i passaggi fondamentali: solo nell,etica si confrontati con l,ineludibilit della decisione, data dal contrasto tra bene e male <-3,!<-!'"% solo qui appare l,indi&iduo nella sua concretezza, in quanto appare l,impegno, la seriet, la &olont $-!+, *+-*4", e l,uomo padrone di s# e del tempo della sua &ita ----<"% la scelta autentica non consiste, come crede l,esteta, nello scegliere questa o quella cosa (*-(-", perch# ci/ significherebbe lasciare scegliere le circostanze, ma nello

scegliere innanzitutto se stessi, cio la propria essenza pi? &era, la libert ((-$+". Il forte legame qui affermato tra io, libert, etica, costituisce uno dei punti fermi del pensiero 6ier6egaardiano, quello a cui il filosofo ritorner nelle ultime opere. 8ome abbiamo &isto, nell,etica l,io non sceglie 1qualcosa2, ma sceglie di scegliere, e perci/ di dare a se stesso un &alore assoluto (*-(3", riconoscendosi come libero $+". 7ttra&erso la scelta appare l,io autentico, fondato sulla libert% si tratta di un 1io2 che, con una dialettica ro&esciata rispetto a quella hegeliana, posto proprio attra&erso la contraddizione: la scelta crea l,esistente nella sua autenticit, nel momento in cui, pone la personalit morale di un essere che gi, di per s#, spontaneamente esiste&a $3-4'". Questa dialettica della contraddizione permette di mantenere il paradosso la creazione di qualcosa gi esistente" e anzi, proprio attra&erso il paradosso, di comprendere pi? profondamente l,esistenza. ;elle opere successi&e, sar la paradossalit della decisione che aprir alla possibilit di rapportarsi alla &erit.

4na scelta estetica non una scelta. 'ce#liere soprattutto una espressione ri#orosa ed effettiva dell'etica. 'empre, quando nel senso pi$ ri#ido si parla di un aut-aut, si pu5 esser certi che in #ioco anche l'etica. L'unico aut-aut assoluto che esiste la scelta tra il !ene ed il male, ma anche questo assolutamente etico. La scelta estetica o completamente spontanea, e perci5 non una scelta, o si sperde nella molteplicit. 678 'e mi vuoi comprendere !ene, posso dire che nello sce#liere non importa tanto lo sce#liere #iusto quanto l'ener#ia, la seriet ed il pathos col quale si sce#lie. 0on ci5 la personalit si manifesta nella sua infinit interiore e si consolida nuovamente. 6...8 )l mio aut-aut non indica la scelta tra il !ene ed il male indica la scelta colla quale ci si sottopone o non ci si sottopone al contrasto di !ene e male. Qui la questione , sotto quale punto di vista si vo#lia considerare tutta l'esistenza e vivere. 0he chi sce#lie tra il !ene ed il male, scel#a il !ene, s9 vero, ma questo appare soltanto dopo poich l'estetica non il male, ma l'indifferenza, ed perci5 che dissi che l'etica a fondare la scelta. "erci5 non importa tanto sce#liere di volere il !ene o il male, quanto sce#liere il fatto di volere ma in questo modo ven#on posti di nuovo il !ene ed il male. 0hi sce#lie l'etica, sce#lie il !ene, ma qui il !ene completamente astratto, il suo essere con ci5 solo posto, e non ne conse#ue affatto che chi sce#lie non possa di nuovo sce#liere il male, nonostante che scelse il !ene. Qui vedi, di nuovo, quanto sia importante la scelta. Quello che importa non tanto la riflessione quanto quel !attesimo della volont che d ad essa carattere etico. 6...8 3a cosa vuol dire vivere esteticamente e cosa vuol dire vivere eticamente: 0osa l'estetica nell'uomo, e cosa l'etica: A ci5 risponder5% l'estetica nell'uomo quello per cui e#li spontaneamente quello che l'etica quello per cui diventa quello che diventa. 0hi vive tutto immerso, penetrato nell'estetica, vive esteticamente. 6...8 0hi vive esteticamente non pu5 dare della sua vita nessuna spie#azione soddisfacente, perch e#li vive

sempre solo nel momento, e ha una coscienza soltanto relativa e limitata di se stesso. ;on affatto mia intenzione ne#are che chi vive esteticamente, quando questa vita al suo massimo, pu5 esi!ire una quantit di doti spirituali, anzi, che queste devono perfino essere sviluppate in #rado insolitamente intenso. *ppure l'esteta non possiede li!eramente il suo spirito, manca di limpidezza. 0os9 spesso si trovano de#li animali in possesso di sensi molto pi$ acuti, molto pi$ intensi dell'uomo, ma sono le#ati all'istinto animalesco. <orrei prender te come esempio. ;on ho mai ne#ato le tue ottime doti spirituali, come potrai vedere dal fatto che molto spesso ti ho !iasimato perch le hai usate male. 'ei spiritoso, ironico, !uon osservatore, dialettico, esperto nei piaceri, sai calcolare il momento, sei, secondo le circostanze, sentimentale o senza cuore, ma, con tutto questo, vivi sempre solo nel momento, la tua vita si disfa in una serie incoerente di episodi senza che tu possa spie#arla. 6...8 2u sei impri#ionato, ed quasi come se tu non avessi tempo di staccarti, io non sono impri#ionato nel mio #iudizio n intorno all'estetica n intorno all'etica. ;ell'etica infatti io mi sollevo sopra il momento, e #iun#o alla li!ert ma una contraddizione che si possa essere impri#ionati nella li!ert. 1#ni uomo, per quanto poco intelli#ente sia, per quanto !assa sia la sua posizione nella vita, ha un !iso#no naturale di formarsi una concezione di vita, una rappresentazione del si#nificato della vita e del suo scopo. Anche chi vive esteticamente fa questo, e l'espressione comune che, in o#ni tempo ed in o#ni diverso stadio, si sempre sentita, questa% !iso#na #odere la vita. Questa espressione naturalmente varia molto, poich le idee intorno al #odimento sono varie, ma sull'espressione che si deve #odere la vita, tutti sono d'accordo. 3a chi scor#e nel #odimento il senso e lo scopo della vita, sottopone sempre la sua vita a una condizione che, o sta al di fuori dell'individuo, o nell'individuo ma in modo da non essere posta per opera dell'individuo stesso. 6...8 3a che cosa dunque che scel#o: = questa cosa o quell'altra: ;o, perch io scel#o in modo assoluto, e scel#o in modo assoluto proprio in quanto ho scelto di non sce#liere questa o quella cosa. )o scel#o l'assoluto. 3a cos' l'assoluto: 'ono io stesso nel mio eterno valore. 6...8 3a cosa questo me stesso: 'e volessi parlare di un primo momento, di una sua prima espressione, la mia risposta sare!!e% la cosa pi$ astratta di tutte, che nello stesso tempo in s la pi$ concreta la li!ert. 6...8 Questo >io?, che e#li cos9 sce#lie, infinitamente concreto, poich lui stesso eppure e assolutamente diverso dal suo >io? precedente, poich e#li l'ha scelto in modo assoluto. Questo >io? non esisteva prima, poich venne creato colla scelta eppure esisteva poich era >lui stesso?. La scelta qui rende i due movimenti dialettici in una volta% quello che vien scelto non esiste e vien creato dalla scelta quello che vien scelto esiste, altrimenti non sare!!e una scelta. )nfatti, se quello che io scel#o non esistesse ma divenisse in modo assoluto colla scelta, non sce#lierei, ma creerei ma io non creo me stesso, scel#o me stesso. 3entre perci5 la natura creata dal nulla, mentre io stesso come personalit immediata sono creato dal nulla, come

spirito li!ero sono nato dal principio fondamentale contraddizione, nato per il fatto di aver scelto me stesso. &'.()*+(*,AA+D, Aut-Aut @@-@A, -B--C, DE-D-/

della

6ERCORSO TEMATICO L& di(&r+& .o++i4i it0 di (ita< o +tadio &+t&tico. N& o +tadio &+t&tico a +c& ta ' a..ar&nt&< '&+t&ta (i(& n& 'i+tant&, *a d& 1odi-&nto o +co.o d& a (ita, ' +.ontan&a-&nt& ci5 c)& ', a+cia c)& & circo+tan7& d&cidano .&r ui, non ' .adron& d& +uo t&-.o, non ' i4&ro. La +c& ta +i d0 +o o n& o +tadio &tico, ' r&+a .o++i4i & innan7itutto da a +c& ta d& 'io. La +c& ta d& 'io ' un atto di i4&rt0, .r&c&d& a +c& ta *ra i 4&n& & i -a &, .&rc)= ' i *onda-&nto +t&++o d& a .o++i4i it0 di +c&1 i&r&.

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