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PROGETTO DI LEGGE ELETTORALE DEI MEMBRI DELLE COMMISSIONI AFFARI COSTITUZIONALI DEL MOVIMENTO 5 STELLE

SOMMARIO 1. 2. 3. 4. 5. Premessa Governabilit e democrazia Gli obiettivi del MoVimento 5 Stelle Sistemi elettorali che non soddisfano gli obiettivi La proposta del gruppo di lavoro 5.1 5.2 5.3 5.4 5.5 5.6 5.7 5.8 5.9 5.10 5.11 5.12 5.13 5.14 5.15 5.16 5.17 Fomula DHondt Circoscrizione provinciale Provincia come circoscrizione naturale Variet di ampiezza della circoscrizione Contro il localismo Elevato sbarramento naturale del sistema Governi di coalizione? Libert di voto: voto di preferenza e voto di esclusione Potere allelettore di fare pulizia Potere allelettore di farsi la sua lista Potere dellelettore di farsi la sua coalizione Responsabilit dellelettore: basta deleghe in bianco Compattezza delle forze politiche Solo apparente complessit del sistema Contro le influenze clientelari attraverso la riconoscibilit del voto Il Senato Lentrata in vigore 2 2 4 5 5 6 6 6 6 7 7 8 8 9 10 10 10 10 11 11 12 12

ALLEGATI 1. CIRCOSCRIZIONI IN BASE ALLAMPIEZZA IN SPAGNA E NEL MODELLO PROPOSTO 2. QUANTIT DI SEGGI IN CONSIDERAZIONE DELLAMPIEZZA CIRCOSCRIZIONALE 3. FUNZIONAMENTO DI UN SISTEMA ELETTORALE PROPORZIONALE CON FORMULA DHONDT IN CIRCOSCRIZIONI PICCOLE: IL CASO SPAGNOLO 4. DISTRIBUZIONE DEI SEGGI TRA LE CIRCOSCRIZIONI PROVINCIALI 5. BOZZA SCHEDA ELETTORALE

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1. Premessa
La legge elettorale un elemento essenziale dei sistemi democratici che incide profondamente sul loro funzionamento e ne determina molte caratteristiche. La scelta del modello di legge elettorale deve essere consapevolmente diretta alla costruzione del modello di democrazia che si vuole realizzare. La proposta del MoVimento si vuole porre in netto contrasto con tutte quelle delle altre forze politiche, finalizzate solo a tenere in vita il Porcellum o al limite a camuffarlo nella forma per mantenerlo nella sostanza. Ma il Porcellum per noi inaccettabile perch mortifica la democrazia. Per questo motivo, il MoVimento ha deciso di elaborare una nuova proposta di legge elettorale da condividere con la rete e i cittadini. Il MoVimento 5 Stelle ha posto al centro della sua battaglia politica il progetto di un profondo rinnovamento della democrazia italiana, contestando il cattivo funzionamento dellattuale sistema politico . La proposta del MoVimento dovr essere coerente con quel modello, ma potr anche rappresentare la prova della sua effettiva realizzabilit in concreto. Di qui lestrema rilevanza politica della proposta. I lavori dei deputati e dei senatori delle Commissioni Affari Costituzionali hanno condotto a delle scelte poi approvate dallassemblea plenaria dei portavoce in Parlamento del MoVimento 5 Stelle e che devono ora essere sottoposte al vaglio della rete. Il percorso seguito ha messo a fuoco gli obiettivi che il MoVimento vuole perseguire con la legge elettorale, mettendoli a confronto con le caratteristiche dei diversi sistemi elettorali esistenti. Sulla base di tale ricognizione si sono potuti scartare tutti i sistemi in contrasto con gli obiettivi perseguiti e, fra quelli disponibili, si sono selezionate alcune caratteristiche in grado di massimizzare gli obiettivi stessi. I risultati migliori sembrano potersi produrre con un sistema proporzionale fortemente corretto che combina alcune caratteristiche del modello spagnolo con altre del modello svizzero.

2. Governabilit e democrazia
Appare essenziale sciogliere preliminarmente il nodo del rapporto tra lesigenza di avere un Parlamento realmente rappresentativo e di garantire governabilit al sistema: anche il gruppo di lavoro delle Commissioni congiunte di Camera e Senato del MoVimento si posto il problema di dare al Paese una legge elettorale che favorisca la governabilit e non incentivi la frammentazione del sistema politico. Tuttavia, diversamente dallimpostazione generalmente accolta, il gruppo di lavoro ha ritenuto che in nome della governabilit non si possano sacrificare altri obiettivi considerati primari e indefettibili: la selezione degli eletti da parte dei cittadini, la possibilit per gli elettori di condizionare gli eletti durante il mandato parlamentare nonch di indirizzare le scelte politiche fondamentali attraverso il Parlamento. La governabilit non del resto inconciliabile con tali obiettivi ma anzi dimostrato che, se realizzati, essi producono normalmente un effetto di stabilizzazione dei Governi e di consolidamento delle decisioni politiche assunte. Infatti, ricostruire un Parlamento rappresentativo e responsivo nei confronti degli elettori il presupposto essenziale non solo della democrazia, ma anche della governabilit: non si pu governare un Paese complesso senza che vi sia un Parlamento realmente rappresentativo della popolazione; solo un Parlamento realmente rappresentativo e in contatto con i cittadini pu assumere decisioni condivise e sorrette dal consenso della maggioranza del Paese, oltre che dalla maggioranza in Parlamento. Un Parlamento democratico suscita dibattito dentro la societ, la quale partecipa attivamente alladozione delle leggi, con tutte le sue articolazioni sociali, economiche e culturali. Il coinvolgimento collettivo nella fase dellassunzione delle leggi fa s che, quando queste siano approvate, siano anche destinate a durare 2

nel tempo. Si pensi a come sono state assunte a suo tempo le decisioni sullo Statuto dei lavoratori o sullaborto: grande mobilitazione sociale e stabilit per 20, 30 anni delle leggi adottate. La buon a governabilit, per conciliarsi con la democrazia, deve dunque procedere dal basso, attraverso un processo di progressiva aggregazione delle idee che si trasforma nella decisione finale della legge. In questo senso, il sistema elettorale prescelto dal gruppo di lavoro accoglie senzaltro anche questo obiettivo. Cosa accade, invece, quando si persegue solo la governabilit sacrificando gli elettori? questa la governabilit che si ottiene con il meccanismo del premio di maggioranza, al quale le altre forze politiche non vogliono rinunciare perch, si dice, lelezione deve stabilire chi ha vinto e chi ha perso. Chi vince governa per cinque anni, chi perde sta allopposizione e si prepara a sfidare lavversario per le successive elezioni. La governabilit che si ottiene col premio, per, imposta dallalto ed dunque, innanzitutto, antidemocratica. Infatti, attraverso il premio, le elezioni parlamentari sono completamente sradicate dal loro rapporto con gli elettori e le comunit territoriali. Le elezioni si trasformano, invece, in un grande plebiscito mediatico per il Governo e per il Leader, cui consegue ancillarmente la composizione del Parlamento. infatti il premio di maggioranza che determina lesito reale delle elezioni, perch chi vince il premio prende la maggioranza e dunque governa1. In questo modo il mandato elettorale conferisce forza politica soltanto ad un capo e lelezione instaura un rapporto esclusivamente fra un capo ed il popolo, mentre i parlamentari e le forze politiche ne restano largamente esclusi. di fatto una sorta di elezione diretta dellEsecutivo cui consegue meccanicamente la composizione del Parlamento, realizzando una forma di governo antidemocratica2. Il meccanismo del premio, infatti, subordinando lelezione del Parlamento a quella del Governo produce un risultato antidemocratico e autoritario. Per questo la governabilit ottenuta col premio un imbroglio per gli elettori. Allo stesso tempo, una governabilit totalmente artificiale e quindi, paradossalmente, instabile e precaria. Essa si fonda sullillusione che investendo del potere una sola persona tutti i problemi siano gi risolti. Tuttavia, mentre la governabilit costruita dal basso produce decisioni stabili, la governabilit imposta dallalto produce decisioni immediate ma precarie: le leggi sono il frutto di decisioni solitarie di Governi appoggiati da un Parlamento privo di forza di rappresentanza reale, che perci non reggono nemmeno per alcuni mesi. Se, per esempio, la governabilit dal basso porta allapprovazione
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In realt attualmente il sistema funziona cos solo alla Camera; al Senato il sistema dei premi regionali, pur irragionevole, impedisce che il meccanismo funzioni come si vorrebbe da parte di Pd e Pdl; una delle modifiche pi volute da questi ultimi consiste infatti nelladottare anche al Senato il Porcellum della Camera. 2 In proposito conviene precisare che non c nulla di anti-democratico in s e per s nelladottare forme di elezione diretta dellEsecutivo, come avviene negli Usa. In quel contesto, per, lelezione del Presidente e del Congresso sono fra loro indipendenti e la prima non sostituisce, n si sovrappone alla seconda: non che siccome gli americani eleggono Obama, ne consegue che, per consentirgli di governare, si regala ad Obama nel Congresso una maggioranza di parlamentari del partito democratico che poi faranno ci che lui chiede. Le elezioni dei due organi avvengono in momenti diversi e non sono fra loro collegate, per questo i parlamentari non devono la loro elezione al successo o allinsuccesso del candidato Presidente. I candidati al Congresso USA si disputano invece personalmente lelezione nei rispettivi collegi, e per vincere il seggio devono restare ancorati ai loro elettorati. Il mandato del deputato americano dura solo due anni, pertanto gli eletti sono chiamati a rispondere agli elettori a scadenze molto brevi. Inoltre, per ottenere nuovamente la candidatura i deputati devono vincere lelezione primaria e, perci, si pu dire che siano costantemente in campagna elettorale e a contatto coi propri elettori. Fra i due organi elettivi, la Costituzione americana assegna poi esclusivamente al Congresso e non al Presidente il potere di fare le leggi: le decisioni politiche del Paese non sono perci determinate da un unico soggetto che ha preso il potere per aver vinto lelezione presidenziale, ma continuano ad essere assunte dal Parlamento che lunico organo in grado di garantire un reale processo di partecipazione popolare grazie alla sua natura collegiale e pluralistica, al rispetto di procedure trasparenti e ai ritmi di decisione pi lenti e condivisi (i Parlamenti che funzionano, infatti, fanno poche leggi, in tanto tempo, ma fatte bene e solo dopo aver costruito nel Paese il consenso necessario a renderle socialmente accettate e, dunque, realmente applicabili: senza queste condizioni, bene che la politica non intralci la vita dei cittadini).

condivisa dello Statuto dei lavoratori, la governabilit dallalto porta alle riforme Fornero su lavoro o pensioni, volute dal Governo Monti e gi ampiamente modificate dal Governo Letta, nonostante si tratti di Governi retti dalla medesima maggioranza parlamentare! Il premio anche un meccanismo deresponsabilizzante per lelettore, che pu di fatto decidere solo per il Capo senza poter instaurare alcun rapporto reale con i parlamentari eletti a rimorchio del Capo. Lelettore termina perci il suo ruolo nel giorno dellelezione e non gli resta che applaudire il leader ovvero lagnarsene fin quando resti in carica, senza per poter partecipare come cittadino adulto alla vita politica del Paese. Il sistema del premio spinge inoltre le forze politiche a disgregarsi anzich a restare coese, anche quando facciano parte della stessa coalizione. Infatti, in questo sistema quello che conta la vittoria del premio, anche a costo di mettere insieme le forze politiche pi variegate e senza un reale progetto comune. Anzi conviene inventarne sempre di nuove per aumentare lofferta politica di ciascuna coalizione e prendere quel voto in pi che consenta il colpaccio! Il Parlamento eletto col Porcellum diventato un desolato campo di Agramante, una Torre di Babele di eletti senza mandato e senza forza politica, tenuti insieme dallunico interesse di mantenere in piedi il Governo finch quello (e non i cittadini) sia in grado di assicurare loro la rielezione! Per queste ragioni, il gruppo di lavoro ha ritenuto che una buona legge elettorale debba procedere in senso radicalmente opposto, cercando di costruire la governabilit non dallalto (plebiscito per il Capo che si impone a parlamentari privi di forza e progettualit politica) ma dal basso. In questa ottica si guardato con pi attenzione a quei sistemi elettorali che favoriscano la sintesi delle istanze politiche della societ tramite il Parlamento che il cuore del funzionamento di ogni sistema democratico. Si quindi partiti dal presupposto che un buon sistema elettorale deve favorire laggregazione fra forze politiche piccole e medio-piccole, spingendole a mettere insieme le loro idee, se conciliabili, dentro forze politiche pi grandi ma coese e favorire lomogeneit interna dei partiti e dei movimenti disincentivando frantumazioni e scissioni.

3. Gli obiettivi del MoVimento 5 Stelle


Sulla base dei presupposti indicati, il gruppo di lavoro ha individuato quattro obiettivi cui deve rispondere una proposta di legge elettorale che sia conforme ai principi del MoVimento 5 Stelle: 1. che siano i cittadini a selezionare gli eletti in Parlamento : si vuole ridare al cittadino la libert di scegliere i propri parlamentari (sia di scegliere il preferito, sia di far piazza pulita degli impresentabili), di poterli giudicare premiandoli, se han fatto bene, e impedendone la rielezione se hanno fatto male; 2. che siano i cittadini a condizionare durante il mandato parlamentare gli eletti : si deve rendere pi stretto ed immediato il rapporto tra eletti, forze politiche, ed elettori, uscendo dallo schema voto strumento di delega per introdurre lo schema voto-strumento di partecipazione; 3. che siano i cittadini ad indirizzare le scelte politiche fondamentali attraverso il Parlamento : ci pu accadere solo se il Parlamento verr rafforzato dal sistema elettorale, se sar capace di rappresentare le istanze che muovono dai cittadini, se torner ad essere il centro motore della vita politica e se sar ricostruito in modo tale da essere un solido ponte tra la societ e le istituzioni; 4. che sia assicurata la governabilit del Paese: bisogna entrare nellottica che la vera e genuina governabilit costituita dalla governabilit dal basso, che si pu raggiungere con unelevata selettivit del sistema elettorale che non comporti per un coatto bipolarismo. Occorre disincentivare la frantumazione delle forze politiche, la loro disomogeneit interna e la creazione di 4

coalizioni fittizie a meri fini elettorali. Viceversa, si deve incentivare la semplificazione dellofferta politica, lomogeneit interna delle forze in campo, nonch la fusione di quelle tra loro affini.

4. Sistemi elettorali che non soddisfano gli obiettivi


La seconda operazione compiuta dal gruppo di lavoro stata quella di escludere i meccanismi elettorali che, ad unattenta analisi, non sembrano poter soddisfare pienamente i 4 obiettivi o che presentano degli inconvenienti. Si dovuto innanzitutto prendere atto della difficolt di introdurre nella legge elettorale un sistema di primarie istituzionalizzate imposte per legge3. Sebbene le primarie possano soddisfare lobiettivo 1, esse comportano linconveniente di dover imporre una disciplina obbligatoria dei partiti politici rispetto alla quale il MoVimento 5 Stelle contrario, per i rischi che tale disciplina implicherebbe rispetto alla libert dei cittadini di dar vita a formazioni politiche nuove. Inoltre, lintroduzione delle primarie assai difficile e rischia di diventare una farsa in un sistema come il nostro nel quale la data delle elezioni non fissa, ma varia in relazione alla data di scioglimento delle Camere. In questottica si sono esclusi: A) tutti i sistemi uninominali maggioritari a doppio turno ed il sistema inglese a turno unico perch contraddicono lobiettivo 4 (imponendo una coatta bipolarizzazione nel contesto politico italiano) ed anche, in mancanza di primarie, lobiettivo 1; B) tutti i sistemi proporzionali con circoscrizioni medio-grandi perch contraddicono gli obiettivi 2 e 4; C) tutti i sistemi proporzionali con premio perch, come spiegato, contrastano con i primi 3 obiettivi e, imponendo una governabilit dallalto, anche lobiettivo 4.

5. La proposta del gruppo di lavoro


Il gruppo di lavoro ha deciso di elaborare una proposta totalmente innovativa e alternativa a quelle finora in discussione, da innestare nel contesto dei capisaldi del MoVimento in materia (vedi la proposta Parlamento pulito http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/00699320.pdf ), che riconfermiamo in toto. Come premesso si scelto di elaborare un sistema proporzionale, fortemente corretto che combina alcune caratteristiche del modello spagnolo con altre del modello svizzero. La formula proporzionale di attribuzione dei seggi stata preferita perch garantisce maggiormente la rappresentativit del Parlamento e dunque la realizzazione dellobiettivo 3. Il sistema proporzionale non per puro ma stato fortemente corretto soprattutto per realizzare lobiettivo 4. Le correzioni previste sono ricalcate sul modello spagnolo e consistono essenzialmente nella individuazione di circoscrizioni su base provinciale e nella scelta del metodo DHondt per la trasformazione dei voti in seggi. Gli obiettivi 1 e 2 sono perseguiti attraverso un sistema di preferenze ricalcato sul modello svizzero che garantisce agli elettori la massima libert nella scelta degli eletti. Di seguito, si espongono pi nel dettaglio le caratteristiche del sistema.

Ovviamente ogni forza politica resta libera di decidere se organizzarle su base volontaria e con quali modalit, come ha fatto il MoVimento 5 Stelle con le Parlamentarie.

5.1 Fomula DHondt Tra le formule proporzionali utilizzabili si scelto il metodo D Hondt perch meno proiettivo di altre formule come la Hare attualmente utilizzata nel Porcellum e perch particolarmente adatta alla dimensione medio-piccola della gran parte delle circoscrizioni che si utilizzeranno.

5.2 Circoscrizione provinciale La distribuzione dei seggi tra le province, come emerge dallAllegato 3, risulterebbe assai simile a quanto accade in Spagna. Tenendo come base la provincia si ottengono, come in Spagna, circoscrizioni di diversa ampiezza: in entrambi i sistemi la circoscrizione assegna mediamente poco pi o poco meno di sei seggi4; come in Spagna ci sarebbero pochi collegi uninominali, una buona quota di circoscrizioni piccole e medie, poche circoscrizioni grandi e pochissime circoscrizioni molto grandi, corrispondenti alle grandi aree metropolitane (vedi Allegato 1); allo stesso modo, 1/4 dei seggi sarebbe assegnato in circoscrizioni molto grandi, pochissimi in collegi uninominali, mentre il minor numero di seggi assegnato in circoscrizioni medie in Italia compensato da un maggior numero di seggi attribuito in circoscrizioni piccole, da un lato, e in circoscrizioni grandi, dallaltro (vedi Allegato 2).

5.3 Provincia come circoscrizione naturale La ripartizione dei seggi nelle circoscrizioni provinciali italiane (vedi Allegato 4) produce un risultato non molto dissimile da quello della legge elettorale spagnola, con le marginali differenze sopra menzionate. Tuttavia non si ritenuto di accorpare le circoscrizioni molto piccole n di dividere quelle grandi. Infatti, utilizzare circoscrizioni ritagliate artificiosamente sul territorio nazionale (come fa il Porcellum) altera la genuinit della competizione elettorale, che di fatto non si svolge dentro comunit politiche reali, e complica la costruzione di un rapporto vero tra elettori ed eletti: perch questo accada occorre infatti che le articolazioni sociali di una comunit siano messe in grado di richiamare leletto al suo mandato, di controllarlo efficacemente e di manifestargli i propri convincimenti, nonch i propri bisogni ed interessi, che cos potranno essere incanalati nellistituzione parlamentare. Tutto ci richiede di abbandonare il vecchio vezzo di inventare circoscrizioni che non sono corrispondenti a comunit reali ma che sono funzionali unicamente a produrre lesito elettorale desiderato. Si deciso dunque di non derogare alla corrispondenza naturale tra la circoscrizione dellente amministrativo provincia con quello delle circoscrizioni elettorali. Peraltro, se si constata che alcune province sono troppo piccole per corrispondere ad una circoscrizione elettorale, questa una buona ragione per fonderle. Inoltre, se e quando le province saranno abolite, le circoscrizioni potranno essere ridisegnate sulla base di valutazioni demografiche, geografiche e sociologiche (molto complesse) volte ad individuare comunit territoriali con consistenza omogenea.

5.4 Variet di ampiezza della circoscrizione La variet di ampiezza delle circoscrizioni, peraltro, non affatto un limite del sistema, bens una sua virt. Il perch presto spiegato: nelle circoscrizioni piccole prendono seggi solo i partiti grandi, nelle circoscrizioni grandi prendono seggi anche i piccoli. una conseguenza coerente col tentativo di rendere
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In Spagna la media dei seggi assegnata in ogni circoscrizione attorno al 6,7 mentre quella italiana sarebbe al 5,6, il che produce una selettivit ed un grado di disproporzionalit a favore delle forze pi grandi nel sistema prodotto in Italia.

reale e non virtuale la rappresentanza: le forze politiche piccole, infatti, hanno una struttura, un numero di militanti e di risorse concentrato nelle aree metropolitane; viceversa, nelle comunit pi piccole, tali forze politiche spesso non sono altro che un brand senza radicamento territoriale: dunque bene che ottengano seggi nelle circoscrizioni grandi ma che non ne conquistino in quelle piccole, dove non hanno consistenza reale.

5.5 Contro il localismo Il vero problema dato dalladozione delle circoscrizioni provinciali rappresentato dalla circostanza che esse potrebbero determinare fenomeni localistici e favorire i cacicchi locali, specialmente in alcune aree del Paese. Infatti, nella circoscrizione piccola il ras locale potrebbe facilmente raggiungere la percentuale di voti necessaria alla conquista di un seggio presentando una propria lista. Si tratta di un fenomeno che va contrastato, perch il radicamento territoriale dei candidati va perseguito ma senza perdere di vista il problema della coesione nazionale e della necessit di fare sintesi rispetto alle esigenze dei territori. Fortunatamente, per, facile adottare un correttivo efficace: basta introdurre lobbligo di presentare liste in un certo numero di circoscrizioni e stabilire un bassissimo sbarramento nazionale ad hoc5, funzionale a questo scopo e non in contraddizione con quanto esposto al punto 5.6. Come si dir, infatti, lo sbarramento reale ben pi elevato, ancorch flessibile.

5.6 Elevato sbarramento naturale del sistema Ladozione della circoscrizione piccola, come quella che si ottiene utilizzando il livello provinciale accompagnato dal metodo DHondt, produce uno sbarramento di fatto su percentuali elevate: basti pensare che la met dei seggi assegnata in circoscrizioni piccole o medie, dove possono aspirare ad ottenere un seggio solo le forze politiche con un consenso superiore allincirca al 10% (e talora anche pi elevato); un altro quarto di seggi assegnato in circoscrizioni grandi, dove lo sbarramento di fatto non scende comunque a meno del 7% circa; soltanto lultimo quarto di seggi assegnato in circoscrizioni molto grandi dove lo sbarramento medio comunque attorno al 3-4% (vedi Allegato 3). Introdurre a priori uno sbarramento fisso, come accade in Germania, non dunque necessario. Anzi, il sistema proposto funziona meglio: risulta essere, allo stesso tempo, pi selettivo e pi flessibile. Infatti, con uno sbarramento fisso, per esempio fissato al 5%, le forze politiche medio-piccole sono chiamate ad una scommessa: col 5,1% guadagnerebbero molti seggi, col 4,9% nessuno. Nel sistema proposto, invece, le forze piccole sono chiamate non a una scommessa ma ad una scelta: correre da sole essendo sicure di avere molti meno seggi della percentuale di voti ottenuta oppure fondersi in una formazione maggiore, concorrendo al suo successo6. Questo induce le forze politiche piccole con scarsissima autonomia di proposta politica, i cui elettori non sono disposti a disperdere il voto per scegliere un progetto politico non troppo dissimile da quello di forze maggiori, a fondersi con i partiti pi grandi. Viceversa, una forza piccola (ancorch significativa, almeno il 3-4%) ma fortemente alternativa, non disposta dunque a fondersi con altre, non sar del tutto esclusa dalla rappresentanza parlamentare, pur accedendovi in maniera molto
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Il 2% sarebbe pi che sufficiente a questo scopo. Lo sbarramento nazionale naturalmente non si applicherebbe alle liste espressione di minoranze linguistiche. 6 Peraltro, grazie al meccanismo di preferenza modellato sul modello svizzero che si vuole adottare (vedi oltre), la sottoposizione agli elettori di finte coalizioni che sono in realt mer i cartelli elettorali potrebbe essere punita dagli elettori, perch i candidati della forza politica che avesse stretto un accordo meramente elettorale sarebbero probabili oggetto di esclusione da parte degli elettori della forza maggiore.

sottorappresentata. Il sistema della circoscrizione piccola, associato al metodo DHondt, appare dunque nello stesso tempo pi flessibile ed anche pi efficace che non quello dello sbarramento secco. Ci si attende pertanto che il sistema produca grosso modo gli stessi effetti innescati in quello spagnolo: un parlamento rappresentativo di pi forze politiche capaci di attrarre un certo consenso elettorale; esclusione dei partiti piccoli e piccolissimi, salvo quelli molto forti a livello regionale; incentivo alla stabilit intrapartitica; facilitazione alla creazione di maggioranze stabili; rafforzamento delle opposizioni parlamentari, anchesse concentrate in pochi Gruppi di minoranza e quindi in grado di svolgere con pi forza la loro funzione di controllo, di proposta e di critica. Inoltre, poich la sovra-rappresentazione delle forze politiche maggiori avviene a discapito di quelle medio-piccole, mentre le minori trovano difficolt allaccesso, la posizione ricattatoria delle forze medie largamente indebolita e quella delle forze mediopiccole di fatto annullata. Si tratta dunque di un sistema proporzionale con effetti maggioritari, ma senza i difetti dei sistemi maggioritari perch, pur incentivando le forze politiche ad aggregarsi prima del voto, non impone costrizioni bipolari.

5.7 Governi di coalizione? Il sistema non assicura a priori una maggioranza di seggi in Parlamento ad un partito che possa poi governare da solo e, quindi, non esclude la necessit di dover dare vita ad un Governo di coalizione fra forze politiche che si accordano dopo il voto. Lesperienza spagnola dimostra che il sistema induce gli elettori a convergere sulle forze maggiori, cos che, di fatto, vi la concreta possibilit che una forza politica possa governare da sola in tutti i casi nei quali riesca ad ottenere una consistenza elettorale piuttosto elevata, anche se non necessario ottenere la maggioranza assoluta dei voti, come accadrebbe nei proporzionali puri (in Spagna capitato che anche col 39% una sola forza politica abbia ottenuto una maggioranza ancorch risicata alle Cortes; mediamente, per, occorre qualche punto percentuale in pi). Tuttavia, anche accaduto che lelettorato spagnolo non abbia garantito ad un unico partito la maggioranza assoluta dei seggi e si sono avuti Governi retti in Parlamento da una maggioranza composta dai parlamentari di quel partito e da qualche forza politica minore. Daltro canto, tutti i sistemi elettorali (anche i proporzionali molto corretti o i maggioritari pu ri) accolti dalle democrazie parlamentari consolidate contemplano lipotesi che il voto non produca una maggioranza precostituita in Parlamento, se lelettorato molto diviso. Basti pensare che col sistema pi maggioritario impiegato nelle democrazie classiche, proprio alle ultime elezioni non si prodotta alcuna maggioranza alla Camera dei Comuni, cos che lattuale Governo Cameron un tradizionale governo di coalizione. Soltanto il premio del Porcellum produce sempre una maggioranza in favore della forza pi votata, e la produce sempre della stessa grandezza (340 seggi). Come dire: comunque votino gli Italiani, la Camera avr sempre uguale composizione con riguardo ai rapporti tra maggioranza e opposizione. Questo paradosso (insieme agli effetti antidemocratici gi descritti) spiega perch nessun altro sistema parlamentare prevede il premio di maggioranza mentre, come spiegato, se si vuole lelezione popolare e diretta dellEsecutivo occorre sganciarla da quella del Parlamento, come avviene nei sistemi presidenziali democratici.

5.8 Libert di voto: voto di preferenza e voto di esclusione La proposta di legge elettorale del MoVimento si dovrebbe dunque ispirare al sistema spagnolo con riguardo ai punti precedenti. Occorre per correggere un difetto fondamentale, messo in luce dalla dottrina 8

politologica e costituzionalistica iberica: troppo potere ai partiti e poco agli elettori. un difetto grave per il MoVimento e rischia di pregiudicare i primi due obiettivi posti in premessa. Ecco allora perch la proposta elaborata innesta nellimpianto adottato componenti fondamentali che si ispirano al sistema svizzero, che invece si contraddistingue per massimizzare la libert di scelta dellelettore e la sua capacit di determinare la politica perseguita dagli eletti. Si tratta dellaspetto pi innovativo della proposta, che massimizza gli effetti benefici della preferenza neutralizzandone i difetti. La preferenza, infatti, presenta certamente lati positivi (che sono alla base della battaglia del MoVimento per la sua reintroduzione). Ma ha anche risvolti negativi: aumenta i costi della campagna elettorale, incrementa la concorrenza ed anche la conflittualit intrapartitica, accresce il ruolo delle lobbies, favorisce i comportamenti eccentrici di singoli candidati dentro i partiti e, soprattutto in certi contesti, premia comportamenti clientelari e persino attivit corruttive. Il sistema che si propone sembra per neutralizzare tali effetti negativi. Eccola in sintesi (si veda la bozza di scheda elettorale): a. lelettore deve scegliere una lista; b. lelettore pu anche cancellare un certo numero di candidati inseriti nella lista che ha prescelto 7; c. per ogni candidato cancellato lelettore pu esprimere una preferenza a favore di un candidato della lista o anche di un candidato di altra lista. Per comprendere il conteggio dei voti, pi semplice spiegarsi avendo a riferimento lesempio della scheda allegata, che sarebbe distribuita in tutte le circoscrizioni con 5 seggi in palio. In una circoscrizione con 5 seggi ciascun elettore pu esprimere al massimo due cancellazioni e aggiungere fino a due preferenze. Queste sono le possibilit di voto: a. Se lelettore ha votato solo la lista, la cifra elettorale di quella lista si incrementa di 5 voti e quella personale di ciascun candidato nella lista di ununit: il voto dellelettore che non vuole incidere sui candidati della sua lista e li vota tutti in blocco; b. Se lelettore ha espresso alcune cancellazioni, per ogni candidato cancellato la cifra elettorale della lista diminuisce di ununit (5 voti meno 1 o 2 a seconda delle cancellazioni fatte). Se lelettore non esprime ulteriori preferenze, astenendosi cos parzialmente, significa che vuole punire la lista che presceglie per il fatto di aver presentato cattive candidature; c. Se lelettore ha espresso ulteriori preferenze (nel limite delle cancellazioni che ha effettuato), per ogni preferenza aggiuntiva, la cifra elettorale personale del candidato prescelto e quella della lista cui questo appartiene si incrementano di ununit: il voto dellelettore che desidera esprimere un voto maggiormente articolato, incidendo ancor di pi sulla graduatoria dei candidati della lista votata o anche ripartendo il suo voto tra pi liste.

5.9 Potere allelettore di fare pulizia La chiave del sistema proposto quella di consentire allelettore di cancellare i candidati sgraditi che la forza politica che vota ha inserito nella lista. Egli dunque ha il potere di fare pulizia nella lista che vota. Si considerino i candidati che raccolgano preferenze attraverso sistemi clientelari o attraverso campagne personali costosissime che spesso sono finanziate attraverso sistemi corruttivi o di compravendita dei voti. Con la preferenza tradizionale lelettore pulito non ha strumenti per contrastare questi fenomeni. Tale candidato raccoglie le preferenze che la parte malata della societ disposta a dargli e cos risulta eletto.
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Il numero massimo di cancellazioni non dovrebbe superare la met dei candidati nella lista, per non personalizzare eccessivamente la campagna elettorale, oltre che per non rendere troppo difficoltosa lespressione del voto.

Col sistema proposto, invece, lelettore pulito potr reagire e cancellare proprio quei nomi, disincentivando, cos, la convenienza elettorale a tenere quei comportamenti.

5.10 Potere allelettore di farsi la sua lista Quando lelettore cancella uno o pi candidati dalla lista prescelta, ha la possibilit di esprimere altre preferenze a favore dei candidati di quella stessa lista, nel limite del numero delle cancellature effettuate: in questo caso egli gradua le preferenze allinterno della lista prescelta cancellando i candidati che non gradisce e attribuendo una preferenza aggiuntiva ai candidati che preferisce. In questo modo assegna il suo intero pacchetto di voti (pari al numero dei seggi attribuiti alla circoscrizione in cui vota) alla forza politica prescelta, ma seleziona al suoi interno i candidati, scartandone alcuni (ai quali vanno zero preferenze), lasciando inalterata la posizione di altri (ai quali va automaticamente una preferenza) e premiandone altri ancora (ai quali vanno due preferenze).

5.11 Potere dellelettore di farsi la sua coalizione Come in Svizzera, si consegna allelettore il potere di votare anche il candidato (anche pi duno) di altra lista. In questo caso, un pezzo del suo voto viene utilizzato anche per laltra lista. Cos, come previsto in Svizzera, si evita che lelettore di una lista si ingerisca nella scelta dei candidati di altra lista senza contropartita, perch quando egli vota un candidato in una lista diversa dalla sua, sottrae una frazione di voto a questa e lo attribuisce allaltra. Egli pu spartire dunque il proprio voto tra pi liste: l ui che si fa la sua coalizione.

5.12 Responsabilit dellelettore: basta deleghe in bianco Il sistema elettorale ha lulteriore beneficio di responsabilizzare lelettore. Ad esso data una libert di scelta che non ha mai avuto. Il nuovo sistema, dunque, da un lato spinge lelettore a esercitare una scelta consapevole ma, dallaltro, richiede anche la sua responsabilizzazione. Le elezioni non sono pi una delega in bianco a partiti o a leader ma un momento fondamentale di selezione delle idee e dei portavoce dei cittadini in Parlamento, scelti in modo che il legame con lelettore sia pi stretto e che questi possa premiare o punire i comportamenti dei propri rappresentanti che non siano conformi alle sue aspettative.

5.13 Compattezza delle forze politiche Ladozione di tale sistema di preferenze sembra produrre poi un ulteriore beneficio. Con la preferenza tradizionale, i candidati di una lista che hanno posizioni eccentriche rispetto alla linea di quella forza politica sono spesso premiati: sono infatti candidati che si distinguono e che dunque hanno maggiore rilievo mediatico. Il sistema della preferenza, pertanto, ha effetti divisivi, perch incentiva la distinzione, piuttosto che la collaborazione dentro una lista. Col sistema proposto, invece, questi stessi comportamenti, proprio perch danno pi visibilit, attireranno s pi preferenze ma anche pi cancellature. In questo modo, diversamente da quel che si pu immaginare, il sistema premia la compattezza intrapartitica evitando un altro dei difetti delle preferenze tradizionali.

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5.14 Solo apparente complessit del sistema La principale critica al sistema proposto che finora stata sollevata rappresentata dalla sua maggiore complessit rispetto a quello in vigore. A questo proposito, occorre rilevare come tutti i sistemi che consentono un grado di scelta elevato presentino inevitabilmente un certo tasso di complessit8: niente pi facile del Porcellum, ma la facilit in quel caso dipende dallimpossibilit per lelettore di esprimere un voto che sia minimamente articolato. Il sistema proposto un po pi complicato, ma non eccessivamente: allelettore basta infatti sapere che, oltre ad esprimere un voto per la lista, pu cancellare un numero X di candidati della lista prescelta e per ogni cancellazione pu esprimere una preferenza nella stessa o in altra lista. Secondariamente, occorre rilevare che il sistema mantiene comunque, per lelettore che non voglia complicarsi la vita, lopzione di tracciare una sola croce sul simbolo: in questo caso lespressione del voto elementare. In terzo luogo va distinta la complicazione del calcolo per gli uffici elettorali dalla complicazione dellespressione del voto. La complicazione del calcolo, infatti, non riguarda lelettore e non un aspetto problematico: il Porcellum, per esempio, molto pi complicato nel calcolo. In quarto luogo, ladozione della circoscrizione provincial e comporta la presenza, in tutte le circoscrizioni, di liste che non sono mai pi lunghe di tredici candidati e dunque non consentono mai pi di sei cancellature e sei preferenze9. La maggior parte degli elettori, peraltro, si trover liste pi corte, il che comporta una maggior facilit di esercizio della scelta.

5.15 Contro le influenze clientelari attraverso la riconoscibilit del voto Tutti i sistemi elettorali che prevedono lespressione di una preferenza da parte dellelettore si prestano in qualche misura alla possibilit di rendere il voto riconoscibile, il che, come noto, rappresenta una grave problematica in alcune aree del Paese, ove questa pratica costituisce una grave patologia. Il sistema proposto cerca di arginare questo problema in due modi. In primo luogo, tradizionale metodo di espressione della preferenza da parte dellelettore consiste sostanzialmente nella scrittura del nome e del cognome dei candidati prescelti in un apposito spazio, con la conseguenza che utilizzando una determinata sequenza risulta estremamente semplice poter rendere il voto chiaramente riconoscibile. Nella scheda elettorale da utilizzare con il sistema proposto (vedi Allegato 5) i nomi dei candidati a cui lelettore pu scegliere di dare oppure togliere preferenze sono prestampati, di conseguenza non possibile indicare questi ultimi in una precisa sequenza, diminuendo quindi la possibilit di rendere il voto riconoscibile. In secondo luogo, con il sistema proposto, che attribuisce allelettore la pi ampia libert di a rticolazione del voto, si potr incidere su quelle pratiche collusive che, in alcuni sistemi sociali malati, sopravvivono da sempre e si realizzano attraverso lespressione di voti pilotati e riconoscibili . Agli elettori che appartengono
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Per convincersene sufficiente prendere visione delle schede elettorali in uso in numerose democrazie consolidate. Vedi per esempio http://www.liberadio.com/wp-content/ballot.jpg; http://www.electronicvote.org/GIF/ballotusa2004.jpg. 9 Al fine di ottenere questo risultato il progetto prevede che le quattro circoscrizioni molto grandi siano suddivise in sottocircoscrizioni al solo fine della presentazione delle liste e dellespressione delle preferenze. La circoscrizione viene invece mantenuta rigorosamente provinciale al fine della distribuzione dei seggi, in modo da conservare, per le liste minori laccesso ai seggi che si ottiene proprio nelle circoscrizioni grandi. Una norma transitoria garantisce comunque loperativit della legge dal giorno dopo la sua approvazione.

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alla parte sana della societ data la possibilit di sottrarre preferenze ai medesimi candidati che si avvantaggiano dei voti pilotati (generalmente ben noti in quel relativo ambito territoriale), potendo cos disincentivare in radice questo fenomeno. 5.16 Il Senato Il sistema facilmente trasponibile al Senato nei suoi effetti, anche se alcuni correttivi tecnici sono imposti dal diverso numero dei senatori, che sono la met dei deputati. Ci rende luso della circoscrizione provinciale non adatto, perch le circoscrizioni piccole diventerebbero troppo numerose ed il meccanismo si trasformerebbe in un sistema quasi maggioritario. Pertanto la proposta prevede, in armonia con lart. 57 della Costituzione, di utilizzare circoscrizioni regionali al fine di distribuire i seggi e di impiegare la formula belga anzich la formula DHondt10. Infatti la circoscrizione media, coincidente al Senato con le regioni, sarebbe pi grande di quella della Camera, producendo un sistema troppo proiettivo. La formula pi selettiva restituisce anche al Senato gli effetti prodotti alla Camera. Tuttavia, al fine della selezione dei candidati, anche al Senato le liste sarebbero presentate a livello provinciale, cos che lelettore continuerebbe a scegliere su liste corte territorialmente definite, in modo da non perdere quegli effetti in termini di vicinanza eletto-elettore e di radicamento territoriale che sono assicurati dalla circoscrizione provinciale.

5.17 Lentrata in vigore La proposta presenta un sistema elettorale di immediata entrata in vigore: dal giorno successivo alla sua pubblicazione il sistema operativo. Nessun regolamento attuativo previsto. Lo scioglimento anticipato delle Camere sarebbe possibile dunque dal giorno dopo la sua approvazione.

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La formula belga una alterazione della formula DHondt con effetti pi selettivi: nella formula DHondt si divide la cifra elettorale di ciascuna lista per 1, 2, 3, 4, fino a concorrenza del numero dei seggi da distribuire, mentre nella formula belga si comincia a dividere a partire invece dal 2. Combinando una formula pi selettiva con una circoscrizione pi ampia, si ottengono anche al Senato gli stessi effetti di selettivit della Camera.

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ALLEGATO 1 CIRCOSCRIZIONI IN BASE ALLAMPIEZZA IN SPAGNA E NEL MODELLO PROPOSTO


Le torte raffrontano il numero di circoscrizioni uninominali, piccole, medie, grandi e molto grandi sul totale delle circoscrizioni elettorali in Italia e Spagna.

SPAGNA
CIRCOSCRIZIONI UNINOMINALI CIRCOSCRIZIONI PICCOLE (2-4) CIRCOSCRIZIONI MEDIE (59) CIRCOSCRIZIONI GRANDI(10-16) CIRCOSCRIZIONI MOLTO GRANDI (31-36)

ITALIA

UNINOMINALI
PICCOLE (2-4) MEDIE (5-8) GRANDI (9-13) MOLTO GRANDI (23-42)

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ALLEGATO 2 QUANTIT DI SEGGI IN CONSIDERAZIONE DELLAMPIEZZA CIRCOSCRIZIONALE


Le torte raffrontano il numero di seggi assegnati in circoscrizioni uninominali, piccole, medie, grandi e molto grandi sul totale dei seggi in Italia e Spagna.

SEGGI ASSEGNATI NELLE CIRCOSCRIZIONI IN SPAGNA


CIRCOSCRIZIONI UNINOMINALI
CIRCOSCRIZIONI PICCOLE (2-4) CIRCOSCRIZIONI MEDIE (59) CIRCOSCRIZIONI GRANDI(10-16)

CIRCOSCRIZIONI MOLTO GRANDI (31-36)

SEGGI ASSEGNATI NELLE CIRCOSCRIZIONI IN ITALIA


CIRCOSCRIZIONI UNINOMINALI

CIRCOSCRIZIONI PICCOLE (2-4)


CIRCOSCRIZIONI MEDIE (58) CIRCOSCRIZIONI GRANDI (9-13) CIRCOSCRIZIONI MOLTO GRANDI (23-42)

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ALLEGATO 3 FUNZIONAMENTO DI UN SISTEMA ELETTORALE PROPORZIONALE CON FORMULA DHONDT IN CIRCOSCRIZIONI PICCOLE: IL CASO SPAGNOLO
I grafici che seguono dimostrano gli effetti dellapplicazione del modello elettorale spagnolo, il pi simile a quello propos to: espansione progressiva dei partiti pi grandi, neutralit per i partiti medi o regionali, regressivit per i partiti piccoli, produzione di una maggioranza quando il partito maggiore ha ottenuto una percentuale di voti piuttosto elevata ancorch non assoluta o quando ha uno scarto considerevole rispetto al secondo partito, mancanza di maggioranza negli altri casi. Al fine di una migliore comprensione, si tenga conto che AP/PP e PSOE sono partiti grandi nazionali, che CIU un partito piccolo ma maggioritario in Catalogna e che il PCE/IU-LV un partito piccolo con voti distribuiti uniformemente sul territorio nazionale.

60

50

40 PERCENTUALE VOTI POLITICHE 1986 PERCENTUALE SEGGI OTTENUTI 20

30

10

0 AP/PP 60 PSOE CIU PCE/IU-LV ALTRI

50

40 PERCENTUALE VOTI POLITICHE 1989 PERCENTUALE SEGGI OTTENUTI 20

30

10

0 AP/PP PSOE CIU PCE/IU-LV ALTRI

15

50 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 AP/PP PSOE CIU PCE/IU-LV ALTRI PERCENTUALE VOTI POLITICHE 1993 PERCENTUALE SEGGI OTTENUTI

50 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 AP/PP PSOE CIU PCE/IU-LV ALTRI PERCENTUALE VOTI POLITICHE 1996 PERCENTUALE SEGGI OTTENUTI

16

60

50

40 PERCENTUALE VOTI POLITICHE 2000 PERCENTUALE SEGGI OTTENUTI 20

30

10

0 AP/PP PSOE CIU PCE/IU-LV ALTRI

50 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 AP/PP PSOE CIU PCE/IU-LV ALTRI PERCENTUALE VOTI POLITICHE 2004 PERCENTUALE SEGGI OTTENUTI

17

60

50

40 PERCENTUALE VOTI POLITICHE 2008 PERCENTUALE SEGGI OTTENUTI 20

30

10

0 AP/PP PSOE CIU PCE/IU-LV ALTRI

60

50

40 PERCENTUALE VOTI POLITICHE 2011 PERCENTUALE SEGGI OTTENUTI 20

30

10

0 AP/PP PSOE CIU PCE/IU-LV ALTRI

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ALLEGATO 4 DISTRIBUZIONE DEI SEGGI TRA LE CIRCOSCRIZIONI PROVINCIALI


CIRCOSCRIZIONE Aosta Novara Cuneo Cuneo Asti Torino Alessandria Verbano-Cusio-Ossola Vercelli Biella Lodi Brescia Bergamo Monza e Brianza Como Pavia Mantova Lecco Varese Cremona Milano Sondrio Trento Bolzano Treviso Verona Padova Vicenza Venezia Belluno Rovigo Pordenone Udine Gorizia Trieste Imperia Savona La Spezia Genova Reggio Emilia Rimini Ravenna Forl-Cesena Parma Modena Piacenza Bologna Ferrara Prato Pistoia Pisa Arezzo Siena Grosseto Lucca Firenze SEGGI 1 4 6 2 23 4 2 2 2 2 13 11 9 6 6 4 4 9 4 32 2 5 5 9 9 10 9 9 2 3 3 6 1 2 2 3 2 9 5 3 4 4 4 7 3 10 4 3 3 4 4 3 2 4 10 CIRCOSCRIZIONE Livorno Massa-Carrara Perugia Terni Pesaro e Urbino Macerata Ancona Fermo Ascoli Piceno Latina Viterbo Roma Rieti Frosinone Teramo Pescara Chieti LAquila Campobasso Isernia Caserta Salerno Avellino Napoli Benevento Matera Potenza Bari Barletta-AndriaLecce Trani Taranto Brindisi Foggia Crotone Reggio Calabria Catanzaro Cosenza Vibo Valentia Ragusa Catania Trapani Siracusa Palermo Agrigento Caltanissetta Messina Enna Olbia-Tempio Sassari Cagliari LOgliastra Oristano Carbonia-Iglesias Nuoro Medio Campidano SEGGI 4 2 7 2 4 3 5 2 2 6 3 42 2 5 3 3 4 3 2 1 9 11 4 32 3 2 4 13 4 8 6 4 7 2 6 4 7 2 3 11 5 4 13 5 3 7 2 2 3 6 1 2 1 2 1

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ALLEGATO 5
MODELLO DELLA PARTE INTERNA DELLA SCHEDA DI VOTAZIONE PER LELEZIONE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI E DEL SENATO DELLA REPUBBLICA

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