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Viaggio in America Centrale (2)

Honduras

MAQUILAS, LA MODERNIZZAZIONE DELLINGIUSTIZIA

reportage di Jos Carlos Bonino foto di Emilio Gonzles R.

Una volta cerano soltanto i paradisi fiscali, oggi ci sono anche i paradisi lavorativi. Qui le imprese transnazionali trovano una manodopera addomesticata dalla povert e pronta a diventare schiava, pur di portare a casa qualche soldo. Queste testimonianze sulle maquilas - cos si chiamano le fabbriche dello sfruttamento - le abbiamo raccolte in Honduras, ma le situazioni si ripetono identiche in molti altri paesi, paesi dove la dignit umana schiacciata dalla necessit e dalla ricerca del profitto ad ogni costo.

egucigalpa. Allentrata di tutte le citt dellAmerica Centrale, i grandi capannoni delle zone franche sono inconfondibili: sorgono intorno alle grandi vie di comunicazione. I proprietari delle maquilas si caratterizzano per essere alla continua ricerca della povert, ovvero dei paradisi lavorativi come vengono ormai chiamati. Si tratta di imprese assetate di mano dopera addomesticata dalla povert e pronta a firmare qualsiasi tipo di contratto, pur di non piombare nellindigenza. LHonduras da un decennio diventato il paese dellindustria del subappalto, territorio fertile per lespansione delle maquilas. Questo paese, che dallinizio degli anni Novanta gode di un clima di relativa stabilit dopo la firma degli accordi di pace in tutta la regione, stato letteralmente invaso da imprese transnazionali, prevalentemente tessili, diffusesi per le esigenze del libero commercio e della concorrenza globale. LHonduras, in un solo decennio, stato trasformato in un paese dipendente da un nuovo ordine economico, che sta soppiantando quello secolare delle monocolture agricole in una sorta di modernizzazione dellingiustizia. Alcuni eventi imprevisti, come la recente crisi del caff, che ha colpito tutti i paesi dellAmerica Centrale, e una serie di disastri ambientali - come luragano Mitch che, nel 1998, in una sola settimana, fece circa 14 mila vittime e mise in ginocchio leconomia centroamericana hanno fatto s che attualmente 8 honduregni su 10 vivano sotto la soglia della povert e 6 di questi, di recente, siano diventati indigenti.

nella difesa dei diritti delle donne. Le domandiamo in cosa consista il fenomeno della proliferazione delle zone franche. Lindustria delle maquilas - ci spiega la leader - inizia ad arrivare negli anni Novanta nel contesto della firma degli accordi di pace in Nicaragua, El Salvador e Guatemala perch comincia ad esserci unapparente calma in Centro America. La maggioranza della popolazione

A QUALSIASI COSTO?
Nella capitale honduregna Tegucigalpa incontriamo Merly Eguigure, coordinatrice nazionale del Movimento di donne per la pace Vicitacin Padilla, uno dei pi importanti e attivi centri impegnati
In alto: si ricerca personale femminile purch maggiorenne. Pagina accanto: un murale ricorda i molti problemi dei lavoratori delle maquilas.
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che lavora in queste fabbriche formata da giovani tra 15 e 30 anni, di cui il 93% rappresentato da donne. Le maquilas operano con capitale straniero, nella maggioranza dei casi cinese, coreano e nordamericano. Solamente il capannone fornito dalle imprese honduregne, mentre il contratto tra lo stato e le imprese delle maquilas coperto da segreto governativo. Pertanto la societ civile non conosce i termini in cui le industrie delle maquilas si sono installate nel nostro paese. Inoltre - continua Merly Eguigure - resta un interrogativo aperto: perch le autorit del ministero del lavoro non possano fare quasi nulla per quel che riguarda la continua violazione dei diritti umani allinterno delle maquilas? Anche nellambito dei diritti di associazione sindacale siamo giunti ad una situazione critica: il diritto di associazione legalmente esiste, formalmente scritto nel codice del lavoro e nella costituzione della repubblica, ma le leggi in questo paese non hanno un valore reale quando possono beneficiare i poveri. Aggiunge Merly Eguigure: Ci sono state grandi campagne per la difesa dei diritti dei lavoratori e anche la nostra organizzazione si mossa. Per il potere delle transnazionali della maquila cos grande e, al tempo stesso, sostenuto dalla

SCHEDA HONDURAS
Superficie: 112.492 Kmq Popolazione: 6.500.000 (stima) Gruppi etnici: meticci (90%), neri (2%), amerindi (7%), altri (1%) Capitale: Tegucigalpa Religione: cattolici (86%), protestanti (10%), altri (4%) Lingua: spagnolo Tasso alfabetizzazione: 69% Ordinamento politico: repubblica presidenziale Presidente: Ricardo Maduro (dal gennaio 2002) Economia: come per tutti i paesi dellarea, si fonda sul settore agricolo per la sussistenza (mais, riso, fagioli); lagricoltura da esportazione (banane e caff) in mano a multinazionali statunitensi; anche le (residue) ricchezze forestali sono intensamente sfruttate Indice di sviluppo umano: lHonduras al 107.mo posto

complicit del governo, che sembrerebbe impossibile lottare in questo momento. Le maquilas sono state viste come una goccia di acqua nel deserto, come lunica alternativa per far fronte alla difficile situazione economica ed occupazionale, ma hanno prodotto molte altre difficolt. Tanto che, facendo bene i conti, si scopre che sono pi i danni che i benefici apportati dalle maquilas, anche se inizialmente non tutti se ne rendono conto. Molta gente - spiega Merly - crede che le maquilas costituiscano unalternativa occupazionale, perch viviamo in un paese dove lo stato non offre quasi nessuna possibilit di lavoro. Al contrario, reprime le persone che sono interessate a crearsi un mezzo di sussistenza autonomo. Chiediamo di farci qualche esempio di condizioni di lavoro e di diritti negati: Quando le imprese percepiscono un qualsiasi tipo dintento di organizzazione tra lavoratori, licenziano tutte le persone coinvolte. Ma anche sulle cose pi banali la situazione precaria e, soprattutto, irriguardosa. I permessi per andare in bagno sono di una o due volte in 15 ore di lavoro; hanno una durata non maggiore di 5 minuti, quando noi sappiamo che i capannoni dove lavorano le operaie delle maquilas
In alto: un autobus che porta nella zona franca delle maquilas. A lato: il traffico di Tegucigalpa.

sono grandi e non ci sono dei bagni vicini. In altri casi non si pu andare a bere dellacqua: soltanto permesso riempire una bottiglia, una volta al giorno. Inoltre, allora duscita le donne sono registrate una ad una e in questa occasione vengono toccate, subiscono cio delle in-

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La terra, un altro diritto negato


decenti molestie sessuali. preoccupante - continua Merly - che la popolazione non riesca a trovare organizzazioni che laiutino a rivendicare i loro diritti fondamentali. Sia perch i sindacati tradizionali sono stati indeboliti gi prima che lindustria della maquila arrivasse, sia perch i loro leaders sono stati cooptati dal governo con lintenzione di corromperli e indebolire ulteriormente i rappresentanti della societ civile. Anche sul tema della salute la situazione grave. C una quantit impressionante di denuncie di donne malate, con malattie croniche come la tubercolosi, causata dal lavoro nelle maquilas. vero che quel lavoro ha permesso loro di portare a casa qualche soldo, ma allo stesso tempo ha tolto a quelle donne qualcosa di irrinunciabile come la salute, che purtroppo non tutelata neppure a livello di stato. In Honduras - spiega Merly - far-

l diritto allaccesso alla terra sarebbe fondamentale per contenere limpoverimento della campagna. Sappiamo che impoverimento rurale significa impoverimento di tutta la popolazione, perch la povert in Honduras come in altri paesi inizia con lemigrazione della donna dalla campagna verso le citt e degli uomini (che non vedono nelle maquilas unopportunit di lavoro; infatti rappresentano soltanto il 7% della forza lavoro impiegata) verso gli Usa. Questo processo di migrazione sfocia nel sovraffollamento e nella ghettizzazione della manodopera intorno alle zone industriali. A proposito dellaccesso alla terra come diritto fondamentale, Rosa Flores, segretaria del settore Educazione e relazioni internazionali della Chmc, spiega: La legge della riforma agraria in passato non ci dava accesso alla terra, perch un articolo lo proibiva: era permesso essere proprietarie di terra soltanto a donne sole o con famiglia a carico. Noi come leader contadine abbiamo lottato e finalmente stata cambiata questa legge. Adesso ogni donna con vocazione al lavoro della terra ha diritto ad essere proprietaria. Abbiamo lottato perch alla donna sia consegnato un titolo di propriet a nome suo, mentre prima le terre erano consegnate solo agli uomini che in tanti casi le vendevano e noi rimanevamo con i figli e senza terra. Anche se non c stata mai una vera e propria riforma agraria, le rare occasioni in cui lIstituto di riforma agraria ha consegnato terre ai contadini, non stato fatto per propria volont, bens per le forti pressioni da parte nostra e degli altri movimenti sociali che rivendicano il diritto a produrre nella nostra terra. J.C.BONINO

si una mammografia o un qualsiasi esame ginecologico un lusso che poche si possono permettere. Gli effetti di questo mancato accesso alle strutture sanitarie e della mancata prevenzione sono gravi: il tasso di mortalit materna di 108 per ogni 100.000 nati vivi, un livello molto alto per un paese che apparentemente ha fatto tanti investimenti nellambito sociale. In questo momento, la nostra lotta indirizzata anche a favorire la partecipazione delle donne alla vita politica: ci costato molto far approvare dal congresso la norma che obbliga la partecipazione di almeno un 30% di donne allinterno dei partiti politici. Una partecipazione che non dovrebbe per significare un trasferimento nei partiti delle nostre consuete mansioni di casalinghe (fare da mangiare per i convenuti, fare la segretaria dei leaders maschi, raccogliere la spazzatura, ecc.). Noi invece vogliamo essere presenti negli spazi che contano, per contribuire alle decisioni che influiscono sulla vita delle persone di questo paese. La situazione - conclude Merly Eguigure - molto demotivante, ma questo non significa che non stiamo lottando. Al contrario, stiamo faMC / giugno 2005 pagina 57

Alcuni dei nostri intervistati: M.C. Betanco; Merly Eguigure; Pedro Landa della Caritas honduregna.

cendo molte cose per riuscire a cambiare questa situazione di svantaggio, vulnerabilit e discriminazione.

LE DONNE CONTADINE (CON L1% DELLA TERRA)


La Confederazione honduregna di donne contadine (Chmc) riunisce in s le donne-lavoratrici di tutta la campagna honduregna. Con loro parliamo delle conseguenze negative create dalla mondializzazione su economie fragili come quella dellHonduras. Parliamo, ad esempio, della distribuzione globale ed equa dellinquinamento e dei suoi effetti collaterali che colpiscono soprattutto la campagna di questi paesi, ossia il settore in cui occupata la maggior parte della popolazione. Basti pensare al fenomeno del Nio, che dovrebbe - come in
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passato - presentarsi una volta ogni 20 anni, ma che negli ultimi due decenni ha attraversato lAmerica Centrale ben pi di 5 volte. Linquinamento globale, prodotto sostanzialmente dai paesi del Nord del mondo, si ripercuote su quelli del Sud, in una lunga sequenza di eventi negativi: aumento della povert rurale, spopolamento della campagna, migrazione verso le citt, depauperamento generale. A dire il vero, proprio questa povert delle grandi citt che cercano le industrie dei paesi ricchi del Nord: questa povert favorisce le imprese del Nord che, da qualche anno, hanno optato per delocalizzare le loro industrie per tagliare i costi, in modo da restare sempre ricchi e competitivi. Non sar che - si chiedono al Chmc - ci provocano la malattia per poi venderci la medicina? La medicina arriva sotto forma di prestito e investimenti diretti, comporta anche il pagamento degli interessi, a tal punto gravoso da arrivare a volte al 30% del Pil. Questi prestiti (erogati tramite gli istituti finanziari creati dai paesi del Nord del mondo, gli stessi che ne monopolizzano il controllo) si occupano paradossalmente di finanziare la povert tramite lapplicazione delle cosiddette misure di aggiustamento strutturale, controproducenti per la maggioranza delle popolazioni di questi paesi. Tutto questo accade sotto locchio connivente delle elits nazionali che, compiacenti, accettano e mettono in pratica queste regole. In questo grande affare il profitto si vede transitare in una sola direzione: verso Nord.

tura il vincolo delleconomia comunitaria rurale. Si tratta di un legame essenziale a carattere familiare che centrale nelle societ latinoamericane e la cui assenza fa scatenare, in un primo tempo, uno spopolamento e impoverimento dellarea rurale; successivamente, un sovraffollamento e ghettizzazione intorno alle grandi megalopoli. Noi - ci spiega Maria Concezione Betanco, presidente della Chmc -, come contadine lottiamo fin dal 1975. La nostra stata la prima organizzazione di donne che lottano per i propri diritti, tra cui ricordiamo i pi importanti: il diritto allaccesso alla terra, allaccesso al credito e il diritto allassistenza tecnica nellambito della produzione agricola, che quella che ci permette di non morire di fame. Siamo nel 2005 e questi diritti continuano ad essere negati, questa situazione ha creato unenorme esclusione che ha fatto s che solo l1% delle donne contadine abbia accesso alla terra. Prosegue Maria Concezione Betanco: Un altro diritto importante il diritto alleducazione. Noi abbiamo fatto uno studio, il cui risultato rivela che praticamente viene negato a noi donne contadine il diritto allistruzione in quanto la maggioranza di noi ha al massimo 3 anni di scolarit. Il non sapere leggere n scrivere un problema grande per noi, perch, se non abbiamo terra n credito, non ci resta che andare a lavorare nella maquila, dove le condizioni di lavoro in fabbrica fanno invecchiare tanto che a trentanni non possono pi lavorare, ma neppure tornare ad essere contadine. Io credo che almeno come contadine potrebbero lavorare fino a cinquantanni.

VIOLENZA
Per le donne contadine lavorare nella maquila comporta subire ulteriori ingiustizie: a questo proposito interviene Helena Garcia, responsabile delle finanze della Chmc. Allinizio noi donne della campagna siamo state contente quando abbiamo sentito dellarrivo delle maquilas. Per, nella realt la donna contadina quella che ha sofferto di pi con larrivo dellindustria

MIGRAZIONI INTERNE
Un altro impatto negativo delle maquilas investe la mano dopera nella campagna. Infatti al prodursi della migrazione interna (spinta dalla povert e dai disastri ambientali) dai piccoli villaggi verso le citt e le zone industriali, si perde la mano dopera su cui contava il piccolo agricoltore e in questo modo si frat-

maquiladora. Troppe contadine hanno subito abusi e maltrattamenti, hanno ricevuto salari bassi, sono state costrette a lavorare cos tanto da contrarre malattie respiratorie e, cosa ancor pi grave, molte altre sono state violentate dai loro padroni. Io personalmente ho delle amiche che hanno avuto figli a seguito di violenze perpetrate dai loro datori di lavoro, che, appena le hanno viste incinta, le hanno licenziate senza riconoscere loro neanche lanzianit di lavoro. Queste donne oggi vengono maltrattate dalle loro stesse famiglie perch sono ritornate a casa con dei figli, senza padre, invece di ritornare con dei soldi. Questa situazione alla radice della disintegrazione familiare: bambini di strada, uomini che per la disperazione economica emigrano verso gli Usa, famiglie sfasciate. Insomma, venuta ad aumentare la povert e la disgrazia nelle famiglie della campagna dellHonduras do-

ve quei bambini che sono stati abbandonati perch la madre doveva andare a lavorare nella maquila, e che hanno appena 13/14 anni, iniziano a partire verso gli Usa, dove a loro volta vengono sfruttati nei luoghi di lavoro e spesso tornano a casa malati. Proprio adesso mio figlio sta ritornando dopo essere immigrato negli Usa, dove si ammalato. Come ho detto, la povert fa s che la gente si veda costretta ad emigrare. Gilda Rivera coordinatrice del Centro di diritti delle donne (Cdm), che a Tegucigalpa una delle organizzazioni pi impegnate nella difesa dei diritti delle donne lavoratrici nelle maquilas. Le maquilas in questo paese - ci spiega - hanno significato una fonte di lavoro per molte donne che purtroppo non hanno altra alternativa, ma allo stesso tempo, hanno significato una violazione permanente di molti diritti. Abbiamo trovato

e documentato violazioni dei diritti quali: mancato pagamento di straordinari, condizioni di lavoro disumane, aggressioni fisiche e psicologiche da parte delle persone che ricoprono ruoli di autorit allinterno delle maquilas; abbiamo documentato inoltre il fatto che molti datori di lavoro detraggono mensilmente dal salario dei lavoratori una quota che corrisponde alla previdenza sociale, ma quando queste donne si ammalano e vanno in ospedale non vengono ricoverate, perch limpresa non ha versato i contributi dovuti allo stato.

LA POSIZIONE DELLA CHIESA: NO, COS NON VA


Incontriamo un rappresentante della Pastorale sociale della Caritas. In Honduras la Caritas ha assunto un ruolo preponderante tanto nellambito della difesa dei diritti umani dei lavoratori che in quello della difesa dellambiente. Abbiamo intervistato a questo proposito Pedro Landa, vice direttore della Pastorale sociale della Caritas. Con lui abbiamo parlato di come sar colpita la popolazione dai macro-progetti come il Piano Puebla Panam (PPP), che fornisce linfrastruttura necessaria per continuare e anzi rafforzare lo sfruttamento.Il PPP prevede la costruzione di reti di autostrade, di un sistema di interconnessione energetica, oltre allinstallazione di zone franche in tutto il Centro America. Parallelamente, c il trattato di libero commercio tra Stati Uniti e America Centrale (Cafta), che coinvolge tutti i paesi dellAmerica Centrale e far s che la merce e gli investimenti di capitali stranieri possano circolare per questarea, e circoleranno proprio sulle strade che costruir il PPP. Inoltre, abbiamo parlato dellingiusto salario che ricevono i lavoratori delle maquilas in Honduras, in America Centrale e nelle maquilas rispetto ad altri paesi: se in Honduras il salario si aggira intorno ai 25 centesimi di euro allora, passiamo ai circa 50 centesimi di euro in Cina, ai 4,60 euro nelle maquilas del Messico e in fine ai
Degrado ambientale e filo spinato su una strada honduregna.
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Una donna sopraffatta dalla stanchezza su un autobus.

7,00 euro circa nelle industrie degli Usa. La chiesa, e principalmente la Pastorale sociale Caritas, ha manifestato la sua preoccupazione per i trattati di libero commercio, che pi che un vantaggio e unopportunit di sviluppo, rappresentano il mezzo per cui questo paese viene spogliato della sua sovranit, delle sue risorse produttive e del suo capitale umano. Questo ci conduce ad una maggiore proliferazione della povert e in questo senso evidente che c una marcata intenzione di continuare a utilizzare la manodopera che la nostra povert fornisce alle transnazionali dei paesi ricchi del Nordamerica e dellEuropa. Lindustria delle maquilas, inoltre, non porta alleconomia del paese altro che il salario precario, perch questo modello incapace di incorporare lindustria nazionale honduregna nel mercato mondiale. Le materie prime insieme ai macchinari sono introdotti in Honduras dallestero (esenti da qualsiasi imposta) e poi, i prodotti finiti - per lo pi tesMC / giugno 2005 pagina 60

sili - anche se sono stati confezionati nelle zone franche di questo paese, non vengono esportati come prodotti made in Honduras. In pratica, vengono riportati nei paesi del Nord come prodotti fatti nel Nord, con prezzi del Nord, anche se sono stati fabbricati ai costi (bassissimi) del Sud del mondo. Aggiunge Pedro Landa: Noi non possiamo negare che lindustria delle maquilas abbia generato impiego. Sicuramente lo ha fatto e stiamo parlando approssimativamente di 130.000-150.000 persone, cio di una grande fetta della popolazione economicamente attiva. Ma, se vero che le maquilas generano impiego, quello che non accettabile sono le condizioni, che non sono di certo giuste. Penso che da tutti sia conosciuta la politica, utilizzata per incentivare la produzione, che consiste nel pagamento a cottimo. Tra laltro - precisa ancora Pedro Landa -, la maggioranza della popolazione che lavora nelle maquilas ha una media di 5 anni di scolarit. Lindustria impedisce a questa par-

te della popolazione giovane di avere accesso a un qualsiasi tipo di formazione che le permetter in futuro di migliorare la loro situazione e quella del paese. Non solo vengono bloccati nella loro crescita personale, ma nel contempo schiavizzati in un lavoro caratterizzato da una iperspecializzazione in operazioni meccaniche che riguardano soltanto una parte specifica del processo produttivo. Il risultato che le donne che escono dalle maquilas hanno una scarsa qualifica professionale per accedere ad un altro impiego in altri settori delleconomia. Aggiunge Pedro Landa, concludendo: Personalmente vedo con preoccupazione che alcune di queste maquilas abbiano chiuso nel nostro paese lasciando una grande quantit di donne giovani senza possibilit reali di aspirare ad un altro lavoro. Inoltre, ci preoccupa linsicurezza di questo tipo di economia perch si basa sui capitalirondine: cos come oggi sono qua in Honduras domani possono andarsene in Asia oppure in un altro paese e non garantiscono per lo stato nessun tipo di stabilit macroeconomica. Infatti, questa crescita artificiale ed anche totalmente dipendente dai capitali esteri, perch lindustria delle maquilas gode nel nostro paese, e in tutta lAmerica Centrale, di una quantit di eccezioni tariffarie e privilegi doganali tali che risulti molto conveniente stabilirsi in questa regione. Il rischio che nella misura in cui si aprono nuove opportunit di lavoro in altre parti del mondo, a costi ancora minori, questi capitali stranieri vengano disinvestiti e le maquilas semplicemente traslochino altrove. evidente che in tutto ci il futuro dell Honduras resti in secondo piano. In conclusione, come tutti gli altri intervistati, anche Pedro Landa ci ha confermato che le maquilas hanno creato delle opportunit di lavoro a breve termine, ma hanno altres generato costi sociali altissimi. Tanto alti da chiedersi: Ne vale la pena?.

(FINE 2. PUNTATA - CONTINUA)

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