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17 gennaio 1828, dopo tante preghiere e faccende, arriva il giorno dellattuazione. [] Riesce ad affittare qualche stanza in unaltra casa, quasi di fronte alla chiesa; l c un cortiletto detto Volta Rossa, perch larco dellandito dipinto di quel colore: in poche camere, attrezzate da lui come si deve, entrano quel giorno con grandissima gioia i due primi infermi, Margherita Andr e Giuseppe Dana. [] egli intende portare qui quelli che non hanno niente da sperare da nessuno. [] Egli chiama infatti il nuovo luogo: DEPOSITO DEI POVERI INFERMI DEL CORPUS DOMINI, SOTTO LA PROTEZIONE DI S. VINCENZO DE PAOLI. [] Il canonico non perde tempo ad animare lopera di carit: oltre a moltiplicare subito la presenza l, servendo egli per primo gli ammalati, si guarda attorno per trovare chi con lui faccia la stessa cosa. Prima di tutto un medico che occorre [] e, dopo il medico, anche un farmacista. [] Dio aiuta i buoni con i buoni: il Cottolengo se ne accorge con gratitudine sconfinata, di giorno in giorno sempre pi persone vengono, guardano, capiscono, e la carit le attira irresistibile. Il deposito diventa un vero ospedaletto e chi vi passa per essere curato non vorrebbe pi lasciarlo, vi trova bont, unita alla migliore assistenza, alla pulizia, allattenzione precisa. Si cominciato con 14 ammalati e, con il tempo, si arriva a 131. [] Gli altri canonici del Corpus Domini lo hanno capito e assecondato fin dal principio, gli vogliono bene; [] "non stai facendo il passo pi lungo della gamba?" sussurrano. Lui annuisce. Se si trattasse delle sue gambe, sa che sarebbe gi morto e sepolto, ma qui si tratta del cammino della carit, che Dio, e quando cammina Dio[]
La Piccola Casa fondata e si sostiene unicamente sulla preghiera: cos diceva il nostro santo. Per questo parliamo volentieri di unospite che, nella sua vita ritirata, sembrerebbe non partecipe delle nostre finalit: la vediamo soltanto in Chiesa, la Domenica. Ma, se andiamo a trovarla nella sua camera, dove per motivi di salute, questa piccola donna di 86 anni trascorre la maggior parte del suo tempo, la troviamo intenta alla preghiera. Per la sua porta sempre aperta, come il suo cuore, e spesso si rifugiano le sue compagne di reparto. Morena non si lamenta delle sue sofferenze, che sopporta con una pazienza esemplare (offriamo tutto al Signore!). Morena ama raccontare di quando viveva accanto al fratello sacerdote, al quale ha dedicato tutta la sua vita, aiutandolo con grande spirito di sacrificio nella cura delle parrocchie che ha avuto in vari paesi, come Marciana e Uliveto. Quel bravo sacerdote ha lasciato un buon ricordo: sono passati pi di 50 anni da quando era a Uliveto, tanto per fare un esempio, ma questanno stato celebrato
Maria Luisa
Che festa! Alla luce e al calore di uno splendido sole sono fioriti sul prato centrale del giardino dei giganteschi fiori blu: grandi gazebo che coprivano i tavoli preparati per il pranzo e le viole del pensiero che li adornavano. Da tempo noi ospiti ci eravamo impegnati nei cartelloni e nei cestini che la nostra animatrice Arianna aveva appeso tutto intorno e che davano un senso di allegria coi loro fiocchi colorati, mentre le conchiglie segnaposto ricordavano il mare. Eravamo tanti! Cera anche una fila di tavoli nel passaggio coperto, e gli ospiti erano stati portati gi tutti vestiti a festa, anche molti dei pi disagiati, con grande impegno delle operatrici. Poi cerano i parenti, gli amici, i volontari, i sacerdoti, le suore, i religiosi, che hanno dato un valido contributo, e noi ringraziamo tutti di cuore. Insuperabile stata larte del cuoco e di tutta la sua quipe, che hanno saputo offrire a 160 persone un menu abbondante, vario, squisito! Anche i nostri bravi operai Sergio, Paolo e le donne del polivalente
hanno lavorato tanto e bene! Il nostro pi vivo ringraziamento va al direttore, che ha voluto rinnovare questanno la festa dellanno scorso, e che ha rivolto ai parenti un toccante e profondo discorso sulle finalit del Cottolengo, sullo spirito della Piccola Casa. Dopo il pranzo, chi poteva ha partecipato a un pomeriggio di giochi (come il cruciverbone sulle canzoni) e di musica, perch venuto, con nostra grande gioia, lamico Paolo Paoletti, con la sua fisarmonica che ci aveva allietati nel suo soggiorno qui con noi. Il canino Aron era come un allegro folletto, felice di avere anche il suo padroncino Francesco. Grazie, un grazie speciale alle fisioterapiste ed a Arianna, fontana inesauribile e di slancio generoso! Deo gratias!
Maria Luisa
In questi giorni siamo usciti con i volontari a fare una passeggiata in corso Italia a guardare le vetrine e poi ci siamo messe a mangiare la schiacciata davanti la Chiesa del Carmine e poi abbiamo proseguito vicino alla farmacia Petri e poi un altro giorno siamo andate sul viale delle Piagge e abbiamo visto dei cani che passeggiavano con i padroni. Anche noi avevamo con noi il cagnolino Aron, che di molto simpatico.
Benita
Maria Luisa
Nella nostra Piccola Casa c' una bella tradizione di volontariato. I primi addirittura sono arrivati a met del secolo scorso, mentre alcuni ci frequentano da ben venti anni continuativi. Grazie a loro noi ospiti abbiamo potuto svolgere molte nuove attivit e, pi che altro, abbiamo potuto conoscere persone esterne e farci conoscere. Alcuni di loro vengono nella Piccola Casa per far camminare ospiti che da soli non ci riescono, altri per imboccare chi ha difficolt, altri ancora per svolgere attivit pi complesse. Nella foto potete vedere la volontaria Annamaria che la mattina fa attivit di Mantenimento, dove facciamo calcoli e scriviamo e a noi sembra di essere di nuovo a scuola. Le altre due volontarie invece sono Laura e Maria Pia che fanno Stencil, cio un modo di pitturare con pennelli pi grossi che a noi piace molto. Approfittiamo di queste righe per rivolgerci alle persone che vorrebbero fare volontariato ma che non hanno ancora preso la decisione: venite con il cuore aperto, vi entreremo nel cuore.
Uno di questi giorni sono rimasta sorpresa di trovare nel nostro laboratorio due specchi, delle creme, pettini e spazzole: sembrava proprio un negozio di pettinatrici. Cerano anche delle piantine fiorite e tante riviste sui tavolini. Queste cose nella scuola non lavevo mai viste. Poi Arianna ci ha spiegato che da questanno noi donne proveremo a passare unora cos, a coccolarci come dice lei a farci curare le mani e il viso con delle buone creme e lo smalto per le unghie, chiacchierando tranquillamente e bevendo anche una tisana. C chi si deve ancora abituare a questa novit A una certa ora poi ci beviamo anche una tisana non zuccherata perch nelle vere beauty farm la danno cos e quindi non tanto buona (ma per belle apparire dobbiamo soffrire!). Come sottofondo abbiamo la musica classica! Io ammiro lattenzione che la nostra Arianna ha per noi e ringrazio tutte le persone che ci procurano le creme e le altre cose.
Licia
e t n e m a t . . n e l o t cot
Si cuoce il cavolo nero e si prepara un brodo col ginocchino di maiale. Poi si trita fine fine il ginocchino, con tutta la buona robina che c dentro. Se si vuole, si taglia il pane a fette e si fa la zuppa, oppure si mangia il brodo da solo. E buono anche il giorno dopo.
Quandero giovane, mio padre ammazzava il maiale e si adoperava tutto, non si sprecava niente del maiale!
Il Gruppo di conversazione
Locchio del padrone ingrassa la mucca M. Luisa Guardate il saggio com libero e sereno! E luomo meschino com preoccupato e ansioso!
BEN...(E)...DETT O
Ad un tratto ho sentito quanto lunga la vita. Forse la vecchiaia prende tutti alla sprovvista. Non si esauriscono le passioni, ma soltanto le forze.
Lido
Fabiana
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