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di
Maurizio Bonanno
MettiaMo a dieta
il leviatano!
di
Carlo lottieri
A dispetto
dei problemi
di finanza
pubblica, ci
sarebbero
molte riforme, a
costo zero, che
potrebbero
aiutare le
famiglie e
le imprese
com a fallimenti. In questo modo si alimenta senza sosta la bulimia degli Stati, la loro pretesa di continuare a gestire tutto, non importa in che modo, perpetuando rendite politiche monopolistiche e
privilegi e unimmane distruzione di risorse, dissipate in infiniti canali
improduttivi o in investimenti apparenti, che non possono mai, come
dimostrano la storia e la logica economica, produrre ricchezza al
pari delle risorse lasciate in mano agli individui nel mercato e nello
scambio. Saltati tutti i limiti al prelievo fiscale, dominano cos ovunque
la discrezionalit politica assoluta, la politica del giorno per giorno,
giustificate da continuamente invocate fantomatiche emergenze, non
solo nel teratologico sistema italiano.
Qualcosa per in questa bulimia dello Stato si sta incrinando.
La contropartita che il sistema statale di governo richiede giorno
dopo giorno diventata enorme.
Gli eternamente tartassati (soprattutto i ceti medi) incominciano
ad accorgersi che questa macchina devastatrice e distruttrice di risorse sfuggita di mano anche agli apprendisti stregoni, capaci
solo di assegnare le ricchezze prelevate a ceti e a categorie arbitrariamente scelti. Beni che gruppi e individui potrebbero benissimo
produrre e gestire da soli sono sottratti agli scambi volontari e finiscono nel calderone, giustificato da uninesistente equit, in cui i rapinati pagano per servizi fruiti da pochi, oppure che non sono
nemmeno desiderati. Tutte le promesse di un miglioramento del tenore di vita si rivelano un fallimento generale, con laumento mostruoso di sacche di povert corrispondenti a interventi inefficaci e
controproducenti, finanziati da unenorme spesa. I governi non riescono a mantenere istituzioni commisurate ai bisogni. La bulimia dello
Stato moderno appare sempre pi come una malattia mortale, non
pi curabile con lutopia dello Stato minimo e costituzionale.
Se gli individui, ormai privi di diritti di propriet su s stessi e sul
frutto del proprio lavoro - e sempre pi coinvolti in una guerra di
tutti contro tutti per accaparrarsi le risorse raccolte dallo Stato hanno a lungo sopportato livelli di tassazione come quelli contemporanei, mai visti prima nella storia, prima o poi, quando le nebbie
ideologiche dei beni pubblici, della propriet pubblica (forma
contemporanea dellantico bottino di guerra), della redistribuzione
e dei servizi incominceranno a diradarsi, apparir in pieno tutta la
realt della politica, forse presenteranno il conto di un inganno del
quale prima non si erano accorti.
Universit degli Studi di Milano
alessandro.vitale@libero.it
la politica e
latrofia sociale
Come uscire dal sonno morale che
viene indotto dagli interventi della politica
di P ietro
M onsurr
Molto spesso sembra che la politica
tratti la popolazione come una massa di minorenni bisognosi di cure e attenzioni, salvo
poi periodicamente innalzarla al rango di
sovrano in prossimit delle elezioni. E qui
nasce una tensione, perch coloro che sono
ritenuti in grado di contribuire a determinare
le politiche di una nazione sono gli stessi che
non sono ritenuti capaci di amministrare le
loro vite. Buonsenso vorrebbe che una persona ritenuta in grado di decidere ci che
riguarda la vita di tutti dovrebbe anche essere in grado di decidere ci che riguarda
la sua vita, ma in politica il buonsenso, si sa,
non benvenuto.
particolarmente preoccupante il fatto
che parrebbe che a trattare gli adulti come
se fossero bambini si provoca effettivamente
uninfantilizzazione della societ. Le abilit
si sviluppano con labitudine e la pratica: chi
abituato a cooperare con altre persone
sviluppa le qualit morali e intellettuali necessarie a cooperare, e chi abituato a servire, al contrario, non le sviluppa. Attacca
lasino dove vuole il padrone non un proverbio da popolo libero, ma in Italia di proverbi del genere ce ne sono decine. Il
cittadino di una democrazia pu avere tutto
senza doversi impegnare, semplicemente
di
lorenzo infantino
IL probLema
DeI beNI pubbLICI
a trasformazione dello Stato da strumento di sfruttamento po- E tale confine sembrato sicuro sin quasi alla fine dellOttocento.
litico a complemento della cooperazione sociale la grande Ma nel secolo successivo si verificato lo scardinamento di quella
acquisizione della culturale liberale. un passaggio che si frontiera. vero: il ceto politico ha sempre interesse ad allargare la
realizzato lentamente e che non ci pone al riparo da possibili indie- sfera dellintervento pubblico. E tuttavia ci si realizzato solo
treggiamenti. Corriamo permanentemente il rischio di dover subire quando alla sovranit della legge, del diritto cio inteso come
ricadute nello sfruttamento politico. Infatti, considerare il diritto complesso di norme generali e astratte, si sostituita lidea della socome il prodotto del processo interattivo che si svolge allinterno della vranit popolare e il suo corollario: che cio il Parlamento eletto dal
societ e attribuire a ciascun individuo, nella sua condizione locale, popolo potesse, sulla base di quella investitura, interferire con tutto
una conoscenza superiore a quella di qualunque autorit non sop- e far coincidere il diritto con la propria legislazione. Processo che
prime la funzione del Legislatore e della politica. La relega sola- stato poi facilitato da quelle teorie economiche (in particolare, quelle
mente in posizione residuale. Nella classica formulazione di Adam di ispirazione keynesiana), che hanno posto in discussione la regola
Smith, il sovrano completamente dispensato da un dovere nel cui del bilancio pubblico in pareggio. Si sono in tal modo create le conadempimento sempre esposto a innumerevoli delusioni
dizioni perch la classe politica potesse pagare il cone per il cui giusto svolgimento nessuna saggezza o coAdam Smith era senso mediante la continua dilatazione del territorio dei
noscenza umana pu mai essere sufficiente: il dovere di convinto di poter beni pubblici, di finalit cio perseguibili attraverso la
sovraintendere alle attivit dei privati e di dirigerla verso demarcare con rigore mano visibile dello Stato. cos che, dopo la met del
occupazioni pi idonee allinteresse della societ. Lo larea di intervento Novecento, Bruno Leoni ha scritto: Nel nostro tempo,
Stato deve solamente a) proteggere la societ dalla delle pubbliche autorit lestensione dellarea in cui sono divenute necessarie, o
violenza e dallinvasione di altre societ indipendenti;
anche convenienti, le decisioni collettive stata grossob) proteggere per quanto possibile ogni membro della societ lanamente sovrastimata, e larea in cui gli adattamenti individuali
dallingiustizia od oppressione di ogni altro membro, ossia [... deve] spontanei sono ritenuti necessari, o convenienti, stata circoscritta
instaurare unequa amministrazione della giustizia; c) creare e ben pi severamente di quanto non sia consigliabile.
mantenere certe opere pubbliche e certe istituzioni pubbliche, che
Ci ha condotto, dal punto di vista giuridico, al restringimento
non potranno mai essere create e mantenute dallinteresse di un in- del territorio delle norme generali e astratte e allaffermarsi di provdividuo o di un piccolo numero di individui, perch il profitto non po- vedimenti legislativi che, violando il principio delluguaglianza ditrebbe mai ripagarli del costo.
nanzi alla legge, hanno privilegiato gruppi particolari di interesse,
Pronunziando tali parole, Smith era convinto di poter demarcare le cui acquisizioni politiche sono state invocate da altri gruppi per
con rigore larea di intervento delle pubbliche autorit. Lo Stato re- ottenere a loro volta altre acquisizioni. E, dal punto di vista stretstava competente nellambito della fornitura dei cosiddetti beni tamente economico, si determinato un rapido e continuo aumento
pubblici, nella realizzazione cio di finalit che i privati non avreb- della spesa pubblica, con linstaurazione di quella che James M. Bubero potuto perseguire o non avrebbero potuto farlo con profitto. chanan e Richard E. Wagner hanno chiamato democrazia in de-
maggio -- febbraio
giugno 2011
gennaio
2011
ficit. Ci significa che la rincorsa ai privilegi politici colpisce il terra i suoi continuatori in Jeremy Bentham, John Austin, James e John
principio della sovranit del diritto e lintera concezione liberale Stuart Mill (con leccezione di alcune parti di On Liberty). Alla base
della societ. Ecco perch Bruno Leoni e Friedrich A. von Hayek di tale tradizione, c un atteggiamento squisitamente razionalistico,
hanno posto in evidenza i pericoli che lestensione dellattivit ridi- che assume la forma dellassolutismo gnoseologico. I suoi esponenti
stributiva dello Stato comporta in termini di libert e di sviluppo so- presumono di poter conoscere i dati rilevanti di ogni situazione;
ciale. James M.Buchanan si spinto a invocare lintroduzione di una ritengono che le istituzioni possano essere intenzionalmente create e
costituzione economica, capace di vincolare il ceto
modificate; affidano al potere politico una funzione ripolitico a regole di condotta, soprattutto a quella I beni pubblici sono distributiva e unestensione incompatibili con la concedel pareggio di bilancio. E Murray N. Rothbard, stati trasformati in una zione whig. significativo che Alexis de Tocqueville sia
esponente dellanarco-capitalismo americano, ha sorta di Cavallo di giunto ad accusare Voltaire di non avere saputo indivigiudicato molto dubbia la categoria del beni pub- Troia dellinterventismo duare i presupposti della libert politica e di non avere
blici, aggiungendo che in ogni caso non detto che legislativo ed economico compreso la funzione svolta dal Parlamento e dalle altre
debba essere lo Stato a fornire quel determinato
istituzioni politiche della societ inglese. E non sorprende
bene. Il fatto che gli scambi di voti in Parlamento fra gruppi di in- che dalle posizioni dei philosophes e dei rappresentanti del raditeresse e la mancanza di adeguate regole economiche hanno tra- calismo filosofico (i seguaci di Bentham) siano nate varie correnti
sformato i beni pubblici in una sorta di cavallo di Troia politiche di ispirazione socialista e anche lidea della possibile codellinterventismo legislativo ed economico. E ci ha dato forza a niugabilit fra liberalismo e socialismo.
una diversa tradizione liberale: quella che discende dai filosofi delLuiss Guido Carli - Roma
linfanti@luiss.it
lIlluminismo francese (Rousseau, Helvetius) e che ha avuto in Inghil-
di G ianfranCo faBi
ficativa partecipazione, una migliore efficienza. E come scrive Vito Tanzi nellintroduzione del libro: potremmo scoprire
con nostra grande sorpresa che vi sono
altri modi di organizzare la societ, modi
che non sono meno auspicabili della pervasiva presenza dello Stato. In uno spirito che mette insieme il solidarismo
cristiano e la fiducia nella persona propria di un vero liberalismo. In una prospettiva in cui il potere diffuso e, quindi, la
democrazia diventa una realt e non solo
una formula.
gian.fabi@alice.it
di Marco Parisi
il federalisMo
nella storia dellitalia
Oggi come al
momento dell
Unificazione
lattuazione
di una vera
riforma dello
Stato in senso
federale
necessaria
10
nario di Stato pi che un delegato del popolo (I. Montanelli, 1974), caratteristiche tipica del centralismo. Inoltre, chi aveva sostenuto lannessione non poteva certo
concedere autonomia agli annessi. Si diede cos vita
ad una struttura centralizzata, basata su Prefetti investiti di poteri proconsolari.
Con queste premesse diventa chiaro che i tentativi
di adottare un struttura federale furono velleitari (come
le iniziative parlamentari di Marco Minghetti o il pensiero politico di Carlo Cattaneo); labito federale era
chiaramente quello che pi si adattava ad uno Stato
che contava sette strutture istituzionali pi o meno diverse, non erano necessari altri argomenti a sostegno,
ma i centralisti prevalsero. Ben pi difficile, e tuttora impresa incompiuta, fu creare una cultura nazionale unica.
Le divisioni politiche millenarie nonch la struttura geografica italiana hanno contribuito a sviluppare lungo la
penisola culture necessariamente diverse. La celebre
frase con cui Massimo dAzeglio si preoccupava di fare
gli Italiani nascondeva il vero problema di fondo: lo
Stato italiano contiene in s tante nazioni che non possono essere cancellate con un colpo di mano e hanno
bisogno di una legittimazione politica che stata loro
negata (G. Turco, 2001). Con tante nazioni in una, con
popoli con qualcosa in comune e molto di diverso, non
possibile accettare una struttura politica centralizzata
che nel tempo non ha contribuito a creare il cittadino
italiano, ma ad esasperare le diversit.
Dopo centocinquanta anni sembra che lunico effetto tangibile dellunificazione sia stata la fine della
possibilit di autodeterminazione dei popoli italiani.
Questo ha portato allannosa diatriba nordisti-sudisti
che (a ragione) si lanciano vicendevoli accuse, oltre che
allaumento della distanza con il riconoscimento in valori
comuni. Oggi come allora, lattuazione di una vera riforma dello Stato in senso federale sarebbe necessaria
e si adatterebbe perfettamente alla cultura municipalista italiana (A. Cazzullo, 2010), tuttavia pare sempre
molto lontana. Per trovare la giusta via, sarebbe giusto
guardare indietro, almeno di centocinquantuno anni.
maparisi84@virgilio.it
QUanto costano
le province?
di a ndrea
G iuriCin
per leconomia un taglio cos importante sui carburanti. Certamente vi sarebbe un recupero di entrate fiscali
dovute ad uno sviluppo pi rapido
delleconomia.
Una manovra impossibile?
Sarebbe fattibile economicamente
e non impossibile da mettere in pratica.
Politicamente
invece molto
dura una tale riforma a causa
delle resistenze
della Lega Nord,
che proprio nel
bacino delle Province ha avuto i
primi successi al
Nord e che vede
in queste realt la
formazione della
propria classe dirigente.
Con leliminazione del livello di
Governo
delle
Province non verrebbero chiaramente intaccate le funzioni che queste svolgono. I risparmi
verrebbero anche dalleliminazione
della classe politica, che da sola costa
quasi 140 milioni di euro lanno.
Non solo possibili altri risparmi?
Sembra evidente ai pi che sono possibili altri tagli. Infatti, i costi di amministrazione e controllo delle Province
ammontano nel 2008 a quasi 3,6 miliardi di euro. Questi costi non sono dovuti alle attivit svolte dagli Enti Locali,
che hanno a disposizione altri 11 miliardi di euro per svolgere le loro funzioni, ma appunto alla sola gestione.
Non verrebbe intaccato il numero
dei dipendenti, che hanno un costo annuale di 2,3 miliardi di euro e dunque
non sarebbe difficile da far digerire
una tale misura. Le funzioni verrebbero
dunque spostate ai Comuni o alle Regioni, cos come gli stessi dipendenti.
una manovra soft, ma che comporterebbe due miliardi di euro di risparmi
netti.
Oltretutto
tale
eliminazione era presente nel programma elettorale del 2008 del Po-
11
di
s andro s CoPPa
12
pacit contributiva. Infatti, levoluzione delle comunicazioni e posta di scopo, invece di essere abolita, potrebbe addirittura esquella tecnologica hanno fatto si che, oltre al televisore, siano sere legislativamente elevata al doppio o al triplo del valore
ormai moltissimi gli apparecchi elettronici che potrebbero rien- delle abitazioni.
trare nell indeterminata categoria degli "atti o adattabili", come
Sulle ragioni dellingiustizia dellimposta radiotelevisiva si poad esempio un cellulare o un computer collegato ad trebbero aggiungere altre considerazioni come, ad esempio, che
un'antenna parabolica per captare i segnali radiotela stessa RAI, oltre a percepire il canone, si avvale allevisivi provenienti da tutto il mondo, inclusi quelli Lostilit popolare tres delle risorse pubblicitarie, laddove queste ultime
emessi dalla stessa Rai. Essi sono ormai utilizzati senza al canone RAI esprime costituiscono lunica fonte di sostentamento per le altre
alcuna limitazione, anche se per alcuni servizi i pos- lingiustizia contro emittenti, e persino i casi di servizi pubblici sostenuti
sessori provvedono in genere al pagamento di un ab- un balzello fiscale non dalla fiscalit generale e non anche con un tributo ad
bonamento, e non corrispondono alcun canone RAI. condivisibile e da abolire hoc. Ed altre ancora, che potrebbero solo confermare
Quanto alla capacit contributiva, non si vede
quanto evidenziato, e cio che lostilit verso il canone
come possa essere considerato un indice il possesso di un appa- Rai esprime non soltanto un legittimo sentimento disapprovazione
recchio televisivo, il cui costo pu ora essere contenuto anche in dellimposta, ma anche, e soprattutto, una palese rivolta nei con50 euro, mentre quasi il triplo il canone da pagare, peraltro fronti di un ulteriore ingiusto, e persino anacronistico, balzello triogni anno. Applicando lo stesso criterio si potrebbe addirittura butario, la cui abolizione appare sempre di pi doverosa.
pensare che lICI, che condivide con il canone RAI la natura di iminfo@studioscoppa.com
faraCi
e elezioni di middle
term hanno rappresentato un momento
importante nella recente
storia politica americana.
A soli due anni dalla netta
vittoria di Barack Obama, acclamato come
il messia del nuovo progressismo americano, i Repubblicani si sono ripresi la Camera dei Rappresentanti ed hanno sfiorato
la riconquista della maggioranza al Senato
che veniva rinnovato per un terzo.
Ma dietro il successo del partito dellelefante non c solamente una fisiologica disaffezione nei confronti di un presidente in
carica in un momento di crisi economica, n
una semplice nostalgia dellestablishment
dellera Bush.
La pi grande novit delle elezioni dello
scorso novembre stato lemergere, allinterno del Partito Repubblicano, del movimento dei Tea Parties che da posizioni
coerentemente libertarie il protagonista
della riscoperta dei valori propriamente
americani della moderazione fiscale e del
governo limitato.
In questo senso il Tea Party si contrappone fortemente alla leadership di Obama,
un presidente che non sembra credere nellAmerican Exceptionalism e prefigura per
molti versi politiche socialdemocratiche di
stampo europeo. Ma allo stesso tempo questo crescente movimento grassroots rappresenta una sfida ai repubblicani moderati,
accusati di avere svenduto i principi del libero mercato alla conservazione del potere.
Questo rinnovato vento culturale sta
dando fiato allarea liberista del Grand
Old Party, anche in vista delle prossime
presidenziali e ci si traduce da un lato
nellinteresse che sta ormai catalizzando
la campagna di quel Ron Paul da sempre
campione dellAmerica libertarian, dallaltro nel rafforzarsi di altri politici meno radicali, ma comunque decorosamente
market-friendly, come ad esempio Tim Pawlenty che ha lanciato un comitato esplorativo in ottica 2012.
In Congresso la stella repubblicana
delle ultime settimane stato invece Paul
Ryan, presidente della Commissione Bilancio, che ha saputo costringere il presidente
Obama ad un lungo e delicato negoziato
sui tagli al budget federale. I Repubblicani
si sono rifiutati di votare il budget finch
Obama non accettasse di operare una
dolorosa serie di sforbiciate e lo stallo si
protratto per diverse settimane. La prospettiva, nel caso non si fosse trovato un
accordo, era quello di arrivare ad uno
shutdown parziale del governo federale
per mancanza di fondi.
Quello che degno di nota come, secondo vari sondaggi, gli americani non fos-
13
di
silVio BoCCalatte
iviamo nellepoca dei diritti fonda- rita, ma dellinsieme degli operatori pubblici. cutore virtuale: un diritto! Un diritto di tutti!
mentali delluomo - veri e presunti, In una parola, non precisissima, ma indica- Se si paga il ticket solo a causa dei costanti
veri e falsi - e nessuno pi dubita che tiva: si tratta dello Stato. Riassumendo, in- sprechi dei soldi pubblici, ma bisognerebbe
la salute sia da annoverare tra di essi. Anzi: somma, lo Stato ha il compito costituzionale tendere ad eliminare uningiusta gabella
ne sia forse il principale, insieme con il diritto di tutelare la salute: ora, il medesimo art. 32 come il ticket!.
alla vita. Eppure qualche dubbio sul signifi- della Costituzione precisa che questo comManipolare lopinione pubblica, in
cato stesso della parola diritto lo nutriamo pito dovr essere svolto tramite cure gra- fondo, semplice: basta ripetere per deancora, posto che non ci possibile conve- tuite agli indigenti.
cenni questa concatenazione di concetti e si
nire germi e virus nelle patrie aule di giustiEcco: fermiamoci a questo dato e riflet- otterr la bizzarra convinzione secondo la
zia allo scopo di sentirli condannare al tiamo su di esso.
quale la Costituzione garantisce una sanit
risarcimento del danno, nonch, ovviamente
Innanzitutto unesegesi corretta alla luce pubblica e gratis per tutti. Esprimendo in teralla riduzione in pristino delle nostre condi- del principio di realt nella sua declinazione mini economici questa drammatica vulgata
zioni fisiche. Forse anche un bene: i tempi economica (quello che recita: nessun pasto divenuta patrimonio del senso comune, ci
degli italici tribunali superano di molto quelli gratis) ci consente di leggerne la sua por- significa due cose: la sottrazione completa
di efficacia degli antibiotici.
tata reale nel senso che la Repubblica ga- della sanit dal mercato e il suo totale fiA parte le perplessit dogmatiche - con rantisce agli indigenti cure a spese dei nanziamento tramite le risorse tratte dalla
le quali non vogliamo certo annoiarvi e che contribuenti. Bene: appurato come la for- fiscalit generale. Vi sembra strano? Vi sempossono anche essere ricacciate nei contorti mula prescelta dal costituente stia a signifi- bra che contraddica una previsione di cure
meandri mentali dei giuristi con
care che lonere
gratuite agli indigenti? S, lo .
deformazioni pandettistiche -, Nella Costituzione economico per le Si pu affermare Eppure proprio su questi prenessuno pu dubitare che nella la salute definita cure degli indigenti che il S.S.N. andato supposti che il sistema mutualivigente Costituzione la salute sia come fondamentale ricade sulla fiscalit talmente al di l stico stato completamente
esplicitamente definita come diritto dellindividuo e generale, sorgono di quanto previsto dallo superato tramite listituzione del
fondamentale diritto dellindivi- interesse della colletivit alcuni problemi di art. 32 della Costituzione Servizio Sanitario Nazionale: saduo e interesse della collettivit
rapporto con ci che
nit pubblica e gratis per tutti,
(art. 32). Nella nostra Carta Fondamentale, stiamo vivendo da pi di trentanni, nonch paga il contribuente. Nel 1978 ci stato
quindi, la salute ricopre un ruolo molto pi con lopinione pubblica.
considerato come una grande evoluzione,
importante di quello della propriet privata,
Se si chiede alluomo della strada se ri- un tassello essenziale per realizzare il siche, al contrario, non nemmeno etichettata tenga essere la salute un diritto costituzionale stema di tutela voluto dalla Costituzione.
come diritto, figuriamoci poi se fonda- che debba essere garantito per tutti, Allinizio degli Anni Novanta si appurata
mentale.
quasi certamente risulteranno risposte am- linsostenibilit economica di questo modello,
Se la salute un diritto, ma non posso piamente positive. Se poi si aggiunge una ma stata da quasi tutti considerata solo
convenire in giudizio le mie virali o batteriche seconda domanda, chiedendo se tale ga- come una momentanea patologia che afcontroparti, ne consegue che sia un diritto un ranzia debba essere fornita dallo Stato, fligge un qualcosa di intrinsecamente giupo particolare. Possiamo affermare, allora, anche in questo caso vi sar, molto proba- sto, accerchiato dagli speculatori e dagli
che essa sia un diritto poich in capo allin- bilmente, una risposta affermativa.
approfittatori, ma pur sempre profondadividuo sorge la possibilit di chiedere e otOrbene, dopo aver posto queste due mente richiesto dal disegno costituzionale di
tenere prestazioni sanitarie, nonch domane, basta aggiungerne unaltra e il rivoluzione promessa.
condizioni ambientali salubri. In ogni caso, il gioco fatto: lei crede, quindi, che la sanit
Abbiamo agevolmente potuto constanostro interlocutore (e spesso anche la nostra per tutti debba essere pubblica e gratuita? tare come non sia cos, anzi: possiamo trancontroparte) la Repubblica: non si tratta Certo! - Mi pare gi di sentire il tono di quillamente affermare che il S.S.N.
del noto quotidiano n della madama tur- voce, lievemente risentito, del nostro interlo- (perlomeno nella sua versione originale)
14
di stefania
empre pi spesso assistiamo a grossolane usurpazioni perpetrate ai danni della libert e della vita privata. E ci in nome
della protezione dei cittadini, nella convinzione che un dovere dello Stato cercare di salvarli da ogni possibile pericolo. In tal
modo, si giustifica la pi incisiva ingerenza di uno Stato paternalista
e iperprotettivo nella vita di ognuno di noi. In tale ottica, si pone
senzaltro la legge che vieta agli esercenti di locali pubblici di somministrare bevande alcoliche ai minorenni, sancendo la violazione
della normativa con pene pecuniarie oltre che con la sospensione
dallesercizio stesso. Ad essa si aggiungono altres le ordinanze di
vari Comuni che di recente hanno iniziato a vietare la somministrazione degli alcolici dopo un certo orario.
Queste norme sono conseguenza delle buone intenzioni dei
legislatori, che pretendono di sapere ci che buono e ci che non
lo , e che, dunque, spetta al pubblico il diritto illimitato non solo di
proibire per legge tutto ci che ritiene sbagliato, ma anche di vietare, per raggiungere lo scopo, una serie di comportamenti od attivit di per s perfettamente leciti.
Certo, pu accadere che una persona, a seguito dellassunzione
di alcol, possa diventare un pericolo per se stesso e per gli altri. Non
per questo, per, si dovr punire il commerciante che ha venduto
alcol a costui. E ci vale anche ove lalcol venga venduto ad un minore. Anzich punire il commerciante che svolge il proprio lavoro,
Cosentino
15
don Bosco
era liBerale?
di B runo
B ordiGnon
16
perch, se vi era unattivit che, come sacerdote, gli stava a cuore, questa era il sacramento della riconciliazione. Se colta nel
significato profondo, questa affermazione
di don Bosco prevede una nuova impostazione anche degli studi teologici con limprenditorialit personale del capitale
umano acquisito.
Approfondendo questo discorso, constatiamo che don Bosco vedeva tutta leducazione impostata in questa direzione. Nel
Regolamento per le Case (1853) di propria
mano scrive ai giovani: Onorate i vostri
compagni. Il che significa: riconoscete i doni
di Dio che sono in loro e rendete onore ad
essi. Non solamente invita i giovani ad aiutare i loro coetanei nello sviluppare le proprie attitudini, ma tale aiuto il punto di
partenza fondamentale per ogni educatore:
riconoscere i doni di Dio in ogni giovane e
sostenerlo affinch li sviluppi al fine di realizzare il proprio progetto di vita (vocazione
trascendente per un credente). Mai imporre
i propri schemi alla crescita di un giovane. In
conclusione, si deve aiutare il giovane ad essere imprenditore di se stesso. Mai far perire
le competenze; sempre investirle.
La visione liberale di don Bosco nelleducazione consiste proprio nellimprenditorialit di ci che oggi chiamiamo
capitale umano, sviluppo di una corretta
visione di competenza. Una cosa premeva
a don Bosco: non lasciare inerti n le proprie competenze n il denaro. Evidentemente egli combatteva linerzia economica
del superfluo e voleva che fosse investito
per aiutare in primo luogo coloro che sono
nel bisogno, non facendo lelemosina, ma
abilitandoli a divenire imprenditori di se
stessi. Lattaccamento al denaro per se medesimo, lavarizia, che una forma di idolatria, paralizza limprenditorialit. Anche
da questo punto di vista don Bosco stato
veramente santo: non era per nulla attaccato al denaro, da vero liberale, poich
era sempre intento ad investirlo per i suoi
giovani.
Universit Pontificia Salesiana - Roma
bbordignon@salesiani.it
di
dieGo MeneGon
LUniversit
gode di una
rendita: il
conseguimento
di un titolo che
solo essa pu
rilasciare
necessario per
per accedere
alle professioni
17
un paese
arrovescio
di
antonella CiMarosa
18
umberto magno,
leader e partito
di
rossella Galati
di
Maurizio Bonanno
MettiaMo a dieta
il leviatano!
di
Carlo lottieri
A dispetto
dei problemi
di finanza
pubblica, ci
sarebbero
molte riforme, a
costo zero, che
potrebbero
aiutare le
famiglie e
le imprese
com a fallimenti. In questo modo si alimenta senza sosta la bulimia degli Stati, la loro pretesa di continuare a gestire tutto, non importa in che modo, perpetuando rendite politiche monopolistiche e
privilegi e unimmane distruzione di risorse, dissipate in infiniti canali
improduttivi o in investimenti apparenti, che non possono mai, come
dimostrano la storia e la logica economica, produrre ricchezza al
pari delle risorse lasciate in mano agli individui nel mercato e nello
scambio. Saltati tutti i limiti al prelievo fiscale, dominano cos ovunque
la discrezionalit politica assoluta, la politica del giorno per giorno,
giustificate da continuamente invocate fantomatiche emergenze, non
solo nel teratologico sistema italiano.
Qualcosa per in questa bulimia dello Stato si sta incrinando.
La contropartita che il sistema statale di governo richiede giorno
dopo giorno diventata enorme.
Gli eternamente tartassati (soprattutto i ceti medi) incominciano
ad accorgersi che questa macchina devastatrice e distruttrice di risorse sfuggita di mano anche agli apprendisti stregoni, capaci
solo di assegnare le ricchezze prelevate a ceti e a categorie arbitrariamente scelti. Beni che gruppi e individui potrebbero benissimo
produrre e gestire da soli sono sottratti agli scambi volontari e finiscono nel calderone, giustificato da uninesistente equit, in cui i rapinati pagano per servizi fruiti da pochi, oppure che non sono
nemmeno desiderati. Tutte le promesse di un miglioramento del tenore di vita si rivelano un fallimento generale, con laumento mostruoso di sacche di povert corrispondenti a interventi inefficaci e
controproducenti, finanziati da unenorme spesa. I governi non riescono a mantenere istituzioni commisurate ai bisogni. La bulimia dello
Stato moderno appare sempre pi come una malattia mortale, non
pi curabile con lutopia dello Stato minimo e costituzionale.
Se gli individui, ormai privi di diritti di propriet su s stessi e sul
frutto del proprio lavoro - e sempre pi coinvolti in una guerra di
tutti contro tutti per accaparrarsi le risorse raccolte dallo Stato hanno a lungo sopportato livelli di tassazione come quelli contemporanei, mai visti prima nella storia, prima o poi, quando le nebbie
ideologiche dei beni pubblici, della propriet pubblica (forma
contemporanea dellantico bottino di guerra), della redistribuzione
e dei servizi incominceranno a diradarsi, apparir in pieno tutta la
realt della politica, forse presenteranno il conto di un inganno del
quale prima non si erano accorti.
Universit degli Studi di Milano
alessandro.vitale@libero.it
la politica e
latrofia sociale
Come uscire dal sonno morale che
viene indotto dagli interventi della politica
di P ietro
M onsurr
Molto spesso sembra che la politica
tratti la popolazione come una massa di minorenni bisognosi di cure e attenzioni, salvo
poi periodicamente innalzarla al rango di
sovrano in prossimit delle elezioni. E qui
nasce una tensione, perch coloro che sono
ritenuti in grado di contribuire a determinare
le politiche di una nazione sono gli stessi che
non sono ritenuti capaci di amministrare le
loro vite. Buonsenso vorrebbe che una persona ritenuta in grado di decidere ci che
riguarda la vita di tutti dovrebbe anche essere in grado di decidere ci che riguarda
la sua vita, ma in politica il buonsenso, si sa,
non benvenuto.
particolarmente preoccupante il fatto
che parrebbe che a trattare gli adulti come
se fossero bambini si provoca effettivamente
uninfantilizzazione della societ. Le abilit
si sviluppano con labitudine e la pratica: chi
abituato a cooperare con altre persone
sviluppa le qualit morali e intellettuali necessarie a cooperare, e chi abituato a servire, al contrario, non le sviluppa. Attacca
lasino dove vuole il padrone non un proverbio da popolo libero, ma in Italia di proverbi del genere ce ne sono decine. Il
cittadino di una democrazia pu avere tutto
senza doversi impegnare, semplicemente
di
lorenzo infantino
IL probLema
DeI beNI pubbLICI
a trasformazione dello Stato da strumento di sfruttamento po- E tale confine sembrato sicuro sin quasi alla fine dellOttocento.
litico a complemento della cooperazione sociale la grande Ma nel secolo successivo si verificato lo scardinamento di quella
acquisizione della culturale liberale. un passaggio che si frontiera. vero: il ceto politico ha sempre interesse ad allargare la
realizzato lentamente e che non ci pone al riparo da possibili indie- sfera dellintervento pubblico. E tuttavia ci si realizzato solo
treggiamenti. Corriamo permanentemente il rischio di dover subire quando alla sovranit della legge, del diritto cio inteso come
ricadute nello sfruttamento politico. Infatti, considerare il diritto complesso di norme generali e astratte, si sostituita lidea della socome il prodotto del processo interattivo che si svolge allinterno della vranit popolare e il suo corollario: che cio il Parlamento eletto dal
societ e attribuire a ciascun individuo, nella sua condizione locale, popolo potesse, sulla base di quella investitura, interferire con tutto
una conoscenza superiore a quella di qualunque autorit non sop- e far coincidere il diritto con la propria legislazione. Processo che
prime la funzione del Legislatore e della politica. La relega sola- stato poi facilitato da quelle teorie economiche (in particolare, quelle
mente in posizione residuale. Nella classica formulazione di Adam di ispirazione keynesiana), che hanno posto in discussione la regola
Smith, il sovrano completamente dispensato da un dovere nel cui del bilancio pubblico in pareggio. Si sono in tal modo create le conadempimento sempre esposto a innumerevoli delusioni
dizioni perch la classe politica potesse pagare il cone per il cui giusto svolgimento nessuna saggezza o coAdam Smith era senso mediante la continua dilatazione del territorio dei
noscenza umana pu mai essere sufficiente: il dovere di convinto di poter beni pubblici, di finalit cio perseguibili attraverso la
sovraintendere alle attivit dei privati e di dirigerla verso demarcare con rigore mano visibile dello Stato. cos che, dopo la met del
occupazioni pi idonee allinteresse della societ. Lo larea di intervento Novecento, Bruno Leoni ha scritto: Nel nostro tempo,
Stato deve solamente a) proteggere la societ dalla delle pubbliche autorit lestensione dellarea in cui sono divenute necessarie, o
violenza e dallinvasione di altre societ indipendenti;
anche convenienti, le decisioni collettive stata grossob) proteggere per quanto possibile ogni membro della societ lanamente sovrastimata, e larea in cui gli adattamenti individuali
dallingiustizia od oppressione di ogni altro membro, ossia [... deve] spontanei sono ritenuti necessari, o convenienti, stata circoscritta
instaurare unequa amministrazione della giustizia; c) creare e ben pi severamente di quanto non sia consigliabile.
mantenere certe opere pubbliche e certe istituzioni pubbliche, che
Ci ha condotto, dal punto di vista giuridico, al restringimento
non potranno mai essere create e mantenute dallinteresse di un in- del territorio delle norme generali e astratte e allaffermarsi di provdividuo o di un piccolo numero di individui, perch il profitto non po- vedimenti legislativi che, violando il principio delluguaglianza ditrebbe mai ripagarli del costo.
nanzi alla legge, hanno privilegiato gruppi particolari di interesse,
Pronunziando tali parole, Smith era convinto di poter demarcare le cui acquisizioni politiche sono state invocate da altri gruppi per
con rigore larea di intervento delle pubbliche autorit. Lo Stato re- ottenere a loro volta altre acquisizioni. E, dal punto di vista stretstava competente nellambito della fornitura dei cosiddetti beni tamente economico, si determinato un rapido e continuo aumento
pubblici, nella realizzazione cio di finalit che i privati non avreb- della spesa pubblica, con linstaurazione di quella che James M. Bubero potuto perseguire o non avrebbero potuto farlo con profitto. chanan e Richard E. Wagner hanno chiamato democrazia in de-
maggio -- febbraio
giugno 2011
gennaio
2011
ficit. Ci significa che la rincorsa ai privilegi politici colpisce il terra i suoi continuatori in Jeremy Bentham, John Austin, James e John
principio della sovranit del diritto e lintera concezione liberale Stuart Mill (con leccezione di alcune parti di On Liberty). Alla base
della societ. Ecco perch Bruno Leoni e Friedrich A. von Hayek di tale tradizione, c un atteggiamento squisitamente razionalistico,
hanno posto in evidenza i pericoli che lestensione dellattivit ridi- che assume la forma dellassolutismo gnoseologico. I suoi esponenti
stributiva dello Stato comporta in termini di libert e di sviluppo so- presumono di poter conoscere i dati rilevanti di ogni situazione;
ciale. James M.Buchanan si spinto a invocare lintroduzione di una ritengono che le istituzioni possano essere intenzionalmente create e
costituzione economica, capace di vincolare il ceto
modificate; affidano al potere politico una funzione ripolitico a regole di condotta, soprattutto a quella I beni pubblici sono distributiva e unestensione incompatibili con la concedel pareggio di bilancio. E Murray N. Rothbard, stati trasformati in una zione whig. significativo che Alexis de Tocqueville sia
esponente dellanarco-capitalismo americano, ha sorta di Cavallo di giunto ad accusare Voltaire di non avere saputo indivigiudicato molto dubbia la categoria del beni pub- Troia dellinterventismo duare i presupposti della libert politica e di non avere
blici, aggiungendo che in ogni caso non detto che legislativo ed economico compreso la funzione svolta dal Parlamento e dalle altre
debba essere lo Stato a fornire quel determinato
istituzioni politiche della societ inglese. E non sorprende
bene. Il fatto che gli scambi di voti in Parlamento fra gruppi di in- che dalle posizioni dei philosophes e dei rappresentanti del raditeresse e la mancanza di adeguate regole economiche hanno tra- calismo filosofico (i seguaci di Bentham) siano nate varie correnti
sformato i beni pubblici in una sorta di cavallo di Troia politiche di ispirazione socialista e anche lidea della possibile codellinterventismo legislativo ed economico. E ci ha dato forza a niugabilit fra liberalismo e socialismo.
una diversa tradizione liberale: quella che discende dai filosofi delLuiss Guido Carli - Roma
linfanti@luiss.it
lIlluminismo francese (Rousseau, Helvetius) e che ha avuto in Inghil-
di G ianfranCo faBi
ficativa partecipazione, una migliore efficienza. E come scrive Vito Tanzi nellintroduzione del libro: potremmo scoprire
con nostra grande sorpresa che vi sono
altri modi di organizzare la societ, modi
che non sono meno auspicabili della pervasiva presenza dello Stato. In uno spirito che mette insieme il solidarismo
cristiano e la fiducia nella persona propria di un vero liberalismo. In una prospettiva in cui il potere diffuso e, quindi, la
democrazia diventa una realt e non solo
una formula.
gian.fabi@alice.it
di Marco Parisi
il federalisMo
nella storia dellitalia
Oggi come al
momento dell
Unificazione
lattuazione
di una vera
riforma dello
Stato in senso
federale
necessaria
10
nario di Stato pi che un delegato del popolo (I. Montanelli, 1974), caratteristiche tipica del centralismo. Inoltre, chi aveva sostenuto lannessione non poteva certo
concedere autonomia agli annessi. Si diede cos vita
ad una struttura centralizzata, basata su Prefetti investiti di poteri proconsolari.
Con queste premesse diventa chiaro che i tentativi
di adottare un struttura federale furono velleitari (come
le iniziative parlamentari di Marco Minghetti o il pensiero politico di Carlo Cattaneo); labito federale era
chiaramente quello che pi si adattava ad uno Stato
che contava sette strutture istituzionali pi o meno diverse, non erano necessari altri argomenti a sostegno,
ma i centralisti prevalsero. Ben pi difficile, e tuttora impresa incompiuta, fu creare una cultura nazionale unica.
Le divisioni politiche millenarie nonch la struttura geografica italiana hanno contribuito a sviluppare lungo la
penisola culture necessariamente diverse. La celebre
frase con cui Massimo dAzeglio si preoccupava di fare
gli Italiani nascondeva il vero problema di fondo: lo
Stato italiano contiene in s tante nazioni che non possono essere cancellate con un colpo di mano e hanno
bisogno di una legittimazione politica che stata loro
negata (G. Turco, 2001). Con tante nazioni in una, con
popoli con qualcosa in comune e molto di diverso, non
possibile accettare una struttura politica centralizzata
che nel tempo non ha contribuito a creare il cittadino
italiano, ma ad esasperare le diversit.
Dopo centocinquanta anni sembra che lunico effetto tangibile dellunificazione sia stata la fine della
possibilit di autodeterminazione dei popoli italiani.
Questo ha portato allannosa diatriba nordisti-sudisti
che (a ragione) si lanciano vicendevoli accuse, oltre che
allaumento della distanza con il riconoscimento in valori
comuni. Oggi come allora, lattuazione di una vera riforma dello Stato in senso federale sarebbe necessaria
e si adatterebbe perfettamente alla cultura municipalista italiana (A. Cazzullo, 2010), tuttavia pare sempre
molto lontana. Per trovare la giusta via, sarebbe giusto
guardare indietro, almeno di centocinquantuno anni.
maparisi84@virgilio.it
QUanto costano
le province?
di a ndrea
G iuriCin
per leconomia un taglio cos importante sui carburanti. Certamente vi sarebbe un recupero di entrate fiscali
dovute ad uno sviluppo pi rapido
delleconomia.
Una manovra impossibile?
Sarebbe fattibile economicamente
e non impossibile da mettere in pratica.
Politicamente
invece molto
dura una tale riforma a causa
delle resistenze
della Lega Nord,
che proprio nel
bacino delle Province ha avuto i
primi successi al
Nord e che vede
in queste realt la
formazione della
propria classe dirigente.
Con leliminazione del livello di
Governo
delle
Province non verrebbero chiaramente intaccate le funzioni che queste svolgono. I risparmi
verrebbero anche dalleliminazione
della classe politica, che da sola costa
quasi 140 milioni di euro lanno.
Non solo possibili altri risparmi?
Sembra evidente ai pi che sono possibili altri tagli. Infatti, i costi di amministrazione e controllo delle Province
ammontano nel 2008 a quasi 3,6 miliardi di euro. Questi costi non sono dovuti alle attivit svolte dagli Enti Locali,
che hanno a disposizione altri 11 miliardi di euro per svolgere le loro funzioni, ma appunto alla sola gestione.
Non verrebbe intaccato il numero
dei dipendenti, che hanno un costo annuale di 2,3 miliardi di euro e dunque
non sarebbe difficile da far digerire
una tale misura. Le funzioni verrebbero
dunque spostate ai Comuni o alle Regioni, cos come gli stessi dipendenti.
una manovra soft, ma che comporterebbe due miliardi di euro di risparmi
netti.
Oltretutto
tale
eliminazione era presente nel programma elettorale del 2008 del Po-
11
di
s andro s CoPPa
12
pacit contributiva. Infatti, levoluzione delle comunicazioni e posta di scopo, invece di essere abolita, potrebbe addirittura esquella tecnologica hanno fatto si che, oltre al televisore, siano sere legislativamente elevata al doppio o al triplo del valore
ormai moltissimi gli apparecchi elettronici che potrebbero rien- delle abitazioni.
trare nell indeterminata categoria degli "atti o adattabili", come
Sulle ragioni dellingiustizia dellimposta radiotelevisiva si poad esempio un cellulare o un computer collegato ad trebbero aggiungere altre considerazioni come, ad esempio, che
un'antenna parabolica per captare i segnali radiotela stessa RAI, oltre a percepire il canone, si avvale allevisivi provenienti da tutto il mondo, inclusi quelli Lostilit popolare tres delle risorse pubblicitarie, laddove queste ultime
emessi dalla stessa Rai. Essi sono ormai utilizzati senza al canone RAI esprime costituiscono lunica fonte di sostentamento per le altre
alcuna limitazione, anche se per alcuni servizi i pos- lingiustizia contro emittenti, e persino i casi di servizi pubblici sostenuti
sessori provvedono in genere al pagamento di un ab- un balzello fiscale non dalla fiscalit generale e non anche con un tributo ad
bonamento, e non corrispondono alcun canone RAI. condivisibile e da abolire hoc. Ed altre ancora, che potrebbero solo confermare
Quanto alla capacit contributiva, non si vede
quanto evidenziato, e cio che lostilit verso il canone
come possa essere considerato un indice il possesso di un appa- Rai esprime non soltanto un legittimo sentimento disapprovazione
recchio televisivo, il cui costo pu ora essere contenuto anche in dellimposta, ma anche, e soprattutto, una palese rivolta nei con50 euro, mentre quasi il triplo il canone da pagare, peraltro fronti di un ulteriore ingiusto, e persino anacronistico, balzello triogni anno. Applicando lo stesso criterio si potrebbe addirittura butario, la cui abolizione appare sempre di pi doverosa.
pensare che lICI, che condivide con il canone RAI la natura di iminfo@studioscoppa.com
faraCi
e elezioni di middle
term hanno rappresentato un momento
importante nella recente
storia politica americana.
A soli due anni dalla netta
vittoria di Barack Obama, acclamato come
il messia del nuovo progressismo americano, i Repubblicani si sono ripresi la Camera dei Rappresentanti ed hanno sfiorato
la riconquista della maggioranza al Senato
che veniva rinnovato per un terzo.
Ma dietro il successo del partito dellelefante non c solamente una fisiologica disaffezione nei confronti di un presidente in
carica in un momento di crisi economica, n
una semplice nostalgia dellestablishment
dellera Bush.
La pi grande novit delle elezioni dello
scorso novembre stato lemergere, allinterno del Partito Repubblicano, del movimento dei Tea Parties che da posizioni
coerentemente libertarie il protagonista
della riscoperta dei valori propriamente
americani della moderazione fiscale e del
governo limitato.
In questo senso il Tea Party si contrappone fortemente alla leadership di Obama,
un presidente che non sembra credere nellAmerican Exceptionalism e prefigura per
molti versi politiche socialdemocratiche di
stampo europeo. Ma allo stesso tempo questo crescente movimento grassroots rappresenta una sfida ai repubblicani moderati,
accusati di avere svenduto i principi del libero mercato alla conservazione del potere.
Questo rinnovato vento culturale sta
dando fiato allarea liberista del Grand
Old Party, anche in vista delle prossime
presidenziali e ci si traduce da un lato
nellinteresse che sta ormai catalizzando
la campagna di quel Ron Paul da sempre
campione dellAmerica libertarian, dallaltro nel rafforzarsi di altri politici meno radicali, ma comunque decorosamente
market-friendly, come ad esempio Tim Pawlenty che ha lanciato un comitato esplorativo in ottica 2012.
In Congresso la stella repubblicana
delle ultime settimane stato invece Paul
Ryan, presidente della Commissione Bilancio, che ha saputo costringere il presidente
Obama ad un lungo e delicato negoziato
sui tagli al budget federale. I Repubblicani
si sono rifiutati di votare il budget finch
Obama non accettasse di operare una
dolorosa serie di sforbiciate e lo stallo si
protratto per diverse settimane. La prospettiva, nel caso non si fosse trovato un
accordo, era quello di arrivare ad uno
shutdown parziale del governo federale
per mancanza di fondi.
Quello che degno di nota come, secondo vari sondaggi, gli americani non fos-
13
di
silVio BoCCalatte
iviamo nellepoca dei diritti fonda- rita, ma dellinsieme degli operatori pubblici. cutore virtuale: un diritto! Un diritto di tutti!
mentali delluomo - veri e presunti, In una parola, non precisissima, ma indica- Se si paga il ticket solo a causa dei costanti
veri e falsi - e nessuno pi dubita che tiva: si tratta dello Stato. Riassumendo, in- sprechi dei soldi pubblici, ma bisognerebbe
la salute sia da annoverare tra di essi. Anzi: somma, lo Stato ha il compito costituzionale tendere ad eliminare uningiusta gabella
ne sia forse il principale, insieme con il diritto di tutelare la salute: ora, il medesimo art. 32 come il ticket!.
alla vita. Eppure qualche dubbio sul signifi- della Costituzione precisa che questo comManipolare lopinione pubblica, in
cato stesso della parola diritto lo nutriamo pito dovr essere svolto tramite cure gra- fondo, semplice: basta ripetere per deancora, posto che non ci possibile conve- tuite agli indigenti.
cenni questa concatenazione di concetti e si
nire germi e virus nelle patrie aule di giustiEcco: fermiamoci a questo dato e riflet- otterr la bizzarra convinzione secondo la
zia allo scopo di sentirli condannare al tiamo su di esso.
quale la Costituzione garantisce una sanit
risarcimento del danno, nonch, ovviamente
Innanzitutto unesegesi corretta alla luce pubblica e gratis per tutti. Esprimendo in teralla riduzione in pristino delle nostre condi- del principio di realt nella sua declinazione mini economici questa drammatica vulgata
zioni fisiche. Forse anche un bene: i tempi economica (quello che recita: nessun pasto divenuta patrimonio del senso comune, ci
degli italici tribunali superano di molto quelli gratis) ci consente di leggerne la sua por- significa due cose: la sottrazione completa
di efficacia degli antibiotici.
tata reale nel senso che la Repubblica ga- della sanit dal mercato e il suo totale fiA parte le perplessit dogmatiche - con rantisce agli indigenti cure a spese dei nanziamento tramite le risorse tratte dalla
le quali non vogliamo certo annoiarvi e che contribuenti. Bene: appurato come la for- fiscalit generale. Vi sembra strano? Vi sempossono anche essere ricacciate nei contorti mula prescelta dal costituente stia a signifi- bra che contraddica una previsione di cure
meandri mentali dei giuristi con
care che lonere
gratuite agli indigenti? S, lo .
deformazioni pandettistiche -, Nella Costituzione economico per le Si pu affermare Eppure proprio su questi prenessuno pu dubitare che nella la salute definita cure degli indigenti che il S.S.N. andato supposti che il sistema mutualivigente Costituzione la salute sia come fondamentale ricade sulla fiscalit talmente al di l stico stato completamente
esplicitamente definita come diritto dellindividuo e generale, sorgono di quanto previsto dallo superato tramite listituzione del
fondamentale diritto dellindivi- interesse della colletivit alcuni problemi di art. 32 della Costituzione Servizio Sanitario Nazionale: saduo e interesse della collettivit
rapporto con ci che
nit pubblica e gratis per tutti,
(art. 32). Nella nostra Carta Fondamentale, stiamo vivendo da pi di trentanni, nonch paga il contribuente. Nel 1978 ci stato
quindi, la salute ricopre un ruolo molto pi con lopinione pubblica.
considerato come una grande evoluzione,
importante di quello della propriet privata,
Se si chiede alluomo della strada se ri- un tassello essenziale per realizzare il siche, al contrario, non nemmeno etichettata tenga essere la salute un diritto costituzionale stema di tutela voluto dalla Costituzione.
come diritto, figuriamoci poi se fonda- che debba essere garantito per tutti, Allinizio degli Anni Novanta si appurata
mentale.
quasi certamente risulteranno risposte am- linsostenibilit economica di questo modello,
Se la salute un diritto, ma non posso piamente positive. Se poi si aggiunge una ma stata da quasi tutti considerata solo
convenire in giudizio le mie virali o batteriche seconda domanda, chiedendo se tale ga- come una momentanea patologia che afcontroparti, ne consegue che sia un diritto un ranzia debba essere fornita dallo Stato, fligge un qualcosa di intrinsecamente giupo particolare. Possiamo affermare, allora, anche in questo caso vi sar, molto proba- sto, accerchiato dagli speculatori e dagli
che essa sia un diritto poich in capo allin- bilmente, una risposta affermativa.
approfittatori, ma pur sempre profondadividuo sorge la possibilit di chiedere e otOrbene, dopo aver posto queste due mente richiesto dal disegno costituzionale di
tenere prestazioni sanitarie, nonch domane, basta aggiungerne unaltra e il rivoluzione promessa.
condizioni ambientali salubri. In ogni caso, il gioco fatto: lei crede, quindi, che la sanit
Abbiamo agevolmente potuto constanostro interlocutore (e spesso anche la nostra per tutti debba essere pubblica e gratuita? tare come non sia cos, anzi: possiamo trancontroparte) la Repubblica: non si tratta Certo! - Mi pare gi di sentire il tono di quillamente affermare che il S.S.N.
del noto quotidiano n della madama tur- voce, lievemente risentito, del nostro interlo- (perlomeno nella sua versione originale)
14
di stefania
empre pi spesso assistiamo a grossolane usurpazioni perpetrate ai danni della libert e della vita privata. E ci in nome
della protezione dei cittadini, nella convinzione che un dovere dello Stato cercare di salvarli da ogni possibile pericolo. In tal
modo, si giustifica la pi incisiva ingerenza di uno Stato paternalista
e iperprotettivo nella vita di ognuno di noi. In tale ottica, si pone
senzaltro la legge che vieta agli esercenti di locali pubblici di somministrare bevande alcoliche ai minorenni, sancendo la violazione
della normativa con pene pecuniarie oltre che con la sospensione
dallesercizio stesso. Ad essa si aggiungono altres le ordinanze di
vari Comuni che di recente hanno iniziato a vietare la somministrazione degli alcolici dopo un certo orario.
Queste norme sono conseguenza delle buone intenzioni dei
legislatori, che pretendono di sapere ci che buono e ci che non
lo , e che, dunque, spetta al pubblico il diritto illimitato non solo di
proibire per legge tutto ci che ritiene sbagliato, ma anche di vietare, per raggiungere lo scopo, una serie di comportamenti od attivit di per s perfettamente leciti.
Certo, pu accadere che una persona, a seguito dellassunzione
di alcol, possa diventare un pericolo per se stesso e per gli altri. Non
per questo, per, si dovr punire il commerciante che ha venduto
alcol a costui. E ci vale anche ove lalcol venga venduto ad un minore. Anzich punire il commerciante che svolge il proprio lavoro,
Cosentino
15
don Bosco
era liBerale?
di B runo
B ordiGnon
16
perch, se vi era unattivit che, come sacerdote, gli stava a cuore, questa era il sacramento della riconciliazione. Se colta nel
significato profondo, questa affermazione
di don Bosco prevede una nuova impostazione anche degli studi teologici con limprenditorialit personale del capitale
umano acquisito.
Approfondendo questo discorso, constatiamo che don Bosco vedeva tutta leducazione impostata in questa direzione. Nel
Regolamento per le Case (1853) di propria
mano scrive ai giovani: Onorate i vostri
compagni. Il che significa: riconoscete i doni
di Dio che sono in loro e rendete onore ad
essi. Non solamente invita i giovani ad aiutare i loro coetanei nello sviluppare le proprie attitudini, ma tale aiuto il punto di
partenza fondamentale per ogni educatore:
riconoscere i doni di Dio in ogni giovane e
sostenerlo affinch li sviluppi al fine di realizzare il proprio progetto di vita (vocazione
trascendente per un credente). Mai imporre
i propri schemi alla crescita di un giovane. In
conclusione, si deve aiutare il giovane ad essere imprenditore di se stesso. Mai far perire
le competenze; sempre investirle.
La visione liberale di don Bosco nelleducazione consiste proprio nellimprenditorialit di ci che oggi chiamiamo
capitale umano, sviluppo di una corretta
visione di competenza. Una cosa premeva
a don Bosco: non lasciare inerti n le proprie competenze n il denaro. Evidentemente egli combatteva linerzia economica
del superfluo e voleva che fosse investito
per aiutare in primo luogo coloro che sono
nel bisogno, non facendo lelemosina, ma
abilitandoli a divenire imprenditori di se
stessi. Lattaccamento al denaro per se medesimo, lavarizia, che una forma di idolatria, paralizza limprenditorialit. Anche
da questo punto di vista don Bosco stato
veramente santo: non era per nulla attaccato al denaro, da vero liberale, poich
era sempre intento ad investirlo per i suoi
giovani.
Universit Pontificia Salesiana - Roma
bbordignon@salesiani.it
di
dieGo MeneGon
LUniversit
gode di una
rendita: il
conseguimento
di un titolo che
solo essa pu
rilasciare
necessario per
per accedere
alle professioni
17
un paese
arrovescio
di
antonella CiMarosa
18
umberto magno,
leader e partito
di
rossella Galati