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Liceo Scientifico G.

Brotzu

Le filosofie ellenistiche: lo stoicismo

13/10/2013

La scuola stoica
Zenone di Cizio, intorno al 300 a.C. fond una scuola propria di cui i suoi scolari presero il nome di stoici. Prima Crisippo di Soli, poi Zenone di Tarso e Diogene di Seleucia, succedettero a Zenone. Zenone, che fu allievo del cinico Cratete, presenta la dottrina stoica come continuazione e completamento del cinismo. A differenza dei cinici, gli stoici ritengono che per conseguire la virt sia necessaria la scienza. La visione della scienza da parte di Zenone delinea la dottrina prevalente nello stoicismo; egli considera la scienza stessa come virt ed indispensabile per la condotta della vita. Il concetto di filosofia coincide con quello di virt ed tramite lesercizio della virt che si pu raggiungere la sapienza. Riconosciamo 3 virt generali: virt razionale (logica), virt naturale (fisica), virt morale (etica).

La logica
Il criterio della verit
La logica, intesa come la dottrina che ha per oggetto i discorsi, retorica in quanto scienza delle orazioni ed dialettica in quanto scienza dei discorsi divisi tra domande e risposte. La dialettica a sua volta si divide in base a ci che viene trattato; la grammatica la dialettica che tratta delle parole, la logica in senso proprio invece la dialettica che ha per oggetto le nozioni significate (proposizioni, ragionamenti, sofismi). Gli stoici si pongono il problema del criterio della verit grazie al quale il pensiero diventa guida per lazione. Secondo gli stoici la rappresentazione catalettica latto con il quale lintelletto comprende loggetto o lazione con il quale loggetto imprime la sua rappresentazione nellintelletto. Zenone individua i metodi della conoscenza: Rappresentazioni, che corrispondono alle impressioni registrate; Assenso, cio latto con cui si assente alle impressioni; Rappresentazione catalettica, ovvero latto con il quale lintelletto comprende loggetto; Scienza, il possesso saldo del sapere.

Secondo gli stoici tutta la conoscenza umana deriva dai sensi e paragonano lanima ad una tavola bianca cui si andranno a registrare le rappresentazioni. Laccumularsi di questultime da vita al concetto (prolessi o anticipazione) inteso come conoscenza universale di nozioni comuni. I concetti possono essere naturali, se formati dallaccumularsi delle rappresentazioni, o artificiali, se frutto di ragionamento. Le categorie, ovvero i concetti pi generali, sono 4: il soggetto, la qualit, il modo di essere e la relazione. Il genere sommo quello dellessere, poich comprende tutto; il genere minimo invece quello dellindividuo, inteso come specie che sotto di s non ha altre specie.

La teoria del significato


Tra le pi importanti dottrine della logica vi quella del significato; questa si pone come alternativa alla teoria aristotelica secondo cui il concetto la rappresentazione mentale dellessenza. Il concetto per gli stoici il segno che significa le cose e riconosciamo in esso: Il significante, cio la parola (scritta o orale); Il significato, ossia limmagine segno della cosa; Il referente, cio loggetto reale, corporeo. Marco Matta 1

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Le filosofie ellenistiche: lo stoicismo

13/10/2013

Paradossi, antinomie e sofismi


Tra le forme di ragionamento degli stoici troviamo anche i cosiddetti discorsi insolubili, ossia antonimie, paradossi, dilemmi, sofismi ecc. Questi ragionamenti hanno contribuito al progresso delle ricerche logiche.

La fisica
Concetto alla base della fisica intesa dagli stoici quella di un ordine immutabile, razionale poich governato dalla ragione, perfetto e necessario (non pu essere diverso da come ); coincide con Dio. Gli stoici individuano due principi inseparabili: il principio attivo (la ragione, Dio) e il principio passivo (la materia). Il principio attivo agisce sulla materia dando ad essa un ordine mentre il principio passivo la sostanza priva di qualit, inerte e statica. Principio attivo e passivo non sono luno corporeo e laltro incorporeo poich solo il corpo esiste. Tale posizione stoica coincide con il materialismo, fondato sullaffermazione di Platone per il quale esiste solo ci che agisce o subisce un'azione ma solo il corpo pu agire o subire un'azione. Sono incorporee, per gli stoici, quattro specie di cose: il significato, il vuoto, il luogo e il tempo. Tra queste non compare Dio che, ragione universale di tutto, corpo. Dio pi precisamente pnuma, soffio vitale che alimenta, sviluppa e accresce ogni cosa. Viene definito dagli stoici ragione seminale nel mondo, seme di tutti i semi. Per quanto riguarda la cosmologia (cicli cosmici), secondo gli stoici quando dopo il grande anno, gli astri tornano nella loro posizione dorigine si attua la conflagrazione. Si tratta di una combustione che causa la distruzione delluniverso ma a cui segue la palingenesi, processo per il quale luniverso si rigenera dando origine allo stesso ordine cosmico precedente, senza alcun cambiamento. Tutto ci si ripete in eterno. Il susseguirsi dei cicli cosmici rientra nella concatenazione necessaria che gli stoici chiamano destino e a cui gli uomini sono sottomessi. Poich Dio ne lautore, destino e provvidenza coincidono, ed hanno un fine perfetto (finalismo). Tale ottimismo metafisico non nega lesistenza del male, che necessario per lesistenza del bene. La dottrina stoica per il quale tutto Dio costituisce una forma di panteismo. Inoltre si pone alo stesso tempo come giustificazione del politeismo, i quanto gli dei della tradizione sono visti come parte dellordine divino. Gli stoici ammettono la mantica, arte di prevedere il futuro grazie allordine universale del cosmo.

Marco Matta

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13/10/2013

Lantropologia
Secondo la concezione stoica delluomo, lanima rientra nelle cose corporee ed anchessa pneuma, soffio vitale. Lanima divisa in quattro parti: principio egemonico (la ragione), i cinque sensi, il seme o principio spermatico e il linguaggio. Gli stoici intendono la libert come essere causa di s, quindi allautodeterminazione. Tuttavia non esiste se viene intesa come libert di scelta tra possibilit contrarie ma come libert di adeguarsi allordine necessario e immutabile.

Letica
Natura, ragione e dovere
Idea alla base della filosofia stoica quella secondo cui ogni essere mira alla piena realizzazione e conciliazione di se stesso con la natura. Tale sforzo viene indicato come oikiosis (adattamento). Ci avviene grazie a due forze: listinto, che guida lanima a prendersi cura di s; la ragione, forza attraverso la quale luomo raggiunge laccordo con la natura;

Proprio Zenone affermava che la ragione deve guidare luomo a trovare laccordo con se stesso . A questo accordo Cleante aggiunse quello con la natura; pertanto vivere secondo natura la fondamentale delletica stoica. Per quanto riguarda il concetto stoico di natura, essa viene identificata dagli stoici come ordine universale perfetto e necessario. La vita secondo natura e secondo ragione si concretizza nelletica del dovere (conforme allordine razionale), nozione fondamentale dello stoicismo. Cicerone ci illustra come gli stoici riconoscessero due tipi di doveri: retto (perfetto, assoluto e solo del saggio) e intermedio (comune a tutti e realizzato grazie ad una certa istruzione). La prevalenza della nozione del dovere conduce gli stoici a formulare la dottrina della giustificabilit del suicidio; se infatti condizioni oggettive rendono impossibile compiere il proprio dovere, il sapiente deve abbandonare la vita.

Il bene e la virt
Importante attuare la distinzione tra nozione del dovere e il bene. Questultimo il risultato di una ripetuta e consolidata conformit alla natura, cio quando lazione indicata dal dovere diventa uniforme e costante, quindi una virt. La virt pu assumere diversi nomi, distinguiamo quindi virt specifiche a secondo dellambito cui riferita: giustizia, saggezza, temperanza, fortezza. Tra virt e vizio non vi gradazione; luomo giusto o ingiusto non pu essere luno o laltro parz ialmente. Il saggio che possiede la retta ragione fa tutto in modo virtuoso, chi invece privo della ragione compie tutto in modo vizioso. Poich il vizio corrisponde alla follia, luomo che non saggio pazzo. Riconoscere la virt come unico bene porta gli stoici a formulare la dottrina delle cose indifferenti. Se la virt il solo bene, tutto ci che non vizio e non costituisce la virt rientra nella categoria delle cose indifferenti. Tra queste vi sono alcune cose degne di essere preferite (salute bellezza, ricchezza e la vita).

Marco Matta

Liceo Scientifico G. Brotzu

Le filosofie ellenistiche: lo stoicismo

13/10/2013

Le emozioni e lapatia
Altra teoria importante della filosofia stoica quella della negazione del valore dellemozione. Questa secondo gli stoici nasce dallignoranza ed un errore della ragione. Gli stoici distinguono quattro emozioni fondamentali: la brama, la letizia, il timore e lafflizione. Alle prime tre, essi fanno corrispondere tre stati normali del sapiente: la volont, la gioia, la precauzione. La condizione del sapiente lapatia, ovvero la totale assenza di ogni emozione.

La legge naturale e il cosmopolitismo


Lordine razionale del mondo agisce anche sulla comunit umana; tale azione della ragione divina prende il nome di giustizia e si ispira alla legge naturale. Immutabile e perfetta, questultima si trova ala base della teoria del diritto naturale. Poich una sola la legge che governa lumanit, una sola la comunit; il sapiente appartiene dunque alla citt dove tutti sono cittadini (cosmopolitismo) e dove tutti sono liberi.

Marco Matta

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